Azione 48 del 28 novembre 2022

Page 1

L’Umbria delle meraviglie

ATTUALITÀ

La fine di un’illusione

La conferenza sul clima chiusasi a Sharm el Sheik una settimana fa ci ha derubati dell’illu sione di poter contenere l’aumento della tem peratura terrestre globale a 1,5 gradi Celsius. L’obiettivo non è stato cancellato, ma nessun passo, neanche a parole, è stato fatto verso pia ni concreti, la richiesta di vincolare tutti i pae si a raggiungere il picco delle emissioni di CO2 entro il 2025 è stata respinta, come voleva la Ci na che punta al 2030, quella di ridurre la di pendenza da energie fossili è stata bloccata dall’Arabia Saudita.

I fronti sono stati chiari: i paesi industrializzati, l’Occidente insomma, contro i paesi emergenti, in cui si sommano, in un’alleanza contronatura, grandi inquinatori come Cina e India e le isole del Pacifico a rischio di sparizione per l’innalza mento del livello dei mari. I primi a perorare la necessità di compiere un’evoluzione rispetto al la conferenza di Glasgow dell’anno scorso, per rendere concreta l’ambizione di ridurre le emis sioni di anidride carbonica e quindi di limitare a 1,5 gradi l’aumento della temperatura globale. I

secondi a richiedere – e infine ottenere – l’istitu zione di un fondo per aiutare i paesi del sud del mondo colpiti già oggi e ancora di più in futu ro dai mutamenti climatici. Non a caso il fronte è stato guidato dal Pakistan, devastato nei me si scorsi da alluvioni i cui danni sono stimati a 40 miliardi di dollari (più di un decimo del PIL nazionale). Il ragionamento, legittimo, è che i mutamenti climatici sono colpa delle nazioni in dustrializzate, che per decenni hanno approfit tato del progresso materiale lasciando al pianeta e alle generazioni future il conto da pagare. Allo stesso tempo, i paesi del sud del mondo, emer genti e poveri, non sono disposti a rinunciare troppo velocemente alle energie fossili prima di aver raggiunto un minimo livello di benessere. Sharm el Sheik ha mostrato che l’Occidente ha perso la leadership della lotta contro i cambia menti climatici, mai come questa volta ci sono state tante divisioni. Ora si presenta un vuoto, perché l’opposizione a piani concreti e misure incisive è infine solo autolesionista. Anche la vittoria sulla creazione di un fondo è solo una

conquista a parole. Nessuno ha oggi idea di co me dovrà essere strutturato, a che cosa concre tamente servirà, quali paesi saranno chiamati ad alimentarlo, di quanti capitali sarà dotato (e fi niranno nelle mani giuste o nei meandri del la corruzione?). La richiesta del sud del mondo è che sia solo l’Occidente a pagare, a loro vol ta i paesi industrializzati insistono che vengano chiamati alla cassa anche grandi inquinatori co me Cina e India, non più equiparabili a paesi in via di sviluppo. Sarà materia di negoziati nelle prossime conferenze. Questo vuol dire che dobbiamo prepararci men talmente e praticamente ai mutamenti climati ci, a un aumento della frequenza e della forza di eventi naturali, a siccità e inondazioni, incen di e smottamenti, a modifiche di fauna e flo ra, con imprevedibili ripercussioni sugli equili bri ambientali globali del pianeta. I pericoli dei cambiamenti del clima sono noti da anni, le evi denze scientifiche si sono confermate, eppure la comunità internazionale resta divisa, molti Sta ti sono più sensibili a interessi economici, op

pure non possono prescinderne per non acuire la povertà fra la propria popolazione. Il mondo attuale è troppo complesso per credere di siste marlo con delle conferenze annuali cui parteci pano tutte le nazioni, ma a queste non si può ri nunciare, poiché non esiste alternativa migliore. Tuttavia, la lotta ai cambiamenti non può fer marsi, e in realtà non si ferma. Al di là degli in successi, dei freni politici che possono essere po sti (anche in Occidente), la consapevolezza che si debba puntare a «zero emissioni» si fa largo, nella popolazione ma anche in molti paesi, per sino negli USA, dove singoli Stati introduco no leggi più severe di quelle nazionali decise o bloccate a Washington (dai repubblicani). Con testualmente, oltre a preparare un futuro più so stenibile, bisognerà investire per mitigare gli ef fetti dei cambiamenti climatici. Riguarda anche noi, considerato che la Svizzera è uno dei pae si in cui il mutamento del clima risulta più ac centuato: caldo e siccità rendono più instabili le montagne e penalizzano l’agricoltura, mostran doci quanto siamo tutti vulnerabili.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 Cooperativa Migros Ticino edizione 48 ◆ ● G.A.A. 6592 San t’Antonino MONDO
Pagine
Niki
MIGROS
2 / 4 – 5 CULTURA Pagine 44-45
de Saint Phalle, la sua vita e le sue opere viste da vicino e raccontate da chi l’ha conosciuta
Pagina 29 Il conflitto in Ucraina continuerà a tempo indeterminato e spetterà poi all’Europa sostenere Kiev
TEMPO LIBERO Pagina 19 Vitaliano Trevisan, in Black tulips, torna con la memoria ai ricordi di un sudato soggiorno nigeriano
Pagina
SOCIETÀ Pagina 3 Oltre a mitigare bisogna pensare a come adattarci al nuovo clima, iniziando dai paesi più poveri
Enrico Martino
23
Enrico Martino

Un’appartenenza che fa bene

Migros Ticino ◆ 76 collaboratori sono stati dotati di nuove divise di lavoro

Nel mese di settembre settantasei collaboratori di Migros Ticino, tra cui settanta addetti ai vari centri di costo e sei manutentori, hanno rice vuto in dotazione una serie di indu menti da lavoro nuovi e volti a creare un’immagine di uniformità nell’am bito dell’abbigliamento aziendale. Come ci ha spiegato Romeo Gia ninazzi, assistente amministrativo di Migros Ticino a Sant’Antonino, «è stato introdotto finalmente un re golamento relativo all’abbigliamento del personale che si occupa dei tra sporti, dunque gli autisti, di quello che si occupa del commissionamen to della merce, in cella frigorifera e non, e di chi si occupa di manuten zione; in altre parole, l’abbigliamen to è stato adeguato in funzione del settore occupato dal singolo colla boratore. Avevamo in sospeso anche la questione dell’identificazione del collaboratore – importante soprat tutto per gli autisti – e che ora è pos sibile grazie all’introduzione di un patch in velcro, che riporta il nome e il cognome puntato (per garantire la privacy) di chi lo indossa».

Tutto ciò è atto a dare un’idea di uniformità e a creare un senso di ap partenenza, oltre a, come sottolinea ancora Gianinazzi, «permettere di trasmettere anche a livello di imma gine il senso di importanza dell’a zienda che rappresentiamo. Per que sto sugli indumenti è riportato anche il nome di Migros Ticino».

Per la fornitura dei nuovi capi di ab bigliamento aziendale (consistente in

Londra e The Children

Teatro ◆ Al Sociale lo spettacolo di Lucy Kirkwood

In un cottage sulla costa della Gran Bretagna vivono Hazel e Robin, una coppia di fisici nucleari in pensione. Il mondo intorno a loro è sconvolto da un recente disastro, uno tsunami pro vocato da un incidente a una centra le nucleare della zona, dove un tempo entrambi hanno lavorato. Un gior no i coniugi ricevono l’inattesa visi ta di una loro vecchia amica e colle ga. L’incontro con lei turba il fragile equilibrio familiare e rivela modi as sai diversi di vedere e vivere la vita. Andrea Chiodi porta in scena il plu ripremiato testo dell’autrice britanni ca Lucy Kirkwood che ha debuttato nel 2016 al Royal Court Theatre di Londra. Definito dalla critica come un testo che «afferra compulsivamen te» («The Guardian»), scritto dalla

Concorsi

«Azione» mette in palio 7x2 bigliet ti per lo spettacolo The Children (8 dic., ore 20.45, Teatro Sociale Bel linzona). Per partecipare all’estrazio ne inviare una mail a: giochi@azione. ch (oggetto: «Children») indicando i propri dati personali entro domeni ca 4 dicembre 2022. Buona fortuna!

«drammaturga più gratificante del la sua generazione» («The Indepen dent»), The children affronta tematiche urgenti come l’ambiente, l’equilibrio tra responsabilità individuale e col lettiva, il cortocircuito relazionale tra le generazioni, il senso di ipoteca dell’uomo contemporaneo sul proprio futuro e quello del pianeta.

scarpe, pantaloni corti e lunghi, ma glietta, felpa, giacca per cella e per esterni, berretto, mantellina, giac ca-mantellina, pantaloni imperme abili, stivali, oltre a salopette e tuta intera per i meccanici) Migros, nel solco della sua proverbiale attenzione al territorio in cui opera, si è affidata a un’azienda ticinese.

«La nuova gamma è certamente più ampia, conclude Romeo Gianinaz zi, seppur forse meno profonda nelle sue singole varianti, ma uniformità e senso di appartenenza da parte del collaboratore non possono che fare piacere anche al/la cliente».

Panettone e teatro

Incontri

◆ Doppio appuntamento con il Movimento AvaEva

Doppio appuntamento con AvaE va, associazione che promuove reti di contatto per le donne della gene razione delle nonne. Il 10 dicembre al Teatro Sociale di Bellinzona andrà in scena Doppio taglio di Marina Sene si, sulla tematica della violenza di ge nere. Lo spettacolo è co-organizzato insieme ad altre associazioni e sinda cati con il teatro per la giornata inter nazionale della violenza sulle donne.

Giovedì 15 dicembre (14.30-16.30)

AvaEva invita a una panettonata alla Cascina di Sorengo, Via Cremignone 4G, aperta a tutte le interessate. in fo@avaeva.ch o 076 6790778.

Natale Calicantus

Musica ◆ Appuntamento a Locarno per un meraviglioso Concerto all’insegna della festa

Il Coro Calicantus, che in tre decenni ha avvicinato più di 1500 bambini al la musica, festeggia 30 anni. Imperdi bile dunque il concerto di Natale che riunisce i 150 allievi della scuola Cali cantus (6-18 anni) nella Chiesa di San Francesco di Locarno per un grande spettacolo musicale.

Il concerto dell’11 dicembre pro pone brani di vari stili e culture, poi ché i bambini esplorano il mondo e la sua diversità anche attraverso la musi ca, incontrando sorprese e realtà sco nosciute. Tra le classiche sonorità dei canti per l’infanzia, saranno proposti autori come Gershwin, Antognini, Simon & Garfunkel, Beatles, nonché canti da tutto il mondo.

L’obiettivo del Coro Calicantus, attivo in territorio svizzero e inter nazionale, è di educare al canto le/i giovani, organizzare scambi culturali, promuovere l’arte corale e creare pre ziosi momenti di crescita.

Concorso

«Azione» mette in palio 3x2 bigliet ti numerati per il concerto del Co ro Calicantus (11 dic., ore 17.00, Lo carno). Per partecipare all’estrazione inviare una mail a: giochi@azione.ch (oggetto: «Calicantus») indicando i propri dati personali entro domeni ca 4 dicembre 2022. Buona fortuna!

registro.soci@migrosticino.ch

Costi di abbonamento annuo Svizzera Fr. 48.–Estero a partire da Fr. 70.–

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 2
edito da Migros Ticino
nel 1938
Schiesser
Sala
Manzoni
Mazzi
Borla
Fioretti
Leoni Sede Via Pretorio 11 CH-6900 Lugano (TI) Telefono tel + 41 91 922 77 40 fax + 41 91 923 18 89 Indirizzo postale Redazione Azione CP 1055 CH-6901 Lugano
azione Settimanale
Fondato
Redazione Peter
(redattore responsabile) Simona
Barbara
Manuela
Romina
Natascha
Ivan
Editore e amministrazione Cooperativa Migros Ticino CP, 6592 S. Antonino tel +41 91 850 81 11 Stampa Centro Stampa Ticino SA Via Industria – 6933 Muzzano Tiratura 101’177 copie
e cambio indirizzi
Posta elettronica info@azione.ch societa@azione.ch tempolibero@azione.ch attualita@azione.ch cultura@azione.ch Pubblicità Migros Ticino Reparto pubblicità CH-6592 S. Antonino tel +41 91 850 82 91 fax +41 91 850 84 00 pubblicita@migrosticino.ch
Abbonamenti
tel +41 91 850 82 31 dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 16.00 dal lunedì al venerdì fax 091 850 83 75
Un momento dello spettacolo diretto da Andrea Chiodi. Due collaboratori di Migros Ticino con le nuove divise. (Dawis Pulga)

Robotica educativa Portare la robotica nelle scuole: lo ha fatto Francesco Mondada con Thymio

Pagina 7

Il caffè delle mamme

I nostri figli si muovono e giocano nel Metaverso, ma che cosa fanno con il loro avatar?

Pagina 8

Auto aiuto endometriosi Abbiamo incontrato le promotrici di un gruppo di auto aiuto per donne affette da endometriosi

Pagina 9

Nuovi ospiti nordamericani Alle Bolle di Magadino è arrivata la Parula golagialla, volatile d’Oltreoceano

Pagina 10

L’urgente necessità di un adattamento al clima

Le fasce tropicali ◆ COP27 e l’auspicato aiuto ai Paesi più poveri

La COP (Conferenza delle Parti) cominciò con la famosa Conferen za di Rio de Janeiro del 1992. «Nelle tue mani» proclamava il motto della Conferenza, alludendo alla respon sabilità individuale e collettiva nei confronti del Pianeta e al potere di intervenire, se si ha la volontà di far lo. Quindi è da almeno trent’anni che conosciamo i problemi della Terra, legati alle emissioni nocive per l’at mosfera e ai cambiamenti climatici.

Milioni, se non miliardi, di persone in tutto il mondo soffrono già gli effetti del pianeta che si riscalda velocemente: tra violente inondazioni e siccità

L’obiettivo finale della Conferenza di quest’anno, la COP 27, è duplice e forse controverso. I paesi industria lizzati, i ricchi per intenderci, che hanno agito finora in maniera insuf ficiente per risolvere i problemi e rag giungere gli obiettivi più volte enun ciati, vorrebbero aiutare le nazioni in via di sviluppo, i cosiddetti poveri, a ridurre ed eliminare a poco a po co l’uso dei combustibili fossili per passare decisamente alle energie rin novabili. Per contro i Paesi in via di sviluppo chiedono ai ricchi un impe gno finanziario vincolante a loro fa vore per affrontare da subito il cam biamento climatico che li danneggia. Due obiettivi che, tradotti in politi chese, non sono la stessa cosa.

Oltre alla mitigazione, cioè alla ri duzione dei famosi gas a effetto ser ra (CO2 in primis) che danneggiano la nostra atmosfera e ci promettono un futuro sempre più problematico con l’innalzamento delle tempera ture, dobbiamo ormai anche parlare di adattamento al nuovo clima. L’a dattamento è il modo col quale la co munità e le nazioni si adeguano alle nuove realtà che alterano la nostra vi ta con i cambiamenti climatici.

Milioni, se non miliardi, di perso ne in tutto il mondo stanno soffrendo gli effetti di un pianeta che si riscal da rapidamente. Crescono gli even ti climatici estremi: lo testimoniano le recenti inondazioni in Nigeria, le disastrose alluvioni in Pakistan, gli uragani violenti sugli Stati Uniti, le ondate di calore da record in Euro pa, la siccità prolungata in Cina e un po’ in tutto il mondo. I paesi ricchi possono lenirne le conseguenze senza compromettere drasticamente la pro pria qualità di vita, i paesi poveri non ce la fanno.

Sono soprattutto le Organizzazio ni non governative (Ong), abituate a operare sul posto, a spingere perché si sostenga l’adattamento. Alla COP 27 era presente in forze Conservation International (C.I.) che è attiva dal

1987. Questa Ong si adopera in più di settanta Paesi nella protezione di ol tre sei milioni di chilometri quadrati di terre e mari, contando su migliaia di persone tra dipendenti, ricercato ri e partner sparsi in tutto il mondo.

Alla Conferenza ha presentato un suo approfondito studio nel quale, dati alla mano, sottolinea la gravità del problema adattamento e suggeri sce interventi urgenti. Si afferma che il cambiamento climatico è diventato la più grande minaccia per la salute che l’umanità debba affrontare, so prattutto nei paesi in via di sviluppo, dove già adesso le persone più vulne rabili del mondo stanno lottando per sopravvivere. Tra gli autori che hanno guidato lo studio c’è lo svizzero Gia como Fedele, dottore in Scienze am bientali ed esperto dei cambiamenti climatici, che porta tra l’altro l’esem pio dei tropici, dove 1,2 miliardi di persone sono fortemente dipenden ti dalla natura per la loro vita quoti diana. Si calcola che molte di queste comunità siano le meno responsabili del cambiamento climatico sulla Ter ra, ma ne affrontino i rischi maggiori.

Ciò succede proprio perché dipendo no in larghissima misura dalle risorse naturali del loro habitat: per i mez zi di sussistenza, per il materiale col quale si fanno le abitazioni e per altri indispensabili bisogni di base.

A mano a mano che il cambia mento climatico degrada la natura, queste povere comunità hanno sem pre meno risorse a disposizione. Il ri scaldamento globale è un fenomeno mondiale, ma i suoi effetti non si ma nifestano in modo uniforme in tutti i Paesi e tra le diverse comunità. Un esempio emblematico si può ritrovare anche nelle nazioni insulari dell’O ceano Pacifico, come Palau o le Fiji, che sono collettivamente responsabili di meno dell’1% delle emissioni glo bali di CO2 ma che subiscono già al cuni degli impatti più gravi del cam biamento climatico. Il riscaldamento dell’Oceano ha comportato infat ti la deviazione delle rotte dei tonni al di fuori della giurisdizione di que ste isole. Di conseguenza i pescatori hanno visto un forte calo delle loro catture di tonno, con crescenti diffi coltà esistenziali e per il commercio.

Secondo un’altra ricerca di C.I., che usa modelli di previsione alla lu ce dei dati attuali, entro il 2050 al meno una decina di Stati insulari del Pacifico, tra Palau e Kiribati, vedran no ridotte le rendite della pesca del 20%, con una perdita annuale di circa 140 milioni di dollari. Da notare che nessuna delle nazioni emergenti sem bra lamentarsi dei cambiamenti cli matici, ma che tutte cercano sempli cemente di adattarsi. Per far questo chiedono a chi può i mezzi finanziari per farlo. I modi per adattarsi ai for ti impatti del cambiamento del clima variano in base alle condizioni geo grafiche, socioeconomiche, culturali e politiche, quindi non può esistere un approccio univoco, che vada be ne per tutto.

Alcune correzioni necessarie im plicheranno la creazione di nuove in frastrutture, come nuove dighe o ca se rialzate per aiutare le aree soggette a inondazioni, oppure lo sviluppo di nuove tecnologie, quali i sistemi di allarme rapido che avvertono dell’ar rivo di un ciclone, permettendo una tempestiva evacuazione. Ne ha par

lato il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres nella prima gior nata della COP 27, ricordando un progetto dell’ONU di «Primo al larme per tutti» che può estendersi per segnalare tempestivamente an che altri fenomeni naturali oltre al le tempeste, come l’arrivo di ondate di calore, alluvioni o siccità. I Paesi che hanno già sviluppato e applica to questo tipo di sistema testimonia no di aver limitato i danni e salvato vite umane.

Petteri Talaas, segretario dell’Or ganizzazione meteorologica mondia le che è coinvolta nell’operazione, an nota che un avvertimento giunto 24 ore prima dell’evento catastrofico può ridurre i danni del 30%. Un altro mo do per fronteggiare con l’adattamen to le conseguenze del mutato impatto climatico è, per esempio, la pianta gione di colture resistenti alla siccità. Molte comunità stanno usando la na tura in modo sostenibile e vanno aiu tate in questo senso, come è capitato nelle Filippine con le mangrovie. Di questo e altro parleremo in successi vi articoli.

SOCIETÀ ● ◆ Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 3
Tra le catastrofi naturali più recenti, anche una devastante alluvione in Pakistan. (Samenwerken de Hulporgani saties)

La tavola delle festività

Attualità ◆ Lasciatevi ispirare dalle nostre prelibatezze a prezzo speciale, ogni settimana fino alla fine di dicembre

Azione 50%

Prosciutto cotto Sélection

Svizzera, per 100 g Fr. 2.45 invece di 4.95 dal 1.12 al 3.12.2022

Grazie alla nostra attività «Azioni in Festa!», fino a fine di dicembre ogni settimana vi aspettano imperdibili of ferte su specialità scelte che faranno la gioia di tutti i buongustai. Dai mar rons glacé al panettone ticinese, dal salmone affumicato norvegese al pa té, passando per lo scamone di manzo e il foie gras fino al cotechino, trovere

te proposte esclusive per momenti cu linari davvero indimenticabili. Questa settimana potrete per esempio ap profittare dell’offerta speciale a metà prezzo sul prosciutto cotto a firma Sélection, la linea di prodotti gour met della Migros. Questo prosciutto nobile viene prodotto secondo la mi gliore tradizione salumiera utilizzan

do carne di maiale svizzera certifica ta IP-SUISSE. Leggermente salato e cotto con delicatezza, si distingue per la sua succosità, l’aroma intenso e il gusto rotondo. L’opuscolo «Azioni in Festa!» con tutte le offerte del mese lo trovate allegato a questo numero di Azione, nella vostra filiale di fiducia o ancora su migrosticino.ch.

è sicuramente il Nordmann. Questa specie di abete si caratterizza per la sua robustezza e compattezza, il bel colore verde intenso della sua chio ma e la forma piramidale regolare. I suoi aghi sono morbidi e non cadono, mentre i rami particolarmente resi stenti permettono di sostenere bene le decorazioni natalizie senza piegarsi.

Come mantenere l’albero fresco a lungo

Prima di decorarlo, tenere l’albero reciso in un luogo fresco e umido (esterno o cantina), possibilmente immerso in un secchio d’acqua.

Tagliare ca. 3 cm di fusto prima di posizionarlo all’interno, senza appuntire l’estremità in modo che possa assorbire meglio l’acqua.

Scegliere un luogo della casa lontano da fonti di calore e camini, come pure dalle correnti d’aria.

Posizionare l’albero nell’apposito suppor to con serbatoio d’acqua e rabboccare re golarmente quando il livello scende.

Spruzzare l’albero regolarmente con dell’acqua affinché possa mantenere bene il colore e la freschezza.

Negli alberelli in vaso evitare i rista gni d’acqua nel sottovaso ma mantenere sempre il terriccio umido.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 4 speciale! Buono sconto 10% Su tutto l’assortimento di alberi di Natale recisi, presso i negozi Do it + Garden Migros del Ticino. Validità: dal 25.11 fino al 24.12.2022 Esclusioni: alberi di Natale in vaso # Alberi di Natale
Attualità ◆ Fino alla Vigilia di Natale da Do it + Garden puoi approfittare del 10% di sconto su tutto l’assortimento di alberi di Natale recisi Nel tuo Do it + Garden di fiducia puoi trovare fin da subito l’alberello naturale perfetto per la festa più ama ta dell’anno! Il negozio specializza to propone anche alberi in vaso che possono essere utilizzati per più
ni, come pure alberi di
scandinava.
prezzato durante il periodo
a prezzo speciale!
an
provenienza
L’albero più diffuso e ap
natalizio

ve, Il profumo della natura e Ti ho visto guardare il mare, lo scrittore ticinese Federico Iannaccone torna in libreria con una nuova opera letteraria: Uni ti dal silenzio. L’avvincente romanzo racconta di un’avventura in dromeda rio che l’autore fece anni fa attraverso il deserto del Sahara, accompagnato solamente da guide berbere e da un cammelliere. Il tutto senza nessu na comodità, dormendo in tenda e vivendo proprio come le tribù loca li. «Questa incredibile esperienza mi

sentivo invincibile. Ben presto però quei luoghi mi dimostrarono quanto mi sbagliassi.

Ricordo ancora le parole del mio cammelliere che un giorno, vedendo mi quasi allo stremo, ormai sul pun to di mollare, mi disse: “Il tuo corpo non può sconfiggere il deserto, nes sun corpo può farlo”. Non capii subi to cosa intendesse. Mi mostrò allora una piccola pianta che, contro ogni logica, nel bel mezzo di quell’arida distesa di sabbia, sopravviveva pra

ticamente senz’acqua. “Questo è un posto duro, capace di piegarti – ag giunse – ma ricorda, Federico, nem meno il deserto è in grado di spezza re una vita che non accetta di essere spezzata!”. Aveva ragione. Oggi, do po tante avventure vissute in diver se parti del mondo, posso afferma re con sicurezza che è solo la nostra mente a fare la differenza. Il deserto mi ha mostrato i miei limiti, le mie fragilità, ma mi ha anche insegna to che nessun ostacolo è troppo al to per chi desidera davvero arrivare dall’altra parte», conclude Federico Iannaccone.

Il Memory del Canton Ticino

Novità ◆ Un appassionante gioco per scoprire alcune tra le più belle località del nostro Cantone

Sei alla ricerca di un regalo originale, divertente e costruttivo per il prossi mo Natale? Con il nuovo Memo Ti cino farai la felicità di amici e parenti. Questo appassionante gioco adatto a tutta la famiglia permette di mettere alla prova la propria memoria e al con tempo scoprire o riscoprire 35 magni fici luoghi e panorami del nostro Can tone: dalla splendida Valle Verzasca al suggestivo Fiore di Pietra del Monte Generoso, dal Locarno Film Festival internazionalmente conosciuto alla ri nomata Accademia di architettura di Mendrisio fino alla Diga del Luzzone famosa per essere la parete d’arram picata artificiale più alta del mondo e

molto altro. Oltre alle 70 tessere me mory, la scatola di latta contiene anche un pratico booklet di approfondimen to con tante interessanti curiosità sulla nostra regione, con testi sia in italiano che in inglese per coinvolgere anche i numerosi turisti che visitano il nostro bellissimo territorio. Questo partico lare Memory arriva sul mercato dopo gli incredibili successi dei giochi pre cedenti dedicati al Ticino, nella fatti specie il gioco dell’oca, la tombola ge ografica e Ticinopolis.

Memo Ticino Fr. 29.90

In vendita nelle maggiori filiali Migros

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 5 Fare la spesa presso i Supermercati Migros di Serfontana, Agno e S. Antonino conviene! Per ogni acquisto di minimo 50.– CHF effettuato tra il 28.11 ed il 3.12.2022, beneficiate di uno sconto di 10 cts. al litro sul prossimo pieno di benzina presso le stazioni Migrol aderenti all’iniziativa*. * Migrol Serfontana, Agno e S. Antonino
Annuncio pubblicitario
Attualità ◆ Il nuovo romanzo dello scrittore ticinese Federico Iannaccone
Viaggio nel deserto
Sabato 3 dicembre 2022, dalle 10.00 alle 13.00 presso il reparto libri di Migros S. Antonino
Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli
e quelli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022,
a esaurimento dello stock. Abbiamo tutto, San Nicolao? 19.50 Miscela festiva Frey Santa Moments 1 kg 4.80 Babbo Natale Lindt 125 g 4.40 Babbo Natale plant-based V-Love 100 g 3.50 Babbo Natale Frey 100 g 2.60 invece di 5.20 Tutte le farine (prodotti Demeter e Alnatura esclusi), per es. miscela per omini di pasta M-Classic, 500 g, 1.80 invece di 2.60 30% Clementine Spagna, rete da 2 kg 50%
M-Budget
fino

Thymio, il robot che educa, compie dieci anni

Tecnologia e infanzia ◆ Incontro con Francesco Mondada, direttore del Center for Learning Sciences del Politecnico di Losanna e inventore di Thymio: importante progetto di robotica educativa che gli è valso il Polytechnik-Preis

Vita, animo e cuore, ma anche pen siero e sentimento sono alcuni dei si gnificati della radice greca di Thymio, il nome di un piccolo robot nato in Svizzera dieci anni fa e che da allo ra porta la robotica nelle scuole, dap prima nel canton Vaud da dove arri va colui che ne è il padre, Francesco Mondada, e poi oltre i confini nazio nali. Oggi, Mondada è direttore del Center for Learning Sciences del Poli tecnico di Losanna, è uno dei mas simi esperti nel campo della roboti ca educativa, e ha condiviso con noi alcuni pensieri su questi dieci anni di vita di Thymio: «All’inizio era un semplice processore con due moto rini, qualche sensore e una batteria, che montati su qualsiasi oggetto lo trasformavano in un robot capace di “sentire” ostacoli e muoversi, era co me se quei semplici moduli elettronici dessero vita agli oggetti, da qui il no me del primo Thymio». Negli anni, il piccolo robot (v. foto) si è evoluto e il consenso intorno al progetto è cre sciuto molto: oggi ci sono circa 80mi la Thymio sparsi per il mondo, in scuole di ogni ordine e grado, e sono arrivati anche riconoscimenti come il Polytechnik-Preis, appena assegnato a Mondada dalla Stiftung Polytechnische Gesellschaft di Francoforte, con il pa trocinio del ministero tedesco dell’e ducazione; un importante premio che va a chi si è distinto nel campo della didattica delle scienze e della tecno logia operando in paesi come Germa nia, Austria e Svizzera. Quel piccolo robot ne ha fatta di strada. L’interes se di Mondada per la piccola robotica mobile nasce ai tempi del dottorato, quando capisce le possibilità e l’im portanza di portare la robotica fuo ri dall’Università, nella scuola, vicino alle persone, per non farsi trovare im preparati e analfabeti di fronte alla ra pida trasformazione digitale in atto.

La solidità di un simile progetto sta nella cura di ogni suo aspetto. Una grande attenzione, per esempio, è sta ta data al design di Thymio, aperta mente in contrasto con certi stereoti pi di genere legati al mondo dei robot. «Il nostro scopo è quello di educare – dice Mondada – non di rinforzare stereotipi; c’è stato un grande sfor zo affinché Thymio avesse un aspet to neutro dal punto di vista del ge nere maschile o femminile e potesse andar bene per ogni età. E poi abbia mo voluto rendere visibile l’attività del robot: di solito, non è possibile per cepire il funzionamento dei sensori perché non possiamo vedere nell’in frarosso o sentire ultrasuoni, e que sto nasconde le funzionalità del robot, così abbiamo abbinato a ogni senso re una lucina che permette di capire quando il sensore si attiva, cioè quan do il robot percepisce qualcosa». Sono tanti gli elementi che rendono inno vativo e unico questo progetto, a cui hanno collaborato numerose istitu zioni, dalla Scuola cantonale d’arte di Losanna al Politecnico di Zurigo, ol tre a università francesi e italiane. In novativo è, per esempio, il fatto che sia un progetto completamente open source, aperto non solo dal punto di vi sta del software, ma anche della mec canica, dell’elettronica e delle attività didattiche. «Si è come creato un eco sistema – spiega Mondada – con l’as

sociazione no profit Mobsya che pro duce il robot e istituti universitari e non che si sono messi a creare parti di software o contenuti pedagogici. So no stati pubblicati libri, corsi online, percorsi pedagogici in più lingue, for mazioni per insegnanti e studi scien tifici che ci hanno permesso di capire come la robotica e il pensiero compu tazionale, cioè la capacità di risolve re problemi utilizzando agenti digita li, possono entrare nelle scuole e con quali vantaggi per gli allievi. Addi rittura, la Scuola d’arti e mestieri di Losanna ha inserito nella sua forma zione una linea di produzione di Thy mio per mostrare ai giovani come si fa un prodotto; e così oggi possiamo dire di aver portato in Svizzera, nel campo dell’educazione, ogni aspetto legato a Thymio, dall’ideazione alla produzione, dall’utilizzo alla ripara zione». Anche nella Svizzera italiana, grazie al lavoro di alcune associazio ni e del Laboratorio media e MINT del Dipartimento formazione e ap prendimento della SUPSI, che da an ni collabora con il prof. Mondada, la robotica educativa sta entrando nelle scuole. I benefici sono tanti, e vanno ben oltre quello che si può immagi nare: «Il robot è un oggetto digitale controllato da un computer, è un’in terfaccia tra il mondo fisico e il mon do digitale, che permette ai bambi ni di risolvere problemi, sviluppando creatività, collaborazione, astrazione, tutti elementi del pensiero computa zionale. Molti concetti del mondo di gitale possono essere capiti a partire da giochi per i quali non serve avere uno schermo davanti, e Thymio per mette di introdurre il digitale in un modo tangibile, fisico, creando ponti con il curriculum scolastico. Abbia mo cercato di portare agli insegnanti un digitale che non fosse troppo in vadente, che fosse utile e permettes se di sviluppare il pensiero critico dei bambini». È evidente come la robo tica educativa non serva solo a capi re la tecnologia, ma ad affrontare gli impatti sociali della trasformazione

digitale che stiamo vivendo: «Molti parlano del futuro, io parlo del pre sente. Ancora non abbiamo a che fare con robot umanoidi che sostituisco no l’uomo, però la robotica e l’intelli genza artificiale sono già entrate nel le nostre case, e spesso abbiamo idee e paure sbagliate. La società si sta tra sformando e l’essere umano deve tro vare il suo posto rispetto a queste tec nologie; per far questo serve una presa di coscienza. Con la robotica educa tiva cerchiamo d’introdurre tutto ciò anche nell’educazione dei bambini».

A proposito della comprensione degli impatti sociali di queste tecno logie e di certi tranelli e derive in cui possiamo incorrere, Mondada ci tie ne a sottolineare un aspetto: «dobbia mo pensare al robot come a un attrez zo che non ha sentimenti o emozioni, il robot non è intelligente, segue un programma che guida il suo compor tamento; questa distinzione deve far parte dell’educazione di tutti, a parti re dai bambini, per usare al meglio la tecnologia senza diventarne vittima». Per un bambino è naturale interpreta re certi comportamenti del robot co me reazioni emotive, e se nel caso di Thymio l’aspetto del robot aiuta a non favorire questo atteggiamento, tutto diventa più complesso con robot dal le sembianze umane, che assumono il ruolo di allievo o di maestro: «Il fat to di avere un robot che appare come una persona o che ha una sua perso nalità può aiutare certi apprendimen ti dal punto di vista della funzionali tà. Il gioco tuttavia è molto delicato: stiamo utilizzando il legame che si può creare con il robot per insegna re qualcosa e progredire nell’appren dimento, ma col rischio che il robot non sia percepito più solo come una macchina». Trovare il corretto posi zionamento dell’essere umano rispet to alla macchina è qualcosa di molto delicato, ma è un tema che oggi è ne cessario affrontare fin dai primi an ni di scuola, affinché in un futuro che è già qui, i robot non occupino posti che non gli spettano.

Quanto spendiamo per i trasporti?

Istantanee sui trasporti ◆ L’Ufficio federale di statistica lo ha calcolato: è meno di un decimo della spesa delle economie domestiche ticinesi

I costi dei trasporti sono al centro di attenzione e frequenti discussio ni: in famiglia, sul posto di lavoro e, a suon di interpellanze, interrogazio ni e mozioni parlamentari, nell’arena politica. Si discute quando si tratta di scegliere l’abbonamento più ade guato per i propri tragitti quotidiani, di verificare la fattura del garagista, di controllare quali deduzioni per le spese di trasporto sono ammesse nella dichiarazione fiscale, di capire i criteri per il calcolo dell’imposta di circola zione, di esprimersi sull’adeguamento del costo della vignetta autostradale, sull’aumento dell’IVA per finanziare le nuove infrastrutture oppure anco ra del costo del parcheggio per la so sta della propria automobile. Spesso si dibatte sulla riduzione del prezzo dei biglietti ferroviari o persino del la concessione della gratuità per l’uso di tutti i trasporti pubblici. Le vitti me predestinate della decisione finale sono due: il borsello del consumato re oppure il reddito del contribuen te dopo l’accertamento fiscale. Per il consumatore si tratta di far quadra re i conti famigliari, per le imprese di coprire i propri costi e realizzare un profitto e per gli enti pubblici di man tenere l’equilibrio finanziario sul me dio termine.

mestica media sul piano nazionale la spesa per i trasporti ammonta a 753 franchi mensili; in Ticino il valore corrispondente arriva a 659 franchi. L’incidenza sul complesso delle spe se mensili si fissa all’8,6 rispettiva mente al 9%.

Approfondendo l’analisi per le diverse fasce di reddito si consta ta che questa incidenza percentua le non muta nella sostanza: oscilla tra il 7,2% per la categoria di reddi to più bassa e il 9,3% della categoria medio-superiore.

Ripartizione delle spese mensili per una economia domestica media in Ticino, 2015-17

A valori leggermente più elevati, che si situano tra il 9,5 e il 12,8%, si giunge invece se consideriamo l’in cidenza sul reddito disponibile, ossia sull’importo di cui può liberamente disporre l’economia domestica media dopo deduzione delle cosiddette spe se obbligatorie (assicurazioni socia li, imposte, assicurazione malattia di base). In termini assoluti la differenza tra la media ticinese e quella svizzera, appena inferiore a 100 franchi men sili, è verosimilmente generata dal li vello tendenzialmente superiore dei salari e dei prezzi oltralpe. In termi ni relativi l’impatto è tuttavia presso ché identico.

7.9% 1.1%

In Ticino la spesa per il trasporto pubblico è molto minore rispetto a quella per i mezzi individuali

28.5% 2.1% 8.1% 52.3%

Spese di consumo Trasporti privati Trasporti pubblici

Spese trasferimento obbligatorie

Per fornire qualche elemento di giu dizio è interessante considerare l’in cidenza della spesa specifica per i tra sporti sul complesso delle spese e del reddito del consumatore. Per questa valutazione ci viene in aiuto la perio dica inchiesta sui conti delle econo mie domestiche condotta dall’Ufficio federale di statistica. Essa ne quanti fica i redditi e ne analizza le abitudini di consumo. I dati vanno interpreta ti con prudenza in funzione della ca tegoria di reddito considerata e del le differenze tra le diverse regioni del Paese.

Se si considera un’economia do

Ripartizione delle spese mensili per una economia domestica media in Ticino, 2015-17

Assicurazioni, tasse e trasferim, enti

Emerge però un quadro diverso sul piano nazionale e cantonale se si esa mina la suddivisione della spesa com plessiva media per i trasporti nelle sue due componenti: quella per i traspor ti individuali motorizzati (automobi le, motocicli e biciclette) e quella per i trasporti pubblici (treno, bus, tram, aerei e battelli, esclusi gli impianti di risalita). In Svizzera ai primi è desti nato il 77,3% dell’importo complessi vo e ai secondi il 22,7% mentre in Ti cino si arriva all’88% rispettivamente al 12%. Come si evince dal grafico nel nostro cantone i trasporti individuali incidono sul totale della spesa men sile per il 7,9% e i trasporti pubblici per l’1,1%.

Spese trasferimento monetarie

È questo un indizio che conferma come in Ticino il trasporto pubblico non goda ancora della diffusione e del favore di cui beneficia a nord delle Al pi; è meno utilizzato e dunque incide in modo molto marginale sulla spesa del consumatore rispetto a quella per i trasporti motorizzati individuali.

7.9% 1.1%

28.5% 2.1% 8.1% 52.3%

Spese di consumo Trasporti privati Trasporti pubblici

Spese trasferimento obbligatorie

Spese trasferimento monetarie

Assicurazioni, tasse e trasferimenti

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 7 SOCIETÀ
Ramun Riklin

I nostri figli nel Metaverso

Il caffè delle mamme ◆ Il nuovo universo digitale è già una realtà per i ragazzi e i loro avatar, per accedervi basta un’app

Mentre per lavoro o nelle discussio ni a cena noi boomers cerchiamo di mettere a fuoco che cos’è il Meta verso, che nasce dall’unione di «me ta» (oltre) e «verso» (abbreviazione di universo) a indicare una dimensione al di sopra del mondo reale, i nostri figli ci sono già dentro. Mia nipote Agata, 9 anni, è un’appassionata di Adopt me!, gioco online dove i par tecipanti fanno schiudere le uova di vari animali domestici per allevarli e scambiarseli, possono fare scambio anche di oggetti e decorare la pro pria casa: Matthew Ball, considera to uno dei più autorevoli e influen ti esperti in materia, definisce Adopt me! un «mondo virtuale» (creato nel 2017 e visitato già oltre 30 miliar di di volte) e Roblox, la piattaforma che lo pubblica, una «metagalassia». Il 75% dei bambini statunitensi tra i 9 e i 12 anni la utilizza regolarmen te. Nell’aprile 2020 Tao, il 20enne di famiglia, insieme ai suoi amici è sta to uno dei 12,5 milioni di giocatori che sulla piattaforma di giochi spa ratutto Fortnite ha assistito in diretta all’1 di notte al primo concerto vir tuale della storia, quello del rapper americano Travis Scott, apparso sul palco in versione avatar. Tra i 9 e i 20 anni c’è la generazione cresciuta con l’iPad, lanciato sul mercato il 3 aprile 2010: sono i bambini che già da piccolissimi provano a fare scor rere le immagini sullo schermo tou ch. Scrive Ball: «I più anziani ancora non riescono bene ad afferrare quan to e come le concezioni del mondo e le preferenze dei giovani differiscano dalle loro».

È il motivo per cui a Il caffè delle mamme riteniamo urgente capire co sa abbiamo davanti: perché se è ve ro che ancora non esiste il Metaver so nella sua concezione più evoluta di piano parallelo dell’esistenza umana per il tempo libero, il lavoro e ogni altro ambito della vita caratterizza to da un’immersione totale in mondi virtuali in 3D dov’è possibile saltare dall’uno all’altro, è altrettanto vero che i suoi albori li stanno vivendo i

nostri figli. Sono loro i primi abitan ti di pianeti come Fortnite, Roblox e anche The Nemesis, piattaforma per ora decisamente più piccola ma ita liana con sede a Lugano, il cui Ceo e fondatore è Alessandro De Grandi.

Nel Metaverso i ragazzi si calano nei panni di un avatar per mezzo del quale giocano e interagiscono con altri giocatori, creano ambienti, acquistano in negozi virtuali, partecipano a eventi

Dimentichiamoci per il momento la realtà virtuale davvero immersiva che è quella in cui possiamo naviga re con il visore (il più noto è l’Oculus VR sviluppato nella divisione Face book Reality Labs voluta dall’inven tore di Facebook Marc Zuckerberg nell’estate 2021): entrare nel Meta verso in questo modo è ancora costo so (intorno ai 500 franchi), le espe rienze che si possono fare per adesso limitate (io ho ballato con un avatar, spostato oggetti e camminato sulla Quinta strada a New York), e soprat tutto tecnicamente faticoso (il visore dopo un po’ risulta pesante e fa veni re la nausea). Qual è, allora, il Me taverso frequentato dai nostri figli scaricando semplicemente un’app o cliccando un indirizzo Internet?

Uno. Ancora una volta seguendo i ragionamenti di Ball, lo potremmo definire un mondo virtuale in cui i giovanissimi si calano nei panni di un avatar a cui possono dare i capel li, la faccia e i vestiti che preferiscono per fare giochi online: oltre alla cre azione dell’avatar su misura, la diffe renza rispetto ai videogiochi tradi zionali è che possono vincere punti con cui comprare oggetti, chatta re con gli altri giocatori e interagire con loro, crearsi intorno gli ambien ti che desiderano, perfino inventare loro stessi il gioco che preferiscono.

Due. In questo mondo i nostri fi gli possono fare un giro con il loro

avatar in negozi virtuali per prova re la felpa o le sneakers che gli piac ciono e, nel caso, perfino acquistarla per il proprio personaggio (collegan do la carta di credito). Su Roblox, per dire, Nike apre Nikeland nel novembre 2021, il marchio di mo da Gucci presenta il Gucci Garden nel maggio 2021 e la Gucci Town nel maggio 2022. Su Fortnite ven gono rilasciate skin (aggiunte este tiche per personalizzare il look del proprio avatar) legate al lancio nel mondo reale di film o videogiochi. Ci possono essere anche contatti rea le-virtuale: il proprio avatar gioca nel ristorante virtuale della catena Chi potle Mexican Grill per Hallowe en, e negli Usa può ottenere un co dice che vale 5 dollari per avere un burrito gratis in un ristorante reale. Tre. È possibile partecipare a

eventi. A Il caffè delle mamme ne ci tiamo uno su tutti per capirci: The Nemesis ha collaborato con il can tante Achille Lauro, il gioco a cui sono chiamati i partecipanti è di rac cogliere il più velocemente possibile i microfoni sparsi nel Metaverso de dicato all’evento; e i 5 migliori tempi ricevono il meet & greet con l’artista (che vuol dire incontrarlo e salutarlo dal vivo).

Ora già quanto descritto ci porta a dire che, come per i social, a mag gior ragione per il Metaverso dob biamo essere consapevoli di quel che fanno i nostri figli con il loro avatar. La guardia va tenuta alta soprattut to sul pericolo di estraniazione. La riflessione, però, va oltre. Ball ci av visa: «Intere generazioni si trasferi ranno e vivranno nel Metaverso e questa nuova dimensione cambierà

Viale dei ciliegi

Qualora venisse ancora letto (e ce lo auguriamo) tra una quindicina d’an ni, da chi oggi non è nemmeno na to, questo libro avrebbe una funzio ne anche di romanzo storico, perché racconta, attraverso gli occhi di un adolescente, l’epoca più drammati ca del Covid, quei mesi del 2020 del lockdown totale, delle strade deser te, di chi salutava per sempre i pro pri cari dal tablet dell’infermiera, dei morti portati via dai camion dell’e sercito. Ma c’è anche altro – un sen timento più universale – in questa storia: c’è principalmente il percorso di crescita di un ragazzo che come tutti transita faticosamente attraver so l’adolescenza, tra rabbia, fragili tà, paure, grandi domande, fino ad arrivare a intravvedere una strada, un senso, una consapevolezza di sé più profonda. Certo è che l’isola mento forzato dovuto alla pande mia complica le cose, lo spazio vitale è confinato tra le mura di casa, con la mamma e il fratellino, e il grup po dei pari è ridotto alle icone con le

facce dei compagni che compaiono sullo schermo del pc durante le vi deolezioni, o alle chat dei social. Il massimo che Nic può fare (cappuc cio della felpa tirato sulla testa, mu sica a palla nelle orecchie) è una pas seggiata (anche se «sono i vecchi che fanno le passeggiate») fino alla piaz zetta. Ed è proprio lì, su una pan china nella piazzetta, che Nic co noscerà un uomo che avrà un ruolo importante, nella sua vita e nella vi cenda. Quest’uomo, che è stato pro fessore di lettere, lo aiuterà a capire

l’Eneide e attraverso l’Eneide a capire sé stesso, gli accenderà una passione, sarà per lui una figura adulta di rife rimento. All’inizio Nic vuole appro fondire l’Eneide solo per far colpo su Chiara, la compagna di cui è segre tamente innamorato, ma trovare un senso ai versi di Virgilio lo spingerà a cercare un senso anche nei grandi snodi della vita. E il ritrovamento di senso è reciproco, non solo di Nic: anche il professore, grazie a Nic, tro verà una strada di guarigione. Fadi gati è insegnante, e si vede: conosce bene il mondo degli adolescenti, che racconta con rispetto e empatia.

in grado di suscitare emozioni uni versali, legate al conoscersi, all’ac quisire fiducia, prendersi cura, con dividere il tempo del gioco, del cibo, del lavarsi, del sonno e in particolare dell’esplorazione del paesaggio natu rale circostante, vissuto con l’atteg giamento infantile di meraviglia, che ne intensifica ogni dettaglio e ne ac cresce la bellezza. Ma l’incanto, che sono certa si manifesterà ancor oggi, è soprattutto dovuto al fatto che que sto è un albo fotografico: le immagini sono fotografie in bianco e nero del

per sempre la nostra vita quotidia na, il nostro lavoro e il modo in cui pensiamo». Non spetta a noi sapere se davvero tutto ciò si avvererà, ma il nostro compito è conoscere e vi gilare oggi più che mai. In Ready Player One, film del 2018 di Steven Spielberg (tratto dal romanzo di Er nest Cline) viene descritto un futu ro prossimo, squallido e sovrappopo lato, in cui l’unica speranza di una vita migliore per la gente comune è dentro un’enorme realtà virtuale. Il protagonista, il giovanissimo Wa de Watts, dice: «Qui si può fare tut to, essere chiunque, senza andare da nessuna parte. Le persone vengono in Oasis per quello che possono fare, ma rimangono per quello che posso no essere». Ecco, io sono certa che non è questo il futuro che voglio per i nostri figli.

Esce per la prima volta in italiano un classico tedesco per l’infanzia, Mein Esel Benjamin, pubblicato in origina le nel 1968. In Germania è un albo notissimo, che ha incantato genera zioni di lettori, e sfogliandolo ne pos siamo capire le ragioni. Innanzitutto la tenerezza suscitata da questa ami cizia tra cuccioli, una bimba e un asi nello; le loro vicende semplici eppure

fotografo svedese Lennart Osbeck, che ritraggono, con naturalezza non compiaciuta (anche perché è diffici le mettere in posa bimbi e animali), i due cuccioli protagonisti: la picco la Susi, figlia di Hans Limmer, auto re dei testi, e l’asinello Benjamin, che Susi con il suo papà trovarono dav vero, mentre vagava solo, sull’isola greca in cui tutta la famiglia (papà, mamma, Susi e la sorellina Angeli ca) era andata a vivere. Da uno spun to reale nasce dunque questa storia, raccontata direttamente da Susi, con un linguaggio che dell’infanzia ren de bene la prospettiva. Susi comin cia a raccontare dal giorno in cui, tra gli scogli, trovò l’asinello, e poi pa gina dopo pagina, ce ne fa seguire le esperienze quotidiane, che si fanno più tumultuose durante uno sconfi namento dal rassicurante perimetro famigliare che entrambi intrapren dono: si allontanano troppo da ca sa, Susi non trova più la strada per tornare, ma sarà Benjamin a guidarla tra le braccia di mamma e papà. An che questo perdersi e ritrovarsi, que sto piccolo viaggio di sei piedini al la scoperta del mondo, fa parte della bellezza, così immediata, del libro.

8 Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino SOCIETÀ
di Letizia Bolzani Francesco Fadigati Ti aspetterò alla fine del mondo San Paolo. Da 13 anni Hans Limmer-Lennart Osbeck Il mio asinello Benjamin e io Terre di Mezzo. Da 3 anni
Shutterstock

Endometriosi, affrontarla insieme

Salute ◆ Da gennaio sarà attivo in Ticino un gruppo di auto aiuto per donne affette da endometriosi: abbiamo raccolto le testimonianze di chi lo sta creando

Colpisce una donna su dieci eppure resta poco conosciuta. Stiamo par lando dell’endometriosi, «una malat tia ginecologica generata dall’anoma la presenza dell’endometrio (tessuto che riveste la cavità uterina) in orga ni diversi dall’utero, dove determina veri e propri sanguinamenti mensili», spiegava il dottor Giovanni De Lu ca, intervistato lo scorso anno proprio su «Azione» da Maria Grazia Buletti (vedi «Azione» del 31 maggio 2021).

«L’endometriosi può essere asin tomatica o sintomatica. In questo se condo caso può portare ad avere cicli mestruali fortemente dolorosi, dolori alla schiena che talvolta irradiano alle gambe, colon irritabile, cistiti ricor renti, stanchezza e nausea croniche, emicrania e altro ancora. Può portare a subire interventi chirurgici, all’in fertilità e in alcuni casi all’invalidità», afferma Francesca, 40 anni, la quale ha già subito 5 interventi importanti a causa di tale patologia, che si va a ripercuotere, ovviamente, sul benes sere psicofisico della donna. «Quan do si convive con una malattia croni ca, è importante cercare una via per una vita il più “accettabile” possibi le». Il che passa attraverso un tratta mento che nel caso dell’endometriosi è individualizzato, controlli regolari, come pure un’alimentazione e un’at tività fisica adeguate. «Altri elemen ti importanti sono il ritagliarsi uno spazio per il rilassamento e la con divisione», continua Francesca, che sarà una delle partecipanti del grup po di auto aiuto destinato a perso ne che soffrono di endometriosi at tualmente in fase di costituzione. Il concetto di «auto aiuto» prevede che delle persone confrontate a una stes sa situazione di vita si riuniscano per condividere il proprio vissuto e offrir si sostegno reciproco. Uno degli am biti in cui tale concetto si esprime al meglio è proprio quello delle malattie croniche, con le quali si tratta di im parare a convivere. In questi casi, la forza del gruppo risiede nel fatto che oltre alle esperienze vengono condivi se pure risorse e strategie, con un al leggerimento del carico sia emotivo sia pratico.

Nel nostro cantone sono presenti una sessantina di gruppi di auto aiuto, per oltre 30 tematiche. Il Centro Auto Aiuto Ticino promuove la conoscen za e lo sviluppo dei gruppi, anche at traverso l’organizzazione di corsi per quelli che si stanno costituendo. Co me il corso che sta seguendo Lisa, ventisettenne promotrice del grup po di auto aiuto sull’endometriosi: «Dopo la diagnosi mi sentivo emar ginata e isolata, come se fossi l’unica ad avere questa malattia; così trami te Endo-Help Svizzera sono entrata in contatto con Auto Aiuto Ticino e ho scoperto che avrei potuto creare un gruppo dove poter condividere la mia esperienza e le mie emozioni con persone che potevano comprendermi poiché affette dalla stessa patologia; Auto Aiuto Ticino mi ha poi sostenu ta nella ricerca di donne che potessero entrare a far parte del gruppo».

Una di queste donne è Francesca, la quale, già nel 2008, aveva percor so questa strada: «Dopo essermi in formata a fondo sul tema, insieme a un’amica-collega abbiamo formato un gruppo di auto aiuto e proposto dei momenti d’incontro e sostegno (an che per i partner). Abbiamo dispensa to volantini e spiegato agli interessa ti cosa fosse questa patologia. Inoltre,

con il sostegno di medici esperti ab biamo organizzato delle serate infor mative aperte al pubblico e al perso nale sanitario». Ora, Lisa, Francesca, assieme a Nicoletta e Sarah, si stan no impegnando affinché dal prossimo mese di gennaio possano partire gli incontri di un nuovo e unico gruppo di auto aiuto ticinese per persone af fette da endometriosi.

«L’endometriosi è una patologia che crea disagi fisici e psicologici, con ripercussioni a livello di vita di coppia, famigliare, sociale, lavorativa ed economica»

«Principale obiettivo del gruppo è far sentire le partecipanti meno so le nell’affrontare quotidianamente la malattia. Dal momento poi che il gruppo di auto aiuto favorisce l’auto consapevolezza e lo sviluppo di capa cità per migliorare la qualità di vita, un ulteriore obiettivo è che le parte cipanti accettino l’endometriosi come parte integrante della propria esisten za», spiega la promotrice. Una volta consolidato il gruppo, l’idea è quel la di sensibilizzare la popolazione su questo delicato argomento organiz zando conferenze e andando nelle scuole. «Serve una buona informazio ne sulla malattia per le ragazze; trop po spesso ancora mamme o nonne normalizzano un eccessivo dolore che esse provano durante il ciclo», com menta Sarah. Sul tema del dolore in terviene l’altra partecipante del grup po che si sta costituendo, Nicoletta: «Premettendo che se una ragazza ha dolori mestruali non vuol dire che ab bia l’endometriosi, ammetto che se io (o la mia famiglia, i miei amici) aves si saputo di più riguardo alla malat tia, forse la diagnosi sarebbe arriva ta prima». A Nicoletta la malattia è stata diagnosticata a 31 anni, quando era già al quarto stadio (il più avan zato). «Purtroppo – ci racconta – qui entra in gioco un problema a livello diagnostico, poiché la malattia non sempre viene vista in ecografia e alla risonanza si ricorre solo in caso di for te sospetto; servirebbe uno strumen to mirato, da poter utilizzare in mo do più generalizzato». Uno dei grandi problemi connessi all’endometriosi è

proprio il tempo che passa per la dia gnosi, dieci anni in media. Un tempo decisamente troppo lungo, che spes so implica l’instaurarsi di lesioni este se, un rischio aumentato di infertilità e dolore cronico, oltre a comportare incertezza e sofferenza per le donne. «La lotta per trovare le risposte ai pro pri dolori è sfiancante; un susseguirsi di visite caratterizzate da diagnosi er rate o dalla normalizzazione dei sin tomi, durante le quali spesso non ci si sente comprese e credute dai profes sionisti sanitari. Un percorso durante il quale entrano in gioco fattori psi cologici, ansia, tristezza e la chiusu ra in sé stesse», puntualizza Lisa, che aveva sintomi molto particolari e non sempre in concomitanza con il ciclo, e nel cui caso ci sono voluti 7 anni per giungere a una diagnosi.

La malattia colpisce i soggetti in modi molto diversi. «Può anche con tribuire all’insorgenza di altre pato logie e causare danni importanti agli organi interni – spiega Nicoletta, che da non molto sa di essere affetta da endometriosi – recentemente sono stata sottoposta alla rimozione di una parte di intestino, un intervento che si sarebbe potuto evitare se la diagno si fosse giunta prima». Oltre a quelli prettamente fisici, l’endometriosi col pisce molti, troppi, aspetti della vita di chi ne è affetto. «È una patologia che crea disagi fisici e psicologici, con ripercussioni a livello di vita di cop pia e famigliare, sociale, lavorativa ed economica e tutto ciò rende la situa zione emotivamente molto dolorosa», afferma Francesca. «In particolare, le donne che ne sono affette vivono poi con incertezza e inquietudine il non sapere se la loro fertilità sia stata in taccata dalla malattia», aggiunge la giovane promotrice del gruppo.

L’incertezza è sicuramente un ele mento che accomuna tutte: «Con una patologia cronica ci sono periodi in cui si può stare bene, ma poi le co se possono cambiare da un momento all’altro. Gli interventi chirurgici e le cure ormonali non sempre sono effi caci e in quei casi la malattia continua a fare il suo corso. Si tratta purtroppo di una malattia insidiosa e silenziosa e spesso ci accorgiamo del danno fat to un po’ troppo tardi. Questo è un pensiero che credo assilli tutte noi», dice Nicoletta.

Questa condizione così complessa,

dolorosa e invalidante purtroppo nel la nostra società resta ancora un tabù. «Forse ciò dipende dal fatto che l’en dometriosi tocca la sfera più intima della donna, per cui si fa fatica a par larne, soprattutto fino a che non si è concluso almeno in parte il processo di accettazione della malattia e delle sue ripercussioni sul corpo e sulla pro pria femminilità – commenta Sarah, che attualmente è senza professione a causa delle sue patologie – il fatto poi che tante donne non abbiano mai sentito parlare di endometriosi porta a non sentirsi comprese e chiudersi in sé stesse». Ed è qui che entra in gio co il gruppo di auto aiuto, che è per eccellenza un luogo e un tempo do ve sentirsi capite a fondo. «Anni fa ho preso parte a un bellissimo gruppo Facebook italiano sull’endometriosi. Improvvisamente parlando con que ste donne mi sono sentita normalis sima. Ciò è stato di grande aiuto per andare avanti e “fare amicizia” con la malattia – spiega Sarah – nei momen ti bui scrivendo a loro ho trovato ca lore, sostegno e consigli preziosi. Ora tocca a me aiutare chi ha avuto di re cente la diagnosi. Questo è uno dei motivi per cui ho deciso di partecipa re al gruppo che si sta creando».

Di quanto discusso durante gli incontri, alle partecipanti capiterà di parlare anche alla presenza di al tre persone – amici o famigliari – le quali, non condividendo la tematica in questione, corrono però il rischio di rispondere solo teoricamente o «a sensazioni». «A volte ho l’impressione che fuori dal gruppo bisogna prestare attenzione a non “annoiare” i propri interlocutori, che potrebbero allon tanarsi o non aver voglia di sentirci – racconta Sarah – in un gruppo di auto aiuto invece non servono nem meno parole per sentirsi capite. Ciò rende più facile affrontare argomenti personali e intimi». Riguardo ai quali si aggiunge il fatto che un gruppo di auto aiuto, per sua definizione, garan tisce riservatezza e anonimato in me rito a quanto detto durate gli incontri.

Informazioni Il primo incontro del gruppo si terrà il 20 gennaio 2023, dalle 20.00 alle 22.00. Chi fosse interessato può scrivere a info@autoaiuto.ch o chiamare lo 091 970 20 11.

Dai muléta ai magnán

Curiosità ◆ Come riciclavano i nostri nonni?

Riciclare e compostare sono attività che svolgevano «naturalmente» anche i nostri nonni, più per professione, eco nomia e per tradizione contadina che non per salvaguardare l’ambiente, ma restano interessanti le buone pratiche che in passato furono adottate. A par tire dalla rudera dove si gettavano i resti dei cibi, ovvero i cosiddetti rifiuti orga nici, lasciandoli poi decomporre e fer mentare per ottenerne un concime per la terra. D’altro canto, ancora oggi chi ha prati grandi può predisporre un’a rea (lontano dai vicini che potrebbero essere infastiditi dall’odore degli avan zi in decomposizione) sistemando uno o due contenitori del compostaggio, i più fortunati magari potrebbero persi no evitare l’acquisto di una compostie ra, come si fa ancora in montagna. Ma gli anziani applicavano la raccolta dif ferenziata e il riuso, probabilmente sen za saperlo, anche ad altri rifiuti e og getti che oggi buttiamo senza pensarci troppo, anche perché molti mestieri non sono stati tramandati e i materia li di cui sono composti oggi gli stessi oggetti d’uso quotidiano non si pre sterebbero comunque più a un adatta mento pratico.

Come conferma Giovanna Cecca relli, collaboratrice scientifica al cen tro di dialettologia e di etnografia di Bellinzona che nel 2021 si è occupata dell’argomento in un testo inserito nel bollettino dell’Accademia di scienze umane e sociali a Berna: in passato si dava una seconda vita anche agli abiti usati, che venivano spesso smontati per trasformarli in più abiti diversi, magari per i bambini (pratica che anche oggi

aziende di moda specializzate fanno). «Si recuperavano i vestiti – spiega Gio vanna Ceccarelli – per esempio rivol tandoli, oppure si ricavavano due-tre cappotti per bambino da un cappot to militare, oppure delle calze si rifa ceva solo lo scalfín, punta e tacco, te nendo buona la parte centrale». Altre volte, tessuti ormai strausati venivano anche consegnati allo strascée, che gi rava di paese in paese a ritirare strac ci, pelli e altri oggetti ormai inutilizzati che poi provvedeva a trasformare. Ma i nonni avevano ben chiara anche la ne cessità di aggiustare ciò che si rompe va. I muléta, gli arrotini (v. foto), siste mavano i coltelli che non tagliavano più; i magnán, i calderai, riparavano le pentole; gli umbrelatt, ombrellai, dava no nuova vita agli ombrelli; i cadregatt, impagliatori di sedie, ne sistemavano le sedute; i materassai rimettevano a nuo vo i materassi ripettinando la lana.

Più semplice era utilizzare il me tallo, quello delle pentole, ad esempio, che dopo essere state riparate più volte diventavano recipienti-mangiatoia per gli animali.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 9 SOCIETÀ
A volte per arrivare a una diagnosi trascorre molto tempo: un percorso doloroso che ora le partecipanti al gruppo di auto aiuto possono condividere. (Shutterstock) MaxDeVa

Strategie evolutive

Alle Bolle di Magadino si è potuta os servare per la prima volta una specie di volatili del Nordamerica, la Paru la golagialla (Geothlypis trichas). «È un piccolo passeriforme nordamericano scoperto a inizio novembre dall’orni tologo ticinese Ivan Maggini». A par lare è Roberto Lardelli di Ficedula, che ne conferma l’eccezionalità: «Per quanto si sa, questa prima osservazio ne in Europa continentale ci conferma l’importanza della zona protetta tici nese, alle Bolle, nella rete delle zone umide continentali, anche se potrebbe pure trattarsi di un segnale dei cam biamenti climatici».

Sta di fatto che centinaia di birdwa tchers e ornitologi sono arrivati in zona nella speranza di avvistare il raro ospi te: «Sono arrivati non solo dal Ticino, ma da ogni regione della Svizzera, dal Nord Italia e addirittura da Germania e Austria». Questa notizia ha dato ri salto alla riserva faunistica delle Bolle di Magadino, «un luogo di passaggio incredibile di specie (fino ad ora l’in ventario ne registra quasi trecento), un crocevia di importanza straordinaria e privilegiato che accoglie uccelli sver nanti o nidificanti, punto di passaggio da sud a nord e da est a ovest».

Emerge l’interesse per un avvista mento che, sulle prime, potrebbe ge nerare qualche perplessità sulla reale provenienza di questo uccello, confer mata però come migrazione naturale dal nostro interlocutore che racconta

di aver «osservato alcune caratteristi che del suo piumaggio che rivela il suo status di individuo selvatico». Inoltre, qualche verifica ha potuto escludere l’origine domestica essendo storica mente sconosciuta fra gli allevatori di uccelli («in Europa non ve ne sono per questa specie»), o che siano arrivati qui in gabbia e poi liberati.

Questo avvistamento eccezionale accresce la consapevolezza delle nuo ve strategie evolutive e di sopravviven za di una fauna sempre più confrontata con gli innegabili cambiamenti clima tici. «I movimenti di questo tipo per mettono “un salto comportamentale” delle specie che cercano nuove strade: è un fenomeno naturale che comporta lo spostamento di grandi numeri e si fissa nella memoria intergenerazionale della specie in questione; malgrado su superfici estese sia improbabile incon trarli, ora gli individui di Parula go lagialla potrebbero essere più d’uno».

Lardelli traccia la biologia di que sta specie e le sue rotte: «La Parula go lagialla è molto diffusa in ampie zone Nordamericane (parliamo di almeno 70 milioni di esemplari) dove nidifica, scendendo verso regioni più tempera te durante i mesi invernali e svernan do in California, dal Texas alla Flo rida e nell’America centrale, Messico e Panama. Invece di seguire le coste, questo volatile passa spesso anche dal le Azzorre (un altro crocevia di migra zioni) da dove prosegue il suo viaggio

verso l’America centrale. Altra via di movimento porta da qualche tempo alcuni individui di Parula a nordest verso Islanda e Irlanda, come pure nella parte più occidentale della Gran Bretagna. Poi, fino ad arrivare qui il viaggio è presto fatto».

D’altronde, cercare nuove vie ver so la sopravvivenza invernale è defi nito come «fenomeno naturale»: «Ad esempio, fino a pochi decenni fa, le Capinere della Germania meridionale svernavano in Spagna. Poi hanno ac corciato il tragitto e iniziato a compa rire sempre più spesso sulle coste at lantiche della Francia, muovendosi in maniera casuale. Con l’aumento delle temperature, hanno trovato l’habitat

ideale proprio lungo le coste dell’At lantico: cosa più conveniente per la specie che perciò non scende più fino al sud della Spagna».

Purtroppo, la comparsa di spe cie non autoctone è da attribuire allo zampino maldestro dell’essere umano che non pensa alle conseguenze ne faste dell’introdurre volontariamente e abusivamente organismi non indi geni sul territorio e così capita di in contrare specie che con il nostro am biente poco hanno a che fare. Tanti gli esempi di specie esotiche «alloctone» che si possono osservare anche in Ti cino: «Nell’ultimo secolo ne sono sta te identificate oltre una quarantina». Un esempio su tanti: «L’Usignolo del

Giappone, un uccellino grazioso e co lorato che negli anni Novanta era im portato e venduto ancora anche da noi in gabbioni pieni di esemplari cattu rati dai contadini cinesi nelle campa gne. Durante uno di questi trasporti internazionali, oltre confine erano ar rivati anche piccoli uccellini insignifi canti, “bruttini”, dunque non adatti al la vendita, e qualcuno ha pensato bene di metterli in libertà».

Secondo la ricostruzione storica dell’ornitologo, erano una ventina di esemplari che però ora rappresenta no la specie più diffusa non autoctona nella palude Brabbia (a nord del lago di Varese) e, come spesso avviene, non sempre interagisce positivamente con la fauna autoctona. «Ora questa specie, il Panuro di Webb, Sinosuthora web biana è arrivata anche in Ticino e la connotazione negativa dell’impatto di una simile e avventata decisione uma na è spesso il problema più grande».

L’immissione nell’ambiente di spe cie invasive alloctone molto impattanti riguarda anche diversi altri gruppi tas sonomici come il Gambero rosso del la Louisiana che sta facendo strage dei gamberi di fiume autoctoni». Sull’evi denza e le innegabili conseguenze dei cambiamenti climatici, Lardelli con clude stigmatizzando il comporta mento umano: «L’uomo non dovreb be essere così irresponsabile: come per il clima, con gli animali non si deve scherzare!».

*  incl. abbigliamento da pioggia, da ciclismo e per bambini, escl. abbigliamento da sci di fondo, biancheria tecnica e accessori (ad es. guanti e berretti). Offerta valida dal 29.11 al 12.12.2022, fino a esaurimento dello stock.

10 Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino SOCIETÀ
PREPARATI AL MEGLIO PER LA MONTAGNA 20% sull’abbigliamento per gli sport invernali e il trekking*
Annuncio pubblicitario
Mondoanimale ◆ I cambiamenti climatici incidono sulle migrazioni degli uccelli alla ricerca di nuove strade
Un esemplare di Parula golagialla (Ficedula)

L’altropologo

Passaggio a Nord

Avevo promesso a me stesso che per tre mesi non avrei dovuto dipende re dall’Infernet – Rete dell’Infer no secondo il Dizionario Universale dell’A l tropologia – per aggiornarmi su quantunqualtromai sarebbe suc cesso nel Resto del Mondo duran te il mio soggiorno in quell’angolo del mondo nel Nordovest del Ghana eletto ormai mezzo secolo fa a labo ratorio ideale per comprendere certi aspetti (peraltro riscontrabili Urbi et Orbi) della religiosità e dei suoi din torni. Pura illusione.

A Gurumbelle è arrivata l’Internet. Praticamente non c’è ancora la stra da. L’elettricità viene da sette gigan teschi pannelli fotovoltaici «Dono del Popolo degli Stati Uniti d’Ameri ca» – recita la targa. Sono stati instal lati alle ultime elezioni dal candidato deputato di zona e saremo fortunati se dureranno fino alle prossime ele zioni: senza manutenzione la magia

fotovoltaica non regge. E si tornerà alle lampade a kerosene. «Sì, è vero: la strada non c’è (ancora). Però siamo connessi!». Così mi aggiornava un raggiante Iddrissu Naa, broker lo cale del partito al governo. Funziona così: nella metà a monte del villaggio c’è un palo al quale appendono i cel lulari coloro che hanno come provi der Vodaphone. Nella metà a valle, sulla spalliera della tomba di Hala muni, poggiano i cellulari i clienti di GhanaCom: questi i due spot dove «prendono» i cellulari. Tutti nel vil laggio sanno quale sia il suono di X o Y: quando uno passa e sente partire la Nona di Beethoven allora corre a chiamare Tizio, se invece parte Bella Ciao si sa che la chiamata è per Caio. E così il Sempronio di turno c’è ca scato. Non ho resistito, ho rinnegato me stesso, sono caduto in tentazione e ho provato – ops: testato – il colle gamento internet. Funziona. Ahimè

La stanza del dialogo

funziona. Abbastanza per aggiornar mi non solo sulla storia infinita (qui roba da aliene Guerre Stellari) ma an che – ahimè – sul nuovo dramma dei migranti, delle navi ONG alla deriva per i sette mari, l’ennesima querelle fra Italia e Francia su chi abbia colpe e responsabilità. Per fortuna la connessione si inter rompe. Appoggio l’infernale elettro domestico sulla tomba del mio amico Halamuni e decido che è ora di an dare a farmi un tot di petesi al bar del villaggio, che tanto è a meno di dieci metri dalla tomba/centrale trasmis sioni digitali (si dice così?). Il Petesi ha sostituito in larga misura fra i gio vani quello che quindici anni fa era la marijuana. Si tratta di un micidia le distillato di vino di palma ad al to contenuto di alcol metilico e dun que tossico – che ha sostituito la più debole Mariagiovanna della nostra gioventù. Costa poco e non si deve

La libertà, un’esigenza che permea tutta la vita

Cara Silvia, le scrivo di getto perché ieri sera mia nipote Clara, 32 anni, single, una posizione in vidiabile in una grande azienda interna zionale e una carriera promettente, mi ha comunicato di aver rassegnato le dimissio ni. Ma perché buttare a mare un presen te e un futuro garantiti? Che cosa la spin ge a essere precaria mentre io e mio marito (siamo gli zii) abbiamo avuto il privilegio di restare per trent’anni nella stessa banca dove ci siamo conosciuti e abbiamo trovato gli amici di una vita? Si dice che i giova ni stanno male, che siano scoraggiati e de pressi, ma a me sembra che se lo vadano a cercare. Ci aiuti, la prego, a capire che cosa sta succedendo. Grazie. / Carlotta

Cara Carlotta, alla sua domanda non è facile rispon dere e ci stanno provando tutti coloro (psicologi, sociologi, economisti) che si occupano di lavoro. Per le generazioni precedenti, soprattutto per le donne,

il lavoro retribuito (quello domestico non è mai mancato) ha rappresentato una conquista sociale che ha mutato il modo di pensare sé stesse, il rapporto con gli altri, lo stare al mondo. Ma ora le cose sono cambiate, le donne cre sciute in famiglie che hanno garanti to loro il benessere e la sicurezza non cercano semplicemente un lavoro, ma un’attività che faccia star bene, che dia senso e valore alle loro giornate. Se il futuro è incerto, che senso ha, si chie dono, trascorrere le giornate in un luo go dove non si è persone ma numeri? Preso atto di questo malessere gene razionale, le ditte più avanzate si stan no impegnando a cambiare l’atmosfera dei luoghi di lavoro e offrire ai dipen denti una situazione di appartenenza, di fiducia e di benessere dove ognuno, responsabile di quello che fa, può sce gliere i tempi e i modi per eseguire i compiti che gli competono. Per loro il valore supremo è la libertà, un’esigen

La nutrizionista

za che permea tutta la vita. Non a ca so Clara non si è sposata, non ha figli, non si sente legata a un luogo, a una comunità. Dagli anni 70, la cultura dei diritti ha premuto l’acceleratore sulla libertà, sull’autodeterminazione, de clinate soprattutto in modo negativo: no al matrimonio combinato, no alla famiglia indissolubile, no alle nascite indesiderate, no alla sterilità involon taria e, più recentemente, no a un’iden tità sessuale fissa e predeterminata, no a una morte incontrollata. Negazioni che hanno aspetti positivi ma che la sciano gli individui soli di fronte a scel te difficili che preferiscono evitare con un’esistenza mobile, fluida, leggera, che non contempla decisioni irreversi bili. Viene a proposito la lettera di Va lentina, mamma di Bianca, di 38 anni, che scrive:

Cara dottoressa, mia figlia, ormai giun ta all’ultima chiamata della maternità, di avere un figlio non si sogna neanche. Non

Tumore al seno: esiste una dieta preventiva?

Ho sentito che ottobre è diventato per tradizione il mese dedicato alla preven zione del tumore al seno e io purtroppo ho familiarità. Esiste una dieta che pos so seguire per non ammalarmi? / Agata

Gentile Agata, è vero: dal 2015 otto bre è dedicato alla prevenzione di que sta neoplasia con diverse iniziative, ma ben venga che se ne parli anche du rante gli altri mesi dell’anno. Le cause che portano allo sviluppo del tumo re, purtroppo, non sono ancora state identificate ed esistono tantissimi pos sibili fattori che entrano in gioco: al cuni sono immutabili, come il DNA, altri invece si possono modificare ab bastanza facilmente, come l’alimenta zione. Per rispondere nello specifico alla sua domanda mi è doveroso dir le però che purtroppo nessuna dieta e nessun alimento può veramente impe dire a una donna di contrarre il cancro al seno, sebbene alcuni accorgimenti

possano oggettivamente rendere il corpo più sano e aiutano a mantenere il rischio di cancro al seno il più bas so possibile. Le elencherò di seguito quali sono.

Consumare molta frutta e verdura; più di 5 porzioni al giorno. E iniziare que sta abitudine già da bambini, perché si è scoperto che chi lo fa ha un rischio inferiore dell’11% di ammalarsi rispet to a chi mangia 2,5 porzioni, o meno. Le verdure crocifere come broccoli e cavolfiori, e le verdure gialle e arancio ni, hanno avuto un’associazione signi ficativa in tal senso. In generale, mag giore è il consumo di frutta e verdura e minore è la probabilità di sviluppare tumori più aggressivi. È anche importante preferire il con sumo di cereali integrali e leguminose per ottenere nutrienti che contribui scano alla salute globale. Questa ali mentazione, inoltre, scongiura la sin drome metabolica, che è un fattore di

rischio riconosciuto. Limitare l’assun zione di grassi saturi a meno del 10% delle calorie totali e limitare l’assun zione di grassi totali a circa 30 gram mi al giorno. Significa limitare il con sumo di carne rossa, salumi, insaccati, formaggi, burro, panna e dolci. Uno studio ha suggerito che una dieta po vera di grassi può ridurre il rischio di incorrere in un cancro al seno. Allo stesso modo, diminuire i grassi può aiutare anche a perdere chili e a man tenere un peso sano che riduce il ri schio di ammalarsi per la prima volta. Sempre più evidenze scientifiche, in fatti, suggeriscono che le donne in so vrappeso abbiano un rischio maggio re di contrarre il cancro al seno dopo la menopausa rispetto alle donne con un peso corretto. La tipologia di gras so: l’olio di pesce e il pesce in genera le contengono grandi quantità di acidi grassi omega 3 che sembrano ferma re, o almeno rallentare, la crescita e lo

coltivare e aspettare che cresca. Il pe tesi è legale, mentre il governo face va diserbare a suon di incentivi esteri le piantagioni di Maria degli intra prendenti che lavoravano per l’export clandestino. I giovani dei villaggi oggi hanno in tasca un po’ più di cash rimediato negli angoli più reconditi, pericolosi, illegali e mortali dell’eco nomia sommersa. Sei mesi a scavare oro di superficie nelle miniere galam sey sperando di sopravvivere al crol lo delle gallerie, all’intossicazione da mercurio per estrarre l’oro e ai so prusi del boss cinese e dei suoi sche rani nigeriani. Spaccarsi la schiena per coltivare la terra non val la pena. Quattro soldi di polvere d’oro com prano riso coreano o farina ucraina. Così al «bar» di Gurumbelle: una stanzetta piena di bottiglie di birra (vuote: piene costano troppo) e ta niche di petesi da venti litri, un ar senale. Sono le sette di sera, quan

do ai tropici è già buio. Alcuni sono già sdraiati a terra. Fuorigioco, eb bri. Altri seguiranno presto. Come sempre il chiacchiericcio è su come «trovare» soldi. Mi si avvicina M. Mi aveva offerto l’altro giorno di com prargli una zanna d’elefante di brac conaggio a una cifra ridicola. «Se proprio non vuoi comprarmi la zan na, almeno mi aiuti a trovare i sol di per un Passaggio a Nord?». «Pas saggio a Nord»: modo gergale nel Nord del Ghana che significa «anda re in Europa». Non ho ancora capito quanto, se e come questa mia gente sappia cosa il tutto implichi o vo glia dire: non comprendo nemmeno i miei, di sogni. Ma certo non sanno loro cosa sia, il Nord. Certo non fino a quando si trovano su un gommo ne. Deo gratias anch’io ho già bevu to troppo (basta poco: è micidiale). «Ci andremo assieme, certo». Poi più non ricordo.

so quanti «fidanzati» si sono succeduti nella sua vita, quante case ha cambiato, quanti viaggi ha intrapreso mollando tut to e tutti. Ma poi? Che vita è questa? Che futuro l’aspetta? Mentre io vorrei essere nonna di tanti nipotini, riunirci a Natale intorno a una grande tavola imbandita, scambiarci i doni, sentirci uniti e solidali.

Cara Valentina, la situazione di Bianca assomiglia, da un altro versante, a quella di Clara. En trambe sono segno dei tempi. Tempi fissati al presente, dove non c’è né pas sato né futuro, dove la mobilità rive la il rifiuto di attendere, di sbagliare e di ricominciare. Piuttosto che rischia re la fine di un amore, sempre doloro sa, si preferisce passare dall’uno all’al tro partner in una catena interminabile d’indifferenti separazioni. A chi fug ge sembra meglio rinunciare alla feli cità piuttosto che affrontare l’infelici tà che ogni passione può comportare. Noi delle generazioni precedenti fac

ciamo fatica a comprendere e giustifi care un’esigenza di libertà che si confi gura come una perdita di stabilità, di progettazione, di costruzione del futu ro. Nel 1992, un’era geologica fa, avevo intitolato un libro sulla psicologia del la vita Il romanzo della famiglia. Passio ni e ragioni del vivere insieme. Ora po che esistenze prendono la forma del romanzo, la maggior parte si limita a racconti telegrafici, rapide battute sui social, risposte con emoticon e sinteti ci like. Forse, in tempi così precari do vremmo, come suggeriva Borges, co struire sulla sabbia come se fosse roccia.

Informazioni

Inviate le vostre domande o riflessioni

a Silvia Vegetti Finzi, scrivendo a: La Stanza del dialogo, Azione, Via Pretorio 11, 6901 Lugano; oppure a lastanzadeldialogo@azione.ch

sviluppo delle cellule cancerose al seno (in studi di laboratorio su topi e sulle cellule). L’uso degli acidi grassi omega 3 per ridurre il rischio di sviluppo del cancro al seno nell’uomo non è però stato ancora adeguatamente studiato.

Al contrario, si ipotizza che i grassi trans (di cui scriverò prossimamente), reperibili soprattutto negli snack dol ci e salati di produzione industriale ne aumentino il rischio.

Particolare attenzione va anche alla preparazione della carne: alla griglia, alla brace e affumicata, si può correre il rischio di produrre sostanze che so no state collegate alla patologia (avevo approfondito l’argomento nell’articolo Fuoco e fiamme, su «Azione» dell’8 lu glio 2019). A braccetto con l’alimen tazione c’è il movimento, che risulta sempre l’ottimo alleato della salute: camminare, salire le scale, andare in bicicletta, ma anche svolgere le fac cende domestiche quotidianamente

sono risultate attività molto impor tanti per il mantenimento della salute a lungo termine, e se si riesce a prati care, oltre a queste, pure delle sessio ni di allenamento di 20-50 minuti, tre volte alla settimana (ballare, nuotare, andare in palestra, correre), allora sie te certi di aver dato al vostro corpo le giuste sollecitazioni.

La ringrazio per la cortese doman da, alla quale spero di aver risposto in maniera esaustiva. Mi spiace di non averle indicato l’alimento magico, ma trovo che gli studi descritti ci diano già degli spunti utili e interessanti per modificare eventuali nostre abitudini alimentari non proprio sane.

Informazioni Avete domande su alimentazione e nutrizione?

Laura Botticelli, dietista ASDD, vi risponderà. Scrivete a lanutrizionista@azione.ch

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 11 SOCIETÀ / RUBRICHE ◆ ●
di Laura Botticelli
◆ ●
di Silvia Vegetti Finzi
◆ ●
di Cesare Poppi

STACCARE LA SPINA

Di corsa da un impegno all’altro, nel frattempo decine di messaggi cui rispondere, e magari anche una chiamata veloce al capo o al padrone di casa: la vita quotidiana è spesso stressante e in certi giorni non si ha nemmeno il tempo di tirare il fiato. Eppure è proprio l’attimo di respiro che fa miracoli. Ecco un paio di consigli per «decelerare»

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 12
Testo: Vanessa Alderuccio Foto: Getty Images

Rigenerarsi durante il sonno

Dormire bene è fondamenta le per il benessere psicofisico. Per questo, prima di andare a letto, è necessario scrollar si di dosso tutte le «impron te» che la giornata ha lasciato su mente e corpo. Una o due ore prima di andare a dormire smetti di controllare il cellu lare, allontana gli apparecchi elettronici dalla camera da let to e, se vuoi, annota i pensie ri che ancora ti frullano per la testa.

Bere tè

Preparati una bella tazza di tè e assaporala. Concediti dei momenti di dolce far niente: per esempio puoi guardare fuori dalla finestra e lasciare che la testa vaghi per conto suo.

Fare movimento

Prendi le scale invece dell’a scensore: in questo modo stimoli il corpo ma anche la mente. Anche un regolare esercizio fisico all’aperto è un toccasana per rigenerare il corpo e svuotare la mente.

Altrettanto importante per il benessere generale dell’organismo è seguire una dieta sana, varia ed equilibrata. Gli integrato ri alimentari non sostitu iscono un’alimentazione bilanciata.

I giusti integratori alimentari

1 È composto da cinque fiori di Bach e viene efficacemente in aiuto in molte situazioni di ten sione o stress – per esempio, pri ma di un esame. Basta versarne quattro gocce in un bicchier d’ac qua e berle durante la giornata. Rescue Remedy, gocce, 10 ml Fr. 14.90

2 Con estratto di melissa, passi flora e fiori di lavanda integrati da vitamine del gruppo B, queste capsule hanno un effetto benefi co su psiche e sistema nervoso. Modalità di assunzione: una cap sula al giorno.

Lavanda plus Sanactiv, 60 pezzi Fr. 8.95

3 Queste gocce a base di magne sio e vitamina B1 sono aromatiz zate con estratto di melissa, fiori d’arancio e olio di lavanda. Moda lità di assunzione: due cucchiaini (10 ml) non diluiti prima di andare a letto.

Gocce della buonanotte Sanactiv, 100 ml Fr. 5.60

4 Una sola di queste capsule al giorno, assunta con abbon dante liquido, contribuisce alla funzionalità del sistema nervo so e alla regolazione dell’attività ormonale.

Capsule di valeriana e vitamine del gruppo B Kneipp*, 40 pezzi Fr. 7.95

5 Un complesso vitaminico del gruppo B ad alta concentrazione che stimola il sistema nervoso, il metabolismo e le prestazioni mentali. Integrato con estratto di radice di ginseng. Modalità di as sunzione: una capsula al giorno. Ginseng plus Ginsengvit Axamine*, 30 capsule Fr.17.95

6 Queste capsule favoriscono l’e quilibrio interiore con tutta la for za del complesso vitaminico del gruppo B a dosaggio elevato, in tegrato con zafferano di alta qua lità ed estratti di passiflora. Mo dalità di assunzione: una capsula al giorno.

Inner Balance safravit Axamine*, 30 capsule Fr. 27.95

7 Con vitamine del gruppo B, cal cio e magnesio, queste compres se aiutano a combattere la stan chezza e contribuiscono al buon rendimento mentale. Modalità di assunzione: una compressa ef fervescente al giorno, sciolta in acqua.

Fit for work forte Actilife, 20 compresse effervescenti Fr. 4.90

8 Con magnesio e tutte le 8 vita mine del gruppo B, queste com presse sono un prezioso alleato contro la stanchezza. Modalità di assunzione: una compressa al giorno con acqua.

Vitamin B Complex Actilife, 60 compresse Fr. 5.90

* in vendita solo nelle maggiori filiali

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 13
7 8
1 2 3 4 5 6
Magia sotto l’albero. 68.– Cesto regalo Sélection piccolo 5.75 Cubo di ciocco latini al latte Lindor Lindt 100 g 29.95 Pantofole Vancouver disponibili in nero o grigio, n. 36–45, il paio, in vendita nelle maggiori filiali Pralinés Lindt Mini o Connaisseurs, in confezioni multiple, per es. mini, 2 x 180 g, 17.– invece di 23.90 conf. da 2 28% 11.95 Body per bebè in
da 2 disponibili con vari
Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock.
conf.
motivi, tg. 50/56–98, in vendita nelle maggiori filiali

19.95

Felpa per bambini, bio disponibile nelle taglie 104-140, il pezzo, in vendita nelle maggiori filiali

19.95 Berretto in maglia merino disponibile in diversi colori, taglia unica, il pezzo, in vendita nelle maggiori filiali 14.95 Pigiama per bambini disponibile nelle taglie 98/104-122/128, il pezzo, in vendita nelle maggiori filiali

GOLOSITÀ

SENZA LIMITI

L’Avvento è tempo di dolci per eccellenza, e Migros pensa anche a chi soffre di allergie o intolleranze alimentari

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 16

Tutti i prodotti sono stati controllati da Service Allergie Suisse (SAS), l’ufficio di certificazione indipendente per il marchio di qualità Allergia, e sono raccoman dati dal Centro Allergie Svizzere aha!

Chi soffre di allergie o intol leranze alimentari ma non vuole rinunciare ai classici dolci natalizi deve solo fare attenzio ne, al momento dell’acquisto, alle indicazioni riportate sulla singola confezione. I prodotti presentati a destra sono privi di lattosio o glutine e, in alcuni casi, di entrambi. I simboli riportati sulla confezione aiuta no il consumatore a orientarsi nella scelta.

Ben tollerati da chiunque

1 Milanesini senza glutine e senza lattosio aha!, 3 × 50 g Fr. 5.–

2 Brunsli senza glutine e senza lattosio aha!, 55 g Fr. 2.10

3 Panpepato senza glutine e senza lattosio aha!, 85 g Fr. 1.95

4 Biscotti di panpepato bio senza glutine e senza frumento aha!, 200 g Fr. 4.95

5 Cubetti di panpepato senza glutine Alnavit Bio* , 140 g Fr. 4.70

6 Speculoos senza glutine e senza lattosio Alnavit Bio*, 200 g Fr. 4.50

7 Cookies all’avena senza glutine Rose of Richmond Triple Chocolate, 150 g Fr. 3.60

8 Impasto pronto per milanesini senza glutine e senza lattosio aha!, 400 g Fr. 5.10

* in vendita solo nelle maggiori filiali

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 17
Foto: Getty Images
4
8 7
1 2 3
5 6
Qual è la tua favorita? AMIAMO LE SALSE D’ARROSTO DI KNORR! Knorr è in vendita alla tua Migros

L’anima di Madinat al-Kuwait

Pur se ultramoderna, è una città con radici profonde che vanno oltre petrolio e grandi magnati

Pagina 21

Tra boschi e valli ricche di sorgenti molti pellegrini trovano ristoro in antichi santuari terapeutici

Pagina 23

I giganti dei nostri parchi Dall’albero dei fazzoletti, alla pianta simbolo della rinascita fino al tronco di Wilson Ernest

Pagina 25

Videogiochi

God of War: Ragnarök, tornano le epiche avventure di Kratos e di suo figlio Atreus

Pagina 27

Un fantasma bianco nella terra dei tulipani neri

«Qui turisti non ne vengono. Scrive Chinua Achebe1 che “solo un maso chista con un esuberante gusto per l’autoflagellazione sceglierebbe la Ni geria per una vacanza”2; o qualcu no che volesse studiare sul campo la povertà e la pena, e conclude dicendo che la Nigeria può essere un paradiso solo per pirati e avventurieri, ma cer to non per i turisti. Si apre un tema: partendo dal fatto che sono bianco, e visto che non sono un turista maso chista, né uno studioso della povertà, né tantomeno un pirata, mi resta solo il ruolo di avventuriero».

Black tulips (Einaudi, Stile libero Big) – da cui è tratta la citazione – è il titolo dell’ultima opera dello scrit tore vicentino Vitaliano Trevisan, che è tornato con la memoria ai ricor di di un sudato soggiorno africano di vent’anni prima. Black tulips è di fatto un taccuino di viaggio (lo precisa an che il sottotitolo, Un quaderno nigeria no), non un romanzo, non un saggio, non un racconto alla Cuore di tenebra del noto Joseph Conrad (poco tenu to in considerazione da Trevisan, che scrive di preferire un confronto con Benito Cereno di Herman Melville), ma un vero e proprio carnet de voyage, con annotazioni sulle persone incon trate, sulle storture culturali, sui disa gi creati da usi e costumi diversi, ma anche con molte descrizioni dei luo ghi camminati, riflessioni sul colore della pelle, sui reciproci pregiudizi, e sugli inevitabili confronti tra i due mondi, bianco e nero, che si rincor rono in sequenze di immagini e note a piè pagina, pezzi non integranti ma parti del medesimo insieme di digres sioni: «il libro si compone di frantumi e di frammenti, frantumi se ritrovati nel passato, frammenti quando più vi cini al presente»; schegge di memoria rimaste peraltro in sospeso data l’in compiutezza dell’opera dovuta alla re cente scomparsa dello scrittore.

Uno stilema già manifesto nel pre cedente romanzo, Works, ma qui po tenziato dall’autore o se si preferisce dal narratore, che in quest’opera coin cidono, come scrive lo stesso Vitalia no Trevisan all’interno del libro: «Vi ta che, per quanto mi riguarda, non è mai altro dall’opera».

«U must c with ur own eyes »3. Lo di ce Ade 4 , prostituta nigeriana, parlan do della sua terra. Lo ripete più vol te all’autore incontrato e frequentato a Vicenza, «uno dei vertici del cosid detto quadrilatero del degrado». Sia mo verso la fine degli anni Novan ta, quando Ade viene rimpatriata dall’immigrazione perché clandesti na, un tulipano nero tra i tanti. Farà di tutto per tornare in Italia dove fare il mestiere per qualche anno, perché è quello che vuole fare, non perché qualcuno la costringe a farlo. Que stione di prospettive diverse, direbbe l’autore, che si sofferma molto sulle

difformità dei punti di vista culturali.

Bisogna vederla con i propri occhi la Nigeria, e così, alla prima occasio ne, Trevisan prende un volo e parte: «A chi intraprende viaggi in Nigeria si raccomanda di fare molta attenzio ne alla sicurezza personale. Si consi glia di intraprendere un viaggio solo se accompagnati da una persona di fiducia pratica del posto e nel rispet to di misure di sicurezza adeguate. Si sconsigliano i viaggi in certe regioni del Paese a causa dell’elevato rischio di sequestri a scopo politico o crimi nale». A mettere in guardia i viaggia tori ancora oggi è il nostro Diparti mento federale degli affari esteri, ma lo fa anche la guida turistica, una Lo nely Planet 5, che l’autore si porta in valigia, pur affidandosi poi all’amica Ade e ai suoi due «cugini», che cer cheranno di scortare l’oyibo (uomo bianco stupido, o meglio: uomo stupi do a priori in quanto bianco) ogni vol ta che si mette in testa di uscire, anche solo per fare una passeggiata: «Tutta quest’ansia securitaria, che respiro a pieni polmoni, per così dire, mi op prime almeno altrettanto dell’aria che respiro effettivamente, sulla cui com posizione posso solo riportare il dato olfattivo: materia organica animale e vegetale che se ne va a male e forte presenza di idrocarburi e fumi vari».

È forse proprio il pericolo, l’insi curezza, il vero protagonista di que sto taccuino di viaggio che esplora un territorio oscuro, dove la legge, o chi è incaricato di farla rispettare, è parte integrante di un sistema molto spesso corrotto («per un avventuriero la clep

tocrazia è un vantaggio») e violento, non solo in Africa, ma in un certo qual modo anche in Italia, dove cor ruzione e violenza possono avere altri volti: corrotta può essere l’idea di giu stizia, non per forza l’agente che ese gue quello che gli viene detto di fare.

D’altro canto, per Vitaliano Trevi san non si può parlare di questa par te di Africa, senza parlare della storia della prostituzione nigeriana in Italia, e di quella proveniente da Benin City. Ma tra i temi spiccano anche le col pe dei neri, l’anti-sentimentalismo, la giustizia individuale, il razzismo («Il colore della pelle, in tutte le sue sfu mature, è un fatto»), le truffe nigeria ne, economiche, romantiche e sessuali (che producono un giro d’affari, a li vello mondiale, di circa otto miliardi di dollari all’anno), ma soprattutto gli atti di violenza anche quelli delle au torità («guardie, armate come minimo dei tipici bastoni coloniali, di legno, lunghi almeno il doppio dei nostri manganelli, ottimi per sferzare» an che solo i tetti delle auto incolonnate), deliberata o culturale che sia («Qui la morte non si nasconde»).

Insicurezza e senso del pericolo che l’autore apparecchia già nelle pri me pagine, per poi mostrarle e farle percepire al lettore aumentando di ri ga in riga la tensione, con sequenze di immagini sempre più brutali, ma non meno reali, tanto da far sentire la paura anche all’autore che negli anni Settanta-Ottanta nel Triveneto face va le dure6: «“Ah, certo: tu hai paura”» gli dice Ade: «[…] ebbene tutto que sto rendeva l’oyibo molto nervoso. Ma

paura no. (Pausa) Quando non resta più nulla, c’è sempre l’orgoglio».

È che per l’autore, bianco, che nella sua patria natale si teneva in equilibrio nella trasparenza, è difficile non farsi notare. «Ha ragione Achebe: in Ni geria niente turisti, solo uomini d’af fari, che si rinchiudono al più presto nei loro Sheraton, nei loro Hilton, o nei loro compound e da lì più non si muovono (nell’eventualità mai senza scorta), se non per tornare a prendere l’aereo». In Nigeria, Trevisan ci arri va comunque con il visto turistico. Lo stesso che usano molte donne nigeria ne, non tutte, per arrivare in Europa dove poi salderanno il debito del viag gio prostituendosi.

«Anche se non sono un turista, vi sto che ci sono, qualcosa vorrei vede re, e, soprattutto, vorrei visitare il Na tional Museum, che si trova a Lagos Island, “il cuore di Lagos”, secondo la mia guida, e vanta una notevole col lezione di bronzi e sculture in avorio del Benin, nonché, cosa per me non meno interessante, ha in esposizione anche la Mercedes, crivellata dai col pi di mitragliatrice, nella quale morì il rimpianto generale Murtala Muham med, all’epoca (1976) capo dello Stato. Che poi, in questo “cuore”, si trovino anche le sedi delle principali banche, i più grandi centri commerciali, i mi gliori hotel, ristoranti, spiagge, locali notturni eccetera, mi interessa poco».

Ma di nuovo non sarà l’esperien za immaginata dall’autore, che invece regala ai lettori un ulteriore spaccato di questa regione africana se possibile ancora più impressionante. Negli ul

timi vent’anni non sembra essere mi gliorata la situazione, e i viaggi in Ni geria continuano a essere pericolosi, ma grazie a Black Tulips abbiamo ora tutti la possibilità di esplorarla, e ma gari anche di porci qualche domanda.

«Stringo la mano di Ade. Lei mi guarda. Non lo dice, ma è come se lo dicesse: Now u see with your own eyes, abi?»7

Note

1. Scrittore, poeta, saggista e critico letterario nigeriano.

2. Tratto da The Trouble with Nigeria, Fourth Dimension Publishing, Enugu 1983.

3. «Devi vederla con i tuoi occhi».

4. Dal libro: «Dimenticavo: Ade è il diminutivo di Adesuwa, cioè Jes sica, cioè Juliette».

5. Dalla nota a piè pagina, in me rito all’ultima voce della guida: «Sopravvivenza: Sembra strano parlarne qui, ma quei pochi viag giatori indipendenti che van no in Nigeria, una delle destina zioni più pericolose del mondo, apprezzeranno il fatto di essere sopravvissuti».

6. Dalla nota a piè pagina: «Voce gergale; chiamasi dura l’appro priazione indebita, tramite inti midazioni, minacce, ed eventual mente percosse».

7. «Adesso hai visto con i tuoi occhi?».

Bibliografia

Vitaliano Trevisan, Black tulips Einaudi, Stile libero Big, 2022.

TEMPO
● ◆ Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 19
LIBERO
Santi e miracoli dell’Umbria Mushin Market, di Lagos. (Omoeko Media) Editoria ◆ opera di Vitaliano Trevisan, Black tulips, un quaderno nigeriano, raccoglie la sua pericolosa avventura africana
Preferisci portare in tavola cibi vegetali anziché pesce? Allora prova subito il nostro nuovo assortimento di alternative vegetali al tonno firmato Unfished. Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11 al 12.12.2022, fino a esaurimento dello stock. Su prodotti Unfished® selezionati: Crema da spalmare con alternativa vegetale al salmone Unfished 100g Alternativa vegetale al tonno in acqua Unfished 150g Alternativa vegetale al tonno con limone e pepe Unfished 150g Alternativa vegetale al tonno con erbe aromatiche Unfished 150g Insalata messicana con alternativa vegetale al tonno Unfished 160g Nuovo 20x CUMULUS LA JOIE DE GRIGNOTER RESPONSABLE de graisse en moins Provali subito! di grasso in meno IL PIACERE DI UNO SNACK CONSAPEVOLE
Chips è in vendita
Migros
Joy
alla tua

Chiamatela Madīnat al-Kuwait, non Kuwait City. Perché, a dispetto del la sua foggia ultramoderna, tutta luci sfavillanti e azzardate sperimentazio ni architettoniche, questa città rac chiude ancora un’anima ostinata e ra dici sprofondate in un passato che se ne infischia del petrolio e dei grandi magnati della finanza.

Con la trasformazione da sempli ce accampamento di beduini a pic colo avamposto militare, la capita le del Kuwait incominciò a prendere forma solo nel Seicento, allargando si poi fino alla costa per trasformarsi in un modesto villaggio di pescatori. L’atmosfera di quegli inizi si può an cora respirare a ovest del porticciolo turistico di Souq Sharq, in una pic cola baia punteggiata di barchette di legno, con le vele rattoppate, le reti sparse in perenne rammendo e i vol ti abbronzati dei marinai indiani che non sfigurerebbero in una delle tante avventure di Emilio Salgari.

Si ritrova in tutta la città un affastellamento di vecchio e nuovo, di nostalgie e futurismi, di tradizioni e audaci lungimiranze

Nel secolo seguente la nuova città di venne centro nodale del commercio tra l’Anatolia, l’Africa e le lontane In die orientali. Nei suoi cantieri si co struivano le navi più veloci, al largo delle coste si pescavano le perle più grandi. Un idillio che durò fino agli anni Trenta del Novecento. Poi ven nero il buio e la povertà, seguiti dal petrolio e la ricchezza; infine l’inva sione irachena, la guerra e la rinascita.

Oggi Madīnat al-Kuwait è un mi raggio che emerge dalle sabbie come l’ultima delle illusioni. Si solleva al li mitare del deserto, in bilico sul Golfo, in un susseguirsi geometrico di edifici affilati e spigolosi, sin dove si spinge lo sguardo. Alle tiepide soglie dell’al ba o sotto i raggi sciabolati di mezzo giorno, tra le fiamme dirompenti del tramonto o nelle nere notti di stelle, questa città è sempre avvolta da un fa tuo alone di granelli di sabbia dorati, così impalpabili da renderla più sur reale e ingannevole di un racconto di Shahrazād. Viene il dubbio che esista davvero. E forse aveva ragione Zahra Freeth, figlia del colonnello britanni co Harold Richard Patrick Dickson, quando scriveva che un tempo que

sto luogo possedeva un’aura remota e di pace, uno degli ultimi baluardi do ve rifugiarsi dalla fretta affollata del mondo occidentale.

La sua casa di famiglia – tutt’oggi visitabile e molto ben conservata – è

una nicchia storica su un lungomare avveniristico. Un contrasto che si ri trova in tutta Madīnat al-Kuwait, af fastellamento di vecchio e nuovo, di nostalgie e futurismi, di tradizioni e audaci lungimiranze. Come la Gran

de moschea in stile andaluso, dove lo Shamal, l’indomabile vento del nord, fa pericolosamente oscillare la lunga fila di lampadari provenienti da Da masco. O come le vertiginose e stro boscopiche Kuwait Tower, progetta te da svedesi, costruite da jugoslavi e infine inaugurate nel 1979. Sfaccia tamente ricoperte da piastre circola ri colorate a pois funk, ospitano una piattaforma panoramica rotante, una mostra fotografica permanente, un ri storante che serve tutti i giorni la co lazione solo alle donne e un serbatoio per l’acqua.

La vera spina dorsale di Madīnat al-Kuwait è il vecchio souq coperto. Nel dedalo dei suoi vicoli si annida no i caffè più rumorosi di tutta la cit tà, dove il tè si prepara ancora sulla brace e i narghilè sfoggiano tubi lun ghi almeno quanto le interminabili conversazioni che quasi solo qui si ha l’occasione e il piacere di intavolare. Perché non c’è niente di più facile che intrattenersi con i kuwaitiani su quei morbidi divani di tappeti, ascoltando storie che non vedono l’ora di raccon tare, affascinanti quanto basta da far sorgere il dubbio che non siano vere. Difficile congedarsi da un tale simpo sio. Ci si saluta con mille salamelec chi e la promessa di rivedersi di nuo vo, cosa assai improbabile visto che, a zigzagare tra i negozi, ci si perde con disarmante facilità. Basta inseguire l’aroma caldo del kabsa (pollo o agnel lo arrosto su un letto di riso ricoperto di frutta secca e inondato da una deci na di spezie diverse), oppure le essen ze dei mastri profumieri, orgogliosi di sfoggiare il miglior oud di tutto il mondo arabo, proveniente dal cuore più verde del sud-est asiatico. L’oud è

una resina prodotta dalla vulnerabile pianta di Aquilaria quando viene in fettata da un particolare tipo di muf fa: l’odore in purezza è fecale, il costo al grammo vertiginoso, il risultato in profumeria indimenticabile.

Un altro odore che non si dimen tica più è quello del pesce nel merca to lungo il mare: appiccicoso e irrive rente, si diffonde in particolar modo durante le contrattazioni, veri e pro pri duelli che si consumano a suon di decibel e si concludono con qualche dollaro in più. Si getta la merce a ter ra e subito venditori e acquirenti vi si raccolgono attorno, sbracciandosi e gridando fino allo sfinimento, con gli inservienti che continuano a versare acqua sui pavimenti per mitigare l’o lezzo e scongiurare gli scivoloni.

In ogni caso turisti quasi non se ne vedono, a Madīnat al-Kuwait; so lo lavoratori. Mi aggiro tra le candi de vesti degli uomini kuwaitiani che, fedeli alla rigida dottrina del Waha bismo, indossano una lunga tunica bianca come la neve e uno shemagh sul capo, anch’esso bianco o a quadret ti bianchi e rossi. Ammirarli nei loro movimenti discreti e sempre cadenza ti – mai un passo frettoloso o un gesto fuori luogo – è un piacere per gli oc chi e per l’udito. Queste stoffe canta no, frusciano nell’aria come presenze invisibili, lasciando appena intravede re il ritmico ondeggiare tra le dita del misbahah, rosario di trentatré picco le sfere da sgranare una dopo l’altra, glorificando mentalmente Allah: il Compassionevole, il Misericordioso.

Informazioni

Su www.azione.ch, si trova una più ampia galleria fotografica.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino TEMPO LIBERO 21
Il lento trascorrere delle ore nel vecchio souq Il vivace, rumoroso e puzzolente mercato del pesce. Come un miraggio nel deserto Reportage ◆ A Madīnat al-Kuwait si respira ancora l’atmosfera da villaggio di pescatori, nonostante il suo ultramoderno skyline Emanuela Crosetti, testo e foto Il vecchio porticciolo di pescatori, con i suoi caratteristici dhow in legno.
L’alba su Madinat alKuwait, tra luci, vento e sabbia.

PANE DI SPELTA

Sotto la crosta croccante si concentra tutto il tipico aroma del cereale. In combinazione con la lieve acidità della pasta madre, la novità promette gusto inconfondibile e massima soddisfazione del palato. Un must per chi apprezza il pane di spelta!

Insalata di mandarini e indivia belga con gremolata

Ideale con il pane di spelta, per un delizioso contrasto tra il dolce dei mandarini, frutto tipico in tempo d’Avvento, e l’amaro dell’insalata, provate una sfiziosa insalata in cui indivia, cicorino e spinaci in foglia si accompagnano a gremolata e dressing al mandarino. Ricetta su migusto.ch

BUONO A SAPERSI

Il chicco di spelta è avvolto da un tenace rivestimento esterno che lo protegge dagli agenti dannosi ed è ricco di minerali e vitamine. Il cereale contiene proteine di alta qualità e in quantità maggiore rispetto al più diffuso frumento. Il pane di spelta deve la sua freschezza al preimpasto e alla preparazione delicata.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 22
SI ABBINA CON
500 g Fr. 4.–
Pane di spelta
Foto: Lukas Lienhard Styling: Mirjam Käser PANE DEL LA SETTIMANA

Solitari luoghi dell’anima

Itinerario ◆ Seguendo le orme di santi e miracoli tra i santuari terapeutici dell’Umbria

Acque miracolose, grotte popolate da anacoreti arrivati dall’Oriente, dra ghi feroci, santi con nomi e attributi ereditati da antiche divinità silvestri. Un’Umbria delle meraviglie nascosta tra i boschi del Monte Subiaco e le valli ricche di sorgenti intorno a Fo ligno, solitari luoghi dell’anima do ve guarigioni un tempo spiegabili so lo con l’intervento divino, attirarono dall’inizio del secondo millennio folle di devoti e pellegrini in cerca di balsa mi, del corpo e dello spirito. I nobili arrivavano a cavallo, i poveri a piedi, ma tutti manifestavano la loro fede con riti apotropaici, atti e gesti scara mantici per allontanare il male, im mersi nei paesaggi da ascesi mistica della Valnerina dove, nel quinto seco lo, arrivarono numerosi eremiti siria ci per predicare il cristianesimo. Oltre trecento, secondo la tradizione, gui dati da Mauro che insieme al figlio Felice e alla nutrice Eufrosia si stabilì in una grotta dalle parti di Sant’A natolia di Narco, toponimo perfetto per una storia sospesa tra sublimi cer tezze di fede e incerti miracoli da cui nacque l’abbazia benedettina dei santi Felice e Mauro eretta nel dodicesimo secolo proprio dove si erano stabiliti.

Dall’abbazia benedettina dei santi Felice e Mauro, fino all’eremo di San Paterniano, vicino a Molini di Cammoro

Il suo mito di fondazione è scolpi to sul bassorilievo della facciata ro manica della chiesa, un drago ucciso dai due santi, metafora della bonifica delle paludi a opera dei monaci, la cui fortuna è legata alle acque terapeuti che prelevate direttamente per seco li da un presbiterio sopraelevato a cui si accede con sette gradini, sette co me le virtù. Una simbologia che non bastò a proteggere l’abbazia da una fama di guarigioni con il passare del tempo sempre più dubbie che avran no fatto inorridire i due santi sepolti nella cripta insieme a Eufrosia, ormai abituati persino al fatto che la piccola grotta in cui sarebbero vissuti si affac cia sui tavoli di un ristorante adiacen te alla chiesa.

Non lontano da Assisi, una torre campanaria e un’abside immerse in un bosco alle falde del Monte Subasio so no le ultime testimonianze del mona stero di San Silvestro eretto tra il 1015 e il 1025 presso una sorgente ritenuta capace di stimolare la produzione di latte sia nelle donne sia negli animali, dove già secoli prima veniva venerato il dio silvestre Pan il lactifer, protetto

re del latte. Nella cripta intatta della chiesa, i fedeli hanno levigato per se coli le colonne romane con le loro ma ni per invocare la guarigione dei ma lanni alle ossa; un luogo abbandonato per secoli e quasi inghiottito dal bo sco, riscoperto quasi per caso da Ma dre Teresa che gli ridiede una nuova esistenza con un altro ruolo e un altro nome, Eremo della Trasfigurazione. Addirittura i due apostoli Pie

tro e Paolo sarebbero invece all’ori gine dell’unico santuario terapeuti co dell’Umbria sorto in età moderna, quello della frazione Cancelli con una chiesa nata in funzione degli unici abitanti di questo grumo sperduto di case che da loro ha preso anche il no me lungo una strada che da Foligno si arrampica faticosamente tra le colline.

Quella dei Cancelli è una storia reale che supera la fantasia, genera

zioni dopo generazioni capaci di tra mandarsi la vocazione di segnare, gua rire con l’imposizione delle mani chi soffre di sciatica e artrosi. «Vengono scienziati e miliardari, dall’Italia e dall’estero, però noi Cancelli abbia mo sempre rifiutato di essere con siderati guaritori, a guarire è la pre ghiera» precisa Maurizio Cancelli, pittore, insegnante, pastore e ristora tore davanti alla Camera degli Aposto

li, l’antica casa della famiglia inglo bata nella chiesa costruita tra il 1744 e il 1765 dove invoca i santi Pietro e Paolo sfiorando con le mani il mala to. «Io sono un pittore e dico sempre che come mio nonno andava a pasco lare le pecore io pascolo i miei colori, e anche se adesso tocca a me segna re, tutto è iniziato quando i due apo stoli hanno ricambiato l’ospitalità dei miei avi trasmettendo questo dono ai loro discendenti maschi, a patto che vivessero qui. Non c’è niente di ma gico, è il gesto di saluto degli antichi patriarchi ebraici e questa tradizione è nata dall’ospitalità, per questo si può fare solo a Cancelli. I miei antenati testimoniavano i principi del primo cristianesimo e non hanno mai accet tato compensi perché credevano nel la condivisione, la grande lezione di Gesù. Non erano né ricchi né poveri, erano grandi e magari anche un po’ scomodi ma a loro non gliene frega va niente, basta ricordare il carbona io Giovan Battista Cancelli che dopo avere segnato Pio IX gli ha detto “ag ghiate fede ” nello scandalo generale».

Lungo la valle del Menotre che a Pale ha alimentato per secoli cartiere famose, da cui è uscita anche la car ta su cui nel 1442 è stata stampata la prima edizione della Divina Comme dia, l’Eremo di Santa Maria Giacob be bisogna guadagnarselo risalendo un sentiero che zigzaga verso il cielo e una parete di roccia che avvolge come un’immensa abside questo nido d’a quila. Secondo la tradizione qui si sa rebbe ritirata in preghiera Maria Gia cobbe, una delle pie donne che unsero di unguenti il corpo di Gesù, una pre senza ancora viva in uno degli affre schi che ricoprono volte e pareti della piccola chiesa, una Natività in cui la santa colloca Gesù appena nato in una culla a forma di calice, inequivocabi le richiamo al Santo Graal che ritorna in un Cristo ai cui piedi sono posti due calici, e in una croce templare nascosta tra le rocce lungo il sentiero.

Nel piccolo cortile l’acqua della ci sterna è stata venerata per secoli per le sue virtù terapeutiche «ma è so lo acqua piovana perché qui non c’è nessuna sorgente, questo è un luogo per la terapia dell’anima non un san tuario terapeutico» puntualizza Eral do che si arrampica quassù ogni vol ta che qualcuno gli chiede di visitare l’eremo. Più a monte le sorgenti del Menotre creano cascate e laghet ti scivolando tra le case di Rasiglia, un mondo di acque dove il sacro non è mai troppo lontano, spesso nasco sto tra i boschi come il santuario del la Madonna delle Grazie tappezzato da ex voto dedicati a santi terapeutici di cui non a caso Cosma e Damiano, i santi della medicina, sono indiscussi protagonisti.

La speranza di una guarigione mi racolosa si materializza anche con le impronte di un ginocchio e di un ba stone su una grossa pietra davanti al la porta di un eremo vicino a Molini di Cammoro, che secondo la tradizio ne apparterrebbero a San Paterniano riapparso più volte dopo la morte in un’imprevedibile forma di cranio per chiedere insistentemente la costruzio ne di una chiesetta nel bosco di fag gi in cui aveva vissuto. Pietra e acqua, sono le chiavi del codice simbolico di un’Umbria più intima di boschi, sor genti e silenzi che ha condizionato persino santi e miracoli.

Informazioni Su www.azione.ch, si trova una

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino TEMPO LIBERO 23
più ampia galleria fotografica. Collepino. La Cripta dell’antica Abbazia di San Silvestro la cui acqua sgorga da una sorgente sul sentiero verso l’abbazia. Rasiglia, cittadina costruita sull’acqua vicino alle sorgenti del fiume Menotre. Pale. L’eremo di Santa Maria Giacobbe, costruito intorno al 1200 per venerare Maria Jacobi, che si suppone abbia assistito alla crocifissione di Cristo. Maurizio Cancelli, pittore, artista, pastore, proprietario di un piccolo ristorante e l’attuale membro maschio della famiglia Cancelli.
HAPPY BIRTHDAY NEUTROGENA - IL MARCHIO NUMERO 1 DI CREMA PER LE MANI!* La formula norvegese di Neutrogena® celebra 50 anni di protezione e cura attraverso l'esperienza e la scienza. Ieri, oggi e domani. Novità Nuova formula: Con glicerina e vitamina E per una protezione immediata e di lunga durata! *NielsenIQ, Svizzera Intera, Cura delle mani, Vendita e quote di mercato (valore) MAT KW17 2022 4.65 Novità Neutrogena ⓒ mani profumate 4.80 Novità Neutrogena ⓒ mani assorbimento immediato 4.65 Novità Neutrogena ⓒ mani non profumate

La maestosità dei grandi alberi da parchi

Mondoverde ◆ In pochi possono permettersi di metterli a dimora nei propri giardini, ma ci sono sempre i viali delle città dove poterli ammirare

È bello spendere del tempo all’inter no di qualche parco storico, quando si visita una città, soprattutto è bello poter ammirare le grandi piante che difficilmente si trovano nei giardi ni familiari. Per grandi piante inten do quelle che superano i venti-tren ta metri d’altezza, con chiome ampie, che se guardate dal basso, sono un in treccio geometrico fantastico di rami e rametti.

Mi viene ad esempio in men te la canfora, Cinnamomum campho ra, una sempreverde asiatica che rag giunge i 45 metri nei luoghi d’origine, ma che da noi si è stabilizzata sui 25 metri. Pianta simbolo della rinasci ta, per via del fatto che è stata la pri ma pianta a ricrescere dopo il bom bardamento atomico a Hiroshima, presenta un tronco liscio, elegante e foglie verde brillanti, che se sfrega te sui polpastrelli, profumano. Ve ne sono esemplari meravigliosi sia nel parco di villa Taranto a Verbania, sia sull’Isola Bella, una delle isole bor romee del Lago Maggiore: entrambe hanno una chioma che supera gli ot to metri e si alzano fino a venti metri d’altezza.

La canfora è considerata la pianta simbolo della rinascita perché fu la prima a ricrescere dopo l’atomica a Hiroshima

Un altro gigante è l’albero dei fazzo letti, Davidia involucrata, una par ticolare caducifolia asiatica, che in primavera produce foglie cuoriformi color verde chiaro e moltissime in fiorescenze costituite da piccoli fio ri bianco verdastri, contornate da due vistose brattee bianche, pendule, molto simili a fazzoletti stesi al so le. Nei paesi anglosassoni viene chia mato albero dei fantasmi ( ghost tree) o albero delle colombe (dove tree) e la storia di come sia giunto dalla re mota regione dello Yunnan a noi, è un vero esempio di perseveranza e di passione.

Nel 1899, il giovane botanico Wil son Ernest, venne mandato dall’al lora direttore del prestigioso viva io James Veitch & Son, in Cina, per cercare i semi di questa pianta tanto

particolare. A digiuno sia della lin gua cinese sia di esperienze all’este ro e con una sola mappa rudimentale sulla quale era riportata la presenza di quella che si credeva essere l’unica pianta al mondo di Davidia involu crata, si mise in viaggio, incontrando banditi, rischiando la morte sia per annegamento sia per malattia, fino a individuare il punto esatto dell’albe ro, trovandolo tuttavia tagliato. For tunatamente, esplorando l’area e par lando con altri cacciatori di piante, Wilson Ernest riuscì a trovare altre piante, a 600 km di distanza, e alla fine riuscì a portare i semi in Inghil terra nel 1901.

La fioritura della Davidia avvie ne quando la pianta supera la decina d’anni d’età, nel frattempo si svilup perà in altezza, raggiungendo i quin dici-diciotto metri, con una crescita lenta ma costante. Amante delle zo ne semi ombreggiate, sopporta tem perature fino a –15°C, mentre d’estate è utile bagnarla almeno una volta alla settimana. Il fusto cresce dritto, con corteccia marrone che tende all’aran cio e con una chioma molto densa, a forma piramidale, ricca di rami, vero spettacolo autunnale, quando le fo glie assumeranno colori oro e miele prima di cadere.

A questo punto, parlando di albe ri enormi che si caratterizzano per i fiori particolari, non si può tralasciare il Liriodendron tulipifera, un america no della famiglia delle Magnoliaceae, che in pieno sviluppo tocca i quaran ta metri, vivendo per moltissimi anni (alcuni arrivano a 400 anni). Io ne ho piantati due nel mio giardino, ma al momento sono alti solo venti e tren ta centimetri e li guardo sorridendo, pensando che mi accompagneranno per molti anni, con le loro foglie ca duche, dalla forma simile a uno stru mento musicale, la lira, e con fiori profumati, grandi e vistosi, molto si mili ai tulipani.

Tra giugno e luglio, gli esemplari adulti si riempiono di fiori dai colo ri giallo arancio, che lasciano il po sto in autunno ai frutti: piccole pigne che cadendo rilasciano i numerosi se mi alati, i quali daranno origine ad altre piante. Il liriodendro predilige zone luminose, con terreni umidi e leggermente acidi.

Il gus to di c a s a!

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino TEMPO LIBERO 25
Annuncio pubblicitario
Knorr è in vendita alla tua Migros Foglie e fiori di un bel Liriodendron tulipifera. (Cathy Flanagan)
Ben più che solo cioccolato. Con carta regalo M del valore di almeno fr. 10.–18.95 Calendario dell'Avvento Freylini Frey 304 g
Fino a esaurimento dello stock.

L’ultima battaglia contro Asgard

Videogiochi ◆ Tornano le epiche avventure di Kratos: il dio della guerra deve affrontare il Ragnarök

Ritornano le epiche avventure dello spartano Kratos, un uomo tutto d’un pezzo che dopo aver sconfitto gli dei dell’Olimpo greco ha deciso di tenta re la sorte nel profondo nord Europa. Una serie storica su PlayStation che ha attraversato un riuscitissimo adatta mento in chiave moderna nel 2018 e che ora esce su console PS4 e PS5 con il seguito delle nuove avventure del dio della guerra.

Kratos e il figlio adolescente Atreus hanno fatto molta strada nel primo gioco e ora, forti di una maggiore esperienza e temprati dalle lotte, si ri trovano in una brutta situazione. Do po essersi inimicati Freya, dea Vanir ed ex-moglie del potente Odino, de vono convivere con le conseguenze delle loro azioni. A complicare le cose ci sono una serie di profezie di sventu ra che, piano piano, si avverano. L’i nizio del Fimbulwinter, un periodo di tre anni di forti nevicate e bufere di ne ve, fa presagire l’arrivo del Ragnarök, l’annientamento totale di tutti i Nove Regni nordici. Uno scontro finale che vede Kratos ed Atreus in netto svan taggio contro i potenti dei di Asgard, tra le cui fila si possono contare il dio del tuono Thor, Heimdallr e il padre di tutti in persona, Odino. Kratos e Atreus hanno, fortunatamente, dal la loro parte anche alcuni alleati che i fan della serie conoscono bene ma ne incontreranno di nuovi e di alquanto inattesi nelle 35-50 ore che passeremo sul titolo di Santa Monica Studios.

Giochi e

Cruciverba

Questo anfibio, in via di estinzione è il più grande del mondo, per scoprire il suo nome, risolvi il cruciverba e leggi nelle caselle evidenziate. (Frase: 10, 7, 6)

Tuttavia, non basterà combattere mo stri e cattivi per risolvere una questio ne che sempre più si farà strada nelle menti dei due protagonisti: è davve ro possibile cambiare il proprio desti no? Il giovane Atreus è determinato a scoprire quali profezie accompagnano la sua esistenza e cos’ha nascosto per lui la madre prima che morisse. Kra tos, invece, cerca disperatamente di la sciarsi alle spalle le terribili storie di violenza e vendetta avvenute in Grecia e, al contempo, di non ritornare a es sere l’uomo che era un tempo. Desideri quasi opposti, quelli che si frappongo no tra padre e figlio; uno che non vede l’ora di andare avanti e l’altro che tenta disperatamente, a modo suo, di nega re un destino di brutalità e sofferenza e di ritardare un evento, il Ragnarök, che sembra sempre più inevitabile. Un lungo viaggio attende i due eroi: tesori, amicizie, sfide e battaglie.

God of War: Ragnarök è un gioco d’azione con elementi da gioco di ruo lo che porterà i giocatori a visitare i no ve regni norreni, in territori sia cono sciuti sia totalmente sconosciuti. Una storia appassionante, con qualche col po di scena e personaggi ben struttura ti, ambientazioni fantastiche e nemici mitologici che, però, rimane profon damente umana. La parte centrale del gioco è divisa in esplorazione e com battimento. Vagare per i nove regni ci poterà a visitare biomi molto diver si tra loro, deserti, paludi, montagne, vulcani e via dicendo. Vagando per i

livelli, che hanno una struttura ibrida tra il gioco open world e quello più ca nonico a corridoio, ci imbatteremo in enigmi ambientali e qualche rompica po. Il giocatore attento e con la voglia di sperimentare sarà ricompensato con tesori, consumabili e potenziamen ti che, sebbene non siano fondamen tali per finire il gioco, forniranno un aiuto tangibile se usati con cognizio ne di causa. Il gioco ci sprona a conti nuare la missione principale ma ci sa ranno molte occasioni per occuparsi di missioni secondarie, come favori, cacce al tesoro, boss fight impegnativi e altro ancora. Ogni zona, una volta sblocca ta, è liberamente visitabile in seguito. Anche per coloro che hanno portato a termine l’avventura quindi ci saranno ancora ore e ore di contenuti aggiuntivi con cui occuparsi.

L’altra componente centrale di que

sta produzione è il combattimento. Ci sono fondamentalmente tre armi a di sposizione: l’ascia, le lame e una terza che non vogliamo rivelare in fase di re censione. Il combattimento è dinami co, moderatamente strategico e rapido ma senza diventare simile a certi gio chi nipponici tecnici e zeppi di com bo impossibili. Ragnarök semplifica il concetto offrendo tre armi con tre di versi effetti che andranno potenziate in base al nostro stile di gioco e usate in diverse situazioni. Certi nemici, ad esempio, sono vulnerabili al ghiaccio e saranno quindi preda facile dell’ascia, il Leviatano, mentre altri, vulnerabi li al fuoco, andranno affrontati con le Lame del Caos. Ogni componente di Kratos e Atreus può essere modificata: armi, scudi, armature e poteri specia li. Più giocheremo e maggiore sarà il livello dell’attrezzatura ottenibile. La

componente gioco di ruolo insomma deriva dalla personalizzazione possi bile dei personaggi in gioco ed è un tocco ben calibrato, non troppo com plesso ma nemmeno eccessivamente superficiale.

Da un punto di vista visivo, God of War: Ragnarök è assai bello ma tradi sce la sua natura di gioco preso tra due generazioni di console. Se da un lato offre scorci mozzafiato ed effetti an che piuttosto avanzati, dall’altro la sua struttura geometrica suggerisce che la complessità di certi ambienti è limita ta dal potere inferiore di PlayStation 4. Questo non impedisce comunque al gioco di offrire una gran varietà di am bienti, architetture e situazioni. I vari regni che visiteremo sono tutti profon damente diversi tra loro, caratterizza ti anche da alcuni elementi di gioco: in un mondo dovremo affrontare tem peste di sabbia, in un altro potremo sbizzarrirci alternando tra il giorno e la notte e così via. L’adattamento è to talmente in italiano, con attori anche di un certo talento, e la musica è epica. Il missaggio multicanale è fantastico, a patto di possedere un sistema del ge nere nella nostra postazione di gioco.

God of War: Ragnarök è un gioco avvincente, divertente e dalla durata molto più che soddisfacente che con clude, almeno per ora, le avventure di Kratos e Atreus. Combattimento, esplorazione e storia si completano a vicenda, offrendo al giocatore uno dei titoli action più riusciti del 2022.

Regolamento per i concorsi a premi pubblicati su

e sul sito web www.azione.ch I premi, tre carte regalo Migros del valore di 50 franchi, saranno sorteggiati

i partecipanti che avranno fatto pervenire la soluzione corretta entro il venerdì seguente la pubblicazione del gioco. Partecipazione online: inserire la soluzione del cruciverba o del sudoku nell’apposito formulario pubblicato sulla pagina del sito. Partecipazione postale: la lettera o la cartolina postale che riporti la soluzione, corredata da nome, cognome, indirizzo del partecipante deve essere spedita a «Redazione Azione, Concorsi, C.P. 1055, 6901 Lugano». Non si intratterrà corrispondenza sui concorsi. Le vie legali sono escluse. Non è possibile un pagamento in contanti dei premi. I vincitori saranno avvertiti per iscritto. Partecipazione riservata esclusivamente a lettori che risiedono in Svizzera.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino TEMPO LIBERO 27
Kratos con il figlio adolescente Atreus. (2022 Sony Computer Entertainment Europe)
Vinci una delle 2 carte regalo da 50 franchi con il cruciverba e una carta regalo da 50 franchi con il sudoku
passatempi
«Azione»
tra
i 3 numeri
inserire
HA
P O L I T I Z I A N O I N N L O S H L B T O M A R E A B U I T R I E D R O C A S T A C A R I T A N O F E T A L U C I O O R B I D O R I A N A L E E C I R C O C N L R I E D O D I N I N G E N U O O M A I 1 9 3 8 8 6 3 7 4 1 5 4 6 9 2 6 5 6 1 7 7 5 8 4 5 2 3 7 1 4 8 6 9 7 4 1 6 9 8 2 3 5 6 9 8 3 2 5 4 1 7 2 1 5 9 8 3 6 7 4 4 3 7 5 6 2 1 9 8 9 8 6 1 4 7 5 2 3 3 7 2 8 5 1 9 4 6 8 6 4 2 3 9 7 5 1 1 5 9 4 7 6 3 8 2 ORIZZONTALI 1. Un pezzo di ferro unito all’altro 7. Posta in basso 8. Cenno in inglese 9. Riferire senza ferire 10. Lo erano Gaspare e Melchiorre 11. Un pesce 12. Penisola dell’Egitto nord-orientale 13. Nei nomi propri composti 17. Roulant in palestra 18. Prodotto di scambio 19. Aspetto, sembianza 20. Chiarifica il testo 21. Esame clinico (sigla) 22. Monetina USA 23. Le iniziali dell’attore Seagal 24. Conduttura per petrolio grezzo VERTICALI 1. Si dice di un regnante 2. Nascosti in alcuni «bocconi» 3. Al... contrario 4. Frutto esotico 5. Famoso circo Italiano 6. Non si deve nutrire 10. Nome femminile 11. Caratteristico di un luogo 12. Moglie di Abramo nella Genesi 13. Flusso violento 14. Un anagramma di ria 15. Il cuore in pace 16. Connessione 17. Un’educatrice 18. Luna in tedesco 20. Un anagramma di Noé 22. Le separa la «d» 23. Sono a coppie nei cassetti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
Sudoku
Scoprite
corretti da
nelle caselle colorate. Soluzione della settimana precedente «Mio nonno mi raccontò di aver visto il Titanic e urlava alle persone che stavano salendo di non partire perché sarebbe affondato, ha continuato a urlare finché la…» Resto della frase: «…POLIZIA NON LO
BUTTATO FUORI DAL CINEMA».
Branches Frey Milk o Dark, 50 x 27 g, per es. Milk, 11.80 invece di 24.–, offerta valida dall'1.12 al 4.12.2022 conf. da 50 50% 10.–invece di 16.80 Filetti di salmone bio con pelle d'allevamento, Irlanda/Norvegia, in conf. speciale, 300 g, offerta valida dall'1.12 al 4.12.2022 40% 3.95 invece di 5.65 Arachidi bio Egitto, busta da 500 g, offerta valida dall'1.12 al 4.12.2022 30% imbattibili weekend del Prezzi Validi gio. – dom. Fino a esaurimento dello stock. Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. Tutti i tipi di farina (prodotti Alnatura e Demeter esclusi), per es. farina bianca M-Classic, IP-SUISSE, 1 kg, 1.25 invece di 1.85 30% Tutta la frutta secca bio e tutte le noci bio (prodotti Alnatura e Demeter esclusi), per es. gherigli di noce, 100 g, 2.80 invece di 3.30 a partire da 2 pezzi –.50 di riduzione 1.10 invece di 1.90 Carne macinata mista, IP-SUISSE per 100 g, in self-service 40% 3.30 invece di 5.50 Miscela natalizia con o senza creste di gallo all'anice, 500 g 40% Tutto l'assortimento di posate e stoviglie Cucina & Tavola e tutti i bicchieri (senza Hit e prodotti natalizi), per es. ciotola vintage, crema, Ø 17,5 cm, il pezzo, 3.– invece di 4.95 a partire da 2 pezzi 40% 2.60 invece di 5.20 Clementine Spagna, rete da 2 kg 50% 29. 11 – 5. 12. 2022 Azioni in festa

Gran Bretagna in ginocchio

Il Paese è in recessione, oltre un quarto delle famiglie arranca e manca personale in settori-chiave

Pagina 31

Talebani: criminali al governo Continua lo scempio dell’Afghanistan mentre l’Occidente resta a guardare

Pagina 33

La Chiesa e gli abusi È necessario aprire un esame di coscienza serio sul rapporto tra gli uomini di Chiesa e la sessualità

Pagina 35

Un duello all’ultimo sangue

L’analisi ◆ La guerra mondiale è al momento sventata ma il conflitto tra russi e ucraini continuerà a tempo indeterminato. Spetterà poi all’Europa aiutare Kiev a rimettersi in piedi, mobilitando risorse che non ha

Nelle ultime settimane la guerra in Ucraina ha cambiato paradigma. Si è profilata infatti una forma di inte sa molto informale ma effettiva che coinvolge russi, americani e cinesi. In breve: non vogliamo che questa guer ra trascenda in guerra mondiale. I se gnali in questo senso sono venuti sul fronte dei rapporti fra Russia e Ame rica prima, America e Cina poi. Già da alcuni mesi emissari del Cremlino e della Casa Bianca si sono incontra ti a più riprese per esplorare le pos sibilità di un negoziato concreto che ponga se non fine almeno pausa al la guerra in Ucraina. I cinque gior ni spesi da Sergej Lavrov a settembre negli Stati Uniti, incontrando alcuni importanti esponenti americani, han no avviato una rete di contatti che si è ormai strutturata. Non c’è nessun ti po di intesa sulla soluzione, ma c’è in vece un accordo sul fatto che la guer ra va limitata. Arrivando a un cessate il fuoco invernale, punto di partenza per un congelamento di lungo termi ne del conflitto.

In questo senso si sono spesi an che i cinesi, in modo parallelo all’i niziativa americana. A Samarcanda

in settembre Xi Jinping aveva mani festato nei modi più chiari la sua in soddisfazione per la prestazione rus sa in Ucraina. Soprattutto per essere stato male informato – lui ha detto di non esserlo stato affatto, ma nessuno ci crede – da Putin circa tempi e mo di dell’«operazione speciale». Il leader del Cremlino non l’ha presa affatto bene, anche perché nel frattempo Pe chino si è rifiutata di offrire qualsiasi sostegno militare ai russi. Nei giorni successivi all’incontro di Samarcanda la tensione tra Pechino e Mosca è cre sciuta, sia pure in modo sotterraneo. Qualche segnale chiaro c’è comunque stato: per esempio un deposito della COSCO (China Ocean Shipping Company, una compagnia di Stato cinese che fornisce servizi di spedi zioni e di logistica) in Ucraina è stato colpito dall’artiglieria russa.

La svolta verso l’intesa informale a tre è arrivata a metà novembre. Prima la vicenda che non sarà mai del tutto chiarita del missile piovuto in Polonia il 15 novembre, poi l’incontro bilate rale tra Joe Biden e Xi Jinping a Bali, durante il summit del G20. Quanto al missile, pochi minuti dopo l’impat

to il Pentagono aveva già provveduto a derubricare l’evento come incidente causato per errore da un missile non partito dalla Russia. Per tutta la not te frenetiche consultazioni tra ame ricani e loro alleati – informalmente anche tra americani e russi – hanno stabilito che il missile doveva essere ucraino. Segnale che Zelensky non è stato pronto a cogliere. Anzi nei gior ni successivi ha continuato a insistere sull’origine russa del missile, in pla teale opposizione alla versione ameri cana e atlantica. Non si può immagi nare una più evidente dimostrazione di quanto oggi le posizioni ucraine e americane tendano a divergere.

Per tutta la notte frenetiche consultazioni tra americani e loro alleati – informalmente anche tra americani e russi – hanno stabilito che il missile doveva essere ucraino

I russi stanno intanto intensificando la guerra alla società ucraina. Col pendo ripetutamente le infrastruttu

re energetiche del popolo «fratello», Mosca sta mettendo in ginocchio l’economia e la vita quotidiana in Ucraina. Putin è convinto che il tem po giochi a suo favore e che prima o poi Zelensky dovrà venire a Canossa. Si aprono quindi scenari drammatici per il futuro dell’Ucraina, quale che sia l’esito dello scontro sul terreno. A questo punto in gioco non sono tan to Crimea e Donbass, quanto le pro spettive di uno Stato ucraino capa ce di tornare alla normalità una volta sospeso il conflitto armato. Proprio il fatto che le due maggiori potenze hanno stabilito di non volersi trop po coinvolgere nello scontro, ciascu na temendo anzitutto per la tenu ta del fronte interno, lascia a russi e ucraini di stabilire come e per quan to tempo continuare a dissanguarsi in una lotta sanguinosa, in cui alla fine ciascuno è convinto di giocarsi la sopravvivenza.

Il bilancio provvisorio informa che la guerra mondiale è al momen to sventata. Questa è la buona noti zia. Allo stesso tempo ci dice che que sta guerra, ridotta al duello all’ultimo sangue fra Ucraina e Russia, può du

rare a tempo indeterminato. E che poi spetterà a noi europei aiutare l’Ucrai na a rimettersi in piedi mobilitando risorse che non abbiamo. Se è vero che a fine inverno i costi della rico struzione ammonteranno a 1 trilione di euro, e che il Pil ucraino è inferiore ai 200 miliardi, se ne deve concludere che per diversi anni il futuro di quel Paese sarà compromesso.

A questo punto in gioco non sono tanto Crimea e Donbass, quanto le prospettive di uno Stato ucraino capace di tornare alla normalità una volta sospeso il conflitto armato

Nessuno in Europa può accettare l’i dea che alla nostra frontiera con la Russia si apra un buco nero. È quin di urgente che i Paesi determinan ti nell’Unione europea, a cominciare da Francia, Germania, Polonia e Ita lia, studino subito un piano di rientro dell’Ucraina entro parametri accetta bili per un Paese che ha già troppo e ingiustamente sofferto.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 29
ATTUALITÀ ● ◆
Pagina 37 Il ponte sullo Stretto L’antica idea di collegare la Sicilia al resto della Penisola ha portato solo alla perdita di tempo e denaro Una donna con una candela per illuminare la sua casa durante un blackout a Borodjanka, nella regione di Kiev. Mosca sta colpendo le infrastrutture energetiche del popolo «fratello», mettendo in ginocchio l’economia e la vita quotidiana ucraine. (Keystone) Lucio Caracciolo
Genossenschaft Migros XXX Volersi bene e risparmiare con Axe e Rexona Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11 al 12.12.2022, fino a esaurimento dello stock Duo-Pack 25% conf. da 2 Rexona Men deodoranti Roll-On 2 x 50 ml, Cobalt Dry 3.60 invece di 4.80 Duo-Pack 25% conf. da 3 33% Axe Shower Gel 3 x 250 ml, Africa 6.95 invece di 10.50 Duo-Pack 25% conf. da 2 Axe deodoranti aerosol 2 x 150 ml, Africa 6.95 invece di 9.30 Duo-Pack 25% conf. da 2 Rexona Women Maximum Protection deodoranti Creme Stick 2 x 45 ml, Clean Scent 8.90 invece di 11.90 SCOPRITE ORA REGALATE Momenti di cura Nivea è in vendita alla tua Migros

Altro che cool Britannia!

Pare un ricordo sbiadito la cool Britan nia (letteralmente Gran Bretagna al la moda, attraente, «ganza»), quando Londra – sulla scia del boom econo mico a cavallo tra fine anni Novanta e il primo lustro del nuovo Millennio – era diventata la città prediletta dove vivere per europei con ambizioni pro fessionali e aspirazioni internaziona li, americani attratti dal richiamo del la vecchia madrepatria e cosmopoliti sedotti dal fascino della capitale sim bolo della globalizzazione. È cam biato il tessuto demografico, contrad distinto da un’immigrazione sempre più asiatica, indiana e medio-orienta le e sempre meno occidentale. È cam biata la mentalità, più nazionalista e meno aperta all’accoglienza. È cam biata la qualità della vita. In peggio, purtroppo. Lo confermano anche gli ultimi dati dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Eu ropa (Ocse), secondo i quali l’econo mia del Regno Unito si è contrat ta dello 0,2% nel terzo quadrimestre del 2022. Solo il Giappone, fra i G7, ha fatto peggio. La Gran Bretagna –ormai ufficialmente in recessione – è anche l’unico fra i paesi più industria lizzati del mondo a non avere ancora riacquisito la dimensione pre-Covid: il suo prodotto interno lordo è dello 0,4% inferiore rispetto a quello della fine del 2019 e il solo con il segno me no davanti.

Venti di crisi soffiano ovun que sull’onda dell’aumento del costo dell’energia e dell’inflazione, tuttavia nel Regno Unito la crescita e la spirale inflazionistica che lo attanaglia sono peggio che in molte altre nazioni. Il prezzo degli alimentari ha registrato +14,7% lo scorso mese: di questo pas so fare la spesa potrebbe costare così circa 680 sterline in più all’anno (770 franchi). Secondo la società di ricer che di mercato Kantar, oltre un quar to delle famiglie britanniche (il 27%) ormai fa fatica ad arrivare alla fine del mese, ovvero il doppio rispetto a un anno fa. L’impennata degli alimenta ri, unita a quella del costo dell’energia e al crollo delle prenotazioni, ha an che provocato la chiusura di molti ri storanti: +60% fra 2021 e 2022 rispet to al 2020-21.

Intanto un’ondata di scioperi ha travolto il Regno, con decine di mi gliaia di lavoratori che hanno incro ciato le braccia contro il mancato ade

guamento degli stipendi al caro vita. E molti altri scioperi sono annuncia ti pure nelIe settimane a venire. Le conseguenze? Traffico bloccato, tra sporti pubblici inaffidabili, bidoni della spazzatura traboccanti, servizi postali a singhiozzo. Per non parlare dell’NHS, il servizio sanitario pub blico, ormai affetto da una carenza cronica di personale. Le liste di atte sa per visite non urgenti sono inter minabili e anche quelle per le patolo gie più gravi, come il cancro, si sono notevolmente allungate. Negli ultimi quattro anni, fra Inghilterra, Scozia e Irlanda del Nord, sono 69mila i mala ti di tumore che hanno atteso oltre la scadenza limite dei 62 giorni per ini ziare le cure, ovvero un numero dop pio rispetto a prima. «L’NHS non ha il personale necessario per diagnosti care il cancro, effettuare gli interven ti, somministrare le cure e offrire sup porto e riabilitazione», ha dichiarato alla «BBC» Steven McIntosh dell’as sociazione contro il cancro Macmil lan Cancer Support. Non a caso il tasso di sopravvivenza dei pazien ti oncologici in Gran Bretagna è più basso rispetto ad altri Paesi, come ad esempio la Svizzera o l’Italia.

I sindacati stanno organizzando scioperi a tappeto a un ritmo che non si vedeva dai tempi di Margaret Thatcher

Il problema della carenza di persona le non riguarda solo il servizio sanita rio, ma affligge anche altri settori. Le cause? Sono varie. Rispetto a prima della pandemia ci sono 600mila per sone in meno nella forza lavoro, non solo perché i lavoratori stranieri so no andati via via diminuendo (mez zo milione in meno rispetto a prima del referendum del 2016 sull’uscita dall’Ue), ma anche perché molti han no lasciato l’impiego per malattie di lungo corso. Soprattutto fra i più gio vani. Non solo per il cosiddetto «long Covid», visto che il trend era comin ciato già prima della pandemia, ma principalmente per motivi di salute mentale. Secondo l’ONS – l’Ufficio nazionale di statistica britannico – il ritiro dal mercato del lavoro riguar da in particolare la fascia compresa fra i 25 e i 34 anni (+42% negli ultimi 3

anni) e i lavoratori di sesso maschile.

La generalizzata insufficienza di organico, soprattutto nel settore pub blico, e il mancato adeguamento di stipendi e pensioni al livello dell’in flazione, ha spinto i sindacati a orga nizzare scioperi a tappeto a un ritmo che non si vedeva dai tempi di Mar garet Thatcher. Il deterioramento dei servizi pubblici pertanto è stato pal pabile. Entro la fine dell’anno si aster ranno dal lavoro gli infermieri. Si tratta del primo sciopero della cate goria nei 100 anni di storia del Royal College of Nursing, il più grande sin dacato di infermieri del mondo. Lo stop tuttavia non dovrebbe impattare i pronto-soccorso e i servizi di emer genza. Il personale delle ferrovie bri tanniche ha incrociato le braccia già svariate volte dallo scorso giugno e ulteriori disagi sono previsti duran te le vacanze natalizie e nei prossimi mesi. Lo stesso dicasi per i lavoratori portuali. Anche i conducenti di auto bus e gli addetti della metropolitana di Londra hanno annunciato scioperi, nonché i servizi postali. I dipendenti di Royal Mail, infatti, hanno indet to 10 giorni di stop prima di Natale. In subbuglio pure il personale univer sitario e il corpo docente delle scuo le dell’obbligo: i rispettivi sindacati stanno valutando azioni di protesta. Intanto, secondo l’Office for Bu dget Responsibility – ente di sorve glianza istituito nel 2010 per monito rare le finanze pubbliche – il reddito disponibile delle famiglie nei prossi mi due anni scenderà del 7%, spaz zando via 10 anni di crescita in ter mini di qualità della vita e riportando nel 2024 il Regno Unito ai livelli del 2014. La recessione appena iniziata si protrarrà fino alla fine del prossimo anno, contraendo l’economia di un ulteriore 1,4% nel 2023. Con un buco nelle casse dello Stato di circa 60 mi liardi di sterline provocato in buona misura dalla disastrosa politica eco nomica del precedente governo gui dato da Liz Truss, il Cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt è dovuto cor rere ai ripari, mettendo in campo una manovra economica di 55 miliardi di sterline fra tagli alla spesa pubblica e aumenti delle tasse. Salvo la sanità e l’istruzione, l’accetta calerà su tutti gli altri comparti di spesa, mentre l’ina sprimento delle tasse colpirà soprat tutto il già martoriato ceto medio.

Tanto amata e tanto odiata

Potentissime ◆ Un ritratto della premier neozelandese Jacinda Ardern

«L’implacabile spirito positivo» con cui Jacinda Ardern (nella foto) ha conquistato la Nuova Zelanda – e non solo – nel 2017 non si ferma da vanti a niente. Neppure ora che, dopo aver trasformato nel profondo il pa ese e aver gestito in modo impecca bile la pandemia, il Partito laburista, nei sondaggi, sta scivolando ai mini mi degli ultimi cinque anni in vista del voto del 2023. In Nuova Zelanda si va alle urne ogni tre anni e se la quaran taduenne Ardern continua a scintilla re sulla scena internazionale, in patria deve affrontare quella che si potrebbe definire una crisi di saturazione. Co me se il paese arrancasse nel tentativo di stare al passo delle riforme e delle novità introdotte dalla terza donna a ricoprire la carica di premier dopo la liberal-conservatrice Jenny Shipley e la laburista Helen Clark.

«Non abbiamo finito il nostro lavo ro», ha affermato lei, che resta la lea der preferita di tanti neozelandesi per ché, al di là di tutto, la «jacindamania» è dura a morire ed è difficile rinunciare all’idea di una premier giovane e com petente, con il piglio giudizioso e com passionevole, che va avanti a colpi di ottimismo e tazze di tè. La sua è un’a genda di sinistra-sinistra: ha promes so di dimezzare la povertà infantile

sere su un’isola poco densamente po polata: ha chiuso le frontiere, impo sto quarantene all’arrivo e lockdown rigidissimi però brevi, volti ad azze rare i casi in una società che ha conti nuato a funzionare normalmente, con 2154 vittime in tutto, mentre il resto del mondo era bloccato in casa. Il ri sultato, paradossale, è che Ardern si è ritrovata alle prese con un movimento no vax tra i più violenti, dovuto forse alla mancanza di esperienza oggettiva delle stagioni più nere del Covid.

Insomma, la premier l’ha protetto troppo bene, il suo paese, dove negli ultimi anni la temperatura dell’opi nione pubblica si è alzata e l’odio nei confronti dei politici è aumentato. Ar dern è stata oggetto prediletto di que sta rabbia, sia per la campagna vacci nale, sia per la decisione di regolare il porto d’armi dopo la tragedia di Chri stchurch del 15 marzo del 2019, quan do un suprematista bianco di 28 anni è entrato in due moschee e ha ucciso 51 persone, ferendone altre 40. Ardern ha giurato di non pronunciare mai il nome dell’attentatore per non contri buire all’agognata visibilità. A questo si somma il fatto che da quando alle elezioni del 2020 Ardern è riuscita a portare il partito ad avere una mag gioranza senza bisogno di alleanze, ri sultato mai riuscito a nessuno dal 1951, il parlamento neozelandese è compo sto al 48 per cento da donne e accoglie molti rappresentanti di minoranze, come Nanaia Mahuta, la ministra de gli Esteri di origine maori. La società è cambiata, il Te Pāti Māori è in cre scita, alle tradizioni e alla lingua dei nativi viene dedicata molta attenzione.

in dieci anni, il Parlamento ha appro vato una legge per un salario minimo equo, l’aumento della paga oraria in li nea con l’inflazione, la negoziazione collettiva per interi settori e l’aumento dei benefits per le fasce di reddito più basse. La disoccupazione è al 3,3 per cento, un livello record, il congedo di maternità e di paternità è stato raffor zato, i giorni di malattia pure. Il go verno di Ardern sta portando avanti nuove leggi sull’ hate speech (o discor si d’odio, le espressioni d’intolleranza rivolte contro delle minoranze) e sulla centralizzazione del servizio sanitario, ha aumentato i finanziamenti per gli asili nido e per l’assistenza all’infanzia, soprattutto per i genitori single e le fa miglie a basso reddito.

Sull’immigrazione la Nuova Ze landa non è troppo rigorista, soprat tutto se confrontata con la vicina Au stralia, ma predilige l’accoglienza di lavoratori qualificati e segue crite ri stringenti. Anche se Ardern non è andata alla Conferenza sul clima del le Nazioni Unite, sul fronte dell’am biente è piuttosto radicale. Ma l’idea di tassare gli allevatori per i gas serra emessi dagli intestini dei 6,3 milioni di mucche del paese sta incontrando una prevedibile resistenza. Sulla pan demia ha agito con pugno di ferro, sfruttando al massimo il fatto di es

Quindi «Jacinda la fatina della pa ce» – esiste un libro per bambini che si chiama così – viene inseguita in mac china, insultata in maniera orribile, minacciata di morte e di tutte le al tre efferatezze del repertorio misogi no internazionale. Lei sorride, mostra di non curarsene, denuncia. Una cin quantasettenne è stata arrestata do po aver attaccato, armata di machete, l’ufficio della premier ad Auckland. Ha fatto un buco nella porta e ha tira to qualcosa attraverso la finestra. Nes suno si è fatto male, anche perché Ar dern era in viaggio in Antartica, dove ha suscitato nuove critiche per esser si fatta accompagnare dal fidanzato e padre di sua figlia, Clarke Gayford, noto personaggio televisivo e radiofo nico, come se i capi di Stato e di go verno maschi non avessero sempre la first lady al seguito.

Padre poliziotto, madre impiegata nella mensa di una scuola, Ardern è decisamente working class, si è laureata in comunicazione e scienze politiche. La zia Marie, attivista di lungo corso del partito, l’ha portata a fare campa gna per un deputato nel 1999 e da al lora ha accumulato esperienze; è an data a New York e a Londra, dove era in un gruppo di 80 giovani consiglieri politici di Tony Blair, ha visto il mon do e nel 2008, a soli 27 anni, è diven tata presidente dell’Unione interna zionale dei giovani socialisti. E in più, quando il 21 giugno 2018 è nata Neve, Ardern è stata la seconda donna della storia a partorire durante il mandato da premier dopo Benazir Bhutto. In cinque anni ha costretto l’intera sce na politica a darsi una mossa per stare al suo passo. Il risultato, inevitabile, è che ora ha avversari molto tonici.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino ATTUALITÀ 31
Il punto ◆ Il Regno Unito è in recessione, oltre un quarto delle famiglie fatica ad arrivare a fine mese e manca personale in vari settori-chiave Barbara
Manifestazioni contro il caro vita a Londra. Lo slogan: «Traditi dai nostri leader ora tocca a noi». (Shutterstock)
Keystone

Un tocco diverso per le vostre ricette

Chavroux Râpé è in vendita alla tua Migros

Toast
Gratin Pasta Pizze
NOVITÀ

Un Paese in balia dei terroristi

Prospettive ◆ Continua lo scempio dell’Afghanistan da parte dei talebani mentre l’Occidente chiude entrambi gli occhi

«Finché vivrò, bambine e ragazze non varcheranno la soglia di quei centri di corruzione che sono le scuole». Parola del premier talebano Hasan Akhund, che ha chiarito così una volta per tut te la posizione del suo governo sull’i struzione femminile. Bimbe e giovani non vanno a scuola da oltre 400 gior ni e il loro spazio vitale si restringe ogni giorno di più. Ammesso che gli istituti scolastici riaprano, infatti, sa rebbero in molte a non poterli di fatto frequentare: a donne e ragazze è sta to imposto di non allontanarsi da ca sa per più di un certo numero di me tri senza un accompagnatore di sesso maschile. Ne consegue che quelle che non hanno padri, fratelli, mariti o zii disposti ad accompagnarle a scuola, o altrove, sono di fatto confinate den tro casa. D’altra parte, non saprebbe ro dove andare.

Di recente sono stati vietati a don ne e bambine anche i parchi pubblici e i parchi divertimento della capita le. A quanto pare, secondo i taleba ni, non era sufficiente, come era stato ordinato pochi mesi fa, istituire gior ni per sole donne per giardini e ruote panoramiche: le donne devono stare a casa. Sono libere al massimo, come succede sempre più spesso, di sedere per ore davanti ai negozietti che ven dono pane sperando che qualcuno pa ghi per un paio di naan (il pane af ghano) con cui sfamare i bambini. Se sei vedova e sola, infatti, non puoi la

vorare e nemmeno dare da mangiare ai tuoi figli. Se protesti, finisci in ga lera o peggio. Finisci sposata per for za a un qualunque guerrigliero tale bano, perché le donne, come ordina il dio dei governanti dell’Afghanistan, devono avere un uomo che le «proteg ga». Riempiendole di botte e stupran dole, se necessario, ma tant’è. Nelle ultime settimane sono state arrestate una decina di giornaliste e attiviste di cui non si hanno più notizie. E la si tuazione è destinata a peggiorare.

Ormai è l’intera popolazione a es sere ostaggio di un gruppo di terribili criminali al potere. Negli ultimi tem pi a essere colpite non sono soltanto le donne, ma chiunque. L’invisibi le leader supremo del gruppo di ter roristi che governa Kabul, Haibatul lah Akhundzada, ha infatti ordinato ai giudici afghani di implementare la Sharia, ovvero la legge islamica, nel senso più restrittivo possibile. Il che significa: mani mozzate ai ladri, fla gellazione oppure lapidazione per le adultere e altre cose del genere. La legge è difatti ispirata al principio dell’occhio per occhio. Non solo. Nelle sue più «illuminate» versioni dell’Hudud (reati contro Dio) e della Qisas (reati contro gli uomini), si ri chiedono delle «prove schiaccianti»: la testimonianza, cioè, di quattro te stimoni maschi e musulmani. La te stimonianza di una donna non vale niente e, quando vale, vale metà di

quella di un uomo. Nei casi di denun cia per stupro, se qualcuna fosse tal mente incauta da denunciare, nel ca so in cui i quattro maschi musulmani che erano presenti (di solito gli stu pratori) non testimonino a favore del la vittima, la vittima viene mandata in carcere o lapidata per adulterio. Suc cede anche in Pakistan. Non ci vorrà molto prima di rivedere donne mas sacrate a colpi di pietre (capita già in aree rurali) e omosessuali schiacciati dai camion nello stadio di Kabul. Del resto i talebani non hanno mai fatto mistero delle loro intenzioni. Ciò che meraviglia non è la catastrofe annun ciata che si sta svolgendo in Afgha nistan, ma l’ipocrisia dell’Occiden

te. Non molto tempo fa, durante una conferenza di alto livello, un membro di grande profilo della Nato sostene va: «Abbiamo portato via coloro che lavoravano con noi e stiamo facendo un buon lavoro nel costringere i ta lebani a mantenere gli accordi presi». Quali accordi? Il massacro della po polazione? La cancellazione di ogni parvenza di diritti umani e civili? Il franchising di campi di addestramento per terroristi dati in gestione ai grup pi jihadisti pakistani? Le alte cari che pubbliche attribuite a membri di Al Qaeda?

Su Kabul è scesa una coltre di col pevole silenzio rotta soltanto dal la chiamata a riaprire le scuole. Qui

non si tratta soltanto di donne e bam bine, ma di un intero Paese in balia di terroristi su cui pende una taglia di molte nazioni e dell’Onu. E men tre si parla di scuole e bambine, sot to la coltre di cui sopra, in silenzio, gli americani facilitano la transa zione tra la Banca centrale afghana, un’azienda polacca e una francese per stampare e consegnare nuove ban conote al governo dei talebani. Non solo. Tre milioni e mezzo di dolla ri, parte delle risorse congelate al go verno di Kabul, sono stati trasferiti in Svizzera in un fondo di cui fa parte Shah Mehrabi, membro del consiglio di amministrazione della Banca cen trale afghana. Che giura e spergiura che le nuove banconote non verranno adoperate per sponsorizzare attivi tà illecite o per finanziare il governo, ma che andranno soltanto a sostitu ire le vecchie. E i talebani, si sa, «so no uomini d’onore», tanto per citare Shakespeare.

Gli americani non commentano, l’Alleanza atlantica fa finta di crede re che tutto vada per il meglio e che l’unico problema siano le scuole per le bambine. Fino al prossimo attac co terroristico, progettato in Pakistan, benedetto dalla Cina ed eseguito in Afghanistan. La storia ha la fastidio sa tendenza a ripetersi e non ha la me moria corta dei governi occidentali. Abbiamo già visto questo film e sap piamo come va a finire.

Regala gioia a

Così si avvereranno tutti i desideri di Natale: con la carta regalo Migros offri un dono ricco di possibilità. Disponibili ora in tutte le filiali e su mondocarteregalo-m.ch

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino ATTUALITÀ 33
Natale: esaudisci i desideri dei tuoi cari lasciando a loro la scelta!
Annuncio pubblicitario Donne in attesa di qualcuno che doni loro del pane a Kabul. (Shutterstock)
2.20 invece di 2.75 Oreo Golden 154 g 20% 2.35 invece di 2.95 Oreo Crunchies 110 g 20% 2.20 invece di 2.75 Oreo Original 154 g 20% 2.20 invece di 2.75 Oreo Double Cream 157 g 20% Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11. al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock Quale Oreo preferisci per Natale? CH_Oreo_Migros_Insert_KW48_289x222_i.indd 1 21.11.22 09:23

Uomini di Chiesa e sessualità: è il caso di discuterne

La questione ◆ Continuano a emergere casi di molestie e abusi perpetrati da sacerdoti e religiosi mentre l’Assemblea sinodale della Germania suggerisce una nuova via

«Vorrei assicurarvi che non si tratta, non si tratta, non si tratta di molestie o abusi sessuali». Quando papa Fran cesco qualche tempo fa ha deciso di commissariare la Caritas Internatio nalis, l’organismo vaticano che co ordina la rete delle Caritas di tutto il mondo, il suo presidente – il car dinale filippino Luis Antonio Tagle – ha sentito il bisogno di precisarlo tre volte: la pedofilia qui non c’entra, stavolta è «solo» una questione di cat tiva governance. L’aneddoto può far sorridere, ma è un indizio eloquente di quanto pesante sia oggi l’aria che si respira in Vaticano sulla questione degli abusi sessuali. E di come – no nostante le ripetute promesse di papa Francesco sulla tolleranza zero verso questo fenomeno gravissimo che vede intrecciarsi doppie vite del clero a veri e propri reati – per la Chiesa cattolica e per i suoi fedeli questo resti ampia mente un nervo scoperto.

Nelle ultime settimane l’epicentro dello scandalo è stato ancora una volta la Francia: sulla scia delle rivelazioni del settimanale «Famille chrétienne» su monsignor Michel Santier – già vescovo di Luçon prima e di Créteil poi, giudicato colpevole di abusi con tro due giovani avvenuti negli anni Novanta – è emerso che sono addi rittura altri undici i vescovi francesi sui quali sono in corso indagini da vanti alle autorità giudiziarie civili e a quelle ecclesiastiche. A renderlo no to è stato personalmente il presiden te della Conferenza episcopale, mon signor Éric de Moulins-Beaufort, durante l’Assemblea dei 120 vescovi francesi tenutasi all’inizio di novem bre a Lourdes.

Parole a cui è seguita la rivelazione compiuta personalmente dal cardina le Jean-Pierre Ricard, vescovo emerito di Bordeaux oggi 78enne, che ha am messo un comportamento «riprove vole» nei confronti di una ragazza di 14 anni, compiuto 35 anni fa, quando era parroco. Uno scheletro nell’arma dio che non gli ha comunque impedi to di essere nominato prima vescovo e poi addirittura cardinale, partecipan do nel 2013 persino al conclave che ha eletto papa Francesco.

Sono altri undici i vescovi francesi sui quali sono in corso indagini davanti alle autorità giudiziarie civili e a quelle ecclesiastiche

Se possibile ancora più sconcertante era stato quanto già emerso a fine set tembre su monsignor Carlos Xime nes Belo, vescovo di Timor Est; un salesiano che per il suo impegno per la fine della guerra in quello che og gi è il più giovane Stato indipendente dell’Asia nel 1996 fu insignito addi rittura del premio Nobel per la pace. Nel 2002, a soli 54 anni, monsignor Belo presentò in maniera inaspetta ta le proprie dimissioni adducendo motivi di salute. Da allora ha lascia to Timor Est: vive in Portogallo, do po un periodo trascorso in una mis sione in Mozambico. Solo a vent’anni dalle sue insolite dimissioni, però, il settimanale olandese «De Groene Amsterdammer» ha potuto pubbli care un’inchiesta in cui due uomini – all’epoca dei fatti minori – accusa

no il presule di abusi sessuali compiu ti su di loro negli anni Novanta. I due spiegano che non sarebbero state le uniche vittime e che proprio l’aura di eroe nazionale avrebbe loro impedito di denunciare monsignor Belo all’e poca dei fatti.

Papa Francesco ha incontrato a più riprese le vittime, ha vissuto la vergogna per il male commesso condividendo il loro dolore

Di fronte al clamore suscitato dalla vicenda il portavoce vaticano Matteo Bruni ha dichiarato che la Congrega zione per la dottrina della fede (che per la Santa sede ha la giurisdizione sugli abusi sessuali commessi dai sa cerdoti) sarebbe venuta a conoscenza di queste accuse solo nel 2019, com minando l’anno successivo alcune re strizioni a monsignor Belo, tra cui il divieto di esercitare il ministero a con tatto con i minori e di recarsi a Timor Est. Ma anche ammesso che davvero nessuno in Vaticano nel 2002 cono scesse le reali ragioni delle dimissio ni del vescovo-premio Nobel, resta il dato di fatto che negli ultimi due anni l’esistenza di un provvedimento disci

plinare per accuse così gravi nei suoi confronti è rimasta nascosta. E questo nonostante le ripetute dichiarazioni degli organismi vaticani sulla necessi tà di trasparenza e vicinanza alle vit time di comportamenti tanto gravi. Quanto all’Italia – su indicazione del nuovo presidente della Conferen za episcopale italiana (Cei), il cardi nale Matteo Zuppi, e dopo lunghe re ticenze – qualche settimana fa è stata presentata una prima parte di un rap porto nazionale sulle denunce di abu si sessuali rivolte a sacerdoti e opera tori pastorali e raccolte dai centri di ascolto per le vittime istituiti recente mente nelle diocesi italiane. Il dato si riferisce al solo biennio 2020-2021 e parla di 89 vittime di episodi che sa rebbero stati commessi da 68 auto ri diversi (per il 44,1% sacerdoti, per il 33,8% laici e per il 22,1% religiosi). Solo grazie a una precisa domanda dei giornalisti intervenuti alla presenta zione, però, si è venuto a sapere che in realtà sono 613 i fascicoli depositati dalle diocesi italiane dal 2000 a oggi al dicastero per la Dottrina della fede.

Non significa automaticamente che tutte queste denunce di abusi si ano fondate, ma certo è un numero che offre un’indicazione sull’ampiez za di un fenomeno fino a oggi rima sto ampiamente sottostimato nella

vicina Penisola. Quelli elencati so no solo alcuni esempi che certificano il fallimento di vent’anni di risposte pubbliche da parte della Chiesa cat tolica a una questione che ne sta mi nando profondamente la credibilità. Papa Francesco si è speso molto a li vello personale su questo tema, come se volesse caricarsi il problema degli abusi nella Chiesa sulle proprie spal le: ha incontrato a più riprese le vitti me, ha vissuto la vergogna per il male commesso condividendo il loro dolo re. Ha creato comitati, ha promesso mano ferma e non c’è motivo per non credere che in questi suoi gesti e pa role sia sincero. Ma tutto questo ba sta di fronte alle proporzioni che ha assunto il fenomeno? Davvero ci si può fermare al profilo della fragilità umana, della colpa e della misericor dia che risana le ferite, senza aprire anche un esame di coscienza serio sul rapporto tra gli uomini di Chiesa e la sessualità?

Non a caso proprio questo è uno dei nodi emersi anche in quel Cam mino sinodale in corso dal 2019 nella Chiesa della Germania che inquieta particolarmente il mondo conserva tore cattolico. «Sebbene la dottrina sessuale della nostra Chiesa non sia la causa diretta degli intollerabili at ti di violenza sessuale – hanno scritto in un documento i membri dell’As semblea sinodale tedesca – costitui sce comunque uno sfondo normativo che evidentemente ha potuto favo rirli. Riconosciamo espressamente la colpa derivata dalla violenza a sfondo sessuale nelle parrocchie, istituzioni e comunità ecclesiastiche. Ci aspettia mo che coloro che si sono macchiati di (un concorso di) colpa si assuma no le proprie responsabilità persona li, ma allo stesso tempo come Assem blea sinodale cerchiamo percorsi per una conversione credibile».

Roma non sembra ancora molto disposta ad ascoltare questo invito. Ma non comprendere che intorno a questo tema oggi si gioca molto del suo futuro potrebbe costarle caro.

Notizie dal mondo

Brutalità del regime iraniano

Manifestanti torturate e stuprate in strada, nelle carceri. È quanto rac conta un reportage della «CNN» rea lizzato di recente al confine tra l’Iran e l’Iraq, basato sulle testimonianze di vittime, medici e video sui social. A finire in manette nel Paese, settimana scorsa, anche Farideh Moradkhani, nipote della Guida suprema Ali Kha menei, che da due mesi vede traballa re il suo regime a causa di una rivolta pacifica che chiede diritti e libertà per gli iraniani e le iraniane. Le proteste scoppiate a settembre dopo l’uccisione di Mahsa Amini – la 22enne morta tre giorni dopo il suo arresto da parte della Polizia morale per non aver in dossato bene il velo islamico – han no scatenato una brutale repressione da parte delle autorità. Oltre 14mila le persone arrestate – secondo le Nazio ni Unite – e poco meno di 400 quelle uccise, afferma Iran Human Rights, Ong con sede in Norvegia. «Siamo di fronte a una vera e propria crisi dei di ritti umani», ha affermato a Ginevra l’alto commissario delle Nazioni Uni te per i diritti umani Volker Türk, che ha espresso il desiderio di visitare il Paese. Intanto ai Mondiali di calcio in Qatar la nazionale iraniana, prima del fischio d’inizio della partita con tro l’Inghilterra, ha boicottato l’inno della Repubblica islamica restando in silenzio.

La fascia proibita ai Mondiali

Restiamo in Qatar, dove ha fatto di scutere anche la questione della fascia da capitano. Diverse nazionali – come Inghilterra, Germania, Francia, Sviz zera, Olanda ecc. – avrebbero voluto indossare la fascia «One Love», bian ca con un cuore dai colori dell’arco baleno in sostegno della comunità Lgbtq+, durante il torneo (in Qatar l’omosessualità è illegale). La FIFA, però, si è opposta per una questione di regolamento: «Il capitano di ciascuna squadra deve indossare la fascia da capitano fornita dalla FIFA» (che in questo caso mostra la scritta «No Di scrimination» ovvero nessuna discri minazione). Manuel Neuer, capitano e portiere della Germania, aveva di chiarato di voler scendere comunque in campo con la fascia arcobaleno an che in caso di ammonizione. Alla fi ne ha cambiato idea, adeguandosi al le regole. Ha però voluto lanciare un messaggio insieme alla sua squadra: bocca tappata nella foto di gruppo, in segno di protesta. A indossare la fa scia «One Love» è stata comunque la ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser, sugli spalti. Ma questa, lo ri cordiamo, non è che una briciola del le polemiche scatenate dal Mondiale qatarino. Pensiamo ai dubbi sui me todi di aggiudicazione del torneo, alle inchieste sui decessi e sulle condizio ni di lavoro nei cantieri degli impian ti, oltre alle preoccupazioni per le vio lazioni dei diritti umani che avevano alimentato la discussione per mesi.

Musk inquieta Bruxelles

Chiude la sede europea di Twitter, a Bruxelles. I sei dipendenti del team lasciano gli incarichi dopo l’ultima tum inviato via mail dal nuovo Ceo, Elon Musk, come parte del suo pia no di tagliare 7500 posti di lavoro. Lo smantellamento dell’ufficio, in con tatto con le istituzioni Ue, e il cambio di rotta intrapreso da Musk preoccu pano la Commissione europea.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino ATTUALITÀ 35
Papa Francesco e, in basso, papa Giovanni Paolo II con monsignor Carlos Ximenes Belo, accusato di abusi sessuali. (Keystone)
Crodino Biondo 10 × 10 cl, senza alcol 6.95 invece di 9.00 22% Perfetto da gustare con ghiaccio e fetta d‘arancia! Aperitivo non alcolico Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11. al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock IL TUO PUPAZZO DI NEVE DA COSTRUIRE DA SOLO! I NCO RR EG GIBIL E. Ragusa è in vendita alla tua Migros

Il ponte che non s’ha da fare

Italia ◆ L’idea di collegare la Sicilia al resto della Penisola è antica ma finora ha portato solo alla

Plinio il Vecchio narra che nel 251 avanti Cristo il console Lucio Ceci lio Metello ordinò la costruzione di un ponte sullo Stretto di Messina per trasportare 140 elefanti di guerra cat turati ai cartaginesi nella battaglia di Palermo, durante la prima guerra pu nica. Allora gli ingegneri della repub blica idearono un ponte di legno gal leggiante su botti legate a due a due e sormontate da un tavolato. Con la conclusione degli eventi bellici la pre caria impalcatura, lasciata in balia delle impetuose correnti fra Scilla e Cariddi, andò in malora. Sarebbero trascorsi duemila anni prima che fos se ripreso il progetto di un ponte. Nel 1866 il ministro dei Lavori pubbli ci Stefano Jacini incaricò l’ingegnere Alfredo Cottrau di studiarne la messa in atto. Quattro anni più tardi fu pro posto l’allacciamento sottomarino di 22 km tra le due sponde, copiando il progetto sotto la Manica accarezzato da Napoleone. Nel 1876 un altro mi nistro dei Lavori pubblici, Giuseppe Zanardelli, rilanciò l’opera per carat terizzare il primo governo della sini stra nella nuova Italia, nata nel 1861. Il ponte sullo Stretto sembrava racchiu dere in sé le potenzialità giuste, com presa quella di mostrare l’attenzione di una classe politica dominata dai nordisti nei confronti del Meridione devastato per anni dalla guerra civile. Anche Zanardelli, tra l’altro, coltiva va il sogno di affiancare al ponte un collegamento sottomarino: «Sopra i flutti o sotto i flutti, la Sicilia sia unita al Continente».

Nel 1979 l’allora presidente del Consiglio Francesco Cossiga varò la «Stretto di Messina s.p.a.», diventata operativa nel 1981

Ma le tensioni sociali, il terremoto del 1908, lo sbarco in Libia del 1912, la guerra del 1915-18, l’avvento del fa scismo, le nuove ambizioni colonia li (Etiopia 1936), la catastrofica guer ra del 1940 annullarono l’interesse

per una qualsiasi soluzione. Se ne ri cominciò a disquisire all’inizio degli anni Cinquanta. Tuttavia soltanto nel 1979 l’allora presidente del Consiglio Francesco Cossiga varò la «Stretto di Messina s.p.a.», diventata opera tiva nel 1981 e da subito una mucca da mungere per il sistema dei parti ti e più ancora per Cosa Nostra e la ’ndrangheta. Nel 1984 il ministro dei Trasporti Claudio Signorile indicò nel 1994 la data dell’inaugurazione. Però da quell’anno non un solo passo in avanti era stato compiuto al punto che Silvio Berlusconi, nell’annuncia re la famosa discesa in campo, pose il ponte tra gli obiettivi primari del pro prio interventismo.

Al di là dei risultati pari a zero e dei 300 milioni di euro fin qui spesi per la «Stretto di Messina s.p.a.», in liquidazione da 9 anni, colpisce che a occuparsi e a preoccuparsi del pon te non ci sia neppure un siciliano. La gran parte degli isolani, infatti, non

freme per vedere realizzata l’opera che sembra coinvolgere soprattutto quelli nati da Roma in su. D’altron de, come recita un famoso libello dell’indipendentismo regionale, se il buon Dio avesse voluto per la Sicilia un destino diverso, non l’avrebbe po sizionata in mezzo al mare. Di pare re ben diverso Roma, intesa come il potere centrale. È stato infatti il go verno Draghi nel 2021 a rilanciare il progetto con l’analisi di quattro ipo tesi: ponte sospeso a unica campata, ponte sospeso a tre campate, tunnel di Archimede (cioè ancorato al fon dale marino) e tunnel subalveo (una sorta di ponte galleggiante non pog giato sul fondale marino). L’ex mini stro delle Infrastrutture Enrico Gio vannini ha indicato nel ponte a tre campate, di quasi 3 km, la soluzione ideale, l’unica in grado di scongiurare i pericoli che potrebbero sorgere con le altre. E qui siamo al vero ostacolo, che da sempre ha frenato gli entusia

smi. I fondali dello Stretto sarebbero in grado di sostenere le due gigante sche antenne indispensabili per la co struzione? La società giapponese, che 40 anni addietro curò lo studio finora più approfondito, segnalò che sotto lo Stretto s’incontrano e spesso si scon trano due faglie tettoniche. Le stes se da cui originò il devastante terre moto di Messina e Reggio Calabria, 100-120mila morti su 185mila abitan ti, e che rendono la zona ad altissi mo rischio sismico. Di conseguenza il suggerimento fu di pensare even tualmente a un ponte per il passag gio di pedoni e di auto, ma non dei treni. Viceversa, a muovere l’interesse sia del governo Draghi, sia di quel lo di Giorgia Meloni è il desiderio di agevolare il traffico ferroviario, ma il guadagno sarebbe di appena 47 mi nuti. Mentre l’Unione europea non lo considera tra le sue priorità, non lo inserisce in nessuna delle grandi trat te incaricate di facilitare i commerci,

anzi pone la condizione che sia «un progetto maturo e coerente con il gre en deal, la sfida verde».

Al contrario, l’impatto ambientale minaccia di essere rilevante per un’a rea con una delle più alte concentra zioni di biodiversità al mondo. Vi si trovano, infatti, i siti della Rete Natu ra 2000 tutelata dall’Europa con due importantissime Zone di protezione speciale e di ben 11 Zone speciali di conservazione. E che ne sarebbe del le migliaia di uccelli che percorrono ogni anno questa rotta per trasmi grare dall’Europa e dall’Africa? Stes sa domanda per la flora e la fauna dei fondali giudicata senz’uguali e sul cui destino nessuno si sente in grado di pronunciarsi. Tali e tante incertezze sono giustificate dai 100mila posti di lavoro sbandierati da Matteo Salvini, divenuto per motivi elettorali l’ultimo aedo del ponte? Finora si è abbondato in promesse e soprattutto in debiti a carico dello Stato. L’esempio viene of ferto dalla «Stretto di Messina s.p.a.», al cui interno ancora oggi operano un liquidatore, un bel po’ di personale distaccato, un collegio sindacale, con sulenti legali e revisori di bilancio. Il tutto finora ha prodotto un deficit di quasi 25 milioni. Ma in ballo ci so no anche i 700 milioni di risarcimen to richiesti dalla Impregilo: nel 2005, durante il terzo Governo Berlusco ni, aveva vinto la gara d’appalto co me contraente generale. E non è l’u nica vertenza giudiziaria: nel 2017 la «Stretto di Messina s.p.a» ha doman dato il risarcimento dei soldi spesi in 32 anni di attività, 325 milioni di eu ro, quasi l’intero capitale ammontan te a 383 milioni. E a chi lo ha chie sto? Al Ministero delle infrastrutture, cioè allo Stato, cioè al suo proprieta rio: l’81,8% della «Stretto di Messina s.p.a.» risulta intestato all’Anas, il 13 a Rete ferroviaria italiana, il rimanente 5,2 è diviso in parti quasi uguali fra le Regioni Calabria e Sicilia.

E i siciliani ripensano al finale di quel libello indipendentista: un moti vo ci sarà se il buon Dio ha posiziona to l’isola in mezzo al mare.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino ATTUALITÀ 37 Valida dal 2 al 4 dicembre 2022 20% Sono esclusi online specials e singole bottiglie con adesivo giallo di sconto. Non cumulabile con altri buoni. su tutti gli champagne, gli spumanti e i prodotti Zweifel –anche sugli attuali prezzi promozionali!
Annuncio pubblicitario
di energie
perdita
e tanto denaro
Lo Stretto di Messina visto dalla Sicilia. (Shutterstock)

DI PIÙ NEL SACCO

Più scelta M-Budget, con oltre 700 prodotti, ha l’offerta giusta per ogni occasione.

Più risparmio Da M-Budget trovi oltre 700 articoli a un prezzo vantaggioso garantito.

Più qualità M-Budget è sinonimo della consueta qualità Migros. Per questo anche le nostre Wave Chips sono prodotte in Svizzera.

Inclusi nell’importo: olive verdi 170 g fr. 0.60, Wave Chips alla paprica 150 g fr. 1.95, Apéro Mix 250 g fr. 1.50, fl ûtes 150 g fr. 1.25, camembert 240 g fr. 1.60, Cola Zero 1.5 l fr. 0.60, succo d’arancia 1 l fr. 1.95. Maggiori informazioni sono disponibili su m-budget.ch. I prezzi sono soggetti a fl uttuazioni e possono cambiare
settimana 47.
settimanalmente. Si tratta di prezzi della

Un’Europa unita in nome della pace

Come si presenterà l’Europa all’ap puntamento col futuro? Sarà in pace, sarà unita? Sarà l’Europa tratteggiata dai padri del federalismo? Il mirag gio della pace universale immaginato alla fine del Settecento da Emmanuel Kant (Zum ewigen Frieden), sembrò prendere forma proprio mentre im perversava la più devastante guerra della storia. Accadde nel 1941 a Ven totene, l’isoletta tirrenica dove il re gime fascista confinava i suoi oppo sitori. Alcuni fra costoro, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Co lorni e la moglie di quest’ultimo Ur sula Hirschmann, che aveva seguito il marito pur non essendo confina ta, avevano riassunto nel Manifesto per un’Europa libera e unita una me tapolitica intuizione inevitabilmente destinata a qualificarsi, nell’attualità lacerante di quegli anni, come sogno irrealizzabile.

L’idea era nata proprio dalla realtà delle armate nazionali che si affronta vano sui campi di battaglia e dalla in trinseca stupidità della guerra. Perché spararci addosso? Perché non unire i nostri destini, aprire le frontiere, pro cedere verso un’Europa federale, fa re un solo esercito continentale delle truppe che oggi si combattono? Per ché non creare il nucleo originario di quella che potrebbe diventare la Fe derazione mondiale degli Stati? Ecco delinearsi un progetto che completa e rafforza l’identità europea: unirsi in nome della pace, della sicurezza, della prosperità e additare questo scenario al mondo intero.

Ci penserà Colorni, dopo essere fuggito da Melfi dove lo avevano tra sferito, a pubblicare clandestinamen te il Manifesto nel 1944, pochi mesi prima di essere assassinato dai militi

della Banda Koch. Aveva collaborato alla stesura del testo, ora lo completò con una prefazione. Un anno più tar di finiva il conflitto e fra le macerie del Continente distrutto quel seme cominciò a germogliare contro tutti i risentimenti e i propositi di rivalsa e di vendetta. Si deve soprattutto a tre uomini, il tedesco Konrad Adenau er, il francese Robert Schuman e l’i taliano Alcide de Gasperi, se l’utopia poté essere instradata sui binari del la diplomazia, diventare programma e prospettiva concreta.

Purtroppo non è affatto agevole il contatto fra una superba visione di portata storica e le angustie della po litica. Gli egoismi nazionali erano in agguato per tarpare le ali alla fragile creatura federalista. Nel Manifesto si prefigurava un governo europeo che gestisse la politica estera e la difesa. Prendeva forma la visione rassicuran te e rivoluzionaria di un solo esercito unito: avrebbe preso il posto di quel le stesse armate nazionali che si erano sanguinosamente affrontate nei seco li, fino al recente massacro della se conda guerra mondiale. Ma la politi que politicienne non tardò a cancellare quella affascinante prospettiva. Fu la Francia a proporre la Ced, Comuni tà europea di difesa, e fu la Francia ad affossarla con un voto dell’Assemblea nazionale nell’estate del 1954.

A questo punto non restò che ri piegare sulla collaborazione econo mica: il progetto imboccò i binari del cosiddetto metodo funzionale. Fu per così dire un passaggio dalla po esia alla prosa. Ma sia pure all’inter no di quella prospettiva limitata l’in tegrazione poteva andare avanti. Già qualche anno prima era nata la Ce ca, Comunità europea del carbone e

dell’acciaio, che conteneva implicita una promessa: il controllo delle ma terie prime non sarà mai più occasio ne di guerra. Un giorno di primavera del 1957 in un salone del Campido glio i rappresentanti di Italia, Fran cia, Germania, Belgio, Olanda e Lus semburgo diedero vita ai Trattati di Roma. Nascevano la Comunità eco nomica europea e l’Euratom per coor dinare le politiche energetiche e pro duttive. I federalisti amareggiati dal voto francese si rifugiarono nella spe ranza che almeno questa strada po tesse gradualmente portare a una pro fonda integrazione politica. Ma come poteva il nuovo orizzonte spalancato dal Manifesto restringersi nella bana lità degli affari, certamente importan ti ma così riduttivi?

È vero che compensava il fiasco della Ced la constatazione largamente condivisa che una guerra fra i nemici di ieri era ormai diventata semplice mente impensabile: un tassello essen ziale della nuova Europa era dunque acquisito. Questa realtà ebbe una rap presentazione plastica nel 1984, quan do il presidente francese François Mitterrand e il cancelliere tedesco Helmut Kohl si fecero ritrarre, ma no nella mano, davanti alla stermina ta distesa di croci del cimitero milita re di Verdun, che accoglie migliaia di soldati tedeschi e francesi vittime di quella spaventosa battaglia. Intanto si costituiva una brigata binazionale composta proprio da soldati francesi e tedeschi. Ma a Bruxelles, dove si era no insediati gli organi della Comuni

Cosa cambia nel 2023 in materia di diritto

Il 1° gennaio 2023 entra in vigore una revisione del diritto successo rio. La mia partner convivente ne beneficia in caso di eredità?

Le persone conviventi continuano a non essere considerate eredi legali. In questo senso la revisione del di ritto successorio non modifica la lo ro posizione.

Il nuovo diritto successorio apporta tuttavia alcune importanti innova zioni che consentono al testatore di disporre più liberamente dei pro pri beni. Una novità è che la quota obbligatoria dei genitori non è più

protetta. Anche la quota obbligato ria per i discendenti diretti è ridot ta al 50% del patrimonio soggetto a diritto di successione legale. Trami te testamento o contratto di succes sione si può liberamente disporre del proprio patrimonio residuo. Se non ha discendenti può quindi la sciare, in linea di principio, l’inte ra eredità tramite testamento alla sua partner.

La revisione della legge in materia di successione non apporta alcuna modifica, invece, alla situazione fi scale: le imposte di successione per

le eredità a un partner convivente variano da cantone a cantone. So lo in pochi cantoni i partner con viventi godono di un trattamento privilegiato.

Inoltre, l’avere di previdenza del pi lastro 3a presso le compagnie di as sicurazione non è più incluso nella massa ereditaria, come già avvie ne per gli averi presso le fondazioni bancarie. Detti averi vengono piut tosto versati direttamente ai bene ficiari. A determinare l’ordine dei beneficiari è la legge sul diritto delle assicurazioni sociali. Tuttavia, per

tà, un’arida burocrazia e una snervan te dialettica fra le esigenze degli Stati soffocavano sempre più lo slancio fe deralista. Si arrivò nel 1992 all’Unio ne europea, ma di fatto a gestirla era no i governi nazionali.

Più tardi ci s’illuse che l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione avrebbe spianato la strada verso un rilancio del progetto federalista. Londra non era forse stata il principale elemento fre nante del processo? Purtroppo rima nevano altri a frenare, come il grup po di Visegrad, per non parlare della diffidenza dei virtuosi del nord verso le «cicale» del sud. Si affermò sempre più il meccanismo dell’Europa a due velocità: da una parte un nucleo di Paesi in marcia verso una stretta in tegrazione, dall’altra quelli più restii a cedere pezzi di sovranità. Come nel caso dell’euro: infatti la moneta co mune circola soltanto in diciannove dei ventisette Paesi dell’Unione.

Ma cosa ha a che fare tutto que sto con la grandiosa proposta federa lista? Che fra l’altro non si limita al vecchio Continente ma riguarda tut to il pianeta. Mentre da una parte si auspica un’Europa strettamente unita che si affianchi alle superpotenze co me gli Stati Uniti, la Cina e la Russia, dall’altra si vorrebbe superare questa sorta di tetrarchia dal sapore ottocen tesco suggerendo la mitica Federa zione mondiale. Utopia? Certamen te, ma in tempi come questi proprio un’utopia è necessaria per la nostra so pravvivenza psicologica. Mentre l’U nione europea balbetta di fronte alla guerra insensata che si combatte nella parte orientale del Continente, nulla è più consolante che riscoprire la «pa ce perpetua» di Kant attraverso il ma gnifico sogno di Ventotene.

il calcolo della quota obbligatoria, vengono conteggiati anche i crediti del pilastro 3a.

Consiglio

I testamenti e i contratti successori già stipulati rimangono validi anche dopo l’entrata in vigore della revisione, il che potrebbe comportare, in qualche caso, l’insorgere di situazioni spinose. È quindi consigliabile approfittare della revisione per riconsiderare e, se necessario, adeguare la pianificazione successoria.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino ATTUALITÀ 39 www.desa-autoglass.ch
Su
per
o
del
gratuitamente una
(Promozione valida dal 1° dicembre 2022 al 31
– Solo per clienti privati! Valido solo nelle filiali DESA. Hotline 0848 80 40 22
Viaggiate gratuitamente un anno sull‘autostrada! Anno nuovo – nuova vignetta autostradale!
presentazione di questo annuncio,
ogni riparazione
ogni sostituzione
parabrezza riceverete
vignetta 2023!
gennaio 2023).
Annuncio pubblicitario
Jeannette Schaller Responsabile pianificazione finanziaria presso la Banca Migros.
consulenza della Banca Migros ◆ Le persone conviventi continuano a non essere considerate eredi legali, ci sono invece novità riguardo alle quote obbligatorie per i parenti stretti
successorio? La
Le nostre radici ◆ Durante la seconda guerra mondiale a Ventotene nasce il sogno di una federazione di Stati con un solo esercito
François Mitterrand, a sinistra, e Helmut Kohl a Verdun nel 1984. (Keystone)
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 40 1 2

1 Confeziona ver dura, frutta e pani ni nella Veggie bag riutilizzabile.

2 Portati il contenito re da casa per carne, pesce e formaggio acquistati al banco del fresco. Doman de? Rivolgiti ai nostri esperti del banco.

BASTA IMBALLAGGI USA E GETTA

Sempre più clienti vogliono fare a meno di imballaggi e sacchetti di plastica monouso quando fanno la spesa. Perché l’esigenza è più che giusta. E che cosa fa Migros in proposito?

Ogni svizzero consuma in media 70 chili di imballaggi in plastica all’anno. Una quantità enorme che, però, può essere ridotta con poco sforzo. I quattro prodotti che ti presentiamo di seguito rendono più facile dare una mano all’ambiente.

Veggie bag

Con questa alternativa ecologica contribui sci a ridurre i rifiuti di plastica quando acqui sti frutta e verdura. Perché, utilizzata almeno sei volte, la Veggie bag ha un impatto mino re sul bilancio ecologico del pianeta rispetto al tradizionale sacchetto di plastica usa e get ta. Funziona così: pesi la frutta, la verdura o i panini e poi li infili nella Veggie bag – anche tutti insieme, basta incollare sul sacchetto le etichette con il prezzo corrispondente ai vari prodotti. Le Veggie bag sono lavabili in lava trice a 30 °C.

ReUse bag

Realizzata in materiale prodotto da materie prime rinnovabili, è dotata di pratica chiusu ra e pesa solo 17 grammi. Funziona così: con la ReUse bag puoi dire addio ai fruscianti e in quinanti sacchetti di plastica da buttare dopo l’uso, perché ci metti il prodotto sfuso (noci, farina e molto altro ancora) che prelevi nella quantità desiderata.

M-Topline, i versatili contenitori da trasporto

Da Migros hai la possibilità di riporre il pe sce, la carne e il formaggio scelti al banco del fresco in contenitori che ti porti da casa. A ta le scopo sono particolarmente adatti i prodot ti Topline, disponibili in varie misure. Fun ziona così: i contenitori devono essere lavati in lavastoviglie e a chiusura ermetica. Attenzio ne: per motivi igienici, i contenitori propri non possono essere utilizzati per il pollame.

Box riutilizzabile per uova

Il box riutilizzabile per uova sfuse da alleva mento all’aperto è un trionfo di sostenibilità e non può mancare nella borsa di chiunque ab bia a cuore l’ambiente.

3

Funziona così: metti le uova sfuse nel conteni tore (che ovviamente devi ricordare di portare appresso quando vai a fare la spesa), e vai alla cassa. In questo modo le uova sono ben protet te anche durante il tragitto verso casa.

ReUse bag Generation M, 20 x 26 cm Fr. 4.95

M-Topline contenitore salvafreschezza 0,75 l Fr. 5.95

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 41
Box riutilizzabile per uova Fr. 4.90
Veggie bag, confezione da 4 pezzi Fr. 2.20 Foto: Getty Images
3 Migros vende an che prodotti sfusi. Da noi è possibile ac quistare «alla spina» frutta secca, pasta, riso e muesli.
Le offerte sono valide dal 29.11 al 5.12.2022 e fino a esaurimento dello stock. Trovi questi e molti altri prodotti nei punti vendita melectronics e nelle maggiori filiali Migros. Con riserva di errori di stampa e di altro tipo. 20% Cumulus su tutte le macchine da caffè automatiche De’Longhi. per es. robot da cucina Chef KVC3120W Potenza 1000 W, regolazione elettronica continua della velocità, incl. ciotola in acciaio al cromo, frusta, frusta K, gancio impastatore, spatola, incl. grande frullatore a bicchiere – 7174.787 479.20 invece di 599.–20% CUMULUS per es. macchina da caffè automatica Magnifica S ECAM 21.117.SB Serbatoio dell'acqua 1,8 l, pressione della pompa 15 bar, ugello montalatte integrato, macinacaffè conico a 13 livelli, programma automatico di risciacquo e decalcificazione, contenitore per chicchi da 250 g, dimensioni (A x L x P): 35,1 x 23,8 x 43 cm – 7174.486 399.20 invece di 499.–20% CUMULUS per es. spazzolino da denti a ultrasuoni Slim Luxe Black 3 programmi di pulizia: pulizia quotidiana, sbiancante e sensitive, 31'000 movimenti della testina al minuto, 2 settimane di autonomia con una ricarica, timer di 2 minuti per attenersi alla durata del lavaggio raccomandata, l'impugnatura ultraleggera è ideale per i viaggi – 7181.025 Fino a 50 CHF di cashback. Maggiori informazioni su oralb.de/aktionen 119.20 invece di 149.–20% CUMULUS per es. testina per spazzolino da denti Pulsonic, conf. da 4 4 spazzolini a innesto, grazie alla tecnologia a ultrasuoni i denti vengono puliti a fondo che utilizzando un comune spazzolino manuale, setole morbide per un’igiene orale delicata – 7179.873 Fino a 50 CHF di cashback. Maggiori informazioni su oralb.de/aktionen 19.15 invece di 23.95 20% CUMULUS 29.11–5.12.2022 regalare. da Proprio l’ideale 20% Cumulus su tutti i robot da cucina Kenwood. 20% Cumulus sugli spazzolini da denti a ultrasuoni Oral-B incl. accessori.
melectronics.ch *Offerta valida fino al 5.12.2022 su tutte le varianti del FOTOLIBRO CEWE, a partire da un importo minimo d’acquisto di CHF 50.–. Utilizzabile solo una volta per indirizzo e-mail. Non cumulabile. Regala, per Natale, i momenti più belli trascorsi insieme in un FOTOLIBRO CEWE. migros.ch/photo Buono di CHF 15.–* con il codice del buono 3295 per es. Duracell Plus AA/LR6, blister da 4 – 7047.737 8.95 invece di 9.95 10% CUMULUS per es. cartucce d'inchiostro in confezione multipla PGI-580 + CLI-581 Composta da PGI-580 1 nero e CLI-581 1 ciano, 1 magenta, 1 giallo, 1 nero – 7985.428 Sono esclusi i toner per stampanti a laser 62.–invece di 72.95 15% CUMULUS per es. Travel Charger XQISIT, 2 prese USB-C 40W white Compatibilità universale – 7986.927 29.55 invece di 36.95 20% CUMULUS per es. scopa elettrica a batteria VAC 715 40 minuti di autonomia, spazzola rotante motorizzata con LED, sistema di aspirazione ciclonico efficiente con filtro HEPA, bocchetta per pavimenti duri – 7171.928 143.20 invece di 179.–20% CUMULUS per es. batteria NiMH ricaricabile Extreme AAA 800 mAh (2 pz.) – 7047.647 16.15 invece di 17.95 10% CUMULUS Il nostro servizio senza pensieri. Consegna Fino alla prima porta di casa o al luogo di utilizzo Messa in funzione A domicilio o in liale Prenotazione e ritiro Prenota subito online, ritira e paga in liale 10% Cumulus su batterie Energizer, caricabatterie e batterie Duracell Plus selezionati. 20% Cumulus su prodotti Xqisit selezionati. 20% Cumulus su tutti gli aspirapolvere e gli apparecchi per le pulizie. 15% Cumulus su tutte le cartucce d’inchiostro.

La forza dell’amore

I nuovi romanzi di Dario Voltolini e di Luca Tosi ci raccontano l’innamoramento come accesso a una forma di conoscenza superiore

Pagina 47

● ◆

Brahms e il suo rapporto con Vienna Sceso dal nord, dove aveva lasciato il freddo grigiore delle brume anseatiche, Brahms, nella città della musica, si sentì un estraneo

Pagina 49

Niki, genio creativo e anticonformista

Mostra ◆ Fino all’8 gennaio al Kunsthaus di Zurigo c’è la ricca e intensa retrospettiva dedicata a Niki de Saint Phalle, l’artista che ha conquistato il mondo con le sue nana dai larghi fianchi

Niki de Saint Phalle, a cui il Kun sthaus di Zurigo dedica un’ampia re trospettiva, è indubbiamente una del le grandi protagoniste dell’arte della seconda metà del Novecento e il suo nome non poteva certo mancare nel la lunga teoria di figure femminili a cui i musei svizzeri stanno dando am pio spazio da qualche tempo a questa parte. Una retrospettiva, quella pro posta dal museo zurighese, ricca e in tensa, straripante di forme e di colori, un po’ come se si trattasse di un unico grande assemblage di quest’artista che nel corso della sua carriera è riuscita a coniugare un’incontenibile e gioio sa forza vitale a un’implacabile e fero ce affermazione della propria libertà e della propria femminilità. Una re trospettiva, verrebbe da dire (lo si di ce, in questo caso, senza alcuna into nazione negativa), pensata e costruita per il grande pubblico. E a giudicare da come brulicavano di persone le sale del Kunsthaus quando l’abbiamo visi tata, quest’ultimo sembra stia rispon dendo in maniera massiccia.

L’affermazione del femminismo gioioso e liberatorio delle Nana culminò in un evento spettacolare

Del resto, Niki de Saint Phalle non è stata solo l’artista d’avanguardia che ha partecipato fin dagli esordi, uni ca donna in un club esclusivamen te maschile, all’esperienza del Nou veau Réalisme, o la bella ed elegante aristocratica francese che ha abban donato il proprio mondo dorato per vivere en bohème assieme a uno scul tore svizzero con l’aria perennemen te arruffata e trasandata di chi è ap pena uscito da un’officina meccanica, ma è stata soprattutto la creatrice, con le sue nana, di una vera e propria ico na Pop della contemporaneità, sorta di marchio universale che incarna va una femminilità liberata, gioiosa e vitale, ma al contempo consapevo le della propria forza. Queste mera vigliose figure dai fianchi ampi e dai seni abbondanti, abbigliate con co stumi attillatissimi e coloratissimi, se da un lato hanno la fertile possanza e la forza placida della Grande Ma dre primordiale, dall’altro ci appaiono spesso nell’atto di volteggiare con la grazia e la levità di una ballerina clas sica. Alla maestosità ciclopica dei loro corpi si contrappone tuttavia la minu scola dimensione della testa, perché

come la stessa Niki de Saint Phal le spiegava in un’intervista televisiva dell’epoca, la razionalità e il pensie ro scientifico sono un tratto caratteri stico di un’intelligenza maschile im postasi su altre forme di intelligenza legate invece al corpo, all’emotività e alla sessualità che sono proprie dell’i dentità femminile e che appaiono co me l’unica salvezza possibile di fronte all’incombere del totalitarismo tecno cratico. L’affermazione del femmini smo gioioso e liberatorio delle nana culminò in un evento spettacolare che si guadagnò le prime pagine di tutti i giornali: la grande Hon («hon» in sve dese significa «lei») di oltre 23 metri di lunghezza che Niki de Saint Phal le realizzò nel 1966 assieme a Jean Tinguely al Museo d’arte moderna di Stoccolma, dove un direttore geniale come Pontus Hultén stava dando spa zio alle punte più avanzate della ricer ca artistica americana ed europea del tempo. Le oltre 100’000 persone che nel corso di tre mesi attraversarono la porta-vagina penetrando all’inter no del corpo di questa enorme figura femminile sdraiata si stavano in qual che modo già incamminando verso le battaglie di libertà e di emancipazio ne con cui, due anni dopo, il Sessan totto metterà in discussione un mon do ormai al tramonto.

La pars construens di una consape volezza artistica a cui Niki de Saint Phalle approda intorno dalla metà de gli anni Sessanta, facendosi carico di battaglie civili e identitarie che van no dal ruolo della donna, alla sessua lità, dal razzismo ai rischi ecologici, ha avuto però la necessità di una pars destruens durante la quale l’artista si è confrontata, con intransigenza e sen za far sconti nemmeno a sé stessa, con la realtà sociale del tempo e con i suoi fantasmi personali. Al carattere anco ra naïf di una pittura a cui si era av vicinata a scopo terapeutico nella se conda metà degli anni Cinquanta, per curare le ferite che l’ambiente familia re aveva inferto alla sua anima, si è so stituita ben presto la forza dirompente ed esplosiva degli assemblages, realiz zati dopo l’incontro a Parigi con lo spirito dissacrante e dadaista dei nou veaux réalistes. Oltre a Tinguely, che conosce nel 1956, sono Dubuffet, Pol lock e Rauschenberg le influenze che si ravvisano nei suoi primi rilievi, ot tenuti affogando nel gesso frammenti e oggetti della quotidianità così da dar vita a quelli che appaiono come dei paesaggi mentali. Tra gli oggetti di sparati presenti in questi rilievi ritro

viamo anche delle armi da fuoco, co me in Green Sky del maggio del 1961. Ed è proprio un’arma da fuoco, più precisamente un fucile calibro 22, che Niki de Saint Phalle rivolgerà contro alcune delle sue opere in una serie di memorabili performance, filmate e con il pubblico presente, realizzate tra il 1961 e il 1964. Durante queste per formance, i colpi sparati dall’artista o da altri membri del pubblico, van no a far esplodere i sacchetti ricolmi di vernice e le bombolette spray che in precedenza sono stati sepolti sotto

Totentanz

Replika anno 2052, il terzo capitolo della saga Totentanz della Markus Zohner Arts Company, risponde ai grandi quesiti esistenziali

Pagina 53

un candido mantello di gesso, facendo così fuoriuscire il colore che spruzza e cola tutt’intorno al foro del proiettile come se il dipinto stesse sanguinando. Sono i Tirs o Shooting Paintings, ope re che ben presto attirano l’attenzio ne mediatica su questa giovane artista che imbracciando un fucile decide di contrapporsi al mondo, rifiutando di conformarsi agli stereotipi della pro pria femminile debolezza. Un fucile che Niki de Saint Phalle punterà, av volta in una tuta da combattente futu rista, contro le facciate delle cattedra

li e contro le maschere dei politici del tempo – come in un rilievo del 1962 che fonde in un mostruoso corpo fem minile bicefalo le figure di Kennedy e Krusciov, in quel periodo impegna ti a fronteggiarsi sulla crisi cubana –ma che punterà anche contro la figura del padre in Daddy, un film realizzato molti anni dopo, che faceva i conti con le esperienze della sua infanzia. L’e splosione di questi colpi contro i suoi stessi dipinti, come lei stessa ha di chiarato, erano un gesto fondamental mente liberatorio, un gesto in qualche modo necessario per potersi sottrar re alla retorica dei buoni sentimenti, all’ipocrisia piccolo borghese, agli op primenti vincoli sociali e al predomi nio maschile. Facendo «sanguinare» i propri rilievi, Niki de Saint Phalle, non solo metteva in luce la violenza e le ingiustizie della società di quel tem po ma si preparava a contrapporgli le proprie nana

Dove e quando Niki de Saint Phalle, Kunsthaus Zürich. Fino all’8 gennaio 2023. Ma-ve-do 10.00-18.00, me-gio 12.00-20.00. www.kunsthaus.ch

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 44
CULTURA

«Era una donna fantastica, piena di gioia di vivere»

Siete mai stati al Giardino dei Ta rocchi, a Capalbio? È un parco sor prendente. La statua della morte, per dire, è il contrario della sua classica iconografia da ossario seicentesco. Qui è coloratissima e tutta curve. Mette allegria. Cavalca un destriero avvolto in un manto blu scintillante coi simboli delle stelle e dei piane ti. Ci voleva la verve incontenibile di un’artista come Niki de Saint Phalle per immaginarla così bizzarramente attraente.

Chi ha visto la mostra che le ha dedicato il Kunsthaus di Zurigo non ha bisogno di troppe spiegazioni. La pittrice, scultrice, regista e rea lizzatrice di plastici nata a Neuil ly-sur-Seine nel 1930 e morta a San Diego nel 2002, non è artista da la sciare indifferenti. Le esuberanti Nanas o le grandi installazioni nel lo spazio pubblico restano indelebil mente impressi nella mente. Per non

possiamo tracciare un ritratto in timo e poco conosciuto dell’artista grazie a lei e a un suo amico specia le, l’architetto Mario Botta che, pa role di Bloum, «per Niki è stato una vera fonte di amicizia e di forza in un momento in cui era molto fragile, la morte di Jean».

«Aveva un’immaginazione immensa e la realizzava nel concreto. Tutto è possibile se hai l’idea e la volontà e se sei pronta a batterti»

Jean, ovviamente è Jean Tinguely l’artista svizzero che è stato il suo ul timo compagno di vita e d’arte. Al loro sodalizio si devono opere ecce zionali come il Ciclope di Milly-laForêt, la fontana Stravinsky di Pa rigi, la fontana a Château-Chinon e – finché Tinguely era in vita, cioè fi no al 1991 – il Giardino dei Taroc chi, appunto. «Quando lui è morto, mia nonna si è sentita tradita da diverse perso ne», ci dice Bloum. «Mario, invece, è sempre stato qui per lei, umanamen te e professionalmente. La morte di Jean l’aveva destabilizzata, così come la reazione degli altri a quella mor te. Volevano fare di lei una “vedova d’artista”, ma lei era artista, non ve dova d’artista. Mario le è stato amico e alleato. La loro amicizia è nata da un evento triste, ma ha dato moltis sima forza a Niki perché le ha per messo di tuffarsi in un nuovo pro getto creativo. Lavorare con Mario, per lei, significava avere un rapporto con la sua visione «solida» della vita e dell’architettura, qualcosa di molto importante. Non a caso lo ha invita to a realizzare la separazione mura ria del giardino dal resto del mondo. Una grande dimostrazione d’amore e di stima».

una realtà parallela e segreta. Qua dentro, ci spiegano i nostri interlo cutori, Niki ha vissuto per sette an ni. «La Sfinge è uno spazio fantasti co, osserva Botta. Non c’è il cielo, c’è soltanto il riflesso delle cose. In questo spazio interno appaiono stru menti dell’esterno, come il carrello. Qui l’esterno e l’interno possono es sere rovesciati. È spiazzante, ma è fatto apposta».

In questa tana da Bianconiglio Niki ha vissuto per ben sette anni. E qualche volta, da ospite, ci ha dor mito anche Mario Botta. «Niki ave va fatto mettere delle serpentine nel pavimento», ricorda Bloum. «Ci si camminava a piedi nudi. Là sopra –dice indicando un vano verso l’alto –c’era una libreria; salivi da questi pio li e prendevi i libri, quasi tutti testi esoterici, numerologici, Talmud. Mi sono fatta fare i tarocchi solo da lei e ho deciso che non me li sarei fat ti fare da nessun altro. Era una ma ga, una strega dal punto di vista della forza magnetica e della conoscenza. Tutto funzionava alla perfezione, an che la cucina che però nessuno usa più da vent’anni. Chissà magari, un domani, per fare fundraising, faremo venire uno chef a cucinare e lasce remo a disposizione il letto per una notte… Vedremo».

Per anni, osserva la nipote «Niki si era battuta contro l’angolo retto. Qui dentro voleva sentirsi come nel ventre di sua madre, anche se diceva di non avere un buon rapporto con lei. Ma a un certo punto non ne po teva più, voleva un posto con gli an goli. Voglio vivere come in un loft newyorkese, diceva. E infatti l’ha costruito sotto la Sfinge e alla fine è andata a vivere lì. Oggi, nel «loft», ci teniamo l’archivio di tutte les moules, le ceramiche, le nanas, gli specchi».

parlare delle Shooting paintings, per formance artistiche durante le quali il pubblico o l’artista stessa sparava no con una carabina su rilievi di ges so nei quali si trovano dei sacchetti di pittura, che esplodevano al momento dell’impatto. Come fai a distogliere gli occhi da cose del genere?

Qualcuno, in Ticino, se ne sarà reso conto anche solo passando con l’auto accanto a Palazzo Turconi, se de di una parte dell’Accademia di ar chitettura a Mendrisio, dove fa spet tacolare mostra di sé la gigantesca scultura L’Oiseau amourex, un inno alla vita sotto la facciata neoclassica dell’ingresso.

Oggi il genio di Niki è celebrato da tutti. Non è sempre stato così. Ce lo conferma Bloum Cardenas, che con lei aveva un rapporto unico, vi sto che è sua nipote (figlia della fi glia). Oggi Bloum è presidente del Giardino dei Tarocchi, a Capalbio, in Toscana, l’ultimo progetto dell’ar tista francese, un singolare parco di sorprese per gli occhi e per la men te, frequentato – ci assicura – da oltre 100mila visitatori l’anno.

Ed è proprio qui, a Capalbio, che

«L’avevo conosciuta al funerale di Jean Tinguely», ricorda l’architetto ticinese fermo davanti a una fontana dell’amica scomparsa. «Era una don na fantastica, piena di gioia di vive re e di fare. Ogni colpo di telefono, ogni comunicazione, ogni incontro con lei era per fare qualcosa. Non era contemplativo. Era per portare a ter mine i progetti che c’erano qui, se guendo una visione di un mondo lu dico e positivo che lei ha alimentato dagli anni Sessanta in avanti. Attra verso le trasformazioni di questo par co portava avanti il progetto di una gioia di vivere. Gioia dei bambini, ma anche di quegli adulti che sono ancora capaci di vivere le emozioni dell’infanzia».

Sul filo dei ricordi incrociati del la nipote e dell’amico, entriamo nel la Sfinge, una delle statue più monu mentali del parco. All’interno siamo avvolti dal riverbero roteante di mi gliaia di luci di specchi, che tappez zano la superficie curvilinea della stanza, perché di stanza – anzi, di casa – si tratta a tutti gli effetti. In un anfratto c’è una cucina, in un al tro una specie di carrellino, sali le scale ed ecco il letto. Sembra di esse re finiti dentro un sogno luminoso,

Le chiediamo che nonna era Niki de Saint Phalle. «Ho avuto più for tuna di tutti perché ha voluto esse re la migliore nonna del mondo e ci è riuscita. Ripeto, era una maga. Mi ha permesso di capire molto in fretta che noi siamo il nostro stesso limite. Aveva un’immaginazione immensa e la realizzava nel concreto. Tutto è possibile se hai l’idea e la volontà e se sei pronta a batterti».

Usciamo dalla Sfinge e attraver siamo, silenziosi, buona parte del Giardino e delle sue magie. «Provo una grande emozione – osserva Ma rio Botta – accompagnata anche da una grande malinconia. Nel senso che l’epoca di questa concezione, di questo spirito che vedeva lontano il Duemila, che pensava che nel Due mila dovesse finire e cominciare il mondo, è stata bruciata da questi an ni così complicati. A posteriori sap piamo che il Duemila non ha rispo sto alle attese messianiche, attese che erano dentro la gioia di vivere di que sta gente. Quindi provo una grande nostalgia per i nostri anni consumati e per lo spirito del tempo. Si vede che questo era un tempo di speranze e di gioie, ma poi si è bloccato di fronte al potere degli uomini. Non c’è alter nativa possibile alla gioia di vivere di quei tempi, quando gli artisti erano dei vettori di gioia».

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino CULTURA 45
Qui a lato Leonardo Bezzola, Niki de Saint Phalle, Lucerna, 1969 (Foto Nachlass Leonardo Bezzola); in basso a sinistra uno scorcio della mostra all’interno del Kunsthaus, a destra la Nana Mosaïque Noire, 1999 posizionata all’aperto (Sammlung Würth Foto: Archivio Würth; 2022 Niki Charitable Art Foundation, All rights reserved / ProLitteris, Zurich). Qui sotto Mario Botta e sua moglie nel ventre magico della Sfinge nel Giardino dei Tarocchi di Capalbio.
Incontro ◆ Passeggiando tra le sculture del magico Giardino dei Tarocchi, la nipote Bloum Cardenas e l’architetto Mario Botta, che le fu amico nei momenti più difficili, raccontano la verve incontenibile dell’artista francese scomparsa vent’anni fa
Carlo Silini

Nuovi modi dell’amore

È abbastanza bizzarro (o forse, co me credo, non lo è per nulla) che due romanzi d’amore usciti di recente e a pochi giorni di distanza l’uno dall’al tro, pur diversissimi tra loro, trovi no un punto di contatto tra i versi dei nostri poeti delle Origini. Quasi a suggerire che sull’argomento, nel la sua essenza più profonda, tutto sia già stato detto e che ora non possia mo che assistere a più o meno nobili variazioni sul tema.

I due romanzi in questione (non eccelsi, va detto subito), che vale la pena mettere in relazione tra loro anche solo per dare una minimis sima idea di ciò di cui parlano oggi gli scrittori quando parlano d’amore, sono Il Giardino degli Aranci di Da rio Voltolini e Ragazza senza prefa zione di Luca Tosi. Il primo racconta la vicenda di Nino Nino, così chia mato perché, onomatopeicamente, da piccolo imitava la sirena dell’am bulanza correndo in spiaggia («Niii no Niiino!»). Ormai adulto e sposato, ritrova Luciana, il grande e irrealiz zato amore dei tempi del liceo, a cui finalmente chiedere i motivi di quel rifiuto. Nel secondo, l’io narrante e ventisettenne Marcello Travaglini ri mugina a distanza di qualche mese sulla notte trascorsa con un’anonima Lei, studentessa universitaria, che sul più bello, quando i due già sono a let to insieme, si tira indietro spezzando l’incantesimo.

Libri diversi, dunque, anzitut to per l’età dei protagonisti (e degli autori: Voltolini è del 1959, Tosi del 1990) e per la distanza temporale dei fatti rievocati: aspetti, questi, che de terminano a loro volta le differen ze tra gli orizzonti di riferimento dei due personaggi e tra gli sguardi con i quali indagano le proprie esistenze, oltre, soprattutto, a quelle tra le tes siture stilistiche dei due testi. Se per Marcello la domanda cruciale è «Lei mi vorrebbe?», per Nino Nino è «Per ché Luciana non mi ha voluto?». Da una parte, dunque, la volontà di ca

pire ciò che è stato per prevedere ciò che forse sarà; dall’altra, l’occasione per il bilancio di un’intera vita sen timentale alla luce di quel desiderio infranto. Nino Nino è un architetto che vive con moglie e figli e che ri trova Luciana nella Roma rarefatta e fuori dal tempo del Giardino de gli Aranci, sull’Aventino; Marcello un disoccupato costretto (nonostan te un master in Business & Manage ment) a vivere con i propri genitori, e che osserva la sua Santarcangelo di Romagna sacrificare angoli di poesia a bar per l’aperitivo sempre più infi ghettati. Voltolini offre pagine dallo stile più compassato e ambizioso (ma con qualche caduta: «Guidava in au tomatico, scioltamente, e riandava dal passato al presente come una pallina tra Federer e Nadal»). Tosi esordisce con un romanzo più scanzonato, dalla lingua sintatticamente e lessicalmen te modellata sul dialetto romagno lo, in cui l’ironia dei toni è in realtà lo schermo col quale il protagonista si protegge da un male di vivere che altrimenti rischierebbe di sopraffarlo («Però, insomma, campare è già com plicato così. Se ci mettiamo anche a separare corpo e spirito, si fa compli catissima, mi sembra»). Un meccani smo di difesa possibile anche attra verso la fuga nella letteratura, come peraltro attesta già il titolo: «Io, mi sembra, quando leggo, sono uguale a com’ero quella sera, mentre stavo a sentire Lei. Però c’è una cosa a vol te nei libri che le ragazze non hanno, Lei di sicuro non ce l’aveva: la prefa zione. Quelle frasi che ti avvisano di un po’ di cose in anticipo, così sce gli se andare avanti a leggere, o cam biare libro».

Ora, a parte il fatto che entram bi i testi sono costruiti sulla vicenda breve di una passeggiata (per le vie di Santarcangelo per Marcello, ver so il Giardino degli Aranci per Ni no Nino) su cui si innestano gli ar chi analettici attraverso i quali sono riconvocate le due figure femminili, è

soprattutto la fenomenologia dell’in namoramento ad accomunare testi tanto diversi. Per i due protagonisti si tratta di un istante magico e irripeti bile che scaturisce dalla visione dell’a mata, secondo la meccanica ben in dagata da Giacomo da Lentini («e li occhi ’n prima generan l’amore») e poi adottata per secoli dai nostri maggio ri lirici. Luciana appare a Nino Nino, quando questi la va a cercare duran te gli intervalli al liceo, stilnovistica mente avvolta di luce («la luce di quel sole», che «investe fino a spettinare i capelli») e accompagnata da «un co ro di beatitudine». Una presenza ca pace, secondo la lezione di Petrarca («i’ che l’ésca amorosa al petto avea, / qual meraviglia se di sùbito arsi?»), di innescare il potenziale di innamora mento presente nell’uomo: «Luciana era il primo essere vivente a far deto nare in questo modo intenzionalmen te direzionato la carica interna di Ni no Nino». Mentre Marcello capisce come tutto ormai prenda definizio

Ritratto poetico senza scarpe

ne da Lei: «Poco dopo si era slacciata il cappotto e l’aveva sfilato: sotto c’a veva un vestito nero, con due bande sul petto, una rosa e l’altra arancione. Ancora adesso, quando vedo il rosa o l’arancione, in giro, sulle cose, mi rimbalza in testa il suo vestito. Come se anche il rosa e l’arancione fossero colori suoi, di Lei, prestati alle cose». Con una dinamica, quindi, non dissi mile da quel che si legge in Cavalcanti («ch’a le’ s’inchin’ ogni gentil vertute / e la beltate per sua dea la mostra»), per cui le categorie della conoscenza vengono superate dall’oggetto da rap presentare. In entrambi i testi si tratta di donne davanti alle quali assume re una posizione di vassallaggio e al le quali offrire un dono (i propri di segni per Nino Nino, in altri tempi; più modernamente, il biglietto per un concerto di voci bulgare a Venezia nel caso di Marcello), e ciò, in una sorta di rivisitazione della dantesca poetica della lode: «Il piacere estremo che lui provava in presenza di Luciana non

lasciava spazio a nient’altro, nemme no all’eventuale piacere o non piace re provato da lei nei suoi confronti. Erano questioni che non c’entravano niente». Donne che difatti non si con cedono, se non a un rivale e che detta no ritmi e regole del corteggiamento, icasticamente fissate nel momento in cui uno spaesato Marcello lascia che sia Lei a scegliere la strada nel labirin to delle calli che portano alle Fenice. Soprattutto, però, in entrambi i testi l’innamoramento permette l’accesso a una forma di conoscenza ulteriore, capace di svelare i significati più inat tingibili del Mondo.

I nostri Poeti avevano già capito tutto.

Bibliografia

Luca Tosi, Ragazza senza prefazione, TerraRossa Edizioni, Alberobello, 2022.

Dario Voltolini, Il Giardino degli Aranci, La nave di Teseo, Milano, 2022.

Pubblicazione ◆ È un Roberto Donetta inedito quello che ci racconta Mario Casella nel suo romanzo biografico

Sin dalla fine degli anni Ottanta, quando furono scoperte da Maria Rosa Bozzini a Corzoneso in Val le di Blenio, le lastre di Roberto Do netta (1865-1932) lasciate incustodite per mezzo secolo hanno aperto agli osservatori contemporanei un mon do nuovo. Ne seguì una prima e im portante esposizione all’allora Mu seo Cantonale d’Arte nel 1993, con le stampe artistiche di Alberto Flam mer e più tardi la seguente costitu zione della Fondazione a suo nome a Casserio, con sede la caratteristica Casa Rotonda, sua ultima dimora –dove attualmente si tengono espo sizioni e altre iniziative culturali ri guardanti la fotografia.

Tra il 2015 il 2016 una nuova espo sizione antologica partì dal nascen te Museo d’Arte della Svizzera ita liana a Palazzo Reali e approdò alla Fondazione svizzera per la fotogra fia di Winterthur, riscuotendo un grande successo di pubblico e critica – nonché l’immagine di copertina di «Schweizer Illustrierte» per colui che, in vita, pubblicò pochissimo e campò

con la vendita di sementi e di qualche ritratto. In tempi ancora più recenti, sei scrittori – Andrea Fazioli, Noëmi Lerch, Daniele Maggetti, Sara Rossi Guidicelli, Carlo Silini, Maria Rosa ria Valentini – hanno dato voce a un corale racconto partendo ognuno da un’immagine di Donetta.

Eppure, a dispetto di quanto l’ha preceduto, Senza scarpe di Mario Ca sella – documentarista, guida alpina e scrittore – ci regala un nuovo e ine dito contributo alla lettura del foto grafo e uomo Donetta. Il grande me rito è quello di creare un terreno su cui appoggiare ogni singola impres sione, ogni punto di partenza creato dall’osservazione di immagini rinate, concentrandosi soprattutto sulla fa miglia, che, con il crescere dei figli, andò disgregandosi, lasciando Rober to in solitudine a Casserio. Un modo di procedere che ha permesso all’au tore di integrare nello scritto le poche ma significative testimonianze del fo tografo, dando vita a un quadro più leggibile della vicenda biografica. Nella narrazione, attraverso una

sorprendente capacità di identifica zione, Casella dà voce a Roberto e al figlio più piccolo Saulle nel proiettar si, quasi cinematograficamente, negli ambienti di inizio secolo – e si perce pisce tra le righe una profonda cono scenza delle regioni alpine, delle sue storie e delle sue mitologie, nonché

delle sue problematiche sempre at tuali. Vi sono riportate correttamen te e in successione le tappe della vi ta del capofamiglia: dall’emigrazione nel Nord Italia, ad Asti, come marro naio, alle vicende più tarde. Ricono sco tra le pagine più riuscite la rico struzione della scoperta della magia della fotografia da parte di Donetta avvenuta presso lo scultore compae sano Dionigi Sorgesa.

Ciò che trova meno spazio è la narrazione dell’avvento della moder nità in Val di Blenio – con la ferro via Biasca-Acquarossa, le Terme della stessa cittadina, l’Ospedale e la Cima Norma di Dangio-Torre. Meno cita te le conflittualità con il suo ambiente da parte di un personaggio non sem pre accomodante, con le sue rivendi cazioni e il suo perenne senso di in giustizia. Altre tematiche avrebbero potuto essere le alluvioni, complice uno sfruttamento intensivo e avido delle foreste. Avrei riprodotto anche uno dei toccanti ritratti riguardanti le morti bianche, meravigliosamente or chestrati tra fiori e nastri, in cui il pri

mo ritratto del bambino coincide tri stemente anche con l’ultimo.

Ma è anche vero che nelle imma gini di Donetta ognuno è libero, an zi, è quasi portato, a leggere sé stesso. La ricchezza di particolari che la loro ristampa attuale mette in luce – assai più agevole rispetto alle poche e pic cole stampe originali rimaste – fa sì che l’osservatore ritrovi elementi del proprio racconto personale, prove niente dalle generazioni che l’hanno preceduto. L’unica avvertenza di cui tenere conto è tuttavia la seguente: è proprio uscendo dal mito, come è av venuto nell’operazione di Casella, che si arriva a tratteggiare una dimensio ne profondamente umana dell’autore di questi scatti. Colui che fu un at tento e poetico testimone di un can tone ancora povero, in special modo nelle zone più remote e non toccate dallo sviluppo portato dalla ferrovia del Gottardo.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino CULTURA 47
Pubblicazione ◆ Il giardino degli Aranci e Ragazza senza prefazione: due romanzi ci parlano del sentimento più antico del mondo
Shutterstock
Bibliografia
Per gentile concessione dell’Archivio Fotografico Roberto Donetta, Corzoneso.
Mario Casella, Senza scarpe Gabriele Capelli, Mendrisio, 2022
in azione. Sopraffine Praline Lindt sui Connaisseurs e le Mini Praline Lindt in confezioni multiple ad es. Mini Praline Lindt in confezione doppia 17.00 anziché 23.90 Multi-Pack 28% Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock Realizzate con passione e premura dai Maîtres Chocolatiers Lindt. Multipack Intensi momenti di frutta
Ora
Sugus® sono in vendita alla tua Migros

La solitudine viennese di Brahms

Musica ◆ Brahms non fu il continuatore del classicismo viennese e si sentì estraneo ai circoli culturali e musicali della città

Molti studiosi ritengono Brahms il continuatore di Beethoven e del clas sicismo viennese. Tuttavia, a un esa me più attento, questo giudizio si rive la piuttosto infondato. Infatti, in tale giudizio duro a morire, non si è mai tenuto conto dell’estraneità a Vienna di un musicista sceso dal nord, che aveva lasciato dietro di sé il grigiore e il freddo delle brume anseatiche. Il giudizio di Eduard Hanslick in occa sione della presentazione della Sin fonia in do min. op. 68 nel 1876 («la stretta affinità di Brahms con l’arte di Beethoven si impone con evidenza a ogni musicista che non l’avesse anco ra percepita») equivaleva a un procla ma. In verità ciò ebbe la conseguen za di far entrare nel vivo l’aspra lotta fra la fazione wagneriana e il partito brahmsiano in una Vienna che in fon do vi era coinvolta senza intima ade sione, nelle cui vene scorreva la linfa di una tradizione in cui si specchiava l’eredità dei classici senza che nessuno si sognasse di trasformarla in oggetto di controversia.

Il confronto tra le fazioni riguar dò principalmente i circoli accademi ci. Dal pubblico Brahms non fu mai compreso a fondo: la sua esistenza ri servata a Vienna, oltre a un fatto ca ratteriale, corrispondeva a un parzia le isolamento culturale. Lo storicismo tedesco lo predisponeva alla lezione dei classici da posizione privilegiata, ma ne spingeva la curiosità anche ol

tre, verso orizzonti non direttamen te accessibili ai viennesi. Nella sua qualità di direttore dei concerti della Singakademie egli presentò in prima audizione l’Oratorio di Natale, varie cantate di Bach, cori di Schütz, mani festando nel contempo il suo interes se per Eccard, Isaac, Lasso, Gabrie li, ecc. Una simile visione, già nutrita da profondi studi comparati, non solo era insolita per Vienna, ma non era in tutto condivisa da Hanslick il quale, scoraggiando l’amico a occuparsi di Schütz, lo richiamava all’ordine, cir coscrivendogli la problematica all’u niverso rivelato da Mozart.

Era lo stesso limite che Hansli ck tracciava all’orizzonte dei vienne si, impegnato com’era a scuoterli dal torpido abbandono alla musicalità del quotidiano, che aveva trasferito i suoi templi nelle sale da ballo animate dalla famiglia Strauss, sollecitandoli a rico noscervi e a onorare la filiazione dell’e sperienza classicistica, ma nel con tempo vigile affinché l’acquisizione di tale prospettiva non venisse spinta oltre l’oggetto del culto in regioni ap partenenti ad altra giurisdizione. Per cui, quando Hans Richter dirigerà nel 1886 la prima esecuzione della Sinfo nia in mi min. op. 98 alla Filarmoni ca, i viennesi l’avrebbero accolta tiepi damente trovandola troppo austera e troppo interiore, mentre un mese do po, proprio per gli stessi motivi, al la presentazione di quella sinfonia di

Qualità e innovazione dal 1812

Brahms al Gewandhaus, il pubblico di Lipsia ne avrebbe decretato il successo. Tedesco del nord, protestante, Brahms non rinunciò mai alla sua identità. Nel 1866, forse anche sotto la pressione degli eventi che avevano portato l’Austria al confronto bellico con la Prussia, egli pensò addirittura di far ritorno ad Amburgo: «Io non sono per niente un soggetto cosmo politico e mi sento attaccato alla mia città natale come a una madre. Ora qui, dove ho tante ragioni per esse re soddisfatto, sento e sentirò sempre che sono uno straniero e che non sono a mio agio».

Il grado di estraneità di Brahms alla città ospitante risulta ancora più marcato se si pone mente al ruolo a cui fu chiamato, che pretenziosamen te cercava di rivitalizzarne l’aspetto emergente agli occhi della valutazio ne teorica dei romantici, ma non ne cessariamente agli occhi di coloro che a Vienna rimanevano fedeli a un’idea della musica intesa come integrazio ne estetica della condizione quotidia na. Non tutto ciò che proveniva dalla fucina brahmsiana vi filtrava quindi allo stesso modo: le sue composizio ni strumentali cameristiche, proprio quelle dove è più dichiarato il con fronto con l’eredità dei classici, trova rono difficoltà ad affermarsi, mentre la sua fama rimase prevalentemente affidata alla produzione liederistica e alle opere sinfonico-corali.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino CULTURA 49
Beretta è in ve nd ita alla tu a Migros Annuncio pubblicitario Wikipedia
laProtegge pelle dalla disidratazione Tempo di relax
tutte
offerte sono
articoli
valide
fino a esaurimento dello stock MOC P ETENZAIN CURENAT U ILAR DAL 1891 Su tutti i prodotti per il bagno Kneipp® (confezioni multiple, confezioni da viaggio e set natalizi esclusi) per es. Bagno schiuma Buona notte, 400 ml, 4.45 invece di 5.95 25% DETERGE E TRATTA DELICATAMENTE LA PELLE Offerta di festa Condividere il buono della vita
tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti.
fino a esaurimento dello stock Pâté San Nicola Svizzera, 500 g 11.90 invece di 20.90 43% Piatto di pâté aperitivo Svizzera, 290 g 9.95 invece di 12.95 23%
Da
le
esclusi gli
già ridotti. Offerte
solo dal 29.11 al 12.12.2022,
Da
Offerte valide solo dal 29.11. al 05.12.2022,

I nuovi piatti pronti Anna’s Best sono tanto veloci quanto facili da preparare, e riescono sempre a colpo sicuro.

Dalle strisce di pollo con dip al curry ai bocconcini di pollo con salsa tartara, fino al sostanzioso pasticcio di manzo e formaggio, basta un accompagnamento d’insalata fresca per dar vita a un pasto gustoso e genuino che, in più, porta in tavola una ventata di sapore orientale e d’oltremanica. Così ti rimane anche più tempo per te e per la famiglia. Prova le novità del reparto carne e pollame – conquisteranno il palato di grandi e piccini.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 51
PER
FAMIGLIA Foto: Getty
Anna’s Best Pie Beef & Cheese 260 g Fr. 5.95 NOVITÀ Anna’s Best Chicken Strips Cajun Tartar 160 g Fr. 4.95 Anna’s Best Chicken Nuggets Curry Dip 150 g Fr. 4.95
PIÙ TEMPO
LA
Images
Offerta Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.22, fino a esaurimento dello stock Su yogurt LC1 selezionati p. es. naturale senza zucchero 4x150g set di 4 20%

Rilke, Kent Haruf e la trappola del metaverso

Teatro ◆ Da Lugano ad Ascona, vi raccontiamo alcuni spettacoli in cartellone che hanno attirato la nostra attenzione

Dopo I diari (2021) e La Quarantena (2020), Replika anno 2052 è il terzo capitolo della saga Totentanz prodot ta dalla Markus Zohner Arts Com pany. È il risultato di un processo di ricerca di Zohner e Patrizia Barbu iani in risposta a grandi quesiti esi stenziali come: da dove veniamo? chi siamo? dove andiamo? Crucci a cui l’estro della coppia risponde insce nando storie e situazioni emblemati che. Al suo debutto al Teatro Foce, Replika si inserisce nel filone presen tando Arianna, giovane grafica che vive in un ambiente virtuale (nella foto a destra) che si prende totalmen te cura di lei: una sorta di isolamento produttivo, fra attività lavorativa, nu trimento e svago fra il dialogo con la madre al telefono e le visite virtuali dell’avatar di Oscar, il fratello musi cista. Le giornate di Arianna si sus seguono ripetitive, la realtà virtuale si appropria e sostituisce la sua dimen sione personale condizionando ogni istante della sua vita. Il pubblico, se duto in proscenio e in numero limita to, assiste al succedersi delle giorna te di Arianna, una trappola ossessiva che si trasforma in un incubo dove il metaverso finisce col cedere il passo a una tragica realtà. Un copione ben scritto e convincente accompagna la prova efficace di Alessandra Franco lini, in scena con Patrizia Barbuiani, Edoardo Groppler e Luca Massaroli.

Locarno riapre il sipario

Due serate al completo hanno inau gurato un cartellone di qualità. Per dare la nota di inizio il direttore ar tistico del Teatro di Locarno Paolo Crivellaro ha proposto l’adattamento teatrale di Emanuele Aldrovandi del romanzo Le nostre anime di notte di Kent Haruf, autore fra gli interpre ti di spicco della letteratura ameri cana contemporanea. In scena Lella Costa con Elia Schilton, per la re gia di Serena Sinigaglia. La regista, co-direttrice con la Costa del Teatro Carcano di Milano, ha recentemen te vinto il premio per la regia 2022 dell’associazione nazionale critici di teatro per la sua messa in scena del le Supplici di Euripide, spettacolo peraltro in cartellone. Una riuscita partenza, dunque, con uno spettaco lo che ha mosso i suoi primi passi a Locarno prima di affrontare la platea meneghina e una tournée che lo por terà al LAC in marzo. Le nostre ani me di notte è la tenera storia di Ed die e Louis, due ultrasettantenni che si innamorano condividendo un’in solita quotidianità fra il racconto del proprio passato e qualche sogno. Non senza incontrare ostacoli dai luoghi comuni a preconcetti morali. Una recitazione composta, complici tà ed equilibrio rendono la prova ac

cattivante con due attori di rara ele ganza. Un allestimento dove la mano registica si fa sentire, dall’inserimen to di didascalie dette dagli stessi in

terpreti allo smantellamento gradua le della scenografia come la messa a nudo simbolica di sentimenti nobili e puliti. Sempre a Locarno, segna

liamo il 3 dicembre l’arrivo di Silvio Orlando con La vita davanti a sé di Romain Gary.

Il ritorno di Rilke ad Ascona

È la prima volta che Tiziana Arnabol di, alla sua consolidata vena coreogra fica, aggiunge la drammaturgia di un suo spettacolo. E il pubblico del Tea tro San Materno di Ascona ha rispo sto numeroso, peccato per un’unica occasione, per vedere La vita comincia ogni giorno, titolo anche di una raccol ta di lettere di Rainer Maria Rilke, l’autore boemo di lingua tedesca, tra i più importanti e influenti poeti del suo tempo. Un omaggio anticipato nel dicembre scorso con un incontro ora divenuto una creazione articola ta per due danzatrici, un attore e un pianista. È un viaggio interiore do ve l’esperienza della vita alla morte si svela in un rito di passaggio verso l’ingresso per una nuova vita. Dai co lori musicali cupi di Messiaen e Buso ni (Gabriele Leporatti al pianoforte) alle simboliche e scultoree evoluzioni di Francesca Zaccaria (un’evocazione di Charlotte Barra) e Marta Ciappina (l’apparizione segmentata della mor te) con un misurato Andrea Canna rozzo (giovane alter ego di Rilke) so no le cifre di uno spettacolo intenso e gravido di sostanza.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino CULTURA 53 Passione per la Pasta dal 1789 Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock Tutta la pasta Garofalo non refrigerata per es. Spaghetti Garofalo, 500 g, 2.40 invece di 2.95 a partire da 2 pezzi 20%
Annuncio pubblicitario Markus Zohner Arts Company
frescoOdore piacevolee Sui prodotti Sterillium® Protect & Care, per. es. Sterillium® Protect & Care Gel disinfettante, 100 ml 5.80 invece di 7.20 Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11. al 12.12.2022, fino a esaurimento dello stock * Usare con attenzione i disinfettanti. Prima dell’uso leggere attentamente l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Disinfezione per la casa e in viaggio. a partire da 2 pezzi 20 % Ora in azione The Taste of Fun! Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 29.11. al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock 43% conf. da 10 Su selezionati prodotti Capri-Sun per es. Capri-Sun Multivitamin, 10 x 200 ml, 2.95 invece di 5.25

In fin della fiera

I capelli in ordine

Sono nato nel ghetto di Asti e nes suno me lo ha detto. L’ho scoperto leggendo I giorni del mondo di Gui do Artom: «Il ghetto era formato da due stradine che si incrociavano e si aprivano ogni tanto in vicoli ciechi, in cortiletti, in uno slargo esiguo e privo di luce. La strada principale si chia mava Contrada degli Israeliti, l’altra San Bernardino. In questa strada, la minore delle due, sorgeva il Tempio, la scola, costruzione modesta, ma dal le porte dorate, sormontate da versetti biblici in ebraico. C’erano bottegucce: il macellaio, assai importante, perché accanto al suo banco il rabbino stesso sorvegliava che la macellazione avve nisse secondo i riti, un falegname, un venditore di acciughe in barile…». La mia famiglia affittava un appar tamento nella casa di quel vendito re. I Delpui venivano da Moschiéres, un paese della val Maira, in provincia di Cuneo. In quegli anni, il Duce di

Voti d’aria

Genitori e figli

Il tennis come esperienza religiosa è un racconto-reportage che David Foster Wallace (5½) nel 2006 dedicò a Ro ger Federer, vincitore a Wimbledon contro il giovanissimo Raphael Na dal. In effetti, il tennis tocca qualche volta la perfezione mistica, altre vol te si esprime con la geometria fred da del passante di rovescio realizza to da Novak Djokovic (6–) quando Djokovic è al massimo del suo gelo (mentale). Al Pala Alpitour di Tori no, con le sue luci blu soffuse da di scoteca psichedelica, durante le finali ATP Djokovic ha espresso al meglio il suo gelo e ha sbaragliato tutti. I pronostici indicavano altri vincito ri: tra questi il greco Stefanos Tsit sipas, che invece il 18 novembre ha perso contro il russo Andrej Rublev. E ha perso male, come si dice. Tsi tsipas sembra un eroe non greco ma nordico, una specie di dio Thor o di Sigfrido, e questo si spiega con il fat

mezzava le tasse quando una famiglia arrivava al settimo figlio. Ai Delpui la settima figlia, Romanina, nacque il 25 luglio del 1943, il giorno della caduta del fascismo. La casa era in via Otto lenghi, così si chiama dal 1874 il vico lo di San Bernardino e mia mamma aveva il negozio in via Aliberti, quel la che un tempo era la contrada degli Israeliti. Mio padre era sotto le armi, io trascorrevo interi pomeriggi par cheggiato come un piccolo Budda in quel negozio di parrucchiera. Ascol tavo i discorsi delle clienti che par lavano liberamente, credendo che io fossi troppo piccolo per capire qual cosa di quelle meravigliose storie di sotterfugi e di inganni per sfuggire ai controlli dei padri e dei mariti. Non perdevo una parola. C’è da dire che in quegli anni c’era scarsità di materia prima, gli uomini validi erano al fron te o nascosti in campagna. Si poteva andare da casa nostra al negozio sen

za mai uscire in strada all’aperto, at traversando cortili, cunicoli, cantine, scale. Fino al 17 febbraio del 1848, con le lettere patenti del re Carlo Alberto, agli ebrei rinchiusi nel ghetto era vie tato uscire in strada dopo il tramonto del sole. Per intere estati abbiamo gio cato a nasconderci usando quei pas saggi segreti. Per quegli anditi umidi e bui vennero fatti passare, nei giorni successivi all’8 settembre 1943, i sol dati in fuga dal Regio Esercito che cercavano abiti borghesi per non far si riconoscere dai tedeschi. Per anni saremmo stati vestiti con la stoffa di quelle divise abbandonate, ritinta dal grigioverde al nero.

C’è, sepolto fra le memorie della pri ma infanzia, il ricordo di un lonta nissimo lunedì, giorno di chiusura dei parrucchieri. In quel giorno, do po aver messo in una borsona i fer ri per arricciare i capelli, i pettini, il fon, le forbici e un po’ di asciugama

ni e mantelline, mia madre mi aveva preso per mano e portato con sé in un grande palazzo rosso, non lontano da casa nostra. Le prime due rampe di scale erano larghe, poi man mano che si saliva si restringevano fino all’ulti ma che portava in soffitta. Lì, sul pic colo pianerottolo, davanti alla porta chiusa, seduti sugli sgabelli, sostavano due soldati tedeschi. Mia madre aveva aperto la borsa, mostrato i ferri del suo mestiere e le sentinelle ci avevano fatti passare. Ricordo una grande mansar da sotto i tetti, con il soffitto inclinato dal centro verso le pareti esterne sul le quali si aprivano piccole finestre. In mezzo al salone, una stufa con il tu bo che saliva verso l’alto; da quel tubo partivano corde che terminavano tese contro le pareti. Sulle corde erano ste se lenzuola, coperte, cappotti, pellic ce. Mi facevano pensare a gigantesche fette di torta. Ricordo un gran bruli care di vita. Mia madre si era fatta da

re una sedia e l’aveva sistemata vicino alla stufa sulla quale scaldava l’acqua per lavare i capelli. Per tutta la matti na su quella sedia si erano alternate si gnore anziane e giovani ragazze; mia madre tagliava capelli, metteva bigo dini, creava riccioli con i ferri dopo averli scaldati. Io ero un bambino che osservava tutto ma non chiedeva mai spiegazioni. Molti anni dopo sono ve nuto a sapere che quel grande palaz zo rosso era il seminario arcivescovile e tutte quelle famiglie ricoverate nella camerata sotto i tetti erano composte da ebrei radunati lì in attesa del primo treno che li deportasse in Germania. Quelle ragazze e quelle signore si pre occupavano di avere i capelli in ordine prima di partire. Forse ignoravano che stavano per essere condotte alla mor te. Di tutte quelle vite rimane solo la lista di 44 nomi di ebrei, su una lapide appesa al muro di quella che un tempo era stata la Sinagoga.

to che sua madre è l’ex tennista rus sa Julia Salnikova (3). La quale, con il marito Apostolos (3), padre e alle natore di Stefanos, non fa che segui re ovunque per tornei internazionali il figlioletto, ormai ventiquattrenne e quarto nella classifica dei miglio ri tennisti al mondo. Ebbene, nel la partita di Torino, i due genitori in mondovisione non smettevano di urlare rimproverando il loro «bambi no», alto quasi due metri, ogni volta che sbagliava un servizio, un lob, una smorzata. Finché il cucciolo, esaspe rato, ha pensato bene di dirigere la racchetta verso il box di mamma e papà nel tentativo (fallito) di colpirne almeno uno con un diritto micidiale (6). Uno spettacolo edificante e pe noso, di cui però dovrebbero far te soro le famiglie fiere e assatanate di tanti potenziali campioncini di ten nis, di calcio, di basket, di pallavolo e di qualunque altro sport. Padri e ma

A video spento

E se provassimo a investire in crea tività? «Quelli che creano sono duri di cuore», diceva Nietzsche. Come al solito, aveva ragione: creare significa «produrre dal nulla», ha la stessa ra dice di «crescere», e più in generale si riferisce al gesto di far nascere qual cosa di nuovo elaborando in modo originale elementi preesistenti. Si de ve ai retori latini l’elaborazione com piuta dell’arte della creatività, dell’ar te dell’inventare e delle sue tecniche. Cicerone scrisse un apposito tratta to De inventione, e l’ inventio occupa sempre la prima sezione dei manua li latini di retorica. Ma l’invenzione teorizzata dai latini si riferisce preva lentemente alle argomentazioni dei dibattiti giuridici; quindi, è di fat to un’invenzione in tono minore ri spetto alla grande arte greca dell’in ventare concetti, temi e soluzioni, la hèuresis, che costituì il vanto di Gor gia. È appunto alla scuola di Gorgia

che risalgono le prime tecniche volte a stimolare, con appositi accorgimenti, l’invenzione dei concetti. Se la creatività parte da un modello rischia di non essere originale, se ri nunzia a ogni modello rischia di con cepire cose ingenue, più spesso rozze o banali. E questo, paradossalmente, è il grande cruccio attuale della nostra cultura pop, mai come ora in cerca di identità e così piena di citazioni del passato. E in molti lavori la creatività diventa sempre più importante: non solo per i profitti di un’azienda ma an che per i lavoratori, perché man ma no che le macchine si fanno carico dei compiti più ripetitivi, la creatività sta diventando una qualità fondamentale sul mercato.

Un esempio: il passaggio dall’analo gico al digitale – con le sue eviden ti conseguenze in termini d’offer ta, di frammentazione del consumo, di strategie palinsestuali, di costru

dri che da bordocampo schiumano fierezza per i loro pargoli. I quali do vrebbero tenere a mente il sacrosan to principio espresso dalla scrittrice francese Colette: «Non è una brutta cosa che i bambini debbano occasio nalmente, ed educatamente, mettere i genitori al proprio posto» (5+). Fatto sta che non ci sono solo i ge nitori iperprotettivi che tolgono il fiato ed esigono il massimo. In una battuta memorabile, Woody Allen faceva dire a un suo personaggio: «Quand’ero piccolo i miei genitori hanno cambiato casa una decina di volte, ma io sono sempre riuscito a trovarli» (6 all’ostinazione). È una frase che avrebbe potuto dire Liet ta, figlia di Giorgio Manganelli, il Manga, detto anche il Tapiro, di cui quest’anno si celebra il centena rio. Scrittore, giornalista, viaggiato re, funambolo della scrittura, teorico della letteratura come menzogna ed

equilibrista della vita come menzo gna. Non facile, avere un padre come lui. Lietta lo racconta in una biogra fia appena uscita, Aspettando che l’in ferno cominci a funzionare (La nave di Teseo). Un libro che merita 5 per la sincerità con cui la figlia rievoca il grande falsificatore che fu suo padre: falsificatore autentico e sincero che Lietta non ha mai finito di amare. Nonostante tutto. Ricordo ricorrente: lei bambina, sedu ta in un salottino rosso, la sera ascol tava le fiabe che le raccontava papà, in particolare la leggenda di San Gior gio e del drago vista dalla parte del drago. Un giorno il Manga si trova le valigie in corridoio, nell’apparta mento di Milano in cui convive (se parato in casa) con sua moglie Fausta Chiaruttini. È lei che gli ha prepara to le valigie, perché tolga finalmen te il disturbo. E così Giorgio, che nel frattempo ha cominciato una infelice

storia parallela con la poetessa Alda Merini, prende un treno per Roma. E Lietta? La bambina, che non ha an cora 7 anni, vive da tempo in Emi lia con i nonni materni. Solo un de cennio dopo rivedrà suo padre: non perché lui l’abbia cercata, ma perché lei (complice la nonna che ha trova to l’indirizzo) ha cominciato a scri vergli ricevendo, sorprendentemente, risposta. La corrispondenza si infit tisce, finché nell’estate 1964 Lietta (complice questa volta la madre) de cide di andare a trovarlo al terzo pia no di un palazzo romano: «Scusi, lei è il professor Manganelli? Allora io so no sua figlia!». Gli incontri si ripete ranno, con lunghe passeggiate, qual che pranzo e qualche appuntamento mancato, quando lui eviterà di farsi trovare senza preavviso. «Pensa che strano, – le ripeteva il Manga – riesco a volerti bene nonostante tu sia mia figlia» (senza voto).

zione di reti e brand nuovi – è il più consistente cambiamento che la te levisione ha affrontato negli ultimi trent’anni. Quel che emerge è una moltiplicazione dei possibili percor si che connettono produzione e con sumo: la conseguenza più clamorosa è che la televisione (il medium) non contempla più un solo apparecchio di fruizione (il televisore), pur restando quest’ultimo il fulcro delle pratiche di consumo domestico. Di conseguenza, anche il broadcaster ha bisogno di in ventare inedite modalità, è costretto a cambiare pelle: permangono alcune funzioni essenziali (costruire palinse sti, elaborare strategie di marketing, guidare la produzione e l’acquisto di programmi), ma queste devono esse re ripensate alla luce di un contesto fortemente cambiato. Tutto questo è possibile senza una buona dose di cre atività? O, ancora una volta, le più mi rabolanti evoluzioni tecnologiche (nel

giornalismo stiamo assistendo al pas saggio dal supporto cartaceo a quello elettronico) nolentes trahunt, volentes ducunt? Il destino tecnologico con duce colui che vuole lasciarsi guidare, trascina colui che non vuole?

In questo nuovo scenario, l’industria dei media dovrebbe diventare sem pre più una fabbrica di contenuti, che non si identificano con un supporto o con un mezzo, ma che «viaggiano», in orizzontale, fra le molte piattaforme distributive che la tecnologia rende disponibili. Solo i contenuti possono creare marche di riconoscimento: il brand diventa così un valore economi co perché permette di distinguersi, di riconoscere il prodotto anche su piat taforme diverse, di attirare spettatori e investitori. Obbliga il «produttore» a una qualità costante e solleva, alme no in parte, come un tempo, il «con sumatore» dall’ansia della scelta. Negli ultimi anni si è investito molto

in tecnologia e poco nel lavoro intel lettuale. Siamo di fronte a un impre visto e sottostimato sviluppo asimme trico: mentre esplode la magnificenza tecnologica non ci sono persone ca paci di sfruttare a pieno questa ric chezza. Non riusciamo più a investire in creatività. Per fronteggiare que sta situazione (acuita dalla crisi pan demica, dalla guerra in Ucraina, dal tramonto dell’Occidente), le azien de sono costrette a ragionare sulle priorità; una condizione tipica del le start-up, efficienti e veloci, che di spongono di risorse limitate, dunque sono abituate a ottimizzare per lavo rare massimizzando i risultati. Come diceva Albert Einstein: «La creativi tà nasce dall’angoscia proprio come il giorno nasce dalla notte buia. È nella crisi che nascono l’inventiva, le sco perte e le grandi strategie. Chi supe ra una crisi supera sé stesso, restando insuperato».

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 28 novembre 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 55 CULTURA / RUBRICHE ◆ ●
di Bruno Gambarotta
◆ ●
di Paolo Di Stefano
◆ ●
di Aldo Grasso
Non si investe nella creatività
ogni giorno di offerte vantaggiose doitgarden.ch/calendario-dell-avvento Azione valida solo il rispettivo giorno nella filiale o sullo shop online, fino a esaurimento dello stock. Calendario dell’Avvento Tutto l'assortimento KLEINE WOLKE per es. bicchiere portaspazzolino, Crackle Pacific, in poliresina, L x L x A: 9 x 9 x 11 cm 9.95 finora 19.95 Disponibili anche: tenda da doccia, portascopino per WC e dispenser per sapone 6741.487 50% SU TUTTO L'ASSORTIMENTO Tutto l'assortimento MIOCAR per es. detergente per parabrezza, pronto per l'uso, limone, resistente al gelo fino a -20 °C, 2 l 4.75 finora 5.95 6210.204 20% SU TUTTO L'ASSORTIMENTO Tutti i colori per bricolage per es. set di colori artigianali Mucki Colori acrilici per bambini, 6 colori per es. 17.45 finora 34.95 6652.027 50% SU TUTTO L'ASSORTIMENTO Tutto l'assortimento ceramica & modellazione per es. Soft, set di base Argilla da modellare per la creazione di gioielli, accessori o oggetti in plastica, indurente al forno, colorato, 24 x 25 g per es. 26.15 finora 34.90 6669.303 25% SU TUTTO L'ASSORTIMENTO 02 02.12 01 01.12 03 03.12 04 04.12
Migros Ticino Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock. Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. Tutti i tipi di farina (prodotti Alnatura e Demeter esclusi), per es. farina bianca M-Classic, IP-SUISSE, 1 kg, 1.25 invece di 1.85 30% Tutta la frutta secca bio e tutte le noci bio (prodotti Alnatura e Demeter esclusi), per es. gherigli di noce, 100 g, 2.80 invece di 3.30 a partire da 2 pezzi –.50 di riduzione 1.10 invece di 1.90 Carne macinata mista, IP-SUISSE per 100 g, in self-service 40% Tutto l'assortimento di posate e stoviglie Cucina & Tavola e tutti i bicchieri (senza Hit e prodotti natalizi), per es. ciotola vintage, crema, Ø 17,5 cm, il pezzo, 3.– invece di 4.95 a partire da 2 pezzi 40% 2.60 invece di 5.20 Clementine Spagna, rete da 2 kg 50% 3.30 invece di 5.50 Miscela natalizia con o senza creste di gallo all'anice, 500 g 40% 29. 11 – 5. 12. 2022 Settimana Migros Azioni in festa

Migros Ticino

Prelibatezza
IDEALE CON Tutti i tipi di olio e aceto bio (prodotti Alnatura, Demeter, Monini, Sapigni e olio di girasole esclusi), per es. olio d'oliva greco, 500 ml,
invece di 7.40 20% Tutti i tofu Migros Bio (prodotti Alnatura, Demeter e Sélection esclusi), per es. al naturale, 230 g, 2.80 invece di 3.50 a partire da 2 pezzi 20% 2.50 invece di 3.70 Formentino Svizzera, busta da 150 g 32% 1.95 invece di 2.55 Kiwi Gold Italia, vaschetta, 3 pezzi 23% 1.10 invece di 1.40 Minestrone bio Svizzera, al 100 g, confezionato 21% 2.90 invece di 4.40 Spinaci Italia, 500 g, confezionati 34%
5.90
Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock.
LO SAPEVI? Per verdura da magazzino si intendono le varietà come carote, patate e sedano rapa che si conservano bene e a lungo. Questa settimana puoi mettere nella Vitamin Bag riutilizzabile tutta quella che ci sta. Non occorre pesarla. Paghi un prezzo forfettario. Consiglio: conviene conservarli in frigorifero nel cassetto verdura Riempila ben bene! 4.80 invece di 6.90 Verdura da magazzino, con Vitamin Bag, da riempire carote, patate resistente, sedano rapa, cavolo bianco, cavolo rosso, verza (bio, Demeter, Sélection e Extra esclusa), almeno 2,9 kg 30% 1.95 invece di 2.95 Finocchi Italia, al kg 33% 2.20 invece di 3.30 Mirtilli Perù/Africa del sud, vaschetta da 250 g 33% 5.50 invece di 7.50 Zucca a cubetti Ticino, al kg, confezionata 26%
Migros Ticino
Bocconi prelibati a ottimi prezzi Carne e salumi Migros Ticino 1.90 invece di 3.20 Fettine di lonza di maiale, IP-SUISSE in conf. speciale, per 100 g 40% 3.50 invece di 4.45 Fettine di lonza di maiale bio Svizzera, in conf. speciale, 8 pezzi, per 100 g 21% 8.95 invece di 11.35 Carne secca dei Grigioni affettata, IP-SUISSE, IGP in conf. speciale, 115 g 21% 5.50 invece di 7.90 Cipollata, IP-SUISSE 2 x 8 pezzi, 400 g conf. da 2 30% Bratwurst di vitello, IP-SUISSE 2 pezzi, 280 g, 4.– invece di 4.95 a partire da 2 20% 4.75 invece di 5.95 Bratwurst bio Svizzera, 2 pezzi, 280 g, in self-service 20% 3.95 invece di 4.95 Cappello del prete (Picanha), IP-SUISSE per 100 g, in self-service 20% 2.45 invece di 3.55 Prosciutto cotto Puccini prodotto in Ticino, per 100 g, in self-service 30% 3.05 invece di 4.10 Salametti a pasta grossa prodotti in Ticino, per 100 g, in self-service 25%
Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock. Migros Ticino Si possono gustare anche subito freddi oppure caldi 5.95 Pie Beef & Cheese Anna's Best to enjoy hot & cold!, Svizzera, 260 g, in self-service 20x CUMULUS Novità 4.95 Chicken Nuggets con salsa al curry Anna's Best to enjoy hot & cold!, Svizzera, 150 g, in self-service 20x CUMULUS Novità 4.95 Chicken Strips Cajun con salsa tartara Anna's Best to enjoy hot & cold!, Svizzera, 160 g, in self-service 20x CUMULUS Novità Ali di pollo Optigal Svizzera, al naturale e speziate, per es. al naturale, al kg, 9.– invece di 15.–40% 2.85 invece di 3.40 Fettine di pollo Optigal al naturale Svizzera, per 100 g, in self-service 15% 4.70 invece di 5.90 Entrecôte di manzo Black Angus M-Classic Uruguay, in conf. speciale, 2 pezzi, per 100 g 20% 1.–invece di 1.30 Ossibuchi di maiale Svizzera, per 100 g, in self-service 23% 1.20 invece di 1.45 Galletto Svizzera, per 100 g, in self-service 15%
Altre prelibatezze all’insegna della tradizione Carne e salumi Migros Ticino Si può anchegustare senza previa cottura 1.65 invece di 2.80 Prosciuttino di coscia arrotolato affumicato M-Classic Svizzera, per 100 g, in self-service 40% 1.80 invece di 3.–Prosciutto di coscia arrotolato mini M-Classic Svizzera, per 100 g, in self-service 40% 1.35 invece di 2.70 Prosciuttino di coscia arrotolato Quick M-Classic affumicato e cotto Svizzera, per 100 g, in self-service 50% Un piacere tradizionale. Consiglio: si sposa bene con i fagioli secchi 2.10 invece di 2.65 Lingua di manzo affumicata M-Classic Belgio/Olanda/Svizzera, per 100 g, in self-service 20% 9.95 invece di 12.95 Piatto di paté per l'aperitivo con salsa Cumberland Svizzera, 290 g, in self-service 23% Per l'aperitivo o un brunch sostanzioso
Bontà dalle profondità Pesce e frutti di mare Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock.
Ticino In vendita anche al banco Tutte le cozze e le ostriche al bancone e in self-service (prodotti surgelati esclusi), per es. cozze M-Classic, MSC, Paesi Bassi, in self-service, al kg, 7.60 15% CONSIGLIO DEGLI ESPERTI Prima del consumo le cozze vanno lavate sotto l'acqua corrente fredda e private della barba. Le cozze danneggiate o aperte, nonché quelle che restano chiuse dopo la cottura, sono da buttare. I frutti di mare sono ricchi di proteine e veloci da preparare. 10.95 invece di 19.80 Filetti di pangasio Pelican, ASC prodotto surgelato, in conf. speciale, 1,5 kg 44% 13.70 invece di 17.15 Salmone affumicato bio d'allevamento, Irlanda/Scozia/Norvegia, in confezione speciale, 260 g 20% 8.95 invece di 11.40 Tonno M-Classic, MSC in olio o in salamoia, 6 x 155 g conf. da 6 21% invece di 8.95
Migros
Qualche fettina e porzioni di gran gusto Formaggi e latticini Migros Ticino 7.50 Formaggio per raclette Raccard a fette con carne secca dei Grigioni Special Edition, 6 fette, 240 g, confezionato 20x CUMULUS Novità 1.40 invece di 1.75 Emmentaler dolce per 100 g, confezionato 20% 1.80 invece di 2.25 Le Gruyère surchoix, AOP per 100 g, confezionato 20% Raclette Surchoix o Höhlengold al naturale, a fette, bio per es. Surchoix, 2 x 400 g, 15.95 invece di 20.40 conf. da 2 21% 16.50 Fonduta alle spugnole Miscela pronta, 600 g Hit 1.95 invece di 2.35 Grana Padano per es. blocco, circa 250 g, per 100 g, confezionato 15%
Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock. Migros Ticino 5.45 invece di 6.85 Caprice des Dieux in conf. speciale, 330 g 20% Caffè Latte Emmi Macchiato, Espresso o Double Zero, per es. Macchiato, 3 x 230 ml, 5.– invece di 6.30 conf. da 3 20% 7.–invece di 7.40 Il Burro panetto, 2 x 250 g conf. da 2 –.40 di riduzione 5.30 invece di 6.40 La Vache qui rit Original, 2 x 192 g conf. da 2 17% Yogurt LC1 Probiotic disponibili in diverse varietà, per es. arancia sanguigna e zenzero, 4 x 150 g, 3.65 invece di 4.60 conf. da 4 20% Tutti i cottage cheese M-Classic, bio e aha! per es. nature M-Classic, 200 g, 1.45 invece di 1.75 15% Tutti gli yogurt e i drink Bifidus per es. drink alla fragola, 500 ml, 1.60 invece di 1.90 15%
Piacere da mordere: croccante e dolce Pane e prodotti da forno Il nostro pane della settimana: novità per tutti gli amanti del pane di spelta; si distingue per la nota aromatica di spelta e il lieve sentore di pasta acida di segale 5.40 Cake nocciolacioccolato bio 260 g, prodotto confezionato 20x CUMULUS Novità 6.80 invece di 8.50 Mini biberli 634 g, prodotto confezionato 20% 4.– Pane di spelta, IP-SUISSE 500 g, prodotto confezionato 5.50 Millefoglie in conf. speciale, 6 pezzi, 471 g Hit
Alternativa vegana al pesce Prodotti vegetariani e vegani Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock. 3.70 Salmon Spread plant-based Unfished PlantZalmon 100 g, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 7.95 Raw cakes mini bio assortiti, 8 pezzi, 192 g, prodotto confezionato 20x CUMULUS Novità 3.80 Crostata di mele Plant-Based V-Love 215 g, prodotto confezionato 20x CUMULUS Novità 3.70 PlanTuna Unfished al naturale 150 g, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 3.70 PlanTuna Unfished al limone e pepe 150 g, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 3.90 Mexican Salad PlanTuna Unfished 160 g, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 3.70 PlanTuna Unfished alle erbe mediterranee 150 g, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 2.10 The Melty Mix Plant-Based V-Love ca. 450 g, per 100 g, confezionato 20x CUMULUS Novità Ecco i tre nuovi membri della famiglia V-Love
Tutto quel che serve, dalla mattina alla sera Scorta Tutti i tè e le tisane (Alnatura esclusi), per es. menta bio, 20 bustine, –.70 invece di 1.–30% Tutte le capsule Café Royal (prodotti CoffeeB esclusi), per es. Lungo, 10 capsule, 3.65 invece di 4.60 20% 4.40 invece di 5.90 Aceto di vino alle erbe aromatiche Kressi Chirat 2 x 1 l conf. da 2 25% Tutto l'assortimento Knorr per es. brodo di manzo povero di grassi, 240 g, 7.60 invece di 9.50 20% 5.40 invece di 6.40 Focaccia alsaziana disponibile in diverse varietà, per es. 2 x 350 g conf. da 2 15% 4.70 Latte di cocco Ampawa 3 x 250 ml conf. da 3 Hit Olio di girasole M-Classic 1 l, 3.90 invece di 4.85 a partire da 2 pezzi 20%
Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock. Con formaggio svizzero 6.–invece di 9.30 Sugo di pomodoro Agnesi al basilico o alla napoletana, 3 x 400 g conf. da 3 35% 4.30 invece di 7.20 Pomodori triturati Longobardi 6 x 400 g conf. da 6 40% Tutta la pasta Garofalo non refrigerata per es. rigatoni, 500 g, 2.40 invece di 2.95 a partire da 2 pezzi 20% 5.60 invece di 8.–Wedges Denny’s prodotto surgelato, Mexican e Classic, in conf. speciale, 1 kg 30% 9.95 invece di 14.25 Ravioli Anna's Best ricotta e spinaci o mozzarella e pomodoro, per es. ricotta e spinaci, 3 x 250 g conf. da 3 30% Pizze M-Classic surgelate, Toscana o Margherita, in confezioni speciali, per es. Toscana, 3 pezzi, 1080 g, 7.85 invece di 10.50 25% 11.–invece di 14.30 Tortine al formaggio M-Classic prodotto surgelato, 2 x 12 pezzi, 1,68 kg conf. da 2 23%
In grandi quantità per tanta felicità Dolce e salato 14.50 invece di 29.–Branches Eimalzin 50 x 25 g conf. da 50 50% 5.–invece di 7.50 Petit Beurre con cioccolato al latte o fondente, 3 x 150 g conf. da 3 33% 9.80 Praliné Frey Collection Winter Edition, 420 g Hit Tutti i tipi di cioccolato fondente Lindt per es. Les Grandes Noir Noisettes, 150 g, 3.40 invece di 4.25 a partire da 2 pezzi 20% Pralinés Lindt Mini o Connaisseurs, in confezioni multiple, per es. mini, 2 x 180 g, 17.– invece di 23.90 conf. da 2 28% Tutti i salatini da aperitivo Party per es. cracker salati, 210 g, 1.55 invece di 1.85 a partire da 2 pezzi –.30 di riduzione 7.60 Fruit Mix Sugus in conf. speciale, 1 kg Hit 7.95 All in One Trolli in conf. speciale, 1 kg Hit Tutti i biscotti Oreo per es. Original, 154 g, 2.20 invece di 2.75 a partire da 2 pezzi 20% Con succo di concentratofrutta Adatti anche per la merenda mattutina
Sapore fruttato e rinfrescante Bevande Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock. 5.50 Sciroppi bio sogno alla melissa o magia alle bacche, 500 ml, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 2.40 Dirtea Tea & Energy Juicy Mango Coconut, Wet Peach o Icy Cactus, 500 ml, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 4.40 invece di 7.40 Succo d'arancia Anna's Best 2 l 40% 8.95 Freixenet analcolico 700 ml, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 6.95 invece di 9.–Crodino 10 x 100 ml conf. da 10 22% 2.95 invece di 5.25 Capri-Sun succo multivitaminico o Safari Fruits, 10 x 200 ml conf. da 10 43% 1.95 Moloko Blueberry & Açai 250 ml, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità Evian in confezioni multiple, per es. 6 x 1,5 l, 4.40 invece di 6.60 conf. da 6 33% Tuca Grapefruit, Passion o Himbo, 6 x 1,5 l e 6 x 500 ml, per es. Grapefruit, 6 x 1,5 l, 6.80 invece di 11.40 conf. da 6 40% Si conserva senza refrigerazione

Bellezza e cura del corpo

Occasioni che fanno bene

Tutto l'assortimento per la cura del bebè Johnson's per es. shampoo per bebè, 300 ml, 2.45 invece di 3.50

Tutti i bagnoschiuma e i sali da bagno (confezioni multiple escluse), per es. bagnoschiuma cremoso Milk & Honey I am, 500 ml, 1.85 invece di 2.50

Tutto l'assortimento di prodotti per la cura del viso L'Oréal Paris (prodotti Men, confezioni da viaggio e confezioni multiple esclusi), per es. siero Revitalift Filler, 30 ml, 18.75 invece di 24.95

Deodoranti Rexona per es. roll-on Cotton Dry, 2 x 50 ml, 3.60 invece di 4.80

Deodoranti Axe in confezioni multiple, per es. Spray Africa, 2 x 150 ml, 6.95 invece di 9.30

25%
a partire da 2 pezzi 30%
conf.
25%
da 2
a partire da 2 pezzi 25%
conf.
25%
da 2
Comodi, morbidi e caldi Abbigliamento e accessori Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock. Rimuove il 99,99% dei germi Morbide e assorbenti Per un caldo benvenuto Con protezione antiacaro: indicato per persone allergiche agli acari della polvere 159.– Piumino Manu 160 x 210 cm, 4 stagioni, il pezzo Hit 4.50 Rasoio usa e getta in bambù I am Men il pezzo 20x CUMULUS Novità 14.95 Set di pantofole per ospiti disponibile in grigio o beige, con 6 paia di pantofole di varie misure, il set Hit Dischetti e bastoncini d'ovatta Primella per es. dischetti quadrati Primella, 2 x 50 pezzi, 2.70 invece di 3.40 conf. da 2 20% 29.95 Top da donna bio in nero, taglie S–XL, in vendita nelle maggiori filiali conf. da 3 Hit Tutto l'assortimento di disinfettanti per le mani per es. Sterillium, 100 ml, 5.80 invece di 7.20 a partire da 2 pezzi 20% 29.95 Pigiama da uomo disponibile in grigio, tg. S–XL, il pezzo Hit 19.95 Boxer da uomo disponibili nelle taglie S–XL conf. da 5 Hit 24.95 Pigiama da donna disponibile nelle taglie S–XXL, il pezzo Hit

Prodotti pratici e graziosi per la casa

Varie Daequosolidaleproduzione 7.95 invece di 9.95 Minirose M-Classic, Fairtrade disponibili in diversi colori, mazzo da 20, lunghezza dello stelo 40 cm, per es. gialle, il mazzo 20%
30% Pellicola salvafreschezza o carta da forno Tangan per es. carta da forno N° 33, FSC®, 3 x 15 m, 5.– invece di 7.50 conf. da 3 33% 7.40 invece di 9.30 Manella per es. rosmarino, 3 x 500 ml conf. da 3 20%
Tutto l'assortimento di set da tavola, tovaglie e strisce centrotavola Cucina & Tavola (senza carta né prodotti hit), per es. set da tavola in bambù, intrecciato, il pezzo, 4.85 invece di 6.95
Offerte valide solo dal 29.11 al 5.12.2022, fino a esaurimento dello stock. Riduce la formazione di pieghe e dona al bucato un fresco profumo Oltre 700 prodotti a prezzi vantaggiosi Tutti i detersivi Total (confezioni multiple e speciali escluse), per es. 1 for all in conf. di ricarica, 2 litri, 8.45 invece di 16.90 a partire da 2 pezzi 50% 6.20 Balsamo ammorbidente Moments of Joy Exelia 1 l 20x CUMULUS Novità PIÙ RISPARMI 2.80 Spazzole per stoviglie M-Budget 4 pezzi 3.60 Carta igienica M-Budget 12 rotoli 2.65 Panni universali in microfibra M-Budget 4 pezzi Carta per uso domestico Classic Twist, FSC® in conf. speciale, 16 rotoli, 13.– invece di 19.80 34%

Prezzi imbattibili del

Da
offerte
stock 10.–invece di 16.80 Filetti di salmone bio con pelle d'allevamento, Irlanda/ Norvegia,
conf. speciale,
offerta valida
40% Branches Frey Milk o Dark, 50 x 27 g, per es. Milk, 11.80 invece
24.–, offerta valida
al 4.12.2022 conf. da 50 50% 3.95 invece di 5.65 Arachidi bio Egitto, busta da 500 g, offerta valida dall'1.12 al 4.12.2022 30%
tutte le
sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. Fino a esaurimento dello
in
300 g,
dall'1.12 al 4.12.2022
di
dall'1.12
Solo da questo giovedì a domenica
weekend

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.