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L’Audax chiude le feste... E apre il nuovo anno

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IVECO EFFEUNO

IVECO EFFEUNO

L’AUDAX CHIUDE LE FESTE...

E APRE IL NUOVO ANNO!

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LA XXV EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE DEL ”VELOCIFERO” OTTIENE L’ORMAI TRADIZIONALE SUCCESSO DI PARTECIPANTI NONOSTANTE I PROBLEMI METEOROLOGICI E I LIMITI IMPOSTI DAL COVID.

di Paolo Conti

In azione sotto la pioggia che non hai mai abbandonato i partecipanti. A sinistra, Bertola su Sidecar Indian.

Per tutti, il 26 dicembre, Santo Stefano, è una sorta di continuazione del giorno di Natale, ma per molti, ovviamente tra gli appassionati di motorismo storico, il 26 dicembre è anche la giornata dell’Audax motociclistico dello Sport Club “il Velocifero” di Rimini. Lo è per chi vi partecipa da sempre, e per nulla al mondo rinuncerebbe alla possibilità di condividere passione, amicizia e piacere d’andare in moto assieme a tanti altri motociclisti, ma lo è anche per molti che, pur rimanendo immersi nelle tradizionali celebrazioni natalizie, manifestano interesse e curiosità, leggi gruppi WhatsApp, per questa manifestazione. E dopo 25 edizioni non c’è da stupirsene. Che l’Audax non sia il classico raduno motociclistico lo si riscontra proprio dalla data, non tanto per la stretta vicinanza con il giorno di Natale quanto per quello che rappresenta dal punto di vista meteorologico. Al freddo, che rappresenta la costante climatica, si abbinano le varie situazioni più o meno favorevoli all’impiego della motocicletta. Questa volta è stata la pioggia a farla da padrone, eppure, la passione, quella con la P maiuscola, è stata più forte del disagio: alla fine, grandi sorrisi e soddisfazione generale per una giornata che, come sempre, ha esaltato i valori più intimi e sinceri. Non ci sono altre motivazioni per spiegarsi come questo, con una sessantina di partecipanti, resti uno dei raduni di maggior successo nel panorama nazionale, come ha sottolineato il commissario ASI alla manifestazione Paolo Baldini. L’obiettivo del presidente del “Velocifero” Antonio Mengozzi e di tutto il suo consiglio direttivo sarebbe stato raggiungere quota 100 partecipanti, ma un po’ per le condizioni meteorologiche e, soprattutto, per la recrudescenza della pandemia, hanno dovuto “accontentarsi” di un numero che, comunque renderebbe felicissimi gli organizzatori di manifestazioni in programma in periodi “motociclisticamente” ben più favorevoli. A fare “grande” l’Audax invernale non sono solo il numero dei partecipanti ma anche il livello tecnico. Tutte le moto hanno pari dignità e valore storico, soprattutto in situazioni particolarmente difficili come quelle affrontate in questa edizione. Il limite massimo per la partecipazione è stabilito al 1963, ma anche questa volta il numero maggiore è stato quello delle pre ’45, tra cui si devono segnalare ben due Moto Guzzi GT “Norge” e due sidecar, René Gillet e Indian, in versione ”anfibia”. La situazione sanitaria e le relative regole comportamentali hanno influito anche sul percorso, con il ritrovo dei partecipanti, la partenza e la conclusione non più a Forlimpopoli ma al Parco Terme di Panighina di Bertinoro, avendo comunque come mete fisse Predappio e San Cassiano. La prima località era il punto d’arrivo di una importante gara di regolarità degli anni ‘30, che il raduno in parte rievoca percorrendo il tratto finale del suo percorso. La sosta a San Cassiano rende onore al professor Augusto Farneti, il compianto presidente del “Velocifero”, che oltre ad essere stato tra i maggiori studiosi italiani della storia del motorismo, è stato anche tra gli ideatori dell’Audax. Tra le novità di questa edizione c’è anche il punto d’arrivo della prima parte del percorso, fissato nella piazza centrale di Predappio Alta, con la visita guidata alla Rocca medioevale (annullata all’ultimo per l’indisponibilità di spazi interni). A San Cassiano, come piaceva al prof. Farneti, la tradizionale foto di gruppo, anche se questa volta non ha potuto presenziare e impartire la benedizione alle moto e ai partecipanti il parroco Don Urbano. Per gli stessi motivi che hanno sconsigliato la conoscenza della Rocca di Predappio Alta, non ci sono state la sosta a Predappio e la visita all’asilo San Rosa, dov’è custodito l’azuleio portoghese “La Madonna del fascio”. La successiva ricca conviviale ha messo in archivio quello che, pur essendosi svolto alla fine del 2021, viene classificato come il primo raduno motociclistico ASI del 2022, così da consentire l’assegnazione dei punteggi per la consegna della “Pedivella d’Oro” dell’anno successivo. Rizzi su Sidecar Renè Gillet.

L’arrivo del gruppo a Predappio Alta.

La rituale foto di rito a San Cassiano, omaggio al compianto prof. Farneti.

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