Historique gran premio nuvolari 2015

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HISTORIQUE

Gran Premio Nuvolari 2015


Gran Premio Nuvolari 2015

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Due mari, tante località ricche di storia, oltre 1000 chilometri e tanta passione. L’edizione dell’evento mantovano ha richiamato un numero record di appassionati da tutto il mondo e le oltre 300 vetture sono sfilate tra due ali di folla. Vesco-Guerini primi come da copione di Claudio Ivaldi fotografie di Renè Photo Collection, Fotottica2000, Fn.photo, Stefano Corà, Enzo Giovanelli

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ENTICINQUE. Tante sono state fino a oggi le edizioni del Gran Premo Nuvolari, gara di regolarità per auto storiche dedicata alla figura del “Mantovano Volante”. Ma venticinque furono anche, per ironia della sorte, le auto che presero parte alla prima edizione, cinque lustri or sono, di questo raduno rievocativo: se si pensa che quest’anno alla partenza risultavano iscritte 338 vetture, si può ben capire il crescente successo che ha avuto negli anni questa manifestazione, e va quindi riconosciuto agli organizzatori (Mantova Corse) ed agli sponsor (come Eberhard&Co.) il merito di averci creduto fin dall’inizio e fino in fondo, e di averne sviluppato e migliorato la formula di anno in anno. Un successo che ha ampiamente varcato i confini nazionali, rendendo il “Nuvolari” un appuntamento molto ambito dagli appassionati stranieri, che quest’anno costituivano la maggioranza degli iscritti, provenienti 1 I vincitori Vesco e Guerini su Fiat 508 S Balilla Sport del 1934. 2 Wetz-Collè su Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1930. 3 Erni-Erni su Alvis Firefley Special del 1933.

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realmente da tutti gli angoli del pianeta. L’evento ha avuto inizio Giovedì 17 Settembre, con l’anteprima “Aspettando il Gran Premio Nuvolari”, costituita da un welcome-cocktail in piazza Marconi, attorno ad una strepitosa Jaguar SS100, e a seguire da una cena all’aperto nella splendida cornice medievale di Piazza delle Erbe, in una mite serata di fine estate. La mattina seguente abbiamo colto l’opportunità di una visita, dedicata alla stampa, del Museo Tazio Nuvolari, accompagnati dal Presidente dell’ACI Mantova (coorganizzatore dell'evento), Dott. Giancarlo Pascal. Quindi il trasferimento in Piazza Sordello, nella quale, all’ombra di Palazzo Ducale, che riusciva a ripararne solo una parte da un sole cocente, erano schierate tutte le vetture, pronte a salire in pedana per prendere il via della gara. Un parco auto di grande varietà e vastità, comprendente il meglio della produzione automobilistica dagli anni Venti fino alla fine degli anni Sessanta. La partenza era in ordine cronologico di età delle vetture, per cui abbiamo visto sfilare per prime le auto d’anteguerra, molto numerose (circa novanta) e prestigiose,

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1 Boglioli-Toninelli su Maserati A6GCS del 1954. 2 BachechiPerletti su Triumph TR3 del 1955. 3 Maats-Jannuzzi su Mercedes 300 S/A Cabrio del 1952. 4 Grossi-Pizzi su Aston Martin Le Mans del 1932.

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TAZIO NUVOLARI 336

15 giugno 1935, autostrada Firenze-Mare: Tazio Nuvolari vuole battere il record mondiale di velocità e conta sulla potenza di un’Alfa Romeo 16C Bimotore, bolide ideato da Enzo Ferrari (a quel tempo direttore del Reparto Corse di Alfa Romeo). Nonostante il forte vento , Tazio non vuole rinunciare. La decisione sta per costargli cara quando una raffica molto forte investe l’auto lanciata a oltre 300 km/h, provocando una sbandata talmente violenta che solo l’abilità sovrumana del campione riesce infine a contrastare. Il mantovano volante non si arrende: riuscirà nell’intento di essere l’uomo più veloce del mondo. Stabilisce il nuovo record: 11 secondi sul chilometro lanciato e di 17 sul miglio lanciato, alla velocità massima di 336 km/h. Tazio Nuvolari vince la sfida che contribuirà a fare di lui un mito. Marzo 2015, Baselworld: ispirandosi a questo celebre episodio, Eberhard & Co. scrive un nuovo capitolo della storia di una delle sue collezioni più amate, espressione del consolidato legame della Maison con il mondo delle auto d’epoca e dedica al più grande mito dell’automobilismo sportivo di tutti i tempi TAZIO NUVOLARI 336. Per la prima volta nella collezione Tazio Nuvolari viene presentato un segnatempo con doppio fuso orario, una delle “complicazioni utili” più amate dagli appassionati di tutto il mondo. 4

alcune delle quali a mantenere vivo il ricordo di marchi pioneristici dell’automobilismo, da tempo scomparsi. Quindi “il grosso” delle auto partecipanti, ovvero quelle degli anni cinquanta e sessanta, delle più disparate tipologie, dalle auto da corsa vere e proprie, come le barchette “sport”, alle berline, dalle gran turismo fino ad utilitarie come il Maggiolino o la Fiat 1100. Vi erano vetture di quasi tutti i marchi automobilistici, compresi quelli americani, ma ad occhio le due auto più diffuse risultavano la Porsche 356 e la Jaguar XK, presenti in decine di esemplari nelle loro varie versioni, mentre paradossalmente si registrava una presenza piuttosto limitata di vetture storiche dei marchi emiliani, che teoricamente dovrebbero essere “di casa” da queste parti: di Ferrari, Maserati, Lamborghini e Stanguellini erano infatti presenti solo poche unità, che tuttavia non mancavano di farsi notare, svettando tra le altre per il prestigio e la sportività delle linee, soprattutto dei modelli da competizione, mentre il marchio italiano in assoluto più rappresentato era l’Alfa

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TAZIO NUVOLARI DESK-CLOCK

La Maison svizzera trae ispirazione dalla fantastica storia sportiva del pilota mantovano, ricca di aneddoti, performance e record ineguagliabili. Come Tazio Nuvolari amava misurarsi con se stesso, spingendosi oltre quello che gli veniva naturale fare e sperimentando nuove tecniche di guida, così Eberhard & Co. si allontana per un attimo dalla “strada” degli orologi da polso per proporre la versione Tazio Nuvolari Desk-Clock. Tazio Nuvolari in versione da tavolo conferma il look sportivo della collezione Tazio Nuvolari, con un diametro di 10,8 cm caratterizzato da una lunetta lucida con trattamento al palladio; dotato di un movimento al quarzo con secondi battenti, molto silenzioso. Attraverso il vetro minerale piano si scopre un quadrante nero con zona “perlée” sulla quale spiccano 12 numeri arabi luminescenti dal profilo rosso. Di colore rosso anche la lancetta centrale dei secondi, la firma del pilota e le iniziali “TN” nel carapace bianco poste sulla zona centrale nera, opaca. Rosse anche le impunture sul fianco dell’orologio in pelle nera stampata. Il fondo removibile, è personalizzato con l’incisione del nome del pilota.

1 Cantele-Cantele Filatondi su Austin Healey 100/4 del 1954.

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Romeo, e forse, da un punto di vista simbolico, è giusto che sia così, perché è quello con cui il mitico Tazio gareggiò per gran parte della sua carriera. La prima auto a prendere il via è stata, non a caso, un’Alfa 6C 1750 Zagato, una delle vetture simbolo del pilota mantovano, quella della vittoria alla Mille Miglia 1930 grazie al leggendario sorpasso a fari spenti ai danni di 2

Achille Varzi. Questa vettura, condotta dal lussemburghese Wetz, recava però sulle fiancate il numero di gara “2”: infatti il numero “1” era stato riservato all’Auto Union Type D, la monoposto a motore posteriore con cui Nuvolari conquistò numerose vittorie nella stagione 1938, tra cui il G.P. di Monza e quello di Donington, vinto nonostante l’investimento di un cervo nelle prove, nonché il G.P. di Belgrado del 1939, ultima gara in assoluto disputata dall’Auto Union, non-

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1 Margiotta-Perno su Volvo PV 544 Sport del 1965. 2 Grieb-Eckl su BMW 328 Roadster del 1938. 3 Jolly-Jolly su Amilcar CGSS Compressor del 1926. 4 Nessi-Nessi su Riley 9 Brooklands Speed del 1928. 5 Joerg-Franz su Bugatti 35B del 1930. 6 Fabbri-Bertieri su Volvo Amazon 122 del 1961. 7 Murru-Destro Castaniti su BNC 527 Monza del 1927.

ché in generale ultimo gran premio svoltosi prima della guerra. Questa monoposto non ha preso parte alla gara, ma è rimasta in esposizione al centro della piazza in uno stand allestito dall’Audi, erede diretta dell’Auto Union e main partner della manifestazione. Nell’elenco dei partecipanti che veniva distribuito alla partenza, per quest’auto recante il numero “1” era simbolicamente indicato come conduttore Tazio Nuvolari. La cronaca. Andrea Vesco e Andrea Guerini, per il quarto anno consecutivo, a bordo della Fiat 508 S Balilla Sport del 1934, con il numero 53, hanno vinto la venticinquesima edizione del Gran Premio Nuvolari.

L’equipaggio bresciano ha così conquistato la vittoria per la quinta volta. “Abbiamo combattuto contro equipaggi veramente forti e agguerriti”, ha detto il vincitore. Sul podio anche Giovanni Moceri e Daniele Bonetti, con il numero 86 a bordo della Fiat 508 C della Scuderia Loro Piana del 1939, che si sono aggiudicati il secondo posto, mentre al terzo si sono classificati Antonino Margiotta e Bruno Perno, equipaggio 309, su Volvo PV 544 Sport del 1965. La Coppa delle Dame è andata a Emanuela Cinelli e Elena Scaramuzzi a bordo della Renault 4CV del 1957. Premio miglior scuderia italiana a Loro Piana.

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