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2.2 Barriere economiche
preveda ulteriore occupazione di suolo, qualificandoli come “varianti non sostanziali” uniformemente sul territorio nazionale; • Prevedere procedure ridotte per gli impianti eolici offshore, in particolare quelli galleggianti, e di fotovoltaico in aree da bonificare, integrati con sistemi di accumulo.
Proposta 2.1.2 Individuazione di terreni da sbloccare per l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra. Proponiamo di creare una cabina di regia nazionale per individuare aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti rinnovabili, che consideri le caratteristiche ambientali, storico-culturali e paesaggistiche. Questo può essere attuato in maniera rapida integrando le informazioni di competenza statale (elenco Zone di Protezione Ambientale e Important Bird Areas) con gli elenchi delle zone non idonee alla realizzazione di impianti FER (Fonti Energie Rinnovabili) individuate per legge dalle Regioni. Proponiamo inoltre che gli incentivi statali attuali siano estesi anche agli impianti fotovoltaici costruiti nelle aree agricole.
Proposta 2.1.3 Procedura autorizzativa agevolata per progetti ibridi58 . Proponiamo di provvedere procedure autorizzative rapide per impianti ibridi, come ad esempio quelli agrivoltaici (agricoltura + fotovoltaico) e quelli legati a soluzioni di agricoltura hi-tech (vertical farming, coltura in serre idroponiche e aeroponiche).
2.2 Barriere Economiche LA SITUAZIONE OGGI
La seconda grande limitazione all’aumento della produzione energetica da fonti rinnovabili è di tipo economico, vista la scarsa remunerabilità, specialmente nel breve periodo, degli investimenti in nuovi impianti rinnovabili. Il Mercato del Giorno Prima59 (MPG), che costituisce il mercato dove i produttori di energia elettrica normalmente vendono la loro energia, non garantisce di ripagare i costi di investimento in un nuovo impianto, sia rinnovabile che non rinnovabile. Con la crescita della nuova capacità rinnovabile, i prezzi dell’elettricità sono destinati a calare ulteriormente, con la conseguenza che sarà ancora più difficile garantire una adeguata remunerazione a chi investe nella costruzione di un nuovo impianto.
Il Mercato del Giorno Prima (MGP) richiede prevedibilità nell’offerta di energia. Le fonti rinnovabili sono strettamente legate alle condizioni atmosferiche e sono quindi estremamente volatili e non è possibile garan-
58 Per progetti ibridi si intendono tutte quelle soluzioni nelle quali il terreno viene usato anche con altri fini (es. fotovoltaico + agricoltura), che valorizzano il terreno diversamente dalla sola produzione di energia elettrica dando al terreno una doppia finalità 59 È definito del giorno prima in quanto tali negoziazioni devono avvenire il giorno prima, per ciascuna ora del giorno successivo, rispetto alla produzione fisica delle partite di energia all’esito delle negoziazioni
tire prevedibilità nella fornitura di energia e/o adattarsi alla domanda di energia del momento. Questa caratteristica le rende ancora meno remunerative sul Mercato del Giorno Prima (MGP) e accentua la difficoltà di remunerare i costi di investimento rispetto alle fonti non rinnovabili.
Diminuire l’incertezza sulla remuneratività dell’investimento è necessario soprattutto nella fase iniziale di espansione delle rinnovabili, caratterizzata da alti costi fissi. Una volta installata, infatti, la capacità rinnovabile ha un costo marginale di produzione di energia pari a zero (le risorse naturali sono disponibili gratuitamente), e quindi un vantaggio comparato rispetto all’energia elettrica tradizionale, che invece ha un costo marginale sempre positivo.
Fino ad oggi, lo strumento per promuovere l’installazione di grande capacità di rinnovabili e dare maggiore certezza agli operatori è stato quello dei c.d. “contratti per differenza”, assegnati tramite aste (si veda box precedente). Questi contratti garantiscono al produttore un prezzo minimo dell’energia, pari alla tariffa di aggiudicazione, ma prevedono anche la restituzione da parte del produttore qualora il prezzo dell’energia salga sopra la tariffa aggiudicata, e lasciano il rischio della fluttuazione dei prezzi in capo al sistema (e cioè allo Stato)60 .
Una soluzione alternativa, leggermente più rischiosa per i produttori, ma meno costosa per lo Stato, è rappresentata dal Power Purchase Agreement (PPA), un contratto di lungo termine stipulato direttamente tra produttore di energia rinnovabile e consumatore finale, dove vengono stabiliti ex-ante i volumi ed i prezzi di fornitura per un lungo periodo di tempo (e.g. 10 anni). Nel caso di investimenti in nuova capacità produttiva di fonte rinnovabile, un accordo del genere garantisce al produttore una stima immediata dei futuri ricavi, eliminando il rischio di volatilità di un mercato libero come il MGP. Similmente, il consumatore può conoscere in anticipo il costo che dovrà coprire per il suo consumo elettrico necessario a sostenere un’attività produttiva.
LE NOSTRE PROPOSTE
Proposta 2.2.1 Incentivare l’utilizzo del Power Purchase Agreement per Pubblica Amministrazione e Grandi Imprese. I PPA non sono ancora diffusi in Italia, nonostante offrano una soluzione al problema della volatilità dei prezzi. Inoltre sono in prospettiva meno costosi degli attuali sistemi di incentivazione alle rinnovabili. Per incrementare la diffusione di questo strumento, proponiamo che le Pubbliche Amministrazioni e Partecipate Pubbliche inizino a stipulare contratti PPA con i produttori rinnovabili, in modo da mostrare concretamente i vantaggi di questa soluzione e agire da apripista.