L'Industria delle Carni e dei Salumi - 08/2014

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AGO S T O-SET T EM B R E 2 0 1 4|0 8

L’industria delle

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Blocco export Russia: un danno di 55 milioni per il settore

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L’industria delle

Carni Salumi e dei

AG O S T O -S ETT EM BRE 2 0 1 4| 0 8 Organo Ufficiale di:

sommario mercati Embargo russo: i danni per il settore carni suine e salumi ...................... 3 L’analisi dell’ufficio ICE di Mosca............................................................... 3 Crisi russa: le misure UE per l’agricoltura................................................... 5

attualità Il commercio estero dell’agroalimentare italiano .................................. 7 “Longevità e dieta mediterranea” l’evoluzione dei valori nutrizionali dei salumi ..................................................................................................... 7 Francesco Divella nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare...................................................................................... 7 Il padiglione “Arts & Foods”alla Triennale di Milano ................................ 9 Expo 2015: Women for Expo....................................................................... 9 L’Indonesia firma il contratto di partecipazione a Expo Milano 2015 ... 9

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Embargo russo: i danni per il settore carni suine e salumi

Europa Direzione e amministrazione Milanofiori, Strada 4 Palazzo Q8 20089 Rozzano (MI) Tel. 02 8925901 (6 linee) Fax 02 57510607 Direttore responsabile Aldo Radice Coordinamento redazionale Alfredo La Stella Redazione Andrea Aiolfi Giada Battaglia Loredana Biscione Silvia Bucci Davide Calderone Tiziana Formisano Gianluigi Ligasacchi Monica Malavasi Sara Margiotta Fabio Onano Giovannibattista Pallavicini Giulia Rabozzi Michele Spangaro Maurizio Tarallo Stefania Turco

La Commissione contro le pratiche commerciali sleali ......................... 11 Il CLITRAVI accoglie con favore la Comunicazione sulle pratiche commerciali sleali (PCS) ............................................................................ 11 La nuova Commissione europea 2014-2019 ............................................ 13 Monitoraggio del codice volontario (supply chain initiative) ............... 13

IVSI informa

................................................................................ 15

economia Il rating di legalità. Un’opportunità anche per distinguersi in tempo di crisi ............................................................................................................ 25

normativa Autotrasporto: sentenza della Corte di Giustizia sui costi minimi ......... 28

aziende informano HPP Italia, un prezioso alleato per l’industria italiana dei salumi ........... 24 Techpartner arriva con i budelli della CaseTech! ................................... 28

prodotti tutelati Nuove analisi nutrizionali per i Salumi Italiani Tutelati .............................. 30 Bresaola della Valtellina & moda, un abbinamento di tendenza......... 30 Salame Cacciatore DOP ........................................................................... 30 Salumi DOP piacentini: fatturato in crescita per coppa e pancetta ... 30

fiere e manifestazioni SalumiAmo® con Bacco: back in London! .............................................. 32 Prossime fiere e manifestazioni ................................................................. 32 SIAL Paris 2014 .............................................................................................. 34 Festa dello Speck Alto Adige 2014............................................................ 34 MortadellaBò, chi la fa l’affetta! Bologna celebra la sua regina rosa ... 34

Registrato presso il Tribunale di Milano in data 24 gennaio 1951 con n. 2242 Impaginazione Studio ABC Zone Via Angelo Moro 45 20097 San Donato Mil. (MI) Tel. 02 57408447

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La Commissione europea contro le pratiche commerciali sleali

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Speciale Ivsi informa

Convegno “Meat-Tech Innovation” Il futuro dell’industria delle carni tra innovazione tecnologica ed evoluzione del mercato il 30 Settembre Il 30 settembre si terrà a Milano il Convegno “Meat-Tech Innovation” dedicato alle Tecnologie per il settore della trasformazione e il confezionamento della carne.

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Durante il Convegno sarà presentato il sondaggio di valutazione predisposto da ASSICA ai propri associati quale espressione di opinione delle aziende del settore della lavorazione e trasformazione delle carni. La partecipazione all’evento è gratuita e a numero chiuso sulla base della cronologia d’iscrizione.


mercati a cura della redazione

Embargo russo: i danni per il settore carni suine e salumi Prima il blocco sanitario del 27 gennaio, poi l’embargo di agosto: il settore perde 55 milioni di euro di export Tassi di crescita a due cifre percentuali e soprattutto un mercato particolarmente interessato sia ai prodotti di eccellenza sia a quei prodotti della

macellazione del suino da noi ormai poco valorizzati, come il lardo non stagionato o gli altri grassi. Questo negli ultimi 4 anni (dal 2010 al 2013) ha rappre-

Esportazioni italiane verso la Russia Dati in Euro

60

60.000.000

50

50.000.000

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40.000.000

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30.000.000

I problemi della PSA in Lituania e Polonia

20

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10

10.000.000 0

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grassi

sentato la Federazione Russa per il settore suinicolo. Una prospettiva economica positiva che andava consolidandosi, un mercato per l’apertura del quale sono stati profusi non pochi sforzi da parte delle istituzioni, delle imprese e di ASSICA. Un quadro commerciale avviato allo sviluppo, nonostante le numerose difficoltà burocratiche e capace di generare nel 2013 oltre 55 milioni di euro di fatturato per le aziende del settore (pari a circa il 4% di tutto l’export del settore), che ha subito nel 2014 pesanti battute di arresto.

2010 frattaglie

2011 carni

2012 salumi

2013

Fonte: elaborazione ASSICA su dati Istat

I primi problemi per le imprese del settore si sono verificati già dall’inizio dell’anno, a causa del divieto di importazione imposto a partire dal 27 gennaio 2014 dalle Autorità di Mosca per carni suine, frattaglie e prodotti non sottoposti

a specifici trattamenti di cottura o stagionatura provenienti dall’Unione europea a seguito dell’insorgenza di focolai di Peste Suina Africana in Lituania e Polonia (divieto che riguarda tutta la Custom Union (Russia, Bielorussia e Kazakistan). Una decisione contro cui l’UE ha aperto ad aprile, dopo mesi di infruttuosi colloqui, una vertenza nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Come ha sostenuto il commissario UE Karel De Gucht “Il divieto assoluto di importare suini europei in Russia è chiaramente sproporzionato e in contrasto con le norme dell’OMC. Esso si fonda su un caso irrilevante in cui qualche cinContinua a pag. 5

L’analisi dell’ufficio ICE di Mosca Misure restrittive introdotte dalla Federazione Russa per alcune categorie di prodotti agroalimentari da UE, USA, Canada, Australia e Norvegia Sulla base delle statistiche a disposizione dell’Agenzia ICE di Mosca, secondo dati Dogane Russe, l’Italia ha esportato nel 2013 in Russia prodotti che oggi rientrano tra quelli soggetti al blocco per un totale di circa 218 milioni di euro, mentre l’impatto in termini di valore sull’export italiano per la parte restante del 2014 potrà raggiungere i 100 milioni di euro L’agenzia ICE di Mosca ha svolto un’analisi sulle conseguenze delle misure restrittive introdotte dalla Federazione Russa dal 6 agosto 2014. I dati statistici presentati sono tratti da Dogane Russe e, ad oggi, arrivano fino ad aprile 2014. Ha inoltre elaborato il dato storico delle importazioni russe dall’Italia (Dogane Russe) nel periodo 2011 – aprile 2014, al fine di valutare il potenziale impatto minimo che le misure restrittive avranno sull’export italiano. A questo deve essere aggiunto il “danno indiretto” per i prodotti esportati mediante triangolazioni e per le imprese italiane operanti in Russia, tanto sul fronte produttivo che distributivo, che risultano fortemente penalizzate dall’impossibilità di importare i prodotti colpiti da sanzioni. Questa categoria di effetti, ancorché rilevante, non è tuttavia calcolabile con precisione. Numeri a parte, il danno per le aziende italiane è del tutto evidente: quanto

più la stagione delle misure restrittive e delle sanzioni si protrarrà, tanto più difficile sarà recuperare lo spazio e le quote di mercato - nostro malgrado lasciate ai produttori locali o stranieri ben pronti a (cercare di) sostituire i prodotti italiani con la loro offerta. Il polso del mercato Lo scenario delineatosi a seguito dell’introduzione delle misure restrittive relative ai prodotti agroalimentari non sta rappresentando motivo di criticità per i soli produttori italiani coinvolti, ma impatta direttamente su tutti gli operatori specializzati a monte e a valle della catena distributiva, con particolare riferimento agli importatori. Questi ultimi si sono trovati nell’urgenza di dover sostituire in tempi brevissimi un numero elevato di fornitori, molti dei quali partner di lungo corso, affrontando il disagio di avviare da zero trattative commerciali con produttori con i quali non avevano avuto precedenti contatti.

Per alcuni importatori questo processo è stato traumatico ed ha condotto in taluni casi ad un forte rimidensionamento delle strutture, con licenziamento di dipendenti, riduzione dei depositi utilizzati ed in generale una contrazione del giro d’affari anche del 30/40%. Chiaramente più penalizzati sono stati quegli importatori che avevano fatto della specializzazione nei prodotti di origine europea una caratteristica distintiva.

possibilità di rafforzare o avviare attività di produzione in loco che riguardino sia formaggi freschi che stagionati, ad opera spesso di imprenditori italiani sel settore che vogliono cogliere questa nuova opportunità.

Il settore che più fortemente ha colpito gi interessi dell’Italia, ovvero quello dei prodotti ortofrutticoli, è anche quello in cui alcuni degli importatori –direttamente interpellati da ICE Mosca – segnalano particolari criticità.

Per ciò che riguarda le carni e i salumi la situazione è senz’altro più complessa. Anche in questo caso si registrano esempi di produzioni locali di buon livello, alle quali attingono anche alcuni ristoratori italiani, particolamente attenti alla qualità dei prodotti. Tuttavia la chiave di volta è anche in questo caso rappresentata dai fornitori storici della Russia (Brasile, Argentina e Paraguay) che saranno chiamati ad un aumento delle forniture.

Scenario senz’altro più dinamico è quello che si presenta in merito ai prodotti lattiero-caseari dove, oltre alla strada dell’aumento delle importazioni da nuovi e vecchi fornitori (Argentina, Brasile e Bielorussia), forte è lo stimolo che si sta registrando in merito alla

Infine, a fronte di questo nuovo scenario che va delineandosi, occorrerà sempre più vigilare su pericolosi fenomeni di Italian sounding, quando di non vera e prorpia contraffazione, che rischiano di affacciarsi con maggiore virulenza anche su questo mercato. Agosto-Settembre 2014

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mercati Segue da pag. 3

Esportazioni italiane verso la Russia 2010 Quantità Kg

2011

Valore €

Quantità Kg

2012

Valore €

Quantità Kg

2013

Valore €

Quantità Kg

2013/2012 Var.%

Valore €

Quantità Kg

Valore €

grassi

8.330.185

4.972.709

11.286.684

12.088.552

15.044.850

15.577.853

23.807.890

26.082.744

58,2%

67,4%

frattaglie

4.190.399

4.011.026

6.568.083

6.631.927

5.994.004

8.588.954

5.162.552

7.435.387

-13,9%

-13,4%

carni

350.996

428.420

1.715.649

2.739.926

2.246.302

4.423.721

1.845.120

3.230.770

-17,9%

-27,0%

salumi

625.075

6.150.786

884.304

8.884.888

1.178.326

12.229.786

1.758.695

18.890.537

49,3%

54,5%

Totale

13.496.655

15.562.941

20.454.720

30.345.293

24.463.482

40.820.314

32.574.257

55.639.438

33,2%

36,3%

Fonte: elaborazione ASSICA su dati Istat

ghiale alle frontiere con la Bielorussia è risultato infetto, caso immediatamente circoscritto dalle pertinenti autorità europee”. Un episodio che, tuttavia, rende evidente quanto le barriere non tariffarie di carattere veterinario siano una comoda scorciatoia che i Paesi possono utilizzare per mettere in atto politiche protezionistiche (e quanto sia urgente che gli allevatori italiani eradichino da Campania, Calabria e Sardegna PSA e MVS che generano danni per almeno 250 milioni di euro di mancate esportazioni e sono una spada di Damocle sulla testa della filiera).

e ortofrutticolo, La scelta di non intervenire per ora nel settore delle carni, motivata da un pressoché stabile andamento dei prezzi delle carcasse a livello comunitario (a parte alcuni Paesi più dipendenti dal mercato della Federazione Russa), ha lasciato spazio allo stanziamento di risorse aggiuntive per i programmi di promozione dell’export verso i Paesi terzi, secondo un’ottica di aiuto indifferenziato ai diversi Stati membri e nel rispetto del principio di libero mercato che limita l’intervento dei governi (nazionali e comunitario) a sostegno delle economie private.

La crisi, l’Ucraina e la guerra delle sanzioni

Tuttavia, pur nel rispetto della decisione della Commissione (che assicura terrà strettamente monitorato l’andamento dei prezzi del mercato suino) considerando le condizioni di export a cui i Paesi europei sono assoggettati, emerge evidente la penalizzazione commerciale dell’Italia rispetto ai suoi competitor comunitari. È noto che la presenza sul nostro territorio di pochi capi affetti da malattie veterinarie del suino (PSA e MVS) rappresenta un limite enorme all’esportazione dei nostri prodotti. Utilizzando questa situazione, molti Paesi extra europei mantengono vincoli o veri e propri divieti all’importazione nel proprio Paese delle nostre produzioni suinicole, dalle carni ai salumi.

Tempestivi provvedimenti specifici per lattiero caseari e ortofrutta. Aumentano gli aiuti a pioggia per la promozione nei Paesi terzi

Questo “pretesto” di carattere veterinario (il problema è infatti circoscritto a pochissime Regioni italiane e i Paesi terzi potrebbero adottare criteri di regionalizzazione del nostro territorio) ha finora permesso che molti mercati rimangano di fatto a noi preclusi in tutto o in parte con conseguenti perdite di export stimabili in almeno 250 milioni di euro l’anno.

Le risorse stanziate da Bruxelles si aggiungono al budget annuale di 60 milioni di euro già previsto per i programmi di promozione della Pac. E sono destinate a raddoppiare dal momento che queste attività sono cofinanziate al 50% dagli Stati membri.

Al di là dell’illiceità del divieto in questione, fino a poche settimane fa rimaneva comunque possibile per i macelli effettuare le forniture di materie prime alle aziende di trasformazione, sia italiane che no, per la successiva produzione di prodotti a base di carne non colpiti dal divieto dello scorso gennaio. La situazione è stata, come noto, ulteriormente aggravata dalle misure adottate dalla Federazione Russa in risposta alle sanzioni adottate dall’Europa nei confronti del Cremlino a seguito degli scontri avvenuti in territorio ucraino. Con l’embargo adottato dalla Federazione Russa ad agosto scorso, si è ampliato il divieto di esportazione arrivando a includere la maggior parte dei prodotti a base di carne; di fatto siamo di fronte ad una pressoché totale chiusura del mercato, con danni diretti e indiretti su tutta la filiera industriale: le aziende di macellazione che non possono più né esportare direttamente i prodotti freschi né fornire la materia prima per l’esportazione dei salumi, le aziende di trasformazione che non possono più accedere al mercato della Federazione Russa. In questo contesto, a livello Europeo, c’è ancora una scarsa attenzione per il comparto , soprattutto se comparata con gli interventi diretti attivati con prontezza a sostegno del comparto lattiero caseario

Ma soprattutto, nell’attuale contesto del blocco imposto dalla Federazione Russa, questa barriera commerciale posta dai Paesi extra europei limita notevolmente le opportunità commerciali rispetto ai concorrenti comunitari: a parità di altre condizioni infatti, un operatore tedesco, francese o danese, ad esempio, può far fronte al blocco Russo cercando di incrementare il proprio export in una rosa

di mercati molto più ampia di quella a disposizione dell’impresa italiana della salumeria. Il suo Paese o l’Europa possono cercare di sostenerlo adottando misure non di tipo sussidiario e dirette, ma di tipo promozionale ed espansivo che non sottostanno ai limiti sopra accennati circa gli aiuti di Stato. In questo scenario pertanto sarebbero state auspicabili misure più dirette al sostegno del comparto delle carni: come ASSICA ha avuto modo di pro-

porre presso tutte le competenti sedi nazionali e comunitarie, la reintroduzione delle restituzioni, anche per le carni fresche, sarebbe un’utile misura di compensazione per dare respiro agli operatori che esportano permettendogli di recuperare qualche risorsa dagli investimenti fatti verso gli altri mercati, ed anche l’istituzione dell’ammasso privato sarebbe una misura utile e adatta a compensare i danni creati dall’embargo russo.

CRISI RUSSA: le misure UE per l’agricoltura

A seguito dell’embargo posto dalla Federazione Russa su molti beni agroalimentari di origine europea, la Commissione europea ha annunciato e adottato i primi provvedimenti a sostegno di alcuni settori agroalimentari per consentire agli operatori di fronteggiare il momento di crisi indotta dalla misura commerciale russa. È stata così aperta la possibilità di accedere a contributi per l’ammasso privato di burro, latte in polvere e alcuni formaggi e sono state adottati alcuni provvedimenti utile a favorire il ritiro e la ridistribuzione gratuita di prodotti ortofrutticoli. L’attuazione concreta di tali misure è tuttavia risultata problematica, tanto che a causa dell’eccesso di richieste presentate per il sostegno all’ortofrutta, l’aiuto straordinario è stato sospeso. Accanto a queste misure specifiche per alcuni settori e produzioni, la Commissione europea ha inoltre approvato lo stanziamento di 30 milioni di euro per i programmi di promozione dei prodotti agroalimentari previsti dalla Politica Agricola Comune.

Inoltre la Commissione ha assicurato un costante monitoraggio dei mercati non ancora interessati da misure di sostegno, ma comunque colpiti dai provvedimenti di embargo della Federazione Russa (come appunto il settore carni), garantendo altrettanta prontezza di intervento laddove si registrassero squilibri evidenti di mercato. Sull’insieme di misure annunciate e attuate, si è recentemente pronunciato anche il coordinatore S&D in commissione Agricoltura, on.le Paolo De Castro che ha sottolineato due concetti ritenuti chiave per garantire il successo e l’efficacia degli interventi programmati. “È fondamentale che queste risorse non vengano prese dalla riserva di crisi. Occorre trovare altri fondi nel bilancio europeo” ha sostenuto l’on.le De Castro che, commentando la sospensione delle misure ortofrutticole per eccessive richieste, ha sottolineato come dopo “lo stop all’erogazione dei fondi a seguito delle richieste sproporzionate di alcuni stati membri” è evidente “che occorre trovare metodi più razionali per distribuire i fondi tra i 28”.

Agosto-Settembre 2014

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attualità a cura di Federalimentare servizi

Il commercio estero dell’agroalimentare italiano I dati del primo semestre 2014 registrano un incremento dell’export del 2,9%

Variazioni % 1° semestre 2014/2013

30 30 25 25 20 20 15 15 10 10

Nel mercato UE, fra i grandi sbocchi, si

UE

Fonte: elaborazione Federalimentare su dati Istat

attenua la spinta del mercato tedesco, con un +0,9% dopo il +3,0% del quadrimestre. A fianco, il Regno Unito registra un passo del +5,3%, seguito a distanza dalla Francia, con un +1,1%. In controtendenza, seppure in fase di assorbimento, il trend negativo della Spagna (-3,1%). A livello di comparto, si distinguono nel semestre: l’“alimentazione animale”

(+16,8%), le “acque minerali e gassose” (+13,0%), il “lattiero-caseario” (+8,7%) e l’”ittico” (+7,5%),. L’import del 1° semestre 2014 dell’industria alimentare raggiunge, infine, la quota di 10.016,9 milioni di euro, con un aumento del +4,4%. Ne esce un saldo di 2.875,2 milioni, in calo del -2,0% su quello dello stesso periodo 2013.

“LONGEVITÀ E DIETA MEDITERRANEA” l’evoluzione dei valori nutrizionali dei salumi

Francesco Divella nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare

ASSICA al Salone Internazionale e Conferenza dedicato agli Ingredienti per l’Industria Alimentare e delle Bevande di Bologna

A nnalisa Sa s si pa s sa il testimone a Francesco Divella per il biennio 2014-2016 in un periodo non facile per il settore alimentare

Si è svolto lo scorso 8 settembre, il convegno internazionale “Longevità e Dieta Mediterranea”, organizzato da Food-Ing international. L’invertento ASSICA si è incentrato su “Salumi italiani: evoluzione nutrizionale nell’ambito della dieta mediterranea”, in cui sono stati illustrati i risultati raggiunti per ottenere un allineamento delle regole salutistico-nutrizionali grazie alla riduzione del contenuto di sale e di grassi nei salumi. L’impegno dell’intera filiera, dall’allevamento del maiale fino alla trasformazione finale, che ha saputo coniugare la tradizione produttiva con le moderne esigenze nutrizionali contribuendo così al successo dei salumi italiani che oggi vantano carni sempre più magre, con meno sale e con pochi grassi. Oggi la richiesta è di alimenti a basso contenuto calorico e grazie ai nuovi metodi di allevamento dei suini e alle innovazioni nelle tecniche di produzione, l’industria di trasformazione si è prontamente adeguata: è diminuita nei salumi la quantità di grasso totale ed è variata la sua composizione a favore degli acidi grassi insaturi (di migliore qualità). Anche i livelli di colesterolo pongono i salumi italiani a livello delle cosiddette “carni bianche”. Il risultato positivo è che i salumi “moderni” sono alimenti adatti a tutta la popolazione e a diversi momenti di consumo, in grado di soddisfare la ricerca del gusto e, allo stesso tempo, in linea con le raccomandazioni dietetiche della comunità scientifica.

Mondo

Stati Uniti

Taiwan

Ungheria

Tailandia

Svezia

Svizzera

Spagna

Russia

Singapore

Romania Rep. Ceca

Portogallo

Regno Unito

Paesi Bassi Polonia

Malta

Norvegia

Lussemburgo

Grecia

Hong Kong

Francia

Germania Giappone

Emirati Arabi Finlandia

Croazia

Danimarca

Cina

-5 -5

Accelerano invece, nei -10 -10 sei mesi, alcuni mercati extra-comunitari. A comin-15 -15 ciare da uno sbocco fondamentale come gli USA, che segnano un +7,5%, dopo il +7,2% del quadrimestre. Spiccano, accanto, anche le performance della Corea del Sud (+17,9%), della Norvegia (+17,3%), della Polonia (+12,6%) e di altri sbocchi come Belgio, Israele e Hong Kong, accomunati tutti da trend poco superiori al +11%.

Corea del Sud

00

canada

55 Belgio

Cedono, rispetto ai precedenti progressivi: la Russia, con un +6,7%, dopo il +9,3% di gennaio-aprile e l’Arabia Saudita, con un -4,2%, dopo il -0,6% del quadrimestre.

Industria alimentare - i primi paesi di sbocco dell’export

Brasile

Il primo semestre conferma altresì l’”anomalia” registrata nei mesi precedenti, rispetto ai trend consolidati negli anni scorsi: il fatto cioè che, a seguito della debolezza di alcuni mercati emergenti, le esportazioni del settore nel mercato domestico UE, con un +3,5%, risultano meglio intonate di quelle registrate a livello mondo. La forbice fra i due trend sembra tuttavia in fase di riassorbimento. In effetti, molti del mercati extraeuropei che nel corso del 2013 si erano segnalati per importanti segni espansivi mostrano, in avvio 2014, vistosi rallentamenti. Ad esempio: la Cina mostra nel semestre una piattezza assoluta (+0,1%), dopo il +7,5% del 2013. La Turchia, dopo il +18,4% del 2013, segna un -33,6%. L’Algeria, dopo

il +47,8% del 2013, registra un -9,5%, comunque in riassorbimento. La Libia, dopo il +32,8% del 2013, accusa un -46,4%.

Austria

Il consuntivo del periodo registra una quota export di 12.982,1 milioni di euro, con un +2,9% sullo stesso periodo 2013, in leggero declino rispetto al +3,3% del quadrimestre. L’alimentare si conferma in vantaggio rispetto all’export complessivo del Paese, che in parallelo segna un +1,4%, anch’esso in leggero rientro dopo il +1,9% del quadrimestre.

Guidare un gruppo di imprenditori non è cosa facile, meno che mai in un periodo di crisi senza precedenti, come quella che sta attraversando il Paese. In questo contesto, si è svolta l’elezione del nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori della Federalimentare, che per il biennio 20142016 vedrà in carica Francesco Divella, già vicepresidente del Gruppo ed esponente di spicco del settore pastaio. Ad affiancare Francesco Divella saranno Alessandro Squeri, del settore del pomodoro, che assume la vicepresidenza, affiancando l’attuale vicepresidente Fabrizio Zanetti, imprenditore del settore birra e caffè. Il saluto e la gratitudine per il presidente uscente Annalisa Sassi e gli auguri per Francesco Divella vanno di pari passo. La Sassi, con la sua esperienza, rimarrà vicino al Gruppo Giovani e sarà un riferimento prezioso per il valore aggiunto che saprà ancora esprimere. Mentre le doti imprenditoriali di Divella sono garanzia, a loro volta, di un futuro stimolante per il Gruppo, che sarà di sostegno alla Federazione nel faticoso percorso di uscita dalla crisi.

Agosto-Settembre 2014

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attualità

Il padiglione “Arts & Foods”alla Triennale di Milano La multiforme relazione fra le arti e il cibo sarà ripercorsa e analizzata nel Padiglione “Arts & Foods“. Il concept dell’unica Area tematica di Expo Milano 2015 realizzata in città è stato presentato al Palazzo della Triennale che la ospiterà a partire dal 10 Aprile fino al 1° Novembre 2015.

progettuali che hanno riguardato i riti del nutrirsi e una mostra internazionale che farà ricorso a differenti media così da offrire un attraversamento temporale, dallo storico al contemporaneo, di tutti i livelli di espressività, creatività e comunicazione espressi in tutte le aree culturali.

Allestita negli spazi interni ed esterni della Triennale – 7.000 metri quadrati circa tra edificio e giardino – “Arts & Foods” metterà a fuoco la pluralità di linguaggi visuali e plastici, oggettuali e ambientali che dal 1851, anno della prima Expo a Londra, fino ad oggi hanno ruotato intorno al cibo, alla nutrizione e al convivio. Una panoramica mondiale sugli intrecci estetici e

Con una prospettiva stratificata e plurisensoriale “Arts & Foods” cercherà di documentare gli sviluppi e le soluzioni adottate per relazionarsi al cibo, dagli strumenti di cucina alla tavola imbandita e al picnic, dalle articolazioni pubbliche di bar e ristoranti ai mutamenti avvenuti in rapporto al viaggio per strada, in aereo e nello spazio, dalla progettazione e presentazione di edifici dedicati

ai suoi rituali e alla sua produzione. Il tutto apparirà intrecciato alle testimonianze di artisti, scrittori, film makers, grafici, musicisti, fotografi, architetti e designers che, dall’Impressionismo e dal Divisionismo alle Avanguardie storiche, dalla Pop Art alle ricerche più attuali, hanno contribuito allo sviluppo della visione e del consumo del cibo. Una raccolta e un viaggio nel tempo che rifletterà creativamente il tema dell’Esposizione Universale di Milano, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, attraverso centinaia e centinaia di opere, oggetti e documenti provenienti da musei, istituzioni pubbliche e private, collezionisti e artisti da tutto il mondo.

Expo 2015: Women for Expo I migliori Progetti per le Donne e delle Donne saranno promossi e premiati da Women for Expo e dal Padiglione Italia a Expo Lanciati due concorsi per valorizzare l’impegno e la capacità prog ettuale delle donne in vista di Expo Milano 2015. Il primo premierà idee di start up al femminile ed è riservato ad imprenditrici e aspiranti tali. Il secondo, rivolto ad associazioni, fond azioni, società e ONG, promuoverà progetti già realizzati che abbiano prodotto cambiame nti positivi, tangibili e dimostrabili per la qualità della vita delle donne. Il tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” pone la sfida di un ripensamento e di un riequilibrio delle risorse globali. In questo contesto, le donne rivestono un ruolo fondamentale, rappresentando un formidabile motore di crescita e di cambiamento in tutto il mondo. “C’è una familiarità naturale con il nutrire, il prendersi cura e il fornire energia alla vita che inevitabilmente renderà le donne protagoniste dell’Esposizione Universale a Milano. Le donne infatti sono responsabili da sempre dell’attenzione e della solidarietà nei confronti della propria famiglia ma anche nel genere umano nel suo complesso”, afferma Diana Bracco, Presidente Expo 2015 SpA e Commissario Generale di Sezione

del Padiglione Italia. “Per questo è nata l’idea di WE Women for Expo. Un progetto a cui tengo moltissimo, che ora si arricchisce di un tassello ulteriore. Nella doppia veste di Paese che ospita l’Esposizione Universale del 2015 e di Paese partecipante, Padiglione Italia ha deciso di lanciare due concorsi rivolti al mondo delle start up al femminile e a quello della solidarietà dedicate alle donne. Un modo molto conc reto per valorizzare il ruolo delle donne a Expo Milano 2015”. Alla presentazione dei due concorsi, oltre a Diana Bracco, sono intervenute Rossella Citterio, Direttore Comunicazione di Expo 2015 SpA e Responsabile del Progetto WE – Women for Expo, Anna Puccio, Segretario Generale di Fondazione Italiana Accenture e la moderatrice Nicoletta Polla Mattiot, giornalista e Ambassador WE Women for Expo. “Women for Expo è un network di donne di tutto il mondo, che agiscono insieme sui temi dell’alimentazione e delle sue molteplici declinazioni, è una grande campagna di sensibilizzazione che vuole mettere al centro di Expo Milano 2015 le donne che sono le protagoni-

ste del sistema alimentare, a livello globale, dal lavoro agricolo al consumo”, spiega Rossella Citterio, Direttore Comunicazione di Expo 2015 SpA. “Women for Expo intende raggiungere e coinvolgere attraverso il Web e i social me dia il maggior numero possibile di donne che abitano i Paesi di Expo Milano 2015: scrittrici, artiste, scienziate, imprenditrici, esponenti della società civile e persone comuni di ogni lingua, cultura e continente. Vogliamo comunicare la necessità di un’alleanza tra cultura, vita quotidiana e nutrimento di cui le donne sono le prime Ambasciatrici, un’alleanza che porti consapevolezza rispetto al valore delle azioni quotidiane legate all’alimentazione per un cambiamento globale verso l’accessibilità e la sostenibilità del nutrimento. L’invito #unaricettaperlavita è finalizzato ad esprimersi sul tema del cibo non solo coltivandolo e cucinandolo, ma contribuendo con la propria visione per il futuro in termini di sostenibilità. Per questo Women for Expo raccoglierà tutte le esperienze, i pensieri e le ricette delle donne sul tema del cibo e metterà in rete i progetti, best practices, iniziative femminili in ogni Paese, in materia di nutrimento, sostenibilità e cooperazione”.

L’Indonesia firma il contratto di partecipazione a Expo Milano 2015 Lo scorso 3 settembre a Milano, è stato firmato il contratto di partecipazione dell’Indonesia all’Esposizione Universale del 2015. In accordo con il Governo Indonesiano, il documento è stato sottoscritto da Didi Widiatmoko, CEO di KPBN (Koperasi Pelestarian Budaya Nusantara), la cooperativa che si occuperà della costruzione e della gestio-

ne del padiglione del Paese. L’Indonesia è tra le prime 12 economie al mondo, in base a un recente studio dell’International Comparison Program elaborato dalla Banca Mondiale. La produzione agroalimentare e i fattori che hanno consentito la straordinaria crescita del Paese saranno al centro del percorso espositivo indonesiano che si articolerà su un lotto di 1.100 metri quadrati, collocato all’ingresso Est del sito espositivo. Agosto-Settembre 2014

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Europa di Michele Spangaro

La Commissione contro le pratiche commerciali sleali La Commissione europea ha recentemente presentato la tanto attesa comunicazione sulle pratiche commerciali sleali (PSC) lungo la catena alimentare Il testo permette di guardare con cauto ottimismo alla prossima legislatura UE nella quale, ci si augura, tale fenomeno che tanto condiziona la redditività è competitività del settore alimentare di qualità, possa finalmente trovare una soluzione decisa a definitiva. A una prima lettura la comunicazione presentata dalla Commissione europea il 15 luglio scorso potrebbe dare l’impressione di tradire le aspettative generate da oltre 6 anni1 di discussioni, consultazioni, pronunciamenti ufficiali e studi a livello UE. Tuttavia il testo, seppur di portata inferiore rispetto alle nostre prime aspettative, senz’altro premia lo sforzo di ASSICA che è caparbiamente riuscita ad evitare l’ennesima revisione al ribasso, difendendo, ed a volte ripristinando, tutta una serie di concetti che altrimenti non avrebbero mai visto la luce. Ne consegue che la Comunicazione ci permette di guardare con più ottimismo alla prossima legislatura nella speranza di poter finalmente mettere un freno al dilagare di questo fenomeno che tanto penalizza le Aziende del settore. In estrema sintesi con tale Comunicazione la Commissione, pur non pronunciandosi esplicitamente a favore di un’azione normativa a livello UE, riconosce: ✔ L’esistenza e gli effetti negativi delle PCS (in particolare sulle PMI); ✔ La necessità di un quadro comune europeo su ciò che è lecito o meno nelle relazioni commerciali tra operatori; ✔ La necessità di un sistema di “controllo” efficace a livello nazionale; ✔ I limiti degli approcci volontari al problema; ✔ Le necessità di un “approccio misto” che combini quadri volontari (ritenuti utili) con quelli regolamentari. La Commissione europea riconosce l’esistenza e gli effetti negativi delle PCS (in particolare sulle PMI) Il punto di partenza della Comunicazione è rappresentato dalla conferma che “Il problema delle pratiche commerciali sleali è stato riconosciuto da tutte le parti interessate della filiera alimentare. Le pratiche commerciali sleali possono avere effetti dannosi, in particolare sulle PMI operanti nella filiera alimentare. Possono incidere sulla capacità delle PMI di sopravvivere sul mercato, di realizzare nuovi investimenti finanziari in prodotti e tecnologie e di sviluppare attività transfrontaliere nel mercato unico”. Inoltre gli effetti diretti delle pratiche commerciali sleali (ne vengono citate alcune), in particolare quando sono applicate in maniera imprevedibile, possono “comportare costi ingiustificati o generare profitti inferiori alle attese per il partner commerciale nella posizione negoziale più debole”. A supporto di questa analisi si cita, inoltre, un’indagine su scala europea secondo la quale l’83% degli intervistati che ritiene di aver subito pratiche commerciali sleali ha dichiarato che esse hanno aumentato i costi, e il 77% che esse hanno ridotto i profitti. Ne consegue che “I benefici potenziali della riduzione delle pratiche commerciali sleali potrebbero essere considerevoli, in particolare per le PMI e le microim-

prese, che più delle grandi imprese sono esposte alle pratiche commerciali sleali e ai loro effetti”. La Commissione europea riconosce, vista l’estrema frammentazione del Mercato Interno, la necessità di un quadro comune europeo su ciò che è lecito o meno nelle relazioni commerciali tra operatori L’esecutivo comunitario evidenzia che diversi Stati membri hanno disciplinato le pratiche commerciali sleali a livello nazionale, utilizzando molti approcci diversi, a volte normativi e a volte basati su piattaforme di autoregolamentazione degli operatori del mercato. Laddove le norme esistono, differiscono in termini di livello, natura e forma giuridica della protezione accordata contro le pratiche commerciali sleali. Ne risulta che oggi esistono ancora notevoli divergenze nel modo in cui sono affrontate nell’UE le questioni relative alle PCS nella filiera alimentare. La Commissione inoltre si sofferma sul fatto che “a causa della diversità dei quadri regolamentari nazionali in materia di pratiche commerciali sleali, le PMI devono affrontare, dato che dispongono di risorse giuridiche limitate, situazioni complesse per quanto riguarda le PCS e i possibili rimedi. Le incertezze che ne risultano possono dissuadere alcune imprese, in particolare le PMI, dall’entrare in nuovi mercati geografici o anche dall’operare a livello transfrontaliero”. La Commissione prosegue affermando che “a causa della diversità degli approcci, la portata e il tipo di protezione concessa contro le pratiche commerciali sleali, nonché i potenziali meccanismi messi in atto per il controllo del rispetto delle norme, dipendono dal Paese in cui ha sede l’impresa che dispone di un forte potere contrattuale e che applica pratiche commerciali sleali. Ciò potrebbe risultare problematico con l’aumento delle forniture da diversi Paesi”. Nelle sue conclusioni la Commissione si impegna a continuare a sostenere il coordinamento tra gli Stati membri, facilitando lo scambio di informazioni tra i meccanismi nazionali di controllo del rispetto delle norme. Inoltre Bruxelles invita gli Stati membri a valutare se il quadro nazionale possa basarsi su un elenco di pratiche, o su una disposizione generale che consenta di affrontare eventuali violazioni dei principi di buone pratiche scaturiti dall’intenso negoziato protrattosi da marzo a novembre 2011 (su mandato della Commissione) tra i portatori d’interesse riunitisi in un apposito gruppo (cd “Multistakeholder Group”). Tale negoziato, che ha visto ASSICA protagonista, ha dato vita ad un documento2 contenente i principi di massima che dovrebbero guidare le relazioni commerciali. Principi correlati da alcuni esempi pratici (lista3 di pratiche commerciali “leali” e “sleali”). La Comunicazione della Commissione riporta tali principi di buone pratiche. Per onore di cronaca, a fine novembre 2011 il Forum di Alto livello diede un secondo mandato al Gruppo di cui sopra: provare a raggiungere, attraverso degli incontri informali un accordo su un sistema di implementazione Continua a pag. 13

CLITRAVI

Il accoglie con favore la Comunicazione sulle pratiche commerciali sleali (PCS) che suggerisce una combinazione di quadri volontari e regolamentari Il CLITRAVI si compiace che la Commissione europea riconosca il dilagare del fenomeno delle PCS ed i suoi effetti dannosi sulla catena alimentare, specialmente sulle PMI, sulla loro viabilità finanziaria e sulla loro capacità di fare business. La Comunicazione riconosce l’estrema diversità di come gli Stati membri hanno affrontato le PCS, di fatto frammentando il Mercato Interno. Per questo motivo il CLITRAVI sostiene la proposta della Commissione di un quadro comune europeo per i principi di buone pratiche. Il CLITRAVI sottolinea l’importanza delle attuali deficienze in materia di controllo quando si tratta di affrontare le PCS e sostiene la Commissione europea quando suggerisce l’introduzione di standard di controllo applicabili in tutta l’UE. Tuttavia il CLITRAVI lamenta una certa mancanza di ambizione da parte della Commissione europea. Dopo più di cinque anni di discussioni e consultazioni, ci saremmo aspettati un passo avanti più deciso nell’affrontare le PCS. Il Presidente del CLITRAVI, Robert Volut, ha affermato che “alla luce di quanto riconosciuto nella Comunicazione, ci aspettiamo un efficace e credibile sistema di controllo a livello UE basato su principi comparabili. Affidarsi esclusivamente ad un puro sistema volontario per affrontare le PCS non fornisce alle PMI, l’anello più debole della filiera, né le condizioni necessarie per presentare denuncie anonime né tantomeno diminuisce la paura di misure di rappresaglia da parte dei propri clienti”. Il CLITRAVI rimane aperto al dialogo ed è disposto a prendere in considerazione qualsiasi proposta che affronti le proprie preoccupazioni precedentemente sollevate. Il CLITRAVI ritiene che un sistema misto che combini codici volontari e legislazione, implementato da un’Autorità terza ed indipendente, sia il modo per assicurare l’equità, la trasparenza, la funzionalità e la sostenibilità della catena alimentare UE a beneficio di tutti gli attori in essa coinvolti, compresi i consumatori. Agosto-Settembre 2014

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Europa Segue da pag. 11

ed applicazione dei principi summenzionati nell’improbabile tentativo di trovare una soluzione “concordata” al problema. Il lungo ed estenuante negoziato, che ha visto ASSICA ancora protagonista, si è protratto per un’ulteriore anno fino a fine novembre 2012 sfociando in un accordo parziale (un codice volontario denominato “Supply Chain Initiative”), in quanto non sottoscritto da una parte importante dei partecipanti4. La Commissione europea riconosce la necessità di un sistema di “controllo” efficace a livello nazionale La Comunicazione dà voce, implicitamente avvallandole, alle richieste ASSICA: “ gli agricoltori e le PMI fornitrici sottolineano che l’esistenza di un’autorità amministrativa avente il potere di avviare indagini e di accettare denunce riservate su presunte pratiche commerciali sleali sarebbe fondamentale per affrontare la questione del fattore paura5. La maggior parte di questi portatori di interesse chiede l’istituzione di un organismo di controllo indipendente a livello nazionale, in quanto il controllo efficace del rispetto delle norme sarebbe un fattore chiave per ridurre l’uso delle PCS”. L’esecutivo comunitario continua sottolineando che “particolare attenzione dovrebbe essere prestata alla capacità di tutelare la riservatezza delle singole imprese che presentano le denunce e alla possibilità di svolgere indagini”. Particolarmente significative la conclusioni della Commissione dove si afferma che: ✔ Nel caso in cui tali modelli (i codici volontari) non consentissero di lottare efficacemente contro le pratiche commerciali sleali, si potrebbe prevedere l’istituzione di un’autorità indipendente; ✔ É possibile rafforzare considerevolmente le norme contro tali pratiche offrendo alla parte più debole la possibilità di ricorrere ad un’autorità o ad un organismo indipendenti dotati di poteri di controllo e proteggendo la riservatezza del denunciante.

La Commissione europea riconosce i limiti degli approcci volontari La Comunicazione riconosce ciò che ASSICA va dicendo da tempo: “il meccanismo di risoluzione delle controversie proposto nell’ambito di un’iniziativa di autoregolamentazione non può spingersi oltre certi limiti”. Pertanto “l’integrazione della Supply Chain Initiative, con misure indipendenti di controllo del rispetto delle norme, negli Stati membri in cui attualmente tali misure non esistono, consentirebbe di aumentare l’efficacia dell’iniziativa, rimuovendo allo stesso tempo la riserva principale all’adesione all’iniziativa di alcuni gruppi di portatori di interesse (ASSICA per voce del CLITRAVI ed il COPA-COGECA)”. La Commissione riconosce la necessità di un “approccio misto” che combini quadri volontari con quelli regolamentari Fondamentali, per il loro alto valore strategico, le conclusioni a cui giunge l’esecutivo comunitario: “La consultazione sul Libro verde, gli studi che l’hanno accompagnato e alcune delle più recenti iniziative nazionali indicano che un “approccio misto”, vale a dire regimi volontari integrati da misure di controllo del rispetto della normativa credibili, efficaci e basate su principi comparabili, potrebbe essere un mezzo adeguato per affrontare il problema delle pratiche commerciali sleali”. Infatti la Comunicazione si chiude proponendo “una combinazione di quadri volontari e regolamentari, individuando le pratiche commerciali sleali e i principi per affrontarle, tenendo conto della diversità delle situazioni e degli approcci a livello nazionale”. Conclusioni a cui ASSICA stava lavorando da tempo. La Commissione presenterà una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio alla fine del 2015. Alla luce della relazione, la Commissione deciderà in merito alla possibilità di adottare ulteriori misure a livello dell’UE per affrontare la problematica delle pratiche commerciali sleali.

LA NUOVA COMMISSIONE EUROPEA 2014-2019 Il Presidente designato della Commissione europea Jean Claude Juncker ha reso noti i portafogli dei commissari che faranno parte della Commissione europea 2014-2019 Le novità di maggior rilevanza riguardano sicuramente la struttura della nuova Commissione europea. Il nuovo collegio avrà infatti, sette Vicepresidenti, sei più l’Alto Rappresentante per la Politica estera (Federica Mogherini) ognuno dei quali guiderà un team di commissari e coordinerà i lavori in relazione a diversi progetti tematici. Varie anticipazioni stanno già emergendo, come il “diritto di veto” dei Vice presidenti sulle misure che intendono assumere i singoli commissari. Vicepresidenti

Monitoraggio del codice volontario (supply chain initiative) Nella Comunicazione sulle pratiche commerciali sleali la Commissione ha confermato l’intenzione di seguire da vicino l’evoluzione del Codice Volontario. A tale scopo la DG Imprese ha recentemente pubblicato una gara d’appalto per trovare una consulente esterno che monitori (con redazione di un Rapporto) la “Supply Chain Initiative” per i prossimi 14 mesi con il principale obiettivo di capire, tra le altre cose, quante problematiche ha effettivamente affrontato e risolto tale tavolo volontario. I 14 mesi cominceranno a decorrere dalla data in cui il contratto di consulenza sarà firmato (entro la fine del 2014). Questo significa che il report finale, se tutto va bene, sarà disponibile ad inizio 2016. Tale scadenza è abbastanza coerente con la recente (metà luglio) Comunicazione della Commissione (si veda articolo) sulle pratiche commerciali sleali nella quale l’esecutivo comunitario si impegna a presentare una relazione al Parlamento europeo ed al Consiglio alla fine del 2015. Il contenuto della gara d’appalto, redatto dalla Commissione, accoglie tutte le istanze fatte pervenire da ASSICA alla DG Industria. Molto dipenderà ora dalla bravura/competenza nonché indipendenza del Consulente che sarà scelto.

1 Si veda l’articolo “Rapporti con la GDO: il lungo lavoro in sede UE” pubblicato sull’IDC di gennaio 2013. 2 Nonostante rappresenti un ottimo risultato, si tratta di un documento con un difetto: Si presuppone che molte delle pratiche siano lecite in presenza di un accordo preventivo delle parti contraenti come se fossimo in presenza di una vera libertà contrattuale. Questo non corrisponde alla realtà. Di fatto oggi esiste una libertà contrattuale fittizia. 3 Tale lista, a livello italiano, é stata inserita nel decreto attuativo dell’articolo 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. 4 Sin dalle prime discussioni ASSICA (con cappello CLITRAVI) si era opposta categoricamente in quanto riteneva il sistema d’implementazione ed applicazione, proposto nel documento che stava prendendo forma, sostanzialmente non credibile per una lunga serie di ragioni. 5 Il “fattore paura” viene definito come segue: La parte più debole in un rapporto commerciale nella filiera alimentare (nella maggior parte dei casi una PMI) spesso teme che il ricorso al giudice possa indurre la parte più forte a porre fine al rapporto commerciale.

Portafoglio

Commissari

Azione climatica ed energia

Miguel Arias Cañete (Spagna)

Concorrenza

Margrethe Vestager (Danimarca)

Economia e Società Digitali

Günther Oettinger (Germania)

Affari economici finanziari, tassazione e dogane Pierre Moscovici (Francia) Educazione, Cultura, Gioventù e Cittadinanza

Tibor Navracsics (Ugheria)

Occupazione, Affari sociali, Competenze e Mobilità del lavoro

Marianne Thyssen (Belgio)

Ambiente, Affari marittimi e Pesca

Karmenu Vella (Malta)

Politica europea di vicinato e Negoziati relativi Johannes Hahn (Austria) all’Allargamento Stabilità finanziaria, Servizi finanziari ed Unione Jonathan Hill (Regno Unito) dei Mercati di Capitali Salute e Sicurezza Alimentare

Vytenis Andriukaitis (Lituania)

Frans Timmermans (Olanda)

Relazioni istituzionali

Gestione delle crisi e degli Aiuti Umanitari

Christos Stylianides (Cipro)

Federica Mogherini (Italia)

Alto rappresentante per la politica estera

Mercato Interno, Industria e PMI

Elzbieta Bienkowska (Polonia)

Jyrki Katainen (Finlandia)

Crescita, investimenti e competitività

Cooperazione Internazionale e Sviluppo

Neven Mimica (Croazia)

Giustizia, Consumatori e Parità di Genere

Vera Jourova (Repubblica Ceca)

Valdis Dombrovskis (Lettonia)

Euro e dialogo sociale

Migrazione ed Affari Interni

Dimitris Avramopoulos (Grecia)

Kristalina Georgieva (Bulgaria)

Budget e risorse umane

Politica Regionale

Corina Cretu (Romania)

Andrus Ansip (Estonia)

Mercato unico digitale

Ricerca, Scienza ed Innovazione

Carlos Moedas (Portogallo)

Commercio

Cecilia Malmström (Svezia)

Alenka Bratusek (Slovenia)

Unione energetica

Trasporti e Spazio

Maroš Šefcovic (Slovacchia)

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IVSI Informa

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Dagli Stati Uniti a Hong Kong e Macao, passando per l'Italia con premi giornalistici, trasmissioni TV, aperitivi SalumiAmo®, eventi e fiere, approfondimenti scientifici e culturali, new media... i tanti modi scelti da IVSI per raccontare i salumi

Crescere insieme per far crescere il settore In queste pagine di IVSI Informa abbiamo cercato di raccontare un anno di attività, come sempre ricco di iniziative ideate e realizzate per valorizzare i salumi in Italia e all’estero. Molte le energie che sono state dedicate alla promozione all’estero e questo impegno si intensificherà nei prossimi mesi, consapevoli che l’internazionalizzazione delle nostre aziende è l’unica via per la crescita del settore. Per il nostro Istituto l’attività oltreconfine è centrale, al fianco delle aziende associate, con l’obiettivo di creare cultura dei salumi, aumentare la domanda dei nostri prodotti e far crescere le esportazioni. Anche in Italia abbiamo avuto grandi soddisfazioni dalle tante iniziative, a comin-

ciare dal tour di SalumiAmo® con Bacco, appuntamenti che oltre ad essere un’esperienza sensoriale di gusto, sono anche un momento di formazione e un modo di fare cultura sui nostri prodotti. Altrettanto importanti le media relation e il premio Reporter del Gusto creato da IVSI nel 2004, entrambi testimonianza del fatto che siamo diventati una fonte autorevole e credibile per giornalisti e opinion leader. Negli anni abbiamo realizzato tante attività ma abbiamo costruito anche tante preziose “alleanze”, sia con il mondo pubblico sia con quello privato. In questo ultimo ambito, oltre alle fondamentali collaborazioni con ASSICA, con ISIT e i suoi Consorzi di tutela, voglio citare anche le partnership con il mondo dei vini, con le scuole internazio-

nali di cucina, con i nutrizionisti e il mondo della salute e l’elenco non è esaustivo. Altrettanto importanti sono le Istituzioni pubbliche con cui abbiamo una strategica e proficua collaborazione e che sostengono le nostre attività, senza di loro non potremmo realizzare tutti i nostri programmi. Per concludere vorrei ringraziare la struttura, per la professionalità e l’entusiasmo con cui realizza le numerose iniziative, ma soprattutto i consorziati. Nell’ultimo anno sei nuove aziende sono entrate a far parte di IVSI e auspichiamo che altre vogliano raggiungerci presto perché sono convinto che serva la partecipazione di tutti per ottenere i migliori risultati.

Francesco Pizzagalli, Presidente IVSI


IVSI

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Ritorno in Oriente: a Hong Kong e Macao iniziative a tutto campo Tre settimane, dal 15 novembre al 6 dicembre 2013, con eventi di lancio a Hong Kong e Macao, gli ormai noti aperitivi SalumiAmo® in 10 location tra le più esclusive, 4 master class in due importanti scuole di cucina internazionali, promozioni nei punti vendita. E ancora, materiale informativo, pubblicità, attività di Pubbliche Relazioni e una pagina web dedicata (www.salumi-italiani.it/en/in-the-world/ Hong-Kong.php). Queste le iniziative del Programma SalumiAmo® Hong Kong e Macao promosso dall’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, in collaborazione e con il contributo dell’Agenzia ICE. Insomma iniziative a tutto campo e per tutti i gusti, finalizzate ad informare sulla varietà, sugli aspetti culturali, nutrizionali e gastronomici della grande salumeria italiana. Tanti gli “attori” coinvolti in questo Programma, che ha visto la partecipazione diretta di sette aziende consorziate a IVSI e ha raccolto il favore di operatori e consumatori, oltre all’interesse dei media.

L’attività di promozione nei punti vendita della GDO di City’Super e Aeon ha registrato un grande interesse; in particolare, presso il Culture Club di City’Super, i consumatori hanno potuto vedere l’utilizzo in cucina dei salumi italiani grazie alle mini lezioni tenute dallo chef italiano Andrea Spagoni.

La campagna è stata sostenuta con annunci pubblicitari e con l’attività di PR, per cui è stata incaricata un’agenzia specializzata, che ha portato all’uscita di diversi articoli e servizi TV, alcuni dei quali diffusi su tutto il territorio cinese.

Eccellenti ambasciatori del made in Italy sono stati gli chef e i manager dei 10 locali/ristoranti che hanno partecipato all’iniziativa: Aqua Spirit, Armani Aqua, DiVino, DiVino Patio, Domani, Gaia, Giando, Joia, Spasso a Hong Kong e Aurora a Macao.

Molto apprezzate anche le master class tenute dallo chef Fabio Ugoletti di ALMA, la scuola internazionale di cucina italiana, nelle scuole VTC – Vocational Training di Hong Kong e IFT – Institute for Tourism Studies di Macao.


Informa

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Quotidian

A New York e San Francisco per il Fancy Food boname Codice ab

nto:

065467

Codice abbonamento:

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Dopo la notizia dell’apertura del mercato USA ai salumi a breve stagionatura - che ha suscitato molto interesse presso i media (italiani e americani), gli importatori e operatori del settore – IVSI e ASSICA hanno partecipato, a fine giugno 2013, alla 59° edizione del Summer Fancy Food Show di New York (la principale manifestazione fieristica di tutto il Nord America dedicata all’agroalimentaAssica re) nell’ambito della collettiva italiana, all’interno dello stand dell’agenzia ICE -Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione. Nello spazio dedicato sono state organizzate degustazioni guidate di salumi, è stato distribuito agli operatori interessati del materiale informativo in lingua inglese – booklet scientifico e una nuova brochure sui salumi italiani contenente anche alcuni abbinamenti di gusto e benessere - e l’elenco delle aziende ASSICA abilitate Assica ad esportare negli Stati Uniti. Numerosi giornalisti hanno visitato lo stand testimoniando anche il notevole interesse mediatico che tale apertura ha provocato. La RAI ha coperto la notizia della liberalizzazione con diversi servizi da New York curati da Giovanna Botteri. E proprio alla corrispondente RAI per gli Stati Uniti è stato consegnato il premio speciale Reporter del Gusto 2013, nel corso della serata celebrativa, organizzata con ICE presso il leggendario ristorante The Leopard At Des Artistes di New York.

Nel gennaio 2014 IVSI e ASSICA hanno fatto il bis partecipando al Winter Fancy Food di San Francisco. Nello stand dedicato ai salumi italiani era possibile avere informazioni sui prodotti e sulle loro caratteristiche, oltre ad approfondire le dinamiche legate all’export verso gli USA. In occasione della presenza a San Francisco, è stato organizzato un evento di degustazione guidata di salumi italiani presso l’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco alla presenza del Console italiano

Mauro Battocchi. Una serata dedicata alle dimostrazioni live dello chef Fabio Ugoletti, agli approfondimenti produttivi e nutrizionali con Davide Calderone, direttore ASSICA, ai racconti della food blogger, Viola Buitoni, e agli abbinamenti con i vini della sommelier Elisabetta Fagioli. La serata è stata molto apprezzata dai partecipanti perché ha unito gli aspetti didattici divulgativi con la convivialità tipica del nostro Paese … un evento piacevole, informale e di successo.

[ [ Culatello

SHA RE THE TAST E

THE ITAL IAN WAY

Culatello originates in the area along the Po river that is often enwrapped in fog, which is an essential climate factor for the aging process of this excelle Culatello is based nt salume. on a recipe hande generation to gener d down from ation, which conne cts to the history of this area, its inhabitants and climat ic characteristics. Culatello di Zibello has received the prestigious PDO. Culatello is made from the rear part of a pig leg. The finest and most tender part of a pig is trimme and rubbed with d, covered salt - until it penetr ates the meat - and is left to sit. Then, it’s put in a natura l casing and tied in such a way that it becomes pear-s haped. The aging process in cellars - on average 16 months - allows PDO Culatello di the Zibello to acquire its distinctive aroma and flavor.

MI ITALIAN SALU

WELL-BALANCED

TIC THE AUTHEN 10

FLAVORS

Speck

A typical product of the Alto Adige region, Speck - which was granted the PGI seal - is made following the traditional rule of “little salt, little smoke and a lot of air”. Speck is made from boneless pig legs which are cut into large pieces, the so-cal led baffe. The meat is then generously flavore d with salt, garlic, white and black juniper berries, nutme pepper, bay leaves, g and other spices herbs. The ten-da and y smoking proces s is a delicate and crucia l phase that takes place in special rooms. Speck is then aged for at least 5 months, to ensure well-balanced aroma When it’s sliced, s. it releases its charac teristic aromas, which are sweet, slighty smoky subtle to the palate and .

Whole-wheat canap “songino” salad andés with Speck, red apples

Red apples, just like South Tyrol region speck, are typical of the . This pairing puts the nutritional prope together the beneficial prope rties of this salume and especially helpfu rties of apples, which are l in fighting water retention.


IVSI

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La Campagna TOP of the DOP

TOP of the DOP è la campagna di informazione e promozione di salumi e vini italiani a denominazione d’origine, promossa da IVSI e da Federdoc, con il cofinanziamento dell’Unione europea e dello Stato italiano. La campagna ha una durata triennale, un

budget complessivo di 1.650.000 € e mira ad aumentare la conoscenza e la promozione di salumi e vini attraverso l’informazione e il coinvolgimento di tutti i “sensi” del pubblico che prende parte agli incontri promossi nell’ambito della campagna. I Paesi coinvolti sono l’Italia, la Germania e l’Inghilterra con azioni di informazione e sensibilizzazione nei confronti dei consumatori e dei media. In Italia il tour di SalumiAmo® con Bacco, nel 2014, ha toccato quattro città, dal nord al sud. Lo stesso format è proposto anche a Londra e in Germania dove le degustazioni di salumi e vini sono abbinate agli appuntamenti fieristici German Tour di Simply Italian e al Simply Italian UK di Londra.

SalumiAmo® con Bacco Quando i grandi salumi incontrano i grandi vini, nascono aperitivi indimenticabili. Con questa idea, nella primavera del 2014 si è svolto il tour di SalumiAmo® con Bacco. In Italia, SalumiAmo® con Bacco ha toccato quattro città: Milano (27 marzo), Modena (2 aprile), Lecce (15 maggio) e Roma (21 maggio). Gli ormai noti aperitivi, oltre ad essere un’esperienza sensoriale, sono anche un momento di formazione e un modo di fare cultura, per questo la scelta delle location nelle quattro città italiane non è stata casuale. Gli aperitivi, infatti, non solo sono momenti di gusto ma hanno anche una forte connotazione informativa e questo è il motivo per cui si sono scelti luoghi ricercati, veri e propri templi del sapere, come le librerie (Milano e Lecce), i musei (Roma) o, come nel caso di Modena, caffè letterari. Tutti gli appuntamenti hanno offerto la possibi-

lità ai numerosi ospiti intervenuti di approfondire la conoscenza di salumi e vini DOP e IGP attraverso i talk show condotti da Francesca Romana Barberini (conduttrice e autrice tv) e la presenza di diversi rappresentanti dei consorzi di tutela. Nella tappa di Roma, la serata ha assunto un respiro internazionale grazie alla presenza di Christopher Boswell, chef dell’Accademia Americana e autore di libri, di Hirohiko Shoda, chef giapponese che ha lavorato con Alajmo (3 stelle Michelin) e conduce la trasmissione TV “Ciao sono Hiro”, e di Cristian Broglia chef ed insegnante ad ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno, diretta da Gualtiero Marchesi. A loro il compito di interpretare la tradizione dei salumi italiani con ricette innovative che ne esaltassero il gusto non dimenticando il Paese d’origine dell’autore: sono nate così tre creazioni tutte da scoprire.

Nell’ambito della campagna è stato realizzato diverso materiale informativo tra cui una importante ed esaustiva guida ai salumi e vini DOP e IGP, di oltre 160 pagine, distribuita nel corso dei vari eventi. Altrettanto importante è l’attività di supporto dell’ufficio stampa radiotelevisivo, con passaggi su tv e radio nazionali volti ad informare il pubblico sull’attività svolta e sulle caratteristiche uniche dei salumi DOP e IGP. Infine, ma non ultimo, la creazione del portale raggiungibile all’indirizzo www.topofthedop.it e i profili su Facebook e Twitter, scelti come i social media più adeguati a diffondere news, immagini e aggiornamenti sugli appuntamenti che rientrano nella campagna TOP of the DOP.


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Reporter del Gusto: premio speciale a Giovanna Botteri

Il premio giornalistico Reporter del Gusto, ideato da IVSI nel 2004 con lo scopo di valorizzare il lavoro dei giornalisti e dei blogger che si sono fatti promotori della conoscenza e della qualità dei salumi italiani, ha celebrato nell'ottobre 2013 la sua ottava edizione. Dalla sua creazione, sono stati assegnati oltre 50 riconoscimenti a giornalisti italiani e stranieri che hanno raccontato sulle pagine dei loro giornali, nei servizi radiotelevisivi e sul web, le caratteristiche dei prodotti della tradizione italiana. Tutte le edizioni del Premio Reporter del Gusto sono state promosse con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. La cerimonia di premiazione 2013 si è tenuta a Milano, nel suggestivo palazzo Giureconsulti, con vista sul Duomo, in una serata allietata dalle creazioni degli chef Cerea del ristorante Da Vittorio, 3 stelle Michelin. Il premio

Reporter del Gusto è stato assegnato a otto giornalisti di stampa e TV - sette italiani e un tedesco - che hanno raccontato il ruolo che il Made in Italy agroalimentare riveste all’interno del panorama mondiale. Otto firme prestigiose di testate molto conosciute, fra cui non è mancato un ospite straniero: Irma D'Aria (Repubblica.it), Giusi Galimberti (Famiglia Cristiana), Roberto Iotti (Il Sole 24 Ore), Daniele Maglie (Tg La7), Gaia Pianigiani (New York Times), Laura Pintus (Tg2 Insieme), Barbara Roncarolo (Cucina Moderna) e Benedikt Ernst, giornalista tedesco incontrato durante l’iniziativa SalumiAmo® Germania 2012 (Essen&Trinken). Fra i premiati dell’ottava edizione, anche un volto noto del giornalismo televisivo: nell’estate 2013 è stato infatti consegnato il Premio Speciale Reporter del Gusto a Giovanna Botteri (Corrispondente RAI da New York),

che ha raccontato dalla ‘Grande Mela’, con deciso entusiasmo, l’apertura degli USA ai salumi a breve stagionatura.

Web e social media: crescono i fan dei salumi italiani Salumi-italiani.it è il punto di riferimento web per gli appassionati della salumeria italiana, con quasi 93.000 pageviews in un anno (2013): un sito che racconta la storia, le caratteristiche, i profili nutrizionali dei salumi, le news del settore, senza dimenticare il gusto, proponendo ricette molto apprezzate dagli utenti. Un sito completo, che spinge a condividere anche in chiave ‘social’ i contenuti pubblicati, attraverso la pagina Facebook 'SalumiAmo' (oltre 22.700 fan) e il canale YouTube 'SalumiAmoTV', su cui IVSI ha pubblicato 140

video in 8 lingue, raggiungendo quasi 500.000 visualizzazioni complessive dalla sua apertura (2012) e 700 iscritti al canale, raddoppiati nel 2013 rispetto all’anno precedente.


IVSI

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Spazio ai valori nutrizionali nell'attività IVSI Il nuovo profilo nutrizionale di salumi e carne suina è stato al centro di numerosi interventi radiotelevisivi, di convegni e incontri mirati a divulgare al grande pubblico l’importante lavoro svolto dalle aziende del settore dei salumi in termini di sicurezza alimentare e di miglioramenti nutrizionali oltre che di garante di un sistema dei controlli tra i più sicuri al mondo in ambito alimentare. Di particolare importanza il convegno scientifico realizzato in collaborazione con la Regione Emilia Romagna - accreditato ECM e valido per tutte le figure professionali dell’ambito medico-sanitario - organizzato a Reggio Emilia, durante la 52^ Rassegna Suinicola. In questa occasione sono stati presentati in anteprima i dati nutrizionali della carne suina e ribaditi quelli dei salumi che, come noto, evidenziano un generale miglioramento nutrizionale dovuto a una riduzione di sale e di grassi e a una migliorata presenza di proteine, vitamine e sali minerali. Il convegno – che ha registrato un alto numero di presenze - si è tenuto alla presenza di Carlo

Lusenti, Assessore alla Salute della Regione Emilia Romagna. Da citare anche la partecipazione al Salone Internazionale della Ricerca, Innovazione e Sicurezza Alimentare, svoltosi a Milano nell’ottobre 2013, in concomitanza con la Giornata mondiale dell’Alimentazione, con un intervento del direttore di ASSICA nel convegno di apertura. Non sono mancate poi le occasione per distribuire il booklet "Salumi italiani: nuovi valori, nuovo valore¨, la pubblicazione che con grafici, tabelle e un’ampia testimonianza scientifica documenta i nuovi valori nutrizionali dei salumi italiani e il loro ruolo nell’ali-

mentazione moderna. La versione in inglese “Italian deli meats” ha consentito poi di informare il pubblico straniero in occasione dei diversi eventi IVSI realizzati all’estero.

Le iniziative con ASSICA Nell’aprile 2013, alla 52^ Rassegna Suinicola Internazionale di Reggio Emilia, è stato realizzato un programma ricco di eventi, in e fuori fiera, per coinvolgere operatori, rappresentanti delle Istituzioni e opinion leader. Oltre al convegno scientifico organizzato con la Regione Emilia Romagna, hanno suscitato grande interesse anche le tre sessioni di show cooking tenute da uno chef di ALMA, e l’aperiti-

vo SalumiAmo® allo Spazio Gerra, galleria di arte contemporanea di Reggio Emilia, in concomitanza con la settimana di ‘Pig Time’, mostra di opere dedicate al maiale e alla suinicoltura. Nel mese di maggio IVSI ha partecipato, insieme ad ASSICA, alla fiera TUTTOFOOD di Milano. All’interno dello stand, nel quale era presente un’area incontri riservata alle aziende associate, è stato distribuito mate-

riale informativo sui salumi italiani. A sostegno dei convegni sull’export organizzati nell’adiacente Spazio ASSICA – a cui hanno partecipato numerosi operatori presenti in fiera - l’ufficio stampa ha diramato comunicati e organizzato incontri con i giornalisti interessati, per interviste agli organi direttivi dell’Associazione, rafforzando la collaborazione dell’Istituto con i media.


Informa

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I salumi italiani protagonisti sui media Un anno ricco e intenso per i salumi italiani. Rai, Mediaset, La7, Sky e i canali del digitale terrestre hanno tutti ampiamente dedicato spazi di qualità ai nostri prodotti in trasmissioni di approfondimento, TG, talk show, con il raggiungimento di praticamente tutti i target, considerato che le trasmissioni in cui sono stati presenti hanno ricoperto tutte le fasce della giornata. Dal mattino, con trasmissioni come Uno mattina, momento privilegiato dalle donne e dai giovani, al pomeriggio con la Vita in Diretta, alla sera, con i Tg, fascia più trasversale nella quale si concentra un pubblico adulto ed eterogeneo.

Le 281 trasmissioni totali, considerato il periodo da giugno 2013 a maggio 2014, hanno totalizzato quasi 180 milioni di audience. Tra gli argomenti più “gettonati” e sui cui IVSI ha concentrato molte delle sue energie: la sicurezza alimentare nell'industria, i valori nutrizionali dei salumi, l’export. E ovviamente anche gli approfondimenti sulla qualità dei salumi in trasmissioni come per esempio Linea verde o Mela verde. Interessante anche il contributo delle radio, oltre a quelle della RAI come Radio Uno e Isoradio, in questo anno si è registrata una buona presenza anche su quelle cosiddette

“commerciali” come Radio 101, Radio Kiss Kiss, Radio 102,5 e Radio Vaticana. Molto nutrita anche la rassegna stampa su carta stampata e sul web. I numerosi comunicati stampa, le interviste, la pubblicazione di news e aggiornamenti sul sito dell’Istituto e le piattaforme social media presidiate da IVSI hanno portato nel 2013, un risultato di 573 articoli per un totale di 73.537.598 contatti certificati. Da sottolineare anche i numerosi articoli della stampa estera come il New York Times, il Boston Globe, Los Angeles Time, South China Morning Post, Hong Kong Tatler.

Una selezione di trasmissioni andate in onda da giugno 2013 a maggio 2014 Rai Uno Uno Mattina 01-lug-13 ore 09.30 Audience 1.450.000 Export salumeria

Canale 5 Tg5 04-lug-13 ore 8.00 Audience 2.250.000 Assemblea ASSICA 2013

Rai Uno Super quark 11-lug-13 ore 22.00 Audience 1.950.000 Würstel

Canale 5 Tg 5 21-lug-13 ore 8.00 Audience 3.870.000 Valori nutrizionali

Rai Uno Uno Mattina Verde 18-set-13 ore 10.30 Audience 1.450.000 Salumeria Italiana

Rai 2 Tg2 15-ott-13 ore 18.40 Audience 1.150.000 Sicurezza alimentare

La7 La7Cronache 20-ott-13 ore 20.00 Audience 850.000 Sicurezza alimentare

Canale 5 TG5 29-ott-13 ore 8.00 Audience 3.400.000 Valori nutrizionali dei salumi

Agrisapori Network nazionale in onda su 180 emittenti locali 09-nov-13 ore 12.00 Audience 1.500.000 Reporter del gusto

Rai Uno Uno Mattina Verde 19-nov-13 ore 10.30 Audience 1.350.000 Ciccioli

Rai Uno Uno Mattina in Famiglia 23-nov-13 ore 9.30 Audience 1.370.000 Prosciutti crudi

Sky Sky Tg24 05-dic-13 ore 18.30 Audience 875.000 Salumeria e made in Italy

Rai Uno Uno Mattina 10-dic-13 ore 9.30 Audience 1.200.000 Made in Italy

Canale 5 Tg5 11-dic-13 ore 8.00 Audience 3.450.000 Valori nutrizionali salumi

Rai Uno Uno Mattina Verde 30-dic-13 ore 10.30 Audience 1.450.000 Salumeria Italiana

Rai Uno TG 1 Economia 30-dic-13 ore 14.00 Audience 2.800.000 Previsioni consumo di zampone e cotechino

Rai Uno Uno Mattina Verde 26-feb-14 ore 10.30 Audience 1.300.000 Salumeria italiana

Radio 101 The Music 14-mar-14 ore 14.10 Audience 900.000 Valori nutrizionali salumi italiani

Rai Due Tg2 Eat Parade 21-mar-14 ore 13.30 Audience 3.200.000 Culatello di Zibello Dop

Radio Number One Contro Corrente 27-mar-14 ore 12.45 Audience 270.000 SalumiAmo con Bacco

Sky Sky In Forma 27-mar-14 ore 9.35 Audience 950.000 Nuovi valori nutrizionali dei salumi italiani

Rai Uno Linea Verde Orizzonti 29-mar-14 ore 10.20 Audience 1.500.000 Prosciutto Toscano Dop

Radio Kiss Kiss Check In 30-mar-14 ore 10.45 Audience 850.000 SalumiAmo con Bacco

Radio Vaticana Food in Italy, all’interno di A conti fatti 30-mar-14 ore 15.30 Audience 1.200.000 L’export dei salumi negli USA

Rai Tre Tg3 Prodotto Italia 05-apr-14 ore 11.30 Audience 900.000 Packaging dei salumi SSICA

Rai Tre Mi Manda Rai Tre 16-apr-14 ore 10.00 Audience 700.000 Salumeria Italiana

Atlante del Gusto 29-apr-14 ore 12.00 Audience 2.000.000 Consumo salumi durante Pasqua

Buongiorno Benessere 04-mag-2014 ore 10.00 Audience 1.600.000 Mortadella Bologna Igp

Rai Due Tg2 Eat Parade 09-mag-14 ore 13.30 Audience 3.200.000 SalumiAmo con Bacco Lecce e Roma

Rai Uno Uno Mattina In Famiglia 10-mag-14 ore 9.57 Audience 1.600.000 Prosciutto cotto


Dal 1985 raccontiamo con gusto e promuoviamo nel mondo la salumeria italiana

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Istituto Valorizzazione Salumi Italiani Milanofiori - Strada 4 - Palazzo Q8 20089 Rozzano - Milano - Italy Tel. +39 02892590.1 - Fax +39 02 57510607 - ivsi@ivsi.it

Consorziati

Brianza Salumi Srl - Casale SpA - C.l.a.i., Coop. Lavoratori Agricoli Imolesi a r.l. - Felsineo SpA - Francesco Franchi SpA - F.lli Veroni fu Angelo SpA - Fumagalli Industria Alimentari SpA - Gandolfi Enea & C. Snc - Gigi il Salumificio Srl - Golfera in Lavezzola SpA - Levoni SpA - Macelleria Savigni Sas - Monti & Zerbi Industria Alimentare SpA Mordenti Srl - Negrini Salumi Sas - Nuova Portalupi Salumi Srl - Principe di San Daniele SpA - Prosciuttificio San

Aggiornato a giugno 2014

Michele Srl (Terre Ducali) - Raspini SpA - Rugger SpA Salumificio f.lli Beretta SpA - Salumificio Pedrazzoli SpA Salumificio Trentino Srl - San Bono Srl - San Vincenzo Srl - Slega Srl - Terre Verdi Srl (Antica Corte Pallavicina) Villani SpA - Vismara SpA. Inoltre fanno parte di IVSI: ISIT - Istituto Salumi Italiani Tutelati e ASS.I.CA. Service Srl.



Aziende informano

HPP ITALIA, UN PREZIOSO ALLEATO PER L’INDUSTRIA ITALIANA DEI SALUMI Pantone 375 C

Pantone 641 C

C 50% M 0% Y 99% K 0%

C 100% M 41% Y 17% K 2%

R 148 • G 213 • B 0

R 0 • G 101 • B 160

Esa.: #94d500

Esa.: #0065a0

Grazie al trattamento degli alimenti con le alte pressioni, offerto in modo dedicato da HPP Italia, l’industria dei salumi può soddisfare al meglio le esigenze del consumatore moderno, garantirsi una maggiore brand protection e ampliare i propri orizzonti di business. Con un’attenzione particolare ai Paesi che impongono rigidi vincoli sanitari sull’esportazione di prodotti alimentari.

Una garanzia di freschezza e naturalità Uno dei grandi vantaggi che HPP Italia assicura all’industria italiana dei salumi è quello di soddisfare le esigenze del consumatore in termini di freschezza e naturalità del prodotto che finisce sulla sua tavola. A spiegarlo è il prof. Gianni Galaverna, Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università degli Studi di Parma: «Le alte pressioni idrostatiche appartengono alla categoria dei processi atermici di conservazione degli alimenti. Si può quindi affermare che i cambiamenti sia dal punto di vista qualitativo e organolettico (quindi: aspetto, colore, consistenza, profumo, sapore e gusto) sia sotto il profilo nutrizionale siano nulli».

Handel Gothic regular

Alte pressioni, un aiuto all’industria dei salumi Per risultare competitiva, l’industria italiana dei salumi deve vincere tre differenti sfide: da un lato, soddisfare le esigenze di consumatori sempre più evoluti e attenti alla qualità e alla salubrità di ciò che mangiano, dall’altro garantirsi una maggiore brand protection. Infine, deve essere capace di aprirsi nuovi orizzonti di business. Un aiuto importante viene da HPP Italia (www.hppitalia.it), azienda che opera nella Food Valley parmense e che è la prima realtà imprenditoriale del nostro Paese a offrire, in modo specialistico e dedicato, il servizio per conto terzi di trattamento degli alimenti con il metodo delle alte pressioni (High Pressure Processing). Questa tecnologia, già ampiamente diffusa negli Usa e in alcuni Paesi europei, può essere applicata con successo ai salumi stagionati, così come a una gran varietà di altri alimenti sia solidi che liquidi: succhi di frutta, marmellate, paste, sughi, piatti precucinati a base di carne e pesce, prodotti a base di carne. HPP Italia, una start-up che nasce da un solido passato imprenditoriale HPP Italia è uno spin-off aziendale che nasce dall’esperienza cinquantennale di Terre Ducali (www.terreducali.it), una delle realtà più dinamiche nel panorama italiano del settore dei salumi: a distinguerla è innanzitutto la grande attenzione alla tracciabilità e alla filiera. A spiegare la genesi del progetto è l’Amministratore Delegato Giulio Gherri: «HPP Italia nasce in risposta all’esigenza specifica di Terre Ducali di trovare un sistema di pastorizzazione a freddo e di sterilizzazione adatto al Prosciutto di Parma DOP, come per altri salumi a più breve stagionatura (dai salami agli altri stagionati tipici italiani), per garantirci nuove opportunità di business legate all’internazionalizzazione. Una sfida complessa, per le caratteristiche di questo tipo di prodotti alimentari, a cominciare dalle dimensioni, volendo evitare di alterarne le peculiarità a livello di gusto e di aspetto». «Dopo una serie di test – continua Gherri - i nostri ricercatori sono giunti alla conclusione che il metodo migliore è quello rappresentato dalle alte pressioni idrostatiche. Di qui l’idea di creare un’azienda dedicata esclusivamente all’offerta di questo servizio, di cui possano beneficiare altri imprenditori del mondo dei salumi e, più in generale, del panorama food & beverage italiano». Tecnologia made in Usa A garantire l’efficacia della tecnologia delle alte pressioni è la collaborazione tecnologica di HPP Italia con Avure Technologies. Con un’esperienza di oltre cinquant’anni, l’azienda statunitense detiene la leadership globale nella tecnologia delle alte pressioni applicata in ambito food. Sono oltre 1.700 i sistemi ad alta pressione installati da Avure Technologies in tutto il mondo. Con questa azienda, HPP Italia ha siglato un accordo in esclusiva: ciò ha portato all’installazione di una macchina top di gamma, per un investimento di alcuni milioni di euro. Grazie alla profonda conoscenza delle normative del mercato americano – in termini di sicurezza alimentare, rischi di contaminazione da batteri e shelf life - propria di Avure Technologies, HPP Italia è in grado di offrire un servizio specializzato ai clienti interessati a esportare Oltreoceano.

HPP Italia srl

via Carbognani, 6 43029 Traversetolo - PARMA

Massima tutela della sicurezza alimentare Il secondo beneficio dell’applicazione industriale del trattamento offerto da HPP Italia interessa la brand reputation dell’industria italiana dei salumi: le alte pressioni, infatti, favoriscono l’eliminazione di forme microbiche pericolose per la salute umana e frenano la proliferazione di microflore alteranti. Il consumatore risulta quindi più tutelato sotto il profilo della sicurezza alimentare. Listeria monocytogens addio Proprio sotto il profilo della sicurezza alimentare, è interessante citare uno studio IZSLER - Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna. A illustrarlo è il dr. Giuseppe Merialdi, dirigente responsabile della sezione di Bologna: «Abbiamo condotto una sperimentazione su prodotti di salumeria italiana destinati anche all’esportazione negli Usa, per valutare gli effetti del trattamento ad alte pressioni sul rischio di contaminazione da Listeria monocytogens». Per i prodotti alimentari esportati nel mercato americano deve essere garantita l’assenza totale di contaminazione di questo batterio, di per sé molto resistente alle condizioni ambientali e responsabile di una patologia pericolosa, in particolare per le donne incinte, per gli anziani e per le persone con sistema immunitario compromesso. «I risultati dell’applicazione della tecnologia delle alte pressioni sono stati molto significativi – afferma il dr. Merialdi - con l’abbattimento della contaminazione superficiale e profonda da Listeria». Il servizio di trattamento ad alte pressioni offerto da HPP Italia è quindi lo strumento ideale per risolvere il problema dei rigidi vincoli sanitari imposti da alcuni Paesi sull’esportazione di prodotti alimentari. Shelf life raddoppiata Oltre che per il suo effetto sanificante sugli alimenti, il metodo HPP può aprire nuovi orizzonti di business all’industria dei salumi anche per un ulteriore motivo: un’estensione significativa della shelf life, destinata almeno a raddoppiare. Il motivo è semplice. La durata di un prodotto alimentare è strettamente correlata al numero dei batteri in esso presenti e alla loro crescita: le alte pressioni stabilizzano microbiologicamente i cibi, inattivando microbi e batteri. Ciò si traduce appunto in un allungamento della shelf life.

tel. +390521 341107

e-mail: info@hppitalia.it

sito Web: www.hppitalia.it


economia Prof. Tiziano Sesana

Il rating di legalità. Un’opportunità anche per distinguersi in tempo di crisi Il rating di legalità è stato introdotto formalmente nell’ordinamento nazionale nel lontano 2012 con il decreto “Cresci Italia” (art. 5 ter del D.L. 24 gennaio 2012, n. 1 convertito, con modificazioni, dalla L. 24 marzo 2012, n. 27) e ha preso le mosse dalla volontà di promuovere e introdurre principi di comportamento etico in ambito aziendale tramite l’assegnazione di un riconoscimento – misurato in “stellette” – indicativo del rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. All’attribuzione del rating l’ordinamento collega vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario. La sua sostanziale attuazione necessitava, tuttavia, di uno specifico decreto che è stato emanato solo nel febbraio 2014 ed è entrato in vigore il successivo 8 aprile. Gli effetti concreti della sua attuazione, in ossequio alle previsioni del medesimo decreto attuativo, si potranno invece iniziare a intravedere solo a partire dall’autunno 2014.

L’attribuzione del rating di legalità Il rating di legalità viene attribuito a seguito di specifica domanda presentata all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) in ossequio al Regolamento attuativo emanato della stessa con delibera n. 24953 del 5 giugno 2014, così come modificato dalla delibera n. 25017 del 17 luglio 2014. Possono presentare domanda le imprese, in forma individuale o collettiva, aventi sede operativa nel territorio nazionale, che abbiano raggiunto un fatturato (nel caso, anche solo a livello di gruppo) minimo di due milioni di euro nell’ultimo esercizio chiuso nell’anno precedente alla richiesta e che siano iscritte nel registro delle imprese da almeno due anni. La domanda deve essere presentata per via telematica utilizzando l’apposito formulario predisposto e pubblicato dall’AGCM (www.agcm.it/rating-di-legalita). Il contenuto della domanda di attribuzione del rating consiste in una serie di dichiarazioni (sanzionate penalmente se false o mendaci) sottoscritte dal legale rappresentante ed espressione dei requisiti minimi necessari per il suo ottenimento ed eventualmente di quelli facoltativi/aggiuntivi che ne accrescono il punteggio. Infatti, il rating di legalità ha un range tra un minimo di una “stelletta”, che è espressione dell’esistenza dei requisiti minimi, e un massimo di tre “stel-

lette”, che è espressione dell’esistenza degli ulteriori requisiti. Detti ulteriori requisiti sono in totale sei e qualora non si abbiano tutti, ma solo alcuni alla prima “stelletta” si aggiungono dei “+”, che ogni tre divengono una “stelletta” sino appunto ad un massimo di tre.

Comportamento etico indicativo anche di corretta gestione I requisiti minimi che portano all’attribuzione di una “stelletta” sono, in sintesi, espressione dell’avvenuta dichiarazione che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti ai fini del rating (direttore tecnico, direttore generale, rappresentante legale, amministratori, soci di maggioranza, anche relativa) non sono destinatari di misure di prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna, sentenze di patteggiamento per reati tributari ex D.Lgs. n. 74/2000 e per reati amministrativi ex D.Lgs. n. 231/2001. Per i reati di mafia, oltre a non avere subito condanne, non deve essere stata iniziata azione penale ai sensi dell’art. 405 c.p.p.. L’impresa stessa non deve essere destinataria di sentenze di condanna, né di misure cautelari per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al citato D.Lgs. n. 231/2001. L’impresa non dovrà, inoltre, nel biennio precedente la richiesta di rating, essere stata condannata per illeciti antitrust gravi o per violazioni del codice del consumo, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori. Non dovrà inoltre essere stata destinataria di provvedimenti di accertamento del mancato pagamento di imposte e tasse, né aver ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non abbia assolto gli obblighi di restituzione. Ancora, l’impresa dovrà dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.

zione, del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e dalla Lega delle Cooperative e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria; ✔ utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge; ✔ adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001; ✔ adottare processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility; ✔ essere iscritte in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa (white list); ✔ avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria o aver previsto clausole di mediazione nei contratti tra imprese

e consumatori o aver adottato protocolli tra associazioni di consumatori e associazioni di imprese per l’attuazione delle conciliazioni paritetiche. L’attribuzione del rating e del suo punteggio è di competenza dell’AGCM, che è tenuta a controllare le dichiarazioni di cui alla domanda ricevuta e, quindi, ad esprimersi entro 60 giorni qualora non vi siano osservazioni da parte del Ministero dell’Interno o del Ministero della Giustizia a cui la stessa deve tempestivamente trasmettere copia della domanda ricevuta. Il rating di legalità così attribuito ha durata di due anni ed è rinnovabile su richiesta. Nel corso della durata del rating è obbligo dell’impresa comunicare ogni variazione che possa incidere sulla sua validità, se il punteggio è quello minimo di una Continua a pag. 26

Gli ulteriori requisiti, per cui l’eventuale esistenza di ciascuno dà diritto ad un “+” e, come detto, ogni tre “+” ad un’ulteriore “stelletta” sino ad un massimo di tre, sono i seguenti: ✔ rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, delle linee guida che ne costituiscono attuaAgosto-Settembre 2014

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economia Segue da pag. 25

“stelletta”, ovvero conduca a ridurne il punteggio, se quello a suo tempo ottenuto era maggiore di quello minimo. Le imprese che hanno ottenuto il rating di legalità sono elencate in apposita sezione del sito dell’AGCM (attualmente sono 145 e la maggior parte ha requisiti superiori a quelli minimi).

I vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici Ai sensi dell’art. 3 del Decreto 20 febbraio 2014 n. 57, entro centoventi giorni dall’entrata in vigore dello stesso (i.e. 6 agosto 2014), le pubbliche amministrazioni, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti alle imprese, dovranno (è un obbligo e non una facoltà) tener conto del rating di legalità ad esse attribuito prevedendo almeno uno dei seguenti tre sistemi di premialità: preferenza in graduatoria, attribuzione di punteggio aggiuntivo e riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.

I vantaggi in sede di accesso al credito Ai sensi dell’art. 4 del medesimo Decreto 20 febbraio 2014 n. 57, ma senza

un termine di adozione, né tanto meno un’obbligatorietà specifica come invece sopra detto con riferimento alle pubbliche amministrazioni, le banche “tengono conto” (così letteralmente il disposto normativo) della presenza del rating di legalità attribuito all’impresa nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti, nonché ai fini della valutazione di accesso al credito ove ne riscontrino la rilevanza rispetto all’andamento del rapporto creditizio. Su tutto ciò è previsto (ex art. 5) che vigili la Banca d’Italia. Qualora il rating di legalità non abbia influito sui tempi e sui costi di istruttoria o sulle condizioni economiche di erogazione dei finanziamenti da parte della banca, è invece previsto (ex art. 6) l’obbligo per questa di trasmettere, entro il 30 aprile, alla Banca d’Italia una dettagliata relazione sui singoli casi illustrandone le ragioni sottostanti. Di ciò la medesima banca dovrà dare adeguata pubblicità attraverso il proprio sito internet. La Banca d’Italia, sulla base delle informazioni ricevute, pubblicherà invece annualmente, ai fini statistici, i dati aggregati relativi ai casi di omessa considerazione del rating di legalità.

Considerazioni conclusive L’istituto del rating di legalità, al di là del pregevole obiettivo di promuovere principi etici nei comportamenti aziendali, di cui in alcuni settori è palpabile la necessità, e del fatto di costituire ulteriore strumento volto a contrastare i comportamenti illegali delle imprese ed in particolare le interferenze delle organizzazioni criminali con l’attività d’impresa, si ritiene che trovi adeguata risonanza e concreto sviluppo principalmente in funzione dei primari vantaggi diretti che la stessa norma che l’ha istituito ha previsto. In particolare, tenuto conto dello scenario storico congiunturale in cui il tessuto imprenditoriale italiano si sta muovendo, è ragionevole che saranno i vantaggi di accesso al credito che principalmente ne influenzeranno il diffondersi. E dato il fatto che la disciplina normativa di detto istituto non può imporre alle banche alcun comportamento si auspica che queste pongano concretamente e celermente in essere meccanismi e procedure interne atte a premiare, anche secondo diversi gradi e in funzione del rapporto in essere o che dovrebbe instaurarsi, quelle imprese virtuose che hanno ottenuto il rating di legalità. In altri termini, si auspica che i

principi etici nei comportamenti aziendali si diffondano attraverso questo istituto non solo dal lato attivo e cioè in capo alle imprese per l’ottenimento del rating di legalità, ma anche dal lato passivo e, quindi, in capo a tutti coloro – banche in primis – che per il proprio business si interfacciano con imprese meritevoli che hanno ottenuto il rating di legalità premiandole concretamente. In ogni caso, al di là della tempestività e della concreta attuazione dei meccanismi premiali individuati dalla disposizione normativa, si ritiene che l’ottenimento del rating di legalità (alla luce anche solo dei requisiti minimi richiesti) possa costituire comunque un’opportunità per distinguersi e presentarsi sul mercato – in particolare internazionale – in modo più competitivo. Nel contesto del processo di internazionalizzazione che le imprese nazionali stanno vivendo, vuoi per espandersi ed ampliare il loro business anche in altri mercati, vuoi per sopperire alla carenza di domanda interna e quindi sopravvivere, è ragionevole ritenere che un riconoscimento di merito come è quello del rating di legalità non possa che avvantaggiare le imprese che lo ottengono.

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normativa di Silvia Bucci

Autotrasporto: sentenza della Corte di Giustizia sui costi minimi La Corte di Lussemburgo ha emanato, il 4 settembre scorso, la sentenza sui “costi minimi di esercizio” dell’autotrasporto. La sentenza della Corte di Giustizia deriva dal rinvio pregiudiziale del TAR Lazio, che trae origine da una serie di ricorsi, tra cui quello di Confindustria e delle associazioni interessate, per l’annullamento delle delibere dell’Osservatorio sulle attività dell’autotrasporto, chiamato per legge ad elaborare i cd. “costi minimi”. Ricordiamo che la normativa nazionale relativa al trasporto di merci su strada (art. 83 bis della legge 133/2008 e successive modifiche) prevede che il corrispettivo dovuto dal committente non possa essere inferiore ai costi minimi d’esercizio, i quali includono, da un lato, il costo medio del carburante per chilometro di percorrenza e, dall’altro, i costi d’esercizio dell’impresa di trasporto. All’epoca dei fatti contestati, l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto (organo composto da rappresentanti dello Stato, di associazioni di vettori e di associazioni di committenti) era incaricato di fissare i costi minimi e nel 2011 ha adottato una serie di tabelle al fine di fissare i costi minimi. La Corte di Giustizia UE ha analizzato le questioni sollevate dal TAR, con riferimento al profilo della violazione delle regole di concorrenza. Sotto tale aspetto, i giudici hanno accolto in toto tutti gli argomenti rappresentati da Confindustria e dalle as-

sociate ricorrenti, stabilendo che il prezzo dei servizi di autotrasporto delle merci per conto di terzi può essere inferiore a “costi minimi d’esercizio”. Pertanto, le delibere dell’Osservatorio sulle attività di autotrasporto risultano contrarie al combinato disposto dell’articolo 101 del TFUE (Trattato sul funzionamento dell’UE) e l’articolo 4, paragrafo 3 del TUE (Trattato sull’UE), poiché restrittive della concorrenza nel mercato interno. La Corte ha anche verificato se le restrizioni imposte dalla disciplina sui “costi minimi”, di cui all’art. 83-bis della Legge 133/08 e successive modifiche sono idonee a realizzare un obiettivo di interesse pubblico, quale la sicurezza stradale. Secondo la Corte, la disciplina sui “costi minimi” non risulta idonea, né direttamente nè indirettamente, a garantirne il conseguimento di tale obiettivo, poiché la sicurezza stradale è perseguibile con le misure già in vigore, più efficaci e meno restrittive (disposizioni relative alla durata massima del lavoro settimanale, alle pause, ai riposi, al lavoro notturno e al controllo tecnico degli autoveicoli). Pertanto, non vi è alcun nesso tra i “costi minimi di esercizio” e il rafforzamento della sicurezza stradale. Presumibilmente tale conclusione dovrebbe essere va-

lida anche sotto il profilo della violazione del diritto di stabilimento e della libera prestazione di servizi e quindi risulterebbe anche applicabile alle tabelle adottate direttamente dal Ministero. Difatti, il Ministero dei Trasporti non è intervenuto sulla cd. “impostazione metodologica” – posta alla base dell’elaborazione dei “costi minimi” – dell’Osservatorio bensì si è limitato ad un adeguamento mensile degli stessi, prendendo a riferimento dei parametri predisposti da un organismo “privato”. La questione torna ora la TAR del Lazio che dovrà pronunciarsi in modo conforme alle indicazione contenute nella sentenza della Corte di Giustizia.

Techpartner arriva con i budelli della CaseTech!

Aziende informano

CaseTech, un forte partner in questione di salumi CaseTech mantiene buone tradizioni e offre prodotti innovativi e servizi affidabili. Nasce dalla divisione budelli artificiali della Wolff Walsrode AG ed è il fornitore tradizionale per budelli di alta qualità per la produzione di salumi moderni e servizi tecnologici per i produttori di salumi artigianali e industriali. Si distingue per i servizi di ricerca e sviluppo, la produzione, la vendita e l’assistenza altamente competenti. Il nome Walsroder è il marchio di fabbrica, che identifica i budelli della più alta qualità, realizzati con materie prime ecocompatibili. Prodotti in continuo sviluppo per trasformare le innovazioni in nuovi standard, nell’interesse dei clienti! Budello sintetico con funzioni completamente nuove Il budello CaseTech tipo Walsroder è da oltre 85 anni un nome importante per budelli artificiali per la produzione di insaccati. L’involucro ha sempre avuto la funzione di poter produrre salsicce nella forma classica desiderata ma, come dimostrano le innovazioni tecnologiche di CaseTech, si può andare anche oltre! L’idea di base è tanto semplice quanto convincente: in fase di produzione si aggiungono al budello diversi additivi e si ottengono cosi funzionalità aggiuntive desiderate, che migliorano il processo di fabbricazione dei salumi e consentono di risparmiare denaro e di evitare perdite durante la produzione.

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OK anche senza affumicatura: il budello Walsroder CLS Il budello CaseTech tipo Walsroder CLS è un budello sintetico pronto da riempire, con rivestimento interno di fumo (CLS sta per coated layer smoke). Fumo purificato viene trasmesso in modo uniforme sul prodotto durante la cottura. Questo significa che il processo di affumicatura può essere completamente eliminato! Il risultato è un prodotto di ottima qualità, in tempi di produzione ridotti e con un eccellente aroma e colore di affumicatura. Il rivestimento innovativo al fumo offre molteplici vantaggi Il budello viene semplicemente infilato sul tubo di insacco, senza necessità di ulteriore lavorazione e si procede con la produzione in base alle solite ricette. In questo modo vengono eliminate completamente le fasi di affumicatura, lavaggio e asciugatura. Gli ingredienti come i coloranti ed aromatizzanti che compongono il rivestimento, certificati come alimenti sicuri e il loro processo di produzione è ecologico e pulito. Come con l’affumicatura tradizionale, anche con questo metodo la consistenza e la stabilità microbica vengono influenzate positivamente. Utilizzando un concentrato di fumo purificato applicato sulla parte interiore del budello non si riscontrano residui di fumo nè all’interno della produzione nè sul prodotto finito. Inoltre le eccellenti caratteristiche di pelatura distinguono ulteriormente il budello CaseTech tipo Walsroder CLS anche per la produzione di salumi affettati e preconfezionati. Distribuito da: Techpartner s.r.l

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NATO PER RESISTERE Fino a ieri di Klinker non volevamo nemmeno sentirne parlare. Poi abbiamo trovato quello che fa per noi. Così da oggi i nostri clienti possono richiedere una pavimentazione in Klinker con tutta la sicurezza e l'affidabilità a cui li abbiamo abituati con le nostre superfici in resina. Qualcuno dirà che era ora ma volevamo essere assolutamente certi della qualità di ciò che vi offriamo. Perché se c'è una cosa che abbiamo in comune con i nostri nuovi pavimenti in Klinker è la testa dura.

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prodotti tutelati

Nuove analisi nutrizionali per i Salumi Italiani Tutelati Prosegue il progetto di analisi sulla composizione nutrizionale dei Salumi, promosso da ISIT e condotto dal Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (CRA-NUT, ex INRAN - Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) e dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA).

questi alimenti simbolo, della tradizione gastronomica italiana. I salumi soddisfano il gusto e rispondono alla crescente richiesta da parte del consumatore di qualità e tipicità dei prodotti e alla maggiore attenzione per le tematiche che legano Alimentazione, Salute e Benessere. I prodotti tutelati protagonisti di questa seconda tranche di analisi sono 6 salumi a denominazione di origine

Nel 2011, in collaborazione con IVSI, sono stati presentati i primi risultati dell’indagine che premiano il lavoro svolto negli anni dal comparto della salumeria e confermano il trend di miglioramento nutrizionale di

protetta: il Prosciutto Toscano DOP, la Coppa Piacentina DOP, il Salame Piacentino DOP, la Pancetta Piacentina DOP, il Salame di Varzi DOP e il Salame Brianza DOP. L’aggiornamento dei dati sarà occasione per creare momenti di relazione e contatto con la comunità scientifica e il consumatore, al fine di trasferire una corretta informazione sul valore dei salumi italiani e sul loro ruolo all’interno di una corretta, varia e sana alimentazione. I nuovi dati nutrizionali, insieme a quelli recentemente pubblicati, potranno essere di riferimento per predisporre l’etichetta nutrizionale dei salumi italiani.

rzi

Dal mondo dei Conso

Bresaola della Valtellina & moda, un abbinamento di tendenza

Salumi DOP Piacentini: fatturato in crescita per coppa e pancetta

A settembre a Milano l’eccellenza lombarda in degustazione alla Settimana della Moda

Il comparto alimentare dei salumi piacentini DOP cresce. In riferimento agli anni 2000- 2013, la produzione di coppa piacentina è quintuplicata (515%), la pancetta piacentina è incrementata di ben 10 volte (980%), mentre il salame piacentino è aumentato di quattro volte (487%).

Il Consorzio della Bresaola della Valtellina ha partecipato a Good Food in Good Fashion, iniziativa che si è svolta durante la Settimana della Moda Donna, dal 17 al 23 settembre scorsi a Milano. Una settimana molto ricca di stimoli ed appuntamenti, durante la quale si sono potute ammirare e assaporare, negli hotel 5 stelle lusso di Milano, i “fashion appetizer”, in cui anche la Bresaola della Valtellina IGP è stata reinterpretata da prestigiosi Chef che si sono ispirati per la realizzazione di questi appetizer alla collezione di Moda di Claudia Gian Ferrari, in mostra a Palazzo Morando. “Dopo l’esperienza di aprile, dove abbiamo partecipato GOOD FOOD IN GOOD DESIGN in concomitanza con il Fuori Salone del Mobile, abbiamo aderito con entusiasmo a questa edizione abbinata alla moda, perché riteniamo molto importante promuovere, attraverso la Cucina d’Autore, le eccellenze agroalimentari lombarde e il Made in Italy di cui il nostro prodotto ne è una espressione” ha affermato il Presidente del Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina, Mario della Porta. La Bresaola della Valtellina è uno dei salumi che meglio risponde alle esigenze nutrizionali del consumatore attento alla propria alimentazione e agli imperativi di una dieta salutistica, oltre a rappresentare un eccellente ingrediente per la raffinata gastronomia. Il contenuto proteico è elevato, la quantità di grassi molto bassa e l’apporto calorico ridotto, importante il contenuto di ferro, zinco, vitamina B2 e vitamina PP.

“Siamo contenti che i nostri prodotti nonostante la crisi dei consumi abbiano tenuto. Siamo però preoccupati dalla costante erosione della redditività aziendale. Appare evidente che la crisi ha compresso i margini in maniera non sostenibile nel medio periodo. L’auspicata ripresa dei consumi dovrà accompagnarsi a un ritorno verso livelli fisiologici di redditività per tutti. Al riguardo è doveroso rilevare anche che allo stato delle cose il costo dei tagli freschi di coppa e pancetta hanno raggiunto quotazioni non più sopportabili dalle nostre aziende” – ha affermato Antonio Grossetti, Presidente Consorzio Salumi DOP piacentini. “In questo scenario assai preoccupante un dato positivo proviene dal fatto che nessuna nostra azienda ha chiuso e che il livello di occupazione si è mantenuto pressoché costante. I nostri Associati hanno dimostrato anche in questa difficile situazione di credere profondamente nel loro lavoro cercando di non subire la crisi ma reagire ad essa, tanto che parecchi di loro hanno investito in nuove tecnologie impiantistiche, in ampliamenti e ammodernamenti degli impianti di produzione, nel cercare nuovi mercati, anche esteri” ha concluso Grossetti. Prossimo importante appuntamento per il Consorzio, è la Coppa d’Oro, Premio istituito e promosso dalla Camera di Commercio di Piacenza, in collaborazione con il Consorzio Salumi Tipici Piacentini arrivato alla ottava edizione e che si svolgerà quest’anno presso il Palazzo Gotico a Piacenza dal 10 al 12 ottobre.

Salame Cacciatore DOP Ora anche in vaschetta. Bontà pronta da gustare I Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, il salame a denominazione più consumato dagli italiani, è disponibile anche già affettato in pratiche vaschette. La scelta di intraprendere questa nuova operazione commerciale, fortemente voluta ed appoggiata dal Consorzio di Tutela del Salame Cacciatore DOP, è stata dettata dalla volontà di dare ai consumatori un prodotto pronto al consumo e ancora più versatile. Preaffettato in vaschetta, questo prodotto di eccellenza della salumeria italiana avrà da oggi ancora più occasioni di consumo: sfizioso durante la pausa pranzo, gustoso per una merenda al parco e pratico per tutte quelle 30

occasioni in cui abbiamo poco tempo ma necessitiamo di uno spuntino rapido e goloso, già pronto all’uso. “Il Salame Cacciatore DOP affettato può rappresentare uno snack veloce e corretto da un punto di vista nutrizionale in grado di soddisfare i gusti di un pubblico molto vasto, anche perché può essere utilizzato come ingrediente di fantasiose ricette” - spiega Lorenzo Beretta, Presidente del Consorzio Salame Cacciatore DOP. “Le aziende che aderiscono al Consorzio proporranno sul mercato diversi formati: dalla vaschetta piccola da 60 grammi, perfetta per uno spuntino veloce, fino ai formati più grandi, ideali per soddisfare le esigenze di tutta la famiglia”.


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fiere e manifestazioni di Fabio Onano

Prossime fiere e manifestazioni

SalumiAmo con Bacco: ®

back in London! La capitale del Regno Unito è stata protagonista di due appuntamenti SalumiAmo® con Bacco, entrambi realizzati all’interno della campagna “TOP of The DOP” (www.topofthedop.it).

25 - 27 SETTEMBRE Canton (Cina) FOOD HOSPITALITY WORLD www.tuttofood.it/food-hospitality-world-cina (Agroalimentare e ospitalità)

Il primo, dedicato principalmente alla stampa, si è tenuto il 3 luglio all’Opera Holland Park, una struttura costruita appositamente per la stagione teatrale estiva nel meraviglioso parco nella zona di West London. All’evento hanno partecipato molti giornalisti e opinion leader, che hanno potuto degustare una selezione di salumi in abbinamento a vini tutelati, approfondendo la propria conoscenza di queste produzioni, anche grazie al materiale informativo disponibile in lingua inglese.

ni, curiosità e consigli sui salumi e vogliosi di conoscere la cultura che accomuna salumi e vini italiani. Grazie alla compresenza di esperti del mondo dei salumi e dei vini, e ad un ospite d’eccezione - lo chef Francesco Mazzei, hanno potuto carpire segreti su come abbinarli, in un connubio per noi naturale, ma che affascina da sempre il consumatore estero. Lo chef Mazzei, riconosciuto come uno degli ambasciatori più autorevoli della cucina italiana oltremanica, ha preparato alcuni assaggi di salumi al naturale e in veloci abbinamenti, incontrando il gusto dei presenti e mostrando l’estrema versatilità dei salumi italiani, in abbinamento ai vini.

Il secondo appuntamento è stato invece lo scorso 9 settembre al Church House Conference Centre, elegante location nei pressi della straordinaria Abbazia di Westminster, un’occasione per valorizzare le produzioni di salumeria made in Italy in una cornice unica. Questo evento è stato organizzato in due momenti distinti: il primo, riservato ai rappresentati del mondo del trade, era dedicato ad approfondire nel dettaglio le caratteristiche dei vini e dei salumi presenti in degustazione. Nel pomeriggio c’è stata la degustazione per i consumatori in pieno stile SalumiAmo®: le sale erano gremite di appassionati del food, alla ricerca di informazio-

Sia l’appuntamento di luglio che quello di settembre, rientravano nel calendario degli eventi del programma “TOP of The DOP”, l’iniziativa triennale realizzata da IVSI in collaborazione con Federdoc, che promuove l’abbinamento di vini e salumi italiani tutelati in Italia, Inghilterra e Germania. A suscitare l’interesse dei partecipanti per le produzioni DOP e IGP italiane sono stati i salumi offerti in degustazione: Bresaola della Valtellina IGP, Coppa Piacentina DOP, Mortadella Bologna IGP, Pancetta Piacentina DOP, Prosciutto di Modena DOP e Salame Cacciatore DOP.

19 - 23 OTTOBRE Parigi (Francia) SIAL PARIS www.sialparis.com (Food & beverage)

22 - 25 OTTOBRE Cremona ITALPIG info@italpig.it www.italpig.it (Salone della suinicoltura italiana)

23 - 27 OTTOBRE Torino SALONE DEL GUSTO www.salonedelgusto.it (Salone internazionale del Gusto)

BORSA MERCI DI PARMA

La Borsa Merci di Parma è stata istituita dalla Camera di Commercio nel 1967. Prima di spostarsi nell’attuale sede presso Fiere di Parma, dove sono ospitate anche le CUN, ha operato all’interno della stessa Camera di Commercio. è aperta il venerdì, dalle 9 alle 15.30. Nel corso delle contrattazioni sono rilevati i prezzi di undici tipologie di prodotti agroalimentari: salumi, carni fresche suine, suini, carni grassine, derivati del pomodoro, foraggi, granaglie farine e sottoprodotti, zangolato, siero di latte, formaggio e uve. Numero e qualità dei prodotti rilevati ben rappresentano l’importanza della piazza di Parma legata alla straordinaria vocazione agroalimentare del suo territorio. I listini settimanali dei prezzi rilevati sono pubblicati sul sito Internet www.borsamerci.pr.it. Presidente delle Commissioni Prezzi della Borsa Merci è il Segretario Generale della Camera di Commercio o un suo delegato. L’Ufficio Borsa Merci si trova nella sede della Camera di Commercio di Via Verdi, nel centro storico di Parma.

Le Commissioni Uniche Nazionali La “Commissione Unica Nazionale dei tagli di carne suina” e la “Commissione Unica Nazionale grasso e strutto” si riuniscono settimanalmente a Parma. Le Commissioni Uniche Nazionali (CUN) nascono in attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto il 5 dicembre 2007 dal tavolo tecnico della filiera suinicola. Le due CUN operano il venerdì mattina parallelamente alle attività della Borsa Merci; il loro compito è di prendere atto di una panoramica del mercato dei tagli di carne suina e di grasso e strutto, fissandone i relativi prezzi per la settimana successiva. L’attività di segreteria è svolta da Borsa Merci Telematica Italiana, su incarico del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Modalità di ingresso alla Borsa Merci Nella localizzazione, di 1.200 mq, sono disponibili: • n. 400 posti auto • 90 box • area ristoro

Tariffe 2014 • biglietto di ingresso singolo: € 11,00 • abbonamento dal 1/1 al 31/12/2014: € 453,84 + IVA • box dal 1/1 al 31/12/2014: € 1.342,00 + IVA

Sede contrattazioni: Borsa Merci della Camera di Commercio presso Fiere di Parma • Via Fortunato Rizzi 67/a • 43126 Parma 32

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SIAL Paris 2014 Dal 19 al 23 ottobre l’atteso appuntamento della filiera agroalimentare Il Quartiere delle Esposizioni di Paris Nord Villepinte-Francia accoglierà uno dei principali eventi dell’agroalimentare mondiale; SIAL Paris, con i suoi 6.000 espositori e 150.000 visitatori. In 50 anni SIAL Paris, palcoscenico internazionale dell’alimentazione, è divenuto uno dei maggiori mercati per la ristorazione. Una dinamica direttamente creata dal consumatore che, in ogni angolo del mondo, è sempre più alla ricerca di piacere e varietà cosmopolite per dare colore alla propria quotidianità. Gran parte degli espositori propone prodotti legati alla ristorazione, dagli ingre-

dienti ai prodotti trasformati, passando attraverso i prodotti freschi, e una decodifica delle innovazioni prodotti specifici RHD - Ristorazione Fuori Casa che spiega la presenza di attori della ristorazione provenienti da tutto il mondo e da tutti gli universi – ristorazione collettiva (10,8%), ristorazione commerciale (36%), distributori o grossisti della Ristorazione Fuori Casa (44%), catering (9,2%). Tanti punti di forza che spingono gli operatori del settore ad incontrarsi all’interno di questo crocevia, ad identificare le tendenze del proprio mercato (il primo obiettivo per il 70% dei visitatori è di comprendere le tendenze internazionali in fatto di ristorazione e di seguire l’evoluzione di questo mercato) e ad utilizzare gli strumenti loro dedicati. L’innovazione è presente nelle corsie del salone, valorizzata da oltre 6.000 aziende presenti. È anche contestualizzata presso lo spazio SIAL Innovation, punto centrale del salone, che espone le innovazioni più si-

FESTA DELLO SPECK ALTO ADIGE 2014 Il 14 e 15 ottobre torna in Val di Funes l’appuntamento annuale Il 4 e il 5 ottobre ai piedi del gruppo alpino delle Odle, e precisamente a Santa Maddalena, nel cuore della Val di Funes, torna il tradizionale appuntamento con la Festa dello Speck Alto Adige. Lo Speck Alto Adige IGP, contraddistinto dalla sua pettorina verde, è il protagonista indiscusso di questa festa che di anno in anno vede aumentare il numero di buongustai provenienti dall’Italia e dall’estero, i quali si recano in Val di Funes per festeggiare, divertirsi con musica, giochi per bambini e il mercato di prodotti contadini e soprattutto gustare le prelibatezze a base di speck. Da solo o accompagnato dal fragrante pane tipico dell’Alto Adige, lo speck sarà sempre al centro della scena. La festa nasce da un’iniziativa comune dell’Associazione Turistica Val di Funes, del Consorzio Tutela Speck Alto Adige e dell’EOS – Organizzazione Export Alto Adige della Camera di commercio di Bolzano, ed è supportata da tutte le associazioni della vallata. Hans Mantinger, meglio conosciuto come “Gletscherhons”, mostra la sua abilità magistrale nell’affettare lo speck e impressiona i visitatori con le sue creazioni speciali. Domenica, come vuole la tradizione, le regine dello Speck degli ultimi anni distribuiscono pezzi di speck. Nei villaggi delle Alpi le antiche tradizioni e usanze sono ancora molto sentite. Numerosi gli eventi e le manifestazioni che offrono un’interessante scorcio nella cultura e negli usi e costumi della Val di Funes, nonché un diversivo per adulti e ragazzi. La musica, le feste di paese, i cortei in costume, le processioni, il tradizionale pascolo di alta montagna in autunno e la famosa Festa dello Speck Alto Adige costituiscono un’attrazione che richiama visitatori da paesi vicini e lontani. Il programma dettagliato dell’evento è reperibile alla pagina web www.festadellospeck.it

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gnificative e decifra le relative tendenze. Se l’innovazione rappresenta oggi una sfida mondiale, si rivela maggiormente determinante per dinamizzare la struttura del settore agroalimentare francese. Non dimentichiamo che con le sue 11.852 aziende, di cui 98% PMI o microimprese, gioca un ruolo fondamentale nella vitalità del paese in termini di fatturato e di occupazione. • Fra i 150 000 visitatori attesi nel 2014, circa il 20% (cioè circa 30 000), sono operatori del settore RHD-Ristorazione Fuori Casa • il 44% visita il Salone per trovare dei prodotti di carne di pollame • il 42% visita il Salone per trovare prodotti gourmet Il SIAL offre ai propri espositori creatori di innovazioni un trampolino di lancio che offre visibilità internazionale agli occhi dei principali buyer della filiera. E molto di più, poiché oltre al salone nel mese di ottobre SIAL, in collaborazione con il ministero francese dell’agricoltura, dell’agroalimentare e delle foreste, accompagnerà le

aziende francesi innovatrici all’Esposizione Universale di Milano 2015. L’edizione SIAL Paris 2014 cercherà di essere fiera portavoce di questa ambizione e svelerà le innovazioni e le principali tendenze che influenzeranno la cucina dei nostri chef e rinnoveranno gli scaffali dei nostri supermercati. Elemento chiave universale che sarà sicuramente evidenziato: il piacere ! Senza alcun dubbio, in qualunque luogo del pianeta, l’alimentazione fa sempre parte dei piccoli piaceri della vita quotidiana! Sono attesi 150.000 visitatori internazionali per incontrare oltre 6.000 aziende espositrici e condividere questo approccio visionario. Con l’anniversario dei 50 anni di SIAL Paris, l’atmosfera sarà particolarmente gioiosa, per festeggiare mezzo secolo di avventure agroalimentari.

MORTADELLABÒ, chi la fa l‘affetta! Bologna celebra la sua regina rosa Dopo il successo dello scorso anno, il Consorzio Mortadella Bologna si prepara a rilanciare il suo grande evento autunnale: quattro giorni dedicati ad uno dei prodotti simbolo della tradizione felsinea. Al grido “Chi la fa l’affetta!”, Bologna si prepara a celebrare uno dei prodotti simbolo della sua antica storia gastronomica: la Mortadella Bologna IGP. Dopo il grande successo della “prima” dello scorso anno, MortadellaBò - il grande evento organizzato dal Consorzio Mortadella Bologna - in programma da giovedì 9 a domenica 12 ottobre 2014 - si profila quest’anno ancor più ricco di spunti e iniziative (www.mortadellabo.it). Quattro giorni che avranno come splendida cornice il cuore di Bologna - Piazza Maggiore - suggellando il profondo legame che da sempre lega la cultura gastronomica felsinea alla sua Regina Rosa, una protagonista della tavola che tutto il mondo le invidia. Ricchissimo il calendario della manifestazione che punta a coinvolgere in maniera trasversale il pubblico di curiosi e appassionati, di grandi e piccini. Accanto agli stand di degustazione e vendita saranno, infatti, organizzate tavole rotonde e incontri di approfondimento, laboratori di degustazione tenuti da esperti, food show con rinomati chef, giochi e intrattenimenti “mortadellosi” per tutta la famiglia, e ancora numerose iniziative che allargheranno alla città di Bologna il circuito della manifestazione. Un evento, MortadellaBò, che intende sì celebrare storia e cultura della Mortadella Bologna Igp, ma anche accendere i riflettori sul capoluogo emiliano attraverso sinergie con settori del tessuto cittadino quali quello ristorativo, turistico e culturale. In questa direzione ad esempio i menu e aperitivi “in rosa” proposti dai locali del centro storico e il “pacchetto ospitalità” realizzato in collaborazione con Bologna Welcome.


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