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Il ritorno di don Ernesto e don Marcello Barlassina per la messa in ricordo di don Giuseppe Pastori
Sono entrambi nati a San Carlo, portano lo stesso cognome, molto diffuso nella comunità, Barlassina, pur essendo solo lontanissimi parenti.
Si tratta di don Ernesto e don Marcello. Li unisce il grande amore per don Giuseppe Pastori che ha seguito entrambi nella loro vocazione indirizzandoli, incoraggiandoli e spronandoli nel loro cammino al servizio del Signore.
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Don Cesare Corbetta, neo vicario parrocchiale, li ha invitati a concelebrare la messa dello scorso 29 gennaio, in ricordo, a sei anni dalla scomparsa, dell’indimenticabile don Giuseppe, parroco per mezzo secolo della comunità di San Carlo, e di tutti i sacerdoti che hanno servito negli anni la parrocchia e non sono più con noi, e i due sacerdoti hanno accettato con entusiasmo liberandosi dagli impegni cui sono chiamati nei loro attuali incarichi.
Il loro ministero li ha portati lontano da San Carlo ma quando tornano, di tanto in tanto, i sancarlini li rivedono sempre ben volentieri e viceversa.
Don Marcello Barlassina (a sinistra nella foto) è nato il 14 agosto 1952 (70 anni), è stato ordinato sacerdote il 12 giugno 1976, ha cominciato il suo percorso come vicario a Ferno (VA) e quindi a Sant’Albino di Monza, poi come parroco a Nova Milanese, a Lacchiarella, a Santa Maria delle Grazie ai navigli di Milano e ora a Canegrate.
Mons. Ernesto Barlassina
Oratorio/Per la festa della famiglia
(al centro nella foto) è nato il 17 dicembre 1958 (64 anni), è stato ordinato sacerdote il 13 aprile 1985, ha svolto tutti i suoi incarichi in Svizzera dove è stato vicario parrocchiale a Chiasso poi parroco a Ponto Valentino, a Sessa, a Gordola e ora a Tesserete dove è prevosto della val Capriasca e come tale Canonico del Duomo di Milano. Quello che accomuna questi due sacerdoti è l’aver avuto come prima guida spirituale, nella loro giovinezza e prima di approdare in seminario, don Giuseppe.
Il piatto forte della festa della famiglia in oratorio, lo scorso 29 gennaio, è stato proprio un piatto, in quanto contenitore di una torta, una delle quindici realizzate dai piccoli pasticcieri in erba protagonisti del ìmasterchef dolci’ nel pomeriggio.
Per la precisione la torta vincitrice è stata “nuvola tricolore”, una crostata delizia per gli occhi, con le sue guarnizioni bianche rosse e verdi, e certamente, si può scommettere, anche per il palato. I bimbi, con le mamme in qualità di stagiste-assistenti, hanno sfoderato una insospettabile capacità culinaria degna del miglior laboratorio artigianale.
Chi ha conosciuto don Pastori, nei suoi cinquanta anni a San Carlo, sa bene come fosse innata in lui la capacità di guidare sul giusto sentiero le persone che gli si rivolgevano, con le parole giuste dette al momento giusto. Soprattutto questo, di lui, resta e resterà sempre nel cuore.
La partecipazione dei fedeli alla celebrazione che ne ha fatto memoria in modo così ‘speciale’ ne è stata ancora una volta la riprova.
F. B.
Tutte le quindici torte si sono rivelate piccoli capolavori e hanno messo in grande difficoltà l’equipe giudicante. Come sempre un grazie a Eleonora, Elisa e tutti gli animatori che hanno organizzato la festa che ha fatto seguito al pranzo molto partecipato in oratorio con le famiglie.
Franco Bollati