Traduzione Giulia Scatizzi Lettering e impaginazione Officine Bolzoni con Sara Bottaini Supervisione Leonardo Favia Proofreading Francesco Savino
Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: Green Manor - L’intégrale © DUPUIS 2010, by Bodart, Vehlmann (Fabien) www.dupuis.com All rights reserved Per l’edizione italiana: © 2015 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-491-8 PRIMA EDIZIONE
Ah, dottor Thorne. Felice di fare la vostra conoscenza!
Londra, ospedale psichiatrico di Bethlehem, 1899
Ho letto con molta attenzione il vostro recente lavoro sull’alienazione mentale! Brillante! immagino siate venuto fin qui per studiare uno dei miei ospiti.
Ha lavorato tutta la vita come domestico al Green Manor’s Club facendo un lavoro impeccabile... fino a questa violenta crisi di demenza che l’ha colpito a pochi giorni dalla pensione.
Un guardiano vi accompagnerà fino alla sua cella.
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in effetti sono interessato al caso di Thomas Below. Ho letto sui giornali che è stato internato nel vostro istituto.
... ha minacciato delle persone con un coltello da cucina.
Ah, sì, un personaggio sorprendente!
“Disturbi gravi della personalità, tendenze morbose, manie di persecuzione”... non vedo l’ora di incontrarlo!
Tuttavia, prima di lasciarvi, permettetemi di mettervi in guardia.
Generalmente è calmo... ma fate comunque molta attenzione.
Chiamatemi se c’è qualche problema.
Benvenuto al Club, signore.
... Buongiorno, signor Below. Come vi sentite?
... sì, sono un palazzo quasi centenario. La mia struttura scricchiola come lo scheletro di una vecchia voliera... le correnti d’aria mi trapassano. Sono gelido.
Sono molto stanco. Sono quasi centenario, sapete?
Un palazzo? Volete parlarmi del club dove lavoravate?
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Sono l’anima di quella grande dimora...
il Green Manor’s Club, sì...
Fantasma evanescente, ho assistito a tutto. i miei muri sono stati testimoni di avvenimenti strani, ridicoli o sordidi... ho visto tanti destini spezzati!
... e tutto quel sangue versato. A guardar bene, i miei pavimenti ne devono essere ricoperti. Cosa volete dire? Di che “destini spezzati” state parlando?
Vogliate seguirmi. Stiamo per entrare nel salone principale. È sempre qui che tutto comincia.
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Volete saperne di più? Allora dobbiamo addentrarci nel Club, signore. Potrete così assistere con me ai sinistri avvenimenti di cui sono stato teatro.
Gentlemen! Stasera è il turno del dottor Byron, spetta a lui proporci l’argomento della conversazione...
Green Manor’s Club, ottobre 1879
Signori, sarò breve: pensate che ci possa essere un omicidio senza vittima e senza assassino?
Temo proprio che sarà l’ultima conversazione del pover’uomo.
Che strana domanda!
Ebbene, figuratevi che mi è stato effettivamente raccontato il caso di un omicidio senza vittima.
accadde a inizio secolo, quando un Lord sposò, contro il parere dei genitori, un’orfanella dei bassifondi.
Raccontate, Sir Faswell!
Una settimana di quella passione clandestina bastò perché i piccioncini capissero quanto i loro mondi fossero diversi.
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Lei rifiutava di incontrare i parenti del Lord e lui di compromettersi con gli amici della sua sposa...
E, una notte, durante un violento litigio...
Rendendosi conto di cosa aveva appena fatto, come prima cosa il Lord andò dai propri genitori a scusarsi per la condotta indegna.
Poi andò a consegnarsi alla polizia come ogni vero gentleman dovrebbe fare in un caso del genere. Un gentleman non ucciderebbe sua moglie!
La faccenda si complicò, perché fu impossibile per il giovane Lord provare l’omicidio... il corpo era introvabile...
Un gentleman resta scapolo!
Ma, soprattutto, gli fu impossibile provare di essere stato sposato! il curato negò di averlo mai visto prima e gli amici della sposa avevano lasciato tutti la città.
Venne spiegato alla polizia che il Lord a volte era soggetto a leggere crisi di demenza... fu rimesso in libertà...
il Lord aveva capito che l’esistenza di sua moglie era stata “cancellata” a colpi di brocche di vino e minacce di morte. La sua famiglia era molto potente.
Si risposò con una donna del suo rango e non rivelò la vicenda che sul letto di morte.
Sì, ma non è un omicidio senza vittima...
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C’è comunque una vittima... anche se la polizia non l’ha mai saputo.
improvvisamente i convitati sentirono sir Johns gridare nel suo studio...
... Per quello che mi riguarda, ad Abbaysfald ho avuto l’occasione di occuparmi di un caso di omicidio senza assassino.
Diteci tutto, ispettore Darcroft.
Sir Thomas Johns, in mancanza di un discendente, aveva convocato gli amici più cari per discutere del suo testamento.
Non te la caverai così facilmente, piccola canaglia!!!
È chiusa dall’interno!
L’arma del delitto, il fucile dello stesso Sir Johns, si trovava a qualche metro dal corpo...
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Le finestre erano chiuse, non c’era un caminetto... e nessuna traccia dell’assassino. Eppure erano trascorsi solo pochi secondi tra il colpo di fucile e l’apertura della porta.
Un convitato assicurò d’aver visto qualcuno correre nel parco, ma nessuno poté confermare le sue parole.
L’autopsia rivelò che il colpo era stato sparato a circa un metro dalla vittima. Non poteva quindi trattarsi di un suicidio.
Chi aveva ucciso Sir Johns? Nessuno dei suoi amici aveva interesse in quella morte prematura che li privava dell’eredità... ma soprattutto, com’era stato possibile l’omicidio?
La risposta a questo mistero fu trovata per caso molte settimane più tardi... Avevamo appena arrestato un giovane zigano per furto e lui cominciò subito a parlare del “vecchietto”, dicendo che “non era stata colpa sua”...
La sera dell’omicidio si era avvicinato alla finestra dello studio di Sir Johns.
Raccontò che entrava spesso nel parco di Sir Johns e che il vecchio l’aveva più volte minacciato di morte.
Non te la caverai così facilmente, piccola canaglia!!!
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Si trattava dunque di un incidente malauguratamente provocato da quel ladruncolo.
Tempo dopo lo zigano fu ritrovato morto. Senza dubbio gli amici di Sir Johns non l’avevano perdonato per avergli fatto perdere l’eredità!
Credo che si debba ammettere la nostra incapacità di rispondere affermativamente alla domanda del dottor Byron!
Eppure un caso di omicidio senza assassino né vittima esiste...
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Non funziona... Sir Johns è stato vittima di un incidente fortuito, non di un “omicidio senza assassino”.
Essendo l’omicidio, per definizione, l’azione con la quale un individuo uccide un altro individuo, non può esserci un omicidio senza vittima o senza carnefice.
Conoscete il venenum atterminatum attemperatum?
il veleno dei Borgia...
Non si conosceva l’antidoto.
Tuttavia la ricetta di quel veleno è andata persa.
Ammetterete che per il momento non c’è né assassino né vittima, poiché voi siete ancora tutti in vita.
Supponendo che noi diamo credito a questo scherzo di cattivo gusto, quale sarebbe il vostro movente?
Che uccideva a colpo sicuro e nella data scelta dall’avvelenatore, a volte anche molti anni dopo l’ingestione.
Ma non per tutti! la settimana scorsa ho versato un po’ di quella pozione nei vostri bicchieri.
Eppure avete già ingerito il veleno. Quindi ho commesso un omicidio.
La vostra insopportabile arroganza... il piacere malsano con cui sezionate i drammi umani, per estrarne soltanto qualche brivido delizioso...
Quindi ho versato a ciascuno una dose personalizzata di veleno.
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Morirete uno dopo l’altro, in date che ho fissato secondo l’opinione che mi sono fatto di ognuno di voi.
Quelli che mi hanno ripugnato meno moriranno per ultimi. Vi auguro una buona serata. Mentiva per forza... sarebbe stato ridicolo credergli anche solo per un secondo...
Ma già stavamo cercando febbrilmente di ricordarci tutto quello che avevamo potuto dire in sua presenza.
Tutti i discorsi per i quali avrebbe potuto scegliere di condannarci.
Nel caso improbabile in cui avesse detto la verità, quanto tempo aveva concesso a ognuno?
insomma, l’omicidio perfetto, senza vittima né assassino.
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Da quel giorno il dubbio, più efficace di qualsiasi veleno, cominciò a roderci dentro, consumandoci a fuoco lento.
Per il momento...