Terre di Canossa International Classic Cars Challenge

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Historique

Terre di Canossa International Classic Cars Challenge

1 Mozzi-Biacca su Triumph TR2 del 1955. 2 Freyndorf-Belik su Alfa Romeo Spider 1600 del 1962. 3 Gamberini-Fabbri su Alfa Romeo 6C 1750 Grand Sport del 1930. 4 Una sfilata di bellissime: in primo piano la Triumph TR2 del 1955 dei vincitori; seguono la Porsche 356C del 1963 di Barcella-Ghidotti, la Triumph TR2 Sport del 1954 di Piccinelli-Plodari e la Porsche 356 Speedster del 1956 di Bettati-Rossi. 5 Le storiche “signore” in Piazza Prampolini a Reggio Emilia. 6 L’inviata di AutoCapital Himara Bottini posa orgogliosa accanto alla sua Porsche 911T del 1968.

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SULLE STRADE DI MATILDE Come una moderna Matilde di Canossa, Himara Bottini, sulla sua Porsche 911T, è partita da Reggio Emilia diretta in Versilia attraverso le millenarie strade che furono della Grancontessa. In queste pagine scrive il suo diario di viaggio come protagonista all’International Classic Cars Challenge “Terre di Canossa” di Himara Bottini | foto di Renè Photo, Dino Benassi, Massimo Carpeggiani, Susanna Serri

una fredda giornata d’inverno quando squilla il telefono e appare sullo schermo del mio smartphone il nome di Francesca Azzali. Il suo invito al “Canossa” porta ogni anno un vortice di emozioni e ricordi travolgenti delle precedenti edizioni

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che ho vissuto in prima persona. “Non sono solo onorata - rispondo entusiasta - ma non vedo proprio l’ora!”. Il “Terre di Canossa” è uno di quei viaggi che ti resta dentro, che ti marchia a vita, e che quando finisce ti lascia lì, come un’ebete, ad aspettare solo che arrivi l’edizione successiva. 560 km, 75 prove cronometrate e 2 prove di media hanno caratterizzato questa quarta edizione di una manifestazione nata per omaggiare la regina medievale Matilde di Canossa e resa possibile dalla meravigliosa macchina organizzativa diretta impeccabilmente dalla Scuderia Tricolore di Reggio Emilia e dal suo presidente Luigi Orlandini. Insieme agli altri 82 equipaggi presenti al via, tra cui moltissimi collezionisti stranieri, abbiamo assaporato una tre giorni di competizione, arte, cultura e gusto, da sempre le carte vincenti di questa manifestazione, partita da Reggio Emilia e diretta in Versilia attraverso le millenarie


Historique strade di Matilde. Una viva competizione e un sano allenamento in vista della Mille Miglia, che non ha dato respiro a top driver del calibro di Mozzi-Biacca (su Triumph TR2 del 1955) o di Canè-Galliani (su Aston Martin Le Mans del 1933), figuriamoci a neofiti navigatori che tra il roadbook, i numerosi tornanti affrontati per valicare l’Appenino reggiano e lo scandire inevitabile dei secondi del blizz, si sono

Terre di Canossa International Classic Cars Challenge destreggiati tra prove di notevole difficoltà tecnica e di ogni tipologia. Lunghe e corte, in linea e nei piazzali, in salita e in discesa, in curva e perfino nascoste, alcune prove venivano presentate dagli stessi organizzatori addirittura come “impossibili”! Suggestive amo definirle io, come quelle dei Castelli di Canossa (che hanno dato vita al Trofeo Eberhard Champion, sponsor ufficiale della

manifestazione insieme a Maserati e Motul), e quelle di Marina di Pietrasanta. Gli equipaggi che hanno meritatamente visto i gradini del podio sono stati Vesco-Guerrini su Fiat Siata 514 MM del 1930 (premiati per il primo posto assoluto nella classifica finale con due splendidi orologi Eberhard & Co Tazio Nuvolari), seguiti da Margiotta-Perno su Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce del 1959 e da

1 L’arrivo in Piazza del Duomo a Pietrasanta: in primo piano la Fiat 850 Spider Bertone del 1967 di ChiariSchifano. 2 L’Alfa Romeo 6C 2500 Sport Stabilimenti Farina del noto collezionista Corrado Lo Presto. 3 Salvinelli-De Marco su Alfa Romeo 6C 1500 Super Sport del 1928. 4 Zucchini-Lazzari su Porsche 356 1600 SC del 1963. 5 La Mercedes-Benz 250SL Pagoda del 1965 dell’equipaggio Titova-Pavlok precede la Jaguar MK 420 del 1968 di Schiatti-Rivi. 6 CibaldiCosta su Fiat Gilco 110 Sport del 1948. 7 BonalumiBonalumi su Porsche 356 B 1600 del 1962. 8 BauerSchauer su Alfa Romeo 1900 CSS del 1957. 9 Passante-Pisciotta su Lancia Aprilia del 1939.

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Salviato-Moglia su Bugatti T40 del 1927. Ogni anno è un privilegio partecipare a questa competizione per svariati aspetti. Per la bellezza dei percorsi, innanzitutto: città d’arte, come Pisa o Lucca, fanno da sfondo agli equipaggi che hanno l’onore di sfilare lungo le antiche mura e la meravigliosa Certosa di Calci aperta in esclusiva per gli iscritti al “Canossa”. Anche l’aspetto più frivolo e mondano colpisce al cuore ogni partecipante: il tradizionale e attesissimo Beach Party al Bambaissa Beach Club, stabilimento balneare dell’Hotel Augustus di Forte dei Marmi, regala ogni anno una serata indimenticabile, dal tramonto fino all’alba, complici le danze, l’ottimo cibo e una compagnia perfetta. Quest’anno anche la magia dei fuochi d’artificio ha contribuito a

rendere ancor più indimenticabile la serata del sabato in cui ospite d’onore era il Forte stesso e il suo centenario. Superba la cena firmata dallo chef Gianni D’Amato nella Sala degli Specchi del Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia; memorabile il light dinner nei Chiostri di Sant’Agostino a Pietrasanta, ornati dai cavalli del celebre artista messicano Aceves tra piogge di spumante e momenti conviviali intensi. Risulta sempre limitativo riassumere a parole questi quattro giorni da protagonista al “Terre di Canossa”. Meglio invitare i cari lettori a vivere in prima persona questa esperienza, una manifestazione fatta di persone che s’incontrano per la prima volta o si ritrovano ogni anno, condividendo una passione indipendentemente dalla propria vettura e dalle proprie origini. Il “Terre di

Canossa” è un’emozione mai scontata resa ancora più grande da questi uomini e da queste donne, un’esperienza unica che, appena terminata, sa farsi attendere, fino all’anno successivo, con eccitazione. Appuntamento allora al 2015, dal 16 al 19 aprile. 8

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