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CIRCUITO TRICOLORE

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COLLEZIONI & MUSEI

COLLEZIONI & MUSEI

NELLE TERRE DEI MALAVOGLIA

IL 4° GIRO MOTOCICLISTICO DI SICILIA HA PRESO IL VIA E SI È CONCLUSO, DOPO 4 TAPPE, NELLE ZONE DEL CELEBRE RACCONTO DEL VERGA. ORGANIZZATO DA 14 CLUB SICILIANI HA RICHIAMATO AL VIA UNA SETTANTINA DI PARTECIPANTI, TRA CUI NUMEROSI STRANIERI, E...IL PRESIDENTE SCURO.

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di Paolo Conti

La 4^ edizione del Giro Motociclistico di Sicilia, quinta e ultima prova del Circuito Tricolore a due ruote, si è svolta nella parte orientale dell’Isola, con le quattro tappe che hanno portato i partecipanti, una settantina con numerosi stranieri, a conoscere alcuni degli scorci più afascinanti e significativi delle province di Catania, di Siracusa e di Ragusa. Una scelta turistico-culturale ben definita, dopo quella ”occidentale” dello scorso anno, ma che non ha impedito di registrare quello che, almeno in ambito motociclistico, rappresenta un vero e proprio primato: il coinvolgimento organizzativo di ben 14 club della Regione associati ASI. Alcuni hanno formato il vero e proprio comitato organizzatore, mentre per altri il contributo è stato meno impegnativo, ma questo non toglie una comune volontà di lavorare insieme per far conoscere e valorizzare gli ideali ASI all’origine del Circuito Tricolore. I 14 club diventano così l’espressione della promozione del territorio e del motorismo storico di tutta la Sicilia e non solo delle zone che sono state coinvolte direttamente. Questo è un dato importante e significativo, visto che supera quella forma di campanilismo che non manca anche tra gli appassionati di motorismo storico e che dimostra la volontà di collaborazione per raggiungere un obiettivo comune. Con questa premessa è fondamentale ricordare i nomi o le sigle dei club coinvolti in questo grande progetto, visto che, assieme alle dimostrazioni di stima e di riconoscenza manifestate da tutti i partecipanti, rappresenta un ulteriore mezzo per gratificarne il lavoro e, soprattutto, per invogliarli a continuare su questa strada, diventando d’esempio per tutti gli altri. A monte di questa edizione del Giro Motociclistico di Sicilia ci sono stati il Club Auto e Moto d’Epoca F. Sartarelli di Trapani; il Veteran Car Club Panormus di Palermo; il Veteran Car Club Ibleo di Ragusa; il Club La Manovella di Acireale; il Circolo Veicoli Storici “Titani di Trinacria” di Catania; l’Auto e Motocicli Sport Club d’Epoca di Campobello di Mazara (TP); l’AMS Paul Chris di Partinico (PA); il CAME V. Florio di Palermo; l’Associazione Siciliana Veicoli Storici di Palermo; il Circolo dell’Antico Pistone di Caltanissetta; l’International Car Club Taormina; l’Associazione Siracusana Automotoveicoli Storici ASAS di Siracusa; l’Automotoclub del Minotauro di Giardini Naxos (ME); e il CMEA Club Motori d’Epoca Agira di Agira (EN). L’elenco, è doveroso precisarlo, è casuale e non segue alcun ordine di coinvolgimento o di partecipazione. Non sono invece casuali i ringraziamenti per Salvatore Ingardia, che ha coordinato e diretto il lavoro dei 14 club, mettendo a frutto l’esperienza della passata edizione per superare quelle criticità più che plau-

sibili in un raduno di quattro giorni e con numerosi partecipanti, e per Giovanna Meli, ma per tutti solo Giovy, che ha curato e gestito in maniera impeccabile l’organizzazione tecnica del raduno. L’importanza di questo impegno comune è stata sottolineata fin dalla conferenza stampa di presentazione nella sede del comune di Acireale anche dalle istituzioni, come ha ricordato l’assessore Fabio Manciaglia, a cui ha fatto eco al momento della partenza ufciale la mattina successiva il sindaco Stefano Alì. Gli apprezzamenti non potevano mancare dai vertici dell’ASI, con il presidente Alberto Scuro che per l’ennesima volta non si è fermato alle parole per sottolineare l’ottimo lavoro dei club siciliani e il ruolo e l’importanza delle moto nella federazione, ma lo ha dimostrato sul piano pratico prendendo il via della prima tappa in sella alla Laverda 750 S, quasi a voler continuare quanto fatto in Sicilia lo scorso anno e all’ultima edizione di ASI Motoshow.

I rappresentanti dei 14 club organizzatori: Club Auto e Moto d’Epoca F. Sartarelli di Trapani; il Veteran Car Club Panormus di Palermo; il Veteran Car Club Ibleo di Ragusa; il Club La Manovella di Acireale; il Circolo Veicoli Storici “Titani di Trinacria” di Catania; l’Auto e Motocicli Sport Club d’Epoca di Campobello di Mazara (TP); l’AMS Paul Chris di Partinico (PA); il CAME V. Florio di Palermo; l’Associazione Siciliana Veicoli Storici di Palermo; il Circolo dell’Antico Pistone di Caltanissetta; l’International Car Club Taormina; l’Associazione Siracusana Automotoveicoli Storici ASAS di Siracusa; l’Automotoclub del Minotauro di Giardini Naxos (ME); e il CMEA Club Motori d’Epoca Agira di Agira (EN). L’ultimo a destra è Salvatore Ingardia, coordinatore e direttore del gruppo.

La conferenza di presentazione non si è limitata a esporre gli eventi salienti e alcune delle figure di spicco tra i partecipanti, dall’ingegner Piero Laverda al membro della Commissione motociclistica della FIVA, il greco Panagiotis Mariolopoulos un grande amico e estimatore del motorismo storico italiano, ma è servita anche per parlare e far conoscere in Sicilia il progetto ”SideCare”, promosso dall’ASI in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, che è stata illustrata dal consigliere Leonardo Greco con Angelo Piazza, il collezionista lombardo all’origine di questa lodevolissima iniziativa venuto appositamente a Acireale per questa occasione. Dopo la presentazione, il giorno successivo le parole lasciano il posto alle moto per la prima tappa. Il ritrovo per la partenza è fissato nella stupenda piazza del Duomo di Acireale, dove c’è anche il Comune. Ad aprire ufcialmente il 4° Giro Motociclistico di Sicilia il presidente Scuro, seguito dal resto della lunga carovana. La prima meta è il Rifugio Sapienza sull’Etna, uno dei simboli della Sicilia. Nei primi km, quelli che portano a Linera, Santa Venerina e Zaferana Etnea scorrono senza problemi, anche se buttando lo sguardo verso l’alto, dove dovrebbe esserci la vetta del vulcano, sono le nubi a farla da padrone. Più si sale e più la situazione meteorologica peggiora. Ad accogliere i partecipanti una volta arrivati ai 2000 metri del Rifugio sono la pioggia, il vento, le nubi basse e un brusco calo della temperatura, oltre quindici gradi in meno rispetto al clima mite quasi estivo della costa. Per i motociclisti la situazione è impegnativa, ma tutti la superano senza problemi. Non ci sono, invece, le circostanze per rispettare il programma turisticoculturale, che con la funivia avrebbe consentito di salire ai crateri spenti delle recenti eruzioni e alle relative colate di lava. Ma, forse, la perdita maggiore è quella di non poter ammirare il panorama tutto intorno e godere di uno spettacolo unico e inconfondibile. Il Rifugio, vista la situazione, assolve pienamente il compito di luogo d’accoglienza e diventa anche il primo vero momento di aggregazione per i partecipanti. La situazione, almeno per quanto riguarda la pioggia, migliora al momento della partenza. Il programma subisce qualche variazione anche una volta lasciato il Rifugio Sapienza. Non c’è la sosta a Regalna, mentre una volta arrivati a Nicolosi, la “Porta dell’Etna”, che in questa occasione è d’uscita e non d’entrata, tutto torna nella norma, anche il clima, con il programma che prevede una breve prova di abilità con il percorso segnato da birilli da afrontare due volte, cercando di rispettare nella seconda il tempo stabilito nella prima, ovviamente senza incappare in penalità. Il migliore, con uno scarto di soli 8 centesimi, è l’inglese Mar-

tin Hignet in sella alla Moto Guzzi GTV del 1949, che insieme con la sorella Karin, lei in sella ad una BMW R69/S, fa parte del gruppo maltese. I risultati verranno comunicati l’ultimo giorno durante le premiazioni e la consegna dei riconoscimenti, ma per dovere di cronaca, ricordiamo anche che il consigliere ASI Leonardo Greco con la Moto Guzzi Airone Sport si è classificato sesto con uno scarto di 1”08 e il presidente Scuro con la Laverda 750 S dodicesimo con uno scarto di 1” 87. La sera, dopo il ritorno a Acireale, al Santa Tecla Palace, grazie alla presenza e alla disponibilità dell’ingegner Piero Laverda viene organizzato un momento culturale che ripercorre le tappe della storia e dei modelli più significativi dell’Azienda fondata nel 1949 dal padre Francesco. La serata, ampiamente illustrata dalla proiezione di molte immagini originali, non si è limitata alle vicende della Moto Laverda, ma ha coinvolto anche un altro partecipante al Giro Motociclistico di Sicilia, l’ingegner Vittore Cossalter, fino al 2017 titolare di cattedra alla facoltà di ingegneria di Padova e dagli anni 80 principalmente collaboratore del reparto corse Aprilia, ma che ha lavorato anche per BMW, Harley-Davidson, Yamaha, Dunlop, Michelin e altri ancora. Grande esperto di dinamica motociclistica ha illustrato lo studio dei due fattori che la compongono, la stabilità e la maneggevolezza visti da chi, alla parte teorica, ha saputo abbinare l’esperienza pratica di essere lui stesso il tester di ogni sua ricerca. Il secondo giorno è quello dal percorso più lungo, oltre 200 km che si snodano tra le province di Catania, Ragusa e Siracusa. Da Acireale si percorre quella che è conosciuta anche come la “costa dei Malavoglia”, attraversando Aci Trezza, dove Giovanni Verga ambientò il suo capolavoro, Aci Castello, Catania e quindi dirigersi verso Buccheri. Nel comune più alto dei Monti Iblei, 820 metri, per i partecipanti, accolti dal sindaco Alessandro Caiazzo, c’è la sorpresa di una delle specialità tipiche della colazione siciliana, la granita con la brioche da gustare vicino alla storica Fontana dei Canali, con foto di gruppo con il primo cittadino quasi a voler ringraziare per l’ospitalità ricevuta. La tappa successiva è in provincia di Ragusa, a Modica, città Patrimonio dell’Unesco. Dopo la conviviale in un ristorante tipico, il richiamo alla tradizione culinaria siciliana rientra nei tanti momenti culturali di questa manifestazione, non può mancare una breve visita. Le cose da vedere sono tantissime, ma il tempo è tiranno. La notte si trascorre a Cassibile. La terza tappa, dopo il trasferimento che attraversa Siracusa, è all’insegna della cultura con la visita guidata all’isola di Ortigia, mentre le moto sono parcheggiate nei pressi della Fonte Aretusa, un punto di passaggio o d’incontro per le migliaia di turisti presenti sull’isola. Per le moto e i partecipanti un altro bagno di folla avviene alla conclusione della giornata, dopo i quasi 70 km di trasferimento lungo la costa che portano a Catania. In pieno centro, in piazza dell’Università, si svolge un vero e proprio concorso d’eleganza, con giuria di cui fa parte anche la consigliera ASI Agnese Di Matteo per stabilire il miglior abbinamento tra l’età e la tipologia della moto o del sidecar e l’abbigliamento del pilota/equipaggio. Tra le moto il Best in Show va alla scelta rafnata di Mario Macchiella e della moglie Milena con la BMW R12 del 1938, mentre tra i sidecar se l’aggiudica l’equipaggio di Mauro Pasotti con il BSA E30/14 del 1930. Ormai siamo verso l’epilogo con l’ultima giornata che ofre al raduno lo spettacolo del centro di Catania, dalla celebre fontana dell’Elefante al Duomo, con la grande piazza che ospita le moto mentre i partecipanti fanno una visita guidata ai principali monumenti limitrofi. Per la cittadinanza, i turisti, i semplici curiosi, per questa volta il motivo d’attrazione è quello rappresentato dal variopinto gruppo di moto parcheggiate, che coprono un arco temporale di 70 anni spaziando dal 1930 all’inizio del nuovo secolo. Un gruppo molto eterogeneo anche tra i partecipanti, dove assieme ai tanti amici stranieri, al numeroso gruppo delle donne che sulle moto ci sono salite per guidarle o come passeggere, si è distinto anche il diciassettenne Mario Benintende, il più giovane in assoluto in sella alla sua Honda XL 125 PD del 1983. Tra le iniziative a corollario, al 4° Giro di Sicilia si è tenuta anche un’asta organizzata dallo specialista Katawiki, partner di Circuito Tricolore. Con il ritorno ad Acireale, al punto dove si è conclusa la prima tappa, le premiazioni e le consegne degli attestati di partecipazione cala il sipario sul quarto Giro Motociclistico di Sicilia, con il comitato organizzatore che sta già pensando a quale meraviglie paesaggistiche e culturali proporrà per la prossima edizione.

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