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EDITORIALE di Roberto Valentini

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COLLEZIONI & MUSEI

COLLEZIONI & MUSEI

Rivista Uffciale dell’Automotoclub Storico Italiano Ente Morale federato F.I.V.A. Strada Val San Martino Superiore, 27 - 10131 Torino Tel. 011.8399537, fax 011.8198098 Sito Internet: www.asifed.it E-mail: info@asifed.it Sito Internet F.I.V.A.: www.fva.org

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Direttore Responsabile

Roberto Valentini

Redazione

Matteo Comoglio, Luca Marconetti

Collaboratori specializzati Auto: Danilo Castellarin, Elvio Deganello Moto: Paolo Conti, Franco Daudo Tecnica: Lorenzo Morello

Press Centre C.so Orbassano, 191/1 - 10137 Torino Tel. 011.3272595, fax 011.3272805 E-mail: lamanovella@hotmail.com

Comitato Editoriale

Ugo Amodeo, Danilo Castellarin, Franco Daudo, Luca Gastaldi, Lorenzo Morello, Alberto Scuro, Roberto Valentini

Grafca e Impaginazione

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Foto e Immagini

Actualfoto, Marconetti, Comoglio, Gastaldi, Castellarin, Conti, Morello, Renè, Ivaldi, Schiavi, Peugeot Media, Grandi, Rao, Boracco, Pellico

Hanno collaborato

Bruno Libero Boracco, Paolo Conti, Gian dell’Erba, Laura Ferriccioli, Massimo Grandi, Claudio Ivaldi, Lorenzo Morello, Rino Rao, Giuseppe Saluzzi

Coordinamento editoriale

Stefano Chiminelli

Editore: ASI Service S.r.l.

Strada Val San Martino Superiore, 27 10131 Torino Iscrizione al R.O.C. n° 19067

Stampa:

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AGGRAPPATI ALLA STORIA

Lo scenario mondiale della produzione automobilistica è in continua evoluzione e in questi ultimi anni, nonostante la pandemia e una guerra in atto, sta cambiando velocemente, privilegiando in qualche modo l’emisfero orientale del pianeta. In Paesi come la Cina, l’India e il Vietnam l’automobile sta conoscendo un momento di grande sviluppo con i governi che ne incentivano la produzione e la diffusione, soprattutto ora che, con la propulsione elettrica, si sono resi conto di avere le materie prime e le tecnologie necessarie a produrre veicoli moderni, con marchi del tutto nuovi. Che presto - a detta di molti addetti ai lavori - invaderanno l’Europa, che ha scelto di accelerare i tempi della transizione ecologica obbligando i Costruttori a un rapido cambio di direzione, che non tiene conto di anni di studi e ricerche nell’ambito dei motori endotermici. Come stanno reagendo le Case automobilistiche alla concorrenza delle nuove arrivate? Facendo leva sulla loro storia, che per il consumatore è garanzia di capacità, ingegno e - perché no - correttezza commerciale. Calcando la mano sui tratti tipici dello stile - frutto di decenni di lavoro di ingegneri, designer, uomini di marketing e comunicazione per valorizzare il marchio - si può caratterizzare un modello, rendendolo diverso dai concorrenti. Se ne stanno rendendo conto un po’ tutti i grandi Costruttori d’Europa che stanno sempre più valorizzando la loro storia, non solo attraverso iniziative dirette come la creazione di un reparto Heritage o di un museo, ma anche cercando di riproporre in chiave moderna modelli iconici che si adattano facilmente a un reinterpretazione con motore elettrico. In questo caso i risultati sono incoraggianti, con la Fiat 500e leader del mercato delle elettriche davanti a una ormai “classica” Smart. Ma altri modelli sono in arrivo, come le Renault 5 e Renault 4 reinterpretate. Le Case stanno quindi cercando di distinguersi ritrovando se stesse nella loro storia anche con modelli per forza di cose votati a un design molto moderno. Per trovare gli spunti giusti i progettisti e i designer studiano nei musei e negli archivi il passato del marchio. Un esempio viene dai marchi italiani di Stellantis. Il centro stile di Alfa Romeo, Lancia e Fiat è ubicato di fanco all’Heritage Hub e chi lavora alla creatività di modelli vi si reca frequentemente. Creando automobili che contengono ed evidenziano il dna del marchio si potrà contrastare l’omologazione di modelli tutti uguali che possono confondere il consumatore ed evitare quello che generalmente succede quando si acquista un elettrodomestico. Lo si fa leggendo l’etichetta e confrontando i prezzi, raramente si ricorda di che marca è. Ed è quanto i Costruttori (europei in particolare) vogliono evitare.

Roberto Valentini

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