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C'è casa e casa! Fondazione Bambini e autismo

C’è casa e casa!

Un nuovo modello di casa per il “dopo di noi” che Fondazione Bambini e Autismo ONLUS sta costruendo a Pordenone.

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Davide Del Duca Direttore Generale Fondazione Bambini e Autismo ONLUS

La legge 112/2016 meglio conosciuta come legge sul “Dopo di noi” è stata varata dal Parlamento per evitare l’istituzionalizzazione di chi si trova in una condizione di disabilità grave una volta che vengono meno i sostegni familiari.

La legge prevede che queste persone siano accolte in “abitazioni o gruppi appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e che tengano conto anche delle migliori opportunità offerte dalle nuove tecnologie al fine di impedire l’isolamento delle persone con disabilità grave”. Dal 2016, anno in cui è entrata in vigore la legge, quante persone vivono in Italia in case o appartamenti secondo i dettami della legge? A mia conoscenza, nessuna! Basterebbe questo dato semplice e banale per spiegare la portata innovativa e sperimentale del modello che Fondazione vuole portare avanti.

Non è questo lo spazio per spiegare perché le case non sono nate e perché al loro posto esistono residenze con oltre venti ospiti difficilmente riconducibili al concetto di casa familiare. E’ possibile invece, sinteticamente, raccontare ciò che è in atto, ciò che si sta facendo. In via Roggiuzzole, in una zona residenziale adiacente al centro di Pordenone, Fondazione sta costruendo un fabbricato, in un terreno messo a disposizione dal Comune di Pordenone, che ospiterà al piano terra l’Unità di Urgenza e Prevenzione per l’Autismo (una piccola struttura sanitaria in collegamento con l’Ospedale civile) che ha lo scopo di monitorare la salute delle persone con autismo e con disturbi psichiatrici e aiutare le stesse in momenti di acuzie o dopo interventi ospedalieri per favorire la convalescenza prima del rientro nella propria residenza. Sopra all’Unità di Urgenza e Prevenzione verrà invece ospitata la casa modello per il “Dopo di noi” che verrà realizzata nello spirito di ciò che prevede la legge 112/2016.

Volendo indicare alcune caratteristiche di questa abitazione sperimentale si può dire che vi si accederà o con l’ascensore dal paino terra o con una scala che porterà al giardino pensile dove vi sarà un terrazzo con l’ingresso. La scala permetterà di andare a “Casa propria” senza passare dalla struttura sanitaria che sta sotto all’abitazione. Al piano vi saranno due soggiorni ampi, una cucina di oltre

Rendering del progetto

15 mq un bagno e le scale per accedere al piano superiore. Il piano superiore avrà una superficie più ampia perché progettato a sbalzo, ovvero fuoriesce dalle dimensioni del piano sottostante. Avrà forma quadrata. Nella parte centrale vi sarà la scala che arriva dal piano sottostante e l’ascensore. Sempre in questa parte centrale si affacceranno tutte le porte del piano che sono quelle delle sei stanze, quelle di un bagno di servizio e quella di un ripostiglio. Le camere, ognuna con un bagno interno, saranno cinque per cinque persone con autismo più una camera per l’operatore del turno di notte.

Le camere saranno ampie mediamente con una cubatura di circa 16 mq. Ogni camera avrà una finestra di 2 mq. Il tetto della struttura sarà organizzato per ospitare gli elementi necessari alla produzione di energia rinnovabile. La casa sarà costruita usufruendo di tutta la tecnologia ad oggi disponibile per rendere l’edificio adatto alle caratteristiche delle persone con autismo che hanno delle alterazioni di tipo sensoriale. Quindi vi saranno già nella costruzione predisposizione per luci indirette, isolamento acustico, rinfrescamento e riscaldamento a induzione, tecnologia per la produzione del caldo e del freddo silenziosa, isolamento acustico tra il piano terra e il piano primo della residenza, impianto di sorveglianza, dispositivi domotici e via dicendo. Il fabbricato risulterà di civile abitazione tuttavia la tecnologia e le scelte architettoniche lo renderanno invece una casa autism friendly. Il fabbricato, che è in costruzione, si sta realizzando con fondi pubblici e privati e si spera che sia concluso alla fine del 2023 inizi del 2024.

I gravi rincari del costo dell’energie e di alcuni materiali per l’edilizia hanno notevolmente modificato il budget necessario ad ultimare la costruzione quindi aiuti come quello dato da BCC Pordenonese e Monsile agli inizi di questa avventura non solo sono importantissimi ma si spera indichino la strada ad altri benefattori che vogliano partecipare a questo grande progetto i cui benefici supereranno il territorio. La casa infatti, una volta ultimata, potrà essere presa a modello e replicata anche in altri territori del Paese. Se ci riusciremo, con l’aiuto di tutti, avremo ottenuto un grande risultato.

Per info. segreteria@bambinieautismo.org per una donazione c/c 25196 presso Bcc Pordenonese e Monsile.

www.bambinieautismo.org

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