Jaguar D-Type Ecurie Ecosse

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Historique

Jaguar D-Type Ecurie Ecosse

Tre trionfi a Le Mans, dal 1955 al 1957. Una carriera sportiva ai massimi livelli. Una squadra semiufficiale, la scozzese Ecurie Ecosse, vincente più ancora di quella ufficiale. Uno degli esemplari più interessanti della leggendaria D-Type è stato messo all’asta da RM Auctions pochi mesi fa, ma senza trovare un compratore. Eppure la sua storia racconta di successi ed evoluzioni tecniche fondamentali... TESTO: Alessandro Rigatto | FOTOGRAFIE: Tim Scott ©2013 Courtesy of RM Auctions

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Orgoglio scozzese

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AGUAR D-TYPE (O XKD), con tre vittorie consecutive alla 24 Ore di Le Mans (nel 1955, 1956 e 1957) e innumerevoli altri successi nelle competizioni in circuito più celebri dell’epoca, è una delle vetture da corsa più famose della storia dell’automobilismo sportivo. L’inconfondibile stile della “barchetta” britannica ha fatto epoca, ispirando tra l’altro la roadster stradale XK-SS. A cimentarsi in gara con la D-Type è stata la squadra ufficiale, che rimpiazzava nel 1954 la plurivittoriosa C-Type (o XKC), prima assoluta a Le Mans nel 1951 e 1953, ma anche scuderie private come la scozzese Ecurie Ecosse e la belga Ecurie Francorchamps, le cui vetture sfoggiavano le caratteristiche livree blu scuro e gialla rispettivamente. Un pezzo di storia, quindi, che non è facile acquistare, come testimonia l’inutile offerta di 4 milioni di sterline inglesi veicolata senza successo all’asta londinese di RM Auctions, tenutasi nel secondo week-end dello scorso settembre. Quattro milioni di sterline che non sono bastati a far cambiare proprietario a un gioiello dall’eccezionale biografia e dal non trascurabile palmares. Caratterizzata dal telaio XKD504, la D-Type illustrata in queste pagine è stata originariamente destinata alla squadra ufficiale Jaguar, che l’ha utilizzata dapprima come vettura di scorta alla 24 Ore di Le Mans del 1955 e in seguito, sempre con la livrea British Racing Green, in gara alla 1000 Chilometri del Nuerburgring (con Paul Frére e Duncan Hamilton) e alla 500 Miglia di Silverstone del 1956 (con Jack Fairman) “indossando” la targa 164 WK. È stata anche la prima D-Type ad adottare il musetto lungo, fu utilizzata per

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i test del motore a iniezione e nel 1958 si è messa in luce con il motore 3 litri (E 4007-10) con il quale ottenne il quarto posto al Goodwood Tourist Trophy con Masten Gregory e Innes Ireland e fu costretta al ritiro alla 24 Ore di Le Mans. Nella storia della D-Type un elemento senz’altro curioso e interessante è legato alle modalità con cui giunsero i tre successi consecutivi a Le Mans: dopo la vittoria senza sorriso di Mike Hawthorn e Ivor Bueb nell’edizione 1955 funestata dall’incidente che coinvolse la Mercedes-Benz 300 SLR di Pierre Levegh finita sulle tribune, arrivò la doppietta delle vetture dell’Ecurie Ecosse nel 1956 (anno in cui la XKD 504 fu ceduta al team fondato dall’edimburghese David Murray) e nel 1957, che approfittarono dei ritiri delle vetture ufficiali. A imporsi sul circuito

della Sarthe non fu però la XKD 504, utilizzata invece in altre gare di durata sul suolo europeo: a Spa Francorchamps, a Saint Etienne, dove John Lawrence fu secondo, e a Monza, quando Ninian Sanderson giunse sesto nella gara ribattezzata Monzanapolis, disputata sulla Sopraelevata dell’impianto brianteo. Quali erano i segreti del successo della D-Type a metà Anni Cinquanta? Senza dubbio il cocktail vincente tra un telaio d’avanguardia, dotato di sospensioni anteriori a ruote indipendenti e 4 freni a disco, una carrozzeria monoscocca in alluminio, aerodinamicamente assai evoluta, e un motore molto potente, precisamente un 6 cilindri aspirato di 3781 cc di cilindrata, accreditato di circa 285 CV per una velocità di punta nell’ordine dei 290 km/h. Ma anche un equilibrio complessivo tra tutte le sue componenti, che permise al gioiello voluto da Sir Williams Lyons, convinto assertore che i trionfi nelle competizioni sportive fossero il viatico per altrettanto vigorosi successi commerciali, di totalizzare un palmares d’eccezione e di consentire alla Casa di Coventry di ottenere risultati di vendita eccezionali in Europa e Nordamerica. Proprio in Nordamerica la D-Type conseguì altre importanti vittorie in gara, specie con Briggs Cunningham, primo a Watkins Glen per tre anni di fila dal 1955 al 1957. Dopo aver adottato il motore 3 litri in virtù dell’adozione di un nuovo limite (inferiore) di cilindrata a seguito del tragico incidente di De Portago alla 1000 Miglia del 1957, la D-Type XKD 504 iniziò una nuova fase della sua carriera. Con i colori dell’Ecurie Ecosse fu ancora schierata nel 1958: alla 24 Ore di Le Mans l’equipaggio composto da John Lawrence e Ninian Sanderson fu però costretto al ritiro. Andò meglio a Masten Gregory e Innes Ireland, quarti assoluti al Goodwood Tourist Trophy. Affidata a piloti privati, vinse la 3 Ore di

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Snetterton del 1961 con Mike Salmon e conseguÏ ulteriori successi con Peter Sutcliffe, grazie ai quali egli ottenne un volante ufficiale sulla E-Type Lightweight. Oggi la D-Type XKD 504 si presenta in perfette condizioni, meticolosamente restaurata e manutenuta, ripristinata nelle condizioni d’origine con il motore di 3,8 litri e il musetto originale, dopo che l’analogo particolare della vettura gemella XKD 505, montato per un certo periodo in sostituzione di quello originale danneggiato da Peter Sutcliffe in un incidente, venne accantonato.

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