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FOSBURY, L’UOMO CHE SALTÒ PIÙ IN ALTO DELLA STORIA

di Arturo FRATTA

Con il “Fosbury flop”, il salto dorsale, che gli ha permesso di vincere l’Oro Olimpico a Messico 1968 è passato alla Storia. Con la sua rivoluzionaria tecnica, niente è stato più come prima tanto da essere universalmente utilizzata da tutti gli atleti.

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«È con il cuore pesante – ha postato sui social il suo amico e agente Ray Schulte – che devo annunciare che l’amico di lunga data Dick Fosbury è morto pacificamente nel sonno domenica mattina presto dopo una breve recidiva di linfoma. Dick mancherà moltissimo agli amici e ai fan di tutto il mondo». Fosbury rimarrà per sempre nei libri di storia dell’atletica leggera, eppure, in gioventù nessuno avrebbe scommesso su di lui.

Il “Mago di Foz”, così lo chiamavano quando, come egli stesso si definiva, era il peggior saltatore in alto dello Stato. «Il ragazzo si romperà il collo», era quello che gli dicevano quando li videro nei primi tentativi di salto dorsale. Il collo di Fosbury rimarrà per fortuna integro e la sua “buffa” tecnica lo portò a superare i 2,24 metri nella finale della gara di salto in alto ai Giochi del Messico, Oro Olimpico e record mondiale. «Una volta che ero in aria, potevo sentire lo spazio tra il mio corpo e l’asticella – ha raccontato nella sua biografia – sapevo di aver superato l'asticella più alta della mia vita. L’intero stadio è esploso, è stato un grande momento. Non lo dimenticherò mai».

Un salto che fa di Fosbury una celebrità in tutto il mondo. Il “Fosbury flop” viene rapidamente copiato da tutti gli atleti tanto che ai successivi Giochi di Monaco del 1972 lo stesso Fosbury non riesce a qualificarsi. Proprio in Germania 28 dei 40 saltatori utilizzeranno la nuova tecnica. Una mancata qualificazione che di fatto mette fine alla sua carriera agonistica.

Fosbury decide di cambiare vita e completa gli studi in ingegneria civile. Una carriera breve ma comunque sufficiente per consegnarlo alla Storia. n

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