Un albero di Natale tutto di trine di Marzia Mecozzi
Sul numero di Giuliana Ricama che ci terrà compagnia nel periodo natalizio, non può mancare l’omaggio di Manidoro alla merlettaia che, con straordinaria creatività e forza aggregante, ha riportato il merletto di Isernia sotto i riflettori, catturando l’attenzione dei media con un grande progetto: un albero di Natale alto oltre cinque metri e addobbato con centinaia di pizzi rappresentanti i simboli della città realizzati al Tombolo, un’arte definita “la gioielleria del merletto” che ha intrapreso la strada del riconoscimento UNESCO, realizzati da altrettante merlettaie, che, a partire dall’8 di Dicembre diventerà emblema rappresentativo della città e, da questa, sarà portato ed esposto ovunque, nel mondo, lo si richiederà.
Lei è Carmela Iavarone, classe ’67, presidente dell’associazione “Il Merletto di Isernia – L’Arte nelle Mani”, e la sua storia è particolarmente indicata per questo periodo dell’anno, perché parla di solidarietà, di amicizia, di impegno sociale e di un grande amore: quello per il merletto a fuselli “Re tummarieglie” che, a Isernia, ha una lunga tradizione che si snoda lungo i vicoli della città antica e risale i secoli fino alla sua origine, datata fra il quindicesimo e il sedicesimo secolo. “Sono una persona semplice.” Dice subito Carmela, come a voler significare che la grande notorietà acquisita in questo ultimo anno non dipende dall’importanza di un nome o di una storia particolare; che la genuinità, a volte, riesce ad ottenere risultati insperati che vanno ben al di là delle possibilità economiche e delle importanti relazioni sociali. “Sono una persona semplice che, con umiltà e tanta volontà, ha cercato di fare di un antico patrimonio locale, il merletto di Isernia, un volano per guardare al futuro attraverso la riscoperta delle nostre radici.” Ma partiamo dalla neonata e già famosa associazione che guida: “Il Merletto di Isernia - l’arte nelle mani” che, come si legge nel suo statuto «… è impegnata a promuovere, a livello locale, nazionale e oltre i confini nazionali, l’arte del tombolo di Isernia, a divulgare la storia e l’origine del merletto a tombolo, a favorire il turismo sostenibile, gli scambi culturali tra regioni, organizzare mostre, insegnare l’arte del tombolo.» “L’idea di fondare un’associazione che raccogliesse le tante e bravissime merlettaie della città, mi è venuta durante il lockdown, nella primavera del 2020. – spiega Carmela - In quei giorni tristi dell’isolamento, dopo essere venuta a conoscenza delle difficoltà
che alcune persone stavano attraversando per via della mancanza di lavoro, ho iniziato a dare vita ad una catena di solidarietà. Ma non era solo una questione economica; le persone avevano anche bisogno di ritrovarsi attorno a un comune progetto, di rendersi utili. Così ho iniziato a contattare alcune ricamatrici che conoscevo proponendo di fare qualcosa insieme per le persone bisognose. Fra le cose di maggior valore che avevamo a disposizione, da poter donare, c’era la nostra arte: il merletto. Attorno al merletto avremmo potuto ritrovarci come gruppo, come comunità. Dapprima abbiamo iniziato a creare delle mascherine per raccogliere un po’ di fondi e, di lì a poco, abbiamo deciso di partecipare agli addobbi dell’albero di Telethon con la realizzazione di palline di pizzo a Tombolo.”
“Dopo le palline per Telethon, abbiamo realizzato le maschere di carnevale (che quest’anno porteremo a Verona e a Venezia), riprende Carmela - mentre piano piano la fiducia nel valore del Tombolo si riaccendeva. Tante merlettaie hanno risposto alla mia chiamata e quando ho lanciato l’idea di fondare una associazione che riunisse sotto un comune denominatore il ‘nostro’ merletto, le ho trovate entusiaste! Come associazione abbiamo partecipato al concorso ‘Un abito per Barbie’ realizzando una collezione di abiti in merletto, uno dei quali, eseguito dalla merlettaia Maria Caruso, è stato richiesto dalla fiera del merletto di Cantù. Grande motivo di orgoglio per la nostra associazione che, dal primo nucleo di dieci merlettaie, oggi ne riunisce duecentocinquanta ed ogni giorno se ne aggiunge qualcuna!”
Il successo di queste iniziative, stimola Carmela a riprendere in mano anche altri fili e a tessere la rete di una realtà ‘ufficiale’ dedicata al merletto di Isernia, fondando un’associazione che non esisteva nonostante la lunga e nobile tradizione di quest’arte che rappresenta ancora oggi una delle principali attività artigianali del capoluogo, e nonostante le tante sapienti merlettaie presenti in città che, con abilità e pazienza, quest’arte se la tramandano di madre in figlia da oltre 800 anni. Tradizione vuole, infatti, che l’arte del Tombolo si sia sviluppata nell’alto medioevo nel convento di Santa Maria delle Monache, dove le religiose lo insegnavano alle nobili fanciulle destinate al velo dalle severe leggi feudali. La Regina Giovanna d’Aragona pare ne sia stata una grande estimatrice e che, in prima persona, avesse voluto apprenderne la lavorazione dalle abili signore del luogo.
Piano piano, la ‘Città del Merletto’ torna a splendere di nuova luce e di nuova linfa, grazie all’impegno dell’associazione “Il Merletto di Isernia – L’Arte nelle Mani” che nell’ultimo anno ha dato vita anche a tante iniziative nel cuore del centro storico di Isernia, tutte finalizzate a riportare il Tombolo al centro della vita culturale e sociale della città. Fra queste, nel mese di giugno ‘La maratona del merletto’, che ha visto cimentarsi per le vie cittadine decine di merlettaie, preludio o ‘prova generale’ alla partecipazione alla ‘Giornata internazionale del merletto’ giunta, nel luglio di quest’anno, alla sua settima edizione e alla quale per la prima volta ha aderito anche il Comune di Isernia. Qui, tra i vicoli e nelle piazze è stato possibile ascoltare ancora il famigliare suono dei fuselli delle pizzigliare, un tuffo nella tradizione che ha affascinato i passanti, cittadini e turisti, ripor-
tando indietro l’orologio di decenni. Il valore del Tombolo torna a conquistare l’attenzione cittadina, tanto che il 10 maggio di quest’anno, con una deliberazione di giunta, l’amministrazione comunale di Isernia ha istituito l’Albo d’Onore delle Merlettaie. «… Non solo perché il Tombolo è una delle più antiche tradizioni isernine, vera e propria arte che ha dato una peculiare impronta alla cultura locale, – ha dichiarato il sindaco Giacomo d’Apollonio nell’occasione – ma anche perché le donne di Isernia, che solevano svolgere all’aperto il proprio lavoro, connotavano con la loro presenza angoli caratteristici della città, e in particolare del centro storico». Il Comune di Isernia, insieme ad altre numerose località che conservano una analoga tradizione, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per il sostegno al progetto di candidatura del ‘Saper fare l’arte del merletto italiano’ a Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. “Il merletto di Isernia – spiega Carmela - è caratterizzato dal sottile filo di colore avorio, di produzione locale, con cui viene lavorato e che lo rende unico ed elegante. La sua particolarità è che non ci sono i punti dove legare o dove mettere le spille, il raccordo fra disegno e disegno è lasciato alla libera iniziativa, alla creatività. L’arte di questa lavorazione sta nella bravura della merlettaia che diventa una scultrice e anche quando i disegni sono uguali, ognuna li rende diversi…” Una tappa significativa,
in questo anno di successi e soddisfazioni, è stata l’istituzione, con delibera della Giunta Comunale, nel mese di giugno, del Museo etnografico diffuso, ubicato nei vicoli del centro storico e destinato ad accogliere specifici percorsi museali tematici. Primo fra tutti, il merletto isernino. L’Ecomuseo del Merletto a Tombolo, questo il suo nome, si snoda lungo un percorso illustrativo composto da bacheche antichizzate che si chiude presso il Museo civico. Ma soprattutto la presentazione, avvenuta il 4 settembre scorso, nel Chiostro di Palazzo San Francesco, di una iniziativa straordinaria: la realizzazione di un albero di Natale di oltre cinque metri, tutto di merletto, che sarà donato alla città e al mondo intero da parte dell’associazione “Il Merletto di Isernia – L’Arte nelle Mani”. L’Albero della Felicità: un’opera dal valore inestimabile, composta da mille tasselli, alla quale 150 merlettaie dell’associazione, hanno lavorato senza sosta dallo scorso gennaio. “L’idea di realizzare un simbolo forte attorno al quale lavorare tutte insieme per far sì che la nostra arte potesse tornare ad essere al centro di un dibattito culturale coinvolgente e attrattivo, mi è venuto una notte. – Racconta Carmela - Insieme al mio compagno, Gerardo Abbatiello, che mi ha sempre supportato
nelle mie iniziative incentivandomi ed aiutandomi tecnicamente, e con l’aiuto di un artigiano, abbiamo realizzato, dapprima il cono in alluminio sul quale è stato successivamente posto il cartamodello sul quale sono stati poi sviluppati i disegni. Gerardo ha condotto un interessante lavoro di ricerca sui disegni antichi al quale hanno partecipato e contribuito anche mia figlia Anna Luisa, stilista e insegnante di arte, con il contributo del professor Franco Salvucci.” Una giornata di festa ha accompagnato la presentazione ufficiale dell’albero, che l’8 dicembre verrà esposto, ultimato, in tutto il suo splendore. Centinaia di forme e chilometri di filo, e ore, giorni, mesi di lavoro instancabile sono stati necessari per realizzare i simboli della Città di Isernia: la cattedrale, il santo protettore della città, la fontana Fraterna, lo stemma della città, il museo del Paleolitico e ogni tipo di animale, per un totale di mille pezzi; un lavoro certosino, frutto di una impareggiabile passione per il merletto e di amore per una città che vuole riallacciare i fili della storia in prospettiva futura. “Non dimentichiamo le nostre radici guardando avanti. Nella nostra associazione, dove la più giovane socia ha 40 anni e la più anziana 90, abbiamo anche 20 bimbi! Custodiamo la loro passione per incentivare la conoscenza della nostra arte, per tramandarla alle future generazioni come noi l’abbiamo imparata dalle nostre mamme e dalle nostre nonne. Nell’Albero della Felicità alcune bambine, per esempio, hanno realizzato le fascette. Il filo, invece, viene di lontano ed è il dono di tante persone che, da diverse parti d’Italia, hanno voluto partecipare all’opera con il proprio contributo.” Pazienza, passione, energia e amore. L’Albero della Felicità, emblema del merletto di Isernia nel Mondo, terminate le feste, sarà a disposizione di tutti coloro che ne faranno richiesta, come un testimone di pace e di cultura, esempio prezioso di impegno, maestria e di intramontabile bellezza. In queste pagine: Carmela Iavarone al lavoro con il suo tombolo. Alcuni lavori realizzati dalle socie dell'associazione. L'Albero della Felicità nelle sue fasi di lavorazione e durante la presentazione del progetto il 4 settembre scorso nel chiostro di Palazzo San Francesco a Isernia.
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