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Borse Piccola guida per la bag-addict perfetta Sonia Tiffany Grispo Illustrazioni di Lucio Martis
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Alle mie amiche e alle amiche blogger. Alla mia famiglia per i consigli e l’appoggio. Alla piccola Popì, la cosa più bella che abbia mai portato in borsa.
Astræa Editrice s.r.l., via Cavallina 6, 40137 Bologna www.astraeaeditrice.it Copyright © 2009 Astræa Editrice Si ringrazia Peter Pauper Press Inc. per la concessione d’uso del progetto grafico della collana
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Printed in Hong Kong 123456 2009 2010 2011 ISBN 978-88-95649-17-7
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Sommario INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 L’ACCESSORIO CHE CAMBIÒ IL MONDO . . . 9 La svolta parigina . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 L’epoca di Hermès, Schiaparelli e Gucci . . 12 Il prêt-à-porter italiano . . . . . . . . . . . . . . 15 MODELLI E MUST-HAVE . . . . . . . . . . . . . 17 I modelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Maxi bag . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Piccola grande borsa . . . . . . . . . . . . . . . . 29 It-bag: le borse cult . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 DONNE DI POLSO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 A CIASCUNA LA SUA BORSA . . . . . . . . . . 53 Borse e personalità . . . . . . . . . . . . . . . . 55 Le tre regole dello shopping . . . . . . . . . . 58 Imitazione o ispirazione? . . . . . . . . . . . . . 65 4
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Noleggio e e-shopping . . . . . . . . . . . . . . 68 Vintage: le annate migliori . . . . . . . . . . 72 La cura della borsa . . . . . . . . . . . . . . . . . 76 MARCHI E STILISTI . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
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Gerard Darel Introduzione
Ricordiamo tutte le favole della nostra infanzia, le scarpe di Cenerentola, il bacio della bella addormentata, il vissero felici e Chanel 2.55 nera contenti… Ma una storia affascinava più di tutte alcune bambine: la storia di una governante armata di ombrello e di una borsa, quasi magica, che riusciva a contenere ogni cosa. Mary Poppins riusciva a tirar fuori dal suo elegante bauletto lampade, attaccapanni e specchi; non c’è da stupirsi quindi se con il trascorrere degli anni, in ogni bambina divenuta donna, sia maturata una vera e propria passione per le borse, un unico accessorio dove racchiudere il proprio mondo. Ogni donna porta dentro la propria borsa non solo ciò che è necessario, ma tutto il suo universo. Aprite la borsa di una donna e 6
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scoprirete la sua anima, perché la borsa non è più un semplice accessorio, ma una “compagna di vita”; maxi, mini, a spalla o a tracolla non importa, la borsa è l’accessorio per antonomasia, il punto focale di ogni outfit e l’unico che vive di vita propria. Se, infatti, il capello esalta la capigliatura, gli occhiali il viso, le scarpe il piede e il foulard il collo, la borsa è l’unico accessorio indipendente e di cui sarebbe impossibile privarsi, a meno che miu miu bowlig bag non decidessimo di portare con noi l’intero appartamento. È l’unico elemento che dona alla perfezione a tutte le donne, alte, basse, longilinee o meno. C’è chi la cambia ogni giorno, chi porta sempre la stessa, chi la coordina al portafogli e chi ne porta addirittura orobianco due. La borsa è oggi un vero e proprio status symbol, un accessorio imprescindibile; le donne in carriera la scelgono griffata per ostentare sicurezza e successo, le giovani baghaolic bramano le più celebri cult bag e anche le più
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restie cedono al fascino delle borse storiche. Questo Little Pink Book delle Borse è un’enciclopedia, una guida e un vademecum che vi condurranno attraverso la storia della borsa, che accompagna l’emancipazione femminile e le sue evoluzioni; vi illustrerà quanti tipi e modelli ne esistono, come identificarli e come prendervene cura. Non importa se non siete delle bag-addict, forse giunte all’ultima pagina lo diventerete, ma è certo che rimarrete affascinate e intrappolate nell’intricato mondo delle borse.
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l’accessorio che cambiò il mondo
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I briganti ti chiedono la borsa o la vita. Le donne le vogliono tutt’e due. Derek Lam
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La svolta parigina
Potremmo a fatica fare a meno della borsa, probabilmente, se avessimo tasche abbastanza capienti da contenere ciò Judith Leiber -vuitton-Steamer Minaudièere di cui abbiamo borse più d'epoca3 bisogno, ma è noto che per una donna scegliere il necessaire è un’impresa non da poco e così è sempre stato, per le donne di tutte le epoche. La borsa accompagna la storia descrivendone il costume e le mutazioni, come un reperto storico racconta e si racconta, descrivendo uno scenario in cui è protagonista la donna ma, talvolta, anche l’uomo. Nel XVII secolo le tasche compaiono nei pantaloni maschili ed è in quell’esatto momento che la borsa diviene un accessorio prettamente femminile: è infatti con questa data che possiamo indicare la nascita della borsa, ma pian piano l’accessorio si farà largo nel guardaroba maschile per la sua funzionalità e praticità. Le prime furo10
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no quelle a pera da legare in vita; poi venne la bisaccia, in pelle e appesa al collo per mezzo di nastri, e a seguire la tracolla, perfetta per viaggiatori e contadini.
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Ed è probabilmente per sottolineare la borsa da caviglia parità con il sesso maschile che, nel Novecento, la borsa diviene il simbolo della ribellione delle suffragette. Nel medioevo il potere della castellana era simboleggiato dalle molte chiavi che pendevano rumorose dalla sua borsa: marni Jimmy Choo da questa figura deriva la châtelaine,Kate rimasta Spade in uso per diversi secoli. La svolta arriva a Parigi nel periodo successivo alla Rivoluzione quando, con l’intento di riportare in auge la classicità, dopo che le ampie vesti, spesso dotate di tasche, avevano eclissato la borsa, ci si Secchiello Pochette LvborsetteTods ispira alle romane reticula, piccole di d-Bag rete il cui nome viene francesizzato in reticules. Nasce così la prima borsa femminile da portare al braccio.
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L’epoca di Hermès, Schiaparelli e Gucci Nell’Ottocento a parte la scarsella da appendere alla cintura, la borsa ricompare solo con il tramonto degli abiti a crinolina, che rendevano difficili i movimenti, e l’affermarsi della linea a S. Le borse vengono così realizzate in materiali e tessuti differenti in base all’utilizzo: di giorno, alla sera o in viaggio. La svolta avviene intorno al 1860, quando le esigenze dei bagagli da viaggio, soprattutto nella chiusura a scatto, fanno delle borse un mezzo pratico e funzionale. Il boom vero e proprio arriva dopo la prima guerra mondiale, con la comparsa di nuovi modelli e materiali: la borsa inizia a essere prodotta su scala industriale e con materiali durevoli nel tempo. 12
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Negli anni Trenta nascono le prime borse storiche: La Kelly di Hermès, che prenderà questo nome solo vent’anni dopo, in onore di Grace Kelly, il primo secchiello con tracolla, disegnato da Elsa Schiaparelli, e la rivisitazione di Gucci in tela bicolore nell’ormai classico verde e rosso. È anche il decennio delle piccole minaudière che il gioielliere Van Cleef & Arpels disegnò prendendo spunto dall’idea di una cliente che utilizzava il proprio portasigarette come borsetta. O degli oggetti realizzati nella nuova bachelite, inventata negli anni Quaranta dal geniale Leo Baekeland: un materiale bello e resistente, utilizzato per decenni per borse e accessori. Gli anni Cinquanta rappresentano un periodo di grande rivoluzione per le borse, che assumono le più svariate forme e dimensioni, e prendono il nome di tamburello, cestello, busta, ventaglio… È l’epoca di Coco Chanel e delle sue più
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preziose creazioni, come la borsa squadrata, in tessuto matelassé, con un’elegante catena come tracolla, da abbinare agli abiti in jersey: la celebre 2.55, designata semplicemente con un numero, come si era soliti fare chez Mademoiselle. La It-bag delle It-bag, il sogno nel cassetto di ogni donna, deve il suo nome alla data che vede la sua nascita: febbraio 1955.
Il museo della borsa Ad Amsterdam il Museo Tassenmuseum Hendrikje ripercorre la storia della borsa, attraverso una vasta collezione di esemplari dal tardo medioevo ai giorni nostri. Inoltre vi è un corner shop dove Clutch borsareggiseno3 Alviero Martini1 è possibile acquistare originali borse realizzate da maestri artigiani olandesi.
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www.tassenmuseum.nl Gherardini
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Il prÊt-À-porter italiano herve-chapelier Kate Spade
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Negli anni Cinquanta si diffonde l’uso della plastica, che favorisce la nascita di modelli dalle forme più strambe Tods d-Bag Pochette Lv ed eccentriche: secchielli,Borbonese-luna-bag scrigni e cappelliere. Viene poi il tempo della lucite, la preferita di Will Hardy, che si specializza in questo genere di borsette, divenute l’oggetto del desiderio universale. Negli anni Sessanta Mary Quant lancia la borsa a tracolla, che sottolinea le forme femminili e, a cavallo con Burberry Ashcombe pochette Herve¦Ç Chapelier2 il decennio successivo, spopolano le tracolle e le sacche in tessuto morbido, preferibilmente sfrangiato, in perfetto stile hippy. Ma soprattutto è il periodo delle borse di Borbonese, nel caratteristico pellame trattato con effetto a “occhio di pernice”, un vero e proprio marchio di fabbrica che ha reso celebre il brand in tutto il mondo.
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Con l’avvento del prêt-à-porter italiano, l’evoluzione delle borse consiste nell’introduzione di nuovi pellami come il coccodrillo, e nella comparsa di materiali creati in laboratorio, come il nylon ultraresistente. Quest’ultimo segna l’ascesa di Prada negli anni Ottanta, divenuta protagonista con la sua collezione d’accessori, che aveva il suo fiore all’occhiello nello zaino di nylon nero, talmente diffuso e apprezzato che si pensava potesse soppiantare del tutto le borse. Anche Gucci, Furla e Chanel si ispirarono a Prada realizzando zaini e sacche capienti che assecondassero il gusto del decennio. Se un tempo alcuni modelli restavano in auge per anni e anni, attraversando anche intere epoche, oggi la moda della borsa è spesso passeggera e momentanea: ripercorrerne le tappe richiederebbe pagine e pagine, ma c’è così tanto ancora da dire e raccontare su questo accessorio, che non possiamo soffermarci oltre. 16
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Un uomo che ti regala una borsa è speciale. Un uomo che ti regala una Birkin, è il principe azzurro. emilY gilmore dal Serial
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gilmore girlS (Una
mamma Per amica)
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I modelli Esistono decine di modelli e forme differenti; il sogno di una bagaholic è quello di possederli tutti o almeno quelli di base da avere assolutamente: ossia quelli che in gergo sono detti must-have. Ecco allora una cernita dei modelli che non dovrebbero mai mancare in un guardaroba. Hobo Bag. Prende il nome da quelli che gli anglosassoni chiamano hobo e i francesi clochard, i vagabondi, in riferimento alla forma del sacco di stoffa che, come il pulcino Calimero, nell’iconograďŹ a comune sono soliti portarsi dietro. Hanno la forma di una mezzaluna (sono infatti note anche con questo nome), solitamente prodotte in tessuti o pellami morbidi, sono le preferite di celebrity come le gemelle Holsen e Sienna Miller.
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Borse piccole e spesso sottili: la capienza ridotta permette non più che il cellulare, le chiavi e Pollini Tods d-Bag Secchiello Lv chi il portafogli. Sono adatte allaPochette sera o per Ge¦ürard Darel marni Gherardini Jimm predilige l’estetica alla comodità e associate prettamente a donne sofisticate e di grande charme. Pochette.
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O più comunemente borsa con la “patta”, Burberry Pollini Herve¦Ç Chapelier2 Lulu Guinness Secchiello P la parte in pelle o tessuto che la chiude davanti. Appartengono a questa categoria la storica Chanel 2.55 e la Dior Gaucho; è Bag fra i modelliKnot preferiti dalle ragazze bon ton. Celine Lulu Guinness2 flap Bag.
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Volgarmente Gerard Darel “buste della spesa”, rientrano in questa categoria le borse piatte e a due manici, come le comode shopping Bottega Veneta bag e tutte le borse adatte alla Tote vita quotidiana, grandi e capienti.
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Sono le borse piccole e maneggevoli, da stringere fra le mani: le più adatte per la sera; le più Clutch borsareggiseno3 viste sui red carpet, spesso impreziosite da borsa da caviglia diamanti o pietre pregiate; le preferite per la discoteca e modelli immancabili nelle collevuitton denim ciliege tour eiffel zioni di Bottega Veneta e Judith Leiber. Clutch Bag.
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Anche dette wristlet, come suggerisce Jimmy Choo herve-chapelier il nome sonoKate borsette Spade dotate di cinghia dentro cui farYSL passare polso: è possibile tenere YSLcosì writ bag ... the museiltw. le mani in tasca lasciando pendere la borsa o muoversi avendo sempre le mani libere. Sono le preferite delle party girl.
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Wrist Bag.
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La forma è proprio quella delle classiche e antiestetiche borse da vuitton fake ‘’’’ bowling che però, decorate dal classico monogrammiu miu coffer bag ma Louis Vuitton pelle Miu miu miu bowlig bag o nella morbida Burberry Ashcombe pochette Bowling Bag.
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Miu di Miuccia Prada, assumono quell’allure che le rende irresistibili. Spesso sono dotate di una tracolla regolabile che le rende ancora marni più comode.Jimmy Choo Kate Spade
Nome italiano per un modello diffusissimo negli armadi femminili, la forma è proprio simile a quella di un secchiello e come Tods d-Bag Secchiello Pochette Lv questo è comodo per contenere tutto il necessario che ogni donna desidera portare con sé durante la giornata. Simile a questo è il sacco, la borsa comunemente utilizzata per la palestra o lo yoga.
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Secchiello.
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Burberry Ashcombe pochette e ShoppingHerve¦Ç Bag. Chapelier2 Sostituiscono le scomode nonché poco ecologiche buste in plastica, piegate e riposte nella propria borsa, diventano utilissime all’occasione per portare la spesa o per non appesantire la borsa. Spesso Gerard Darel vengono utilizzate come gadget sponsorizzati Shopper
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per eventi benefici o griffate da nomi celebri della moda, andando subito sold out in bouborsareggiseno3 tique e e-store. Kelly da ritagliare
Il nome dice già tutto, si tratta della comoda borsa da portare a tracolla, in perfetto stile “donna delle lettere”. In pelle, cuoio o Postina LV Musette cotone, è stata proposta da numerosi marchi e ormai non abbandona le collezioni attuali, essendo rientrata fra i modelli immancabili. Un esempio è la Louis Vuitton Musette, piccola e pratica. Postina.
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Esistono in diverse forme, il più famoso, neanche a dirlo, è quello di Louis Vuitton: la celebre Speedy adorata da Audrey Hepburn. vuitton denim ciliege vuittondella denim 2 Segue il bauletto che riprende le forme borsa del medico (o quella di Mary Poppins), con la chiusura in ottone. Donna Karan Bauletto.
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se icona da circa trent’anni: è la clutch bag con chiusura a nodo e i bordi arrotondaKnot Bag Guinness2 ti, ideata da Bottega Lulu Veneta; per la sua imporCeline tanza nella storia della moda le è stata addiritDarel tura dedicataGe¦ürard una mostra itinerante. Gherardini
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È la borsa nata nei primi anni del Novecento, come fedele compagna del Bottega Veneta Tote buttero maremmano, ma è Gerard Darel durante gli anni Sessanta e Pollini Guinness Settanta che Lul è uconsacrata a borsa di culto, Secchiello divenendo il simbolo della contestazione giovanile. Prodotta dagli artigiani del paese di Tolfa e anche conosciuta come “la borsa della Rivoluzione” è tornata a far parte del guardaKnot Bag Lamama lo stile shabby chic, con robaDerek di chi riferiChanel 2.55Lulu neraGuinness2 Celin menti hippy. La comoda tracolla la rende una borsa adatta alla quotidianità e allo stile.
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Strane e curiose Non appartengono di certo alle borse comuni, le insolite creazioni della designer Marlous de Roode, che ha realizzato borse dalle forme più improbabili, come il modello che, richiamando la posizione che il braccio assume nel portare la borsa, sostituisce il manico con delle cinghie, oppure il modello che ricorda tanto gli abiti settecenteschi, con ampi vani e che porta tutto ai lati, in stile Harley-Davidson. Quanto alle case di moda più celebri, Chanel è l’artefice della pochette da caviglia che fa tanto “libertà vigilata”.
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Maxi bag Grandi come quella di Mary Poppins, le maxi bag sono perfette per contenere un intero mondo. Se per Freud più la borsa è grande, più nella donna è forte il sentimento materno, Keepal Lv per altri studiosi rappresenterebbe il tetto affettivo e la sua capienza indicherebbe il desiderio di non separarsi da ciò che si ha di più caro. Ma per noi donne il concetto è molto più semplice. Le borse rappresentano l’affidabilità: non c’è il rischio che dimentichino qualcosa, che si lamentino per il carico di lavoro o che ci abbandonino nei momenti di bisogno. Dentro mettiamo l’utile e il superfluo, certe che non sveleranno a nessuno i nostri segreti più inconfessabili. Nascondiamo post-it e appunti che puntualmente ritroviamo sul fondo e celiamo aspetti della nostra personalità che solo ai nostri accessori osiamo confidare.
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A prediligere le borse capienti sono per lo più le manager o donne impegnate che portano con sé agenda, appunti di lavoro, palmare, portatile… Ma anche donne che scelgono le maxi bag per distinguersi, per mostrare al mondo il loro lato aggressivo e sottolineare la loro scarsa frivolezza. C’è da ammettere che la moda delle borse capienti ha anche posto fine a uno dei drammi della maggior parte delle coppie. Milioni di donne si sentono rivolgere dal proprio compagno la domanda fatidica: “puoi tenere le mie chiavi e sigarette in borsa?” E come acconsentire quando si stringe fra le mani una miniclutch o una pochette che una volta riempita assumerebbe l’aspetto di un pacco bomba piuttosto che di una borsetta? Con le maxi bag il problema è risolto e si direbbe che rappresentino anche un valore aggiunto nella coppia, dando la possibilità di mulberrry roxanne
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Gherardini condividere con il proprio uomo qualcosa in più.
Attenzione però a non trasformare un accessorio tanto comodo in uno strumento di tortura: se troppo grandi o pesanti, le maxi inness bag possono, così i tacchiPollini troppo alti, Lulu Gucome incidere sulla nostra postura e causare brutti mal di schiena.
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Inside my bag Secondo Christine Lennon di Harper’s Bazaar, la borsa rappresenta già una dichiarazione esplicita, ma è il suo contenuto che rivela la nostra personalità: assicuramoci allora che sia ben organizzato. Grandi, spaziose e capaci di contenere qualsiasi cosa (persino scarpe di ricambio), le maxi borse devono però essere ben ordinate. Il trucco sta nell’utilizzare adeguatamente le tasche, riponendovi cellulare, sigarette, penne e iPod e magari servendosi di un organizer che, una volta arrotolato, compatta in una serie di tasche l’intero contenuto. C’è persino chi, come Jen Groover nella sua Butler Bag, ha realizzato borse con scomparti interni che sono parte integrante della struttura.
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Piccola grande borsa Se le maxi bag sono le predilette dalle star e le più comode, le donne sofisticate non rinunciano mai al fascino di pochette, clutch e minaudière: friMinaudièere Judith Leiber louis-vuitton-Steamer longchamp vole, poco spaziose e decisamente vezzose.
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Il termine pochette prende il nome dal francese poche (tasca), in memoria di quando gli abiti non avevano tasche e queste erano rimpiazzate da piccoli sacchetti in tessuto da appendere alla vita. Negli anni Venti e Trenta le pochette raggiunsero un periodo di splendore, fino a diventare, sotto nuove forme e in nuovi materiali, accessori irrinunciabili. Anche in questo gli inglesi mostrano una maggiore accuratezza nelle definizioni, differenziandole in purses o pouches, in base a forma e utilizzo. Accade così che le donne che si lamentano per il poco spazio nelle loro già ampie bor-
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se cedano al fascino di microborsette capaci appena di contenere rossetto e cellulare, preferendo l’estetica alla comodità, soprattutto nelle occasioni mondane dove una clutch è assolutamente imprescindibile. Le pochette sono inoltre particolarmente adatte a essere impreziosite con diamanti e altre gemme: i piccoli formati sono infatti preferiti da designer come Timmy Wood e Judith Leiber, che realizzano divertenti accessori tempestati di pietre preziose o cristalli Swarovski, rendendo la borsa un accessorio in grado di catturare l’attenzione generale. D’altro canto la stilista Anna Sui ha affermato che ciò di cui una donna ha davvero bisogno sono chiavi, trucco e denaro: l’essenziale che può essere contenuto da una borsetta.
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It-bag: le borse cult Se le scarpe sono in cima ai pensieri di ogni donna, alle borse spetta sicuramente il posto d’onore. In terra anglosassone si parla di una vera e propria It-bag syndrome, che porterebbe donne giovani e meno giovani a spendere cifre irragionevoli per accaparrarsi la borsa del momento. Nominarle tutte non è possibile, ma ecco una lista delle borse che occupano i sogni di milioni di donne. Come non iniziare parlando della borsa realizzata originariamente da Hermès come porta sella da utilizzare nel corso delle battute di caccia e che fu poi adottata dal pubblico femminile negli anni Trenta, e infine resa famosa da Grace Kelly. L’attrice fu infatti fotografata mentre con quella borsa cercava di nascondere il pancione e poco dopo venne immortalata sulla copertina di
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Life con al braccio la medesima borsa che da quel momento, era il 1956, prese il suo nome diventando “la Kelly”.
Come nasce una Kelly La Kelly necessità di diciotto ore di lavoro di un artigiano che esegue l’intera opera. Le pelli scelte dall’acquirente arrivano tagliate a mano. Una volta stese sembrano un miniabito con un punto vita leggermente svasato e le tacche del risvolto, simili a buchi per le maniche. La fodera di pelle di capra è la prima a essere cucita. La base è poi unita al corpo anteriore e al posteriore con filo di lino cerato. Il tocco finale è la stiratura: togliere le grinze alla pelle è il penultimo passo verso la perfezione: l’ultimo è il battesimo con il nome Hermès Paris stampato in oro su ogni esemplare.
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Tanti sono i racconti sulla nascita di un’altra borsa di culto firmata Hermès, ma per fortuna proprio Jane Birkin diede alla giornalista Dana Thomas quello vero e ufficiale. Era il 1984 e durante un volo da Parigi a Londra, sul quale viaggiava anche lo stilista Jean-Louis Dumas, la cantante-attrice aprì la sua Hermès dalla quale caddero decine di fogli e documenti. Dumas, che lavorava per la casa produttrice, chiese in prestito la borsa e la restituì poco dopo munita di una tasca che da allora divenne parte integrante del modello. Dopo quell’evento la Birkin spiegò allo stilista quanto fosse difficile per lei trovare una borsa pratica e comoda, senza dover rinunciare all’estetica, così Dumas, seguendo le sue indicazioni, realizzò il prototipo di quello che sarebbe diventato uno degli accessori più ricercati. Oggi, a Parigi, la Birkin è associata alle donne bcbg (bon chic bon genre); ha fatto la sua comparsa in nume-
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rosi film e serie tv e rappresenta un simbolo del lusso femminile: per fare un esempio, la giovanissima editor dell’edizione russa di Harper’s Bazaar, Miroslava Mikheeva Duma, ne fa collezione. La Chanel 2.55. Un nome semplice, che in realtà è una data, per una borsa immortale. Si tratta della Chanel 2.55, anche nota come the guilt’ n’ quilt bag, che Mademoiselle Coco Chanel disegnò nel febbraio del 1955, e che da allora è entrata a far parte della wish list di milioni di donne. In pelle, caratterizzata dal famoso effetto matelassé, arricchita dall’elegante chiusura a fermaglio e dalla catena a tracolla, questo è il profilo di un dettaglio di stile in grado di impreziosire qualsiasi outfit.
A Jacqueline Kennedy è invece dedicata la borsa in tela e cuoio, caratterizzata dalla chiusura con moschettone e disegnata da Gucci. A onor del vero il modello
La Jackie O.
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era stato realizzato negli anni Cinquanta per il guardaroba di Ingrid Bergman nel film Europa ’51 diretto da Roberto Rossellini, ma quando fu ripreso negli anni Novanta lo si ribattezzò Jackie O, in onore di Jacqueline Kennedy Onassis, che soleva portarla con sé come shopping bag insieme con un’altra borsa. C’è chi, nella storia di un altro oggetto del desiderio femminile, ritrova una vera e propria fiaba, forse perché i protagonisti sono una principessa e un nano. La borsa è la Bagonghi, il nano è quello che le dà il nome e la principessa è, ancora una volta, Grace Kelly. Quando nel 1959 la sposa di Ranieri di Monaco fece la sua comparsa a Roma imbracciando una Bagonghi, le foto che la ritraevano con il nuovo must fecero il giro del mondo e l’accessorio venne ribattezzato “la borsetta della principessa”. I materiali sono
La Bagonghi.
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pregiati, raffinati e ricercati: velluto soprarizzo (tessuto a mano su telai di legno secondo la tradizionale tecnica veneziana), nappa, raso, camoscio e coccodrillo; le chiusure sono in ottone e il disegno centrale richiama le forme di una fibbia. Per il nome, la sua creatrice Roberta di Camerino non ebbe troppa difficoltà: quella grande borsa, che si ispirava a un bauletto da dottore, le ricordava la grande testa di quel nano-clown che la divertiva da bambina, così nacque la Bagonghi. Meno irraggiungibile, rappresenta un vero e proprio fenomeno di costume: la Speedy di Louis Vuitton, bauletto in morbida “toile monogram”, è fra le borse di culto più diffuse fra le shopaholic, disponibile in numerose varianti di colore e fantasia. Nata nel 1933 e ispirata al tradizionale borsone da viaggio (il keepall, da cui trae la forma) è stata consacrata da dive come Audrey Hepburn e La Speedy.
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Il mito Speedy È fra le borse più economiche di Louis Vuitton, ma non per questo meno sofisticata. Per assicurarsi dell’autenticità della propria Speedy si possono fare alcune verifiche: accertarsi che da un lato della borsa la stampa monogram sia a rovescio, poiché la maison utilizza un unico pezzomiudimiu canvas bowlig per bag realizzarla, quindi un lato risulta capovolto rispetto all’altro. Controllare che in ogni parte metallica (bulloni e bottoni) sia inciso il marchio lv, che le cuciture siano di colore rosso fuoco e che sotto la tasca interna si trovi il codice che indica il periodo di fabbricazioneorobianco dell’oggetto (in alcune mese e anno, in altre settimana e anno).
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Speedy autruche
miu miu coffer bag
ostrich bag
timmy 3 7 woods 2
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Sophia Loren. In seguito è stata rivisitata da artisti come Takashi Murakami e Stephen Sprouse ed è entrata direttamente a far parte delle borse immancabili nel guardaroba delle bagaholic. È una delle borse più imitate al mondo: innumerevoli sono infatti i fake sulle bancarelle di ogni città e sui siti di ecommerce. Si dice che Balenciaga abbia riassestato i bilanci grazie all’idea del geniale Nicolas Ghesquière (con l’aiuto di Giacomo Santucci) e della sua Motorcycle, la borsa in morbida pelle di capretto invecchiata, caratterizzata da lunghi lacci pendenti e hardware in ottone anticato. Innumerevoli i colori in cui l’accessorio viene rivisitato a ogni stagione – bleuet, rosso fuoco e nero, pewter, cognac, magenta, verde mela e viola, per citarne alcuni – e decine i modelli: Le Dix, City, Matelasse, Office, Work, La Motorcycle.
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Borse dei sogni Non si tratta delle borse più desiderate dalle donne, ma di quelle che fanno capolino nei sogni delle bag-addict e non solo. Nel sogno la borsa si trasforma in alter-ego della sognatrice: sognare che ci venga rubata indicherebbe difficoltà nella sfera sessuale, immaginare di perderla denoterebbe ansia e preoccupazione, ma soprattutto un forte senso di insicurezza. SeTod's si sognaborsareggiseno3 di lasciaDerek Lam per re la borsa in un determinato luogo, poi di allontanarsi e di non ritrovarla al ritorno, l’inconscio ci sta dicendo di non dare per scontato ciò che si possiede. Trovare una borsetta, infine, rappresenterebbe un’esortaGe¦ürard Darel zione a proporre i propri successi,Gherardini a esporsi.
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Lulu Guinness
Alviero Martin
marni
Pollini
Secchiello
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Giant… Star come Linsday Lohan, Nicole Richie e Paris Hilton ne possiedono una per colore e il prezzo, proibitivo per molte, la rende un oggetto del desiderio che spesso rimane tale. È nella primavera del 1996 che Silvia Venturini Fendi crea la Baguette, la borsa che prende il nome dal tradizionale pane francese che si porta, proprio come l’accessorio, sotto il braccio, grazie alla forma piatta e compatta. Contraddistinta dalle doppie fibbie argentate di chiusura, la Baguette rappresenta oggi uno degli accessori di base di ogni guardaroba. Infiniti sono i brand che si sono ispirati al modello di Fendi così da portare la baguette nell’armadio di milioni di donne rendendola un must-have. A questo fortunato modello la maison Fendi ha affiancato il modello Croissant, presente anche nelle collezioni di maison come Louis Vuitton e Chanel.
La Baguette.
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Test: che bagaholic sei? 1. Ha realizzato la famosa Tour Eiffel Bag per Carrie Bradshaw in Sex and the City:
a. Judith Leiber. b. Timmy Woods. c. Dior. 2. È fra le borse-icona più desiderate: la Muse di…
a. Marc Jacobs. b. Yves Saint-Laurent. c. Jimmy Choo. 3. Quali di queste fantasie
tour eiffel non appartiene alla maison Louis Vuitton:
a. Geo. b. Damier. c. Monogram. 4. “Quilted” è il termine con cui si indica… a. Una borsa nel tipico tessuto scozzese. b. L’effetto trapuntato. c. Il logo duplicato sulla borsa.
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YSL the muse tw. 41
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5. La “borsa satellite” realizzata da Donna Karan negli anni Ottanta, era così detta perché?
a. Al suo interno v’era una borsa più piccola da estrarre all’occorrenza. b. Ha la forma simile a un satellite. c. La fantasia riproduce una serie di satelliti colorati. 6. Si è presentato sul red carpet con una clutch bag…
a. Marc Jacobs. b. Karl Lagerfeld. c. Alexander Mc Queen. 7. È un celebre modello di Borbonese… a. Ostrich. b. Luna. c. Knot. 8. Nel serial una mamma per amica la giovane Rory Gilmore riceve in regalo una…
a. Boston Bag Gucci. b. Kelly di Hermès. c. Balenciaga Le dix Motorcycle. Risposte: 1-B, 2-B, 3-A, 4-B, 5-A, 6-A, 7-B, 8-B
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Maggioranza di a: moderata
Nelle tue wish list non manca mai il nome di una borsa, miri a possedere le intramontabili così da ammortizzare la spesa facendo Clutch borsareggiseno3 Alviero Martini1 Derek Lam per Tod's un vero e proprio investimento. Nella scelta non ti fai condizionare dai must-have, ma ne resti comunque affascinata, conosci i modelli più importanti ma non sei ossessionata dalle novità del settore, preferisci essere informata Ge¦ürard Darelsulle borse storiche. marni Gherardini
Jimmy Choo
Kat
Maggioranza di b: dipendente
Lulu Guinness
Knot Bag
La tua è una vera e propria dipendenza: disdegni le borse low cost e preferisci acquistarne poche ma delle maison più importanti, Pollini Secchiello Pochette Lv compri e rivendi per poter sempre avere l’ultimo modello. La tua idea è quella di lasciare un giorno in dote ai tuoi figli il tuo
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Lulu Guinness2
Celine
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Herve¦Ç Chapelie
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guardaroba composto dalle borse icona che hanno fatto la storia e sei disposta a spendere cifre da capogiro per non farti mancare la Itbag del momento. Attenta però perché, vendendo per poi ricomprare, rischi di ritrovarti a mani vuote. Maggioranza di c: indifferente
Ti piacciono le borse ma eviti di spendere cifre a tre zeri per acquistarne una, preferisci comperare borsette economiche che soddisfino i tuoi gusti temporanei o la tendenza del momento, così da potertene disfare senza sensi di colpa. Non disdegni le borse fake e possiedi imitazioni di modelli classici e intramontabili; anche nelle borse low cost c’è un accenno di storia e conoscerla è sempre vuitton denim ciliege tour eiffel vuitton denim 2 utile.
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YSL writ bag ...
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