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Microfinanza Campesina in Ecuador
Venti anni di cooperazione e finanza popolare per il buen vivir
Chiara Piva
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Il progetto/processo Microfinanza Campesina del Credito Cooperativo italiano in Ecuador compie quest’anno 20 anni. Un anniversario che è diventato l’occasione speciale per organizzare l’ultima missione nel Paese andino, che si è svolta dal 4 al 12 novembre scorso (questo il link al diario delle giornate: https://www.creditocooperativo.it/news/ecuador-laltramitad-del-mundo-2).
Chi ha partecipato a questa ultima Missione, così come alle precedenti edizioni, potrà confermarlo. C’è una magia nel viaggiare in Ecuador. O, forse, ad essere un po’ magico è proprio l’Ecuador. Un paese così piccolo ma con una concentrazione altissima di tanti climi, paesaggi, popoli, colori. L’Ecuador amplifica. Gli abbracci sono più intensi, le amicizie più facili, lo stupore più puro. Le emozioni più vive, quelle spiritualmente profonde e quelle più leggere e spontanee.
Forse è questo lo “Spirito di Quito” che accompagna il progetto/processo Microfinanza Campesina da oltre 20 anni, da quando nel 2001 avvenne il primo incontro tra Cassa Padana (la BCC di Leno) e una allora piccola cooperativa di credito - Codesarrollo - diretta dall’infaticabile Bepi Tonello. Oggi Bepi è il presidente di Codesarrollo ed è lui che, ormai più di 50 anni fa, dette vita a tutto. Giovane salesiano e volontario dell’Operazione Mato Grosso, catapultato nella realtà sociale e culturale di questo Paese dell’America Latina, Bepi decise di rimanere. Con un’idea rivoluzionaria in testa: quella della finanza popolare.
L’“incontro” tra il Credito Cooperativo italiano e Codesarrollo verrà poi istituzionalizzato nel 2002, con la firma del primo Accordo di cooperazione culturale e finanziaria, la “Dichiarazione di Quito” (rinnovata nel 2012). La Dichiarazione impegnava il Credito Cooperativo italiano a contribuire alla creazione di opportunità di sviluppo sostenibile con l’obiettivo di gettare le basi per un’economia del buen vivir. Così è stato. Ed è ancora. Questi venti anni di lavoro comune raccontano una grande storia fatta di piccoli passi, di alberi piantati, di scuole costruite o di nuovo utilizzabili, di microprestiti comunitari, di terreni riscattati e di nuovi modi di convivere con la natura. Una storia di riduzione delle diseguaglianze, di creazione di lavoro e di imprenditoria, di miglioramento delle produzioni, di donne e di giovani che possono realizzare le loro idee. Di cooperazione. Tanto che il progetto/processo di Microfinanza Campesina è diventato e riconosciuto a livello internazionale come un caso di scuola. “Qui con poco si può fare molto” ripete spesso Bepi. Quello che hanno fatto le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali in tutti questi anni non è certamente poco: circa 90 milioni di dollari di finanziamenti a tasso agevolato (78 milioni da pool di BCC a favore di Codesarrollo, cui si aggiungono circa 12 milioni a favore del FEPP – Fondo Ecuadoriano Po-
pulorum Progressio) e 4 milioni di donazioni per il sostegno a progetti di carattere formativo e tecnico, per l’ammodernamento sedi, per progetti specifici sui territori. E una partecipazione convinta al capitale sociale di Codesarrollo, con una quota del 29% circa detenuto complessivamente dalla Fondazione Tertio Millennio, l’Ente del Terzo Settore del Credito Cooperativo, e da alcune singole Federazioni Locali e BCC-CR. Ma è soprattutto moltissimo quello che sono riusciti a fare Codesarrollo e FEPP. E che continuano a fare in un contesto economico internazionale sempre più complesso, in cui le interconnessioni esistenti tra l’ambiente, la società e le sue culture, le istituzioni e l’economia chiamano a lavorare con ancora più passione e perseveranza a servizio della promozione della dignità umana.
A distanza di 20 anni, ma passo a passo anche tra una missione e l’altra, il Credito Cooperativo italiano ha visto tante cooperative nascere e crescere; tante (tantissime) donne indigene e campesine diventare leader della propria cooperativa e, di conseguenza, del proprio destino; tante piccole baracche diventare sedi, sobrie ma moderne e funzionali, di cooperative di risparmio e credito; tante terre aride prendere il colore degli alberi messi a dimora dal FEPP (decine di migliaia nella sierra andina) o degli ortaggi coltivati attraverso il metodo “SIPA” (Sistemi Integrali di Produzione Agrotecnica, una tecnica di coltivazione rotativa e sostenibile proposta e promossa dal FEPP).
Bisogna lavorare di più per raccogliere numeri e misurare impatti. Ma quello che si prova e si vede in Ecuador è sufficiente perché il Credito Cooperativo italiano si senta chiamato a continuare a camminare a fianco di Codesarrollo e del FEPP. Nuove opportunità e nuove forme di partecipazione al progetto sono state ideate, come quella del crowdfunding, che rende ancora più protagoniste le comunità in Italia e in Ecuador. La prima esperienza di Emilbanca, che ha lanciato una campagna di crowfunding per sostenere un gruppo di 168 donne campesine che producono ortaggi, legumi e frutta biologici nella provincia agricola di Carchi, nella Sierra Norte, sta dimostrando che anche questa è una strada giusta. Altre BCC-CR seguiranno e proporranno nuove iniziative.
Al termine del XIII Incontro Ecuador-Italia, “Finanza solidale per uno sviluppo umano sostenibile”, svoltosi a Quito il l’11 novembre, Federcasse e la Fondazione Tertio Millennio hanno confermato – a nome del Credito Cooperativo tutto – il proprio impegno per la promozione della finanza popolare inclusiva e la propria volontà di proseguire nel cammino intrapreso e di indirizzarlo verso obiettivi di sempre maggiore valore, per le persone e per le comunità ecuadoriane e italiane e per le strutture al servizio delle banche locali in Ecuador e in Italia.
“Sono passati venti anni – ha dichiarato il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba in apertura dei lavori – e oggi festeggiamo questo anniversario riconoscendo l’attualità dell’intuizione che ha portato alla nascita del Processo Microfinanza Campesina. Non un Progetto, ma un Processo, che abbiamo attivato insieme. Lo abbiamo visto maturare, ampliarsi, generare strutture e nuove professionalità e giocare un ruolo sempre più incisivo nello sviluppo integrale e trasformativo dell’Ecuador”.
I volti felici delle donne, degli uomini, delle bambine e dei bambini dell’Ecuador artefici del proprio futuro di sviluppo, impegnati nel lavoro cooperativo e nella difesa della propria terra, sono la migliore riprova del valore della solidarietà economica e sociale che non ha confini. E che, ovunque vi siano disuguaglianze nell’accesso ai beni comuni, si dimostra ancora una volta lo strumento principale per affrancare le persone da un destino altrimenti segnato.
Restano vive le parole di Bepi: “Con poco si può fare molto”. Il Credito Cooperativo è pronto a dare molto, perché si possa fare ancora di più.