Anno LXXXV 28 febbraio 2022
Cooperativa Migros Ticino
G.A.A. Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura
edizione
09
MONDO MIGROS
Pagine 4 – 5 ●
SOCIETÀ
TEMPO LIBERO
ATTUALITÀ
CULTURA
Lavinia Sommaruga racconta più di 30 anni di impegno per lo sviluppo e la solidarietà
Dietro un’apparente innocenza, luna park, fiere, e parchi a tema soddisfano molti bisogni inespressi
Perché gli Usa non riescono a ridurre la loro dipendenza dal made in China e con quali conseguenze
La pasionaria Zora del Buono che amava Tito è al centro del romanzo famigliare Die Marschallin
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Keystone
Il risveglio dell’Orso
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Ucraina, il buco nero dell’Europa Peter Schiesser
L’invasione russa dell’Ucraina ha riportato indietro le lancette del tempo. Siamo ripiombati nel gelo della seconda metà del Novecento, quando Unione Sovietica e Stati Uniti combattevano la loro Guerra Fredda alimentando conflitti armati in tutti i continenti. Solo che questa volta la guerra si svolge su suolo europeo, in una realtà non fondamentalmente dissimile dalla nostra più a occidente. La Pax americana è infranta, il sistema di sicurezza in Europa è scosso nelle sue fondamenta, Putin ha compiuto l’inverosimile e non ha l’aria di volersi fermare. Una guerra si sa come comincia, non come finisce. Le facili conquiste iniziali dei russi, con la loro schiacciante superiorità militare, non sono garanzia di vittoria finale. Ancora è presto per immaginare scenari futuri. Putin vuole occupare l’Ucraina, intera o in parte? Come farà a mantenere il controllo di un paese così vasto? Nascerà una guerra di partigiani, se l’esercito ucraino verrà annientato o si dissolverà? Ricordiamo la seconda invasione americana dell’Iraq nel e la dichiarazione di vittoria di Ge-
orge W. Bush, cui hanno fatto seguito anni di combattimenti e la conseguente nascita del Califfato islamico; ricordiamo l’invasione russa dell’Afghanistan nel che finì in un disonorevole ritiro nell’-’. Il presidente russo resta imperscrutabile, ma sembra disposto a tutto. A offensiva cominciata si è espresso duramente minacciando conseguenze gravissime in caso di intromissione della Nato (farebbe uso anche dell’arsenale atomico?). Non dimentichiamo che la sua carriera ai vertici dello Stato russo era cominciata con una guerra ferocissima per riconquistare la Cecenia, con bombardamenti a tappeto sulla popolazione civile, lo stesso ha fatto in Siria. Lo farà anche con un popolo che considera fratello? Gli americani e gli europei non sono disposti a morire per l’Ucraina, un confronto diretto fra la Nato e la Russia viene escluso. Ma siamo solo all’inizio di un periodo nefasto per l’Europa e per il mondo, poiché dove parlano le armi muore il diritto internazionale. Se nel Ventunesimo secolo è ancora possibile una guerra su
suolo europeo, se una grande potenza non si fa scrupolo di bombardare e invadere un paese scatenando una potenza di fuoco senza eguali, chi può ancora sentirsi sicuro di poter vivere in pace? Non i taiwanesi, la cui isola fa gola alla Cina, ma neppure tanto i paesi europei confinanti con la Russia. La conseguenza può facilmente essere un’ulteriore corsa al riarmo. Per noi cittadini dell’Europa è uno shock che infrange le illusioni di un futuro di pace, integrazione, sviluppo economico e democratico sul continente. Oltre alle conseguenze geo-politiche, l’Europa e la Russia subiranno pesanti contraccolpi economici. L’Unione europea nel suo insieme copre con il gas russo il per cento del suo fabbisogno (la Germania ancora di più), se Mosca chiudesse i rubinetti mancherebbe energia vitale sul continente. Ma anche la Russia va incontro ad un periodo difficile: le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai suoi alleati la isoleranno economicamente e finanziariamente, colpiscono anche i membri del parlamento russo, l’entourage di Putin e alcune banche, congelando i loro
averi in Europa. Intanto il valore del rublo è in caduta, i russi fanno la coda alle banche per ritirare valuta forte. La speranza è che questo porti alla caduta del presidente russo su pressioni interne al regime. Putin corre un altro rischio: non sappiamo se e quanto la popolazione russa sia favorevole ad una guerra contro i cugini ucraini, e quanto malcontento nascerebbe se si prolungasse e costasse molte vite russe. Nessuno può sapere se questo alla fine si rivelerà il colpo di coda di un regime che sogna di riguadagnare grandezza imperiale, o se l’Europa ripiomberà negli abissi della propria storia fatta di guerre lungo tutti i secoli. Né quali onde sismiche provocherà l’invasione dell’Ucraina nel resto del mondo. Ma sappiamo una volta di più che la realtà non è come la desideriamo. Ora l’Occidente deve compattarsi, e le pesanti sanzioni economiche contro la Russia annunciate simultaneamente lasciano sperare che sia così. Diversamente, si mostrerebbe che il diritto internazionale e l’insieme dei valori su cui si basa non possono più essere difesi.