SEMINARIO PROSOPON-LA MASCHERA SI FECE STORIA
26-29 MAGGIO 2016
INTERVENTO DI MARIO LIO GIOVEDì 26 MAGGIO PRESSO VIlLA FILANGERI, S.FLAVIA
SOGGETTITA’ E IL CONCETTO LIMITE DI ETERNITA’
Prendete un piccolo ramoscello di ulivo e consideratelo come un vostro regalo a voi stessi: la pace sia con voi, perché di pace con voi stessi avete bisogno. Infatti spesso le idee chiare non lo sono affatto, specie quando dobbiamo comprendere chi siamo e cosa vogliamo, entro il confine insoluto delle nostre percezioni e degli scopi interni che rientrano nell’ambito dell’elaborazione esistenziale. In questo nostro percorso breve, chiamata Vita, ci troviamo a dover confrontare costantemente il bisogno di nuove prospettive per rielaborare noi stessi nella chiave di lettura della contemporanea ricerca di stimoli ontologici primari, legati a doppio filo con la nostra identità. L’identità, cosa semplice a dirsi che a definirsi ai nostri occhi, è il tema ricorrente quando dobbiamo fare un’analisi concreta dei nostri stimoli, delle nostre aspirazioni, diremmo pertanto che l’identità è il rapporto insidioso presente tra le voluttà programmatiche e le caratteristiche di fondo della nostra aspirazione. Richiestomi un intervento attorno all’idea di Maschera, io non posso dare definizioni o fare excursus tecnici al riguardo, posso al massimo ridefinire, velocemente e senza dubbio frettolosamente il concetto che sta dietro ad ogni posizione riguardante la nostra macchinazione estetica, il nostro essere tali come potere di sintesi tra essere e apparire. Non solo noi in fondo dobbiamo riconoscere e comprendere che non c’è un confine tra la nostra velocità culturale, come soggetti che si interferiscono fino a raggiungere una verità, ma dobbiamo pure elevare per astrarre come enti immediati e sensibili entro un altro concetto che servirà da chiosa al mio piccolo intervento: l’Eternità. Noi siamo quel che siamo e questa tautologia afferma tutta la nostra tensione ideale di voler aggiungere all’analitica esistenzial-concettuale una facoltà tipica della soggettità: quella volontà di transporre il soggetto oltre le sue
assi portanti fino alla liberazione dello stesso, in una idiosincratica affermazione dell’impossibile come concetto o nume tutelare della praxis umana. Pertanto ed in conclusione, oltre a ringraziare l’associazione per il mio quasi leggero e fugace pensiero, voglio solo dare un augurio di vero cuore a tutti coloro che vorranno capire cosa è una maschera: non puoi conoscere le maschere in quanto tali in se e per sé, al massimo te le puoi togliere e riconoscerle. Grazie