Azione 34 del 22 agosto 2022

Page 1

Territorio: un’associazione, tre itinerari e un simposio ci da grandi altezze La libertà d’espressione ferita

diSettimanaleinformazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 Cooperativa Migros Ticino edizione 34 ◆ ● G.A.A.6592Sant’Antonino MONDO MIGROS Pagine 4 – 5 CULTURA Pagina 33 Alla scoperta della casa aretina di Giorgio Vasari, un unicum nel contesto europeo delle case d’artista ATTUALITÀ Pagina 21 Tutti i pilastri su cui la Repubblica federale di Germania ha poggiato la rinascita post-bellica vacillano TEMPO LIBERO Pagina 16 Ennesima cultural appropriation: le star americane, dopo il Chiantishire, puntano sulla tequila SOCIETÀ Pagina 2

Peter Schiesser

MiezalJonay

riportano sulla Via della Pietra ◆ Moreno Invernizzi Pagina 15Vorticando

Alla notizia dell’accoltellamento di Salman Ru shdie, è riaffiorato immediatamente un ricordo: era il 1988, in viaggio in India stavo leggendo un’intervista allo scrittore indiano, alla doman da se non temesse di ferire la sensibilità religio sa dei musulmani con il suo nuovo libro I ver si satanici, Rushdie rispose risolutamente di no; era convinto che alla fine del Ventesimo seco lo il mondo si fosse laicizzato a sufficienza. Si era sbagliato, il riflesso oscurantista dell’islami smo era ancora forte, anche nella sua India, con la sua costituzione laica – e lo sarebbe diven tato ancora di più nei decenni a venire in tutto il mondo. Fu il governo indiano retto da Rajiv Gandhi, figlio di Indira e della dinastia padro na del Partito del Congresso di impronta laica e progressista, il primo a vietare la pubblicazione del libro. I musulmani di Bombay avevano pro testato contro il libro, e Rajiv Gandhi aveva bi sogno del sostegno dei deputati musulmani in parlamento per sopravvivere politicamente, per cui nella migliore tradizione della Realpolitik vietò I versi satanici. Immediatamente seguì il Pakistan: se la vicina e nemica, laica India vie ta un libro per supposta offesa al profeta Mao metto, cosa deve fare uno Stato sorto dalla se parazione dell’India con l’ambizione di essere il paese dei puri per i musulmani? Il 14 febbraio del 1989 poi, la fatwa, la condanna a morte per apostasia decretata dall’ayatollah iraniano Kho meiny, che costrinse Salman Rushdie a vivere sotto falso nome e protetto dalla polizia per 12 anni (un’esperienza che ha condensato nel suo libro Joseph Anton, lo pseudonimo che inventò assemblando i nomi dei suoi due autori preferiti, Joseph Conrad e Anton Checov). Eppure sono convinto che nessuno dei milio ni di musulmani e altri detrattori ha mai letto il suo libro. L’ho letto due volte – forse con spi rito troppo laico? – e non ho trovato passaggi offensivi sul Profeta. Oggi me lo conferma Ha med Abdel-Samad, scrittore e politologo egi ziano in un articolo sulla «Neue Zürcher Zei tung» (15.8.’22). Vi si trova invece un imam a Parigi dipinto come un angelo nero, che è l’esat ta caricatura di Khomeiny – ma questo dev’esse re sfuggito ai censori. Tuttavia, al reale può so stituirsi una realtà alternativa, al vero il credibile benché falso (a dimostrazione che le fake news e la manipolazione per scopi politici non sono nate oggi), ciò che a Salman Rushdie è costato per anni il rischio di essere ucciso e ora ferite che cambieranno la sua vita, oltre il ferimento, allo ra, del suo traduttore italiano, la morte di quello giapponese e altre vittime in Corea. Ma non si tratta solo di Salman Rushdie, con lui è stata accoltellata e ferita la libertà d’espressione artistica. In primo luogo dal fanatismo religioso musulmano. L’aggressore, il 24enne Hadi Ma tar, è l’espressione anche solo inconscia di una bigotteria che non è capace di confrontarsi con idee diverse, con la critica ai propri valori e all’in terpretazione corrente dell’Islam. Come scrive l’islamologo e psicologo Ahmed Mansour a pro posito degli islamisti (sempre sulla Nzz, 16.8.’22), «la religione è come un burka che copre le loro debolezze e conferisce un’identità collettiva che li delimita dagli altri». Ne abbiamo fatto espe rienza in più occasioni negli ultimi dieci anni, dalla strage nella redazione di «Charlie Hebdo» a Parigi all’uccisione del vignettista danese che offese il Profeta, senza dimenticare gli attenta ti di al Qaeda e dell’Isis, ancora più devastanti e sanguinosi. Ma la reazione di parte dell’élite in tellettuale occidentale è stata ambigua: di fronte alla montante islamofobia, molti hanno sì con dannato la violenza, ma nel discorso pubblico si è lentamente insinuata la tesi che la libertà di pa rola è certo da difendere, ma non al prezzo di offendere le sensibilità altrui (in questo caso dei musulmani). Con tanti saluti alla libertà artisti ca di mettere in discussione ogni verità rivelata. Il mondo è davvero molto cambiato, negli ultimi 34 anni. Mentre sui canali social vengono pro pagandati messaggi di odio e disprezzo, nel di battito intellettuale ufficiale la critica a un’etnia o a una religione suscita in molti una reazione di censura in nome di un anti-razzismo ideale. Criticare la bigotteria viene considerato un atto razzista, non illuminista. Questa non è libertà artistica, né di parola. E tradisce i valori di cui ci si continua a vantare.

Territorio ◆ Tre itinerari, un’associazione e un simposio uniscono la Riviera e le regioni contigue sulla Via della Pietra Elia Stampanoni

Pagina 8 Un test pericoloso Già ora si può ottenere l’età biologica di chiunque lo richieda: le casse malati ne approfitteranno?

La pietra nel nostro cantone è da sempre una grande risorsa naturale, un materiale da costruzione insosti tuibile, un elemento architettonico di pregio che vanta una notevole com ponente storica e sociale. La Riviera, le parti basse delle valli Leventina e Blenio, nonché la parte settentriona le del Bellinzonese si sono unite in un progetto volto alla valorizzazione del territorio dove, al centro, c’è appunto la pietra.Avviato nel 2016, il progetto ha portato alla pubblicazione di una Carta geoturistica di tre percorsi tra i paesaggi di pietra, disponibile in tre lingue (italiano, tedesco e francese). Gli itinerari proposti variano dai 17 ai 28 chilometri circa e possono es sere percorsi a piedi oppure, in parte, anche in bicicletta. Sul territorio non si trovano per ora cartelli indicatori, ma si può seguire la rete escursionisti ca ufficiale appoggiandosi anche alle carte topografiche ufficiali. Sul sito internet dell’Associazione Via della Pietra, l’ente che ha promos so il progetto, poi realizzato con l’Isti tuto scienze della Terra della SUPSI, c’è invece una dettagliata carta inte rattiva dei tre itinerari, dove è possibi le seguire a distanza i percorsi e avere anche un assaggio dei vari luoghi d’in teresse disseminati lungo il percorso.

Pagina 7 Letteratura per ragazzi Un ricordo del grande scrittore e fumettista Mino Milani, padre di Tommy River e autore di romanzi storici e mitologici

Cuore di pietra

SOCIETÀ ● ◆ 2 Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino Vasche e canali scolipiti nello gneiss granitico a Colarga, sopra Osogna. Stampanoni)(E.

Cliccando sulle icone piazzate sui tracciati online, si aprono di fatto una breve descrizione e le fotografie degli oggetti degni di un’attenzione, siano essi paesaggi, costruzioni, nuclei, cave o altri elementi legati alla pietra. Gli itinerari sono tre, ognuno con un suo tema: la natura, il lavoro e la vita con la pietra. Il primo si sviluppa da Castione a Biasca, per oltre 27 km e toccando il punto più alto a Moncri no, sopra Claro. Vengono presentati soprattutto (ma non solo) dei luoghi dove la pietra svolge un ruolo impor tante ed evidente nella modellazione del paesaggio, interagendo con l’am biente. Si tratta per esempio di massi adatti al bouldering, cave, gole o poz ze, come a Colarga, sopra Osogna, dove si nascondono spettacolari for me di erosione fluviale con vasche e canali scolpiti nello gneiss granitico. Il secondo va da Giornico a Lo drino, lungo circa 20 km dei quali i primi 15, fino a Iragna, pianeggianti e consigliati anche in bicicletta. Qui il focus è sulla pietra quale elemento costruttivo, principalmente, ma non solo, nel passato. Come nel caso del caratteristico nucleo di Citt a Iragna, dove si trova un mortaio in gneiss utilizzato per macinare cereali, spe cialmente segale, orzo o miglio. Una prova delle capacità dell’essere umano nello sfruttare la pietra per opere utili o indispensabiliIlterzoitinerario si sviluppa in vece da Bellinzona a Loderio (16 km circa), ed è pure quasi interamente percorribile anche con le due ruote, a parte l’ascesa e discesa da Navone, sopra Semione. Fortezze, ponti, nu clei caratteristici, piazze, case, chiese, oratori o anche i dentoni della linea di sbarramento anticarro denominata Linea LONA sono solo alcune delle attrazioni che s’incontreranno lungo l’escursione, a dimostrazione di come la pietra sia sempre stata un elemento centrale della geografia, della storia e dell’economia della regione. L’associazione Via della Pietra è nata nel 2019 sulle ceneri della Co munità di Riviera, ente che diede il via al progetto, un’idea sviluppata in origine da Massimo Ferrari, oggi vi cepresidente dell’associazione presie duta da Tarcisio Bullo. La Comu nità di Riviera ha lavorato per oltre trent’anni nell’ambito della Legge federale sull’aiuto agli investimen ti nelle regioni di montagna (LIM), compreso il progetto Via della Pie tra, presentato con l’idea di portarlo nell’ambito di Expo 2015 a Milano. Benché non sia stato scelto, la Comu nità di Riviera non ha smesso di cre dere in quest’iniziativa e, in collabo razione con la SUPSI e in particolare con il dr. Cristian Scapozza dell’Isti tuto scienze della Terra, ha continua to a svilupparla, sino a giungere alla dimensione attuale, passata nelle ma ni della neo costituita Associazione Via della Pietra a seguito del proces so d’aggregazione che ha portato alla creazione dei nuovi comuni di Bellin zona e di Riviera (e allo scioglimento dalla Comunità). Il progetto è quin di oggi sostenuto dall’Ente regiona le per lo sviluppo del Bellinzonese e Valli, a sua volta succeduto alla Re gione Tre L’associazioneValli. quest’anno orga nizza anche un interessante Simposio della Pietra. A oltre 14 anni da quel lo tenutosi a Biasca il 14 marzo 2008 il Simposio si svolgerà il 23 e 24 set tembre a Lodrino. Grazie alla pre senza di alcuni esperti del settore, in quest’evento l’Associazione intende promuovere i prodotti del settore, ma anche divulgare le più moderne tec niche per la lavorazione della pietra, senza dimenticare gli aspetti legati al la sua storia. Il simposio vorrà avere anche uno sguardo al futuro, suggerendo co me potrebbe evolvere l’uso della pie tra nell’architettura, nelle costruzioni ma anche in attività legate al tempo libero, per esempio quale elemento naturale per alcuni sport oggi molto in voga, come il citato bouldering o il canyoning, largamente praticati an che nel comparto territoriale interes sato. «L’organizzazione del Simposio – scrivono gli organizzatori – s’in serisce perfettamente negli obiettivi perseguiti dall’Associazione e mira a consolidare e far conoscere il lavoro compiuto finora». Tra la decina di interventi in pro gramma nella giornata di venerdì, ci tiamo per esempio La pietra come ma teriale da costruzione del XXI secolo, che sottolineerà l’attualità di un ma teriale che dimostra d’essere tuttora ideale per una costruzione sostenibile e durevole. Si entrerà anche nel mon do della digitalizzazione nella fabbri cazione di opere, che porrà l’accento sull’uso della robotica in cava, sen za dimenticare aspetti architettonici, paesaggistici, storici e naturali. Prima della tavola rotonda di fine giornata e dell’escursione sul territorio prevista per il sabato, si parlerà anche di cultu ra e di sport, per un simposio intenso e arricchente, al quale si può parteci pare previa iscrizione sul sito dell’As sociazione, dove si trova anche la do cumentazione completa. Informazioni e iscrizioni www.viadellapietra.ch

Pagina 9 La Cascina di Sorengo È nato un nuovo spazio che promuove la socializzazione, la partecipazione e l’aggregazione

● Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 3

Un’anima migrante di nome Cindy Incontri (6) ◆ Mamma, docente, studente e viaggiatrice, Cindy Broggini è momentaneamente «ai box» per garantire ai suoi figli un’infanzia sicura e felice, ma… il suo sogno è ripartire Matilde Casasopra Arriva vestita d’estate con un sorriso che, prima ancora che in viso, glielo leggi negli occhi. Sistemati i bimbi, riassettata la casa ecco che c’è lo spa zio per un incontro, in un ritaglio di tempo preparato accuratamente per ché Cindy Broggini, oltre ad essere docente di lingua ed integrazione al la Scuola media di Tesserete è anche impegnata, per tre giorni la setti mana, al Centro federale richieden ti l’asilo di Balerna dove si occupa della scolarizzazione dei richieden ti asilo che giungono in Svizzera da ogni parte del mondo. Poi, come se non bastasse, sta seguendo il corso di «specialista della migrazione» – un corso che esiste in Svizzera da diver si anni, ma che in Ticino è solo alla seconda edizione – e che nel mag gio del 2023 la porterà a sostenere gli esami federali. Ma chi è Cindy? Una parente di Wonder Woman? Assolutamente no. Sono sempli cemente una persona che, nell’in terazione con gli altri, vuole dare il meglio di sé fondando il tutto su competenze specifiche e reali. Vede, nel mio lavoro di docente al Centro federale richiedenti l’asilo, mi trovo ad interagire con bimbi e ragazzi di età compresa tra i 4 e i 15 anni. Ven gono da Paesi confrontati non solo con la guerra, ma anche la povertà o, addirittura, l’impossibilità di viverci. Alcuni di loro sono analfabeti anche nella loro lingua madre, altri non co noscono l’alfabeto latino, ma ci sono anche ragazzi con un buon livello di scolarizzazione.

Stiamo parlando dei minori ucraini? No. Gli allievi ucraini non sono pas sati dal centro di Balerna, ma alcuni sono stati miei allievi alle scuole me die di Tesserete. Io a Balerna lavoro soprattutto con minori non accom pagnati provenienti da Afghanistan, Iraq, Siria, Turchia, Nordafrica e Africa occidentale. Da questi paesi arrivano ragazzi praticamente tut ti i giorni. A Balerna restano per un massimo di 140 giorni e poi… ven gono destinati, secondo una riparti zione prestabilita a livello federale, ai vari Cantoni. Sono pochi quelli che restano in Ticino e, quei pochi, sono assegnati al Foyer di Paradiso. È lì che ritrovo alcuni dei minori che ho seguito dal loro arrivo in Svizzera ed è sempre emozionante vedere che il tuo lavoro, il tuo impegno, sono ser viti a qualcosa. Tipo? La ragazzina afghana giunta da noi qualche anno fa. Di lingua madre dari, parlava poco inglese e nemme no una parola di italiano. Ora si è perfettamente integrata. Parla ita liano e sta seguendo la formazione come apprendista metalmeccanica. È l’unica donna in Ticino che sta se guendo questo percorso. Sono molto orgogliosa di lei. Ha chiesto lei di occuparsi di gio vani di questi Paesi? Ni. Penso sia stato soprattutto il mio curriculum a suggerire quest’impo stazione. Eccezion fatta per l’Afgha nistan – dove avevo promesso a mia madre di non mettere piede durante il mio viaggio di nozze – in diversi Paesi ci sono stata e in alcuni ho an che soggiornato. Mi sta dicendo che quando si è spo sata ha viaggiato in Asia? Sì, ma… la storia è un po’ più arti colata di così. Quando, con mio ma rito, siamo partiti per il viaggio di nozze – un viaggio che è durato 18 mesi – non abitavamo in Ticino, ma a Istanbul. Istanbul è, in definitiva, la mia città, la mia casa. Lo è stata per tanti anni. Se penso che quando avevo finito il liceo sapevo a malape na dove fosse!… Eppure Istanbul è diventata il mio genius loci. Sinte tizzando: dopo la laurea e qualche esperienza lavorativa in Ticino (tra cui anche i corsi d’italiano agli ope rai stranieri impegnati nel cantie re Alptransit) ho annunciato a mia madre che partivo per Istanbul. Lei pensava a una vacanza breve. Ho do vuto spiegarle che avevo intenzione di fermarmi lì perché avevo biso gno di spazio. Ha capito che era ve ro quando mi ha visto partire con la mia valigia e, aggiungo io, una buo na dose d’incoscienza. Non conosce vo nessuno in quella città, ma… vo levo partire e sono partita. Un’avventura dei tempi moderni? Non direi un’avventura. Direi piut tosto un’esperienza importante nella quale ho finito per coinvolgere quello che allora era il mio ragazzo e che da quasi 20 anni ormai è mio marito. A Istanbul ho svolto diversi lavori fino ad essere, mi passi il termine, «spon sorizzata» per un anno dal Consolato svizzero grazie al progetto «Presenza Svizzera», per la promozione e diffu sione, appunto, della presenza sviz zera all’università di Istanbul. Qui, all’università, dopo quest’anno sono stata assunta come lettrice di ruolo. Lei, dunque, insegnava italiano agli studenti turchi… E perché non ha proseguito? Perché il mio contratto doveva esse re rinnovato, ma… ero incinta e mi è stato fatto notare che una docen te universitaria non diventa mamma durante l’anno accademico, ma nel periodo delle vacanze. È così che ho perso il lavoro, ma… non sono rima sta sola e quella della maternità è sta ta una full immersion in una cultura per la quale la nascita di una nuova vita è davvero un evento che coinvol ge l’intera comunità. Scusi, ma… non è così un po’ dappertutto? Certo! Ovunque una nuova vita è ce lebrata con gioia, ma lei faccia il con to che qui da noi, ad esempio, dopo il parto uno torna a casa e organizza la sua vita e quella della sua fami glia con la presenza di un esserino in più. A Istanbul, invece, quando è nata mia figlia Nuria, dopo il parto – avvenuto ambulatorialmente in un ospedale privato in una notte in cui in città nevicava –, tornati a casa, ab biamo trovato amiche e amici che si stavano occupando praticamente di tutto. Quella notte ho pensato fos sero solo i festeggiamenti del primo giorno e invece… invece per 40 gior ni tutti loro si sono fatti in quattro perché… la neo-mamma potesse oc cuparsi della sua bimba: dalle pulizie della casa alla spesa, dalla prepara zione dei cibi al bucato. Sembra una fiaba… … che ha anche un lato meno bel lo. Secondo la tradizione, la mamma non deve uscire di casa per 40 gior ni. Io ho resistito per una settima na e poi, di soppiatto, sono andata al mercato dove, seppure amabilmen te, sono stata sgridata dalla verduraia del quartiere. Quel che è certo è che quando mia madre è venuta a trovare la sua nipotina non credeva ai propri occhi e che, anche oggi, se io doves si dirle dov’è la mia casa risponde rei: Istanbul. Perché, allora, tornare in Svizzera? Perché volevo che mia figlia avesse un’infanzia felice e sicura. Io ho avu to un’infanzia bellissima. Ho giocato nei prati e fatto il bagno nel fiume. A Istanbul nel quartiere dove abitava mo c’erano tanto cemento e qualche siepe. Al parco giochi era un conti nuo: non toccare questo, fai attenzio ne a quello. Poi da docente mi sen tivo poco a mio agio con il sistema scolastico turco. Ci siamo guardati e, con mio marito, abbiamo deciso di rientrare. Una scelta difficile che però andava fatta. A volte mi dico che forse è perché ho bisogno di un mondo aperto che, da quando sono tornata, ho deciso di occuparmi di integrazione e migrazione. Anche se, da migrante privilegiata, ho vissuto molti anni con addosso l’etichetta di straniera e penso sia nato anche da qui il mio interesse per l’altro. Fine del viaggio, fine dei sogni? O no! Assolutamente no. I miei fi gli – Nuria e Giona – sanno benissi mo che a 18 anni andranno a vivere fuori casa perché il futuro da «sdra iati» non fa parte delle loro possibi lità. A quel punto tornerò a viaggia re, a muovermi. La mia mèta, il mio sogno è il mare e, soprattutto, poter continuare a conoscere il mondo in cui vivo, un mondo in cui, anche noi sedentari, siamo migranti. 91 pubblicità CH-6592 S. Antonino tel +41 91 850 82 91 fax +41 91 850 84 pubblicita@migrosticino.ch00

azione Settimanale edito da Migros Ticino Fondato nel 1938 Redazione Peter Schiesser (redattore responsabile), Simona Sala, Barbara IvanNataschaRominaManuelaManzoni,Mazzi,Borla,FiorettiLeoni Sede Via Pretorio 11 CH-6900 Lugano (TI) Telefono tel + 41

NataSchedaa:Locarno. Età: 44. Abita in: Capriasca. Lavora a: Scuole Medie di Tes serete e Centro Federale d’Asilo di Balerna. Hobby: cucinare, leggere, nuotare. Rimpianto: non mi sembra di aver ne. Se proprio devo cercarne uno, credo che mi sarebbe piaciuto fre quentare una scuola per traduttori e interpreti. Sogno nel cassetto: imparare be ne il persiano. Amo: il cibo cucinato con amore, guardare negli occhi le persone. Non sopporto: la mancanza di or ganizzazione e di progettualità. L a mia foto preferita: io da bam bina, sorridente, seduta sul ripiano della cucina mentre lecco un me stolo sporco. Tre momenti chiave di una vita Cindy, lei ha a disposizione 666 battute per illustrare tre momenti topici della sua vita: 1. Gennaio 2004. Dopo un mese in giro per il Mali ho capito che non volevo più vivere in Svizzera. Senza pensarci molto ho comprato un bi glietto di sola andata per Istanbul, dove ero già stata sette anni prima grazie ad un viaggio a sorpresa orga nizzato da mio marito. 2. Febbraio 2012. A Istanbul nevica va quella notte. Io e mio marito ab biamo preso un taxi e siamo anda ti all’ospedale, dove poche ore dopo sarei diventata mamma. Non ho una buona memoria, ma quella notte me la ricordo in ogni piccolo dettaglio. Ho avuto il privilegio di vivere il mi racolo della vita! 3. Ogni volta che uno dei miei stu denti mi dice «Grazie, teacher». Allora mi rendo conto che qualco sa di buono l’ho fatto e spero sem pre che i semi di curiosità e speran za che lascio loro in dono un giorno germoglieranno.

922 77 40 fax + 41 91 923 18 89 Indirizzo postale Redazione Azione CP CH-69011055 Lugano Posta elettronica cultura@azione.chattualita@azione.chtempolibero@azione.chsocieta@azione.chinfo@azione.ch Pubblicità Migros Ticino Reparto

● Cindy Broggini ha vissuto molti anni a Istanbul dove insegnava italiano all’università.

Costi di abbonamento annuo Svizzera Fr. 48.–Estero a partire da Fr. 70.–

Editore e amministrazione Cooperativa Migros Ticino CP, 6592 S. Antonino tel +41 91 850 81 11 Stampa Centro Stampa Ticino SA Via Industria – 6933 Muzzano Tiratura 101’177 copie Abbonamenti e cambio indirizzi tel +41 91 850 82 31 dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 16.00 dal lunedì al venerdì fax 091 850 83 registro.soci@migrosticino.ch75

Intrecciato a mano

Azione20% Prugne svizzere bio, 500 g, Fr. 3.60 invece di 4.50 dal 23.8 al 29.8.2022

CeppiLeuenbergerFlavia

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 4

Con le varietà «Tegera» e «Cacaks Schöne», qualche settimana fa è ini ziata la raccolta delle prugne svizzere, seguite attualmente dalle note «Fellen berg», la tipologia di prugne più colti vata e apprezzata dai consumatori ros socrociati. Le previsioni di quest’anno dell’Associazione Svizzera Frutta sono particolarmente positive, tanto che si stima un raccolto di quasi 4000 ton nellate di prugne, vale a dire il 30 per cento in più rispetto alle quantità me die degli ultimi cinque anni. Inoltre, grazie alle molte ore di sole, i frutti risultano molto dolci e aromatici. Le prugne svizzere sono coltivate secondo rigorose direttive ecologiche e le brevi distanze di trasporto garantiscono che i frutti arrivino freschi sugli scaffali dei negozi a poche ore dalla raccolta. In poche parole, acquistandoli non so lo si fa qualcosa di buono per l’ambien te, ma si sostiene fattivamente anche la produzione indigena. In Svizzera si stima un consumo annuale di ca. 1,5 kg di prugne a testa. I frutteti si estendo no su una superficie di oltre 300 ettari e il 75 percento delle prugne consumate in Svizzera provengono dal nostro pa ese. La maggior parte della produzione proviene dalla regione di Basilea. Da un punto di vista botanico, la prugna fa parte della famiglia delle rosacee ed è una sottospecie della susina. Rispetto a quest’ultima, la polpa della prugna si stacca più facilmente dal nocciolo. Attualmente Migros offre prugne svizzere di produzione integrata con venzionale, come anche quelle colti vate in maniera biologica, ossia senza l’utilizzo di alcuna sostanza chimica di sintesi.

Pane della settimana ◆ Il Pane Passione Classico è un’irresistibile delizia da gustare in ogni momento della giornata

Nato dalla passione artigiana che ca ratterizza il lavoro quotidiano dei pa nettieri della Jowa di S. Antonino, il Pane Passione Classico è un pane gu stoso e versatile prodotto con ingre dienti 100 % ticinesi della migliore qualità, in primis farina chiara di fru mento ottenuta da cereali coltivati nel nostro Cantone secondo gli standard della produzione integrata IP-Suisse. Accuratamente ritorto a mano, que sto pane possiede un’appetitosa cro sta croccante e un cuore morbido dal gusto rustico e aromatico. I semplici e genuini ingredienti di cui è com posto come la farina di frumento e di malto d’orzo, il sale, l’acqua e il lievito vengono delicatamente miscelati a fi ne giornata fino ad ottenere un impa sto umido ed elastico al punto giusto. Quest’ultimo viene lasciato lievitare tutta la notte per poi essere ulterior mente lavorato e formato a mano la mattina seguente. I pani così ottenuti vengono lasciati riposare ancora qual che ora prima di essere cotti in forno. Il Pane Passione Classico convince per il suo intenso aroma di lievito che ne fa il perfetto accompagnamento per la colazione, gli aperitivi e tutti gli altri piatti principali della giornata. Un’ap petitosa idea culinaria potrebbe essere quella di preparare del pane all’aglio: tagliate il Pane Passione a fette non troppo sottili e spalmatele di burro. Preparate una miscela a base di ricot ta, tuorlo d’uovo e formaggio grattu giato e spalmatela sulle fette. Tagliate delle fettine di aglio e distribuitele sul pane. A piacere completare con de gli anelli di cipolla e del prezzemolo. Mettete le fette di pane in una pirofila e infornatele nel forno preriscaldato a 230 °C per una decina di minuti.

Le buone prugne svizzere Attualità ◆ Per la gioia degli amanti della frutta indigena, quest’anno il raccolto di prugne è particolarmente abbondante e di ottima qualità

Pane Passione Classico Nostrano 420 g Fr. 4.–

5x Annuncio pubblicitario

Offerta 1: sconto di 5 ct./l sul rifornimento di carburante Dal 22 agosto al 4 settembre nelle stazioni di servizio Migrol (shop/distributori automatici) ricevi 5 centesimi di sconto al litro sul prezzo del carburante (gas escluso). L’offerta è valida solo presentando la carta Cumulus alla cassa prima del pagamento o facendone la scansione alla cassa automatica (anche pagando con la Migrol Private Card) e non è cumulabile con altre riduzioni. Offerta 2: olio da riscaldamento Fino al 4 settembre 2022, per ogni nuova ordinazione fino a 9000 litri di olio combustibile, i clienti privati ricevono 1000 punti bonus supplementari (oltre ai consueti 100 punti Cumulus ogni 1000 litri).

Punti Cumulus 5x su tutte le vacanze in Grecia Punti Cumulus moltiplicati per 5 su tutte le nuove ordinazioni dal 22.8 al 4.9.2022, per viaggi dal 22.8 al 31.10.2022.

Per ulteriori informazioni: vacances-migros.ch/c-16

Il gusto della Dolce Vita Attualità ◆ Da 140 anni Galbani porta sulle nostre tavole il meglio della tradizione casearia italiana Nata nel 1882 nel cuore delle Alpi Lombarde grazie alla volontà e al la passione per i formaggi italiani da parte del fondatore Egidio Galbani, l’azienda Galbani è oggi leader a li vello mondiale nel mercato dei pro dotti lattiero caseari. Eccellenza, au tenticità e qualità sono ancora oggi i punti cardine della filosofia azienda le. Quello che fu il primo formaggio tipico prodotto agli inizi da Galbani, la robiola, ebbe un successo talmen te immediato presso i consumatori dell’epoca che in poco tempo l’azien da divenne un riferimento importante in tutta Italia. Dal 1906, grazie al for maggio Bel Paese, riuscì a conquista re notorietà anche a livello internazio nale. Durante la prima metà del 20° secolo, malgrado le due guerre mon diali, Galbani continuò la sua ascesa e a partire dagli anni Cinquanta, ap profittando del boom economico, l’a zienda si espanse all’estero arrivando a commercializzare i suoi prodotti in ol tre 50 paesi. Oggi Galbani può vanta re una lunga e solida storia di successo di ben 140 anni, portando sulla tavola dei consumatori di oltre 140 paesi nel mondo il meglio della tradizione case aria italiana. Galbani offre una vasta e completa gamma di prodotti di alta qualità per realizzare piatti di successo ad ogni occasione. L’assortimento pre sente sugli scaffali Migros comprende formaggi freschi e a pasta molle tra i più classici del marchio: dal Galbani no al gorgonzola, dal mascarpone al Bel Paese, dalla ricotta fino alla moz zarella in svariati formati. Su tuttoGalbani,l’assortimento a partire da 2 pezzi, dal 23.8 al 29.8.2022 mozzarella è un Galbani.dell’assortimentoclassicogrande

Con Migrol approfitti più volte

La

Per ulteriori informazioni: Ordinamigrol.chora con il tuo numero Cumulus su migrol.ch oppure chiamando lo 0844 000 000 (tariffa normale). 2x 5 CT./L

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 5 Offerte ed esperienze invitanti Tutte le offerte sono disponibili su cumulus-ticketshop.ch In caso di domande puoi contattare l’Infoline Cumulus: 0848 85 0848 L’emittente è la Banca Migros SA, Zurigo La nuova carta di credito Cumulus Paga senza commissioni in tutto il mondo e raccogli punti Cumulus 2x Punti doppi per un anno Migrosalla Richiedila subito su cumulus.bancamigros.ch/mmc

Offerta 3: revisione della cisterna Per ogni nuova ordinazione entro il 4 settembre 2022 i clienti privati ricevono fr. 50.– di riduzione (non cumulabile) su ciascun ordine di revisione della cisterna e un accredito di 1000 punti bonus (oltre ai consueti punti Cumulus). Basta immettere il codice del buono «CUTR08» al momento dell’ordinazione.

Azione15%

Energia di lunga durata nel pacco convenienza Duratariciclabile.fino al 100% in più* TM êtredoiventusagéespilesLes vente!depointaurapportées Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 5.9.2022, fino a esaurimento dello stock. 50% Pile alcaline Energizer Max AA o AAA, conf. da 16, 17.95 invece di 35.80 Rispetto alla durata minima media nel test IEC 2015 sulle torce. ** Fatta eccezione per i sigilli presenti su certi imballaggi. riciclabileImballaggioal100%** Energizer.oftrademarksareCharacterEnergizertheandENERGIZERReserved.RightsAllEnergizer.©2022

Letteratura per ragazzi ◆ Un ricordo dello scrittore e fumettista Mino Milani Letizia Bolzani «Un eroe non è necessariamente chi vince, ma chi combatte una buona battaglia». Me le ricordo bene, que ste parole che Mino Milani diceva nel suo studio in Piazza San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia, con un Dry Martini in mano, tra il rosso garibaldino degli ar redi e il nero guizzante della sua gatti na Sibilla. Ho avuto l’onore di incon trarlo spesso, mi accoglieva con il suo garbo ruvido e delicato, senza sman cerie. Mentre lo ascoltavo parlare dei suoi libri, delle sue passioni, lo sguardo fiero su cui passavano ombre di ma linconia, pensavo che così mi ero sem pre immaginata, da bambina, Tommy River, il suo personaggio forse più no to, il cow-boy «che fa il proprio dove re», come amava ripetere il suo autore. Che sia in guerra, o in terra di frontie ra, o condividendo la vita dei Cheyen ne, o difendendo i deboli, o rendendo onore ai morti: ovunque lo portassero le asprezze della vita, Tommy restava un cavaliere del bene. La prima storia uscì nel 1958, sul «Corriere dei Picco li», allora diretto da Giovanni Mosca, che chiese al giovane collaboratore –laureatosi in lettere a Pavia, dopo aver rinunciato agli studi di medicina, a cui voleva indirizzarlo la famiglia – di creare un western a puntate: «allora il West andava di gran moda, e io pen sai a questo cow-boy che fa il suo do vere, che resta uomo nel senso più al to del termine, che non è un esaltato, ma anzi è spesso amaro e stanco, ep pure va avanti e non si arrende, anche se ogni tanto tossisce e ha sbocchi di sangue per una pallottola che gli è fi nita nel polmone. La prima cosa che feci fu di dargli un nome, e volevo un nome che si leggesse com’era scritto: Tommy River. E poi volevo che non fosse un vincitore, perché ai ragazzi non importa che l’eroe sopravviva, e nemmeno che vinca. A loro importa che l’eroe combatta una buona batta glia». E Mino Milani l’ha combattu ta una buona battaglia, nella sua vita lunga novantaquattro anni, tutta spe sa a incantarci con le sue storie, a farci vivere avventure, e tutta vissuta nel la sua amata (ma anche molto sferzata dal suo acuto senso critico e civico) Pa via, con periodi di lavoro a Milano, so prattutto al «Corriere dei Piccoli», tra sformatosi più tardi nel «Corriere dei Ragazzi», per cui lavorò fino al 1977; e alla «Domenica del Corriere», per cui firmò la proverbiale rubrica La realtà romanzesca. Fino alla sua morte, nel febbraio di quest’anno, non ha smesso di scrivere, e di studiare. Perché Mino Milani fu anche autore di importan ti studi storici principalmente sul Ri sorgimento e sul suo prediletto Gari baldi, oltre che autore di vari romanzi per adulti, tra cui il più celebre è for se quel Fantasma d’amore da cui Dino Risi trasse un film, con Marcello Ma stroianni e Romy Schneider. Fu gial lista apprezzato, in particolare per la serie con protagonista il commissario Melchiorre Ferrari, ambientata nella Pavia di metà Ottocento. E fu giorna lista nel senso più stretto del termine, dirigendo per alcuni anni il quotidia no «La Provincia Pavese». Ma forse è stata proprio la lette ratura per ragazzi il campo che egli coltivò con più passione, spaziando brillantemente tra generi diversi: il fu metto, tanto per cominciare, che pra ticò con lungimiranza, impegnandosi per dargli quella dignità letteraria che oggi è di tendenza ma allora assoluta mente no. «Ti sei dato a Bibì e Bibò», lo sfotteva, dimostrando meno lun gimiranza, un compagno di gioven tù che a differenza sua aveva portato a termine gli studi di medicina. E in vece lui ci teneva, non solo a scrive re storie belle, ma anche a condurre i dialoghi con un linguaggio accurato: «se non curi il linguaggio cosa scrivi a fare – diceva – il fumetto allora era ritenuto un sottoprodotto, ma non da me, che cercavo di evitare ogni sciat teria e sguaiataggine, perché il letto re va rispettato sempre». E i suoi fu metti, che nelle illustrazioni portano la firma di grandi maestri come Hu go Pratt, Milo Manara, Sergio Toppi, Grazia Nidasio, Dino Battaglia, Aldo Di Gennaro, restano infatti memora bili. Il direttore degli esordi al Corrie rino, negli anni Cinquanta, era Gio vanni Mosca, che prediligeva il più tradizionale racconto illustrato e quin di, come dicevamo, il suo Tommy Ri ver nacque così, a puntate, con le il lustrazioni di Mario Uggeri; ma con l’arrivo di Guglielmo Zucconi alla di rezione il fumetto ottenne più spazio, e Mino poté sbizzarrirsi – addirittu ra firmandosi a volte con pseudonimi, come Piero Selva o Eugenio Ventura – ad esplorare filoni come la cronaca reale (con la serie «Dal nostro inviato nel tempo», dove poteva lasciar espri mere la sua passione per la Storia), o la rivisitazione di grandi classici (ricordo almeno L’isola del tesoro, illustrato da Hugo Pratt), o ancora il mistero (al tra passione di Mino), il giallo, o la fantascienza.Unaltrogenere che egli coltivò con successo è quello del romanzo mitolo gico, e anche in questo caso precorren do i tempi. Sono tuttora apprezzatissi mi dai giovani lettori romanzi come, ad esempio, La storia di Ulisse e Argo, La storia di Dedalo e Icaro, o i più recen ti Ulisse racconta, o i Miti romani («che oggi non si conoscono più, perché di essi ha abusato il fascismo, quindi se ne diffida, invece vale la pena di cono scerli»). E poi il romanzo cavalleresco («il primo libro che ho letto, da bambi no, fu La storia di Artù, di Sir Thomas Malory… quanto mi entusiasmò!»), presentato ai ragazzi in opere come I cavalieri della Tavola rotonda, o La ri cerca del Santo Graal. Ma soprattutto, naturalmente, il romanzo storico: Mi lani ci ha lasciato storie meravigliose di giovani eroi, ambientate in vari perio di (e purtroppo non tutte attualmen te disponibili in catalogo): Crespi Jaco po, Guglielmo e la moneta d’oro, Udilla (splendida figura di protagonista fem minile), il biografico Seduto nell’erba, al buio, tanto per citarne alcune. E non mancano opere che raccontano temi sociali (era particolarmente affeziona to a un romanzo ambientato in Africa, ispirato alla storia vera di un suo ami co, Un angelo probabilmente). Trait d’union tra tutte queste de clinazioni letterarie è sicuramen te l’avventura: che sia nel fumetto o nel romanzo storico, mitologico, ca valleresco, fantascientifico, realistico, quando Mino Milani racconta, rac conta un’avventura. Forse davvero egli è stato l’ultimo grande scrittore d’av ventura. Amava citare Salgari, tra gli autori prediletti da ragazzo: «Salgari mi ha salvato dal buonismo…», e in fatti le sue avventure sono sempre con trassegnate da una dimensione etica autentica, profonda. Senza moralismi, né compiacimenti, né orpelli, come il suo linguaggio. Quella dimensione etica che i suoi due eroi preferiti, tra gli innumerevoli da lui creati, incar nano alla perfezione: Tommy River, personaggio western, e Efrem, perso naggio medievale e protagonista del bel romanzo Efrem soldato di ventura Due eroi «chiamati all’avventura. Non l’hanno cercata, ma hanno saputo af frontarla con coraggio e con umanità». Anzi, prima umanità, e poi coraggio, si era corretto Mino una delle ultime volte che l’avevo intervistato. E aveva aggiunto: «il coraggio di continuare a cercare il bene».

Chiamati all’avventura

Keystone

● Beatrice Masini Lo spirito del bosco ill. di Edoardo Sciarra, Pelledoca (Da 6 anni) Torna in catalogo, dopo tanti anni, il primo romanzo di Beatrice Masi ni. Molti altri ce ne sono stati dopo, e molti riconoscimenti prestigiosi, ma già in quello c’era, solida e impeccabi le, tutta l’eleganza e la magia della sua scrittura, capace di creare, anche con un testo breve, fatto di parole sempli ci, delle immagini poetiche, che van no dritte al cuore. Era uscito negli an ni Novanta da Bruno Mondadori, con il titolo Chi ha paura del Varvarel?, e torna ora per l’editore Pelledoca, nella collana «PiccolePiume», destinata ai primi lettori, con il titolo Lo spirito del bosco. È curioso che un editore che ha fatto della paura l’emozione da esplo rare con i propri libri, espunga que sto termine dal nuovo titolo, eppure è una scelta intelligente, perché questo libro non fa paura, piuttosto apre spi ragli sul mistero, su ciò che è invisibi le agli occhi, e quindi su una dimen sione che trascende la materia, e che è «spirito», appunto. Ecco i due termini cardine del nuovo titolo: la dimensio ne spirituale, che rimanda al mistero di un Altrove e delle creature invisi bili che lo abitano, e l’ambientazione boschiva, en plein air, di un bosco di montagna («i nomi, i luoghi, i prodigi sono frutto di tante vacanze in Val di Fassa», scrive l’autrice nella Nota ini ziale), in un paesaggio immerso nelle tradizioni ladine. E infatti tutto pren de le mosse da una ricerca sulle leg gende ladine che una maestra assegna ai suoi piccoli alunni. Toni finisce in coppia con Margrit, non sono certo entusiasti di dover scrivere per obbli go dieci pagine, e poi Margrit avreb be preferito essere messa con la sua amica Valentina, ma insomma i due bambini si propongono di «cavarsela più in fretta che si può». Vogliono evi tare le leggende troppo note, già finite in un mucchio di libri, e si rivolgono allora al nonno di Toni, che accenna al varvarel, un piccolo, misterioso abi tante dei boschi. Solo un fugace ac cenno, perché il nonno – personaggio importante in questa storia, vero tra mite, o medium, con l’Altrove – vuo le che siano i bambini a percorrere il proprio cammino nel mistero. Un mistero che si rivelerà anche un’av ventura, tra le nevi, sulle alture, sugli sci, tra abeti, caprioli e altre creatu re non umane. O magari anche uma ne, ma capaci di varcare la soglia del le proprie egocentriche convinzioni e di guardare al mondo con altri occhi. Occhi di certi vecchi, o di certi bam bini, ad esempio.

Viale dei ciliegi di Letizia Bolzani

Martin Waddell- Barbara Firth Le storie della buonanotte di Piccolo Orso Nord-Sud (Da 2 anni) Le storie di Piccolo Orso e di Gran de Orso – cucciolo alla scoperta del mondo il primo, saggia e amorevole guida il secondo – restano, dopo più di trent’anni, tra le storie più amate da bimbi e genitori, anche perché si prestano magnificamente alla lettu ra condivisa, ad alta voce. Le belle, espressive, illustrazioni di Barbara Firth infondono ulteriore forza ai te sti di Martin Waddell (autore anche di altri albi che come quelli di Pic colo Orso sono considerati dei classi ci, uno su tutti I tre piccoli gufi ), por tando i bambini a immedesimarsi nell’orsetto desideroso di avventura e di autonomia, ma anche inesper to e bisognoso della sicurezza che può dare un grande, un Grande Or so, nello specifico. Uscite in albi sin goli tra il 1988 e il 2005, le quattro storie dei due orsi (Sogni d’oro, Picco lo Orso!; Torniamo a casa, Piccolo Orso; Non dormi, Piccolo Orso?; Bravo, Pic colo Orso) escono per la prima volta in un unico volume che, se verrà messo nella cameretta dei più piccoli, potrà andare a costituire un primo tassello nella bibliotechina dei classici impre scindibili e sarà di certo letto e rilet to tante volte, prima di dormire ma non solo. In Sogni d’oro, Piccolo Orso vuole giocare a farsi una caverna tut ta sua, e Grande Orso lo incoraggia e lo aiuta, restando però pronto ad ac coglierlo, come un porto sicuro, nella Caverna Orsa, al sopraggiungere del la notte. Torniamo a casa è un’andata nel bosco, ascoltandone i suoni, e un ritorno a casa, insieme. In Non dor mi (forse la più bella delle storie della buonanotte), Piccolo Orso ha paura del buio e non riesce a dormire, ma Grande Orso saprà rassicurarlo. E in Bravo, Piccolo Orso esplora, cer ca l’approvazione per i suoi successi, tra tenera spavalderia e repentino ti more. Tema ricorrente è la lettura di una storia, al calduccio della Caverna Orsa: un invito a fare lo stesso, este so a tutti i Grandi Orsi e Piccoli Or si umani che apriranno questo libro.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 7 SOCIETÀ

Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 5.9, fino a esaurimento dello stock 12.35 invece di 16.50 Prodotti per la doccia Kneipp© (solo confezioni multiple) per es. Doccia aromatica trattante, Buon umore, 3 x 200 ml 25% conf. da 3 17.70 invece di 23.60 Lozioni per il corpo Kneipp© (solo confezioni multiple) per es. Latte per il corpo Sensitiv, ai fiori di mandorlo Dolci carezze, 2 x 200 ml 25% conf. da 2 Annuncio pubblicitario

formulavegano

biologica di un soggetto o di alcuni suoi organi – e queste informazioni costituiscono la seconda serie di dati di questi test. Per quanto riguarda l’analisi del DNA, i dati che otteniamo ci forni scono informazioni sull’alimentazio ne, la salute, l’attività fisica, e i mi cronutrienti. Per esempio, ci sono due gruppi di geni solitamente analizzati in grado di fornire indicazioni in or dine al tasso metabolico basale, indi viduando alcuni di noi come persone che, a riposo, consumano maggiore o minore energia. Oppure ci sono grup pi di geni che forniscono indicazioni in ordine alla densità minerale delle ossa. Si tratta di una lista molto lunga, in cludendo informazioni sugli occhi, il sistema digerente, il cuore, il sistema immunitario, la salute mentale, la sa lute della pelle, la qualità del sonno, o la relazione con lo stress. Il rapporto completo sull’analisi del nostro DNA che riceviamo da queste aziende consta di circa 180 pagine e viene fornito allo scopo di orientare in maniera consape vole le nostre abitudini di vita. I risultati di un test epigenetico constano, invece, di una ventina di pagine, fornendo dati sull’età biologi ca in generale, e sull’età più specifica degli occhi, dell’udito, della memoria, nonché sul grado d’infiammazione dei tessuti. Per calcolare l’età biologica di un soggetto, le aziende che fornisco no questo servizio studiano la metila zione di alcune specifiche zone del fi lamento del DNA note per il diverso aspetto che hanno nel corso della vita. La metilazione è un processo chimico che regola la funzione e l’espressione dei geni, e si manifesta in maniera di versa in età diverse. Si tratta di un pro cesso sottoposto a una forte pressione ambientale e ha caratteristiche in par te reversibili – anche se non ancora in maniera molto Trattandosi,chiara.comedetto, di test che non hanno un obbiettivo diagnostico bensì l’ambizione di fornire indicazio ni in ordine all’alimentazione e, mol to più in generale, allo stile di vita per restare quanto più a lungo in salute, i risultati sono di solito accompagnati da indicazioni per migliorare l’aspet to epigenetico del proprio DNA. Per esempio, a influenzare l’età biologica di un soggetto sono l’apporto calori co, che non deve essere maggiore del necessario, il metabolismo basale, che può essere innalzato incrementando la massa magra, il livello dello stress os sidativo, che può essere contenuto con una dieta ricca di antiossidanti, e – na turalmente – l’attività fisica. Alcune aziende, oltre ai due ordi ni di dati – quelli sul DNA e quelli sul profilo epigenetico – offrono an che guide pratiche sull’attività fisica da svolgere, guide e ricette alimentari, nonché indicazioni su una eventuale supplementazione – come per esem pio vitamina A, carotenoidi, antios sidanti (luteina e zeaxantina) e zinco per la salute degli occhi. Del rapporto tra epigenetica e alimentazione si oc cupa la nutrigenomica, che ha già evi denziato la bontà di alcuni alimenti per un’espressione salutare del nostro DNA: le crucifere per certi tipi di can cro, i flavonoidi del cacao per l’elasti cità dei vasi sanguigni, la curcuma per gli stati infiammatori, e via elencan do – sostanze tutte che, si comincia a comprendere, sono benefiche perché hanno un ruolo nella dinamica della metilazione del nostro DNA e, quin di, nell’attività di trascrizione o no di specificiQuandogeni.si viene a conoscenza di questi test è spontaneo chiedersi do ve vanno a finire i nostri dati. La pro cedura prevista da questi test è pres sappoco la stessa per tutti: il campione biologico spedito non reca il nostro no me bensì solo un numero d’identifica zione univoco del campione. Nell’app prevista dal servizio, siamo noi a col legare il numero del campione biolo gico al nostro account. La connessio ne tra il campione biologico e il nostro profilo avviene quindi solo nel nostro smartphone.Ètuttavia chiaro che queste azien de stanno raccogliendo dati che gene rano valore perché arricchiscono i da tabase che serviranno a ottimizzare gli algoritmi di analisi. Anche in que sto caso, com’è tipico della nostra so cietà informazionale, usiamo il nostro corpo e il nostro tempo per generare ricchezza, dalla quale non otteniamo alcun beneficio finanziario – proprio come accade quando usiamo i social. Ma se il presente non sembra porre grossi problemi di privacy, il futuro potrebbe essere inquietante: quanto ci metteranno le assicurazioni a chieder ci un test epigenetico e calcolare il no stro premio mensile in base alla nostra età biologica?

inKneippProdottiazione

(Pxhere.com)

Che cosa ci dicono i test epigenetici Salute ◆ Aumenta il numero di aziende online che si offrono di analizzare il nostro DNA per dirci qual è la nostra età biologica Lorenzo De Carli Negli ultimi anni è cresciuta la dispo nibilità online di test epigenetici in grado di dar notizia sullo stato di sa lute di alcuni nostri organi, così co me della nostra età biologica più in ge nerale. Poco invasivi perché basta un campione di saliva, i costi variano in funzione della ricchezza dei dati ela borati, oggi è possibile ottenere un’a nalisi del proprio DNA e della sua espressione epigenetica per poco meno di duecento franchi. Ma a che scopo? Ciò che hanno in comune le tante aziende che offrono questo servizio è la dichiarazione di aiutarci ad assumere uno stile di vita idoneo a salvaguarda re la nostra salute, sia attraverso la co noscenza di alcune caratteristiche del nostro DNA, che non può essere cam biato dalle nostre abitudini quotidia ne, sia attraverso alcuni accorgimenti che sono in grado di modificare il pro cesso di trascrizione dei geni – come per esempio l’alimentazione, l’attivi tà fisica, l’ambiente, eccetera. Lo sco po principale, quindi, non è quello di individuare malattie rare o particolari predisposizioni, bensì quello di indivi duare geni e gruppi di geni statistica mente noti per essere presenti in una popolazione caratterizzata da specifi ci tratti – come per esempio avere una predisposizione all’obesità, oppure la capacità o no di assimilare il lattosio anche da adulti; e di suggerire accor gimenti per ridurre al minimo la pos sibilità che si manifestino stati di salute indesiderati.Ingenerale, questi test si com pongono di due serie di dati: quel la sul DNA e quella sulla sua effet tiva espressione nell’interazione con l’ambiente – vale a dire l’epigenetica. Per comprendere la natura delle due serie di dati, occorre avere in mente, grosso modo, come funzionano le no streNelcellule.nucleo di ognuna di esse c’è lo stesso, identico, filamento di DNA, che serve per dare istruzioni su quali aminoacidi produrre allo scopo di co struire le proteine di cui abbiamo biso gno. Possono essere istruzioni neces sarie affinché la cellula del fegato sia diversa dalla cellula di un’unghia, per esempio; oppure possono essere istru zioni per produrre molecole che deb bono raggiungere distretti del corpo lontani dalla cellula stessa – come per esempio i globuli rossi prodotti dal mi dollo osseo. Il doppio filamento del DNA den tro le nostre cellule è molto attivo: si divide in due, quando le cellule si mol tiplicano; oppure – un po’ come una cerniera – si apre quando c’è bisogno di produrre gli aminoacidi che i ribo somi useranno per creare tutta la va rietà di proteine di cui abbiamo biso gno. Dentro il nucleo della cellula, il filamento del DNA non è disordina tamente libero, bensì raccolto attorno agli istoni, che sono un po’ come dei rocchetti. Questa situazione comporta il fatto che, quando al DNA è richiesto di produrre aminoacidi, il filamento di DNA viene svolto da questi rocchetti, aperto come una cerniera, trascritto, e poiChiriavvolto.studia l’epigenetica ha osserva to che la facilità di svolgere e riavvol gere il filamento di DNA dagli istoni cambia durante la vita, con l’effetto di favorire oppure compromettere l’atti vità di trascrizione del DNA. A osta colare lo sfilamento del DNA concor re la cosiddetta metilazione, che può essere vista come una specie di segna posto lungo il filamento del DNA, un marcatore biochimico che definisce il punto da cui cominciare la trascrizione o dove farla finire. Se la struttura del DNA non può essere cambiata e quando viene altera ta, di solito, produce effetti pernicio si, come per esempio quelli prodotti dall’esposizione a radiazioni nuclea ri; l’epigenetica – vale a dire il proces so concreto di trascrizione dei geni –è fortemente influenzata dalla nostra iterazione con l’ambiente, facendo, per esempio, persone diverse due gemelli monozigoti.Studiando la metilazione del DNA e del modo in cui cambia nel corso della vita, i ricercatori hanno messo a punto degli «orologi epigenetici» me diante i quali è possibile definire l’età

8 Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino SOCIETÀ

Doz

«Se chiudi gli occhi per un istante sembra di trovarsi in uno di quei caso lari sulle colline in Toscana». E invece siamo a Sorengo, in via Cremignone, sopra il parco Casarico. È qui che da pochi mesi sorge La Cascina, un luo go unico non solo per la sua bellezza – una costruzione in sasso su tre pia ni attorniata dal verde, completamen te ammodernata – ma anche perché il progetto, in questa formula, rappre senta una prima ticinese. Le attivi tà che vi si svolgono, aperte a tutti –bambini, adolescenti, adulti, anziani – sono pensate per favorire le relazio ni interculturali, intergenerazionali e intendono rispondere ai bisogni della popolazione, contribuendo a una pre venzione sociale comunale. La Cascina si ispira al modello delle Maisons de Quartier et Centres de Loisirs di Ginevra e si basa su un’idea di partecipazione e cittadinanza Lo spazio s’ispira al modello delle Maisons de Quartier et Centres de Loisirs presenti ad esempio a Gine vra e Torino. Iniziative in Ticino an cora poco presenti. Santo Sgrò, ani matore socioculturale e educatore, già responsabile in passato dello Spa zio Ado, ne è il coordinatore. «Quan do nel 2000 ero tornato da Ginevra in Ticino, dove avevo lavorato per 10 anni in una Maison de quartier, ave vo scritto e presentato al Cantone un progetto, ma i tempi allora forse non erano maturi per poter avviare un’i niziativa come questa». Cosa pro pone, in estrema sintesi, questo spa zio? «L’idea di fondo è rispondere a dei bisogni della popolazione, è un’i dea di partecipazione e di cittadinan za. Concetti che sono alla base anche di una prevenzione sociale. In que sto luogo si sviluppano inoltre forme di auto aiuto. Conoscendosi cadono molti pregiudizi e molte paure che talora impediscono alle persone di relazionarsi e di scoprirne le qualità. A La Cascina si condividono il sape re e le competenze di ognuno, e que sto può creare formule di auto-aiuto, che in questi tempi tendono a perder si, mentre è importante riporle al cen tro delle relazioni umane. Accade così che molte attività che si svolgono qui si incrocino le une alle altre, favoren do il dialogo, l’incontro, la socializ zazione. Sono le persone che forma no un luogo. Qui passa il pensionato del quartiere semplicemente a bere un caffè e socializza con le mamme dell’Assemblea dei genitori che stan no realizzando il pre-asilo. Oppu re c’è una sarta capace di coinvolge re giovani e adulti con i suoi lavori di cucito. Nello stesso tempo, al primo piano, capita che si svolga un corso di ceramica o che un gruppo di signo re tenga lezioni di yoga. È un mondo che s’incontra, un luogo di aggrega zione, dove è possibile creare, parte cipare e inventare insieme». La Cascina è predisposta per atti vità diurne ed eventi aperti a singo li, famiglie, gruppi, associazioni (già numerosi sono i sodalizi che vi fanno capo, fra cui Il Tragitto che si occupa dell’accoglienza di donne migranti, l’Auto aiuto autismo, l’Associazione Promemoria, International Women Club, l’Assemblea dei genitori di So rengo, Associazione Ava Eva, sodali zi che, essendo senza scopo di lucro e non disponendo di fondi, mettono so prattutto a disposizione il loro tempo a favore del centro). La casa si com pone al pianterreno di una spaziosa cucina con una grande sala e un ta volo, simile a un bistrot, in grado di accogliere grandi gruppi, dove si pos sono organizzare dai corsi di cucina a pranzi. «La Cascina – evidenzia il co ordinatore – ha messo a disposizione dell’associazione Tragitto, su richiesta del Cantone, due spazi per uno spor tello d’accoglienza a favore dei pro fughi ucraini. Al piano superiore c’è una sala predisposta per lavori di bri colage, pittura, ceramica. C’è inoltre una biblioteca che funziona secondo lo spirito delle biblio-cabine, dove c’è anche l’idea di predisporre un dopo scuola. Un’altra iniziativa riguarda, al secondo piano, una sala pensata ad attività organizzate con adolescen ti, che si trovano in quella fase tipica in cui non sanno dove andare dopo la scuola. L’idea è quella di far diventa re questo luogo la casa delle persone». Quali sono stati i primi passi per giungere all’esito odierno? «L’inizia tiva, prima di decollare, mi ha impe gnato due anni per esplorare i bisogni concreti delle persone e conoscere le diverse associazioni attive sul territo rio e consolidare così il progetto. La Cascina è un’iniziativa della Fonda zione Weak Ends, letteralmente “fi ne della debolezza”. La Fondazione si avvale del sostegno di Pro Senectu te, che gestisce diversi centri di socia lizzazione. Quattro collaboratori, con competenze e funzioni diverse, lavo rano con me a Sorengo». E domeni ca 28 agosto, dalle 10 alle 17, La Ca scina sarà inaugurata ufficialmente. Con diverse animazioni, attività, in un luogo sorprendente. Da scoprire. Informazioni www.cascina.ch

Una Cascina per tutti

La potenza in sole tre lettere

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 9 SOCIETÀ

Socialità ◆ Sarà inaugurata il 28 agosto a Sorengo La Cascina, uno spazio condiviso di socializzazione e aggregazione. Ce ne parla il coordinatore Santo Sgrò

Motori ◆ AMG mette la propria forza al servizio dei motori elettrici Mario Alberto Cucchi AMG: queste sono le tre lettere più potenti nel mondo Mercedes. Chi gui da una Mercedes le conosce bene, sono note anche a tutti gli appassionati di motori. Identificano le versioni più po tenti della Casa di Stoccarda. Ma dove nasce questa sigla lo sanno in pochi. La Mercedes-AMG GmbH, det ta AMG, fu fondata nel 1967 da Hans Werner Aufrecht e Erhard Mel cher nella cittadina di Großaspach, in Germania. Unendo le iniziali dei due cognomi con quella della cittadi na, si ottiene la sigla AMG. Nata co me azienda esterna è stata poi acquisita direttamente dal Gruppo Daimler che oggi identifica i suoi modelli più pre stazionali proprio con questa sigla una volta riservata solo ai propulsori dodi ci, otto e sei cilindri e solo in un secon do tempo anche ai quattro. Mai i fondatori avrebbero pensa to di darsi ai motori elettrici e invece oggi debutta la prima AMG elettrica. Si tratta della EQS AMG 53 4 Ma tic. Se la S ha da sempre identificato le ammiraglie della stella la sigla EQ, di recente è associata alle versioni a ze ro emissioni. Ecco la genesi di questo modello che sposando AMG dà i na tali alla versione elettrica più potente mai prodotta dalla Casa di Stoccarda. Diamo qualche numero: 658 caval li e 950 NewtonMetro di coppia. In somma prestazioni sopra ogni cosa. La massima non impressiona essendo «so lo» di 220 km/h autolimitati ma l’ac celerazione incolla al sedile. Da ferma a cento orari bastano solo 3,8 secondi. Da vera sportiva. Non male per una berlina di lusso quattro porte e cin que posti lunga oltre cinque metri. Per l’esattezza 522 centimetri. Importan te anche il passo pari a 321 centimetri. Sulla carta si perde in maneggevolezza ma in realtà grazie alle ruote posteriori sterzanti la EQS si trova sempre a suo agio anche nelle manovre in città e nei tornanti più stretti. Non abbiamo certo a che fare con un peso piuma, d’altronde, si sa, le bat terie non sono certo leggere. Insomma sono 2655 chilogrammi di peso ma la trazione integrale permanente 4Ma tic+ viene in aiuto del pilota ed è dif ficile mettere in crisi la EQS anche su fondi a scarsa Fondamentaliaderenza.l’autonomia e i tem pi di ricarica. EQS vanta un’autonomia fino a 770 km, frutto anche del lavo ro degli esperti di aerodinamica con dotto sulla base del purpose design, che ha permesso di ottenere il valore re cord di 0,20 Cx. EQS è l’auto di serie più aerodinamica al mondo, ma anche tra le migliori sul fronte del comfort acustico, con un fruscio aerodina micoGrandeminimo.lavoro anche nel recupero di energia: è possibile ridurre la velo cità fino all’arresto della vettura senza premere sul freno, strategia di rigene razione dell’energia che porta nume rosi vantaggi in termini di autonomia grazie all’elevata potenza di recupero (fino a 290 kW). EQS si ricarica in corrente continua alle stazioni di ri carica rapida fino a 200 kW: per pas sare dal 10 all’80% della capacità so no necessari 31 minuti, mentre in 15 minuti si ottengono fino a 300 km di autonomia. Nella ricarica domestica tramite wallbox o alle stazioni di rica rica pubbliche (CA) EQS può utiliz zare il caricabatterie di bordo in cor rente alternata fino a 22 kW e impiega circa cinque ore per la carica completa (10-100%).Mercedes a bordo di EQS ha ri versato il massimo delle tecnologie a sua disposizione. La navigazione con Electric Intelligence programma il per corso più comodo e veloce, pause di ri carica incluse, sulla base di numerosi fattori, e reagisce in modo dinamico al traffico e in base allo stile di guida. Il nuovo sistema di infotainment MBUX Hyperscreen è in grado di calcolare se la capacità disponibile della batteria è sufficiente per tornare al punto di par tenza senza ricaricare. Sconfinato il corredo di dotazioni elettroniche, di comfort, di sistemi ADAS e digita li di EQS che, essendo strettamente imparentata con Classe S, rappresenta il meglio della tecnologia del Marchio della Stella in tutti i suoi sviluppi. Un dato su tutti: a seconda dell’e quipaggiamento, l’ammiraglia elet trica può disporre di oltre 350 senso ri. Questi rilevano distanze, velocità e accelerazioni, condizioni di lumino sità, precipitazioni e temperature, la presenza di persone sui sedili, il bat tito delle palpebre del guidatore o il parlato degli occupanti. Tutte queste informazioni sono elaborate da cen traline di comando che prendono de cisioni in frazioni di secondo sulla base di algoritmi e costituiscono il «cervel lo» dell’auto, una sorta di «intelligen za emotiva».Grazieall’intelligenza artificiale EQS è infatti in grado di apprende re e ampliare le sue capacità basandosi su nuove esperienze. Il prezzo di que sto sogno a quattro ruote è decisamen te impegnativo. Per mettersela in box servono 189’500 franchi svizzeri.

Guido Grilli La Cascina di Sorengo si trova sopra il parco Casarico, il progetto Weakdellaun’iniziativaèFondazioneEnds.

Always Ultra assorbenti Cotton Big Pack, per es. assorbenti Ultra Normal con ali, 22 pezzi, 5.45 invece di 6.85 20% Always Ultra assorbenti Ultra GigaPack, per es. assorbenti Ultra Normal con ali, 38 pezzi, 5.35 invece di 6.70 20% Always Discreet assorbenti igienici Big Pack, per es. assorbenti igienici Extra Sicuri Lunghi Plus, 16 pezzi, 8.80 invece di 10.40 15% Tutti i pannolini Pampers (senza confezioni speciali) per es. Pampers Baby Dry taglia 4, Maxi 9-14 kg, 47 pezzi, 13.10 invece di 19.50 a partire da 3 pezzi 33% 8.80 invece di 10.40 Always proteggi-slipDiscreet Liner Normal, 2 x 28 pezzi conf. da 2 15% 7.55 invece di 8.90 Always proteggi-slipDailies Fresh&Protect Normal, 2 x 76 pezzi conf. da 2 15% iKassensturzhavalutatopannolinicome«moltobuono». Marche top a prezzi top Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 16.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock

XXLHead&ShouldersShampooAnti-Forfora per es. Classic Clean, 2 x 500 ml, 10.95 invece di 14.60 conf. da 2 25% 2in1Head&ShouldersShampooAnti-Forfora per es. Apple Fresh 2in1, 2 x 250 ml, 6.00 invece di 8.40 conf. da 2 29% GelHead&Shouldersdocciaeshampoo per es. Sport, 2 x 225 ml 8.90 invece di 11.90 conf. da 2 25% Balsamo Pantene Pro-V per es. Repair & Care, 2 x 200 ml, 5.30 invece di 7.60 conf. da 2 30% Shampoo Pantene Pro-V per es. Anti-Forfora, 2 x 300 ml, 5.60 invece di 8.00 conf. da 2 30% 5.85 invece di 7.90 Gillette Satin Care gel per rasatura Aloe Vera, 2 x 200 ml conf. da 2 25% Gillette lame del sistema per es. Gillette Fusion, 14 pezzi, 36.95 invece di 46.80 20% Gillette Venus lame del sistema per es. Venus Comfortglide Sugarberry, 6 pezzi, 26.95 invece di 33.75 20% Gillette Series gel per rasatura per pelli sensibili, 2 x 200ml conf. da 2 21% 5.95 invece di 7.60 Tutti i rasoi di Gillette e Gillette Venus (ad esclusione delle lamette di ricambio, dei rasoi usa e getta e dei confezioni multiple) per es. ProGlide Flexball Power, 11.40 invece di 22.80 50%

LECOLLEZIONAIRACCOGLIBOLLINITUESTAR!LETUESTAR!migros.ch/tipp-kick

Dal 16.8 al 26.9 un bollino ogni fr. 20.– spesi (max 15 bollini per acquisto). Per ogni mezza cartolina completa (10 bollini) una pedina di TIPP-KICK® gratuita. Disponibili nei supermercati Migros, presso VOI e su migros.ch. Fino a esaurimento dello stock. Maggiori informazioni su migros.ch/tipp-kick

di Cesare Poppi Ritorno al futuro prossimo venturo

di Silvia Vegetti Finzi

La stanza del dialogo Cara Silvia, sono un suo lettore «storico» e, pur essen do ticinese, seguo con interesse le vivaci vicende italiane e, tra queste, la fine del matrimonio tra Francesco Totti e Ilary Blasi. Su social, giornali e riviste non si parla d’altro. Eppure problemi più seri non mancano: la guerra, la pandemia, la siccità, la carestia, ultimamente la crisi politica e… chi più ne ha più ne metta. Perché ci si scandalizza tanto per la sepa razione coniugale in un paese che ha l’in dice di natalità tra i più bassi al mondo, dove i matrimoni sono in calo mentre se parazioni e divorzi continuano ad au mentare? Non sarebbe meglio occuparsi dell’inflazione e del rincaro delle bollette piuttosto che fare gossip? / Guglielmo Caro «Guglielmo Tell», ha ragione, i suoi interrogativi so no anche i miei. E, come psicologa che segue da sempre le vicende del la famiglia, oltre alle domande cer co di darmi delle risposte che posso no spiegare il turbamento collettivo destato da una crisi familiare che di per sé non ha nulla di straordinario. Straordinari sono invece i due prota gonisti: Hilary, una donna bellissima, nota per la sua partecipazione a pro grammi televisivi di grande audience e un uomo, Totti, un calciatore della Roma di straordinario successo, ama to dai suoi tifosi come nessun altro. Finora la loro vita è stata una favo la: nozze in Campidoglio, vent’anni di matrimonio, tre figli deliziosi. E, come si sa, le favole esigono il lieto fi ne: «e vissero insieme felici e conten ti». Una conclusione che in questo ca so è mancata. Il crollo di un sogno collettivo ha fat to emergere dalle sue rovine un inter rogativo che emerge raramente, ma si coglie in filigrana: «perché ci si spo sa?». Avvertiamo che il matrimonio è importante ma non sappiamo per ché. Non accettiamo più le motiva zioni tradizionali ma non ne abbiamo elaborate di nuove. Da anni la famiglia certificata non ha più il monopolio né costituisce un ideale. Le coppie conviventi non ca dono nel discredito e non si sento no moralmente colpevoli. Eppure le nozze, benché in costante diminuzio ne, continuano ad avvenire. In Sviz zera nel 2021 i matrimoni sono stati 36’410 e quasi tutti i bambini nascono da coppie sposate. La votazione po polare del 26/9/2021 ha esteso questo diritto alle coppie omosessuali, che da tempo lo richiedevano. Che cosa rende desiderabile il matri monio e incisiva la sua celebrazione, anche se modesta e frettolosa? A una piccola inchiesta, rivolta a coppie in procinto di sposarsi, su perché avesse ro preso quella decisione, la maggior parte delle risposte furono scherzo se ed elusive: «per i regali di nozze», «per far contenti i genitori», «per aver un’occasione di far festa». Eppure c’è di più, come rivela l’intensità di ogni celebrazione, religiosa o laica. Vi è, in quell’occasione, un momen to in cui il tempo lineare, cronologico si ferma lasciando apparire la dimen sione verticale del sacro. Un’esperien za comune eppure eccezionale, che analizzo nel libro Il romanzo della fa miglia. Passioni e ragioni del vivere in sieme, Oscar Mondadori. La pronun cia del «Sì» sottende un «per sempre» che risponde a un profondo bisogno di perennità. Il quel momento i due sposi ampliano i confini della loro vita, vanno al di là di sé stessi. Or ganizzando una cerimonia pubblica, con testimoni e invitati, intendono testimoniare, di fronte alla comuni tà, la forza del loro impegno, la loro presa di responsabilità. Anche le cop pie che preferiscono mantenersi libere da ogni forma di legalizzazione, sta biliscono al loro interno un patto di fedeltà cui cercano di attenersi. Dove gli altri scorgono un «non impegno» esiste un progetto che li proietta in un futuro condiviso. Vi è in ogni esse re umano un senso trascendente del tempo che infrange la dissipazione del quotidiano impegnandoci, come scrive Borges, a costruire sulla sabbia come se fosse roccia. Ecco perché quando una separazione coniugale, anche molto lontana, in frange quell’ideale, sentiamo che ci riguarda perché coinvolge la nostra stessa umanità.

Perché ci interessa la separazione Totti-Blasi Informazioni Inviate le vostre domande o riflessioni a Silvia Vegetti Finzi, scrivendo a: La Stanza del dialogo, Azione, Via Pretorio 11, 6901 Lugano; oppure lastanzadeldialogo@azione.cha

Benvenuta Africa al futuro prossimo venturo: oggi le Colonne d’Ercole so no alle porte.

Il unamammo,meraviglia dei mari Come fanno i cavallucci marini? Maggiori info su: mari.wwf.ch L’altropologo Il Kambù procede lentamente. Un dromedario a motore che caracolla a zigzag, zifzaf e zugzug fra una pozza e una buca, una capra che si ostina a non scansarsi e una moto in senso con trario che per scansare noi finisce nel fosso. Piove a secchiate e l’acqua de gli scoli è rossa di terra ferrosa. Il tuf fo è spettacolare. Il Kambuista si volta verso di noi e ride divertito: sbanda su una buca e quasi si fa noi la stessa fine. E tutti «Mahamarisero.Kambù», versione nell’in glese vernacolare del Ghana di «Mahama can do» – Mahama Può Farlo. Slogan col quale il penultimo presidente del primo Paese indipen dente dell’Africa vinse le elezioni. Poi però fece poco e niente e dovette an darsene. Il Kambù invece ha trionfa to. Una specie di Ape tricicla col tetto e un motorino bestiale che in Ghana ha sostituito le scassatissime automo bili che ancora dieci anni orsono ren devano le strade del paese corridoi della morte… All’impatto normale il Kambù si sfascia come una mazzo di shangai e uno al massimo si rompe una gamba. Il Kambù da trasporto teme solo il Kambù da carico: bestioni trici cli con guida tipo Harley-Davidson e motore duecinquanta con una capacità di carico nel cassone fino a cinquanta persone/dieci vacche/venticinque ca pre. Quando un Kambù da Viaggio incontra un Kambù da Trasporto lan ciato a manetta e ci sbatte le statistiche dei morti sulle strade si aggiornano e i conti tornano. Il Kambù è di produzione cinese. I cel lulari sono di produzione cinese. En trambi sono dappertutto e si vedono. I cellulari costano niente e telefonare costa anche meno. I vecchi analfabeti si fanno scrivere i numeri sulle pareti delle capanne e li copiano sulla tastie ra. I mercanti hanno due, tre, quattro cellulari diversi Dio solo sa perché. E ripetitori anche nei villaggi dove ma gari non c’è una pompa dell’acqua o l’elettricità di rete ma magari c’è una televisione da cinquecento canali con pannello fotovoltaico. Anche i cinesi ci sono, però non si vedono. La Cina ha cambiato l’Africa. Altroché il colonia lismo, altroché i missionari – roba da dilettanti… Ieri finalmente il Governo ha fatto arrestare 120 cinesi che ven devano illegalmente macchinari a bas so costo per sbriciolare le rocce scavate coi picconi nei depositi superficiali che dilagano illegalmente nella savana del Nord del Paese. I giovani senza altro lavoro si buttano nell’industria galam sey per poche once d’oro che poi ven dono ai mercanti cinesi dai quali com prano gli schiacciasassi, il mercurio ed i cianati per estrarre le pagliuzze d’oro. I fiumi si inquinano, le falde acquife re idem, il pesce si intossica, il mercu rio finisce nel latte materno. Apocalis se in Comefieri.se non bastasse i cinesi hanno anche scoperto che la savana è ricca di palissandro. Costosissimo, ricerca to, protetto, desiderato. Bandito l’ab battimento nelle foreste ci si è sposta ti al Nord. Qui una mazzetta al capo del villaggio o una televisione al Cu stode della Terra valgono oro vegetale. Il mio amico Jeremiah – uno dei tan ti eroi che nessuno celebra che qua si battono per la loro terra – è finalmen te riuscito con la sua ONG a mette re un bando governativo sul taglio del palissandro. La polizia ha sequestra to sei container di tagli che aspettava no di essere portati dalla selva al porto d’imbarco. «Staranno là finché le cose si calmano. Poi un giorno non ci sa ranno più». Così un anziano al villag gio. E Jeremiah rischia. C’è peraltro una ditta anglo-ghane se che sta (legalmente) cercando zo ne adatte per scavare miniere d’oro sotterranee solo che ne valga la pena. Garantendo condizioni d’estrazione ecologiche mirate allo sviluppo soste nibile etc… In attesa che si compia la beata speranza, per dimostrare che di cono sul serio erogano servizi alle co munità. Per esempio hanno irrorato le aree urbane con non si sa quali pe sticidi col risultato che rispetto a dieci anni fa – quando il vostro Altropolo go di riferimento era da queste parti l’ultima volta – in città non si vede più una lucertola (ce n’erano migliaia), né un pipistrello formato vampiro (erano centinaia)… rane (erano milioni); far falle zero, qualche lumacone – e anche gli avvoltoi, efficientissimi spazzini un tempo fitti come piccioni, sono spariti dalla Questocircolazione.ilquadroal Ritorno da quan do misi piede in questo Paese qua rant’anni fa. Oggi compio sessanta nove anni. Dunque allora ne avevo…

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 13 SOCIETÀ / RUBRICHE

Annuncio gratuito

◆ ●

Proteggiamo le meraviglie della natura.

VOICESCIVILSPINAS

◆ ●

Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock La nutrizione di Vital Balance® in offerta A partire da 2 prodotti Purina® Vital Balance® 20% Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. 23.29.8.2022, Fino a esaurimento dello stock. su tutta la gamma Terme di Crodo 4x33cl MojitoSoda, LemonSoda, OranSoda 3.80 invece di 4.80 20% Vivere bene è semplice

L’arte di tuffarsi dalle rocce a picco

Adrenalina ◆ Marco Ghioni, poeta dell’aria, racconta l’esperienza maturata come cliff diver Moreno Invernizzi

Pagina 18 Favoloso piccolo pasto Cremosa burrata, insalata di zucchine e un tocco croccante di capperi rosolati con il timo

Pagina 17 Un ActivFitness a Giubiasco La nuova palestra sarà equipaggiata con attrezzature Technogym ed Escape di ultima generazione

Pagina 16 Contesa da celebrità e narcos Nessuna bevanda è così impregnata di storie e miti, oltre che di irresistibili aromi, come el tequila Marco (JonayduranteGhioniuntuffo.Miezal)

A volte i secondi sembrano infiniti at timi di tempo. Specie se li si trascor rono col fiato trattenuto. Quando si guarda un tuffatore dalle grandi al tezze, un cliff diver, in azione, la sen sazione che si prova è proprio questa. «Il tuffo è come una poesia. Dove non sono le parole a rivelarne l’essenza, ma la somma dei movimenti che compi in volo. Il risultato d’assieme, dallo stac co dalla pedana all’entrata in acqua, è quanto più si avvicina a un’opera d’ar te, se pensi a quanto puoi realizzare mentre sei in volo». Parole che sem brano pennellate. Non però quelle di un imbianchino, ma di un artista, che sulla sua tela immortala ameni pae saggi, capaci di togliere il fiato. L’ar tista in questione, però, è un cliff diver, e la sua tela è nell’aria, in un sugge stivo sfondo disegnato dalla natura. Come le gole di Ponte Brolla, uno dei posti in cui Marco Ghioni ama spic care il volo per prodursi in capriole e avvitamenti da capogiro prima di tuf farsi nello specchio d’acqua sottostan te. Addirittura una ventina di metri più in Toccatibasso.idieci metri di quota nella prima puntata dedicata ai tuffi (vedi «Azione» n. 26), ora è tempo di sali re qualche altro gradino, fino a rag giungere i venti metri d’altezza, ac compagnati in questa risalita da uno dei migliori esperti di questa discipli na, forte di un’esperienza maturata in parecchi anni di pratica. «Ho co minciato da fresco maggiorenne: ora ho 34 anni, quindi è una quindicina di anni che pratico il cliff diving. So no passato anch’io dai tuffi classici dal trampolino, ma l’ho lasciato al le spalle quasi subito, salvo poi salirci perIl…allenarmi».battesimo dell’acqua, e dei tuf fi, lo ha fatto con papà: «È “colpa” sua se mi è sbocciata questa passione. Da piccolo, mi portava spesso al lago o al mare, per tenermi impegnato, facendo qualcosa di divertente, che piacesse a entrambi. Così siamo saliti sui nostri primi trampolini, almeno per me. Mi tuffavo io, si tuffava lui… la scintilla è scoccata in men che non si dica: qua si come un percorso naturale, qualche anno dopo ho deciso di andare oltre, di insistere con quello che ormai non era più un semplice divertimento (e quanto mi sono divertito da piccolo!), ma una vera e propria passione, che volevo coltivare in ogni sua forma». E c’è un qualcosa di preciso che porta in quota questi tuffatori: «La forte attrazione che ho sempre pro vato per il volo. Per quella sensazione di librarsi nell’aria. Quella stessa at trazione che del resto mi ha portato a praticare diversi altri sport adrenalini ci, come lo snowboard, freestyle, gin nastica… Tutto quanto ti porta a fare salti e a stare un po’ sospeso in aria». Il tuffo da una roccia si differenzia però dal tuffo da un trampolino. «Tor nando alla metafora citata poc’an zi, direi che è un altro tipo di poesia, una forma espressiva diversa di que sta arte. Un tuffo va prima immagina to nella mente e poi realizzato. Il cliff diving lo vedo come il “passo in più” nel mondo dei tuffi, come una sorta di upgrade. Anche perché se vuoi fare le cose per bene, senza cioè bruciare le tappe, prima di arrivare alle rocce devi farti le ossa sul trampolino, in piscina. Ed è ciò che in sostanza ho fatto pure io, e al meglio delle mie possibilità». Ossia: «non sempre si ha la possibili tà di lanciarsi da una roccia 20 metri a picco su uno specchio d’acqua, per cui si cerca di fare il meglio possibile con ciò che si ha a Fondamentaledisposizione».èlapreparazione per tuffarsi da una roccia. «Prima di tutto si deve curare l’aspetto mentale, prima ancora di presentarsi sulla pedana. Ci si deve immaginare tutta la sequenza del volo, il movimento di ogni singo lo arto durante il gesto tecnico. Que sto “film” deve però avere una sequen za ben scandita, perché quando sei in aria non hai tempo per pensare». Un po’ come uno sciatore che prima di presentarsi al cancelletto di partenza memorizza tutto il percorso. «Forza fi sica e prestanza, poi, sono componen ti altrettanto fondamentali, perché per effettuare dei tuffi, facendolo cioè nel la maniera più corretta possibile, è ne cessaria una buona dose di forza. Che si può allenare con del workout, di rin forzo muscolare. Dulcis in fundo c’è l’aspetto del gesto tecnico, ancora più importante nei tuffi dalle grandi altez ze rispetto al trampolino. Perché qui, partendo da più in alto, circa il doppio della quota, hai più possibilità di com binazioni, ma anche maggiori rischi di sbagliare qualcosa. Per questo, per pre pararlo nel migliore dei modi, la chia ve è dividere il volo in singole fasi, al lenando prima la partenza, poi la fase aerea e da ultimo il movimento finale con l’ingresso in acqua». Tal volta però bisogna corregge un’esecuzione quando si è già in aria: «Non hai tanto margine, ma qualcosa è comunque possibile correggere. Un tuffo può ad esempio essere velociz zato o rallentato, in base a come hai staccato i piedi dalla piattaforma (il co siddetto takeoff ). I più esperti capisco no subito se sta andando troppo veloce oppure troppo lento, e dunque posso no ancora tentare di correggerlo». Tre le caratteristiche che non de vono difettare in un bravo tuffato re: «Coraggio, fiducia in sé stessi e prestanza fisica». E poi c’è la pazien za, se si considera il tempo necessario per preparare un tuffo da venti metri: «Come minimo qualche mese di alle namento è necessario: ogni singolo in granaggio, ogni sequenza deve funzio nare alla perfezione. Io, ad esempio, ci sto lavorando praticamente da un an no Veniamointero». infine agli «sfondi» su cui un tuffatore dalle grandi altezze dipin ge le sue evoluzioni, per scoprire quali sono quelli più suggestivi in cui Mar co Ghioni si è lanciato: «Ogni volta è qualcosa di spettacolare, ragion per cui avrei difficoltà nell’individuarne uno per definirlo il mio preferito. Lo sce nario che ti trovi davanti a Ponte Brol la però entra di diritto fra le top-tre lo calità in cui mi sia mai tuffato (se ci sono tornato per quattro volte alla ga ra internazionale che si svolge in que ste gole non è certo un caso…; anzi, a dirla tutta è il mio obiettivo dell’anno, l’evento più importante per me!), assie me alla Costiera Amalfitana, oppure ancora la Puglia, con Bari, Poligna no a Mare…».

Pagina 19 Letto e collezionato Tex Willer? «Uno che va un po’ controcorrente, e politicamente scorretto, come piace a me»

TEMPO LIBERO ● ◆ Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 15

Tequila, storia di una seduzione culturale

Reportage ◆ Da carburante dell’anima a oggetto del desiderio delle star di Hollywood Enrico Martino, testo e foto

Oggetto del desiderio di divinità azteche e conquistadores spagnoli in crisi di astinenza alcolica, di contrab bandieri inseguiti dai Texas Rangers e celebrities holywoodiane annoiate dal Chiantishire, ha conquistato per sino narcos in cerca di lucrosi investi menti. Nessuna bevanda al mondo è così impregnata di storie e miti, oltre che di irresistibili aromi, come la te quila. Femminile in italiano, in spa gnolo è un nome rigorosamente al maschile, come è inevitabile in una terra dove il machismo ancora oggi rasenta, e spesso oltrepassa, il senso delSoprattuttoridicolo.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino TEMPO LIBERO 16

nello Stato di Jalisco, «orgullo de Mexico» come lo definisco no i tapatios, i cittadini di Guadalaja ra che non annoverano la modestia tra le loro virtù, dall’alto dell’inos sidabile certezza di essere la culla di tutte le icone nazionali, dai mariachi ai charros, i cow-boys messicani. An che el tequila nasce a pochi chilome tri di distanza, tra vallate ricoperte da milioni di agavi azzurre che si rincor rono a perdita d’occhio avvolgendo in un abbraccio protettivo la sonnolenta cittadina di Tequila dove anche l’aria è impregnata del profumo inebrian te di una bevanda celebrata in modo equanime da spaghetti-western e co lossalQuandohollywoodiani.almattino si svegliano e guardano le piantagioni, gli abitanti si sentono tranquilli, perché «Le aga vi i giapponesi non riusciranno mai a copiarle». A imitare il loro gioiello ci hanno provato in tanti ma una tequi la come la fanno qui non la trovi in nessun altro posto, grazie anche alla sapienza di generazioni di contadini che con pochi colpi di machete san no mettere a nudo la «pigna», il cuore dell’Agave Azul dove la concentrazio ne di zucchero è più alta. Tutto iniziò quando i conquistado res esasperati dalla scarsità di alcolici che tra tempeste e pirati tardavano ad arrivare dalla madrepatria si in gegnarono a creare un surrogato au toctono, il mezcal, molto simile alla tequila, anche se non tutti i mezcal sono tequila. Da allora tonnellate di agavi potenziano il loro sapore cuo cendo lentamente per un giorno in tero nei forni tradizionali anneriti da secoli di produzione, pronte per essere spremute in grandi mulini, fermentate e sottoposte a numerose distillazioni.L’ultimafase determina quale te quila ricavare dai vari sughi, a se conda dei tempi di invecchiamento e gradazione alcolica, Blanco e Plata provengono dall’ultimo raccolto, il Reposado invecchia per almeno due mesi e l’Anejo, il più pregiato, riposa per un anno in botti di quercia. Poi el tequila prende strade diverse, quelli che bruciano la gola come una staffi lata si consumano oltre le porte gire voli delle ultime cantinas sopravvissu te alla globalizzazione accompagnati da corridos strappalacrime, ballate di un universo che oscilla tra la donna che tradisce, l’amico infido e il caval lo fedele fino alla morte. Quelli più sofisticati vengono sorseggiati in lo cali trendy and cool, per non parlare delle versioni 2.0 proposte su Internet addirittura per combattere colestero lo e malattie veneree. A ognuno la sua tequila insomma, un successo apparentemente inarre stabile soprattutto dopo la Denomi nazione di Qualità riconosciuta in ternazionalmente, come il cognac o lo champagne. Con una produzione che l’anno scorso ha raggiunto i 273 milioni di litri, otto volte superiore a quella di inizio del secolo, con un gi ro di affari di undici miliardi di dol lari. Una storia di successo ma anche di fatica e cadute, aspra come la Sierra Madre e le piste lungo il Rio Grande dove negli anni Venti del secolo scor so contrabbandieri celebrati come Robin Hood in lotta contro i gringos guidavano carovane di muli carichi di liquore oltre il confine con gli Sta ti Uniti, sfidando il Proibizionismo e le pallottole dei Texas Rangers. Proclamata proprietà intellettuale del Messico nel 1974, la tequila ripre se la sua scalata alla gloria e già nel 2011 diciotto milioni di Agave Azul non bastavano a soddisfare una do manda stratosferica. Anche perché la denominazione spetta solo all’ac quavite di agave prodotta nello Stato di Jalisco e in alcune aree degli Sta ti di Nayarit, Guanajuato, Micho acàn e Tamaulipas, e l’agave blu cre sce solo tra i mille e i duemila metri di altitudine: è così che i romantici contrabbandieri del passato sono sta ti sostituiti da bande armate a caccia di piante da rubare a colpi di mache te, circa quindicimila solo nel 2016, costringendo i coltivatori a difendersi con guardie armate. Oggi un centinaio di distillerie producono oltre novecento marchi di tequila, la maggior parte proprietà di multinazionali, e una visita del pre sidente cinese Xi Jinping ha spalan cato ai tequileros le porte del mercato cinese. Il successo di un’industria in continua crescita non poteva lascia re indifferenti i narcos messicani che si sono fatti avanti con offerte «che non si possono rifiutare», soprattut to alle aziende locali, dal riciclag gio al trasporto della merce nascosta tre le bottiglie dirette verso gli Stati Uniti. Persino la famiglia di El Cha po Guzmán, storico leader del cartel lo di Sinaloa, ha lanciato il brand El Chapo 701 che rivendica orgogliosa mente il numero occupato dal padre nella classifica delle persone più ric che al mondo di Forbes L’ultima sfida, apparentemente più innocua, si è materializzata negli an ni scorsi quando celebrities hollywoo diane e star sportive hanno creato il loro brand, da George Clooney con Casamigos nel 2013, a Pierce Brosnan con Don Ramon, Michael Jordan con Cincoro e James LeBron con Lo bos 1707. La cosiddetta «Tequila delle Star», spinta anche dall’impatto dei social, non solo macina profitti e no torietà prosciugando i guadagni dei piccoli coltivatori ma, secondo molti esperti, abitua il pubblico a un gusto lontano da quello tradizionale perché utilizza nuovi aromi e metodi di la vorazione. Tutti vantano produzioni artigianali e sostenibili ma i numeri sembrano smentirli perché per pro durre un litro di tequila sono neces sari dieci litri d’acqua e le coltivazio ni di agave blu consumano sedicimila ettari ogni anno solo nello Stato di Jalisco, per non parlare delle scorie acide che contaminano i terreni. Il rischio di essere accusati di cultural appropriation con un impatto micidiale per l’immagine ha allarma to alcuni VIP, e George Clooney lo ha capito per primo vendendo il suo Casamigos a una multinazionale per un miliardo di dollari. Nel frattem po el tequila verdadero difende con le unghie e con i denti il suo status di oggetto del desiderio che la globaliz zazione ha trasformato in seduzione culturale. Lontano da qui però, do ve è ancora un punto fermo dell’ani ma che riduce i dolori e le disillusioni quotidiane a una scrollata di spalle.

Informazioni Su www.azione.ch, si trova una più ampia galleria fotografica Le piante di agave utilizzate per ottenere la tequila grandiall’internobrucianodivisidiAlmaturare.diecibisognohannodiannipercentro,icuoriAgaveAzulametà,24orediforni.

Attivi a Giubiasco Aperture ◆ Il 26 agosto si inaugura a Giubiasco il sesto centro Activ Fitness di Migros Ticino Ubicato a poche centinaia di me tri dall’entrata/uscita autostradale di Bellinzona Sud, su un’importan te arteria viaria, il nuovissimo cen tro Activ Fitness di Migros Ticino occuperà una superficie di circa 800 metri quadrati, offrendo un eccezio nale rapporto tra prestazioni e prez zo. Come negli altri centri fitness di Bellinzona, Losone, Lugano, Men drisio e Vezia, anche a Giubiasco la palestra – frutto di un investimen to di circa 1,6 milioni di franchi –sarà equipaggiata con attrezzatu re Technogym ed Escape di ultima generazione.Ilpacchetto fitness si baserà su allenamento della forza, resisten za, coordinazione e agilità, così da preparare in modo mirato muscoli e articolazioni e promuovere al me glio la forma fisica. L’offerta sarà completata daI ricco calendario set timanale di corsi di gruppo – cir ca 25 ore –, che proporrà agli av ventori le ultimissime tendenze nel campo del benessere fisico, come il Bodytoning e il BodyPump, lo Yo ga-Flex e il Vital-Fit, il Pilates e il BodyCombat.L’abbonamento, come di con sueto, comprenderà anche l’utilizzo della zona relax con sauna, e le lie te novità biosauna e «macchina del ghiaccio», così come l’accesso in al tri 92 centri Activ Fitness presenti in tutta la Svizzera. Per ogni iscritto verrà elaborato un programma d’al lenamento personalizzato e saranno fissati gli obiettivi da raggiungere, con garanzia d’assistenza per l’intero periodo di validità dell’abbonamen to da parte di istruttori che ricevono una formazione altamente qualifica ta e aggiornamenti continui. Il costo dell’iscrizione sarà molto competitivo e in occasione dell’aper tura, fino al 30 settembre, sarà possi bile approfittare di una straordinaria offerta di lancio, con l’abbonamento annuale proposto a 640 franchi (an ziché 790). Per studenti, apprendisti, beneficiari di AVS/AI il prezzo sarà addirittura di soli 540 franchi (an zichéPresso690).il nuovo centro Activ Fi tness Giubiasco, sotto la guida del la competente gerente Dajana Vetro, tra istruttori fitness e istruttori corsi di gruppo sarà impiegata una quin dicina di collaboratori. Activ Fitness è presente in Ticino dall’ottobre del 2014, con l’apertura del primo centro di Losone, e da al lora ha riscontrato un notevole suc cesso, sviluppandosi con altre cinque sedi su tutto il territorio cantonale. L’attività è svolta in franchising ed è frutto di un accordo tra Migros Tici no e MoveMi AG, società della Co operativa Migros Zurigo, leader del settore in Svizzera, con 127 centri e oltre 180mila iscritti. Nel corso dei prossimi anni Migros Ticino preve de l’apertura di ulteriori centri nel nostro Cantone. Informazioni Activ Fitness Giubiasco, Giubiasco, Via Campagna 1 (nei pressi della rotonda al confine con Camorino). Aperto 365 giorni all’anno, domeniche e festivi compresi. Per maggiori info e orari delle singole sedi: straordinariooffertoFinotel.www.activfitness.ch;info@activfitnessticino.ch;0918508600.al30settembresaràunabbonamentoalloprezzodi 640 franchi invece di 790. Per apprendisti, studenti, beneficiari AVS/AI il costo sarà invece di 540 franchi al posto di 690.

Appuntamenti

Sabato 3 e domenica 4 settembre gli amanti del Triathlon potranno nuo vamente mettersi alla prova sulle rive del Lago Maggiore, con un program ma arricchito dal Duathlon. Le ga re di Locarno saranno integrate con SwissTriathlon, poiché, grazie alla qualità dimostrata, gli organizzato ri hanno ricevuto il riconoscimento «Gold Event» dalla federazione. L’appuntamento è rivolto ai triatle ti affermati, ma anche a tutti gli inte ressati al mondo delle discipline mul tisport. Le gare, infatti, sono pensate per ogni tipo di sportivo. Il sabato sarà dedicato principalmente ai più giovani (a partire dai 3 anni) e ai po polari con il Mini-Tri previsto per la sera. La domenica vedrà distanze più impegnative con la presenza di atleti di livello internazionale.

Un

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino TEMPO LIBERO 17

del

Tutti potranno trovare la pro pria competizione conformemente al proprio livello. Un villaggio sporti vo ben rifornito farà da cornice all’e vento. Il Triathlon Locarno è Partner di UNICEF per la raccolta di fon di con l’obiettivo di aiutare i bam bini in difficoltà. Tutte le informa zioni sono disponibili sul sito web www.3locarno.ch dellaProgrammamanifestazione Sabato 3 settembre 2022 09.00 – 15.00 Triathlon Kids 16.45 – 17.00 Triathlon Youth 17.00 – 20.00 Duathlon Short 17.20 – 20.00 Mini-Tri Popolari Domenica 4 settembre 2022 08.30 – 15.30 Medium Distance 09.00 – 15.30 Olympic Distance 09.15 – 15.30 Staffetta Concorso «Azione» mette in palio 5 biglietti per una gara a scelta* all’interno del Locarno Triathlon. Per partecipare all’estrazione inviare una mail a gio chi@azione.ch (oggetto: «Triathlon») indicando dati personali, data di na scita, mail e gara scelta entro dome nica 28 agosto 2022. * Tra le sette proposte in programma. Annuncio pubblicitario Ora ti propone anche le migliori offerte di vini Enoteca Vinarte, Centro Migros S. Antonino Enoteca Vinarte, Centro Migros AgnoEnoteca Vinarte, Migros Locarno 2019/2020, Toscana, Italia, 75 cl Le Volte dell’Ornellaia Toscana IGT Rating della clientela: 19.6020%invece di 24.50* Cartone da 6: 117.60 invece di 147.–* 2021, Puglia, Italia, 6 x 75 cl Epicuro 30° Anniversario Puglia IGP Rating della clientela: 46.5050%invece di 93.–Bottiglia: 7.75 invece di 15.50

Votate ora! Emilia Romagna, Italia, 6 x 75 cl Lambrusco Emilia IGT Amoroso 17.9524%invece di 23.70 Bottiglia: 3.– invece di 3.95 2021, Veneto, Italia, 75 cl Bortolomiol Millesimato Senior Prosecco Valdobbiadene Superiore DOCG extra dry Rating della clientela: 9.9537%invece di 15.95 Cartone da 6: 59.70 invece di 95.70 Confronto con la concorrenza* Offerte valide dal 23 al 29 agosto 2022 triathlon a Locarno sportivi ◆ Ritorna l’amata manifestazione sulle rive Lago Maggiore Un’immagine dalle scorse edizioni.

22% Tutti i prodotti Ragusa multipack Ad es. Ragusa Classique, 3x100g 5.50 invece di 7.20, Ragusa Noir 60%, 3x100g 5.50 invece di 7.20, Ragusa Classique, 10x50g 10.90 invece 14.00

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino TEMPO LIBERO 18

Ragusa

Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock Migros Ticino

INCORREGGIBILEINCORREGGIBILE.COME

2. A questo punto sgocciolate i capperi e asciugateli con carta da cucina. Quindi rosolateli in un po’ d’olio.

3. Sfogliate il timo, aggiungetelo ai capperi e rosolatelo brevemente. Lasciate sgocciolare su carta da cucina.

Preparazione: circa 30 minuti. Per persona: circa 32 g di proteine, 56 g di grassi, 11 g di carboidrati, 720 kcal/3000 kJ. Iscriviti ora! I membri del club Migusto ricevono gratuitamente la nuova rivista di cucina della Migros pubblicata dieci volte l’anno. migusto.migros.ch della settimana - Insalata di zucchine con burrata ● 4sbriciolatopepe½880111ciascuna4IngredientiPiattoIngredientiprincipaleper4personezucchinedica.200gccdisalecipollarossadldiDolceAgroPontigdicappericd’oliod’olivamazzettoditimoopepediCayennaburrateo8burratine

4. Versate il resto dell’olio sui dadini di cipolla con l’aceto e mescolate il dressing. Impiattate le zucchine con le burrate. Condite con pepe e irrorate con il dressing. Cospargete con i capperi e il timo. Servite.

1.PreparazioneTagliatelezucchine con la mandolina in lingue spesse 1 mm e salatele. Tagliate quindi la cipolla a dadini piccoli e mescolatela con l’aceto.

Ricetta

Annuncio pubblicitario

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino TEMPO LIBERO 19

1.ORIZZONTALI

Apertura, cavità 5. Contrapposte alle altre 7. Pietose, misericordiose 9. Enti geometrici fondamentali 11. Persone legate da comuni interessi 13. Sulle spalle degli antichi re 14. Piante delle Mimosacee 16. Lo era Attila 17. Bel giovane 18. Vicolo di Venezia 19. Lastra di pietra con iscrizione 20. Le iniziali del «Perugino» 21. Due vocali 22. Paletto cilindrico 23. Estremità di uno schieramento 24. Componimento poetico 25. Una diva di Hollywood 26. Organo di difesa degli imenotteri 28. Serena, gioiosa 29. Dio egizio 30. Sesto presidente della Repubblica italiana 31. Custodite dalle vestali 32. Il nonno di una volta 33. Vicino a Londra 2.VERTICALI Il suo simbolo chimico è «u» 3. Gesto comunicativo 4. Un numero 5. Uso Esterno 6. Si esclama additando 7. Chiunque desidera averla 8. Termine di diminutivi ma schili plurali 10. Una consonante 12. Fibre tessili 13. Pesce marino voracissimo 14. La cantante di «Easy on me» 15. Nome femminile 17. Un corpuscolo di materia 19. Può denunciare un tentativo di furto 20. Pubblico 22. Può colpirlo il calciatore 23. Capitale europea 24. Tessuto epiteliale 25. Città sul Rodano 27. Carrozza inglese 28. Le iniziali del noto Elkann 30. Articolo Cruciverba Tra amici: «Fabio, ho scoperto che mia moglie è una medium!». Trova metti.com! È quanto si legge su un si to web dedicato, per l’appunto, al col lezionismo di fumetti. Lo strumento principale della homepage è la Guida del Collezionista «che si ripropone di diffondere la cultura legata al mondo del collezionismo di fumetti, senza fi ni commerciali». Collezionare questo tipo di volumi accomuna quindi pa recchie persone, ciascuna delle quali avrà iniziato chi per caso, chi in base a quelli che già possedeva, o chi per ché li ha ereditati da nonni o genitori. Come per ogni collezione, il comun denominatore è costituito da buo na volontà, passione, pazienza e pu re dallo spazio necessario per conser vare i volumi nel migliore dei modi. E ogni collezione conserva una storia individuale che vale la pena di ascol tare per scoprire qualche aneddoto come quelli che ci ha raccontato Ni cola, collezionista di fumetti Tex Wil ler: «Avrò avuto poco più di otto anni quando ho iniziato a collezionare Tex, appassionandomi via via al personag gio principale di questa serie a fumet ti western ideata nel lontano 1948 da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini ed edita da Sergio Bonel li Editore».Iprimitrecento volumi li riceve in dono: «Un figlio di amici dei miei ge nitori li stava buttando via, ma me li hanno regalati quando sono venuti a sapere che avrei voluto leggerli». Ne sono seguiti altri 380 che ha compera to strada facendo: «Come tanti ragaz zini della mia età leggevo Topolino. Ma Tex mi è parso subito qualcosa di più adulto: era un po’ più bello nei di segni, a bianco e nero, un po’ più affa scinante, con ambienti esotici che non appartenevano a Topolino. Poi, mi piaceva il genere western e il passaggio da Topolino a Tex è stato naturale». Ad oggi ne possiede 680, compresi gli albi giganti: «Me ne mancano po chi numeri e qualche anno fa ho smes so, non so bene perché, o forse per lo spostamento della mia attenzione ver so altri interessi come ad esempio il ci nema». A dimostrazione di ciò, sta la libreria che per metà conserva i volumi di Tex Willer, e per l’altra metà tut to ciò che concerne il cinema: «Sim boleggia la mia evoluzione, e segna il passaggio da una passione all’altra». Un passaggio, non la cancellazione di quell’amore che resta viva per tut ti i numeri dei fumetti collezionati, e Nicola non si esime dal raccontarcelo con tale trasporto che ci catapulta nel mondo, e nella vita, di questo perso naggio mai invecchiato nel tempo, de finito come: «Uno che va un po’ con trocorrente, e politicamente scorretto, come piace a me. Ad esempio, è uno che fuma: negli anni Cinquanta era normale, ma a guardarlo con gli oc chi di adesso pare proprio fuori luo go e fuori tempo. È come guardare un film di quegli anni, con Clarke Gable che ha la sigaretta in bocca». Il fascino di Tex cresce attraverso la descrizione del nostro interlocutore: «Diverse storie sono ambientate, oltre che negli Stati Uniti, anche in Canada e in Messico, a dimostrazione che Tex è uno che viaggia molto». Egli spiega che nei primi numeri nasce come un fuorilegge («una sorta di Robin Ho od»), «ma poi viene assunto dai Ran gers del Texas che combattono contro malviventi, ladri e truffatori. Emer ge quindi il suo senso della giustizia e inizia la collaborazione con Kit Car son, mentre annovera fra i suoi ami ci pure Tiger Jack, un indiano nativo americano».Perchinon conoscesse questo per sonaggio, Nicola ribadisce che nasce nel ’48, anticipando il revisionismo storico statunitense: «È il primo per sonaggio di fumetti a offrire un diver so punto di vista sui Nativi americani dell’epopea western, che non appaio no più come macchiette stereotipate di selvaggi, ma come popoli dotati d’una evoluta e radicata cultura. Tex è pure stato sposato per una decina di numeri con una moglie nativa americana, poi morta, dalla quale ha avuto un figlio oggiDaladulto».racconto del nostro collezioni sta emerge un personaggio a fumet to in bianco e nero dalla connotazione sempre più reale: «Il suo viso è par ticolare (ispirato a Gary Cooper), ed è maturato nel tempo. Sposando una nativa americana è diventato indiano pure lui, tanto da assumere il nome di Aquila della Notte e diventare il ca po dei Navajo». In tal modo, raccon ta, ha difeso in vari frangenti anche i loro diritti: «In alcune storie, ha riu nito diverse tribù indiane per affinché si difendessero dagli usurpatori, dai cow boys che volevano solo sfruttar li, e dallo Stato americano che voleva le loroSospettiamoterre». che ancora rilegga con piacere e passione qualche stri scia, e fatichiamo a credere che la col lezione non abbia seguito. «In verità, da qualche anno a questa parte mi ca pita raramente di rileggerne qualcuno. Ci sono affezionato perché Tex fa par te della mia infanzia e della mia gio vinezza e per questo ho provato a tra smettere a mio figlio questa passione, senza lo sperato successo. Oggi il tele fonino va per la maggiore…». Certo è che non si separereb be facilmente dalla sua collezione. E sull’onda di un piccolo rimpianto, dice che potrebbe però lasciarla a suo figlio se solo fosse interessato a raccoglier ne il testimone: «È bello tramandare qualcosa a cui sei legato, che fa parte della tua vita, e vorresti che i tuoi fi gli avessero la stessa passione, pur co sciente che così non è». Non compra nuovi numeri, ma la storia di Tex gli resta nel cuore e confida di far parte di un gruppo social di appassionati co me lui. Dice di aver iniziato a colle zionare anche altre serie («Dylan dog, Topolino…») senza esserne coinvolto al punto da continuare. Infine, arri va la confessione da vero collezionista: «Ammetto che forse, se avessi tem po, ne comprerei ancora qualcuno e lo leggerei». DonatiTommaso

Regolamento per i concorsi a premi pubblicati su «Azione» e sul sito web www.azione.ch I premi, tre carte regalo Migros del valore di 50 franchi, saranno sorteggiati tra i partecipanti che avranno fatto pervenire la soluzione corretta entro il venerdì seguente la pubblicazione del gioco. Partecipazione online: inserire la soluzione del cruciverba o del sudoku nell’apposito formulario pubblicato sulla pagina del sito. Partecipazione postale: la lettera o la cartolina postale che riporti la soluzione, corredata da nome, cognome, indirizzo del partecipante deve essere spedita a «Redazione Azione, Concorsi, C.P. 1055, 6901 Lugano». Non si intratterrà corrispondenza sui concorsi. Le vie legali sono escluse. Non è possibile un pagamento in contanti dei premi. I vincitori saranno avvertiti per iscritto. Partecipazione riservata esclusivamente a lettori che risiedono in Svizzera.

ciò che risponde Fabio, leggendo a soluzione ultimata le lettere evidenziate. (Frase: 4, 3, 2, 2, 3, 1, 3, 6, 3, 4) Sudoku colorate.neldcorrettiiScoprite3numeriainserirelecaselle Soluzione della settimana precedente UN TUFFO NEL PASSATO – Il primo cortometraggio animato della Disney è: BIANCANEVE E I SETTE NANI. 1 23 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31 32 33 AM BO P IR ATA NAM C ARIE N TN D ELTA V E EGO I SMO TOT ORAT E TRIO O ADA T MIR E IR A NIM ALI NT INES 8 74 21 3 2 9 9 4 1 5 6 4 7 3 1 5 2 39 5 8361 254 97 7548 963 21 2194 378 56 4 7 3 5 1 8 9 6 2 9857 621 34 1629 437 85 3 2 8 6 7 1 5 4 9 6973 542 18 5412 896 73 Giochi e passatempi Vinci una delle 2 carte regalo da 50 franchi con il cruciverba e una carta regalo da 50 franchi con il sudoku «Anch’io sono un po’ Tex» Collezionismo ◆ Un collezionista di fumetti per sempre fedele al personaggio e alla sua vita Maria Grazia Buletti Benvenuti su www.collezionismofu

Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. Offerte valide solo dal 25.8 al 28.8.2022, fino a esaurimento dello stock 6.95 invece di 12.60 Coca-Cola Classic o Zero, 6 x 1,5 l, per es. Classic conf. da 6 44% Tutto l’assortimento Pancho Villa per es. Soft Tortillas, 8 pezzi, 326 g, 3.20 invece di 4.55 a partire da 2 pezzi 30% 1.–invece di 1.55 Avocado Perù, il pezzo 35% Solo da questo giovedì a Prezzidomenica imbattibili del weekend

Reportage dal Triangolo d’oro Il ruolo della Cina in uno dei luoghi più ricchi e importanti dell’area asiatica, confine naturale tra Thailandia, Laos e Birmania

L’analisi

La Storia universale ricorda che quando Germania deraglia lo fa alla grande. Questa Germania dai confi ni inediti, pacificata pronipote di due grandiosi deragliamenti (1914-18 e 1939-45), sedata dall’impero ameri cano allargato all’Europa occiden tale poi semitotale, portabandiera dell’europeismo ideale declinato in nazionalismo economico, non vuole né può immetterci nella terza guer ra mondiale. Non lo vuole perché tre generazioni dopo la fine di Hitler i tedeschi sono uno dei popoli più pa cifici al mondo. Non lo può perché la scala della potenza non è più quel la della prima metà del Novecento, ultimo catastrofico urrà degli imperi europei, ma si muove alle altezze di Stati Uniti d’America, Cina e Russia. Dal centro alla semiperiferia. Nella crisi mondiale – la Guer ra grande descritta dalla rivista di geopolitica «Limes» – squadernata dall’invasione russa dell’Ucraina, ec citata dalla rivalità sino-americana e dal riaffacciarsi di imperi antichi co me Turchia e Giappone, la Germa nia incarna al massimo grado il ran go di noi europei. Poste in gioco più che giocatori. Al massimo, più o me no utili satelliti del fronte occidentale guidato dall’America, sull’esempio di Regno Unito e Polonia. Più di altri europei i tedeschi so no spiazzati. La riscrittura della sto ria e della pedagogia nazionale avve nuta nel dopoguerra, con la penna in mano agli americani e ai «vincitori» occidentali, inglesi e francesi, oppu re ai sovietici, ammoniva che il loro orizzonte non poteva che essere di pace. Ciascuna delle due Germanie, province-vetrina dei due imperi vin citori che nella guerra fredda aveva no stabilito un equilibrio pacifico ri evocante il cuius regio eius religio della pace di Augusta (1555), si considerava a suo modo portabandiera di un’Eu ropa pacificata. Consapevoli entram be che della terza guerra mondiale sa rebbero state le prime vittime. La Germania ora è una, per dis soluzione della Ddr nella Bundesre publik, ma l’anelito pacifista resta religione di Stato. Al punto d’aver espunto la guerra dall’orizzonte del possibile. Di credere che l’Unione europea sia isola di pace eterna, qua lunque cosa vi accada attorno. Il do po-24 febbraio incrina tanta certezza. La guerra batte alle porte della Ger mania. Come nelle due prime guer re mondiali, l’incendio scoppia nelle Bloodlands, la sfortunata Zwische neuropa tra Mar Baltico e Mar Ne ro, in mezzo ai colossi russo e tedesco, sia pure oggi ridotti a dimensioni im paragonabili con quelli guglielmino e zarista, nazista e sovietico. Ciascuna delle due Germanie si considerava a suo modo portabandiera di un’Europa pacificata Sorpresa, la Germania ha immedia tamente «reagito» con sovrappiù di retorica. Il ruggito di Scholz – «Zei tenwende!», svolta epocale – suona più motto apotropaico che program ma d’emergenza. Ci vorrà tempo pri ma che a Berlino come nelle altre capitali dell’Europa centro-occiden tale si prendano le misure alla Guer ra grande e si provveda a contromisu re efficaci, non solo retoriche. Tutti i pilastri su cui la Repubblica federale di Germania ha poggiato la rinascita post-bellica vacillano. Quello strategico, che ha fatto del la Bundesrepublik l’epicentro della Nato, con la tuttora massima concen trazione di basi, armi e militari ame ricani in Europa – l’altra faccia della permanente sfiducia di Washington nell’affidabilità di Berlino, espressa nel terzo imperativo del Patto atlan tico («germans down», dopo «ameri cans in» e «russians out») – oggi dop piamente intaccata. Anzitutto perché questa Germania si è confermata tutt’altro che docile seguace dell’A merica, stavolta però con la guerra alle frontiere. Poi perché la linea del fronte non è più l’Elba ma l’istmo d’Europa compreso fra i paesi balti ci e il delta del Danubio, sicché l’as se Svezia-Finlandia/Romania con al centro la Polonia assurge a spina dor sale dell’Alleanza atlantica. Quello economico, che vedeva la Germania al centro del mercato eu ropeo, supercampione mercantilista della globalizzazione, che nell’Eu rozona fungeva da regolatore degli scambi, esportando prodotti di quali tà e importando liquidità. Fino a dis seccare i vicini mercati continentali, il francese e l’italiano su tutti, per legar si vitalmente alla Cina, nel frattempo involuta a nemesi della superpoten za protettrice a stelle e strisce. Così da soffrire più di altri l’accorciamento delle filiere, la crisi dei commerci, in somma la deglobalizzazione in atto. Mentre il motore industriale batte in testa perché si scopre (sic) dipenden te dal fornitore energetico russo, con tro il quale gli americani conducono campagna bellica non troppo indiret ta inQuelloUcraina.ideale, sostitutivo della re altà geopolitica, per cui la Germania poteva vestire del gialloblù comu nitario la legittima difesa dei propri interessi nazionali. Credendo for se davvero che, alla fine della storia, l’Unione europea sia omofonica fede razione di Stati fratelli intenti a scio gliervisi dentro, ubriachi di passione europeista. La Germania di questa estate è in totale confusione. Deve ri mediare al volo alla contemporanea crisi delle sue certezze. Di sicuro non è più il punto di Archimede di quel la che una volta appariva la gloriosa architettura europea. Edificio da bel tempo. Arduo ristrutturarlo imper meabile alla tempesta.

Pagina 23 Schröder e l’imbarazzo di Berlino La posizione adottata dall’ex cancelliere, amico di Putin che non vuol saperne di «redimersi», non aiuta Olaf Scholz

Pagina 25

◆ Berlino non è più il punto di Archimede di quella che una volta appariva la gloriosa architettura europea, ecco perché Lucio Caracciolo

ATTUALITÀ ● ◆ Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 21 Sede (Shutterstock)tedesco,federaleParlamentodelBerlino.

Pagina 24 Renzi e Berlusconi al capolinea Si avvicinano le elezioni italiane mentre i due «matador» continuano ad annaspare. Eppure le premesse erano state differenti

Germania in totale confusione

• 2 avocado, sbucciati, senza seme e tagliati a cubetti

Aggiungere il mix di spezie e un po‘ d‘acqua nella padella. Portare a ebollizione e poi cuocere a fuoco lento senza coperchio per 10 minuti, mescolando di tanto in tanto.

• 100 g pomodori ciliegini, tagliati in quarti

2. Riscaldare le Tortillas seguendo le istruzioni sulla confezione.

1Preparazione: . Scaldare l‘olio in un‘ampia padella a fuoco medio. Rosolare l non diviene trasparente. Ora aggiungere il macinato e far rosolare per 5 minuti, mescolando.

Easy Hold Tortilla con carne di manzocon manzo •Ingredienti:1confezionePancho Villa™ Easy Hold Tortillas • 1 confezione Pancho Villa™ Nacho Chips • 1 confezione Pancho Villa mix di spezie mexican • 1 vasetto di Pancho Villa™ Salsa Mex Mild • 1 cucchiaio di olio d‘oliva, 1 piccola cipolla, tagliata a cubetti • 500 g macinato di manzo, 100 g formaggio grattugiato • 1/2 insalata iceberg, sfogliata

3. Servire le Tortillas calde, accompagnare con la carne, il formaggio, l’insalata, l’avocado, i pomodori e la salsa in ciotole separate. Ora ognuno può farcire la sua Easy Hold Tortilla come desidera. Gustare le Nacho Chips come accompagnamento.

Pasticceri (f/m/d) Annuncio pubblicitario Dietro al successo di «Lula»

Brasile ◆ Dopo processi a raffica e anni di galera è tornato José Dirceu Angela Nocioni Il prossimo 2 ottobre si terranno le Presidenziali brasiliane (primo tur no). I favoriti sono il presidente in ca rica Jair Bolsonaro e l'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva (Partito dei lavoratori o Pt), quest’ultimo in testa nei sondaggi col 44%. La volata di «Lula» è frutto di una campagna az zeccata che ha nome e cognome: José Dirceu. Dopo processi a raffica e anni di galera, l’uomo che mise la cravatta al «Lula» sindacalista e lo portò alla guida del gigante brasiliano è di nuo vo al suo fianco. È stato infatti Dirceu a contattare alcuni avversari storici di Lula di cultura liberale (Geraldo Al ckmin in primis) e a proporre loro di fare fronte con il Pt per impedire alla destra estrema di Bolsonaro di rinno vare il mandato di governo. Dopo una condanna a 27 anni di carcere per associazione a delinque re, corruzione e riciclaggio di dena ro nel megaprocesso «Petrobras» che decimò la classe dirigente brasilia na dell’epoca del lulismo di governo, uscito dopo anni di cella, Dirceu ha preso in mano la campagna di «Lu la» nonostante molti nel Pt temesse ro polemiche per il suo rientro. Lula è stato irremovibile: «Dirceu lo voglio, sta con Quandome». Dirceu fu condannato, nel 2012, la mannaia del Tribunale supremo era nelle mani di un suo ex protetto, José Barbosa, l’unico giudice nero della storia dell’Alta corte bra siliana. Era stato Dirceu infatti, nel 2003, a convincere l’allora neopresi dente «Lula» che sarebbe stata una grande mossa di immagine nominare un giudice di colore. Fu di Barbosa la requisitoria per chiedere il voto che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto seppellire il suo ex mentore in galera. Condannato dal suo miracolato, Dir ceu finì quindi in prigione giurando al mondo che neanche un centesimo s’era rubato per sé. Le galere brasilia ne le conosceva già. Nel 1968 ci passò 11 mesi da detenuto. Era il tempo del governo militare e Dirceu era il lea der bianco degli studenti di San Pa olo. Arrestato come militante comu nista era sospettato di partecipare alla lotta armata con il gruppuscolo «Dis sidenza». Un anno dopo la guerriglia chiese la sua liberazione in cambio di quella di Charles Elbrick, ambascia tore Usa sequestrato. Dirceu finì esi liato in Messico e poi a Cuba. Tornò in Brasile sotto falso nome. I servizi cubani l’avvisarono che i generali sta vano di nuovo sulla sua pista. Prese di nuovo il volo e si rifugiò all’Avana dove stette fino al 1974. Si sottopose a una chirurgia plastica che gli cam biò la faccia. Con nuovi documen ti rientrò in Brasile e si inventò una vita tranquilla nella cittadina di Cru zeiro del Oeste, come commerciante di tessuti. Sposò una ignara fanciulla del luogo. Nel 1979 arriva l’amnistia; si trasferisce da solo a San Paolo. Da lì la sua storia è quella del Pt. Capisce che solo buttandosi alle spalle la re torica socialista riuscirà a prendere il governo del Paese. Convince «Lula» a firmare una lettera pubblica in cui promette che non cambierà la politi ca economica del governo del liberista Cardoso se diventerà presidente. «La mia generazione e io ci siamo prepa rati tutta la vita a prendere il potere –diceva Dirceu – non perderemo que sta opportunità». Chissà se ci riuscirà un’altra volta.

Requisiti Formazione di pasticcere/panettiere/confettiere (AFC o superiore) Esperienza nel ramo Elevata flessibilità, resistenza e capacità di lavorare in team Adattamento al lavoro a turni (diurni e notturni) Offriamo prestazioni contrattuali all’avanguardia e autonomia professionale in un ambiente di lavoro dinamico.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino ATTUALITÀ 23

Marzio Rigonalli aSchröder,destra,e Putin a Berlino il 25 settembre (Keystone)2001.

Gerhard Schröder, il cancelliere che guidò il governo tedesco tra il 1998 e il 2005, si ritrova isolato, abbandonato da una buona parte dei suoi sostenito ri e immerso in una battaglia giuridi ca contro lo Stato tedesco. Le ragio ni di questa perdita di autorevolezza e di credibilità sono ben note. Dopo aver abbandonato il potere, Schröd er è diventato molto amico del presi dente Vladimir Putin e ha accettato incarichi ben retribuiti in alcune so cietà energetiche russe. In particolare nel consiglio di amministrazione del la compagnia petrolifera Rosneft e in seno al gasdotto Nord stream AG. È stato annunciato, ma non conferma to, anche un suo possibile ingresso nel consiglio di amministrazione del gi gante Gazprom. Si calcola che, grazie a questi incarichi, l’ex cancelliere abbia ricevuto un reddito annuale di circa un milione di euro. Fino al 24 febbraio scorso, giorno dell’invasione dell’Ucraina da par te delle forze armate russe, l’attività di Schröder in Russia non provocava molte reazioni, né in Germania né al trove. Dopo il 24 febbraio, con la con danna internazionale dell’attacco, le prime sanzioni decise dall’Occidente e l’abbandono di Mosca da parte di nu merose società economiche occiden tali e dei loro dirigenti, la situazione è diventata complicata per l’ex cancel liere. Il governo tedesco e l’Ue han no chiesto a Schröder di rinunciare ai suoi incarichi in Russia e di distan ziarsi dal leader del Cremlino. L’Euro parlamento ha votato una risoluzione in cui chiedeva di aggiungere alla lista delle persone sanzionate i membri eu ropei dei consigli di amministrazione delle grandi società russe e gli uomi ni politici che continuavano a ricevere soldi dalla Schröder,Russia.però, non ha dato seguito alle richieste. Soltanto dopo due mesi ha rinunciato a una parte dei suoi in carichi e ha continuato ad avere buoni rapporti con Putin. Negli ultimi mesi ha fatto dei viaggi a Mosca e più volte ha affermato che il leader del Crem lino era pieno di buona volontà e che voleva negoziare la fine del conflitto. Per di più, non ha espresso mai una parola di rimpianto per la sua vicinan za con Mosca. In seguito le pressioni su Schröder, definito ormai il più autorevole lobbi sta di Putin in Occidente, si sono ac centuate in Germania. I quattro colla boratori, che lo Stato gli aveva messo a disposizione nella sua veste di ex can celliere, si sono dimessi. La Commis sione per il bilancio del Bundestag gli ha tolto il diritto ad avere un ufficio con assistenti pagati dallo Stato, ne gandogli una somma annuale di 400 mila euro, e i dirigenti dell’Spd gli hanno chiesto di uscire dal partito. L’ex cancelliere però non si è piegato e ha continuato a difendersi. È riuscito a non farsi espellere dal suo partito, gra zie a una decisione presa da una com missione d’inchiesta interna dell’Spd, e ora ha fatto causa al Parlamento te desco con l’intento di riavere il suo uf ficio e i privilegi che sono annessi. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma perché un ex diri gente europeo, che per sette anni ha guidato la principale potenza econo mica del Continente, assume e difen de una posizione così in contrasto e così diversa da quella adottata da tut ti i principali leader europei in carica? La risposta non è facile e sarebbe pro babilmente limitativo ridurla all’avidi tà di denaro. La stampa tedesca evoca altre due possibilità. La prima vede l’ex cancelliere immerso in un mondo pa rallelo che ha legami con il passato, ma che non ha nessun appiglio con il pre sente e i suoi problemi. La seconda at al tentativo di riposizionare la Ger mania sul piano internazionale, in trapreso dall’attuale cancelliere Olaf Scholz. Dopo gli anni della «Ostpoli tik», la politica di apertura verso i pa esi orientali promossa dal cancelliera to di Willy Brandt tra il 1969 e il 1974, l’Spd ha sempre ritenuto che l’Euro pa non poteva essere costruita senza la Russia. La stabilità e la fiducia reci proca venivano considerate auspicabi li e possibili. Per ottenerle, bisognava stabilire strette relazioni con Mosca. Dapprima con delle cooperazioni sul piano economico ed energetico; in se guito anche con dei legami culturali. Questa visione era condivisa anche da e mette in luce almeno due importanti divisioni presenti nell’Spd. La prima corre tra gli anziani e i giovani, la se conda tra la parte orientale e quella oc cidentale della Germania. Gli anziani stentano a rinunciare a un modello di collaborazione che ha consentito al pa ese di godere anni di benessere mate riale; dal canto loro gli abitanti dell’est del paese, per ovvie ragioni storiche ed economiche, si sentono ancora molto vicini alla Russia. La posizione adottata da Schröd er non aiuta certamente il cancelliere Scholz. Non è facile opporsi a Putin, quando un ex cancelliere socialdemo cratico viene pagato dallo Stato russo. sato con la Russia lo inducono a essere prudente. Per ora Scholz ha ridotto la quantità di gas importata dalla Russia e ha varato primi piani di emergenza energetica per far fronte al prossimo inverno. Ha aumentato le spese mili tari, un aumento in cui gli alleati ve dono la possibilità che la Germania, fra qualche tempo, svolga un ruolo più importante sul piano della sicurezza europea. Sono i primi passi di un ripo sizionamento che ne richiederà, però, tanti altri e che durerà parecchi anni. Il comportamento dell’ex cancel liere socialdemocratico costituisce un ostacolo ai nuovi progetti e alle am bizioni del governo tedesco. A causa

Il caso ◆ Continua l’imbarazzante vicenda dell’ex cancelliere Schröder, l’amico di Putin che fa causa al Parlamento tedesco

Per il Centro di Produzione di Sant’Antonino, cerchiamo Contratto Data di inizio Indeterminato 80/100% Da concordare Mansioni Produzione di pasticceria e panetteria partendo anche da ingredienti semilavorati Assemblaggio e decorazione dei prodotti Utilizzo attrezzature professionali specifiche Gestione ed immagazzinamento merce Rispetto delle norme di igiene e catena del freddo (norme HACCP)

Candidature da inoltrare in forma elettronica, collegandosi al sito www.migrosticino.ch, sezione Lavora con noi / Posizioni disponibili includendo la scansione dei certificati d’uso.

Quella «liaison» che ostacola Berlino

Insieme verso il tramonto

Javier Pinto, 46 anni, Bolivia, ha un reddito sostenibile malgrado la crisi climatica e non deve più abbattere alberi in Amazzonia. pubblicitario

Azione_i_CCH_Branding_bolivien_289x147_4c_TZ.indd 1 18.07.22 16:09 Annuncio

Fanno quasi tenerezza il quasi ottan taseienne Silvio Berlusconi tenuto per mano dalla fidanzata-badante, Mar ta Fascina, durante una riunione del centrodestra e Matteo Renzi respin to dagli ex sudditi del Pd e costretto ad accordarsi con il fratello più col tello che esista – Carlo Calenda – per superare la soglia del 3% e non spa rire nel dimenticatoio (Terzo polo). Nell’Italia della presunta Terza Re pubblica dovevano essere i protago nisti di una vincente staffetta genera zionale. Oggi, in vista delle elezioni del 25 settembre, li unisce l’identico tramonto dalle tinte melodrammati che. Berlusconi con un partito scom paginato da abbandoni e polemiche, attraversato dalle preoccupazioni dei fedelissimi di dover misurare con il contagocce le comparsate di un leader dalla ridotta autonomia. Renzi così in difficoltà da dover cedere il nome nel simbolo all’alleato, che prima di esser tale l’aveva subissato d’insulti. Il più tenero: «Il suo modo di far politica mi suscita orrore». Tutto accantonato nel nome dell’interesse reciproco di so pravvivere al proprio io e, per quanto riguarda Renzi, ai tanti nemici semi nati in questo decennio. Sostiene di voler fare l’uomo assist, quello dell’ul timo passaggio, ma i suoi malcapitati soci temono che l’incontenibile anti patia da cui è circondato possa zavor rare anche questa fresca alleanza. Nel dicembre del 2010 Renzi, rampante sindaco di Firenze, fece visita a Berlusconi, premier, nella sua residenza di Arcore E ha assunto il sapore di un beffardo comune destino l’invito di Berlusconi a Renzi, prima dell’intesa con Azione di Calenda, di approdare dentro Forza Italia per accentuarne i tratti liberali ed europeisti. Renzi ha dovuto respin gerlo conscio che per lui sarebbe stato il bacio della morte, la conferma della propria inaffidabilità. Anzi, i due sa ranno avversari nella stessa circoscri zione di Milano. Eppure le premesse erano state ben differenti... Nel di cembre del 2010 Renzi, rampante sin daco di Firenze, fece visita a Berlusco ni, premier, nella residenza privata di Arcore. Ne seguì un silenzioso com piacimento a destra e irritate domande a sinistra. Renzi manifestava già cor pose ambizioni nazionali; Berlusconi era reduce dal più netto successo elet torale della carriera e guidava un go verno pronosticato a riempire l’intera legislatura, fino al 2013. I due manife starono reciproca simpatia: Renzi so stenne di non condividere l’antiberlu sconismo programmatico dei colleghi di partito; Berlusconi pronunciò un «tu mi somigli», causa di non pochi fastidi in entrambi gli schieramenti. La dichiarata sintonia e l’evidente sti ma provocarono sguardi sospettosi fra gli appartenenti al fronte progressista. Ci fu un bis nel gennaio 2014 con Ber lusconi invitato da Renzi fresco segre tario dem: vennero ribadite le affinità e la considerazione, furono annunciati grandiosi propositi condivisi. Scrisse ro: sta nascendo il «Renzusconi» con Berlusconi pronto a fare carte false pur di arruolare Renzi in Forza Ita lia e Renzi intenzionato a diventare il Berlusconi del fronte riformista, cioè un leader esentato dal render conto a chicchessia delle proprie scelte. Ma Berlusconi aveva già imbocca to dal 2011 un’irrimediabile parabola discendente, che all’inizio aveva coin ciso con l’ascesa, all’apparenza irresi stibile, di Renzi. Tra il dicembre 2013 e il giugno 2014 il nemmeno quaran tenne Matteo conquistò la segrete ria del Pd; la presidenza del consiglio pugnalando alle spalle il commilito ne Enrico Letta; il 40,2 alle elezio ni europee, risultato storico per la si nistra italiana. Eppure al termine del 2016 Renzi aveva già perso tutto, tra volto dal disastroso esito del referen dum sulle modifiche costituzionali varate in Parlamento. Cui avrebbero fatto seguito le catastrofiche elezioni politiche del 2018 con il Pd relegato al 18 per cento. Segnò la fine politica di Renzi probabilmente pentito di non aver seguito quanto dichiarato prima del referendum: se perdo, lascio il go verno e il partito. Viceversa, aveva la sciato solo il governo e trascinato il Pd dentro il gorgo dell’avversione ormai maturata nel corpo elettorale. Renzi ha poi menato vanto di aver favorito nel 2019 l’unione con il M5S, da lui respinta l’anno prima, per bloc care le mire espansionistiche di Mat teo Salvini e di aver determinato la crisi di questa stessa unione per age volare l’arrivo di Mario Draghi. Par tite indubbiamente vinte, tuttavia hanno paradossalmente contribuito ad affossarlo nel giudizio degli ita liani. Nel settembre 2019, quando ha operato la scissione dal Pd non sop portando di dover ricevere ordini an ziché impartirli, lo seguirono in 40 tra deputati e senatori. A Italia vi va, così chiama la nuova formazione, fu attribuito circa il 7% dei consen si. Renzi si dichiarò sicuro di poter li raddoppiare in pochi mesi. Al con trario, incomincia la frana fino al 2%. I propositi di pescare nel serbatoio di Forza Italia vengono irrisi dall’irresi stibile attrazione di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, cui giova tantissimo l’essere l’unica forza di opposizione. Ammesso che sia mai stata pos sibile, salta definitivamente la mitica staffetta fra Berlusconi e Renzi. Anzi, i problemi di salute del primo spingo no ancor più i forzisti a cercare un ap prodo sicuro, considerato anche il ra dicale taglio di poltrone alla Camera (da 630 a 400), e al Senato (da 315 a 200). E chi può esserlo più di una for za nel 2018 appena sopra il 4% e ora valutata intorno al 25%, quindi con una valanga di posti a disposizione? In un recente show televisivo un Berlusconi super truccato ha sostenu to di aver assicurato all’Italia gli oltre 200 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), Recovery fund nella dizione originale, malgra do non si ricordi una sua presenza a Bruxelles durante le trattative; ha an nunciato che saranno piantati un mi lione di alberi l’anno, evidentemente in sostituzione del milione di posti la voro promessi in passato; ha chiesto dentiere gratis per gli anziani e ga rantito di alzare le pensioni minime a 1000 euro mensili. È sicuro in tal modo di trascinare Forza Italia fino al 20% e farne il primo partito della co alizione, quello incaricato di nomina re il presidente del consiglio. Sembra soprattutto un sogno e fa il paio con il sogno di Renzi di superare il 5% gra zie a quello che viene presentato co me il Terzo polo, ma nelle previsioni di molti è soltanto un Sotto centrino. Non è più tempo di cantastorie, gran di o piccoli che siano.

Italia ◆ Si avvicinano le elezioni mentre Renzi e Berlusconi continuano ad annaspare. Eppure le premesse erano state differenti... Alfio Caruso

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino ATTUALITÀ 24

Fare la cosa giusta

Un (Keystone)RenziMatteostanco.

Quando la povertà mostra il suo volto Leggete la storia di Javier: caritas.ch/javier-i

Annuncio pubblicitario

Azione

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino ATTUALITÀ 25

Il punto in cui s’incontrano il fiume Ruak e il fiume Mekong è un luo go magico, evocativo, un crocevia di traffici illeciti e di leggende nel cuore del sud-est asiatico. In quell’area so no stati ambientati decine di romanzi e girati altrettanti film di spionaggio e di gangster, da Arma letale con Mel Gibson a Tropic Thunder di Ben Stil ler. Il colore fangoso del fiume e il ver de della vegetazione sono una distesa inframezzata dall’attività dell’uomo, che sin dalla notte dei tempi sfrutta questa zona piena di risorse e di vi ta. È il Triangolo d’oro, come lo de finì la Cia, una delle aree più ricche e importanti dell’area asiatica che fa da confine naturale a Thailandia, Laos e Birmania. Tre paesi che s’incontrano nello stesso punto. Al di là dell’esotismo di un luogo di frontiera, il motivo per cui è sta to consacrato anche dalla cinemato grafia globale è che da decenni è il centro del mondo della produzione e della distribuzione di oppio e metan fetamine. Non è un caso se Pechino, sempre più potente economicamente e influente politicamente, ha messo gli occhi sulla regione. Dal punto di confluenza, risalendo il corso del fiu me Mekong verso nord-ovest, ci so no soltanto 150 chilometri per arri vare al confine cinese della provincia dello Yunnan. Un passaggio che si fa attraversando il Laos, il paese più fra gile della regione dal punto di vista economico, che si è affidato al Dra gone e ai suoi investimenti per cer care di risollevarsi, spesso pagando un prezzo molto più alto di quanto immaginasse. Una ventina d’anni fa fu addirittura la fondazione della famiglia reale thai a finanziare la costruzione di un museo dell’oppio In questa zona tutto ruota attorno al Mekong, il re dei fiumi asiatici, il do dicesimo più lungo del mondo che ha la sua sorgente in Cina, attraver sa 4350 chilometri e sei paesi, e sfocia in territorio vietnamita nel Mar cine se meridionale. Dal lato thailandese, il villaggio di confine del Triangolo d’oro si chiama Sop Ruak, è protet to da una gigantesca statua di Bud dha dorata e offre diversi punti pano ramici per osservare la confluenza dei fiumi. Negli ultimi anni il governo di Bangkok ha investito molto nel turi smo della zona, proponendo l’intera provincia di Chiang Rai come desti nazione alternativa alle frequentatis sime spiagge del sud della Thailandia. Una ventina d’anni fa fu addirittura la fondazione della famiglia reale thai a finanziare la costruzione di un museo dell’oppio, che racconta dettagliata mente la coltivazione dei papaveri e la produzione della sostanza considerata preziosa, appunto, come l’oro. Il business iniziò con la prima Guerra dell’oppio, a metà Ottocen to, ma andò avanti a lungo. Alla fi ne della Guerra civile cinese il traf fico di droga finanziò anche molta della campagna contro l’avanzata del le truppe di Mao, promossa dalle for ze armate dei nazionalisti guidati da Chiang Kai-shek con il supporto del la Cia, l’agenzia d’intelligence ameri cana che voleva frenare l’avanzata del comunismo nel sud-est asiatico. Pri ma del Covid, prendere una barca di tipo lancia e passare dalla Thailandia al Laos alla Birmania era piuttosto fa cile. Un ufficio immigrazione proprio all’ingresso delle imbarcazioni con segnava visti e autorizzazioni. Con la Birmania le cose sono cambiate e si sono complicate parecchio dopo il colpo di Stato del primo febbraio del 2021 che ha portato di nuovo nel pa ese il regime militare. Adesso è so prattutto la Thailandia che controlla gli ingressi, per evitare il traffico di clandestini e di chi fugge dal paese. Il passaggio in Laos, invece, si è com plicato per via della politica «zero Co vid» cinese. «Quella parte di Laos non è più Laos, è Cina», ci spiega il marinaio della barca che intanto si avvicina alla costa «Quella parte di Laos non è più Laos, è Cina», ci spiega il marinaio dell’im barcazione che intanto si avvicina al la costa, dove gru ed escavatrici lavo rano senza sosta. «Con l’inizio della pandemia i lavori avevano rallentato, ma ora sono tornati e hanno raddop piato i cantieri». Quel lembo di terra sul Mekong che quasi sembra arriva re a toccare la Thailandia è tecnica mente territorio del Laos. Solo che nel 2007 il governo laotiano decise di darlo in concessione per 99 anni al Kings romans group, un colosso del gioco d’azzardo cinese. L’area del La os attorno al Triangolo d’oro divenne così una Zona economica speciale e man mano iniziarono ad arrivare dit te di costruzioni cinesi, aprirono ne gozi e ristoranti gestiti da cinesi. Ne gli ultimi anni anche l’autorizzazione per entrare nella zona è sottoposta al le regole di Pechino, unico governo al mondo che persegue ancora la poli tica «zero Covid», con quarantene e divieti d’ingresso. Ma l’aspetto più interessante è che più i cinesi inve stono nel Triangolo d’oro, più l’intera area diventa una specie di porto fran co senza regole, ci raccontano i locali. Il palazzo simbolo di questa tra sformazione è il Kings romans casinò, un edificio grigio con una corona do rata sul tetto che si vede da decine di metri di distanza. Il proprietario del colosso si chiama Zhao Wei, ed è una delle figure più note e controverse nel business del gioco d’azzardo. Origi nario dello Heilongjiang, nel nordest della Cina, Zhao Wei è noto nel mondo del business soprattutto per i suoi precedenti investimenti a Ma cao – l’unica zona cinese dove il gio co d’azzardo è legale – e in una zo na di confine con la Birmania. Il suo investimento in Laos, quindici anni fa, aveva un piano preciso: trasforma re il Triangolo d’oro nella Las Vegas asiatica. «È un posto destinato al tu rismo cinese», dice il marinaio. «Lag giù ormai si usa lo yuan, la moneta cinese, e non più il kip laotiano». C’è il gioco d’azzardo, certo, ma c’è anche la prostituzione (tanto che il governo del Laos ha dovuto chiedere alla Kin gs romans, non più di un mese fa, di smettere di assumere giovani ragaz ze locali per intrattenere gli ospiti), il traffico di clandestini, ogni tanto vengono sequestrate partite di dro ga da record. E poi uno strano, nuo vo business, quello delle truffe online. Nel marzo scorso 15 cittadini thai landesi sono riusciti a scappare dal Kings romans dove erano arrivati po che settimane prima con la promessa di un lavoro sicuro. Una volta arriva ti al casinò erano stati messi in qua rantena per 15 giorni e solo dopo ave vano iniziato il loro nuovo impiego: si trattava di stare in una stanza con una cinquantina di persone, per sedi ci ore al giorno, davanti al computer a creare account falsi su Facebook e Instagram e convincere utenti scono sciuti a investire nelle azioni del Kin gs romans. Nel 2018 il Dipartimento del tesoro americano ha posto san zioni contro il gangster Zhao Wei e il suo colosso dei casinò in Laos per riciclaggio di denaro e traffico inter nazionale di stupefacenti. Nonostan te le sanzioni americane da allora le attività cinesi nel Triangolo d’oro si sono moltiplicate e attorno al Kings romans si continuano a costruire pa lazzi, hotel e resort. Il romanzo eso tico del sud-est asiatico e del fiume Mekong non è ancora finito.

Dove le regole non esistono Asia ◆ Reportage dal Triangolo d’oro, un’area ricca di risorse e di vita da tempo nel mirino del gigante cinese Giulia Pompili Il (Shutterstock)Ruak,cittàgiganteBuddhanelladiSopThailandia.

25% conf. da 2 33% conf. da 3 Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 5.9.2022, fino a esaurimento dello stock Shampoo Nivea p. es. Nivea Volume & Strength Shampoo, 3 x 250 ml, 7.00 invece di 10.50 Prodotti Nivea Styling p. es. Nivea Styling Spray Ultra Strong, 2 x 250 ml, 5.90 invece di 7.90

Anno dopo anno menosemprezucchero

Bye bye mioamoredolce

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino26

zVgImages,GettyFoto:Beerli;BeataSchütz,SilviaTesti:

In prodotti quali yogurt, quark, cereali per la colazione e Bircher müesli, negli ultimi anni Migros ha progressivamente ridotto la per centuale di zuccheri, a piccoli pas si ma con costanza. Nello yogurt M-Classic alla fragola, ad esem pio, la quantità di zuccheri aggiun ti in fase di produzione è scesa, a partire dal 2011, da 13,2 grammi agli attuali 8,2 (per 100 grammi). Ciò corrisponde a una riduzione del 37 percento, e senza che la po polarità dello yogurt ne abbia ri sentito — così risulta dal feedback dei clienti.

La Migros si impegna già da anni, attraverso un triplice approccio, ad abbassare la percentuale di zuccheri negli alimenti

Meno zucchero fin dall’inizio Oltre a ridurre gli zuccheri nell’assortimento esisten te, Migros ha lanciato sul mercato alternative a minor contenuto di zucchero a una serie di prodotti classi ci. Un esempio: la barretta Crunchy Farmer in versione bio al cioccolato con il 33% di zucchero in meno.

Informazioni sull’assortimento completo di prodotti a ridotto contenuto di zuccheri

Le informazioni qui riportate sono state fornite da Annina Waser, responsabile del settore nutrizione e salute presso la Federazione delle cooperative Migros.

Per lo yogurt bio al fico senza zuccheri aggiunti, la tabella nutrizionale ripor ta un contenuto di zucche ri pari a 8 grammi per 100 grammi di prodotto. Lo zucchero presente in que sto yogurt non è aggiunto: gli viene apportato dai suoi ingredienti principali, ovve ro latte e fichi, che conten gono per natura tre tipi di zucchero, ovvero lattosio, fruttosio e zucchero d’uva. La percentuale indicata in tabella corrisponde dun que agli zuccheri natural mente presenti nel latte e nei fichi.

Esiste un’ampia gamma di alimenti di base non zuc cherati e meno elaborati. Importante: l’indicazione «di cui zuccheri» nella ta bella dei valori nutriziona li riportata sulla confezio ne non si riferisce solo alla percentuale di zucchero semolato aggiunto, bensì comprende anche tutti gli altri tipi di zucchero. Quindi anche quelli naturalmen te presenti nel latte, nella frutta e nella verdura. Dove si trova lo «nascosto»?zucchero

Quanto zucchero è quotidianamente?consumareopportuno50grammidizuccheroaggiuntoèlaquantitàfissatadall’OrganizzazioneMondialedellaSanità(OMS)comelimite.Questocorrispondea12cucchiaini.Èladosedizuccherocontenuta,peresempio,inmezzolitrocircadibibitaodrinkalloyogurt.Lapopolazionesvizzeraconsumaognigiornopiùdeldoppioditalequantità.

Quale tipo di aivienezuccheroaggiuntoprodotti?

Il più comunemente usa to è il normale zucchero domestico, che compa re nell’elenco degli ingre dienti con la denomina zione «zucchero». Alcuni prodotti contengono però anche altri tipi di zucchero, come il glucosio (zucchero d’uva), il fruttosio (zucche ro della frutta), il maltosio (zucchero di malto) o il lat tosio (zucchero del latte). Altri alimenti dolcificati so no il miele, i succhi adden sati (come quello di pera), gli sciroppi (tipo quello d’a gave) e i succhi di frutta concentrati.

Come allorinunciarepossozucchero?

Cosa bisogna sapere sullo zucchero

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 27

In alcuni prodotti, come per esempio confetture e sciroppi, lo zucchero funge da conservante, ma in ge nerale serve anche a ren dere il gusto più morbido e rotondo. Ecco perché si aggiunge un pizzico di zuc chero alla salsa di pomo doro: in questo modo si lega l’acidità e il sapore ci guadagna. Che cos’è lo «naturale»?zucchero

Senza finaggiuntizuccheridall’inizio I prodotti con questa dici tura non contengono zuc chero semolato né altri dolcificanti quali miele, sci roppo di glucosio o scirop po d’agave. La gamma di prodotti contenenti solo zuccheri naturali, ovvero già presenti in frutta, latte o cereali, viene costantemen te ampliata. Ne fa parte, ad esempio, il muesli alla frut ta bio aha!.

In tempi remoti il gusto dolce aiutava a evitare i cibi velenosi, solitamen te amari. Nel frattempo, assumiamo una quantità di zucchero doppia rispet to a quella di cui avremmo bisogno. In quanto tempo si raggiunge il limite? Tutto dipende da come ci si alimenta. Le mode ste quantità di zucchero presenti in prodotti come pane, salsa di pomodoro, sottaceti o carne non sono un problema. Lo zucchero di per sé non è da «mette re al bando». Tuttavia, solo il 10 percento dell’appor to energetico quotidiano dovrebbe provenire dallo zucchero – per gli adulti 50 grammi

Principalmente nei ci bi lavorati e aggiunti.mangonolidisenzariprodottiL’assortimentosemilavorati.Migrosdi«senzazuccheaggiunti»cresceperòsostaeglialimentibase,cosìcomequelpocolavorati,eranoeriprividizuccheri

iciPerchépiaccionosaporidolci?

Cosa c’è di nellopositivozucchero?

33% 6.95 invence di 10.50 conf. da 3 Le Petit Marseillais crema doccia per es. Fiore d’arancio 3 x 250ml Ora azionein Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 5.9.2022, fino a esaurimento dello stock Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock buonoSemplicemente 8.90 invece di 11.90 Pasta fresca Garofalo in maxi confezione p. es. Garofalo ravioli ricotta e spinaci, 500 g 25%

Quella Germania che tentenna

Il Mercato e la Piazza

Queste sono le ultime settimane dell’annuale battaglia per i posti di ap prendista. I problemi sono sempre i medesimi. Mentre nell’insieme, a fi ne campagna, restano sempre posti di apprendista che non vengono occupa ti, vi sono aziende che vengono quasi prese d’assalto dai giovani tirocinan ti e che quindi si trovano confrontate con il problema di scegliere, tra i molti candidati, quelli che promettono di ri uscire meglio. Il problema è forse più sentito oltre S. Gottardo, perché da noi sono poche le aziende che offro no decine di posti di apprendistato e che quindi si trovano a dover opera re scelte del genere. Quest’anno, oltre S. Gottardo, ha suscitato molte discus sioni la notizia stando alla quale i can didati all’apprendistato di Swisscom della Svizzera tedesca non dovranno più presentare, con la loro richiesta, la pagella con le note ottenute alla fine del loro iter scolastico. Nel processo di scelta dei migliori candidati Swisscom rinuncia oramai a consultare non solo la loro pagella ma anche il dossier per sonale da loro presentato perché sem bra dicano poco sulla loro personalità, le loro conoscenze e le loro possibilità di riuscita. Le note sembrerebbero in ficiate dalle differenze nei criteri di va lutazione che si rilevano tra una scuola e un’altra ma anche tra un insegnante e un altro. Il dossier personale verreb be invece trascurato perché raramente viene composto senza aiuto esterno, in particolare senza il sostegno dei geni tori. I giovani che desiderano diventare apprendisti presso Swisscom dovranno invece rispondere alle domande di un «video-tool». Sulla base delle loro ri sposte Swisscom sceglierà i candidati da invitare per il seguente turno di se lezione presso l’azienda. Fermo restando che Swisscom è libera di fissare la procedura di scelta dei suoi apprendisti come vuole, la sua decisio ne di rinunciare a consultare le note ha aperto un dibattito nel quale viene di scusso se la procedura sia estendibile ad altre aziende, se esista o no una rela zione tra le note scolastiche e i risulta ti conseguiti nel periodo dell’apprendi stato e, per finire, se le note scolastiche possano servire per accertare se i can didati posseggano certe doti che oggi appaiono indispensabili per affrontare con successo una carriera professiona le. Alla domanda se questa procedura di scelta sia estendibile ad altre aziende la risposta è negativa. Un processo di selezione dei candidati analogo a quel lo della Swisscom può essere applicato solo da grandi aziende che assumono decine e decine di apprendisti e quindi si trovano a dover scegliere tra centina ia di candidati. In generale le aziende svizzere sono di piccole dimensioni e quindi non sono confrontate a proble mi di scelta su grande scala. Sulla relazione tra le note scolastiche e il successo nell’apprendistato non esi stono molti studi. Quelli che ci sono, poi, non giungono a conclusioni uni voche. Sembra assodata, tuttavia, l’e sistenza di una correlazione tra cattive pagelle e insuccesso nell’apprendista to (misurato in diversi modi). Le no te scolastiche permetterebbero quindi di prevedere il futuro degli apprendisti solo se sono cattive. Nel qual caso si può anticipare che i candidati avranno problemi. Non esiste invece una rela zione unica tra buone note scolastiche e grado di successo nell’apprendista to. La terza questione è più delicata in quanto mette in discussione non so lo il significato delle note scolastiche, ma addirittura i contenuti della for mazione nella scuola dell’obbligo. Ai responsabili delle risorse umane delle aziende che devono selezionare i nuo vi apprendisti le note scolastiche non servirebbero, perché tanto le stesse non dicono loro niente su attitudini e cono scenze come «competenze sociali, spi rito di iniziativa, creatività» che sono rilevanti per una carriera professionale. A questa critica si risponde dapprima che non è forse compito della scuola dell’obbligo quello di sviluppare simi li attitudini e conoscenze. In seguito, che le note scolastiche consentono co munque di farsi un’idea di come siano sviluppate nei candidati altre doti e co noscenze, come la diligenza, la capaci tà di resistenza e quella di analisi, che pure sono importanti qualunque sia la professione scelta. Un mio collega di Politecnico, con il quale, per anni, ho intervistato candidati a corsi di master professionali, sosteneva che i miglio ri candidati erano quelli che avevano pagelle con un profilo frastagliato con tanti cinque, ma anche con qualche tre. Glielo suggeriva la sua trentennale esperienza di selezionatore di candida ti. Per finire, però, anche l’esperienza è un dato soggettivo. di Angelo Rossi

◆ ●

Le note non sono più necessarie?

Pantere grigie sotto attacco

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 29 ATTUALITÀ / RUBRICHE ◆ ●

◆ ● Zig-Zag Eravamo rimasti che cercavo un’auto d’occasione, visto che la mia vecchia Volvo non ce la faceva più. L’auto ora c’è, più piccola perché ormai, a parte la domenica in tv, di auto che sfreccia no a 200 all’ora non se ne vedono più. E poi bisogna risparmiare: anche noi anziani dobbiamo consumare meno e inquinare meno. Ma per circolare oc corre il benestare dell’autorità canto nale (collaudo eseguito) e dei signori assicuratori che non hanno tardato a farmi pervenire un nuovo contratto. Vado subito al sodo. L’assicurazione Rc da 600 franchi all’anno passa a ol tre 800. Inizio un tira e molla, finché al mio solerte assicuratore forse scap pa la pazienza e mi spiega che «non importa se la vettura è nuova o d’oc casione; quello che le posso dire è che il premio viene stabilito considerando diversi fattori quali marca della vet tura, peso, potenza, chilometri per corsi, età conducente». Visto che per le prime quattro voci elencate tut to suona a favore della sostituta del la Volvo rottamata, è facile scoprire il punto dolente che fa alzare il prezzo: l’età del conducente. Incasso la novi tà e ritengo inutile spiegare alla con troparte che una volta (nemmeno tan ti anni fa) a fare stato in questo tipo di contratti c’era l’attrattiva formula «bonus malus», con relativa riduzio ne percentuale del premio assicurati vo. Visto che questa componente ora è finita quasi nascosta tra le righe dei contratti, è normale pensare che quel la sull’età sia una tassa sull’anzianità. Questa barriera sanzionatoria per gli autisti anziani ha più di un’analogia con la politica attuata dalle Ffs a sca pito dei cittadini in pensione che ri corrono al treno solo sporadicamen te. È una storia che ho già raccontato contestando una pubblicità. C’era una volta lo sconto sui biglietti per viag giatori in età Avs. Ora non c’è più, fatto sparire alla chetichella anni fa, con la motivazione che acquistando un abbonamento a metà prezzo anche l’anziano fa in fretta a… risparmiare. Il fatto è che per accumulare rispar mio è necessario viaggiare in treno al meno due o tre volte al mese o tutti i mesi dell’anno. È senz’altro utile a pendolari o altri utenti «fissi», ma non a chi ricorre alla ferrovia solo «una tantum». Certo, restano i biglietti ri sparmio o le giornaliere da prenotare con date e orari fissi e con largo anti cipo, proprio come fanno tutti gli al tri utenti, a conferma che le Ffs con tinuano ad avere poco riguardo verso gli anziani. E allora mi ripeto: è pro prio utopico e insostenibile un do cumento ferroviario a prezzo basso, valido per due o tre giorni di libera circolazione limitato a giovani, turi sti e anziani? E ancora: è così anti-so ciale pensare che un simile certificato di viaggio possa essere sovvenziona to con qualche milione di quelli che le Ffs «guadagnano» per «restituirli» al pentolone bernese da cui attingono (a miliardi) aiuti per le infrastrutture? Nel frattempo, a inizio agosto, all’e lenco dei tanti aumenti confermati o attesi (e sarà difficile evitare che au mentino anche le tasse, a tutti i livel li) si sono aggiunti quelli delle Cas se malati che non hanno resistito a mettere in agitazione la popolazione con la loro collaudatissima manfrina mediatica su costi e rincari inevita bili. Mi riferisco ai «ballons d’essais» che servono a far scattare i cori degli eccellenti «protestanti», tutti ben ad destrati ad abbaiare sino a novembre per poi tornare a cuccia a dicembre. Lo sappiamo: alla fine gli aumenti dei premi toccheranno tutti, anche le cas se cantonali che pagano per i «moro si» (non lo si dimentichi) e anche gli anziani che da decenni attendono dalla politica una soluzione che disat tivi la tagliola esistente fra quadrature del cerchio della Lamal e fallimenti delle riforme Avs. Nella speranza di trovare conforto o consolazione per chiudere il mio «cahier des doléanc es» degli anziani pensavo di far ricor so a qualche sociologo. Ma a questo punto, come chiosa finale, forse è più adatto questo ammonimento di Wo ody Allen: «A essere buoni si dor me meglio, ma i cattivi da svegli si divertono di più». Care pantere gri gie siamo sotto attacco, perlomeno svegliamoci.

Affari Esteri La guerra di Putin in Ucraina ha mes so in discussione molte convinzioni dell’establishment tedesco. Ancora oggi, a quasi sei mesi dall’invasione che ha cambiato tutto il mondo, e che ha cambiato tanto anche la Germa nia, la posizione di Berlino resta un enigma tutto europeo. C’è grande in sofferenza soprattutto nell’est dell’Ue – e in particolare in Polonia, dove i tedeschi sono visti con sospetto sem pre – nei confronti dei tentennamenti della Germania, che a parole è sem pre stata decisa nel condannare e iso lare Putin ma che nella pratica con tinua a porre dei freni. Gli esempi si sono moltiplicati da febbraio a oggi. Il cancelliere Olaf Scholz ha annuncia to un investimento enorme nell’eser cito tedesco all’indomani dell’inva sione in Ucraina, avviando un riarmo che era fino a quel momento consi derato un tabù. Ci pensate? Un poli tico socialdemocratico, in un gover no di coalizione con i Liberali e con i Verdi, lancia una riforma dell’esercito che stravolge un approccio in politi ca estera che è sempre stato dimesso, dalla Seconda guerra mondiale in poi. Sarebbe una rivoluzione in qualsiasi parte del mondo, visto che la sini stra per sua cultura è anti-militarista, ma lo è ancora di più nella Germania sconfitta nel 1945 e da quel momen to proiettata a eliminare nell’imma ginario collettivo qualsiasi riferimen to al suo passato totalitario. Scholz lo ha fatto, ha chiesto in Parlamento di approvare una legge per ingrandire e svecchiare i mezzi militari del paese, ha predisposto l’invio di carri armati all’Ucraina e la formazione dei solda ti ucraini sul proprio territorio. Una rivoluzione. Solo che poi le armi pro messe sono arrivate a rilento – il tas so di adempimento di Scholz è basso – e complicati sistemi di gestione dei flussi militari verso l’Ucraina hanno fatto sì che l’impegno tedesco si sia sentito poco sul campo di battaglia. Le continue polemiche che partono da Varsavia possono essere in parte il frutto di un sospetto storico, ma non sono affatto fuori fuoco: la Germania è un po’ defilata. Nonostante Scholz e l’attivismo di Annalena Baerbock, ministra degli Esteri, che ribadisce di fronte a tutti gli interlocutori, an che i più ostili, la necessità di aiuta re l’Ucraina e di togliere dall’oriz zonte futuro di Berlino qualsivoglia riappacificazione con la Russia. Baer bock rappresenta forse la sorpresa più grande nel contesto europeo con que sta sua chiarezza valoriale indefessa, perché è co-leader dei Verdi, storica mente pacifisti, e perché appunto è tedesca. Ma il suo slancio non basta. Se si guarda alle difficoltà che Scholz incontra ogni volta che si parla di in dipendenza energetica, si capisce quanto sia complicata questa tran sizione in un mondo post invasione dell’Ucraina, che presenta connotati diversi rispetto al passato. Il gover no di Berlino è convinto che il lega me con le risorse russe debba essere interrotto e ha predisposto un piano a lungo termine per raggiungere l’o biettivo, ma nel frattempo si fa vince re dal terrore. La Germania è arriva ta persino a spingere la Commissione europea, guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen, a proporre un piano di solidarietà energetica obbligatoria. La misura non è stata accettata, e non c’è da stupirsi: era difficile immagi nare che qualche leader europeo riu scisse a far passare a livello nazionale l’idea che bisogna tagliare i consumi energetici (del 15%) perché lo chie de l’Europa. Quando poi è risultato chiaro che a chiederlo era soprattutto la Germania, l’obbligatorietà è salta ta in un un attimo. Non solo perché «l’obbedienza ai tedeschi» è un topos piuttosto consolidato del sovranismo anti-europeo, ma perché a Berlino s’è ribaltato l’equilibrio interno all’Ue ri spetto ai tempi della crisi del debito. Allora la Germania voleva rigore e ri spetto delle regole da parte dei pae si, a partire dalla Grecia, che avevano vissuto al di sopra delle loro possibili tà. Ora quegli stessi paesi dicono alla Germania che se lei si è legata mani e piedi al gas russo pur sapendo che era pericoloso, il problema non è loro. Scholz corre ai ripari cercando di di versificare le fonti e imponendo tagli ai consumi ad aziende e cittadini te deschi, ma continua a muoversi con lentezza nel distacco da Putin. Perché la dipendenza nei confronti dell’est e della Russia non è solo economica, è culturale. La Germania ha sempre vissuto il suo ruolo come un ponte tra est e ovest, e la riunificazione segnò un momento decisivo per la sua sto ria, non soltanto per le implicazioni politiche, ma perché fu il momento in cui questo paese diviso a metà pen sò di non dover più scegliere da che parte stare, che la sua anima occiden tale e quella orientale potessero con vivere e prosperare insieme. È que sto l’ostacolo più grande per Berlino: non tanto ripensare il significato del la Russia nel mondo, ma quello del la Germania. di Paola Peduzzi

di Ovidio Biffi

In vendita nelle maggiori filiali Migros. Da questa offerta sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerta valida solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock aplant-basedL’assortimentocontinuacrescere 3.90 Choco Bars Almonds plant-based V-Love 3 pezzi, 150 g 5.90 Gelato plant-basedChocolateVanilla&CookiesV-Love prodotto surgelato, 450 ml, in vendita nelle maggiori filiali 3.95 Vegan Bloc plant-based V-Love 250 g 4.95 Spread pomodoro e basilico New Roots vegano, 140 g 3.10 Drink all'avena Barista plant-based V-Love 1 l 3.50 Petit Biscuit Choco plant-based V-Love 150 g 1.70 Vegurt Creamium Choco V-Loveplant-based 150 g 1.65 Vegurt mandorle e banana plant-based V-Love senza zuccheri aggiunti, 150 g

VEGANIZZA LE TUE RICETTE PREFERITE! TROVI CONSIGLI E ASTUZIE DA CUI PRENDERE SPUNTO SU migusto.ch 4.95 Alternativa vegetale ai dadini di pancetta prodotto vegano, 150 g 5.20 Salsiccia piccante Heura vegana, 4 pezzi, 216 g 5.50 Delicious plant-basedPiecesV-Love 180 g 9.50 invece di 11.90 planted. nature 2 x 175 g conf. da 2 20% 5.60 invece di 7.–Nuggets Cornatur 2 x 225 g conf. da 2 20% 9.50 invece di 11.90 Scaloppine di quorn con mozzarella e pesto Cornatur 2 x 240 g conf. da 2 20% 3.45 Oatly! drink all'avena Barista Edition vegano, 1 l 3.50 This is not Mlk Alpro 1 l

senzasenzaleggerolattosiolattosio Su tutte le confezioni triple di Lattesso Fit, Zero, Cappuccino 5.75 invece di 7.20, 3 x 250ml 20% AzioneLaprimabevandanaturaleabasedicaffèdal2013 Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock Migros Ticino

Gianluigi Bellei

Casa Museo/3 ◆ Da Firenze ad Arezzo, sulle orme di Giorgio Vasari e dei suoi grandi affreschi

Una casa come teatro della memoria

CULTURA ● ◆ Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 33

Pagina 37 L’uomo senza qualità Incontro con il filosofo Massimo Cacciari che nel suo nuovo saggio Paradiso e naufragio riscrive e interpreta l’opera di Robert Musil

Storie di Zeusi di Siracusa, Sala Grande, Casa Vasari di Firenze. Sotto,Wikipedia)(Sailko,la Sala del trionfo della virtù nella Casa Vasari di Arezzo. (Musei Toscana)della

Pagina 35 La traviata C’è grande attesa per l’opera verdiana firmata da Markus Poschner e Carmelo Rifici che debutterà al LAC il 2 settembre

Giorgio Vasari è ricordato soprat tutto per le Vite de’ più eccellenti pit tori, scultori e architetti, ma in realtà era architetto e pittore. La critica si è concentrata quasi esclusivamente sul le Vite che, soprattutto nella seconda edizione Giuntina del 1568, rappre sentano la prima vera biografia della situazione artistica della storia. Vasa ri pittore non è stato molto studiato e i giudizi non particolarmente lusin ghieri. Bene che vada si parla di «sin cretismo» pittorico all’interno di uno scontato manierismo. Adolfo Ventu ri sostiene che il «suo atteggiamen to cerebralistico non è quello di un Pontormo che si tormenta in ricerche di colore e di linea, in ardui proble mi di estetica, ma è quello di un let terato che ama i temi dottrinari, di un michelangiolista che vorrebbe, senza sentirle, interpretare le passio ni eroiche, e che meglio riesce quan do, inconsciamente, rinuncia a tutto per veder nella composizione un puro gioco decorativo. Esempio le diver tenti battaglie di Palazzo Vecchio». Analogo giudizio ne dà Paola Ba rocchi ne Il Vasari pittore, salvando forse solo i pennacchi della Camera di Apollo e delle Muse nella sua ca sa aretina.Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574) inizia i suoi studi prima nella città natale e in seguito nelle botte ghe di Andrea del Sarto e di Baccio Bandinelli. Studia pittura e archi tettura. Viaggia molto: Venezia, Ro ma, Mantova ed è famoso soprattutto per la decorazione pittorica di Palaz zo Vecchio e la fabbrica degli Uffizi a Firenze; lavori affidatigli da Cosi mo de’ Medici. A Roma Pio V gli dà l’incarico di affrescare le scene della battaglia di Lepanto nella Cappella Regia del Vaticano. Delle sue opere egli stesso scrive: «Se bene elle non sono di quella perfezione che io vor rei, si vedrà nondimeno da chi vorrà con sano occhio riguardarle che elle sono da me con istudio, diligenza ed amorevole fatica lavorate, e perciò se non degne di lode almeno di scusa». D’altronde dipinge con grandissima facilità e senza stento. Per la sua ster minata opera pittorica si avvale di pa recchi collaboratori come Cristofano Gherardi, Marco da Faenza, Giovan ni Stradano, Giovanni Battista Nal dini, Jacopo Zucchi, Francesco Mo randini detto il Poppi. Purtroppo non ci sono analisi specifiche, anche per la mancanza di documenti, per poter dipanare l’annosa questione di chi ha dipinto cosa. In questo grande girovagare due sono le case, attualmente visitabili, abitate da Vasari. La prima si trova in Borgo Santa Croce a Firenze la quale, saltuariamente, apre le porte per una visita guidata nell’unica Sala Grande decorata dall’artista. Un ciclo di af freschi incentrati sul tema delle ar ti e il primato del disegno realizzati in tarda età. Terminati i restauri nel 2011, oggi si può ammirare in tut to il suo splendore. Alessandro Cec chi scorrendo con lo sguardo le pareti avverte la presenza «inconfondibile» dello Zucchi e l’apporto circoscritto delL’altraPoppi.casa del Vasari si trova ad Arezzo, città di origine della fami glia. Nell’Autobiografia della Giun tina delle Vite scrive di aver acquista to nel 1540 «una casa principiata in Arezzo con un sito per fare orti bellis simi, nel Borgo di San Vito nella mi glior aria della città». Una casa che gli consente di programmare con calma il suo matrimonio, avvenuto nel gen naio 1550, completati i lavori. Vasari è oramai trentenne e sposa Niccolosa, la figlia quattordicenne del facoltoso Francesco Bacci. Ristruttura l’edificio rendendolo vario e modificando le al tezze dei solai. Al piano nobile, dove abita, esegue personalmente la deco razione pittorica dal 1541 al 1548. Qui l’artista lavora solo per sé e di conse guenza con maggiore libertà così da lasciare «alcune tra le più fresche e originali decorazioni». Nel pianerottolo di ingresso alla Camera della Fama e delle Arti c’è una nicchia con un putto con squa dra e compasso. Nelle Ricordan ze scrive: «Dipinsi nella volta d’una camera, che di mio ordine era stata murata nella già detta mia casa, tutte le arti che sono sotto il disegno o che da lui dipendono. Nel mezzo c’è l’al legoria della Fama che rappresenta il Bene e che siede sopra la palla del mondo e suona una tromba d’oro na scondendone una di fuoco finta per ingannare la Maldicenza et intorno a lei sono con ordine tutte le dette arti con i loro strumenti in mano. E perché non ebbi tempo a far il tutto, lasciai otto ovati per fare in essi ot to ritratti di naturale de’ primi delle nostre arti». Sono esattamente Luca Signorelli, Michelangelo Buonarro ti, Lazzaro Vasari, Spinello Areti no, Andrea Del Sarto, Bartolomeo della Gatta, il maggior artista atti vo nell’aretino prima del Vasari e lo stesso Giorgio Vasari. Questi affreschi, scrive Diana rappresentanoToccafondi,«non solo il teatro della memoria ma anche quello della storia» La camera di Abramo, destinata a ca mera nuziale, è sormontata da un cas settonato con al centro una tempera all’uovo con Dio che benedice il se me di Abramo. Una sorta di auspicio che per lui non si avvererà. Lo scor cio è arditissimo e grande la profondi tà spaziale. Ai lati 4 figure femminili che tengono in mano i simboli del le rispettive allegorie: la Pace con in mano il ramo di ulivo, la Virtù con un gran vaso pieno di fiori «per l’o dore buono che essa virtù fa sentire», la Concordia rappresentata da «Le mazze rotte et un fascio delle sane» e la Modestia che sorregge un volume con scritto «MODESTIA VESTRA NOTA SIT OMNIBVS HOMINI BVS». Questi affreschi, scrive Diana Toccafondi, rappresentano «non so lo il teatro della memoria ma anche quello della storia». La camera di Apollo e delle Muse è composta da un tondo con appun to Apollo e i suoi attributi di poeta e cantore. Infine la Sala del Camino con di pinti il Trionfo della Virtù e il prima to dell’arte. Questa è la sala più com plessa e ricca di decorazioni, forse destinata a funzioni di rappresentan za. Figure classiche, vedute fantasti che, episodi delle vite dei maggio ri pittori dell’antichità. Un’allegoria della vita umana con l’attività artisti ca che ha ai suoi vertici la Pace e la Prosperità. L’ottagono centrale raffi gura la Virtù che bastona la Fortuna e l’Invidia.CasaVasari dispone di altre sale. La quadreria allestita negli anni Cin quanta del Novecento e rinnovata nel 2011 contiene una settantina di ope re del secondo Manierismo toscano fra le quali Cristo portato al sepolcro, opera prima dello stesso Vasari. Di pinta poco più che ventunenne tradi sce «un certo eccesso di virtuosismo e di compiacimento erudito» anche se porta in sé effetti di epicità vigorosa e risentita tipicamente toscana», scrive Anna Maria Maetzke. Infine c’è l’archivio vasariano con documenti fra i quali Le Ricordanze e Lo Zibaldone. Dove e quando Casa Museo Giorgio Vasari, Via XX Settembre 55, www.museohorne.itSantaCasabeniculturali.itwww.polomusealetoscana.Arezzo.Vasari,SalaGrande,BorgoCroce,8,Firenze.

Pagina 36 Fare i conti con il passato Cosa fare oggi di quei monumenti che la Storia ci ha tramandato? Il dibattito è in corso, noi lo abbiamo chiesto alla storica dell’arte Lisa Parola

Il delicato trattamento per il contorno occhi con acido ialuronico ha un effet to decongestionante e aiuta a preveni re rughe e occhiaie. Revitalift Laser X3 L’Oréal Paris trattamento occhi anti-età, 15 ml Fr. 24.95

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino MONDO MIGROS 34

La crema da notte si prende cura deli catamente della pelle donandole una sensazione di benessere e facendola apparire più compatta e come rigene rata. Al risveglio si sente la pelle pia cevolmente idratata e rassodata. Revitalift Laser X3 L’Oréal Paris crema da notte anti-età, 50 ml Fr. 24.95

4 DACREMANOTTE

1 SIERO Il siero con ingredienti accuratamente selezionati atti a contrastare il calo di elasticità della pelle è un prezioso ausilio anti-età. Aiuta a prevenire la formazione di rughe, rassoda e dona luminosità. Revitalift Laser X3 L’Oréal Paris siero anti-età, 30 ml Fr. 24.80

ROUTINE ANTI-ETÀ IN 4 FASI

2 CONTORNOTRATTAMENTOOCCHI

1 2 34

KeystoneFoto: La nuova formula delle creme da giorno e da notte Revitalift Laser X3 di L’Oréal Paris punta su tre in gredienti di riferimento per un tri plo effetto anti-età. Il pro-retinolo aiuta a attenuare le rughe e a rin novare la struttura cutanea. L’acido ialuronico idrata e rimpolpa la pel le, mentre il derivato della vitamina C contribuisce a renderla più lumi nosa e uniforme.

3 DACREMAGIORNO La formula a triplo effetto di questa crema da giorno contrasta i segni dell’età e idrata a fondo la pelle, confe rendole uniformità e luminosità. Revitalift Laser X3 L’Oréal Paris crema da giorno anti-età, 50 ml Fr. 24.95

Pubblicazione

Enrico Parola «Parigi è sempre una buona idea» sen tenziava fascinosa Audrey Hepburn; lo pensò anche Verdi, centosettant’an ni fa, suggestionato da La signora del le camelie di Alexandre Dumas figlio, poi tradotto in libretto d’opera dal po eta di fiducia Francesco Maria Piave. Lo pensano anche Markus Poschner e Carmelo Rifici, direttore musica le dell’Orchestra della Svizzera Ita liana il primo e regista il secondo, che firmano La traviata in scena al LAC dal 2 all’8 settembre. «La volevo fare da sempre, è un’opera centrale di tutto l’Ottocento; credo che realizzarla ora a Lugano sia l’intreccio perfetto di cir costanze, per la qualità raggiunta dalle maestranze – coro, orchestra, persona le del teatro – e per il prestigio inter nazionale che il LAC ha rapidamente conquistato.Idealeèanche

il cast: Airam Her nández sarà Alfredo, dopo aver ma turato il personaggio con un diretto re geniale e innovativo quale è Teodor Currentzis; Violetta sarà interpretata da Myrtò Papatanasiu, un soprano ap plaudito a Vienna e Berlino, l’ho am mirata personalmente come Tosca e in Bach ed Händel: una voce perfetta per il barocco e quindi, credo, per l’i dea di Violetta che abbiamo matura to con Carmelo». Perché se Parigi è sempre una buona idea, c’è molto da riflettere su chi sia veramente l’eroina verdiana e conseguentemente su quale sia la Parigi vista con gli occhi del ma estro di Busseto. «Credo che tutti gli amanti dell’opera conoscano la storia di Violetta, della tisi che la porterà al la morte, del suo amore per Alfredo, della sua vita travagliata di cortigia na parigina» introduce Rifici. «Ed è proprio da questa parola, cortigiana, che bisogna partire per riflettere e in dirizzare la propria visione. La tradi zione ha affermato come linee domi nanti un’ambientazione postribolare, perché una cortigiana altro non è che una donna che mercifica il proprio corpo, e un realismo ottocentesco: «Io son libera» dice in una famosissima aria, e al primo ascolto sembra dav vero un inno alla libertà come ribel lione alle costrizioni del tempo – usi, costumi, moralismi, ruoli e conven zioni sociali. Invece, osservando be ne, è la storia di una povera sventurata che vive un grande sogno di emanci pazione, di possibilità, cioè di non es sere predefinita dalle convenzioni di quella società perbenista. È la storia di una ragazza che arriva al dono di sé per amore, vivendo questo amo re quasi come «un’utopia metafisica». Ed è proprio «sulla traccia di questa utopia» che Rifici delinea la sua visio ne di Traviata: «Ciò che forse nell’ori ginale di Dumas è meno accentuato, ma che in Verdi emerge e vibra evi dente, è la malinconia: Verdi ci mo stra il sacrificio di una donna che si dà tutta per un uomo che invece la sacri fica e la denigra». Rifici ritrova gli ele menti che nella storia suffragano que sta visione; già all’inizio, ad esempio, «lei è l’amante di un barone; poi arriva Alfredo e lei, già malata, davanti alla dichiarazione del giovane ribatte che non può accettarla perché è una cor tigiana. A questo punto è proprio la musica di Verdi che la spinge a darsi tutta a un concetto all’inizio musical mente e poi integralmente altissimo dell’amore, con la meravigliosa aria sul finale dell’atto primo, dove lei confes sa tutto il suo afflato utopistico e mo stra una concezione quasi distruttiva dell’amore». Concezione che si avvera nell’atto secondo: «Violetta sta viven do con Alfredo una favola idilliaca, in campagna; presto però scopriamo che dietro alla lieta apparenza c’è una re altà ben più prosastica e meno rosea: per permettere questa vita a sé e ad Alfredo sta vendendo tutto quel che ha, ma Alfredo se ne accorge. Ed è a questo punto che arriva Giorgio Ger mont, il padre di Alfredo, per chie derle di fare passo indietro, per l’onore e le prospettive sociali del figlio; e lei, con una purezza commovente, decide di sacrificare sé, la sua salute e il suo denaro perché una ragazza che non conosce possa convolare a giuste noz ze con Alfredo. La musica di Verdi ci racconta tut to ciò con una malinconia incredibile». Per esprimere questa malinconia non sarà più la «Traviata degli specchi» che avrebbe dovuto andare in scena due anni fa, poi cancellata dalla pandemia: «Il Covid ha cambiato tutto e non po tevamo far finta che non fosse successo nulla. È cambiata la visione delle cose e anche di Traviata, che ambientiamo in un Ottocento sognato, leggero, privo degli orpelli e di quel realismo volgare, postribolare, figlio di una visione cru da di Violetta, cui siamo stati abitua ti. Ho chiesto allo scenografo Guido Buganza e alla costumista Margheri ta Baldoni di creare un’atmosfera eva nescente, malinconica ma non sinistra, di evocare un ambiente crepuscolare, sentimentale, umanamente fragile; la camera da letto finale si confonde con la cameretta d’infanzia, Violetta qui è una bimba che muore nel suo letto di infanzia. In scena oltre a una bambi na ci sarà un anziano: potrebbe essere Verdi stesso che guarda con commo zione la creatura che ha destinato a un sacrificio perenne».

◆ Per Daniela Brogi servono altre parole e nuove inquadrature per restituire alle donne ciò che la storia ha cancellato

Bibliografia Daniela Brogi, Lo spazio delle donne, Einaudi, Torino, 2022.

Laura Marzi

Politicamente scorretta a favore delle donne

LAC Il pamphlet di Daniela Brogi Lo spa zio delle donne, edito da Einaudi, ha suscitato un’attenzione significativa in un periodo storico in cui fiorisco no libri e riflessioni sui femminismi. Di certo, a favore di questo testo, c’è la facilità con cui lo si legge. L’autrice stessa nell’introduzione dichiara che si tratta di pagine che si possono scor rere in un pomeriggio: «di studio o di festa», ma l’interesse di questo libro non risiede solo nella sua agilità, an zi. È notevole, infatti, che in poche pagine Brogi riesca a condensare, con chiarezza, diversi aspetti fondamen tali del dibattito. La prima cosa messa a tema è pro prio il concetto di spazio, che dà il ti tolo all’opera: Brogi cita, inevitabil mente, il testo caposaldo di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé e l’e pisodio in cui Alice Munro, premio Nobel per la Letteratura nel 2013, racconta di aver sentito l’esigenza a un certo punto della sua vita di com piere un atto rivoluzionario: chiede re al marito di avere, all’interno del la loro casa, una stanza per scrivere, unoLostudio.spazio di cui parla Brogi, però, non è solo un luogo fisico, nonostan te non venga negata l’importanza del la materialità: avere un posto in cui potersi dedicare al proprio lavoro si gnifica essere nelle condizioni per far lo, non dovere quindi occuparsi trop po di altro, della casa, della famiglia, di tutto ciò che distoglie dall’attività intellettuale. Il modo più interessan te in cui Brogi parla di spazio, però, è quando si riferisce alla Storia, sot tolineando come le donne siano sta te estromesse per secoli e che: «non basta fare un corso, una conferenza, una tesi, su un’autrice, se la sua opera non viene restituita allo spazio della storia da cui è stata sradicata e assie me ad esso, alla genealogia culturale e artistica a cui appartiene». Per que sto Brogi insiste sull’importanza che le autrici vengano inserite nei ma nuali scolastici. È come se dicesse che continuare con eventi sparuti che ri portano alla luce testi di scrittrici di menticate, per quanto lodevole, non è un’attività che possa rimarginare la ferita culturale inferta all’umanità, nel momento in cui, secoli e secoli fa, è stato deciso che il pensiero e l’ope ra artistica delle donne non dovesse ro prendere posto nell’immaginario collettivo.Considerando, poi, le donne che sono riuscite a emergere in passato, Brogi si rammarica di come molto spesso sia stato necessario che la loro traiettoria di vita fosse particolarmen te dolente e fuori dalla norma, perché potessero affermarsi: «sono state con segnate all’immortalità a condizione di un’eccezionale stranezza di vita e di temperamento, che di fatto le colloca va comunque fuori dalla storia, come se l’unica condizione per meritare una visibilità fosse appunto la singolarità da Ancheoutsider».per questo, nel corso del te sto, all’interno delle pagine più po litiche, Brogi invita a riflettere sulla trappola del merito, cercando di sov vertire l’idea diffusa secondo la quale è ingiusto che le donne vengano am messe alla partecipazione di premi e di concorsi solo in quanto donne: de vono meritarlo. L’autrice si doman da infatti se un uomo si lamentereb be mai di occupare un posto di potere solo perché è uomo e, utilizzando la tecnica del ragionamento inverso, su scita in chi legge una riflessione an cora più interessante: quando sarà fi nalmente possibile per una donna fare carriera pur restando una persona mediocre? Per quale ragione è anco ra necessario essere così faticosamente brave per svolgere delle mansioni che uomini molto meno capaci realizzano da sempre e senza molti affanni?

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino CULTURA 35

Nel testo si ritrova una posizio ne apertamente a favore delle cosid dette «quote rosa» quindi, e non solo, Brogi si scaglia anche contro coloro che invocano la fine del politicamen te corretto e accusano le donne di non avere ironia: «la satira, lo sberleffo, il discorso brillante sono voci originali e libere quando mettono in discussione le idee dominanti, il conformismo». Il suo punto di partenza è infatti che il patriarcato è vivo e vegeto, e que sto si sa. Ciò che rende interessante questo pamphlet è che Brogi stes sa adotta una posizione politicamen te scorretta e, si potrebbe aggiunge re, proprio da outsider: lo fa quando critica Pasolini e l’articolo che scris se, pochi giorni prima di morire, sul delitto del Circeo o nel momento in cui dichiara che non per forza un’au trice dimenticata, solo per il fatto di essere donna, è un’artista di valore: «perché bisogna avere il coraggio di dire anche questo: il lavoro di silen ziamento, oscuramento, perfino istu pidimento delle donne praticato per secoli dalla cultura patriarcale in tanti casi, purtroppo, ha funzionato bene, e irreversibilmente».

Shutterstock Con «Azione» al LAC «Azione» mette in palio alcuni bi glietti per La traviata in program ma domenica 04 settembre alle 15.00 nella Sala Teatro del LAC Per partecipare inviate una mail a giochi@azione.ch, oggetto «La tra viata», con i vostri dati (nome, co gnome, indirizzo, numero di telefo no) entro le 24 di lunedì 29 agosto.

La Traviata inaugura la nuova stagione del LAC Musica ◆ L’appuntamento con l’opera di Verdi che vede la regia di Poschner e Rifici è dal 2 all’8 settembre

Keystone

Questa volta, però, Cave si spin ge ben oltre, arrivando a quella che si potrebbe considerare una vera e propria «estremizzazione» della va lenza spirituale del proprio lavoro: infatti, come il titolo stesso suggeri sce, il nuovo Seven Psalms si compo ne di sette salmi, recitati con grande intensità dalla voce di Nick – qui più profonda e reverenziale che mai –, la quale si dispiega con grazia al di so pra di un tappeto sonoro suggestivo quanto discreto, anche stavolta ope ra del sempre eccellente Warren El lis. E naturalmente, trattandosi di Nick Cave, i «salmi» in questione so no composizioni originali, che trag gono spunto e ispirazione dal cano ne biblico per poi, però, distaccarsene tramite un’immersione nelle liriche visionarie e la poetica immaginifica dell’artista: un esempio è Have Mer cy On Me, il cui incipit è costituito da una classica citazione delle preghiere della tradizione cristiana («have mer cy on me, Lord, I have done wrong»), per poi decollare in direzioni inaspet tate, grazie all’effetto dell’inconfon dibile cifra narrativa di Cave. Così, nonostante le premesse di questo lavoro possano definirsi co me particolarmente azzardate, an che stavolta, come sempre accade con qualsiasi cosa nasca dalla penna di Nick, il potere evocativo di queste brevi tracce è, naturalmente, fortissi mo; risulta evidente come l’artista au straliano sia un maestro nel coniuga re una grande intensità emotiva (sia dal punto di vista lirico che musica le) e l’apparente semplicità che con duce infine alla perfezione dell’insie me – in una perfetta combinazione di arrangiamenti estremamente lineari e vocals misurati e aggraziati, infu si di vibrante sacralità: il tutto privo di alcun tipo di fronzolo o distrazio ne. Del resto, non è un caso che, con innegabile lucidità, un critico inglese abbia definito quest’album come «un altro lavoro nato dalla forza centri fuga del dolore di Cave»: in effetti, Seven Psalms è un album a cui solo il continuo calvario emotivo a cui l’ar tista è sottoposto avrebbe potuto dare vita, ed è lecito supporre che la nuo va, recente disgrazia abbattutasi su Cave appena tre mesi fa – la morte di un altro figlio, il trentunenne Jethro, da anni emotivamente instabile – ab bia funto da catalizzatore per questo progetto (si veda Such Things Should Never Happen, parabola sulle ma dri costrette ad affrontare un simile dramma). Seven Psalms riverbera così di forze contrastanti, come a rappre sentare la lotta tra la fredda razio nalità e l’istintiva violenza insita nel dolore più crudo e devastante – una lotta che può concludersi vittoriosa mente soltanto grazie alla tensione verso qualcosa di superiore, in grado di redimere l’inadeguatezza della di mensione terrena. Certo, in quanto nuovo lavoro di scografico di una personalità del cali bro di Nick Cave, Seven Psalms pre senta un problema che molti non riusciranno probabilmente a ignora re: il fatto di non potersi davvero con siderare come un album musicale, trattandosi piuttosto di una cosiddet ta «spoken word rendition», esegui ta totalmente in recitativo con il so lo, discreto accompagnamento della musica di fondo – che, nel caso del la traccia finale, Psalm Instrumental, diviene l’unico elemento in gioco; del resto, la pubblicazione di questo di sco è stata resa possibile solo dallo sta tus di Cave, in quanto un personag gio meno famoso sarebbe certo stato dissuaso da un simile impresa, visto il suo (praticamente nullo) potenziale commerciale.Eppure,èdifficile non vedere que sto progetto come un regalo; un al tro, sentito dono da parte di Cave, che ci offre la possibilità, anche in tempi convulsi come questi, di soffermarci su qualcosa di impalpabile e apparen temente etereo – e, proprio per que sto, estremamente prezioso: un riav vicinamento a quell’umana debolezza che, paradossalmente, costituisce il legame più profondo con il divino e la sua dimensione salvifica.

Emanuela Burgazzoli A fine aprile a Kiev veniva demoli ta la statua dell’amicizia tra Russia e Ucraina: alta otto metri, costru ita nel 1982, raffigurava due operai in bronzo che sorreggevano la stel la dell’Ordine dell’Amicizia tra i po poli. Un’amicizia di cui oggi non re sta più nulla. È l’ultimo di una lunga serie di monumenti simbolo dell’U nione sovietica rimossi in Ucraina, nell’ambito della così detta decomu nistizzazione che ha portato alla ri mozione di oltre mille statue di Le nin e altri leader dell’era sovietica. Quanti monumenti sono stati abbat tuti, danneggiati o rimossi nel corso della storia? Senza tornare indietro alla Rivoluzione francese, basta rie vocare il 2003, quando le immagini della caduta della statua di Saddam Hussein sono rimbalzate su tutti gli schermi del mondo. Perché le statue cadono, ma non tutte allo stesso mo do, ci ricorda la storica dell’arte Lisa Parola nel suo Giù i monumenti (Ei naudi, 2022), utile testo per fare il punto su una questione aperta, e più che mai attuale. Significativo il caso della statua equestre di Roosevelt che fino a pochi mesi fa si erigeva davanti all’ingresso dell’American Museum of Natural History di New York Le statue vivono un equilibro fragi le, condizionato dai repentini cambi di direzione della storia e della società perché non sono soltanto opere d’arte, ma dispositivi comunicativi, in grado di comprimere la storia; si pensi ai re centi movimenti nati negli Stati Uniti nelle comunità afroamericane e ispa niche, fino all’ondata di protesta del Black lives matter, ma anche all’im portante dibattito post-coloniale che ha sollevato la questione del ruolo –sempre meno neutrale – assunto dai musei. Gli attacchi alle statue di Co lombo o a quelle del generale seces sionista Lee negli Stati Uniti sono un significativo esempio della volontà di rimettere in discussione «la rappre sentazione, l’autorità riconosciuta a un “io” eroico immerso in uno spazio pubblico solo apparentemente neu trale o indifferente»; in determinati momenti i monumenti da luoghi di commemorazione diventano luoghi di conflitto, facendo riemergere ri mozioniSignificativoprofonde.il caso della statua equestre di Roosevelt che fino a po chi mesi fa si erigeva davanti all’in gresso dell’American Museum of Natural History di New York (nella foto): l’ex presidente americano a ca vallo con al suo fianco – ma a piedi –un nativo americano e un africano è stato rimosso su decisione dello stes so museo, dopo aver preso atto che il processo di ricontestualizzazione e il programma educativo avviati non so no stati sufficienti a «rovesciare l’evi dente pregiudizio razziale e di genere di cui è portatore il monumento». La statua di Roosevelt ci ricorda che le statue hanno anche un genere: quel lo dei corpi maschili, dell’eroe-guer riero che si sacrifica per il bene della nazione, avvolti da un’aura di potere che insieme alla verticalità della loro altezza, li rende irraggiungibili. Ecco perché l’aura del monumento ha im piegato molto più tempo a dissolversi. Gli artisti contemporanei hanno sovvertito l’idea di monumentalità; in Germania rispetto alla memoria dell’Olocausto si è cominciato a par lare di «contromonumento», per poter interrogare e farsi carico della storia, o per recuperare tracce di memoria per duta, come nel caso delle famose Stol persteine (Pietre d’inciampo) ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig; piccoli blocchi di pietra che riportano inciso nome, anno di nascita (e mor te), luogo e data di deportazione di vittime della Shoah. Ma «queste infi nite possibilità aperte dalla storia raso terra», scrive Lisa Parola, vanno cer cate nel passato; Rodin si era già reso conto che era tutta una questione di centimetri, quando propone alla città di Calais il suo progetto Les Bourgeois, ideando sei figure in piedi a grandez za naturale posate direttamente sulla pavimentazione. Troppo rivoluziona rio quel monumento al «noi», corret to dalla città con un piedistallo «tanto deforme, quanto inutile», scrive Ro din. Tema centrale il basamento nel saggio; ne è la prova il Fourth Plin th Project a Trafalgar Square che nel 1998 è diventato uno dei primi pro getti d’arte pubblica in Europa, con la decisione di utilizzare il plinto co me piattaforma temporanea per opere d’arte, ma anche per persone comuni che a turno hanno «occupato» il pie distallo per cento giorni nel 2009. E dunque che cosa fare oggi di quei monumenti che la Storia ci ha tramandato? Non esiste una rispo sta univoca; dipende da dove siamo e da dove li guardiamo e da che co sa raccontano nel presente, conclude Lisa Parola. Accontentarsi della stra tegia «retain and explain», conserva re e spiegare, non è sufficiente e nem meno lo è sostituire statue con altre statue. Occorre interrogare con un nuovo sguardo quei simboli e met terli al centro di una riflessione col lettiva per conferire anche agli spet tatori un ruolo attivo nel processo di risignificazione.

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino CULTURA 36

Musica ◆ Nick Cave sorprende il suo pubblico con un progetto poco commerciale, eppure, come sempre, toccante e prezioso Benedicta Froehlich Sin dai suoi esordi, il cantautore au straliano Nick Cave (nell’immagine) – senz’altro una delle voci più raffi nate e interessanti dell’intera scena rock internazionale – ha sempre mo strato una fortissima tensione verso la spiritualità, sovente interpretata e analizzata attraverso la lente del la religione cristiana: nello specifico, delle fortissime potenzialità narrati ve offerte dalla Bibbia e, in partico lare, dalla parabola di Gesù Cristo, che per Cave è esempio non solo di universale figura di riferimento, ma soprattutto dell’eterna opportunità di redenzione, unica forma di sal vezza all’interno di un mondo terri bilmente caotico e spietato. E si può tranquillamente affermare che dopo l’improvvisa morte del figlio quindi cenne Arthur, avvenuta sette anni fa, la sua musica abbia preso a esplorare in modo ancor più profondo e perva sivo la dimensione spirituale, quasi affidandosi a essa per trovare un mo do di convivere con un dolore pres soché insopportabile: un’attitudine che ha dato vita a strazianti capola vori quali Ghosteen (2019), inciso con la formazione dei Bad Seeds al com pleto, e Carnage, realizzato a quattro mani con Warren Ellis nel 2021.

Abbattere i monumenti! O no?

Dibattito ◆ La storica dell’arte Lisa Parola fa il punto su una questione aperta, tra arte e democrazia

Keystone

Sette salmi introspettivi e intensi

Lasciati ispirare dal gusto fruttato del nostro Raspberry & Rhubarb Tonic.

La seconda dimensione riguarda il «viaggio in paradiso», il rivelarsi di una prospettiva mistica che non può concludersi in «alcun sistema».

La vicenda si svolge nei primi de cenni del '900, siamo al tramonto dell’impero absburgico, si cele bra l’anniversario dell’imperatore Francesco Giuseppe, non è un tem po per noi superato, lontano? Tutti i problemi filosofici-episte mologici che si affrontano nell’ope ra eccedono ogni determinazione temporale. A una delle successive vicende edi toriali del libro di Musil fu dato il titolo di Uomo senza qualità, riferito al comportamento politico e socia le che un personaggio del romanzo attribuisce a Ulrich, il protagonista principale. Di quali proprietà egli non riesce ad appropriarsi ? «Qualità» non rende il termine di Eigenschaft, Ulrich non ha pro prietà, cioè non possiede alcunché, nessuna verità in assoluto, né altre cose o persone. «Non vuole» posse dere, e la seconda parte del romanzo rappresenta appunto la sua radicale volontà di spossessamento. Ulrich vive al centro di un sistema che sta collassando e di cui vede il disfacimento morale ma non sa tra sformarlo mentre la catastrofe della prima guerra mondiale sta per so praggiungere. Qual è il naufragio che ci indica nel saggio? Naufraga l’illusione di sicurezza e cioè, appunto, di possedere alcunché, naufraga il tentativo di salvare l’Im pero e il mondo di ieri. Naufraga no le chiacchiere sia dei conservatori che dei «fanatici». Il libro di Musil, lei dice, evidenzia come l’ambiente nel quale si muove Ulrich ignori il pericolo dell’arrivo della guerra, non avverte che fasci smo e nazismo stanno per nascere. Quali fattori rendono impossibile questa comprensione? La comprensione è impedita dal non affrontare la crisi radicalmente come sfida per innovazioni politiche, eti che, filosofiche, scientifiche.

La grande opera di Musil è rima sta incompleta per l’improvvi sa morte del suo autore nel 1942, ma si è detto che in ogni caso non avrebbe raggiunto mai le certez ze di una conclusione finale, per quali motivi? Ho già spiegato, la via al paradiso che dovrebbe seguire al naufragio del mondo di ieri non è per sua na tura mai compibile, non può ave re mai fine. Ulrich e la sorella Agathe intravve dono la possibilità di sperimentare l’amore totale, un paradiso assolu to inattuabile nella realtà che si fa tensione verso la dimensione del di vino, per percepire la quale occorro no solo silenzio e intuizione, il lin guaggio non è per loro sufficiente. Nel dialogo tra fratello e sorella (non c’è bisogno di immaginare alcuna trama incestuosa ) si scoprono forme del dire che eccedono la dimensio ne discorsiva, si resta in ascolto della grande mistica soprattutto alto-tede sca, ma uno è il poeta cui principal mente si fa qui riferimento: Rilke. Quale funzione ha l’ironia nella narrazione di Musil? L’ironia per Musil è la dote essenzia le del vero europeo. Ma nel roman Keystone

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino CULTURA 37 zo la possiede soltanto Ulrich. Ironia è ricerca e distacco dalla cosa e da sé stessi, ma anche tatto, anche pietas. Pensiero critico e capacità di ascolto. Musil comprende con totale disin canto come queste doti siano anda te per sempre perdute nello spiri to europeo. Bibliografia Massimo Cacciari, Paradiso e naufragio, Einaudi, Torino, 2022.

GODETEVI la gioia di vivere ROSA Annuncio pubblicitario

Naufragar in paradiso Feuilleton ◆ «L’uomo senza qualità» di Robert Musil secondo il filosofo Massimo Cacciari Eliana Bernasconi È pervasa da un filo conduttore che pone interrogazioni al pensiero contemporaneo e ne addita limiti e contraddizioni l’ormai lunghissima opera saggistica di Massimo Cac ciari, spesso tradotta nelle principa li lingue. Parte dal pensiero negati vo di Nietzsche e Wittengstein con una radicale critica all’irrisolvibilità del sistema dialettico della filosofia, additando la necessità di staccarsi da un ideale totalitario del sapere per una rifondazione dello stesso sape re e agire. Dalle prime opere (Krisis, 1976) agli ambiti teologici, (L’ange lo necessario 1986) a quelli scientifici, dalla storia e dalla prassi politica at traversando il lavoro dell’arte, Cac ciari giunge alle ultime opere come La mente inquieta (2019) o il Lavoro dello spirito sulla necessità della poli tica come professione che purtroppo non sa sottrarsi al modo di produzio ne capitalistico. Paradiso e Naufra gio Einaudi 2022, rielaborazione di un’edizione del 2003, è un saggio su L’uomo senza qualità di Robert Mu sil, capolavoro della letteratura ger manica rimasto incompiuto, che co nobbe successive edizioni. L’autore Robert Musil, dalla vicenda esisten ziale drammatica, morto improvvi samente a Ginevra nel 1942 lontano dall’amata Vienna, iniziò a scriverlo nei primi decenni del ’900 e gli dedi cò la sua vita, il romanzo uscì postu mo nel 1952. È l’affresco di un’epoca ambientato fra gli esponenti dell’e sercito e della nobiltà aristocratica al tramonto dell’impero absburgi co, nella cui psiche l’autore legge con una modernità e un’attualità impres sionanti. Un mondo, per usare le pa role di Cacciari, che non ha com preso la lezione della prima tragedia mondiale e si dirige verso la seconda catastrofe che è sullo sfondo. Paradiso e naufragio dunque pre suppone la lettura de L’uomo senza qualità. Il saggio supera le mil le pagine e alterna il rigore della scienza matematico statistica alle riflessioni filosofiche e alla ricer ca di un amore assoluto. Ci forni sce una traccia per orientarsi nel la lettura? Il romanzo presenta due dimensioni ben distinte, per quanto correlate. Nella prima si rappresenta il grande quadro di una vicenda anche stori co-politica, ma secondo la prospet tiva del protagonista che è un ma tematico e interpreta i fatti secondo un metodo statistico-probabilistico.

29% conf. da 3 7.40 inceve di 10.50 Johnson’s Baby Shampoo 3 x 300 ml 100% delicato0% di coloranti Ora azionein Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 5.9.2022, fino a esaurimento dello stock Tomato Ketchup 2 x 500 ml, 570 g 5.50 invece di 6.90 20% Hot Chilli Ketchup 2 x 500 ml, 570 g 6.30 invece di 7.90 20% Tomato Ketchup con 50% in meno di sale e zuccheri aggiunti 2 x 500 ml, 550 g 7.35 invece di 9.20 20% Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock accordoMegaHeinzmakesitbetter.

di Bruno Gambarotta

Pensieri spettinati

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXV 22 agosto 2022 azione – Cooperativa Migros Ticino 39 CULTURA / RUBRICHE ◆ ●

◆ ● Xenia Molti testimoni oculari descrivono Andrés Aguyar accanto a Garibal di nei giorni epici della resistenza, a Roma. Avvolto in un mantello nero, nel pugno una lancia alla cui estremi tà sventolava un drappo rosso. Erano colpiti dal colore della sua pelle, che spiccava vicino al bianco del cavallo di Garibaldi. Moro e cavallo contri buivano al fascino esotico del guerri gliero divenuto a Roma comandante militare, rispettato per il carisma sui soldati e l’abilità di stratega, ma an che osteggiato dai generali per la ten denza a monopolizzare il comando e una certa indisciplina. Svariati pittori e illustratori schizzarono il ritratto di Aguyar – anche se curiosamente fra loro non si assomigliano. I vari An drés hanno in comune solo i capelli crespi, le labbra sporgenti: la negritu dine, Inveceinsomma.nessuno dei reduci, nelle me morie, manifesta sentimenti di supe riorità nei suoi confronti (le carica ture razziste le facevano i reazionari papalini). Ma la spia dell’incapaci tà di relazionarsi con lui sta nel mo do in cui lo chiamano: «il Moro di Garibaldi». Come se fosse suo – una proprietà (il genitivo non ammette equivoci). Come se un nero non po tesse essere davvero libero. Del re sto la stampa internazionale non ave va dubbi: «The Illustrated London News» pubblicò un disegno che lo raffigurava con Garibaldi e appose la didascalia: «Garibaldi and his ne gro servant». I testimoni italiani ammirano la sua prestanza fisica e anche al pittore olandese Koelman, volontario alla di fesa di Roma, appare come un Ercole di ebano, mentre il giornalista inglese (che non lo aveva mai visto) lo definì «un ragazzo minuto». Aveva il gra do militare di luogotenente. Duran te gli scontri di Velletri la sua appa rizione terrorizzò i soldati borbonici perché, nero vestito di rosso, lo riten nero il demonio. Era sempre sul cam po di battaglia: secondo Nino Costa nella notte del 21 giugno prese al lazo e strangolò tre francesi. Ma Aguyar sopravvisse alla strage del 3 giugno, in cui caddero moltis simi garibaldini, falciati dall’artiglie ria francese, che aveva attaccato le di fese repubblicane prima dello scadere dell’ultimatum concordato dai gover ni. Garibaldi perse i suoi migliori uo mini, l’Italia la sua potenziale classe dirigente. Sopravvisse alle incursioni fallite dei garibaldini che tentavano di riconquistare le postazioni perdute fuori dalle mura di Roma, ai bombar damenti sulla villa del Vascello, dove si erano asserragliati i difensori, alle fucilate dei cecchini appostati sui ba stioni. Morì nelle retrovie, negli ulti mi disperati giorni di assedio. La mattina del 30 giugno era a Tra stevere. Secondo Costa, aveva tenuto a battesimo il figlio di una popolana e distribuiva dolci e denaro nei vicoli. I trasteverini lo amavano: lo avevano ribattezzato Andrea. Secondo Kol man, si prendeva cura di Menotti, fi glio di Garibaldi, che aveva nove anni ed era stanco. Aguyar lo stava portan do in trattoria per riposare. A vico lo del Canestraro lo colpì una grana ta. I francesi cannoneggiavano dalle alture, colpendo i palazzi e le strade del quartiere sottostante. Se le bombe non esplodevano, i monelli si affretta vano a spegnere le micce con le mani. Ma questa era delle dirompenti, e le schegge lo avevano colpito alla nuca. Le ferite erano gravi, lo trasportaro no all’ospedale installato nel convento di Santa Maria della Scala. Kolman, che stava tornando a casa, incrociò la barella. Lo riconobbe dalla statu ra, dagli speroni, e dalla mano nera che penzolava senza forze. Il bambi no piangeva e singhiozzava chiaman do Andrés, Andrés… L’ospedale era strapieno (in un let to agonizzava Manara), ma efficien te. La vita è questione di centimetri, deviazioni, traiettorie. Due gior ni ancora, e Andrés avrebbe lascia to Roma coi tremilacinquecento irri ducibili che rifiutarono di deporre le armi e partire in esilio e – poco prima dell’ingresso dei francesi a Roma, il 3 luglio – seguirono Garibaldi, per con tinuare la resistenza a Venezia (la mo glie Anita, come è noto, sarebbe mor ta nel corso di quel chimerico viaggio, nelle paludi di Comacchio). Invece Aguyar è rimasto a Roma per sempre. Tranquillo, buono, valoroso, freddo nel pericolo, si catturava la simpatia di tutti, scriverà Garibaldi. Era di quel le persone che la natura ha fatto per essere amate. Prima di partire, andò a congedarsi da lui. E pianse. Molti dicono per la prima volta. (2 – Fine) di Melania Mazzucco

Andrés Aguyar

Un mondo storto Il compleanno lo posso capire: ogni volta che la terra, girando attorno al sole, ritorna nel punto in cui era quando sono nato, lo si può festeg giare con un certo grado di legittimi tà. Il tempo per ciascuno è incomin ciato lì. Se la terra fosse una carrozza, si è saliti su in quel punto; se fosse un treno e l’orbita fosse la ferrovia, lì in quel punto c’è la stazione da cui uno è partito; era lì ad aspettare, il tre no passa, non si ferma, bisogna sal tarci sopra, si viene al mondo sempre con qualche rischio, la terra viaggia a circa centomila chilometri all’ora, se l’anima, come dice Platone, scen de in forma di stella cadente, bisogna che l’incrocio sia preciso, e quando uno salta sul treno in corsa, ecco che anche l’anima in quel punto gli cade dentro, se no uno resta uno scimuni to. Per cui ogni volta che il treno tor na a passare da quella stazione, e ci ripassa alla stessa data di ogni anno, uno si affaccia al finestrino e giubila, d’avercela fatta, centomila all’ora non è uno scherzo, cerca di riconoscere la stazioncina, il paesaggio, s’affaccia, ma la scritta della stazioncina è già volata via, i corpi celesti hanno sem pre una fretta vertiginosa, al massi mo vede che il sole in quel tratto co pre una costellazione dello zodiaco, è la mia! grida, nel senso che era nella stessa posizione quando è saltato su, e gli altri dello scompartimento alza no i calici, è un coro di auguri, men tre il treno terrestre continua la sua pazza corsa; bisognerebbe festeggia re ad un’ora precisa, quando passa la solitaria stazioncina, ma a centomila all’ora non la si vede neanche, quindi con la solita umana approssimazione, ci si da un tempo simbolico di 24 ore, cioè si festeggia in quel tratto di fer rovia di 2 milioni e 400 mila chilo metri. Ecco, la festa del compleanno è comprensibile. Quello che non capisco sono i cente nari: passano cento anni da un cer to fatto, che so? la prima edizione di un libro, la morte di un poeta, e si festeggia. Perché cento? mi chiedo, abbiamo la mistica del sistema de cimale. Che però a ben pensarci un fondamento ce l’ha, non astronomi co ma fisiologico. Cento è 10 volte 10, cioè con le mani contiamo le unità e con le dita dei piedi le decine, arrivati a cento abbiamo esaurito tutte le dita, e quindi l’umanità ha pensato che la natura, dandoci le dita come pallot toliere, abbia fissato il 100 come nu mero massimo, e quindi è il momen to di organizzare una celebrazione.

Vale qualcosa anche la decina, cioè il decennale, perché si esauriscono le due mani, ma vale poco, al massi mo una conferenza, un breve festeg giamento in una sala di periferia. Il cinquantenario è già più quotato, ma non come il centenario, vale la metà, per il fatto che ci si limita a un pie de, è un centenario monco, e infatti i puristi lo disdegnano, se si organiz za un convegno si chiamano studiosi di secondo piano, due di questi stu diosi ne valgono uno da centenario; i cinquantenari sono fatti di schiappe, fossero anche 200 i relatori, non si ar riverà mai al valore del centenario. I cinquantenari sono quindi da evitare, si fa solo del danno all’autore celebra to, lo si sminuisce, e la ragione è che nel conteggio ci si limita a un piede, quando madre natura ce ne ha dati due, non solo a noi umani ma già agli anfibi, ai batraci, ai rettili. È la natu ra che già pensava in prospettiva ai centenari con celebrazioni e conve gni quando siamo emersi dall’acqua e abbiamo incominciato la respirazio ne aerobica. Dev’essere questo fonda mento naturale che da al centenario la sua importanza. Chi è impaziente e celebri ad esem pio i 97, i 98 non troverà nessuno di sposto, o troverà studiosi di ultima categoria, disposti a tutto pur di ap parire, gente più adatta alla zappa e alla carriola che allo studio, degli analfabeti o degli imbroglioni. Stes sa cosa per chi celebra i 103 anni, o i 121, anche se niente lo vieterebbe. Sarebbe un anniversario innaturale. I multipli di 100 sono ammessi, ma sono deboli, 300 anni, 400 anni non significano molto; 500 è un po’ me glio; ma a ben pensarci è una mo struosità, come uno che nasca con un terzo piede. Sì, si può celebrare, con le dovute cautele. Dopo di che tut to si perde nell’innumerabile. I mil le anni non sono più sentiti, è una sbruffonata, un’iperbole, per conve gnisti ubriachi che vedono doppio e credono di avere quattro gambe e due braccia, come i centauri, che infatti sono esseri mitologici, cioè non esistono.

Da Pensieri spettinati di Stanislaw Jerzy Lec: «Ci saranno sempre degli esquimesi pronti a dettare le norme su come devono comportarsi gli abi tanti del Congo durante la calura». Quanti «esquimesi» conoscete voi? Sono quelli che vogliono fare pro seliti. Hanno scoperto quant’è bel lo e divertente giocare a golf? Nien te di male se non fosse che iniziano immediatamente un lavoro ai fianchi per costringerti a imitarli. Iniziano coll’esaltare gli incontri interessanti e utili che si possono fare sul green, che sarebbe un prato con dei buchi. «Non hai idea di quanti affari si combina no tra una buca e l’altra». «Ma io non sono un uomo d’affari, sono un pen sionato». «Appunto. Non sai quanti chirurghi e ortopedici frequentano il nostro golf club». Come a dire: prima o poi ti romperai un femore e quelle conoscenze ti verranno utili. La mos sa successiva sarà, alla prima occasio ne, il regalo di una mazza da golf che finirà sul tetto di un armadio. Una buona mazza da golf costa non meno di 800 euro. Per ricambiare il gesto dovrete mettervi in cerca di un regalo di valore equivalente. Ci sono poi «quelli che organizzano le gite». Nessun altro nel giro di fa miglie amiche ha voglia di navigare notti intere per scovare le tariffe più convenienti, prenotare alberghi, risto ranti, rifugi o traghetti. Si fermassero qui sarebbero dei benemeriti ma lo ro sono lanciati: decidono i chilome tri da percorrere ogni giorno, dove so stare e cosa vale la pena di vedere. Se durante un’escursione uno dei gitanti non ce la fa più, non esitano un istan te a mollarlo: «Fermati qui, al ritor no ti passiamo a prendere» Sottinteso: se sei ancora vivo. Se lo spostamen to avviene in auto e le macchine sono più di una, i telefoni cellulari a bordo squilleranno in continuazione per tra smettere i suoi ordini e le varianti al percorso: lui ha un navigatore ultimo modello che, visto l’aumento del co sto del carburante, segnala il percorso più breve. Per risparmiare duecento metri il corteo di auto attraversa vi gneti, passando tra un filare e l’altro. Nessuno osa dissociarsi e imboccare il percorso alternativo a quello deci so del tiranno. Ti rassegni pensando: «Almeno quando saremo al ristoran te portò fare di testa mia e mangiare quello che piace a me». Nossignore: «Per fare prima e non sprecare tem po prezioso ho ordinato un menù uni co per tutti. Se qualcosa non vi garba potete sempre chiedere in sostituzio ne un piatto di insalata». Alla secon da famiglia di esquimesi apparten gono «quelli che si mettono nei tuoi panni». Senza che tu ti sia mai sogna to di chiederglielo. La loro frase d’e sordio è sempre: «Io al posto tuo farei così». Loro lo ignorano ma sono de gli sceneggiatori mancati, se lavoras sero nel settore delle fiction farebbero scintille, poiché arrivano a immagi nare le battute del tuo interlocutore, anche senza mai averlo conosciuto. Ti sei lasciato andare a un piccolo sfogo contro il tuo capo, che sembra aver cela con te e ti affida sempre gli inca richi più rognosi? E lui, senza esitare, parte in quarta: «Io al posto tuo farei così. Entro nel suo ufficio senza chie dere permesso, mi siedo davanti al la sua scrivania e gli faccio: “Dica al la sua segretaria che per mezz’ora non c’è per nessuno perché io e lei dob biamo chiarire alcune cosette e non ci piace essere disturbati. Okkei?”». Con certi tipi funzionano solo le maniere forti. Lui allora ti dirà: «Prego, si ac comodi, stavo giusto per mandarla a chiamare per dissipare ogni malinte so, perché io ho la massima stima di lei e del suo lavoro». Devi decidere se sottoporti o no a un difficile intervento chirurgico? Lo confidi al tuo amico, e lui: «Io al posto tuo mi farei operare. Senza esitazio ne. Via, via, tagliare, tagliare». Hai un contenzioso con un vicino di casa in campagna circa un albero che dal suo terreno getta ombra sulle tue finestre? Ne parli al tuo amico, e lui: «Una bel la raccomandata dall’avvocato, ecco quello che farei se fossi al posto tuo. E se insiste a non sentire ragioni, una notte, mentre lui è fuori casa, entri nel suo giardino e gli seghi l’albero, la sciando solo un pezzetto di tronco at taccato, in modo che alla prima folata di vento la pianta venga giù». Non c’è che dire, colui che si mette volentieri nei nostri panni è una bella e corag giosa figura di decisionista. Quando è nei nostri panni. Quando è nei suoi lo vediamo strisciare come un verme per non farsi appioppare una multa e stendersi davanti al suo principale co me un tappetino da preghiera.

Anniversari In fin della fiera

di Ermanno Cavazzoni

◆ ●

Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock (E)state chiudendo in dolcezza? 5.90 Gelato plant-basedChocolateVanilla&CookiesV-Love prodotto surgelato, 450 ml, in vendita nelle maggiori filiali 7.20 Sorbetto limone e limetta Sélection prodotto surgelato, bio, 450 ml 5.50 Rainbow Tropical prodotto surgelato, 6 pezzi, 420 ml 10.20 Crème d'Or Chocolat prodotto surgelato, 1 l 7.20 Gelati da passeggio alla caramellopanna, prodotto surgelato, 12 pezzi, 684 ml 6.95 Choco MegaStarCookie prodotto surgelato, 4 pezzi, 360 ml

10.70 invece di 17.85 Filetti di salmone senza pelle M-Classic, ASC d'allevamento, Norvegia, in conf. speciale, 380 g 9.50 invece di 14.25 Mini cordon bleu di pollo Don Pollo prodotti in Svizzera con carne del Brasile, 3 x 180 g conf. da 3 33% Tutti i tipi di caffè, in chicchi e macinato per es. Boncampo Classico, in chicchi, 500 g, 3.90 invece di 5.60 30% Tutti i tipi di formaggio fresco Philadelphia per es. Original, 200 g, 1.85 invece di 2.65 Tutto Handymaticl'assortimentoSupreme (sale rigeneratore escluso), per es. All in 1 in polvere, 1 kg, 4.50 invece di 8.95 a partire da 2 pezzi 50%1.15 invece di 1.70 Cetrioli Svizzera, il pezzo 32% 23. 8 – 29. 8. Approfittaneegusta

Migros TicinoOfferte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock. Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti.

40%

MigrosSettimana2022

30%

Il consiglionostrodellasettimana:

Migros Ticino IDEALE CON 4.95 invece di 6.60 Pallina mozzarelladi bio 3 x 150 g conf. da 3 25% Premium Nuts Sun Queen tostate e salate per es. noci di anacardi, 170 g, 2.95 invece di 3.70 20% L'uva vittoria è dolce, aromatica e ha pochi semi 4.50 invece di 5.95 Nettarine bio Spagna/Italia, al kg 24% 2.75 invece di 3.95 Uva Vittoria Italia, al kg30%2.50 invece di 3.40 Uva Extra Cotton Italia, 500 g, confezionata 26%

Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock.Migros Ticino Mais dolce pastorizzato bio e insalata di barbabietole bio cotta per es. mais dolce, al kg, 7.50 invece di 9.40 20% 2.30 invece di 2.90 Lattuga iceberg Anna's Best 400 g 20% 3.90 invece di 5.20 Pomodori Datterino bio Ticino, 300 g, confezionati 25% 1.75 invece di 1.95 Peperoni misti Spagna/Paesi Bassi, sacchetto da 500 g2.7010% invece di 4.20 Fagiolini Svizzera, sacchetto da 500 g 35% 3.30 invece di 4.95 Patate Amandine Svizzera, sacchetto da 1,5 kg3.6033% invece di 4.50 Prugne bio Svizzera, 500 g, confezionate 20%

6.50 invece di 9.75 Cervelas M-Classic Svizzera, 5 x 2 pezzi, 1 kg conf. da 5 33% Fettine di pollo Optigal Svizzera, al naturale o speziate, per es. al naturale, per 100 g, 2.85 invece di 3.40, in self-service invece di 2.65 Costine di maiale marinate Grill mi Svizzera, per 100 g, in self-service40%6.95 invece di 9.95 Polli interi Optigal Svizzera, 2 pezzi, al kg, in self-service 30% 2.95 invece di 4.05 Salametti di cavallo prodotti in Ticino, per 100 g conf. da 2 3.9527% invece di 4.95 Cappello del prete (Picanha), IP-SUISSE per 100 g, in self-service 20%2.20 invece di 3.15 Aletta di IP-SUISSEmanzo, per 100 g, al banco a servizio 30% 1.55 invece di 2.65 Costine carré di maiale, IP-SUISSE per 100 g, in self-service 41% 5.50 invece di 6.95 T-Bone steak di manzo M-Classic Irlanda, in conf. speciale, per 100 g 20% Consiglio: grigliare, tagliare a fette e disporre su fette di pane tostato 1.60 invece di 2.–Bistecche di collo di maiale marinate Grill mi, IP-SUISSE in conf. speciale, 4 pezzi, per 100 g 20%

Dalla terra ... Carne e salumi Migros Ticino

15%1.55

CONSIGLIO DEGLI ESPERTI Rosolare solo brevemente a fuoco vivo i filetti di tonno, in questo modo all'interno rimangono belli colorati e compatti. Maggiori informazioni e consigli di preparazione sono disponibili al banco del pesce, dove il filetto viene tagliato, marinato e confezionato sotto vuoto secondo le richieste. 4.70 invece di 5.90 Petto di affettato,tacchinoIP-SUISSE in conf. speciale, 150 g

20%

5.70

Migros Ticino Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock. invece di 7.65 affettatocrudoProsciuttodeiGrigioni,finemente inSvizzera,conf.speciale, 160 g

20%2.45 invece di 3.55 Prosciutto cotto Puccini prodotto in Ticino, per 100 g, in self-service 8.70 invece di 10.90 Carne secca dei Grigioni affettata bio, IGP Svizzera, per 100 g, in self-service 13.–invece di 16.55 Gamberetti tail-off cotti bio d'allevamento, Ecuador, in conf. speciale, 240 g 21% In vendita oraal bancone Filetti di tonno al bancone e in self-service, per es. M-Classic, pesca, Oceano Indiano occidentale, in self-service, per 100 g, 5.– invece di 6.25 20%

... e dall’acqua Pesce e frutti di mare

25%

30%

Bontà a colazione, a cena e per dessert Formaggi e latticini Migros Ticino

Con preziosi batteriacidolattici Bifidus

Consiglio: distribuire il cottage cheese sul pane e versarvi alcune gocce di miele liquido 2.95 invece di 3.95 Manouri Xenia 200 g 25% Tutti gli yogurt e i drink Bifidus per es. drink alla fragola, 500 ml, 1.45 invece di 1.85 20% 4.30 invece di 5.20 Dessert Tradition Crème Vanille, Caramel o Chocolat au lait, per es. Vanille, 4 x 175 g conf. da 4 –.90diriduzione 5.75 invece di 7.20 Caffè Lattesso Fit, Zero o Cappuccino, per es. Fit, 3 x 250 ml conf. da 3 20% 2.20 invece di 2.75 Le Gruyère piccante bio, AOP ca. 250 g, per 100 g, prodotto confezionato 20%

Cottage Cheese M-Classic al naturale o all'erba cipollina, per es. al naturale, 2 x 200 g, 2.75 invece di 3.30 conf. da 2 16% 1.50 invece di 1.90 Asiago pressato, DOP per 100 g, confezionato 21% 2.15 invece di 2.55 Caseificio Blenio per 100 g, confezionato 15% Tutto l’assortimento Galbani per es. Galbani ricotta, 250 g, 2.55 invece di 3.–a partire da 2 pezzi 15%

Fatti in casa, da mordere e gustare al cucchiaio Pane e prodotti da forno Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock.Migros Ticino LO SAPEVI? L'impresa Migros JOWA con sede centrale a Volketswil sforna ogni anno circa 10 milioni di deliziosi berliner di diverse varietà. Per farcirli usa 1100 tonnellate di ripieno alla frutta. Vasta deliziosiscelta:dessertd'asportoInpellicola da forno per completare la cottura in forno 3.60 invece di 5.40 Berliner con ripieno ai lamponi in conf. speciale, 6 pezzi, 420 g 33% 4.80 Treccina aha! refrigerata, 200 g 20x CUMULUS Novità Tutti i dessert in coppetta refrigerati (Daily esclusi), per es. coppetta svedese, 100 g, 2.– invece di 2.50 20% 6.95 invece di 8.85 Bake me! Pain Sarment, IP-SUISSE chiaro o rustico, per es. chiaro, 3 x 2 pezzi, 900 g 21% Tortine disponibili in diverse varietà, per es. all'albicocca, 4 x 75 g, 3.90 invece di 5.20 conf. da 4 25%

30% 7.95

Tutti i sughi Agnesi per es. sugo alla napoletana, 400 g, 2.20 invece di 3.10 a partire da 2 pezzi

planted. nature, scaloppine con mozzarella e pesto o nuggets Cornatur per es. planted., 2 x 175 g, 9.50 invece di 11.90 conf. da 2

Tutti i tipi di pasta M-Classic per es. fusilli, 500 g, 1.50 invece di 1.90 20%

35%

30%

Pasta, patate fritte, pizza e altro ancora Scorta Prodotto conpomodori italiani esenza additivi Doppia gioia: gustosi prodotti sostitutivi della carne Con mozzarella senza lattosio 4.40 invece di 5.90 Aceto di vino alle erbe aromatiche Kressi Chirat 2 x 1 l conf. da 2 25%

20%

Patate fritte o patate fritte al forno M-Classic surgelate, in conf. speciale, per es. patate fritte al forno, 2 kg, 6.40 invece di 9.20 invece di 12.30 Cornetti prosciuttoal Happy Hour M-Classic prodotto surgelato, in conf. speciale, 24 pezzi, 1008 g Ketchup Heinz Tomato, Light o Hot Chili, per es. Tomato, 2 x 570 g, 5.50 invece di 6.90 conf. da 2 20%

Tutte le pizze Gustavo Gusto surgelate, per es. prosciutto e funghi, 460 g, 4.75 invece di 5.95 20% Fattileconsegnarescortemigros.ch

BevandesorseggiandoRisparmiare Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock. Per trasformare la fruttaestiva in marmellata alunga conservazione Puro succo di fruttaper una grandecolazione in famiglia Acqua minerale San Pellegrino 6 x 1,25 l o 6 x 500 ml, per es. 6 x 1,25 l, 4.25 invece di 6.30 conf. da 6 32% 3.–invece di 4.50 Ice Tea in bottiglia Lemon o Peach, 6 x 1,5 l, per es. Lemon conf. da 6 33% Tutto lo zucchero gelificante e tutti i gelificanti per es. Gelvite, 1 kg, 1.60 invece di 2.05 20% 3.70 invece di 7.40 Succo Anna'sd'aranciaBest 2 l 50% 2.95 invece di 5.95 Vittel 6 x 1,5 l conf. da 6 50% 8.90 invece di 11.90 frescaPasta Garofalo ravioli ricotta e spinaci o tortellini prosciutto crudo, in conf. speciale, per es. ravioli, 500 g25%15.95 invece di 22.80 Cafino Classic in busta, 2 x 550 g conf. da 2 30% Legumi M-Classic ceci, fagioli Kidney, bianchi di Soissons o borlotti, per es. fagioli borlotti, 3 x 250 g, 2.85 invece di 3.60 conf. da 3 20% 3.80 invece di 4.80 Terme di Crodo MojitoSodaLemonSoda,o OranSoda, per es. LemonSoda, 4 x 330 ml conf. da 4 20%

Bontà Dolcesgranocchiaredaesalato Variazionicroccantiextra 14.–invece di 20.10 Tavolette di cioccolato Frey assortite 10 x 100 g conf. da 10 30% 5.60 invece di 7.–Kezz Zweifel Original alla paprica, Salt o Sweet BBQ, per es. Original alla paprica, 2 x 110 g conf. da 2 20% 5.–invece di 5.70 Yogurette 4 x 8 barrette, 400 g conf. da 4 12% Tavolette Lindt Les Grandes Noir, Lait o Blanc, per es. Noir, 150 g, 3.40 invece di 4.25 a partire da 2 pezzi 20% Ragusa Classic o Noir, in confezioni multiple, per es. Classic, 10 x 50 g, 10.90 invece di 14.–conf. da 10 22% LO SAPEVI? Su migros.ch trovi oltre 12 000 prodotti di tanti assortimenti. Ordina online e ricevi puntualmente la spesa sulla porta di casa. All’insegna della comodità, non pensi?

Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock.

Gli amati gelati culto vengono prodotti dalla Midor SA a Meilen Tutti i biscotti in rotolo M-Classic e bio (prodotti Alnatura esclusi), per es. biscotti Rädli M-Classic, invece di 1.90 –.50diriduzione 1.40

7.30 invece di 14.60 Gelati da passeggio alla panna prodotti surgelati, nei gusti vaniglia, cioccolato, fragola e caffè, per es. vaniglia, 24 x 57 ml conf. da 24 50% 6.50 Anelli di pesca Trolli 1 kg Hit

5.50 invece di 8.25 Biscotti Oreo Original, Double Cream o Golden, per es. Original, 3 x 154 g conf. da 3 33%

Bastoncini alle nocciole, zampe d'orso o schiumini al cioccolato in confezioni speciali, per es. bastoncini alle nocciole, 1 kg, 6.50 invece di 8.40 22%

Per la nostra clientela in tenera età Bebè e bambini Per piccoli amanti delle curarescarpaescursioni:faciledaeconsuolaantiscivolo Luce notturna contorcia integrata 69.90 Lettino da viaggio Chicco il pezzo Hit 42.50 Luce notturna per bebé Béaba 2 in 1 disponibile in blu o rosso, il pezzo Hit 29.95 Scarpe da trekking per bambini disponibili in rosa o giallo, n. 28–35, il paio Hit Bustina morbida Organix bio, per es. mela-fragola-quinoa, 100 g, 1.50 invece di 2.–a partire da 2 pezzi 25% 49.90 Cuscino Milettel'allattamentoper disponibile in diversi colori e motivi, il pezzo Hit Latte di proseguimento Bio Mibébé 2 e 3 per es. 2, 500 g, 9.60 invece di 11.95 a partire da 2 pezzi 20% Latte di proseguimento Nestlé Beba Optipro 2 o 18+, per es. 2, 3 x 800 g, 44.95 invece di 71.85 conf. da 3 37%

Bellezza e cura del corpo Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock. Per sviluppare giocando stabilità e capacità motorie Cotone certificatobioal100% 49.90 boardBalancein legno il pezzo Hit Tutto l'assortimento di prodotti per la cura del bebè e i detersivi Milette (confezioni multiple escluse), per es. gel detergente e gel doccia per bebè, 300 ml, 3.40 invece di 4.20 a partire da 2 pezzi 20%29.90 Lego® Classic 11009 mattoncini e luci il pezzo Hit Shampoo Nivea per es. Classic Care Mild, 3 x 250 ml, 6.50 invece di 9.75 conf. da 3 33% Prodotti per la doccia o lozioni per il corpo Kneipp in conf. multiple, per es. lozione corpo ai fiori di mandorlo, 2 x 200 ml, 17.70 invece di 23.60 conf. da 2 25% 19.95 Body per bebè a manica lunga disponibili in diversi colori, tg. 50/56–98 conf. da 7 7.40Hit invece di 10.50 Johnson'sShampoo Baby 3 x 300 ml conf. da 3 29% 6.95 invece di 10.50 Prodotti per la doccia Le Petit Marseillais per es. fiori d'arancio, 3 x 250 ml conf. da 3 33% 100% 12.95 Panni per rigurgito Milette Naturals disponibili in diversi colori, 3 pezzi Hit

Approfittane ora: pratico comodo e bello Varie Tutti i detersivi Total sono prodotti in Svizzera 13.75 invece di 19.80 Carta per Twist,domesticousoClassicFSC® in conf. speciale, 16 rotoli 30% Tutti i detersivi Total per es. Color, 2,475 kg, 7.95 invece di 15.90 a partire da 2 pezzi 50% 4.95 CucinaBicchiere&Tavola 270 ml, il pezzo Hit 9.95 ilperContenitoreorganizzarefrigoRotho5litri il pezzo Hit Detersivi per piatti Handy Lemon, Orange o Original, per es. Original, 3 x 750 ml, 4.55 invece di 5.40 conf. da 3 15% Tutto l’assortimento di bicchieri (prodotti Hit e stagionali esclusi), per es. Madox Longdrink Cucina & Tavola, 3 x 37 cl, 7.– invece di 9.95 a partire da 2 pezzi 30%

14.95 Fantasmini da uomo bio disponibili in nero o bianco, n. 39–42 e 43–46 conf. da 10 Hit Tutto l'assortimento di alimenti per gatti Vital Balance per es. Sensitive al tacchino, 450 g, 3.40 invece di 4.20 a partire da 2 pezzi 20% 7.95 Phalaenopsis, 2 steli disponibile in diversi colori, in vaso, Ø 12 cm, per es. viola scuro, il vaso Hit Tutti i tessili da cucina Cucina & Tavola per es. asciugapiatti in microfibra, 50 x 70 cm, il pezzo, 4.90 invece di 6.95 a partire da 2 pezzi 30%

Fiori e giardino

9.95 Calze da donna disponibili in lampone, taglia 35-38 o 39-42 conf. da 3

Offerte valide solo dal 23.8 al 29.8.2022, fino a esaurimento dello stock. Con marchio di qualitàFairtrade della fondazioneMax Havelaar (Svizzera)

14.95 daFantasminidonnabio disponibili in nero o bianco, n. 35–38 e 39-42 conf. da 10 Hit 17.95 Boxer da uomo bio tg. S–XL, in vendita nelle maggiori filiali conf. da 3 Hit 13.95 Bouquet di rose M-Classic, Fairtrade disponibile in diversi colori, mazzo da lunghezza30,dello stelo 40 cm, per es. rosso-bianco-rosa, il mazzo Hit

9.95Hit Calzini da uomo disponibili in nero o blu marino, n. 39-42 e 43-46 conf. da 3

47.95Hit invece di 79.95 Disco rigido esterno Elements Portable 2,5" da 1 TB presa USB 3.0, memoria affidabile, alimentazione tramite presa USB, plug and play, nero, il pezzo 40%

Più scelta M-Budget, con oltre 700 prodotti, ha l’offerta giusta per ogni occasione. Inclusi nell’importo: trio di affettati 100 g fr. 1.20, yogurt al naturale 500 g fr. 0.85, succo d’arancia 1,5 l fr. 1.20, drink alle mandorle 1 l fr. 1.90, corn fl akes 600 g fr. 1.50, confettura di ciliegie nere 450 g fr. 1.80, pane bianco di frumento per toast 500 g fr. 1.15. Maggiori informazioni sono disponibili su m-budget.ch. Fino a esaurimento dello stock

30%1.–invece di 1.55 Avocado Perù, il pezzo, offerta valida dal 25.8 al 28.8.2022 35% weekendimbattibilidelPrezziValidigio.–dom.

DI PIÙ NEL SACCO

Più risparmio Da M-Budget trovi oltre 700 articoli a un prezzo vantaggioso garantito. Più qualità M-Budget è sinonimo della consueta qualità Migros. Anche in questo caso facciamo attenzione alla sostenibilità. Ne è un esempio il nostro succo d‘arancia provvisto del marchio di qualità Rainforest Alliance. 6.95 invece di 12.60 Coca-Cola Classic o Zero, 6 x 1,5 l, per es. Classic, offerta valida dal 25.8 al 28.8.2022 conf. da 6 44% Tutto l’assortimento Pancho Villa per es. Soft Tortillas, 8 pezzi, 326 g, 3.20 invece di 4.55, offerta valida dal 25.8 al 28.8.2022 a partire da 2 pezzi

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.