MaN
Architetto Marco Niciforo
progetti
idee e soluzioni
work 2012
LAVORI POST-SISMA 6 APRILE 2009 ABRUZZO Chiesa di Santa Maria Paganica Chiesa di San Felice Martire Chiesa dell’Addolorata Chiesa della Madonna Fore Complesso residenziale Cascina Prima Edificio residenziale Il Girasole Edificio residenziale Pettino Cascina De Amicis Aggregato edilizio in centro storico Aggregato edilizio in centro storico
OPERE PUBBLICHE 10 18 26 30 34 40 50 52 56 60
LAVORI POST-SISMA 13-16 DICEMBRE 1990 SICILIA ORIENTALE Palazzo Costanzo Palazzo Romeo Palazzo Daniele Palazzo del Governatore Cascina Gulino Palazzo Miraglia
64 70 76 82 88 92
Parcheggio multipiano Auditorium musicale Villa comunale di Augusta
96 100 104
OPERE private Chiesa di San Giuseppe Innografo Cine-teatro Kursaal Villa unifamiliare in località Pergola Villa unifamiliare in località Cipollazzo Villa unifamiliare in località Campolato
108 112 116 120 124
PIANIFICAZIONE URBANISTICA Piano di lottizzazione in località Gisira Piano di lottizzazione Giardini di Castelluccio Piano di lottizzazione Le Zagare
128 132 136
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Presentazione Lo studio dell’architetto Marco Niciforo, ha sede in Augusta (SR) Italy ed opera nel settore della progettazione civile. I clienti sono soggetti privati, società ed enti pubblici. L’attività nasce nel 1996 con l’obiettivo di rappresentare la migliore soluzione alle mutevoli esigenze del mercato di riferimento e, al contempo, di fornire un servizio di consulenza e progettazione che si caratterizza come innovativo, originale e soprattutto di competenza. L’attività professionale dello Studio è svolta sulla base della formazione e dell’esperienza maturata dal titolare che si avvale di collaboratori che operano in tutti i campi specifici del settore e che condividono i valori comuni di uno stile di lavoro che si basa sull’impegno volto al miglioramento costante per il soddisfacimento delle esigenze del cliente. Il lavoro di studio è organizzato in equipe ed è svolto all’interno di un ambiente informale nel quale le competenze specifiche sono a diretto contatto tra gli operatori grazie ad una continua comunicazione. Il metodo di lavoro è inoltre incentrato sulla ricerca del dettaglio e sulla progettazione di qualità che si estrinseca attraverso la continua ed efficiente collaborazione tra tutti gli attori del servizio di progettazione e cioè i committenti, l’impresa, i progettisti; il tutto nel rispetto del Sistema di Gestione Qualità UNI EN ISO 9001:2008, della cui certificazione lo studio è in possesso sin dal 2008. Nella gestione del processo progettuale viene rivolta una grande attenzione alle problematiche che attengono la sfera contabile ed economica dell’opera. Infatti la programmazione economica è oggetto di continui approfondimenti e verifiche durante l’elaborazione progettuale con lo scopo di mantenere, ove possibile, i costi di previsione dell’opera all’interno del budget previsto, specie quando si tratta di progettazioni che beneficiano di finanziamenti pubblici. Gli obiettivi generali che si perseguono sono la completa soddisfazione del Cliente ed il continuo miglioramento dello standard qualitativo. La qualità dei nostri servizi rappresenta il risultato del nostro impegno, della capacità professionale e dell’organizzazione che deve garantire la massima efficienza. Lo studio è attrezzato con strumentazione informatica, sia a livello hardware che software, che lo rendono tecnologicamente autonomo ed all’avanguardia. La continua tendenza al miglioramento, in sinergia con l’innovazione tecnologica, nonché l’aggiornamento legislativo, rappresentano i punti di forza della nostra attività, con lo scopo di fornire ai Clienti servizi professionali conformi ai requisiti concordati ed alle loro esigenze. Nell’ultimo decennio di attività lo studio ha realizzato numerosi progetti di edilizia privata e pubblica, acquisendo un know-how specifico in ordine agli interventi di ricostruzione di immobili danneggiati da eventi sismici. Attualmente le attività dello studio sono rivolte al recupero del patrimonio edilizio danneggiato dai terremoti del 13-16 Dicembre 1990 della Sicilia orientale e del 6 Aprile 2009 della regione Abruzzo
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Studio
Titolare
Denominazione MAN PROGETTI Studio d’Architettura Titolare Architetto Marco Niciforo Città Augusta Sede fiscale Via S. Lorenzo n° 3 Provincia Siracusa CAP 96011 Codice Fiscale NCF MRC 69R23 A494V Partita I.V.A. 01181560895
Dati anagrafici Nome Cognome Data di nascita Città Provincia Residenza Codice fiscale
Sedi Città Sede dell’attività Provincia CAP Cellulare E-mail Pec
L’Aquila Via Leonardo Da Vinci n° 25 L’Aquila 67100 +39 366 1035453 studioniciforo@tin.it marco.niciforo@archiworldpec.it
Città Sede dell’attività Provincia CAP Telefono/Fax Cellulare E-mail Pec Web
Augusta Via S. Lorenzo n° 3 Siracusa 96011 +39 0931 977833 +39 366 1035453 studioniciforo@tin.it marco.niciforo@archiworldpec.it www.architettomarconiciforo.it
Marco Niciforo 23/10/1969 Augusta Siracusa Via Stesicoro n. 16 NCF MRC 69R23 A494V
Studi scolastici Diploma Maturità classica Anno 1988 Istituto Liceo Classico “Megara” di Augusta Studi universitari Laurea Data Facoltà
Architettura 28 Febbraio 1996 Reggio Calabria
Iscrizione all’albo degli architetti Ordine di appartenenza Siracusa Numero 336 Data 25 Luglio 1996 Abilitazioni professionali specialistiche: - Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione delle opere ai sensi del D. Lgs. 9 Aprile 2008 n. 81. - Certificazione energetica degli edifici – Direttiva europea 2002/91/CE - D.Lgs. n. 192/05 e n. 311/06. - Certificazione UNI EN ISO 9001:2008, N. IT09/0393, Settore EA: 34.
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Organigramma delle figure professionali Nome Titolo di studio Attività svolta
Marco Niciforo Laura in architettura Architetto
Nome Titolo di studio Attività svolta
Servizi svolti • Progettazione
Ario Pustizzi Diploma di Perito Industriale Perito Industriale
Opere nuove Ristrutturazione di edifici Adeguamento sismico dei fabbricati Pianificazione territoriale e urbanistica Opere di riqualificazione urbanistica Opere di culto
Nome Titolo di studio Attività svolta
Alessandra Mutarelli Laurea in architettura Architetto
Opere nuove Ristrutturazione di edifici Adeguamento sismico dei fabbricati
Nome Titolo di studio Attività svolta
Sara Birritteri Laurea in architettura Architetto
Nome Titolo di studio Attività svolta
Dario Niciforo Laurea in ingegneria Ingegnere Strutturista
Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione Responsabile dei lavori
Nome Titolo di studio Attività svolta
Giangaetano Capuano Laurea in geologia Geologo
Mansione Titolo di studio Attività svolta
Tirocinante Diploma Disegnatore
Mansione Titolo di studio Attività svolta
Tirocinante Diploma Disegnatore
• Direzione dei lavori
• Adempimenti in materia di sicurezza dei cantieri ex D. Lgs. 9 Aprile 2008 n. 81
• Consulenza in materia urbanistica
Componente della “Commissione edilizia comunale” (comune di Augusta -SR- ) Determinazione sindacale n. 154 del 18.11.98.
• Consulenza nel settore immobiliare
Tecnico accreditato presso i seguenti istituti di credito: Banca Agricola Popolare di Ragusa Banca Nuova Gruppo Banca Popolare di Vicenza
• Consulenza presso le Autorità Giudiziarie
Consulente Tecnico d’Ufficio presso il Tribunale di Siracusa.
• Elaborazioni grafiche per:
Studi professionali Privati Enti pubblici
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo Ricostruzione della chiesa di Santa Maria Paganica
L’Aquila anno 2012 Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. L.gs. 22.01.2004 n. 42
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MaN progetti
Arch. Marco Niciforo Esperto in restauro di beni culturali
Descrizione del bene
La chiesa di Santa Maria Paganica (Santa Maria a Paganica o Santa Maria di Paganica) è un edificio religioso dell’Aquila e deve il suo nome al borgo di Paganica, ora frazione, i cui abitanti contribuirono alla fondazione della città nel XIII secolo. Per la sua importanza è considerata chiesa Capoquarto ed estende il suo nome al rione storico in cui è situata (quarto di santa Maria). È rimasta gravemente danneggiata dal recente terremoto del 6 Aprile 2009 che ha completamente squarciato l’edificio provocando il crollo dell’abside e dell’intera copertura. L’edificio è situato in pieno centro storico, nell’omonima piazza, in uno dei punti più elevati della città e circondata da edifici di pregio quali Palazzo Ardinghelli, Palazzo Carli Benedetti e le case natali di Buccio di Ranallo e Iacopo da Notar Nanni; è inoltre posto rialzato da terra. La sua edificazione viene fatta risalire ai primissimi anni del XIV secolo, ma la chiesa è stata nel tempo sottoposta a numerosi restauri, soprattutto in seguito ad eventi tellurici, tra cui è doveroso ricordare il distruttivo terremoto del 1703. La facciata principale, rivolta su Via Paganica, è caratterizzata da una balconata a due rampe laterali ed è una delle poche parti sopravvissute al terremoto del 1703: si
Sapienza
Università di Roma Prof. Ing. Giorgio Monti Ordinario di tecnica delle costruzioni presenta scandita orizzontalmente in tre parti, di cui le prime due rivestita con pietra calcarea mentre l’ultima è caratterizzata da pietrame faccia a vista. In asse con il portale sono un piccolo rosone ed una finestra quadrangolare. Al lato della chiesa, alla destra della facciata prin-
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cipale, si staglia una possente torre campanaria che in precedenza aveva la funzione di avamposto militare; riadattata alle esigenze religiose, la torre è stata successivamente mozzata per ordine del Principe d’Orange nel 1529 e le sue pietre hanno contribuito alla costruzione del Forte spagnolo, poco distante. La chiesa è inoltre caratterizzata da imponenti contrafforti posti al lato della navata principale, aggiunti in seguito ai crolli del terremoto del 1703. L’interno, settecentesco, presenta un’imponente navata con cappelle laterali, realizzate tra il XV e il XVII secolo e modificate dopo il 1703. La zona presbiteriale, sopraelevata nel tardo settecento, è caratterizzata da un grande transetto cupolato e un abside semicircolare. Precedentemente al crollo del 2009, sul soffitto erano ammirabili alcuni dipinti ad opera di Carlo Patrignani.
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Aspetti dimensionali
Il corpo principale dell’aggregato è costituito dalla chiesa e impegna una superficie di circa mq. 1.480, con altezze medie di circa m. 11,00 per le navate laterali e m. 21,00 per la navata centrale, oltre l’area impegnata dalla cupola che raggiunge un’altezza media di circa m. 26, l’intera superficie è adibita al culto, il campanile ha una superficie in pianta di mq. 90 con un’altezza media di circa m. 23. La sagrestia, posta lungo il prospetto sud della superficie di circa mq. 100 ha un’altezza media di m. 7,00. Le residenze sono costituito da tre unità strutturalmente unitarie anche rispetto alla chiesa. A sud un immobile costituito da due elevazioni fuori terra della superficie di mq 98 per piano e un’altezza complessiva di m. 7.20, a nord-est e sud-est due immobili costituiti da tre elevazioni fuori terra della superficie rispettivamente di mq. 51 per piano e mq. 63 per piano, con altezza interpiano pari a m. 3,00. L’intero complesso edilizio costituito dalle quattro unità immobiliari descritte occupa una superficie a terra di circa mq. 1.800. La superficie lorda complessiva è di circa mq. 2.650.
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Rilievo del danno
I principali danni rilevati consistono nel collasso della cupola, dell’arco trionfale e dell’arco longitudinale nel braccio nord a seguito del crollo del sottostante pilastro posto all’intersezione tra la nave e il transetto. Crolli diffusi negli invasi settentrionali con particolare concentrazione nella zona alta del piedicroce relativamente a pilastri, archi longitudinali e alle volte delle due cappelle laterali sinistre verso il transetto, cui si somma il collasso della volta del braccio settentrionale. Crollo totale della copertura della nave centrale e dell’ala nord del transetto. Collasso della parete sud della nave centrale sopra la trabeazione. Danni diffusi, con lesioni profonde e crolli distribuiti, all’intero corpo di fabbrica sia nell’apparecchiatura strutturale che decorativa con particolare concentrazione nella zona d’ingresso.
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Pianta
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Sezione longitudinale
Prospetto est
Prospetto nord
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Sezione trasversale
Prospetto ovest
Prospetto sud
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo Restauro della chiesa di San Felice Martire
Poggio Picense (AQ) anno 2012 Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. L.Gs. 22 gennaio 2004 N. 42
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MaN progetti
Arch. Marco Niciforo Esperto in restauro di beni culturali
RELAZIONE STORICO - ARCHITETTONICA
La fondazione della chiesa di San Felice a Poggio Picenze non trova ad oggi una datazione certa, probabilmente a causa dell’iniziale affiliazione al titolo di San Salvatore, antico Patrono del paese, nonché per l’esigua consistenza di fonti archivistiche e bibliografiche che ne descrivano la facies architettonica nei primi secoli della diffusione in quest’area del culto del Santo. Le prime notizie sulla chiesa risalgono al 1493, anno in cui in un Instrumento notarile, compare per la prima volta San Felice all’interno del Capitolo di S. Felice e S. Salvatore. Inoltre possiamo escludere che la chiesa di S. Felice esistesse prima del 1327, anno in cui nell’Inventarium del Vescovo aquilano Filippo Delci, vengono censite per il territorio di Poggio Picenze solo le chiese di S. Salvatore e di S. Pietro. L’Antinori, nella sua Corografia, riporta notizie sulla chiesa di San Salvatore ascrivibili al primo decennio del XV secolo e al 1444, ma non cita il titolo di San Felice. Queste informazioni, seppur esigue rispetto agli avvenimenti storici di quegli anni, potrebbero far supporre che il periodo in cui si affermò il culto di San Felice a Poggio Picenze, e venne quin-
Sapienza
Università di Roma Prof. Ing. Giorgio Monti Ordinario di tecnica delle costruzioni di edificato un tempio per custodirne le reliquie, si possa confinare tra il 1444 e il 1493. Un’altra riflessione potrebbe farsi in merito al forte terremoto che danneggiò gravemente le costruzioni del paese il 26 novembre 1461 e che potrebbe aver dato l’impulso per l’edificazione di un nuovo edificio di culto negli anni che seguirono. Il Morelli, nell’affrontare la questione del doppio titolo, individua nei primi anni del XVII secolo il momento in cui compare per la prima volta il nome di S. Felice non abbinato a quello di S. Salvatore e nei secoli successivi sarà sempre più raro l’accostamento dei due nomi nei documenti. Del periodo che intercorse fra l’incerta
fondazione della chiesa di S. Felice e il terremoto che si abbatté sul paese nel 1762, distruggendo e danneggiando gran parte del costruito, inclusa la chiesa, non si hanno molte notizie se non quelle inerenti la vivace attività delle Confraternite e le donazioni della popolazione e delle famiglie nobili. Alla fine del XV secolo, inizi del XVI, si fa risalire l’altare del Rosario, dell’omonima Confraternita, ubicato tuttora nella seconda cappella a destra. L’opera, probabilmente di artefice abruzzese, rappresenta i Misteri del Rosario scolpiti a bassorilievo su quindici formelle in legno, che incorniciano l’edicola con colonnine che racchiude il simulacro
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della Vergine. L’apparato pittorico della volta della chiesa è invece di fattura più recente, risalente al 1908 ad opera di Carlo Patrignani; fra tutti i dipinti il Morelli definisce di “composta bellezza” quello della Madonna degli Angeli che sovrasta l’Altare Maggiore, fortemente danneggiato dal sisma del 2009. Per quanto riguarda la compagine strutturale ed architettonica della chiesa il Morelli riferisce di lavori di restauro operati sulla torre campanaria nel 1667 e poi nel 1675, probabilmente di piccola entità vista la distinzione con i restauri “in grande stile” del 1748 per i quali si adduce la testimonianza di una convenzione tra la Chiesa e l’Università . Alcuni lavori di restauro che si realizzarono sulla chiesa di cui si ha notizia, si riferiscono ad un arco temporale di circa cinquant’anni a partire dal 1818 ed interessarono la cupola, l’altare maggiore e tutta l’area presbiteriale, l’abside, la Sacrestia e l’Oratorio dell’Addolorata. Documenti datati 1847, 1848 e 1857 testimoniano le richieste e le concessioni di denaro che furono fatte per il restauro della chiesa. I fautori del rinnovamento della chiesa, che probabilmente fu più paragonabile ad una ricostruzione che ad un restauro, furono l’architetto Bernasconi e l’ingegner Vastarini-Cresi ma non si ha notizia delle opere effettivamente realizzate. A Luigi Filippi, nipote del primo arcivescovo
dell’Aquila, viene attribuita la facciata del 1870 in pietra bianca squadrata e la rifinitura dello spazio interno. Un altro evento sismico, con epicentro nella Marsica, colpì il centro urbano di Poggio Picenze nel 1915, danneggiando gravemente la chiesa. I restauri e le riparazioni, ascrivibili al 1924 interessarono la cupola, le volte laterali del transetto che furono abbattute e ricostruite, la sacrestia e l’Oratorio dell’Addolorata dove è simbolicamente esposta un’iscrizione documentaria che riporta: DIE XIII JANUARII MCMXV IMMANI TERREMOTU DIRUTA FIDELIUM PIETATI RESTlTUTA EST D. MCMXXVI. In quegli anni fu poi riparata la sommità del campanile e revisionato il sistema di copertura dell’intero edificio, nonché fu arricchita la chiesa con una balaustra e un organo di moderna fattura ancora presenti nella fabbrica attuale, come anche il Fonte battesimale, commistione di una preesistente base lapidea con un’aggiunta moderna. Sempre risalente al XX secolo è la casa parrocchiale addossata a sud al corpo della chiesa e con esso comunicante tramite una porta aperta verso la seconda cappella a destra, quella del Rosario. Le notizie dedotte dalle fonti documentarie inerenti la storia costruttiva della
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chiesa, facendo riferimento in particolare al periodo successivo al terremoto del 1762, unitamente all’analisi dell’attuale configurazione strutturale e formale della fabbrica, porterebbero a pensare ad un rinnovamento sostanziale dell’edificio, operato forse sull’onda delle trasformazioni architettoniche che in quel periodo, e nel secolo precedente, animarono il territorio abruzzese, spinte anche dalle distruzioni provocate dai forti terremoti del ‘700. La facies attuale della chiesa di San Felice, ancora perfettamente leggibile dopo i danneggiamenti dovuti al sisma del 2009 è, in effetti, quella di una chiesa a impianto neo-cinquecentesco di chiara derivazione romana. Le connotazioni tipiche del Barocco abruzzese, ancora presenti nella realizzazione di edifici religiosi nel XIX secolo, particolarmente quello influenzato dalla scuola romana operante nel territorio aquilano, possono ritrovarsi tanto nell’impianto planimetrico, quanto nelle decorazioni interne e nella facciata. In particolare nella pianta della chiesa di S. Felice è possibile leggere alcune variazioni dell’impianto gesuitico tipico, presentandosi a tre navate longitudinali in luogo dell’unica navata con cappelle, tuttavia gli elementi comuni sono numerosi.L’edificio presenta una pianta a croce latina, con navata centrale volta-
ta a botte lunettata, affiancata da due navatelle laterali con tre campate sovrastate da calotte ovali, transetto non denunciato all’esterno, cupola chiusa esternamente da un tiburio circolare e le cellule delle navate laterali che continuano oltre il transetto ai lati del presbiterio. La chiesa parrocchiale di Poggio Picenze presenta le superfici della navata centrale ritmate da archi a tutto sesto incorniciati da lesene binate in corrispondenza delle tre campate delle navate laterali e lesene ribattute dello stesso stile corinzio nei pilastri che sorreggono la cupola e nell’abside. Al di sopra dei capitelli corre un architrave continuo modanato che abbraccia tutto il perimetro della navata, del transetto e dell’abside, sovrastato a sua volta da una trabeazione dipinta a finto marmo e da una cornice su cui si impostano le nervature delle volte. Le lesene, tutte decorate in finto marmo di tonalità rosso cupo, nella navata centrale e nella porzione occidentale del transetto sono realizzate in pietra squadrata, mentre quelle dell’abside e dei pilastri più prossimi al presbiterio sono realizzate in mattoni. La volta a botte della navata centrale, realizzata in mattoni posti di costa, è arricchita da sei lunette simmetriche che incorniciano altrettante apertu-
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re perfettamente in asse con gli arconi sottostanti. Le volte delle navate laterali, a calotta ovale su pennacchi, sono anch’esse realizzate con mattoni posti di costa, mentre le volte del transetto, della zona presbiteriale e delle due cellule simmetriche ad essa affiancate sono realizzate in mattoni posti in folio, come il catino absidale. La differenziazione delle tecniche costruttive della porzione più orientale dell’edificio, tanto per le volte quanto per le lesene, è in linea con i restauri ottocenteschi riportati nelle fonti bibliografiche. La cupola, che imposta su pennacchi sferici affrescati, è realizzata con una centinatura lignea e stuoie di canne e gesso ed è sovrastata da una lanterna ottagonale con quattro aperture simmetriche. L’apparato decorativo delle navate laterali è realizzato con minor accuratezza rispetto alla navata centrale e al transetto, le lesene addossate ai pilastroni centrali e ai muri esterni da cui partono gli archi su cui impostano le volte, hanno capitelli con modanature poco pronunciate, rifinite a tinta neutra al contrario delle lesene della navata. L’intradosso degli archi a tutto sesto della navata centrale, come quelli che incorniciano gli altari nelle cappelle, è decorato con motivi geometrici dalle linee morbide e presenta in chiave una decorazione a
rosetta che varia nella composizione dei petali, probabilmente in base all’enfasi che si voleva dare alle diverse campate. Una particolarità risiede nel fatto che la rosetta che decora l’arco sull’altare di San Giovanni risulta interrotta perché coperta dal muro di tamponamento dell’arco. Questo dettaglio, insieme alla presenza di un inspessimento posticcio della parete esterna retrostante l’altare (annoverato tra gli elementi più antichi della chiesa) potrebbe far pensare a un adattamento della cappella per ricollocare l’altare in un momento successivo alla realizzazione delle strutture. Esternamente il complesso si presenta maestoso e articolato. L’impianto planimetrico a croce latina viene esaltato dalla differenziazione delle quote altimetriche nell’elevato. I volumi della navata centrale, del transetto e dell’abside si elevano rispetto alle due navate laterali e ai corpi di fabbrica della sagrestia e dell’Oratorio. In corrispondenza delle navatelle tre contrafforti per lato fiancheggiano la muratura del corpo centrale più elevato, in asse con le murature portanti sottostanti. La facciata posteriore, prospiciente il cimitero comunale, si presenta compatta con il solo corpo dell’abside che si eleva sui volumi laterali. Sfruttando il dislivello del terreno sono stati realiz-
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zati una serie di ambienti seminterrati, attualmente a servizio del cimitero, al di sotto dell’area orientale dell’edificio. La tessitura muraria rilevabile esternamente sul transetto e su tutti i corpi di fabbrica a est di esso si presenta pressoché omogenea, presentando le medesime linee di giacitura delle buche pontaie e pezzatura simile degli elementi lapidei, a validare le notizie storiche che descrivono quest’area dell’edificio soggetta a organiche operazioni di restauro e riparazione. Il campanile che si erge a sinistra della facciata della chiesa si sviluppa per quattro ordini rastremati in altezza, marcati da cornici con modanatura a toro. È possibile accedere alla struttura attraverso un’apertura voltata situata all’interno della prima campata a sinistra della chiesa. Le murature, che presentano dimensioni notevoli al piano terra e si rastremano verso l’alto, esternamente sono rivestite con conci di pietra squadrata mentre all’interno è evidente la muratura in bozze lapidee che le costituisce. Dall’interno sono inoltre visibili una serie di aperture, denunciate sulle facciate da feritoie rettangolari e nel prospetto nord da una cannoniera con feritoia. Una scala a chiocciola, realizzata con gradini monolitici di pietra calcarea che si susseguono attorno al fulcro cen-
trale, conduce all’ultimo livello della torre danneggiato dal sisma 2009. Al primo livello, sulla facciata ovest, sono visibili due date incise nella pietra, 1661 e 1667, l’una fra le due lapidi commemorative con affiancato un simbolo con tre colli stilizzati, e l’altra nella parte più bassa della facciata, probabilmente risalenti a due interventi di restauro effettuati sul campanile.
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La facciata si sviluppa su due ordini, rimarcando la differenziazione altimetrica della navata centrale e delle navatelle. Quattro lesene doriche scandiscono i primi due livelli. Al pian terreno il portale centrale è incorniciato da una mostra in pietra con due lesene, decorate da tre guttae, che ribattono una cornice più interna. Un articolato tim-
Pianta livello 0
pano ad arco spezzato sorretto da due mensoloni aggetta rispetto all’arco retrostante in cui la decorazione enfatizza la simmetria della composizione. Due portali laterali, di minori dimensioni e dalle decorazioni più sobrie nonostante venga riproposto il timpano ad arco spezzato, segnano l’ingresso alle navatelle. Al di sopra degli accessi laterali due finestre
in asse arricchiscono il secondo livello con le loro cornici modanate e i timpani triangolari. Un fregio non decorato, delimitato dalla semplice cornice modanata dell’architrave che corona i capitelli dorici e da un cornicione fortemente aggettante nella parte superiore, segna il passaggio al secondo ordine della facciata. La campata centrale si eleva a proseguire quella sottostante, questa volta con lesene ioniche su basi slanciate da una cimasa, che prosegue abbracciando tutta la facciata, e dadi che enfatizzano la prosecuzione delle lesene sottostanti. Un’apertura, con balaustra e timpano
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ad arco, ripropone i motivi decorativi del portale della navata, di cui conserva la centralità rispetto alla simmetria dell’intera facciata. L’architrave e il fregio al di sopra dei capitelli sorreggono un timpano triangolare modanato. Due volute raccordano l’ordine superiore a quello dei due livelli inferiori. La facciata, interamente rivestita di conci lapidei squadrati lavorati a gradina, mostra i caratteri tipici dell’architettura neo-cinquecentesca di impronta romana e la datazione che ne ascrive la realizzazione alla fine del XIX secolo, a cura dell’architetto Luigi Filippi, spiegherebbe la sobrietà dell’apparato decorativo.
Prospetto ovest
Sezione b-b’
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo Restauro chiesa dell’Addolorata
L’ Aquila anno 2011 Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42
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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE
La costruzione della chiesa dell’Addolorata risale al XVII secolo, e la stessa divenne sin da subito la sede della Confraternita dei Sette Dolori. La struttura della chiesa è del tipo in muratura portante ed i solai sono in legno e voltine. Architettonicamente l’edificio si compone di un grande ambiente destinato al culto costituito da un’unica navata. Nella parte est si trova il coro reso comunicante con gli spazi liturgici per mezzo di un’apertura posta nelle vicinanze dell’ingresso principale. Sempre a piano terra, nella parte retrostante all’altare, si individua lo spazio destinato a sagrestia e uffici. Tutti questi ambienti sopra descritti sono finemente decorati con affreschi e stucchi sia sulle pareti che sul soffitto. Infine, da un ingresso sul prospetto principale si accede alla casa canonica posta al primo piano, residenza del sacerdote. La scala posta all’interno di una corte mette in comunicazione i due livelli ed è sormontata da una volta a botte. L’intero complesso edilizio occupa una superficie a terra di mq. 700, di cui mq. 500 adibiti al culto con altezza di circa m. 8,00 ed i restanti mq. 200 destinati alla sagrestia ed agli uffici con altezza m. 4,50. Al primo piano è ubicata la casa ca-
nonica che si estende per una superficie coperta di mq. 200 con altezza pari a m. 3,50. La superficie lorda complessiva è di circa mq. 900.
ANALISI DEI MATERIALI
Prospetti esterni Rivestimenti lapidei: mostre, soglie e stipiti in pietra bianca. Intonaci: a base di calce, di granulometria media e di colore rosa antico. Infissi: in legno massello di castagno. Copertura: coppi in argilla di colore rosso. Ambienti interni Rivestimenti lapidei: pietra bianca e marmi colorati su pareti altare e paraste. Intonaci e pitture: intonaci tradizionali e pitture. Infissi: in legno massello di castagno. Decori: affreschi e decori in stucco sulle pareti e sui soffitti.
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Pavimenti: marmo e pietra locale, al piano terra; cotto e graniglia di marmo al piano superiore. Arredi: panche dei fedeli e sedute de coristi in legno; lampadari a sospensione in vetro decorato.
INTERVENTO PROPOSTO
Da un esame dello stato del danno del manufatto in oggetto, l’intervento proposto prevede il restauro e il risanamento conservativo dello stesso, evidenziando il riutilizzo dei materiali esistenti come i pavimenti e i decori. Strutturalmente, il progetto prevede il recupero funzionale del complesso edilizio attraverso opere di restauro e di miglioramento sismico. Si elencano sinteticamente le principali lavorazioni coerenti con l’intervento in esame: • allargamento della sezione di fondazione e realizzazione della stessa in muratura armata; • collegamenti intermedi attraverso barre in acciaio dywidag; • cordoli sommitali di collegamento in muratura armata; • consolidamento delle pareti con iniezioni di calce e pozzolana. Particolare attenzione sarà posta al recupero degli stucchi, dei decori e degli arredi e al restauro degli affreschi esistenti.
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Prospetto est
Sezione A-A’
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo Restauro chiesa della Madonna Fore
L’Aquila anno 2011 Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42
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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE
L’edificio, destinato a luogo di culto e conosciuto come la chiesa della Madonna Fore, è stato ultimato nel XVIII secolo. La parte più antica è costituita da un piccolo vano con abside concava e volte a botte, risalente al XIV secolo. La parete sud separa la cripta dall’area presbiteriale dell’aula liturgica alla quale si accede attraverso una porta interna posta tra i due locali. Al piano rialzato si trovano tre locali di servizio utilizzati dalla Confraternita per l’accoglienza dei fedeli. La chiesa della Madonna Fore è localizzata in una zona ad altissimo pregio ambientale, ad una quota di 900 m. di altezza e rappresenta un importante luogo di aggregazione dei fedeli. Sull’altare maggiore, prima dell’evento sismico, si trovava il dipinto raffigurante la Madonna dei Sette Dolori, opera in olio su tela dell’autore veneziano Vincenzo Damini risalente al 1749. Di forma rettangolare regolare, strutturalmente unitario, si sviluppa su due livelli fuori terra ed assume la tipologia del fabbricato adibito al culto. Al piano terra sono presenti due locali che ospitano l’aula liturgica con una superficie coperta estesa circa mq. 140 e la cripta con gli spazi annessi di mq. 95. Al piano primo, a cui si accede sia dall’interno con una scala in ferro
posta nella cripta che dall’esterno attraverso una porta posta sul prospetto nord, si individuano tre locali destinati a cucina, saletta e sala pranzo ed un tempo era la dimora di un eremita. Strutturalmente si riconosce, mediante esame visivo, una tipologia costruttiva che utilizza lo schema delle murature portanti con pietra in blocchi squadrati, disposte sia in senso longitudinale che trasversale, poggianti su fondazioni anch’esse in muratura. Lo spessore delle murature è mediamente di cm. 70 e la copertura è realizzata a falde inclinate con soprastante tegolato. Le capriate in legno che sostengono le orditure minori ed il tavolato sono visibili da un’apertura il cui accesso avviene dal livello superiore in corrispondenza della parete di chiusura della zona presbiteriale. Il cordolo sommitale di coronamento rende solidali tutti gli elementi lignei strutturali. Si evidenziano pensiline sporgenti rispetto alla sagoma delle dimensioni di circa cm. 50 con costituite da mensole in legno (zampini) e sovrastante tavolato con tegole. Il solaio interpiano tra la cripta del p.t. ed i vani a servizio del p.1° si poggia sulla volta a botte in muratura. Il complesso edilizio è dotato degli impianti elettrico ed idrico che, da esame visivo, non appaiono a norma. L’alimentazione della linea elettrica è autonoma ed avviene attraverso l’utilizzo di un gruppo elettrogeno.
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DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTI
L’edificio è stato recentemente danneggiato dagli eventi sismici del 6 aprile 2009 rendendolo temporaneamente inagibile. Nel particolare si evidenziano: a) danni da sisma su elementi strutturali • lesioni isolate e/o passanti in corrispondenza del timpano sul prospetto principale; • lesioni isolate e/o passanti lungo le pareti laterali di prospetto; • piano inclinato di copertura con danni al manto di tegole ed al sistema di impermeabilizzazione; b) danni da sisma su elementi non strutturali • lesioni in corrispondenza delle canne fumarie; • lesioni ai due comignoli sul tetto; • lesioni isolate e/o diffuse su intonaci interni ed esterni.
INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTO
Le opere da realizzare sono mirate al recupero funzionale del complesso edilizio e a rimuovere l’inagibilità parziale. Gli interventi di recupero prevedono: - impermeabilizzazione del tetto con sostituzione del manto di tegole, del tavolato e delle travi in legno; - sarcitura delle lesioni sulle murature por-
tanti con intervento di “cuci e scuci” con mattoni pieni; - realizzazione di trincea areata lungo le pareti dei prospetti est ed ovest per limitare i fenomeni della risalita di umidità; - inserimento di barre diwydag diam. mm. 32 opportunamente ancorate alle piastre in sostituzione delle sistema di catene esistente; - sostituzione degli infissi esistenti con infissi in legno; - sostituzione della pavimentazione esistente in monocottura del piano terra (aula e cripta) con pavimentazione in materiale lapideo di colore chiaro; - sostituzione degli elementi in legno del solaio in legno; - recupero del parapetto in legno con intarsi e decori della cantoria; - recupero del soffitto a cassettoni con inserimento delle parti mancanti della stessa natura, disegno, colore e tipologia; - pulitura di tutte le superfici lapidee a vista; - riprese e rimozione d’intonaco esterno ed interno; - preparazione delle pareti per intonacatura interna ed esterna; - strato di finitura colorata per esterni con intonaci di colore chiaro, a base di calce; - tinteggiatura delle pareti interne;
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- realizzazione di un bagno all’interno dei locali a servizio del piano primo; - realizzazione dell’impianto elettrico ed igienico – sanitario; - illuminazione degli spazi esterni adiacenti alla chiesa.
Prospetto sud
Pianta
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo
Ricostruzione di complesso residenziale Cascina Prima Esito di agibilitĂ B-E
L’Aquila anno 2010
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RELAZIONE DESCRITTIVA DELLA STRUTTURA
L’edificio ricade all’interno del territorio individuato dall’insieme dei 49 comuni elencati nel Decreto del Commissario di Governo per la Protezione Civile del 16.04.2009; • è realizzato con struttura portante a telai spaziali in cemento armato. Si evidenziano travi a sbalzo di circa m. 2,00 poste sui quattro lati del perimetro di ogni edificio; • i solai sono misti in latero-cemento con pignatte da cm. 16 e caldana di cm. 4 NON ARMATA; • le fondazioni sono costituite da travi rovesce. Le indagini in sito con georadar hanno evidenziato: - che l’altezza delle travi è di circa cm. 80 armate con 3+3 ferri del diametro di mm. 12 e staffe del diametro di mm. 6 ogni 25/30 cm.; - che i collegamenti tra le travi non intercettano la base dei pilastri; - che i getti del cls non sono casserati; - che il piano di appoggio delle fondazioni è costituito da terra; - che il calcestruzzo, da analisi eseguite in laboratorio, è di scadenti caratteristiche con valori tra 100 e 150 kg./cmq;
• le coperture sono realizzate con solai in cemento armato con falde inclinate. Si evidenziano pensiline sporgenti rispetto alla sagoma di circa m. 1,20. • l’intero complesso è costituito da sei elevazioni fuori terra compreso il piano seminterrato destinato ai box auto e fa parte di una schiera di quattro costruzioni con ingresso da via G. Di Vincenzo ai civici 35-37-39-41. Le costruzioni sono simili per altezza, destinazione e tipologia e presentano un giunto alle strutture verticali di cm. 5.
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RELAZIONE SULLO STATO DEL DANNO DA SISMA
a) qualificazione e descrizione del danno da sisma su elementi strutturali • lesioni passanti su nodi trave pilastro • distacco di copriferro delle armature • lesioni al solaio inclinato della scala in corrispondenza dell’ancoraggio con la trave di appoggio finale ed in mezzeria della rampa • deformazioni di solai lesione del solaio inclinato della scala b) qualificazione e descrizione del danno da sisma su elementi non strutturali
• cedimento delle pareti di tamponamento dei box auto del piano seminterrato e conseguente distacco dall’intradosso della trave con misura variabile da cm. 1 a cm. 4 • lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o a croce su pareti divisorie interne • lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o a croce su pareti divisorie tra unità immobiliari • lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o a croce su pareti di tamponamento esterno • lesioni su pareti in corrispondenza di architrave • lesioni su pareti in corrispondenza di incrocio trave-parete
• lesioni isolate e/o diffuse su incroci di pareti divisorie interne • lesioni in corrispondenza di canne fumarie • lesioni diffuse ai comignoli • lesioni diffuse passanti al divisorio esterno in corrispondenza del giunto strutturale
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Pianta
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo Ricostruzione di edificio residenziale Il Girasole Esito di agibilitĂ E
L’Aquila anno 2010
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CARATTERISTICHE DELL’OPERA
base ad un rilievo ex-novo completo. DETTAGLI COSTRUTTIVI I dettagli costruttivi sono noti da una estesa verifica in-situ PROPRIETÀ DEI MATERIALI Le proprietà dei materiali sono disponibili mediante estese verifiche in situ. In base ai dati raccolti, possiamo valutare un livello di conoscenza adeguata LC2 per il quale, in base alla tabella C8A.1.2 della Circolare applicativa delle NTC08, n. 617 del 2 febbraio 2009, possiamo utilizzare qualsiasi metodo di analisi applicando un fattore di confidenza FC=1.20
VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI CONOSCENZA
ANALISI DELLO STATO DI FATTO
L’edificio in oggetto ha una superficie complessiva in pianta di circa 260 mq. ed è costituito da n. 8 unità abitative di proprietà privata (due per piano per quattro piani), n. 8 garages ed n. 8 cantine a piano terra di pertinenza degli appartamenti stessi. È costituito da cinque elevazioni fuori terra e non si evidenziano giunti di alcuna natura. La struttura portante è realizzata con telai spaziali in cemento armato su pianta irregolare.
Per la valutazione del fattore di confidenza e di conseguenza per la scelta del tipo di analisi, bisogna individuare il livello di conoscenza. Si è quindi proceduto a delle indagini strutturali i cui risultati si trovano tra gli allegati al progetto e precisamente: Indagini strutturali – prove sui materiali Indagini strutturali – indagini GPR Indagini strutturali – indagini dirette Gli aspetti che definiscono i livelli di conoscenza sono: - Geometria - Dettagli strutturali - Materiali GEOMETRIA La geometria della struttura è nota in
Le strutture di fondazione ed il loro posizionamento, sono stati individuati a mezzo della tecnologia georadar ed a mezzo di indagini dirette così come si evince dai su richiamati allegati: “Indagini strutturali – indagini GPR” e “Indagini strutturali – indagini dirette”. In particolare, per quanto riguarda il loro posizionamento, sono state eseguite scansioni sulla pavimentazione del piano terra dell’edificio per intercettare le eventuali travi di collegamento delle strutture di fondazione. Invece la loro geometria è stata rilevata direttamente in-situ mediante scavo dal quale è emerso come le fondazioni si attestano a circa 120,00 cm dal piano di campagna ed hanno una sezione rettan-
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golare di cm 40 x cm 90. I ferri d’armatura e le prove sul calcestruzzo nelle strutture si evincono dall’allegato “Indagini strutturali – prove sui materiali” In particolare, il rilievo dei ferri d’armatura è stata effettuata mediante il sistema Ferroscan PS 20, che permette di determinare la profondità ed il diametro dei ferri; Il ferro presente è del tipo FeB 44 K con le seguenti caratteristiche meccaniche: - Tensione caratteristica a snervamento - Tensione caratteristica a rottura - Modulo elastico dell’acciaio Per l’intera struttura, sono stati prelevati delle carote e si è quindi condotta una prova di compressione; il numero di carotaggi è tale da rientrare nell’ambito delle Verifiche Estese così come definite nella tabella C8A.1.3a della Circolare applicativa delle NTC08, n. 617 del 2 febbraio 2009 Dall’analisi dei risultati delle prove di schiacciamento emerge che la resistenza caratteristica del calcestruzzo può essere ricondotta, senza apprezzabili errori, ad un valore di RcK = 300 Kg/cmq al quale corrisponde, in base alle N.T.C. 2009, una classe di calcestruzzo C25/30. Gli orizzontamenti sono costituiti da solai in latero cemento dello spessore complessivo di cm 20 (16+4) ad eccezione degli elementi di copertura per i quali
≥430 MPa ≥540 MPa 210000MPa
(≥4300 Kg/cm2) (≥5400 Kg/cm2) (2100000 Kg/cm2)
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Sezione
sono stati utilizzate delle lastre piene in c.a. anch’esse dello spessore di cm 20. Ovviamente al livello di ciascun piano è stata individuata la tessitura dei solai. La scala è costituita da soletta rampante per due tratti ed a sbalzo su trave a ginocchio sull’altro tratto. La struttura esistente è riportata nella allegata tavola “Tav. STR 1 Stato di fatto – impalcati”
VALUTAZIONE DELLO STATO FINALE
Gli interventi da realizzare sono stati pensati per risolvere tutti i problemi che emergono dall’analisi dello stato di fatto. Innanzi tutto si è proceduto ad un allargamento della fondazione sì da aversi, complessivamente, una sezione a T rovescia, con base di 150 cm ed altezza immutata pari a 90 cm; questo si ottiene solidarizzando alla fondazione esistente dei cordoli in c.a. aventi dimensione di 55 cm di base e 50 cm di altezza. È prevista la realizzazione di nuove travi di fondazione in corrispondenza di alcuni setti in cls.; dette travi avranno la sezione a T rovescia avente larghezza alla base di 150 cm ed altezza di 90 cm. e saranno armate con ferri longitudinali del diametro di 16 mm. e staffe del diametro di 8 mm ogni 20 cm.
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In prossimità delle zone critiche, sia per le fondazioni esistenti che per quelle nuove, è previsto il raffittimento dei ferri così come disposto dalla N.T.C. 2008 al punto 7.4.6.2.1. Al fine di conferire maggiore rigidezza in direzione trasversale, sono stati introdotti all’interno del telaio dei setti in c.a. che partono dalla fondazione ed arrivano fino al 5 livello, i quali verranno resi solidali alla struttura esistenze, sia orizzontalmente che verticalmente, mediante ancoraggio con acciaio Nel particolare dette pareti in c.a.,ci permettono di raggiungere l’ulteriore scopo dell’eliminazione dell’errore progettuale delle travi portanti in falso. Si è infine ricostruito tutto il vano scala, che sarà costituito da soletta a sbalzo su setti in c.a. allineati ai pilastri. Per la valutazione della struttura adeguata si è condotto una analisi statica non lineare (Pushover). Sono stati considerati le otto combinazioni ed ottiniamo una PGA=0.203 con un grado di adeguamento pari a circa il 78%.
Prospetto nord
Pianta piano primo
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo
Riparazione e rafforzamento locale di edificio residenziale Pettino Esito di agibilitĂ E
L’Aquila anno 2010
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RELAZIONE SULLO STATO DEL DANNO DA SISMA
L’edificio ricade all’interno del territorio individuato dall’insieme dei 49 comuni elencati nel Decreto del Commissario di Governo per la Protezione Civile del 16.04.2009. Da un esame visivo si evidenzia che il sisma ha prodotto danni maggiori ai piani seminterrato, terra, primo e secondo e di minore entità ai piani terzo e quarto. Nel particolare, risultano danneggiate tutte le partizioni interne ed i tamponamenti a contatto con le strutture in c.a., il vano scala, gli involucri in muratura delle canne fumarie, parte degli impianti e le opere di finitura. a) qualificazione e descrizione del danno da sisma su elementi strutturali dell’edificio • lesioni isolate e/o passanti su travi e pilastri • distacco di copriferro delle armature • lesioni al blocco scala b) qualificazione e descrizione del danno da sisma su elementi non strutturali dell’immobile • lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o a croce su pareti divisorie e di tamponamento ai piani seminterrato/terra/primo/secondo; • lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o a croce su pareti divisorie comuni e di tamponamento;
• lesioni su pareti in corrispondenza dell’architrave delle aperture esterne ed interne; • lesioni su pareti in corrispondenza degli incroci trave-parete; • lesioni isolate e/o diffuse su incroci di pareti divisorie interne; • lesioni in corrispondenza dei montanti delle canne fumarie;
RELAZIONE SUGLI INTERVENTI PREVISTI
a) natura ed idoneità degli interventi da eseguire per rimuovere lo stato di inagibilità. Gli Indirizzi per l’esecuzione degli interventi di cui all’ OPCM. n. 3790/2009 indicano al paragrafo 5 le diverse tipologie d’intervento ammesse a contributo per ripristinare le condizioni precedenti all’evento sismico. Tuttavia, ove il livello di sicurezza non raggiunga il 60% rispetto ad un edificio con adeguamento sismico, occorrerà eseguire interventi di miglioramento sismico volti ad assicurare un livello di sicurezza fino all’80% e comunque superiore al 60%. In ogni caso, prioritariamente, occorrerà eseguire tutte le opere necessarie per la riparazione dei danni provocati dal sisma ed inquadrati all’interno delle categorie classificate come A.1 - A.2 - A.3. Successivamente, se i lavori a cui assoggettare l’edificio saranno opere di miglioramento
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sismico piuttosto che di rafforzamento locale, si dovrà procedere con la progettazione di tutti quegli interventi da inquadrare nella categoria B.1. Nel caso che ci riguarda, avendo accertato che sull’unità è rilevabile un danno strutturale leggero su meno di 2/3 della struttura, l’assemblea dei condomini, dopo aver ascoltato le osservazioni del tecnico incaricato, ha deliberato di procedere alla redazione
del progetto esecutivo delle parti comuni proponendo unicamente lavori di riparazione e di rafforzamento sismico locale, disciplinati dall’Ordinanza 3779/2009 e con il limite di 250,00 Euro per mq. di superficie lorda. Gli interventi progettuali garantiranno comunque il ripristino dell’agibilità sismica dell’immobile. Elenco delle tipologie A degli Indirizzi per interventi ex OPCM 3779/2009 paragrafo 5 e descrizione degli inter-
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venti previsti in progetto. Gli indirizzi per l’esecuzione degli interventi di cui all’ OPCM n. 3779/2009 indicano, al paragrafo 5, le diverse tipologie d’intervento ammesse a contributo per ripristinare le condizioni precedenti all’evento sismico, con il conseguente raggiungimento dell’agibilità sismica. Di seguito si elencano le tipologie del paragrafo 5 tipologia A e gli interventi previsti in progetto:
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A.1 Riparazione di elementi non strutturali danneggiati e ripristino delle finiture A.2 Demolizione e ricostruzione di elementi non strutturali o strutturali secondari irrimediabilmente danneggiati o pericolanti, quali ad esempio, tamponature e tramezzature, cortine esterne, intonaci pesanti, camini, pensiline, cornicioni A.3 Riparazione degli impianti danneggiati, ai fini del ripristino della loro funzionalitĂ A.4 Riparazione locale di elementi strutturali
Prospetto sud
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Sedione
Pianta piano primo
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo Ricostruzione di un casolare Cascina De Amicis
L’Aquila anno 2011
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Dati generali dell’intervento
Il progetto in esame riguarda le opere di riparazione e miglioramento sismico dell’edificio ubicato a L’Aquila in contrada Fonte Mortale snc, costituito da due unità immobiliari destinate a civile abitazione e rimessa, rispettivamente censite in catasto al foglio 5 particella 1208 sub 6 cat. A/3 e foglio 5 particella 1208 sub 7 cat. C/6
Descrizione dello stato di fatto
Parte architettonica Si tratta di un manufatto di forma rettangolare irregolare, strutturalmente unitario, si sviluppa su tre livelli fuori terra ed assume la tipologia di un fabbricato civile adibito ad uso residenziale con annessa rimessa a piano terra. Dall’ingresso posto sul lato nord-est del fabbricato si accede al vano scala che collega i tre livelli dell’unità immobiliare. Sul lato ovest si sviluppa la rimessa con accesso dall’esterno. Parte strutturale Strutturalmente si riconosce una tipologia costruttiva che utilizza lo schema delle murature portanti con orizzontamenti piani in struttura in legnea e tavolato, ad esclusione di alcuni in cui si riscontrano volte in muratura. I solai inclinati delle coperture sono tut-
ti realizzati con struttura in travi di legno, tavolato e sovrastante manto di tegole. A mezzo di indagini indirette con metodologia GPR sono state effettuati esami a campione in pavimentazione al fine di rilevare la consistenza dei solai e delle fondazioni. L’esito degli esami ha rivelato che il piano di posa delle fondazioni si trova ad una profondità di cm. 50 dal piano di pavimento; non si rilevano allargamenti della sezione del muro in fondazione. Sono state inoltre eseguite indagini indirette sulle murature allo scopo di riconoscerne le caratteristiche meccaniche. Tali saggi consistono in indagini endoscopiche, penetometriche e sclerometriche delle malte. Dall’esito delle indagini indirette, di richiamo alla tabella C8A.2.1 e C8A.2.2 - Appendice C8A - Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 617/2009, si evince che siamo in presenza di muratura in pietrame disordinata (ciottoli, pietre erratiche ed irregolari) i cui valori dei parametri meccanici sono riportati nell’allegato “Rapporto di prova”. Parte impiantistica Il fabbricato è dotato di impianti elettrico, telefonico, citofonico e tv; l’impianto idrico-sanitario è costituito da tubazioni in ferro sottotraccia mentre i pezzi sanitari sono in porcellana. La residenza è servita dal gas.
Relazione sullo stato del danno da sisma a) qualificazione e descrizione sintetica del danno da sisma • lesioni isolate e/o passanti su pareti portanti • lesioni isolate e/o passanti in corrispondenza degli incroci murari • crollo parziale del vano posto al secondo piano; • crollo parziale di alcuni solai in legno;
Descrizione dello stato di progetto
Parte architettonica Il nuove edificio sarà realizzato mantenendo un ‘impianto di forma rettangolare regolare. Il manufatto sarà composto da tre elevazioni fuori terra con scala interna che mette in comunicazione i diversi livelli. La destinazione d’uso delle due unità non sarà modificata.
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Parte strutturale - l’edificio è costituito da tre elevazioni fuori terra e non sono previsti giunti di alcuna natura; - struttura portante: telai spaziali in cls del tipo C25/30; - fondazioni: a travi rovesce con sezione di cm. 60x60; - travi in elevazione in corrispondenza del solaio piano: dimensione di larghezza cm. 30 con altezza di cm. 45; - travi in elevazione in corrispondenza del solaio inclinato di copertura: dimensione di larghezza cm. 30 con altezza cm. 45; - pilastri: dimensione cm. 30 x cm. 70; - solaio piano con travi in legno lamellare (GL 24 – dim cm. 14xcm. 20 – interasse cm. 50) e soprastante tavolato dello spessore di cm. 4; - solaio inclinato con travi in legno lamellare (GL 24 – dim cm. 14xcm. 20 – interasse cm. 70) e soprastante tavolato dello spessore di cm. 4; - altezza di piano:
1° livello mt. 2,70 tra pavimento e sottotrave a lavoro finito; 2° livello mt. 2,70 sia nella parte tra pavimento e controsoffitto in gesso che nella parte tra pavimento a sottotrave a lavoro finito; 3° livello mt. 2,70 tra pavimento e sottotrave rilevata in corrispondenza della parte più bassa; - muro di sostegno a mensola in cls del tipo C25/30: • parete verticale altezza m. 4,50 e spessore cm. 30; • solettone di base interno, soggetto al peso della terra soprastante, di larghezza di m. 2,00 e spessore cm. 60; • solettone di base esterno di larghezza di m. 0,50 e spessore cm. 60. Interventi di sostituzione edilizia previsti in progetto Si elencano i lavori per la ricostruzione dell’edificio: - demolizione del fabbricato - scavi e rinterri - realizzazione di fondazioni, travi, pilastri e solai in c.a. - realizzazione muro di sostegno - pareti di tamponamento e divisorie - intonaci - impermeabilizzazione delle coperture - infissi esterni/interni - impianto elettrico - impianto idrico-sanitario
- impianto gas e termico centralizzato - impianto ascensore - sistemazione delle aree esterne Interventi di modifica previsti Le lievi modifiche dimensionali e/o di distribuzione degli spazi dell’edificio ricostruito rispetto al preesistente, sono dovute unicamente: - al miglioramento della funzionalità dell’immobile; - all’ottenimento della regolarità della maglia strutturale;
Conformità al regolamento edilizio
Per quanto riguarda le verifiche delle norme di competenza dell’Ufficio Tecnico (Ripartizione Interventi sul Territorio – Settore Viabilità e Autoparco) e del CO.GE.RI. si attesta che l’area oggetto di intervento è idoneamente servita dal-
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le fognature, dall’acquedotto comunale e da tutti gli altri servizi pubblici necessari per l’ottenimento delle certificazioni di abitabilità.Gli interventi di ricostruzione contenuti nel progetto allegato, sono conformi alle disposizioni previste dal Regolamento Edilizio Comunale.
Pianta
Conformità alle norme sanitarie
Lo smaltimento dei liquami provenienti dall’ insediamento civile in questione è assicurato da un adeguato impianto fognario collegato alla pubblica fognatura in aderenza alle disposizioni del Decreto Legislativo 11 maggio 1999 n. 152. La rete fognaria che insiste all’interno dell’area di proprietà del committente, sarà realizzata ex novo.
Conformità alle norme di sicurezza A) Normativa Sismica Il complesso edilizio è stato progettato in conformità alle “Norme tecniche delle costruzioni approvate con decreto del Ministro delle Infrastrutture del 14 Gennaio 2008 e della relativa circolare applicativa n. 617 del 2 Febbraio 2009”.
Sezione
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo
Miglioramento sismico di aggregato edilizio in centro storico
L’ Aquila, località San Marco di Preturo - anno 2011
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NOTIZIE STORICHE
Si tratta di un insieme di edifici realizzati in periodi diversi. Il nucleo più antico è riconducibile alla prima metà del 1900 mentre le ultime realizzazioni si possono datare intorno al 1960 1970. L’aggregato edilizio è quasi interamente destinato a civile abitazione. Si riscontrano parti residue di superfici adibite a deposito, magazzino e posto auto. L’area di sedime delle costruzioni ricade nel Comune dell’Aquila all’interno del centro storico della frazione di San Marco di Preturo.
RELAZIONE DESCRITTIVA DELLA STRUTTURA E DEGLI IMPIANTI
La costruzione è costituita da quattro elevazioni fuori terra. Il complesso edilizio è interamente realizzato con struttura portante in muratura; i solai sono realizzati con travetti in ferro ed hanno uno spessore medio di cm. 20; la base fondazionale poggia su elementi lapidei dello stesso spessore della muratura soprastante. Le coperture sono realizzate a falde inclinate con travi in legno, tavolato e tegolato. Si evidenziano pensiline sporgenti rispetto alla sagoma di dimensione variabile; L’area all’interno della quale ricade il complesso è dotata degli impianti elettrico, telefonico, citofonico e tv; L’impianto idrico-sanitario è costituito
da tubazioni in ferro sottotraccia mentre i pezzi sanitari sono in porcellana, mentre l’impianto del gas e termico, ove presente, si compone di caldaia murale collegata ai corpi scaldanti.
RELAZIONE SULLO STATO DEL DANNO DA SISMA
A seguito di un attento esame sullo stato del danno provocato dal sisma si evidenziano sugli elementi strutturali e non strutturali dell’edificio lesioni isolate e/o passanti su pareti portanti, lesioni orizzontali con disgregazione della muratura sommitale, lesioni inclinate in corrispondenza di discontinuità nella muratura e lesioni isolate e/o diffuse sul controsoffitto in gesso;
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RELAZIONE SUGLI INTERVENTI PREVISTI
Come evidenziato nelle Ordinanze Ministeriali di riferimento, ove il livello di sicurezza non raggiunga il 60% rispetto ad un edificio con adeguamento sismico, occorrerà eseguire interventi di miglioramento sismico volti ad assicurare un livello di sicurezza fino all’80% e comunque superiore al 60%. Inoltre, Nei casi in cui il danno strutturale sia leggero e riguardi meno di 2/3 della struttura, “con scelta del proprietario o dell’assemblea condominiale, su proposta ragionata del progettista,” si potrà optare per interventi di rafforzamento locale secondo quanto previsto dal punto 8.4.3 del D.M.
14/01/08. In tal caso non bisognerà valutare il livello di sicurezza della struttura prima del sisma e andrà solo effettuata la valutazione dell’incremento della sicurezza delle parti strutturali su cui si interviene, analogamente alla procedura seguita per gli edifici classificati B (OPCM 3779 e relativi Indirizzi). Nel caso che ci riguarda, avendo verificato che il livello di sicurezza dello stato presisma non raggiunge la soglia del 60%, si è proceduto al miglioramento sismico del manufatto. I predetti lavori di miglioramento sismico previsti sull’edificio hanno reso necessario l’intervento su parti anche non danneggiate, allo scopo di eseguire le lavorazioni utili al raggiungimento del livello di sicurezza prescritto. L’intervento strutturale previsto ha lo scopo di riparare e consolidare le strutture murarie portanti attraverso le seguenti lavorazioni: - inserimento dei cordoli sommitali in muratura armata; - inserimento dei cordoli intermedi in acciaio; - rifacimento dei solai piani intermedi; - rifacimento dei solai inclinati di copertura; - consolidamento delle strutture lapidee orizzontali; - consolidamento delle murature portanti con iniezioni di malta di calce e pozzolana.
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Pianta livello 1
Sezione A-A’
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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 Abruzzo
Miglioramento sismico di aggregato edilizio in centro storico
Casaline di Preturo (AQ) - anno 2011
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RELAZIONE ILLUSTRATIVA E STORICO ARCHITETTONICA
Si tratta di un insieme di un edificio riconducibile alla prima metà del XX secolo. L’aggregato edilizio è quasi interamente destinato a civile abitazione. Si riscontrano parti residue di superfici adibite a deposito, magazzino. L’area di sedime delle costruzioni ricade nel Comune dell’Aquila all’interno del centro storico della frazione di Casaline di Preturo. In catasto di individua al foglio 13 particella 538, sub 1-2-3-4-5-6-7-8. L’impianto edilizio non risulta vincolato ai sensi del D.Lgs. 42/04 e s.m.i.
Descrizione dell’edificio singolo.
L’isolato è ubicato nel centro storico di Casaline di Preturo, località del comune di L’Aquila ed è delimitato da due strade, da un percorso pedonale e da un terreno privato. Le strade costeggiano i prospetti più lunghi dell’aggregato ed hanno una differenza di quota di circa m. 4,00. La strada a monte, che costeggia il prospetto principale, è denominata via Cascina, mentre la strada a valle, che delimita l’area a verde è denominata via Del Postino. Le due strade sono collegate attraverso un percorso pedonale a gradoni.
L’edificio si sviluppa su quattro livelli. L’accesso al piano seminterrato e al piano terra avviene da strada pubblica mentre l’accesso ai piani primo e secondo avviene attraverso le scale poste sulla veranda esterna.
Aspetti dimensionali
La superficie coperta dell’edificio, misurata a piano terra, è di mq. 175. La superficie lorda complessiva coperta, calcolata su tutti i livelli, è di mq. 555. La ripartizione delle quote di proprietà delle singole unità funzionali è rappresentata così come segue:
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Analisi dei materiali
Prospetti esterni Rivestimenti lapidei: mostre, soglie e stipiti in pietra bianca. Intonaci: a base di calce di granulometria media. Infissi: porte in legno metallo – finestre e persiane in metallo. Copertura: tegolato in argilla di colore vario. Ambienti interni Intonaci e pitture: intonaci tradizionali e pitture di varia natura Infissi: in legno tamburato. Pavimenti: ceramica, cotto, pastina di cemento e marmo.
RELAZIONE SUGLI INTERVENTI PREVISTI
Come evidenziato nelle Ordinanze Ministeriali di riferimento, ove il livello di sicurezza non raggiunga il 60% rispetto ad un edificio con adeguamento sismico, occorrerà eseguire interventi di miglioramento sismico volti ad assicurare un livello di sicurezza fino all’80% e comunque superiore al 60%. Inoltre, Nei casi in cui il danno strutturale sia leggero e riguardi meno di 2/3 della struttura, “con scelta del proprietario o dell’assemblea condominiale, su proposta ragionata del progettista,” si potrà optare per interventi di rafforzamento locale secondo quanto previsto dal punto 8.4.3 del D.M.
14/01/08. In tal caso non bisognerà valutare il livello di sicurezza della struttura prima del sisma e andrà solo effettuata la valutazione dell’incremento della sicurezza delle parti strutturali su cui si interviene, analogamente alla procedura seguita per gli edifici classificati B (OPCM 3779 e relativi Indirizzi). Nel caso che ci riguarda, avendo verificato che il livello di sicurezza dello stato presisma non raggiunge la soglia del 60%, si è proceduto al miglioramento sismico del manufatto. I predetti lavori di miglioramento sismico previsti sull’edificio hanno reso necessario l’intervento su parti anche non danneggiate, allo scopo di eseguire le lavorazioni utili al raggiungimento del livello di sicurezza prescritto. L’intervento strutturale previsto ha lo scopo di riparare e consolidare le strutture murarie portanti attraverso le seguenti lavorazioni: - inserimento dei cordoli sommitali in muratura armata; - inserimento dei cordoli intermedi in acciaio; - rifacimento dei solai piani intermedi; - rifacimento dei solai inclinati di copertura; - consolidamento delle strutture lapidee orizzontali; - consolidamento delle murature portanti con iniezioni di malta di calce e pozzolana.
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Pianta piano terra
Sezione
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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia Orientale Restauro conservativo Palazzo Costanzo
Augusta (SR) anno 2005 Edificio residenziale sottoposto a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42
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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE
Si tratta di un fabbricato, ubicato ad Augusta in via Megara angolo via C. Colombo, costruito sui resti di un edificio medioevale e completato intorno alla metà del XVIII secolo; per il notevole interesse storico ed artistico che riveste, nel 1995 è stato sottoposto a vincolo ai sensi della L. 1089/39 con Decreto della Regione Siciliana n. 5138 notificato in data 22.03.1995. Il manufatto, oggetto dell’intervento di recupero conservativo nonché staticofunzionale, ricade all’interno del Centro Storico del comune di Augusta (zona territoriale omogenea “A”); di forma assimilabile ad un quadrilatero, strutturalmente unitario, si sviluppa su due livelli fuori terra ed assume la tipologia di un fabbricato civile adibito ad attività commerciale e magazzini a piano terra ed a residenza ed attività di studio al piano superiore. All’unità residenziale posta a primo piano con porzione di piano terra si accede attraverso due scale di cui una con ingresso da via Megara ed una con ingresso da via C. Colombo; questa ha rappresentato sempre l’unica unità residenziale del palazzo, oltre che la parte gentilizia con le caratteristiche di maggior pregio. Al piano terra, i locali a servizio dell’abitazione erano utilizzati per il deposito di grano ed olio. La distribuzio-
ne degli ambienti è alquanto varia e poco uniforme, si compone infatti di ampi vani, una cucina per l’intera abitazione, bagni, e terrazze calpestabili all’aperto. La porzione di residenza del piano terra è collegata al piano superiore attraverso una scala in pietra arenaria localizzata in posizione baricentrica in corrispondenza di un cavedio. Gli ambienti che rappresentano la residenza nonché quelli a servizio della stessa sono tutti comunicanti per mezzo di scale ed aperture sulle murature. All’interno dell’abitazione si evidenziano volte in canne e gesso, una delle quali affrescata da un autore locale, tale maestro Rossi. Strutturalmente si riconosce, mediante esame visivo, una tipologia costruttiva che utilizza lo schema delle murature portanti, el tipo a sacco con pietrame grossolanamente squadrato prive di materiale di allettamento ma con la sola presenza di terra, disposte sia in senso longitudinale che trasversale, poggianti sul terreno e prive delle opportune fondazioni. I solai di calpestio del piano primo si presentano con struttura in legno e sovrastante tavolato, ad esclusione di alcuni localizzati ad ovest del fabbricato che sono stati realizzati in cemento armato; i solai inclinati delle coperture sono tutti realizzati con struttura in legno, incannucciato e tegole.
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DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTI
I danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che delle strutture secondarie e degli accessori, indicano chiaramente come causa principale le sollecitazioni dinamiche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990 che hanno colpito il manufatto.
In ambedue i livelli, gran parte della strutture murarie portanti sono irrimediabilmente compromesse nella loro funzione statica e protettiva; sono infatti presenti profonde lesioni passanti di tipo diagonale in corrispondenza delle pareti murarie trasversali; lesioni passanti del tipo verticale sono, altresĂŹ, presenti in alcuni incroci strutturali, con evidenti segni di distacco ed espulsione di materiale la-
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INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTO
pideo, e con una evidente scollatura dei muri di prospetto su via Megara e via C. Colombo dai muri portanti trasversali. Quasi tutti i solai, sono gravemente compromessi nella loro funzione statica, con cedimenti delle strutture portanti e manifeste deformazioni oltre il limite di funzionalità; sono altresì presenti diffuse lesioni in corrispondenza degli architravi delle porte e delle finestre. Dal punto di vista strutturale, i danni presenti sono da imputare principalmente alla cattiva condizione delle murature portanti, dovuta essenzialmente alle non eccelse caratteristiche di fattura e qualità dei materiali utilizzati; oltremodo si può ipotizzare una certa carenza delle opere fondazionali, e ciò è evidenziato dalla presenza di profonde lesioni passanti del tipo subverticale che interessa tutti gli angoli del fabbricato, con la determinazione di un fuori asse fra le porzioni di parete risultante.
L’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/ FPC, integrato con Ord. Min. n. 3050, e modificato nei primi tre parametri del punto 4 tabella 1 dall’Ord. Min. n. 3083, indica con estrema precisione i limiti di esecutività dei possibili interventi di Adeguamento sismico (art. 3 Riparazione) e di Miglioramento Sismico (art. 4 Riattazione) negli immobili con struttura portante in muratura. Nella fattispecie, per effetto di quanto previsto al paragrafo 1, punto 1.1, comma 1), 2), 3), 4), 5), del sopracitato allegato “A”, non è possibile alcun intervento di Riattazione o Miglioramento Sismico a causa di: - presenza di pareti fuori piombo per un’ampiezza superiore a 5 centimetri sull’altezza di un piano; - crolli parziali delle strutture verticali portanti che interessano una superficie superiore al 5% della superficie totale delle murature portanti; - lesioni diagonali passanti che interessano almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti dello stesso livello; - lesioni di schiacciamento che interessano almeno 5% della superficie totale delle murature portanti; - cedimenti delle fondazioni; Inoltre, la verifica del coefficiente “C” di
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Pianta piano terra
resistenza alle forze orizzontali, determina un valore inferiore a 0,14. Sulla base delle suesposte considerazioni, l’intervento prescritto dalle norme in vigore prevede l’adeguamento sismico del fabbricato ai sensi dell’art. 3 Ord. 2212/FPC. Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneggiate nella loro totalità, e delle caratteristiche distributive e funzionali delle unità, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di riparazione ed adeguamento sismico che, contestualmente, determini un miglioramento delle condizioni distributive ed abitative, aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storicizzata del manufatto. Le nuove murature portanti saranno realizzate con l’uso di mattoni porizzati tipo “poroton 800”.
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I solai saranno realizzati con travi in legno lamellare e tavolato, e saranno ancorati alla muratura portante mediante appositi “dormientiâ€? in legno incassati all’interno della muratura. Le lesioni presenti nella muratura saranno risanate mediante l’utilizzo di malta di calce e pozzolana. I solai inclinati di copertura si realizzeranno per mezzo di travi in legno lamellare poste ortogonalmente al senso della pendenza. In conclusione, l’intervento proposto prevede il restauro conservativo del manufatto, evidenziando il riutilizzo dei materiali esistenti come i pavimenti in pietra ed i decori in pastina di cemento del salone, la scelta coerente dei colori, delle finiture e degli intonaci miscelati con calce spenta in cantiere nonchĂŠ della riproposizione delle parti in pietra opportunamente ripulite, il mantenimento dello stile e del disegno.
Sezione A-A’
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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia Orientale Restauro conservativo Palazzo Romeo
Augusta (SR) anno 2010
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NOTIZIE STORICHE
L’immobile è ubicato ad Augusta (SR), in via Megara ed insiste all’interno della zona territoriale omogenea “A” del piano regolatore vigente “Marcon”. Dalla lettura delle piante si individuano quattro unità immobiliari ad uso residenziale, di cui tre a piano terra e una a piano primo. Il palazzo, realizzato in muratura portante, venne costruito nella seconda metà del XIX secolo, si presenta di forma rettangolare regolare, strutturalmente unitario ricerca soluzioni lineari e razionali, poco decorative caratteristiche dello stile neoclassico del tardo ottocento. Esso prende il nome di “Palazzo Romeo”, un’antica e blasonata famiglia stabilitasi nell’area della provincia avendo, già tale Antonio Romeo nel 1599, acquistato la baronia e terra di Melilli, come riportato nel testo “IL Blasone in Sicilia”, raccolta araldica edito da Forni Editore Bologna.
DESCRIZIONE
Il prospetto, alto circa dieci metri e con uno sviluppo di circa sedici metri, si compone di due livelli fuori terra ed assume la tipologia di fabbricato civile adibito a residenza. Da un esame visivo si intuisce che il rivestimento della facciata è realizzato
con intonaco di granulometria fine di colore giallo antico con applicazione di lastre in pietra vulcanica nella parte bassa della facciata, tipico dei palazzi signorili dell’ottocento presenti sul territorio. Il portone d’ingresso in legno, più grande e più alto rispetto le aperture laterali tanto da sfiorare quasi le mensole del ballatoio in pietra soprastante, è posto in posizione centrale con un sistema di architrave con arco a tutto sesto. Lateralmente si affiancano due aperture più piccole con leggeri archi ribassati che conferiscono al palazzo un aspetto imponente, ma nel complesso sobrio ed elegante. Al primo piano vi sono tre balconi, i due laterali più piccoli sono sostenuti da tre mensole curvilinee in pietra decorate
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con motivi floreali, quello centrale che insiste sul portone principale è sostenuto invece da cinque mensole con le stesse decorazioni. Lo stile ottocentesco è ben rappresentato, nelle aperture sui balconi con cornici in pietra definite da sottili lesene e sovrastate da timpani, secondo la tipologia neoclassica dei palazzi dell’epoca. I ballatoi si presentano di forma rettangolare, e sono sovrastati da ringhiere di ferro battuto, con elementi verticali che ne seguono la regolare sagomatura. La regolarità dell’impianto e la simmetria è evidenziata dall’identico dimensionamento delle cornici sulle aperture dei balconi, dei timpani e dalle decorazioni ai lati estremi della facciata. Gli infissi esterni sono in legno. La struttura del fabbricato utilizza lo schema delle murature portanti, con uno spessore prevalente di settanta centimetri circa. I solai di copertura si presentano con struttura in legno ed incannucciato, con più falde inclinate. Il sistema delle fondazioni è costituito da blocchi di pietrame della stesso spessore della muratura soprastante. Da un grande portale in legno, centrale, si accede ad un grande androne, con scala per l’accesso al piano primo, alla corte interna ed ai locali posti a piano terra a servizio delle residenze. A piano primo si trova un’unità abitati-
va che si sviluppa sui due grandi lati dell’edificio, con una distribuzione dei vani uniforme e posti sia a destra che a sinistra del corridoio d’ingresso, con soffitti a volte in canne e gesso decorati. Di notevole pregio è la volta affrescata del salone dal pittore tedesco cav. Carlo Klein. I pavimenti sono in pastina di cemento con decori, delle dimensioni di cm. 20 x 20. Gli infissi interni sono in legno, alcuni intarsiati ed altri decorati ed arricchiti con affreschi nella parte superiore.
Cav. Carlo Klein
Carlo Klein, valente artista nelle arti pittorico – figurative, operò in Augusta sul finire del XIX secolo e nei primi decenni del XX. Sposatosi ad Augusta il 14.05.1908, con Maria Giuseppa Tringali, augustanese, dovette lasciare la Germania dov’era nato il 28.03.1870 a Gladbeck, per la rigidità del clima che noceva alla salute della consorte. Questa colà era rimasta offesa ad una gamba per via di un assideramento. Augusta, a quel tempo, non offriva lavoro ai forestieri anzi, per via della carenza, annoverava un cospicuo numero di emigranti. Malgrado ciò il Klein, nel paese della moglie, ebbe modo di lavorare nel campo a lui più congeniale, data la sua vena artistica nella pittura.
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La prima opera prodotta dal Klein ad Augusta, la si può osservare nel palazzo Romeo di via Megara n. 360. La costruzione della fabbrica risale al 1898 e nel proprio interno conserva una pregiata raffigurazione ad olio realizzata sul soffitto dell’ampio salone. La preziosità delle linee in oro è caratterizzata da ritmi decorativi su due dimensioni che nello sviluppo delle immagini trova il suo naturale continuum. Il Klein sebbene influenzato dal jugendstil, o se si vuole dall’art nouveaux francese, non scivola in quella vera e propria corrente che fa capo al liberty del primo novecento. Lo studio figurativo delle masse ha un richiamo rinascimentale alterato dalla florealità modesta che ben si integra nell’assetto d’insieme rendendo la produzione delle immagini una creazione ricca di personale originalità. L’artista tedesco si avvale d’una raffinatezza formale riflessa nelle carni dei putti con un biancore soave ed una luce particolare tale da far librare l’osservatore in quel silente canto poetico del cielo. L’opera prodotta dal Klein nel palazzo Romeo trova un suo sviluppo tematico a largo respiro nel soffitto cassettonato del Circolo Unione di Augusta, allora circolo dei nobili. Altre decorazioni a soffitto furono re-
alizzate dal Klein nel primo novecento, purtroppo la speculazione edilizia degli anni sessanta cancellò gran parte del lavoro artistico del Klein. Ciò che rimane è poca cosa, ma sufficiente a rendere merito all’esecutore deceduto ad Augusta il 05.06.1927.
INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTO
L’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/ FPC, integrato con Ord. Min. n. 3050 e modificato nei primi tre parametri del punto 4 tabella 1 dall’Ord. Min. n. 3083, indica con estrema precisione i limiti di esecutività dei possibili interventi di Adeguamento sismico (art. 3 Riparazione) e di Miglioramento Sismico (art. 4 Riattazione) negli immobili con struttura portante in muratura. Nella fattispecie, per effetto di quanto previsto al paragrafo 1, punto 1.1, commi 1), 2), 3), 4), 5), del sopracitato allegato “A”, non è possibile alcun intervento di Riattazione o Miglioramento Sismico a causa di: • presenza di pareti fuori piombo per un’ampiezza superiore a 5 centimetri sull’altezza di un piano; • crolli parziali delle strutture verticali portanti che interessano una superficie superiore al 5% della superficie totale delle murature portanti; • lesioni diagonali passanti che interes-
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Stato del degrado degrado
sano almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti dello stesso livello; • lesioni di schiacciamento che interessano almeno 5% della superficie totale delle murature portanti; • Inoltre, il coefficiente “C” di resistenza alle forze orizzontali, è inferiore a 0,14. • Sulla base delle suesposte considerazioni, l’intervento prescritto dalle norme in vigore prevede l’adeguamento sismico del fabbricato ai sensi dell’art. 3 Ord. 2212/FPC. • Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneggiate nella loro totalità, e delle caratteristiche distributive e funzionali delle unità, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di riparazione ed adeguamento sismico che, contestualmente, determini un miglioramento delle condizioni distributive ed abitative, aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storicizzata del manufatto. L’intervento dal punto di vista strutturale segue quanto stabilito dal D.M. 16/01/96, con particolare attenzione al punto C.5 e precisamente ai punti C.5.1 e C.5.2 relativi agli edifici in
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muratura ordinaria, e ai punti C.9.2 e C.9.5 (verifica sismica), per i locali magazzino. Nella fase di progettazione esecutiva si è seguito il seguente schema d’intervento: realizzazione di un cordolo in fondazione di cm 50 opportunamente ancorato alla muratura esistente mediante la tecnica “a coda di rondine” per i muri portanti; consolidamento di tutti gli elementi murari portanti per mezzo di iniezione di calce e pozzolana. I solai piani saranno con travi in ferro tipo IPE e tavelloni e saranno ancorati alla muratura portante mediante cordoli in ferro che saranno incassati alla muratura; per quanto riguarda le lesioni ai muri portanti si procederà con interventi di “cuci e scuci” con inserimento di mattoni in laterizio pieno sui due lati della lesione e fino a 50 cm. da essa. Il costo complessivo dell’intervento di riparazione ed adeguamento sismico è comunque incrementato dai necessari rifacimenti delle rifiniture civili e dagli impianti tecnici. In conclusione, l’intervento proposto prevede il restauro conservativo del manufatto, evidenziando il riutilizzo dei materiali esistenti come i pavimenti in pietra ed i decori in pastina di cemento del salone, la scelta coerente dei colori, delle finiture e degli intonaci miscelati con calce spenta in cantiere nonché
Sezione A-A’
Sezione B-B’
della riproposizione delle parti in pietra opportunamente ripulite, il mantenimento dello stile e del disegno originario degli infissi. Sotto il profilo igienico sanitario, per i vani che non verificano il rapporto tra superficie delle aperture ed utile, verrà istallato un sistema di ventilazione meccanico come previsto dall’articolo 78, lettera c, 5° comma del regolamento edilizio comunale.
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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia Orientale Restauro conservativo di edificio residenziale-commerciale Palazzo Daniele
Augusta (SR) anno 2005
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DESCRIZIONE STORICO ARTISTICA
Il palazzo, realizzato in muratura portante, venne costruito nella seconda metà del XVIII secolo; si presenta strutturalmente unitario e di impianto razionale, con soluzioni poco decorative proprie delle prime fasi del neoclassicismo tardo settecentesco. La realizzazione del manufatto avvenne ad opera di tecnici, imprenditori e maestranze locali di notevoli capacità. L’edificio si presenta di forma rettangolare regolare e strutturalmente si riconosce, mediante esame visivo, una tipologia costruttiva che utilizza lo schema delle murature portanti di tipo misto, in parte costituite da pietra squadrata ed in parte del tipo a sacco con pietrame grossolanamente squadrato, disposte sia in senso longitudinale che trasversale, poggianti su fondazioni ciclopiche realizzate con lo stesso tipo di muratura ottocentesco. Le dimensioni planimetriche sono di circa tredici metri di larghezza per quaranta circa di lunghezza e occupano così una superficie di circa cinquecento metri quadrati. Il manufatto presenta la tipologia di un fabbricato civile adibito a residenza ed è composto da tre livelli fuori terra. Al piano terra sono presenti le unità immobiliari destinate ad abitazione,
alle quali si accede da via Garibaldi con ingresso al numero civico 18. Queste unità sono costituite da tre ampi vani di cui uno con bagno e un cavedio e vi si accede attraverso un lungo corridoio; dal cavedio, attraverso una scala, si sale al piano superiore. Al primo piano si accede da via Garibaldi attraverso un ingresso con portone in legno al numero civico 18. L’unità immobi-
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liare, destinata a residenza, si sviluppa sul lato ovest dell’edificio e i vari ambienti si distribuiscono in modo poco uniforme con un susseguirsi di grandi vani con relativi disimpegni e servizi (cucina, W.C., corridoi, etc.) e ampie terrazze calpestabili. Il prospetto presenta soluzioni lineari e razionali poco decorative proprie del tardo neoclassicismo, ed è alto circa dieci metri. Da un attento esame visivo si intuisce che il rivestimento della facciata è sostanzialmente realizzato con intonaco di granulometria fine di colore giallo antico. Al piano terra la facciata si presenta con rivestimento misto, dovuto ad interventi successivi. Pertanto si osserva sul lato ovest, un rivestimento, per un’altezza di mt 2.80, in maiolica di piccolo formato di colore verde con zoccolatura in lastre di marmo bianco; sul lato est il rivestimento è totalmente rappresentato dal marmo bianco e raggiunge l’altezza di mt. 2.60. L’intero prospetto è poi definito alle due estremità da delle ampie paraste in pietra locale. Morfologicamente la facciata è costituita da un grande portone in legno incorniciato da una larga bordura di pietra, posto in posizione centrale con un sistema di architrave con arco a tutto sesto e più alto rispetto alle aperture
laterali tanto che il timpano in pietra che lo sovrasta arriva quasi a sfiorare le mensole del balcone soprastante. Lateralmente si affiancano due aperture più piccole che individuano gli accessi delle attività commerciali, ritagliate sul prospetto con forme regolari rettangolari di epoca sicuramente successiva che, ad una lettura complessiva, rendono la facciata tipologicamente poco omogenea. Al primo piano c’è un balcone centrale, sostenuto da cinque mensole in pietra arricchite con decorazioni geometriche, e due finestre laterali con davanzali anch’essi in pietra e decorazioni uniformi. Lo stile è ben rappresentato, nelle aperture e sui balconi, con cornici in pietra definite da sottili bordure sovrastate da timpani, secondo la tipologia neoclassica dei palazzi dell’epoca. Il balcone si presenta di forma rettangolare, ed è sovrastato da ringhiere di ferro battuto, con elementi verticali che ne seguono la regolare sagomatura. La regolarità dell’impianto e la simmetria sono evidenziate dall’identico dimensionamento delle cornici sulle aperture e dalle decorazioni ai lati estremi della facciata. Gli infissi esterni sono in legno. La struttura del fabbricato utilizza lo schema delle murature portanti, con uno spessore prevalente di settanta centimetri circa. I solai di copertura si presentano con struttura in legno ed incannucciato,
con più falde inclinate. Il sistema delle fondazioni è costituito da blocchi di pietrame della stesso spessore della muratura soprastante. Da un grande portale in legno, centrale, si accede all’androne con scala per l’accesso al piano primo e, attraverso uno stretto e lungo corridoio, ad una piccola corte interna sulla quale si affacciano i locali magazzino locali posti a piano terra a servizio delle residenze. Dalla scala principale si accede ai piani ammezzati, caratterizzati dai soffitti con volte a crociera, e all’unità abitativa al primo piano. Quest’ultima si sviluppa su due lati, in cui si susseguono le stanze, tutte con volte a crociera, e attraverso un ballatoio esterno, si accede ad altri locali che affacciano su un grande terrazzo, da cui una scaletta collega alla corte sottostante. Un’altra scaletta in pietra conduce ad un ulteriore terrazzino. I pavimenti sono in terracotta o pastina di cemento con decori, delle dimensioni di cm. 20 x 20. e gli infissi interni sono in legno.
DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTI
I danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che delle strutture secondarie e degli
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accessori, indicano chiaramente come causa principale le sollecitazioni dinamiche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990 che hanno colpito il manufatto che portava con sé i segni del tempo. In ambedue i livelli, gran parte della strutture murarie portanti sono irrimediabilmente compromesse nella loro funzione statica e protettiva; sono infatti presenti profonde lesioni passanti di tipo diagonale in corrispondenza delle pareti murarie trasversali; lesioni passanti del tipo verticale sono, altresì, presenti in alcuni incroci strutturali, con evidenti segni di distacco ed espulsione di materiale lapideo, e con una evidente scollatura di una porzione di parete dai muri portanti trasversali; sulla restante parte delle pareti murarie portanti sono visibili lesioni orizzontali. I solai di copertura a falde sono parzialmente crollati e fortemente deformati, nelle coperture a volta del primo piano sono presenti profonde lesioni lungo le costolature con conseguente distacco dell’intonaco e crolli parziali; sono altresì presenti diffuse lesioni in corrispondenza degli architravi delle porte e delle finestre. Dal punto di vista strutturale, i danni presenti sono da imputare principalmente alla cattiva condizione delle murature portanti, dovuta essenzialmente alle non eccelse
caratteristiche di fattura e qualità dei materiali utilizzati.
INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTO
L’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/ FPC indica con estrema precisione i limiti di esecutività dei possibili interventi di Miglioramento Sismico (Riattazione) negli immobili con struttura portante in muratura. Nella fattispecie, per effetto del comma d) del punto 1.2, del sopracitato allegato, non è possibile alcun intervento di Riattazione o Miglioramento Sismico a causa della presenza di lesioni verticali (agli incroci strutturali) e diagonali (in corrispondenza delle zone piene) del tipo passante con distacchi ed espulsione di materiale lapideo su una superficie maggiore del 30% dell’intera superficie delle strutture murarie in elevazione. Inoltre dalla verifica delle strutture alle forze orizzontali risulta che il coefficiente “C” inferiore a 0,14. Sulla base delle sopra esposte considerazioni, l’intervento sul fabbricato in oggetto dovrebbe, di norma, procedere secondo lo schema di un adeguamento sismico e, quindi, di riparazione (Art. 3 Ord. 2212/FPC). Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneggiate nella loro totalità, e delle caratteristiche di-
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stributive e funzionali delle unità immobiliari in esame, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di riparazione ed adeguamento sismico che, contestualmente, determini un miglioramento delle condizioni distributive ed abitative, aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storicizzata del prospetto su via Garibaldi. L’intervento strutturale segue quanto stabilito dal D.M. 16/01/96, con particolare attenzione al punto C.5 e precisamente ai punti C.5.1 e C.5.2 relativi agli edifici in muratura ordinaria.
Si è previsto di recuperare alcuni solai (in particolare quelli del piano terra e degli ammezzati), di rifare tutte le coperture, di demolire le murature parzialmente crollate fino alla quota del solaio più alto, e di mantenere tutti i muri di portata. Nella fase di progettazione esecutiva si è seguito il seguente schema d’intervento: consolidamento delle murature portanti a partire dallo spiccato del solaio di calpestio dell’ultimo livello mediante iniezioni di calce e pozzolana. Laddove sono riconoscibili lesioni importanti si agirà attraverso la tecnica del “cuci e scuci”. Le nuove murature portanti saranno rea-
lizzate con mattoni porizzati tipo “poroton 800”. I nuovi solai calpestabili sono previsti con travi in ferro tipo IPE e tavelloni e saranno ancorati alla muratura portante mediante cordoli in c.a. Le coperture dei vani del livello del piano di copertura si realizzeranno con travi in legno posti ortogonalmente al senso della pendenza ad interasse di cm 50. Il costo complessivo dell’intervento di riparazione ed adeguamento sismico è comunque incrementato dai necessari rifacimenti delle rifiniture civili e dagli impianti tecnici.
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Particolare consolidamento della volta in muratura
Prospetto
Sezione
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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia Orientale Restauro conservativo di edificio residenziale-commerciale Palazzo del Governatore
Augusta (SR) anno 2000 Fabbricato residenziale sottoposti a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42
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RELAZIONE STORICO DESCRITTIVA
Il manufatto descritto nella presente relazione è stato costruito nella prima metà del XVIII secolo è ubicato in posizione panoramica sul porto di Augusta e si affaccia su una delle arterie principali della città che prende il nome di via X ottobre. Esso non prende il nome del primo proprietario, ovvero di colui che lo fece costruire, ma di è riconosciuto col nome di “Palazzo Valeo”, questo è infatti il nome della famiglia che in seguito vi dimorò. Secondo alcuni esperti locali di storia patria questo palazzo può anche essere identificato con il nome di “Palazzo del Governatore”, in quanto in epoche passate fu per molto tempo la sede del governo della città nonché abitazione del Governatore e della sua famiglia. Il palazzo realizzato in muratura portante, ricerca soluzioni lineari e razionali, poco decorative proprie del neoclassicismo settecentesco; il prospetto è alto tredici metri e si sviluppa in pianta per circa diciotto metri. Da un attento esame visivo si intuisce che il rivestimento della facciata è realizzato con intonaco di granulometria fine di colore giallo antico, tipico dei palazzi signorili del settecento presenti sul territorio; il portone d’ingresso è posto in posizione centrale con arco a tutto sesto, affiancato da due aperture laterali di forma regolare realizzate in epoca più
recente che, insieme alle applicazioni di marmo botticino nella parte bassa della facciata hanno hanno turbato l’elegante e sobrio aspetto dell’intero palazzo. Il piano superiore ha mantenuto l’aspetto originario e presenta caratteristiche uniche non riscontrabili negli altri palazzi augustani. A primo piano vi sono tre balconi, i due laterali più piccoli sono sostenuti da tre mensole curvilinee in pietra arenaria, quello centrale che insiste sul portone principale è sostenuto invece da cinque mensole. I ballatoi presentano nel loro profilo una convessità nella parte centrale di guisa che le mensole che li sostengono sono spinte in avanti, creando un’efficace articolazione di chiaroscuro. Le ringhiere di ferro battuto, con sbarre verticali seguono la sagomatura dei ballatoi. L’elemento caratterizzante lo stile settecentesco sono le cornici delle aperture sui balconi con una delicata ornamentazione a volute culminanti con una modanatura arcuata lavorata d’intaglio. La cornice del balcone centrale è più ampia di quelle laterali, come del resto è tutto il balcone, ed è collocata più in alto delle altre sfiorando quasi la trabeazione di coronamento. Nei prospetti a nord e sud si notano due eleganti balaustre che fanno da parapetto all’ampia terrazza di copertura.
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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE
Il fabbricato è sito in via X ottobre nn. 4-6-8 e ricade all’interno del Centro Storico del comune di Augusta (zona territoriale omogenea “A”); di forma rettangolare regolare, strutturalmente unitario, si sviluppa su due livelli fuori terra ed assume la tipologia di fabbricato civile adibito a residenza. Al piano terra sono presenti tre unità immobiliari ad uso residenziale, con ingressi da via X ottobre ai nn° 6 - 8. Queste unità sono rispettivamente costituite da un ampio vano con servizio e da ampi vani variamente distribuiti, oltre i relativi disimpegni e servizi (cucina, W.C., corridoi, ect.), ed un atrio interno coperto che da accesso ai locali superiori. Il primo piano, a cui si accede da un portale in ferro sito in via X Ottobre al n° 8, si sviluppa sui due grandi lati dell’edificio che sono destinati ad uso residenziale, con una distribuzione di ambienti e vani alquanto varia e poco uniforme, composta da ampi vani, oltre i relativi disimpegni e servizi (cucina, W.C., corridoi, ect.), e da ampie verande e terrazze calpestabili all’aperto. Dall’ingresso si accede ad una terrazza praticabile percorrendo alcuni vani residenziali tramite una scala interna di sola pertinenza delle unità del primo piano. Strutturalmente si riconosce, mediante esame visivo, una tipologia costruttiva che utilizza lo schema delle murature portanti, del tipo a sacco con
pietrame grossolanamente squadrato con malta di calce, disposte sia in senso longitudinale che trasversale, poggianti su fondazioni ciclopiche realizzate con lo stesso tipo di muratura. Il solaio di copertura del piano terra è in parte del tipo rustico con travi portanti in ferro e tavelloni in laterizio, ed in parte con struttura in legno. I solai piani di copertura del 1° piano sono realizzati come per il piano terra; solamente per i vani coperti con struttura lignea, incannucciato e tegole con falde inclinate troviamo delle volte realizzate con struttura portante in legno e rivestimento in carton-gesso.
DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTI
I danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che delle strutture secondarie e degli accessori, indicano chiaramente come causa principale le sollecitazioni dinamiche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990 che hanno colpito il manufatto che portava con sé i segni del tempo. In ambedue i livelli, gran parte della strutture murarie portanti sono irrimediabilmente compromesse nella loro funzione statica e protettiva; sono infatti presenti profonde lesioni passanti di tipo diagonale in corrispon-
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denza delle pareti murarie trasversali; lesioni passanti del tipo verticale sono, altresì, presenti in alcuni incroci strutturali, con evidenti segni di distacco ed espulsione di materiale lapideo, e con una evidente scollatura del muro di prospetto su via X Ottobre dai muri portanti trasversali; sulla restante parte delle pareti murarie portanti sono visibili lesioni orizzontali del tipo sottosolaio. Quasi tutti i solai, sono gravemente compromessi nella loro funzione statica, con cedimenti delle strutture portanti e manifeste deformazioni oltre il limite di funzionalità; le coperture a volta del primo piano sono presenti profonde lesioni lungo le costolature con conseguente distacco dell’intonaco; sono altresì presenti diffuse lesioni in corrispondenza degli architravi delle porte e delle finestre. Dal punto di vista strutturale, i danni presenti sono da imputare principalmente alla cattiva condizione delle murature portanti, dovuta essenzialmente alle non eccelse caratteristiche di fattura e qualità dei materiali utilizzati; oltremodo si può ipotizzare una certa carenza delle opere fondazionali, e ciò è evidenziato dalla presenza di una profonda lesione passante del tipo subverticale che interessa un angolo del fabbricato, con la determinazione di un fuori asse fra le porzioni di parete risultante.
INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTO
L’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/ FPC indica con estrema precisione i limiti di esecutività dei possibili interventi di Miglioramento Sismico (Riattazione) negli immobili con struttura portante in muratura. Nella fattispecie, per effetto del comma d) del punto 1.2, del sopracitato allegato, non è possibile alcun intervento di Riattazione o Miglioramento Sismico a causa della presenza di lesioni verticali (agli incroci strutturali) e diagonali (in corrispondenza delle zone piene) del tipo passante con distacchi ed espulsione di materiale lapideo su una superficie maggiore del 30% dell’intera superficie delle strutture murarie in elevazione. Sulla base delle su esposte considerazioni, l’intervento sul fabbricato in oggetto dovrebbe, di norma, procedere secondo lo schema di un adeguamento sismico e, quindi, di riparazione (Art. 3 Ord. 2212/FPC). Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneggiate nella loro totalità, e delle caratteristiche distributive e funzionali delle due unità abitative, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di riparazione ed adeguamento sismico che, contestualmente, determini un miglioramento delle condizioni distributive ed abitative, aggiornandole ai dettami
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della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storicizzata del prospetto su via X Ottobre. L’intervento dal punto di vista strutturale segue quanto stabilito dal D.M. 16/01/96, con particolare attenzione al punto C.5 e precisamente ai punti C.5.1 e C.5.2 relativi agli edifici in muratura ordinaria. Si è previsto di recuperare alcuni solai (in particolare quelli del piano primo lato sud), di rifare tutte le coperture (in parte del tipo spingente), di demolire le murature fino a quota dell’ultimo solaio, e di mantenere tutti i muri di portata. Nella fase di progettazione esecutiva si è seguito il seguente schema d’intervento: realizzazione di un cordolo in fondazione di cm 40 opportunamente ancorato alla muratura esistente mediante la tecnica “a coda di rondine” per tutti i muri portanti da mantenere; allargamento della sezione dei muri portanti che allo stato di fatto si presentano con uno spessore inferiore a cm 30 mediante l’uso di reti elettrosaldate e malta ad alta resistenza. Le nuove murature portanti saranno realizzate con l’uso di mattoni porizzati tipo “poroton 800” e graveranno su travi (poste su fondazioni con relativo magrone con spessore di cm 10) delle di-
mensioni di cm 50 di altezza e cm100 di larghezza. I solai saranno con travi in ferro tipo IPE 160 e tavelloni e saranno ancorati alla muratura portante mediante cordoli in c.a. che saranno realizzati, per quanto riguarda i muri portanti mantenuti, con la tecnica del “cuci e scuci”. I solai piani intermedi avranno uno spessore di cm 21 (cm 16 trave + 5 cls con rete elettrosaldata) e si troveranno ad interasse di cm 60.Le lesioni presenti nella muratura saranno risanate mediante l’utilizzo di malta calce e pozzolana ed in parte di rete elettrosaldata. Le coperture dei volumi presenti sul tetto si effettueranno per mezzo di travi in legno posti ortogonalmente al senso della pendenza ad interasse di cm 50. L’intervento proposto prevede il restauro conservativo del manufatto, evidenziando il riutilizzo dei materiali esistenti come i pavimenti in pietra ed i decori in pastina di cemento del salone, la scelta coerente dei colori, delle finiture e degli intonaci miscelati con calce spenta in cantiere nonché della riproposizione delle parti in pietra opportunamente ripulite, il mantenimento dello stile e del disegno originario degli infissi.
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Prospetto est
Sezione
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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia Orientale Ricostruzione di un casolare in zona agricola Cascina Gulino
Augusta (SR) anno 2001
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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE
Il fabbricato oggetto dell’intervento di recupero statico-funzionale, è ubicato ad Augusta in c/da Vignali; di forma rettangolare quasi regolare, strutturalmente unitario, si sviluppa su un livello fuori terra ed assume la tipologia di fabbricato promiscuo adibito parte a residenza e parte a magazzino e deposito.
DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTI
I danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che delle strutture secondarie e degli accessori, indicano chiaramente come causa principale le sollecitazioni dinamiche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990. Lo stato dei luoghi si presenta con gravi danni e lesioni visibili nella struttura portante in muratura; in particolare si rileva: • scollamento delle pareti dei prospetti principali dai muri trasversali; • pareti in muratura portante con fuori piombo tra la linea di gronda ed il terreno superiore a cm. 7; • crolli di parte delle coperture realizzate con struttura in legno; • crolli parziali delle murature portanti e divisorie;
Pianta
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INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTO
Sulla base delle precedenti considerazioni e dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneggiate nella loro totalità, e delle caratteristiche distributive e funzionali delle due unità abitative, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di demolizione e ricostruzione in sito che, contestualmente, determini un miglioramento delle condizioni distributive ed abitative, aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storicizzata del fabbricato esistente.
Prospetto sud
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Prospetto stato di fatto
Prospetto est
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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia Orientale Adeguamento sismico di edificio Palazzo Miraglia
Augusta (SR) anno 2008
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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE
L’immobile oggetto dell’intervento di adeguamento sismico è ubicato ad Augusta in via Capitaneria con ingresso ai numeri civici 8/10/12/14/16/18/20/22 con livelli fuori terra da uno a tre piani; via Delle Dogane consente invece l’accesso ai piani terra che corrispondono al livello seminterrato rispetto a via Capitaneri e ricade quindi all’interno del centro storico. Realizzato in muratura portante a sacco, l’impianto base è stato costruito intorno ai primi anni del 1900 e si presenta di forma rettangolare regolare, strutturalmente unitario. Il prospetto è uniforme per struttura e per il richiamo dei marcapiani, delle zoccolature e dei decori di pietra in genere e ha uno sviluppo lineare di m. 27.50. Il rivestimento della facciata è realizzato con intonaco di granulometria fine prevalentemente di colore rosa antico. I ballatoi, di forma rettangolare, sono sovrastati da ringhiere di ferro battuto, con elementi verticali. Lo stile liberty è riscontrabile sulle aperture dei balconi, sulle cornici in pietra definite da sottili lesene e sovrastate da timpani secondo la tipologia dei palazzi dell’epoca. La regolarità dell’impianto è sottolineata dall’identico dimensionamento delle cornici e dei marcapiani in evidenza sull’intero profilo del corpo di fabbrica.
La struttura del fabbricato utilizza lo schema delle murature portanti, con lo spessore prevalente di settanta centimetri circa. La copertura dei tetti è realizzata in parte a falde inclinate e parte a terrazza piana.
DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTI
I danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che delle strutture secondarie e degli accessori, indicano chiaramente come causa principale le sollecitazioni dinamiche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990. In tutti i livelli, gran parte della strutture murarie portanti sono irrimediabilmente compromesse nella loro funzione statica e protettiva; sono infatti presenti profonde lesioni passanti di tipo diagonale in corrispondenza delle pareti murarie trasversali; lesioni passanti del tipo verticale sono altresì presenti in alcuni incroci strutturali, con evidenti segni di distacco ed espulsione di materiale lapideo, nonchè incroci murari con scollature delle murature ortogonali interessate. Dal punto di vista strutturale, i danni presenti sono da imputare principalmente alla cattiva condizione delle murature portanti, dovuta essenzialmente alle non eccelse caratteristiche di fattura e qualità dei materiali utilizzati; oltremodo si può ipotizzare una certa carenza delle opere
fondazionali, con la determinazione di un fuori asse fra le porzioni di parete risultante.
INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTO
L’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/ FPC, integrato con Ord. Min. n. 3050 e modificato nei primi tre parametri del punto 4 tabella 1 dall’Ord. Min. n. 3083, indica con estrema precisione i limiti di esecutività dei possibili interventi di Adeguamento sismico (art. 3 Riparazione) e di Miglioramento Sismico (art. 4 Riattazione) negli immobili con struttura portante in muratura. Nella fattispecie, per effetto di quanto previsto al paragrafo 1, punto 1.1,
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Prospetto via Capitaneria
Prospetto via della Dogana
commi 1), 2), 3), 4), 5), del sopracitato allegato “A”, non è possibile alcun intervento di Riattazione o Miglioramento Sismico a causa di: • presenza di pareti fuori piombo per un’ampiezza superiore a 5 centimetri sull’altezza di un piano; • crolli parziali delle strutture verticali portanti che interessano una superficie superiore al 5% della superficie totale delle murature portanti; • lesioni diagonali passanti che interessano almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti dello stesso livello; • lesioni di schiacciamento che interessano almeno 5% della superficie totale delle murature portanti; Inoltre, il coefficiente “C” di resistenza alle forze orizzontali, è inferiore a 0,14. Sulla base delle suesposte considerazioni, l’intervento prescritto dalle norme in vigore prevede l’adeguamento sismico del fabbricato ai sensi dell’art. 3 Ord. 2212/FPC. Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneggiate nella loro totalità, e delle caratteristiche distributive e funzionali delle unità, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di riparazione ed adeguamento sismico che, contestualmente, determini un miglioramento delle condizioni distributive ed abitative,
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aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storicizzata del manufatto. L’intervento dal punto di vista strutturale segue quanto stabilito dal D.M. 16/01/96, con particolare attenzione al punto C.5 e precisamente ai punti C.5.1 e C.5.2 relativi agli edifici in muratura ordinaria. Nella fase di progettazione esecutiva si è seguito il seguente schema d’intervento: realizzazione di un cordolo in fondazione di cm 50 opportunamente ancorato alla muratura esistente mediante la tecnica “a coda di rondine” per i muri portanti; consolidamento di tutti gli elementi murari portanti per mezzo di iniezione di calce e pozzolana. I solai piani saranno con travi in ferro tipo IPE e tavelloni e saranno ancorati alla muratura portante mediante cordoli in ferro che saranno incassati alla muratura; per quanto riguarda le lesioni ai muri portanti si procederà con interventi di “cuci e scuci” con inserimento di mattoni in laterizio pieno sui due lati della lesione e fino a 50 cm. da essa. Il costo complessivo dell’intervento di riparazione ed adeguamento sismico è comunque incrementato dai necessari rifacimenti delle rifiniture civili e dagli impianti tecnici. In conclusione, l’intervento proposto prevede il restauro conservativo del manufatto, evidenziando ove possibile il riu-
tilizzo dei materiali esistenti come la scelta coerente dei colori, delle finiture e degli intonaci miscelati con calce spenta in cantiere, nonché della riproposizione delle parti in pietra opportunamente ripulite, il mantenimento dello stile e del disegno originario degli infissi. Sotto il profilo igienico sanitario, per i vani che non verificano il rapporto tra superficie delle aperture ed utile, verrà istallato un sistema di ventilazione meccanico come previsto dall’articolo 78, lettera c, 5° comma del R.E.C. Sezione A-A’
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Parcheggio multipiano con copertura adibita a piazzale
Augusta (SR) anno 2001
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FINALITÀ DELL’INTERVENTO
L’idea progettuale di realizzare una struttura da adibire a parcheggi, nasce dalla reale esigenza di reperire nuovi posti auto a servizio del centro urbano che rimane tuttora l’area con il più alto tasso di residenti; inoltre, esiste la palese necessità di limitare il traffico veicolare dirottandolo sulle estreme frange dell’isola, e nel caso in oggetto su quella di ponente. Le difficoltà che si sono presentate in fase di stesura del progetto esecutivo riguardavano principalmente le problematiche legate all’impatto ambientale che una struttura di tale dimensioni potesse causare con un simile contesto urbano, ed ancor di più visto che oggi proprio l’area in questione rappresenta uno dei pochi polmoni verdi presenti sull’isola. In virtù di questo stato dei luoghi oltre che dall’esigenza, peraltro mai soddisfatta, di creare nuove aree a verde, si è pensato di integrare lo spazio destinato ai parcheggi con un uso razionale del verde, fruendo della struttura che dovrà sorgere sia per le finalità per cui è destinato, sia per la sosta dei cittadini nel tempo libero.
TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO
Il terreno si estende per una lunghezza di circa 180 mt., ed una larghezza che varia da 18 a 23 mt. occupando
una superficie totale di circa 4000 mq. Le strade, tangenti all’area in oggetto, presentano un dislivello che varia da 7,83 mt. s.l.m. a 4,77 mt. s.l.m., con una pendenza che oscilla dal 25% al 35%. Lo stato attuale dei luoghi evidenzia un terreno incolto e privo di sistemi di risalita. La struttura sarà realizzata su tre livelli fuori terra, e potrà contenere circa 200 posti auto al coperto, con la reale possibilità che tale impianto possa essere fonte di lavoro per una cooperativa di giovani che potrà autogestirlo senza in alcun modo gravare sulle finanze pubbliche. L’intero insediamento è individuato da due corpi di fabbrica distinti, separati
da una scalinata centrale che individua la naturale prosecuzione della via Alabo; detta scalinata intercetta i due blocchi così da separarli anche strutturalmente. Allo schema regolare di forma rettangolare, pensato per superare le problematiche legate alla normativa antisismica in vigore, si è cercato di affiancare un’idea di architettura che si avvicina il più possibile alla nuova direttiva culturale “minimalista” ancorché “essenziale”. Infatti sono stati utilizzati materiali “poveri” quali il ferro, il vetro, la pietra, il legno i quali, poiché riciclabili, tengono in debito conto il rispetto per l’uomo e la natura, consegnando
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alla struttura elementi di arredo urbano. Ai parcheggi coperti si accede attraverso un’unica entrata localizzata quasi al centro del lotto d’intervento in prossimità del quale è prevista la realizzazione di un fabbricato destinato alla biglietteria ed a spogliatoio per i dipendenti; dalle rampe di accesso si potrà scegliere il piano di parcheggio in relazione alla disponibilità dei posti auto; le auto accedono ai due blocchi attraverso due rampe separate ed escono attraverso altre due rampe separate. I due livelli sono messi in comu-
nicazione tra loro per mezzo di scale opportunamente isolate con materiali ignifughi, e con il piano di copertura attraverso due ascensori panoramici posti alle estremità nord e sud. Tra gli elementi che caratterizzano l’opera si sottolineano: - la struttura del Comparto B (blocco di destra) progettata con pali in legno lamellare Iroko con la funzione sia di alloggiare gli elementi frangisole in legno opportunamente inclinati in relazione alla penetrazione dei raggi solari e sia quella di creare una schermatura del prospetto principale che altrimenti si presenterebbe con scarsa valenza architettonica e con un notevole impatto ambientale. - in corrispondenza del piano di copertura, destinato allo svolgimento delle attività sociali e di aggregazione, vi è la presenza di svariate zone di sosta individuate da vialetti a verde e da panchine rivolte verso il paesaggio di Ponente che mostra l’area portuale come un panorama in continuo movimento; - un mosaico localizzato sulla parete in prossimità della scalinata centrale e costituito da tessere in formato di cm.
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2 x 2 del tipo vetricolor e realizzato con tecnica computerizzata.Le dimensioni del mosaico sono di mt. 3.00 d’altezza e di Mt. 20.00 di lunghezza, ed i contenuti iconografici saranno oggetto di un ulteriore studio in corso d’opera; - un percorso pedonale porticato con libero accesso posto a piano terra e piano primo del Comparto A (blocco di sinistra) arredato con sistemi a verde pensile e con strutture in acciaio e vetro. Il tutto è opportunamente illuminato cosÏ da rendere queste aree praticabili durante tutte le ore del giorno.
Sezione
Pianta copertura
Prospetto
100
Auditorium musicale
Canicattini Bagni (SR) anno 2002
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FINALITÀ DELL’INTERVENTO
L’area destinata alla realizzazione dell’Auditorium musicale, a carattere sovracomunale, ricade all’interno dell’abitato del comune di Canicattini Bagni. Il lotto interessato dall’intervento si estende per un totale di mq. 4.939 ed è limitrofo al sito che ospita l’edificio comunale denominato “Villa Alagona”. L’idea progettuale prevede la realizzazione di una struttura capace di ospitare attività musicali, teatrali e ludiche. La valenza sovracomunale assegnata all’auditorium ha obbligato i progettisti ad arricchire il complesso edificatorio di servizi e pertinenze idonee tra cui: sei aule musicali, una sala conferenze, un anfiteatro all’aperto, un’area multimediale ed una zona ristoro. L’attività musicale rappresenta un esercizio che ha tradizioni ben radicate tra gli abitanti del territorio di Canicattini Bagni, e pertanto la realizzazione di questo progetto costituisce l’opportunità per disporre di spazi permanenti per la promozione di eventi musicali, nonché Profilo longitudinale
arricchimento di ambienti e servizi per le attività della banda musicale, per la formazione giovanile e per la conservazione delle tradizioni culturali indigene. La realizzazione di un polo con queste finalità dovrà quindi rappresentare un punto di riferimento ed essere un contenitore culturale a servizio dell’intera provincia. Fra le più importanti tematiche affrontate in fase di elaborazione dei primi schizzi di progetto, la più rilevante è stata quella legata all’impatto ambientale, visivo ed estetico che una simile struttura avrebbe procurato in un contesto privo di architetture di pregio e povero di verde; pertanto sono stati utilizzati materiali come il vetro, che funge da tamponamento del prospetto principale, che limita le barriere visive aumentando la profondità degli spazi. La concezione di base per la corretta gestione dei manufatti di progetto ha previsto una diversificazione degli ambienti in relazione alle distinte destinazioni d’uso degli stessi. Infatti l’articolazione delle diverse funzionalità è stata pensata per ottimizzare i costi di gestione
e di manutenzione del complesso architettonico progettato affinché possa essere compatibile con le risorse degli enti finanziatori preposti alla gestione.
DATI GENERALI DI PROGETTO
Il progetto per la realizzazione di un “Auditorium musicale a carattere sovracomunale” prevede la localizzazione all’interno del lotto interessato all’intervento delle seguenti unità strutturali: - Auditorium; Occupa una superficie coperta di circa mq. 1.100 con un’altezza fuori terra di mt. 10.30. La struttura è capace di ospitare 577 posti a sedere distribuiti su due livelli principali, ed all’interno dei singoli piani sono stati previsti due tribunette sopraelevate poste lateralmente. Il palco può ricevere fino a 150 tra orchestrali e coristi ed è dotato di una zona per servizi e spogliatoi di mq. 120; attraverso una rampa scala ed un montacarichi si può accedere al piano seminterrato destinato a parcheggio coperto che si estende per mq. 680.
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- Anfiteatro – Area multimediale; l’anfiteatro all’aperto è posto in posizione baricentrica rispetto all’intero complesso, ed è pensato affinché rappresenti il luogo di incontro per la conversazione e la socializzazione. L’area interessata occupa una superficie di circa mq. 500 divisa tra la scalinata e la scena. Dal punto di vista strutturale – funzionale necessita per colmare il dislivello naturale che esiste tra la quota di calpestio dello spazio di ingresso al lotto e la quota di ingresso dell’auditorium. Tale dislivello risulta di mt. 3.15. Ciò ha consentito la realizzazione di uno spazio sottostante la scalinata adibito ad area multimediale di mq. 240. All’interno di detta zona è stata individuata un’area per una biblioteca tematica che può contenere circa 2000 volumi ed un’area
Prospetto Nord
destinata ad esposizioni temporanee. La penetrazione della luce naturale che avviene attraverso un lucernaio in vetro calpestabile posto in copertura consentirà di apprezzare i lavori in esposizione con la più alta fedeltà e risoluzione. - Aule musicali; una struttura ricettiva per le attività musicali, così come concepita, non poteva prescindere dalla locazione di spazi destinati allo studio ed alla prova dell’esercizio musicale. Pertanto su un corpo di fabbrica indipendente sono stati progettati sei ambienti destinati ad aule musicali della superficie di mq. 32; poiché si tratta di spazi adiacenti, il loro dimensionamento potrà subire le modifiche necessarie per una migliore fruizione in relazione alle esigenze del momento. - Sala conferenze; all’interno dello
stesso corpo di fabbrica che ospita le sei aule musicali si trova la sala conferenze. La superficie impegnata è di mq. 130 e potrà ospitare circa 100 posti a sedere. - Area ristoro; è la zona posta a piano terra dell’auditorium. L’esercizio commerciale previsto non sarà solo connesso con l’attività svolta all’interno dell’auditorium ma dovrà essere il punto di incontro dell’utenza che tutte le attività presenti all’interno del complesso strutturale di progetto potrà ospitare. L’area coperta si estende per mq. 130 e contiene circa 50 posti a sedere, oltre un banco per il bar ed una cucina.
MATERIALI E STRUTTURE
Le strutture di tutti i fabbricati facenti parte del complesso descritto hanno
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elementi portanti verticali ed orizzontali in cemento armato. La struttura di copertura dell’auditorium è prevista con travi reticolari in acciaio, mentre i palchi ed il solaio di copertura del parcheggio sono in laterocemento, così come le aule musicali. Le murature esterne saranno realizzate a cassetta con doppia fila di forati, o con forati e mattoni pieni, in funzione dell’uso degli ambienti e l’esigenza dell’isolamento rispetto al rumore di fondo proveniente dall’esterno. Gli intonaci saranno del tipo tradizionale a tre strati. Le coperture piane, non calpestabili e provviste di materiali fonoassorbenti.
IMPIANTI TECNOLOGICI
Gli impianti tecnologici previsti sono Impianto elettrico, idrico, fognario e antincendio costruiti secondo le vigenti norme tecniche e collegati alle reti pubbliche di utilizzo. In particolare per l’impianto elettrico è prevista una cabina di collegamento alla rete ENEL posta nel piano seminterrato; l’impianto fognario sarà realizzato con tubi in polietilene di adeguato diametro ed avrà un tratto in pressione gestito da una piccola stazione di sollevamento. Le acque piovane provenienti dalle coperture saranno canalizzate verso la rete pubblica, analogamente a quelle provenienti dalla maggior parte
delle aree scoperte. Le aree esterne saranno sistemate a viabilità ed a verde ed illuminate con lampade a vapori di sodio su pali in modo da dare al sito una illuminazione uniforme e adeguata alle esigenze dell’utilizzo nelle ore notturne. Gli impianti all’interno delle strutture prevedono: il condizionamento dell’aria (nell’auditorium con bocchette di emissione e ripresa a bassissima velocità); l’impianto antincendio da costruire secondo le norme vigenti in materia; un montacarichi per il sollevamento delle attrezzature musicali dal piano seminterrato al palco in cui si svolgono le esibizioni Per l’acustica della sala è prevista apposita camera acustica a geometria variabile, pareti e soffitti saranno rivestiti con idonei materiali fonoassorbenti o riflettenti da definire in uno studio di dettaglio.
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
La realizzazione di un auditorium comporta, nella gran parte dei casi, la soluzione di problemi di inserimento ambientale che specie nei centri abitati, deve essere opportunamente valutata. Al fine di conferire a questi luoghi un aspetto che non stravolga lo stato dei luoghi, si devono operare opportune scelte adottando soluzioni tecniche compatibili, materiali adatti ed opportuni elementi di verde e di arredo.
Questa indispensabile integrazione ambientale non può essere ottenuta con interventi tardivi di abbellimento, ma al contrario, vanno tenuti fortemente in considerazione già in fase di progettazione compatibilmente con gli aspetti di sicurezza dell’opera. In quest’ottica nella progettazione dell’auditorium in esame è stata posta particolare cura nella scelta dei materiali adoperati nonché degli elementi di finitura che condizionano l’impatto dei prospetti sull’ambiente circostante. A tal fine, tutte le aree a contorno sono state accuratamente spezzate con l’inserimento di essenze arboree, elementi fondamentali per la caratterizzazione estetica e funzionale di un’area di tal genere. Sono state così ottenute alcune fondamentali caratteristiche funzionali quali, il condizionamento microambientale, l’arredo cromatico, la formazione di barriere verdi. Tutto ciò viene accostato, allo schema regolare e convenzionale che viene assegnato dalle esigenze statiche delle strutture in cemento armato, cercando di affiancare un’idea di architettura che si avvicina il più possibile alla nuova direttiva culturale “minimalista” ancorchè “essenziale” con l’utilizzo di materiali “poveri” quali il ferro ed il vetro, che essendo riciclabili tengono in debito conto il rispetto per l’uomo e la natura.
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Riqualificazione della villa comunale di Augusta
Augusta (SR) anno 2007 Area sottoposta a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22.01.2004 n. 42
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CENNI STORICI
La nascita della “Villa Comunale” intesa come giardini pubblici si può far risalire al 1850, anno in cui il maggiore del genio militare, Cav. Micheraux, volle creare una zona di refrigerio per le truppe tra un’esercitazione e l’altra. Fu così che realizzò qualche filare di alberi nell’area della “Piana del Castello” che oggi si è soliti chiamare “Piazza Castello”. Anche se negli anni l’impianto originario degli alberi fu probabilmente modificato, nel 1871 la zona alberata della piazza venne comunque intitolata al maggiore Micheraux e divenne il luogo in cui gran parte dei cittadini potevano sof-
Planimetria generale
fermarsi. Con il passare del tempo la Villa comunale rappresentò sempre più il centro cittadino, costituendo il luogo d’incontro, di passeggio, la sede di ogni manifestazione mondana e culturale. Arricchita via di lunghi filari di alberi, sedili, fiori e palchetti per la musica, fu nel 1891 che da semplice passeggiata pubblica, la Villa venne ingrandita di viali, grandi aiuole, lunghe siepi di rose e prese l’aspetto di un vero e proprio giardino. Non sono databili successivi ampliamenti e le naturali trasformazioni che negli anni fecero crescere il sito, trasformandolo con forte valenza urbani-
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stica negli odierni giardini pubblici, intitolati dal 1923 allo scienziato e professore Orso Mario Corbino.
CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI
L’intervento ricade all’interno del Centro Storico dell’isola di Augusta, si estende circa mq. 33.000 ed è interamente di proprietà comunale. Il progetto, analizzate ed opportunamente interpretate le infor-
mazioni di cui si è in possesso, è da inquadrarsi nell’ottica del processo di pedonalizzazione e riqualificazione degli spazi aperti esistenti del centro storico e cerca pertanto di perseguire i seguenti obiettivi: 1. non intasare gli spazi aperti principali esistenti con volumetrie e/o elementi ingombranti di arredo urbano e modificando la viabilità interna alla Villa assegnando precisi spazi d’ambito
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agli automezzi. Nel particolare verrà pedonalizzata interamente l’area di Piazza Castello e riorganizzate le due aree di parcheggio. 2. definire un nuovo spazio urbano le cui funzioni di relazione con attività commerciali, punti di ristoro e di incontro localizzati lungo le strade del centro, non siano come avviene oggi nettamente distinte a causa dell’uso improprio della Villa.
3. valorizzare il panorama e le viste sul mare per chi percorre i viali; 4. sottolineare e valorizzare la presenza dei monumenti e degli immobili di pregio che ricadono all’interno della Villa. Sarà infatti restaurato il monumento ai caduti nonchè spostato più a sud di circa m. 10, la maggiore centralità rispetto alla spazio consentirà una maggiore evidenza. Saranno eliminati i marciapiedi che costeggiano il Cine
Teatro Kursal e la retrostante Arena Megara al fine di consentire ed auspicare l’apertura di attività commerciali dei bassi; 5. recupero e valorizzazione del patrimonio arboreo. Il progetto persegue pertanto gli obiettivi fissati attraverso un disegno molto semplice ed essenziale che si fonda su ragioni storiche ma andando incontro ad esigenze contemporanee.
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Chiesa di San Giuseppe Innografo
Augusta (SR) - Anno 2012
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Ubicazione dell’intervento
Il presente progetto è relativo alla costruzione del Complesso Parrocchiale di San Giuseppe Innografo, da realizzare nel terreno sito nel Comune di Augusta, in contrada Monte Tauro via Barone Zuppello s.n., esteso mq 8.000 e riportato in catasto al foglio 37, particelle 496, 491,492,493. In particolare il terreno è suddiviso in due porzioni adiacenti, la prima indicata in catasto al foglio n°37, particella n°496 estesa mq. 5.000, di proprietà della Parrocchia di “ San Giuseppe Innografo” e la seconda in catasto al foglio n°37, particelle n° 491,492 e 493 di mq 3.000. Nel P.R.G. di Augusta
vigente, l’area interessata ricade in zona omogenea “F” sottozona “f”, riservata ad attrezzature sociali di livello urbano, con accesso diretto dalla strada provinciale n°61, sul tratto di via Barone Zuppello, su un area non ancora edificata e servita da tutte le opere di urbanizzazione. Trattandosi di un intervento che interessa esclusivamente la zona “f”, senza interventi di edilizia residenziale privata, i parametri edilizi, sono stabiliti (discrezionalmente dalla pubblica Amministrazione), in sede di progetto delle singole opere. Ricadendo comunque l’area nella fascia costiera compresa tra 500 e 1.000 mt dalla battigia, a norma dell’art. 15 della Legge Regionale n°78 del 12.06.1976, è
imposto un limite massimo di cubatura di 1,5 mc/mq di terreno edificabile, all’interno del quale rientra il complesso edilizio in progetto.
Caratteristica dell’area
Il terreno su cui sarà realizzato il Complesso Parrocchiale presenta una leggera pendenza, che degrada verso il mare, per cui sarà necessario realizzare dei muri di contenimento e dei terrazzamenti per la sistemazione delle aree esterne.
Consistenza del Complesso Parrocchiale
Il dimensionamento del Complesso parrocchiale in progetto, rispetta le superfici parametriche predisposte dalla Conferenza Episcopale Italiana per l’edilizia di culto per l’anno 2010, riferite ad un insediamento potenziale da 9001 a 10.000 abitanti, per una superficie totale di mq. 2.200. La volumetria totale è inferiore a mc. 9.966.
Descrizione del Complesso Parrocchiale
Il nuovo complesso parrocchiale di San Giuseppe Innografo sorgerà lungo l’asse stradale principale di M. Tauro, la S.P. n.61, nell’area più densamente popolata di un quartiere cresciuto negli
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ubicati la casa canonica, disposta su due livelli e 10 aule del Ministero Pastorale. La Chiesa sarà a sua volta separata dal parcheggio, da un ampio sagrato, che si estende sull’intero fronte strada, mentre il dislivello del terreno che degrada verso est, sarà sfruttato collocando sotto la Chiesa un salone per 200 posti, con servizi annessi. Sul fianco di sud-est si sviluppano i locali della sacrestia, che sono posti allo stesso piano dell’aula liturgica. Una scala interna collega con il piano sottostante, che alloggia 5 aule del Ministero Pastorale. ultimi due decenni in maniera esponenziale, senza centri di aggregazione e spazi pubblici significativi. Il complesso si candida quindi a diventare il centro ed il cuore dell’intero quartiere, contribuendo a colmare una grave carenza di edifici, servizi e spazi di uso pubblico, essendosi sviluppata in questi anni esclusivamente edilizia di tipo residenziale. Lungo via Barone Zuppello sono state previste in entrambe le porzioni di terreno, due aree a parcheggio che consentono di arretrare gli edifici rispetto al traffico veicolare, creando due zone protette integralmente pedonali. Nell’area più grande sarà allocata la Chiesa, la sacrestia con i locali annessi, il salone e 5 aule del Ministero Pastorale, mentre nel’area più piccola saranno
La Chiesa
Lo sviluppo architettonico della Chiesa è generato dalla composizione di un quadrato con lati di ml 24,70 e da quarti di cerchio, che si staccano e si elevano, emergendo dal corpo basamentale, insieme alla grande feritoia del presbiterio ed al campanile, posto sul fronte strada. Sull’asse principale dell’aula, ortogonale alla facciata ed antistante il sagrato e via Barone Zuppello, sono posti il portale di ingresso, la mensa e il crocifisso. Lungo quest’asse, attraverso una profonda ed alta feritoia, rivolta ad est e posta all’origine della Chiesa, la luce penetra inondando e attraversando la Croce, “punto verso cui si dirigono tutti gli sguardi”, irradiandosi quindi prima sull’altare, piccolo e compatto ed a pianta quadrata,
poi sull’ambone e la sede, illuminando la parola e diffondendosi infine nell’intera assemblea. Lo spazio celebrativo è il centro visivo e materiale della Chiesa, su cui convergono i percorsi liturgici, ogni angolo del quadrato dell’aula svolge funzioni differenti: Entrando sulla destra è posto il battistero, con un’ampia vasca, utilizzabile anche per immersione e collegato con un percorso alla zona celebrativa. Sul lato opposto la penitenzieria, in uno spazio autonomo, ricavato da un quarto di sfera. Sul lato destro dell’altare, l’icona di San Giuseppe Innografo, mentre sul lato sinistro, in uno spazio più appartato, la custodia eucaristica. L’ingresso alla chiesa dalla strada pubblica non è immediato, ma si sviluppa attraverso distinti percorsi, quello principale che consente di discendere nell’ampio sagrato pedonale e risalire i due gradini che delimitano la spazio antistante il portale di ingresso ed uno secondario che consente l’accesso alla Chiesa attraverso i locali della Sacrestia. Nel lotto di 5.000 mq sul lato sud-ovest, oltre il previsto parcheggio per l’intero fronte strada, è prevista sul fianco laterale di sud-est un’altra bretella stradale, con annesso parcheggio e rotatoria finale. Sagrestia Il locale è direttamente col-
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legato all’aula ed ai principali percorsi liturgici e munito di servizi autonomi, mentre un disimpegno collega l’ingresso per gli uffici ed i locali a servizio della comunità e della chiesa, direttamente con il sagrato. Nel corpo di fabbrica sono anche allocati i servizi igienici per i fedeli. Una scala interna conduce al piano inferiore. I locali del Ministero pastorale Nel piano sottostante sono ubicate 5 aule, con annessi servizi, e con doppio ingresso, dal sagrato attraverso un ampia scala esterna e dalla corte interna che si apre sullo spazio a servizio anche del salone parrocchiale. Il salone È costituito da un ampio locale per 320 posti a sedere, con un ampio spazio esterno coperto, con atrio, servizi igienici e un doppio ingresso che consente attività differenziate ed indipendenti. La casa canonica e il Ministero pastorale. Nell’area di 3000 mq le altre 10 aule ed annessi servizi si sviluppano attorno ad un chiostro centrale su un unico piano terra. La casa canonica è prevista invece su due piani, con una scala interna ed un vano ascensore indipendenti. Ciascun piano è disimpegnabile e provvisto almeno di camera da letto, cucina, soggiorno e servizi accessori.
Pianta livello 0
Pianta livello 1
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Restauro e recupero funzionale del complesso edilizio destinato a cinema, teatro, attivitĂ alberghiera e commerciale in genere, denominato Kursaal
Augusta (SR) anno 2008 Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22.01.2004 n. 42
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CARATTERISTICHE TECNICHE DEL COMPLESSO
Situato in Augusta, in piazza Castello, è riportato nella banca dati dell’agenzia del territorio dei fabbricati di Siracusa al Foglio n. 93 particella 12. L’immobile è suddiviso in più unità immobiliari: Il piano terra comprende: un’ampia sala destinata a cinema teatro con retropalco ed una “arena” all’aperto con locali di
pertinenza destinati a servizi, spogliatoi direzione, distribuiti anche al piano ammezzato ed al I° piano; un locale ristorante ed un bar-caffè; un ingresso scala con portineria dell’albergo situato al I° ed al II° piano con pertinenza nel terrazzo comprendente locali di servizio, vani per deposito, due ingressi scala laterali all’edificio per l’accesso alle abitazioni (distribuite due al I° piano e due al II° piano).
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Le unità immobiliari hanno una superficie totale della parte costruita pari a mq 2.227, con un volume totale di mc 34.550, per un’altezza totale di mt 19; il cinema teatro occupa una superficie di mq 2.140.
DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO
Il progetto prevede di riutilizzare il grande complesso come punto di attrazione ricreativo, culturale e commerciale, fermo restando, la realizzazione di alcune sale cinematografiche al suo interno. Al piano terra, verranno collocate attività commerciali di prestigio e locali per attività culturali. Inoltre, data l’altezza libera, di mt 14 nella sala al piano terra e sul palcoscenico, verrà aggiunto un piano per attività commerciali; al servizio dell’intera struttura sarà un locale attrezzato per accogliere i bambini. Gli appartamenti al piano ammezzato, al primo ed al secondo piano, verranno utilizzati come locali accessori a servizio dell’intera struttura. Verranno rimessi in esercizio il bar ed il ristorante con possibilità, nella stagione estiva, di posizionare i tavolini, in area dei giardini pubblici preventivamente richiesta in concessione. L’albergo verrà adeguato alle normative vigenti recuperando una ricettività di circa 60 posti letto. La copertura dell’edificio, dalla quale si gode uno splendido panorama del paesaggio circostante, verrà attrezzata per essere utilizzata a servizio dell’albergo. Per l’arena, da utilizzare nei mesi estivi, si è previsto il completo restauro e successiva realizzazione di una copertura realizzata con una tensostruttura.
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Pianta
Prospetto Est
Sezione A-A’
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Villa unifamiliare in localitĂ Pergola
Augusta (SR) anno 2011
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DESCRIZIONE
Il terreno su cui ricade l’intervento in oggetto è localizzato ad Augusta in contrada Pergola e si individua nel lotto n. 9 del P. di L. Villa Marina. L’area si estende mq. 1.163 e ricade in una zona di espansione del territorio comunale. La villa in progetto è localizzata ad una distanza dalla battigia di circa m. 200 e l’accesso è garantito sia dalla strada
interna di P. di L. che da una strada pubblica posta a valle della proprietà. L’intervento prevede la realizzazione di una casa unifamiliare destinata a civile abitazione a piano s./t./1°. Al piano terra sono previsti tutti i locali abitabili costituiti da un vano cucina, una sala-soggiorno, una lavanderia, tre bagni, una camera da letto matrimoniale ed una camera da letto singola. Al piano superiore, a cui si accede da
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una scala interna, sono localizzati tutti i vani tecnici della residenza. Il sottotetto non abitabile avrà un’altezza media mai superiore a m. 2,40. Infine, al piano seminterrato è stato ubicato un vano da destinare a deposito e rimessa privata. La struttura dell’edificio è stata realizzata con fondazioni del tipo diretto a travi rovesce e strutture in elevazione a telai spaziali in cls in ossequio alle norme antisismiche (NCT 08).
Gli orizzontamenti sono stati realizzati con solai dello spessore adeguato del tipo misto in latero-cemento mentre i tamponamenti sono in calcestruzzo aerato autoclavato (gasbeton) che consentiranno di abbattere i valori della trasmittanza. Gli ambienti interni avranno divisori in mattoni forati da cm. 8 e la copertura, realizzata a falde inclinate con sovrastanti cordoli perimetrali orizzontali e ciò al fine di garantire un aspetto estetico più consono allo stile della casa. I rivestimenti esterni si prevedono con intonaci tradizionali in malta di calce di colore chiaro con parziale rivestimento in pietra. Il terreno circostante sarà piantumato adoperando essenze tipiche della macchia mediterranea.
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Prospetto est
Prospetto nord
Prospetto ovest
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Villa unifamiliare in localitĂ Cipollazzo
Augusta (SR) anno 2008
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DESCRIZIONE
L’area su cui ricade l’intervento è localizzata ad Augusta in contrada Cipollazzo ed insiste all’interno di una zona ad alta densità abitativa. Il progetto prevede la realizzazione di una residenza unifamiliare. Gli spazi abitabili sono distribuiti su due livelli fuori terra, con un’altezza tra pavimento ed intradosso del solaio di mt. 3.00 per il piano terra e di mt. 2.80 per il primo piano. Le fondazioni sono del tipo diretto a travi rovesce con strutture in elevazione a telai spaziali in c.a., gli orizzontamenti sono realizzati con solai del tipo misto in latero cemento ed infine i tamponamenti sono a cassa vuota in laterizio.
Le murature di tamponamento sono rivestite con intonaco per esterni di colore bianco; un parte della murature, così come i setti verticali, sono rivestiti con pietra a taglio faccia vista. Al livello superiore è presente un corpo totalmente rivestito con pannelli di rame. Le ringhiere sono realizzate in ferro pieno e tutti gli infissi esterni sono in alluminio verniciato. Gli ambienti interni hanno divisori in mattoni forati da cm. 8 e la copertura è in parte piana ed in parte a falde inclinate con rivestimento in rame. Sulla parte di copertura piana sono posizionati i pannelli solari per la produzione di acqua sanitaria e per il riscaldamento a pavimento. Inoltre è stato istallato l’impianto fotovoltaico che produce fino a 6 Kw e che, consentendo lo scambio sul
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posto, garantisce notevoli risparmi sul costo dell’energia prelevata in rete. Il giardino è costituito prevalentemente da un prato di festuca arundinacea sul quale si articolano I percorsi pedonali in pietra. All’interno dell’area verde sono state messe a dimora essenze tipiche della macchia mediterranea quali ulivi e piante esotiche del tipo palme nane e phoenix dactiliphera.
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Prospetto Nord
Prospetto EST
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Villa unifamiliare in localitĂ Campolato
Augusta (sr) anno 2009
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PREMESSA
L’area su cui ricade l’intervento in oggetto è localizzata ad Augusta in contrada Campolato, è censita al catasto al foglio 23 particella 183, ed è individuata dal lotto n. 36 del piano di lottizzazione denominato “Fratelli Ranno”, approvato dal Consiglio Comunale di Augusta con delibere n. 129 del 08.06.2004.
INTERVENTI PREVISTI
Il progetto prevede la realizzazione di una casa per civile abitazione. Gli spazi abitabili sono distribuiti su due livelli fuori terra ed avranno un’altezza di mt. 2.70; è inoltre prevista la realizzazione di due locali destinati a sottotetto non abitabile con altezza media pari a mt. 2.00 e un locale di sgom-
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bero con altezza di mt. 2.40. Le fondazioni saranno del tipo diretto a travi rovesce con strutture in elevazione a telai spaziali in c.a., gli orizzontamenti saranno realizzati con solai dello spessore di cm 20 del tipo misto in latero cemento ed infine i tamponamenti saranno a cassa vuota in laterizio con rivestimento in pietra sui prospetti. Gli ambienti interni avranno divisori in mattoni forati da cm. 8 e la copertura sarà a falde inclinate con rivestimento in coppi.
FINITURE E IMPIANTI
È prevista la realizzazione dell’impianto elettrico del tipo sottotraccia nel rispetto delle norme C.E.I. e della legge 46/90. L’impianto idrico sarà del tipo sottotraccia in polietilene o in rame alimentare, l’approvvigionamento idrico sarà garantito per mezzo di autobotte autorizzata. Il sistema di smaltimento dei reflui civili è garantito da una fossa tipo “Imhoff” per 5 persone con una condotta disperdente in sub irrigazione di ml. 10.00.
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Pianta piano terra
Sezione
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Pianificazione urbanistica
Piano di lottizzazione in localitĂ Gisira
Augusta (SR) anno 2009
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PREMESSA
Pianta tipologia residence - albergo
Il terreno oggetto del presente Piano di Lottizzazione è ubicato in località la “La Gisira”, in territorio di Augusta. La pianificazione proposta ha lo scopo di insediare un complesso turistico ricettivo, che rappresenti un vero polo d’attrazione per il turismo a scala interregionale. Il progetto prevede la lottizzazione di un’area edificabile la cui superficie si estende per mq. 666.624.
CONTENUTI DELL’INTERVENTO
Il presente programma lottizzatorio muove i principi di base attraverso basandosi la non alterazione della morfologia del territorio. Tale intervento consentirà la creazione di oltre 2000 posti letto, di cui circa 600 previsti all’interno del Lotto 5 con destinazione alberghiera. Si prevede che la gestione di un impianto turistico di questa portata, necessiterà di una forza lavoro e di un indotto pari ad almeno 300 unità, distinti tra dipendenti a tempo determinato ed indeterminato.
DESTINAZIONE DELL’AREA
Il presente programma lottizzatorio prevede la suddivisione dell’intera area in 12 lotti, 2 aree di parcheggio pubblico (PK e PK1), un’area di parcheggio privato (Pp), viabilità pubblica e privata.
Pianta tipologia villaggio
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Prospetto
Prospetto
I lotti destinati all’edificazione sono rappresentati dai numeri 1, 2, 3, 4, 5, 12. La loro destinazione è turistico ricettiva, ad esclusione del lotto 5 (alberghiero). Il lotto 12, edificato con Nulla Osta rilasciato in data 28.08.1968, occupa una superficie di mq. 73.936 e presenta una volumetria pari a mc. 69.400. I lotti 6 e 7 sono di proprietà privata e destinati a verde, sport e balneazione. Il lotto 8, destinato a verde attrezzato, sport e balneazione è di proprietà privata ma di uso condominiale. I lotti 9 e 10, destinati a verde attrezzato, sport e balneazione rappresentano le aree da cedere al comune per uso pubblico. Per i lotti 6, 7, 8, 9, 10 si applicano le norme di cui all’articolo 15 della L.R. 78/’76 e L.R. 15/’91. La viabilità pubblica di progetto prevede una strada di larghezza di mt. 10.00 che costeggia il confine della proprietà da sud a nord fino ad intercettare una viabilità preesistente, che fa parte di un altro comprensorio. La viabilità pubblica prevista consente l’accesso a tut-
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te le aree di uso pubblico individuate all’interno della lottizzazione. La viabilità privata di larghezza pari a mt. 6.00 è in parte già realizzata, e pertanto necessita solo di opere di completamento ed ammodernamento. Il comparto oggetto della lottizzazione, è attraversato da una strada pubblica prevista dal P.R.G. vigente Calandra (approvato con D.A. 171/’75) che e misura per mq. 14.360; detta estensione è stata scorporata dal calcolo per la volumetria massima ammissibile, e la sua area di sedime non è stata impegnata da terreni con destinazioni che possano pregiudicare un’eventuale realizzazione, nonostante siano ormai trascorsi i termini per l’applicazione dei vincoli preordinati all’espropriazione.
PARAMETRI URBANISTICI AMMISSIBILI • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Profilo longitudinale
Superficie del lotto: mq. 666.624; Strada di P.R.G.: mq. 14.360 Superficie a disposizione mq. (666.624 – 14.360) = mq. 662.264 Indice territoriale: 0,20 mc./mq Premio di cubatura per posti letto alberghieri > 500: 0.25 mc./mq. Indice territoriale massimo ammissibile: 0,45 mc./mq Volumetria massima ammissibile mq. 662.264 x 0.45 mc./mq. = mc. 293.518 Volumetria esistente (lotto 12 Aeroviaggi) = mc. 69.400 Volumetria residua insediabile mc. 293.518 – mc. 69.400 = mc. 224.118 Superficie destinata all’edificazione - lotti 1,2,3,4,5,12 = mq. 368.172 Superficie residua per l’edificazione-mq. (368.172 – 73.936) = mq. 294.236 Indice di densità fondiaria massima ammissibile: 1,20 mc./mq. Indice di densità fondiaria del lotto 12 mc. 69.400/mq. 73.936 = 0,938 mc./mq. Indice di densità fondiaria dei lotti 1,2,3,4,5 mc. 224.118/mq. 294.236 = 0,761 mc./mq. Aree destinate ad attrezzature pubbliche (10% del lotto mq. 66.662): in progetto mq. 66.726 Aree destinate ad attrezzature condominiali (12% del lotto mq.79.995): in progetto mq. 80.001 Indice di copertura: 0,25; Indice di piantumazione: 50 alberi di alto fusto per ogni ettaro
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Pianificazione urbanistica
Piano di lottizzazione Giardini di Castelluccio
Augusta (SR) anno 2010
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PREMESSA
Il terreno oggetto del presente Piano di Lottizzazione denominato “Giardini di Castelluccio”, è ubicato ad Augusta in contrada Castelluccio e ricade all’interno della zona ET/1 (preferenziale per edilizia ricettiva e turistica). Si tratta di una pianificazione proposta ai sensi dell’art. 14 L.R. 71/78, che ha lo scopo di insediare un complesso edilizio in conformità alle previsioni del PRG vigente. La destinazione dei singoli lotti edificabili sarà residenziale, turistica o anche mista residenziale-turistica. Le caratteristiche paesaggistiche ed ambientali dell’area in interesse si presentano ottimali ai fini dell’insediamento proposto, poiché si tratta di un terreno in falsopiano con posizione ideale per la ventilazione, il soleggiamento e con prevalente esposizione a Nord/Est. L’accesso all’area è garantito dalla strada pubblica denominata S. Giuseppe che si dirama dalla Strada Statale 114 e costeggia la lottizzazione lungo i lati Nord/Ovest e Sud/Est.
CONTENUTI DELL’INTERVENTO
Superficie fondiaria. La superficie fondiaria utile ha determinato la previsione di 45 lotti con destinazione residenziale, turistica o anche mista residenziale - turistica, le cui superfici non risultano mai inferiori a mq. 2.000 per ognuno. L’area sarà dotata delle principali opere di urba-
nizzazione di rete che saranno realizzate come sottoservizi stradali. Il totale generale delle superfici destinate all’edificazione è di mq. 98.619 ed assorbiranno una volumetria di mc. 25.762 a fronte dei 25.772,60 mc. insediabili. Viabilità. Lo studio della viabilità preesistente in prossimità del sito d’intervento ha suggerito la previsione di una viabilità interna sia pubblica che privata. Le strade pubbliche (SP) avranno una larghezza di mt. 10,00 e la loro realizzazione consentirà di mettere in collegamento le due principali arterie stradali esistenti che dalla SS. 114 scendono verso il mare costeggiando il terreno in oggetto lungo il lato Nord/ Ovest e Sud/Est. La superficie destinata alla viabilità pubblica è di mq. 7.562. Le strade private condominiali (SC) sono previste in parte con una larghezza di mt. 6 ed, al fine di consentire una circolazione più agevole degli automezzi in transito, in parte con una larghezza di mt. 8. La superficie destinata alla viabilità condominiale è di mq. 4.544. Verde. Il Verde Pubblico, individuato con il simbolo VP, è stato localizzato in 2 aree. La zona VP1 estesa mq. 3.740 e la zona VP2 estesa mq. 1.694 si trovano in due lotti posti rispettivamente a Nord/Ovest e a Sud/Est. L’accesso a
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VP1 e VP2 è garantito da strada pubblica. Il verde pubblico impegna una superficie totale estesa mq. 5.434. Il verde condominiale, individuato con il simbolo VC, è stato localizzato all’interno di un lotto esteso mq. 12.144. All’interno dell’area sarà prevista la realizzazione di una zona a verde con piantumazioni tipiche della macchia mediterranea. Parcheggi. Poiché la lottizzazione ha previsto una superficie di mq. 7.562 da destinare alla viabilità pubblica, si ritiene che la stessa sia sufficiente per essere utilizzata anche per il parcheggio delle autovetture. Pertanto è stata realizzata solo un’area destinata a parcheggio privato (PC) estesa mq. 560 e posta in prossimità del lotto destinato a verde condominiale.
OPERE DI URBANIZZAZIONE
È prevista la realizzazione, a carico dei lottizzanti, di tutte le opere di urbanizzazione necessarie per la funzionalità dei lotti, secondo le caratteristiche tecniche sotto evidenziate. Viabilità. La rete viaria pubblica avrà larghezza di m. 10,00 di cui m. 8,00 per la sede stradale e m. 1,00 per i due marciapiedi laterali. La rete viaria privata avrà larghezza varia da m. 6,00 a m. 8,00 per la sede stradale e non vi saranno marciapiedi laterali. Approvvigionamento idrico. La rete idrica per l’approvvigionamento di acqua per uso domestico avverrà tramite l’allaccio alla rete del pozzo privato sito in c.da Cannatello, passante all’interno della lottizzazione, di proprietà della società
MAV SRL con sede a Carlentini in via Duca degli Abruzzi n. 87. Smaltimento delle acque nere. Il sistema di smaltimento delle acque nere è previsto per mezzo di fosse biologiche a tenuta tipo Imhoff e successiva condotta di sub-irrigazione delle acque chiarificate. Il dimensionamento delle fosse biologiche e del tratto di subirrigazione sarà calcolato nella successiva fase della richiesta del titolo ad edificare. Tuttavia, al fine di dotare la lottizzazione delle condotte fognarie necessarie per l’allaccio alla rete comunale, qualora realizzata in prossimità dell’area, sarà realizzato un impianto di rete, corrente lungo le strade pubbliche e private del P. di L. in esame. Rete di illuminazione. La rete elettrica di illuminazione pubblica e privata sarà realizzata per mezzo di idonee canalizzazioni correnti lungo le strade, dimensionata al fine di rendere fruibili la viabilità e le aree di parcheggio e verde.
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Pianificazione urbanistica Piano di lottizzazione Le Zagare
Augusta (SR) 2008
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PREMESSA
Il terreno oggetto del presente Piano di Lottizzazione è ubicato ad Augusta in contrada Bongiovanni-Dattolo e ricade all’interno della zona ET/2 del P.R.G. vigente (Tav. 1 Inquadramento territoriale) Si tratta di una pianificazione proposta ai sensi dell’art. 14 L.R. 71/78, che ha lo scopo di insediare un complesso edilizio con destinazione d’uso mista, il tutto in conformità alle previsioni del PRG vigente, ed esattamente: residenziale, alberghiero e centro acquisti. Il progetto prevede la lottizzazione di un’area edificabile la cui superficie si estende per mq. 101.336, superiore dunque al minimo di superficie richiesto dalle Norme Tecniche di Attuazione del PRG vigente, che per dette zone è stabilito nella misura minima di mq. 100.000. Le caratteristiche paesaggistiche ed ambientali dell’area in interesse si presentano ottimali ai fini dell’insediamento proposto, poiché si tratta di un terreno in falsopiano con posizione ideale per la ventilazione, il soleggiamento e con prevalente esposizione a Nord per il comparto 1 e ad Est a Sud per il comparto 2. I due comparti di progetto sono collegati dalla Strada Provinciale n. 57 e ricadono all’interno del foglio catastale 31. La loro estensione è di mq. 101.336. PREESISTENZE All’interno del comparto 1 e 2 insistono 4
fabbricati in muratura realizzati in data antecedente al 1967 estesi rispettivamente mq. 30, mq. 8, mq. 40 e mq. 16. Si tratta di vecchi manufatti utilizzati per la coltura del fondo. I predetti edifici saranno oggetto di demolizione e pertanto il terreno in esame è da considerarsi libero da insediamenti preesistenti.
CONTENUTI DELL’INTERVENTO
Il presente programma lottizzatorio è redatto dall’architetto Marco Niciforo, il quale, avendo preso visione e cognizione dello stato dei luoghi è in grado di redigere la presente proposta di pianificazione.
COMPARTO 1
L’ingresso, posto lungo la Strada Provinciale n. 57, è servito da due aree condominiali destinate a verde e parcheggi, e da un‘area destinata a parcheggi pubblici. La viabilità interna, sebbene si tratti di strade private condominiali, è stata prevista di larghezza pari a m. 8, al fine di consentire una circolazione più agevole degli automezzi in transito. La superficie fondiaria utile ha determinato la previsione di 20 lotti residenziali, le cui superfici non risultano mai inferiori a mq. 2.000 per ognuno. L’area sarà dotata delle principali ope-
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re di urbanizzazione di rete che saranno realizzate in corrispondenza della viabilità condominiale.
COMPARTO 2
L’area in questione è delimitata dalle Strade Provinciali n. 57 e 65, perpendicolari tra di loro. Gli ingressi al comparto avvengono da ambedue le strade per mezzo della viabilità pubblica di progetto. Le aree pubbliche destinate a verde sono state localizzate lungo il fronte nord del terreno, in adiacenza della S.P. n. 57, mentre il lato est che costeggia la S.P. n. 65 ospita le aree adibite a parcheggi condominiali privati. La viabilità interna è interamente pubblica con la sola esclusione del tratto tra i lotti n. 24 e n. 27. Tuttavia l’intera superficie destinata alla viabilità pubblica e privata del comparto 2 è di larghezza pari a mt. 10. La superficie fondiaria utile ha determinato la previsione di 10 lotti residenziali, le cui superfici non risultano mai inferiori a mq. 2.000 per ognuno, e di un lotto misto alberghiero e centri acquisto. Il complesso alberghiero dovrà ospitare almeno 200 posti letto. L’area sarà dotata delle principali opere di urbanizzazione di rete che saranno realizzate in corrispondenza della viabilità.
VIABILITÀ
Lo studio della viabilità preesistente in prossimità del sito d’intervento ha suggerito la previsione d’ingresso ai due comparti posizionata in arretramento rispetto al ciglio stradale, a causa del traffico veicolare che, lungo le Strade Provinciali adiacenti alla lottizzazione, è genericamente ad alta velocità. Il tessuto viario che ne deriva è costituito dalle strade del Comparto 1 di tipo condominiale privato con larghezza pari a m. 8, e dalle strade pubbliche del Comparto 2 di larghezza pari a m. 10,00 con un piccolo tratto di strada condominiale tra i lotti n. 24 e n. 27 anch’esso di m. 10,00. La superficie totale prevista per la viabilità pubblica è di mq. 2.565 mentre per la viabilità privata è di mq. 7.348. Il totale generale impegnato all’interno del Piano di Lottizzazione per le superfici viarie è di mq. 9.913. (vedi tav. 3 Viabilità Pubblica e Privata).
SPAZI PER VERDE E PARCHEGGI
Le aree da individuare ai sensi dell’art. 25 commi c) d) delle N.T.A. del P.R.G. sono visibili nella tav. 4 “Verifica delle aree pubbliche e private”. Tutte le aree a verifica degli standards previsti dal citato art. 25 sono state accorpate e localizzate nelle zone più prossime agli ingressi dei comparti. Il Verde Pubblico (VP1 e VP2) è stato in-
dividuato nel Comparto 2, in due aree attraversate da una strada pubblica di previsione del P. di L., poste lungo la S.P. 57 ed estese in totale mq. 5.884 Il Verde Condominiale (VC) è stato localizzato nel Comparto 1, all’interno di un’area delimitata dalla S.P. n. 57, da una strada privata di P. di L. e da un terreno di altra proprietà. Si estende per un totale di mq. 696. I Parcheggi Pubblici (PP) trovano ubicazione nel Comparto 1 all’interno di un’unica area estesa mq. 1.712. I Parcheggi Condominiali (PC1 e PC2) trovano ubicazione nel Comparto 1 e 2, in due aree distinte estese rispettivamente mq. 2.004 e mq. 2.173, per un totale generale di mq. 4.177. Le predette aree a verde e parcheggi sono localizzate in zone prive di asperità e con idonee caratteristiche ambientali. Pertanto le superfici totali impegnate all’interno del P. di L. per le attrezzature pubbliche per il verde, parcheggi e la viabilità, si estendono mq. 10.161, superando il limite minimo del 10% del lotto di mq. 10.133, prescritto dall’art. 25 comma c) delle N.T.A. del P.R.G. vigente. Per quanto riguarda invece le superfici totali impegnate all’interno del P. di L. per le attrezzature condominiali private per il verde, parcheggi e la viabilità, si
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estendono mq. 12.221, superando il limite minimo del 12% del lotto di mq. 12.160, prescritto dall’art. 25 comma d) delle N.T.A. del P.R.G. vigente.
OPERE DI URBANIZZAZIONE
È prevista la realizzazione a carico dei lottizzanti di tutte le opere di urbanizzazione necessarie per la funzionalità dei lotti. Lo studio di dettaglio delle predette opere sarà meglio evidenziato negli elaborati grafici allegati alla richiesta di concessione edilizia delle opere di urbanizzazione.
Sezioni tipo
project layout attilio patania mail info-graphica@email.it mob. 338 9577068
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96011 - Augusta (SR)
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