Mercedes-Benz 200 E del 1990 e nuova BlueTec Hybrid

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In viaggio

Mercedes-Benz E BlueTec Hybrid e 200 E del 1990

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DALLA CAPITALE A PADOVA, LUNGO AUTOSTRADE E STRADE SECONDARIE, ALLA SCOPERTA DELL’ITALIA MEDIEVALE E DELLE DOTI DI DUE BERLINE MERCEDES-BENZ DI CLASSE MEDIO-SUPERIORE: LA NUOVA E BLUETEC HYBRID E LA 200 E DEL 1990 (di Alessandro Rigatto)

LE MACCHINE DEL TEMPO MERCEDES-BENZ

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Mercedes-Benz E BlueTec Hybrid e 200 E del 1990

Il 2013 è un anno ricco di ricorrenze in casa Mercedes-Benz: basti pensare al cinquantenario della leggendaria “Pagoda”, la roadster nata nel 1963 e declinata nelle varianti 230 SL-250 SL280 SL, che ha dato il via alle generazioni più moderne della SL, ai 110 anni della Classe S, volendo estensivamente considerare la famosa Simplex 60 PS del 1903 come l’antesignana dell’ammiraglia della stella a tre punte. Sul piano più strettamente commerciale, nel 2013 si celebrano anche i trent’anni di vita del programma di usato certificato e garantito della Casa di Stoccarda, un’iniziativa che prese il via nel 1983 con la denominazione “Le Occasioni Fidate”, per essere ribattezzata in seguito “Ex-Novo” e attualmente “First Hand”. Proprio per sottolineare il valore dell’offerta First Hand, Mercedes-Benz ha ospitato ben 70 vetture d’occasione della stella a tre punte in un apposito spazio espositivo rivolto al pubblico alla manifestazione Auto e Moto d’Epoca di Padova, proposte in vendita con una rassicurante garanzia di 3 anni. Non è casuale il focus sulla rassegna patavina per riaffermare un concetto molto caro alla Casa tedesca: una Mercedes-Benz passa quasi automaticamente dallo status di auto d’occasione alla più nobile realtà di vettura da collezione, dati il valore assoluto in termini tecnologici ed estetici dei modelli prodotti e la fama internazionale del brand. Ecco quindi spiegate le ragioni del viaggio “in parallelo” compiuto da Roma, sede di Mercedes-Benz Italia, a Padova, capitale nazionale dell’auto d’epoca nel week-end del 25-27 ottobre, con una nuova E BlueTec Hybrid e una “occasione fidata”, rappresentata dalla 200 E della generazione W124, un’auto | 88


in procinto di essere considerata storica, ma ancora attuale da ogni punto di vista, la cui riconosciuta affidabilità ben si sposa con le reali potenzialità di impiego quotidiano o di utilizzo amatoriale anche su lunghe percorrenze. La partenza avviene a Roma, dalla sede di Mercedes-Benz Italia: qualche chilometro verso il Grande Raccordo Anulare, poi sulla A1 in direzione Nord. È l’alba di un mercoledì feriale, il traffico è pesante, le due berline Classe E procedono al piccolo trotto quasi in colonna, sui 90 km/h, quasi in un viaggio nel tempo scandito dagli oltre 25 anni che separano i due modelli. Un’andatura di totale riposo per entrambe, con l’ibrido-diesel dalla E BlueTec Hybrid che si accontenta, a velocità stabilizzata, di poco più di 3 litri di gasolio ogni 100 km, secondo le

indicazioni del computer di bordo, che riporta anche il grafico degli effetti dell’azione della propulsione ibrida. L’asfalto della A1 è bagnato, le indicazioni dei pannelli a messaggio variabile ricordano che il limite di velocità è di 110 km/h in queste condizioni. Con poco più di 154mila chilometri all’attivo al momento della partenza la 200 E è ancora una ragazzina (frequenti gli esemplari che hanno raggiunto il mezzo milione di chilometri) e, grazie alle sue ottime condizioni di conservazione, non ha difficoltà a tenere il passo della sorella maggiore, che spicca nel confronto diretto anche per la maggiore ecocompatibilità, almeno secondo i parametri odierni. L’itinerario prevede di lasciare la A1 a Orte per dirigerci verso lo storico borgo | 89

di Torre Alfina, nel comune di Acquapendente. Un pezzo di storia medievale d’Italia, sull’omonimo altopiano, a circa 600 metri di altitudine: un villaggio popolato da 350 anime, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, visto che esistono documenti che attestano, in questa località, l’esistenza di una torre d’avvistamento poi trasformata in castello già nell’ottavo secolo. Dopo Orvieto si prosegue ancora sulla viabilità secondaria. La 200 E si rivela riposante oggi come venticinque anni fa, quando era tra le preferite nel segmento delle quasi-ammiraglie. Le sospensioni assorbono bene, lo sterzo servoassistito fornisce il necessario feeling e i freni – mai sollecitati a fondo in questo viaggio – paiono ben modulabili, con la presenza rassicurante dell’ABS a scongiurare bloccaggi sul


Mercedes-Benz E BlueTec Hybrid e 200 E del 1990 In viaggio SCHEDA TECNICA | MERCEDES-BENZ 200 E KAT MOTORE: anteriore, 4 cilindri TRAZIONE: posteriore in linea, 8 valvole, 1996 cc CAMBIO: meccanico 5 marce POTENZA: 118 CV a 5100 CERCHI: 6,5Jx15” giri/minuto PNEUMATICI: 195/65 R15 COPPIA: 172 Nm a 3500 FRENI: anteriori a disco, giri/minuto

posteriori a disco, ABS

SOSPENSIONI: a ruote indipendenti, avantreno: braccio trasversale, retrotreno: bracci multipli DIMENSIONI: lungh. 4740 mm, largh. 1740 mm, alt. 1428 mm

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PESO: 1340 kg VELOCITÀ: 193 km/h CONSUMO: a 90 km/h: 6,3 litri/100 km PREZZO: 41.491.000 lire (gennaio 1990)


fondo viscido. Dopo le prime tre ore di permanenza a bordo chi guida la 200 E è gratificato dalle finiture eleganti, con gli inserti in radica sull tunnel centrale, sui fianchetti delle porte e sulla consolle, dal comfort elevato fornito dai sedili dall’imbottitura dura al punto giusto e ancora efficace nel sostenere la colonna vertebrale, dalle piccole attenzioni come il bracciolo centrale di cortesia retrattile. L’auto è fornita di tante dotazioni che “coccolano” i passeggeri: quattro alzacristalli elettrici, il blocco di sicurezza delle serrature per i bambini comandabile dal posto guida, il tetto apribile a comando elettrico. Il volante a quattro razze si impugna bene, i comandi sono tutti a portata di mano, così come lo sono sulla nuova E BlueTec Hybrid, che si avvantaggia nettamente sul piano delle dotazioni di sicurezza,

oltre a vantare lo Speedtronic per la regolazione della velocità, assente sulla “mamma” 200 E. Siamo ormai nei pressi di Radicofani, sulle strade della 1000 Miglia tornate d’attualità da quando si disputa, a maggio di ogni anno, le rievocazione storica della più celebre corsa su strada. Il cambio manuale a 5 marce della 200 E | 91

obbliga a “lavorare” sulla leva selettrice più intensamente di quanto il 7 marce automatico con modalità manualesequenziale della E BlueTec Hybrid richieda al suo guidatore sulla salita che conduce al centro storico del borgo medievale, ma l’accompagnamento musicale dell’impianto stereo Exquisit della 200 E contribuisce a viaggiare in


Mercedes-Benz E BlueTec Hybrid e 200 E del 1990 In viaggio SCHEDA TECNICA | MERCEDES-BENZ E BLUETEC HYBRID PREMIUM MOTORE: sistema ibrido

giri/minuto

composto da unità endotermica, anteriore, 4 cilindri in linea, biturbodiesel common-rail, 16 valvole, 2143 cc, unità elettrica POTENZA: 231 CV a 4200 giri/minuto COPPIA: 750 Nm a 1600

marce con modalità manuale-sequenziale CERCHI: 8,5Jx18” PNEUMATICI: 245/40 R18 FRENI: anteriori a disco

TRAZIONE: posteriore CAMBIO: automatico a 7

ventilati, posteriori a disco, ESP SOSPENSIONI: a ruote indipendenti, avantreno a tre bracci, retrotreno a bracci multipli DIMENSIONI: lungh. 4879 mm, largh. 1855 mm, alt. 1475 mm PESO: 1845 kg

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VELOCITÀ: 242 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h in 7,5 sec

CONSUMO COMBINATO: 4,2 litri/100 km

EMISSIONI CO2: 107 g/km AMBIENTE: EURO 5 PREZZO: 62.311 euro


modo rilassato, ben avvolti dai sedili rivestiti in tessuto. Il sole fa capolino dalle nuvole e il tetto apribile in metallo trentenne della berlina tedesca svolge egregiamente il suo lavoro, permettendo un piacevole ricambio dell’aria nell’abitacolo, che resta protetto dal deflettore frangivento. Dopo una piacevole sosta si torna sulla A1 per aggirare Firenze, inseriendosi

nuovamente sulle strade della 1000 Miglia da Barberino del Mugello, dove iniziano le dolci rampe che conducono ai passi della Futa e della Raticosa. Sono i luoghi del culto per gli appassionati della corsa della “freccia rossa”, il cui record di velocità è rimasto nelle mani della Mercedes-Benz con la vittoria di Stirling Moss e Denis Jenkinson sulla 300 SLR numero 722 nell’edizione 1955. Sosta fotografica davanti al ristorante-albergobar che sorge proprio sul Passo della Futa, a 903 metri sul livello del mare, prima di affrontare la discesa sul versante emiliano dell’Appennino, in direzione di Sasso Marconi e Bologna. L’ultimo tratto dell’itinerario è inevitabilmente autostradale, visto il traffico della sera. I 117 chilometri della A13 Bologna-Padova potrebbero rappresentare una formalità della durata di mezz’ora per una E BlueTec Hybrid lanciata al massimo delle sue possibilità, | 93

ma occorrerebbe una autobahn tedesca. Invece i limiti italiani inducono a un ritmo di viaggio più blando e la 200 E reclama un’andatura più rilassante. In meno di un’ora la piccola carovana raggiunge il quartiere fieristico patavino e la 200 E va a collocarsi tra le 70 Mercedes-Benz d’occasione, messe in vendita nella kermesse veneta dedicata alle auto d’epoca, dopo essersi incontrata idealmente con il pullman O 3500 giunto dal Museo Mercedes-Benz di Stoccarda ed eccezionalmente adibito a navetta nei giorni della fiera. Qualche dato numerico infine: la E BlueTec Hybrid ha completato il viaggio senza neppure ultimare il pieno di gasolio (59 litri) effettuato alla partenza da Roma; la 200 E a benzina ha invece avuto bisogno di un piccolo rifornimento perché i suoi 70 litri non sarebbero bastati a raggiungere la destinazione finale.


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