Azione 32 del 9 agosto 2021

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Cooperativa Migros Ticino

Società e territorio Una passeggiata sul Lucomagno per scoprire la più estesa Cembreta al sud delle Alpi

Ambiente e Benessere C’è ancora molta natura da valorizzare nelle superfici industriali, artigianali, commerciali e non solo

G.A.A. 6592 Sant’Antonino

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXIV 9 agosto 2021

Azione 32 politica e economia Reportage dall’antica Tenochtitlan conquistata dagli spagnoli 500 anni fa

cultura e Spettacoli Due occasioni imperdibili per scoprire la delicata e giocosa arte di Aoi Huber Kono

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Keystone

Usa e cina: il virus fa di nuovo paura

di F. Rampini pagina 23

prigionieri della pandemia di Peter Schiesser «Riusciremmo a concludere la pandemia in otto settimane, se tutti si vaccinassero». Martin Ackermann ha commentato così la situazione in Svizzera alla sua ultima conferenza stampa come capo della task force scientifica, martedì scorso. E invece siamo il Paese che attualmente ha fra i più bassi tassi di vaccinazione in Europa. Più o meno la metà della popolazione ha avuto due dosi, due terzi almeno una dose. Per far fronte alla virulenza della variante Delta servirebbe invece un tasso di almeno l’80 per cento (con le precedenti si stimava bastasse il 60 per cento). Quelli che ancora non si vaccinano sono tutti no-vax? Non per forza: ci sono gli indecisi, i boh-vax come li chiamano in Italia, coloro che aspettano per svariati motivi, scettici e confusi dalle voci che girano sui social media, fra amici, su eventuali conseguenze a lungo termine dei vaccini, preoccupati per la propria incolumità. Fa riflettere il fatto che lo siano più delle eventuali e assolutamente non verificate conseguenze dei vaccini che degli appurati pericoli che si corrono a contrarre il Coronavirus. Evidentemente non credono agli esperti e al Consiglio federale, che

rammentano loro che chi non si vaccina prima o poi dovrà affrontare la malattia. Gioca ancora una volta il tipico riflesso umano, secondo cui i mali capitano sempre agli altri e non a noi? Ad ogni modo, servono idee nuove per stimolare le persone a vaccinarsi. In qualche Paese, per superare questo muro di scetticismo si passa ad azioni proattive, come prendere contatto direttamente con chi non si è ancora vaccinato, oppure offrendo vaccinazioni nei centri commerciali. Ma il tempo stringe, la variante Delta ha spinto Israele a puntare su una terza dose di vaccino e a considerare un nuovo lockdown in settembre, dopo che in giugno il Governo aveva decretato la fine della pandemia grazie all’alto tasso di vaccinazione nella popolazione. In Cina si registrano numerosi focolai di infezione dovuti alla Delta, che ancora una volta vengono affrontati con test di massa e lockdown locali, mentre in tutti i Paesi ci si rende conto che il sistema sanitario rischia di arrivare di nuovo ai limiti, con il numero di ospedalizzazioni in crescita, benché finora il numero dei decessi resti limitato (ma se gli ospedali si riempiono di nuovo, ci sarà meno posto per curare altri malati gravi). È vero che ormai questa è la pandemia dei non vaccinati, sono loro a

subire le conseguenze più gravi: secondo gli studi citati dall’Ufficio federale della sanità, chi è vaccinato rischia otto volte in meno di contagiarsi e 25 volte in meno di avere conseguenze gravi. Tuttavia, il fatto che persista la pandemia rischia di condizionare la vita di tutti. A questo punto diventa meno probabile che mercoledì il Consiglio federale decida ulteriori allentamenti (ma potremmo sbagliarci con questa supposizione, come altre volte in passato). Eppure: non siamo tutti stanchi di questa storia? Quando con qualche amico boh-vax o no-vax si tocca l’argomento, pongo una sola domanda: hai un’altra soluzione praticabile per uscire dalla pandemia che non sia la vaccinazione o un contagio di tutta la popolazione? Non ho mai avuto una risposta concreta, se non una serie di dubbi più o meno plausibili sui vaccini. Ma più a lungo si protrae questa situazione (che favorisce l’insorgenza di altre varianti), più profondo si fa il Coronagraben in Svizzera e più si incattiviscono i rapporti personali e sociali. Se qualcuno è profondamente vaccino-scettico si tenga pure la sua convinzione, si assumerà le eventuali conseguenze, ma ora si tratta di fare il possibile e l’impossibile per raggiungere tutti i gli indecisi, che non sono pochi.


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