Hawking Preview

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presenta


Traduzione Leonardo Favia Lettering e impaginazione Sara Bottaini con Officine Bolzoni Book Design Rob Steen e Molly Johanson Supervisione Francesco Savino Proofreading Vanessa Nascimbene e Andrea Petronio

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang.

Titolo originale dell’opera: Hawking Text Copyright © 2019 by Jim Ottaviani Illustrations Copyright © 2019 by Leland Myrick Published by arrangement with First Second, an imprint of Roaring Brook Press, a division of Holtzbrinck Publishing Holdings Limited Partnership. All rights reserved. Per l’edizione italiana: 2020 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-3273-393-8 PRIMA EDIZIONE


HAWKING TESTI

JIM OTTAVIANI DISEGNI

LELAND MYRICK COLORI

AARON POLK



Per Kat e Leland, fantastici compagni di viaggio —J.O. Per Andrea, che mi ha aiutato a trovare la strada —L.M.



C’è.

Non c’è.

C’è.

Non c’è.

Aspetta un attimo, Stephen. C’è vita sugli altri pianeti, come nei libri di Arthur C. Clarke?

Non c’è, ti dico.

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Non dimostra nulla. Che ne sa lui?

C’è.

Huh. Scommetto che quello non otterrà mai granché.

Ah, sì? E che scommetti?

Una busta di caramelle?

Ci sto.

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Non lo sa nessuno.


NON SO CHI HA INCASSATO QUELLA SCOMMESSA.



HAWKING


Trecento anni dopo la morte di Galileo (gennaio 1942) Dodici anni prima...

OXFORD

Lei è in fila per...?

Ah, grazie.

Dicono che qui ci sia il pane.

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E, anche dopo, avrò delle razioni extra.

Be', mi sfameranno per bene in ospedale, in fondo...

SĂŹ, sto... bene. Ma grazie per avermelo chiesto. Aspetto solo una persona.

Ma le sere sono comunque lunghe...

E intanto decido come passare il tempo.

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Tutto bene, signora?


Sono nato l'8 gennaio 1942.

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Dopo la fine della guerra andammo a vivere a Highgate, North London, fino al 1950. Poi ci spostammo a St. Albans.

Esattamente 300 anni dopo la morte di Galileo.

Avevo due sorelle, Mary e Philippa.

Ci sono cose di quella casa che ricordo in maniera chiara.

HILLSIDE ROAD 14, ST. ALBANS

Era una grande casa vittoriana circa 30 chilometri a nord di Londra.

Ti mostro la mia stanza.

Che stanza? Chi ha detto che è tua?

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Sarah ha detto che questa sarà la mia.

Be', immagino che sia così, allora.

Una nostra cara cugina aveva suggerito che io prendessi quella che un tempo era stata la camera di servizio.

Alla fine, trovai undici vie di uscita dalla casa.

Un lato positivo era che potevo uscire scendendo dal tetto del capanno delle biciclette.

Mary ne individuò solo dieci.

Questo, però, mi richiese un po' di anni, e i miei amici entravano comunque nella maniera classica.

Ciao, Basil, sali pure. La casa era grande, dal fascino antico, ma non in ottime condizioni.

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Dove dicevi che è andato, tuo padre?

Dopo aver aggiustato il necessario per traslocare, mio padre non si era preoccupato troppo della casa. Non era molto incline a questo tipo di interventi.

In Africa.

E tu studierai medicina?

Me lo passi, Basil? Credo che lui lo voglia, ma...

E non era comunque a casa il 75% del tempo. Era un ricercatore medico che studiava malattie tropicali in loco.

Preferisco la chimica. O la fisica.

Non saprei.

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Non me lo aspettavo!

La chimica è di certo più divertente.

Stephen?!

Tutto bene, mamma. Era solo un esperimento.

Bene... okay. Ma è ora di cena. Basil rimane con noi?

Sì.

No, no, no! Monopoly non è abbastanza flessibile. Ho in mente un gioco molto più interessante. Ve lo spiego nel dettaglio dopo mangiato, ma ecco i concetti principali: si comincia con...

Tu vuoi rimanere, no?

Certo.

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Hawkingese (1954) E allora tu di cosa hai parlato?

... si parlavano a malapena, nemmeno per passarsi il cibo!

E chi li capirebbe, poi? Parlano tutti veloce quasi quanto Stephen.

C'è questo gioco che ha inventato che si chiama “dynasty”. Non l'ho capito, e secondo me nemmeno lui.

Impossibile da vincere. È una scommessa, amico!

Hah, vedremo.

Ciao, Church.

Ma mi sembra che duri all'infinito e che sia impossibile vincere.

ST ALBANS

King, McClenahan. Che fate?

Andiamo a scuola. E tu?

Sì, be', raccontavo a John della cena dell'altra sera. A casa di Hawking. Molto divertente.

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Leggevano tutti? Che follia. Nessuno parlava.


Ricordi quella volta a scuola, mentre stavate costruendo una macchina di calcolo?

Oh-ho. Vuoi parlare con Mary, allora? Glielo dico.

No. Ma a volte penso che sia più facile parlare con lei che con suo fratello... Einstein.

A proposito di logica... perché non continui a parlarne mentre noi lavoriamo, Michael?

Logico Unificato… Universale… Macchina da calcolo uniselettrice logica!

Certo, volentieri.

Ehi, non lasciare che...

Vorremmo tutti sapere di più di quella roba filosofica cui accennavi prima.

Stavo iniziando a pormi domande sul tipo di universo in cui vivevamo. C'era stato un inizio?

Quell'inizio richiedeva quindi un Dio?

Per quanto mi piacesse la chimica per le esplosioni, ero molto più interessato alla matematica e alla fisica. Certo, la fisica era un po' noiosa... troppo ovvia. Per fortuna avevo un bravissimo insegnante di matematica, il signor Tahta.

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Ma dai. Prosegui, prosegui.


Dio risponde alle leggi della Fisica? (1958) ... la Genesi e il Big Bang.

Mi aiuti a capire di preciso com'è che Dio lo fa succedere?

Anche la biologia, la preferita di mio padre, era per quelli meno svegli. Inferiore.

Capisco, capisco. O meglio, non capisco.

E inoltre, il coinvolgimento di Dio significa che c'è uno scopo in tutto questo? O no?

Dio risponde alle leggi della fisica? Può creare un masso che non riesce a spostare, per esempio?

Be'... Potrebbe, ma non lo fa. No. O, piuttosto, non può.

Oh, lascia fare a me, Stephen. Spostati e va' a ricontrollare i diagrammi.

Capisco.

Quindi... Dio è parte dell'universo o è separato?

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O una roba simile.


Mi stava istigando. Che nervi.

Non ci rimanere male, è il suo modo di essere.

È parte integrante della sua intelligenza, è incapace di costruire oggetti e parla hawkingese.

Ehi, avete trovato l'errore nel libro di matematica, è incredibile, davvero, che abbiano messo un errore del genere in un libro simile, ma ne ero sicuro, ho provato a dimostrare il contrario ma era così. Mi sono rifiutato di fare i compiti da allora, in fondo, a che serve? Ciimettiamo al lavoro stasera? Perché se lo facciamo ho un'idea Non che andassi così bene a scuola, a dire il vero.

… sei terzultimo per i voti. Ti devi impegnare di più, Stephen. Be', parecchi non hanno fatto molto meglio. Davvero, Stephen.

Credo che dovresti preoccuparti un po' di più.

No, va tutto bene. I conti sono giusti.

I suoi insegnanti dicono che è sveglio, ma è molto confusionario e la sua grafia è atroce.

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Oltre alla scuola, facevamo le solite cose da famiglia. Le vacanze...

(Fino a che il consiglio della Contea costrinse mio padre a rimuovere il carro che aveva comprato.)

Sei sicuro di non voler venire con me e Philippa al Victoria and Albert? Preferisci andare con Mary al Natural History Museum?

La cultura...

Fa nulla.

La socialità...

Ricordati che abbiamo il ballo, oggi pomeriggio.

Vieni anche tu?

È un ballo, no?

Sì, lo so. Non vedo l'ora, a dire il vero.

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Sinceramente, la musica che ascoltano...

Ti accompagniamo alla macchina. Non c'è bisogno che torni.

Già, un rumore insopportabile.

E, se non bastasse il fatto che la musica moderna è orribile, a Stephen piace anche Wagner.

Mamma, davvero, non è un problema.

Ma santo cielo! Vi volete mettere dritti?!

Non... ora, mamma.

Abbiamo già salutato tutti.

… e l'imbarazzo per i propri genitori.

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Macché. Rimanete qui con i vostri amici, torno tra poco.


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