Mazda MX-5 Cult 1.8 Roadster Coupé

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Mazda MX-5 Cult 1.8 Roadster Coupé

TESTO ALBERTO FRANZONI FOTOGRAFIE STUDIO B12

UNA ROADSTER PER VERI CULTORI Finiture più ricercate, dotazioni standard più ricche, colori specifici dentro e fuori: la “limited edition” riservata al mercato italiano e prodotta in soli 100 esemplari abbina il motore 1.8 da 126 CV alle due varianti di carrozzeria della MX-5. Abbiamo provato la versatile Roadster Coupé, con padiglione metallico retrattile elettricamente | 82


Cult è un termine che si addice perfettamente alla MX-5: la biposto giapponese è infatti la roadster che, a livello mondiale, è stata prodotta nel numero più alto di esemplari, oltre 900mila a oggi, e, nonostante una carriera ultraventennale, è ancora adesso una delle sportive più desiderate, complice il puro piacere di guida che sa offrire grazie alla trazione posteriore, al baricentro basso, alla ripartizione delle masse perfettamente equilibrata sui due assali e al peso contenuto, oltre al leggendario cambio con leva corta e rialzata e corsa breve, che fa dimenticare qualsiasi desiderio di una trasmissione automatica. A cadenza quasi annuale Mazda Motor Italia propone una nuova serie limitata della MX-5, con caratteristiche estetiche e tecniche

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Mazda MX-5 Cult 1.8 Roadster Coupé

particolari e la stagione 2013 non fa eccezione: si chiama Cult la limited edition disponibile nell’anno in corso ed è proposta nelle varianti Roadster e Roadster Coupé, solo con il motore da 126 CV e in colori specifici: lo Stormy Blue per la versione con tetto rigido retrattile oggetto di questa prova e il Brilliant Black, nonché il Meteor Grey per la sorella con capote in tela ad azionamento manuale. Che si tratti di perle rare lo conferma la tiratura realmente limitata: 100 esemplari per il mercato nazionale, un dato che dovrebbe, in futuro, garantire un’ottima tenuta delle quotazioni dell’usato, come si impone del resto per un’auto da culto come la convertibile Mazda. La Cult nasce sulla base della MX-5 di terza generazione, recentemente interessata da un lieve face-lifting che ha riguardato soprattutto la zona frontale: un’auto matura ma ancora attuale. Sedersi al volante procura sempre un certo piacere, anche se vent’anni fa l’accessibilità ci sembrava migliore... ma siamo noi a essere meno giovani! Infilati nel suo intimo abitacolo, riconosciamo subito le caratteristiche distintive della “limited edition”: il navigatore satellitare con monitor touch screen da 5,8 pollici campeggia al centro della consolle, ben integrato, ospitando

lungo i bordi laterali le prese Aux e USB per collegare memorie digitali e dispositivi multimediali esterni. In tema di infotainment, da ricordare la connettività Bluetooth con comandi al volante. Lo stesso mobiletto è vivacizzato dal trattamento superficiale dark silver e alla sua base troviamo la presa di corrente, per ricaricare la batteria del cellulare e i comandi per il riscaldamento dei sedili, regolabile su più livelli, un accessorio fornito di serie che si rivelerà utile tra qualche settimana e per tutta la stagione invernale. Ben avvolti dagli schienali anatomici dei sedili rivestiti in pelle, appoggiamo i piedi sulla pedaliera ritrovando

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SCHEDA TECNICA | MAZDA

MX-5 CULT 1.8 ROADSTER COUPE

MOTORE: anteriore, 4 cilindri rapporti in linea, 16 valvole, 1798 cc CERCHI: 7Jx17” POTENZA: 126 CV a 6500 PNEUMATICI: 205/55 R17 giri/mnuto FRENI: anteriori a disco COPPIA: 167 Nm a 4500 autoventilanti Ø 290 mm; giri/minuto

TRAZIONE: posteriore CAMBIO: manuale a 5

posteriori a disco Ø 280 mm SOSPENSIONI: a ruote indipendenti, avantreno a

doppio braccio oscillante, retrotreno multi-link, barre antirollioi DIMENSIONI: lungh. 4020 mm, largh. 1720 mm, alt. 1260 mm PESO: 1075 kg BAGAGLIAIO: 150 dm3 VELOCITÀ: 198 km/h | 85

ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 9,9 secondi CONSUMO: combinato 7,1 l/100 km EMISSIONI CO2: 167 g/km AMBIENTE: EURO 5 PREZZO: 27.750 euro


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Mazda MX-5 Cult 1.8 Roadster Coupé

UNA SERIE SPECIALE RICCA ED ESCLUSIVA Molte le dotazioni standard esclusive della versione Cult, a sottolineare la completezza dell’allestimento della nuova serie speciale dedicata alla MX-5, la cui produzione – riservata al mercato italiano – è limitata a 100 esemplari, disponibili solo con il motore 1.8 16 valvole da 126 CV, con carrozzeria Roadster e Roadster Coupé Nella sostanza e nell’apparenza le caratteristiche distintive della MX-5 Cult rispetto al modello base sono numerose e importanti. A prima vista si apprezzano la selleria in pelle dei sedili e dei pannelli delle porte, i profili cromati delle bocchette di aerazione e dei quadranti della strumentazione, la fascia centrale con personalizzazione “dark silver” che percorre orizzontalmente la plancia, le razze del volante con finitura silver, i battitacco cromati, la pedaliera in alluminio, il poggiapiede sinistro in metallo traforato, i rivestimenti in pelle del pomello del cambio, della leva del freno a mano e della corona del volante. Sono tutti dettagli estetici, ma anche funzionali, tesi a migliorare il feeling al volante e a rendere più luminoso l’abitacolo. Sul piano tecnico si segnalano la radio con lettore di CD e MP3, con 6 altoparlanti, comandi remoti sulle razze del volante, navigatore satellitare touchscreen con monitor a colori da 5,8 pollici (TomTom) e prese Aux

e USB, connettività Bluetooth azionabile dal volante, regolatore di velocità, specchietto retrovisore interno elettrocromatico. Il climatizzatore è di tipo automatico e il computer di bordo è inserito nella zona digitale del quadro strumenti. All’esterno la MX-5 Cult è riconoscibile invece, oltre che per la tinta specifica Stormy Blue (metallizzato), anche per le ruote in lega leggera da 17 pollici con finiture cromate, per i fendinebbia e per l’hard-top retrattile a comando elettrico in tinta vettura, con roll-bar caratterizzati da rivestimento silver satinato. Il DNA autenticamente sportivo della MX-5, anche nella “limited edition” Cult è ben testimoniato dalle poltrone anatomiche con poggiatesta integrati, dal tunnel di trasmissione piuttosto sviluppato in altezza con leva del freno a mano ospitata lateralmente, sul lato passeggero, dalla corta leva del cambio, dalla strumentazione a 5 quadranti circolari analogici (tachimetro, contagiri, termometro dell’acqua,

note dichiaratamente sportive: quelle fornite dal poggiapiede sinistro metallico e perforato e dai tre pedali in alluminio, con gommini per una migliore aderenza della suola delle scarpe. Mezzo giro di chiave e la MX-5 Cult è pronta a farci tornare a quell’eterna giovinezza che rappresenta la quarta dimensione del suo sempiterno successo. Il motore prende vita con un leggero sussulto, sembra quasi abbia voglia di scatenare i suoi 126 cavalli verso mete lontane. Per il momento si tratta di uscire dal parcheggio e infilarsi nel traffico. Sblocchiamo il tetto con l’apposita manopola al centro della cornice del parabrezza; il comando elettrico fa scomparire il padiglione retrattile dietro l’abitacolo, senza compromettere la capacità del bagagliaio. Occhiali, berretto con visiera e... si parte. La corta leva del cambio, rivestita in pelle, invita a rapidi, fulminei azionamenti in successione. Prima, seconda, terza, quarta, quinta... ogni semaforo è un invito a una prova di accelerazione, senza improprie velleità da dragster, ma semplicemente per il gusto di una guida maschia, diretta, con il minimo ausilio delle servoassistenze di sterzo e freni, con l’ABS e l’ESP sempre vigili, ma facendo a meno di tutti quegli orpelli che certa concorrenza offre e che per lo più si conosco-

manometro dell’olio, indicatore del livello del carburante) e dal volante a tre razze. Nella dotazione standard figura anche il frangivento, costituito da un

elemento in plastica basculante a 90 gradi, facilmente azionabile dal guidatore o dal passeggero e localizzato tra gli archetti di sicurezza del roll-bar.

no solo attraverso il libretto uso e manutenzione o gli articoli della stampa specializzata. Tornando alle caratteristiche peculiari della MX-5 Cult sperimentiamo subito l’utilità del regolatore di velocità, che contribuisce a ridurre significativamente il consumo di carburante nella marcia ad andatura costante e permette di guidare in totale relax su quei percorsi, extraurbani o autostradali, dove lasciar correre a briglie sciolte la roadster giapponese equivarrebbe a giocarsi parecchi punti della patente. Non appena all’orizzonte si profila un bel percorso misto, collinare, con curve a raggio variabile, allunghi, tornanti e contropendenze, la MX-5 Cult rivela il suo comportamento “da grande”: grazie alla barra-duomi all’avantreno e alle ruote in lega da 17 pollici,

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entrambi forniti di serie sulla nuova “limited edition”, l’inserimento in curva è pronto e deciso, quasi esente da fenomeni di rollio, come avevamo registrato ai tempi della prima prova della MX-5 2.0, la prima ad adottare di serie queste dotazioni. I 126 cavalli del motore “milleotto” non mettono mai in difficoltà l’assetto, anche se – disinserendo l’ESP e forzando oltremisura l’andatura o anticipando l’apertura del gas – si innescano sovrasterzi di potenza, peraltro facilmente controllabili. Su strada, nessuna sorpresa, quindi, ma solo le consuete note positive, entusiasmanti, che la MX-5 trasmette da un ventennio. E con il benzinaio non si fa amicizia: i 50 litri del serbatoio bastano per almeno 700 chilometri, se non si esagera con l’acceleratore!

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