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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza - Anno 38 - N. 5 Giugno 2010 - Mensile
Giugno 2010
Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori
La crisi economica colpisce anche il calcio Speciale Bilancio A.I.C. Service Srl Bilancio A.I.C. chiusi al 31.12.2009
giugno 2010
Champions League 2010 Inter sul tetto d’Europa
Due nuovi mini pitch Zaccardo e Camoranesi
Bilancio AIC e AIC Service
La mia famiglia, l’ho ereditata. Da te.
Un
testamento a favore di Ai.Bi.
significa lasciare un segno di te nel futuro dei bambini abbandonati. Un gesto molto semplice ma concreto, che potrà contribuire a dare loro la speranza di essere accolti da una famiglia. Per maggiori informazioni, richiedi la Guida ai lasciti testamentari.
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editoriale
di Sergio Campana
Mondiale: l’importanza del gruppo Daspo: mai per i calciatori Siamo ormai alla vigilia del Campionato del Mondo. Sembra ieri quando Cannavaro ha alzato la Coppa allo stadio di Berlino e, invece, sono già passati quattro anni. E qui nasce il primo problema per Lippi, che, dipendesse da lui, porterebbe in Sudafrica tutti i suoi prodi vincitori del Mondiale. Siamo tutti riconoscenti a quello straordinario gruppo che ci offrì grandi emozioni specialmente contro la Germania e la Francia, ma è naturale che ci domandiamo quanti di loro siano in grado di ripetere quell’impresa stupenda. C’è una corrente di pensiero che sostiene quanto sia utile un finale di campionato combattuto per tenere tonici i giocatori; ma un’altra ritiene, invece, che sia preferibile una fase conclusiva della stagione con i posti in classifica già decisi, per dare la possibilità ai giocatori di rifiatare. La stagione appena conclusa, che non ha precedenti negli ultimi campionati, con grande incertezza sull’esito finale della lotta per lo scudetto e per l’accesso alla Coppa dei Campioni, dovrebbe quindi essere l’ideale per i sostenitori della prima tesi. Ma sicuramente Lippi non bada a queste dissertazioni, concentrato com’è nella scelta degli uomini, almeno di quelli che non fanno parte del suo zoccolo duro. Recentemente, ha avuto l’occasione di esprimere ancora una volta il suo concetto: non occorre scegliere i 24enni, si tratta invece di portare in Sudafrica chi è in forma e garantisce un determinato rendimento in quel mese del Mondiale. Nonostante queste sue certezze, crediamo che qualche problema nell’ultima scelta l’abbia avuto, anche se, ormai lo sappiamo, la strada maestra per lui è quella della coesione e della compattezza del gruppo. Ecco perché i talentuosi, ma estrosi giocatori come Cassano e Balotelli sono rimasti a casa. Tra gli opinionisti ci sono molti pessimisti in giro, che ritengono poco probabile un’impresa degli azzurri come quella di Germania 2006, iniziata tra mille difficoltà, in un ambiente burrascoso e finita con
un trionfo. E c’è chi, per scaramanzia, ha accettato di buon grado l’esplosione di Calciopoli 2, ricordando l’atmosfera che il calcio italiano respirava in quell’estate 2006. Lasciando da parte queste considerazioni e venendo a questioni più tecniche, è indubitabile che non partiamo favoriti, anche se in passato un pronostico poco lusinghiero ci ha portato lontano. In pole position si sistemano quattro squadre che sembrano avere qualità e sostanza: parlo di Brasile, Spagna, Inghilterra, Argentina. Il Brasile lo conosciamo, parte sempre senza stupire, ma alla fine impone il suo gioco e le straordinarie doti dei suoi uomini. La Spagna da tempo è ai massimi livelli, con una schiera di giovani invidiabile. L’Inghilterra, che da anni non vince un titolo, ha trovato in Fabio Capello un maestro che valorizza le sue individualità e le valorizza con la sua sapienza tattica. Infine l’Argentina, che è lo specchio del suo Maradona, con i suoi valori e le sue debolezze, può essere la grande sorpresa del Mondiale. Ha destato attenzione e anche qualche polemica l’intervento del ministro dell’Interno Maroni, che prendendo spunto evidentemente dal tumultuoso dopo partita del derby Lazio-Roma, ha fatto delle dichiarazioni che hanno lasciato il segno. Prima si è riferito ai gravi incidenti avvenuti fuori dallo stadio tra i tifosi laziali e romanisti, ha condannato duramente la violenza che avvelena il calcio e ha affermato il principio della tolleranza zero come rimedio più efficace contro coloro che in occasione degli eventi sportivi vogliono far prevalere la forza e la sopraffazione. E fin qui tutti si sono dichiarati d’accordo col ministro. La discussione invece si è aperta su un altro punto dell’intervento di Maroni, là dove ha sostenuto che il Daspo (il provvedimento restrittivo adottato nei confronti dei tifosi violenti, che vieta a questi di entrare in uno stadio) deve essere applicato nei confronti dei calciatori grave-
mente scorretti. Il ministro si riferiva in particolare al giocatore della Lazio Radu, che a fine partita faceva lo sgambetto al romanista Perrotta. A caldo gli rispondeva il centravanti della Roma Luca Toni che molta diplomazia esprimeva qualche riserva sull’affermazione del ministro e comunque sosteneva che i calciatori, essendo i protagonisti dello spettacolo, devono tenere un comportamento esemplare essendo un punto di riferimento specialmente per i giovani. Meno cauto invece, secondo il suo stile di schietto livornese, si è mostrato Cristiano Lucarelli che, invitato a commentare la proposta di Maroni sul Daspo ai calciatori, rispondeva con un misto di stizza e di ironia: “Il ministro dovrebbe invocare il Daspo per i parlamentari che non di rado, alla Camera e al Senato, danno luogo a risse ben più gravi di quelle tra i calciatori”. Il mio parere personale è che l’esternazione del ministro sia stata una provocazione, con lo scopo di suscitare un dibattito, specialmente tra le gente del calcio. E bisogna dire che lo scopo è stato raggiunto. Qualcuno si è posto accademicamente il quesito se comunque il Daspo si potrebbe applicare ai calciatori. La risposta dovrebbe essere negativa, considerate le finalità del provvedimento, anche se sembra che in passato ci sia stato qualche caso sporadico, con l’applicazione di una specie di Daspo nei confronti di qualche calciatore, nella circostanza comportatosi da tifoso fuori dal terreno di gioco. Io credo non ci sia assolutamente bisogno del Daspo per i calciatori. Fermo il loro dovere irrinunciabile di tenere in campo e fuori, per le ragioni che sappiamo, un comportamento corretto, va sottolineato che la violazione da parte loro delle fondamentale norme di lealtà e correttezza viene già sanzionata, prima di tutto dall’arbitro, poi dal giudice sportivo e dagli altri organi disciplinari. Va ricordato inoltre che al giocatore squalificato è impedito perfino di entrare negli spogliatoi. Una specie di Daspo, insomma.
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NASCE AriSLA
CRESCE LA SPERANZA Chi siamo
L’Agenzia di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica promuove e finanzia attività di ricerca scientifica sulla SLA. AriSLA nasce dalla comune volontà di Fondazione Cariplo, Fondazione Telethon, Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport ed AISLA. Per le sue caratteristiche e finalità AriSLA rappresenta una realtà unica in Italia ed in Europa e si candida a divenire punto di riferimento per la comunità scientifica impegnata nella sfida contro la SLA.
Il nostro obiettivo
Obiettivo principale di AriSLA è quello di offrire ai malati speranze di cura e migliori aspettative e condizioni di vita. Il nostro impegno quotidiano per un futuro senza SLA può diventare una prospettiva concreta con il sostegno di chi condivide con noi il raggiungimento di questa meta. Grazie al prezioso contributo di tutti possiamo concorrere al finanziamento dei migliori progetti di ricerca.
Come aiutarci
Donare ad AriSLA è semplicissimo e lo si può fare attraverso una pluralità di strumenti: • attraverso il tuo 5x1000 (nel modulo della dichiarazione firma nello spazio dedicato a Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e inserisci il codice fiscale di AriSLA: 97511040152) • con donazione on line (PayPal) • con bonifico bancario (Iban: IT71 E033 5901 6001 0000 0005 190) • con donazione continuativa (Domiciliazione bancaria o postale) Per saperne di più entra nel nostro sito www.arisla.org e troverai tutte le informazioni necessarie, oppure telefona al nostro numero 02 58012354.
Come operiamo
La nostra priorità è quella di operare affinché la ricerca finanziata sia di eccellenza, con risultati che abbiano ricadute concrete per i malati di SLA ed i loro familiari, anche attraverso la creazione di un network di scienziati, nazionali ed internazionali, che metta in sinergia le migliori risorse del settore.
Per un futuro senza SLA AriSLA – Agenzia di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica Via Camaldoli, 64 – 20138 Milano, Tel. 02 58012354 C. F. 97511040152, Iban IT71 E033 5901 6001 0000 0005 190
www.arisla.org
Sommario
Sommario
primo piano
di Nicola Bosio
editoriale di Sergio Campana
Mondiale: l’importanza del gruppo - Daspo: mai per i calciatori
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dilettanti di Nicola Bosio Assemblea dei delegati regionali
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calcio e legge di Stefano Sartori Il caso Olivier Bernard/Olympique Lione
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Si è svolta a Milano il 3 maggio scorso l’Assemblea Generale Aic. Tra i temi dibattuti la preoccupante crisi economica di molte società di Serie B e Lega Pro, le norme per l’iscrizione ai campionati e l’ipotesi del blocco dei ripescaggi, la situazione del Fondo di Garanzia e il rinnovo dell’Accordo Collettivo.
primo piano di Nicola Bosio Zaccardo e Camoranesi: due nuovi mini pitch
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speciale di Stefano Sartori Le scadenze da non dimenticare
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Giugno 2010
ilCalciatore
Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori
direttore direttore responsabile condirettore redazione
foto redazione e amministrazione
tel fax http: e-mail: stampa e impaginazione REG.TRIB.VI
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come stai? Salvatore Bagni
Sergio Campana Gianni Grazioli Nicola Bosio Pino Lazzaro Gianfranco Serioli Stefano Sartori Stefano Fontana Barnaba Ungaro Mario Dall’Angelo Maurizio Borsari A.I.C. Service Contrà delle Grazie, 10 36100 Vicenza 0444 233233 0444 233250 www.assocalciatori.it assocalciatori@telemar.it Tipolitografia Campisi Srl Arcugnano (VI) N.289 del 15-11-1972
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pianeta lega pro di Pino Lazzaro Luca Capecchi: “In tanti al fianco dell’Aic”
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io e il calcio di Pino Lazzaro Rossano Galtarossa
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segreteria di Diego Murari In viaggio con Diego/17
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internet di Stefano Fontana Lanzafame e Lucio: una grande stagione
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Speciale
Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori
Member of
Questo periodico è iscritto all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana
La crisi economica colpisce anche il calcio
attività aic
Pubblichiamo questo mese, come inserto da staccare e conservare, il bilancio dell’Aic Service Srl e il bilancio dell’Associazione Italiana Calciatori, chiusi il 31 dicembre 2009 ed approvati dall’Assemblea Generale del 3 maggio 2010.
Speciale
Champions League 2010 Inter sul tetto d’Europa
Due nuovi mini pitch Zaccardo e Camoranesi
Bilancio AIC e AIC Service
Finito di stampare il 25-05-2010
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primo piano
Milano, 3 maggio 2010
Relazione del Presid
Campan
Amici Delegati, l’anno scorso, proprio in questa occasione si accennò alle prime avvisaglie della crisi economica che stava interessando tutti i settori del Paese. Allora esprimevamo tutte le nostre preoccupazioni e i nostri timori per le conseguenze che avrebbe inevitabilmente avuto anche nel mondo del calcio. Ed in effetti la situazione delle società è andata via via peggiorando, causando gravi disagi ai calciatori delle varie serie professionistiche. E se in serie A, salvo eccezioni, gli effetti negativi rientrano per così dire nella normalità, in serie B e in serie C (ora Lega Pro, Prima e Seconda Divisione) le conseguenze sono già state pesanti, con un generalizzato ritardo nel pagamento degli stipendi, anche di parecchi mesi. Tutto questo naturalmente inciderà sulla scrittura delle norme per l’iscrizione ai campionati che quest’anno, più che negli anni precedenti, dovranno tener conto delle situazioni venutesi a creare, con il rischio reale che saranno molte le società in gravissima difficoltà. L’Associazione Calciatori, come del resto è avvenuto nelle stagioni precedenti, non vorrà e non potrà irrigidirsi su posizioni pregiudiziali, ma vigilerà perché si imponga un giusto equilibrio tra le garanzie che vanno assicurate ai calciatori e la sopravvivenza delle società.
Rapporti con Federazione e Leghe Proprio in questi giorni è in corso un confronto con la Federazione e con le Leghe sul delicato argomento dell’iscrizione delle società ai campionati. Probabilmente, pure nella situazione economica attuale, si dovranno rivedere certi criteri applicati nelle stagioni precedenti, ispirati ad una certa elasticità nel prevedere gli obblighi per le società. Ed infatti l’Associazione Calciatori ha dimostrato sul punto molta sensibilità, per esempio concedendo alle società l’iscrizione al campionato nel caso avessero proceduto al pagamento degli stipendi, dei contributi e di quant’altro legato agli emolumenti almeno fino a marzo. Ora l’orientamento di Federazione, Leghe e Associazione Calciatori è quello di prevedere norme più rigorose, fideiussioni più rilevanti, sanzioni più severe per avere, specialmente in serie B e nella Lega Pro, società sane, con reali potenzialità
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economiche, anche in numero ridotto rispetto all’attuale. Un argomento che vede impegnate sul tavolo delle trattative la Federazione, la Lega Pro, la lega Dilettanti e l’Associazione Calciatori riguarda l’art. 99 delle NOIF, che prevede un premio d’addestramento e formazione tecnica a favore della società presso la quale il calciatore ha svolto l’ultima attività dilettantistica. L’oggetto del contendere è rappresentato dalla questione se l’indennità spetta alla società anche se il giocatore risulta per qualsiasi ragione svincolato (tesi sostenuta dalla Lega Dilettanti) oppure no (tesi sostenuta dalla Lega Pro e dell’AIC). La soluzione del problema, in apparenza poco rilevante, riguarda molti calciatori dilettanti che si apprestano a sottoscrivere un contratto da professionista e che sarebbero pesantemente penalizzati qualora la società professionistica dovesse pagare una indennità notevole per acquisire le prestazioni del giocatore. Un altro argomento, di fondamen-
tale importanza per l’Associazione Calciatori riguarda il Fondo di Garanzia, di natura federale, che forse sarà disdettato oltre che dalla Lega di Firenze anche dalla Lega di Milano, che si appresta a dividersi in due Leghe, quella di Serie A e B. Sul Fondo la Federazione ha espresso opinioni, per ora, difficilmente interpretabili, anche se sembra orientata a diminuire sensibilmente i costi o, peggio, ad eliminarlo (in ciò affiancata dalle Leghe). Dev’essere chiara una cosa: il Fondo di Garanzia non si tocca, non solo perché rappresenta una delle conquiste più significative dell’AIC, ma anche perché assicura la regolarità dei campionati (i calciatori giocano anche senza percepire gli stipendi). Se la Federazione vuole gestire direttamente il Fondo ci va bene, naturalmente con le dovute garanzie per le categorie dei calciatori e degli allenatori; se si vuole mettere in discussione l’istituto, la cosa diventa inaccettabile. È sempre viva la nostra attenzione sulle norme del tesseramento dei calciatori stranieri, un passaggio di fondamentale importanza per l’organizzazione calcistica. Su questo problema, ribadiamo ancora una volta che, quando sosteniamo che il patrimonio tecnico del nostro calcio (campione del mondo) e i settori giovanili vanno tutelati ad ogni costo, è lontano da noi ogni intento discriminatorio. Vogliamo soltanto sottolineare che la massiccia presenza di calciatori provenienti dall’estero, costituisce un problema per il calcio italiano, sia tecnico che economico. Riteniamo che la politica degli stranieri non possa ridursi ad un semplice confronto tra Leghe ed AIC e sia, al contrario, un problema primario
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dente
ana ai delegati di politica federale. Anzitutto perché il numero degli stranieri, extracomunitari e non, giovani e non, è ormai lievitato in tutte le categorie, ma soprattutto per la pesante ricaduta che il fenomeno ha, sia ostacolando la crescita dei giovani calciatori italiani, sia influendo negativamente sul saldo di campagna trasferimenti tra le serie maggiori e quelle minori. Fenomeni questi dei quali la Federazione deve assolutamente interessarsi. Con la Lega di Milano e la Lega di Firenze siamo stati impegnati in confronti serrati a riguardo delle norme regolamentari introdotte sul numero massimo di calciatori utilizzabili nelle gare ufficiali dalle società di serie B, di Prima e Seconda Divisione. L’impostazione delle Leghe prevede in sostanza una limitazione delle rose, accompagnata dalla valorizzazione dei calciatori “bandiera” e dei giovani under 23 e under 21. Abbiamo cercato di correggere una tale normativa tutelando per la serie B i calciatori sotto contratto messi fuori rosa e per la Prima e Seconda Divisione affermando un principio: ogni società potrà tesserare un numero illimitato di calciatori, ma tra questi dovranno essere compresi continuativamente giocatori under 23 (8 in Prima Divisione, 10 in Seconda Divisione). Con la Lega di Milano e la Lega di Firenze esiste lo stesso problema, il rinnovo sia dell’Accordo Collettivo, sia della Convenzione per la regolamentazione degli accordi societàcalciatori concernenti attività promozionali e pubblicitarie. Per ora con la Lega di Milano c’è stato solo un incontro in cui non si è neppure entrati nel vivo della discussione. È da considerare comunque che c’è stata la scissione tra serie A
e serie B, per cui d’ora in poi esisteranno due Leghe e quindi avremo due controparti nella stesura di due Accordi Collettivi. Con la Lega di Firenze, sull’argomento, c’è stato solo uno scambio di corrispondenza, con la comunicazione della Lega di di voler “riscrivere” l’Accordo Collettivo. Con la stessa Lega, ma il problema riguarda anche la serie B, resta più che mai in piedi la questione di importanza fondamentale delle fideiussioni e delle quietanze liberatorie. Così come concepiti, i due istituti hanno fallito i propri obiettivi, nè c’è traccia del progetto della cooperativa fidi, tanto conclamata dalla Lega. Attualmente però la maggiore preoccupazione nasce dalla situazione drammatica in serie B, in Prima e Seconda Divisione, rappresentata dal grave e sistematico ritardo nel pagamento degli stipendi da parte delle società. Molti, troppi calciatori vivono il pesante disagio di un professionismo sempre più difficile. Non è più accettabile una situazione del genere, che va cambiata con provvedimenti drastici. I calciatori hanno diritto, a fronte delle prestazioni che pure penalizzati continuano a dare, a
Sopra, il Presidente Campana illustra i principali punti della relazione agli intervenuti. Al tavolo dei relatori si riconoscono, da sinistra, Tommasi, Giugni, Albertini, Grosso, Campana, Grazioli, Serioli e Calcagno.
percepire puntualmente quanto hanno pattuito. È tempo, in mancanza di idonei interventi delle istituzioni, di reagire duramente. Con la Lega Dilettanti abbiamo in corso un confronto dialettico, corretto ma deciso, sul tema della revisione del vincolo. Avevamo portato la questione sul tavolo prima del presidente del Coni, poi del Presidente della FIGC, ma senza esito. Ritenendo che il problema interessi anche le autorità Comunitarie, abbiamo chiesto l’intervento di parlamentari europei per giungere alla Corte di Giustizia, che dovrebbe pronunciarsi sulla legittimità o meno del vincolo sportivo. Abbiamo ancora sul tavolo la questione relativa al “5° giovane obbligatorio”, una norma introdotta con un autentico colpo di mano della Lega Dilettanti nel Campionato Interregionale e che da noi è stata violentemente contestata. Recentemente il presidente Tavecchio si è impegnato ad abrogarla per la prossima stagione.
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Sopra, una panoramica dell’Assemblea alla quale hanno preso parte una sessantina di delegati in rappresentanza di 105 squadre. A fianco, si riconoscono i consiglieri Serra, Bernardi e Bellini.
Ingiustificata resistenza continuiamo a trovare nella Lega Dilettanti nell’attuazione del Protocollo d’Intesa, sottoscritto già da qualche anno, che precisa i diritti e i doveri delle società e dei calciatori, con indicazioni programmatiche a riguardo della tutela sanitaria e assicurativa degli atleti. Non molleremo certo la presa, sollecitando a nominare intanto la prevista Commissione di Lavoro. Sempre nell’ambito del Settore Dilettanti, abbiamo dedicato la nostra attenzione a due Divisioni importanti, il Calcio a 5 e il Calcio Femminile. Quanto al primo, crediamo prima di tutto che sia un movimento con ottime prospettive, anche a breve termine; e che proprio per questo, debba porsi finalmente come priorità l’obiettivo di valorizzare il nostro vivaio a fronte di una realtà che ha finora privilegiato la massiccia presenza di giocatori provenienti da altri paesi calcistici. Quanto al secondo, siamo convinti che debba essere migliorato lo “status” delle atlete e qualificata, sotto tutti i punti di vista, l’attività agonistica. È un messaggio che diamo ai massimi dirigenti del calcio, in primis al nuovo Presidente della divisione Giancarlo Padovan. È chiaro che il problema fondamentale da risolvere è quello delle risorse economiche, ma crediamo che comunque, da un punto di vista tecnico e organizzativo, si possa fare molto di più. Vanno anche tenute presenti l’importanza e la forza trainante delle rappresentative che si stanno comportando molto bene.
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Rapporti con altre associazioni Il nostro interlocutore storico resta l’Associazione Italiana Allenatori del Calcio (AIAC), con la quale abbiamo un rapporto continuo e costruttivo, che deriva anche dal ruolo e dalla rappresentatività che abbiamo in Consiglio Federale. Va ricordato che l’unità di intenti e la comune visione dei problemi di politica calcistica hanno sempre portato AIC e AIAC, cioè la Componente tecnica a procedere insieme come per l’elezione del Presidente Federale. Con il Presidente Ulivieri abbiamo recentemente concordato che, per quanto possibile, sia necessario assumere, nelle riunioni del Consiglio Federale, una posizione comune, che miri ad una rigorosa difesa delle regole e all’abbandono di qualsiasi condiscendenza a comportamenti e a proposte non in linea con le nostre convinzioni e con i nostri obiettivi. Le due Associazioni hanno avuto posizioni concordanti nell’individuazione e nella soluzione delle problematiche più importanti, quali la tutela dell’identità tecnica del calcio italiano, la difesa dei posti di lavoro, la promozione e la valorizzazione dei settori giovanili. Siamo inoltre sulla stessa linea per difendere a tutti i costi istituti come il Fondo di Garanzia, attualmente oggetto di inaccettabili attacchi da parte di Federazione e Leghe. Riteniamo infine che l’AIAC abbia la capacità e debba avere la volontà di fare molto di più perché il Settore Tecnico assolva in modo ottimale le sue funzioni per il miglioramento del calcio italiano e diventi un autentico laboratorio di idee innovative. Continuiamo ad avere ottimi rapporti con l’Associazione Italiana Arbitri (AIA) ed in particolare con il Presi-
dente Nicchi e con il Commissario Collina, in un periodo particolarmente delicato per l’organizzazione arbitrale, che sta uscendo con buoni risultati da stagioni, come sappiamo, difficili. Anche quest’anno con FIGC e AIA abbiamo organizzato la tradizionale riunione tra arbitri, calciatori, allenatori, dirigenti, che ha dato qualche riscontro interessante. Ribadiamo la nostra volontà di voler collaborare con l’AIA per migliorare, da un lato, le condizioni in cui gli arbitri sono chiamati alla loro funzione, dall’altro, il rapporto in campo tra arbitri e calciatori, che non sempre, purtroppo, si svolge in modo lineare. I calciatori, come protagonisti dello spettacolo, hanno precise responsabilità nei confronti degli arbitri, che devono aiutare a sbagliare il meno possibile. Dipende dal comportamento dei calciatori se gli arbitri possono dirigere la partita con serenità o con difficoltà. L’AIC è costantemente presente alle riunioni della FIFPRO, la Federazione mondiale che riunisce le Associazioni Calciatori di tutti i continenti. Nella FIFPRO l’AIC è rappresentata del vice-presidente Leo Grosso, che è inserito nel direttivo ed è membro sia del Trust FIFPRO che del Comitato Strategico UEFA, una struttura che comprende 6 rappresentanti dell’UEFA, 4 delle Federazioni nazionali, 4 della FIFPRO, 4 delle Leghe e 4 dei clubs europei. L’AIC è inoltre presente in due importanti commissioni di lavoro, con Gianfranco Serioli e Stefano Sartori, e nella Camera per la Risoluzione delle controversie (DRC) costituita in sede FIFA con l’avv. Michele Colucci. La FIFPRO ha tenuto il suo Congresso annuale a Budapest nel novembre
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scorso, al quale hanno partecipato i delegati di 57 paesi. All’ordine del giorno ci sono stati argomenti di particolare interesse, sia dal punto di vista della politica sportiva a livello globale che da quello relativo all’applicazione della sempre più importante normativa internazionale. Abbiamo instaurato un rapporto di fattiva collaborazione con l’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI), assieme alla quale vorremmo redigere un codice etico, che migliori i rapporti tra calciatori e giornalisti, peraltro non di facile attuazione. Rapporti con associati e attività AIC Come ogni anno è stata assicurata ai calciatori la più ampia informativa e assistenza, sia diretta che telefonica o a mezzo di corrispondenza. I calciatori hanno inoltre usufruito della nostra rete di avvocati fiduciari, nelle varie città d’Italia, che sono intervenuti in loco per risolvere i vari problemi di natura economica, disciplinare e di tesseramento. Va sottolineato in proposito lo straordinario lavoro svolto in tutta Italia dell’avv. Calcagno. Visti gli eccellenti risultati delle stagioni precedenti e la necessità di mantenere un rapporto sempre più diretto con i calciatori, anche quest’anno il Segretario Generale Grazioli ha fatto visita a tutte le squadre di serie A e B, sia in occasione dei ritiri estivi, sia durante il campionato, illustrando i rapporti con FIGC e Leghe, gli obiettivi più immediati dell’AIC, i risultati raggiunti. È da sottolineare con grande soddisfazione che questa meritoria attività ha portato le iscrizioni dei calciatori ad una percentuale mai raggiunta in precedenza, pressoché del 100%.
L’AIC si è avvalsa inoltre di alcuni preziosi collaboratori, come Bianchet e Cherri che hanno fatto visita alle squadre di 1° e 2° Divisione e a quelle del settore Dilettanti, con lo scopo non solo di raccogliere nuove iscrizioni, ma anche di informare i calciatori sui risultati finora ottenuti e sulle problematiche da risolvere con FIGC e Leghe. Per il 23° anno consecutivo l’AIC ha organizzato il Centro Preparazione Precampionato per i calciatori professionisti temporaneamente senza contratto, che si è svolto a Coverciano dal 20 luglio al 7 agosto e che ha visto la partecipazione di 67 calciatori assistiti da 5 allenatori professionisti, 3 preparatori atletici, 3 massaggiatori, 2 magazzinieri, 3 medici e 2 rappresentanti AIC (Nardello e Bosio). Anche quest’anno i calciatori hanno potuto disputare una serie di partite amichevoli con squadre professionistiche e partecipare al corso per conseguire il diploma di “allenatore di base”. Si è svolto anche quest’anno il Convengo dei Fiduciari (il 32°) che ha visto la partecipazione a Barcellona, nei giorni 3-6 settembre scorsi, di numerosi avvocati, provenienti da tutta Italia, che assistono periodicamente i calciatori delle varie società professionistiche. Sono stati tanti i temi discussi: analisi dei rapporti con FIGC e Leghe, la limitazione delle “rose” in serie B e nella Lega Pro, la situazione dei Collegi Arbitrali, la procedura e le sanzioni previste dal nuovo Regolamento Antidoping, la normativa fiscale e tributaria applicabile in tema di rimborsi spese e di rapporti calciatore/ agente/società. Abbiamo dedicato particolare attenzione al nostro mensile “Il Calciato-
re”, cercando di apportare ogni miglioramento, sia da un punto di vista grafico che dei contenuti. Crediamo che sia diventato un punto di riferimento importante ed un mezzo di informazione essenziale per i calciatori, per le stesse società, per tutti coloro che operano nel calcio. Ancora una volta vogliamo sottolineare l’interesse suscitato dal nostro Sito Internet, che in questo ultimo anno ha avuto riscontri straordinari e che recentemente è stato messo in linea completamente rinnovato per quanto riguarda la veste grafica e arricchito di nuovi contenuti e servizi. La novità più importante riguarda il lancio della “AIC Web TV”: nell’intento di rafforzare la comunicazione con i propri iscritti, l’AIC ha deciso di promuovere una nuova serie di servizi informativi mirati, diventando la prima realtà in Italia a tenere aggiornati gli associati attraverso veri e propri notiziari, che vengono inviati via sms direttamente sui loro telefoni cellulari. Anche quest’anno l’AIC ha patrocinato l’Oscar del Calcio, svoltosi lo scorso gennaio all’Auditorium di Milano, trasmesso su Sportitalia, che ha visto la presenza delle massime autorità calcistiche e dei rappresentanti di tutte le componenti. Sono stati premiati Ibrahimovic, De Rossi, Pato, Julio Cesar, Chiellini, Mourinho, Rosetti. Insieme all’USSI del Veneto, abbiamo organizzato il Galà del Calcio Triveneto, giunto alla sua 9° edizione, che si è svolto al Teatro Comunale di Vicenza e ha visto premiati i migliori calciatori delle squadre del Nord-Est (dalla Serie A alla Serie 2° Divisione), nonché il miglior arbitro, la migliore giocatrice, il miglior giocatore di Calcio a 5, il miglior allenatore.
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nata “AIC per la solidarietà Onlus” che ha lo scopo di destinare i propri fondi a calciatori, ex calciatori o loro familiari in precarie condizioni di salute o economiche, e comunque di finanziare progetti sociali e tutta l’attività benefica da sempre svolta dall’AIC (Fondazione Cannavaro e Ferrara, Fondazione Borgonovo, Fondazione Xavier Zanetti, Fondazione Vialli e Mauro). Abbiamo inoltre aperto delle sottoscrizioni tra i giocatori, come la raccolta fondi per il terremoto di Haiti.
Sopra, in senso orario, i consiglieri Stellini (Bari) e Bellini (Atalanta), ed i rappresentanti di squadra Mannini (Sampdoria) e Santacroce (Napoli).
In adempimento agli scopi istituzionali e confermando una linea da sempre seguita, l’AIC, insieme ai propri associati, ha aderito a numerose iniziative di carattere benefico ed umanitario, come Telethon, Un goal per la ricerca, Un Calcio alla Sla. Con i giocatori della Nazionale si è proseguito nel programma concordato di destinare una parte dei proventi pubblicitari, sotto la gestione dell’AIC, ad enti od associazioni operanti sul versante della beneficenza e dell’assistenza a soggetti malati o bisognosi. È noto che da tempo abbiamo costituito, a fianco dell’AIC istituzione, l’Associazione “no profit” denomi-
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Risultati e obiettivi Nell’ultima stagione, più che avanzare rivendicazioni, che devono tener conto del critico momento economico, abbiamo pensato a difendere le posizioni, che è apparsa come la scelta più razionale. Naturalmente non abbiamo certo diminuito il nostro impegno nelle tutela dei diritti dei calciatori, a cominciare dalla Previdenza. Come ben sanno i calciatori, l’AIC segue con assidua presenza (del vice-presidente Grosso e del Consigliere Serioli) il funzionamento dell’Enpals, con particolare riferimento alle situazioni di sofferenza delle società e con continua assistenza agli associati. Oltre all’usuale consulenza informativa in materia legislativa e regolamentare ed alla redazione “ad personam” di pratiche previdenziali, si è ormai istituzionalizzato il servizio, curato da Serioli, da Segato e dalla sig. ra Chemello, mediante il quale ogni calciatore o ex calciatore è messo nelle condizioni di ottenere, sotto la supervisione AIC, quanto segue: a)un tesserino rilasciato dall’Enpals; b) l’accesso al sito internet dell’Ente e alla propria posizione contributiva; c) controllo del numero dei contri-
buti versati dalle società e segnalazione all’Ente per evidenziare quelli eventualmente mancanti. Il successo dell’iniziativa è testimoniato dalle cifre: i calciatori che l’AIC assiste annualmente sono circa 1000. Come abbiamo detto, stiamo discutendo con la Federazione sull’assetto da dare al Fondo di Garanzia, dopo il recesso della Lega Pro e quello prossimo della Lega di Milano, o meglio della Lega di serie A e della Lega di serie B. Diventa sempre più probabile la gestione diretta da parte della Federazione, che peraltro già contribuisce in modo sostanziale al finanziamento del Fondo e che vorrebbe diminuire i massimali di contribuzione. Una cosa comunque dev’essere chiara: l’AIC è assolutamente indisponibile a discutere sulla validità e sulla funzione di un istituto fondamentale non solo per i calciatori, ma per l’intera organizzazione calcistica, attraverso la regolarità dei campionati. Il Fondo ha effettuato i pagamenti relativi a n. 137 calciatori tesserati con le società non ammesse al campionato 2006/2007 (Catanzaro, Chieti, Gualdo, Sassari Torres, Acireale, Fermana, Gela). Il prossimo pagamento riguarderà i calciatori tesserati con le società non ammesse al campionato 2007/2008 (Messina, Spezia, Lucchese, Massese, Nuorese, Teramo, Martina, Castelnuovo). Con la Lega di Milano abbiamo un programma una serie di incontri, probabilmente, su due tavoli diversi, per discutere il rinnovo dell’Accordo Collettivo e della Convenzione sulla pubblicità, ambedue in proroga. Con la stessa Lega sono in corso trattative, che dovrebbero andare a buon fine, sulla sosta invernale per i cam-
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pionati di serie A e B. Le richieste dei calciatori, specialmente di coloro che sono impegnati anche nelle competizioni europee e nelle rappresentative nazionali, mirano a ripetere quanto concordato la scorsa stagione, cioè sosta di circa 20 giorni, con i primi sette giorni di riposo. Con la Lega di Milano, siamo decisi a porre ancora in discussione la norma, deliberata dalle società, che consente di utilizzare nelle partite ufficiali un numero limitato di calciatori, oltre ai calciatori cresciuti nel vivaio, da inserire in un’apposita lista. In ogni caso, ci batteremo ancora affinché non possano rimanere fuori dalla lista calciatori sotto contratto, come oggi accade, in clamoroso contrasto con la finalità della norma di ridurre i costi. Con la Lega di Firenze abbiamo avuto un confronto duro e prolungato sulla questione della limitazione delle rose. Alla fine, anche con la mediazione del Presidente Abete, abbiamo raggiunto un accordo che prevede per ogni società un numero illimitato di calciatori con un minimo di under 23 in prima e in Seconda Divisione. Con la Lega Dilettanti è più che mai in piedi, come abbiamo visto, la questione del vincolo, che non abbandoneremo finché non ci sarà una solu-
zione definitiva. Confidiamo nell’impegno del Presidente Tavecchio di abrogare la norma che prevede l’obbligo di impiego del 5°giovane nel Campionato Interregionale. Ribadiamo comunque che resta prioritario il problema generalizzato, comune alla serie B, alla Prima e Seconda Divisione del ritardo nel pagamento degli stipendi. Non è più accettabile che i calciatori debbano continuare a dare la prestazione e sopportare inadempienze della società pesantemente penalizzanti. Cercheremo con tutte le nostre forze di far introdurre norme più severe, con fideiussioni più elevate, con controlli più serrati, con sanzioni efficaci. Un’altra priorità, sempre di natura economica, è quella dell’aumento dei minimi di stipendio, fermi da diversi anni e ormai anacronistici, anche considerando le molte centinaia di calciatori al minimo di stipendio forse non corrispondente alla realtà vera. Resta costante il nostro impegno per la difesa dei diritti fondamentali dei calciatori: la tutela della salute, con particolare attenzione al problema doping e la lotta alla violenza, specialmente a quella nei confronti dei calciatori e a quella che va sotto il nome
di razzismo, che sempre violenza è nel suo aspetto più deteriore. Continueremo inoltre nella nostra battaglia per una mutualità più giusta e per la ridistribuzione delle risorse secondo logiche di sistema, specialmente a favore delle società di serie B, di Prima e Seconda Divisione. Temiamo per i club dei due settori, e quindi per i calciatori dei tre campionati, una stagione che può presentarsi con enormi problemi di carattere economico. Cercheremo quindi di dare il nostro contributo, in qualsiasi forma, affinché possa instaurarsi nel sistema un equilibrio che assicuri una corretta gestione delle società e le migliori condizioni per la professione di calciatore. Come sappiamo i problemi del calcio sono tanti. Da tempo l’AIC sostiene che per risolverli non bastano né le regole, che spesso non sono adeguate, né le sanzioni, che spesso non vengono applicate: occorre un’autentica rivoluzione culturale, che deve vedere i calciatori in prima linea. È evidente che per essere credibili in questa nobile impresa, i calciatori devono essere consapevoli della responsabilità che hanno specialmente nei confronti dei giovani, del loro ruolo nella società sportiva e nella società civile. E quindi devono essere protagonisti per ridare al calcio i suoi valori, per far prevalere in campo e fuori la lealtà e la correttezza, per riconsegnare lo sport agli sportivi, il calcio a chi ama il calcio, per far ritornare le famiglie allo stadio. L’AIC vuole continuare ad essere forte, compatta e credibile, a rappresentare una categoria diventata una componente fondamentale dell’organizzazione calcistica, che deve sempre più affermarsi e progredire.
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primo piano di Nicola Bosio
Gli argomenti trattati all’ordine del giorno
Punto per punto
tutta la
Tra i temi dibattuti la preoccupante crisi economica di molte società di Serie B e Lega Pro, le norme per l’iscrizione ai campionati e l’ipotesi del blocco dei ripescaggi, la situazione del Fondo di Garanzia. Si è parlato inoltre del rinnovo dell’Accordo Collettivo, della limitazione delle rose e dell’impiego obbligatorio dei giovani.
Come ormai da qualche anno a questa parte, l’Assemblea Generale Aic, che si svolge di consueto verso il termine dei campionati professionistici, coincide con uno dei momenti più delicati della stagione sportiva: anche in questa occasione, infatti, a tener
Grosso è stato nominato a presiedere l’Assemblea con Gianni Grazioli a ricoprire la carica di Segretario. Il Presidente Campana ha quindi letto la sua relazione (interamente pubblicata da pagina 6 a pagina 11) ripercorrendo l’intenso anno di attività
banco è stata la preoccupante crisi economica che coinvolge un po’ tutto il settore, con molte società morose ed alcune addirittura non in grado di terminare il proprio campionato. L’allarmante situazione generale e gli altri importanti temi posti all’ordine del giorno hanno così richiamato a Milano un’ottantina di delegati in rappresentanza di 105 squadre. Dopo l’usuale verifica dei poteri, Leo
sindacale che ha visto l’Aic impegnata su molti fronti, in particolare sulle norme di iscrizione ai campionati, sul Fondo di Garanzia, sul tesseramento dei calciatori stranieri e la tutela dei vivai, sulla limitazione delle rose, sull’Accordo Collettivo e sul vincolo nei dilettanti. Prima di procedere alla consueta discussione, il revisore dei conti dott. Dalla Montà ha illustrato i bilanci
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dell’Aic e dell’Aic Service (li riportiamo integralmente come inserto) che sono stati approvati all’unanimità.
Crisi economica Problematica principale, con la quale è iniziata la discussione, è stata come dicevamo la preoccupante crisi economica che ormai attanaglia tutto il sistema calcistico nazionale, in particolare la Serie B e la Lega Pro. Il ritardo nei pagamenti degli stipendi è purtroppo diventato una dilagante “normalità” e sarà compito dell’Aic, nei prossimi mesi, cercare le più opportune soluzioni per scongiurare situazioni che rischiano, come è avvenuto anche quest’anno, di mettere a repentaglio la regolarità dei campionati (vedi casi Gallipoli, Perugia, Pro Vercelli, Pro Sesto, Legnano fino al “caso limite” dell’Igea Virtus, che ha chiuso anzitempo la propria stagione). A tale proposito c’è da sottolineare il grande senso di responsabilità di molti tesserati (e stiamo parlando di professionisti delle serie minori che certo non hanno ingaggi milionari) che, pur non percependo stipendi da mesi, hanno con professionalità continuato a dare le prestazioni garantendo il regolare svolgimento dei tornei. In tema di norme per l’iscrizione ai campionati, l’Aic chiederà maggiori garanzie (aumento dell’importo delle fideiussioni), maggiori controlli da parte degli organi preposti (ogni 2 e non 3 mesi) e inasprimento delle sanzioni (penalizzazioni di punti in classifica) qualora emergano delle inadempienze. I delegati hanno inoltre chiesto che l’Associazione si attivi in modo che, dalla prossima stagione, per essere iscritte le società debbano aver pagato tutti gli stipendi quanto meno fino ad aprile.
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discussione E che vengano aumentati i minimi di stipendio federali (che riguardano moltissimi calciatori delle serie minori) fermi da tempo. Per quanto riguarda l’ipotesi del blocco dei ripescaggi (argomento all’ordine del giorno del Consiglio Federale del 14 maggio), la posizione già espressa dal Direttivo Aic e ribadita dai delegati è stata chiara: non è accettabile un taglio di squadre (con conseguente perdita di posti di lavoro) se non a fronte di un progetto serio che preveda una più equa ridistribuzione delle risorse. Fino ad ora, invece, si è continuato a parlare solo di un possibile “taglio” di club senza contrapporre un progetto economico valido, e l’Aic non è quindi disposta, come è accaduto in passato, ad accettare l’eliminazione di squadre “tout court” ritrovandosi nel giro di una sola stagione al punto di partenza.
Accordo Collettivo e Fondo di Garanzia Altre due importanti questioni, in discussione ormai da tempo con le Leghe, sono il rinnovo dell’Accordo Collettivo e il Fondo di Garanzia. Sul primo punto si è sostanzialmente in una situazione di stallo: sia la Lega di Milano (tenendo comunque presente l’imminente separazione tra A e B) che quella di Firenze hanno chiesto formalmente di riscrivere l’Accordo Collettivo ma, a parte un solo incontro “interlocutorio” (solo con la Lega di Milano) al momento non è stata ufficialmente presentata nessuna richiesta. Con la Lega Pro, nonostante la disponibilità al dialogo, non c’è addirittura nessun incontro in programma sull’argomento e quindi è sempre più probabile l’eventualità che si vada verso la proroga del vecchio Accordo.
Naturalmente l’Aic, e i delegati hanno ancora una volta appoggiato la linea intrapresa da tempo, non prenderà assolutamente in considerazione l’eventuale orientamento delle Leghe verso vecchie richieste già formulate in passato, che vanno dalla revisione dello status del calciatore (con trasformazione da lavoratore subordinato ad autonomo) alla decurtazione automatica del contratto in caso di retrocessione (la flessibilità è già prevista nei contratti), o alla cancellazione della norma che obbliga la società a far allenare con la prima squadra il calciatore “fuori rosa”. Sul Fondo di Garanzia, che la Lega Pro ha formalmente disdettato e che la Lega di Milano si appresta a fare con la sua separazione, i delegati hanno dato vita ad una lunga discussione esprimendo, in conclusione, una posizione netta: il Fondo è istitu-
In queste pagine alcuni momenti dell’Assemblea Generale Aic a Milano. In alto, si riconoscono il consigliere Aic Marco Donadel ed i rappresentanti Alessio Scarpi (Genoa) e Christian Puggioni (Piacenza).
to di fondamentale importanza per i calciatori e soprattutto per garantire la regolarità dei campionati, dato che interviene, seppur parzialmente, a favore dei tesserati delle società estromesse che hanno continuato a dare le proprie prestazioni. La Federazione ha fin qui fatto intendere di volerne diminuire sensibilmente i costi, se non addirittura eliminarlo, ma non è pensabile una sua cancellazione o anche solo un ridimensionamento: da uno studio dell’Aic emerge infatti che in 10 anni il Fondo di Garanzia ha erogato somme non superiori ai 700 mila euro l’anno, cifra che certamente non può rappresentare un problema nell’economia totale del nostro calcio.
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Settore dilettanti
Ass
Limitazione delle rose Ultima tematica discussa quella relativa alla limitazione delle rose in serie B e Lega Pro e l’obbligo di utilizzo di giovani Under 21 e Under 23. L’Aic chiederà che per la prossima stagione si mantenga il numero di 20 calciatori in rosa per la serie cadetta, ma soprattutto di rivedere la normativa sui giovani che sta creando numerosi problemi: prima di tutto un evidente abbassamento del livello tecnico dei campionati (i giovani non giocano per meriti ma perché imposti dalle norme), in secondo luogo, compiuto il 23° anno di età, molti calciatori in piena fase di maturazione escono dal sistema. I delegati presenti hanno sottolineato come le norme imposte siano unicamente finalizzate ad un risparmio economico e non certo per una valorizzazione dei giovani che, al contrario, per un perverso effetto della normativa attuale, sono anzi assolutamente svantaggiati: rischiano inizialmente di “bruciarsi” in quanto
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utilizzati obbligatoriamente anche se non pronti, e rischiano successivamente di uscire dal sistema una volta superata l’età richiesta.
www.assocalciatori.it
Guardate sul sito Per un ampio approfondimento dei temi discussi, sul sito www.assocalciatori.it, collegandosi dalla homepage alla nostra web tv (www.aicwebtv.com), è possibile visionare i servizi sulle due Assemblee (sia dei professionisti che dei dilettanti), quindi un’intervista al Presidente Campana e i pareri del consigliere Damiano Tommasi, di Christian Puggioni (Piacenza), Fabiano Santacroce (Napoli), Cristian Stellini (Bari), Joachim De Gasperi (Cittadella) e di Ricky Rickler (Modena).
In apertura di riunione il vicepresidente Grosso ha brevemente ripercorso il lavoro svolto negli ultimi mesi soffermandosi, in particolare, sulle iniziative messe in atto dell’Aic per l’abolizione del vincolo sportivo. Forte del sostegno della FIFPro (il Sindacato internazionale dei Calciatori), l’Aic ha infatti intrapreso un’azione politica e legale, a livello internazionale e nazionale, investendo della questione le istituzioni comunitarie. In particolare, il 12 novembre scorso, è stata presentata un’interrogazione parlamentare, sottoscritta da 33 deputati italiani, richiedendo l’intervento della Commissione europea, affinché essa verifichi la conformità della vigente normativa adottata dalla FIGC alla luce del diritto comunitario, con specifico riguardo alla libera circolazione dei cittadini e dei lavoratori, nonché del diritto della concorrenza. Inoltre, il 25 novembre successivo l’Aic ha provveduto a depositare presso il Segretariato Generale della Commissione Europea una denuncia ufficiale per violazione delle norme sulla libera circolazione dei cittadini e dei lavoratori nell’Unione europea. Tra settembre e ottobre è attesa in merito una decisione da parte della Commissione Europea che si pronuncerà sulla compatibilità del vincolo sportivo alla luce dell’art. 165 del Trattato di Lisbona sul Funzionamento dell’Unione Europea entrato in vigore il 1° dicembre 2009.
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semblea
dei delegati regionali
Come di consueto l’Assemblea Generale Aic è stata preceduta in mattinata da quella dei delegati regionali dei calciatori delle squadre appartenenti al settore dilettanti. Tra gli argomenti affrontati, l’illegittimità del vincolo sportivo, la normativa sull’impiego dei giovani e i riflessi del “caso Bernard”.
Insieme alla federazione greca, la FIGC è la federazione calcistica dei 27 Paesi membri dell’UE a prevedere ancora oggi l’esistenza di un vincolo contrattuale per i calciatori dilettanti, fino al compimento del 25° anno di età. La Commissione Europea terrà conto inoltre anche della recente sentenza della Corte di giustizia sul caso Bernard/Olympique Lione, estremamente utile per valutare la legittimità degli istituti, tipicamente italiani, dell’addestramento tecnico e del c.d. “contratto d’autorità” nonché del premio di formazione dovuto alle società dilettantistiche. Al riguardo, sarà interessante capire che riflessi avrà tale sentenza e come verrà recepita nel nostro Paese dal momento che per la Corte di Giustizia è legittimo garantire, alla società che ha curato la formazione di un giovane, un indennizzo (calcolato rispetto ai costi effettivi di formazione e non sulla base di un risarcimento del danno) nel caso in cui tale calciatore, al termine del proprio periodo di formazione, concluda un contratto come professionista con una società di un altro Stato membro. Per quanto riguarda l’attuale normativa sull’obbligatorietà dell’impiego di giovani, i delegati hanno sottolineato, prima di tutto, che la sua finalità si sta rivelando indirizzata solamente ad un risparmio di denaro per le società e certamente non per una rea-
le valorizzazione dei giovani, mandati letteralmente allo sbaraglio, in quanto utilizzati non per meriti tecnici, ma per criteri normativi puramente legati all’anagrafe. In secondo luogo, i delegati hanno fatto notare che
l’autonomia con la quale si muovono i Comitati Regionali per quanto riguarda le decisioni sul numero obbligatorio dei giovani da utilizzare, sta creando confusione e disparità tra i vari campionati. Direttamente collegato anche il problema del tesseramento dei giovani calciatori extracomunitari: in sede Fifa si sta cercando di limitare il più possibile un fenomeno preoccupante che sta diventando un vero e proprio “mercato di minori” (nel settore dilettanti i numeri sono rilevanti). In Italia è stata costituita a tal proposito una Commissione (per l’Aic è presente l’avv. Grosso) che dovrà applicare la normativa Fifa approvata nell’ottobre scorso.
Infine, per chiudere l’argomento, c’è la recente interpretazione giurisprudenziale dell’art. 99 delle Noif che prevede il pagamento consistente di un’indennità di formazione alla società della Lega Nazionale Dilettanti sfavorendo, di fatto, la mobilità dei giovani verso l’alto. Altro importante argomento discusso è stato quello dei “mancati paga-
menti”: l’Aic ha iniziato ad inviare i ricorsi non solo alla Commissione Accordi Economici ma anche alla Procura Federale ottenendo finalmente riscontri positivi. La Procura infatti è intervenuta in molti casi sanzionando in tempi brevi le società e offrendo di fatto maggiori garanzie al calciatore oggetto degli inadempimenti. In chiusura, si è parlato dell’importante accordo raggiunto dall’Aic con la Fondiaria Sai in tema di assicurazione infortuni: la convenzione prevede una polizza davvero vantaggiosa sotto il profilo del costo in rapporto alla qualità del servizio e all’ammontare dei rimborsi riconosciuti.
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Battuto in finale il Bayern Monaco
Champions League 2010:
Inter sul tetto d’
Con una doppietta di Diego Milito, i nerazzurri di Mourinho hanno vinto la finale, al Santiago Bernabeu di Madrid, battendo un buon Bayern Monaco e riportando così il titolo in Italia dopo tre stagioni. Straordinario il cammino di Zanetti e compagni che hanno eliminato squadre dal calibro di Dinamo Kiev, Chelsea, CSKA Mosca e Barcellona. La terza “coppa dei campioni” nerazzurra arriva a 45 anni di distanza dall’ultimo trionfo targato Herrera. Qui a fianco, foto di gruppo al centro del campo con la coppa appena vinta. A destra, capitan Zanetti, arrivato alla partita n.700 in nerazzurro, contrastato dal centrocampista tedesco Schweinsteiger. In alto, il momento più atteso: Zanetti alza al cielo la “coppa dalle grandi orecchie” appena consegnatagli dal presidente dell’Uefa Michel Platini.
Qui a fianco, contrasto Lucio-Olic, uno dei duelli più interessanti della finale di Madrid. Sotto, Diego Milito segna la prima rete anticipando Badsturber ed infilando l’estremo difensore tedesco Butt. In basso, “el principe” festeggia il raddoppio con Eto’o e Pandev sotto gli occhi dei tifosi avversari.
Sopra, presa aerea di Julio Cesar, anche al Bernabeu determinante con le sue parate. A destra, simpatico siparietto tra Josè Mourinho e il trequartista Robben, il migliore dei tedeschi. A fianco, l’olandese Snejider, ancora una volta tra i migliori in campo, contrastato dal difensore di fascia Lahm.
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’Europa
Dopo campionato e Coppa Italia
Una tripletta da record Con la vittoria della Champions League, che va ad aggiungersi a quella del campionato e della Coppa Italia, i nerazzurri hanno centrato un’impresa che non ha precedenti in Italia. Un tris storico che ha solo cinque precedenti nella storia del calcio europeo: nell’ordine Celtic Glasgow nel 1967, Ajax nel 1972, Psv nel 1988, Manchester United nel 1999, Barcellona l’anno scorso.
Qui a fianco la festa scudetto a Siena nell’ultima giornata di campionato. Sopra, capitan Zanetti con la Coppa Italia vinta in finale contro la Roma.
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calcio e legge di Stefano Sartori
Questo mese parliamo di…
Il caso
Olivier Bernard/O
Il 16 marzo 2010 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso l’attesa sentenza relativa al caso del calciatore Olivier Bernard che, al termine del suo periodo di formazione con l’Olympique Lione, rifiutò l’offerta di contratto proposta dal club francese per stipulare autonomamente il suo primo contratto da professionista con il Newcastle United. La definizione del caso è estremamente utile per valutare la legittimità degli istituti, tipicamente italiani, dell’addestramento tecnico e del connesso “contratto d’autorità” ex art. 33.2. NOIF nonché del vincolo dei calciatori dilettanti e del premio di formazione ex art. 99 NOIF. Infatti, nel periodo in cui sorgeva il contenzioso, in Francia era prevista
dalla c.d. “Carta dei calciatori professionisti” la categoria dei “joueurs espoir” (“calciatori promessa”), composta da tutti i calciatori di età compresa tra i 16 e i 22 anni tesserati a tempo determinato con società professionistiche. La normativa, analogamente a quanto avviene per i nostri “giovani di serie in addestramento tecnico”, obbligava il calciatore a sottoscrivere, alla scadenza del periodo di formazione, il suo primo contratto da professionista con la società per la quale era stato tesserato e che, di conseguenza, deteneva una sorta di diritto di prelazione. Poiché Bernard aveva rifiutato di
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sottoscrivere il contratto propostogli per andare in Inghilterra, l’Olympique Lione, così come previsto dalla “Carta”, chiedeva al Tribunale del Lavoro francese un importo, a titolo di risarcimento del danno, di € 53.357,16 (pari alla retribuzione che Bernard avrebbe percepito in un anno se avesse sottoscritto il contratto offertogli dall’Olympique), somma che il Tribunale, pur ritenendo che il calciatore avesse risolto unilateralmente il contratto, decurtava ad € 22 867,35. In seguito, adita quale organo di secondo ed ultimo grado domestico, la Corte di Cassazione francese decideva di investire la Corte di Giustizia dell’Unione Europea per valutare la conformità della normativa francese in materia con l’allora vigente art. 39 del Trattato istitutivo della Comunità Europea, attuale art. 45 del c.d. Trattato di Lisbona. Ebbene, la lettura dei giornali e delle varie dichiarazioni istituzionali è stata istruttiva e sorprendente, nel senso di quanto possa essere fuorviante l’esame parziale di una motivazione: “La Corte di Giustizia riconosce la legittimità dell’indennizzo di formazione”, con tutto il conseguente corollario del tipo “stop alle fughe dei nostri calciatori giovani”, ecc, ecc….. In verità, la sentenza va esaminata nel suo complesso e, soprattutto, vanno riportate tutte le conclusioni della Corte e non solo quella che, e ci mancherebbe altro, riconosce la legittimità del premio di formazione. Diciamo che ci mancherebbe altro in quanto ogni osservatore di buon senso non poteva certo aspettarsi un disconoscimento radicale di qualsivoglia indennità a favore dei clubs formatori, con conseguente destinazione all’oblio e/o generale cancella-
zione dei settori giovanili. Per questo è quindi utile analizzare integralmente la sentenza e riportare tutte le proposizione significative che vi sono contenute. 1. Diritto alla libera circolazione La Corte si chiede se le disposizioni nazionali che ostacolino o dissuadano un lavoratore, cittadino di uno Stato membro dell’UE, dall’abbandonare il suo Stato di origine per esercitare il suo diritto alla libera circolazione costituiscano degli ostacoli a questa libertà. Ebbene, la Corte rileva che un regime come quello francese per cui un giocatore «promessa» è tenuto, al termine del suo periodo di formazione, a concludere,
calcio e legge
Olympique Lione a pena del risarcimento del danno, il suo primo contratto come giocatore professionista con la società che ne ha curato la formazione, è idoneo a dissuadere il giocatore stesso dall’esercizio del suo diritto alla libera circolazione o, quanto meno, lo comprime.
di formazione, concluda un contratto come professionista con una società di un altro Stato membro, preveda una condanna al risarcimento del danno determinato a prescindere dagli effettivi costi della formazione.
2. Giustificazione della eventuale restrizione della libera circolazione Premesso quanto esposto al punto 1., la Corte precisa che una misura che ostacoli la libera circolazione dei lavoratori può essere ammessa solo se persegue uno scopo legittimo e compatibile con il Trattato di Lisbona e se sia giustificata da motivi d’interesse generale. In proposito, riconosce che la prospettiva di percepire un’indennità di formazione è idonea ad incoraggiare i clubs ad assicurare la formazione dei giovani calciatori. 3. Proporzionalità dell’indennizzo Premesso che le società che formano i giocatori potrebbero essere scoraggiate dall’investire nella formazione se non potessero ottenere il rimborso delle somme investite, tuttavia – aggiunge la Corte – un sistema di protezione “deve essere effettivamente idoneo a conseguire tale obiettivo e deve risultare proporzionato rispetto al medesimo”, tenendo quindi conto degli oneri sopportati dalle società per la formazione di tutti i calciatori del proprio settore. 4. Calcolo dell’importo dell’indennizzo Per garantire la protezione delle società formatrici, non è necessario un regime che, nel caso in cui un calciatore, al termine del proprio periodo
In queste foto, Olivier Bernard con la maglia del Newcastle United. Nato a Parigi nell’ottobre del ’79, e cresciuto nell’Olympique Lione, ha vestito anche le maglie di Darlington, Southampton e Rangers.
Conclusioni Le conclusioni che possiamo trarre da un esame esaustivo e ragionato della sentenza sono quindi, in sintesi, le seguenti: a) il calciatore vincolato con le tipiche formalità del “joueur espoir” o del “giovane di serie in addestramento tecnico” può sciogliere il proprio vincolo in qualsiasi momento; b) se il calciatore stipula un contratto con altra società all’interno dell’UE, alla società formatrice è dovuto non un risarcimento del danno ma un indennizzo di formazione; c) l’importo dell’indennizzo deve essere calcolato tenendo conto dei costi effettivi di formazione ma, ed in ciò consiste il nucleo del problema ancora non definito, poiché al
punto 45 della sentenza si fa riferimento, per la quantificazione del rimborso a favore del club formatore, agli “oneri sopportati dalle società per la formazione tanto dei futuri giocatori professionisti quanto di quelli che non lo diverranno mai”, formula piuttosto vaga e che si presta a più di una interpretazione, vanno chiarite le modalità di calcolo ed i parametri effettivi attraverso i quali va definita aritmeticamente l’entità dell’importo che spetta al club formatore; d) infine, va esaminato con estrema cautela, viste le possibili e non necessariamente positive applicazioni in altri ambiti, il concetto espresso al punto 40 della sentenza secondo cui “al fine di esaminare se un sistema che restringe il diritto alla libera circolazione dei giocatori sia idoneo a garantire la realizzazione di tale obiettivo e non vada al di là di quanto necessario per il suo conseguimento, si deve tener conto…, delle specificità dello sport in generale e del gioco del calcio in particolare…”.
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primo piano di Nicola Bosio
Inaugurati lo scorso maggio a Spilamberto e Torino
Zaccardo e Camoran
due nuovi
Prosegue il progetto “23 campi per 23 campioni” voluto dall’Aic e dai calciatori della Nazionale campione del Mondo. Il difensore del Parma ha donato la struttura che porta il suo nome al comune dove ha iniziato a tirare i primi calci. Il centrocampista della Juventus, invece, lo ha regalato ai ragazzi della fondazione “Casa di carità arti e mestieri” del capoluogo piemontese.
“Berlino andata e ritorno”: quello che potrebbe essere solo il titolo di un bel film si è invece materializzato il 10 maggio scorso a Spilamberto, piccolo comune del modenese, dove Cristian Zaccardo, campione del Mondo nel 2006, iniziò piccolissimo a tirare i primi calci al pallone, prima di passare alle giovanili del Bologna, e da lì al Palermo e alla Nazionale. Di strada ne ha fatta il difensore, si è perfino fermato un anno in Germania (vincendo il titolo con il Wolfsburg) per rientrare nella sua terra (Parma) e per pensare di nuovo a
Spilamberto quando ha dovuto decidere a chi regalare il suo mini pitch. Il tutto nell’ambito del progetto dell’Associazione Italiana Calciatori, in collaborazione con l’Istituto Credito Sportivo, l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e patrocinato dalla Figc, denominato “23 campi per 23 campioni”. Si tratta di un’iniziativa di carattere sociale proposta direttamente dai calciatori della Nazionale Italiana; un’idea nata all’indomani della vittoria del Campionato del Mondo dagli azzurri che, rinnovando la loro diQui a fianco, Cristian Zaccardo taglia il nastro con il sindaco di Spilamberto Francesco Lamandia e l’addetto stampa Aic Nicola Bosio. Sotto, foto di rito con i giovani dello Spilamberto e autografo ufficiale sul mini pitch.
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sponibilità a destinare parte dei loro proventi (integrata dall’intervento dell’Aic) ad iniziative di carattere benefico-umanitario, avevano suggerito di legare un progetto alla vittoria della Coppa 2006, per celebrare degnamente i 23 campioni, forse mai particolarmente “valorizzati” come meritavano per la straordinaria impresa mondiale. L’iniziativa, raccolta dall’Aic e portata avanti in questi mesi dal consigliere Demetrio Albertini, attuale vicepresidente federale, si è così concretizzata con un progetto per la costruzione di ventitre mini-pitch (per calcio, basket, pallavolo, tennis) destinati ai ragazzi, ed intitolati ad ognuno dei campioni di Berlino. E se il campo “C.Zaccardo” con tanto di autografo originale, brilla ora incastonato nel centro sportivo “Primo Maggio” di Spilamberto, eccone un altro che apre i battenti a Torino, inau-
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esi:
mini pitch
Sopra, Mauro Camoranesi sperimenta personalmente il suo mini pitc sfidando i numerosi ragazzi intervenuti all’inaugurazione. Anche per lui, autografo sul nuovo campo e foto di rito. Per l’Aic era presente il vicepresidente Leo Grosso (foto in alto).
gurato il 13 maggio, presso la Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus: si chiama “M.Camoranesi” ed è il mini pitch che il centrocampista campione del Mondo ha deciso di donare all’ente storico di formazione professionale, da 90 anni attivo sul territorio torinese. Un legame forte quello di Camoranesi con il capoluogo piemontese, da qui la sua scelta di regalarlo (e testarlo personalmente con un’improvvisata partita) alla terra che lo ha simbolicamente adottato. Con quelli di Zaccardo e Camoranesi i mini pitch inaugurati diventano sei: sono già attivi i campi di Gianluigi Buffon (a Marina di Carrara), Angelo Peruzzi (a Blera), Luca Toni (a Serramazzoni), Gianluca Zambrotta (a Rebbio), mentre nei prossimi mesi sarà la volta di quello di Materazzi a Perugia.
Balotelli in visita alla sede Aic
Visita di cortesia per Mario Balotelli, martedi 11 maggio scorso, alla sede Aic a Vicenza: accompagnato dal fratello Corrado e dal legale avvocato Vittorio Rigo, l’attaccante dell’Inter si è intrattenuto con il Segretario Generale Gianni Grazioli al quale ha ribadito la volontà di collaborare con l’Associazione nella lotta al razzismo e alla violenza. A tal proposito, incalzato dalle domande dei giornalisti, ha chiuso definitivamente ogni polemica contro gli insulti che gli furono rivolti a Verona in occasione della gara contro il Chievo, sottolineando di avere un ottimo feeling con il Veneto, regione che spesso frequenta grazie a numerosi amici e alla quale è legato da un dolce ricordo: fu proprio in territorio berico, in occasione del Torneo delle Regioni a Montecchio, che fece il suo esordio con la maglia nerazzurra.
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calcio e legge di Flavia Tortorella
In Italia, Spagna, Inghilterra e Francia
L’Accordo Collettivo
del calciatore
Gli istituti dell’infortunio e della malattia Il primo degli istituti che formeranno oggetto di comparazione fra i diversi Accordi Collettivi è quello che concerne le evenienze conseguenti a infortuni e/o malattie. Risulta necessario, preliminarmente, soffermarsi sulla nozione di malattia e di infortunio che può dirsi differente a seconda dell’Accordo Collettivo in commento. Difatti, si registrano notevoli differenze anche nell’indicare cosa costituisca malattia e/o diversamente cosa integri un infortunio. Una volta individuata la nozione che ciascun Accordo rimanda al concetto di malattia e di infortunio è necessario analizzare il diverso trattamento previsto nel caso che sopravvenga un evento patologico da riportarsi alla categoria della malattia o dell’infortunio. Cominceremo con l’analisi delle prescrizioni adottate dal nostro Accordo di categoria.
La realtà italiana
Il principio generale in vigore è che al calciatore, infortunato o affetto da malattia, spetterà, per tutto il periodo di inabilità, l’intera retribuzione. Tuttavia, risulterà necessario, per capire a fondo il principio in questione, rinvenire la distinzione fra INABILITÀ ed INIDONEITÀ. Quando il calciatore presenta una condizione morbosa che, pur non implicando l’impossibilità totale di allenarsi, gli consenta esclusivamente di portare avanti allenamenti di recupero funzionale, allora si sarà in presenza di una INABILITÀ. Quando, invece, il calciatore presenta una condizione morbosa, certificata dalla ASL, che ne rende totalmente impossibile la prestazione lavorativa a titolo definitivo o temporaneo, saremo di fronte ad una INIDONEITÀ. Dunque, la condizione di inabilità in cui versa un calciatore è evidentemente meno grave di quella della inabilità, che presenta una patologia totalmente deficitaria per l’atleta. Una volta individuate quali sono le condizioni che vengono riportare all’interno della categoria dell’infortunio e della malattia, ci accingiamo a studiarne il trattamento che comportano. Sotto questo profilo, possiamo affermare che se l’infortunio o la malattia abbiano determinato una inabilità ovvero una inidoneità al calciatore superiore ai 6 mesi: La società di appartenenza del calciatore potrà richiedere la RISOLUZIONE o, alternativamente, la RIDUZIONE ALLA METÀ della retribuzione maturanda (ossia dalla data della richiesta sino alla cessazione dell’infortunio o della malattia). L’unico caso in cui la società ha il diritto di richiedere l’immediata risoluzione del contratto con il calciatore è quello dell’INABILITÀ DEFINITIVA.
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La realtà spagnola
Nell’Accordo Collettivo spagnolo non viene genericamente previsto che nel caso il calciatore sia affetto da una INABILITÀ TEMPORANEA, quest’ultimo riceverà solo un’integrazione della retribuzione fino al 100% delle sue spettanze, nel senso che la società si fa carico solo di quella parte di retribuzione che non viene erogata dalla Previdenza sociale o Mutua. La retribuzione dovrà essere corrisposta al calciatore fino al termine dell’inabilità ovvero, se più breve, fino alla scadenza del contratto. Diversamente, invece, in caso di MORTE, INVALIDITÀ PERMANENTE o ASSOLUTA poiché, solo quando l’evento sia diretta conseguenza dello svolgimento dell’attività calcistica prestata alla società, quest’ultima dovrà indennizzare il calciatore o, in caso di sua morte, i suoi aventi diritto, con importi predefiniti a stagione.
calcio e legge
professionista La realtà inglese
La realtà francese
Ugualmente che nell’Accordo Collettivo italiano, quello inglese della Premier League distingue fra l’infortunio e la malattia. Segnatamente, Per INFORTUNIO si intende l’evento fortuito, violento ed esterno, che provoca lesioni corporali effettive constatabili, da cui consegue una INABILITÀ TEMPORANEA, PERMANENTE ovvero la MORTE del calciatore. Per MALATTIA si intende qualsiasi ALTERAZIONE dello stato di salute non dipendente da infortunio. Con tutta evidenza, la categoria della malattia è residuale rispetto a quella dell’infortunio, ossia vengono considerati malattia tutti quegli eventi che non presentano le caratteristiche dell’infortunio (casualità dell’vento, violenza, lesioni evidenti etc…). Per quanto attiene al trattamento delle patologie legate ad entrambe le figure in commento, l’Accordo Collettivo inglese prende come punto di calcolo il periodo più breve per la garanzia del trattamento retributivo al calciatore fra quello di incapacità ovvero quello della durata del rapporto contrattuale, stabilendo che in tale periodo: - al calciatore colpito da infortunio spetterà lo STIPENDIO BASE per 18 mesi e la metà del suo stipendio per il periodo successivo; -al calciatore colpito da malattia spetterà lo STIPENDIO BASE per 12 mesi e la metà del suo stipendio per il periodo successivo. All’interno del contratto inglese è prevista una sola ipotesi in cui la società sportiva ha diritto alla risoluzione contrattuale, ossia quando nell’arco di 20 mesi consecutivi si è verificata un’incapacità in capo al calciatore per un periodo consecutivo o complessivo di 18 mesi. Nonostante l’espressa previsione di una ipotesi di risoluzione contrattuale, si prevede sempre un PREAVVISO DI RISOLUZIONE che la società dovrà dare al calciatore, che sarà di 1 anno nell’ipotesi di infortunio e di 6 mesi nell’ipotesi di malattia.
Sotto la rubrica “Infortuni sul lavoro e malattia” lo “Statuto del Calciatore” francese non indica quali patologie debbano riportarsi nelle categorie in commento, tuttavia, sancisce un principio generale secondo cui al calciatore spetta di beneficiare della totalità della sua remunerazione lorda, come prevista dal proprio contratto di lavoro, a partire dal primo giorno di sospensione dal lavoro per infortunio o malattia. Le indennità, che vanno ripartite fra società e cassa di primaria di assicurazione, devono essere corrisposte sino ad un massimo di tempo così stabilito: Sino al 90° giorno di sospensione del lavoro. Alla scadenza del 90° giorno, ossia a partire dal 91° giorno di sospensione dal lavoro, il calciatore beneficia del mantenimento della retribuzione delle fasce di stipendio prefissate: Sino al 180° giorno di sospensione dal lavoro. Tuttavia, il pagamento delle indennità al calciatore è subordinato al fatto che: L’incapacità derivante da malattia o infortunio sul lavoro sia debitamente provata da un certificato medico; tuttavia, viene espressamente previsto il diritto della società a sottoporre il calciatore ad una visita medica presso un proprio sanitario di fiducia affinché esegua un controllo sullo stato di salute del calciatore. Il documento attestante l’incapacità al lavoro sia inviato alla società ed alla cassa di previdenza sociale entro le 48 ore. La corresponsione di tali indennità cessa nel momento in cui il calciatore riprende l’attività lavorativa, la quale ultima dovrà ritenersi effettiva esclusivamente quando il calciatore sarà in grado di partecipare in toto agli allenamenti ed agli incontri. Una disciplina particolare viene prevista in caso di decesso del calciatore, ipotesi in cui il calciatore beneficia del pagamento di un capitale pari al 300% dello stipendio annuale che il calciatore avrebbe percepito in applicazione del suo contratto di lavoro. Una disciplina particolare viene parimenti prevista anche nel caso in cui il calciatore venga affetto da una invalidità permanente, spettandogli in questo caso un indennizzo così come predisposto dalla legge sulla previdenza sociale.
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dilettanti
di Matteo Sperduti e Max Cherri
Analizzando i calciatori delle classi 1988/89/90/91
Da settore giovanile
La presente ricerca analizza, in maniera schematica, la situazione dei giovani calciatori classe 1988/1989/1990/1991 che da settori giovanili di squadre militanti nei campionati dilettantistici sono passati in squadre professionistiche in base alle norme sui giovani come previste per i Campionati Nazionali dilettanti (Serie D). Il totale dei calciatori presi in considerazione è di 417 i quali, a loro volta, sono stati suddivisi a seconda della situazione di tesseramento attuale e cioè della stagione calcistica 2009/2010 ed in riferimento alla ricerca effettuata attraverso i risultati usciti dal tabulato fornito dall’ufficio tesseramenti. Schematicamente i risultati sono stati i seguenti: a) 113 calciatori sono passati dal settore giovanile di squadre militanti in campionati dilettantistici a squadre professionistiche; b) 134 calciatori sono provenienti da settori giovanili di squadre militanti in campionati professionistici, ovvero quei giocatori che hanno effettuato tutta la trafila nei campionati giovanili con club professionistici; c) 170 calciatori risultano svincolati (per svincolo si intende la situazione di quei calciatori i quali, per svariati motivi, non sono stati sottoposti a contratto da parte delle società con le quali erano tesserati). Questa griglia iniziale evidenzia che il numero dei calciatori analizzati è ampio e dai risultati emerge che il dato più rilevante è assolutamente quello riguardante i calciatori svincolati (170) rispetto alla situazione di quelli provenienti dai campionati dilettanti (113) e dai settori giovanili di squadre professionistiche (134). Secondo il diverso tesseramento attuale può essere compiuta una succes-
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a squadre pr
siva schematizzazione: infatti, partiamo dall’analisi del punto a) che naturalmente ci interessa maggiormente rispetto agli altri per effettuare una valutazione concreta dei risultati che i vivai dei sodalizi calcistici dilettanti ottengono. Infatti, maggiore è il numero dei ragazzi che raggiungono il professionismo e maggiore è la valenza del vivaio dal quale provengono. Aspetto principale da evidenziare riguarda il tipo di contratto che è stipulato dai medesimi calciatori, la durata e, soprattutto, il tipo di campionato professionistico nel quale milita la squadra in cui sono tesserati. Si tratta, essenzialmente, di contratti stipulati esclusivamente con squadre appartenenti alla Lega Pro e tutti con scadenza anno 2011/2012. Solo 19 calciatori hanno stipulato contratti con club di Serie A o B. Inoltre, altro dato da rilevare è quello riguardante il numero di calciatori (totale 36) che sono diventati professionisti in quanto confermati dalla squadra con la quale hanno ottenuto la promozione ovvero quei giovani che, avendo vinto il campionato di Serie D con la loro squadra, sono stati riconfermati dalla stessa anche nel Campionato di II Divisione. Tale dato è importante ma entro certi limiti poichè lo scarto tra i due campionati è semplicemente di una Serie, quindi, senza una eccessiva diversità di valore tra gli stessi campionati. Al contrario, il dato più importante compreso in tale punto riguarda i calciatori provenienti da settori giovanili di club dilettantistici (77) e tesserati con squadre professionistiche. Tale numero appare rilevante, però, dall’analisi globale delle quattro classi prese in considerazione (1988/1989/1990/1991): emerge chiaramente che di questi 77 calciatori il numero maggiore è rappresentato dai giocatori nati nell’anno 1991 per un totale di 53. Questo in
ragione della loro giovane età e della possibilità di essere favoriti rispetto agli altri poichè compresi nell’età prevista obbligatoriamente per il campionato Primavera. Anche se, andando a leggere le rose delle squadre che partecipano al Campionato Primavera appena indicato, appare evidente che già in questa stagione sportiva sono stati scelti e tesserati per la gran parte calciatori più giovani nati negli anni 1992 e 1993. In ragione dei dati appena elencati appare chiaro che vengono tesserati soprattutto i giocatori con età più giovane ed al massimo con contratto biennale andando, in questo modo, ad utilizzare i calciatori nei campionati giovanili per, poi, rimandarli in squadre militanti nei Campionati Dilettantistici. Questa conclusione è avvalorata dalla circostanza che sono pochissimi i giovani calciatori che, una volta superata l’età prevista per partecipare ai campionati giovanili, sono confermati nelle prime squadre dei club professionistici. In merito al punto b) l’analisi proposta permette di elencare due diversità: sono 98 i calciatori provenienti da settori giovanili di squadre militanti in campionati professionistici (dei quali 54 calciatori promossi tra i professionisti con la squadra di appartenenza); 36 sono i calciatori che, prima di raggiungere squadre professionistiche, hanno alternato la trafila nei settori giovanili di club dilettantistici e professionistici. Il dato più rilevante riguarda il numero di calciatori (54) confermati dalla squadra in cui erano tesserati e con la quale sono stati promossi nella Lega Pro, questo a ragione del fatto che sono approdati tra i professionisti solo in merito alla promozione ottenuta sul campo e in quanto giovani. Mentre, negli altri casi, è ampissimo il nume-
dilettanti
dilettanti
rofessionistiche ro dei calciatori che sono fuoriusciti da settori giovanili professionisti per poi approdare per una o due stagioni calcistiche in squadre dilettanti e, in seguito, far ritorno in club professionistici. Appare evidente che si tratta di giovani calciatori che lo stesso tabulato indica come provenienti da settori giovanili di squadre dilettanti in quanto militanti nell’ultima stagione sportiva 2008/2009 in questi club, mentre l’intera carriera giovanile antecedente degli stessi calciatori era stata effettuata in squadre professionistiche.
la società di appartenenza, per effetto dell’art. 108 NOIF hanno ottenuto lo svincolo. Mentre, la motivazione numericamente più rilevante (79) prende in considerazione i calciatori svincolati da parte della società di appartenenza alla quale si aggiungono (47) i calciatori svincolati per mancata conferma da parte della società (ovvero mancata riconferma del precontratto) e (10) i calciatori svincolati per risoluzione del contratto. In conclusione, vi sono i calciatori svincolati per mancata conferma addestramento tecnico (21).
Al terzo e ultimo punto c) bisogna fare una suddivisione secondo la motivazione per la quale si è arrivati allo svincolo in quanto ciò permette di capire alcuni aspetti di primissimo ordine. Infatti: 79 calciatori sono stati svincolati da parte della società di appartenenza; 9 calciatori svincolati per accordo art. 108 NOIF; 47 per mancata conferma da parte della società (ovvero mancata riconferma del precontratto); 10 per risoluzione del contratto; 3 in quanto stranieri dilettanti; 1 svincolato per inattività; 21 per mancata conferma addestramento tecnico. Altra importante classificazione è quella riguardante l’anno di svincolo. Infatti, di seguito riportiamo i dati in materia: 27 calciatori svincolati nell’anno 2007; 39 nel 2008; 95 nel 2009; 9 nel 2010. Da questi dati si possono fare le seguenti considerazioni. Prima di tutto appare evidente che il maggior numero di calciatori svincolati si è avuto nella stagione sportiva 2009/2010, quindi, quella attuale (95 calciatori), mentre generalmente la media, nelle altre stagioni, era abbastanza bassa. In ragione, poi, alle motivazioni poste in essere per lo svincolo sono pochissimi quei calciatori (9) che, d’accordo con
Questo studio, alquanto dettagliato in ogni suo aspetto, permette di rilevare in maniera esplicita che sono pochi i giovani calciatori anni 1988/1989/1990/1991 che sono approdati in squadre professionistiche avendo fatto una trafila nel settore giovanile di squadre militanti in campionati dilettanti. Ciò denota che le squadre professionistiche, soprattutto di Serie A e Serie B, tendono a far crescere i ragazzi direttamente dal loro vivaio senza attingere in maniera costante e ponderosa nei club dilettantistici forse in ragione di una scarsa fiducia verso la preparazione che è trasmessa al calciatore medesimo il quale, salvo casi eccezionali, una volta approdato tra i professionisti si ritrova ad affrontare psicologicamente e fisicamente situazioni ed esperienze che nelle squadre dilettanti, ovviamente, non vive. L’esempio evidente dei dati appena riportati è quello riguardante la valutazione dei calciatori che sono stati scelti per far parte della Rappresentativa di Serie D che ha partecipato allo scorso Torneo di Viareggio 2010, arrivata al terzo posto: la rosa scesa in campo (in totale 24 calciatori) era costituita da solo 7 giocatori fuoriusciti dai vivai di società militanti nei campionati dilet-
tanti. I restanti 17 calciatori provenivano tutti da settori giovanili di squadre professionistiche e molti avevano già esordito nei Campionati della Lega Pro. Pur essendo pienamente concordi nel prevedere la partecipazione di una Rappresentativa della Serie D a un Torneo così rilevante per dare modo a tanti calciatori militanti in squadre dilettanti di mettersi in mostra contro club professionistici (e quindi di dimostrare che non c’è una differenza cosi abissale come si vuole far credere) sarebbe probabilmente più logico che fossero convocati solo ed esclusivamente giocatori che hanno avuto un’intera carriera all’interno di club dilettanti e non già con presenze nei Campionati della Lega Pro. Questo per una corretta valutazione sull’evoluzione dei giovani dilettanti e per dare visibilità ai vivai. Ultima considerazione da compiere riguarda il numero dei calciatori stranieri che fanno parte dei punti sopra analizzati. In totale sono 4 e non ci sono per gli anni 1988 e 1990. Sono i numeri appena elencati che portano a queste considerazioni e, soprattutto, non è l’imposizione di norme che permette ai ragazzi, giovani calciatori, di fare il salto tra i professionisti bensì è lo sviluppo e l’evoluzione (intesa come organizzazione generale dei settori giovanili e scelta degli istruttori di base) dei vivai delle società dilettantistiche che permette ai giovani di crescere e maturare a livello calcistico per diventare calciatori. Senza la concentrazione di forze sia umane sia economiche verso il miglioramento dei settori giovanili i numeri dei ragazzi che passano dai settori giovanili dilettanti ai professionisti sarà sempre nettamente inferiore.
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speciale
di Stefano Sartori e Fidenzio Nardello
I principali termini regolamentari 2010/2011
Le scadenze da non
dim
ACCORDI PRELIMINARI Termini per la stipula degli accordi preliminari I calciatori con contratto in scadenza possono stipulare un nuovo contratto (prolungamento) con la propria società in qualsiasi momento della stagione sportiva. dall’ 1/1/10 al 30/6/10
• In costanza di rapporto, i calciatori con contratto in scadenza al 30 giugno 2010 possono stipulare accordo preliminare con società diversa dalla propria.
• In costanza di rapporto, i calciatori con contratto pluriennale possono stipulare accordo preliminare con società diversa dalla propria, con contestuale cessione di contratto. Tali accordi non devono interessare società della stessa Serie e/o girone in costanza di svolgimento dei campionati dal 17/5/10 al 30/6/10
TERMINI PER LA STIPULA DI UN CONTRATTO Termini per la stipula di un contratto dall’ 1/7/10 professionistico al 31/3/11 • Per la stipula di un contratto professionistico da parte di calciatori il cui precedente contratto con società professionistiche è scaduto al termine della stagione 2009/2010 o è stato risolto per non ammissione al campionato di competenza della società di appartenenza o risolto a seguito di mancata ratifica della Lega Pro per insufficiente copertura economica nonché per calciatori “giovani di serie”, “giovani dilettanti” e non professionisti svincolati ex art. 107 N.O.I.F. Termini per la stipula di un contratto per calciatore il cui contratto è stato risolto • Per la stipula di un contratto professionistico da parte di calciatori il cui precedente contratto con società professionistica è stato risolto (ai sensi dell’articolo117 N.O.I.F.), nel corso della stagione sportiva 2010/11. dall’ 1/7/10 al 31/8/10 e dal 3/1/11 al 31/1/11
dall’ 1/7/10 al 31/8/10
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Termini per la stipula di un contratto per calciatore retrocesso nei dilettanti (autonoma sottoscrizione)
• Per la stipula di un contratto con nuova società professionistica per il giocatore di IIA Div. il cui contratto è stato risolto a seguito di retrocessione della società nei dilettanti (ai sensi dell’articolo 117 punto 5 N.O.I.F.). dal 3/1/11 al 31/1/11
Termini per la stipula di un contratto per calciatore retrocesso nei dilettanti (con consenso della società) • Per la stipula di un contratto con nuova società professionistica per il giocatore di IIA Div. il cui contratto è stato risolto a seguito di retrocessione della società nei dilettanti (ai sensi dell’articolo 117 punto 5 N.O.I.F.). dall’ 1/7/10 al 31/7/10
Termini per la stipula di un contratto per calciatore dilettante • Per l’autonoma sottoscrizione di un contratto professionistico da parte di calciatori dilettanti in età di contratto (classe ’90, ’89, ’88, ecc.). (Articolo 113 N.O.I.F.). dal 2/8/10 al 31/8/10 e dal 3/1/11 al 31/1/11
Termini per la stipula di un contratto professionistico con il consenso della società dilettantistica • Per la sottoscrizione di un contratto professionistico con il consenso della società dilettantistica da parte di calciatori dilettanti in età di contratto (classe ’90, ’89, ’88, ecc.). (Articolo 113 N.O.I.F.). TERMINI PER IL TESSERAMENTO
dall’ 1/7/10 al 31/5/11
Termini per il tesseramento dei “giovani di serie” e dei “giovani dilettanti” • Per il tesseramento di “giovani di serie” a favore di società delle Leghe professionistiche (primo tesseramento e tesseramento da liste di svincolo) e per il tesseramento dei “giovani dilettanti” a favore di società della L.N.D.. dall’ 1/7/10 al 31/3/11
Termini per il tesseramento dei calciatori “non professionisti” • Per il tesseramento di calciatori “non professionisti” a favore di società della L.N.D..
speciale
n
menticare dall’ 1/7/10 al 31/12/10
Termini per il tesseramento dei calciatori ex professionisti • Per il tesseramento a favore di società della L.N.D. di calciatori professionisti che hanno risolto (per qualsiasi ragione) il loro rapporto contrattuale. TERMINI CALCIATORI CLASSE ’90 - ’91 Da parte di società professionistiche nei confronti di “giovani di serie” che a partire dalla stagione sportiva 2010/2011 hanno rispettivamente diritto al primo contratto (classe ’90) e alla qualifica di aspirante professionista (classe ’91). dall’ 1/6/10 al 30/6/10 to 2 N.O.I.F.).
Termini per la riconferma classe ’90 • Termini per la riconferma dei calciatori della classe 1990 “giovani di serie” per primo contratto professionistico (Articolo 33 pun-
Termini per la riconferma classe ’91 • Termini per la riconferma dei calciatori classe 1991 “giovani di serie” per un “rapporto di addestramento tecnico”. (Articolo 33 punto 2 N.O.I.F.). dall’ 1/7/10 al 16/7/10
È utile ricordare ai calciatori delle classi 1990 e 1991 che non sono già in possesso di un regolare contratto economico, che le loro società, se non vogliono perdere il vincolo su di essi, hanno l’obbligo di riconfermarli entro le date sopra citate. I giovani della classe 1990 dovranno ricevere dalla propria società, a partire dall’1 giugno ed entro il 30 giugno, la riconferma quali professionisti, con una offerta di contratto economico la cui durata non può essere superiore ai tre anni. Se alla data del 30 giugno la società non avrà spedito a mezzo lettera raccomandata la riconferma di cui sopra, il calciatore potrà ritenersi svincolato e tesserarsi autonomamente per qualsiasi altro sodalizio in qualsiasi momento della stagione sportiva. I giovani della classe 1991 dovranno invece ricevere dalla propria società a partire dall’1 luglio ed entro il 16 luglio, la riconferma quali aspiranti professionisti per l’instaurazione di un rapporto di addestramento tecnico. Anche per loro, in caso di mancata riconferma, a mezzo lettera raccomandata entro la data indicata, ci sarà l’automatico svincolo nei confronti della propria società.
TERMINI PER GLI ACCORDI DI PARTECIPAZIONE dall’ 1/6/10 al 25/6/10
Termini per gli accordi di partecipazione (per risoluzione consensuale, rinnovo, deposito in busta chiusa) • Per la risoluzione consensuale, rinnovo e risoluzione in busta chiusa degli accordi di partecipazione (articolo 102 bis punto 4 e 5 delle N.O.I.F.). L’eventuale apertura delle buste sarà effettuata entro il 30/06. dall’ 1/7/10 al 31/8/10 e dal 3/1/11 al 31/1/11
Termini per gli accordi (per risoluzione anticipata o per la cessione della quota di partecipazione) • Per la risoluzione anticipata (a favore della società avente diritto di partecipazione) e per la cessione della quota di partecipazione (articolo 102 bis punto 9 delle N.O.I.F.). TERMINI PER LA RISOLUZIONE DI ACCORDI DI TRASFERIMENTO E CESSIONE DI CONTRATTO A TITOLO TEMPORANEO dal 3/1/11 al 31/1/11
• Per la risoluzione di accordi di trasferimento a titolo temporaneo di calciatori “giovani di serie” o di cessione di contratto a titolo temporaneo di calciatori professionisti (Articolo 103 bis N.O.I.F.). dal 1/9/10 al 16/12/10
• Per la risoluzione di accordi di trasferimento a titolo temporaneo di calciatori “non professionisti” e “giovani dilettanti (Articolo 103 bis N.O.I.F.). TERMINI PER LA RISOLUZIONE CONSENSUALE • È ammessa purché prevista da accordo scritto che deve essere depositato presso la Lega entro 5 giorni dalla data di stipulazione. (Articolo 117 punto 3 delle N.O.I.F.). N.B. Il calciatore, ottenuta la risoluzione consensuale può tesserarsi per una società dilettantistica entro il 31/12/10. dall’ 1/7/10 al 30/6/11
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speciale
TERMINI PER LA CESSIONE DI UN CONTRATTO (ARTICOLI 102, 102 BIS 103 E 104 N.O.I.F.) dall’ 1/7/10 al 31/8/10
Termini per la cessione di un contratto 1° periodo • Per i calciatori appartenenti alle società di serie A, B, IA e IIA Div. dal 3/1/11 al 31/1/11
Termini per la cessione di un contratto periodo suppletivo • Per i calciatori appartenenti alle società di serie A, B, IA e IIA Div. TERMINI PER IL TESSERAMENTO DI CALCIATORI PROFESSIONISTI E DILETTANTI PROVENIENTI DA FEDERAZIONE ESTERA (ARTICOLO 40 NOIF) dall’ 1/7/10 al 31/8/10 e dal 3/1/11 al 31/1/11
• Per il tesseramento di calciatori professionisti e “giovani di serie” provenienti da federazione estera
• Per il tesseramento di calciatori professionisti provenienti da federazione estera con contratto scaduto nella precedente stagione sportiva (terminata entro il 31 luglio 2010) TERMINI PER I TRASFERIMENTI (ARTICOLI 100, 101 E 104 N.O.I.F.) Termini per i trasferimenti 1° periodo • Per il trasferimento di “giovani di serie” a società di Serie A, B, IA e IIA Div., della L.N.D. e “giovani dilettanti” da società dilettantistiche a società di serie A, B, IA e IIA Div. I calciatori devono però già essere tesserati per la società cedente al 30/6/10. dall’ 1/7/10 al 31/8/10
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TERMINI PER I TRASFERIMENTI TRA SOCIETA’ DELLA L.N.D. (ARTICOLI 100, 101 E 104 N.O.I.F.) dall’ 1/7/10 al 17/9/10
Termini per i trasferimenti 1° periodo • Per il trasferimento di calciatori “giovani dilettanti” e “non professionisti” tra società della Lega Nazionale Dilettanti. dall’ 1/12/10 al 16/12/10 Termini per i trasferimenti periodo suppletivo • Per il trasferimento di calciatori “giovani dilettanti” e “non professionisti” tra società della Lega Nazionale Dilettanti. LISTE DI SVINCOLO
dall’ 1/7/10 al 31/3/11
dal 3/1/11 al 31/1/11
• Per il trasferimento di “giovani di serie” a società di Serie A, B, IA e IIA Div., della L.N.D. e “giovani dilettanti” da società dilettantistiche a società di serie A, B, IA e IIA Div.
Termini per i trasferimenti periodo suppletivo
dall’ 1/7/10 al 16/7/10 • Termini per porre in lista di svincolo da e dall’1/12/10 parte delle società i calciatori “giovani di al 16/12/10 serie”, “non professionisti” e “giovani dilettanti” (Articolo 107 N.O.I.F.). TERMINI PER IL TESSERAMENTO DI UN CALCIATORE STRANIERO PER SOCIETA’ DELLA L.N.D. dall’ 1/7/10 al 31/12/10
• Per il tesseramento di un calciatore straniero per società della L.N.D. (articolo 40, comma 11 NOIF) proveniente o provenuto da Federazione estera. SVINCOLO PER ACCORDO (ARTICOLO 108 NOIF) Il deposito degli accordi di svincolo (articolo 108 NOIF) dovrà avvenire entro 20 giorni dalla stipulazione e comunque non oltre il 30 giugno 2011.
attività aic
Avvenimenti
Incontri Calendario
14 ven Consiglio Federale
Rafforzare le garanzie che le società professionistiche dovranno prestare in sede di iscrizione ai campionati, anche attraverso controlli più frequenti da parte della Covisoc e la previsione di fidejussioni (di importo differenziato) per le società di serie B, di I e II divisione: il Consiglio federale, riunito a Roma venerdi 14 maggio, ha stabilito che su questo argomento ci sarà un maggior rigore da parte della Figc. In un prossimo incontro tecnico, sarà approfondito e predisposto un meccanismo che regoli il sistema delle penalizzazioni in classifica per le società che nel corso della stagione non adempiano alle prescrizioni regolamentari rispetto alle scadenze previste per i vari pagamenti (ritenute fiscali, contributi, emolumenti). Inoltre, con una modifica dell’art. 52 ter delle NOIF, è stata decisa la costituzione presso la LND di un organismo tecnico (COVISOD) che avrà funzioni di controllo sulle ammissioni ai campionati delle società partecipanti ai Campionati Nazionali dilettantistici. Per quanto concerne la scissione della Lega di Milano, le Società di serie B, in vista della creazione di due Leghe separate rispetto all’attuale LNP, stanno lavorando alla costituzione formale della Lega di categoria. Ultimati questi passaggi, lo Statuto della Lega di A (già costituita) e lo Statuto della Lega di B saranno poi sottoposti al parere di conformità da parte del Consiglio Federale.
17 lun Due nuovi Fiduciari La rete dei Fiduciari Aic si allarga: sono
infatti stati nominati, lo scorso maggio, due nuovi avvocati “di fiducia” ai quali i calciatori potranno rivolgersi per qualsiasi problema di natura giuridico sportiva. Si tratta dell’avvocato Andrea Cariello di Pisa (Piazza Cairoli, 12 – tel.
050540385 – Fax 050540285 – E-mail andreacariello@studiolegalecariello. it) e dell’avvocato Gianpiero Orsino di Oria (BR) (via Cittadella, 2 – tel. 3297455579 – fax 0831849919 – E-mail studiolegaleorsino@alice.it).
Dal 19 luglio al 6 agosto a Coverciano
Centro preparazione precampionato Aic Anche quest’anno il ritiro di preparazione precampionato organizzato dall’Aic per i calciatori senza contratto si svolgerà al Centro Tecnico di Coverciano da lunedì 19 luglio a venerdì 6 agosto. Come per gli anni passati la FIGC, oltre a mettere a disposizione le idonee strutture per svolgere una adeguata preparazione, consentirà a tutti i calciatori partecipanti (massimo 60) di conseguire l’abilitazione ad “Allenatore di base” seguendo l’apposito “Corso” che si svolgerà nello stesso periodo. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata al ritiro Aic sul sito www.assocalciatori.it e per partecipare all’attività del Centro basterà telefonare alla Segreteria AIC (0444/233204 - 233233). Per ovvie esigenze di carattere organizzativo le richieste di partecipazione dovranno essere inoltrate entro e non oltre il 10 luglio 2010. Ad ogni buon conto le domande verranno esaminate fino al momento dell’inizio dell’attività e addirittura dopo qualora ci fossero ancora posti disponibili. A tale proposito comunichiamo che, come da regolamento, per partecipare bisogna essere in scadenza di contratto al 30 giugno 2010, non aver bisogno di una preparazione differenziata e avere comunque maturato, nell’arco della carriera, almeno 3 stagioni sportive da calciatore professionista. In caso di eccedenza di domande sarà data priorità a coloro che non hanno ancora conseguito il diploma di allenatore di base.
In Olanda il 17 e 18 luglio
Fifpro Tournament 2010 Ci sarà anche l’Aic, che naturalmente rappresenterà l’Italia, tra le 8 partecipanti al torneo per calciatori senza contratto organizzato dal sindacato mondiale Fifpro in Olanda. Si tratta di una sorta di “campionato europeo” che vedrà la rappresentativa azzurra, con Spagna, Svizzera, Francia, Olanda, Slovenia, Danimarca e Portogallo, giocarsi il titolo a Rijnsburg (vicino ad Amsterdam) il 17 e 18 luglio prossimi. Il Fifpro Tournament è alla sua sesta edizione e per l’Aic sarà la seconda partecipazione: nel 2007 in Portogallo arrivo prima battendo in finale la Slovenia.
l’incontro
Come stai?
Salvatore Bagni, opinionista tv
Classe ’56, è cresciuto nelle giovanili del Carpi, esordendo in prima squadra (in serie D) nella stagione 75/76. In carriera ha giocato con Perugia, Inter, Napoli e Avellino; con il Napoli ha vinto lo scudetto nella stagione 86/87, mentre prima con l’Inter (81/82) e poi col Napoli (86/87), ha conquistato due Coppe Italia. Dodici le sue presenze on la maglia dell’Under 21 e ben 41 quelle con la Nazionale maggiore. Consulente di mercato, da anni svolge pure il ruolo di “spalla tecnica” nelle telecronache. Attualmente con la Rai (partite della Nazionale, Coppa Italia e Champions League), in precedenza ha lavorato pure per Fininvest, Stream e Sky.
“Il calcio, quello giocato intendo, lo pratico ancora, a Correggio, è lì tra l’altro dove sono nato. Campionato amatori, siamo quinti o sesti adesso in classifica, nel 2000 siamo stati anche campioni italiani, siamo sempre stati una buona squadra. Io abito a Cesenatico e così tra andata e ritorno ne faccio 350 di chilometri per andare a giocare, ma ne vale la pena. A casa comunque continuo ad allenarmi, tutti i giorni vado a correre e poi giù con un po’ di addominali, in fondo ho sempre continuato a fare così in tutti questi anni”. Ancora la voglia di calpestare l’erba
prima delle telecronache? “No, quando arrivo negli stadi per le partite degli azzurri è proprio raro che vada giù sul campo, tanto quelli in Italia li ho conosciuti tutti e una delle cose belle di quel che faccio con la Rai è proprio quella di arrivare in posti che non conosco, dico all’estero, allora sì capita di vederne proprio di mai visti di stadi. Nemmeno arrivo poi troppo prima, anzi, vado direttamente in postazione e si comincia. Non devo prepararmi più di tanto, sono 20 anni che faccio il consulente del lavoro, credo di conoscerli per bene i calciatori”. Spesso i rapporti tra calciatori e gior-
Ieri e oggi: Salvatore Bagni e Diego Armando Maradona ai tempi del Napoli (sopra) e in versione intervistatore (per Sky) e intervistato (C.T. Nazionale Argentina).
nalisti sono un po’ come tra cani e gatti: è successo o succede anche a te? “In effetti da un bel po’ di tempo sono passato diciamo così dall’altra parte, ma devo dire che mai mi è capitato però di avere screzi con qualche giocatore. In effetti tra calciatori e giornalisti non sempre le cose filano lisce, ma ripeto che personalmente non mi è mai successo niente, mai insomma qualche calciatore si è lamentato per qualcosa che posso avere detto. Credo dipenda dal fatto che io loro li capisco bene ed è proprio per questo che non me la sento di attaccarli. Non è facile giocare, specie ai livelli di Nazionale, molto più semplice è in effetti criticare. Quel che faccio è dunque cercare di comprendere e un’altra abitudine che ho è quella che cerco sempre di andare per conto mio, difficilmente mi trovo così a viaggiare assieme a loro, alla squadra, così mi piace di più”. C’è questo modo di dire, un luogo comunque forse, che i calciatori sono la parte migliore del calcio: che ne pensi? “Bah, non so poi dire se la migliore, certo però che a me loro piacciono, certamente sono parte importante
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l’incontro
e sana di questo mondo. Tornando al rapporto con i giornalisti, dico che in questo calcio di adesso è cambiata la distanza tra chi gioca e chi scrive/ parla: c’era più contatto una volta, più vicinanza”.
Sopra, Bagni ospite negli studi Rai della Domenica Sportiva con la quale collabora. A fianco, con la maglia della Nazionale contro l’Argentina: in azzurro ha disputato 41 partite segnando 5 reti.
Qualcosa del tuo lavoro? “Da consulente del lavoro posso dire che ho sempre girato tanto, in macchina per esempio saranno sui 120.000 chilometri l’anno e parlo di macchina perché giro molto anche in aereo. Vado dove capita, dove esce fuori qualcuno di interessante, come detto sono 20 anni che faccio questo lavoro, penso ormai di conoscere benissimo la realtà di 18, sì 18 campionati in giro per il mondo. Tutto scritto e certo adesso è più facile di prima, tutti gli anni mica ne escono 1000, ormai sono solo 10-20 per stagione. Col satellite si possono vedere partite di tutto il mondo e quando decido di partire da casa per andare a vedere di persona non è mai un viaggio a vuoto. Mi occupo solo di calciatori stranieri, per questo ho potuto viaggiare così tanto, sugli italiani ci sono in effetti già tut-
ti. Ogni volta che vado in giro, per prima cosa cerco di fare anche il turista, visito quanto più posso e cerco pure di non andare da solo, non mi piace, quel che mi piace è invece scambiare opinioni e impressioni, vengono degli amici di solito. È vero, ho girato il mondo e se devo dire un posto dove mi piace ancora e ancora tornare, allora dico l’Argentina. Anche perché proprio i calciatori argentini sono quelli che fanno presto ad ambientarsi, hanno in genere un carattere forte e si lamentano meno. Anche quelli di valore medio riescono infatti ad esprimersi, a far sempre bene”.
La scheda Stagione
Squadra
Cat
P
G
1988 nov
Avellino
B
23
2
1986
Napoli
A
28
4
1984
Napoli
A
25
0
1982
Inter
A
28
5
1980
Perugia
A
29
5
1978
Perugia
A
28
8
1976
Carpi
int
31
14
31
pianeta Lega Pro di Pino Lazzaro
Rappresentante Aic della Spal
Luca Capecchi:
“In tanti al fianc “Col calcio ho iniziato abbastanza tardi, avevo 12-13 anni. Prima giocavo a rugby, c’era un mio zio che ci aveva giocato, era stata quella insomma la prima passione. È stato poi, con i tornei scolastici che sono finito a giocare in porta; è stato un professore lì a darmi i guanti da portiere ed è sempre stato lui praticamente a “costringermi” poi ad andare all’Imola Calcio, a cominciare insomma sul serio col calcio. C’è da dire che quando guardavo le partite in televisione, era proprio al ruolo del portiere che più ci stavo attento, un qualcosa che mi piaceva, già di mio come rugbista non avevo comunque paura di andare verso l’uomo. Così ho cominciato ad andare con l’Imola, è quella la città in cui sono nato: ci andavo a piedi al campo, saranno stati cento metri da casa mia. In quegli anni c’è stato
Qui sopra una formazione della Spal 2009/10: Quintavalla, Bortel, Laurenti, Cipriani, Schiavon, Zamboni, Smit, Bazzani, Bedin, Cabeccia, Capecchi.
poi il fallimento dell’Imola, erano allora in Interregionale; avevo fatto diversi provini in giro, potevo stare a Firenze ma decisi io quella volta di non rimanerci e alla fine uscì fuori la soluzione del Baracca Lugo: feci con loro due anni nel settore giovanile, allievi e Berretti, poi arrivai a esordire in C2. Con la scuola sono arrivato a fare i tre anni della scuola professionale, facevo meccanica; poi ho
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finito per lasciar stare, ero appunto passato al Baracca, andavo su e giù in treno, sempre più assenze col doppio allenamento del mercoledì e del sabato mattina, così andò”. “Secondo me tutti, chi più chi meno, qualche rimpianto se lo portano dentro, fare errori è una cosa che ci sta nella vita: sì, forse avrei anche potuto fare di più col calcio ma devo pure dire che sono contento di quello che ho fatto, che era questo evidentemente che in definitiva potevo fare. Credo di essere sempre stato uno serio, uno che si è sempre dedicato a questa professione così particolare. Per me il calcio è diventato più lavoro negli
anni di Cittadella, è stato allora che ho messo su famiglia e dunque quel che guadagnavo serviva per loro, per mia moglie e mia figlia; certo che di fondo c’è sempre tanta passione e tanto divertimento, per questo dico che è sì un “lavoro”, ma sempre tra virgolette”. “Sono il rappresentante di squadra perché qui sono il più vecchio del gruppo, sono
stati i compagni a chiedermelo: non l’avevo mai fatto e dunque questa è per me la prima volta. Nella mia carriera sono stato fortunato, direttamente non ho mai così avuto bisogno dell’Associazione: è adesso in effetti da rappresentante Aic che mi trovo a chiamarvi di più, lì a Vicenza, per avere dei chiarimenti su questioni che interessano a qualcuno qui della squadra. Io sono sempre stato iscritto e a proposito dell’iscrizione devo dire che qui non è stato difficile per me, credo che tutti i miei compagni già sapessero per bene cosa significhi l’Associazione, ancor più in momenti come questi in cui il mondo del lavoro in genere è così in crisi: si rendono più conto che ha certo più valore essere in tanti a fianco dell’Aic”.
pianeta Lega Pro
co dell’Aic” “Qui alla Spal la società ha dei progetti ambiziosi. Presidente e direttore hanno già avuto modo di presentare progetti e programmi ed è proprio adesso, a partire dalla prossima stagione, che dovrebbero cominciare ad essere messi in pratica. C’è infatti questo grosso investimento sul fotovoltaico che dovrebbe portare i soldi per mettere assieme una squadra importante e naturalmente in un periodo come questo, di crisi del lavoro, è senz’altro una bella notizia. Si parla di cifre belle grosse, una spesa sui 40 milioni di euro, c’è la collaborazione tra Spal e Comune, per un’area nella zona sud di Ferrara in cui collocare un impianto fotovoltaico per poter poi vendere l’energia elettrica prodotta. Il progetto indica annualmente in 2 milioni di euro il ricavo previsto e sarebbe appunto quella la cifra poi a disposizione dell’attività calcistica. Come impianti siamo messi bene, qui la Spal ha un proprio centro sportivo, adesso anche la sede ha traslocato lì. È una piazza che continua ad essere attaccata al calcio questa, tutto il contesto qui è bello tanto è vero che da queste parti non si usa dire andare allo stadio, ma proprio “andare alla Spal”, questo è il legame”. “Con i giovani personalmente va bene, sono molto contento di questo, più passano gli anni e più mi rendo conto che l’esperienza che ho fatto, errori compresi, possono servire a loro perché maturino per bene. Devo dire comunque che quelli che ci sono quest’anno qui a Ferrara sono bravi e hanno la testa sulle spalle. Con gli arbitri? Mai avuto problemi, mai. Solo una volta sono stato espulso e tra l’altro capitò proprio perché mi misi di mezzo per difendere un arbitro: fu
a San Benedetto, io ero col Ravenna, in campo entrò una persona, era un inserviente: andò verso l’arbitro e allora io mi frapposi, presi anche un pugno quella volta. Lì per lì venni espulso, ma il commissario di campo aveva visto ogni cosa e così invece delle due giornate di squalifica me ne dettero solo una”. “È vero, sento sempre dire e tutti continuano a farlo che la C è cambiata rispetto a prima, che un tempo era più forte, c’era più qualità. A me invece pare che non sia così, che insomma quella di adesso sia tutto sommato la stessa di un tempo. Quest’anno siamo nel girone sud, ne sto incontrando parecchi di giocatori che hanno giocato in categoria superiori e vedo bene quanta qualità sappiano mettere sul campo. Quel che è cambiato rispetto a prima è forse la situazione contingente che c’è attorno al calcio, in particolare nel mondo del lavoro; tante le aziende in difficoltà e così non ci sono soldi da investire nel mondo del calcio. Da qui la crisi di tante società, questo sì come detto a me pare diverso rispetto a prima”. “Di anni adesso ne ho 36, naturalmente a quel che farò dopo comincio a pensarci. Intanto proprio in prospettiva del domani, una prima decisione l’ho presa ed è stata quella di stabilirmi a Ferrara. È stata una decisione di famiglia, le bambine che cominciano ad aver bisogno di una loro stabilità, avere insomma una casa fissa, un momento di stop insomma. L’intenzione che ho è intanto di continuare a giocare, poi non so se il mio futuro sarà o meno dentro il calcio, non lo so, dipenderà anche da quello che Ferrara potrà offrirmi, anche come città intendo, al di fuori del pallone”.
La scheda Luca Capecchi, rappresentante Aic della Spal, è nato a Imola (Bo) nell’agosto del 1974. Sposato, due figlie (“una di 8, l’altra quasi 5”), ha avuto modo nella sua carriera di giocare in tutte le categorie professionistiche, dalla A alla C2 (o Seconda Divisione come la si chiama adesso). Ecco nel dettaglio tutta la sua carriera:
2009
Spal
C1B
33
2007 gen
Cagliari
A
1
2006
Ravenna
C1B
32
2004
Ravenna
C2B
38
2003
Sora
C1B
18
2001
Cittadella
B
26
1999
Cittadella
C1A
17
1997
Cittadella
C2A
0
1995
BaraccaLugo
C2
5
1993
BaraccaLugo
C2
13
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Io e il calcio
l’intervista
Rossano Galtarossa, 5 olimpiadi e 4 medaglie
Cinque Olimpiadi, facendo un semplice conto, significano venti anni e passa di eccellenza sportiva, un traguardo straordinario che già da solo sottolinea da una parte la qualità dell’atleta, dall’altra la dedizione con cui davvero per una vita abbia saputo applicarsi e migliorarsi. Rossano Galtarossa, canottiere padovano, è uno dei pochissimi atleti (nel mondo e nella storia) che questo traguardo l’abbiano saputo tagliare, con una partecipazione a livello di Olimpiadi (tanto per restare a questo livello agonistico, per non così parlare di Mondiali e di altri innumerevoli appuntamenti nazionali e internazionali) in cui ha saputo sempre essere protagonista assoluto tanto che il “peggior” risultato (pensa te, all’Olimpiade!) è il quarto posto ad Atlanta 1996. Tra un paio d’anni ecco Londra 2012, Galtarossa avrà 40 anni e chissà se riuscirà a issarsi a quota 6. Già dopo Atene 2004 pareva avesse deciso di dire stop, poi era invece nata l’operazione-Pechino che aveva pure portato un’altra medaglia, stavolta d’argento, sempre nella specialità del 4 di coppia. Adesso dunque Londra 2012 si sta facendosi più vicina e nel cuore e nella testa di sicuro qualcosa (di più) gli si sta muovendo.
“S
ì, il calcio l’ho giocato anch’io da bambino, in strada, con gli amici però non l’ho mai fatto in una squadra, è stato il nuoto quello che con cui ho proprio iniziato, poi c’è stato il basket. Ero cresciuto molto in fretta, ero pivot, ma non giocavo poi molto, non ero ancora troppo coordinato e fu allora un mio insegnante di educazione fisica a far notare ai miei genitori questo mio sviluppo disarmonico. Mio padre mi portò così al Cus Padova (Centro Universitario Sportivo; n.d.r.): ricordo la scena, noi due a leggere l’elenco degli sport che proponevano. È stato così che ho cominciato con il canottaggio, era gennaio e abituato al caldo della palestra è stata dura, ci si cambiava in pratica sotto una tettoia, la doccia andavamo a farla da un’altra parte, da quelli del tennis”. “La prima gara è stata alla Fantozzi. Risento ancora il mio allenatore di quel tempo, con quel suo vocione, urlarmi qualcosa dall’argine ed io che quando mancano 100 metri al traguardo vado a finire proprio addosso all’argine: andavo storto, poi ho imparato. La presi bene, quando ci penso mi fa ancora ridere: è stato lì che si è acceso l’entusiasmo. Con la scuola ero arrivato alla prima superiore, dovevo studiare di più e ho lasciato la pallacanestro: mi facevano giocare poco e poco mi divertivo. Non è mai stato uno che ha esagerato con
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La scheda Rossano Galtarossa, luglio 1972, è nato a Padova e col canottaggio ha cominciato a 12 anni con il Cus Padova, passando poi, all’indomani delle Olimpiadi di Barcellona, alla Canottieri Padova. Ha partecipato sinora a cinque Olimpiadi vincendo il bronzo a Barcellona (92), l’oro a Sidney (2000) e l’argento a Pechino (2008) nel 4 di coppia (col quarto posto ad Atlanta ’96) e il bronzo nel doppio ad Atene 2004. A livello di Campionati Mondiali assoluti ha conquistato ben 10 medaglie e per cinque volte (uno da junior), sempre col 4 di coppia, è stato campione del mondo. Sposato con Elisa, da pochi mesi è papà di Adele.
l’intervista
i complimenti quel mio allenatore, ma vedeva che ci mettevo poco a imparare il gesto tecnico, mi veniva automatico e aveva visto insomma che avevo predisposizione. Il primo titolo italiano, under 16, l’ho vinto col singolo nel 1988 ma già l’anno prima c’erano i segnali: nelle eliminatorie capitavo sempre con i 3-4 più forti di me, per questo non arrivavo mai in finale”. “Allo stadio ci vado pochissimo, in televisione invece le partite le guardo, quelle importanti, tipo tra l’Inter e il Barcellona o quelle della nostra Nazionale, i Mondiali. Non sono proprio un tifoso però, non certo sfegatato ed anche qui col Padova Calcio niente di particolare, solo la curiosità di sapere che fa la squadra della mia città. Sul fatto poi che sui giornali le notizie del canottaggio le devi cercare dopo pagine e pagine dedicate al calcio, ormai non ci faccio più caso, io comincio sempre all’incontrario a sfogliarli; quel che invece ancora a volte mi dà un po’ di fastidio è che nemmeno quando si raggiunge un risultato davvero importante si “guadagnano posizioni”. No, ancora il calcio viene prima e devi arrivare fin dopo la serie C e anche i dilettanti per leggere qualcosa di noi, ecco sarebbero occasioni queste in cui si potrebbe anche cambiare no?”
“È vero, lì in televisione si vede la gara, tutto dura pochi minuti ma dietro me-
diamente ci sono 25-30 ore di allenamento la settimana, suddivise in 12-13 sedute. Fatto come l’ho sempre fatto, il canottaggio certamente è stato per me un lavoro, per l’impegno che mi ha sempre richiesto, sette giorni su sette. Comunque ricco di emozioni, difficilmente paragonabile credo ad altro tipo di professioni. Quando però qualcuno mi dice “beato te che fai sport”, io anche rispondo che venga pure con me una settimana, vediamo poi cosa ne dice. In effetti una delle prime domande che sempre mi hanno fatto nelle interviste è quella sui sacrifici, su quanto sarà duro il canottaggio. Chissà poi perché viene visto così, a me pare che le persone che devono stare in tangenziale alle cinque di mattina per andare a lavorare, quelle sì fanno sacrifici o magari i tanti che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, quelli sì sono problemi”. “Se devo ricordare una gara in particolare, allora penso alle Olimpiadi in Australia, a Sidney. E non tanto e non solo per l’oro ma proprio perché lì ogni cosa andò alla grande, ero proprio in forma, tutto bello, mi sono rimasti dentro i colori, la natura. Lì poi mi sono fermato con mia moglie anche per un mese dopo, facendo in pratica il viaggio di nozze che prima non avevamo potuto fare. No, da atleta fai fatica a fare il turista; ricordo a Pechino, c’è stato un giorno che ci hanno portato a visitare la Città Proibita e quel che più mi interessava in quel momento era il caldo che c’era, di questo ero preoccupato, che magari non mi debilitasse: preferivo insomma stare concentrato sulla gara”. “In effetti l’idea della sesta olimpiade, di Londra 2012, ce l’ho dentro. Sto cercando adesso di capire se sarà possibile ricreare quella situazione di supporto che già mi ha permesso di partecipare a
Pechino 2008, pur mantenendo il posto di lavoro alla Canottieri Padova. Se sto ancora una volta pensando di tornare è anche perchè questo sport sa darmi delle emozioni che sono persino difficili da spiegare, anche a raccontarle non ce la fai. Certo che fai fatica, magari il sorriso non ce l’hai sempre ma è una bella cosa il canottaggio. C’è sofferenza fisica, poco da fare; ci deve essere perchè per migliorarsi bisogna lavorare in situazioni di disagio fisiologico e dunque conta tanto la testa. E ci vuole carattere quando senti la vocina dentro di te che ti dice di lasciar perdere, dai. La gara che dura sui sei minuti e gli allenamenti invece durano ore, finito uno sotto con un altro, ancora e ancora: ecco perchè talvolta è davvero dura”. “Penso alla visibilità che un atleta ha quando gareggia, a tutti gli effetti positivi che ci sono. Come positivo è l’indotto che porta con sé una medaglia e ci sono anche le emozioni, anche quelle fanno sì che in tanti poi si avvicinino alla pratica sportiva. E proprio ai giovani mi piacerebbe intanto dire di fare sport per divertimento, puntando giusto a fare esperienze nuove, senza pensare al campione e a tutta quella enfatizzazione del successo che adesso c’è. Direi loro poi che il canottaggio è uno sport completo, fa davvero bene alla salute; è efficace e pure formativo anche perchè quando sei in acqua non ci sono scorciatoie: c’è un traguardo e lì devi arrivare”.
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segreteria
di Diego Murari
Uno per tutti, tutti per Unico1
In viaggio
con Diego/17 Continua con una puntata questa nostra rubrica dedicata e pure affidata a Diego Murari. Della storia di Diego ormai sappiamo già tutto avendo avuto modo di scrivere più volte qui sul Calciatore, come pure della sua straordinaria volontà, del suo essere insomma agonista pur nella malattia che lo ha colpito, anche pensando “a tutti coloro che saranno in futuro costretti a confrontarsi con la mia stessa patologia”. Uno spazio questo con cui speriamo vengano magari anche stimolate delle iniziative che aiutino a veicolare ancor più il marchio “Unico 1”.
Ciao ragazzi, ciao a tutti voi meravigliosi e prodi marinai. Eccoci qua ancora una volta a issare le vele, pronti a partire tutti insieme per un altro viaggio, un’altra isola, un’altra meta e per me un’altra grandissima occasione per tentare in qualche modo di dirvi grazie. Grazie di essere dei veri numeri 1 e grazie perché mi ascoltate, mi parlate, mi leggete. Grazie dal cuore cari campioni, grazie dal mio cuore. La mia stagione continua Ormai anche questa stagione per voi sta terminando; il vostro campionato alla fine, le partite vinte, le gioie, le fatiche. Tra di voi la felicità di chi avrà vinto il campionato, lo scudetto, la promozione sudata sino all’ultimo istante di gioco, la qualificazione per le Coppe europee, la salvezza; le lacrime di chi sarà stato protagonista nel suo campionato, nella sua amata squadra, portando con onore e rispetto i colori della propria divisa e non importa in quale categoria, né tantomeno se a Nord o a Sud. Cari campioni per voi stanno ora per iniziare le meritate vacanze finalmente assieme alle vostre preziose famiglie; ognuno in località vicine o lontane, dove l’unico vostro desiderio sarà la serenità, la gioia e dove per un po’ di tempo lo spogliatoio e il sudore saranno soltanto un ricordo. Io con una lacrima vi chiedo scusa se trovo il coraggio di chiedervi una piccola ma per me immensa cosa: non dimen-
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ticatemi. Vi prego stupendi marinai, non dimenticatemi perché io piccolo uomo tra di voi non potrò fermarmi perché il mio campionato durissimo, le mie partite, la mia Coppa dovrò continuamente giocarmela giorno dopo giorno, anche con un grande avversario che qualche volta si chiama morte. Sì ragazzi, il mio campionato non lo farò finire così. Lotterò, combatterò come un fiero leone, degno di sentirmi un vero campione come voi. So che sarà difficile, duro, piene di sofferenze e denso di dolori intensi; so
Qui sopra, Diego insieme a Fabio Grosso difensore della Juventus e della Nazionale che si appresta a difendere il titolo di Campione del Mondo in Sudafrica.
anche che gli spalti saranno vuoti intorno a me, che la paura mi stringerà il petto e che il mio cuore griderà paura in ogni gol subito, o ogni volta
Tanti gli sms per Diego
Sono come “vitamine” … tu hai noi grande uomo, i tuoi amici nessuno mai te li può togliere / … sento che stai soffrendo e il tuo cuore diventa ancora più grande; oggi ti porterò in campo con me e non ti deluderò amico mio / … io con te come amico non posso mollare mai. Diego sei il mio esempio e io con te lotterò per vincere per te, per me, numero 1 / … sono con te nella tua battaglia, insieme per vincere, non sei solo amico caro / … ho solo voglia i venire da te, di stringerti la mano, di esserti vicino e di abbracciarti perché grazie a te non si molla,
mai / … preparati grande amico, per il prossimo ritiro devi essere pronto, sei uno di noi / … grazie amico mio perché so che ce la farai. Grazie perché tu sei un grande e ora sei parte di me / … grande Diego, sei forte e la tua Champions è la tua vita. Poi insieme festeggeremo la tua vittoria, non mollare numero 1 / … ciao amico di grandi battaglie, chi come te sa lottare è il nostro grande esempio. Sei in panchina con me, sei uno di noi / … al più grande capitano, al più nobile dei guerrieri il mio grazie di darmi forza.
Per chi vuole saperne di più che il mio arbitro fischierà un fallo o peggio se vedrò la sua mano estrarre quel cartellino e guardare fisso i miei occhi: in quei pochi istanti so che io dovrò respirare tutta la mia vita, tutte le mie emozioni che voi mi avete donato, la mia mamma, il mio babbo... e poi chiuderò gli occhi, penserò a voi e aspetterò in quello stadio buio e vuoto il risultato. Ecco, eroi del mio cuore, io ogni giorno lo vivrò così ed è per questo che con tutta la mia umiltà vi ho chiesto un pensiero per me, perché se anche voi numeri 1 sarete lontani in qualche parte del mondo io non smetterò mai di pensare a voi, di parlarvi, di ascoltarvi. Sì, proprio così marinai, vi porterò nelle mie preghiere di ogni giorno. Farete parte dei miei sogni e tra le lacrime cercherò la vostra mano ogni volta che entrerò in campo per giocarmi la partita della vita. Perché anche per me, come per voi capitani coraggiosi, esiste la partita dello scudetto o della salvezza; solo che per me la sconfitta può regalarmi l’ultima emozione, l’ultimo respiro e per sempre la fine dei sogni. Voglia di mare Non mollerò ragazzi, questo è ciò che mi avete insegnato; cercherò di conservare i vostri pensieri, le vostre azioni e porterò nel mio cuore ogni emozione che in questi mesi mi avete regalato, senza mai nulla chiedere in cambio. Aspetterò in silenzio, sognerò il profumo del mare, quel mare che mi manca tanto: da quanto tempo lo sogno ragazzi! Se solo potessi, prenderei tra le mie braccia ogni bambino meraviglioso e ogni mio compagno di squadra di questi lettini; li prenderei tutti in braccio e li porterei tutti quanti insieme un giorno al mare. In quella
bianca e splendida spiaggia, ognuno respirerebbe la gioia e il sorriso, con i bambini liberi di correre e giocare a calcio tra di loro, maschietti e femminucce, poco importa. Una cosa è certa: quanti momenti speciali vivrebbero e quanti sogni realizzerei, quanta felicità leggerei in tutti i loro occhi, quanta voglia di vivere. Se solo potessi miei splendidi campioni, se solo potessi regalare per un solo momento ciò che voi mi trasmettete, sono certo che un giorno seppur lontano riuscirò a rivedere quel mare che mi manca tanto. Nel frattempo sto iniziando a piangere e butto l’ancora. Vi prego, vi prego dal cuore di essere felici, di scusarmi di ogni mio essere un disturbo e vi prometto che se il mio Dio e se la mia amata Associazione Calciatori mi terranno stretti al loro fianco, io farò ogni sforzo per esserci ancora, per parlarvi ancora e per sognare di essere un unico e grande campione come ognuno di voi. Grazie a tutti voi meravigliosi cuori. Grazie perché siete delle persone speciali, grazie perché avete donato a me la fortuna di conoscervi e ancora grazie a voi della meravigliosa magia che avete fatto: mi avete ridato la vita, già, la mia vita. Perdonatemi perché io vi voglio bene. Un immenso e particolare saluto al team femminile del Bardolino Calcio che insieme a voi mi ha tenuto compagnia in questo nostro lungo viaggio e ancora per finire un abbraccio a Marianna Hoffer e al suo team, Olbia Calcio e a tutti quei ragazzi fantastici che anche se meno famosi di voi, militando nei campionati dilettanti, mi dimostrano giorno dopo giorno di essere dei veri e preziosi numeri 1. Grazie ragazzi, grazie di essere dei
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www.unico1.it è già in linea da qualche tempo e racconta la sua storia, la sua vicenda, contiene una ricca galleria fotografica, la rassegna stampa con ritagli di articoli sul suo caso e una pagina da cui si può spedire una e-mail. Anche un breve messaggio di solidarietà è importante per Diego che non smette mai di insistere sul fatto che chi lo sostiene, in qualunque modo, lo aiuta a restare attaccato alla vita. Qualche tempo fa, in un’intervista pubblicata su questa rivista, Diego ci preannunciò la sua intenzione di avviare un’iniziativa di solidarietà a favore dell’infanzia. Il nome era già pronto: Unico1, con riferimento al tradizionale numero di maglia del portiere. Ora l’iniziativa si è concretizzata in una fondazione Onlus grazie all’aiuto di diversi calciatori, e di altri sportivi, ed è stata lanciata una linea di abbigliamento sportivo col marchio Unico1, il ricavato della cui vendita sarà utilizzato per finanziare la Onlus. campioni nel cuore e nella vita. Infine vi saluto tutti, chiedendovi un ultimo ma per me importante desiderio. Un grande applauso all’Associazione Italiana Calciatori, al presidente Sergio Campana, al segretario generale Gianni Grazioli, per essere in ogni momento a vostro fianco in modo che giorno dopo giorno il calcio sia lo sport più bello e leale. E ora ciao a tutti voi campioni. Ciao ai vostri cuori, ciao ragazzi, ciao numeri 1. Ciao tra le mie lacrime. E ora tutti insieme tifiamo ITALIA! “FORZA AZZURRI”, “FORZA ITALIA”, GRAZIE DEI SOGNI A TUTTI VOI. Io ci sono sempre allo 339.1082481.
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ha scritto per noi di Alessandro Comi
Enrico Malatesta, portiere del Como
Un centauro in difesa
della porta lariana Estremo difensore del Como da ormai 2 stagioni, Enrico Malatesta è nato il 25 marzo del 1976 a Milano. Portiere potente dal buon fisico (alto 184 cm x 80 kg), ottimo tra i pali, è considerato uno tra i migliori del suo ruolo grazie anche a quella dose di tipica “spericolatezza” che certo non guasta. In passato ha vestito le maglie della Pro Sesto per 4 anni, Alessandria per 3 stagioni, Legnano per 5 stagioni e Pro Vercelli un solo anno, collezionando ben 3 promozioni dalla serie C2 alla C1 con Alessandria, Legnano e Como. Quest’anno poi, con i lariani, ha ottenuto una difficile salvezza arrivata proprio all’ultima giornata con la vittoria del derby contro il Lecco.
Raccontaci com’è andata questa tua seconda stagione in riva al Lario. “Qui a Como mi trovo molto bene: dopo la fantastica stagione scorsa che ci ha visto promossi in Prima Divisione, quest’anno è stato piuttosto
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tribolato e abbiamo faticato un po’ per raggiungere la salvezza. C’è comunque da sottolineare che la società è seria, conosco bene il presidente Antonio Di Bari che da Legnano mi ha portato qui. E poi la squadra è davvero un ottimo gruppo: siamo riusciti a trovare l’amalgama giusta nel girone di ritorno grazie a qualche innesto mirato, e dopo un girone d’andata decisamente sotto tono a causa di tanti infortuni, ci siamo salvati con pieno merito. E che dire infine del pubblico: tifosi e una curva come quella comasca ti fan venire voglia di giocare alla grande, sono davvero il dodicesimo giocatore in campo”. Una carriera lunghissima la tua, immagino piena di soddisfazioni. “Certamente: metterei davanti a tutto le promozioni che ho centrato, tutte dalla C2 alla C1. A Legnano una promozione diretta 4 anni fa, prima nel 2000 ad Alessandria finale a Reggio Emilia contro il Prato, partita unica, vincemmo 3 a 2, e poi la promozione l’anno scorso col Como contro la mia ex-squadra Alessandria quando agli spareggi dei playoff ci imponemmo 2 a 1 in casa e espugnammo il “Moccagatta” per 2 a 0”.
Qualche rammarico? “Forse una piccola delusione fu non essere stato confermato a Legnano dopo la promozione. Ci fu un cambio societario e scelsero un altro portiere; dopo 5 anni in maglia lilla ci tenevo a rimanere, ma purtroppo non andò come mi aspettavo”. Per il tuo futuro cosa vedi? “Sinceramente non ci ho ancora pensato, vivo alla giornata anche se mi piacerebbe avere a che fare con i giovani, magari diventare allenatore dei portieri per bambini o nel settore giovanile”. Hai un hobby o una passione particolare? “Tra i miei hobbies c’è prima di tutto una grande passione per le moto e nel tempo libero mi piace sfoggiare la mia Harley Davidson. Inoltre mi piace anche fare snowboard ma sia le moto che quest’ultima disciplina sono molto pericolose per la mia professione e quindi le pratico poco, o con molta attenzione, per evitare facili infortuni”.
amarcord
La partita che non dimentico
Mi ritorni in mente…
Gennaro Del Vecchio (Catania) “Te ne dico due, una positiva e una negativa. Quella positiva è per la conquista della serie B, ultima di campionato a Padova, loro poi che avevano ancora un po’ di speranze di entrare nei playoff, noi avanti di un punto sul Sassuolo: si doveva vincere per forza e si sa quanto è dura. Una settimana lunga, in testa i sacrifici di tutto un anno, in 3.500 da Grosseto e abbiamo poi vinto, 1 a 0 e quando siamo tornati erano in 13.000 ad aspettarci: sia la partita che un po’ tutta quella giornata, è un ricordo indimenticabile. Quella negativa è invece la semifinale playoff contro il Livorno, stavolta valeva la serie A. Eravamo partiti in effetti con altri obiettivi, ma le giornate passavano e noi c’eravamo sempre. Nel confronto sembravamo spacciati ma intanto all’andata, da noi, vincemmo 2 a 0; da loro reggemmo sino all’1 a 1 (perdevamo e poi avevamo anche pareggia-
to), poi sempre nel primo tempo, rigore per loro e uno di noi espulso: 2 a 1 per loro. Quel gol ci scaricò, nel secondo tempo altri tre espulsi, finimmo in sette, 4 a 1 per loro e nella
delusione, la cosa bella che ricordo sono gli applausi alla fine dei nostri tifosi, erano in 4.000 quella volta: ci applaudirono comunque”. Mirko Garaffoni (Giulianova) “Ce ne sono due, dai. La prima è una semifinale playoff con la Salernitana, l’andata, stiamo perdendo 2 a 0, loro
lì che ci schiacciano e sbagliano pure l’occasione per andare sul 3 a 0. A 5’ dalla fine, rigore per noi; voleva batterlo Dante Lopez ma il rigorista della squadra ero io, mettici anche che ero il vice capitano: insomma l’ho tirato e ho fatto gol, era la speranza per il ritorno (dove poi abbiamo vinto e ho rifatto gol). La seconda è una di quest’anno, Bari-Juventus, l’unica fin qui che ho giocato. E unica volta che mio padre è venuto sino a Bari per vedere una partita e guarda che tutto era stato prenotato da mesi, è stata proprio una coincidenza che io fossi in campo. Comunque sia ho anche fatto bene, abbiamo vinto per 3 a 1: m’è rimasto dentro sì l’abbraccio dei compagni che erano contenti per me ma soprattutto lo sguardo di mio padre, quel suo modo silenzioso di dirmi che era orgoglioso di me, cose che magari non ti senti mai dire ma che poi, quando capitano, sia pure sia stato solo uno sguardo, valgono più di mille parole. Sì, ricordo che mi sono anche emozionato in quel momento”.
Maurizio Lanzaro (Reggina) “Potrei magari ricordare partite in cui ho fatto gol, da difensore non capita poi spesso anche se quest’anno sinora ne ho già fatti 9 in campionato, 4 in Champions e qualcuno pure in Nazionale, ma la partita che forse ricordo di più è stata la finale di ritorno per la Coppa Italia. Venivo da un incidente al ginocchio, tre mesi fuori, era proprio la fase finale della Coppa Italia (andata e ritorno) l’obiettivo che mi ero messa in testa fin che recuperavo dall’infortunio. Noi della Torres contro il Bardolino, avevano vinto il campionato, scorrendo i nomi erano certo loro le favorite. All’andata, da loro, avevamo perso per 3 a 2 e il nostro capitano di allora, Pamela Conti che adesso gioca in Spagna, prese l’ammonizione che fece scattare la squalifica. Eravamo contate, l’allenatore me lo disse subito che sarebbe toccata a me, tra l’altro proprio da capitano visto che ero il vice. Così giocai, con tutto quello che avevo fatto proprio per rientrare per la Coppa: vincemmo 1 a 0 e la vincemmo noi insomma quella Coppa Italia. Alla fine ero stanchissima e ricordo che ce la facemmo quel giorno per l’unione del gruppo, solo così potevamo pensare di portare a casa quella vittoria. Fu insomma una grande felicità anche perché devo dire che giocare qui a Sassari è davvero speciale, avverti e vivi un senso di appartenenza che va oltre il campo, con questi colori rossoblu che come si suol dire (ed è così) ti si attaccano alla pelle. Sì, giocare qui è speciale”.
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internet
di Mario Dall’Angelo
I link utili
Solidarietà da Verona
con gli ex gialloblù La responsabilità che deriva dalla fama e dalla ricchezza si concretizza a volte in singoli gesti di solidarietà, altre volte in un costante atteggiamento di attenzione nei confronti di chi ha avuto meno o è stato sfortunato. Nel caso di Franco Nanni, romagnolo classe 1944, difensore del Venezia e del Verona in serie A nella seconda metà del anni ‘60 e i primi ‘70, vale la seconda eventualità. Nanni è dallo scorso inverno il presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Ex Calciatori Hellas Verona. Si tratta di una onlus che vede nel suo consiglio, oltre a Nanni, i vice presidenti Osvaldo Bagnoli, Emiliano Mascetti, Sergio Maddè e i consiglieri Raffaele Castellani, Giorgio Maioli, Renzo Selmo, Giancarlo Savoia, Chicco Guidotti, Sergio Puglisi Maraja, Domenico Penzo, Pietro Fanna, Luigi Sacchetti e Alfredo Bedendo. Recentemente è stato coinvolto anche il consigliere Aic Damiano Tommasi, veronese purosangue. L’Associazione ha lo scopo di sostenere gli ex calciatori dell’Hellas in difficoltà economiche o in precarie condizioni di salute. L’idea è venuta a Nanni dall’analoga organizzazione dei veterani del Barcellona presieduta dal suo amico Ramon Alfonseda, naturalmente un ex calciatore blaugrana. Nanni infatti è di casa in Spagna, dove ha anche conosciuto sua moglie. L’associazione degli ex Barca ha talmente impressionato l’ex difensore da indurlo a proporre la costituzione della nuova Associazione, in primis ad Osvaldo Bagnoli - il mister dello storico scudetto veronese nel 1985 - il quale ha raccolto l’invito con entusiasmo. La onlus ha un sito - excalciatorihellasverona.wordpress.com - nel quale si possono leggere molte informa-
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zioni sull’Associazione e le sue attività. Apprendiamo, tra l’altro, che oltre ad assistere chi abbia indossato almeno per una stagione la maglia gialloblù, sta anche promuovendo eventi pubblici come l’incontro svoltosi a Verona sul tema “Quando l’etica popola lo sport”, al quale hanno preso parte, oltre a campioni del calcio come Tommasi, anche di altre discipline sportive, come Giorgio Rocca e altri. Inoltre, l’Associazione è in prima linea nell’evento celebrativo dello scudetto dell’Hellas Verona nel venticinquennale: una partita allo
stadio Bentegodi tra una formazione di ex Verona - “Gialloblù Superstar” - contro la rappresentativa Nazionale degli attori. Una partita, neanche a dirlo, dalle finalità benefiche. Ma preferiamo che a raccontarci di questa bellissima iniziativa sia direttamente il promotore, Franco Nanni: “Viviamo in una società in cui valori importanti, come la solidarietà, vengono meno progressivamente. Bisogna fare qualcosa”. Però non si può fare di ogni erba un fascio: sono numerosi i calciatori che operano nel sociale. “È vero, infatti tra i nostri abbiamo anche un giovane come Damiano Tommasi, una persona straordinaria”, conferma Nanni. “Del resto, la nostra iniziati-
va è partita da altri che hanno dato l’esempio, i veterani del Barcellona e gli ex Torino, che hanno da molto tempo la loro associazione. Noi eravamo un gruppo di amici che grazie alle stesse idee sulla solidarietà, si è poi saldato con gli ex gialloblù dello scudetto. Oggi stiamo già aiutando diversi ex calciatori che hanno perso il lavoro oppure che hanno qualche grave malattia. Abbiamo trovato diversi medici disposti ad aiutarci senza onorario. Stiamo aiutando anche una ex magazziniera, che ha ottant’anni, pagandole l’affitto. Infatti la nostra onlus è sì nata per sostenere gli ex calciatori, ma siccome la solidarietà non ha colori, siamo pronti a sostenere chi ha bisogno anche al di fuori della cerchia stretta di chi ha giocato a pallone”. Qual è il vostro potenziale bacino d’utenza? “In Italia non lo sappiamo, ma in Europa siamo circa 50.000, secondo le cifre ufficiali dell’Associazione continentale degli ex calciatori, presieduta dal mio amico Alfonseda. Si stima che circa il 20%, cioè 10.000, abbia dei problemi”. È un’onda lunga, se pensiamo che una quarantina d’anni fa i calciatori, in attività o ex, ancora non avevano alcuna tutela. “Abbiamo avuto la fortuna che un ex giocatore in gamba come Sergio Campana accettò, dopo la fine della carriera, di creare l’Associazione Calciatori. Io fui tra i primi ad associarmi. A quei tempi non avevamo davvero nulla, è stato Campana ad ottenere il riconoscimento dei nostri diritti. È bene ricordarlo ai giovani, perché mi sembra che oggi si dia tutto per scontato. Così come è giusto ricordare loro, soprattutto a quelli che giocano nelle serie minori, che il calcio dura una quindicina d’anni e poi inizia la gran parte della vita”.
internet
di Stefano Fontana
Calciatori in rete
Lanzafame e Lucio:
una grande stagione www.lanzafamedavide.it Sito ufficiale per Davide Lanzafame, rapido e longilineo attaccante in forze al Parma. Davide nasce a Torino
il 9 febbraio 1987 da una famiglia di origini siciliana di padre e torinese di madre, e dimostra immediatamente un naturale e genuino talento calcistico. Grazie alle numerose marcature messe a segno, emerge tra i compagni nelle giovanili della Juventus. Veste le maglie di Bari e Palermo, esordisce in Serie A coi rosanero il 30 agosto nella gara esterna contro l’Udinese. Si apre in seguito il capitolo nelle file del Parma, ancora in corso. Il 9 maggio 2010, in JuventusParma, segna la sua prima doppietta in Serie A, contro la squadra in cui cresciuto. Sette giorni dopo mette a segno un’altra doppietta ovvero la sua settima ed ultima rete in campionato, all’ultima giornata contro il Livorno. Il resto storia recente. Questa a grandi linee la biografia calcistica di Davide Lanzafame. L’homepage del suo sito mette in mostra una grafica molto moderna e accattivante, caratterizzata da diverse foto del giocatore. La più grande di queste lo vede in piena azione sul cam-
po avvolto dalle fiamme, simbolo di passione ed energia vitale. I contenuti sono tutti accessibili dalla pagina principale, allineati subito sotto l’intestazione del sito. La sezione biografica molto estesa ed esauriente, raccontata in prima persona da Davide. Non manca un bel forum, attivo e frequentato, ove discutere sul giocatore e le sorti del Parma. Non mancano foto e video, disponibili in grande abbondanza. Non manca una sezione dedicata ai tabellini, molto estesa e di alto valore statistico, e una pagina con la rassegna stampa. Chiudiamo citando la presenza di una sezione news particolarmente attiva ed aggiornata: davvero un ottimo spazio internet, realizzato con cura e ricco di contenuti, da visitare. www.l3lucio.com.br Difensore classe 1978, Lucimar Ferreira da Silva, noto come Lucio, è nato a Brasilia, ed è capitano della nazionale carioca con la quale ha conquistato la Confederation Cup nel 2002. Comincia la sua carriera professionistica nel 1997 con la piccola squadra del Guar. Nello stesso anno viene acquistato dall’Internacional, quindi si trasferisce in Europa con i tedeschi del Bayer Leverkusen, poi con quelli del Bayern Monaco prima di vestire la maglia dell’Inter. Segna la sua prima rete italiana contro il Napoli di testa su un calcio d’angolo, nella gara poi finita 3-1 per i nerazzurri. Il 5 maggio 2010, arriva, il suo primo trofeo in Italia: la Coppa Italia vinta in finale, allo Stadio Olimpico di Roma contro la squadra giallorossa. Il 16 maggio 2010, arriva il secondo trofeo: lo Scudetto conquistato all’ultima giornata. Questa ed altre notizie posso essere lette nella sezione biografica del suo sito. Quest’ultimo redatto completa-
mente in portoghese: sarebbe bello vederne presto una versione tradotta nella nostra lingua, ma la vicinanza tra i due idiomi consente nella maggior parte dei casi una fruizione soddisfacente dei contenuti. Parlando proprio di contenuti, il sito di Lucio è un’autentica miniera d’oro. Nelle sue pagine potrete trovare informazioni di ogni tipo, a partire dalla biografia, un’intervista completa, una pagina dove il giocatore parla della sua spiritualità e della fede cristiana, una scheda tecnica completa e non manca inoltre una pagina dove Lucio raccoglie tutti i dati rispetto ad ogni marcatura messa a segno in carriera. La galleria fotografica è altrettanto esauriente e molto suggestiva. Oltre al campionato italiano, molto spazio
ovviamente è dedicato alla nazionale brasiliana. Il sito è corredato di un rullo per le news aggiornato con tempestività. Non manca inoltre la possibilità di contattare direttamente il giocatore scrivendogli un messaggio. La grafica è molto sobria ed elegante, giocata su toni cupi e rilassanti per gli occhi. Tirando le somme, un sito internet ottimamente realizzato.
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tempo libero
musica
libreria
Rizzoli
Attaccante nato
di Stefano Borgonovo e Alessandro Alciato 200 pagine - € 15,00
Da una parte, un mostro, la SLA, una patologia feroce quanto vigliacca che gradualmente paralizza il corpo, lasciando vigile la mente. Dall’altra, un calciatore che ha fatto una carriera luminosa in serie A, uno che in campo ballava con Roberto Baggio, e ora non può più correre. Tra loro, un duello senza esclusione di colpi, uno scontro fra titani. Lui, Stefano Borgonovo, è un grande guerriero, impermeabile alla rassegnazione, incapace di compatirsi, nato per attaccare. Come quando giocava e vinceva. In questo libro-testimonianza racconta in presa diretta la sua battaglia, da quando il mostro - la Stronza, come la chiama lui - gli ha teso i primi agguati, rendendogli impossibile seguire i suoi adorati ragazzini della Scuola Calcio e rubandogli in gola, una dopo l’altra, tutte le lettere dell’alfabeto fino a ridurlo al mutismo. Con assoluta allergia al perdono, il mostro non si è poi fermato qui: colpito da altri terrificanti fendenti, oggi Borgonovo è in grado di muovere solo le pupille, tanto che ha dettato questo libro attraverso un computer comandato dal suo sguardo. Eppure c’è qualcosa che la Stronza non ha potuto nemmeno scalfire, la mente lucida e la forza d’animo di Stefano. Fra ricordi preziosi del passato di calciatore e riflessioni coraggiose sulla sua realtà attuale, “Attaccante nato” scorre come un potente inno alla vita, nella gioia di amare la propria famiglia, godere dell’amicizia, emozionarsi ancora per un bel gol. Limina
Donne, vodka e gulag
di Marco Iaria – 160 pagine - € 19,90
Una scrupolosa indagine sulla vita del calciatore della nazionale sovietica Eduard Streltsov, campione della Torpedo, celebre squadra di calcio russa, già capocannoniere del campionato nazionale a soli 18 anni. Personaggio scomodo, appena ventenne, viene tacciato di un’accusa infamante: stupro. Condannato a 12 anni in un processo “farsa”, viene mandato in un gulag. Ridotta la pena a cinque anni per volontà di Bresnev, indossa nuovamente la maglia della Torpedo nel 1965 e vince il campionato. Ritiratosi nel 1970 dopo un infortunio, Streltsov fino alla scomparsa, avvenuta nel 1990 per un cancro ai polmoni, insegna calcio ai bambini. Il suo caso viene riesaminato nel 2001 da un comitato composto, fra gli altri, dal campione di scacchi Anatolij Karpov. Si rilevarono diverse anomalie nello svolgimento del processo: testimoni oculari inesistenti o rivelatisi lontani diversi chilometri dal luogo del misfatto, richieste di aiuto della vittima mai comprovate da testimonianze dirette. Il comitato chiese all’autorità russa di riaprire il caso, ma non ci fu nulla da fare. Ancora oggi Streltsov attende una riabilitazione. Limina
Gila è uscito dal gruppo
di Claudio Lenzi – 149 pagine - € 19,90
Alberto Gilardino nasce sotto il segno di Paolo Rossi, ascendente Gigi Riva. Alberto a 25 anni ha già vinto tutto quello che un calciatore può vincere. I suoi gol sono opere d’arte - lo dice il Tar del Lazio, mica la critica - e quando nel 2005 passa dal Parma al Milan si scatenano le curve del Parlamento. Ma un patrimonio può diventare affare di Stato: trionfare al Mondiale non basta, segnare a raffica e alzare i trofei in rossonero nemmeno. Milano non è romantica, Milano contesta e vuole personaggi. Alberto non lo è, non lo è mai stato. Alberto Gilardino esce dal gruppo. Nessuno lo sa, ma c’è una squadra che lo aspetta da dodici anni. “Segna alla Juve e ti ameremo per sempre” gli dicono il giorno in cui arriva a Firenze. Il Gila fa molto di più. Con lui si vola alti, con lui si vola in Europa. Con lui ripensi a Batistuta e Toni. Potente e inquieto, altruista e passionale: un giorno di questi ha scoperto che dal piazzale Michelangelo si vede il Sudafrica. Sembra la fine, è solo l’inizio della storia di un uomo e di un campione. 42
Hole
Nobody’s daughter Attesissimo ritorno per Courtney Love, ribelle regina del rock, mille volte caduta e altre mille rialzatasi, rinascendo sempre dalle proprie ceneri. La ritroviamo indiscussa leader della sua band, le Hole formate nel lontano 1989 ma che oggi di Hole hanno poco o niente perché, a parte lei, non conservano più nessuno della formazione originale. Del resto, dopo il flop da solista, riformare le Hole (stavolta con tutti uomini) era l’unica mossa possibile per la signora Cobain per tornare a mettere la testa fuori dal guscio, e avvalersi della collaborazione di vecchi amici come Billy Corgan (Smashing Pumpkins) e Linda Perry (4 Non Blondes) era la mossa giusta che tutti si aspettavano. Così dopo anni di attesa, litigi, liti e rinvii ecco “Nobody’s Daughter”, quarto album in studio che ha avuto ben cinque anni di “gestazione”. Il risultato, alla fine, è eccellente: un perfetto incontro tra melodie retrò, atmosfere da classico repertorio Hole e una voce ritrovata con melodie ben costruite, ballads alternate a pezzi estremamente ritmici, chitarre a pioggia e testi da pelle d’oca, in cui traspaiono le riflessioni su un amore passato e sulla voglia di ritornare a vivere, percorrendo la strada con qualcuno di importante al proprio fianco. Mai come in questa occasione Courtney, diventata ormai adulta, è tornata alla ribalta con un disco che farà davvero parlare molto di sé, non tanto per gli eccessi o per le stravaganze della nostra protagonista, ma per le canzoni e per l’intensità con cui sono state scritte.
CUD 2010
Foto: Georgie Scott/ActionAid - Grafica: Marco Binelli
CUD 2010
Scheda per la scelta della destinazione dell’8 per mille dell’IRPEF e del 5 per mille de
Da utilizzare esclusivamente nei casi di esonero dalla presentaz
SOSTITUTO D’IMPOSTA
CODICE FISCALE (obbligatorio)
Scheda per la scelta della destinazione dell’8 per mille dell’IRPEF e del 5 per mille dell’Irpef CODICE FISCALE (obbligatorio)
CONTRIBUENTE
Da utilizzare esclusivamente nei casi di esonero dalla presentazione della dic NOME
COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile)
DATI SOSTITUTO D’IMPOSTA DATA DI NASCITA ANAGRAFICI GIORNO MESE
CONTRIBUENTE
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COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA
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COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile)
NOME
DATI LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUE DATA DI NASCITA COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA ANAGRAFICI NON SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO POSSON GIORNO MESE ANNO
SCELTA PER DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF DEVOLVI IL TUO 5 PER MILLE ADLA DESTINAZIONE ACTIONAID
(in CINQ caso LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUELLA DEL NON SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO POSSONO ESSERE ES Stato
Chiesa cattolica
Unione Chiese cristiane
PER LA DESTINAZIONE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRM La tua dichiarazione dei redditi potrà contribuireSCELTA a cambiare il futuro diDELL’OTTO migliaiaPERdiMILLE bambini e delle Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste valdesi Chiesa Luterana in Italia loro comunità. La tua firma si trasformerà in lotta alla povertà, in ecampagne diEvangelica sensibilizzazione, in Unione Comunità aiuti alle popolazioni colpite da emergenze. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Stato
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chiesa cattolica Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorn
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . Chiesa . . . . Valdese . . . . unione . . . . delle . . .chiese . . .metodiste . . . . . e.valdesi . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. Chiesa . . . . Evangelica . . . . . .Luterana . . . . .in .Italia . . . . . . . . . . . . .Unione . . Comunità . . . . . Ebraiche . . . . .Italiane . . . . . .
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AVVERTENZE esprimere ladel scelta a favore verranno di una delle sette solo istituzioni beneficiarie della quota si precisa chePer i dati personali contribuente utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per la propria firma nel riquadro corrispondente ad una di dette istituzioni. La scelta deve essere fatta AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie della quota dell'otto per La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta non espressa da parte mi de la propria firma nel riquadro corrispondente ad una di dette istituzioni. La scelta deve essere fatta esclusivamente p posta non attribuita è stabilita in sette proporzione alle scelte espresse. Laespressa quota non attribuita spettanteI La mancanza della firma in uno dei riquadri previsti costituisce scelta non da parte del contribuente. tale. posta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. La quota non attribuita spettante alle Assemblee
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tale. SE SI È ESPRESSA LA SCELTA È NECESSARIO APPORRE LA FIRMA ANCHE NELL’APPOSITO RIQU SE SI È ESPRESSA LA SCELTA È NECESSARIO APPORRE LA FIRMA ANCHE NELL’APPOSITO RIQUADRO POSTO
SCELTA LA DESTINAZIONE DESTINAZIONE CINQUE PERDELL’IRPEF MILLE DELL’IRPEF (in cas SCELTAPER PER LA DEL DEL CINQUE PER MILLE (in caso di scelta FIR Sostegno del del volontariato e delle altrealtre organizzazioni non lucrative utilità sociale, Sostegno volontariato e delle organizzazioni non di lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute delle associazioni di promozione sociale e fondazioni che operano nei settori di cui all’art. 10, c. e 1,delle lett a),associazioni del D.Lgs. n. 460 del 1997 riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997 FIRMA
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Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro
5.282.938 3.616.194 1.666.744 24.002 (1.809) 579.443 1.109.494
Abbiamo effettuato il controllo contabile del bilancio di esercizio chiuso al 31.12.2009, ai sensi dell’art. 2409-ter del Codice Civile, la cui redazione compete agli Amministratori, mentre è nostra responsabilità esprimere un giudizio sul bilancio stesso. L’esame sul Bilancio è stato svolto secondo le norme di comportamento degli organi di controllo statuite dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ed in conformità a tali principi abbiamo fatto riferimento alle norme di legge che disciplinano il Bilancio d’esercizio al fine di acquisire ogni elemento utile e necessario per accertare se lo stesso sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Abbiamo proceduto al controllo sulla tenuta della contabilità, al controllo dell’amministrazione ed all’osservanza delle norme di legge e dell’atto costitutivo. Il controllo contabile ha ricompreso l’esame, sulla base delle verifiche a campione, degli elementi probatori a supporto dei saldi e delle informazioni contenute nel Bilancio, nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati. Il procedimento di revisione legale è stato svolto in modo coerente con la dimensione della Società e con il suo assetto organizzativo. In merito ai criteri di valutazione seguiti dagli Amministratori osserviamo quanto segue: • le immobilizzazioni materiali sono state iscritte al costo di acquisto incrementato dei costi accessori;
• gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali e materiali sono stati calcolati in base a piani che tengono conto della residua possibilità di utilizzazione; • i crediti sono iscritti al valore di presunto realizzo mentre i debiti sono esposti al valore nominale; • l’ammontare dei ratei e dei risconti è stato determinato sulla base della competenza temporale. A nostro giudizio il Bilancio in esame nel suo complesso è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria nonché il risultato economico per l’esercizio chiuso al 31.12.2009, in conformità alle norme che disciplinano il Bilancio d’esercizio. Funzione di vigilanza Nel corso dell’esercizio abbiamo vigilato sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione utilizzando, nell’espletamento dell’incarico, i suggerimenti indicati nelle norme di comportamento del Collegio Sindacale raccomandate dai Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Abbiamo verificato, altresì, l’adeguatezza della struttura organizzativa e del relativo funzionamento, non riscontrando, alla luce della documentazione consegnata e delle informazioni ricevute, significative anomalie o manchevolezze dell’attuale assetto organizzativo. Sulla base delle informazioni ottenute dagli Amministratori, inerenti il generale andamento della gestione, la prevedibile evoluzione e le operazioni di maggiore rilievo poste in essere, non emergono azioni non conformi alla legge, allo statuto sociale o manifestamente imprudenti. Sull’adeguatezza ed affidabilità dell’attuale sistema amministrativo – contabile nel rappresentare i fatti della gestione non vi sono osservazioni da formulare. Relativamente al Bilancio d’esercizio chiuso al 31.12.2009, in aggiunta a quanto precede, Vi informiamo di aver vigilato sull’impostazione generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge, per quel che riguarda la sua formazione e struttura ed a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire. Per quanto a nostra conoscenza, gli Amministratori, nella redazione del Bilancio, hanno rispettato il postulato della prudenza e della competenza economica e non hanno derogato alle disposizioni di legge ai sensi dell’art. 2423 c.4 del Codice Civile. Nel corso dell’esercizio, non sono pervenute al Collegio Sindacale denunce ex art. 2408 del Codice Civile. Il Collegio Sindacale, quindi, preso atto delle risultanze del bilancio d’esercizio e non ritenendo di dover formulare obiezioni o rilievi, considerati gli esiti delle verifiche eseguite in corso d’anno, esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio chiuso alla data del 31 dicembre 2009, così come redatto dagli Amministratori, concordando altresì con l’Organo Amministrativo in merito alla proposta di destinazione del risultato economico dell’esercizio. Vicenza lì 8 aprile 2010
Il Collegio Sindacale
A.I.C. Service Srl
Nota integrativa al bilancio chiuso il 31.12.2008 Introduzione alla Nota integrativa Signori Soci, la presente Nota Integrativa costituisce parte integrante del Bilancio al 31/12/2009. Il Bilancio viene redatto in forma abbreviata in quanto non sono stati superati, per due esercizi consecutivi, i limiti previsti dall’art. 2435-bis del Codice Civile. Il Bilancio risulta conforme a quanto previsto dagli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile, ai principi contabili nazionali ed alle interpretazioni fornite dall’Organismo Italiano di Contabilità; esso rappresenta pertanto con chiarezza ed in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società ed il risultato economico dell’esercizio. Il contenuto dello Stato patrimoniale e del Conto economico è quello previsto dagli articoli 2424 e 2425 del Codice Civile. La Nota integrativa, redatta ai sensi dell’art. 2427 del Codice Civile, contiene inoltre tutte le informazioni utili a fornire una corretta interpretazione del Bilancio. CRITERI DI FORMAZIONE Redazione del Bilancio In riferimento a quanto indicato nella parte introduttiva della presente Nota integrativa, si attesta che, ai sensi dell’art. 2423, 3° comma del Codice Civile, qualora le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non siano sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta della situazione aziendale vengono fornite le informazioni complementari ritenute necessarie allo scopo. Non si sono verificati casi eccezionali che abbiano reso necessario il ricorso a deroghe di cui all’art. 2423, comma 4 e all’art. 2423 bis comma 2 Codice Civile. Il Bilancio d’esercizio, così come la presente Nota integrativa, sono stati redatti in unità di Euro secondo quanto disposto dal Codice Civile.
II
Principi di redazione del bilancio La valutazione delle voci di bilancio è avvenuta nel rispetto del principio della prudenza e nella prospettiva di continuazione dell’attività. Conformemente ai principi contabili internazionali e alla regolamentazione comunitaria, nella rappresentazione delle voci dell’attivo e del passivo viene data prevalenza agli aspetti sostanziali rispetto quelli formali. Nella redazione del Bilancio d’esercizio gli oneri e i proventi sono stati iscritti secondo il principio di competenza indipendentemente dal momento della loro manifestazione numeraria. Struttura e contenuto del Prospetto di bilancio Lo Stato patrimoniale, il Conto economico e le informazioni di natura contabile contenute nella presente Nota integrativa sono conformi alle scritture contabili, da cui sono stati direttamente desunti. Nell’esposizione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico non sono stati effettuati raggruppamenti delle voci precedute da numeri arabi, come invece facoltativamente previsto dall’art. 2423 ter del C.C. Per una rappresentazione più chiara delle voci di bilancio non sono state indicate le voci precedute da numeri arabi o lettere minuscole non valorizzate sia per l’esercizio in corso che per l’esercizio precedente. Ai sensi dell’art. 2423 ter del Codice Civile, si precisa che tutte le voci di bilancio sono risultate comparabili con l’esercizio precedente; non vi è stata pertanto necessità di adattare alcuna voce dell’esercizio precedente. Ai sensi dell’art. 2424 del Codice Civile si conferma che non esistono elementi dell’attivo o del passivo che ricadano sotto più voci del prospetto di bilancio.
speciale
CRITERI DI VALUTAZIONE I criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio e nelle rettifiche di valore sono conformi alle disposizioni del Codice Civile. Gli stessi inoltre non sono variati rispetto all’esercizio precedente. Di seguito sono illustrati i più significativi criteri di valutazione adottati nel rispetto delle disposizioni contenute all’art.2426 del Codice Civile, e con particolare riferimento a quelle voci di bilancio per le quali il legislatore ammette diversi criteri di valutazione e di rettifica o per le quali non sono previsti specifici criteri. Immobilizzazioni Le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto e/o di produzione. I costi di produzione non comprendono costi di indiretta imputazione ed oneri finanziari, in quanto non imputabili secondo un criterio oggettivo. Ai sensi e per gli effetti dell’art.10 della legge 19 marzo 1983, N. 72, e così come anche richiamato dalle successive leggi di rivalutazione monetaria, si precisa che per i beni materiali e immateriali tuttora esistenti in patrimonio non è stata mai eseguita alcuna rivalutazione monetaria. Immobilizzazioni Immateriali Le immobilizzazioni immateriali sono iscritte nell’attivo di Stato patrimoniale al costo di acquisto e/o di produzione, e vengono ammortizzate in quote costanti in funzione della loro utilità futura. Il valore delle immobilizzazioni è esposto al netto dei fondi di ammortamento e di svalutazione. Si evidenzia che su tali oneri immobilizzati non è stato necessario operare svalutazioni ex art. 2426 comma 1 n. 3 del Codice Civile. Immobilizzazioni Materiali I cespiti appartenenti alla categoria delle immobilizzazioni materiali sono iscritti in bilancio al costo di acquisto, aumentato degli eventuali oneri accessori sostenuti fino all’entrata in funzione del bene. I criteri di ammortamento delle immobilizzazioni materiali non sono variati rispetto a quelli applicati nell’esercizio precedente. Si evidenzia che non è stato necessario operare svalutazioni ex art. 2426 comma 1 n. 3 del Codice Civile. Immobilizzazioni Finanziarie Riguarda l’esposizione creditoria di c/c improprio verso la controllante. ATTIVO CIRCOLANTE Crediti I crediti sono stati esposti in bilancio al valore nominale che corrisponde al presumibile valore di realizzo. Crediti per imposte anticipate Tra i crediti tributari sono iscritte attività per imposte anticipate per € 28.377 originate da differenze temporanee deducibili nell’esercizio in chiusura; per il dettaglio relativo si rimanda al paragrafo sulla fiscalità differita della presente Nota integrativa. La contabilizzazione delle suddette imposte differite attive è stata effettuata sulla base della ragionevole certezza di conseguire, negli esercizi futuri, utili imponibili.
dell’attivo e del passivo diversa dalle immobilizzazioni la consistenza iniziale, i movimenti dell’esercizio e la correlata consistenza finale. Per una maggiore chiarezza espositiva, la variazione nella consistenza delle voci viene rappresentata in termini assoluti e percentuali. STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO: ATTIVO Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Totale Immobilizzazioni Crediti a breve Crediti a m/l termine Disponibilità liquide Totale attivo circolante Ratei e risconti attivi Totale capitale investito
31.12.2009 34.190 90.033 727.510 851.733 2.055.405 110.069 146.794 2.312.268 124.903 3.288.904
31.12.2008 79.235 118.423 744.494 942.152 1.423.086 159.769 985.060 2.567.915 223.536 3.733.603
PASSIVO Patrimonio netto Fondi per rischi e oneri T.f.r. dipendenti Debiti a breve termine Debiti a m/l termine Ratei e risconti passivi Totale fonti di finanziamento
2.059.826 154.538 218.832 579.190 0 276.518 3.288.904
1.750.331 131.197 215.801 1.285.440 0 350.834 3.733.603
SITUAZIONE ECONOMICA IN SINTESI: Ricavi netti Costi operativi Valore aggiunto Costo del personale Margine operativo lordo (Ebit) Ammortamenti, svalutaz. Accant. Risultato operativo (Ebitda) Proventi diversi e finanziari netti Risultato ordinario Componenti straordinarie nette Risultato prima delle imposte Imposte sul reddito Risultato netto
5.272.865 - 2.672.322 2.600.543 - 811.528 1.789.015 - 132.344 1.656.671 34.075 1.690.746 - 1.809 1.688.937 - 579.443 1.109.494
5.505.337 - 3.252.835 2.252.502 - 837.896 1.414.606 - 160.764 1.253.842 84.259 1.338.101 3.997 1.342.098 - 499.699 842.399
Crediti Desc. CREDITI
Ratei e risconti attivi I ratei e risconti sono stati calcolati sulla base del principio della competenza, mediante la ripartizione dei costi e/o ricavi comuni a due esercizi. FONDI PER RISCHI E ONERI Imposte differite Non è stato effettuato alcuno stanziamento per le imposte differite passive, in quanto si ritiene che le differenze temporanee tra onere fiscale teorico ed onere fiscale effettivo siano di importo irrilevante rispetto al reddito imponibile complessivo. Trattamento di Fine Rapporto Il TFR è stato calcolato conformemente a quanto previsto dall’art. 2120 del Codice Civile, tenuto conto delle disposizioni legislative e delle specificità dei contratti e delle categorie professionali, e comprende le quote annue maturate e le rivalutazioni effettuate sulla base dei coefficienti ISTAT. L’ammontare del fondo è rilevato al netto degli acconti erogati e delle quote utilizzate per le cessazioni del rapporto di lavoro intervenute nel corso dell’esercizio e rappresenta il debito certo nei confronti dei lavoratori dipendenti alla data di chiusura del bilancio.
Desc. CREDITI Totale
Increm.
1.498.647 1.498.647
Ratei e Risconti passivi I ratei e risconti sono stati calcolati sulla base del principio della competenza, mediante la ripartizione dei costi e/o ricavi comuni a due esercizi.
Disp. Liquide
Desc.
Desc. Disp. Liquide Totale
Dettaglio
Consist. iniziale
Increm.
Increm.
- 240.000 285.708 - 3.905.572 1.388.373 - 632.950 8.150 13.350 269 - 2.206 2.578 - 20.289 3.499 - 34.200 109.800 - 113.768 260.852 5.741 - 5.458 11.088 - 736.034 61.418 - 84.933 - 4.345 28.377 693624 162 693- 84.933 5.709.338 2.165.474
Spost. dalla voce 84.933 84.933
Decrem.
Consist. finale
5.709.338 5.709.338
Spost. Spost. nella dalla voce voce
Banca c/c 984.147 4.454.790 Posta c/c 590 45.659 Cassa contanti 323 85.281 Arrotondam. Totale 985.060 4.585.730 Consist. iniziale
Spost. Spost. Variaz. Variaz. nella dalla Decrem. Consist. finale assoluta % voce voce
285.708 4.905.312 612.950 4.578 16.271 6.000 264.077 907 3.200 337.308 1.479 24.000 6.461.791
Spost. nella voce 6.461.791 6936.461.791 693-
Consist. iniziale
Disponibilità liquide
Variazione consistenza altre voci dell’attivo e del passivo Con riferimento all’esercizio in chiusura, e in ossequio a quanto disposto dall’art. 2427, comma 1, n. 4 del Codice Civile, nei seguenti prospetti vengono illustrati per ciascuna voce
Increm.
Fatture da emettere a clienti terzi 240.000 Clienti terzi Italia 388.633 Clienti terzi Estero 20.000 Finanziamenti attivi a terzi 21.500 Depositi cauzionali per utenze 269 Anticipi in c/retribuzione 206 Anticipi in c/spese 7.517 Prestiti a dipendenti 138.000 Iva su acquisti Iva su vendite Erario c/liquidazione Iva 110.543 Ritenute subite su interessi attivi 4.834 Erario c/crediti d'imposta vari 13.346 Erario c/acconti IRES 460.144 Erario c/acconti IRAP 84.933 Crediti per imposte anticipate 32.722 INAIL dipendenti/collaboratori Fondo svalutaz. crediti verso clienti 24.000Totale 1.498.647
Debiti I debiti sono esposti in bilancio al loro valore nominale, eventualmente rettificato in occasione di successive variazioni.
Riduzione di valore delle Immobilizzazioni Le immobilizzazioni materiali e immateriali sono state sistematicamente ammortizzate tenendo conto della residua possibilità di utilizzo, come evidenziato in precedenza. Si ritiene che non sussistano i presupposti per la riduzione di valore delle immobilizzazioni iscritte in bilancio.
Consist. iniziale
Dettaglio
-
Decrem.
2.165.474 2.165.474 Consist. finale
45.708 999.740 20.0008.1502.372 4.01828.200150.309 4.8342.258398.72684.9334.345162 24.000 666.827
Variaz. assoluta 666.827 666.827
19 257 100381.151 5320136 100178710013100-
Variaz. % 44 44
Variaz. Variaz. assoluta %
- 5.301.582 37.339 85.076
137.355 846.792868.910 8.320 1.410 528 205 63 1 - 5.423.996 146.794 838.267-
-
Spost. Spost. dalla nella voce voce
Decrem.
Consist. finale
Variaz. Variaz. assoluta %
985.060 4.585.730
-
-
5.423.996
146.794 838.266-
85-
985.060 4.585.730
-
-
5.423.996
146.794 838.266-
85-
III
speciale
Ratei e Risconti attivi Desc. Ratei e risconti attivi
Spost. Spost. Increm. nella dalla Decrem. voce voce
Consist. iniziale
Dettaglio
Ratei attivi Risconti attivi Totale
204.660 102.055 18.876 18.890 223.536 120.945
-
Consist. finale
- 200.702 - 18.876 - 219.578
INPS dipendenti 37.242 175.638 INPS collaboratori 11.496 57.373 INAIL dipendenti/ 693 collaboratori Enti previdenziali e 7.441 52.238 assistenziali vari Debiti v/ammini4.953 196.499 stratori Debiti v/collabo- 52.865 ratori Personale c/ 376.849 retribuzioni Personale c/ 48 arrotondamenti Dipendenti c/retri65.647 67.927 buzioni differite Arrotondamento Totale 1.201.232 4.661.151 84.933-
Variaz. Variaz. assoluta %
106.013 18.890 124.903
98.64714 98.633-
48-
Spost. Spost. Variaz. Variaz. nella dalla Decrem. Consist. finale assoluta % voce voce 223.536 120.945 - 219.578 124.903 98.63344223.536 120.945 - 219.578 124.903 98.63344-
Consist. iniziale
Descrizione Ratei e risconti attivi Totale
Increm.
Patrimonio Netto Desc.
Dettaglio
Capitale
Capitale sociale Totale
Riserva legale
Riserva straordinaria
Riserva legale (con utili fino al 2007) Totale Riserva straordinaria Arrot. Totale
Spost. Spost. Increm. nella dalla Decrem. Consist. finale voce voce
Consist. iniziale
Variaz. assoluta
Variaz. %
500.000
-
-
-
-
500.000
-
500.000
-
-
-
-
500.000
-
Desc. -
100.000
-
-
-
-
100.000
-
100.000
-
-
-
-
100.000
-
307.934 42.399
-
307.934 42.399
-
-
-
-
350.333
-
1350.332
42.399
-
Capitale Riserva legale Riserva straordinaria Totale
100.000
-
-
-
-
100.000
-
-
307.934 42.399
-
-
-
1-
350.332
42.398
14
907.934 42.399
-
-
-
1-
950.332
42.398
5
Fondi per rischi e oneri Descrizione Fondi per rischi e oneri
Dettaglio
Fondo TFM amministratori Totale
Descrizione Fondi per rischi e oneri Totale
Consist. iniziale
Consist. iniziale
Increm.
Spost. Spost. Variaz. Variaz. nella dalla Decrem. Consist. finale assoluta % voce voce
131.197 23.341
-
-
- 154.538 23.341
131.197 23.341
-
-
- 154.538 23.341
nella Spost. Decrem. Consist. Increm. Spost. voce dalla voce finale
18
-
-
- 154.538
23.341
18
-
-
- 154.538
23.341
18
Descrizione Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Totale
Consist. niziale 215.801
Accanton. 39.401
215.801
39.401
36.370 36.370
237.440 18.608218.832
218.832
Debiti Desc. Debiti
IV
Dettaglio Fatture da ricevere da fornitori terzi Fornitori terzi Italia Iva su acquisti Iva su vendite Erario c/riten.su redd.lav.dipend.e assim. Erario c/ritenute su redditi lav. auton. Erario c/IRES Erario c/IRAP Erario c/acconti IRAP
Consist. iniziale
Increm.
121.705
Consist. iniziale
Spost. Spost. Variaz. Variaz. nella dalla Decrem. Consist. finale assoluta % voce voce
-
-
-
376.849
-
-
-
6
2-
2
50-
65.647 67.927
2.280
3
-
1693 5.197.567 579.190 622.041-
Increm.
Spost. Spost. Variaz. Variaz. nella dalla Decrem. Consist. finale assoluta % voce voce
350.834 276.518
-
- 350.834 276.518 74.316-
350.834 276.518
-
- 350.834 276.518 74.316-
Increm.
Spost. nella voce
Spost. dalla voce
Consist. finale
Decrem.
21-
Variaz. assoluta Variaz. %
350.834
276.518
74.316-
21-
-
350.834
276.518
74.316-
21-
Partecipazioni in imprese controllate e collegate Nel presente paragrafo non viene fornito l’elenco delle partecipazioni come richiesto dall’art.2427 n.5 del Codice Civile per assenza di partecipazioni di controllo e /o collegamento. Crediti e debiti distinti per durata residua e Debiti assistiti da garanzie reali Nei seguenti prospetti, distintamente per ciascuna voce, sono indicati i crediti e i debiti sociali con indicazione della loro durata residua, così come richiesto dal Documento OIC n. 1. Crediti distinti per durata residua Descrizione
Italia
CREDITI Importo esigibile entro l'es. successivo Importo esigibile oltre l'es. succ. entro 5 anni Importo esigibile oltre 5 anni
2.165.474 2.055.405 110.069 Italia
DEBITI Importo esigibile entro l'es. successivo Importo esigibile oltre l'es. succ. entro 5 anni Importo esigibile oltre 5 anni
Altri Paesi Resto Resto del UE d'Europa Mondo -
579.190 579.190 -
Altri Paesi Resto Resto del UE d'Europa Mondo -
Operazioni con obbligo di retrocessione a termine La società nel corso dell’ esercizio non ha posto in essere alcuna operazione soggetta all’obbligo di retrocessione a termine. Indicazione analitica delle voci di Patrimonio Netto Nei seguenti prospetti sono analiticamente indicate le voci di patrimonio netto, con specificazione della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi. Composizione del Patrimonio Netto Descrizione Capitale
- 2.653.186 164.048 210.712-
56-
-
-
12-
Totale Riserva straordinaria Totale Varie altre riserve
7.343
122.156
-
-
108.258 21.241 13.898
189
407.205 92.249
469.192 105.906
-
-
745.420 130.977 276.228185.148 13.007 79.242-
6886-
177.832 84.933-
-
1
52.865
-
-
-
1
-
-
374.760 2.442.474 -
92.898
100-
-
40-
-
4.953-
276.518
121.738 72.911 48.794-
8.226-
62
-
276.518
-
299.477 62.276
4.591
201.452
-
350.834
-
291.251
47.647 12.032
100-
350.834
72.944
70.502
693-
Effetti delle variazioni nei cambi valutari Si attesta che non vi sono state variazioni dei cambi valutari verificatesi tra la chiusura dell’esercizio e la data di formazione del bilancio.
Consist. finale
Utilizzi Consist. finale 36.370 218.832 36.370
Ratei e risconti passivi Totale
Risconti passivi Totale
Consist. iniziale
Descrizione
131.197 23.341
Utilizzi
-
-
Debiti distinti per durata residua
Variaz. Variaz. assoluta %
131.197 23.341
Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Descrizione Dettaglio Consist. iniziale Accanton. Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Fondo T.F.R. 234.409 39.401 Anticipi su TFR 18.608Totale 215.801 39.401
-
Increm.
Dettaglio
Ratei e risconti passivi
Desc.
-
693
382
Ratei e Risconti passivi
14
42.399
189.812 23.068 14.17457.164 11.705 209
Spost. Spost. nella dalla Decrem. Consist. finale Variaz. assoluta Variaz. % voce voce 1.201.232 4.661.151 84.933693 5.197.567 579.190 622.042521.201.232 4.661.151 84.933693 5.197.567 579.190 622.04252Consist. iniziale
Descrizione
Spost. Consist. Increm. Spost. Variaz. Variaz. nella dalla Decrem. Arrotond. Consist. iniziale finale assoluta % voce voce 500.000 - 500.000 -
Desc.
Debiti Totale
-
-
Quota Quota Tipo riserva Possibilità di utilizzo disponibile distribuibile
Quota non distribuibile
Capitale
A
500.000 500.000
-
500.000 500.000
Capitale
B
100.000 100.000
-
100.000 100.000
Capitale
A;B;C
350.332 350.332
350.332 350.332
-
Capitale Totale Totale Composizione voci PN 950.332 LEGENDA: "A" aumento di capitale; "B" copertura perdite; "C" distribuzione soci
350.332
600.000
Totale Riserva legale
speciale
Oneri finanziari imputati ai valori iscritti nell’attivo Tutti gli interessi e gli altri oneri finanziari sono stati interamente spesati nell’esercizio. Ai fini dell’art. 2427, c. 1, n. 8 del Codice Civile si attesta quindi che non sussistono capitalizzazioni di oneri finanziari. Proventi da Partecipazioni diversi dai dividendi Non sussistono proventi da partecipazioni di cui all’art. 2425, n. 15 del Codice Civile. Utili e Perdite su cambi Durante l’esercizio sono state realizzate operazioni in valuta tali da comportare la rilevazione di utili o perdite su cambi. Azioni di godimento; Obbligazioni convertibili; Altri Titoli La società non ha emesso alcun titolo o valore simile rientrante nella previsione di cui all’art. 2427 n. 18 codice civile. Il presente paragrafo della nota integrativa non è pertinente in quanto il capitale sociale è suddiviso in quote di partecipazione.
Operazioni con parti correlate Nel corso dell’esercizio sono state poste in essere operazioni con parti correlate; tuttavia, si tratta di operazioni non rilevanti e concluse a condizioni di mercato, pertanto, ai fini della comprensione del bilancio, non si ritiene necessario fornire maggiori dettagli. Accordi non risultanti dallo Stato Patrimoniale Nel corso dell’esercizio non è stato posto in essere alcun accordo non risultante dallo Stato Patrimoniale. Informazioni relative al fair value degli strumenti finanziari Si attesta che non è stato sottoscritto alcun strumento finanziario derivato. Le immobilizzazioni finanziarie presenti in bilancio non sono state iscritte ad un valore superiore al loro “fair value”. Informazioni di cui agli artt.2435 bis c.6 e 2428 c.2 n°3 e 4 del Codice Civile Situazione e movimentazioni delle azioni o quote della società controllante Ai sensi dell’art. 2435-bis e art. 2428, comma 3 nn. 3 e 4 del Codice Civile, si precisa che la società non ha posseduto nel corso dell’esercizio azioni o quote della società controllante.
Altri strumenti finanziari emessi La società non ha emesso altri strumenti finanziari di cui al n. 19 del 1° comma dell’art. 2427 del Codice Civile.
Informativa sull’attività di direzione e coordinamento Ai sensi dell’art. 2497-bis c. 4 del Codice Civile, si attesta che la società non è soggetta all’altrui attività di direzione e coordinamento.
Finanziamenti dei soci La società non ha ricevuto alcun finanziamento da parte dei soci.
Considerazioni finali Signori Soci, alla luce di quanto sopra esposto, l’Organo Amministrativo Vi propone di destinare come segue l’utile d’esercizio: euro 1.100.000 a dividendo soci; euro 9.494 alla riserva straordinaria.
Rivalutazioni monetarie Ai sensi e per gli effetti dell’art. 10 della Legge 19 marzo 1983, n. 72, così come anche richiamato dalle successive leggi di rivalutazione monetaria, si precisa che per i beni tuttora esistenti in patrimonio non è stata eseguita alcuna rivalutazione monetaria. Patrimoni destinati ad uno specifico affare Si attesta che alla data di chiusura del bilancio non sussistono patrimoni destinati ad uno specifico affare di cui al n. 20 del 1° comma dell’art. 2427 del Codice Civile. Finanziamenti destinati ad uno specifico affare Si attesta che alla data di chiusura del bilancio non sussistono finanziamenti destinati ad uno specifico affare di cui al n. 21 del 1° comma dell’art. 2427 del Codice Civile.
Signori Soci, Vi confermiamo che il presente Bilancio, composto da Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società, nonché il risultato economico dell’esercizio e corrisponde alle scritture contabili. Vi invitiamo pertanto ad approvare il progetto di Bilancio al 31/12/2009 unitamente con la proposta di destinazione del risultato d’esercizio, così come predisposto dall’Organo Amministrativo. VICENZA, 26/03/2010
Operazioni di locazione finanziaria La società alla data di chiusura dell’esercizio non ha in corso alcun contratto di leasing finanziario.
Per il Consiglio di Amministrazione Sergio Campana, Presidente
Bilancio A.I.C. Service Srl chiuso il 31.12.2009 Stato Patrimoniale Attivo
Parziali 2009
Totali 2009
Esercizio 2008
B) IMMOBILIZZAZIONI
Stato Patrimoniale Passivo
Parziali 2009
Totali 2009
Esercizio 2008
A) PATRIMONIO NETTO
I - IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
I - Capitale
500.000
500.000
Immobilizzazioni immateriali nette
34.190
79.235
IV - Riserva legale
100.000
100.000
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
34.190
79.235
VII - Altre riserve, distintamente indicate
350.332
II - IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Riserva straordinaria
Immobilizzazioni materiali lorde
758.761
758.885
Fondo ammortamento immobilizzazioni materiali
-668.728
-640.462
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI III - IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (B)
esigibili oltre l'esercizio successivo
110.069
118.423
TOTALE PATRIMONIO NETTO (A)
2.059.826
1.750.331
B) FONDI PER RISCHI E ONERI
154.538
131.197
851.733
942.152
C) TRATT. DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO
218.832
215.801
1.423.086 159.769 2.165.474
1.582.855
146.794
985.060
2.312.268
2.567.915
D) RATEI E RISCONTI Ratei e risconti attivi TOTALE ATTIVO
842.399
744.494
esigibili entro l'esercizio successivo 2.055.405
TOTALE RATEI E RISCONTI (D)
(2) 1.109.494
D) DEBITI
esigibili entro l'esercizio successivo
IV - DISPONIBILITÀ LIQUIDE
Varie altre riserve IX - Utile (perdita) dell'esercizio
90.033
II - CREDITI
TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE (C)
307.932 307.934
727.510
C) ATTIVO CIRCOLANTE
TOTALE CREDITI
350.332
579.190
TOTALE DEBITI (D)
223.536
124.903
223.536
3.288.904
3.733.603
579.190
1.285.440
276.518
350.834
E) RATEI E RISCONTI Ratei e risconti passivi TOTALE RATEI E RISCONTI (E) TOTALE PASSIVO
124.903
1.285.440
esigibili oltre l'esercizio successivo
Conto Economico
Parziali 2009
276.518
350.834
3.288.904
3.733.603
Totali 2009 Esercizio 2008
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
V
speciale
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 5) Altri ricavi e proventi Ricavi e proventi diversi
5.272.865
5.505.337
10.073
32.628
10.073
TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE
32.628 5.282.938
5.537.965
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
d) Proventi diversi dai precedenti da altre imprese
5.280
17) Interessi ed altri oneri finanziari verso altri
7) Costi per servizi 8) Costi per godimento di beni di terzi 9) Costi per il personale
273.706
282.126
2.032.041
2.451.829
39.984
77.542
811.528
837.896
a) Salari e stipendi
599.135
624.420
b) Oneri sociali
172.604
172.709
39.789
40.767
c) Trattamento di fine rapporto 10) Ammortamenti e svalutazioni
132.344
a) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
96.325
b) Ammortamento delle immobilizzazioni materiali
36.019
160.764 79.511 57.253
d) Sval. crediti compresi nell'attivo circolante e delle disp. liquide
24.000
14) Oneri diversi di gestione
326.591
441.338
TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE
3.616.194
4.251.495
Differenza tra valore e costi della produzione (A - B)
1.666.744
1.286.470
24.634
51.897
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 16) Altri proventi finanziari a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni verso imprese controllanti
19.354
31.672
19.354
31.672
20.225 (642)
(642)
17-bis) Utili e perdite su cambi
6) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
20.225
5.280
TOT. PROVENTI E ONERI FINANZIARI (15+16-17+-17bis)
(263) (263)
10
(3)
24.002
51.631
24.143
8.780
(25.952)
(4.783)
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI 20) Proventi straordinari Altri proventi straordinari
24.143
21) Oneri straordinari
8.780
Differenza da arrotondamento all'unità di Euro Altri oneri straordinari
(1) (25.952)
TOTALE DELLE PARTITE STRAORDINARIE (20-21) Risultato prima delle imposte (A-B+-C+-D+-E) 22) Imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate Imposte correnti sul reddito d'esercizio Imposte anticipate sul reddito d'esercizio 23) Utile (perdite) dell'esercizio
(4.782) (1.809)
3.997
1.688.937
1.342.098
579.443
499.699
575.098
499.454
4.345
245 1.109.494
842.399
Il Bilancio sopra riportato è vero e reale e corrisponde alle scritture contabili.
VICENZA, 26/03/2010
Associazione Italiana Calciatori
Relazione del Collegio dei Revisori Contabili
sul bilancio chiuso al 31.12.2009 All’Assemblea degli Associati Nel corso dell’esercizio chiuso il 31.12.2009 abbiamo svolto l’attività di vigilanza prevista dalla legge, secondo i principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dai Consigli nazionali dei dottori commercialisti e dei ragionieri. Il progetto di bilancio che viene sottoposto al Vostro esame e alla Vostra approvazione presenta, in sintesi, le seguenti risultanze: Stato patrimoniale Attività Passività Patrimonio netto Disavanzo di gestione
Euro “ “ “
Conto Economico Ricavi e Proventi Euro Costi della gestione “ Differenza Proventi ed oneri finanziari “ Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte “ Imposte sul reddito dell’esercizio “ Disavanzo di gestione “
9.291.805 1.298.142 8.033.368 (89.705)
(263.599) 20.780
358.947 622.546 179.525 (63.294) 26.411 (89.705)
Per quanto riguarda la nostra attività di vigilanza nel corso dell’esercizio ed i controlli svolti su tale bilancio, Vi diamo atto di quanto segue: Ricevimento del bilancio Il bilancio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota Illustrativa, è stato messo a disposizione del Collegio Sindacale nel rispetto dei termini imposti dal vigente Statuto Associativo. Rispetto della legge e dello statuto sociale Abbiamo partecipato, quando convocati, alle riunioni del Consiglio Direttivo, nel corso delle quali abbiamo ricevuto informazioni sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale compiute dalla Associazione.- Relativamente a tali attività riteniamo che le azioni deliberate e poste in essere siano conformi alla legge e allo statuto sociale, non siano state manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi od in contrasto con le delibere assunte dall’assemblea o tali da compromettere l’integrità del patrimonio aziendale. Adeguatezza struttura organizzativa Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza della struttura organizzativa dell’ Associazione e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, tramite osservazioni dirette e raccolta di informazioni dai responsabili della funzione organizzativa.
VI
Abbiamo vigilato sull’adeguatezza del sistema amministrativo-contabile a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di informazioni dai responsabili delle funzioni e l’esame dei documenti aziendali. Al riguardo non abbiamo alcuna osservazione da fare. Resoconto delle verifiche Il procedimento di revisione legale è stato svolto in modo coerente con la dimensione dell’Ente e con il suo assetto organizzativo.Sulla base delle verifiche effettuate il Collegio ha rilevato il rispetto delle disposizioni imposte dalla legge e dallo statuto sociale a carico dell’ Associazione e del Consiglio Direttivo; la regolare tenuta dei libri e registri contabili, nonché dei libri sociali; il regolare versamento dei tributi e dei contributi dovuti allo Stato, ad altre amministrazioni pubbliche ed agli enti previdenziali ed assistenziali; la regolare presentazione delle dichiarazioni fiscali. Rispetto dei principi contabili Il Collegio dà atto che: nella redazione del bilancio in esame sono stati seguiti i principi previsti dall’articolo 2423-bis del codice civile. In particolare sono stati correttamente applicati i principi della prudenza e della prospettiva della continuazione dell’attività, nonché i corretti principi contabili richiamati nella Nota Illustrativa ai sensi dell’articolo 2427 del codice civile. Lo schema dello Stato patrimoniale unitamente al Conto economico risulta conforme alle richieste del codice civile ai sensi degli articoli 2424 e 2425 così come sono state rispettate le disposizioni relative alle singole voci dello Stato patrimoniale dettate dall’articolo 2424-bis del codice civile. Dai controlli effettuati si è rilevato, altresì, che i ricavi, i proventi, gli oneri ed i costi sono stati imputati secondo il principio di competenza economico-temporale. Per quanto riguarda in modo specifico le poste del bilancio, i sindaci attestano che sono state rispettate le norme civilistiche, e in particolare modo l’articolo 2426, che disciplina le valutazioni degli elementi dell’attivo, del passivo e del conto economico. Le imposte a carico dell’esercizio risultano determinate in ottemperanza alle rispettive disposizioni di legge. Giudizio finale Per quanto di nostra competenza, ed in sintesi, possiamo pertanto attestarVi: 1. di aver proceduto nel corso dell’esercizio ai periodici controlli sulla tenuta della contabilità, al controllo dell’amministrazione ed alla vigilanza sull’osservanza della legge e dello Statuto. Sulla base dei controlli eseguiti non si sono riscontrate inosservanze od irregolarità; 2. i dati di Bilancio corrispondono alle risultanze della contabilità al 31 dicembre 2009; 3. la Nota Illustrativa indica i criteri di valutazione adottati con esposizione ed analisi delle voci significative. Si esprime quindi parere favorevole all’approvazione del Bilancio 2009 cosi come predisposto dal Consiglio Direttivo. Il Collegio dei Revisori
speciale
Associazione Italiana Calciatori
Bilancio al 31.12.2009 STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) Crediti v/associati per versamenti dovuti B) Immobilizzazioni I. Immateriali II. Materiali 1) fabbricati (fondo ammortamento) 2) impianti e macchinari (fondo ammortamento) 3) attrezzature ind.li e comm.li (fondo ammortamento) 4) altri beni: mobili e arredi macchine elettroniche beni non sup.€ 516,45 (fondo ammortamento) 5) immobilizzazioni in corso e acconti totale immobilizzazioni materiali III. Finanziarie 1) partecipazioni: in imprese controllate 2) crediti v/altri 3) altri titoli: totale immobilizzazioni finanziarie Totale Immobilizzazioni C) Attivo circolante I. Rimanenze II. Crediti 1) verso clienti 2) verso imprese controllate 3) verso imprese collegate 4) verso controllanti 4-bis) crediti tributari 4-ter) imposte anticipate 5) verso altri totale crediti III. Attività finanz.che non costituiscono immobilizzazioni 5) Altri titoli totale attività finanziarie non immobilizzate IV. Disponibilità liquide 1) depositi bancari e postali 2) assegni 3) denaro e valori in cassa totale disponibilità liquide Totale Attivo circolante D) Ratei e risconti 1) disaggio su prestiti 2) ratei e risconti attivi Totale Ratei e risconti TOTALE ATTIVO
31.12.2009 31.12.2008 (A)
fondi investimento mobiliare patrimonio gestito altri investimenti finanziari (B)
8) debiti rappresentati da titoli di credito 9) debiti verso imprese controllate: 10) debiti verso imprese collegate 11) debiti verso controllanti 12) debiti tributari: 13) debiti verso istituti di previdenza: 14) altri debiti:
-
-
-
636.400 8.391 -8.391 4.633 -1.738
636.400 -14.322 8.391 -8.391 4.633 -1.043
51.181 723 1.338 -53.241 639.296
51.181 723 1.338 -53.241 625.669
10.329
10.329
1.141.925 1.544.106 5.445.082 8.141.442 8.780.738
1.218.367 1.444.106 5.307.000 7.979.802 8.605.471
Totale Debiti E) Ratei e risconti 1) aggio su prestiti 2) ratei e risconti passivi Totale Ratei e risconti TOTALE PASSIVO
Ricavi dell'attività commerciale: Totale ricavi e proventi B) Costi della gestione 6) per materie prime, di consumo e di merci 7) per servizi:
totale per i servizi 8) per godimento di beni di Terzi 9) per il personale:
totale per il personale 10) ammortamenti e svalutazioni: entro 12 mesi oltre 12 mesi
28.504
30.748
entro 12 mesi oltre 12 mesi
9.504 152.906 191.081
62.541 87.129 180.419
108.092 108.092
111.000 111.000
171.700
236.991
1.315 173.015 472.188
2.869 239.860 531.279
38.879 38.879 9.291.805
29.142 29.142 9.165.892
(C)
(D) (A+B+C+D)
31.12.2009 31.12.2008
(A) (B) (C)
7.050.416
6.501.310
583.507 449.445 -89.705 7.993.663 26.604
583.507 449.445 549.105 8.083.368 20.722
entro 12 mesi oltre 12 mesi
302.417
51.710
entro 12 mesi oltre 12 mesi
727.510
744.494
entro 12 mesi oltre 12 mesi entro 12 mesi oltre 12 mesi entro 12 mesi oltre 12 mesi
34.218
39.971
5.562
6.874
8.326 108.638
8.522 125.743
(D)
1.186.671
977.314
(E) (A+B+C+D+E)
84.867 84.867 9.291.805
84.488 84.488 9.165.892
CONTO ECONOMICO A) Ricavi e proventi Proventi da attività istituzionale:
167
STATO PATRIMONIALE PASSIVO A) Patrimonio netto I. Fondo assistenza mutuo soccorso VII. Altre riserve: Contr.da associati a fondo perduto Riserva di rivalutazione Dl. 185/2008 IX. Utili (perdite) dell' esercizio Totale Patrimonio netto B) Fondo per rischi ed oneri C) TFR di lavoro subordinato D) Debiti 1) obbligazioni 2) obbligazioni convertibili 3) debiti verso associati per finanziamenti 4) debiti verso banche 5) debiti verso altri finanziatori 6) acconti 7) debiti verso fornitori:
-
totale ammortamenti e svalutazioni 14) oneri diversi di gestione: totale oneri diversi di gestione Totale costi della gestione Differenza tra ricavi e costi di gestione C) Proventi e oneri finanziari 15) proventi da partecipazioni: 16) altri proventi finanziari:
totale proventi finanziari 17) interessi e altri oneri finanziari:
totale oneri finanziari Totale proventi e oneri finanziari E) Proventi e oneri straordinari 20) proventi: totale proventi 21) oneri: totale oneri Totale delle partite straordinarie Risultato prima delle imposte 22) imposte sul reddito dell' esercizio: Totale imposte sul reddito dell'esercizio Avanzo (disavanzo) dell' esercizio
31.12.2009 31.12.2008
1.1 quote associative 1.2 contributi 1.3 liberalità 1.4 altri proventi (A)
7.1 compensi a Fiduciari 7.2 compensi a Co.Co.Pro. 7.3 compensi a Terzi 7.4 prestaz. occasionali e rimb.spese 7.5 viaggi e trasferte 7.6 spese generali di gestione
9.1 stipendi 9.2 oneri sociali 9.3 trattamento di fine rapporto 10.1 amm.immobilizzaz. immateriali 10.2 amm.immobilizzaz. materiali 10.3 svalutaz.crediti attivo circolante 14.1 quote associative 14.2 oneri tributari indiretti (B) (A-B) 15.1 da imprese controllate 16.1 da titoli iscritti nelle imm. materiali 16.2 da titoli iscritti nelle imm. finanziarie 16.3 interessi attivi bancari 16.4 interessi attivi su prestiti 16.5. abbuoni attivi 17.1 interessi passivi da controllate 17.2 interessi passivi bancari 17.3 interessi passivi su altri debiti 17.4 oneri finanziari 17.5 spese e perdite gestione fondi 17.6 abbuoni passivi 17.7 erogazioni liberali ad associati 17.8 erogazioni liberali a Terzi
213.046 122.330 22.128 1.443 358.947
225.848 26.111 4.400 4.799 261.158
92
-
66.726 93.705 98.456
59.574 81.992 122.178
51.982
35.720
74.594 75.036 460.499
83.188 59.541 442.193
82.724 21.204 5.933 109.861
82.456 20.831 5.485 108.772
695
897
695
897
48.843 2.556 51.399 622.546 -263.599
65.492 9.589 75.081 626.943 -365.785
800.000
1.000.000
20.913
20.634
152.429
135.897
5.165 996 4 979.507
8.864 1.309 1 1.166.704
19.355
31.672
290
107
142
62
2.745
2.605
-
148.074
18.500
10.139
758.950 799.982 179.525
31.100 223.759 942.944
20.1 sopravvenienze attive
20.780 20.780
1.101 1.101
21.1 sopravvenienze passive
20.780 -63.294
951 951 150 577.310
26.411
28.205
26.411 -89.705
28.205 549.105
1
(C)
(E) (A-B+C+D+E) imposte correnti imposte differite
VII
speciale
Associazione Italiana Calciatori
Nota Integrativa
al bilancio chiuso il 31.12.2009 Informazioni generali e quadro istituzionale L’Associazione ha assolto la richiesta della Agenzia delle Entrate a carico degli Enti associativi, ed ha predisposto ed inviato in data 27 novembre 2009 con protocollo 09112709502561593000001 il relativo modello denominato EAS. Il bilancio dell’esercizio 2009 e gli allegati sono stati redatti secondo gli schemi obbligatori di bilancio di cui agli articoli 2424 e seguenti del codice civile, nella considerazione che, pur mancando ogni obbligo di pubblicità conseguente all’approvazione del bilancio (se non quelli previsti statutariamente), gli elementi che lo compongono trovano nella nota integrativa un esaustivo supporto informativo. La presente nota integrativa espone i criteri di valutazione, i principi contabili ed i principi di redazione del Bilancio d’esercizio, l’analisi delle variazioni nella consistenza delle voci dello stato Patrimoniale e l’analisi delle voci del conto economico. Principi contabili e criteri di valutazione adottati La valutazione delle voci di bilancio è stata fatta ispirandosi a criteri generali di prudenza e competenza. Nella valutazione delle voci non è stato seguito il cosiddetto criterio di cassa, bensì quello di competenza, in quanto ritenuto criterio di ordinario utilizzo nella redazione dei bilanci e dei rendiconti, al fine di esprimere il risultato gestionale dell’esercizio. In ottemperanza al principio di competenza, l’effetto delle operazioni e degli altri eventi è stato rilevato contabilmente ed attribuito all’esercizio al quale tali operazioni ed eventi si riferiscono. Il criteri di valutazione utilizzati nella formazione del bilancio chiuso al 31.12.2009 non si discostano dai medesimi utilizzati per la formazione del bilancio del precedente esercizio, in particolare nelle valutazioni e nella continuità dei medesimi principi. Si é fatto riferimento, ove necessario, ai principi contabili adottati dai Consigli Nazionali dei Dottori e dei Ragionieri Commercialisti. Ai sensi dell’art. 2426 codice civile si forniscono di seguito le seguenti indicazioni: Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione ed aumentato delle rivalutazioni effettuate in conformità alle varie leggi di rivalutazione monetaria, e rettificate dai corrispondenti fondi di ammortamento. Le immobilizzazioni finanziarie sono iscritte al costo storico di acquisto. I crediti sono iscritti secondo il presumibile valore di realizzo. I debiti sono iscritti al loro valore nominale. Ai sensi di quanto richiesto dall’art. 2427 codice civile, si forniscono le seguenti informazioni. Immobilizzazioni Complessivamente gli impieghi immobilizzati ammontano a euro 8.780.738. Le Immobilizzazioni materiali al lordo dei relativi fondi di ammortamento ammontano a complessivi € 702.666; i fondi di ammortamento risultano essere pari a euro 63.370. Le Immobilizzazioni finanziarie ammontano a € 8.141.442, di cui € 10.329 riguardano partecipazioni in imprese controllate, la differenza di € 8.131.113 riguarda titoli in portafoglio. Il costo della partecipazione nella società A.I.C. Service S.r.l., di cui detiene l’intero capitale, ammonta a € 10.329 mentre quello iscritto a bilancio della partecipata ammonta a € 950.332. I titoli in portafoglio ammontano a € 8.131.113 con un incremento di € 161.640 rispetto all’esercizio precedente e rappresenta il costo storico dei titoli e delle gestioni patrimoniali in fondi curate da diversi Istituti di credito, destinati ad essere mantenuti stabilmente nel patrimonio. Crediti L’importo esposto di € 191.081 è rappresentato da crediti verso l’Amministrazione finanziaria per acconti Ires e Irap per l’anno 2009 (28.504), da prestiti concessi agli associati (62.540), ai dipendenti e collaboratori (90.366) e da partite minori (9.671). Disponibilità liquide Comprendono l’importo di € 1.315 costituito dal numerario esistente in cassa alla data di chiusura dell’esercizio e quello disponibile presso Istituti di credito e Poste Italiane con i quali intratteniamo rapporti di conto corrente per € 171.700. Ratei e risconti attivi Rappresentano le partite di collegamento dell’esercizio conteggiate con il criterio della competenza temporale. Si tratta di proventi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi (871) ed i costi sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi futuri (38.008). Si fornisce il dettaglio: Descrizione Quota 2009 interessi attivi su prestiti a dipendenti Quota 2009 interessi attivi su prestiti a collaboratori Quota 2010 associativa Fif.Pro. Quota 2010 assicurazione calciatori Quota 2010 assicurazione incendio e dipendenti Quota 2010 buoni pasto Totali
Ratei attivi 854 17
871
Risconti attivi 26.701 10.122 509 676 38.008
Patrimonio netto È rappresentato dal fondo assistenza mutuo soccorso per € 7.050.416, da contributi degli associati per € 583.507 e dalla riserva di rivalutazione ex-Dl. 185/2008, convertito in Legge 2/2009, per € 449.445. Fondi per rischi ed oneri Tali fondi non sono presenti in bilancio, non sussistendone i presupposti. Fondo TFR lavoro subordinato Passa da € 20.722 a € 26.604 e rappresenta l’effettivo debito maturato verso i dipendenti in conformità di legge e dei contratti di lavoro vigenti, considerando ogni forma di remunerazione avente carattere continuativo. Il fondo corrisponde al totale delle singole indennità maturate a favore dei 2 dipendenti alla data di chiusura del bilancio (51.464), al netto degli acconti erogati e dell’imposta sostitutiva, di cui al D.Lgs. 47/2000 (24.860).
VIII
Debiti Complessivamente passano da € 977.314 a € 1.186.671 con un incremento di € 209.357 dovuto prevalentemente ad una maggiore esposizione debitoria verso i fornitori. Riguardano i debiti verso fornitori per fatture da saldare nell’esercizio successivo (302.417), i debiti verso la controllata a fronte di un c/c improprio (727.510), i debiti tributari per ritenute fiscali su retribuzioni e compensi e per le imposte accertate nell’esercizio (34.218), i debiti verso Istituti di previdenza (5.562) e verso altri (116.964), di cui € 103.382 verso i beneficiari del “Trust Adriano Lombardi”. Ratei e risconti passivi Nella voce ratei e risconti passivi sono iscritti i costi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi (107) ed i proventi percepiti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi futuri (84.760). Si fornisce il dettaglio: Descrizione Quota 2009 interessi legali su deposito cauzionale Quota 2010 contributo Fif.Pro. Quote associative 2010 Totali
Ratei passivi 107 107
Risconti passivi 34.902 49.858 84.760
Rendiconto della gestione Ricavi, proventi, costi ed oneri I proventi derivanti dalla attività istituzionale per complessivi € 358.947 riguardano le quote associative maturate nell’esercizio (213.046), il contributo della Fif.Pro. (122.330), le liberalità da devolvere a Terzi (22.128), ed altre partite minori (1.443). I proventi finanziari per complessivi € 979.507 comprendono i dividendi ricevuti dalla controllata (800.000), giusta delibera dell’assemblea dei soci della A.I.C. Service S.r.l. del 27 aprile 2009, i proventi derivanti dalla gestione patrimoniale dei fondi (152.429), i canoni di affitto degli immobili (20.913), gli interessi attivi maturati sui conti correnti bancari, postali e sui prestiti concessi ai dipendenti e ai collaboratori (6.161) e gli abbuoni attivi (4). Proventi straordinari: l’importo di € 20.780 è rappresentato da costi non di competenza degli esercizi precedenti. I costi per servizi per complessivi € 460.499 sono dettagliatamente esposti nel conto economico e accolgono tutte le spese di funzionamento dell’Associazione quali i compensi per le prestazioni professionali dei fiduciari e dei collaboratori, gli emolumenti al Collegio dei revisori, maggiorati dell’Iva nelle misure di legge, il costo per le assicurazioni vita e infortuni contratte dall’Ente, nonché le spese generali di gestione. I costi per il personale ammontano a complessivi € 109.861 e comprendono tutti gli emolumenti ricorrenti (stipendi e relativi oneri previdenziali) per il personale dipendente. Il personale in forza al 31.12.2009 è di n. 2 unità. La voce ammortamenti per € 695 comprende il costo dei beni acquisiti nell’esercizio per un valore inferiore a € 516. L’effetto sul risultato d’esercizio e sul patrimonio netto al 31 dicembre 2009 non risultano significativi. Gli oneri diversi di gestione per complessivi € 51.399 sono costituiti dalle quote associative dovute alla Fif.Pro. (42.843) e al Fondo di Garanzia (6.000), dagli oneri tributari indiretti (2.556) quali l’imposta di registro sui contratti di locazione, l’Ici sugli immobili di proprietà e le ritenute a titolo di imposta sulle cedole, sugli interessi bancari e sui depositi postali. Gli interessi e altri oneri finanziari per complessivi € 799.982 sono rappresentati per € 19.355 da interessi dovuti alla società controllata, per € 3.035 da interessi e commissioni sui c/c bancari e postali, per € 142 da interessi verso terzi, per € 18.500 da erogazioni liberali agli associati, per € 758.950 da erogazioni liberali a terzi, di cui € 717.600 spesi per la realizzazione ed installazione di n. 23 campi mini pitches su tutto il territorio nazionale. È da imputare a tale liberalità la formazione di un disavanzo economico. Imposte sul reddito L’Associazione, pur non esercitando alcuna attività commerciale, è tenuta a dichiarare ai fini Ires il reddito complessivo formato dai redditi fondiari, di capitale e diversi, ad esclusione di quelli esenti dall’imposta e di quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o ad imposta sostitutiva, ai sensi dell’articolo 143 del Dpr. 917/86. La base imponibile ai fini Irap è determinata dall’ammontare delle retribuzioni corrisposte al personale dipendente, dai redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, dalle collaborazioni coordinate e continuative, nonché dalle collaborazioni occasionali, ai sensi dell’articolo 10 del Dlgs. 446/97. Le imposte correnti sono rilevate e accantonate secondo il principio di competenza e rappresentano pertanto gli accantonamenti per imposte Ires (16.623) e Irap (9.788) da liquidare per l’esercizio in esame, determinate secondo le aliquote e le norme vigenti. Rivalutazione monetaria beni materiali Per analogia con le disposizioni previste dal Dl. 29 novembre 2008 n. 185, convertito dalla Legge 28 gennaio 2009 n. 2, l’Associazione ha provveduto alla rivalutazione di un immobile strumentale. L’intera rivalutazione è stata contabilizzata a incremento dell’attivo (355.558) e a diminuzione del fondo ammortamento (93.887). In contropartita si è iscritta una riserva nel patrimonio netto. Non sono state rilevate le imposte differite in quanto l’immobile oggetto di rivalutazione risulta fiscalmente escluso dal patrimonio dell’Ente ai sensi dell’art. 58, commi 2 e 3 bis, della Legge 30 dicembre 1991 n. 413 e del Dl. 30 agosto 1993 n. 331. Si attesta che il valore netto dei beni rivalutati risultanti dal bilancio in commento non eccede quello fondatamente attribuibile in relazione al loro valore di mercato. Conclusioni Il presente bilancio rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico dell’esercizio e corrisponde alle risultanze delle scritture contabili. Nel confermarvi il puntuale impegno nell’assolvimento del mandato a favore dell’Associazione, Vi invito ad approvare il bilancio così come Vi è stato sottoposto ed illustrato e a deliberare in ordine al risultato economico. Vicenza, lì 29 marzo 2010 Il Presidente del Consiglio Direttivo (Avv. Sergio Campana)