Little Pink Book Lingerie

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the little pink book

Lingerie

Piccola guida all’abbigliamento della seduzione Francesca Tripodi Illustrazioni di Paolo Orlandi


Si ringrazia Miss Milky Butterfly per la consulenza sul capitolo “Come sedurre con la lingerie”

Astræa Editrice s.r.l., Bologna www.astraeaeditrice.it Copyright © 2010 Astræa Editrice Si ringrazia Peter Pauper Press Inc. per la concessione d’uso del progetto grafico della collana

Printed in Hong Kong 123456 2010   2011   2012 ISBN 978-88-95649-36-8


the little pink book

Lingerie


Sommario Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Storia di un mondo segreto . . . . . . . Dalla dea dei serpenti al mito del corsetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La moda di Agnès Sorel . . . . . . . . . . Da Amelia Bloomer al rock’n’roll . . . . . . . Dal rogo del Sessantotto alla lingerie esibita . . . . . . . . . . . . . . . Conosci la storia della lingerie? . . . . .

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i capi irrinunciabili . . . . . . . . . . . . . I fondamentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un velo sulle gambe . . . . . . . . . . . . . . Il reggiseno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sai scegliere le calze? . . . . . . . . . . . . . Gli slip . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le culotte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il body . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il reggicalze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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La sottoveste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 Il pigiama . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 Il bikini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 Il babydoll . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 Tanga o perizoma? . . . . . . . . . . . . . . . 36

Gli accessori sfiziosi . . . . . . . . . . . . . . . 37 Negligé . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 Guêpière . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 Al mare: trikini o tankini? . . . . . . . . . . . 41 Lingerie evolution . . . . . . . . . . . . . . . 44 Stringivita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 Bustier . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 Tassells . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 Giarrettiera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 Liseuse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 Kimono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

l’intimo giusto per ogni occasione . 53 Quando indossarla . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 In gravidanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 Il giorno del matrimonio . . . . . . . . . . . 56 5


In palestra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 A Capodanno o San Valentino . . . . . . . 60 Alla visita medica . . . . . . . . . . . . . . . . 62 Un occhio ai materiali . . . . . . . . . . . . . . 63 SOS manutenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . 67 I simboli del lavaggio . . . . . . . . . . . . . 70 Come sedurre con la lingerie . . . . . . . . . . 72 A lezione di burlesque . . . . . . . . . . . . . 74 le capitali dell’intimo . . . . . . . . . . . 77 i marchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104

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Introduzione Se abiti e scarpe servono a svelare, giorno per giorno, un po’ della personalità di una donna e a farla sentire elegante, non c’è dubbio che lo scopo della lingerie è uno solo: sedurre. Non importa, infatti, se sia basic, coloratissima, nera, di pizzo, minimal, coprente o esibita come la vuole la moda delle ultime stagioni. Quest’indumento così delicato, creato apposta per proteggere e coprire le zone intime del corpo e accompagnarle durante il giorno con discrezione e un pizzico di frivolezza, è capace di accendere l’immaginario erotico di tutte le tinte possibili e di rendere una donna ogni volta diversa: sexy, romantica, frou frou, decisa, semplice o complicata. Con una biancheria intima scelta con cura, delicatamente profumata e abbinata nei colori e nei tessuti (non solo il pezzo di sopra a quello di sotto, ma anche il completo 7


alle calze, alla sottoveste e al resto dell’abbigliamento), si può, senza neanche accorgersene, iniziare la giornata con una marcia in più, con quel pizzico di sensualità giocosa che ci accompagnerà a ogni passo, e che contribuirà a farci sentire uniche e irresistibili. È il cassetto della lingerie il vero e proprio scrigno del tesoro: qui sono racchiusi tutti i capi intimi, dal reggiseno alle culotte, dal pigiama alla sottoveste, dalle calze al babydoll, dalla giarrettiera allo slip e via dicendo, e qui si celano molti segreti di seduzione che è necessario conoscere per utilizzare con maliziosa consapevolezza, domestica intelligenza e artistica seduzione, il suo prezioso contenuto. Il fascino seducente e magnetico della lingerie, infatti, si perde nei secoli e nella leggenda. Come quando, nel Medioevo, Edoardo III d’Inghilterra, durante un ballo di Corte, raccolse la giarrettiera caduta alla Contessa di 8


Salisbury, la aiutò a indossarla e, affascinato dal capo, fondò l’Ordine Cavalleresco della Giarrettiera. O come quando, nel film Via col vento, l’insofferente Rossella O’Hara si strizzava la vita in corsetti mozzafiato, dicendo che altrimenti non avrebbe potuto indossare nessun vestito. Questo Little Pink Book della Lingerie vi svelerà tutti i segreti del mondo appena sussurrato che si nasconde sotto il vestito. Vi aiuterà a scegliere a colpo sicuro il capo adatto a ogni occasione, dalla serata intima con lui alla giornata fitness con le colleghe, fino a quello per il colloquio di lavoro. Vi spiegherà come usare la lingerie per sedurre un uomo e, magari, anche una donna che si vuole impressionare con il proprio buon gusto e savoir faire. Inoltre, tra queste pagine, vi ritroverete a viaggiare a cavallo della storia, in un percorso emozionante che parte dall’antichità, in cui le parti intime erano coperte da semplici camicie, fino all’esplosione del corsetto e al 9


boom della biancheria intima nei primi anni Ottanta. Benvenute nel mondo delicato e malizioso della biancheria intima! Dopo averne scoperto i misteri, il vostro modo di percepirla e utilizzarla non sarà mai piÚ come prima‌

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storia di un mondo segreto

Quando una donna indossa un completino intimo, lo fa per sentirsi bella. AurĂŠ lie Co uv ret


i capi irrinunciabili

L’abito più raffinato è la pelle di una persona ma, naturalmente, la società richiede qualcosa di più. Mark Twain


N

el guardaroba di una donna, non c’è nulla di più personale e segreto della lingerie. Se la scelta degli altri capi, infatti, è spesso influenzata dalle mode o dalla particolare forma della silhouette, l’acquisto della lingerie è quasi sempre un riflesso diretto della propria femminilità, declinata in forme, materiali e colori capaci di creare uno stile unico. Nonostante ciò, ci sono alcuni pezzi che non possono mancare nel guardaroba di ogni donna, per accompagnarla con grazia ed eleganza in ogni occasione.

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I fondamentali Un velo sulle gambe Calze. Un tempo servivano solamente a proteggersi dal freddo, ma dagli anni Ottanta in poi sono diventate un vero e proprio accessorio di seduzione. Le più raffinate sono quelle di seta, ma ci si può sbizzarrire scegliendole di pizzo, arricchite di merletti preziosi, di cotone, coloratissime o ricamate, abbinate all’indispensabile reggicalze. Il loro attuale revival le rende sinonimo di una nuova femminilità, giocosa e sexy. Un must nel cassetto? La calza velatissima, quasi invisibile, da utilizzare con tailleur eleganti, abiti da cocktail e open toe.

Simili alle calze tradizionali, le autoreggenti si differenziano per la fascia elastica, o in silicone, all’estremità, spesso decorata con motivi floreali o, più raramente, geometrici, che permette alla calza di star su da sola, senza bisogno di reggicalze. Vero e proprio feticcio sexy, in realtà le autoreggenti

Autoreggenti.

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sono molto amate dalle donne anche per la loro comodità. Vera e propria evoluzione delle calze in nome del comfort e della praticità, i collant sono stati spesso definiti “l’invenzione del secolo”. Nati quasi contemporaneamente alla minigonna di Mary Quant, per le ragazze dagli anni Sessanta in poi sono stati l’emblema della liberazione dei movimenti e della funzionalità. Caduti in disgrazia negli anni Novanta a favore del nude look, ultimamente sono stati riscoperti, declinati in colori e fantasie sempre nuovi.

Coll ant.

Il reggiseno

Nato per alzare e sostenere i seni, il reggiseno è l’erede dell’antico corsetto, ed è stato pensato e costruito alla fine dell’Ottocento per liberare le donne dalle stecche del busto che comprimevano il diaframma. 25


Sai scegliere le calze? L’unità che misura la consistenza della fibra delle calze sono i denari. Mettiti alla prova scegliendo quali calze utilizzare nelle varie occasioni… 1. Ti

prepari a un tête à tête con lui, la calza giusta è…

2. Stai

per correre in ufficio con la sacca pronta per la palestra, le calze che indossi sono…

3. Non

puoi mancare alla cena di lavoro con i colleghi e il capo! Per l’occasione, le tue gambe saranno sottolineate da una calza…

A. Opache con trama spessa e scura; dai 40

denari in su B. Velate: calze con fibra sottile; dai 15 ai 20 denari C. Velatissime: calze con fibra finissima, con il massimo della trasparenza; meno di 15 denari Risposte: 1-C, 2-A, 3-B


Nonostante la potenzialità liberatoria e accattivante, però, il capo cult della biancheria intima moderna impiegò decenni per sedurre il genere femminile: solamente con la Grande Guerra, quando le donne sostituirono, nei posti di lavoro, gli uomini che erano al fronte, l’utilizzo del reggiseno divenne un’esigenza, perché assicurava maggiore libertà nei movimenti. Da allora fu amore eterno. A triangolo, a balconcino, a fascia o nella versione pushup, composto da circa una ventina di elementi tra coppe, spalline, ferretto ecc., il reggiseno è un capo indispensabile per sostenere il seno ed esaltare il décolleté. Come sceglierlo Una recente indagine ha confermato che il 70 per cento delle donne del Regno Unito indossa un reggiseno che non è esattamente della propria taglia. Ecco alcune regole per non sbagliare. • Quando si indossa il reggiseno, la fascia posteriore non deve scendere oltre le scapole e 27


neanche salire verso le spalle. È nella posizione giusta quando è parallela al seno e forma una linea orizzontale. • I ferretti dovrebbero rimanere aderenti al busto, quindi né schiacciare il seno, né sprofondare all’altezza dello stomaco. • Le coppe dovrebbero contenere il seno, quindi non appiattirlo o strizzarlo. Gli slip

La loro prima apparizione in pubblico avvenne nel 1949, sotto la gonnellina svolazzante della tennista americana Gussie Moran a Wimbledon. Da allora, gli slip (dall’inglese to slip, scivolare), una mutanda sgambata e aderente al corpo grazie a un elastico in vita, divennero in pochissimo tempo il capo intimo più utilizzato dalle donne. Come sceglierli • Per le attività sportive sono indicati quelli in cotone, che evitano il surriscaldamento della pelle e non ostacolano la sudorazione. 28


• Sotto un paio di pantaloni bianchi, è meglio optare per un tessuto finissimo e color carne, per evitare il contrasto di colore. • Con capi aderenti, optate per gli slip senza cuciture e non troppo stretti, in modo da non disegnare la vostra forma sotto al tessuto. Le culotte

Si tratta di semplici mutande, ma a forma di calzoncino. Le culotte, capo intimo preferito dalle dive degli anni Trenta, che le portavano di seta e a vita alta, vivono da anni un felice revival, che le rende un indumento sexy, ma allo stesso tempo confortevole. Come sceglierle • Di pizzo, per unire il massimo della sensualità a un capo per tutti i giorni. • Di cotone o microfibra, per passare da una giornata di lavoro a una sessione in palestra. • Di seta, per sostituire il pezzo sotto del pigiama nelle notti d’estate. 29


Il body

La sua caratteristica è di essere un capo molto aderente al corpo, grazie al tessuto elasticizzato con cui è realizzato, e di unire in un unico pezzo la funzione della canotta e dello slip. Non più relegato a indumento da ballo o da ginnastica, il body è tornato in auge grazie al recente revival degli anni Ottanta come capo di lingerie di pizzo, cotone o maglina. Come sceglierlo • Di pizzo nero, che fa capolino dalla camicetta durante un incontro galante. • Di cotone elasticizzato, a maniche lunghe e collo alto, è l’ideale sotto i cardigan, per coprire bene i reni durante le fredde giornate d’inverno. • Prezioso, scollato, con applicazioni di paillettes, da convertire in indumento da sera, per una notte in discoteca. 30


Il reggicalze

Si tratta di una sorta di cintina da portare in vita, munita di gancetti per tenere ferme le calze, preferibilmente di seta. Spesso il bustino o lo stringivita sono incorporati (e in tinta). Come sceglierlo • Coloratissimo, da abbinare a calze in tinta o per creare un divertentissimo contrasto. • Di pizzo, da abbinare a reggiseno e pezzo sotto. • Ricco di decorazioni, per una notte speciale come quella di Capodanno. La sottoveste

Di flanella, madapolam, batista di lino o di cotone, ma anche taffetà, pizzo, seta pura e raso, la sottoveste è uno dei capi intimi più longevi: nata nel XVI secolo per dare forma e 31


consistenza alla gonna o al vestito e, naturalmente, per tenere caldo, è divenuta protagonista assoluta della sensualità femminile dopo essere stata indossata sul grande schermo da dive come Brigitte Bardot e Sophia Loren. Come sceglierla • Lunga di seta bianca, come quella di Kim Basinger nel film 9 settimane e ½. Indimenticabile! • Corta e colorata, sempre in seta, per le notti d’estate. • Nera con inserti di pizzo, per una sensualità intramontabile. Il pigiama

Nato come costume tradizionale di indù e persiani, il pigiama è principalmente un capo da notte, costituito da due pezzi: pantaloni e camicia. “Scoperto” da Chanel negli anni Venti, diventa il capo chic da indossare sulle spiagge di Biarritz, mentre negli anni Trenta 32


Greta Garbo lo indossa sul grande schermo. Col tempo, eleganza e comodità si fondono e il pigiama diventa il capo da notte più utilizzato da uomini e donne. Come sceglierlo • Di seta colorata ma anche bianca; lungo o corto, che scivoli sulla pelle. • Di cotone fantasia per sostituire la camicia da notte nel periodo estivo. • Con dettagli frivoli, per un giocoso tête-àtête. Il bikini

Il classico costume a due pezzi, di ogni foggia e colore, che spopola sulle spiagge. È nato nella primavera del 1946 dalla vena creativa dello stilista Louis Réard e prende il nome dall’atollo nel Pacifico dove, a quell’epoca, gli Stati Uniti sperimentavano la bomba H. 33


Alla visita medica

Per quanto riguarda la lingerie da indossare in ospedale o durante una visita medica, il galateo parla chiaro: bisogna evitare accuratamente la biancheria intima considerata seducente per trasparenza, forma o tessuto, in maniera tale da non creare nessun disturbo o disagio nel rapporto con il medico o con gli altri pazienti. Meglio puntare, invece, sulla pulizia sia del corpo sia della lingerie e, entrando in una clinica o in un ospedale come paziente, non dimenticare mai i capi di biancheria essenziali: la camicia da notte, la vestaglia, dei calzini corti e tanti completi intimi (preferibilmente culotte e reggiseni semplici, in cotone, senza troppe decorazioni), necessari quanti sono i giorni della permanenza, pi첫 due o tre di riserva.

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Un occhio ai materiali Che sia impalpabile come la seta o stretch come la microfibra, per scegliere la lingerie adatta a ogni occasione è necessario conoscere il tessuto con cui è realizzata e le sue peculiarità. Solo così, infatti, è possibile scegliere con sicurezza e prendersi cura del guardaroba con facilità, evitando di rovinare i capi a cui si è più affezionati o quelli più delicati (che di solito sono anche i più preziosi!). Ecco un piccolo vademecum dei tessuti più utilizzati per la lingerie e qualche dritta per averne cura. La pianta del cotone appartiene alla famiglia delle Malvacee e il tessuto si ottiene trattando la peluria che riveste i semi della pianta. I maggiori produttori sono la Cina, gli Stati Uniti e il Pakistan. Si tratta di una fibra molto comune e piacevole da indossare, perché lascia traspirare la pelle e, pur mantenendosi asciutto, assorbe l’umidità. Inoltre,

Cotone.

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questo tessuto è resistente alla luce e non si strappa facilmente. I meravigliosi fili lucenti che donano alla seta un’allure sofisticata sono prodotti dai bachi del ragno del gelso. Una delle particolarità della seta è che è fresca nei mesi estivi e dona calore nei mesi invernali; inoltre, fra tutte le fibre naturali, è quella con maggiore elasticità. Inconvenienti: è molto delicata e si rovina facilmente a contatto con il sudore, se trattata con detergenti aggressivi e in seguito all’esposizione solare. Seta.

La particolarità di questo gruppo di fibre estremamente fini e sottili, molto amate negli ultimi anni, è l’estrema leggerezza: infatti, rientrano in questo gruppo le fibre con un peso inferiore o uguale a 1 grammo per 10.000 metri di filo.

Microfibra.

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Poliammide. Scoperte e sviluppate in America

nel 1935, queste fibre presentano svariati vantaggi che le rendono uniche: sono molto resistenti, difficili da strappare, graffiare, piegare, e sono allo stesso tempo leggere ed elastiche. Facili da lavare e asciugare, sono molto sensibili al calore secco. Già il nome suggerisce che si tratta di una fibra molto elastica, che garantisce una tenuta ottimale. L’elastan non si strappa facilmente ed è comodo da lavare e colorare; spesso è utilizzato in combinazione con altre fibre per conferire ai tessuti maggiore elasticità.

Elastan.

Si tratta di un materiale molto piacevole sulla pelle, utilizzato da solo ma anche in combinazione con altre fibre. Morbida e leggera, assorbe bene l’umidità ed è molto resistente al sole e alla luce. Viscosa.

È un tessuto resistente, ma morbido al tatto; prende il nome dall’isola di Jersey, nella Manica, dove fu creato e inizialmente

Jersey.

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utilizzato dai pescatori del luogo. Divenne di moda quando fu utilizzato da Coco Chanel per le sue creazioni. Acetato. È un tessuto morbido e molto elastico; la sua caratteristica principale è una lucentezza tenue e cangiante. Lyocell. Pur essendo una fibra completamente sintetica, presenta tutti i vantaggi di una fibra naturale ed è biodegradabile al 100 per cento. Non ha bisogno di cure particolari perché molto fresco, è un buon conduttore di umidità e calore e resiste all’acqua.

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SOS manutenzione Come tutto ciò che è prezioso e delicato, anche la lingerie ha bisogno di cure extra per essere mantenuta intatta nel tempo. I suoi tessuti leggeri e impalpabili, infatti, devono essere trattati con cura nelle delicate fasi del lavaggio, dell’asciugatura e della stiratura. Per farlo, occorre spendere un po’ di tempo a decifrare l’etichetta del capo e conoscere alcune dritte per non sbagliare con la temperatura dell’acqua, con le fonti di calore e molto altro. • I capi di lingerie appena comprati vanno lavati, in modo che le sostanze chimiche con cui è stato trattato e confezionato il tessuto non vengano a contatto con la pelle. • Bisogna dividere sempre i bianchi dai colorati; infatti, il rischio è che i capi bianchi possano ingrigire. Nel caso ciò sia già accaduto, 67


è necessario aggiungere al lavaggio normale un po’ di sbiancante. • Se la biancheria è molto sporca, la si può mettere in ammollo prima del lavaggio. L’ammollo dei capi colorati in acqua calda si deve limitare al massimo a un’ora. • Per lavare in lavatrice capi particolarmente delicati esistono appositi sacchetti o reti; in alternativa, si può usare anche la federa di un cuscino. • Per conservare a lungo il colore degli indumenti intimi, dopo il primo lavaggio, bisogna metterli in ammollo per circa 10 minuti nell’aceto bianco. • È preferibile che seta e lana non siano lavate in lavatrice, ma a mano; lo stesso vale per i capi delicati come i collant, bustier e corsetti. • È preferibile stendere gli indumenti all’aria aperta ed evitare fonti di calore troppo aggressive come il termosifone. Meglio posare la biancheria su uno stenditoio o su un asciugamano, per eliminare l’acqua in eccesso. 68


• Se si lava la lingerie in lavatrice, bisogna utilizzare detersivi in polvere per tessuti delicati, e fare attenzione a sceglierne uno che non contenga perborato o cloro. • Meglio evitare la centrifuga quando si lava la lingerie in lavatrice. • L’asciugatrice è vietata: rovina i tessuti, tende a scolorire e restringe gli indumenti intimi.

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I simboli del lavaggio • Questo simbolo significa che il capo è da lavare a mano.

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• Le cifre nella bacinella si riferiscono alla temperatura da non superare. Una lineetta sotto la bacinella indica che è consigliato il programma per i capi delicati. • Se nella bacinella si vedono dei punti e non delle cifre, si tratta di un simbolo americano. I punti (da 1 a 6) si riferiscono alla temperatura massima: 1 punto corrisponde a 30° e 6 punti a 95°. • Una bacinella sbarrata con una X indica che bisogna evitare il lavaggio in lavatrice. • I punti all’interno del ferro da stiro indicano la temperatura mas-

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sima ammessa. 1 punto = 110°, 2 punti = 150°, 3 punti = 220°. • Se il ferro da stiro è sbarrato da una X, il capo non può essere stirato. • I punti indicano il grado di asciugatura da utilizzare. Un punto corrisponde a una temperatura moderata, 2 punti a una temperatura normale. • Se il simbolo è sbarrato da una X, significa che l’indumento non può essere asciugato meccanicamente. • Se il cerchio è sbarrato, è preferibile non effettuare un lavaggio a secco. Vuol dire che è possibile candeggiare il capo.

cl

• Il simbolo significa che non si può candeggiare il capo. 71


Come sedurre con la lingerie L’artichautage, ossia l’arte di svelare gli indumenti intimi, e a volte anche di più, è praticata sin dai tempi più antichi. Basti pensare alla danza dei sette veli di Salomè: la caduta del velo simboleggiava l’abbandono della negatività, che dona energia e porta armonia tra il corpo e la mente. Il gesto di spogliarsi mostrando la biancheria intima diventa spettacolo nel 1850, quando la ballerina Céleste Mogador, esibendosi in una polca in un teatro francese, inventò il chahut, poi ribatezzato can can: qui le gambe lanciate in spaccate vertiginose scoprono una lingerie maliziosa e iperfemminile, fatta di strati e strati di sottogonne svolazzanti, culotte di seta con i bordi arricciati 72


ed elaborate giarrettiere dall’irresistibile allure frou frou. Lo stesso avvenne qualche anno dopo a Parigi, all’esotico Divan Japonais, locale a due passi dal Moulin Rouge immortalato da Toulouse-Lautrec. Qui, una sera del 1894, la soubrette Blanche Cavalli si esibì sulle note della canzone Le coucher d’Yvette fingendo di prepararsi per andare a letto. Sul comodino troneggiava la foto dell’amato partito per la guerra, così lei, sotto lo sguardo immaginario di lui si sfilava lentamente la giacca e il vestito, e pezzo dopo pezzo tutti gli altri indumenti fino a rimanere solamente in lingerie. Fu un successo, velocemente replicato in tutto il mondo. Come quello di Mae Dix, ballerina che nel 1917 perse in scena buona parte del suo abito, per un incidente tecnico e, per caso, divenne la capostipite del genere burlesque. Ma non è certo la parziale nudità che fa dell’arte dello spogliarsi un asso nella manica di una donna desiderosa di farsi ammirare: si 73


tratta piuttosto di un gioco basato sull’attesa, sul rinvio, sulla lentezza dove la presenza della lingerie è un elemento fondamentale per lasciarsi andare alla seduzione. A lezione di burlesque

In uno spettacolo burlesque ogni singolo movimento dello sfilare, dello scoprire, va fatto con estrema lentezza, sottolineando la suspence di ciò che sta per accadere, dimenticando la fretta e la sbrigatività e ponendo enfasi su ogni singolo gesto. Vi state sfilando un guanto? Bisogna fare in modo che l’attenzione di chi osserva sia focalizzata sul guanto e sulla mano che si sta per scoprire, evitando di ancheggiare, ballare o muoversi in maniera confusa. Ecco come sfilare i tre capi più importanti: i guanti, il corsetto o lo stringivita e le calze. Esistono diverse tecniche per toglierli: le più classiche sono sfilando con le mani

Guanti.

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dito per dito e poi facendo scorrere pian piano la lunghezza del guanto lungo il braccio, l’altra è con i denti. Le più coraggiose li levano con l’aiuto dei tacchi a spillo, iniziando a sfilare il guanto con le mani e tenendolo a metà, penzolante, fino a portarlo sotto il tacco, dove lasciarlo andare facendo tensione con il braccio. Corsetto e stringivita. Il corsetto si stringe

attraverso i lunghi lacci che si trovano dietro la schiena, ma si chiude effettivamente con dei gancetti che si trovano davanti. Sempre per mantenere la suspence, per toglierlo può essere utile procedere passeggiando e iniziando a slacciare il fiocco che chiude dietro il corsetto e piano piano allentando i lacci, fino ad ammorbidire il corsetto e iniziare a sganciarlo davanti. Come per i guanti esistono le tecniche più disparate. Innanzitutto se si hanno le calze con il reggicalze si staccano i gancetti,

Calze.

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con i quali si può dar vita a numerosi giochi, pizzicandoli ad esempio. Dopo di che si passa la mano nella balza della calza o autoreggente e piano piano si fa scivolare verso la caviglia. A questo punto si sfila la calza e la si tira, sfruttando l’elasticità di questo indumento. Anche qui si possono creare delle situazioni divertenti, poggiando il piede a terra e facendola schizzare verso l’alto, girando la gamba all’indietro, tirandola con i denti, con l’altro piede e così via. Per svelare la propria lingerie con classe, disinvoltura e un pizzico di savoir faire è necessario un sottofondo musicale ad hoc. Di solito brani più adatti sono quelli dalle sonorità jazz e blues. Sonny Lester è stato uno degli autori più indicati per le performance burlesque e tra i suoi lavori più celebri ci sono i brani For strippers only, Bumps and grinds, Walkin’ and strippin’, Lonely little G-string. Altro autore degno di nota è David Rose, compositore del celebre brano The stripper.

la musica.

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le capitali dell’intimo

Se indossate della lingerie che vi fa sentire glam, siete giĂ sulla buona strada per fare colpo. Ell e M acph ers o n


Parigi

Yoba 11 rue du Marché Saint-Honoré www.yobaparis.com Garante dello “shopping caldo” nella capitale più romantica d’Europa è questo store bianco e rosa, dove ogni giovedì sera la clientela femminile è attirata da “aperitivi maliziosi”, per brindare con una flûte di Champagne ammirando le collezioni di lingerie più sofisticate e trendy di Parigi. Tra queste, le collezioni commestibili, al gusto di fragola, limone, ananas, che tanto hanno sconvolto il sofisticato pubblico nel Salon de la lingerie quando sono state presentate in passerella. Tra gli accessori in vendita, anche sex toys con le sembianze di delfini, cavallucci marini, farfalle, animati da un telecomando. Unico neo: i prezzi; un accessorio erotico arriva infatti a costare anche 500 euro. 78


Liliana Casanova Paris 34 Avenue des Champs-élysées www.lilianacasanova.com Storico negozio di lingerie nel cuore degli Champs-Élysées. Al suo interno, capi rarefatti di lingerie ispirata a quella delle dive degli anni Trenta e disegnata dalla stilista Liliana Casanova. Ogni capo, rigorosamente made in France, è curato nei minimi particolari: dalla sottoveste di seta bianca che arriva fino alle caviglie, con un vertiginoso spacco laterale, fino alle sensualissime vestaglie di pizzo e alle camicie da notte simili a indimenticabili abiti da cocktail, con scollature vertiginose sulla schiena. Tra i tessuti utilizzati, sono prediletti la seta, il pizzo Chantilly e di Calais. L’Atelier de Vénus 41 rue de Bellefond www.atelier-de-venus.fr Una vera e propria boutique de charme, con arredamento in pieno stile boudoir, con tanto di pesanti tende dello stesso color cipria del79


la carta da parati. Le pareti sono completamente ricoperte di capi di lingerie finissima, con una predilezione per il pizzo e colori come il nero, il bianco e il rosso. Oltre a culotte, reggiseni, body e slip, sono in vendita anche bijoux, cd e dvd erotici. Londra

Coco de Mer 23 Monmouth Street, Covent Garden www.coco-de-mer.com Lingerie audace, intrigante, unica. Nel pieno centro di Londra, uno shop dall’atmosfera rĂŠtro creata dai mobili in legno, sapientemente abbinati alle pareti rosso carminio, e dalle luci calde delle lampade da tavola in vetro soffiato. Nella boutique, oltre alla biancheria, è possibile acquistare libri erotici, oli essenziali, lingerie dedicata alla luna di miele, accessori 80


bondage, sex toys, collezioni d bijoux preziosi e alcuni rarissimi pezzi vintage, come pochette degli anni Venti e mantelline in pelliccia, accessori da abbinare all’intimo per renderlo unico e ancora più sensuale. Agent Provocateur 6 Broadwick Street www.agentprovocateur.com La quintessenza della sensualità racchiusa in pochi centimetri di tessuto: ecco cosa promette Agent Provocateur, il brand di lingerie più sexy, divertente e sfacciato della Gran Bretagna. E anche gli shop sono garanti dello stile unico di ap: vetrine allestite come vere e proprie performance artistiche, specchi ovunque, maliziose gambe accavallate che spuntano dalla parete. Non solo negozi di biancheria intima di lusso, ma vere e proprie gallerie artistiche, dove perdersi nel mood di ogni collezione. 81


Miss Lala’s Boudoir 18 Monmouth Street www.misslalas.co.uk Una boutique interamente dedicata a ciò di cui una donna non ha necessità, ma che… vuole a ogni costo. Ossia abiti, accessori, calze e ovviamente lingerie di ispirazione rétro, quella preferita, per intenderci, da star come Scarlett Johansson, Gwen Stefani, Kate Hudson e Helena Bonham Carter, clienti fisse di Miss Lala. Nello shop tanti pezzi unici, spesso fatti a mano, ma anche label di lusso come Ashish, Olivia Rubin, Manish Arora, Melissa Shoes by Vivienne Westwood, Fifi Chachnil Lingerie, Emobi e Pistol Panties swimwear, Annina Vogel Antique Jewellery e Timmy Woods Bags.

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Barcellona

Le Boudoir Calle Canuda 21 www.leboudoir.net Un caminetto bianco che sembra uscito dall’epoca vittoriana esibisce maschere veneziane, ricche di piumaggi o semplicissime, che coprono naso e contorno occhi. Più in alto, sulle pareti bianche, una vasta libreria dedicata al mondo della lingerie. Al centro del negozio, invece, tanti manichini in ferro battuto che indossano corsetti e bustier di raso e pizzo, con o senza lacci, sottovesti cortissime bordate di merletto e sensuali guêpière. Nello shop si vendono anche cd e accessori di vario genere (da tazze per il caffè a cornici a forma di cuore), tutti però iperfemminili e un po’ trash.

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Alicante

Fresas y chocolate Calle de Thomás López Torregrosa 13 www.fresasychocolate.com Il sottotitolo di quest’intrigante negozio, Reinventa la pasión!, lascia poco all’immaginazione. Eppure, avvolte dai tessuti impalpabili dei capi di lingerie in vendita nello store, ci si potrebbe accorgere che la realtà supera di gran lunga la fantasia e che la propria immagine riflessa allo specchio va oltre ogni aspettativa… I bustier di raso, le lunghe e avvolgenti sottovesti con spacchi vertiginosi, i deliziosi completini di pizzo di Sangallo, infatti, donano a tutte un’allure très chic e ricercata.

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New York

Kiki De Montparnasse 79 Greene Street kikidm.com Lampadari come enormi corone brillanti, pareti color carne con dettagli neri e tanta, tantissima seta: sui babydoll indossati dai manichini in pose sensuali, sulle mascherine da notte bordate elegantemente di pizzo, sui tanga e le culotte. Benvenute nel regno di Kiki de Montparnasse, la boutique di New York dove acquistare lingerie e gadget erotici di lusso. Meta preferita delle star a caccia di pezzi unici, Kiki propone oggetti bizzarri, prodotti con materiali pregiati come la seta, e arricchiti di argento e diamanti. Victoria’s Secret 34 East 57th Street, Midtown East www.victoriassecret.com Uno degli store piÚ curati e chic del brand Victoria’s Secret, considerato il vero e proprio paradiso della biancheria intima, garante di 85


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