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L’Energia delle pietre
te la quarantena ho comprato dei fili dal ferramenta. Non erano ancora i materiali adatti, ma stavo evolvendo piano piano. Proprio in quel periodo sono entrata per la prima volta in un negozio di cristalli e ho cominciato ad appassionarmi».
tatto con il cristallo prima di voi, il venditore o chi ha levigato la pietra. Una volta purificato bisogna programmare la pietra tenendola stretta in mano e assegnandole un compito. In questo modo il cristallo sarà da monito per ricordare i vostri scopi». Negli ultimi anni, dalla pandemia ad oggi, il fenomeno dei cristalli e della cristalloterapia si è fortemente diffuso sulle piattaforme social.
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«Ricordo la mia casa con giardino a Berlino. Il prato verde, gli alberi e un grande garage dove il papà della famiglia che mi ospitava aveva un banco da lavoro pieno di pinze e altri attrezzi. Con la mia sorella ospitante ci divertivamo a raccogliere pietre e conchiglie, creando dei gioielli che indossavamo a scuola. Questo è il mio primo ricordo legato al mondo delle pietre e dei cristalli: è iniziato tutto come un gioco».
Amalia Voi ha 21 anni e sulla sua pagina @ameetista crea gioielli con minerali particolari e diffonde le sue conoscenze riguardo alle energie dei cristalli e i loro principi. «Un altro ricordo legato a Berlino erano i ciuffi di carote arancioni e verdi legati da un piccolo cordino blu acceso. Quel filo è stato uno dei primi materiali che utilizzavo per fare gli orecchini che poi regalavo alle mie amiche. Erano materiali di scarto, ancora non sapevo quali fili o pietre utilizzare». Con la pandemia, quello che per Amalia è un semplice hobby, inizia a diventare una specializzazione. «Duran-
A dare la spinta decisiva alla carriera di Amalia nel mondo dei cristalli è stato il destino. «Un anno, durante un trasloco, ho trovato un vecchio portafoglio di mia nonna. Non l’ho mai conosciuta perché l’ho persa quando ero molto piccola, ma all’interno ho trovato delle pietre: erano due agate. “Tua nonna li usava come portafortuna”, mi ha detto mia madre. Qualche giorno dopo ricevetti in regalo un ciondolo di agata. Era un segno».
Oggi Amalia diffonde le sue conoscenze sui social: con 21 mila followers su TikTok, fa video in cui mostra come distinguere un cristallo vero da un semplice vetro, spiega le varie proprietà dei cristalli e impara a “programmarli”.
«Ogni cristallo ha un suo specifico funzionamento. Se si è stressati consiglierei più un’ametista per trasmettere calma o un quarzo rosa. Se si è arrabbiati, meglio una pietra azzurra come l’amazzonite, che calma e aumenta le capacità comunicative. Una volta capito il cristallo più adatto a voi, bisogna prima purificarli, con incenso o con una selenite, per allontanarli dalle energie di coloro che sono entrati in con-
«Conoscere le proprietà delle pietre ci può aiutare ad attrarre il tipo di energia che ci manca per affrontare la giornata. È uno strumento di introspezione, non fanno certo miracoli! Ritengo che i cristalli siano un tipo di energia palpabile che ti porta a chiedere “come ti senti davvero?”. Servono a fare un po’ di chiarezza nella nostra vita».
I cristalli come portatori di energie, come strumento di introspezione e autoanalisi. «Mi aiuta davvero tantissimo averli attorno mentre lavoro o mentre studio: riesco a concentrarmi meglio. Gli anni che la terra ci ha messo a plasmarli, hanno trasmesso energia vitale a queste pietre. È un modo per connettersi con le proprie radici. Le persone che mi seguono mi danno molta fiducia. Dicono che trasmetto energia positiva e mi raccontano la loro vita per avere consigli su quale pietra usare. Io sono lusingata, ma ne sento anche la responsabilità. Ci sono casi più gravi in cui le pietre non possono fare da effetto placebo».
Nei casi più gravi no, ma forse per lo stress degli esami sì: «Certo! Se non avessi la mia ametista in tasca, non passerei nessun test!» ■