Volkswagen Golf GTD

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Volkswagen Golf GTD

LA SPORTIVA ADULTA DI CASA VOLKSWAGEN Con 184 CV e 380 Nm di coppia è tra le 2 litri turbodiesel più potenti, esprimendo il top nella gamma Golf a gasolio. Eredita alcune soluzioni della GTI, ma si distingue per l’estetica più discreta e si fa preferire dagli automobilisti costretti a lunghe percorrenze per i consumi molto contenuti: difficile immaginare che una compatta sportiva da 230 km/h si possa accontentare di 4,2 litri ogni 100 km! La carriera della più potente delle Golf a gasolio ha tutti i connotati di una “vita parallela” rispetto a quella della più nobile e celebre GTI: introdotta già ai tempi della prima serie, in occasione del lancio della versione lievemente ristilizzata, quella con i paraurti in plastica avvolgenti e con i gruppi ottici posteriori maggiorati e rettangolari, ha saputo gradualmente evolversi nell’ombra della GTI, salendo dagli originari 70 CV erogati dal “millesei” turbodiesel del 1980 ai 184 CV dell’attuale 2 litri common-rail, valore che rappresenta al momento l’espressione più potente e grintosa del 4 cilindri 16 valvole di 1968 cc utilizzato, nelle sue varie forme, da Golf, Passat, CC, Eos, Maggiolino, Scirocco, Touran, Sharan, Caddy, Tiguan, Amarok,

Transporter, Caravelle e Multivan solo per rimanere nell’ambito della Casa di Wolfsburg. Ai progressi conseguiti in termini di potenza e coppia rispetto al modello precedente (170 CV e 350 Nm) e rispetto alla Golf 2.0 TDI (150 CV e 320 Nm) fanno riscontro benefici sul fronte consumi, visto che la Casa dichiara un fabbisogno di 4,2 litri di gasolio ogni 100 km, cui corrispondono emissioni di anidride carbonica di 109 g/km. Merito della riprogettazione completa del 2 litri tedesco, dotato – per la prima volta su una GTD – del sistema Start&Stop e della frenata rigenerativa, tra gli elementi-chiave del concetto BluEmotion Technology. Da fuori la GTD è immediatamente riconoscibile per la raffina-

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TESTO ALBERTO FRANZONI FOTOGRAFIE STUDIO B12 (realizzate sul Circuito San Martino del Lago - Cremona) | 81


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QUELL'ORMAI LEGGENDARIO TESSUTO SCOZZESE Nella più potente Golf turbodiesel mai realizzata convivono l’orientamento a forte vocazione tecnologica della settima serie della “compatta” di Wolfsburg ed elementi della tradizione GTD, come il pomello del cambio ispirato a una pallina da golf e il rivestimento dei sedili a quadrettoni Sulla nuova GTD c’è tutto quanto di buono è stato pensato per la Golf settima serie, ma anche qualcosa di più. Senza limitarsi alle soluzioni più prevedibili, ma introducendo contenuti hi-tech innovativi e utili. Come le mappe del navigatore satellitare, basate su Google Earth e Google Street View e arricchite da informazioni sul traffico in tempo reale fornite dal provider Inrix, che interpreta i flussi del traffico – aggiornati ogni 2 minuti - per individuare l’itinerario più scorrevole e rapido per giungere a destinazione. L’impianto stereo dispone di monitor touch screen con commutazione sulla funzione di comando al solo avvicinamento delle dita allo schermo, la connessione internet è garantita da uno hotspot per smartphone e tablet con funzionalità WLAN, mentre

il navigatore satellitare visualizza i limiti di velocità tenendo conto anche delle informazioni fornite dal sensore pioggia, evidenziando come prioritari i limiti relativi alla guida su fondo stradale bagnato. Dal resto della gamma Golf sono ripresi i sistemi di monitoraggio della stanchezza del guidatore, il climatizzatore automatico bizona con sensore solare, della qualità dell’aria e dell’umidità e il discutibile freno di stazionamento elettrico con funzione Auto-Hold antiarretramento, poco in linea con il carattere grintoso della vettura. Non mancano gli elementi della tradizione GTD, riveduti e corretti in chiave moderna, quali la selleria di serie in tessuto scozzese Clark (la novità in questo caso è rappresentata dalla disponibilità in opzione dei fianchetti laterali e dei poggiatesta rivestiti in

ta fanaleria che abbina elementi a LED, presenti davanti e dietro, alle lampade a scarica di gas anteriori, ben incorniciate dalle luci diurne quadrangolari, il tutto avvolto da una carenatura di plexiglas che ben si raccorda con la stretta calandra superiore (che ospita la scritta GTD realizzata con un lettering ispirato a quello della prima serie), cui fa da contraltare l’ampia presa d’aria nella zona inferiore dello scudo paracolpi. Ai lati, dietro tre profili scuri che accentuano ulteriormente lo sviluppo ottico in larghezza dell’auto, occhieggiano i fendinebbia verticali. Lo spoiler posteriore è analogo a quello della Golf GTI ed è arricchito da elementi laterali aerodinamici. Osservata di profilo, oltre che per i ripetitori laterali bruniti e per l’assetto ribassato di 15 mm rispetto alle Golf meno potenti, la nuova GTD si fa riconoscere per la profilatura aerodinamica dell’intero perimetro inferiore: alle bandelle sottoporta si aggiungono lo spoiler anteriore più pronunciato rispetto alle Golf meno potenti e il bordo sotto lo scudo paracolpi, che ospita il doppio terminale di scarico. I bellissimi sedili rivestiti in tessuto scozzese Clark, ispirati a quelli della prima Golf GTI ma con righe nere, grigie e bianche (oltre a elementi cromati) in luogo di quelle rosse della sorella a benzina, sono un invito esplicito a salire a bordo e avviare il motore. Che, per inciso, oltre a vantare valori di potenza e cop-

Alcantara) e il pomello del cambio sferico con lavorazione a pallina da golf. Da notare anche il padiglione rivestito in tessuto nero, che sottolinea il carattere sportivo di questa versione, assieme ai cristalli laterali posteriori oscurati del 90% (opzionali rispetto a quelli oscurati al 65% forniti di serie).

pia ai vertici della categoria (rispettivamente 184 CV e 380 Nm), almeno se si parla di “monoturbo”, si distingue per la sua vena ecologista: rispetta la normativa Euro 6 che entrerà in vigore a settembre 2014 per le nuove omologazioni. Il due litri della GTD non è solo più potente di ben 34 CV rispetto alla versione che equipaggia le Golf 2.0 TDI ed è sostanziosamente più ricco di coppia (altri 60 Nm supplementari), ma offre maggiori possibilità di sfruttamento. Raggiunge infatti il picco di 380 Nm (contro i 350 della GTD 6a serie) a 1750 giri/min (e resta costante fino a 3250 giri/min), ammette di essere spinto nella zona destra del contagiri con una disinvoltura sconosciuta alle altre “declinazioni” del duemila tedesco, invitando a cambiar

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marcia solo ben oltre i 4500 giri, con l’incoraggiamento della zona rossa dello strumento che inizia a quota 5000. Ben trattabile ai regimi inferiori, anche appena sopra il minimo, disponibile a sopportare le marce alte allorché si procede al piccolo trotto, il 4 cilindri della GTD mostra la sua sorprendente seconda anima quando si spinge il pedale dell’acceleratore a tavoletta. Tra i “segreti” dell’unità da 184 CV per ora adottata in esclusiva dalla GTD si segnalano la pressione di iniezione, che può raggiungere i 2000 bar, il doppio circuito di ricircolo dei gas di scarico, l’intercooler integrato nel condotto di aspirazione e la fasatura variabile delle 16 valvole. Se una Golf TDI da utilizzo quotidiano richiede quasi obbligato-

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riamente l’abbinamento con l’eccellente cambio DSG a doppia frizione, la GTD può ammettere un’eccezione. In effetti il 6 marce manuale fornito di serie (che riprende dalla prima - e dall’ultima! - GTI il pomello lavorato come una pallina da golf) offre un’ottima manovrabilità, con innesti rapidi e precisi in grado di assecondare alla grande uno stile di guida grintoso. Non a caso abbiamo messo alla frusta la Golf GTD anche in pista, dove ha mostrato numeri da autentica sportiva. Gli allunghi in rettilineo sono poderosi e la motricità in curva è impressionante, complice anche il differenziale XDS+, che opera come un autobloccante (arriva a un bloccaggio del 100%) ma senza i nei che affliggono quest’ultimo dispositivo, prime fra tutti le reazioni sul volante. In particolare, l’XDS+ utilizza le pinze dei freni per ridurre l’eventuale pattinamento di una delle ruote motrici, inviando la coppia in eccesso alla ruota che dispone di più grip. Ne deriva un incremento dell’agilità e, di conseguenza, velocità di percorrenza in curva più elevate. Con queste caratteristiche si sposa alla perfezione lo sterzo, provvisto di rapporto variabile (richiede solo poco più di 2 giri di volante per passare da un fondo-corsa all’altro) per accentuare le caratteristiche di handling nei percorsi misti e per facilitare le manovre di parcheggio. In circuito e su strade chiuse al traffico si può sperimentare anche l’inedito ESP regolabile su 4 posi-

zioni: oltre alle due modalità estreme (attivo e disattivato completamente) si possono impostare le soluzioni intermedie che prevedono l’esclusione del sistema antipattinamento o la funzione ESC Sport, che ritarda l’attivazione del controllo di stabilità per favorire l’handling lasciando a chi guida la possibilità di correggere le eventuali perdite di aderenza. In conclusione questa Golf GTD settima serie si propone come prima della classe nel suo segmento di mercato, abbinando a caratteristiche tecniche e dinamiche autenticamente sportive a una sorprendente parsimonia nei consumi, qualità che la rendono perfetta sia nel ruolo di vettura tuttofare per la famiglia, sia come company car: siamo sicuri che ogni manager sarebbe ben felice di farsi assegnare la GTD quale auto aziendale.

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SCHEDA TECNICA

|VOLKSWAGEN

GOLF GTD

MOTORE: anteriore, 4 cilindri CAMBIO: meccanico in linea, turbodiesel commonrail, 16 valvole, 1968 cc POTENZA: 184 CV a 3500 giri/minuto COPPIA: 380 Nm da 1750 a 3250 giri/minuto TRAZIONE: anteriore

indipendenti, avantreno McPherson, retrotreno a bracci CERCHI: in lega leggera, multipli 7,5Jx17” DIMENSIONI: lungh. 4268 mm, PNEUMATICI: 225/45 R17 largh. 1790 mm, alt. 1442 mm FRENI: anteriori a disco PESO: 1377 kg (a vuoto) ventilati, posteriori a disco, ESP BAGAGLIAIO: 380-1270 dm3 SOSPENSIONI: a ruote SERBATOIO: 50 litri a 6 marce

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VELOCITÀ: 230 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 7,5 secondi CONSUMO: combinato 4,2 l/100 km EMISSIONI CO2: 109 g/km AMBIENTE: EURO 6 PREZZO: 32.609 euro


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