Gus Volume 2 - Bel bandito Preview

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Traduzione Michele Foschini Lettering e impaginazione Officine Bolzoni con Andrea Petronio Supervisione Leonardo Favia Proofreading Francesco Savino

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: GUS - 2. Beau Bandit © DARGAUD 2008, by Blain www.dargaud.com All rights reserved Per l’edizione italiana: © 2015 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-289-1 PRIMA EDIZIONE


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Buongiorno.

Che posto strano. Non mi aspettavo nulla di simile. Perché mi hai dato appuntamento in un luogo così?

Perché nella tua ultima lettera parlavi di tua figlia piccola.

Perché era sulla tua rotta e perché conosco un posto particolare da queste parti.

Dammi la valigia. Ho una carrozza laggiù.

Buongiorno.

?

Sai che per poco non venivo?

Non sapevo che avessi figli.

Poi mi sono detta: “Ma sì, non devo giudicarlo...”

Ecco.

Ma dai, isabella, te l’ho detto a El Dorado, mi ricordo perfino cosa mi hai risposto!

Prima ho accettato il tuo invito e poi, giusto prima di partire, per poco non rinunciavo.

Ma no!

invece sì!

È là.

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Dobbiamo disinquietarci.

Come dici?

Disinquietarci. Mandare via l’inquietudine.

Beviamo.

Sai che d’un tratto mi sento meglio?

Potrei venire anche solo se mi tocchi i seni. Gli uomini trascurano troppo spesso i seni piccoli.

E invece sanno essere così sensibili.

Ho voglia di

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Ora sono contenta di essere venuta. È una bella storia.


Tre giorni dopo. Ho voglia di prenderti.

No, no, dopo.

Lasciati fare.

Clem, sei sicuro che non ci sia nient’altro da derubare che una banca? Neanche una piccola diligenza?

Assalteremo la banca e basta.

Abbiamo bisogno di soldi.

No, nient’altro! Oooh, cominci a dar noia, sai?

Siamo banditi sì o no?

Ma che problema hai con le banche, eh?

Sai cosa devi fare?

Sì, sì.

Vuoi che Gratt venga con te?

Devi sceglierla tu stesso, la banca. Fa’ qualche ricerca. Faccio io, faccio io.

Segnati gli orari. Facci la piantina. Poi l’assaltiamo.

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sigh

Signore?

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Ha un conto qui da noi?

SĂŹ.

No, no. Ne vuole aprire uno?

SĂŹ.

Subito?

Ah, no! No!

Volevo solo vedere. E poi le porto i miei soldi per aprire un conto. Voglio aprire un conto da voi. Vado a prendere i soldi.

Subito. Torno appena li ho. Per aprire il conto con voi.

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Signore

? La mano Mi aiuti La prego

Non basta.

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Farò la figura del poveraccio.


Per sederti ci vogliono 20$.

Vieni a farti spiumare, anatroccolo?

E adesso se non vuoi giocare vattene.

Allora?

Ah! Ah! Avresti 30$ da prestarmi?

Mammoletta.

ih! ih!

Spiega.

Oh, cazzo dici?

Mi devo sbrigare.

Per fare cosa? Mi servono 30$.

Lasciami fare.

E la banca? Te li rendo presto, giuro. Ha a che fare con la banca? Sì.

Sei sicuro? Daaaai. Non scordarti che dobbiamo pagare l’hotel.

Ma sììììì!

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Ecco, ecco.


Mi dici le regole? Non le ricordo bene.

Anzi... ehm... ti va di farti un pokerino con me? Tanto per rilassarmi.

Mi ha spremuto.

Pazzesco.

È pazzesco.

Ma chi è quel damerino?

Non capisco. E sì che l’aria del pollo ce l’ha tutta.

Mai visto un uomo vincere in quella maniera.

Da dove è venuto?

Ha fatto la stessa faccia per tutta la notte.

Scusate.

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Scusate.

Non si è alzato dal tavolo neanche una volta.

La stessa faccia.


Chiamo il direttore, vorrà accoglierla di persona.

Nononono. Voglio soltanto aprire il conto.

Con lei.

Ma dobbiamo...

Nononono. Con lei.

Firmi qui.

Sa come ho guadagnato quei soldi?

No.

Al poker.

E sa perché ho giocato a poker?

No.

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Perché sono uno scrittore.


Scrivo un’epopea su un giocatore di poker fuorilegge. Volevo capire come pensa un tipo simile. Conosco molto bene la storia degli avventurieri e dei grandi fuorilegge dell’ovest.

Per esempio, conosce la storia di Humbert Longley Humbert? Sa, mi attengo molto ai fatti reali.

La sua specialità erano gli assalti alle banche.

No.

Ho scritto molto, su questo tema.

Davvero?

È appassionante.

Ecco.

Ma scrivo anche storie sentimentali.

Se i nostri clienti sapessero raccontare storie come lei, ci annoieremmo di meno.

Si annoia molto? Be’, no... ma...

La sua storia mi è piaciuta.

Uhm... il suo fidanzato la viene a prendere dopo il lavoro? Molto bene.

No, fa molto più tardi di me.

Posso raccontargliene molte altre. Passi a trovarmi nel mio ufficio, le farò vedere delle opere rare.

il suo ufficio?

Ho un ufficio temporaneo. L’ho allestito nell’hotel qui di fronte. Passi a trovarmi. A che ora finisce?

Alle diciassette. Perfetto.

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Mi aiuti a portare dentro questo affare?

Oh, ma che fai con i miei libri? Li sto leggendo!

Ti ricordo che sono i miei libri. Ti basta leggerne uno alla volta.

Sì, ma li sto leggendo.

Che cosa fai? Hai un piano? Ma è così complicato, assaltare questa banca?

Sì. Hai visto la facciata della banca? Non è una qualunque. È di alto livello. Non possiamo improvvisare.

Non potevi fare qualcosa di più semplice?

Vado a fare un giro.

Due ore dopo.

Eh? Ma che cosa hai fatto alla stanza?

Ma...

Senti, Gratt, per favore.

Ecco, bravo.

Oh! Non toccare, vuoi? Hai ricopiato il terzo episodio delle avventure di Nevada Brown. L’ho letto ieri sera.

Ah, no! Non cominciare a fare casino.

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Gus, ti secca tanto dirmi cosa bolle in pentola?

Ecco, prendi i tuoi soldi.

Lasciami la stanza, oggi pomeriggio.

Perché mi dai cento dollari?

Gli interessi.

Li hai vinti ieri?

Va’ a bere qualcosa, va’ a teatro, fa’ quel che ti pare, rilassati, ma lasciami la stanza.

Entri, entri!

Stavo scrivendo. L’ho disturbata.

La lascio lavorare.

No no no no no

Uhm... Posso sedermi?

Oh, ma certo, io...

Ma certo

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Non ho niente da servirci da bere.

io lavoro qui.

Ecco. Ho solo le mele. Huh. Huh.

il poker non le basta?

Ha scritto lei tutti quei libri? Ah, no! No, no.

Questi non sono libri seri.

È un gioco che non sempre mantiene le promesse.

È letteratura da quattro soldi. A volte ci scrivo sotto pseudonimo.

Non ho libri miei, qui: li ho regalati tutti ai miei amici e non ho l’abitudine di portarne con me. Troppo pesanti.

Posso prenderle una mela?

Per finanziare le mie ricerche.

Lo pratico da poco.

Grazie. Lo leggerò molto rapidamente, per ridarglielo.

Ma posso prestarle questo, è una bella opera. Molto rara. È la mia preferita. Vi si racconta una storia mozzafiato. È la vita romanzata di Bill Procius, un famoso fuorilegge.

No, no, glielo regalo. Lo tenga.

Ma è il suo libro preferito.

È molto bella. Lo so a memoria.

Ne vuole altri? Ho qui qualche perla rara. Non vorrei saccheggiare la sua biblioteca. Al contrario, lei mi solleva. Seguo le tracce dei banditi per raccontarne la vita, sa.

Com’è gentile.

Così mi aiuta a viaggiare leggero. Li prenda, mi fa piacere. La appassioneranno.

Mi succede di affrontare la scomodità del deserto e delle notti all’addiaccio.

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