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ALCARAZ SUL TETTO DEL MONDO!

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Il 19enne spagnolo conquista a New York il suo primo slam in carriera, successo che lo proietta in prima posizione della classifica mondiale. Ma nei quarti di finale il nostro Yannick Sinner rimpiange ancora un match point sciupato…

di Stefano COLOTTI

Era solo questione di tempo e alla fine la profezia si è avverata: il predestinato Carlos Alcaraz diventa il nuovo numero uno del tennis in un 2022 che lo ha visto salire alla ribalta scalando il vertice del ranking a suon di vittorie. Lo spagnolo diventa ancora più precoce del suo glorioso connazionale Rafael Nadal, diventando così il più giovane tennista della storia ad occupare la posizione numero uno del ranking mondiale. Talento, fisicità, carattere, il ragazzo di Murcia ha tutte le doti che ogni giocatore sogna d’avere e sembra ormai evidente che batterlo in futuro sarà sempre più difficile per i suoi avversari. Oltre a un solido rovescio a due mani e un potente diritto, il grande atletismo dell’iberico lo rendono un difensore eccezionale, capace di recuperi incredibili che costringono chi sta dall’altra parte della rete a fare sempre un colpo in più per chiudere il punto. Ma oltre a potenza e velocità, Alcaraz ha nel proprio cilindro anche un ottimo tocco che unito a una grande visione di gioco gli fa giocare delle imprevedibili palle

corte. Avere un gioco non leggibile dagli avversari è infatti una delle più grandi doti nel tennis di oggi. Sui campi di Flashing Meadows il 19enne partiva come testa di serie numero 3. Il suo è stato un trionfo quasi annunciato ma non privo di fatiche e insidie. Dopo aver eliminato facilmente Sabastian Baez, Federico Coria e Jenson Brooksby, agli ottavi di finale Alcaraz ha dovuto puntare sulla sua maggiore freschezza atletica per avere la meglio al quinto set di un tennista esperto e pericoloso come Marin Cilc (campione US Open 2014). Ma la partita chiave del torneo si è avuta al turno dopo, quando lo spagnolo si è dato battaglia per più di cinque ore con il nostro Yannick Sinner, che anche per età si propone come il suo principale rivale futuro nel circuito. Nella finale del torneo di Umago e a Wimbledon a prevalere era stato l’altoatesino, che si era dimostrato essere più solido mentalmente rispetto al tennista di Murcia. Ma questa volta Alcaraz si è salvato per il rotto della cuffia, ha annullato un match point all’azzurro nel quarto set, per poi spuntarla in un ultimo parziale non privo di ribaltamenti di fronte. In semifinale si sarebbe potuto assistere a un fascinoso passaggio di consegna con Rafal Nadal, ma il 22 volte campione Slam è inciampato sull’americano Frances Tiafoe, una delle rivelazioni del torneo, che ha comunque impegnato Alcaraz in un match tutt’altro che semplice concluso al quinto set. Ad attenderlo in finale il norvegese Casper Ruud, anche lui alla prima finale Slam della carriera, che con il suo tennis solido e concreto ha avuto la meglio nei quarti di finale sul Nostro Matteo Berrettini, non ancora al 100% della forma fisica. Sul punteggio di un set pari, l’equilibrio è durato fino al tie-break del terzo set, nel quale lo spagnolo ha accelerato con decisione imponendosi per sette punti a 1, vincendo poi il parziale decisivo per 6-3 e trionfando davanti agli oltre 23.000 spettatori dell’Arthur Ashe Stadium. Per dovere di cronaca non bisogna dimenticarsi che Novak Djokovic era assente per via dei protocolli Covid, ma a parte il Grande Nole c’è qualcuno che può intralciare il dominio di Alcaraz nei prossimi anni? n

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