Buone Notizie Dicembre 2012 - Speciale Campagna Tende

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T R I M E S T R A L E

D E L L A

F O N D A Z I O N E

A V S I

D i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e : R o b e r t o F o n t o l a n . P e r i o d i c o r e g i s t r a t o a i s e n s i d e l l a L . 47/4 8 a l Tr i b u n a l e d i F o r l ì n . 15 d e l 5 l u g l i o 19 9 5 . S t a m p a : T i b e r, B r e s c i a ( B S ). G r a f i c a A c c e n t o n D e s i g n , M i l a n o

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anno XII n. 3

e persone che costruivano le cattedrali, davano una parte di sé per l’edificazione di una cosa grande che non era una loro proprietà. Quegli uomini davano tempo, denaro, materiali, c’è chi dava anche solo un bottone, o davano l’intero proprio capitale come donazione che permettesse la costruzione della cattedrale; proprio come le persone che sostengono AVSI facendo iniziative per la campagna delle tende o facendo una donazione. Certo erano - e sono - uomini che vivono la dimensione del bisogno di dare qualcosa di sé gratis e di costruire, di partecipare alla costruzione di una cosa grandiosa, come necessaria alla propria vita. In un contesto di sfaldamento generale, di crisi delle certezze, di chiusura in difesa, rilanciamo la sfida: ognuno di noi ha un desiderio di bello e di bene che può mettere a servizio di un grande progetto. Il grande progetto che AVSI ti propone è costruire un mondo umano, in cui tutti possano esprimere la propria innata dignità. Nell’orizzonte di questo progetto, in questi anni migliaia di amici si sono uniti per realizzare “pezzi” piccoli e grandi, in tanti angoli del mondo: scuole, asili, centri educativi, università, formazione, inserimento al lavoro, cura, sostegno familiare. Un grande progetto, partecipato e vissuto, in cui tante persone aiutate hanno a loro volta iniziato a partecipare attivamente. Duemila anni fa un Bambino nascendo in una grotta ha portato la gratuità sulla terra. L’infinito entrava nel finito con una carezza eterna. Oggi con un piccolo gesto della Campagna Tende, una donazione, una cena, uno spettacolo, una partita di calcio possiamo imitare quella stessa gratuità e portare la stessa carezza a persone che le aspettano dall’altra parte del globo. E rilanciare la tensione al bello e al bene che nessuna crisi riuscirà a seppellire.

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Photo by Emanuela Mantegazza

Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27.02.2004, n°46 ) art.1, comma 1, LO/ MI - Editore: Fondazione AVSI, Padre Vicinio da Sarsina 216 - 47521 Cesena ( FC ) - AVSI è una FONDA ZIONE - ONLUS - ONG idonea DM n. 0347 del 5 luglio 1973 - cod. fisc.: 81017180407

P E R I O D I C O

COSTRUENDO UN BENE PER TUTTI I progetti da sostenere con le Tende:

ECUADOR UGANDA

All’asilo in famiglia sulle Ande

La scuola Giussani a Kampala

SIRIA

Per le famiglie in fuga dalla guerra

ETIOPIA

L’università cattolica di Addis Abeba


PROGETTO TENDE

Ecuador

All’asilo in famiglia Era necessario avere un luogo sicuro in cui lasciare i bambini quando i genitori lavorano. Nati nelle case di donne che si prendono cura dei figli di altre madri con una tensione commovente, questi asili familiari sono una forma agile e originale di risposta a un bisogno, che hanno coinvolto i genitori, la comunità e gli amici dall’Italia con il Sostegno a distanza. Da Quito, Stefania Famlonga di AVSI

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ra maggio dell’anno 2005 quando a Quito da poco avevamo iniziato il famoso programma Pelca (Prescolar en la casa). Ancora non esisteva “Ojos de Cielo” (l’asilo aperto poi con le Tende 2005). Tutti i giorni gruppi di madri (e a volte nonne o zie a se-

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conda di chi trascorreva la giornata con il bambino) con i loro piccoli venivano alle riunioni con le educatrici dove in 2 o 3 ore ogni volta imparavano sull’essere madri e sull’educare, sul nutrirli e sul farli giocare. E poi a casa durante le due settimane “facendo i compiti” con i loro figli, attivitá didattiche e ludiche con l’aiuto di un quaderno e del materiale offerto loro. Tra loro la signora Josefa (adesso in cielo, morta per un tumore quattro anni fa), una buona nonna, di quelle sagge e che amano tanto, con tanti figli e figlie e nipoti a carico. Era lei che tutti i giorni si occupava dell’educazione dei suoi nipoti che, quando i loro genitori andavano a lavorare, si fermavano dalla mattina al pomeriggio tardi con la loro nonna.

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Lei veniva come tutte le altre mamme alla riunioni, ogni 15 giorni camminando circa 30 minuti sulla strada in salita che dalle case porta al centro dove svolgiamo, a Pisulli, tutte le nostre attivitá. Pisulli è una grande collina con terreni di proprietà di alcuni latifondisti che 20 anni fa sono stati occupati da gruppi di famiglie in cerca di un luogo in cui costruire la propria casa e da lí cercare un lavoro nella grande metropoli nella speranza che la vita e il futuro potessero essere migliori. Oggi Pisulli è un quartiere di circa 20.000 abitanti. Lei arrivava ogni volta stanca per la salita (perché il pulman che, seppure c’é, costa troppo!) e

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Con il titolo “Costruendo un bene per tutti” le Tende di AVSI quest’anno

si prefiggono di sostenere progetti in Ecuador, per gli asili familiari; in Uganda, per la scuola Giussani di Kampala;in Siria per le famiglie in fuga dalla guerra ed in Etiopia, per l’università cattolica di Addis Abeba. Le Tende di AVSI sono un importante gesto di carità, nato nel 1990 per sostenere i primi volontari raccogliendo

aggrappati alle sue mani i 5 nipoti che tutti i giorni curava e educava, ancora piccoli per la scuola. Lei aveva preferito non iscriverli a quegli asili statali e un po’ faticenti del quartiere come tanti facevano e di educarli personalmente. Fu un gran pomeriggio quello in cui, vedendola arrivare, mi rivolgo a Amparito e le dico “Ma perché non andiamo noi a casa sua e l’aiutiamo a educare i suoi nipoti senza che debba fare tutta questa fatica?”. Il giorno dopo eravamo lí, a conoscere la sua casa per vedere se qualcosa si poteva fare. È stato cosí che sono nati gli asili familiari, una media da allora di 5 asili ogni anno, alcuni storici e stabili, altri che si sono chiusi e altri ancora che si sono aperti. Una decina in tutto in questi 7 anni. Una forma agile e originale di rispondere a un bisogno, quello di un luogo sicuro in cui lasciare i bambini quando si va a lavorare e allo stesso tempo riscattare tutti i talenti della gente del posto e, in particolare, della famiglia e della famiglia allargata. Un luogo il più possibile simile a una casa, anche vicino alla propria casa e soprattutto con persone di fiducia, capaci di dare tutto l’affetto possibile a questi piccoli come lo darebbe la madre. All’inizio chi si occupava dell’educazione di questi piccoli erano solo parenti dei bambini, come la signora Josefa con 5 nipoti tutti i giorni a casa sua e noi aiutandola con il materiale didattico e un accompagnamento settimanale con le nostre educatrici, lo stesso negli altri asili, con 5 o 6 bambini, fratelli o cugini. Totalmente volontario l’impegno delle signore che curavano i bambini e un contributo minimo da parte dei genitori per le spese di alimentazione. Era sempre una sorpresa andare a visitare queste signore, in queste case così spoglie e piccole ma

fondi e facendo conoscere il loro lavoro nel mondo a favore delle popolazioni più fragili. Da allora nel periodo natalizio le Tende di AVSI sono diventate una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi realizzata grazie al coinvolgimento dei volontari degli AVSI Point, in Italia e all’estero. Ogni anno viene presentato un tema specifico, con uno slogan che vuole far riflettere sulla condizione dell’essere umano nel mondo, e che detta anche la scelta di progetti che hanno particolare necessità di essere sostenuti.

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con già tanti colori e allegria data dai bambini che le riempivano tutti i giorni e dai loro giocattoli e materiali, come sedioline e tavoli di plastica, sempre tutti colorati. Sono poche le case, qui, che hanno un tavolo. Le famiglie mangiano sedute sul bordo del letto, che in molti casi risulta essere l’unico arredamento oltre ad una piccola cucina. La spontaneità di questa iniziativa, però, non poteva durare molto. Dopo circa un anno, vedendo l’instabilità dovuta principalmente alla situazione economica delle famiglie delle donne che curavano i bambini (spesso da un giorno all’altro eravamo costretti a chiudere l’asilo), introducemmo un contributo mensile da parte del programma e grazie agli amici italiani con il Sostegno a distanza. Successivamente, abbiamo destinato delle quote fisse per l’alimentazione dei bambini; inoltre, abbiamo coinvolto anche i genitori, facendoli diventare piccoli contribuenti - più responsabili - del progetto stesso. In realtà versano la stessa quota che verserebbero per un asilo del governo. Da una prima diffidenza e tante difficoltà, col tempo, abbiamo deciso di rischiare. Abbiamo lottato, abbiamo imparato, abbiamo fatto tanti errori e abbiamo ricevuto anche delusioni. Ma i rapporti che sono nati attorno a questi asili sono speciali. Mi riferisco ai rapporti tra le donne che hanno condotto gli asili familiari e alla fiducia che i nostri genitori danno a loro, così forte che le mamme che chiedono di lasciare il loro figlio in un asilo familiare è superiore alla diponibilità. I genitori sono coinvolti ogni giorno. Dalle 7:30 quando accompagnano i bimbi all’asilo, hanno anche imparato a fare la colazione insieme prima di uscire di casa. Nel pomeriggio, poi, alle 15:30 li passano a prendere, se i genitori lavorano vengono i

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fratelli più grandi. E una volta al mese, il sabato mattina, le educatrici si ritrovano con loro a parlare di come educare i figli facendo loro capire, secondo il nostro metodo di lavoro, che noi di AVSI siamo semplici accompagnatori, e i veri protagonisti della crescita sono proprio loro, i genitori. Come sempre ci testimonia la nostra Amparito, adesso direttrice esecutiva della Fondazione Sembrar (nostro partner a Quito): “Gli asili familiari sono l’attività dove più si gioca la libertà e il coinvolgimento della persona, perchè le madri educatrici si ritrovano nella loro casa nelle attività quotidiane, curando i piccoli come se fossero i loro figli. Quando sento che mi sto dimenticando il senso del lavoro che faccio, vado a visitare un asilo familiare. Vedere la dedizione con la quale si prendono cura dei bambini e vedere l’affetto riflesso nel volto di questi piccoli, mi fa tornare a ciò che dà senso alla grande opera che stiamo svolgendo. Nessuno di noi sarà la stessa persona, perché qualcuno ha creduto in noi, nelle nostre capacità. Non siamo cose, ma persone capaci di servire la propria comunità e di essere parte dell’opera di Dio nel mondo. Il nostro cuore stava solo aspettando la possibilità di svegliarsi. Il nostro sguardo è cambiato e l’orizzonte è ogni volta più grande. Questo è tutto quello che penso ogni volta che visito un asilo familiare. È come tornare a sentire il palpito del cuore”.

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Il coraggio di mamma Silvia

Silvia è madre di 5 bambini e lavora nella scuola materna della comunità Ojos de Cielo della Fondazione AVSI a Quito, in Ecuador. “Sono entrata nella Fondazione nel 2006 come madre partecipante alle riunioni quindicinali. Sono separata da 2 anni. Mio marito faceva uso di droghe e alcool, maltrattava i nostri figli e me, e in particolar modo mio figlio Byron che ha iniziato anche lui a far uso di droghe.Successivamente sono rimasta sola, senza marito e senza mio figlio, ma grazie a Dio mi sono ritrovata in un ambiente lavorativo con persone di valore con le quali ho potuto condividere la mia situazione. Le mie colleghe mi hanno sostenuto e mi sono sempre state vicine. Sentivo la presenza di Qualcuno di più grande al mio fianco, che non mi avrebbe mai abbandonata. Così ho capito che i miei figli avevano bisogno di me e che mi guardavano con orgoglio.” Ora Silvia sorride alla vita. Grazie alla fede e alle colleghe è riuscita ad affrontare anche le più difficili sfide. Suo figlio Byron ha frequentato un gruppo di sostegno, ora sta bene e vive con la famiglia e lavora per aiutare i fratelli più piccoli. Wendy e Mabel vanno già al collegio e Andrés e Stalin a scuola grazie al Sostegno a distanza. periodico della Fondazione AVSI, ONG-Onlus, in abbonamento postale gratuito ai donatori. Direttore: Roberto Fontolan Redazione: Maria Teresa Gatti, Elisabetta Ponzone, Dania Tondini, Marco Andreolli, Paola Ferrari, Sostegno a distanza Grafica: Accent on Design, Milano Redazione: Fondazione AVSI, via Legnone, 4 20158 Milano - Tel. 02.6749.881 - buonenotizie@avsi.org ARRETRATI L’archivio completo è scaricabile dal sito www.avsi.org AIUTACI A RISPARMIARE Mandaci i tuoi dati a buonenotizie@avsi.org; ti spediremo il giornale via mail. INFORMATIVA DATI I Suoi dati sono registrati e custoditi con i più corretti

criteri di riservatezza dalla Fondazione AVSI mediante procedimenti elettronici e utilizzati esclusivamente per informarLa sulle attività di AVSI in corso in Italia e nel mondo. In conformità al D. Lgs 30/06/2003 n. 196 sulla tutela dei dati personali, Lei potrà consultare i dati che La riguardano chiedendone la variazione, l’integrazione e anche l’eventuale cancellazione dietro semplice richiesta scritta indirizzata al Responsabile Dati Fondazione AVSI, Via Legnone 4 - 20158 Milano.

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PROGETTO TENDE

La Luigi Giussani High School

Viaggio in Uganda dove il 40% della popolazione ha meno di 15 anni. Dopo aver costruito una scuola secondaria per 600 ragazzi, grazie alle oltre 30mila collane realizzate dalle donne del Meeting Point della Rose e distribuite dagli amici degli AVSI Point, oggi la scuola ha bisogno di creare nuovi spazi per i 600 studenti. Tutti possono contribuire, con le Tende e il Sostegno a distanza. Di Chiara Savelli

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a popolazione dell’Uganda sembra abbia raggiunto i 30 milioni, suddivisa in 30 gruppi etnici. Il tasso di crescita medio è del 3,5%, nonostante l’alta mortalità infantile e la forte diffusione dell’Aids. Circa il 40% della popolazione ha un’età inferiore ai 15 anni e gli orfani di almeno uno dei genitori sono un milione e mezzo. Una nazione giovane e in fermento. Nel 2007 il Governo ugandese ha approvato, a distanza di 10 anni dalla riforma della scuola primaria (UPE), la riforma della scuola secondaria. Nel tentativo di garantire una libera educazione per tutti ci sono tuttavia numerosi problemi da superare e diverse sfide da affrontare: le strutture sono inadeguate e insufficienti, mancano i materiali didattici

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e gli insegnanti non sono preparati. Il risultato è un sistema scolastico incapace di preparare gli adolescenti ad affrontare le sfide della vita. L’introduzione di questa nuova riforma scolastica rischia seriamente di portare il già fragile e debole sistema a un ulteriore impoverimento della qualità dei servizi offerti. È quindi di fondamentale importanza

La scuola: il Meeting Point della Rose e il Sostegno a distanza. Il Meeting Point International (MPI) in collaborazione con il Permanent Centre for Education di Kampala, sta realizzando un centro educativo d’eccellenza attraverso la scuola secondaria Luigi Giussani nel quartiere povero (slum) di Kireka, alle porte della capitale, dove

La Luigi Giussani High School

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avere una scuola secondaria dove lo studente sia accompagnato in tutti i principali aspetti del processo formativo, in modo che il ragazzo maturi nella capacità di giudizio e sia in grado di affrontare la realtà; è necessario formare persone che diventino punti di riferimento della loro vita, che li seguano nelle loro scelte e decisioni, e intraprendenti perché interessati a tutta la realtà che li circonda.

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Leggere fa bene Prosegue con questo slogan l’iniziativa tra Fondazione

AVSI e Itaca che con il suo network di librerie distribuite in tutta Italia, da anni sostiene AVSI destinando una percentuale della vendita di un catalogo di prodotti editoriali di non recente edizione, ma ancora validi. Oltre 100 titoli a partire da 1 Euro per promuovere, diffondere e sostenere i progetti AVSI! Una iniziativa che punta a creare e valorizzare il legame e la partnership sul territorio tra gli AVSI point locali e le librerie Itacanetwork. Leggi tutta la notizia con l’elenco delle librerie: http://www.avsi.org/donatore/itaca/

Rose Busingye, direttrice del Meeting Point International, lavora. Tale iniziativa nasce direttamente dalla sua preoccupazione educativa e da quella di un gruppo di genitori consapevoli del loro compito educativo: una scuola che sia un punto di riferimento, un luogo dove gli insegnanti insieme con gli allievi possano vivere un’esperienza realmente educativa e di crescita umana, dove la famiglia e la comunità di appartenenza del ragazzo siano coprotagonisti del cammino di crescita intrapreso dallo studente. Il Sostegno a distanza di AVSI (SAD) ha intrecciato la storia del Meeting Point International nel lontano 2000, quando è cominciato il supporto a non più di 100 ragazzi, tutti figli delle donne ammalate di Aids e sostenute dal MPI. Il numero dei ragazzi sostenuti dal SAD è cresciuto di pari passo con la stima per il lavoro svolto dalle donne di Rose.

Staffan De Mistura, Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri italiano, a Kampala per le celebrazioni del 50° anniversario dell’indipendenza dell’Uganda elogia l’operato sul campo della comunità italiana e delle organizzazioni, come AVSI, al servizio delle persone.

Un momento di lezione

Ad oggi i ragazzi sostenuti dal Sostegno a distanza con AVSI sono più di 900, tra questi ben 311 frequentano la Luigi Giussani High School. Ogni giorno molti di questi ragazzi camminano 4 ore per andare e tornare da Kireka, il quartiere dove si trova la scuola, spinti solo dalla consapevolezza dello sforzo compiuto dai genitori per permettere loro di frequentare le lezioni e le attività promosse dalla

AVSI con Deo all’Onu All’ Assemblea ONU “La

società civile e l’educazione ai diritti umani come strumenti di promozione e diffusione della tolleranza religiosa”, presieduta dal Ministro degli Esteri Italiano Giulio Terzi, tra i relatori il nostro Deogracious Adrawa Droma di Kampala. L’appuntamento, organizzato dall’Italia il 27 settembre 2012, ha voluto promuovere la tolleranza religiosa, la difesa del diritto alla libertà di religione e la protezione delle minoranze religiose fornendo supporto ai programmi delle ong incentrati sull’educazione alla tolleranza e alla promozione della libertà di religione. Deogracious Adrawa Droma, insegnante del Centro Permanente per l’Educazione dell’Uganda (PCE), partner di AVSI, ha raccontato la sua esperienza a Dadaab, campo per rifugiati in Kenya, dove AVSI opera per la formazione di educatori. In un contesto dove il 98% della popolazione è musulmano, Deogracious, proveniente da una tradizione fortemente cristiana, ha accolto le provocazioni nate nel suo lavoro educativo come opportunità per scoprire di più se stesso e l’altro.“Ogni uomo porta nel cuore delle domande e dei desideri.” – racconta Deogracious – “Il confronto con i partecipanti al corso si è basato proprio sui desideri di bene, di bello e di vero ed è diventato un dialogo. La religione, la cultura e ogni altro aspetto umano della vita sono un mezzo per dare risposta a questi bisogni e per questo motivo non possono essere un ostacolo nel creare relazioni e dialogo con chi ha un credo diverso dal proprio”. La proposta educativa di AVSI per gli educatori somali musulmani rifugiati a Dadaab non cancella o ignora le differenze religiose ma, al contrario, dà valore alla fede e alla tradizione di ognuno arrivando al cuore dell’uomo con la certezza che da questo inizio qualcosa di bello possa essere costruito. “Un evento particolarmente importante per me – ha sottolineato il Ministro Terzi nel suo discorso - e per questo vorrei ricordare le parole di Primo Mazzolari, prete cattolico e partigiano italiano, che definiva la libertà come l’aria della religione. Solo in un contesto libero, può crescere una fede matura e riguardevole nei confronti di ogni essere umano in relazione con il proprio Dio.(…). Le ONG e le associazioni sono i veri protagonisti di questo evento, organizzato qui all’ONU. Senza il loro lavoro quotidiano sul campo, risulterebbe impossibile mettere in pratica programmi e idee.”

scuola. Il problema più grosso che oggi il Sostegno a distanza si trova a fronteggiare è il continuo aumento del costo della vita che incide anche sulle tasse scolastiche. Se fino al 2003 il SAD riusciva a coprire per intero il costo degli studi, ora permette solo di contribuire al 30%. Ciò ha spinto AVSI a cercare di rafforzare le capacità economiche delle famiglie, aiutando le madri ad avviare piccole attività generatrici di reddito (vedi labottegadiavsi.org a pagina 11). Obiettivi delle Tende. Con l’aiuto di AVSI sono già state costruite 12 aule che ospitano 600 ragazzi ogni anno da S.1 a S.6. Ora, anche con le Tende si intende costruire l’edificio che ospiterà gli uffici e i laboratori. Il Permanent Centre for Education continuerà gli interventi formativi per gli insegnanti della scuola e organizzerà attività extracurricolari per i 600 studenti. In pratica, le attività previste dal progetto sono la costruzione di un edificio di 800 mq che ospiterà uffici, aule insegnanti, biblioteca, 3 laboratori, aula magna; la costruzione del campo sportivo; la formazione dei 24 insegnanti e la formazione sulla prevenzione dell’AIDS per gli studenti.

MISTRAL Tour, anche nel 2012 a sostegno di AVSI.

Mistral Tour Internazionale nasce nel 1976 dall’amore per il viaggio e dall’esperienza già consolidata di Stefano Chiaraviglio, inventore in Italia dei viaggi tutto compreso e dei voli speciali. Da diversi anni il “timone” dell’azienda è in mano al genero, Michele Serra, capace di ingrandire l’azienda differenziando la capacità di proposta e costruendo un vero e proprio network di operatori turistici, riuniti sotto un medesimo marchio e in grado di portare sul mercato condizioni innovative e vantaggiose. Negli anni di crisi Serra investe, non arretra, sempre alla ricerca di nuove formule, attento alla costruzione di prodotti “su misura” come ama dire, verifica di persona partner, destinazioni, possibili proposte. Da anni Mistral Tour sostiene la vita di AVSI generosamente. Un sostegno di chi si fida di come lavora AVSI nel mondo, un aiuto davvero formidabile.

DSE è un’azienda giovane

che opera nel settore dell’energia unendo un forte impegno per la sostenibilità sociale e per l’efficienza energetica. Con il programma Social Energy DSE si impegna a sostenere economicamente ed operativamente associazioni nonprofit, iniziative e opere. DSE ha scelto di sostenere le attività di AVSI in Costa d’Avorio, in particolare le attività sportive e ricreative del progetto Nuovi Orizzonti, con la costruzione di infrastrutture per lo sport, tra cui una palestra coperta per i giovani di Abobo, quartiere periferico della capitale, Abdjian. Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea, intende aiutare i giovani in situazione di vulnerabilità: orfani, ragazzi di strada,vittime di abusi e conflitti familiari, ragazze madri, giovani disoccupati, analfabeti, tossicodipendenti. Per questi giovani è fondamentale attuare un intervento di cambiamento di mentalità e di comportamento grazie alla proposta di attività educative, sportive e ricreative, capaci di offrire ai giovani più svantaggiati un quadro di vita sano, positivo e stimolante, nonché un’alternativa alla strada.

La Rose insieme alle sue ragazze

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DOVE SIAMO E COSA La Fondazione AVSI è una organizzazione non governativa, ONLUS, nata quarant’anni fa, nel 1972, e impegnata con oltre 100 progetti di cooperazione allo sviluppo in 37 paesi del mondo di Africa, America Latina e Caraibi, Est Europa, Medio Oriente, Asia.

CANADA

AVSI opera nei settori socio-educativo, sviluppo urbano, sanità, lavoro, agricoltura, sicurezza alimentare e acqua, energia e ambiente, emergenza umanitaria e migrazioni, raggiungendo più di 4.000.000 beneficiari diretti. STATI UNITI D’AMERICA

La sua missione è promuovere la dignità della persona attraverso attività di cooperazione allo sviluppo con particolare attenzione all’educazione, nel solco dell’insegnamento della Dottrina Sociale Cattolica. Una rete di circa 1.000 volontari in Italia, coinvolta in attività di sensibilizzazione come le Tende e fund raising a favore di AVSI, incontra in un anno circa 400.000 persone.

HAITI

MESSICO

AVSI è promotrice di un network di oltre 60 organizzazioni, ovvero una rete informale di soggetti del privato sociale che in modo sistematico, collaborano per la realizzazione di progetti, per la riflessione comune sulle problematiche dello sviluppo, per condividere metodi ed esperienze. Il network comprende soci fondatori e soci partecipanti di AVSI, ma anche partner. Una rete legata dall’amicizia operativa.

HONDURAS VENEZUELA

BRASILE

COLOMBIA ECUADOR

Maggiori info: www.avsi.org

PERÙ

PARAGUAY CILE ARGENTINA

Paesi dove AVSI promuove le sua attività

La Fondazione AVSI nel 2011 ha realizzato

99 progetti per 37 paesi in Africa, America Latina, Caraibi, Medio Oriente, Est Europa e Asia, oltre al Sostegno a distanza

Bilancio aggregato Da alcuni anni AVSI predispone un bilancio aggregato che ingloba l’attività - sempre più importante - svolta dalle sedi all’estero. Maggiori info: Annual Report pag 34, www.avsi.org

totale bilancio

41.477.511 euro

54,85%

22.751.383 euro

18.726.130 euro

17.740.000 euro

45,15%

65%

Privato Privato Contributi Pubblici

totale risorse Italia

27.252.000 euro

35%

9.512.000 euro

Pubblico


ADOZIONI INTERNAZIONALI

L’incontro quotidiano con tanti bambini senza famiglia, attraverso il lavoro di AVSI nel mondo, suggerisce l’adozione come possibile via concreta dell’amore.

FACCIAMO

“C’è una generazione che avviene attraverso l’accoglienza, la premura, la dedizione. – Affermava Giovanni Paolo II - Il rapporto che ne scaturisce è così intimo e duraturo da non essere per nulla inferiore a quello fondato sull’appartenenza biologica”. AVSI propone, come parte integrante del proprio servizio, un percorso di preparazione con lo scopo di accompagnare la futura famiglia adottiva nell’approfondimento del significato della propria scelta e delle problematiche connesse all’adozione internazionale. Maggiori info: www.avsi.org

FEDERAZIONE RUSSA

Un sorriso per sempre

LITUANIA POLONIA

GERMANIA SVIZZERA

è un libro illustrato per bambini, e non solo, che raccoglie alcune storie legate al sostegno a distanza. Sono storie vere, trasformate in un linguaggio e una forma adeguate ai piccoli lettori, che mostrano in modo inequivocabile come il sostegno a distanza sia un grande dono non solo per chi riceve il contributo economico ma anche per chi lo eroga. Tanto da diventare, come testimoniato dalle storie raccolte nel libro, un fattore di cambiamento della vita. In meglio. Il libro è pensato come strumento di promozione e diffusione dei progetti di Sostegno a distanza promossi da Fondazione AVSI e contiene una sezione ad essi dedicata.

AUSTRIA ROMANIA

ITALIA

KAZAKISTAN

R.F.Y. KOSOVO

SAN MARINO

SPAGNA

ALBANIA

PORTOGALLO LIBANO PALESTINA GIORDANIA BIRMANIA

THAILANDIA NIGERIA SIERRA LEONE

ETIOPIA

FILIPPINE

SUD SUDAN

COSTA D’AVORIO

UGANDA KENYA

RWANDA

BURUNDI

CONGO BRAZZAVILLE

TANZANIA

R.D. CONGO ANGOLA

MOZAMBICO

Un sorriso per sempre Storie di incontri che cambiano la vita

Ed. Piccola Casa Editrice, Milano, 2012 - 12,00 euro

Paesi dove AVSI realizza i suoi progetti

tipologie progetti

agricoltura, sicurezza alimentare acqua

4 AMERICA LATINA E CARAIBI 3 ASIA 2 MEDIO ORIENTE 1 EST EUROPA 1 TOTALE 11 AFRICA

Il bilancio di AVSI è certificato da una delle maggiori società di revisione ed è pubblicato sul sito www.avsi.org

socio educativi

29 17 4 3 7 60

diritti umani

1

1

emergenza umanitaria

lavoro

2 2 0 0 0 4

1 5 0 0 1 7

sanità

7 1 0 0 0 8

sviluppo urbano

energia e ambiente

migrazioni

1 1 0 0 0 2

1 0 0 0 0 1

2 0 0 2 1 5

TOTALE

47 30 6 6 10 99


PROGETTO TENDE

In Siria, con la fede

contro la guerra R E P O R TA G E T R AT T O D A

H

AZER - In fondo al fiume Janoubi, dove le montagne del Libano si separano dalle alture della Siria un boato. “Tal Kalakh” - mormora suor Marita. “Come sempre” - sussurra Maria Luisa. Le cinque trappiste del convento di Hazer conoscono bene quella voce . Da mesi accompagna le loro preghiere. Talvolta si fa fin troppo vicina. Marta Luisa, una comasca 53enne, ti spinge verso il tetto, spalanca una porta sull’oscurità, indica vampe e boati. “Lo senti? È il cannone. Li vedi bagliori delle esplosioni?” È Tal Kalackh, la città alla frontiera, lì ci sono i “musalahin” gli uomini armati, i ribelli.

Le sorelle trappiste nel convento in Siria. Foto by Micalessin.

Questo monastero sulla collina sopra il villaggio cristiano di Hazer è all’incrocio della guerra. “Proprio in mezzo” sospirano in un fiato Mariangela, 73 anni di Brescia, suor Adriana, una sarda di 66 anni e Suor Annunciata, una lodigiana 73enne ospite del convento per un breve periodo. Se per Annun-

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Un reportage alla ricerca dei cristiani in Siria dove le famiglie vogliono ritrovare la pace. Con le Tende, AVSI vuole sostenere le persone in fuga dalla guerra aiutandole attraverso le attività della Custodia di Terra Santa e del vicino Libano, dove il gelo dell’inverno sta peggiorando ogni cosa. di Gian Micalessin ciata il convento di Hazer è un esperienza a termine per le altre è una scelta di vita. “Quando siamo arrivati, la Siria era ancora il paese della tolleranza. I cristiani maroniti di Hazer e gli alawiti del villaggio qui sotto lavoravano fianco a fianco con i sunniti dell’altro villaggio all’incrocio con

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l’autostrada per Homs. Poi è arrivata la guerra ed è cambiato tutto” - racconta suor Marita mostrando la collezione di schegge e proiettili raccolti all’entrata. “E non sono certo - sorride - tutte quelle piovute qua attorno”. Un giorno arrivano anche i musalahin. “Li vedo dopo le “lodi” della prima mattina, saranno una trentina, si muovono incappucciati, hanno i kalashnikov e altre armi. Capisco subito, preparano un’imboscata all’esercito e allora incomincio a pregare - ma i soldati se ne accorgono e arrivano in forze” - ricorda Marta Luisa. Quella mattina due ribelli armati perdono la vita nel combattimento che s’intreccia sul terreno sacro del convento. Nonostante la tragedia, nonostante il dolore suor Marta Luisa e suor Marita non riescono a biasimare i soldati. “È stata una grandissima tristezza, ma siamo qui per condividere e comprendere la realtà di questa terra insanguinata. Solo una volta siamo stati colpiti per errore dalla granata di una milizia governativa”.

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Il Sostegno a distanza al cinema. Balestri & Balestri, una realtà che opera

da più di 50 anni nel mondo della comunicazione, ha offerto alla Fondazione AVSI di entrare nelle sale cinematografiche di Cesena, Savignano e Forlì, con la proiezione dello spot del Sostegno a distanza. Da ottobre a dicembre, gli spettatori di 23 sale cinematografiche di queste città, potranno vedere i volti dei bambini che hanno bisogno di aiuto per poter frequentare la scuola, ricevere alimenti, vestiario, cure mediche, educazione e avere così un futuro migliore.

“Questa è una guerra combattuta a colpi d’inganni, una vera e propria invasione dissimulata. Noi lo vediamo con i nostri occhi. Andate a vedere come vanno le cose al confine con il Libano. Lì sunniti e cristiani vivevano assieme, ora la guerra ha reso tutto complicato.” I cattolici si guardano bene dal condividere le paure con altri stranieri. In chiesa e nel villaggio si respira una paura palpabile concreta. In questo labirinto di vicoli devastati dai combattimenti, i cecchini continuano a uccidere per il controllo di una linea del fronte tirata attraver-

Grazie a Balestri & Balestri questo messaggio di speranza raggiungerà il cuore di tante persone. Già negli anni Sessanta il nome Balestri era attivo nel settore della comunicazione, ha vissuto tutte le trasformazioni e i cambiamenti della società, acquisendo quella esperienza che la rende oggi una delle concessionarie primarie della Romagna, oltre a partner di riferimento e consulente per la pianificazione pubblicitaria in esterna, camion vela, affissione manifesti, cartelli stradali permanenti, dinamica tram, poster 6x3. www.balestriebalestri.it

so palazzi e abitazioni, moschee e chiese. I cristiani tentano, invece, di rimettere piede nelle loro case. Carla Bitan, 32 anni, madre di tre figli è una di loro. “Guarda come hanno ridotto il nostro luogo di preghiera” strilla mentre si affaccia sulla porta di casa, proprio di fronte a quel che

resta della chiesa cattolica. Difficile dire se a sfondarne il tetto, a devastarne la navata a squarciarne banchi e altare siano stati i razzi e i mortai dei ribelli o le cannonate dei tank governativi. Di certo però la paura che ha tenuto Carla, il marito George e i tre figli lontani da quella casa l’hanno propagata i ribelli. “Quando hanno occupato il quartiere hanno fatto chiudere la scuola; hanno chiesto a tutti noi cristiani di chiuderci in casa e non farci vedere in giro. Chi usciva rischiava di venir rapito e la famiglia doveva poi trovare i soldi per riaverlo indietro vivo.”

Un calendario per AVSI.

L’iniziativa editoriale nasce dalla collaborazione fra il Festival del Garda e ADICI, l’Associazione Distretto Calza e Intimo, ed è promossa dalla Promobenacus Produzioni, con la direzione artistica di Angela Marcato e la partecipazione degli studenti vincitori delle borse di studio promosse da ADICI con l’Università Cattolica e la L.A.B.A., la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Un calendario da ordinare per sostenere AVSI e promuovere le meraviglie del Benaco. Protagonisti dei 12 mesi dell’anno, infatti, saranno i territori del lago di Garda e dell’entroterra: dalle tradizioni storiche e culturali, alle produzioni artigianali ed industriali. Una parte del ricavato della vendita del calendario sarà devoluta ad AVSI a sostegno delle attività di artigianato in Haiti. Per ordinare i calendari: info@ilfestivaldelgarda.it Tel. 335.677.84.48.

Quando la carità è una vera bontà.

AVSI in Libano

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che utilizzano. Le condizioni el campo profughi di Delhamiya, sono drammatiche. nel villaggio di Talabaya, nella per le famiglie profughe igieniche Inoltre, l’urgenza più grande, valle della Bekaa, in Libano, e in quello oggi, è quella di capire come affrontare l’inverno che sta di Terbol, dove AVSI lavora da anni al fianco della arrivando e qui, nella Bekaa, è sempre particolarmente popolazione, ci sono 200 famiglie che arrivano dalla freddo. Per il momento i bambini non vanno a scuola. zona di Homs, in Siria. Sono in maggioranza donne e I genitori trovano lavori saltuari come operai agricoli bambini, tutti musulmani. Sono famiglie che vivono in tende giornalieri, ma una giornata di lavoro rende 15 di fortuna costruite con stracci e teli. Hanno affittato un euro, insufficienti per far vivere una famiglia per un terreno agricolo e hanno installato le loro tende e pagano solo giorno. Il Ministero dell’educazione libanese ha un affitto sia della terra che dell’acqua che dell’elettricità accettato che tutti i bambini rifugiati siriani possano Lo staff d’urgenza di AVSI Libano. accedere alle scuole pubbliche libanesi, ma in realtà, Da sinistra: Leny, 27 anni, libanese; Rana, 33 anni, siriana; Chiara, 25 anni, italiana. il processo di “Back to school” è molto lento perché il modello didattico libanese e quello siriano sono molto differenti: in Libano certe materie (scienze, matematica, geografia) vengono studiate in francese o inglese, mentre in Siria si studia tutto in arabo e questo causerà difficoltà di integrazione e apprendimento. AVSI ha lavorato in 21 scuole del sud del Libano, nelle Caza di Marjayoun, Hasbaya e Bentijbeil, tutte al confine con Israele. Di queste, ne sono state selezionate 13 che ospitano 3.111 bambini di cui 542 siriani (18%). Per sostenerli, proponiamo corsi di recupero scolastico, alfabetizzazione, attività socio-educative e psicosociali. Ma abbiamo bisogno di aiuti da parte di tutti.

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Il Culatello DOP e i vari salumi, il Parmigiano Reggiano, il vino Fortana o lo spumante, grazie alla creatività degli amici dell’AVSI Point di Zibello (Parma) si è giunti alla terza edizione di una formula semplice ed efficace di rapporto tra AVSI e tre produttori di Zibello, diventati strumento di una iniziativa che fa del mangiar bene un modo originale di fare carità. La convenzione tra AVSI e i produttori prevede che una parte del ricavato dei prodotti acquistati, al prezzo che si otterrebbe direttamente dal produttore, venga destinato ad AVSI. L’iniziativa, giunta al terzo anno, si è sviluppata in una serie di rapporti che vanno dalla singola famiglia al CRAL aziendale all’azienda che vuole regalare qualcosa di speciale in occasione del Natale. Per chi la propone è l’occasione per raccontare con semplicità cos’è AVSI. Lo spunto di assaggiare qualcosa di buono, che inizialmente ha mosso le persone, ha aperto lo spazio per capire la realtà di chi si andava a sostenere. Come fare è molto semplice, basta scrivere a culatelloperavsi@cdsdizibello.org oppure telefonare al 338 46 36 862. Il sito per maggiori spiegazioni è: cdsdizibello.org Adesso a voi la non difficile prova di gustare quanto è buona la carità!

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PROGETTO TENDE

Giovani matricole in Etiopia

ADOTTA UN BAMBINO CON PINOCCHIO

La Fondazione Collodi e la Fondazione AVSI insieme per i piccoli del mondo

Pinocchio è un crocevia dove si incontrano da oltre un secolo generazioni e culture; Pinocchio ha fatto incontrare anche la Fondazione AVSI e la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, impegnate in forme diverse e complementari per offrire sostegno sociale e culturale ai bambini, alla scuola, alle famiglie.

La Fondazione Collodi svolge la sua azione in vari ambiti e in molti modi, in Italia e nel mondo. Al grande pubblico si rivoge con il Parco di Pinocchio, che come un grande libro - non di carta: di sculture, di mosaici, di architetture, di verde, per imparare e per giocare - si apre per i visitatori a Collodi (Pistoia). Così, il Parco di Pinocchio dal 2013 finanzia un nuovo Sostegno a Distanza con AVSI ogni 15.000 ingressi, e dall’entrata si raccoglieranno adesioni da chi vorrà offrire ulteriori contributi per questo scopo. Si troveranno informazioni e pubblicazioni che diffondono le attività di AVSI e sensibilizzano sulla cultura e l’istruzione per l’infanzia e dell’infanzia, temi centrali per l’attività di AVSI e Fondazione Collodi, all’entrata del Parco e sul sito www.pinocchio. it nella nuova versione presto on line. Per i lettori di Buone Notizie un’opportunità in più per conoscere il favoloso mondo di Collodi: il biglietto unico per Parco di Pinocchio, Giardino Garzoni e Butterfly House a prezzo ridotto, con questi buoni sconto per famiglie e scuole.

www.pinocchio.it

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Etiopia è il più antico stato dell’Africa e uno dei più ricchi per diversità di popoli. Oggi, che Paese è? L’Etiopia è un Paese in una fase di risveglio economico grazie alla tenacia della gente e all’aiuto della cooperazione internazionale che molto investe. I giovani desiderano uno stato moderno e aspirano a un’educazione che apra loro un futuro sereno in un Paese che lasci ormai dietro a sé carestie periodiche, povertà e disoccupazione, scontri tribali ed esclusione politica. L’educazione come strumento per il dialogo e lo sviluppo dei popoli. È davvero possibile? La strada sicura per un futuro migliore è certamente quella dell’educazione. Negli anni che ho speso nel Corno d’Africa ho potuto toccare con mano come una piccola scuola potesse cambiare un intero villaggio impegnando famiglie a lavorare assieme, cambiando mentalità, dando una visione più fiduciosa per il futuro. Le persone prendono coscienza della loro dignità e sono incoraggiate a mettere i loro talenti a servizio di tutti attraverso un’educazione che trasmette tecnica e valori insieme. La piccola Chiesa Cattolica in Etiopia gestisce più di 360 scuole elementari e superiori perché crede, e l’esperienza lo dimostra, che lo sviluppo del Paese ha la sua via maestra nell’educazione. Il Governo sta allargando la rete educativa in ogni regione, anche nelle più remote. Ed è per questa convinzione che il Primo Ministro Meles Zenawi, da poco scomparso, nella sua visita al Santo Padre Gio-

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Emergenza educazione in Africa. Le Tende di AVSI si prefiggono di sostenere l’Università Cattolica in Etiopia. Una realtà che mons. Silvano Tomasi, osservatore per la Santa Sede alle Nazioni Unite di Ginevra conosce bene. Già nominato segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti, nel 1996 Tomasi viene nominato Nunzio apostolico in Etiopia ed Eritrea e, successivamente, consacrato arcivescovo.

L’iniziativa dell’Università Cattolica dell’Etiopia è una sfida enorme per la piccola comunità cattolica del paese. Però la solidarietà della chiesa universale trasforma i sogni in realizzazioni concrete. Il Governo ha dato 60 acri di terreno in una zona di Addis Abeba in pieno sviluppo per costruire il nuovo campus dell’Università e la costruzione dei primi edifici è partita. Fin d’ora dei corsi sono offerti in un edificio messo a disposizione dall’arcidiocesi. L’obiettivo è di rispondere alle necessità prioritarie del Paese. La grande sfida ora è realizzare il campus per accogliere i ragazzi e ospitare i corsi di laurea della Scuola Di Elisabetta Ponzone di Scienza della Salute e della Scuola di Tecnologia con classi, laboratori tecnici, biblioteche e vanni Paolo II chiese che la uffici. Chiesa potesse contribuire Mons. Silvano Tomasi Garantire una formacon un’università di qualità, che poi di fatto i Vescovi del Pa- zione superiore di qualità per la fuese hanno messo in cantiere. Non si tura classe dirigente è fondamentratta solo di provvedere competen- tale sia per lo sviluppo e la stabilità ze, ma nel contesto multietnico etio- dell’Etiopia che per l’intero Corno pe l’educazione avvicina le persone e d’Africa come per le relazioni con facilita incontri che rendono la con- l’Islam in tutto il continente. L’inivivenza più pacifica e creativa. Ba- ziativa dell’Università è stata accolsti pensare che la maggioranza degli ta favorevolmente da tutto il Paese, studenti in tutte le scuole cattoliche come un investimento e una possiin Etiopia è costituita da ortodossi e bilità per i suoi giovani e per il suo musulmani. L’apporto alla pace so- futuro. Il sogno sta diventando realciale e al rispetto reciproco diventa tà, ma la solidarietà internazionale è indispensabile per la trasformazione la base per lo sviluppo. di questo Paese culturalmente e poSu richiesta della popolazione e del liticamente strategico e il sostegno Governo, la Chiesa cattolica in Etio- che si dà per la costruzione, le borse pia sta avviando un’università cat- di studio, gli strumenti di ricerca, nel tolica ad Addis Abeba, la San Tom- nostro mondo globalizzato, diviene maso d’Aquino. A che punto siamo? un beneficio per tutti.

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INTERVISTA

L’artigianato della vita I

frutti della creatività che generano Antonio Intiglietta, nuovo lavoro e sviluppo in esposi- presidente GeFi Gestione zione. Perché scommettere sull’arFiere SpA, ha invitato AVSI tigianato? all’Artigiano in Fiera Perché mette al centro la persoscommettendo sul lavoro na in grado di produrre un prodotto bello, buono e utile per sé e per manuale dei giovani e gli altri. Mi riferisco all’esaltazione delle donne. Appuntamendell’uomo, della sua cultura e della to a dicembre alla kermesse sua originalità, che sta alla base del di Milano-Rho con le collane successo di Artigiano in Fiera. Par- di carta riciclata della Rose tecipando alla nostra manifestazio- dall’Uganda e con le nuove ne i visitatori compiono una vera e shopper e i bracciali in propria esperienza sensoriale, fat- ferro battuto realizzati ta di suoni, profumi, visioni, tutte negli atelier di Haiti autentiche testimoni di una cultu- per i regali di Natale. ra che trasuda l’amore della persona per ciò che produce. È un’esperienza che “rincuora”, che dà coraggio a ta da un momento difficile chi è sfiduciato e depresso, perché scaturiscono dalla comunicaziol’esercizio dell’uomo al lavoro corri- ne di una positività vissuta e dalla capacità di generare sponde al desiderio del opere in grado di ricuore dell’uomo stesso. spondere ai bisogni Ed è una modalità stradella vita. L’impresa ordinaria per ritrovarartigiana, che esprisi e condividere l’uno il me una tradizione e destino dell’altro, espriuna storia, è frutto mendo così la necessità di una dignità umadi una compagnia conna carica di speranza sapevolmente o inconsapevolmente vissuta. Antonio Intiglietta, Presidente GeFi che rende tutti capaci di una risposta diSenza lavoro non c’è sviluppo. Nei versa rispetto alla cultura del lamenpaesi ancora fragili si sta riscopren- to. In Artigiano in Fiera avremo gli do l’importanza delle opere creative, esempi di Paesi o territori colpiti da come botteghe e atelier che, attra- vere e proprie tragedie (Afghanistan, verso un mestiere migliorano la vita Haiti, gli stessi terremotati dell’Emidelle famiglie e delle loro comunità. lia) che sono ripartiti dalla tradizione In Occidente, invece, questi antichi della micro impresa artigiana. Credo lavori sembra stiano scomparendo. che sia l’economia reale, l’esigenza dell’uomo di ritrovarsi in una comuCome ritornare alla tradizione? Le crisi, qualunque sia la loro gene- nità, a imporre un ritorno ai valori si, rappresentano sempre delle op- più autentici, gli stessi che stanno portunità. La rigenerazione e l’usci- alla base degli antichi mestieri.

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Imparare un mestiere da un maestro per lavorare e per vivere, ritrovando la propria dignità. Oggi è ancora possibile? In un momento difficile come questo bisogna rimboccarsi ancora di più le maniche. Parlando della tradizione artigiana italiana, mi aspetto uno scatto per allargare gli orizzonti, cercando di comunicare le idee. La globalizzazione ha creato tante opportunità, che bisogna avere il coraggio di cogliere. Soprattutto per chi parte avvantaggiato come gli artigiani, perché all’estero tutti sono affascinati dalla storia, qualità e creatività, Valori aggiunti impagabili che non dobbiamo assolutamente far morire. Sostenere la creatività e la speranza dei giovani è una scommessa che dobbiamo vincere insieme. Da dove possiamo partire? Sostenere le giovani generazioni è un imperativo. È da loro che deve partire la riscoperta della tradizione perché è da loro che può innescarsi un processo di innovazione e magari di internazionalizzazione della piccola impresa artigiana. Ci sono tantissimi esempi di giovani, che si sono dedicati alla realizzazione di prodotti originali, unici, di qualità e che pian piano si stanno promuovendo con grandi risultati sul mercato. Sono un segnale di speranza per tutti, sono l’Italia che guarda avanti, che non si abbatte e che cresce.

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LA BOTTEGA DI AVSI PER I REGALI DI NATALE

Storie da indossare, regalare e collezionare. Collane di carta riciclata, perlage, bracciali e borse. I frutti della creatività nati da 40 anni di collaborazione per lo sviluppo nel mondo con la Fondazione AVSI, in vendita su labottegadiavsi.org. La Bottega di AVSI si prefigge di promuovere un’economia sostenibile attraverso la vendita di prodotti artigianali di qualità sbocciati dal saper fare di persone che hanno trovato i propri talenti nel solco delle tradizioni locali e in rispetto dell’ambiente. Collane di carta dall’Uganda delle donne dell’amica Rose e bracciali in ferro battuto riciclato realizzati negli atelier di Haiti, sono un esempio di opere quasi sempre uniche capaci di diventare una nuova e creativa fonte di guadagno.. La Bottega di AVSI propone infatti prodotti che nascono in luoghi dove i giovani e le donne imparano un mestiere da un maestro, trovando nel lavoro un modo nuovo per vivere dignitosamente, in alternativa all’illegalità, e come prospettiva di una ricostruzione anzitutto umana.

www.labottegadiavsi.org

u i anche t o t t e m m o c S ianat sull’artig a ! della vit

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UNO DI FAMIGLIA 100 euro all’anno. La nuova modalità per sostenere a distanza le attività dei bambini Una nuova modalità per rispondere a un bisogno. Una nuova formula che non sostituisce il sostegno personalizzato di AVSI, ma si affianca per rispondere a un’esigenza. Sono molte, infatti, le persone che, pur volendo sentirsi protagonisti di un gesto di carità, non dispongono di 312 euro l’anno e così, sottoscrivendo “la quota parziale”, anche con un contributo di soli 100 Euro all’anno, è possibile dare un aiuto importante alle attività e ai progetti del Sostegno a Distanza di AVSI. All’adesione riceverai la foto e il nome di uno dei bambini inseriti nel progetto. Una volta l’anno ti aggiorneremo sulle attività realizzate grazie al tuo contributo. Maggiori informazioni su www.avsi.org oppure scrivi a sostegno.distanza@avsi.org o chiama allo 0547 360811. Compila il modulo e spediscilo a sostegno.distanza@avsi.org, o via fax allo 0547 611.290 o all’indirizzo Fondazione AVSI, via Padre Vicinio da Sarsina 216, 47521 Cesena (FC)

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O un/a ragazzo/a che frequenta la scuola Luigi Giussani Secondary in Uganda

O un progetto SAD in Con un piccolo contributo economico (85 centesimi al giorno, (indica l’area geografica di preferenza: Africa, America Latina, Medio Oriente, Asia, Est Europa) (indica l’area geografica di preferenza: Africa, America Latina, Medio Oriente, Asia, Est Europa) 312 euro all’anno) un bambino in condizioni difficili può andare O ADDEBITO RID O BONIFICO BANCARIO Come vuoi O ADDEBITO RID O BONIFICO BANCARIO Come vuoi a scuola,O ricevere aiuti materiali essere accompagnato versare? versare? O BOLLETTINO MAV O CARTA DI CREDITO BOLLETTINO MAV O CARTA DI ed CREDITO da (1un conO SEMESTRALE la sua famiglia nel percorso educativo. UNICA QUOTA ANNUALE (1 quota di euro 100,00) O ANNUALE quotaadulto di euro 312,00) (2 quote di euro 156,00) E la tua famiglia accoglie un amico lontano. MODULO RID di domiciliazione bancaria (da compilare solo nel caso di scelta addebito RID) O un/a bambino/a o ragazzo/a in ____________________________________

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eviterai di recarti in posta o in banca, non avrai spese per commissioni bancarie e in ogni momento potrai disdirlo. Per AVSI è un risparmio sulle spese di gestione e di conseguenza un aiuto maggiore a chi ne ha tanto bisogno.

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