ViaVai

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anno 2 | numero 3

aprile - maggio 2012

Nuovi linguaggi della politica


editoriale

don Virginio Colmegna

Per emergere, la classe politica deve trovare nuovi canali che nascano dal territorio. La Casa della carità, laboratorio sociale dove nasce una domanda forte di cultura politica e sociale, può essere uno di questi luoghi.

“Una giusta ottica contemplativa è la condizione necessaria per affrontare con qualche probabilità di successo l’impegno politico senza soccombere, senza morire di aridità o lasciarsi impegolare nella macchina dei compromessi”. Questa attualissima riflessione del Cardinal Carlo Maria Martini mi è capitata sotto gli occhi mentre stava concludendosi il corso “Nuovi linguaggi della politica” (di cui si parla a pagina 5). Grazie agli interventi dei tanti autorevoli relatori, ci siamo accorti di quanto, in questo momento storico, la politica debba tornare ad essere carica di valori etici e di coerenza. In un periodo dove sembra che ci si debba per forza affidare “ai tecnici”, dichiarando così indirettamente la crisi di una certa politica, ci siamo resi conto che si apre uno spazio enorme per riprendere, dal basso, i percorsi di formazione alla politica. Per emergere, la classe dirigente deve trovare nuovi canali che nascano dal territorio, dai luoghi dove si esprime competenza, dove si forma una visione del bene comune, dove si è sollecitati alla partecipazione. La Casa della carità può essere uno di questi luoghi, un laboratorio sociale dove nasce una domanda forte di inclusione, di cittadinanza e quindi anche di cultura politica e sociale. Per questo, quello che abbiamo proposto non è stato un corso di stampo partitico, ma, al contrario, un percorso per riscoprire nuovi linguaggi di una politica esigente e coerente che, per noi, trova ispirazione anche nel Vangelo delle Beatitudini.

ViaVai Hanno collaborato: Vanessa Caputo, Alessandro Coerezza, Giuseppe Di Ture, Jean Pierre Orru, Bianca Rizzo, Cecilia Trotto, Armando Zeni.

House organ della fondazione Casa della carità “Angelo Abriani” Registrazione al Tribunale ordinario di Milano numero 291/06-05-2008 Direttore responsabile: don Virginio Colmegna

Stampa: Arti Grafiche Decembrio srl via P. C. Decembrio 23 - 20137 Milano

Coordinamento: Umberta Barletti Lerner Redazione: Paolo Riva

ViaVai c/o Casa della carità via Francesco Brambilla 10 - 20128 Milano telefono: 02.25.93.53.17 email: ufficiostampa@casadellacarita.org web: www.casadellacarita.org

Art director: Alessandro Ascrizzi (ascrizzi.it) Copertina: Umberto Boccioni, Rissa in galleria, 1910 - Photoservice Electa/ Saporetti su concessione MiBAC Fotografie: Donatella De Vito, Davide Zanoni

Sul sito web sono disponibili in formato pdf questo numero e i numeri precedenti.

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Grazie a te François ha trovato un lavoro Dona il tuo 5 per mille alla Casa della carità . Codice fiscale

97316770151 www.casadellacarita.org


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Percorsi urbani di solidarietà e co 100 euro al mese per aiutare i bambini con genitori single

Nasce l’ufficio anagrafe nel carcere di Bollate

Diritto allo studio per i figli di extracomunitari

Il Comune di Milano e la banca UniCredit hanno rinnovato la convenzione che permetterà a 100 famiglie di ricevere gratuitamente una carta prepagata che verrà ricaricata con 100 euro al mese per un anno. L’operazione è possibile grazie al fondo creato dal 2 per mille delle transizioni effettuate dai correntisti di UniCredit possessori della carta di credito etica. Sarà il comune di Milano a individuare le famiglie bisognose che saranno avvisate con una lettera e chiamate presso un’agenzia UniCredit di Milano per ritirare la carta prepagata.

È stato inaugurato il 13 marzo scorso uno sportello dell’anagrafe del comune di Milano all’interno del carcere di Bollate. Sarà aperto una volta al mese e garantirà a detenuti e personale tutti quei servizi, quali rinnovo carte d’identità, cambio di residenza e atti notarili che vengono erogati ai liberi cittadini. “L’idea di fondo è quella di creare una piccola città all’interno dell’istituto che possa offrire tutti i servizi che vengono dati normalmente alla popolazione” ha dichiarato la responsabile del progetto Annamaria Arletti.

È stato cambiato il bando per l’assegnazione di 12 borse di studio e consentire un anno di tirocinio negli uffici della Giunta regionale lombarda a dodici neolaureati. In un primo tempo il bando regionale escludeva i figli di immigrati extracomunitari prevedendo solo neolaureati italiani. La marcia indietro della Regione, che ha ammesso l’errore e corretto il bando, è stata possibile in seguito al ricorso dell’Associazione studi giuridici per l’immigrazione (Asgi) e Avvocati per niente.

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oesione sociale Risparmiare energia si può: vai su www.wutel.net

Porte ancora chiuse per la stampa al Cie di via Corelli

Stramilano: per un disabile 20mila passi

Un elettrotecnico, un perito agrario e un informatico. Insieme, qualche anno fa hanno dato vita al sito www.wutel.net (che è l’acronimo dei loro nickname) dove mettono a disposizione di chiunque le loro conoscenze su energia solare e risparmio energetico. Wutel dà consigli realizzabili da chiunque: sul sito si trovano schede su come realizzare mini impianti fotovoltaici da istallare sul balcone di casa per ricaricare il cellulare, alimentare il pc e magari l’illuminazione di casa.

Resta off limits per i giornalisti il Cie di via Corelli a Milano, nonostante la circolare ai prefetti nella quale il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri lo scorso dicembre aveva riaperto tutti i Centri di identificazione ed espulsione chiusi alla stampa dal suo predecessore Roberto Maroni. Le visite alla struttura milanese di via Corelli continuano ad essere sospese con la motivazione che al Cie sono in corso lavori di ristrutturazione non meglio specificati. Per questo a fine aprile la campagna LasciateCIEntrare ha in programma una settimana di mobilitazione per inondare le caselle email delle prefetture con richieste di accesso ai centri.

Cinquanta traumatizzati cranici, sopravvissuti a gravi incidenti e che lottano per ricostruirsi una vita, hanno partecipato alla Stramilano 2012 mescolati alla marea dei 50mila podisti. Il gruppo, in prevalenza giovani, era ben visibile grazie ai 500 palloncini che sostenevano il grande striscione con la scritta “Ancora 20mila passi per entrare nella storia…” che Stefano Pelliccioli, che ha fondato l’associazione Amici di Samuel dopo che il figlio è sopravvissuto al coma causato da una incidente in moto, spiega così: “Una persona con disabilità fa tre o quattro passi ogni metro e quindi, per percorre i 5mila metri della Stramilanina, deve compiere 20mila passi”.

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approfondimento

Un nuovo vocabolario per una NUOVA POLI

Tra il 27 gennaio e il 10 marzo la Casa della carità (in collab Agency) ha promosso il corso di formazione “Nuovi linguagg Bianca Beccalli, docente di sociologia. “La mia idea era di allargare e di rendere più sistematiche cittadinanza, democrazia e partecipazione, attraverso l’uso dei diritti, le lotte per ottenerli, estenderli e renderli effettivi. Ho preso in esame la triade – diritti civili, sociali, politici - del sociologo inglese Marshall e ho cercato di dimostrare come le cose non stanno necessariamente così ma sono rovesciate: noi siamo disposti a dare diritti sociali all’immigrato che li chiede ma sostanzialmente continuiamo a non voler concedere diritti politici”.

Gad Lerner “Spero ci sia e forconi, tr una di inelu dalla crisi. sopra della alla politica sottomessa dai tec sta, separatisti, corporativi, tal lontani da ogni visione del ben stare la politica democratica, l da mantenere vivo con un pens

Gherardo Colombo, ex magistrato. “Per costruire una nuova cittadinanza bisogna ripartire dalla Costituzione e realizzarla a pieno. Oggi l’idea del fare politica è separata dalla comunità, lontana dalla cittadinanza. È necessario modificare il rapporto tra comunità e politica, individuando una pratica diversa in cui la comunità realizzi a pieno l’articolo 1 della Costituzione dove si dicono due cose: che la sovranità appartiene al popolo e che l’Italia è una repubblica democratica”.

Lucia Caste del Comune “Cercare de tica, per qu gnata in pr zitutto cerc nei confronti della città, delle per amministrare. In secondo lu ascolto, di decisione e di realizz E tutto ciò non può che partir le risorse umane presenti all’i pubbliche. La cittadinanza dev ascoltata e di sentirsi partecipe

Per una politica che ascolti e Una sintesi delle conclusioni

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n’economia che risponda ai bisogni di inclusione e uguaglianza, che dialoghi col mercato e non ne sia vittima, che premi la cooperazione, la solidarietà, la creatività in rete. Non un ritorno al Medioevo, ma nemmeno questa economia finanziaria che poco ha a che fare con la quotidianità del 99% delle persone. Una cittadinanza attiva che riscopra la responsabilità personale che, sommata,

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diventa collettiva. Non si può chiedere diritti senza accollarsi doveri né obbligare a doveri senza concedere diritti. La chiave è la responsabilità attiva, possibile se il rapporto con lo Stato è segnato dalla partecipazione e da un’interazione vera. Una delega di responsabilità porta con sé necessità di controllo, premio o sanzione. Vale per lo Stato quando delega al terzo settore l’erogazione di ser-


o ITICA SOCIALE

borazione con LAMA Development and Cooperation gi della politica”. Le riflessioni di alcuni relatori.

r, giornalista. a qualcosa in mezzo tra tecnici ra una falsa idea di neutralità e udibilità delle scelte per uscire I tecnici si considerano al di a politica. I forconi reagiscono cnici con movimenti di protelora collegati alla criminalità, ne comune. In mezzo dovrebbe la partecipazione: uno spazio siero critico e non sottomesso”.

Eligio Resta, docente di filosofia del diritto. “Scavando sul concetto di fiducia ho scoperto che si tratta di una dimensione che ha a che fare da una parte con il senso della comunità e dall’altra con il meccanismo dello scambio non malato. Il problema è che oggi ci troviamo di fronte a una pratica della fiducia che è esattamente il contrario: è la quintessenza dell’idea di mercato. Va liberata da questa dimensione per riscoprirla come virtù. La fiducia era una virtù già per Aristotele, perché realizzava il massimo della comunità ed era l’unico modo in cui si poteva costruire il gioco della polis”.

ellano, assessore di Milano. ei nuovi linguaggi della poliualcuno che come me è imperima persona, significa innancare di recuperare credibilità persone che ci hanno votato uogo è necessario un lavoro di zazione, nel rispetto dei tempi. re da una valorizzazione delinterno delle amministrazioni ve sentire il piacere di essere e di un cambiamento”.

Gustavo Zagrebelsky, docente di diritto costituzionale. “La più grande accusa che si può rivolgere al nostro ceto politico è di aver reso la politica non solo meno attrattiva per il cittadino, ma addirittura repulsiva. C’è un distacco radicale tra società e politica, perché la politica è stata trasformata in qualcosa che disgusta. Il compito, adesso, è quello di ridare attrattività alla politica. Come? Nell’unico modo possibile: facendo sì che la politica riprenda il suo compito di discutere, di elaborare fini e progetti, facendosi carico del presente e del futuro della collettività”.

e promuova partecipazione. i del corso di formazione vizi: bene dare valore alla società civile, male alienare il problema sperando che sia il terzo settore a risolverlo. Vale per il cittadino quando delega alla politica il potere di decidere: bene permettere una velocità di decisione per tutelare il bene comune a scapito di interessi privati, male che questa delega tramuti il cittadino in spettatore inerme in attesa della prossima elezione, unico spazio di

sanzione/premio. Nei quattro moduli di “Nuovi linguaggi della politica” sono intervenuti anche Nicolò Bellanca, Aldo Bonomi, Salvatore Bragantini, Michela Braga, Oreste Calliano, Massimo Campedelli, Ferruccio Capelli, Maria Grazia Guida, Massimo Livi Bacci, Franco Monaco, Fabrizio Onida, Alessandro Profumo, Vittorio Rinaldi Michele Salvati, Cristina Tajani.

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il nostro punto di vista

“Più riconoscimento per il terzo settore” Il corso visto dagli operatori della Casa

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oglia di partecipare, un po’ di diffidenza iniziale, qualche critica costruttiva, ma anche aspettative elevate in gran parte soddisfatte. Nei locali della Casa, al bar, in giardino e negli uffici si è discusso parecchio del corso “Nuovi linguaggi della politica” che è stato seguito anche da molti operatori della nostra struttura. Per Vanessa Caputo, che lavora qui da anni e ora si occupa del gruppo anziani e dell’accoglienza femminile, “dopo anni di silenzio, è stata un’occasione importante per tornare a parlare di grandi temi. Ed è sintomatico – aggiunge – che lo si faccia non in una sede di partito, ma in un’agenzia educativa come questa”. Anche Bianca Rizzo, nel team dell’area lavoro da poco più di un anno, non si è stupita della proposta dell’Accademia della carità. “Ho trovato la scelta di occuparsi di politica perfettamente in linea con l’operato della fondazione che, secondo me, fa politica nel senso più puro del termine”. E, infatti, gli interventi che l’hanno colpita di più sono stati proprio quelli dei membri dell’amministrazione comunale di Milano, come l’assessore alla Casa e ai Lavori pubblici Lucia Castellano. “È stato molto costruttivo sentire come persone della società civile si stiano impegnando per far funzionare al meglio la macchina amministrativa”. Jean Pierre Orru, invece, ha apprezza-

to la qualità dei relatori che, al secondo piano della struttura di via Brambilla, si sono alternati al tavolo della Biblioteca del Confine. “Avere la possibilità di interloquire con persone così competenti è stato molto positivo. Anche perché nessuno di loro è mai salito “in cattedra”. Piuttosto – aggiunge - è mancato un po’ il confronto pratico che avrebbe potuto svilupparsi tra noi corsisti, sia interni che esterni alla Casa”. Ciò nonostante, Jean Pierre, al termine del corso si è sentito “più consapevole, più conscio del contesto, sempre più difficile, nel quale si opera ogni giorno”. E, soprattutto, ha avvertito la differenza rispetto al suo precedente lavoro. “Ero in una multinazionale e sinceramente iniziative come queste ce le sognavamo. Ora però mi chiedo: come è possibile far sì che i contenuti della società civile condizionino positivamente il nostro dibattito politico?”. A rispondere alla sua domanda, ci prova Vanessa. “Trovo sbagliato che quando scoppi un’epidemia tutti si rivolgano a medici e professori mentre, in questo momento, non si interpellano le persone che ogni giorno hanno a che fare con il disagio che aumenta. Penso che come Casa della carità potremmo in futuro impegnarci per far sì che l’opinione pubblica, e quindi anche il mondo della politica, riconoscano maggiormente il ruolo importante delle persone che operano nel sociale”.

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la storia

Ripartire a due ruote Amante della bicicletta e delle buone letture, Michele, dopo tante notti passate senza dimora e una lunga accoglienza alla Casa della carità, adesso ha un appartamento tutto suo. A Cremona.

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rima di arrivare qui abitavo all’hotel della Luna che di stelle ne ha tantissime”. Michele racconta con il sorriso quel periodo della sua vita durante il quale ha vissuto, dormito e mangiato nel parco pubblico poco distante dalla Casa della carità.

to nelle stanze dell’accoglienza maschile, ha trovato quel calore e quella familiarità necessari per compiere un percorso personale lungo, ma molto positivo. “In questa cucina – ricorda, seduto al tavolo della comunità alloggio al secondo piano della struttura di via Brambilla – abbiamo fatto delle ottime cene. Le lasagne che ci cucinava una delle volontarie erano davvero fantastiche. E poi, ho passato ore e ore alla Biblioteca del Confine: ci sono un sacco di libri e giornali interessanti e anche la possibilità di scoprire cose nuove attraverso internet”.

Allora era un homeless che in sella alla sua bici ha girovagato, “con gentilezza ed educazione”, per gran parte del centro-nord Italia. Oggi, invece, ad alcuni anni di distanza, ha riconquistato la sua autonomia e ha da poco ottenuto una casa popolare a Cremona, la città nella quale è nato e cresciuto.

Nonostante Michele sia un accanito lettore e un grande curioso, il tempo trascorso in Casa della carità non è stato solo questo per lui. “Una delle cose più importanti – continua – è stato capire i miei limiti, anche quelli legati all’invalidità che ho ottenuto e della quale non avevo nessuna consapevolezza”. Adesso, invece, ne parla tranquillamente e a Cremona è seguito dai servizi sociali del Comune e da un’educatrice.

“Mi trovo bene: ho recuperato una tv, ho una bicicletta nuova con la quale faccio dei gran giri e leggo parecchi libri presi in prestito da una biblioteca fornitissima. D’altra parte, bisogna trovare dei modi per passare il tempo quando si vive da soli. Non è sempre facile, ma non si può mica parlare con i muri. E poi – spiega in una delle sue consuete visite alla Casa – ogni tanto torno qui per mantenere dei ponti, per non lasciar cadere i legami che ho creato”.

“Quelli che ho passato alla Casa della carità sono stati anni belli. Questo posto mi ha aiutato a trovare la tranquillità e le forze che mi servivano per ricominciare. Certo, non si è trattato di una ripartenza a sei ruote e nemmeno a quattro, ma l’importante è che ci sia stata. Diciamo che è stata una ripartenza a due ruote”. Proprio come quelle della sua amata bicicletta.

Prima per le pratiche burocratiche e, poi, per il trasloco, l’imbiancatura e le pulizie necessarie per l’ingresso nel suo appartamento, è stato aiutato dagli operatori della Casa della carità, in particolare da quelli della comunità So-stare. É qui che Michele, dopo un primo periodo un po’ travaglia-

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segnalazioni

Non so se don Lorenzo

libri

Una raccolta di aneddoti, fatti e ricordi su don Lorenzo Milani scritti dalla professoressa che insegnò nella scuola di Barbiana. Un libro che parla di quella cura che si pratica anche alla Casa della carità. Un libro miniera, dolce e informato, questo di Adele Corradi, che fu una sorta di fiduciaria assoluta di Barbiana. A scuola preparava i ragazzi per gli esami, teneva i contatti via (unico) telefono e restò a Barbiana, dopo la morte del priore, altri due anni prendendo in affido tre fratellini con problemi psichici tra cui Marcello che a 5 anni non sapeva ancora parlare e per questo era il più amato tra i figli di don Milani. (Feltrinelli, febbraio 2012).

Mamme e papà un po’ così un po’ cosà

Sei storie, come fotografie scattate a sorpresa, mentre la mamma di Giorgio misura i giorni e il papà di Nicoletta fa l’altalena con il sonno. Istantanee di genitori in controluce, che smettono il mantello di supereroi per indossare a volte tenerezza, spesso fragilità, talvolta il buio. Andrea Prandin e Laura Papetti scrivono un libro per l’infanzia che aiuta a riflettere, con dolcezza e fantasia, sulle difficoltà di essere figli di genitori problematici. Da leggere in preparazione all’Incontro Mondiale delle Famiglie per il quale anche la Casa della carità aprirà le sue porte. (Coccole e caccole, ottobre 2006).

libri Due volte genitori

Presentato dalla Biblioteca del Confine nell’ambito del progetto Società di lettura 2011-2012, questo documentario di Claudio Cipelletti entra nel cuore di alcune famiglie nel momento critico della rivelazione dell’omosessualità di un figlio. Attraverso un delicato lavoro di ascolto, il film indaga sul difficile percorso in cui il rapporto tra genitori e figli resiste e viene ritessuto. Genitori che hanno saputo mettersi in gioco fino in fondo, regalandoci un’esperienza intensa e limpida, che diventa preziosa per tutti. (Milano, Agedo 2008).

documentari Krisis: Passaggio d’epoca e nuovi paradigmi

libri

Un numero di Communitas con interventi di influenti intellettuali, da Miguel Benasayag a Serge Latouche, da Marco Revelli a Richard Sennett, chiamati a riflettere sul mutamento antropologico, economico e sociale legato alla crisi. Un quadro ricco di punti di vista differenti all’interno del quale si intravedono orizzonti nuovi, forse non immediatamente praticabili ma possibili. Gli stessi che ha cercato di tracciare il corso “Nuovi linguaggi della politica” dell’Accademia della carità. (A cura di Marco Dotti, in Communitas, Vol. 11, n. 55, ottobre 2011, pp. 7-229)

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notizie Casa della carità

5/1/2012

Emergenza minori Da alcuni mesi, la Casa ha aperto le sue porte anche a numerosi minori stranieri non accompagnati. Sono arrivati soprattutto dall’Egitto, hanno portato tra le nostra mura tanta vitalità e confusione e ora stanno seguendo dei percorsi di accompagnamento e inserimento, anche lavorativo.

15/2/2012

Un nuovo sito e un blog per raccontare la Casa

All’indirizzo www.casadellacarita.org è on line il nuovo sito della Casa. Abbiamo sentito l’esigenza di rinnovarlo perché vorremmo che chi lo visita cominciasse a sentirsi coinvolto nella nostra vita quotidiana. Inoltre, da febbraio, don Virginio Colmegna tiene un blog sulle pagine milanesi del sito di Repubblica. Lo potete leggere all’indirizzo colmegna.blogautore.repubblica.it Vi aspettiamo in rete.

17/2/2012

I nostri ragazzi sul palco di Sanremo Con i loro violini, dai campi della periferia di Milano al palco di Sanremo. È così che tre ragazzi rom del progetto realizzato dalla Casa della carità in collaborazione con il Conservatorio, sono arrivati al teatro Ariston. Nella serata di venerdì, infatti, Luigi, Eduard e Ciprian hanno accompagnato Eugenio Finardi e Beppe Servillo nell’interpretazione del brano “E tu lo chiami Dio”. E, nel frattempo, il progetto e le lezioni di musica proseguono ogni sabato al Conservatorio.

1/3/2012

A Madrid e Sofia per “EU Inclusive” Conoscere la situazione della popolazione rom in Spagna e Bulgaria e confrontarsi con i partner bulgari, rumeni e spagnoli sulle buone pratiche per la loro inclusione. È stato questo l’obiettivo delle due visite di conoscenza che una delegazione della Casa della carità ha compiuto, a febbraio e marzo, a Madrid e Sofia nell’ambito di “EU Inclusive”. Il progetto si concluderà l’11 e il 12 giugno, con la presentazione di un’indagine sulla condizione di rom e sinti in Italia.

21/3/2012

In musica le poesie di padre Turoldo

Mercoledì 21 marzo, il Festival Biblico di Vicenza è stato aperto da un concerto dei Nuovi trovadori. Il gruppo, nato dall’esperienza di accoglienza della Casa della carità, è formato da tre musicisti rom, tre italiani, tre provenienti da India, Cuba e Brasile a cui si è aggiunto un quartetto d’archi costituito da uno studente del Conservatorio di Milano e dagli insegnanti dei corsi riservati ai ragazzi rom seguiti dalla nostra fondazione.

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Fondazione Casa della carità organizza

11-12 giugno 2012 Milano Convegno di presentazione dell’indagine nazionale sulla condizione di rom e sinti Momento conclusivo del progetto europeo “EU Inclusive” realizzato in partnership con Fundación Segretariado Gitano (Spagna), Open Society Institute Sofia (Bulgaria) e Soros Foundation Romania. Per maggiori informazioni: 02 25 935 317 - 02 25 935 318 paola.taglietti@casadellacarita.org ufficiostampa@casadellacarita.org

www.casadellacarita.org


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