Il suono del mondo a memoria Preview

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Lettering e impaginazione Officine Bolzoni Supervisione Michele Foschini Proofreading Leonardo Favia e Francesco Savino

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Il suono del mondo a memoria è © 2016 Giacomo Bevilacqua Per l’edizione italiana: © 2016 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-717-9 ISBN variant: 978-88-6543-766-7 PRIMA EDIZIONE



15 novembre


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mmn... uno, due, tre, quattro...

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uno, due, tre, quattro...

uno, due, tre, quattro...

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uno, due, tre, quattro...

uno, due, tre, quattro...

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uno, due, tre, quattro...

... come si diventa cosĂŹ distaccati?

vi invidio, questa è la verità , vorrei essere come voi...

fermi immobili in un luogo che vi cambia continuamente attorno, come ci riuscite?

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un giorno trasformeranno la topaia rent-controlled in cui avete vissuto per anni...

in un appartamento di lusso da seimila dollari al mese.

e non ci sarà più.

andrete a mangiare al vostro ristorante preferito...

quanto resta di ciò che era...

ogni volta che qualcosa di nuovo, di più grande, di più bello...

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prende il suo posto?


Avete mai fatto colazione nel giardino dello yaffa cafe?

presto ci sarà qualcosa di più nuovo e più buono, che aspetterà solo voi.

no? peccato, non potrete mai più farlo, ha chiuso. ma non preoccupatevi.

sì, ecco... questo distacco...

tutta questa indifferenza...

tutto resta fuori.

niente entra.

voglio imparare da voi, che ci riuscite.

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tutto in mostra.

ma niente entra.

niente e nessuno.

tutto bello da vedere.

e il vostro?

qual è il vostro primo ricordo? restano solo i fantasmi, e i ricordi.

il mio è una canzone, che mi suona nelle cuffie da tempo, e che tiene il ritmo dei miei passi, alla ricerca dell’indifferenza.

uno, due, tre, quattro...

uno, due, tre, e quattro...

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uno, due, tre, quattro...

uno, due, tre, quattro... uno, due, tre, quattro...

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no, la verità è che sam odiava i numeri, ma contava qualunque cosa.

perché la casualità gli metteva l’ansia, e quindi sam contava. e lo faceva a tempo di musica. contava le scale quando scendeva e quando saliva.

contare lo aiutava a non pensare alla casualità.

o i minuti che mancavano all’arrivo della metro.

i secondi prima di addormentarsi.

uno, due, tre e quattro...

anche questa sua nuova visita a new york era iniziata contando.

precisamente contando le persone che parlavano tra loro.

non al telefono.

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non via sms.

nĂŠ via e-mail.

no.

o su qualche social network.

dico tra loro, per strada.

nei cafè.

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persino alle spalle di qualcun’altro.

faccia a faccia.

poi era passato a contare quelli che avevano un vero e proprio contatto fisico.

intendo cose basiche.

tipo baciarsi, tenersi per mano...

o anche solo abbracciarsi.

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anche questa nuova visita a new york sam l’aveva iniziata come tutto il resto, contando, ma solo perché non aveva uno schema bene in mente, non sapeva bene da dove iniziare.

il suo articolo aveva riscosso un notevole successo quando era uscito, magari l’avrete anche letto, molte persone gli avevano dato del pazzo dopo averlo fatto (e non solo a lui), e forse voi siete tra queste,

be’, io so per certo che tutto ciò che ha scritto, su questa città, su quello che gli è accaduto, è tutto vero, e sono qui per raccontarvi la mia versione.

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cinquemilionitrecentocinquantacinquemila secondi.

ottantanovemiladuecentottanta minuti.

millequattrocentottantotto ore.

non era importante quanto a Sam piacesse ripetere quei numeri nella sua testa, perchĂŠ tanto il risultato era sempre lo stesso:

sessantadue giorni.

due mesi.

quello era il tempo che avrebbe dovuto trascorrere a Manhattan, nel centro pulsante di New York.

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nel centro pulsante del mondo.

due interi mesi seguendo una sola, semplice, regola:

non parlare con nessun altro essere umano.

quella era la sfida che Sam aveva lanciato alla città, e a se stesso.

e da cui poi avrebbe tratto l’articolo per la rivista.

gli sembrava che la città l’avesse accolta di buon grado.

le sue giornate sembravano sempre più un copione ben recitato.

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Almeno fino a quel giovedĂŹ 15 novembre.

... a un mese dal suo arrivo, il giorno in cui, per Sam, tutto sarebbe cambiato...

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... ma andiamo con ordine.

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