Il calciatore maggio 2016

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Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% NE/VI - Anno 44 - N. 04 Maggio 2016 - Mensile

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Maggio

Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori

Speciale Assemblea Generale elettiva AIC

Il nuovo Consiglio Direttivo eletto dall’Assemblea: da sinistra, Grazioli (Direttore Generale), Grosso, Agliardi, Chiellini, Montolivo, Pasqual, Acerbi, Sabato, Agazzi, Fiumana, Rossettini, Marchetti, Evacuo, Coppola. Seduti, Calcagno (Vicepresidente vicario), Marchitelli, Tommasi (Presidente), Mason, De Sanctis (Vicepresidente), Gragnaniello. Sono stati eletti anche Biondini, Bonucci, Ranocchia, Masina, Catellani, Romano.

Tommasi rieletto Presidente Calcagno e De Sanctis Vicepresidenti

Eletto il nuovo Consiglio Direttivo


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LA COLLEZIONE UFFICIALE DI FIGURINE IN TUTTE LE EDICOLE


editoriale

di Damiano Tommasi

Syn dike Chi siamo e chi vogliamo essere è la domanda che mi sono fatto e ho cercato di condividere in Assemblea lo scorso 9 maggio. Eravamo arrivati pensando, almeno personalmente, che la riflessione da fare fosse sul chi siamo stati e ho capito solo a ridosso dell’Assemblea che la questione rilevante era invece chi decidiamo di essere. Syn (con, insieme) dike (giustizia). Basterebbe questa lettura etimologica della parola sindacato per capirci al volo. Insieme è la priorità e come si sta insieme il nocciolo della questione. Le parole aiutano a spiegarsi, comunicare, coinvolgere e chiarirsi. L’esempio è, però, l’anima dello stare insieme. Cosa facciamo, cosa diciamo, come facciamo e come diciamo sono fondamentali nell’essere parte di un gruppo. Durante l’Assemblea avrei voluto guardare negli occhi uno per uno, anche attraverso lo streaming, tutti coloro che si sentono parte della squadra.

Non so se riusciremo a guardarci negli occhi tanto spesso quanto è necessario, so solo che sarà fondamentale perché dike (giustizia) si persegue solo se si è giusti con noi stessi. Nelle ultime settimane è ricomparso il mai sopito vizio di vendere partite e vendersi l’orgoglio l’esatto opposto di stare insieme con giustizia e di sapersi guardare negli occhi. Per troppi giorni e settimane, prima dell’Assemblea, ho sentito promesse da mercanti e venditori di sogni, critiche gratuite e coinvolgimento fatto di deleghe. Credo che il principale compito di questo quadriennio sia proprio quello di riannodare i fili dello stare insieme con giustizia e per la giustizia, riportando le battaglie da fare nei giusti binari del rispetto e, soprattutto, della fattibilità. Il tutto… guardandosi negli occhi. P.s. Grazie della fiducia!

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Poste Italiane SpA – Spedizione

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Maggio

speciale di Nicola Bosio

Gli argomenti trattati all’ordine del giorno

primo piano di Claudio Sottile

Euro 2016: l’Italia vista dagli avversari

regole del gioco di Pierpaolo Romani

speciale

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Il calcio come veicolo di inclusione sociale

segreteria di Nicola Bosio

Azeglio Vicini, una vita in azzurro

scatti di Maurizio Borsari amarcord di Vanni Zagnoli

Fortunato e Borgonovo: calciatori indimenticabili

amarcord di Claudio Sottile

Dalla A… merica alla Z… è Elias

Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori

direttore direttore responsabile condirettore redazione

foto redazione e amministrazione

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Sergio Campana Gianni Grazioli Nicola Bosio Pino Lazzaro Gianfranco Serioli Stefano Sartori Stefano Fontana Tommaso Franco Giulio Segato Mario Dall’Angelo Claudio Sottile Maurizio Borsari A.I.C. Service Contrà delle Grazie, 10 36100 Vicenza 0444 233233 0444 233250 www.assocalciatori.it info@assocalciatori.it Tipolitografia Campisi Srl Arcugnano (VI) N.289 del 15-11-1972

calcio e legge di Stefano Sartori

Tutte le scadenze da non dimenticare

calcio e legge di Stefano Sartori

Nullità del mandato calciatore/avvocato

politicalcio di Fabio Appetiti Cesare Damiano

io e il calcio Daniele Oss

internet sfogliando

Questo periodico è iscritto all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana

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tempo libero

Finito di stampare il 27-05-2016

ione Italiana Calciatori

Tommasi rieletto Presidente Calcagno e De Sanctis Vicepresid enti

Syn dike

di Damiano Tommasi

Organo mensile dell’Associaz

Il nuovo Consiglio Direttivo Montolivo, Pasqual, Acerbi,eletto dall’Assemblea: da sinistra, Grazioli (Direttore Generale), Grosso, Sabato, Agazzi, Fiumana, (Vicepresidente vicario), Marchitelli, Tommasi (Presidente),Rossettini, Marchetti, Evacuo, Coppola. Agliardi, Chiellini, eletti anche Biondini, Bonucci, Seduti, Ranocchia, Masina, Catellani,Mason, De Sanctis (Vicepresidente), Gragnaniello. Calcagno Romano. Sono stati

editoriale di Damiano Tommasi

Si è svolta il 9 maggio scorso a Milano l’Assemblea Generale AIC chiamata al rinnovo delle cariche per il prossimo quadriennio. I delegati hanno eletto 25 consiglieri a comporre il nuovo Consiglio Direttivo che ha, successivamente, confermato alla presidenza Damiano Tommasi e alla vicepresidenza vicaria Umberto Calcagno. Eletto vicepresidente anche Morgan De Sanctis.

Maggio

– 70% NE/VI - Anno 44 - N. 04 Maggio

Speciale Assemblea Generale elettiva AIC

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sommario

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in Abbonamento Postale

Eletto il nuovo Consiglio Direttivo

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2016 - Mensile


speciale

di Damiano Tommasi

Milano, 9 maggio 2016

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Relazione del Presidente To bbb “Se vuoi far sorridere Dio, raccontagli i tuoi programmi futuri”

È con questo proverbio cinese nella testa che ho pensato questa relazione di fine anno che coincide anche con la fine del quadriennio e ci porta all’odierna Assemblea Elettiva. Il resoconto della stagione che si sta concludendo e la tradizionale cronologia delle attività svolte in questi mesi saranno lo spunto per evidenziare le cose non ancora fatte e non ancora giunte a compimento. Questa seconda parte delle singole sezioni sarà, quindi, la base su cui impostare il nostro impegno per il prossimo quadriennio in modo da non far sorridere esplicitamente Dio con i nostri programmi ma arrivandoci con l’auspicio di completare i percorsi intrapresi. Personalmente ho voluto all’inizio della mia avventura presidenziale , il 2 maggio 2011, l’introduzione nello Statuto AIC del limite ai mandati per la carica di Presidente ed è per questo che il prossimo mandato sarà, eventualmente, l’ultimo possibile per me. Questa scelta è stata ed è per me stimolo a fare, a fare presto e a fare bene perché il tempo per rimediare e rimandare non ce l’ho. Buona lettura e buon viaggio insieme a noi, per tutti quelli che vorranno e potranno essere della squadra AIC nel prossimo quadriennio!

ATTIVITÀ FEDERALE Come sapete l’attuale Federazione è figlia dell’elezione del 2014 nella quale il nostro candidato era Demetrio Albertini che, di fatto, ci ha “promosso” ad opposizione. Dico promosso perché con il passare dei mesi siamo sempre più convinti che l’attuale FIGC non può essere espressione del modo di intendere il calcio che possiamo avere noi. Lo scorso 21 ottobre, a seguito di situazioni persistenti di oppo-

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sizione e contrasto, abbiamo deciso di non partecipare più ai Consigli Federali in modo da evidenziare formalmente la presa di distanza da una condotta federale noncurante delle istanze poste dalla nostra componente. Lo scorso 26 aprile abbiamo fatto ritorno in Consiglio, in occasione della discussione sulle licenze Nazionali perché ritenevamo particolarmente delicate le decisioni da prendere e anche il nostro voto, seppur parzialmente contrario, doveva essere esplicitato per non far mancare in quell’occasione la nostra rappresentatività. Purtroppo persiste un atteggiamento di poco coinvolgimento delle componenti tecniche ma, in vista anche delle elezioni federali di fine mandato della prossima primavera 2017, abbiamo ritenuto doveroso riprovarci. Chissà fino a quando resisteremo a dover sentire discorsi lontani anni luce dalla nostra visione del calcio e soprattutto dei criteri che stanno alla base delle decisioni sul nostro sport. Infine, riguardo anche a questo ultimo tema delle elezioni, da segnalare l’avvenuto cambio alla guida della Lega PRO che, con Gabriele Gravina, pone qualche dubbio sulla tenuta della maggioranza delle Leghe fin qui rappresentate dall’asse Lega Dilettanti-Macalli-Abodi-Beretta (Lotito).

Ed ora… è l’anno elettorale e nei primi mesi del 2017 si arriverà ad elezioni. Incidere su chi sarà il gruppo dirigente federale dopo tale data è un obbiettivo, auspicare un riposizionamento al centro del progetto sportivo è un dovere. Uscire dalla nicchia di minoranza trovando intese e progettualità comuni è un obbligo per essere incisivi. Per quanto riguarda la futura squadra federale è doveroso, infine, pensare ad una presenza femminile fosse anche in alternanza quadriennale. La presenza ai Consigli Federali ci auguriamo porti più frutti dell’assenza.


speciale

ommasi ai delegati RAPPORTI CON LE LEGHE Con la Lega A prosegue il non-rapporto che ci ha visto subire la norma federale della composizione delle liste a 25. La norma è stata da noi impugnata fino al Collegio di Garanzia del CONI e non è stata modificata. Purtroppo anche in tema di calendari il coinvolgimento non è routine mentre l’Accordo Collettivo è proseguito anche quest’anno con la proroga annuale. Per la prima volta siamo riusciti a prevedere una serie di incontri formativi con squadre di A, come è stato fatto negli ultimi anni con la Lega B. Qui i problemi sono sorti soprattutto sulla questione della sosta invernale dove la difficoltà di mantenere gli impegni dei 10 gg di stop è dovuta alla gara di campionato fissata per la terza settimana di Gennaio. Prosegue, invece, il percorso formativo con “Facciamo la Formazione” che ci ha visto protagonisti a Brescia, Cesena e Pro Vercelli, in questa stagione.

La Lega PRO è quella che ha avuto più turbolenze, con il cambio al vertice Macalli-Gravina che ha segnato la storia della terza serie. La discussione con loro si è fatta intensa negli ultimi mesi in vista delle Licenze Nazionali e della definizione del format. È stato ribadito il ritorno a 60 squadre (vedremo con quali criteri) e la volontà dell’attuale Lega è di non avere più penalizzazioni di punti per inadempienze contrattuali. Il sistema delle garanzie, in parte rivisto, si accompagnerà con i controlli sui pagamenti e la possibilità della Lega di intervenire a pagare direttamente gli atleti. Il progetto delle Seconde Squadre a completamento degli organici in caso di vacanza di posti è sul tavolo della FIGC ma difficilmente troverà attuazione, perché il Presidente Tavecchio ha richiesto l’unanimità delle Leghe per avviarne la costituzione. La Riforma dei campionati, con l’auspicio da parte delle Leghe della riduzione dell’area Professionisti, sembra ad oggi molto lontana non trovandosi alcuna intesa tra le Leghe. Per tutte e tre le Leghe, infine, si è passati al controllo del pagamento di Maggio 2016 per l’iscrizione al campionato. Ma... rimangono in A i controlli trimestrali e in B e Lega Pro bimestrali, la sfida è che gli Accordi Collettivi vengano rispettati senza se e senza ma e si prenda l’abitudine di pagare mensilmente. L’Accordo Collettivo con la A non prevede tutt’ora la percentuale al Fondo di Solidarietà e la durata è, anche per questo, annuale anziché triennale. Sul tavolo della FIGC c’è il grande tema della riduzione dell’area professionisti e le attuali 102 squadre previste vorrebbero farle scendere sotto le 90. Noi rimaniamo consapevoli che ci siano le risorse per mantenere l’attuale sistema e,

personalmente, sono convinto che, con regole certe e maggiore professionalità da parte delle istituzioni, siano molti gli imprenditori seri che sarebbero disposti ad investire nel calcio.

DIPARTIMENTO DILETTANTI I rapporti con la Lega Dilettanti hanno subìto alcune sostanziali modifiche negli ultimi mesi. All’inizio dell’estate 2015 il presidente Belloli è stato costretto ad abbandonare la carica ed è subentrato a fine estate il vice presidente Cosentino. La sensazione è che, in attesa delle elezioni quadriennali entro dicembre 2016, non siano molti gli argomenti su cui si possano concordare soluzioni. La nostra battaglia sul vincolo continua comunque tra i vari cambiamenti. Tra ottobre ed aprile abbiamo disertato i Consigli Federali anche per la mancanza di volontà di risolvere la situazione vincolo. Lo sciopero delle ragazze della Serie A femminile aveva tra i suoi punti anche l’apertura di un tavolo di confronto con LND e FIGC sul tema vincolo. Il presidente Tavecchio ha ribadito che il passaggio a 18 anni dovrà essere riconfermato dal calciatore ma ha sottolineato come questa sia una sua personale posizione. È anche la posizione del Presidente Divisione Calcio a 5, Fabrizio Tonelli che, come forse sapete, da anni mantiene un rapporto costruttivo e leale con l’Associazione. Il Calcio a 5 femminile è in crescita e, nonostante il caso Locri (rivelatosi goffo tentativo di recuperare risorse da parte del presidente della squadra), meriterà la nostra attenzione tanto quanto l’intero movimento femminile. In questo senso, il presidente Tonelli insiste molto sui gruppi scolastici e sulla possibilità di “entrare” come FIGC nelle scuole. Finalmente attiva anche la APP dilettanti, che dovrà servire come elemento in più di interesse, coesione, informazione e per aumentare i nostri contatti con gli associati. Ma… il vincolo rimane tale e quale e la Lega Dilettanti lo pone come baluardo della loro sostenibilità. Per noi rimane un ostacolo da superare, anche e soprattutto per il movimento femminile, così come l’obbligatorietà in campo dei giovani che tanto danno ha portato negli anni in Lega PRO. Il numero degli associati può essere implementato ma con la consapevolezza che dobbiamo essere più numerosi con qualità. Molti sono i servizi che possiamo offrire al mondo dilettante e in particolare sfruttare il traino del mondo professionistico per avere convenzioni e agevolazioni, vedi accordo con il Credito Sportivo. L’estensione degli accordi pluriennali avvenuta per il mondo femminile può ora estendersi anche all’area maschile del calcio a 11. In questo senso l’allargamento all’Eccellenza degli accordi economici può essere tranquillamente previsto in una delle prime attività della nuova LND dopo le elezioni di fine anno. La tutela della salute e l’obbligatorietà della visita medica rimane un tarlo che solo accoppiandola alla validità del tesseramento potrà trovare la definitiva soluzione.

CALCIO FEMMINILE È stata una stagione intensa e per certi versi storica per il calcio femminile. 7


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Dal harakiri del presidente LND Belloli, attraverso le sue frasi sessiste, si è passati alle sue dimissioni forzate. La finale di Coppa Italia, in dubbio fino alla fine e poi conclusa con la squadra sconfitta che premia le vincitrici bypassando le autorità presenti, ha iniziato un’estate molto attiva ma poco proficua. Note positive: l’inserimento dell’obbligo delle 20 Under 12 per le società professionistiche (già tolto dalle attuali Licenze Nazionali e commutato in alternativa all’acquisizione/gestione di una squadra femminile) e l’acquisizione da parte della Fiorentina della squadra femminile di Firenze. Un piccolo inizio che non ha evitato l’annuncio dello sciopero per cercare di affrancare il movimento femminile dall’area Lega Dilettanti. La costituzione del Comitato Esecutivo per il Calcio Femminile, il fondo di solidarietà federale per

il femminile e la possibilità di stipulare accordi economici pluriennali anche per le ragazze con l’introduzione della previsione della maternità che non sarà causa di rottura del contratto sono le principali novità ottenute dalla posizione presa. Purtroppo, al di là delle conquiste, l’atteggiamento della Lega Dilettanti, appoggiato dalla FIGC, di organizzare ugualmente le partite nonostante la protesta in atto è stato, forse, il peggior segnale di noncuranza verso un movimento che ad oggi vive grazie alla passione delle ragazze. Ma… alcune modifiche interne dovranno essere fatte nella direzione di rendere autonomo il movimento femminile anche all’interno di AIC. Obbiettivo ultimo federale deve essere la costituzione di un area unica di responsabilità sullo sviluppo e la crescita dello sport olimpico di squadra più seguito a Londra 2012. In questo chissà che la candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024 non spinga anche il CONI a fare di più. La Figc non ha ancora l’idea chiara di creare il settore femminile, le ragazze hanno bisogno anche dell’interesse di tutti noi per rendere normale una disciplina che, obbiettivamente, potrà solo crescere. http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/toffa-giocare-a-calcio-con-le-tette_613053.html

ATTIVITÀ INTERNAZIONALE – FIFPRO Lo scorso mese di dicembre si è festeggiato il 50esimo anniversario dalla fondazione del sindacato mondiale. L’Italia ha festeggiato da membro fondatore. Importante iniziativa in sede europea da parte del Sindacato mondiale con la messa in discussione del “Transfert Market Sy8

stem” che i Club temono. La sentenza sul sistema di rottura dei contratti in maniera unilaterale da parte dei calciatori (oggi troppo penalizzante per la parte del lavoratore) potrebbe avere gli effetti di una nuova sentenza Bosman. In ordine interno, è cambiato e cambierà forse ulteriormente il sistema di distribuzione delle risorse tra i vari Sindacati privilegiando chi ha effettiva attività sul territorio, numero di associati certo e lavoro sindacale proficuo. L’AIC in questo senso, è uno dei sindacati più attivi e proficui dell’intero panorama internazionale. Il terremoto istituzionale in UEFA e FIFA ha imposto alla FIFPro una riflessione sulla richiesta di sedere in maniera ufficiale nel board delle due associazioni. L’ECA (l’Associazione dei Club Europei) ha ottenuto il diritto di sedere in Consiglio alla UEFA, nella persona di Andrea Agnelli, e la questione è se sia utile una partecipazione istituzionale dei calciatori. Il neo presidente FIFA, Infantino, fin da subito ha fatto capire che è sua volontà coinvolgere ex calciatori al suo fianco negli organi direttivi ma sembra poco orientato a coinvolgere i calciatori in attività attraverso i loro rappresentanti FIFPro. Ma… rimane un’attività da seguire con sempre più attenzione e partecipazione perché dal confronto e supporto internazionale escono posizioni che aiutano le nostre attività istituzionali interne. L’Italia deve essere sempre più capofila all’interno delle istituzioni, in quanto membro del Comitato Strategico dobbiamo condividere la partecipazione o meno del Sindacato agli organismi internazionali FIFA e UEFA dove, a differenza della FIGC, non siamo presenti in maniera ufficiale con diritto di voto.

CALCIATORI SOTTO TIRO Siamo alla terza edizione del nostro report Calciatori sotto tiro ma siamo ancora lontani dal primo obbiettivo di ricordarci che… non è normale! Siamo finalmente entrati di diritto nell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive istituito presso il Ministero degli Interni. Ora con la presenza di Simone Perrotta e/o Giorgio Gaggioli possiamo settimanalmente essere al corrente delle situazioni critiche ma soprattutto possiamo settimanalmente informare e allertare il Ministero sulle squadre in difficoltà con possibili episodi spiacevoli. Potenza, Foggia, Ternana, Pro Patria, Casertana, Catania e molte altre situazioni sono state costantemente monitorate non


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senza difficoltà e ostacoli. Primo step da superare la sensazione di normalità di contestazione in presenza di risultati negativi, secondo step trovare la forza di reagire a livello di categoria prima che sia un episodio irrimediabile a doverci sensibilizzare ed infine informare/denunciare qualsiasi episodio per aiutare tutti a prevenire anziché curare. Sono state introdotte le nuove norme federali con squalifica e multa per tutti i tesserati (tecnici, calciatori o dirigenti) che sottostanno a sceneggiate di sottomissione allo stadio o presso i centri di allenamento. Purtroppo il limite tra confronto e ramanzina, tra dialogo e dictat, tra sottomissione o «scuse» per le sconfitte è molto/troppo sottile, ma la squalifica come prima sanzione dovrebbe essere un buon deterrente alle antipatiche passerelle post partita. Da segnalare come la squalifica sia stata fortemente voluta dalla componente atleti in Consiglio Federale perché lo riteniamo un buon motivo per dire no ai richiami dalle curve Ma… non è normale! Manca ancora la consapevolezza di non sentirsi in torto se i risultati non arrivano o di considerare assurde le minacce pre o post partita. È un lavoro strano il nostro ma non così strano da giustificare un comportamento così esagerato. Il 70% degli episodi avvengono da parte dei propri tifosi e credo basti questo per dirci che dobbiamo reagire. Facile farlo da centinaia di km di distanza ma da qualche parte dovremo cominciare. Altri report e obbiettivo ridurre sempre più le pagine in stampa. Anche la corsa sotto la curva dopo un gol, in certi casi, può diventare motivo di riflessione. Purtroppo anche nel dialogo tra SLO (addetto alla tifoseria della società) e squadra siamo molto lontani, in troppe società.

DIPARTIMENTO SENIOR Continua, come si direbbe in Spagna, «sin prisa pero sin pausa» (senza fretta ma senza pausa) la costruzione della rete dell’area Senior. Tante sono le attività che abbiamo messo in piedi e le convenzioni (scuola, Credito Sportivo…) che hanno visto coinvolti gli ex professionisti. Come sempre è il campo la miglior calamita per coinvolgere e le partite organizzate a livello territoriale hanno permesso di aumentare il numero dei contatti e di guardare avanti con progetti e idee nuove. È entrato in squadra quest’anno Massimo Paganin e con Paolo Conti stanno portando avanti il lavoro. Lo storico segretario AIC Silvano Maioli, che era il responsabile del Dipartimento, ha chiuso

la sua ultra trentennale presenza in AIC e per questo lo ringraziamo del lavoro portato avanti e del contributo a far crescere la squadra. Ma… ancora manca la miccia che faccia esplodere l’entusiasmo e la linea comune di tutta l’attività. Simone Perrotta sarà un buon centrocampista di raccordo tra tutte le attività del Dipartimento ma anche con il Dipartimento Junior. Tanti sono ancora gli ex calciatori che svolgono attività con i bambini ma che non sono stati coinvolti o affiancati o supportati da AIC. Non dovremo diventare un’Associazione a «maggioranza ex» ma sicuramente è un’area che manca ancora del pieno sviluppo. Malattie professionali, ricerche, studio, formazione, esperienza sul campo dell’educazione sportiva sono solo alcuni degli ambiti su cui lavorare molto anche, se non soprattutto, attraverso il ritrovo puntuale e appassionante in un campo di calcio.

DIPARTIMENTO JUNIOR Prosegue l’attività con i bambini da parte dell’Associazione. Anche quest’anno saranno proposti gli AIC Camp estivi mentre, durante la stagione, si stanno svolgendo dei momenti in piazza attraverso lo Street Soccer, in collaborazione con l’azienda Vingino sponsor del Tour. Lo scorso mese di aprile, in collaborazione con l’Università di Venezia, si è svolta una settimana a Khartoum (Sudan), presso l’Associazione sudanese di calcio, con il supporto dell’Ambasciata italiana con l’obbiettivo di promuovere la lingua italiana attraverso il calcio. Progetto pilota dell’Università che potrà in futuro essere replicato in altri Paesi.

È partita una collaborazione sul territorio con società dilettantistiche che hanno aderito al nostro modello di promozione e proposta del calcio giovanile. A breve andrà in stampa un nostro prodotto per bambini e per allenatori/genitori di piccoli calciatori. Sarà un manuale che mette al centro la relazione con il bambino, l’empatia e la visione completa dei piccoli atleti. Un piccolo grande contributo anche e soprattutto per i nostri ex calciatori che si occupano di bambini presso le loro scuole calcio. Simone Perrotta ha dato il suo grande contributo a tutto il Dipartimento, essendo anche vice-presidente del Settore Giovanile Scolastico della FIGC, non ha lesinato consigli e proposte che, sentite da un Campione del Mondo, fanno un certo effetto. Ma… ha senso per AIC lavorare con e per i bambini? Non a tutti è 9


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ancora chiaro il perché e, soprattutto, non a tutti i calciatori associati (ex o in attività) è chiara la proposta di calcio che facciamo. Obbiettivo dovrebbe essere per AIC aprire un proprio centro dove applicare 365 gg all’anno il modello formativo. Altri sindacati europei (Spagna) hanno le loro scuole calcio. Far coincidere questa attività con le esigenze sindacali è obbiettivo primario. Contatto con le società dilettantistiche e sensibilizzazione sul tema vincolo sportivo, supporto a quanti ex calciatori o calciatori in attività che lavorano in scuole calcio o prestano il loro nome a società di settore giovanile, creare una rete di valori e di condivisione per aumentare il senso di appartenenza e la presenza sul territorio del messaggio AIC. Il tutto dovrà essere quel terreno fertile dove seminare i piccoli primi passi che servono per le grandi battaglie anche istituzionali.

GALÀ E RITIRO COVERCIANO Anche quest’anno il Gran Galà del Calcio AIC ha visto la Juventus protagonista ma soprattutto i calciatori come principali attori del grande calcio italiano. I giovani Masina, Rugani e Darmian sono stati giustamente premiati e lasciano ben sperare anche per il futuro fuori dal campo. Il Galà del Calcio Triveneto è ormai tradizionale appuntamento dove AIC ha la sua casa, Vicenza, e quest’anno particolare sensibilità all’iniziativa di Vangelis Moras e la sua associazione per la lotta alle leucemie. Continua l’iniziativa di premiare i capocannonieri di tutte le categorie da parte dell’AIC che ad oggi rimane l’unico riconoscimento per chi finisce la stagione al vertice di queste classifiche. È giusto parlare in questa sezione dell’evento ritiro a Coverciano per calciatori disoccupati che rimane il fiore all’occhiello della nostra attività e che quest’anno ha visto come argomento di discussione/dibattito il caso Parma con Lucarelli e Galloppa, presenti al ritiro, e il dibattito sempre aperto della sostenibilità della Lega PRO tra rinunce agli stipendi e garanzie in entrata.

Ma… l’evento del Galà ma in generale i momenti di festa devono diventare sempre più nostri e sempre più sentiti dai calciatori. 10

Non sempre si riesce a far sentire a casa nostra gli ospiti e il rischio è celebrare altri. Il ritiro disoccupati proseguirà per molto tempo, auspicando che sia solo un passaggio della carriera dei tanti che ci chiedono la partecipazione. Un evento, momento, di ritrovo per tutti i rappresentanti di squadra sarebbe un buon viatico alla costruzione della squadra e alla promozione della conoscenza tra rappresentati e rappresentanti.

RIFLESSIONI Concludo questa mia relazione di fine anno che coincide con la fine del quadriennio olimpico con una riflessione un po’ particolare. L’inizio della stagione non è stato facile e ha minato seriamente la nostra credibilità. Il caso Catania con Pulvirenti accusato e reo confesso di aver comprato la salvezza della sua squadra attraverso sette partite vinte barando mi ha lasciato molto amaro in bocca. 7 squadre più il Catania significa che più di un terzo della serie B era ed è coinvolto nella vicenda, significa che più di un terzo delle squadre può essere così facilmente devastato nell’integrità morale attraverso piccoli/grandi sotterfugi. È stato l’argomento principale che ho affrontato negli spogliatoi ma non ho avvertito la reale percezione da parte di parecchie squadre della gravità del momento. Troppo tranquilli i ragazzi che ho incontrato e per nulla preoccupati di veder minato il proprio lavoro alla radice, la credibilità. Ho invitato a guardarsi negli occhi dentro lo spogliatoio, a condividere con i propri compagni i valori e i principi su cui costruire il proprio campionato, le proprie partite e la propria carriera. Arrivo alla fine della stagione con l’amaro in bocca ancora persistente e la consapevolezza che nemmeno io sono riuscito a guardare negli occhi per bene i miei compagni di squadra. Dopo la decisione del Consiglio Direttivo di ottobre 2015 di costituirsi parte civile al processo di Cremona, mi ritrovo a fine stagione con la sorpresa di una squadra nella squadra, di un’organizzazione occulta che vorrebbe ergersi a «stimolo» o «democratica riflessione». La sensazione è di aver corso novanta minuti insieme a compagni di squadra mimetizzati. Ho corso, sono caduto, ho gioito, ho sofferto e ho investito un sacco di tempo per questa squadra e arrivo al triplice fischio consapevole di aver dato tutto. Mi accorgo però ora, in questi giorni, che non facevo parte di una Squadra. Capisco oggi i tanti coinvolti dalle varie Procure della Repubblica o dalla Procura Federale che si accorgono dalle intercettazioni, dai pedinamenti, dai documenti processuali di aver giocato partite finte, con compagni/avversari che si sono confusi spesso nei ruoli. È questo un grande insegnamento, guarderò sempre più negli occhi chi mi starà di fronte d’ora in poi e cercherò di selezionare in entrata i compagni di squadra. Non sarà facile e le sorprese non finiranno ma il mio senso di appartenenza a questi colori me lo impongono. La maggioranza della squadra è credibile, seria, leale e con passione vuole giocare le partite, non voglio pensare che si tollerino certi comportamenti. Non posso accettare che si giochi sulla credibilità di una Associazione che, a quasi 50 anni di storia, non può scendere a compromessi. Buona Assemblea e soprattutto scegliamo guardandoci negli occhi!


AIC Onlus la ONLUS dell’Associazione Italiana Calciatori

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Criteri di assegnazione dei contributi erogabili da Aic Onlus La Onlus può erogare contributi a sostegno di: richieste che abbiano come obiettivo un beneficio per soggetto richiedente o per il proprio nucleo familiare avanzate da un ex calciatore o calciatore professionista; richieste che abbiano come obiettivo un beneficio per soggetto richiedente o per il proprio nucleo familiare avanzate da un ex calciatore o calciatore dilettante, purché tesserato Aic; progetti di interesse calcistico, che saranno valutati dal Consiglio della Onlus.

aic.onlus@assocalciatori.it


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di Nicola Bosio

Assemblea Generale AIC Milano, 9 maggio 2016

Gli aaaargomenti trattati bbb all’ordine del giorno In apertura di riunione, dopo la verifica dei poteri da parte del notaio dott. Luciano Quaggia, intervenuto per il controllo delle deleghe e di tutti gli obblighi statutari a garanzia del regolare svolgimento dei lavori, il Vicepresidente Umberto Calcagno è stato nominato a presiedere l’Assemblea, con il Direttore Generale Gianni Grazioli a ricoprire la carica di segretario. Prima di iniziare la consueta discussione, Calcagno ha chiesto ai delegati l’autorizzazione di poter procedere con la trasmissione in diretta streaming della riunione a solo beneficio degli associati, raccogliendo il consenso unanime. Per la prima volta nella storia dell’AIC è stata quindi data la possibilità a tutti gli associati di assistere all’Assemblea in collegamento diretto. Ha poi comunicato che è stata verificata la presenza di 19 rappresentati di squadra di Serie A (di cui 10 per delega), 21 rappresentanti di squadra di serie B (di cui 14 per delega), 53 rappresentanti di squadra di Lega Pro (di cui 27 per delega), 19 delegati del settore dilettantistico presenti personalmente e 3 rappresentanti del settore senior (di cui 1 per delega). Ha preso quindi la parola il Presidente Tommasi che, nel salutare e ringraziare gli intervenuti, ha sottolineato il clima di contestazione che ha preceduto l’appuntamento assembleare, clima emerso solo a pochi giorni dal rinnovo delle cariche istituzionali dei vertici dell’AIC. Le notizie

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apparse su alcuni quotidiani e le interviste condotte in prima persona dal consigliere uscente AIC, Christian Puggioni, hanno fatto emergere dei malumori, soprattutto da parte dei giocatori di Lega Pro, che andranno certamente tenuti in considerazione, ma il modo in cui il tutto è stato condotto non è stato certamente costruttivo né per la categoria né per la stessa AIC. Tommasi ha posto l’accento sulla necessità di fare chiarezza su molti aspetti della vicenda sottolineando come i vertici dell’Associazione abbiano preparato l’Assemblea elettiva con impegno e trasparenza, mentre altri hanno evidentemente agito di nascosto con il solo fine di destabilizzare. Tommasi è passato quindi ad illustrare la sua relazione (vedi pagine precedenti), toccando punto per punto quanto è stato fatto durante la stagione che si va a concludere e quanto ancora resta da fare nel prossimo quadriennio. Obiettivi naturalmente raggiungibili e credibili: per fare promesse bisogna avere la certezza di poterle mantenere, sempre nella consapevolezza che, molte volte, non dipende direttamente dal proprio operato, ma dalla disponibilità al dialogo dei propri interlocutori. E troppo spesso, purtroppo, si cade su una mera questione di numeri: in Consiglio Federale le componenti tecniche (calciatori ed allenatori) contano per il

30% e quindi il voto contrario a volte non basta. Per lungo tempo le istanze dell’AIC sono rimaste inascoltate dalla controparte e, in segno di protesta, i rappresentanti degli atleti non hanno presieduto alle riunioni del Consiglio Federale per oltre sei mesi. Una volta rientrati, l’atteggiamento degli interlocutori non è cambiato e nell’ultima riunione i rappresentanti degli atleti hanno espresso, purtroppo senza esito, voto contrario al nuovo sistema di licenze nazionali. A conclusione del suo intervento, Tommasi ha ripercorso i motivi che lo hanno portato, quattro anni fa, ad accettare la presidenza, gli stessi che oggi lo portano a ricandidarsi per il prossimo quadriennio: i calciatori devono avere sempre più voce in capitolo, ma prima di tutto devono comprendere quelle che sono le loro responsabilità. Guidare un’Associazione importante come quella dei calciatori è compito difficile ed impegnativo, porta inevitabilmente a relazionarsi con molte persone, raccogliendo critiche ma anche soddisfazioni, raggiungendo successi importanti e incassando, gioco forza, sconfitte inevitabili. Ma il senso di responsabilità, che ancora purtroppo manca in molti, deve sempre portare a focalizzare obiettivi raggiungibili. A questo proposito, il presidente Tommasi, ha sottolineato come nella relazione di fine anno siano state aggiunte ad ogni


speciale

singolo argomento trattato alcune righe in corsivo che riguardano i punti ancora da approfondire, le conquiste per cui lavorare e gli obbiettivi del prossimo quadriennio, quello, insomma che potrebbe essere un programma elettorale. Prima di procedere alla consueta discussione, il revisore dei conti dott. Dalla Montà ha illustrato i bilanci dell’AIC e dell’AIC Service (li riportiamo come inserto) che sono stati approvati con un solo astenuto, Christian Puggioni delegato della Sampdoria, che ha contestato il fatto di non averlo ricevuto in tempo per poterlo valutare nella maniera appropriata. Al riguardo il Presidente dell’Assemblea Calcagno ha rilevato che, in assenza di obblighi statutari, la documentazione non è mai stata inviata in anticipo, ma che nulla vieta ad un delegato, o a un consigliere, di richiederla prima dell’Assemblea, e che per il futuro sarà comunque buona norma farla avere insieme alla convocazione della riunione.

rebbero dare il proprio contributo di idee mettendosi a disposizione per lavorare attivamente a fianco, o all’interno, dell’AIC, nella convinzione che quanto messo in atto da Puggioni non debba diventare un boomerang contro il sindacato, ma un segno da parte degli associati di ritrovata coscienza del proprio ruolo. Calcagno ha sottolineato che il lavoro portato avanti in questi anni sulle tematiche esposte è stato assolutamente attento e capillare, ma che va evidenziato ancora una volta come l’AIC abbia “peso” solamente per quanto concerne le problematiche di “natura” federale, ma poco può fare su accordi presi all’interno delle rispettive Leghe. Sulle rose a 25, ad esempio, l’impugnazione della norma da parte del consigliere federale Tommasi, che non ha dato purtroppo esito positivo, è stata possibile perchè, appunto, trattasi di delibera federale dove gli atleti sono presenti

con diritto di voto. Così non è stato e non potrebbe essere su salary cap o budget tipo, essendo queste ultime decisioni interne delle singole Leghe. Tommasi, nel rivendicare l’assoluta legittimità dell’operato, e ribadendo che frequentemente la normativa viene decisa dal Consiglio Federale a maggioranza, ha ricordato come si sia ottenuto il controllo bimestrale del pagamento degli stipendi e, riguardo i giovani,come con la riforma siano venuti meno gli obblighi di una loro presenza in campo, come sia stata respinta la proposta del budget singolo, e che su molte problematiche esposte non sono state prese alcune decisioni definitive, compresa quella mai passata in Consiglio sulle seconde squadre. Tommasi ha aggiunto che la richiesta di maggior coinvolgimento da parte di alcuni delegati sarà certamente presa in considerazione e che i vertici AIC si impegneranno a girare nei prossimi mesi per le squadre di Lega Pro al fine di raccogliere eventuali candidati da cooptare in Direttivo. Ha sottolineato come nella sua decennale frequentazione dell’attività dell’AIC non abbia mai incontrato nessun candidato volontario al ruolo di Consigliere e per questo motivo la lista di 25 candidati consiglieri è frutto di un coinvolgimento partito dall’alto e grazie alla disponibilità degli interessati. Presentando quindi la lista dei 25 ha dichiarato di non aver intenzione di estromettere alcuno per far spazio a candidature dell’ultimo momen-

Ha preso quindi la parola Christian Puggioni che ha mosso una serie di critiche all’operato dei vertici dell’AIC, dall’atteggiamento troppo accomodante con la controparte a possibili conflitti di interesse, dalla poca attenzione alle problematiche che attanagliano i calciatori di Lega Pro al mancato coinvolgimento degli stessi in decisioni che riguardano direttamente la loro attività. Altri delegati hanno aggiunto che su temi di grande importanza come il salary cap o le seconde squadre, il budget tipo o l’utilizzo dei giovani, vor13


speciale

to. Nel confermare la candidatura alla presidenza, ha ribadito di essere disposto a fare un passo indietro in prima persona,

qualora uno dei 25 consiglieri candidati non fosse eletto. Per gli eventuali candidati dell’ultima ora ha proposto, come già

Tommasi riconfermato Presidente, vicepresidenti Calcagno e De Sanctis

Il nuovo Consiglio Direttivo

L’Assemblea ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo che rimarrà in carica per il prossimo quadriennio.

Componenti Calcio Femminile: Chiara Marchitelli (Brescia femminile), Mason Marta (Mozzanica femminile)

Componenti Serie A: Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Riccardo Montolivo (Milan), Manuel Pasqual (Fiorentina), Federico Marchetti (Lazio), Andrea Ranocchia (Sampdoria), Luca Rossettini (Bologna), Adam Masina (Bologna), Davide Biondini (Sassuolo), Morgan De Sanctis (Roma), Francesco Acerbi (Sassuolo), Michael Agazzi (Middlesbrough)

Componente Calcio a 5: Sergio Romano (Asti Calcio a 5)

Componenti Serie B: Andrea Catellani (Spezia), Felice Evacuo (Novara), Federico Agliardi (Cesena) Componenti Lega Pro: Rocco Sabato (Maceratese), Raffaele Gragnaniello (Casertana) Componenti dilettanti: Damiano Tommasi (S. Anna d’Alfaedo), Andrea Fiumana (Carbonesca), Danilo Coppola (Salento Football) 14

Componenti laici: Umberto Calcagno, Leonardo Grosso A margine dell’Assemblea si è svolta la prima riunione del neoeletto Consiglio Direttivo che ha eletto il Presidente Damiano Tommasi che, come da Statuto e sentito il Direttivo, ha nominato vicepresidenti Umberto Calcagno (vicario) e Morgan De Sanctis. Confermata la nomina del Direttore Generale Gianni Grazioli.

detto, di procedere a votazione dei rappresentanti di Lega Pro durante l’estate prossima anticipando la disponibilità di Danilo Coppola e Andrea Fiumana a fare un passo indietro nel caso i candidati interessati fossero eletti direttamente dai rappresentanti della Lega Pro. I delegati Marco Piccinni (Fidelis Andria) e Federico Vettori (Pontedera), accogliendo la proposta di Tommasi, si sono dichiarati disponibili ad entrare in Consiglio in un secondo momento, mentre Christian Puggioni (Sampdoria), Alberto Filippini (Pordenone) e Roberto Tommaso Coletti (Foggia) si sono candidati. Christian Puggioni ha comunicato anche la volontà di Alex Pederzoli, non presente in Assemblea, di candidarsi a Consigliere ma non essendo iscritto all’AIC non ha i requisiti per poterlo fare. Damiano Tommasi ha elencato, quindi, i 25 candidati Consiglieri da lui proposti che sono: lui stesso, Umberto Calcagno, Andrea Fiumana, Danilo Coppola, Leonardo Grosso, Giorgio Chiellini, Riccardo Montolivo, Manuel Pasqual, Federico Marchetti, Andrea Ranocchia, Luca Rossettini, Adam Masina, Davide Biondini, Morgan De Sanctis, Francesco Acerbi, Andrea Catellani, Felice Evacuo, Federico Agliardi, Leonardo Bonucci, Sergio Romano, Chiara Marchitelli, Marta Mason, Rocco Sabato, Raffaele Gragnaniello e Michael Agazzi. Il notaio Quaggia, coadiuvato dagli avvocati Alessio Piscini e Ilaria Pasqui, ha acquisito la lista dei candidati e si è proceduto quindi alla votazione, al termine della quale sono risultati eletti: Tommasi, Calcagno, Fiumana, Coppola, Grosso, Chiellini, Montolivo, Pasqual, Marchetti, Ranocchia, Rossettini, Masina, Biondini, De Sanctis, Acerbi, Catellani, Evacuo, Agliardi, Bonucci, Romano, Marchitelli, Mason, Sabato, Gragnaniello e Agazzi. L’Assemblea ha inoltre nominato nel Consiglio dei Probiviri gli avvocati Luigi Albertini, Fabio Menichetti e Sergio Messina, mentre nel Collegio dei Revisori Dei Conti il dott. Roberto Dalla Montà (Presidente), i dott.ri Adriano Benazzi e Riccardo Tabasso (componenti), e il dott. Marco Lombardi (supplente).


speciale

Settore Dilettanti

Assemblea dei delegati regionali Come ormai consuetudine, l’Assemblea Generale AIC è stata preceduta in mattinata da quella dei delegati regionali dei calciatori appartenenti al settore dilettanti. In apertura di riunione il Presidente Tom- che ci invidiano molte federazioni e che masi ha ripercorso brevemente il lavoro è molto simile a quello dei professionisti. svolto negli ultimi dodici mesi, sottoline- A supporto di quanto detto, Giorgio Gagando l’impegno da parte del Dipartimen- gioli, neo responsabile del Dipartimento, to Dilettanti il cui ufficio di Roma ha rap- ha relazionato i presenti sui numeri che presentato un valido punto di riferimento evidenziano la crescita dell’attività svolta: sia operativo che politico. oltre 15 mila iscritti, 25 collaboratori che L’Assemblea di quest’anno è arrivata alla stanno facendo un grande lavoro sul terrifine di un importante quadriennio diven- torio con oltre 2000 realtà dilettantistiche tando così un momento di confronto fon- visitate, presenza con proprio rappresendamentale per fare il punto della situazio- tante nell’osservatorio manifestazioni ne su quanto è stato fatto, ma soprattutto sportive, e quindi possibilità di monitorare su quanto ancora resta da fare. Tenendo tutto quello che può riguardare le violencomunque sempre presente che ogni at- ze sui calciatori, organizzazione di corsi di tività che l’AIC porta avanti va confronta- formazione e convegni. ta con una controparte che non sempre si è dimostrata collaborativa ed aperta Altri numeri importanti arrivano dall’area al dialogo (come ad esempio su calcio legale: la responsabile Ilaria Pasqui ha femminile o vincolo). Senza contare, infi- spiegato ai delegati che il 74% dei credine, che dopo il ribaltone che ha portato ti recuperati, per quanto concerne i paalle dimissioni di Belloli e alla successiva gamenti non rispettati, rappresenta una nomina di Cosentino, sono cambiati gli percentuale altissima, testimonianza della interlocutori e, di conseguenza, le strade validità delle forme di tutela raggiunte. percorribili e le relative strategie. È stato creato un numero verde per il vincolo, riguardo squalifiche e violenze Revisione del vincolo, sviluppo del calcio subite sono stati seguiti parecchi casi femminile, accordi pluriennali (da esten- garantendo la maggiore tutela possibile, dere alla Serie D così come avviene già nel così come sugli infortuni, nei limiti della calcio a 5 e nel femminile) e tutela sanitaria convezione tra LND e Generali. restano i principali obiettivi, così come una maggiore e sempre più puntuale infor- Katia Serra, responsabile del settore Calcio mazione nei confronti degli associati per i femminile, ha quindi tracciato un bilancio quali è stata sviluppata una apposita app. degli ultimi quattro anni, ribadendo lo straRiguardo il femminile Tommasi ha ribadi- ordinario lavoro che ha aperto prospettito che l’AIC, vista l’accelerazione che ha ve importanti e che ha portato a notevoli avuto questo settore negli ultimi tempi, passi in avanti sotto molti aspetti. Oggi la dovrà trovarsi preparata e, a tal proposi- categoria è certamente più forte ed è auto, ha annunciato ai delegati l’intenzione mentata la consapevolezza sui problemi di proporre 2 calciatrici nel Consiglio Di- che attanagliano questo settore e sulle rettivo ed una come Consigliere federale battaglie da affrontare. Prendendo spunto che, ogni quattro anni, dovrà alternarsi al da ciò che avviene all’estero anche nel nocomponente del calcio maschile in “quo- stro paese qualcosa si sta muovendo anta dilettanti”. che se ancora troppo lentamente rispetto a quello che ci vorrebbe. Sull’obbligatorieIl Vicepresidente Calcagno, ha aggiunto tà di istituire una squadra di Under 12 nelche ciò che è stata fatto fino ad oggi (cre- le società professionistiche, ad esempio, azione del dipartimento, apertura della dopo i buoni propositi dello scorso anno, sede di Roma, creazione di una rete di fi- ora si vorrebbe fare un passo indietro rididuciari, ampliamento di una rete organiz- mensionandone la portata (motivo per cui zativa oggi molto radicata nel territorio) l’AIC ha votato contro le licenze nazionali rappresenta un dato oggettivo impor- nell’ultimo Consiglio federale). tante che ci pone di fronte ad un sistema Lo sciopero messo in atto ad inizio stagio-

ne è stata grande conquista sotto molti aspetti, sia per adesione (l’unica squadra che non ha aderito, cioè la Fiorentina, è la sola società legata a quella maschile), sia per obiettivi raggiunti (nuovi accordi economici, tutela della maternità, ecc.). Nell’occasione, importante segnalare la vicinanza del segretario generale della CIGL Susanna Camusso che ha voluto condividere con le calciatrici un percorso comune. Il responsabile del Calcio a 5 Valerio Bernardi, ha ribadito la complessa struttura di questo settore (maschile e femminile in grande espansione, dinamiche nazionali e regionali oltre alla Nazionale), che ha però potuto contare su validi interlocutori (presidente Tonelli in primis) permettendo accordi importanti che fanno del Calcio a 5 un vero e proprio modello per altre categorie dilettanti. Ha poi osservato che il protocollo d’intesa AIC/LND sottoscritto nel 2004 è strumento che andrebbe ripreso e migliorato perché contiene elementi importanti per la relazioni con le controparti. Dello stesso avviso Stefano Sartori, responsabile delle relazioni sindacali, che ha relazionato i presenti sull’introduzione dello “ius soli” sportivo: nonostante il testo della legge non fosse chiarissimo, alla fine è stata introdotta l’equiparazione del cittadino non italiano con quello italiano in presenza di residenza conseguita nel nostro paese entro il 10° anno di età. Soddisfatta questa condizione si può ottenere il tesseramento tale e quale a quello dei cittadini italiani. Infine Fabio Appetiti, responsabile delle relazioni istituzionali, ha illustrato le varie iniziative messe in atto durante la stagione (su vincolo, calcio femminile, tutela della salute, razzismo, nonché l’interessante convezione con il credito sportivo) e la creazione della Nazionale femminile parlamentari che ha aperto importanti contatti con il mondo della politica.

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primo piano

di Claudio Sottile

Kujović (Svezia), Ward (Eire) e Gillet (Belgio)

Euro 2016: l’Italia vista dagli avversari Archiviata la Serie A, si entra ufficialmente in clima Europei. Sempre più vicino il 10 giugno, data della luce verde al mese di competizione, che per la prima volta vedrà impegnate 24 Nazionali. Attesa e curiosità attorno agli Azzurri, reduci dalla finale nella passata edizione, quando a Kiev fu la Spagna a stoppare i sogni di gloria dei ragazzi all’epoca allenati da Cesare Prandelli. Stavolta al timone c’è Antonio Conte, motivato nel cercare di riportare a casa un alloro continentale che dalle parti di Coverciano manca addirit1. Che tipo di girone ti aspetti? tura dal 1968. 2. Chi è la favorita per la vittoria del gruppo? In Francia, Buffon e compagni sono stati inseriti nel Girone E, se la ve3. La candidata per il titolo finale? dranno con Belgio, Svezia ed Eire. Abbiamo intervistato in esclusiva tre 4. Ti piace il gioco dell’Italia? calciatori preconvocati dalle nostre avversarie (Emir Kujović, Stephen 5. C’è un giocatore che toglieresti agli Azzurri? Ward e Jean François Gillet) per cercare di capire come nel Vecchio Conti6. Quale quello con cui scambieresti la maglia? nente è inquadrata la nuova Italia.

Sei domande sei…

Emir Kujović, attaccante della Svezia

“Girone difficile”

1. “Lo giudico un gruppo difficile, in generale l’intera competizione presenta squadre valide. E tutte possono battere chiunque”. 2. “Credo che l’Italia e il Belgio siano le due favorite, ma come ho detto prima ritengo che ogni squadra sia attrezzata, altrimenti non si sarebbe qualificata”. 3. “La Francia, perché giocherà tra le mura amiche, nel proprio Paese. E anche la Germania, perché tradizionalmente è andata lontano in questo tipo di manifestazione”. 4. “Sì, non vedo l’ora che arrivi quella partita! L’Italia ha molti giocatori di qualità che giocano in club blasonati, per cui sarà difficile batterla”. 5. “Rispondo Marco Verratti, anche se non parteciperà a causa dell’infortunio. Lui è uno dei migliori giocatori del mondo nel suo ruolo”. 6. “Io non sono solito scambiarla, in quanto mi piace tenerla per regalarla a familiari, amici e tifosi”. 16

Stephen Ward, difensore dell’Eire

“Occhio alle possibili sorprese” 1. “È un gruppo molto difficile e mi aspetto una lotta serrata tra le squadre per ottenere la qualificazione. È composto da quattro ottime compagini e tutte sono in grado di poterlo vincere”. 2. “Penso che Belgio e Italia, per i giocatori che hanno, siano le favorite per vincere il gruppo. Il Belgio perché è la testa di serie nel raggruppamento e, naturalmente, l’Italia per la sua storia e le prestazioni nelle manifestazioni che contano. Credo comunque che l’Irlanda e la Svezia potrebbero raggiungere un risultato a sorpresa, cercando pure di qualificarsi, sono entrambe buone squadre”. 3. “Sento che le favorite per vincere la coppa siano le solite candidate: Germania, Spagna, Inghilterra, Portogallo, Italia e, ovviamente, la Francia che avrà una ghiotta occasione come terra ospitante. Io però penso che con il nuovo formato del torneo, una nazione più piccola potrà davvero fare bene e magari causare un qualche sconvolgimento nelle gerarchie”. 4. “Certo, il match tra Irlanda e Italia sarà un’occasione fantastica. I due Paesi hanno un buon rapporto ed entrambi hanno una tifoseria che rende continuamente l’atmosfera brillante”. 5. “La Nazionale italiana è piena di stelle, ma se dovessi scegliere uno da rubare per farlo giocare con l’Irlanda dico Andrea Pirlo. Lui è uno dei più grandi centrocampisti del nostro tempo, è in grado di controllare il gioco da solo. Sarebbe una grandiosa aggiunta per il nostro undici e per qualsiasi rosa al mondo”. 6. “Stessa risposta. Se potessi avere una maglietta italiana vorrei quella di Pirlo, è un giocatore fantastico, uno dei migliori che ho visto giocare per l’Italia”.


primo piano

Jean François Gillet, portiere del Belgio

“Sinceramente siamo i favoriti” 1. “Sarà un girone complesso ed equilibrato, secondo me il più duro in assoluto di tutta la rassegna”. 2. “Sinceramente il Belgio è favorito”. 3. “I campioni in carica della Spagna e poi dico ancora Belgio”. 4. “Sì, mi piace molto. Dal 2007 al 2009 a Bari sono stato allenato da Antonio Conte e giocavamo benissimo. Ho già notato la sua inconfondibile mano, durante l’amichevole Belgio-Italia del novembre scorso a Bruxelles”. 5. “Marco Verratti, un fenomeno, la sua assenza peserà nello scacchiere italiano”. 6. “Gianluigi Buffon, eternamente fortissimo”.

MATCH MATCHSCHEDULE SCHEDULE CALENDRIER CALENDRIERDES DESMATCHES MATCHES Group Group matches matches / Matches / Matches de groupe de groupe Match Match day 1day 1 1ère 1ère journée journée de matches de matches

Match Match day 2day 2 Match Match day 3day 3 Round Round of 16of 16 23.06 23.06 28.06 28.06 2ème2ème journée journée de matches de matches3ème3ème journée journée de matches de matches Huitièmes Huitièmes de finale de finale

Quarter-finals Quarter-finals Quarts Quarts de finale de finale

Semi-finals Semi-finals FinalFinal 08.07 08.07 04.07 04.07 Demi-finales Demi-finales Finale Finale

10.06 10.06 11.06 11.06 12.06 12.06 13.06 13.06 14.06 14.06 15.06 15.06 16.06 16.06 17.06 17.06 18.06 18.06 19.06 19.06 20.06 20.06 21.06 21.06 22.06 22.06 24.06 24.06 25.06 25.06 26.06 26.06 27.06 27.06 29.06 29.06 30.06 30.06 01.07 01.07 02.07 02.07 03.07 03.07 05.07 05.07 06.07 06.07 07.07 07.07 09.07 09.07 10.07 10.07

LILLE LILLE MÉTROPOLE MÉTROPOLE StadeStade PierrePierre Mauroy Mauroy 50,000 50,000

LYON LYON

21.00 21.00

ENG ENG RUS RUS

StadeStade de France de France 80,000 80,000

SAINT-ÉTIENNE SAINT-ÉTIENNE StadeStade Geoffroy Geoffroy Guichard Guichard 42,000 42,000

TOULOUSE TOULOUSE Stadium Stadium de Toulouse de Toulouse 33,000 33,000

ROU ROU SUI SUI

FRA FRA ROU ROU

POR POR AUT AUT

18.00 18.00

15.00 15.00

21.00 21.00

UKR UKR POL POL

18.00 18.00

IRL IRL SWE SWE

18.00 18.00

21.00 21.00

W42 W42

18.00 18.00

21.00 21.00

WA WA 3C/D/E 3C/D/E 15.00 15.00

W37 W37 W39 W39

21.00 21.00

21.00 21.00

NIR NIR GER GER

GER GER POL POL

RB

RB

RF

RF

21.00 21.00

W45 W45 W46 W46

21.00 21.00

W47 W47 W48 W48

21.00 21.00

WB WB 3A/C/D 3A/C/D

18.00 18.00

18.00 18.00

ISL ISL AUT AUT

21.00 21.00

W38 W38

3A/B/F 3A/B/F

SWE SWE BEL BEL

21.00 21.00

TUR TUR CRO CRO

Parc des ParcPrinces des Princes 48,000 48,000

18.00 18.00

18.00 18.00

ESP ESP TUR TUR

18.00 18.00

PARIS PARIS

HUNHUN POR POR

21.00 21.00

ISL ISL HUNHUN

21.00 21.00

POL POL NIR NIR

StadeStade de Nice de Nice 36,000 36,000

ROU ROU ALB ALB

18.00 18.00

FRA FRA ALB ALB

21.00 21.00

NICE NICE

SAINT-DENIS SAINT-DENIS

URK URK NIR NIR

WC WC

21.00 21.00

21.00 21.00

GROUP GROUP / GROUPE / GROUPE A A

21.00 21.00

ITA ITA IRL IRL

SUI SUI FRA FRA

15.00 15.00

BEL BEL ITA ITA

StadeStade de Lyon de Lyon 59,000 59,000

StadeStade Vélodrome Vélodrome 67,000 67,000

RUS RUS SVK SVK

21.00 21.00

WD WD 3B/E/F 3B/E/F

21.00 21.00

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GER GER UKR UKR

W43 W43 21.00 21.00

CZE CZE TUR TUR

ENG ENG WAL WAL

15.00 15.00

W41 W41

21.00 21.00

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Rest days / Jours de repos Rest days / Jours de repos

ALB ALB SUI SUI

StadeStade Bollaert-Delelis Bollaert-Delelis 38,000 38,000

CRO CRO ESP ESP

BEL BEL IRL IRL

18.00 18.00

Rest days / Jours de repos Rest days / Jours de repos

LENS LENS AGGLO AGGLO

MARSEILLE MARSEILLE

AUT AUT HUNHUN

18.00 18.00

Rest days / Jours de repos Rest days / Jours de repos

WAL WAL SVK SVK

StadeStade de Bordeaux de Bordeaux 42,000 42,000

Rest days /Jours de repos Rest days /Jours de repos

BORDEAUX BORDEAUX

WE WE RD

18.00 18.00

RD

18.00 18.00

W40 W40

W49 W49

W44 W44

W50 W50

21.00 21.00

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ENGENG ENGLAND ENGLAND

ROUROU ROMANIA ROMANIA

RUSRUS RUSSIA RUSSIA

ALBALB ALBANIA ALBANIA

WALWAL WALES WALES

SUI SUI SWITZERLAND SWITZERLAND

SLOVAKIA SLOVAKIA SVKSVK

GROUP GROUP / GROUPE / GROUPE C C

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ESP ESP CZE CZE

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ITA ITA SWE SWE

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SVK SVK ENG ENG

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RUS RUS WAL WAL

21.00 21.00

W =W Winner, = Winner, R = Runner-up, R = Runner-up, 3 = Third-placed 3 = Third-placed The The UEFA UEFA EURO EURO 2016 2016 finalfinal tournament tournament takes takes place place fromfrom Friday Friday 10 June 10 June to Sunday to Sunday 10 July 10 July 2016. 2016. Kick-off Kick-off times times are CET. are CET.

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GROUP GROUP / GROUPE / GROUPE D D

GERGER GERMANY GERMANY

ESPESP SPAIN SPAIN

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CZECZE CZECH CZECH REPUBLIC REPUBLIC

POLPOL POLAND POLAND

TURTUR TURKEY TURKEY

NIRNIR N. IRELAND N. IRELAND

CROCRO CROATIA CROATIA

GROUP GROUP / GROUPE / GROUPE E E

GROUP GROUP / GROUPE / GROUPE F F

BELBEL BELGIUM BELGIUM

PORPOR PORTUGAL PORTUGAL

ITA ITA ITALY ITALY

ISL ISL ICELAND ICELAND

REP.REP. OF IRELAND OF IRELAND AUTAUT IRL IRL AUSTRIA AUSTRIA SWESWE SWEDEN SWEDEN

POR POR ISL ISL

GROUP GROUP / GROUPE / GROUPE B B

FRAFRA FRANCE FRANCE

HUNHUN HUNGARY HUNGARY

15.00 15.00

WF WF RE

RE

21.00 21.00

W =W Vainqueur, = Vainqueur, R = Deuxième, R = Deuxième, 3 = Troisième 3 = Troisième La phase La phase finale finale de l'UEFA de l'UEFA EURO EURO 20162016 se déroulera se déroulera du vendredi du vendredi 10 juin 10 au juindimanche au dimanche 10 juillet 10 juillet 2016. 2016. Les heures Les heures de coup de coup d'envoi d'envoi sontsont indiquées indiquées en HEC en HEC

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serie B

di Tommaso Franco

Pronta risalita in A dei rossoblù sardi

Cagliari, un ritorno annunciato Il Cagliari Calcio, per la Sardegna, non è solamente una squadra di calcio, una società. Fondato nel 1920 è da sempre l’orgoglio sportivo dell’isola. Sulla casacca da gioco campeggiano i quattro mori (i quattro re saraceni sconfitti dagli aragonesi in Spagna), simbolo dell’intera terra sarda. In questa stagione il Cagliari ha lottato con i suoi (potenti) mezzi per riconquistare la massima categoria, quella Serie A che i rossoblù furono anche in grado di vincere nella stagione 196970 con le 21 reti della leggenda Gigi Riva. Riva è per Cagliari, così come per la Nazionale, un monumento della storia di ieri. Prelevato giovanissimo dal Legnano, è rimasto per tutta la carriera in terra sarda. Più che una bandiera, un simbolo. Assieme a lui altri nomi altisonanti SENSI del calcio italiano: Cesena 6,38 Enrico Albertosi,

ams”, dove ogni altra domenica andava in scena la squadra che stupiva tutti per bel gioco e risultati. E così, nel libro della storia del calcio, il Cagliari scrisse in quegli anni capitoli importanti che sempre resteranno nella memoria di questo sport. Il passato, soprattutto se glorioso, pesa. Pesa sempre. E i ragazzi di Rastelli hanno messo in campo tutte le loro forze per riportare il Cagliari nel suo habitat naturale. Gli eroi di oggi sono, tra gli altri, Diego Farias, Joao Pedro, Marco Storari. Calciatori che in questa categoria sanno fare la differenza. Tredici reti a testa per i due brasiliani e una certezza, sempre presente, tra i pali. Sospinti da un pubblico caldo e presente, dall’entusiasmo di un’intera città e di un’intera regione anche il Cagliari ha così compiuto l’ennesima impresa. La stagione era partita con i migliori auspici, ironia della sorte, proprio contro la rivale non annunciata: il LAPADULA Pescara 6,62 Crotone di Juric. Finì 4-0 FALETTI BUDIMIR (reti Ternana 6,32 MARTELLA Crotone 6,43 Crotone 6,49 di FaRICCI Crotone 6,57 rias, YAO Crotone 6,33 FARAGÒ Deiola, Novara 6,38 CLAITON Sau e GianCrotone 6,31 CORDAZ netti) e tifosi e FERRARI Crotone 6,39 Crotone 6,25 appassionati già vedevano il Cagliari solo in testa alla classifica per tutto il campionato. Al ritorno fu un’altra storia con il 3-1 rifilato ai sardi allo “Scida” di Crotone. In Serie A, alla fine, ci sono finite entrambe con pieno merito. Ora si attende solaLa miglior formazione di Serie B dall’inizio del torneo

Angelo Domenghini, Sergio Gori. Era la Serie A di Zoff al Napoli, di Beppe Savoldi e Giorgio Chinaglia, di Pietro Anastasi e Josè Altafini. Quel Cagliari, come il Verona nell’85 e la Sampdoria nel ’91, ricorda la favola del Leicester di mister Ranieri, partita con ambizioni certamente diverse. In quegli anni il Sant’Elia era il “theater of dre-

In

Portieri CORDAZ IACOBUCCI PIGLIACELLI MAZZONI LANNI

Crotone Entella Pro Vercelli Ternana Ascoli

6,44 6,39 6,27 6,27 6,26

Difensori MARTELLA YAO CLAITON FERRARI SCOGNAMIGLIO

Crotone Crotone Crotone Crotone Trapani

6,49 6,33 6,31 6,25 6,25

Centrocampisti RICCI SENSI FARAGÒ NIZZETTO FALETTI

Crotone Cesena Novara Trapani Ternana

6,57 6,38 6,36 6,34 6,32

Attaccanti LAPADULA BUDIMIR PICCOLO A. CERAVOLO FARIAS

Pescara Crotone Spezia Ternana Cagliari

6,62 6,43 6,31 6,30 6,27

mente il verdetto dei temutissimi play-off: solo una delle sei squadre pretendenti avrà un posto in paradiso.

8Kickrighe… Off

di Damiano Tommasi

Si è tenuto a Cesena il secondo appuntamento con Kick Off (calcio d’inizio), il pensatoio futurista su proposte e analisi per il mondo del calcio. Una passerella di personalità, più o meno attuali, del mondo del calcio con l’obbiettivo di condividere idee. Non so, mi sembra sempre di più il classico calcio d’inizio riservato alle autorità di turno come passerella iniziale di una finale. Entra in campo, l’arbitro fischia, tocca la palla, fa la foto, riceve l’applauso ma tutti allo stadio, tifosi, calciatori, telespettatori, non vedono l’ora che si tolga di mezzo perché il calcio vero deve iniziare.


regole del gioco

di Pierpaolo Romani

Un calcio al pregiudizio

Il calcio come veicolo di inclusione sociale Murtaza Ahmadi, è un bimbo afghano di cinque anni, diventato famoso a livello mondiale dopo essere stato fotografato e postato su Facebook mentre indossava una maglietta del giocatore del Barcellona, Leo Messi, disegnata su un sacchetto di plastica. Messi, informato dell’accaduto, aveva inviato una sua maglia originale e

aveva paventato la possibilità di incontrare Murtaza. Nei giorni scorsi, il piccolo e la sua famiglia sono balzati nuovamente alle cronache per essere stati costretti a scappare in fretta e furia dal loro paese. “Deve studiare il Corano, non giocare a pallone”. Così hanno minacciato i talebani, il gruppo di terroristi fondamentalisti che opera in Afganistan e in Pakistan. Gli stessi che nel 2012 hanno cercato di uccidere la giovane pachistana che da anni si batte per il diritto all’istruzione delle donne, Malala Yousafzai, vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2014. Il padre di Murtaza ha dichiarato alla BBC che, oltre a quelle dei talebani, ha ricevuto delle minacce telefoniche in cui si prospettava la possibilità di rapire il figlio, probabilmente nella convinzione che insieme alla maglia Messi avesse inviato anche un po’ di soldi. Robe da matti, ha esclamato più di qualcuno a cui ho raccontato questa storia. E, a proposito di “matti” vale la pena segnalare il progetto della UISP intitolato “Matti per il calcio”, che coinvolge diverse persone dei Centri di salute mentale. Il progetto, giunto alla sua nona edizione, ha coinvolto sedici squadre, alcune delle quali si sono denominate “Fuori di pallone” o “Real…mente”. La finalità di questo interessante percorso è quella di utilizzare il calcio per migliorare lo stato di salute e la qualità della vita di persone affette da disturbi e problematiche di tipo psichiatrico. Un progetto che si inserisce sui binari della filosofia medica dello psichiatra veneziano

Franco Basaglia, l’ispiratore della legge 180 del 1978, quella che portò alla chiusura dei manicomi. Affermava Basaglia: “La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia”. Il calcio, nel progetto UISP, è utilizzato come veicolo di inclusione anziché di esclusione sociale, come strumento terapeutico e di coinvolgimento di chi un tempo era confinato in un mondo e in un tempo a sé. Un mondo in cui le persone affette da problemi psichici erano considerate diverse e rinchiuse in posti molto simili, se non peggiori, delle carceri. A proposito di carceri vale la pena di raccontare, seppur brevemente, la partita che una delegazione di calciatori già professionisti, tra cui il presidente di AIC, Damiano Tommasi, insieme a Simone Perrotta, Pippo Maniero e altri, hanno disputato lo scorso 10 maggio presso la casa circondariale di Montorio Veronese, grazie anche al contributo di AIC Onlus. Per arrivare a questo importante match, la squadra dei detenuti si è allenata quasi un mese e si avvalsa di un

tecnico d’eccezione: Stefano Ghisleni, professionista che ha collaborato con Atalanta, Hellas Verona, Sampdoria e, da qualche anno, anche con il Dipartimento Junior AIC. Stando per alcune ore nel carcere e vedere la squadra dei detenuti impegnarsi a dare il massimo contro grandi campioni su un campo sgarrupato, ho riflettuto su quanto sia importante e necessario a portare avanti l’azione di promozione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva e responsabile nel nostro Paese; su quanto sia necessario vivere appieno il tempo della nostra vita, cercando in tutti i modi di dargli un senso, di non sprecare nemmeno un minuto della nostra esistenza, anche su un campo di calcio. Ed ho pensato a quanto sia preziosa la libertà. Mi sono tornate alla mente le parole del grande giurista e membro della Costituente, Piero Calamandrei: “La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. A Montorio, il calcio ha dimostrato come esso possa rendere magico anche un pomeriggio nuvoloso, di come esso sia capace di stimolare impegno, gioia e felicità, anche in un ambiente che limita, in tutti i sensi, la libertà.

19


Lega Pro

di Tommaso Franco

Storica promozione per i giallorossi

Benevento: la Serie B, il premio più grande Dopo ottantasette anni arriva in Campania, a Benevento, una storica promozione in Serie B. E la città del “Premio Strega” si appresta ad accogliere con grande entusiasmo una categoria mai frequentata prima d’ora, una nuova affascinante sfida. Ad onor del vero, nel lontano ’46, nell’immediato dopoguerra, i giallorossi chiusero al primo posto il girone D dell’allora Seri e C, conquistando la promozione; tuttavia, motivi di carattere finanziario non permisero alla società di iscriversi tra i cadetti. E ora, a maggio 2016, l’attesa infinita ha trovato un epilogo in questa magica stagione, coronata con l’esultanza di un’intera città. La grande gioia, quella del sigillo finale, è arrivata tra le mura amiche al “Ciro Vigorito”

contro il Lecce, con un netto 3-0 sui salentini che ha scatenato la festa di un’intera città. Ad inizio stagione, il cambio ai vertici della società: un nuovo Presidente, Fabrizio Pallotta, e la sapiente guida di un nuovo tecnico: Gaetano Auteri. E l’allenatore degli “stregoni”, temuto avversario dei giallorossi negli anni precedenti, si è seduto sulla panchina sannita trascinando i suoi verso lo storico traguardo. Il Benevento vanta il terzo miglior attacco del campionato (51, ad oggi, le reti messe a segno) e la miglior difesa del girone C (solamente 21 le reti subite). Il “Vigorito” è stato un fortino pressoché inespugnabile: in casa i giallorossi non hanno mai perso (13 vittorie e 4 pareggi) mettendo a segno 29 reti e subendone solamente 6. Le tre sconfitte rimediate dai ragazzi di Auteri sono attribuite al solo girone di andata contro Melfi, Casertana e Lecce, squadre poi battute nel girone di ritorno con il passo dei campani parso inarrestabile. Il miglior marcatore della squadra è stato, fino a qui, l’attaccante Fabio Mazzeo. Con le sue reti (10, quasi sempre decisive) ha dato un contributo davvero significativo alla sua squadra sfruttando il modulo offensivo del tecnico siciliano. Ma un campionato si vince grazie ad un collettivo unito ed uniforme. Ed è così che tra i migliori calciatori del girone, e dell’intera categoria, troviamo anche Ciciretti, De Falco, Del Pinto, Lopez e Lucioni (rappresentante AIC per la squadra campana). La stampa li ha quasi sempre promossi a pieni voti in ogni partita e la media voto a fine stagione conferma la contiMORA nuità del loro rendimento Spal 6,45 in campionato.

Portieri PISSERI RAVAGLIA FURLAN MARRUOCCO GRANDI

Monopoli Cremonese Lumezzane Paganese Catanzaro

6,48 6,41 6,39 6,35 6,34

Difensori LUCIONI LOPEZ DE ALMEIDA SALL CAPUANO

Benevento Benevento Foggia Pro Piacenza Akragas

6,46 6,39 6,33 6,33 6,24

Centrocampisti DETTORI GASBARRONI MORA LAZZARI PEDERZOLI

Carrarese Giana Erminio Spal Spal Pordenone

6,57 6,49 6,45 6,44 6,43

Attaccanti INFANTINO NETO PEREIRA IEMMELLO CELLINI DE CENCO

Matera Padova Foggia Spal Pordenone

6,52 6,48 6,44 6,39 6,38

NETO PEREIRA Padova 6,48

PEDERZOLI Pordenone 6,44

CAPUANO Akragas 6,24

DETTORI Carrarese 6,57

LOPEZ Benevento 6,39 PISSERI Monopoli 6,48

INFANTINO Matera 6,52

LUCIONI Benevento 6,46

GASBARRONI Giana Erminio 6,49

DE ALMEIDA Foggia 6,33

La miglior formazione di Lega Pro dall’inizio del torneo


segreteria

di Nicola Bosio

Biografia scritta da moglie e figlio

Azeglio Vicini, una vita in azzurro Una storia semplice, senza fronzoli, senza “gossip” o polemiche: è la biografia di Azeglio Vicini (“Azeglio Vicini, una vita in azzurro” – Goalbook Edizioni) presentata a Vicenza l’11 maggio scorso, nella Sala

degli Stucchi a Palazzo Trissino, su iniziativa dell’Associazione Italiana Calciatori e Comune di Vicenza. 60 anni di calcio, ripercorsi attraverso la vita di un grande personaggio, calciatore prima e allenatore poi, soprattutto di un grande uomo, padre e marito. A raccontarcela sono il figlio Gianluca e la moglie Ines che si sono calati negli insoliti panni di scrittori e ne hanno pazientemente ricostruito tutto il cammino, da quella caramella offerta da un giovanissimo Azeglio (allora calciatore della Primavera del Lanerossi Vicenza) ad una ragazza (Ines, che per la cronaca quella caramella la rifiutò) incontrata sotto la basilica Palladiana, alle notti magiche di Italia ’90 e al sogno, solo sfiorato, di una finale Mondiale più che meritata. “Con un po’ di fortuna quel Mondiale lo avremmo pure vinto” – ha commentato l’assessore alla formazione con delega allo sport Umberto Nicolai. “Vicini ci riporta a momenti magici e l’azzurro è, e resta, il colore che continua ad emozionarci di più”. “Un libro che si legge tutto di un fiato perché appassiona pagina dopo pagina” – ha proseguito il Direttore Generale AIC Gianni Grazioli – “e abbiamo voluto presentarlo in anteprima nazionale proprio a Vicenza perché la città berica rappresenta per Azeglio una tappa fondamentale per la sua vita, non solo per la sua carriera nel mondo del calcio”. Dalla vittoria con la maglia della Primavera del Lanerossi Vicenza al Torneo di Viareggio, ai successi con l’Under 21, fino ad Italia ’90 e a quegli sfortunati calci di rigore contro l’Argentina di Maradona: “Azeglio fa parte della mia vita non solo di calciatore” – ha raccontato

Sergio Campana, presidente onorario AIC. “Grande amico con grandi qualità: arrivò da Cesenatico e ci trovammo a Vicenza orgogliosi di vestire la maglia biancorossa che portammo in trionfo al Viareggio. Proseguimmo insieme col Lanerossi e poi abbiamo continuato a vivere in comunità anche dopo la carriera, condividendo moltissime situazioni anche da rispettivi presidenti delle associazioni calciatori e allenatori”. “Vicini per me rappresenta gli anni dell’adolescenza quando ero a Verona e il professionismo per me era una speranza” – ha aggiunto Damiano Tommasi, presidente AIC. “L’attuale presidente federale vorrebbe rilanciare la cantera degli allenatori e quando ricorda i tanti nomi uscita da Coverciano, quello di Vicini ha un posto speciale, perché al suo nome si associa automaticamente il sogno azzurro. È bello che quel sogno sia stato tradotto in un libro per consegnarlo alla storia”. Una storia fatta di valori e semplicità, di un calcio romantico che non c’è più, che si legge con un filo di nostalgia: “Abbiamo voluto, senza pretese stilistiche, raccontare come è stata la vita e la carriera di mio padre” – ha spiegato l’autore Gianluca Vicini. “Mia mamma Ines ha fatto da regista e ne è uscito un libro che non ha pretese, se non quella di far rivivere certi valori dello sport che si stanno un po’ perdendo”. “Col calcio ho fatto tanta strada e ho

conosciuto tante persone” – ha detto in chiusura Azeglio Vicini – “Sono arrivato a Vicenza nel ’53, a 20 anni, in una squadra che per prima, in Italia, portava un logo sulla maglia che la faceva conoscere come Lanerossi. C’era tanta passione, un altro clima, e le città si fondevano con le loro squadre di calcio. Quando vincemmo il Viareggio arrivammo alla stazione col treno e sui binari non c’era nessuno. Eravamo delusi, ma fuori ci aspettavano 20mila tifosi festanti. Fu una grande emozione, come grande fu il calore dei tifosi azzurri che ci spinsero in quel Mondiale del 1990. Quei rigori contro l’Argentina ci negarono un sogno ma la nostra amarezza non fu per quei rigori ma perché credo che il nostro gioco in quel Mondiale fosse il migliore. In questo libro c’è emozione, passione vera, la stessa che mia moglie e mio figlio, che non sono veri e propri scrittori, hanno messo per confezionare, credo di poter dire, un grande lavoro”.

Goalbook Edizioni

Azeglio Vicini, una vita in azzurro

di Gianluca Vicini e Ines Crosara – 216 pagine - €19,00

Dall’azzurro del mare di Cesenatico, scoperto poco prima della Seconda Guerra Mondiale, alla panchina Azzurra nel Mondiale di Italia ’90. La vita e la carriera di Azeglio Vicini, iniziata dando calci a un pallone in un campetto sterrato vicino ad una stazione ferroviaria e passata da Cesena per arrivare alla Serie A con Vicenza, Sampdoria e Brescia. Poi l’esordio da allenatore, cinque mondiali come vice di Valcareggi e Bearzot, la Under 21 di Zenga e

Vialli, fino a diventare il C.T. delle “Notti magiche”. E dopo ancora presidente del sindacato degli allenatori, dirigente Azzurro… Vicini, insieme alla moglie Ines, racconta al figlio Gianluca un viaggio lungo oltre ottant’anni di vita familiare e di calcio italiano, da quando ha visto giocare dal vivo il Grande Torino di Valentino Mazzola e la Juventus di un giovane Boniperti a quando ha lanciato in Azzurro giovani come Antognoni, Paolo Rossi e Cabrini e più tardi Paolo Maldini, Robi Baggio, Totò Schillaci e tanti altri. E le foto in bianco e nero tratte dall’album di famiglia, per riportare il lettore indietro, ad una società ed un calcio d’altri tempi ma forse da ricordare con un pizzico di nostalgia… 21


amarcord

La partita che non dimentico

Mi ritorni in mente…

Matthias Solerio (Giana Erminio) “Ne avrei più di una, potrei anche ricordare quella in cui mi sono ritrovato a dover giocare in porta, ma in assoluto quella che più mi è rimasta dentro è quella con cui abbiamo vinto il campionato di serie D, forse sinora l’emozione più bella della mia vita. Noi che eravamo matricole della D, noi che a inizio stagione tutti ci vedevano già spacciati e avevamo invece messo assieme un’impresa, tanto che a un certo punto eravamo arrivati ad avere anche 11-12 punti sulla seconda, punti però che verso la fine hanno continuato a scendere, sino ad arrivare solo a due all’ultima di campionato, era il Rapallo quello che ci inseguiva così da vicino. Dunque ultima partita: se noi avessimo perso e loro vinto, sarebbero stati loro a passare in Lega Pro. In effetti eravamo un po’ stanchi e giocammo quel giorno contro la Caronnese, bella squadra, tra le prime in classifica, ma ormai tagliata fuori dal poter vincere. Guarda, ti so anche dire che giorno era, il 24/4/14: una data che ho tatuata qui sul braccio, all’interno, così posso ricordarmela quando voglio. Stadio pieno, gente dappertutto, anche arrampicata come scimmie là dove vendono i biglietti; una super coreografia, tutto bianco e azzurro. Loro che fanno subito gol, noi che riusciamo a pareggiare. Altro svantaggio e prima della fine del primo tempo il nostro bomber, Recino, pareggia con un gran gol in rovesciata. Nel secondo tempo loro fanno il terzo gol, noi che sbagliamo occasioni sottoporta e insomma alla fine perdiamo 3 a 2,

così finisce, tanta delusione e tutto così dipendeva da cosa aveva fatto il Rapallo, si sapeva che erano sull’1 a 1 e si sapeva anche che la loro partita era cominciata 5’ dopo. Come sono stati lunghi quei cinque minuti, quante emozioni. C’era chi gridava che era finita, 1 a 1, ma noi lì sul campo aspettavamo che tornasse uno di noi – era Alessandro Sosio – che era andato negli spogliatoi dai magazzinieri che erano collegati con un nostro inviato alla partita del Rapallo. Ecco, a rivedermela la scena ancora mi emoziono, m’è venuta la pelle d’oca, sì: questo nostro compagno che finalmente arriva urlando che è finita, che hanno pareggiato e così l’abbiamo vinto noi il campionato. Incredibile. Noi che si era partiti dalla Promozione e un passo dietro l’altro, consecutivo, eravamo arrivati al professionismo, a chiamare così pure lavoro quel che per me rimane prima di tutto una grande, grandissima passione. Sino l’anno scorso c’era pure Giorgio Recino, il nostro bomber (ora al MapelloBonate; n.d.r.) e così dai tempi della Promozione siamo ancora in quattro quelli rimasti: io, Matteo Marotta, Marco Biraghi e Alessandro Sosio. Torno a dire che quel giorno con la Caronnese è stato davvero fantastico, con la gente che alla fine entrava in campo e ci abbracciava: pagherei oro per poter rivivere momenti così”.

Gaetano Iannini (Matera) “Sì, ne ho una proprio particolare, non vedo come me la potrò mai dimenticare. Lega Pro 2: semifinale playoff contro l’Entella, noi del Casale lì da loro avevamo perso per 3 a 2, partita quella in cui aveva fatto tripletta il loro terzino destro (Fal22

cier; n.d.r.), pensa te, anche questo tutto sommato era già un segno. Primo tempo che finisce 1 a 0 per noi, gol mangiati, il loro portiere (Paroni; n.d.r.) che ci arrivava dappertutto. Nel secondo tempo facciamo il secondo gol, mancavano sui 20’ alla fine e loro poi segnano, con l’arbitro che è stato un po’ generoso. Al novantesimo la decisione poi di fare un recupero assurdo, ben 7’! Così, giusto alla fine, ultima azione, sono proprio io a calciare addosso a uno di loro, palla che esce – guarda che era andata così – e l’arbitro indica la nostra rimessa ma ecco lì il guardalinee che alza la bandierina, dice che è calcio d’angolo. Palla in mezzo, colpo di testa di uno di loro che va sulla traversa, carambola poi sul palo e lì c’è il loro portiere che la butta dentro. Fischio finale, 2 a 2, loro che vanno avanti e noi fuori. Dai, non è che ci fosse poi chissà quanta gente, un 2-3000 persone, vanno così le cose a Casale, certo però che nel dopo si è esagerato, tifosi in campo, tante squalifiche, anch’io ho preso un daspo. Capisci bene perché è una partita che non mi posso dimenticare, difficile da digerire; ora mi ci hai fatto pensare, te l’ho raccontata ma ancora sento dentro che è meglio non starci lì con la

testa, meglio non approfondire, stop. Che delusione. Sì, sì, però di campionati ne ho vinti, con L’Aquila e col Matera e devo dire che in ogni caso la mia fortuna, in quest’umile carriera che ho messo assieme sin qui, è che ho sempre giocato con squadre che avevano obiettivi importanti, quasi sempre playoff e dintorni: poi si sa che per vincere decidono degli episodi, insomma anche delle sottigliezze”.


2016

Maggio

speciale

Bilancio A.I.C. Service Srl Bilancio A.I.C. chiusi al 31.12.2015


speciale A.I.C. Service Srl

Relazione del Collegio Sindacale Al Socio Unico della società AIC Service Srl, il progetto di bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, che l’Organo Amministrativo sottopone alla Vostra approvazione nei termini di legge, è stato redatto secondo le disposizioni del D. Lgs. 16 aprile 1991 n. 127, recepite dagli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile.Il suddetto documento risulta costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dalla Nota Integrativa. La documentazione è stata messa a disposizione del Collegio Sindacale, in data 30 marzo 2016 e dunque nei termini di legge, che ha proceduto al suo controllo ai fini della corrispondenza tra i dati contabili ed i risultati delle verifiche eseguite.Il D. Lgs. 17 gennaio 2003 n. 6 ha distinto l’attività di vigilanza amministrativa dalla funzione di revisione legale dei conti ex art. 2409 bis del Codice Civile.- Per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 siamo stati incaricati di svolgere dette funzioni e, con la presente relazione, Vi rendiamo conto del nostro operato.Il Collegio Sindacale, per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, ha, quindi, svolto sia le funzioni a mente dell’artt. 2403, primo comma, del Codice Civile relative al rispetto dei principi di corretta amministrazione, sia quelle previste dall’articolo 2409-bis del Codice Civile riguardanti la revisione legale dei conti e la tenuta delle scritture contabili da parte della Vostra società.Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 la nostra attività è stata ispirata dalle disposizioni di legge e dalle norme di comportamento del Collegio Sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.Il Collegio Sindacale ha svolto, quindi, controlli mirati sulle voci di bilancio al fine di poter formulare le proprie osservazioni, in adempimento alle prescrizioni dettate dalla legge e dai principi contabili. La presente relazione unitaria contiene nella Parte Prima la “Relazione di revisione ai sensi dell’articolo 14 del D. Lgs. 27/01/2010 n. 39” e nella Parte Seconda la “Relazione ai sensi dell’articolo 2429, secondo comma, del Codice Civile”.PARTE PRIMA RELAZIONE AI SENSI DELL’ART. 2409 – TER, 1 COMMA, LETTERA C) COD. CIV Abbiamo vigilato sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione.Abbiamo partecipato alle Assemblee dei Soci ed alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, in relazione alle quali, sulla base delle informazioni disponibili, non abbiamo rilevato violazioni della legge e dello statuto, né operazioni manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse o tali da compromettere l’integrità del patrimonio sociale.Abbiamo acquisito dagli Amministratori, durante le riunioni svolte, informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggiore rilievo, per le loro dimensioni o caratteristiche, e non abbiamo osservazioni particolari da riferire.Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul funzionamento del sistema amministrativo, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di informazioni dai responsabili delle funzioni e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.Non sono pervenute denunzie ex art. 2408 c.c. e nel corso dell’esercizio non sono stati rilasciati pareri.Durante l’attività di vigilanza, come sopra descritta, non sono emersi altri fatti significativi tali da richiederne la menzione nella presente relazione.PARTE SECONDA RELAZIONE AL BILANCIO EX ART. 2429, 2 COMMA, CODICE CIVILE Abbiamo svolto la revisione legale del progetto di bilancio di esercizio della società AIC Service Srl chiuso al 31 dicembre 2015 il cui Stato Patrimoniale e il Conto Economico sono riportati sinteticamente nella seguente tabella: ATTIVO 31/12/2015 31/12/2014 VARIAZIONI Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Attivo circolante

Totale attivo

PASSIVO

Fondi per rischi ed oneri Trattamento di fine rapporto

II

21.929 2.493.260 6.544.381

9.984.646 31/12/2015

160.335 194.955

20.576 2.587.487 4.116.361

8.018.460 31/12/2014

84.377 169.484

1.353 (94.227) 2.428.020

1.966.186 VARIAZIONI

75.958 25.471

Debiti Ratei e risconti passivi

Totale passivo

PATRIMONIO NETTO

Capitale sociale Riserva legale Riserva di rivalutazione Riserva straordinaria Altre riserve Utili portati a nuovo Utile (perdita) d’esercizio

Totale Patrimonio Netto

717.941 447.535

1.520.766 31/12/2015

500.000 100.000 2.158.085 1.987.794 1.969.917 1.748.084

8.463.880

586.621 462.184

1.302.666 31/12/2014

500.000 100.000 2.158.085 359.827 (2) 1.969.917 1.627.967

6.715.794

131.320 (14.649)

218.100 VARIAZIONI

1.627.967 (2) 120.117

1.748.086

Il Conto Economico di competenza, in sintesi reca i seguenti valori: CONTO ECONOMICO 31/12/2015 31/12/2014 VARIAZIONI Valore della produzione 6.937.536 6.964.067 (26.531) Costi della produzione 3.961.646 4.377.269 (415.623) Proventi e oneri finanziari 108.404 614 107.790 Proventi ed oneri straordinari (311.252) (25.379) 285.873 Risultato prima delle imposte 2.773.042 2.562.033 211.009 Imposte dell’esercizio 1.024.958 934.066 90.892 Utile (perdita) d’esercizio 1.748.084 1.627.967 120.117 La responsabilità della redazione del progetto di bilancio, in conformità alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione, compete all’Organo Amministrativo della Vostra Società, mentre è nostra la responsabilità relativa all’espressione del giudizio professionale sul progetto di bilancio.Il nostro esame è stato condotto secondo i principi di revisione di cui all’articolo 11 del D. Lgs. 27 gennaio 2010, nr. 39.- In conformità ai predetti principi, la revisione legale dei conti è stata svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il progetto di bilancio in esame sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile.- Il procedimento di revisione legale dei conti è stato svolto in modo coerente rispetto alla dimensione della società ed al suo assetto organizzativo.- Esso comprende l’esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel bilancio, nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dall’Organo Amministrativo.- Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l’espressione del nostro giudizio professionale.Per il giudizio relativo al bilancio dell’esercizio precedente, i cui dati sono presenti ai fini comparativi, secondo quanto richiesto dalla legge, si fa riferimento alla nostra relazione emessa in data 13 aprile 2015.A nostro giudizio, il soprammenzionato progetto di bilancio d’esercizio è conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione; esso pertanto è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico della società AIC Service Srl per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015.GIUDIZIO FINALE Alla luce delle precedenti considerazioni, il Collegio Sindacale propone all’Assemblea dei Soci di approvare il bilancio d’esercizio chiuso il 31 dicembre 2015, così come redatto dagli Amministratori ed esprime, inoltre, parere favorevole in ordine alla destinazione del risultato d’esercizio.RICHIAMO D’INFORMATIVA Intendiamo richiamare la Vostra attenzione sulla Nota Integrativa, ed in punto sul capitolo riguardante i “Proventi ed Oneri straordinari”, ove viene fatto riferimento al Processo Verbale di Constatazione, redatto in data 5 marzo 2015, dall’Agenzia delle Entrate di Vicenza per l’anno 2012.- La questione è stata definita dalla Società in contradittorio con l’Amministrazione Finanziaria, attraverso l’istituto dell’accertamento con adesione, ed ha comportato un esborso di complessivi Euro 284.053, a titolo di IRES IRAP ed IVA, comprensivo degli interessi maturati e delle sanzioni amministrative.Il nostro giudizio non contiene rilievi con riferimento a tale evento.Vicenza, 12 aprile 2016 Il Collegio Sindacale


speciale A.I.C. Service Srl

Bilancio al 31/12/2015 Stato Patrimoniale Abbreviato Attivo B) Immobilizzazioni I - Immobilizzazioni immateriali Valore lordo Ammortamenti Totale immobilizzazioni immateriali II - Immobilizzazioni materiali Valore lordo Ammortamenti Totale immobilizzazioni materiali Totale immobilizzazioni (B) C) Attivo circolante I - Rimanenze II - Crediti iscritti nell'attivo circolante esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo IV - Disponibilità liquide Totale attivo circolante D) Ratei e risconti Totale attivo Passivo A) Patrimonio netto I - Capitale III - Riserve di rivalutazione IV - Riserva legale VII - Altre riserve, distintamente indicate Riserva straordinaria o facoltativa Varie altre riserve Totale altre riserve VIII - Utili (perdite) portati a nuovo IX - Utile (perdita) dell'esercizio Utile (perdita) dell'esercizio Utile (perdita) residua Totale patrimonio netto B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti esigibili entro l'esercizio successivo E) Ratei e risconti Totale passivo Conto Economico Abbreviato A) Valore della produzione 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 5) Altri ricavi e proventi Altri Totale altri ricavi e proventi Totale valore della produzione B) Costi della produzione 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) per servizi 8) per godimento di beni di terzi 9) per il personale a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c/d/e) Trattamento di fine rapporto, trattamento di quiescenza, altri costi del personale c) Trattamento di fine rapporto Totale costi per il personale 10) Ammortamenti e svalutazioni a/b/c) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali, altre svalutazioni delle immobilizzaz. a) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) Ammortamento delle immobilizzazioni materiali Totale ammortamenti e svalutazioni 11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) Accantonamenti per rischi 14) Oneri diversi di gestione Totale costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) C) Proventi e oneri finanziari 16) Altri proventi finanziari a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni da imprese controllanti Totale proventi finanziari da crediti iscritti nelle immobilizzazioni d) Proventi diversi dai precedenti altri Totale proventi diversi dai precedenti Totale altri proventi finanziari 17) Interessi ed altri oneri finanziari altri Totale interessi e altri oneri finanziari 17-bis) Utili e perdite su cambi Totale proventi e oneri finanziari (15+16-17+-17-bis) E) Proventi e oneri straordinari 20) Proventi Altri Totale proventi 21) Oneri Altri Totale oneri

31/12/2015

31/12/2014

392.851 370.922 21.929 3.665.262 1.172.002 2.493.260 2.515.189

372.523 351.947 20.576 3.732.666 1.145.179 2.587.487 2.608.063

3.822 604.027 305.628 298.399 5.936.532 6.544.381 925.076 9.984.646

5.831 1.065.401 706.204 359.197 3.045.129 4.116.361 1.294.036 8.018.460

500.000 2.158.085 100.000

500.000 2.158.085 100.000

1.987.794 1.987.794 1.969.917 1.748.084 1.748.084 8.463.880 160.335 194.955 717.941 717.941 447.535 9.984.646

359.827 (2) 359.825 1.969.917 1.627.967 1.627.967 6.715.794 84.377 169.484 586.621 586.621 462.184 8.018.460

31/12/2015

31/12/2014

6.842.328 95.208 95.208 6.937.536

6.772.896 191.171 191.171 6.964.067

340.256 2.215.830 201.577 564.871 153.057

373.250 2.524.220 248.789 529.667 178.818

35.776

42.293

35.776 753.704 -

42.293 750.778 -

106.804

129.563

18.975 87.829 106.804 2.009 49.500 291.966 3.961.646 2.975.890

18.756 110.807 129.563 3.773 346.896 4.377.269 2.586.798

4.344 3.503 4.344 5 5 104.065 108.404

2.701 2.701 3.503 3.503 32.306 5.588 5.588 (2) 614

975 975 312.227 312.227

18.234 18.234 43.613 43.613

Conto Economico Abbreviato Totale delle partite straordinarie (20-21) Risultato prima delle imposte (A-B+-C+-D+-E) 22) Imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate Imposte correnti Imposte anticipate Totale delle imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate 23) Utile (perdita) dell'esercizio

31/12/2015 31/12/2014 (311.252) (25.379) 2.773.042 2.562.033 1.024.958 1.024.958 1.748.084

957.054 22.988 934.066 1.627.967

NOTA INTEGRATIVA PARTE INIZIALE Introduzione Signori Soci, la presente Nota Integrativa costituisce parte integrante del Bilancio al 31/12/2015. Il Bilancio viene redatto in forma abbreviata in quanto non sono stati superati, per due esercizi consecutivi, i limiti previsti dall’art. 2435-bis del Codice Civile. Il Bilancio risulta conforme a quanto previsto dagli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile ed ai principi contabili nazionali pubblicati dall’Organismo Italiano di Contabilità; esso rappresenta pertanto con chiarezza ed in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società ed il risultato economico dell’esercizio. Il contenuto dello Stato patrimoniale e del Conto economico è quello previsto dagli articoli 2424 e 2425 del Codice Civile. La Nota integrativa, redatta ai sensi dell’art. 2427 del Codice Civile, contiene inoltre tutte le informazioni utili a fornire una corretta interpretazione del Bilancio. Vengono inoltre fornite le informazioni richieste dai numeri 3 e 4 dell’art. 2428, pertanto, come consentito dall’art. 2435-bis del codice civile, non viene redatta la relazione sulla gestione. Criteri di formazione Redazione del Bilancio Le informazioni contenute nel presente documento sono presentate secondo l’ordine in cui le relative voci sono indicate nello stato patrimoniale e nel conto economico. In riferimento a quanto indicato nella parte introduttiva della presente Nota integrativa, si attesta che, ai sensi dell’art. 2423, 3° comma del Codice Civile, qualora le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non siano sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta della situazione aziendale vengono fornite le informazioni complementari ritenute necessarie allo scopo. Non si sono verificati casi eccezionali che abbiano reso necessario il ricorso a deroghe di cui all’art. 2423, comma 4 e all’art. 2423 - bis comma 2 Codice Civile. Il Bilancio d’esercizio, così come la presente Nota integrativa, sono stati redatti in unità di Euro secondo quanto disposto dal Codice Civile. Principi di redazione del bilancio La valutazione delle voci di bilancio è avvenuta nel rispetto del principio della prudenza e nella prospettiva di continuazione dell’attività. Conformemente ai principi contabili nazionali e alla regolamentazione comunitaria, nella rappresentazione delle voci dell’attivo e del passivo viene data prevalenza agli aspetti sostanziali rispetto a quelli formali. Nella redazione del Bilancio d’esercizio gli oneri e i proventi sono stati iscritti secondo il principio di competenza indipendentemente dal momento della loro manifestazione numeraria. Struttura e contenuto del Prospetto di Bilancio Lo Stato patrimoniale, il Conto economico e le informazioni di natura contabile contenute nella presente Nota integrativa sono conformi alle scritture contabili, da cui sono stati direttamente desunti. Nell’esposizione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico non sono stati effettuati raggruppamenti delle voci precedute da numeri arabi, come invece facoltativamente previsto dall’art. 2423 ter del C.C. Ai sensi dell’art. 2423 ter del Codice Civile, si precisa che tutte le voci di bilancio sono risultate comparabili con l’esercizio precedente; non vi è stata pertanto necessità di adattare alcuna voce dell’esercizio precedente. Ai sensi dell’art. 2424 del Codice Civile si conferma che non esistono elementi dell’attivo o del passivo che ricadano sotto più voci del prospetto di bilancio. Criteri di valutazione I criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio e nelle rettifiche di valore

III


speciale

sono conformi alle disposizioni del Codice Civile e alle indicazioni contenute nei principi contabili emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità. Gli stessi inoltre non sono variati rispetto all’esercizio precedente. Di seguito sono illustrati i più significativi criteri di valutazione adottati nel rispetto delle disposizioni contenute all’art.2426 del Codice Civile, e con particolare riferimento a quelle voci di bilancio per le quali il legislatore ammette diversi criteri di valutazione e di rettifica o per le quali non sono previsti specifici criteri. Altre informazioni Informativa sull’andamento aziendale Signori Soci, il bilancio dell’esercizio chiuso al 31/12/2015 evidenzia un risultato di esercizio di euro 1.748.084. L’esercizio di riferimento del bilancio è stato caratterizzato da una verifica dell’Agenzia delle Entrate per l’anno d’imposta 2012, definita in adesione, che ha comportato un costo complessivo di € 284.053.

L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali, il cui utilizzo è limitato nel tempo, è stato operato in conformità al seguente piano prestabilito: Voci immobilizzazioni materiali Fabbricati industriali Impianti generici

Aliquote %

Attrezzature e macchinari Mobili e arredi Macchine d’ufficio elettroniche

3% 10%

15% 12% 20%

Valutazione poste in valuta I valori contabili espressi in valuta sono stati iscritti, previa conversione in Euro secondo il tasso di cambio vigente al momento della loro rilevazione, ovvero al tasso di cambio alla data di chiusura dell’esercizio sociale secondo le indicazioni del principio contabile OIC 26.

Il costo delle immobilizzazioni materiali è stato sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in rapporto alla residua possibilità di utilizzo delle stesse. Le eventuali dismissioni di cespiti (cessioni, rottamazioni, ecc.) avvenute nel corso dell’esercizio hanno comportato l’eliminazione del loro valore residuo. Per le immobilizzazioni acquisite nel corso dell’esercizio le suddette aliquote sono state ridotte alla metà in quanto la quota di ammortamento così ottenuta non si discosta significativamente dalla quota calcolata a partire dal momento in cui il cespite è disponibile e pronto all’uso. Nel successivo prospetto si precisa, ai sensi e per gli effetti dell’art.10 della legge 19 Marzo 1983, N. 72, così come anche richiamato dalle successive leggi di rivalutazione monetaria, per quali beni materiali è stata eseguita una rivalutazione monetaria evidenziandone quindi il relativo ammontare.

Operazioni con obbligo di retrocessione a termine La società nel corso dell’esercizio non ha posto in essere alcuna operazione soggetta all’obbligo di retrocessione a termine.

Descrizione Valore lordo Fabbricato

NOTA INTEGRATIVA ATTIVO Introduzione I valori iscritti nell’attivo dello Stato Patrimoniale sono stati valutati secondo quanto previsto dall’articolo 2426 del Codice Civile e in conformità ai principi contabili nazionali, nelle sezioni relative alle singole poste sono indicati i criteri applicati nello specifico. Immobilizzazioni immateriali Introduzione Le immobilizzazioni immateriali sono iscritte nell’attivo di Stato patrimoniale al costo di acquisto, e vengono ammortizzate in quote costanti in funzione della loro utilità futura. Il valore delle immobilizzazioni è esposto al lordo dei fondi di ammortamento e di svalutazione. Ai sensi e per gli effetti dell’art.10 della legge 19 marzo 1983, N.72, e così come anche richiamato dalle successive leggi di rivalutazione monetaria, si precisa che per i beni immateriali tuttora esistenti in patrimonio non è stata mai eseguita alcuna rivalutazione monetaria. Il criterio di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali è stato applicato con sistematicità ed in ogni esercizio, in relazione alla residua possibilità di utilizzazione economica di ogni singolo bene o spesa. Si evidenzia che su tali oneri immobilizzati non è stato necessario operare svalutazioni ex art. 2426 comma 1 n. 3 del Codice Civile in quanto, come previsto dal principio contabile OIC 9, non sono stati riscontrati indicatori di potenziali perdite di valore delle immobilizzazioni immateriali. Immobilizzazioni materiali Introduzione I cespiti appartenenti alla categoria delle immobilizzazioni materiali sono iscritti in bilancio al costo di acquisto, aumentato degli eventuali oneri accessori sostenuti fino al momento in cui i beni sono pronti all’uso. Il valore contabile dei beni, raggruppati in classi omogenee per natura ed anno di acquisizione, viene ripartito tra gli esercizi nel corso dei quali gli stessi verranno presumibilmente utilizzati. Tale procedura è attuata mediante lo stanziamento sistematico a Conto economico di quote di ammortamento corrispondenti a piani prestabiliti, definiti al momento in cui il bene è disponibile e pronto all’uso, con riferimento alla presunta residua possibilità di utilizzo dei beni stessi. Detti piani sono formati con riferimento al valore lordo dei beni e supponendo pari a zero il valore di realizzo al termine del processo.

IV

Importo

Rivalutazione L.147/13 Fondo ammortamento Rivalutazione f.do amm.to

50.700

2.440.319 8.365 402.654 2.080.000 12.675 507.325 520.000

Valore netto contabile rivalutato Terreni Rivalutazione L.147/13 Valore netto contabile rivalutato I criteri di ammortamento delle immobilizzazioni materiali non sono variati rispetto a quelli applicati nell’esercizio precedente. Si evidenzia che non è stato necessario operare svalutazioni ex art. 2426 comma 1 n. 3 del Codice Civile in quanto, come previsto dal principio contabile OIC 9, non sono stati riscontrati indicatori di potenziali perdite di valore delle immobilizzazioni materiali. Terreni e fabbricati Nel presente bilancio è stato scorporato, dal valore del fabbricato, il valore del terreno sul quale lo stesso insiste. Lo scorporo è stato effettuato sulla base di una stima del valore del fabbricato. I terreni, non esaurendo nel tempo la loro utilità, non sono stati ammortizzati. Operazioni di locazione finanziaria Informazioni sulle operazioni di locazione finanziaria Introduzione La società alla data di chiusura dell’esercizio non ha in corso alcun contratto di leasing finanziario. Attivo circolante Introduzione Gli elementi dell’attivo circolante sono valutati secondo quanto previsto dai numeri da 8 a 11 dell’articolo 2426 del Codice Civile. I criteri utilizzati sono indicati nei paragrafi delle rispettive voci di bilancio. Rimanenze Introduzione Le rimanenze sono valutate al costo di acquisto e/o di produzione. Il costo di acquisto comprende gli eventuali oneri accessori di diretta imputazione. Il costo di produzione non comprende i costi di indiretta imputazione, in quanto questi ultimi non sono risultati imputabili secondo un metodo oggettivo. Merci Il costo delle rimanenze delle merci è stato calcolato a costi specifici.


speciale

Il valore così determinato è stato opportunamente confrontato con il valore di realizzo desumibile dall’andamento del mercato, come esplicitamente richiesto dall’art. 2426 del Codice Civile. Tuttavia si attesta che tale valore non è comunque superiore al valore di mercato. Attivo circolante: crediti Introduzione I crediti sono stati esposti in bilancio al presumibile valore di realizzo, conformemente a quanto previsto dall’art. 2426, comma 1, n. 8 del Codice Civile; l’adeguamento a tale valore è stato effettuato mediante stanziamento di un fondo svalutazione crediti dell’ammontare complessivo di euro 10.000. Suddivisione dei crediti iscritti nell’attivo circolante per area geografica Introduzione Non si fornisce la ripartizione per area geografica poiché l’informazione non è significativa.

Riserve di rivalutazione Riserva legale Riserva straordinaria Totale altre riserve Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) dell'esercizio Totale

Destinazione Valore del risultato Altre Valore Risultato Differenza di inizio dell’es. prec./ variazioni / d’esercizio di di fine esercizio Altre Incrementi quadratura esercizio destinazioni 2.158.085 2.158.085 100.000 100.000 359.827 1.627.967 1.987.794 359.825

-

1.969.917

-

1.627.967

-

2

1.987.792

-

-

-

1.969.917

-

1.748.084

-

1.748.084

6.715.796 (1.627.967) 1.627.967 1.748.084

-

8.463.880

1.627.967 (1.627.967)

Informazioni sulle altre voci dell’attivo Introduzione Nella seguente tabella vengono esposte le informazioni relative alle altre voci di bilancio, nonché, se significative, le informazioni relative alla scadenza delle stesse.

Disponibilità e utilizzo del patrimonio netto Introduzione Nei seguenti prospetti sono analiticamente indicate le voci di patrimonio netto, con specificazione della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi.

Analisi delle variazioni delle altre voci dell’attivo abbreviato Valore di Quota Quota Variazione Valore di fine scadente inizio entro scadente entro nell’esercizio esercizio esercizio l’esercizio l’esercizio Rimanenze 5.831 (2.009) 3.822 Crediti 1.065.401 (461.374) 604.027 305.628 298.399 Disponibilità liquide 3.045.129 2.891.403 5.936.532 Ratei e risconti 1.294.036 (368.960) 925.076 Totale 5.410.397 2.059.060 7.469.457 305.628 298.399

Origine, possibilità di utilizzo e distribuibilità delle voci di patrimonio netto di Quota dispoDescrizione Importo Origine/Natura Possibilità utilizzazione nibile Capitale 500.000 Riserve di rivalutazione 2.158.085 Capitale A;B;C 2.158.085 Riserva legale 100.000 Utili B 100.000 Riserva straordinaria 1.987.794 Utili A;B;C 1.987.794 Utili (perdite) portati a 1.969.917 Utili A;B;C 1.969.917 nuovo

Commento La quota scadente oltre l’esercizio comprende dei prestiti effettuati nei confronti dei dipendenti e depositi cauzionali vari. Oneri finanziari capitalizzati Introduzione Tutti gli interessi e gli altri oneri finanziari sono stati interamente spesati nell’esercizio. Ai fini dell’art. 2427, c. 1, n. 8 del Codice Civile si attesta quindi che non sussistono capitalizzazioni di oneri finanziari. NOTA INTEGRATIVA PASSIVO E PATRIMONIO NETTO Introduzione Le poste del passivo dello stato patrimoniale sono state iscritte in conformità ai principi contabili nazionali, nelle sezioni relative alle singole poste sono indicati i criteri applicati nello specifico. Patrimonio netto Introduzione Le voci sono esposte in bilancio al loro valore contabile secondo le indicazioni contenute nel principio contabile OIC 28. Variazioni nelle voci di patrimonio netto Introduzione Con riferimento all’esercizio in chiusura nelle tabelle seguenti vengono esposte le variazioni delle singole voci del patrimonio netto, nonché il dettaglio delle altre riserve, se presenti in bilancio. Analisi delle variazioni nelle voci di patrimonio netto

Capitale

Destinazione Valore del risultato Altre Valore Risultato Differenza di inizio dell’es. prec./ variazioni / d’esercizio di di fine esercizio Altre Incrementi quadratura esercizio destinazioni 500.000 500.000

Totale Quota non distribuibile Residua quota distribuibile

6.715.796

6.215.796 100.000 6.115.796

Commento Nella precedente tabella vengono fornite per ciascuna voce le possibilità di utilizzazione come di seguito indicato: • A: per aumento di capitale • B: per copertura perdite • C: per distribuzione ai soci Fondi per rischi e oneri Informazioni sui fondi per rischi ed oneri Introduzione I fondi per rischi e oneri sono stati iscritti in bilancio secondo le indicazioni contenute nel principio contabile OIC 31, i correlati accantonamenti sono rilevati nel conto economico, dell’esercizio di competenza, in base al criterio di classificazione “per natura” dei costi. Analisi delle variazioni dei fondi per rischi e oneri Variazioni Valore Variazioni Variazioni di fine di inizio nell’esercizio/ nell’esercizio/ nell’esercizio/ Valore Accantonaesercizio esercizio Utilizzo Totale mento Fondi per rischi e 84.377 82.000 6.042 75.958 160.335 oneri Totale

84.377

82.000

6.042

75.958

160.335

Commento Altri fondi Nel seguente prospetto è illustrata la composizione della voce di cui in oggetto, in quanto risultante iscritta in bilancio. Descrizione Fondi per rischi e oneri

Dettaglio

Importo esercizio corrente

V


speciale

Importo esercizio corrente Fondo TFM amministratori 110.835 Fondo imposte contenzioso tributario 49.500 Totale 160.335 Nel presente esercizio è stato stanziato un apposito fondo in riferimento alla parziale estensione dell’accertamento fiscale subito nel presente esercizio per i periodi d’imposta 2010, 2011 e 2013. Descrizione

Dettaglio

Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Informazioni sul Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Introduzione Il TFR è stato calcolato conformemente a quanto previsto dall’art. 2120 del Codice Civile, tenuto conto delle disposizioni legislative e delle specificità dei contratti e delle categorie professionali, e comprende le quote annue maturate e le rivalutazioni effettuate sulla base dei coefficienti ISTAT. L’ammontare del fondo è rilevato al netto degli acconti erogati e delle quote utilizzate per le cessazioni del rapporto di lavoro intervenute nel corso dell’esercizio e rappresenta il debito certo nei confronti dei lavoratori dipendenti alla data di chiusura del bilancio. Analisi delle variazioni del trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Variazioni Valore Variazioni Variazioni di fine di inizio nell’esercizio/ nell’esercizio/ nell’esercizio/ Valore Accantonaesercizio esercizio Utilizzo Totale mento Trattamento di fine rapporto di lavoro 169.484 25.882 411 25.471 194.955 subordinato Totale 169.484 25.882 411 25.471 194.955 Debiti Introduzione I debiti sono esposti in bilancio al loro valore nominale, eventualmente rettificato in occasione di successive variazioni. Suddivisione dei debiti per area geografica Introduzione Non si fornisce la ripartizione per area geografica poiché l’informazione non è significativa. Debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali Introduzione Ai sensi e per gli effetti dell’art. 2427, c. 1 n. 6 del Codice Civile, si attesta che non esistono debiti sociali assistiti da garanzie reali. Finanziamenti effettuati da soci della società Introduzione La società non ha ricevuto alcun finanziamento da parte dei soci. Informazioni sulle altre voci del passivo Introduzione Nella seguente tabella vengono esposte le informazioni relative alle altre voci di bilancio, nonché, se significative, le informazioni relative alla scadenza delle stesse. Analisi delle variazioni delle altre voci del passivo abbreviato Valore Quota Variazioni Valore di fine scadente di inizio entro nell’esercizio esercizio esercizio l’esercizio Debiti 586.621 131.320 717.941 717.941 Ratei e risconti 462.184 (14.649) 447.535 Totale 1.048.805 116.671 1.165.476 717.941 IMPEGNI NON RISULTANTI DALLO STATO PATRIMONIALE E CONTI D’ORDINE Commento Non esistono conti d’ordine iscritti in bilancio, nè altri impegni non risultanti dallo Stato patrimoniale tali da dover essere indicati in Nota integrativa in quan-

VI

to utili al fine della valutazione della situazione patrimoniale e finanziaria della società. Nel corso dell’esercizio non è stato posto in essere alcun accordo non risultante dallo Stato Patrimoniale. NOTA INTEGRATIVA CONTO ECONOMICO Introduzione I ricavi, proventi, costi ed oneri sono iscritti in bilancio secondo quanto previsto dall’articolo 2425-bis del Codice Civile. Valore della produzione Introduzione I ricavi sono iscritti in bilancio per competenza, al netto dei resi, abbuoni, sconti e premi, in particolare per quanto concerne: le cessioni di beni: i relativi ricavi sono iscritti con riferimento al momento di consegna o spedizione dei beni; le prestazioni di servizi: i relativi ricavi sono iscritti con riferimento al momento di ultimazione della prestazione; le prestazioni di servizi continuative: i relativi ricavi sono iscritti per la quota maturata. Costi della produzione Commento I costi ed oneri sono imputati per competenza, nel rispetto del principio di correlazione con i ricavi, ed iscritti nelle rispettive voci secondo quanto previsto dal principio contabile OIC 12. I costi per acquisiti di beni e servizi sono rilevati in conto economico al netto delle rettifiche per resi, sconti, abbuoni e premi. Proventi e oneri finanziari Introduzione I proventi e gli oneri finanziari sono iscritti per competenza in relazione alla quota maturata nell’esercizio. Composizione dei proventi da partecipazione Introduzione Non sussistono proventi da partecipazioni di cui all’art. 2425, n. 15 del Codice Civile. Commento Utili/perdite su cambi Si riportano di seguito le informazioni relative agli utili o perdite su cambi distinguendo la parte realizzata dalla parte derivante da valutazioni delle attività e passività in valuta iscritte in bilancio alla fine dell’esercizio. Parte valuDescrizione Importo in bilancio Parte realizzata tativa Utili e perdite su cambi 104.065 Utile su cambi 7.799 96.266 Perdita su cambi Totale voce 7.799 96.266 Proventi e oneri straordinari Commento Proventi straordinari La voce relativa ai proventi straordinari accoglie i componenti di reddito non riconducibili alla gestione ordinaria dell’impresa. La composizione degli stessi è indicata nel seguito: Importo esercizio Descrizione Dettaglio corrente Altri Sopravvenienze attive non rateizzabili 177 Sopravvenienze attive non imponibili 798 Totale 975 ONERI STRAORDINARI La voce relativa agli oneri straordinari accoglie i componenti di reddito non ri-


speciale

conducibili alla gestione ordinaria dell’impresa. La composizione degli stessi è indicata nel seguito: Descrizione Altri

Importo esercizio corrente

Dettaglio Sopravv.passive non gestionali inded.

Totale

-312.227 -312.227

Come evidenziato nella parte iniziale, si tratta in principal modo dell’onere straordinario sostenuto in seguito alla definizione dell’accertamento fiscale per il periodo d’imposta 2012. IMPOSTE SUL REDDITO D’ESERCIZIO, CORRENTI DIFFERITE E ANTICIPATE Imposte correnti differite e anticipate Introduzione La società ha provveduto allo stanziamento delle imposte dell’esercizio sulla base dell’applicazione delle norme tributarie vigenti. Le imposte di competenza dell’esercizio sono rappresentate dalle imposte correnti, così come risultanti dalle dichiarazioni fiscali, dalle imposte differite e dalle imposte anticipate, relative a componenti di reddito positivi o negativi rispettivamente soggetti ad imposizione o a deduzione in esercizi diversi rispetto a quelli di contabilizzazione civilistica. Nei seguenti prospetti sono analiticamente indicate: • la descrizione delle differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione di imposte differite e anticipate, specificando l’aliquota applicata e le variazioni rispetto all’esercizio precedente, gli importi accreditati o addebitati a conto economico oppure a patrimonio netto; • l’ammontare delle imposte anticipate contabilizzato in bilancio attinenti a perdite dell’esercizio o di esercizi precedenti e le motivazioni dell’iscrizione, l’ammontare non ancora contabilizzato e le motivazioni della mancata iscrizione; • le voci escluse dal computo e le relative motivazioni. Le imposte anticipate e differite sono state calcolate utilizzando rispettivamente le seguenti aliquote: Aliquote IRES IRAP

Es. n+1 27,5% 3,9%

Es. n+2 24,0% 3,9%

Es. n+3 24,0% 3,9%

Es. n+4 24,0% 3,9%

Oltre 24,0% 3,9%

RILEVAZIONE DELLE IMPOSTE DIFFERITE E ANTICIPATE ED EFFETTI CONSEGUENTI IRES IRAP A) Differenze temporanee Totale differenze temporanee deducibili 73.210 73.210 Differenze temporanee nette (73.210) (73.210) B) Effetti fiscali Fondo imposte differite (anticipate) a inizio (21.984) (2.855) esercizio Imposte differite (anticipate) dell’esercizio (20.133) (2.855) Fondo imposte differite (anticipate) a fine (42.117) (5.710) esercizio DETTAGLIO DIFFERENZE TEMPORANEE DEDUCIBILI Importo Variazione Importo al termine verificatasi al termine Aliquo- Effetto Aliquo- Effetto Descrizione dell’efiscale ta nell’eserdell’eserta IRES IRAP fiscale sercizio IRES IRAP cizio cizio precedente Quota amm.to inded.Fabbricato 73.210 73.210 146.420 27,50 40.266 3,90 5.710 rivalutato Quota f.do sval. 6.731 6.731 27,50 1.851 3,90 crediti. inded. NOTA INTEGRATIVA ALTRE INFORMAZIONI Introduzione Di seguito vengono riportate le altre informazioni richieste dagli articoli 2427 e 2427 bis e 2428 n. 3 e 4 Codice Civile.

Compensi revisore legale o società di revisione Introduzione Si precisa che la funzione di revisore legale dei conti viene svolta dal Collegio Sindacale al quale è stato corrisposto un compenso di euro 34.840.. Titoli emessi dalla società Introduzione La società non ha emesso alcun titolo o valore simile rientrante nella previsione di cui all’art. 2427 n. 18 codice civile. Informazioni sugli strumenti finanziari emessi dalla società Introduzione La società non ha emesso altri strumenti finanziari di cui al n. 19 del 1° comma dell’art. 2427 del Codice Civile. Prospetto riepilogativo del bilancio della società che esercita l’attività di direzione e coordinamento Introduzione Ai sensi dell’art. 2497-bis c. 4 del Codice Civile, si attesta che la società non è soggetta all’altrui attività di direzione e coordinamento. Azioni proprie e di società controllanti Introduzione Ai sensi dell’art. 2435-bis e art. 2428, comma 3 nn. 3 e 4 del Codice Civile, si precisa che la società non ha posseduto nel corso dell’esercizio azioni o quote della società controllante. Commento Patrimoni destinati a uno specifico affare Si attesta che alla data di chiusura del bilancio non sussistono patrimoni destinati ad uno specifico affare di cui al n. 20 del 1° comma dell’art. 2427 del Codice Civile. Finanziamenti destinati a uno specifico affare Si attesta che alla data di chiusura del bilancio non sussistono finanziamenti destinati ad uno specifico affare di cui al n. 21 del 1° comma dell’art. 2427 del Codice Civile. Informazioni relative al fair value degli strumenti finanziari Si attesta che non è stato sottoscritto alcun strumento finanziario derivato. Operazioni con parti correlate Nel corso dell’esercizio sono state poste in essere operazioni con parti correlate; si tratta di operazioni rilevanti, ma concluse a condizioni di mercato, pertanto, in base alla normativa vigente, non viene fornita alcuna informazione aggiuntiva. NOTA INTEGRATIVA PARTE FINALE Commento Signori Soci, Vi confermiamo che il presente Bilancio, composto da Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società, nonché il risultato economico dell’esercizio e corrisponde alle scritture contabili. Vi invitiamo pertanto ad approvare il progetto di Bilancio al 31/12/2015 unitamente con la proposta di destinazione del risultato d’esercizio, così come predisposto dall’Organo Amministrativo. Signori Soci, alla luce di quanto sopra esposto, l’Organo Amministrativo Vi propone di destinare l’utile d’esercizio interamente alla riserva straordinaria. Il Bilancio è vero e reale e corrisponde alle scritture contabili. Vicenza, 30/03/2016 Per il Consiglio di Amministrazione Damiano Tommasi, Presidente

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speciale Associazione Italiana Calciatori

Relazione del Collegio dei Revisori dei conti sul bilancio chiuso al 31.12.2015 Signori Associati, la presente Relazione è finalizzata ad esprimere il parere e le osservazioni del Collegio dei Revisori Contabili a seguito della vigilanza posta in essere durante l’esercizio chiuso al 31.12.2015.Il Bilancio che il Consiglio Direttivo sottopone alla Vostra approvazione, è stato redatto secondo le disposizioni degli artt. 2423 e seguenti del Codice Civile ed è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico e dalla Nota Integrativa.Con la presente Relazione Vi diamo conto del nostro operato.FUNZIONI DI VIGILANZA AMMINISTRATIVA La nostra attività nel corso dell’esercizio è stata ispirata alle disposizioni di legge ed alle norme di comportamento riservate al Collegio dei Revisori e raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.In particolare: • abbiamo vigilato sull’osservanza della legge e del vigente Statuto Associativo e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione; • abbiamo partecipato, quando convocati, alle riunioni del Consiglio Direttivo svoltesi nel rispetto delle norme statutarie e regolamentari che ne disciplinano il funzionamento, ed abbiamo ricevuto informazioni sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale compiute dall’Associazione; • relativamente a tali attività riteniamo che le azioni deliberate e poste in essere siano conformi alla legge ed allo statuto associativo, non siano state manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi con i componenti il Consiglio Direttivo od in contrasto con le delibere da quest’ultimo assunte e tali da compromettere l’integrità del patrimonio associativo; • abbiamo approfondito la conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo della società anche tramite la raccolta di informazioni dai responsabili della funzione organizzativa senza avere osservazioni particolari da riferire al riguardo; • abbiamo approfondito la conoscenza e vigilato sull’adeguatezza del sistema amministrativo – contabile della società, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti di gestione; in tale contesto abbiamo operato chiedendo e ottenendo ogni necessaria informazione dai responsabili delle rispettive funzioni, eseguendo quindi ogni verifica ritenuta necessaria mediante l’esame diretto di documenti contabili ed amministrativi e, a tal riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire; • abbiamo controllato le assunzioni del Consiglio Direttivo nell’esercizio del proprio mandato, con particolare riferimento alle disposizioni in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro; • per il giudizio relativo al bilancio dell’esercizio precedente, i cui dati sono presenti a fini comparativi, secondo quanto richiesto dalla legge, si fa riferimento al nostro rapporto redatto in data 15 aprile 2015.FUNZIONE DI REVISIONE LEGALE DEI CONTI Il Collegio da atto: • di aver svolto il controllo contabile del bilancio dell’Associazione relativo alla gestione dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, esercizio coincidente con l’anno solare e non interrotto da alcun evento di natura straordinaria, precisando che la responsabilità della redazione del bilancio compete al Consiglio Direttivo, mentre al Collegio dei Revisori spetta la responsabilità del giudizio “tecnicoprofessionale”; • di aver condotto l’esame al fine di acquisire elementi utili ad accertare se il bilancio di esercizio non risulti viziato da errori significativi, e possa, quindi, essere assunto come “attendibile” nel suo complesso.- Il procedimento di controllo contabile comprende l’esame, anche avvalendosi di verifiche a campione, degli elementi probatori a supporto dei saldi e delle informazioni; • di aver valutato l’adeguatezza, della correttezza dei criteri contabili utilizzati, e della ragionevolezza delle stime effettuate dal Consiglio Direttivo.- Lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico presentano, ai soli fini comparativi, anche i valori corrispondenti dell’esercizio precedente; • di aver riscontrato che: • il personale addetto alla rilevazione dei fatti aziendali non è mutato rispetto all’esercizio precedente e che la sua preparazione professionale risulta adeguata alle esigenze derivanti dalla gestione ordinaria dell’attività; • che si è proceduto alla regolare tenuta della contabilità ed alla corretta rile-

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vazione dei fatti di gestione; • di aver effettuato il controllo del Libro Giornale e degli altri libri dell’Associazione; • di aver proceduto al controllo dei valori di cassa e di aver verificato il corretto adempimento dei versamenti delle ritenute e delle altre somme dovute all’Erario, dei contributi dovuti agli Enti Previdenziali e la regolare presentazione delle dichiarazioni fiscali.I criteri di valutazione sono i medesimi del bilancio relativo all’esercizio 2014 e nel merito si evidenzia in particolare che: • le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo di acquisizione, comprensivo degli oneri accessori; • le immobilizzazioni finanziarie ammontano ad Euro 7.013.210 • le imposte correnti ammontano ad Euro 40.698; • la valutazione delle varie voci è fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività; • i costi ed i ricavi sono imputati secondo il principio di competenza economicotemporale; • i debiti sono iscritti a valore nominale; • i ratei e i risconti iscritti a bilancio rappresentano effettivamente quote di costi o ricavi che sono stati calcolati nel rispetto del principio di competenza.Relativamente al bilancio di esercizio chiuso al 31.12.2015, in aggiunta a quanto precede, Vi attestiamo che, per quanto a nostra conoscenza, nella redazione del bilancio, non si è derogato alle disposizioni di legge di cui all’art. 2423, quarto comma Codice Civile; Riepiloghiamo qui di seguito i dati del bilancio: ATTIVO Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Attivo circolante Ratei e risconti attivi Totale attivo

31/12/2015

PASSIVO Trattamento di fine rapporto Debiti Ratei e risconti passivi Totale passivo

31/12/2015 31/12/2014 VARIAZIONI 81.811 60.620 21.191 352.373 655.291 (302.918) 115.453 159.929 (44.476) 549.637 875.840 (326.203)

639.519 7.013.210 2.122.830 40.990 9.816.549

PATRIMONIO NETTO Fondo assistenza mutuo soccorso Contributi da associati a fondo perduto Riserva di rivalutazione DL nr. 185/2008 Avanzo (disavanzo) d’esercizio Totale Patrimonio Netto

31/12/2014

643.428 9.936.939 2.854.988 34.623 13.469.978

VARIAZIONI

(3.909) (2.923.729) (732.158) 6.367 (3.653.429)

31/12/2015 31/12/2014 VARIAZIONI 11.561.186 11.361.667 199.519 583.507 583.507 449.445 449.445 (3.327.226) 199.519 (3.526.745) 9.266.912 12.594.138 (3.327.226)

CONTO ECONOMICO 31/12/2015 31/12/2014 VARIAZIONI Quote associative 220.317 220.470 (153) Contributi da terzi 181.944 207.089 (25.145) Altri proventi 66.903 5.283 61.620 Costi per servizi 2.079.665 1.927.227 152.438 Costi per godimento di beni di terzi 37.530 11.835 25.695 Costi per il personale 499.783 352.852 146.931 Ammortamenti e svalutazioni 5.521 5.316 205 Oneri diversi di gestione 1.323.037 95.570 1.227.467 Proventi finanziari 221.178 2.222.476 (2.001.298) Interessi ed oneri finanziari 7.961 31.044 (23.083) Proventi ed oneri straordinari (2.792) 33.660 (36.452) Risultato prima delle imposte (3.286.528) 264.564 (3.551.092) Imposte dell’esercizio 40.598 65.045 (24.4479 Avanzo (disavanzo) di gestione (3.327.226) 199.519 (3.526.745) In particolare rileviamo che: sono state rispettate le strutture previste dal Codice Civile per lo Stato Patrimoniale e per il Conto Economico, esponendo in maniera comparativa i dati dell’esercizio precedente;


speciale

sono stati rispettati i principi di redazione previsti dall’art. 2423 del Codice Civile; sono state rispettate le disposizioni relative a singole voci dello Stato Patrimoniale previste dall’art. 2424-bis del Codice Civile; non sono state effettuate compensazioni di partite; la Nota Integrativa è stata redatta rispettando il contenuto previsto dall’art. 2427 del Codice Civile.Di seguito riassumiamo alcune considerazioni in ordine a talune voci di bilancio che meritano particolare attenzione.ATTIVO B III – Immobilizzazioni finanziarie B III 1a – Partecipazioni in imprese controllate La partecipazione nella AIC Service Srl, società unipersonale controllata dalla Vostra Associazione registra un Patrimonio Netto al 31 dicembre 2015 pari ad Euro 8.463.880.- Il bilancio 2015, con i relativi allegati, è stato inserito nel fascicolo di bilancio.B III 3 – Altri titoli L’importo di Euro 7.013.210 è relativo ai fondi di investimento mobiliari (pari ad Euro 1.700.366), al patrimonio gestito da Istituti di credito (pari ad Euro 1.536.012) e ad altri investimenti finanziari che ammontano ad Euro 3.766.503.L’Associazione ha monetizzato buona parte di quest’ultimi per Euro 3.072.796, per esigenze di cassa.C IV – Disponibilità liquide Gli importi indicati nel bilancio al 31 dicembre 2015 sono stati riscontrati dal Collegio dei Revisori ed ammontano a complessivi Euro 1.539.060.D – Ratei e risconti Ratei e risconti attivi Sono stati calcolati nel rispetto della competenza temporale dei costi e dei ricavi e passano da Euro 34.623 ad Euro 40.990.PASSIVO A – Patrimonio Netto Il Patrimonio Netto è costituito dalla somma algebrica del Fondo Assistenza Mutuo Soccorso pari ad Euro 11.561.186, della riserva di rivalutazione ex DL nr. 185/2008 e da altre riserve di Euro 1.032.952 nonché dal disavanzo di gestione pari ad Euro 3.327.226.C – Trattamento di Fine Rapporto di lavoro subordinato È stata riscontrata la congruità del fondo al 31 dicembre 2015 che ammonta ad Euro 81.811, alla luce dell’accantonamento annuale determinato in base all’anzianità maturata dalle unità lavorative nel rispetto del contratto collettivo di lavoro vigente.D – Debiti D 12 – Debiti Tributari Ammontano a complessivi Euro 352.373 e sono diminuiti rispetto al precedente esercizio di Euro 302.918.E – Ratei e risconti Ratei e risconti passivi Sono stati calcolati nel rispetto della competenza temporale dei costi e dei ricavi.Nella Nota Integrativa viene evidenziato l’ammontare dei ratei e risconti passivi pari ad Euro 115.453.A – Valore della Produzione A 1 – Proventi da attività Istituzionale L’importo di Euro 469.164, pari al totale delle quote associative e dei contributi di competenza oltre ad altri proventi di Euro 66.903, è aumentato di Euro 36.322 rispetto al precedente esercizio.B – Costi della Produzione I costi della produzione sono pari ad Euro 3.966.117 con un incremento rispetto all’esercizio precedente di Euro 1.572.747.-

B 7a – Servizi di prestazioni istituzionali Le prestazioni istituzionali di Euro 2.079.665 registrano un aumento di Euro 152.438.- Si riportano, analiticamente, le singole prestazioni: Compensi a fiduciari Euro 283.127 Compensi a Co.Co.Pro Euro 533.310 Compensi a terzi Euro 532.238 Prestazioni occasionali Euro 55.636 Viaggi e trasferte Euro 226.756 Eventi e manifestazioni sportive Centro ritiro Coverciano Euro 229.094 Spese generali di gestione Euro 112.836 B 9 – Costi per il personale Il costo del personale passa da Euro 352.852 ad Euro 499.783 in relazione all’assunzione di nuove unità lavorative.B 14 – Oneri diversi di gestione Gli oneri diversi di gestione passano da Euro 95.570 ad Euro 1.323.037 e dunque registrano un aumento di Euro 1.227.467.C – Proventi ed oneri finanziari C 15 c – Proventi da partecipazioni Non si rilevano proventi da partecipazioni.- Nel corso dell’esercizio precedente sono stati erogati proventi per Euro 1.800.000.- AIC Service Srl, società strumentale e controllata, non ha distribuito dividendi e, come riferito nel richiamo d’informativa portata a Vostra conoscenza all’atto della redazione della nostra Relazione sul Bilancio chiuso al 31 dicembre 2014, tale determinazione è stata conseguente al notevole aumento della tassazione, riservata dal legislatore tributario agli enti non commerciali, dei dividendi erogati che sono passati dall’aliquota 1,375% al 21,38% a titolo di IRES.C 16 – Altri proventi finanziari I proventi dei titoli diversi dalla partecipazione ammontano ad Euro 221.178 con un decremento di Euro 201.298 rispetto all’esercizio precedente.E – Proventi ed oneri straordinari Il saldo complessivo di proventi ed oneri straordinari è negativo per Euro 2.792.E 22 – Imposte sul reddito d’esercizio La determinazione delle imposte è stata effettuata secondo la normativa vigente ed ammontano ad Euro 40.698 con una riduzione rispetto al precedente esercizio di Euro 24.347.RICHIAMO D’INFORMATIVA Il Bilancio chiuso al 31 dicembre 2015 presenta un disavanzo di gestione di Euro 3.327.226 conseguente principalmente all’erogazione di un contributo, pari ad Euro 1.200.000, a beneficio del Fondo di solidarietà per Calciatori, Allenatori e Preparatori atletici di Calcio ed alla non effettuata distribuzione di dividendi generati dalla società strumentale AIC Service Srl, pari circa ad Euro 1.600.000, per ragioni fiscali motivate dal commento concernente i “Proventi da partecipazione”.Tale disavanzo ha determinato una riduzione del Patrimonio Netto della Vostra Associazione che comunque mantiene livelli ampiamente sufficienti a garantire, non solo requisiti patrimoniali, ma pure la missione istituzionale.CONCLUSIONI Tenuto conto di quanto precede, a nostro giudizio il bilancio chiuso al 31 dicembre 2015 corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili, ed i criteri di valutazione adottati sono conformi alle prescrizioni dell’art. 2426 del Codice Civile.In relazione a quanto precede esprimiamo parere favorevole all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015 unitamente alla proposta del Vostro Consiglio Direttivo di copertura del disavanzo di gestione, pari ad Euro 3.327.226, mediante l’utilizzo del capiente Fondo di Assistenza e Mutuo Soccorso corrispondente ad Euro 11.561.186. Vicenza , 12 aprile 2016 Il Collegio dei Revisori

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speciale Associazione Italiana Calciatori

Bilancio al 31.12.2015 STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) Crediti v/associati per versamenti dovuti B) Immobilizzazioni I. Immateriali II. Materiali 1) fabbricati (fondo ammortamento) 2) impianti e macchinari (fondo ammortamento) 3) attrezzature ind.li e comm.li (fondo ammortamento) 4) altri beni: mobili e arredi macchine elettroniche (fondo ammortamento) 5) immobilizzazioni in corso e acconti totale immobilizzazioni materiali III. Finanziarie 1) partecipazioni: in imprese controllate 2) crediti v/altri 3) altri titoli: fondi investimento mobiliare patrimonio gestito altri investimenti finanziari totale immobilizzazioni finanziarie Totale Immobilizzazioni C) Attivo circolante I. Rimanenze II. Crediti 1) verso clienti 2) verso imprese controllate 3) verso imprese collegate 4) verso controllanti 4-bis) crediti tributari 4-ter) imposte anticipate 5) verso altri totale crediti III. Attività finanz.che non costituiscono immobilizzazioni 5) Altri titoli totale attività finanziarie non immobilizzate IV. Disponibilità liquide 1) depositi bancari e postali 2) assegni 3) denaro e valori in cassa totale disponibilità liquide Totale Attivo circolante D) Ratei e risconti 1) disaggio su prestiti 2) ratei e risconti attivi Totale Ratei e risconti TOTALE ATTIVO STATO PATRIMONIALE PASSIVO A) Patrimonio netto I. Fondo assistenza mutuo soccorso VII. Altre riserve: Contr.da associati a fondo perduto Riserva di rivalutazione Dl. 185/2008 IX. Avanzo (disavanzo) dell’esercizio Totale Patrimonio netto B) Fondo per rischi ed oneri C) TFR di lavoro subordinato D) Debiti 1) obbligazioni 2) obbligazioni convertibili 3) debiti verso associati per finanziamenti 4) debiti verso banche 5) debiti verso altri finanziatori 6) acconti 7) debiti verso fornitori: 8) debiti rappresentati da titoli di credito 9) debiti verso imprese controllate: 10) debiti verso imprese collegate 11) debiti verso controllanti 12) debiti tributari: 13) debiti verso istituti di previdenza: 14) altri debiti: Totale Debiti E) Ratei e risconti 1) aggio su prestiti 2) ratei e risconti passivi Totale Ratei e risconti

X

(A)

(B)

31.12.2015

-

(C)

(D) (A+B+C+D)

(A) (B) (C)

-

-

-

636.400

636.400

32.312 -27.528 4.735 -4.735

32.312 -23.940 4.735 -4.619

52.061 10.113 -60.251

52.061 8.902 -58.719

639.519

643.428

10.329

10.329

1.700.366 1.536.012 3.766.503 7.013.210 7.652.729

1.549.517 1.537.794 6.839.299 9.936.939 10.580.367

80 360.063 37.678 186.029 583.770

entro 12 mesi oltre 12 mesi

31.12.2014

142.158 541.287 683.525

1.536.959

2.167.639

2.101 1.539.060 2.122.830

3.824 2.171.463 2.854.988

40.990 34.623 40.990 34.623 9.816.549 13.469.978 31.12.2015 31.12.2014 11.561.186

11.361.667

583.507 449.445 -3.327.226 9.266.912 81.811

583.507 449.445 199.519 12.594.138 60.620

entro 12 mesi oltre 12 mesi entro 12 mesi oltre 12 mesi

139.022

143.927

entro 12 mesi oltre 12 mesi

12.195

-

entro 12 mesi oltre 12 mesi entro 12 mesi oltre 12 mesi entro 12 mesi oltre 12 mesi

35.460

343.307

27.220

23.302

(D)

40.468 98.008 352.373

38.645 106.110 655.291

(E)

115.453 115.453

159.929 159.929

TOTALE PASSIVO RENDICONTO DELLA GESTIONE A) Ricavi e proventi Proventi da attività istituzionale: 1.1 quote associative 1.2 contributi 1.3 liberalità 1.4 altri proventi Ricavi dell'attività commerciale: Totale ricavi e proventi B) Costi della gestione 6) per materie prime, di consumo e di merci 7) per servizi: 7.1 compensi a Fiduciari 7.2 compensi a Co.Co.Pro. 7.3 compensi a Terzi 7.4 prestaz. occasionali e rimb.spese 7.5 viaggi e trasferte 7.6 eventi e manifestazioni sportive 7.7 centro ritiro Coverciano 7.8 spese generali di gestione totale per i servizi 8) per godimento di beni di Terzi 9) per il personale: 9.1 stipendi 9.2 oneri sociali 9.3 trattamento di fine rapporto totale per il personale 10) ammortamenti e svalutazioni: 10.1 amm.immobilizzaz. immateriali 10.2 amm.immobilizzaz. materiali 10.3 svalutaz.crediti attivo circolante totale ammortamenti e svalutazioni 14) oneri diversi di gestione: 14.1 quote associative 14.2 oneri tributari indiretti 14.3 erogazioni liberali ad associati 14.4 erogazioni liberali ad associati 14.5 erogazioni liberali a Terzi totale oneri diversi di gestione Totale costi della gestione Differenza tra ricavi e costi di gestione C) Proventi e oneri finanziari 15) proventi da partecipazioni: 15.1 da imprese controllate 16) altri proventi finanziari: 16.1 da titoli iscritti nelle imm.materiali 16.2 da titoli iscritti nelle imm.finanziarie 16.3 interessi attivi bancari 16.4 interessi attivi su prestiti 16.5 interessi attivi c/c improprio 16.6 differenze di cambio attive 16.7. abbuoni attivi totale proventi finanziari 17) interessi e altri oneri finanziari: 17.1 interessi passivi da controllate 17.2 interessi passivi bancari 17.3 interessi passivi su altri debiti 17.4 oneri finanziari 17.5 differenze di cambio passive 17.6 spese e perdite gestione fondi 17.7 abbuoni passivi totale oneri finanziari Totale proventi e oneri finanziari E) Proventi e oneri straordinari 20) proventi: 20.1 sopravvenienze attive totale proventi 21) oneri: 21.1 sopravvenienze passive totale oneri Totale delle partite straordinarie Risultato prima delle imposte 22) imposte sul reddito dell' esercizio: imposte correnti imposte differite Totale imposte sul reddito dell'esercizio AVANZO (DISAVANZO) DELL'ESERCIZIO

(A+B+C+D+E)

(A)

(B) (A-B)

(C)

(E) (A-B+C+D+E)

9.816.549 13.469.978 31.12.2015 31.12.2014

220.317 181.944

220.470 207.089

66.903 469.164

5.283 432.842

20.981

570

283.127 533.310 532.238 55.636 226.756 106.668 229.094 112.836 2.079.665 37.530

280.660 654.060 494.832 69.866 254.325 87.148 86.336 1.927.227 11.835

377.984 98.081 23.718 499.783

262.379 70.547 19.926 352.852

5.121

5.316

5.121

5.316

88.388 34.449

51.493 43.157

1.200.200 1.323.037 3.966.117 -3.496.953

9.477 920 95.570 2.393.370 -1.960.528

-

1.800.000

19.891 199.229 232 1.805 -

19.668 392.537 2.839 1.827 5.582

21 221.178

23 2.222.476

-

2.701

18 2.944 4.990 9 7.961 213.217

36 7.210 21.088 9 31.044 2.191.432

-

34.466 34.466

2.792 2.792 -2.792 -3.286.528

806 806 33.660 264.564

40.698

65.045

40.698 -3.327.226

65.045 199.519

Vicenza, lì 25 marzo 2016 Il Presidente C.D. (Damiano Tommasi)


speciale Associazione Italiana Calciatori

Nota integrativa al bilancio chiuso il 31.12.2015 INFORMAZIONI GENERALI E QUADRO ISTITUZIONALE L’Associazione svolge esclusivamente attività istituzionali ed attività connesse a quelle istituzionali e beneficia delle agevolazioni tributarie previste per gli enti non commerciali. Il bilancio dell’esercizio 2015 e gli allegati sono stati redatti secondo gli schemi obbligatori di bilancio di cui agli articoli 2424 e seguenti del codice civile, nella considerazione che, pur mancando ogni obbligo di pubblicità conseguente all’approvazione del bilancio (se non quelli previsti statutariamente), gli elementi che lo compongono trovano nella nota integrativa un esaustivo supporto informativo. Secondo quanto stabilito dallo statuto dell’Associazione, il Collegio dei Revisori dei Conti ha verificato durante l’esercizio la regolarità delle scritture contabili, nonché il corretto svolgimento degli adempimenti civilistici, fiscali, previdenziali e statutari. La presente nota integrativa espone i criteri di valutazione, i principi contabili ed i principi di redazione del Bilancio d’esercizio, l’analisi delle variazioni nella consistenza delle voci dello stato Patrimoniale e l’analisi delle voci del conto economico. Nel corso del 2015 l’Associazione non ha organizzato campagne di raccolte pubbliche di fondi, pertanto non verrà redatto l’apposito rendiconto, previsto dall’art. 20 del Dpr 600/1973. PRINCIPI CONTABILI E CRITERI DI VALUTAZIONE ADOTTATI La valutazione delle voci di bilancio è stata fatta ispirandosi a criteri generali di prudenza e competenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività. Nella valutazione delle voci non è stato seguito il cosiddetto criterio di cassa, bensì quello di competenza, in quanto ritenuto criterio di ordinario utilizzo nella redazione dei bilanci e dei rendiconti, al fine di esprimere il risultato gestionale dell’esercizio. In ottemperanza al principio di competenza, l’effetto delle operazioni e degli altri eventi è stato rilevato contabilmente ed attribuito all’esercizio al quale tali operazioni ed eventi si riferiscono. I criteri di valutazione utilizzati nella formazione del bilancio chiuso al 31.12.2015 non si discostano dai medesimi utilizzati per la formazione del bilancio del precedente esercizio, in particolare nelle valutazioni e nella continuità dei medesimi principi. Si è fatto riferimento, ove necessario, ai principi contabili adottati dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Ai sensi dell’art. 2426 codice civile si forniscono di seguito le seguenti indicazioni: Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione ed aumentato delle rivalutazioni effettuate in conformità alle varie leggi di rivalutazione monetaria, e rettificate dai corrispondenti fondi di ammortamento. Le immobilizzazioni finanziarie sono iscritte al costo storico di acquisto. I crediti sono iscritti al valore nominale che corrisponde al presumibile valore di realizzo. I debiti sono iscritti al loro valore nominale. I ratei e i risconti sono iscritti in bilancio secondo la loro competenza economica e temporale nel rispetto del generale principio di correlazione dei costi e dei proventi. I proventi ed i costi sono esposti in bilancio secondo il principio della prudenza e della competenza. ANALISI DELLE POSTE DI BILANCIO Le vicende relative alla gestione sono illustrate nelle informazioni e nei dettagli di seguito forniti, unitamente all’analisi delle voci che compongono lo stato patrimoniale ed il conto economico. IMMOBILIZZAZIONI Complessivamente gli impieghi immobilizzati ammontano a euro 7.652.729. Le Immobilizzazioni materiali al lordo dei relativi fondi di ammortamento ammontano a complessivi € 735.621; i fondi di ammortamento risultano essere pari a euro 96.102. Le Immobilizzazioni finanziarie ammontano a € 7.013.210, di cui € 7.002.881 riguardano titoli in portafoglio, la differenza di € 10.329 riguarda la partecipazione nella controllata, di cui se ne riassumono i dati al 31.12.2014: Denominzione Sede legale Capitale sociale

AIC. SERVICE S.R.L. unipersonale Vicenza, contrà delle Grazie, 10 euro 500.000 interamente versato

Patrimonio netto Utile 2014 Quote possedute Valore iscritto in bilancio

euro 6.715.794 euro 1.627.967 100% euro 10.329

Il costo della partecipazione, di cui detiene l’intero capitale, ammonta a € 10.329 mentre il patrimonio netto della partecipata iscritto a bilancio, compreso il risultato d’esercizio 2014, ammonta a € 6.715.794, di cui € 2.158.085 sono stati generati dalla rivalutazione monetaria, ex-Legge n. 147 del 27 dicembre 2013. I titoli in portafoglio sono diminuiti di € 2.923.729 rispetto all’esercizio precedente e rappresentano il costo storico dei titoli e delle gestioni patrimoniali in fondi curate da diversi Istituti di credito, destinati ad essere mantenuti stabilmente nel patrimonio. CREDITI L’importo esposto di € 583.770 è rappresentato da crediti per prestiti concessi ai dipendenti e collaboratori (186.029), da crediti d’imposta verso l’Erario exart.1, comma 656, Legge 190/2014 (360.063), da crediti per contributi accertati (27.350) e da altri crediti (10.328). DISPONIBILITÀ LIQUIDE Comprendono l’importo di € 2.101 costituito dal numerario esistente in cassa alla data di chiusura dell’esercizio e quello disponibile presso Istituti di credito e Poste Italiane con i quali intratteniamo rapporti di conto corrente per € 1.536.959. RATEI E RISCONTI ATTIVI Rappresentano le partite di collegamento dell’esercizio conteggiate con il criterio della competenza temporale. Si tratta di ricavi di competenza dell’esercizio (37.056) e di costi sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi futuri (3.934). Si fornisce il dettaglio: Descrizione Quota associativa Fif.Pro. anno 2015 Quota fitto Zamberlan Fausto dicembre 2015 Quota 2016 assicurazione dipendenti Quota 2016 assicurazione fabbricato Quota 2016 buoni pasto

Totali

Ratei attivi

36.235 821

Risconti attivi

947

261 2726

37.056

3.934

PATRIMONIO NETTO Ammonta a euro 9.266.912 ed è rappresentato dalla sommatoria algebrica del fondo assistenza mutuo soccorso per € 11.561.186, dei contributi degli associati per € 583.507 e della riserva di rivalutazione ex-Dl. 185/2008 per € 449.445, diminuito dal disavanzo di gestione di € 3.327.226. FONDI PER RISCHI ED ONERI Tali fondi non sono presenti in bilancio, non sussistendone i presupposti. FONDO TFR LAVORO SUBORDINATO Passa da € 60.620 a € 81.811 e rappresenta l’effettivo debito maturato verso i dipendenti in conformità di legge e dei contratti di lavoro vigenti, considerando ogni forma di remunerazione avente carattere continuativo. Il fondo corrisponde al totale delle singole indennità maturate a favore di 8 dipendenti alla data di chiusura del bilancio (121.671), al netto degli acconti erogati e dell’imposta sostitutiva, di cui al D.lgs. 47/2000 (39.860). DEBITI Complessivamente passano da € 655.291 a € 352.373, rappresentano l’esposizione debitoria verso fornitori per fatture da saldare nell’esercizio successivo (139.022), i debiti verso la controllata (12.195) quale quota di rivalsa dei costi comuni di gestione, i debiti tributari per ritenute fiscali su retribuzioni e compensi, nonché per le imposte accertate nell’esercizio, al netto degli acconti (35.460), i debiti verso Istituti di previdenza (27.220) e verso altri (138.474), di cui € 92.324 verso i beneficiari del “Trust Adriano Lombardi”.

XI


speciale

RATEI E RISCONTI PASSIVI Nella voce ratei e risconti passivi sono iscritti gli oneri da versare di competenza dell’esercizio e i proventi percepiti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi futuri. Si fornisce il dettaglio: Descrizione Quota 2015 Fondo di solidarietà Quote associative calciatori 2016 Totali

Ratei passivi

36.895 36.895

Risconti passivi 78.558 78.558

RENDICONTO DELLA GESTIONE Dal prospetto sotto riportato si evidenzia che la gestione della attività ha portato a un risultato negativo. Occorre peraltro tenere presente che tale risultato è da attribuirsi in modo determinante (80,2%) alla erogazione di un contributo al Fondo di solidarietà per Calciatori, Allenatori e Preparatori Atletici di Calcio (euro 1.200.000) e alla mancata delibera di distribuzione dei dividendi annuali da parte della società controllata (euro 1.627.967). Descrizione Ricavi e proventi Proventi finanziari Oneri finanziari Proventi straordinari Oneri straordinari Costi della gestione Imposte dell’esercizio Avanzo (disavanzo) della gestione

2015

469.164 221.178 - 7.961 0 -2.792 -3.966.117 - 40.698 - 3.327.226

2014

432.842 2.222.476 - 31.044 34.466 - 806 - 2.393.370 - 65.045 199.519

Variazione

+ 36.322 - 2.001.298 + 23.083 - 34.466 - 1.986 - 1.572.747 + 24.347 - 3.526.745

RICAVI, PROVENTI, COSTI ED ONERI I proventi derivanti dalla attività istituzionale per complessivi € 469.164 riguardano le quote associative maturate nell’esercizio (220.317), i contributi di Terzi (181.944) ed altre partite di natura istituzionale (66.903). I proventi finanziari per complessivi € 221.178 comprendono i proventi derivanti dalla gestione patrimoniale dei titoli in portafoglio (199.229), i canoni di affitto degli immobili (19.891), gli interessi attivi maturati sui conti correnti bancari, postali e sui prestiti concessi ai dipendenti e ai collaboratori (2.037), e abbuoni attivi (21). I costi per servizi per complessivi € 2.079.665 sono dettagliatamente esposti nel conto economico e accolgono tutte le spese di funzionamento dell’Associazione quali i compensi per le prestazioni professionali dei fiduciari e dei collaboratori, gli emolumenti al Collegio dei revisori, maggiorati dell’Iva nelle misure di legge, il costo per le assicurazioni vita e infortuni contratte dall’Ente, nonché le spese generali di gestione. I costi per il personale ammontano a complessivi € 499.783, con un incremento di euro 146.931 rispetto al 2014, e comprendono tutti gli emolumenti ricorrenti (stipendi e relativi oneri previdenziali) per il personale dipendente che al 31.12.2015 è di n. 8 unità. La voce ammortamenti ammonta a € 5.121. Gli oneri diversi di gestione per complessivi € 1.323.037 sono costituiti dalle quote associative dovute alla Fif.Pro., al Fondo di solidarietà e alla AIC Onlus (88.388), dagli oneri tributari indiretti quali l’Imu sugli immobili di proprietà e le ritenute a titolo di imposta sulle cedole, sugli interessi bancari e sui depositi postali (34.449), nonché da erogazioni liberali a Terzi (1.200.200), di cui € 1.200.00 a favore del Fondo di solidarietà per Calciatori, Allenatori e Preparatori Atletici di Calcio. Gli interessi e altri oneri finanziari per complessivi € 7.961 sono rappresentati da commissioni sui c/c bancari e postali (2.944), da differenze passive di cambio (4.990), e da partite minori (27). IMPOSTE SUL REDDITO L’Associazione, pur non esercitando alcuna attività commerciale, é tenuta a dichiarare ai fini Ires il reddito complessivo formato dai redditi fondiari, di capitale e diversi, ad esclusione di quelli esenti dall’imposta e di quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o ad imposta sostitutiva, ai sensi dell’articolo 143 del Dpr. 917/86. Le imposte correnti sono rilevate e accantonate secondo il principio di competen-

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za e rappresentano pertanto gli accantonamenti per imposte Ires (6.019) e Irap (34.679) da liquidare per l’esercizio in esame, determinate secondo le aliquote e le norme vigenti. RIVALUTAZIONE MONETARIA BENI MATERIALI Per analogia con le disposizioni previste dal Dl. 29 novembre 2008 n. 185, convertito dalla Legge 28 gennaio 2009 n. 2, l’Associazione ha provveduto alla rivalutazione di un immobile strumentale. Non sono state rilevate le imposte differite in quanto l’immobile oggetto di rivalutazione risulta fiscalmente escluso dal patrimonio dell’Ente ai sensi dell’art. 58, commi 2 e 3 bis, della Legge 30 dicembre 1991 n. 413 e del Dl. 30 agosto 1993 n. 331. Si attesta che il valore netto dei beni rivalutati risultanti dal bilancio in commento non eccede quello fondatamente attribuibile in relazione al loro valore di mercato. CONCLUSIONI Il presente bilancio rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico dell’esercizio e corrisponde alle risultanze delle scritture contabili. Vi invitiamo pertanto ad approvare il rendiconto d’esercizio chiuso al 31.12.2015 come presentatovi e a deliberare l’integrale copertura del disavanzo dell’esercizio di gestione di € 3.327.226 mediante utilizzo per pari importo del Fondo assistenza e mutuo soccorso. Si dichiara espressamente che l’attività sviluppata nel corso dell’anno ha rispettato i principi relativi alle associazioni senza scopo di lucro nonché gli scopi sociali istituzionali come da statuto dell’Associazione. Vicenza, lì 25 marzo 2016 Il Presidente del Consiglio Direttivo (Damiano Tommasi)


amarcord

L’incipit Prologo – 4 febbraio 2012 “Il comandante informa che abbiamo incominciato la discesa verso…”. Quante volte avrò sentito questo annuncio, prima di scendere dall’aereo in ogni parte del mondo, ma adesso che sto per atterrare a Bengasi è tutto diverso. Sento strani brividi, e non di paura. Dopo cinquant’anni, finalmente – è proprio il caso di dirlo – sto per tornare in Libia e soltanto mio papà Natale e mia mamma Elvira sanno quanto aspettavo e quanto sognavo questo momento. Loro sono rimasti a casa, a Como, ma è come se fossero seduti qui vicino, ancora più emozionati di me. Mio papà era arrivato in Libia nel 1928, con i suoi genitori, quando era una colonia italiana. Proprio gli italiani, tra le altre opere, costruirono la “litoranea”, un’importantissima strada che univa la Libia con l’Egitto e con la Tunisia, lunga quasi 1500 chilometri. Era un Paese bellissimo, chiamato il “Giardino d’Africa”, passato sotto il protettorato inglese nel 1945, dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Lì è cresciuto mio papà e lì ha conosciuto mia mamma, nata a Tripoli nel 1932, anche lei figlia di italiani. Lui muratore, lei sarta che imparava il mestiere da mia nonna, si sono sposati nel 1951, proprio nell’anno in cui la Libia è diventata indipendente, con una nuova monarchia e il nuovo re Idris, grazie al quale il Paese ha vissuto l’ultimo periodo felice, di benessere per tutti. Secondo di sei figli, anch’io sono nato a Tripoli, il 27 settembre 1953, dove sono rimasto quasi otto anni, fino a quella buia notte di maggio, nel 1961, quando tutti insieme abbiamo lasciato per sempre la Libia. Eravamo in cinque su una nave diretta in Sicilia, a Siracusa: i miei genitori, mia sorella più grande Maria Rosa, di nove anni, io e mio fratello più piccolo, Massimo, di appena tre mesi. Penso intensamente a loro e anche agli altri fratelli nati in Italia: Romina, Armando e Simona, che non sono mai stati in Libia e sperano di venirci un giorno per scoprire le radici della nostra famiglia. Guardo fuori dal finestrino e i brividi si trasformano nel classico nodo alla gola. Sento una specie di singhiozzo, la necessità di soffiarmi il naso, anzi qualcosa in più, la necessità di asciugarmi gli occhi. Va bene, lo confesso, mi scappa qualche lacrima, tanto nessuno mi vede”. Claudio Gentile con Alberto Cerruti*

E sono stato Gentile - La mia Libia, la mia Juve, quel magico Mondiale Rizzoli

In quarta di copertina Il giorno della finale arriviamo allo spogliatoio e Bearzot dice poche, ma importantissime parole, come sempre del resto: “Ragazzi, parliamoci chiaro. Arrivati a questo punto, sareb-

be assurdo non farcela”. È l’ora del solito rito propiziatorio, ma alla faccia della scaramanzia, si decide di cambiare. È Zoff, non Conti, a inginocchiarsi davanti a tutti noi per lanciare il tradizionale grido di battaglia. In fondo lui ha la schiena un po’ più curva di Bruno e i ‘gobbetti’, si sa, portano fortuna. “Dino, stai giù” gli gridiamo io e Tardelli, e appena tutti gli mettiamo le mani sulla testa e sulla schiena lui sussurra: “Chi si ritira dalla lotta…”. Claudio Gentile è nato a Tripoli (Libia) da genitori italiani nel settembre del 1953. A otto anni torna in Italia (a Brunate, in provincia di Como) con la sua famiglia, che anticipa così l’esilio di massa di tantissimi italiani che erano rimasti a vivere nell’ex colonia, esilio dovuto dapprima al decreto di confisca fatto emanare da Gheddafi nel luglio del 1970 e poi alla costrizione a lasciare il Paese entro il 15 ottobre del 1970. A livello giovanile la sua prima squadra è il Maslianico e da qui passa al settore giovanile del Varese. Fatta la solita trafila, al momento del salto in prima squadra la società “non lo vede” e così scende in D con l’Arona. Disputa una buona stagione e viene ripreso dal Varese con cui disputa il suo primo campionato professionistico, in B, nel 1972/1973. Approda poi alla Juventus (estate del 1973), con cui gioca sino all’83/84, per passare in seguito per tre stagioni alla Fiorentina (A) e concludere la sua carriera col Piacenza in B nell’87/88. Esordente in serie A esattamente il 2 dicembre 1973 (Juventus-Verona 5-1), sempre con la maglia della Juve ha vinto sei scudetti (1974/75, 1976/77, 1977/78, 1980/81, 1981/82, 1983/84), due Coppe Italia (1979, 1983), una Coppa delle Coppe (1984) e una Coppa UEFA (1977). Con la maglia della Nazionale maggiore ha esordito non ancora ventiduenne nell’aprile del 1975 (a Roma: Italia-Polonia 0-0; Bernardini c.t.), mettendo poi assieme un totale di 71 presenze, conquistando il titolo di campione del mondo a Spagna 1982 e il quarto posto sia al Mondiale del 1978 in Argentina, che all’Europeo 1980 giocato in Italia. Dopo lo stop al calcio giocato e un’esperienza da dirigente nel Lecco, è entrato nel settore tecnico della Figc come allenatore dell’Under 20 e dopo aver fatto il secondo di Trapattoni in Nazionale, è passato (da ottobre 2000 e sino all’estate del 2006) alla guida dell’Under 21. Dalla sua la vittoria al campionato europeo Under 21 nel 2004 in Germania e nello stesso anno il bronzo olimpico ad Atene. * Alberto Cerruti scrive di calcio per La Gazzetta dello Sport dal 1974. È stato al seguito della Nazionale per oltre trent’anni e inviato a sette Europei e otto Mondiali, compresi quelli vinti dall’Italia di Spagna ’82 e Germania 2006.

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scatti

di Maurizio Borsari

In fila per tre‌

Giacomo Bonaventura e compagni in Sassuolo – Milan 2-0

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scatti

Caduta accidentale Vicente del Bosque in Italia – Spagna 1-1

Divieto d’accesso

Jajalo, Maccarone e Struna in Empoli – Palermo 0-0

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amarcord

di Vanni Zagnoli

Una strada ed una piazza con il loro nome

Fortunato e Borgonovo: calcia Due calciatori indimenticabili, strappati troppo presto alla vita da terribili malattie, saranno ricordati per sempre con l’intitolazione di una strada ed una piazza. Il comune di Castellabate ha deliberato di dedicare una via ad Andrea Fortunato, nella frazione di Santa Maria. È stata l’Associazione Fioravante Polito a chiedere di ricordare così l’ex terzino sinistro della Juventus, a cui sono dedicate anche la Biblioteca comunale e il Museo del calcio. Il paese di 9mila abitanti, in provincia di Salerno, ricorda il giocatore campano morto nel ’95 per una forma di leucemia fulminante, grazie all’attivismo di Davide Polito, funzionario della Dogana a Salerno. “Lo ammiravo molto” - racconta – “ma semplicemente da appassionato di calcio. Era il giocatore più importante della nostra provincia, era nato a Salerno”. È l’Associazione Fioravante Polito a sensibilizzare il pa-

ese nel nome di Fortunato. “Fioravante era mio padre” - spiega Davide, lontano parente di Ciro Polito, portiere della Juve Stabia – “è morto a 38 anni per un incidente sul lavoro. Nel 2006, invece, sono stato io a subire due interventi al cuore”. Si salvò e così ha fondato una biblioteca intitolata ad Andrea Fortunato. “Mi iniziarono a donare magliette calcistiche e allora ho creato anche un museo dedicato a Fortunato, in un locale di mia proprietà”. Il mancino morì 21 anni fa, si stava affermando come titolare, nella Juve. “Era un grande uomo” - dice Polito – “anche per come ha vissuto la malattia. Me lo raccontò il professor Franco Aversa, che gli fece il trapianto di midollo osseo a Perugia”. Al calciatore cresciuto nel Genoa è dedicato il libro “Una stella cometa”, uscito nel maggio 2010 a firma di Ivan Sica, giornalista salernitano, funzionario marketing della Msc Crociere a Napoli. Altra iniziativa di Polito è la proposta del passaporto ematico per tutti i bambini che iniziano a giocare. “Dai 6 anni, per essere iscritti alla scuola calcio, chiediamo che venga inserito l’obbligo dell’esame del sangue e del test cardiaco, per il rilascio del certificato medico. Sinora solo la regione Marche ha sposato la proposta di legge”. Giovedì 17 marzo scorso, Stefano Borgonovo l’ex cannoniere di Milan e Fiorentina avrebbe compiuto 52 anni. Quel giorno gli è stato intitolato il piazzale davanti allo Stadio Sinigaglia di Como, dove aveva debuttato nelle giovanili. Fu dalla maglia lariana che iniziò la carriera, con successivo prestito alla Sambenedettese e poi il ritorno a Como. “Sono stati i tifosi a chiedere questa intitolazione” - dice la moglie Chantal – “vorremmo fosse una grande festa”. Borgonovo disputò la migliore stagione nell’88-’89, 14 gol in 30 gare a Firenze e allora la Serie A era a 16 squadre. Poi Milan, ancora fiorentina, Pescara e Udinese. La

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chiusura al Brescia, con 7 partite finali di nuovo in Friuli. Un mese fa, era stato il sindaco di Como, Mario Lucini, a incontrare Chantal e il gruppo di tifosi “Pesi Massimi”, per organizzare la cerimonia di intitolazione. In largo Borgonovo sono arrivati anche i ragazzi della scuola calcio di Giussano, fondata dall’attaccante. “L’affetto per mio marito c’è sempre, il mondo del calcio ci è sempre rimasto vicino e lo è anche in questo momento, molto importante per la mia famiglia, perché questo è un ricordo che resterà, che vedranno i miei figli e i miei nipoti”. L’intitolazione di una piazza non è così usuale per un calciatore, in genere si cercano personaggi che vengono da altri mondi. “Ma lo sport è formativo per giovani, è giusto che i ragazzi sappiano”. Stefano ha dato a Chantal 4 figli: Alessandra (nata nel 1990), Benedetta (1997), Andrea (2000) e Gaia (2003). Il valore dell’uomo si rivelò nel momento più difficile: “Stefano ha dimostrato ciò che era più nella malattia che quando giocava”. Nel 2008, la signora Chantal ha creato la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, che sostiene la ricerca contro la Sla. “Dopo la diagnosi, ci sono stati un paio di anni necessari, per metabolizzare quanto era successo, ma poi io e Stefano abbiamo cercato di gestire quello che ci è accaduto, senza essere in balia degli eventi”. Di lì l’idea della Fondazione, che ora lavora su una ricerca epidemiologica, a studiare la connessione tra calcio e malattie neurodegenerative, per capire se la professione di calciatore possa rendere più sensibili a malattie di questo genere. “Il dubbio che esista una connessione c’è” - spiega Chantal – “perché il numero di casi è anomalo”. A fine febbraio, a Zurigo, Chantal Borgonovo aveva incontrato Sanjeevan Balasinggam, direttore delle relazioni internazionali della Confederazione Asiatica di Calcio (Afc). “E lì ho appreso che anche il più grande calciatore della Malesia è morto di Sla, 15 anni fa. Vent’anni fa non se ne parlava, è stata l’Italia a fare da apripista”. Il ruolo più grande nel portare l’attenzione


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atori indimenticabili sul morbo di Lou Gehrig lo ebbe proprio Stefano. “Perché lui era l’immagine. Guardandolo, si aveva davanti l’esito di una malattia del genere”. Se Borgonovo ebbe la forza di

diventare una bandiera, è stato anche grazie alla moglie: “A un certo punto, la malattia c’era, ritenevo sbagliato nascondersi, non parlarne, per pudore o vergogna. Il mostrarsi di Stefano ha permesso di emergere a tante associazioni che lavorano nel silenzio”. Anche per questo, gli 8 anni con la Sla, malattia terribile e complicata, “sono stati belli e terribili, fuori dal tem-

po. E a loro modo ci hanno dato tanto”. Ad aprile è stata Firenze a dedicare una via a Stefano. Del resto a dicembre Chantal Borgonovo era stata nominata ambasciatrice della Fondazione Museo Fiorentina da parte del presidente Andrea Galluzzo e dell’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi, nella IV edizione della hall of fame viola. Nell’ottobre 2013, lo stesso Stefano era entrato nella galleria delle glorie della Fiorentina. E adesso tanti lo ricorderanno, passando per le strade di Como e Firenze.

Sulle strade dei campioni Non tenendo conto dei tanti impianti o stadi che portano il nome di grandi giocatori del passato, dal “Giuseppe Meazza” di Milano al “Luigi Ferraris” di Genova, fino a “Romeo Menti” (al quale hanno addirittura dedicato tre stadi a Vicenza, Castellamare e Montichiari) tanto per citarne qualcuno, non sono poche le strade (o le piazze) intitolate a campioni del mondo del calcio. Osservando la toponomastica lungo lo stivale, per esempio, si trovano a Milano via Armando Picchi (capitano della grande Inter), a Udine via Enzo Menegotti (centrocampista dell’Udinese anni ’40) e via Alfredo Foni (iridato nel ’38), a Casale Monferrato via Eraldo Monzeglio (due volte campione del Mondo con la Nazionale

di Pozzo), a Tradate via Alfio Fontana (scudettato col Milan anni ’50), a Giulianova via Renato Curi (centrocampista del Perugia), a Firenze via Armando Segato (campione del primo scudetto viola), a Pesaro via Zeffiro Furiassi (azzurro ai mondiali in Brasile nel 1950), a Roma via Giuliano Taccola (attaccante giallorosso anni ’60), a Suno (Novara) piazza Giovanni Sacchi (difensore del Lecco anni ’60), a Parma via Aldo Monardi (attaccante dei ducali negli anni ’50) e a Torino Corso Gaetano Scirea (difensore della Juventus) che ha sostituito (non senza polemiche) viale “Grande Torino” nei pressi dello Juventus Stadium. Sempre a Torino, a Pietro Rava (oro olimpico e campione del Mondo nel ’38) è stato intitolato

un giardino pubblico, un piazzale a Valerio Bacigalupo (portiere del Grande Torino), mentre un tratto del lungomare di Jesolo porta il nome di Alessandro Del Piero. A Siracusa c’è Largo Egizio Rubino (mezzala in B negli anni ’40), a Castellamare di Stabia troviamo viale Nicola De Simone (difensore della Juve Stabia anni ’70) e a Cosenza Piazza Denis Bergamini (la cui scomparsa è ancora oggetto di indagini). Un’occhiata all’estero: ad Amsterdam molti ponti portano il nome dei calciatori del grande Ajax (Cruijff, Krol, Haan, Neeskens), mentre in Germania, dopo la vittoria del Mondiale 2014, sono state intitolate delle strade al tecnico Joachim Loew e a Sami Khedira. 27


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di Claudio Sottile

Commentatore tv, ex di Inter, Bologna e Genoa

Dalla A… merica alla Z… Prima Inter, Bologna e Genoa, adesso l’emittente verdeoro ESPN, nel mezzo la maglia del Brasile. José Elias Moedim Júnior, meglio noto come Zé Elias (fratello di Rubinho, portiere quattro volte campione d’Italia con la Juventus) ha smesso le vesti da centrocampista e ha indossato quelle di commentatore televisivo. Preciso e metodico, come quando dirigeva il traffico in mediana, una gran mente e… memoria: “Ho 23 convocazioni con la Seleçao, le ricordo tutte con orgoglio”.

Partiamo proprio del Sudamerica allora, che dal 3 al 26 giugno sarà protagonista di un’edizione anomala della Copa América, chiamata Centenario (perché ricorre il compleanno della CONMEBOL, l’organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio sudamericano) e disputata a 12 mesi dall’ultima. “È creata per soldi, non ha nessun senso una Copa América nell’anno delle Olimpiadi. È più commerciale del normale” Sarà un’occasione di riscatto per il Brasile? “La nostra Nazionale, per ciò che è accaduto al Mondiale e dopo, non è vista bene. Non crediamo tanto alla Seleçao. E poi Dunga non ha chiamato i giovani in età da Olimpiadi, come Neymar, preservandoli per la kermesse agostana che si svolgerà da noi, dove inseguiamo l’oro che manca nella nostra bacheca”.

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Il Cile sarà in grado di difendere il titolo? “È cambiato il mister e quindi la maniera di stare in campo. Il Cile che nel 2015 ha vinto la Copa América era diretta emanazione di Jorge Sampaoli, non sappiamo come sarà il gioco con Juan Antonio Pizzi e se riuscirà a tirare il meglio dai giocatori come faceva il suo predecessore. Argentina e Uruguay sono i miei team favoriti, per come giocano e per la loro storia”.

Non vedi spazio per l’intrusione di una sorpresa? “Tutti i grandi giocatori del Sud America sono già conosciuti in Europa. Magari l’Ecuador potrà fare un po’ meglio degli ultimi tempi, ma non vedo grosse sorprese all’orizzonte. I migliori giocatori militano nel Vecchio Continente e sono già noti, i valori sono riconosciuti”. Che ruolo potranno recitare gli USA? “Giocano in casa, avranno un po’ più di forza e motivazione. Credevo tanto che gli americani sarebbero cresciuti dopo il 1994. Invece no, giocano un calcio fisico, ma la tecnica è indietro. Magari con le stelle straniere che stanno affollando la MLS, potranno crescere tecnicamente. È una squadra che gioca solo fisicamente, non hanno quel qualcosa in più per fare il salto di qualità”. Nell’Inter hai diviso spogliatoio e reparto con Diego Pablo Simeone. Sta divampando il dibattito tra chi sostiene la sua filosofia di calcio, detta “Cholismo”, e chi continua ad apprezzare il “Guardiolismo” figlio appunto dell’idea di Pep Guardiola. Da che parte stai? “Dipende chi è il presidente e cosa vuole per la propria squadra. Ci sono quelli che vogliono solo vincere e giocano come il Cholo. E ci sono quelli che vogliono vincere con lo spettacolo, come Pep. Io di base preferisco vincere. Il Brasile ha un esempio. Tutti si ricordano la Nazionale del 1982 che però ha perso, a cosa è servito giocar bene? Magari tra qualche anno ci ricorderemo del coach argentino come uno in grado di imporsi con merito, allestendo una squadra tosta, difficile

da battere”. Ti aspettavi il suo exploit in panchina? “Era già allenatore quando giocava, in cinque minuti di partita dava tantissime istruzioni a me, ad Aron Winter… È un esempio di professionalità, vive per il calcio, è appassionato. Alla Pinetina, dalle otto di mattina a mezzanotte guardava calcio, conosceva tutti e tutto, età, kg, altezza, qualsiasi dato. È un malato di calcio e questo traspare dai Colchoneros”. Ha assimilato qualcosa del vostro tecnico dell’epoca, Gigi Simoni? “Sì. Simoni imbastiva una squadra per non dare spazio agli avversari, adottavamo la marcatura a uomo, spazi corti e velocità nei contropiedi per lanciare Ronaldo e farlo stare tranquillo. Eravamo molto concentrati, così nel 1998 abbiamo vinto la Coppa Uefa e quasi agguantato lo Scudetto”. Luís Nazário de Lima, meglio conosciuto come Ronaldo, tuo grande amico, il più forte di sempre? “Ognuno ha il suo tempo. Negli anni Novanta, i grandi protagonisti erano lui e Zidane. Non possiamo classificare il più grande della storia. Ogni dieci anni c’è sempre un fenomeno, anche se lui era il Fenomeno”. Con Zinedine Zidane chiudiamo il cerchio della finale di Champions League, in programma sabato 28 maggio. “Ho giocato due anni con Christian Ka-


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è Elias

rembeu nell’Olympiacos, mi diceva grandi cose di Zizou, sia come uomo sia come calciatore. Lui è serio, è professionista, i risultati poi si vedono. Sarà comunque dura per il Real Madrid. Già nel 2014 i Blancos faticarono non poco per portarsi a casa la Décima. L’Atletico ora è un collettivo più maturo, anche se il Real resta una grandissima squadra composta di grandi individualità, che magari tirano fuori dal cilindro una giocata a un minuto dalla fine col risultato bloccato. Zidane ha detto che le possibilità saranno 50 e 50, io sono d’accordo”. La partita avrà luogo a Milano, ma Inter e Milan a questa competizione nemmeno hanno partecipato… “Questione di soldi e di identità. Le milanesi avevano sempre organizzato squadre e strutture forti, che oggi non hanno più. Ogni anno cambiano perché non vincono ed è sbagliato, così non si forma una spina dorsale, come ce l’ha la Juventus. I bianconeri con Buffon, Barzagli, Pirlo prima e Marchisio adesso, hanno fissato dei punti di riferimento in ogni reparto, questo è importante per costruire una squadra. È un campionato sempre difficile quello italiano. E poi voi avete Antonio Conte…”.

Ti piace come Cittì? “Una ventina di giorni fa, nella sede della CBF a Rio de Janeiro, ho partecipato a una riunione dove c’era pure lui. Ha spiegato cosa voleva dalla Nazionale e dai suoi atleti. Ha detto che nel momento più difficile, per fare una scelta, lui opta per il grande uomo, che nelle difficoltà viene fuori. I grandi giocatori, per la pressione, non sempre invece riescono a emergere. Sono parole importanti, riesce a costruire delle basi solide per dei campionati corti come gli Europei, i Mata Mata come chiamiamo noi i playoff in Brasile, dove ogni partita è una finale. L’Italia è sempre competitiva per la sua storia, la vedo come l’Atletico Madrid del Cholo. Quando riesce a esprimere la sua tradizione tattica, è una squadra complicata da piegare. Sì, farà bene in Francia”.

A Coverciano dal 18 luglio al 5 agosto

Ritiro AIC per “senza contratto” Annuale appuntamento con il “Centro” di preparazione precampionato per i calciatori professionisti senza contratto: anche quest’anno l’attività si svolgerà presso “Il Centro Tecnico di Coverciano” - Via G. D’Annunzio, 138 - 50135 Firenze. La preparazione inizierà lunedì 18 luglio e terminerà venerdì 5 agosto, senza pause intermedie. Grazie all’accordo con la FIGC, confermato anche per quest’anno, tutti i calciatori partecipanti (massimo 60) potranno conseguire l’abilitazione ad “Allenatore di base - Uefa B” seguendo l’apposito “Corso” che si svolgerà nello stesso periodo della preparazione. Durante il periodo dell’attività verranno organizzate delle partite amichevoli utili per assicurare ai partecipanti quella competitività che sicuramente non guasta e soprattutto per creare quella “vetrina” che sarà utile per favorire la collocazione dei calciatori. Per ulteriori informazioni potete consultare il nostro sito www.assocalciatori.it e per partecipare all’attività del Centro basterà telefonare alla Segreteria AIC (0444 233233): saranno trasmessi il modulo di adesione, la scheda statistica, la

domanda per il corso di “allenatore di base – Uefa B” ed il regolamento. Per ovvie esigenze di carattere organizzativo le richieste di partecipazione dovranno essere inoltrate quanto prima possibile, entro e non oltre, comunque, l’8 luglio 2016. Ad ogni buon conto le domande verranno esaminate fino al momento dell’inizio dell’attività (18 luglio 2016) e addirittura dopo se ci saranno ancora posti disponibili. A tale proposito ricordiamo che il numero dei posti a disposizione è, come per la passata stagione sportiva, di 60; resta peraltro inteso, come da regolamento, che per partecipare bisogna essere in scadenza di contratto al 30 giugno 2016, non aver bisogno di una preparazione differenziata e avere comunque maturato, nell’arco della carriera, almeno 3 stagioni sportive da calciatore professionista. Di non aver subito, inoltre, nelle ultime tre stagioni sportive, di una squalifica superiore ai 12 mesi. In caso di eccedenza di domande sarà data priorità a coloro che non hanno ancora conseguito il diploma di allenatore di base.

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di Stefano Sartori

I principali termini regolamentari 2016/2017

Tutte le scadenze da non Termini per Professionisti e Giovani di Serie TERMINI PER LA STIPULA DI UN CONTRATTO Termini per la stipula di un contratto professionistico • Per la stipula di un contratto professionistico da parte di calciatori il cui precedente contratto con società professionistiche è scaduto al termine della stagione 2015/2016 o è stato risolto per non ammissione al campionato di competenza della società di appartenenza nonché per calciatori “giovani di serie”, “giovani dilettanti” e non professionisti svincolati ex art. 107 e 108 N.O.I.F.

dall’1/7/16 al 31/3/17

Termini per la stipula di un contratto per calciatore il cui contratto è stato risolto • Per la stipula di un contratto professionistico da parte di calciatori il cui precedente contratto con società professionistica è stato risolto (ai sensi dell’articolo 117 N.O.I.F.) nel corso della stagione sportiva 2016/17.

dall’1/7/16 al 31/8/16 e dal 3/1/17 al 31/1/17

TERMINI PER LA CESSIONE DI UN CONTRATTO (ARTICOLI 95, 102, 103 E 104 N.O.I.F.) dall’1/7/16 al 31/8/17

Termini per la cessione di un contratto 1° periodo • Per i calciatori appartenenti alle società di serie A, B, Lega Pro.

dal 3/1/17 al 31/1/17

Termini per la cessione di un contratto periodo suppletivo • Per i calciatori appartenenti alle società di serie A, B, Lega Pro.

TERMINI PER LA RISOLUZIONE DELLE CESSIONI DI CONTRATTO A TITOLO TEMPORANEO dall’1/7/16 al 31/8/16

• Per la risoluzione delle cessioni di contratto temporanee biennali avvenute nella precedente stagione sportiva (Art. 103 bis N.O.I.F.).

Termini per la stipula di un contratto dall’1/7/16 per calciatore retrocesso nei dilettanti al 31/8/16 (autonoma sottoscrizione) • Per la stipula di un contratto con nuova società professionistica per il giocatore di Lega Pro il cui contratto è stato risolto a seguito di retrocessione della società nei dilettanti (Articolo 117 punto 5 N.O.I.F.).

dal 3/1/17 al 31/1/17

• Per la risoluzione delle cessioni di contratto a titolo temporaneo di calciatori professionisti (Articolo 103 bis N.O.I.F.).

Termini per la stipula di un contratto per calciatore retrocesso nei dilettanti (con consenso della società) • Per la stipula di un contratto con nuova società professionistica per il giocatore di Lega Pro. il cui contratto è stato risolto a seguito di retrocessione della società nei dilettanti (ai sensi dell’articolo 117 punto 5 N.O.I.F.).

della stagione sportiva

Termini per la stipula di un contratto per dall’1/7/16 calciatore dilettante al 31/7/16 • Per l’autonoma sottoscrizione di un contratto professionistico da parte di calciatori dilettanti in età di contratto (classe ’96, ’95, ’94, ecc.). (Articolo 113 N.O.I.F.).

dal 16/5/16 tratto pluriennale possono stipulare accordo al 30/6/16 preliminare con società diversa dalla propria,

dal 3/1/17 al 31/1/17

dall’1/8/16 al 31/8/16 e dal 3/1/17 al 31/1/17

Termini per la stipula di un contratto professionistico con il consenso della società dilettantistica • Per la sottoscrizione di un contratto professionistico con il consenso della società dilettantistica da parte di calciatori dilettanti in età di contratto (classe ’96, ’95, ’94, ecc.). (Articolo 113 N.O.I.F.). 30

ACCORDI PRELIMINARI dall’1/7 al 30/6

dall’1/1/16 al 30/6/16

• I calciatori con contratto in scadenza possono stipulare un nuovo contratto (prolungamento) con la propria società in qualsiasi momento della stagione sportiva. • In costanza di rapporto, i calciatori con contratto in scadenza al 30 giugno 2016 possono stipulare accordo preliminare con società diversa dalla propria. • In costanza di rapporto, i calciatori con con-

con contestuale cessione di contratto. Tali accordi non devono interessare società della stessa Serie e/o girone in costanza di svolgimento dei campionati.

TERMINI PER OPZIONI E CONTROOPZIONI (ARTICOLI 101, 103, 103 BIS N.O.I.F.) dal 20/6/16 al 22/6/16 (opzioni) e dal 23/6/16 al 25/6/16 (controopzioni)

• Termine per l’esercizio dei diritti di opzione e controopzione previsti nei trasferimenti e nelle cessioni di contratto relative alla stagione sportiva 2014/2015.


calcio e legge

dimenticare dal 3/1/17 al 31/1/17

• Termine per l’esercizio dei diritti di opzione previsti nei trasferimenti e nelle cessioni di contratto stipulati nel primo periodo della campagna trasferimenti della stagione sportiva 2016/2017 ove non previsto il diritto di controopzione.

TERMINI PER LA RISOLUZIONE CONSENSUALE • È ammessa purché prevista da accordo scritto che deve essere depositato presso la Lega entro 5 giorni dalla data di stipulazione. (Articolo 117 punto 3 delle N.O.I.F.). N.B. Il calciatore, ottenuta la risoluzione consensuale può tesserarsi per una società dilettantistica entro il 30/1/17, purché siano trascorsi almeno 30 giorni dall’ultima partita ufficiale.

dall’1/7/16 al 30/6/17

TESSERAMENTO IN DEROGA CALCIATORI PROFESSIONISTI CON RAPPORTO SCADUTO O CONSENSUALMENTE RISOLTO ENTRO LA FINE DEI DUE PERIODI DI CAMPAGNA TRASFERIMENTI (ART. 6 DEL REGOLAMENTO FIFA) dall’1/9/16 • Contratto scaduto o risolto consensualmenal 16/12/16 te da lunedì 1° luglio 2016 alla fine del primo periodo di campagna trasferimenti. e dall’1/2/17 al 28/2/17 dall’1/2/17 al 28/2/17

• Contratto scaduto o risolto consensualmente dal il 1° settembre 2016 alla fine del secondo periodo di campagna trasferimenti.

TERMINI PER IL TESSERAMENTO DI CALCIATORI PROVENIENTI DA FEDERAZIONE ESTERA (ART. 40 NOIF) dall’1/7/16 • Per il tesseramento di calciatori provenienti al 31/8/16 da federazione estera. e dal 3/1/17 al 31/1/17 dall’1/7/16 al 31/3/17

• Per il tesseramento di calciatori professionisti provenienti da federazione estera con contratto scaduto nella precedente stagione sportiva (terminata entro il 31 luglio 2016).

TERMINI PER IL TESSERAMENTO DEI GIOVANI DI SERIE dall’1/7/16 al 31/5/17

Termini per il tesseramento dei “giovani di serie” • Per il tesseramento di “giovani di serie” a favore di società delle Leghe professionistiche (primo tesseramento e tesseramento da liste di svincolo).

TERMINI PER I TRASFERIMENTI DEI GIOVANI DI SERIE (ARTICOLI 100, 101 E 104 N.O.I.F.) Termini per i trasferimenti 1° periodo • Per il trasferimento di “giovani di serie” a società di Serie A, B, Lega Pro, della L.N.D. I calciatori devono però già essere tesserati per la società cedente al 30/6/16. Termini per i trasferimenti dal 3/1/17 periodo suppletivo al 31/1/17 • Per il trasferimento di “giovani di serie” a società di Serie A, B, Lega Pro, della L.N.D.

dall’1/7/16 al 31/8/16

TERMINI PER LA RISOLUZIONE DI ACCORDI DI TRASFERIMENTO DI GIOVANI DI SERIE dal 3/1/17 al 31/1/17

• Per la risoluzione di accordi di trasferimento a titolo temporaneo di calciatori “giovani di serie”. (Articolo 103 bis N.O.I.F.)

TERMINI CALCIATORI CLASSE ’96 - ’97 Da parte di società professionistiche nei confronti di “giovani di serie” che a partire dalla stagione sportiva 2016/2017 hanno rispettivamente diritto al primo contratto (classe ’96) e alla qualifica di aspirante professionista (classe ’97).

dall’1/6/16 al 30/6/16

dall’1/7/16 al 15/7/16

Termini per la riconferma classe ’96 • Termini per la riconferma dei calciatori classe 1996 “giovani di serie” per primo contratto professionistico (Articolo 33 punto 2 N.O.I.F.). Termini per la riconferma classe ’97 • Termini per la riconferma dei calciatori classe 1997 “giovani di serie” per un “rapporto di addestramento tecnico”. (Articolo 33 punto 2 N.O.I.F.)

LISTE DI SVINCOLO dall’1/7/16 • Termini per porre in lista di svincolo da al 15/7/16 parte delle società i calciatori “giovani di e dall’1/12/16 serie”. (Articolo 107 N.O.I.F.) al 16/12/16

Per informazioni e delucidazioni potete contattare la nostra segreteria tel. 0444 233233 mail info@assocalciatori.it

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calcio e legge

Termini per Non Professionisti e Giovani Dilettanti TERMINI PER IL TESSERAMENTO Termini per il tesseramento dei calciatori “non professionisti” (primo tesseramento o tesseramento da lista di svincolo) • Per il tesseramento di calciatori “non professionisti” a favore di società della L.N.D.

dall’1/7/16 al 31/3/17

dall’1/7/16 al 31/5/17

Termini per il tesseramento dei “giovani dilettanti” • Per il tesseramento dei “giovani dilettanti” a favore di società della L.N.D.

Termini per il tesseramento dei calciatori dall’1/7/16 ex professionisti al 31/1/17 • Per il tesseramento a favore di società della L.N.D. di calciatori professionisti che hanno risolto (per qualsiasi ragione) il loro rapporto contrattuale, purché siano trascorsi almeno 30 giorni dall’ultima partita ufficiale.

TERMINI PER I TRASFERIMENTI TRA SOCIETA’ DELLA L.N.D. (ARTICOLI 100, 101 E 104 N.O.I.F.) dall’1/7/16 al 16/9/16

Termini per i trasferimenti 1° periodo • Per il trasferimento di calciatori “giovani dilettanti” e “non professionisti” tra società della Lega Nazionale Dilettanti.

TERMINI PER LA RISOLUZIONE DI ACCORDI DI TRASFERIMENTO • Per la risoluzione di accordi di trasferimento

dall’1/9/16 a titolo temporaneo di calciatori “non profesal 16/12/16 sionisti” e “giovani dilettanti (Articolo 103 bis N.O.I.F.).

TERMINI PER IL TESSERAMENTO DI CALCIATORI STRANIERI PER SOCIETA’ DELLA L.N.D. dall’1/7/16 al 31/12/16

TERMINI PER IL TESSERAMENTO DI CALCIATORI ITALIANI PROVENIENTI DA FEDERAZIONE ESTERA dall’1/7/16 al 31/1/17 dall’1/7/16 al 31/3/17

dall’1/12/16 Termini per i trasferimenti periodo suppletivo al 16/12/16 • Per il trasferimento di calciatori “giovani

dilettanti” e “non professionisti” tra società della Lega Nazionale Dilettanti.

TERMINI PER I TRASFERIMENTI (ARTICOLI 100, 101 E 104 N.O.I.F.) Termini per i trasferimenti dall’1/7/16 1° periodo al 31/8/16 • Per il trasferimento di “giovani dilettanti” da società dilettantistiche a società di Serie A, B, Lega Pro. I calciatori devono però già essere tesserati per la società cedente al 30/6/16.

dal 3/1/17 al 31/1/17

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Termini per i trasferimenti periodo suppletivo • Per il trasferimento di “giovani dilettanti” da società dilettantistiche a società di Serie A, B, Lega Pro.

• Per il tesseramento di calciatori stranieri per società della L.N.D. (Articolo 40, quater e quinquies) provenienti o provenuti da Federazione estera.

• Per il tesseramento di calciatori italiani professionisti provenienti da Federazioni estere. • Per il tesseramento di calciatori italiani dilettanti provenienti da Federazioni estere.

LISTE DI SVINCOLO dall’1/7/16 al 15/7/16 e dall’1/12/16 al 16/12/16

• Termini per porre in lista di svincolo da parte delle società i calciatori, “non professionisti” e “giovani dilettanti” (Articolo 107 N.O.I.F.). Il tesseramento dei calciatori svincolati può avvenire a far data dal 18 dicembre.

LISTE DI SVINCOLO “GIOVANI” • Termini per porre in lista di svincolo da par-

dall’1/12/16 te delle società i calciatori “giovani” (Art. 107 al 16/12/16 N.O.I.F.). Il tesseramento dei calciatori svin-

colati può avvenire a far data dal 18 dicembre.

SVINCOLO PER ACCORDO (ARTICOLO 108 NOIF) Il deposito degli accordi di svincolo (Articolo 108 N.O.I.F.) dovrà avvenire entro 20 giorni dalla stipulazione e comunque non oltre il 30 giugno 2017.


calcio e legge

di Stefano Sartori

Non redatto sul modulo federale

Nullità del mandato calciatore/avvocato

La Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 16 giugno–23 settembre 2015, n. 18807, ha nuovamente esaminato un caso derivante da un mandato di assistenza stipulato tra un calciatore ed un legale iscritto all’albo degli avvocati, giungendo alle stesse conclusioni già esposte nel numero di aprile 2015 de “Il Calciatore”.

I fatti Nel maggio 2005 un avvocato chiede la condanna al pagamento della somma di € 100.000,00, oltre accessori, a titolo di penale contrattuale relativa al mandato sottoscritto con un calciatore, in quanto in pendenza del mandato stesso quest’ultimo ha sottoscritto un altro mandato a favore di un agente iscritto all’albo FIGC. Il Tribunale di Udine, accertata la nullità del mandato in quanto difforme da quello tipo, respinge la domanda; successivamente, la decisione viene confermata con sentenza della Corte di Appello di Trieste e proprio contro quest’ultima viene infine proposto ricorso per cassazione sulla base di cinque motivi. Tralasciando quelli meno rilevanti, vale la pena soffermarsi ancora una volta sul motivo con il quale il ricorrente chiede la riforma delle sentenze di primo e secondo grado laddove il mandato è ritenuto nullo per non conformità a quello tipo previsto dall’ordinamento sportivo; e ciò perché agendo non in qualità di procuratore sportivo ma come avvocato, il legale medesimo non era e non è tenuto all’osservanza del regolamento FIGC in materia. La decisione Ebbene, come già in precedenza, la Corte di Appello ha sì attribuito all’avvocato la veste di libero professionista ma da questa qualifica non ha tratto la conclusione secondo cui non debba essere richiesta l’esenzione dall’osser-

vanza della disciplina posta dall’ordinamento sportivo in tema di rapporti procuratore/calciatore. Inoltre, indipendentemente dall’iscrizione all’albo degli agenti/procuratori sportivi e quindi anche agendo quale avvocato iscritto all’albo professionale, il mandatario è comunque tenuto ad osservare la normativa che regola il rapporto tra il calciatore professionista e l’agente o procuratore che dir si voglia. Conseguentemente, l’inosservanza del Regolamento Procuratori all’epoca in vigore e, in particolare, la mancata adozione dei moduli federali, la durata quinquennale del mandato in luogo dei due previsti dal regolamento, la presenza di una clausola di rinnovo tacito di pari durata, la pattuizione di un compenso superiore ai limiti massimi consentiti, l’ulteriore pattuizione di una penale di molto eccedente quella regolamentare ed infine il mancato deposito del contratto presso la FIGC, ebbene tutto ciò rende nullo e quindi privo di effetti il mandato originariamente sottoscritto. Nullità e/o privazione di efficacia deducibili da precedenti esplicitamente citati: il primo (Cass. n. 3545 del 23/02/2004) per il quale: “le violazioni di norme dell’ordinamento sportivo non possono non riflettersi sulla validità di un contratto concluso tra soggetti sottoposti alle regole del detto ordinamento anche per l’ordinamento dello Stato, poiché se esse non ne determinano direttamente la nullità per violazione di norme imperative, incidono necessariamente sulla funzionalità del contratto medesimo; vale a dire sulla sua idoneità a realizzare un interesse meritevole di tutela secondo l’ordinamento giuridico. Non può infatti ritenersi idoneo, sotto il profilo della meritevolezza della tutela dell’interesse perseguito dai contraen-

ti, un contratto posto in essere in frode alle regole dell’ordinamento sportivo, e senza l’osservanza delle prescrizioni formali all’uopo richieste, e, come tale, inidoneo ad attuare la sua funzione proprio in quell’ordinamento sportivo nel quale detta funzione deve esplicarsi”. Il secondo (Cass. n. 5216 del 17/03/2015) laddove si richiama il principio per cui: “a. nell’ambito del contratto di prestazione professionale per assistenza sportiva, il rapporto soggiace al regolamento FIGC (anche per quanto concerne la necessità che l’incarico venga conferito, a pena di nullità, sui moduli predisposti dalla Federazione) non solo quando esso sia stipulato tra il professionista sportivo ed un agente iscritto nel relativo albo, ma quand’anche esso sia stipulato tra il professionista medesimo ed un avvocato iscritto all’albo professionale ordinario; b. le violazioni delle norme dell’ordinamento sportivo, pur non determinando direttamente la nullità del contratto per contrarietà con norme imperative, comportano comunque l’invalidità del contratto anche in base all’ordinamento dello Stato, incidendo necessariamente sulla funzionalità del contratto medesimo; intesa quale sua idoneità giuridica a realizzare un interesse meritevole di tutela, insito nel raggiungimento della funzione e degli scopi ad esso attribuiti dall’ordinamento sportivo le cui prescrizioni risultino violate.” Da quanto premesso consegue pertanto il rigetto del ricorso del legale iscritto all’albo degli avvocati e la riaffermazione di un principio fondamentale: la nullità del mandato non stipulato su modulo federale. 33


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di Fabio Appetiti

Presidente della Commissione Lavoro della Camera

Cesare Damiano: “La specificità degli sportivi professi Sentire un ex ministro del lavoro e attuale Presidente della stessa Commissione alla Camera, un deputato tra i massimi esperti di previdenza nel nostro paese, parlare con tanto rispetto della nostra categoria è sicuramente una notizia. Abituati come siamo alle strumentalizzazioni utili per fare il titolo a sensazione, non per provare a capire le specificità di una categoria. Certo in un paese in cui ci sono pensioni da 500 euro e tanti problemi legati alla spesa previdenziale non è facile mettere in agenda la previdenza per gli sportivi. Ma dobbiamo farlo per i tanti ragazzi, ex atleti e calciatori, che aspettano un provvedimento equo e non un privilegio. Damiano (Tommasi) e Damiano (Cesare) ci stanno provando da tempo. Senza finte promesse non realizzabili, ma concretamente. I milioni di contributi versati dai ragazzi più bravi debbono servire per aiutare quelli meno bravi. E ci viene in mente Giorgio Chiellini a Milano. I ragazzi di Serie A in campo per aiutare i colleghi meno famosi. Uniti per crescere insieme e magari vincere partite difficili come questa. Onorevole Damiano, in questi giorni c’è stata la sentenza definitiva sul processo ai dirigenti della Thyssen Group: vuole rivolgere il primo pensiero agli operai che non ci sono più… “Quando ero Ministro del Lavoro, la notizia più sconvolgente fu quella del terribile incendio alla Thyssen Group. Il pensiero va sempre a quelle sette vite tragicamente perdute. Devo aggiungere che da quella vicenda traemmo ancora maggiore forza per condurre a termine il Testo Unico sulla salute e sicurezza del lavoro (d.lgs 81/2008). Naturalmente non basta fare buone leggi, occorre creare una cultura diffusa e attuare con rigore le norme”. Quando si parla di Cesare Damiano vengono in mente due parole: pensioni e lavoro. “Agli anziani la pensione, ai giovani il lavoro” questo lo slogan a sostegno della legge 857 sulla flessi-

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bilità di cui lei è primo firmatario. Un sogno o presto realtà? “La flessibilità in uscita serve a sanare tante situazioni di ingiustizia ma anche a sbloccare il mercato del lavoro per i giovani. Si può permettere di andare in pensione fino a quattro anni di anticipo con una ragionevole decurtazione. Abbiamo avviato una Petizione on line con Progressi.org, che ha raccolto oltre 25 mila firme. Stiamo raccogliendo in tutto il paese grandi consensi e siamo certi che il governo nei prossimi mesi affronterà il problema nella direzione da noi auspicata”. Lei ha cominciato la sua carriera da sindacalista, poi ministro del lavoro, ora Presidente della Commissione Lavoro alla Camera: nel definire il job acts ha detto ci sono cose buone e cose meno buone. Ci può dire brevemente il suo pensiero? “Io mi sono battuto per mantenere la reintegra in caso di licenziamento senza giusta causa. È andata diversamente. I robusti sgravi contributi del primo anno hanno favorito la crescita delle assunzioni. Quest’anno, con la riduzione degli incentivi, rallenta la crescita delle assunzioni. Da tempo propongo che la riduzione della contribuzione diventi strutturale e che sia più forte nel Mezzogiorno. La disoccupazione è ancora un problema che riguarda milioni di persone nel nostro paese e ci vogliono interventi ancora più definitivi”.

Cesare Damiano è nato a Cuneo il 15 giugno 1948. Inizialmente sindacalista (prima segretario generale della Fiom-CGIL di Torino, poi segretario generale della Camera del Lavoro della stessa città, quindi segretario generale della Cgil del Veneto), inizia la carriera politica nel dicembre 2001 quando viene eletto nella Segreteria nazionale dei Democratici di Sinistra. Autore di vari saggi e libri sul movimento sindacale, dal 17 maggio del 2006 all’8 maggio del 2008 è il Ministro del lavoro e della previdenza sociale del secondo governo Prodi. Il suo nome è legato all’attuazione della riforma della previdenza complementare (riforma del TFR). Nel 2013 viene rieletto alla Camera dei Deputati e nel 2015 è uno dei promotori della nascita della nuova corrente all’interno del PD “Sinistra è cambiamento”. Attualmente ricopre la carica di Presidente della XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

Parlando di lavoro non possiamo non parlare di Sindacato. Spesso negli ultimi tempi, anche a sinistra, si è messo in discussione il ruolo del sindacato, ma in cosa dovrebbe riformare il suo ruolo il sindacato oggi? “Considero importante il ruolo del sindacato e dei corpi intermedi in generale. Non dimentichiamo che la Germania, locomotiva economica dell’Europa, valorizza il ruolo del sindacato con la mitbestimmung. Naturalmente anche il sindacato, come la politica, deve rinnovarsi, specie per rappresentare meglio le istanze dei giovani senza lavoro e delle tante forme di precariato che ancora esistono.


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ionisti non si può ignorare” A proposito di sindacato lei da tempo è entrato in contatto con un sindacato atipico quello dei calciatori. Per molti è quasi una eresia pensare che un mondo di ricchi e privilegiati sia sindacalmente rappresentato. Qual è stato il suo approccio? “Che una categoria, anche atipica come quella dei calciatori, si organizzi in sindacato è comunque un fatto positivo. Una democrazia è forte quando può contare su una rete di forti rappresentanze politiche e sociali. E quindi reputo di grande importanza la presenza e il ruolo dell’AIC nel rappresentare le necessità di tutta la categoria dei calciatori, dalla Serie A ai calciatori dilettanti e colgo l’occasione per fare gli auguri di buon lavoro a Damiano Tommasi appena rieletto Presidente di AIC e a tutti i nuovi consiglieri”. Lei ha presentato una legge sulla previdenza sugli sportivi professionisti che, con la legge Fornero, hanno visto passare da 47 a 66 l’accesso alla stessa. Pensa sia possibile intervenire in tempi brevi e inserire anche loro nel discorso della Flessibilità? “Gli sportivi professionisti hanno una loro specificità, che non è possibile ignorare. Si finisce prima l’attività sportiva e la pensione è ancora lontana. Naturalmente occorre evitare di identificare la massa degli sportivi con i campioni famosi e ben retribuiti, come spesso fanno coloro che vogliono strumentalizzare la questione. Se si apre la flessibilità in uscita, spero si possa ragionare in modo serio anche sulla previdenza degli sportivi professionisti, prendendo in considerazione anche quanto da noi sostenuto nella proposta di legge”. Nell’ultimo numero della rivista della sua Associazione Lavoro e Welfare, è stato re-

alizzato un’approfondita analisi del lavoro nel mondo sportivo dove, come Lei sottolinea, c’è un mondo immenso dietro le star più conosciute… “È stata una scelta felice di dedicare un numero della Rivista on line a Sport e lavoro. Preziosa è stata la collaborazione del Forum Sport e Lavoro e dell’Associazione Italiana Calciatori. Abbiamo investigato su un mondo vasto di tecnici, istruttori, magazzinieri, collaboratori sportivi, che raggiungono varie centinaia di migliaia di persone. Abbiamo anche toccato la condizione dei giovani che terminano l’attività sportiva intorno ai 35 anni e hanno bisogno di reinserirsi nel mondo del lavoro con un bagaglio formativo maggiore. La nostra Rivista Sport e Lavoro si può scaricare dal sito www.lavorowelfare.it. Ci farà piacere raccogliere commenti e valutazioni su di essa soprattutto da addetti ai lavori come i calciatori e le calciatrici”. Tra i temi davvero sentiti c’è la modifica della Legge 91 con l’introduzione del professionismo femminile e una definizione di dilettantismo/professionismo più attuale. Quale la sua idea? “Sono favorevole al riconoscimento del professionismo femminile e ad una migliore qualificazione di dilettantismo e professionismo, poiché quella di 35 anni fa appare datata. Per esempio si può ancora definire dilettante chi si allena tutti i giorni e fa trasferte di centinaia di chilometri per giocare partite? Bisogna trovare delle soluzioni nuove. Ci sono parlamentari che seguono direttamente queste materie e si stanno impegnando per rendere più attuale questa legge e sarebbe auspicabile che anche il governo,

prima della fine della legislatura, possa intervenire”. La sua associazione L&W ha realizzato negli ultimi anni numerosi appuntamenti a cui ha partecipato anche l’AIC sui temi legati al lavoro nel mondo dello sport. Quest’estate ci si ritroverà a Rimini dal 15 al 17 Luglio ci può dare qualche anticipazione? “Saremo a Rimini per trattare di turismo, cultura, innovazione, flessibilità nella previdenza, industria 4.0 e smart city e tanto altro. E naturalmente lo sport che è diventato un settore che come L&W vogliamo sempre più approfondire, contando sempre sulla collaborazione, la competenza e la presenza degli amici di AIC. Ci saranno esponenti del Governo, del Parlamento, delle forze sociali e produttive, dell’università e dell’associazionismo e tanti giovani. Vi aspettiamo”. Cesare Damiano e lo sport. Lei viene da una città come Torino dove il post Olimpiadi ha lasciato una ricchezza all’impiantistica sportiva della città. Ci racconti questa esperienza torinese anche in vista di Roma 2024 “Torino ha giocato bene quella carta, con efficienza e attenzione. È stata una tappa del processo di trasformazione da città dell’industria a città della cultura e dei sevizi. Le Olimpiadi hanno lasciato una impiantistica sportiva che è divenuta patrimonio di tutta la città e le amministrazioni che si sono succedute hanno fatto dello sport un elemento qualificante della loro attività. Mi auguro che Roma ottenga le Olimpiadi e utilizzi bene l’occasione del 2024 per migliorare la sua immagine agli occhi dei romani e del mondo”. Cesare Damiano e il calcio: lo ha mai praticato, se è tifoso di qualche squadra e infine un calciatore a cui è particolarmente affezionato? “Non sono un tifoso di calcio accanito, a parte una nativa simpatia per il Torino. Tra i calciatori, prediligo Damiano… Tommasi, chissà perché!”. 35


Io e il calcio l’intervista

di Pino Lazzaro

Daniel Oss, ciclista

“Da piccolo ho provato lo sci, il nuoto, anche un po’ il calcio, ma è stato il ciclismo poi a prendermi. Lì a Pergine, ho cominciato che avevo 7 anni e quel che mi ha aiutato a continuare è prima di tutto che vincevo, che avevo soddisfazioni ed ero dentro a un bel gruppo. Li ricordo come anni belli quelli, con la società, l’Aurora; quei fine settimana fatti sì di corse ma pure di tavolate, il mangiare tutti assieme: erano delle domeniche diverse, duravano tutta la giornata, tutte le varie categorie a fare le gare, mi piaceva fosse così”. “Sono geometra (uscito con 70, niente di che), come si dice il pezzo di carta è lì in un cassetto ed è stato proprio alla fine delle superiori che il ciclismo è diventato una cosa seria, ho capito che per me poteva essere una opportunità. Da juniores ho corso con una formazione toscana, l’Aquila, affiliata all’Aurora. Andavo ancora a scuola e così da loro ci andavo solo nei weekend, tra l’altro al sabato uscivo anche un’ora prima da scuola e c’era un pullmino che veniva a prenderci, ricordo quell’appartamento che condividevamo, una sorta di camerata, i letti a castello. Tutto sommato ancora “si giocava”, niente stress, ambiente – come dire – casereccio, la sua parte goliardico. Ed è stato proprio l’ultimo anno delle superiori un po’ il fulcro del mio futuro, lì mi sono trovato a decidere che strada prendere, quella di un lavoro “normale” o quella dello sport. C’erano le vittorie che avevo conquistato, le proposte di squadre importanti: è stato lì che ho capito che il ciclismo poteva diventare qualcosa di più”.

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“Sì, ora è un lavoro, proprio una professione che mi sta dando da vivere. Sono in una squadra importante come la Bmc e sono molto concentrato su questa mia realtà: ora come ora sto insomma investendo tutto sul ciclismo. Ne sento la responsabilità, il contratto da rispettare e mi rendo comunque conto che sto vivendo degli anni completamente diversi da quello che è il mondo reale, non credo poi capiti a tanti. Sì, questo mio ciclismo è dunque solo una parte di quella che è la vita, una parentesi che dura sinché dura”. “E vivo delle esperienze che mi stanno formando parecchio, perché in bicicletta lo devi proprio mettere il carattere, la

La scheda

disciplina, ti ci vuole dell’ordine, del sacrificio e pure del coraggio. Tutte cose che so bene mi fanno e faranno comodo nella vita che mi aspetta dopo e anche tutto questo non penso che tutti abbiano modo di sperimentarlo. Vedo i miei amici e mi rendo conto di viverne altri di problemi, non quelli che loro hanno. Mi capita così di sentirmi un privilegiato, sentendomi anche coccolato, con un team che pensa a tutto. Non so se proprio più “vecchio”, ma il fatto che già fin che avevo 12 anni mi dovevo arrangiare, mi ha portato ad accorgermi che rispetto la compagnia ero insomma un po’ più in là con i pensieri, già ero orientato al futuro e questo credo sia un merito proprio dello sport: il

Daniel Oss è nato a Pergine Valsugana (TN) nel gennaio del 1987 e la sua prima società ciclistica è stata l’Us Aurora di Trento con cui ha corso sino agli allievi. Da juniores eccolo con l’As Aquila di Firenze (affiliata con l’Us Aurora) e da dilettante corre con la Zalf Desireé Fior di Castelfranco Veneto (TV). Passa professionista nel 2009 con la Liquigas, formazione con cui continua sino al 2012, per passare poi a partire dal 2013 con la Bmc Racing Team, sua attuale squadra: otto dunque sinora le sue stagioni da prof. Per tre volte ha fatto parte della Nazionale ai Mondiali (Melbourne 2010, Copenaghen 2011 e Richmond 2015) e con la Bmc ha vinto due titoli mondiali a cronometro a squadre (Ponferrada 2014 e Richmond 2015) e la cronosquadre di Plumelec al Tour de France 2015. Sul piano individuale si è imposto nel 2010 nel Giro del Veneto e nel 2011 in una tappa all’Usa Pro Cycling Challenge-Tour of Colorado. In questo 2016, dopo la vittoria con la Bmc nella inaugurale cronosquadre di Lido di Camaiore, ha vestito la maglia azzurra di leader della classifica generale alla Tirreno-Adriatico.


l’intervista

crearti degli obiettivi, il saperti allenare, il dover conciliare lo studio con gli allenamenti. Il tutto ti costringe a responsabilizzarti ed è così una forma di educazione che ti aiuta a capire ancor più (e prima) come funzionano le cose. Questo per una parte; dall’altra quando vedo che alcuni dei miei amici già hanno messo su famiglia, allora mi par d’essere in fondo più giovane di loro”. “La nostra stagione? Beh, direi che grosso modo tutti cominciamo ad allenarci a novembre e sino a dicembre si lavora per mettere le basi. Ritiri in paesi caldi, cercando luoghi con strade poco trafficate e poi a febbraio s’iniziano le gare, per me in Qatar, poi l’Oman, l’Eroica a Siena, la Tirreno-Adriatico per arrivare alle classiche, la Sanremo e le gare su in Belgio. Il tutto sin dopo la Roubaix, metà aprile. Un po’ uno stacco e poi m’aspetta il Giro d’Italia. Fai conto grosso modo che in una settimana mi alleno dalle 20 alle 40 ore, dipende, sui 400-700 km di allenamento, facendo dei blocchi dedicati per esempio alla forza o alla distanza e così via. Sì, per la maggior parte mi alleno da solo, sempre stato così e in un anno sono in giro sui 200 giorni: poche possibilità poi di fare il turista, un qualcosa che mi manca questo”. “È proprio vero quel che si dice, ci sono posti in cui le corse sono sentite in maniera particolare, diversa, come fosse insomma uno stadio affollato e partecipe. Penso al Belgio per esempio, lì i corridori sono davvero conosciuti e la gente è ben dentro la corsa, nel senso che ne capisce le fasi, il perché si muovono alcune squadre: sono insomma partecipi e coinvolti. Posti quelli che mi piacciono, dove la senti proprio la gente lì a bordo strada. Magari se sei in fondo, tra gli ultimi, le vivi meno bene queste cose; però se sei davanti, quanto ti carica. Ricordo la tappa al Giro, quella del Vajont, io che inseguivo Navardauskas e tutti che facevano il tifo per me, bello”. “Il nostro è sì uno sport individuale, ma quanto conta la squadra: vince uno, ma senza squadra non ce la fa a vincere. E il mettere da parte le tue possibilità per aiutare un tuo compagno non è un qualcosa di così scontato, anche questo ti insegna qualcosa, fin da ragazzino. Un po’

come credo nel calcio, con chi fa l’assist e chi fa gol. Certo, rimane il nome del marcatore, ma è grazie all’assist che ha fatto gol. Chiaro, anche a me piacerebbe vincere sempre, se potessi lo farei, ma se non ci riesco e un mio compagno ce la fa, allora sono contento, anche perché so che in questo modo pure il mio lavoro acquista valore”. “Non poche volte mi capita di essere fermato da dei ragazzini, loro che mi riconoscono e mi chiedono anche l’autografo. Ecco, io da bambino non li ave-

vo questi modelli, la televisione non era ancora quel che è adesso e così mi sento quasi in dovere di cercare di fare bene, anche per loro, di conservare – come dire – questa immagine che hanno di me. Sì, consiglierei a chiunque di iniziare a correre in bici. So bene che con le parole si fa davvero fatica a convincerli, però a dei ragazzini direi loro di provare a fare qualcosa di diverso, insistendo proprio per le cose che ho detto prima: lo sport è davvero una scuola di vita e non è una frase fatta, no. Ecco, è su questo che punterei per provare a convincerli”. “Il calcio in effetti non lo seguo, diciamo che potrei definirmi un simpatizzante del Milan ma solo perché lo è mio padre, lui mi portò a vedere una partita che ero piccolo. Ricordo che mi comprò pure le scarpette da calcio, ma gli dissi subito di no, che non era quel che mi piaceva. Magari, ecco, seguo i Mondiali, quelle partite sì le guardo, ma insomma devo dire che mi relaziono poco col pallone”. “Al dopo a dir la verità ci penso sempre, non riesco a non pensarci anche se cerco comunque di vivere al massimo questi miei momenti. Penso e credo che il ciclismo resterà un momento della mia vita, spero di non arrivare a 35 anni e restarmene lì a vivere di ricordi. I ricordi li avrò, certo, ma senza dover sempre guardare indietro, no”.

Dal sito di Daniel (www.danieloss.it) “Vado in bicicletta da quando sono bambino. Ricordo ancora nitidamente quando, con mio padre, prendevo la mountain bike e lo “sfidavo” sui sentieri che portano ai laghi vicini a Pergine Valsugana, il paese in provincia di Trento dove abito e sono nato…. Gite di pochi chilometri, immersi in paesaggi stupendi. Momenti rilassanti per mio padre, esaltanti per me. Mi sentivo emozionato e felice. Stava nascendo una grande passione che si sarebbe trasformata in un grande sogno… All’età di 7 anni è arrivato il grande giorno: la mia prima, vera, gara. Cercavo di nascondere l’emozione, ma ero nervoso. Agitato e felice. Teso e sereno. Una sensazione strana, che poi avrei provato centinaia di altre volte.

La partenza era a Rovereto, città vicina al mio paese. Categoria Giovanissimi. Ho pedalato forte, divertendomi, come quando andavo con mio padre, ai laghi vicino a casa. E ho vinto. Una gioia infinita, che non dimenticherò mai…”.

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internet

di Mario Dall’Angelo

I link utili

Insieme ad Oxfam per sfidare la fame Nei paesi economicamente meno sviluppati la povertà e, soprattutto, la fame colpiscono un numero enorme di persone. La stima dell’organizzazione Onu che si occupa di queste situazioni drammatiche – la Fao, che produce il rapporto “The state of food insecurity in the world” - parla di circa 800 milioni di persone - pari all’11% della popolazione mondiale - colpite da “insicurezza alimentare”, espressione che significa “denutrizione”. Il fenomeno è stato in diminuzione a livello globale negli ultimi anni ma con grandi differenze di distribuzione, perché mentre in Asia, grazie allo sviluppo economico, si registra un ridimensionamento della fame, in Africa invece la situazione resta sempre molto grave. La Fao ha indetto dal 1981 il World Food Day, per ricordarci la gravità del problema, per segnalare i progressi che vengono fatti e per indicare le cose ancora da intraprendere per raggiungere gli obiettivi tendenti a ridurre la fame. Un’altra iniziativa Onu, promossa dal segretario generale Ban Ki-moon, è stata la Zero Hungry Challenge, basata sul principio che la comunità internazionale ha i mezzi tecnologici e le capacità economiche per garantire il fabbisogno alimentare a tutta la popolazione mondiale. Un aspetto forse meno conosciuto della questione è che in prima linea, ad affrontare la denutrizione, è la parte più debole delle società, in particolare tante donne che devono cercare di sfamare tutti i giorni le loro famiglie. Nei paesi in via di sviluppo, le donne rivestono infatti un ruolo importante nella produzione del cibo, essendo coinvolte nell’agricoltura dalla semina fino alla raccolta e poi nella preparazione. Ma, secondo una stima, se quelle donne avessero pari opportunità e diritti degli uomini, aumenterebbero considerevolmente la produzione e ciò consentirebbe di sottrarre alla denutrizione circa 150 milioni di persone, per una riduzione del fenomeno pari al 19%. Partendo da questa considerazione c’è chi, come Oxfam Italia (www. oxfamitalia.org), si è assunto il compito di dare alle donne dei paesi economicamente depressi la possibilità di fare di più per sé e per le loro famiglie. Oxfam Italia è una onlus collegata a una rete internazionale di 17 organizzazioni, con circa 3.000 partner a livello globale, con le quali lavora contro la povertà e le ingiustizie sociali. L’approccio

al problema è composto da programmi di sviluppo, interventi di emergenza, campagne di opinione e iniziative educative. La onlus ha aderito alla confederazione internazionale Oxfam dal 2010 e viene dall’e-

ingiustizia, discriminazione e povertà deve essere una nostra priorità. Ed è per questo che la FIGC e tutto il mondo del calcio maschile e femminile, da sempre impegnato nello sviluppo e nella promozione delle donne quale elemento fondamentale della società, ha deciso di stare al fianco di Oxfam in questa campagna”. Con la raccolta fondi, anche semplicemente devolvendo il 5 per mille, Oxfam punta a obiettivi concreti: 2 euro consentono l’acquisto di semi resistenti alla siccità per una stagione agricola; con 10 euro si avvia una allevamento di galline per la produzione di uova; con 100 euro si realizza una corso di informazione imprenditoriale per un gruppo di donne. Oltre a Fiona May, diversi sportivi di primo piano si sono spesi come testimonial per la campagna #sfidolafame: lo juventino Andrea Barzagli, il romanista Alessandro Florenzi, il laziale Alessandro Matri, la campionessa di tennis Francesca Schiavone, il commissario tecnico della Nazionale di ciclismo Davide Cassani e il campione di pallavolo Gigi Mastrangelo.

sperienza dell’ong italiana Ucodep, che da oltre 30 anni s’impegna a favore delle popolazioni povere del mondo. Le organizzazioni che fanno parte del gruppo Oxfam Italia sono la Cooperativa Oxfam Italia Intercultura Cooperativa e Oxfam Italia Commercio Equo. Questa primavera la onlus ha lanciato la campagna #sfidolafame (sfidolafame.it), una raccolta fondi con l’obiettivo di aiutare le donne delle comunità rurali ad aumentare e migliorare la produzione di cibo e di prodotti artigianali. Aumentando il loro reddito, le donne avrebbero la possibilità di assicurare ai figli cure mediche e istruzione. Altro obiettivo è la differenziazione dei raccolti, per migliorare la dieta e per fronteggiare gli eventi climatici e di altro genere che spesso rovinano le monoculture. Questi scopi vengono perseguiti anche attraverso la formazione, con corsi in tecniche agricole, artigianato e imprenditorialità. La FIGC ha deciso di supportare #sfidolafame nell’ambito Leonardo Bonucci @bonucci_leo19 delle sue attività di respon- Provare a superare i propri limiti è la chiave di ogni successo. sabilità sociale. Fiona May, ex campionessa mondiale di salto in lungo, oggi responsabile della Commissione Gianluigi Buffon @gianluigibuffon Grazie mister Ranieri perché hai dimostrato che per l’integrazione della non si deve smettere di sognare! #Leicester #BPL FIGC e capo delegazione della Nazionale Under 19 Femminile, ha affermato: “Garantire la sicurezza alimentare a milioni di donne che ogni giorno sfidaGiorgio Chiellini @chiellini no la fame lottando contro Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti com-

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battono. Poi vinci. CAMPIONI D’ITALIA!!!!!.

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internet

di Stefano Fontana

Calciatori in rete

Bonucci e Burdisso: la parola alla difesa www.leonardobonucci.it Nato a Viterbo nel 1987, Leonardo Bonucci è un difensore della Juventus e della Nazionale italiana. Inizia a tirare i primi calci al pallone giovanissimo, nella squadra del Pianoscarano, insieme ai compagni di gioco. Di lì a poco, quel pallone sarebbe diventata la passione di un vita. Per Leonardo l’amore per il calcio è una questione squisitamente genetica, scorre nelle vene, ereditata dal padre Claudio e dal fratello Riccardo. Quanto avete appena letto è tratto dalla esaustiva sezione biografica del sito ufficiale di Leonardo Bonucci. L’impostazione grafica colpisce al primo sguardo: a dominare la scena sono il bianco, il nero valorizzati da accenti color oro. L’homepage si sviluppa verticalmente e contiene già una discreta dose di informazioni.

ttando

Per approfondire i temi basta cliccare una delle sezioni nella barra orizzontale ancorata in alto: la scelta è tra biografia, gallery, news, sponsor, solidarietà, download e social wall. Tornando alla pagina iniziale, scrollando troviamo una sezione dedicata alle statistiche con il totale presenze in Serie A, in Nazionale ed i goal realizzati. La piacevole impostazione grafica di questo sito personale trova la sua massima espressione nella gallery, ricca di immagini di Leonardo divise per tema: Juventus, Nazionale, “Leo Story”, “Leo e famiglia”. Nella pagina dedicata al tema della solidarietà scopriamo Bonucci impegnato con le associazioni Live ONLUS, attiva in vari progetti in ambito sociale, e AGOP ONLUS, al fianco dei genitori dei bambini malati di tumore. Spostando l’attenzione sulla pagina dedicata alle news, si rimane colpiti positivamente dalle notizie organizzate in una griglia, ciascuna corredata da una foto. È facile scorrere l’elenco, scegliere visivamente il tema desiderato, cliccare ed approfondire. In conclusione siamo di fronte ad un sito ben progettato ed altrettanto ben sviluppato, da visitare senza riserve.

www.nicolasburdisso.com Pilastro della difesa e capitano del Genoa, Nicolas BurdisStephan El Shaarawy @OfficialEl92 Una persona di valore non è chi vince una partita so è nato il 12 ma chi riconosce la propria sconfitta… aprile del 1981 ad Altos de Chipión, un piccolo Giuseppe Rossi @GiuseppeRossi22 paese del diCrederci, anche quando sembra impossibile. Lottare, anche partimento di quando tutti ti dicono che non ce la farai. Sognare, perché San Justo (proquesto è l’unico modo per cambiare la realtà e scrivere la storia. Grazie Mister Ranieri! vincia di Cordoba), nell’entroterra dell’Argentina. Nelle sue vene scorre sangue italiano: i biMattia Perin @MattiaPerin snonni sono originari di RacSenza motivazione, non c’è sacrificio, senza sacrificio

conigi e Revello, due comuni piemontesi in provincia di Cuneo, e sono emigrati in Argentina agli inizi del 1900. Non appena collegati al sito ufficiale di Nicolas il navigatore è accolto da una suggestiva foto del giocatore in campo con la maglia del Genoa: questo scatto riesce ad esprimere tutta la grinta, la determinazione e le doti di leadership che caratterizzano questo tenace difensore. Una volta entrati nel sito abbiamo accesso ad una notevole mole di informazioni organizzate razionalmente e fruibili nella nostra lingua. Ogni sezione è raccontata in prima persona da Nicolas con uno stile coinvolgente, trasudante vivida passione per il calcio e per la vita. La pagina dedicata al Genoa colpisce

particolarmente: le parole del giocatore trasmettono chiaramente l’affetto per la maglia, per la città ed il rispetto nutrito nei confronti del mister Gasparini. La pagina denominata “carriera” contiene un’impressionante mole di statistiche riguardanti il giocatore: gli amanti dei numeri troveranno pane per i loro denti. Il palmarès di Burdisso trova spazio nell’omonima pagina, dove troviamo un’intuitiva infografica con tutti i trofei conquistati dal difensore con Boca Juniors, Inter e Nazionale Argentina. La pagina denominata “media” raccoglie notizie, interviste, gallerie fotografiche e tanto altro ancora. Resta molto altro da scoprire in questo ottimo sito internet: lasciamo a voi il piacere di farlo!

non c’è disciplina e senza disciplina non c’è successo!! Adesso più di prima…

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sfogliando

di Nicola Bosio

frasi, mezze frasi, motti, credi proclamati come parabole, spesso vere e proprie “poesie”

Alle volte il calcio parlato diverte di più del A me lo spezzatino non piace: è antisportivo, una competizione prevede che si parta tutti in contemporaneità. Ci sono due orari in cui nessuno vuole giocare: alle 18 in questo periodo si gioca con la penombra e alle 12.30 nessun calciatore è contento di scendere in campo – Maurizio Sarri (Napoli) Il campionato italiano è molto tattico. E le squadre sono estremamente compatte: hai pochissimo tempo per pensare con la palla fra i piedi e richiede una attenzione micidiale in ogni fase della partita. Non mi aspettavo un campionato così difficile – Alex Sandro (Juventus) Sì la cara vecchia Serie A: la Juve che vince, le polemiche, eppure tatticamente rimane il torneo più diffi-

Marco Sportiello Portiere dell’Atalanta “Questione di equilibrio” I portieri sono un po’ matti? Questa è una leggenda. I portieri sono equilibrati, soprattutto nel calcio moderno. Non mi vedrete mai esultare in maniera sguaiata dopo un intervento difficile. Io esulto per un gol di un compagno in campo o per una vittoria della squadra nello spogliatoio. 40

cile, dire che è brutta è un pregiudizio – Alessandro Diamanti (Atalanta) Ho giocato in Spagna, Francia, ma il campionato più complicato è il vostro – Seydou Keita (Roma) Qui ho imparato che prima viene la squadra. Ho appreso una cultura sportiva diversa, ho persino preso qualche chilo di muscoli – Joaquín Correa (Sampdoria) Con questo lavoro sono diventato una persona migliore. Posso solo ringraziare Dio. Ma senza calcio non morirò, finito quello inizierà un’altra vita – Seydou Keita (Roma) Io sono nato vecchio, e morirò giovane – Zlatan Ibrahimovic (Paris Saint Germain) A partire dal 1° giugno, dai prossimi Europei , non ci sarà più la tripla sanzione in area. Se un giocatore commette un fallo da rigore non sarà automaticamente espulso. Se ci sarà “un onesto tentativo” di giocare il pallone si avrà il penalty e il giallo. Per trattenute o spinte resta l’espulsione, lo stesso per la condotta violenta. Cambia anche il fallo di mano, sanzionato con il cartellino solo se impedisce un’azione efficace – Pierluigi Collina (designatore UEFA) Cambia il soccorso medico per i giocatori infortunati: era ingiusto che chi aveva subito fallo, con l’avversario ammonito, dovesse uscire una volta soccorso. Si dava un vantaggio agli avversari che beneficiavano dell’uomo in più. Ora il giocatore può restare in campo – Pierluigi Collina (designatore UEFA) Se chi calcia un rigore fa una finta irregolare o interrompe la corsa e poi realizza, il gol viene annullato. Il tiratore viene ammonito e si riprende con una punizione per gli avversari – Pierluigi Collina (designatore UEFA) Moviola in campo? Io sono per proteggere la tradizione, ma non possiamo far finta che non esista il progresso tecnologico. Facciamo test e vediamo, magari ci vorranno anni per la soluzione più adatta, perché il calcio, col suo flusso di gioco, è diverso dagli altri sport. Ma cerchiamo di essere aperti alle novità – Gianni Infantino (Presidente FIFA) Noi arbitri siamo a tutti gli effetti come i giocatori, la parte atletica è la stessa. Poi c’è la parte di stu-

dio che invece ci avvicina agli allenatori – Nicola Rizzoli (arbitro) Studiare una squadra è importante per anticipare le situazioni che possono capitare in partita, il fatto di sapere se difende a uomo

Antonio Conte C.T. Nazionale “Generali si nasce” Io lavoro sulle motivazioni ma è solo il 20% del lavoro: poi c’è l’impronta tecnico-tattica. Ho detto che dovremo provare a essere una macchina da guerra, ma non ho paura che i soldati non riconoscano più il generale: si è generali sempre, oppure mai. E generali non si diventa. o a zona sui piazzati, se c’è uno che va disturbare o a fare blocco ti consente di sapere dove devi guardare e chi devi guardare – Nicola Rizzoli (arbitro) Il mondo negli ultimi anni è cambiato, come i nostri politici: prima c’era Andreotti che diceva di tenere sempre il profilo basso, poi ne sono arrivati altri che hanno vinto elezioni in maniera opposta. Si, forse adesso chi urla di più è maggiormente considerato ma io penso che la nostra


sfogliando

calcio giocato strada sia quella giusta: rimarcare l’errore ma senza insistere troppo – Maurizio Sarri (Napoli) Per diventare grandi bisogna passare da certi brutti momenti, perché è lì che dimostri di essere forte e vincente: dobbiamo incassare i colpi, resistere e reagire – Massimiliano Allegri (Juventus) Nel calcio, non devi reagire, ma agire – Patrck Evra (Juventus) Quando l’avversario te lo permette devi approfittarne e finirlo – Roberto Donadoni (Bologna) Gli allenatori che sono tatticamente leggibili sono più facili da arbitrare – Nicola Rizzoli (arbitro) Razzismo? Normale purtroppo. Bisogna insegnare i valori fin da bambini – Seydou Keita (Roma) Il razzismo è un problema e io ne voglio parlare il meno possibile. Secondo me più ne parli, più aumenta. In strada ovviamente non

Pierluigi Collina designatore UEFA “Capacità umane” Il lavoro di un arbitro oggi viene giudicato in base a un’immagine che lui non ha e che va oltre le capacità umane. Questo è frustrante. Viene valutato negativamente perché magari non vede qualcosa che non può vedere.

succede, in campo e sui social sì – Alfred Duncan (Sassuolo) Odio i social. Ho un profilo Instagram dove talvolta posto le foto dei bimbi ma nulla più: non mi piace fare commenti né leggerli sulla mia vita. Fino a 4 anni fa avevo un cellulare che consentiva solo di chiamare e inviare messaggi, ora ho l’Iphone su insistenza di mia moglie ma basta e avanza. È una scelta di vita – Alessandro Diamanti (Atalanta) Alcune volte è importante riuscire a percepire il sapore della prestazione, del valore di una gara – Gianluigi Buffon (Juventus) Il calcio a volte non è così logico – Maurizio Sarri (Napoli) Il gol è fondamentale, porta fiducia e convinzione – Joaquín Correa (Sampdoria) Il gol è tutto – Mattia Destro (Bologna) Il calcio è anche fatalità. E il gol è spesso una mera questione di centimetri – Roberto Donadoni (Bologna) Adoro guardare i gol in tv. Alla domenica sera mi metto lì e vedo tutto, dalle reti della mia Juve Stabia, a quelle dei vari campionati internazionali. Spesso rimango a bocca aperta. Vedo l’azione da diverse angolazioni e posso capire quanta qualità c’è. C’è un gol che non ho mai fatto, e che purtroppo temo di non riuscire a fare mai. Rimango ammirato da chi parte da centrocampo e salta due o tre avversari prima di segnare. Al massimo io ne salto uno… – Fabio Quagliarella (Sampdoria) Un errore non è mai voluto e io lavoro per farne meno. Da quando gioco ho sempre affrontato le avversità guardandole in faccia. Se sbaglio è giusto che arrivino giudizi negativi, ma se faccio bene non si può dire che, a prescindere, ho giocato male. Starà a me comunque sbagliare meno e fare sempre meglio – Andrea Ranocchia (Sampdoria) Errori? Li rifarei tutti, servono a crescere – Mattia Destro (Bologna) Quando ti danno un’etichetta, dura scrollarsela di dosso. Eppure faccio vita regolarissima, mai una serata, non bevo. Bad boy per niente. Dico e faccio quel che penso, forse la mia sincerità dà fastidio – Alessio Cerci (Genoa) Le ossessioni forse le avevo da giovane, ora non più. La mia carriera è sotto gli occhi di tutti, soprattutto sotto i miei. E ho capito che vincere la Cham-

Roberto Donadoni allenatore del Bologna “Non solo tecnica” In campo ci vanno 14 giocatori, perché ci sono tre cambi, e quindi sono uomini contro altri uomini. Non è solo un fatto di prezzo e tecnica, ma ci sono altre componenti, che vanno tutte sul piatto. Poi, chiaro che se hai un fatturato sei o sette volte superiore, un peso specifico ce l’avrà. pions non mi renderà un giocatore migliore di quello che sono, e non vincerla non mi renderà peggiore. Io sono Zlatan e basta – Zlatan Ibrahimovic (Paris Saint Germain) Ai ragazzini, a quelli bassi, dico questo: non abbattetevi, tirate fuori l’orgoglio, la fame, il talento che avete. Nel calcio sono queste le cose che contano – Emanuele Giaccherini (Bologna) Non bisogna mai mollare, con lo spirito, con il lavoro fisico, con la fatica sul campo. Bisogna sempre essere pronti, perché non si sa mai cosa succede nella vita, figuratevi nel calcio dove tutto è più esasperato. Bisogna sempre sapersi mettere in discussione. Vale per tutti, forse non per Messi e Ronaldo, ma per tutti gli altri calciatori si – Andrea Ranocchia (Sampdoria) 41


tempo libero

musica

libreria Baldini & Castoldi

Appalermo, Appalermo!

di Carlo Loforti – 336 pagine - € 16,00

Prendete Oronzo Canà, mettetelo a commentare ogni domenica su un’emittente regionale le partite del Palermo, e aggiungete un dottorato in filosofia. Ecco Mimmo Calò, protagonista di “Appalermo, Appalermo!”, sorprendente romanzo d’esordio di Carlo Loforti. Calò, quarantenne innamorato del pallone, si distingue per l’esultanza di un Gooool che dura due minuti di fila, alla brasiliana. Per tutti è il popolare Mimmo, ha sempre un caffè offerto al bar, viene invitato come ospite d’onore alle comunioni. Il calcio rappresenta tutto: impegno, sentimento, ma soprattutto metafora di vita. Una passione che non smette di accompagnarlo anche quando perde il lavoro e decide di aprire una sfinicioneria, una sorta di rosticceria dove servire sfincione, piatto tipico palermitano. Le sue disavventure iniziano qui: mutui, fidi, permessi, burocrazia infinita, pizzo, concorrenza sleale, sfiga. Tanta sfiga. Una rapina in banca, una pistola puntata alla tempia, l’offerta di partecipare al “rapimento social” di Totò Schillaci per saldare i debiti. Loforti ci trascina in un susseguirsi di vicende bizzarre, tra imperscrutabilità kafkiane della burocrazia e voglia di rivalsa che si gustano con un ritmo cinematografico e atmosfere rude pop. “Appalermo, Appalermo!” è un romanzo spiritoso, leggero e senza pudore, dotato di una bella e precoce capacità di osservare caratteri e rapporti umani. Una narrazione sapida e mai banale in cui tutto viene raccontato con un umorismo che regala momenti di autentico spasso.

Diabasis

999 Le storie vere dei campioni mancati di Paolo Amir Tabloni – 240 pagine - € 17,00

“Uno su mille ce la fa” presuppone, che “farcela” nel calcio significhi “solo” arrivare in Serie A, che diventare campioni nello sport sia salire sul podio, avere un trofeo o una medaglia. Allora sì, forse anche meno di uno su mille ce la fa. “Ma io sono convinto di altro, credo nel mille su mille che ce la devono fare” – scrive Damiano Tommasi nella prefazione – “La possibilità ma anche l’obbligo di diventare campioni ce l’hanno tutti, non uno su mille. Resta da capire il significato che vogliamo dare di “campioni”, o meglio, il significato che ognuno di noi dà al fatto di diventare un campione”. Sogni che diventano incubi, un gioco che non è più divertente, la realtà che si scontra con i desideri: un libro che racconta l’altra anima del gioco del calcio, quella fatta di campioni mancati, rinunce, delusioni e abbandoni. E riscatti. “999”, opera terza dello scrittore-portiere Paolo Amir Tabloni, racchiude le storie di vita di 29 calciatori che avrebbero potuto essere quell’uno su mille che arriva e ce la fa, ma che per motivi diversi sono rimasti incastrati nella gabbia di quelli che ci hanno provato: racconti dalla voce diretta dei protagonisti intervistati dall’autore, che vive e mastica calcio dalla più tenera età, anche lui campione mancato dai sogni infranti. 999 scorre leggero e fa da caleidoscopio sulle diverse pieghe che può prendere la vita, anche mentre si sta inseguendo un sogno. Un messaggio forte per qualsiasi lettore: per genitori che spingono i figli verso carriere luminose, i campioni mancati, i ragazzini che stanno provando a sfondare e i loro allenatori, ma anche per chi non ha niente a che fare con il mondo del calcio. Perchè 999, più di ogni altra cosa, parla di vita. La doppia prefazione del libro è affidata anche a Vincenzo Pincolini, con una nota finale di Arrigo Sacchi e i commenti di lettori d’eccezione come Alessandro Melli, Nicola Berti, Giovanni Di Marzio e Carlo Ancelotti. 42

Daniele Silvestri

Acrobati

Quando Daniele Silvestri si mette a scrivere il testo di una canzone, solitamente ne esce una poesia, spesso un capolavoro. Che piaccia o no, poi, l’impianto musicale che ci costruisce attorno, è fuor di dubbio che quel testo, quella canzone, segnano una tacca indelebile nella storia della nostra musica. Così “Acrobati”, ultimo lavoro del cantautore romano, di “tacche” rischia di segnarne ben 18, tante sono le tracce che compongono l’intero album. “Un’eruzione creativa inattesa, arrivata quando pensavo ormai di dover lavorare più col mestiere che d’ispirazione” – come l’ha definita lo stesso Silvestri, un disco pieno di spunti ed inventiva che arriva dopo l’avventura con Niccolò Fabi e Max Gazzè. Il confronto con altri due grandi della nostra musica gli ha sicuramente giovato, e “Acrobati” brilla di nuova luce, o meglio di “luce nuova” che fa gli salire, semmai ce ne fosse stato bisogno, l’ennesimo gradino. Testi ironici, didascalici, enigmatici, con giochi a incastro perfetti, musica ricercata, curata nei minimi dettagli, alla ricerca di nuove strade sonore: un album ben fatto e ben strutturato, bello sin dal primo ascolto, “complicato” quanto basta per riascoltarlo più e più volte ed apprezzarne la totalità.



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