Il merletto del secolo d’oro di Spagna

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Il merletto del secolo d’oro di Spagna di Marzia Mecozzi, interprete Martina Angeli

C’è la bellezza maestosa e robusta della tradizione artistica della Spagna imperiale nei lavori di Rosa Ma Asensio, e la scelta policromatica, in cui predominano fili dorati e argentati, diventa narrazione di un’epoca gloriosa di un Paese che venne anche soprannominato “L’impero su cui non tramonta mai il sole”. La Spagna e il suo merletto ad ago del XVI e XVII secolo sono protagonisti di queste pagine che Manidoro, in collaborazione con Giuliana Ricama, ha scelto di dedicare ad una delle più autorevoli interpreti di quest’arte.

In un delizioso angolo della Regione di Castilla y Leon, adagiata sulle rive del fiume Pisuerga, sorge la cittadina di Valladolid, luogo in cui, nel 1506, morì Cristoforo Colombo e, nel 1515, Ettore Fieramosca, il condottiero italiano che legò il suo nome alla famosa Disfida di Barletta. È una città antica e ricca di tradizioni che fu anche sede della casa reale di Spagna nei primi anni del XVII secolo. Qui, vive e lavora Rosa Ma Asensio, classe ‘66, conosciuta nel mondo del ricamo come Rosa Orcana, titolare della scuola di ricamo Escuela Orcana, allieva delle maestre Natividad Villoldo, Ulrike Voelker, Martina Wolter-Kampmann, personalità di riferimento nel panorama del merletto, in Europa, dai cui disegni trae spesso ispirazione per i suoi lavori. “Il ricamo è un’arte che ho imparato presto, da bambina, ma solo diversi anni più tardi sono entrata veramente a far parte del meraviglioso mondo del merletto, studiando sui libri delle mie insegnanti di riferimento e seguendo i loro corsi. – Racconta Rosa Ma - Fra le tante tecniche apprese, quella che mi ha sempre affascinato maggiormente è l’Encaje de Aguja (Merletto ad Ago), nella tecnica tipica di Valladolid, il Frisado de Valladolid. La persona che me lo ha insegnato è Natividad Villoldo, mentre ho perfezionato l’Encaje de Bollillo (Merletto a Tombolo), approfondito anche nei miei viaggi a Bruges e in Normandia, grazie a Ulrike Voelcker e Martina Wolter-Kampmann”.


Rosa Ma ci conduce, con il suo racconto, alla scoperta dell’affascinante ambiente castigliano, a partire dal piccolo ma importante ‘Museo del Encaje’, ovvero il Museo e Centro Didattico del Merletto di Castiglia y Leon, dove lei stessa ha imparato la tecnica del merletto ad ago di Valladolid, vent’anni or sono. E dove, nel 1992, è stato creato da Natividad Villoldo (autrice, fra altre pubblicazioni, del libro “Il Merletto di Castilla y León” e, con Maria Gonzalez Mena e Angela Lopez Garcia-Bermejo, del libro “Tessuti Artistici della Castiglia y Leon dei Secoli XVI-XX”) il punto di Castilla, realizzato con fili metallici e sete in colori a contrasto. Il Museo ha sede in una casa del XVII secolo, restaurata, nel piccolo comune di Tordesillas sul fiume Duero a circa una trentina di chilometri da Valladolid. Vi è esposta una collezione di merletti antichi frutto di trent’anni di lavoro di compilazione, ricerca e restauro. “Questi lavori, che per tanto tempo sono stati dimenticati, rappresentano un pilastro per la cultura tradizionale di Castilla y León. – Spiega Rosa Ma – Nelle sue cinque sale aperte al pubblico, è esposta una parte della collezione, con una rappresentazione di merletti eruditi e popolari, prevalentemente realizzati nella regione.” Il Centro Didattico ha principalmente lo scopo di recuperare e preservare tutte le tecniche di merletto di questo territorio, ma vengono trattati anche i merletti europei, in particolare quelli che hanno influenzato gli spagnoli. La mostra comprende anche

utensili di altri tempi per la trasformazione dei tessuti. Oggi c’è grande attenzione per la riscoperta di questi merletti e molte persone, durante le visite didattiche, esprimono il desiderio di approfondire la conoscenza di tecniche e disegni. Mentre per quanto riguarda più nello specifico il Frisado de Valladolid, ovvero il merletto ad ago di Valladolid tipico dei secoli XVI e XVII, Rosa Ma lo descrive così: “non se ne conosce l’origine, si sa che veniva fatto dalle monache e che era destinato alla nobiltà e agli alti membri del clero. A Valladolid in quell’epoca c’era la corte e l’arcivescovato, il “frisado” veniva usato come ornamento negli abiti di lusso dei nobili, palli, baldacchini e sartoria ecclesiastica. Questi pezzi si conservano ancora nel Museo de Valencia de Don Juan e risalgono al XVI secolo.” D’altra parte il Siglo de Oro ovvero il Secolo d’oro (compreso fra il 1492 e il 1681) fu il periodo di massimo splendore artistico, politico-militare e letterario della Spagna. Questa ricchezza si traduceva anche nella moda che si arricchiva di ornamenti sfarzosi, non solo di pietre preziose e gioielli, ma anche di tessuti e di lavorazioni, con colori vivaci e profusione di gemme incastonate. Il Frisado di Valladolid, realizzato con metalli nobili e fili di seta è il genere più raffinato, più elegante e maestoso di tutti i merletti realizzati in Spagna e fuori dalla Spagna. Come si può apprendere dalle spiegazioni che di esso vengono date nelle pagine dell’interessante sito del Museo de l’Encaje di Valladolid,


“è un genere unico che deriva dall’ingegno creativo ispanico e pieno di fascino per i materiali utilizzati, quasi misteriosamente associato a una nuova tecnica.” La tecnica consiste nel ricamare con fili di seta attorno alla lamina preziosa, si tratta di fili d’oro e d’argento autentici, non di fili metallizzati. Il filo metallico funge da guida mentre la seta lo fissa o lo trattiene al tessuto sul quale viene realizzato per mezzo di piccoli punti a smerlo; i fili, allacciati in diversi modi fra loro, creano diverse geometrie, come capita nel tombolo e nel ricamo. Gli anelli in aria, nell’antichità, venivano chiamati “frisar”, da qui il nome del merletto. “Nel presente non si fanno grandi lavori con questa tecnica – prosegue Rosa Ma - perché è molto costosa, qualsiasi tecnica di merletto ad ago è sempre più costosa del merletto a tombolo perché ha tempi lunghissimi di lavorazione. Io faccio soltanto piccoli dettagli: ciondoli, spille... Il mio ultimo lavoro è stato un ventaglio e ci è voluto molto tempo per finirlo. Adesso questo è il lavoro massimo che si suole fare: un ventaglio, un quadro... Una sciarpa sarebbe un lavoro davvero troppo lungo.” “Nella storia del nostro paese, l’arte del ricamo ha sempre rivestito un ruolo importante, - continua Rosa Ma - un’importanza che, purtroppo, nei tempi moderni si è andata affievolendo. Obiettivo della Escuela Orcana, è appunto quello di conservarne la memoria e tramandarlo alle nuove generazioni.” Dopo ventotto anni di insegnamento del ricamo, fra le più grandi aspirazioni di Rosa Ma c’è quella di poter contribuire a conservare e a

tramandare alle nuove generazioni quelle tecniche di cui le ricamatrici professionali come lei sono le tenutarie. “Mi piace molto insegnare e avere a che fare con le persone che vogliono imparare, senza ostacolare il loro percorso di studi perché io voglio


solo che loro riescano ad imparare. – dice Rosa Ma - Sarebbe una grande soddisfazione poter trasferire queste nostre conoscenze e questa parte importantissima della nostra tradizione artistica ai tanti giovani che oggi non la conoscono più. Molti giovani non hanno proprio idea di cosa sia il ricamo e di quanta abilità e maestria sia necessaria per praticarlo, tanto da rimanere sbalorditi al vedere una ricamatrice mentre lavora. È raro, infatti, trovare giovani che si appassionino a questo tipo di lavoro; in genere le persone che frequentano le mie lezioni e che hanno interesse per il merletto hanno tutte un’età adulta. Spesso sono coloro che riscoprono il piacere del ricamo dopo essere andate in pensione, ritrovandosi con più tempo libero da dedicare magari ad una passione di gioventù.” Insomma, nell’epoca della velocità e della digitalizzazione, il tempo resta uno dei fattori differenzianti: il fattore dell’opera d’arte. Serve tanto tempo, infatti, per imparare le tecniche del lavoro a mano, e tanto tempo per realizzare una vera opera, unica, di quelle destinate a durare nel tempo. Lo sapevano i nobili del Rinascimento e lo sanno coloro che, ancora oggi, per fare la differenza, vanno alla ricerca di manufatti preziosi, come sempre più sta facendo, con il vero merletto, l’alta moda.

www.manidorofiera.it


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