SPERANZA IN VISTA! PRIMA DI INIZIARE LE RIPRESE DI ESPERANZA MÍA LA NUOVA SERIE DI POL-KA LALI ESPÓSITO E MARIANO MARTÍNEZ SONO SALITI SULLA NOSTRA NAVE PIRATA E CI HANNO RACCONTATO IN ESCLUSIVA I DETTAGLI DELLA NUOVA STORIA CHE USCIRÀ AD APRILE SUGLI SCHERMI DEL 13. TIRATE L’ANCORA!
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on cosa ci incontreremo in Esperanza mía? Mariano Martínez: È una commedia romantica, familiare, che ha tutte le condizioni che deve avere una buona storia e, inoltre ha dei momenti musicali prodotti molto bene e che funzionano come valore aggiunto per la commedia. La adoro. Anche tu canterai? MM: Posso dire che mi è toccato qualcosa, però è tutto nel ruolo di Julia, il personaggio che interpreta Lali, Tomás, il mio personaggio, è qualcosa come un prete chitarrista, che aveva la sua banda rock quando era piccolo e che si unisce ad una band di suore cantanti. Le fa divertire e mette un po' di musica alla vita del convento. Lali, come ti senti con il tuo primo ruolo protagonista? Lali Espósito: Sono felice, la proposta è divina. Mi piace che mi fidi di me stessa, che posso raccontare questa storia e accompagnare a tale figure, come Mariano e il resto degli attori che fanno parte del cast. Mi riempie di orgoglio e sono molto grata a Pol-Ka, che pensino che lo possa fare. Mi piace la commedia, è tra quelle che mi piacciono di più e con queste caratteristiche, con molti momenti musicali, gli danno un colore diverso da quelli che hanno quelle a cui siamo abituati a vedere. La storia è coinvolgente, c’è tutto, qualunque attore sognerebbe di ricevere questa proposta. Come fai a comporre il personaggio di una novizia? LE: Nessuno mi crederà, non vincerò nessun premio (ride), Julia ha una personalità molto forte, quindi le costerà un po'. È comandona e davvero scherzosa, le piace divertirsi, si sente accantonata vestita da novizia e per questo non la passa bene. Gli costerà molto, però dovrà sostenerlo perché si sta nascondendo da un pericolo che la segue e il convento è il luogo migliore per nascondersi. È così che nasce la commedia, una persona che mai nella sua vita si è avvicinata a tutto ciò che è ecclesiastico, ne tanto meno, cercando
“Sono felice con la proposta, mi piace che confidino in me, in che possa raccontare la storia”, Lali Espósito. di somigliare a una novizia, è davvero divertente. E padre Tomás, si innamora di Julia, la supposta novizia? MM: Si innamora perdutamente, anche se è completamente convinto della sua vocazione e della carriera ecclesiastica, con la quale pianifica di avere un carico di suore per poter aiutare gli altri da quel posto. E con il tempo andrà contro il fatto che c’è un trasfondo per il quale ha deciso di diventare sacerdote e, ovviamente, lo aiuta l’amore che sente per Julia. Questo lo porta a ripianificare tutto quello che aveva pensato, perché non lo può dominare, si sente male e colpevole. È così che inizia questa storia d’amore. Inoltre, ha un cast fantastico. MM: Ci sono attori e, soprattutto, compagni di alto livello Ana Maria Picchio, Rita Cortese, Gabriela Toscano, Carola Reyna, Federico D’Elia, Tomás Fonzi… con la maggior parte ho già avuto la fortuna di lavorare, e con gli altri, li vedo con voglia e non allarmati, quindi è bello quando la squadra tira tutta dallo stesso lato. Come vivete il tempo prima della messa in onda? LE: È la cosa più bella al mondo, uguale a quando canto. Il dopo uno lo vive con molte malinconia, però il prima più divertente, è il momento in cui inizi a immaginare la storia, il primo dialogo con i tuoi compagni, con i direttori, inventarti situazioni con i personaggi è molto bello. MM: Cerco di calmarmi. Comunque, c’è molta ansia, ogni momento è una sfida e mi immobilizza. Credo che questo sia bello, perché non so se sarebbe giusto se non mi succedesse. Quello che ho visto, dopo di tanti anni in mezzo, lo vivo in un altro modo,
non mi travolge l’ansia, anzi ho imparato a controllarla. Com’è lavorare con Mariano? LE: Mariano è un amore. Abbiamo un esperienza nel cinema, abbiamo fatto , dove lui era il protagonista… Mi sono appena resa conto che in due delle mie prime esperienze, Mariano è il protagonista: nel cinema e adesso nel mio primo ruolo da protagonista in televisione. Mariano è fortunato (ride). Com’è lavorare con Lali? MM: La passiamo alla grande, è una buona compagna, è sempre di buon umore e in tutti i dettagli è molto divertente. Che altri progetti ci sono per il 2015? MM: Se la serie funziona faremo teatro durante le vacanze invernali, è con questo ho la agenda completa. Lali, sei in una nuova tappa, lanciando un nuovo disco, hai fatto una moltitudine di show, ci sono fan alla porta… LE: Si, e non so come lo vengono a sapere. Loro sanno dove sono e mia madre, no. È impressionante. Avendo iniziato così piccola in quella che sarebbe “la fabbrica Cris Morena”, inseguito ti fai amico della situazione, diventa qualcosa di comune. La cosa geniale è che con il tempo non ti abitui a questo e non riesci a giustificare che ci sia qualcuno alla porta aspettando per vederti. Noi lavoriamo per la gente, quello che ti dice che non gli piace il riconoscimento, credo che menta. Facciamo televisione e il desiderio è che lo veda tutto il mondo e quando il risultato è dimostrazione di affetto, ne sono molto felice. Insomma ne sono grata, non mi abituo e continuo a sorprendermi. Mi è successo con la mia musica, ho fatto un disco indipendente, creato con un
sigillo proprio con degli amici musicisti e tutte le ripercussioni che ha avuto mi hanno sorpreso. In che priorità metti recitare, cantare e ballare? LE: Sono un misto, non potrei scegliere tra una cosa e un’altra perché tutte e tre mi appassionano. Ho avuto la benedizione di scoprire quello che volevo fare fin da piccola. Sono cose molto differenti, creare uno show ha un dove e un quando, con tutta l’adrenalina di uno spettacolo, a differenza di un opera, e richiede, inoltre, altra concentrazione. Devi intrattenere qualcuno che paga un biglietto, e questo ha molto valore. Fare una serie è mettersi nei panni di un altro personaggio, fai qualcosa che ha scritto e in cui ha lavorato molto un autore. Etc. È un altro lavoro. Cosa pensate riguardo alla polemica che è nata dal successo di storie come Las mil y una noches, che competono direttamente con le produzioni nazionali? MM: Nel caso di Las mil y una noches, ho visto il programma la prima settimana e Avenida Brasil l’ho seguita quasi completamente. Mi sembra che siano bellissimi, mi sono sembrati geniali tanto come spettatore che dal mio ruolo di attore. Inoltre, sono molto ben prodotti e la recitazione è geniale. Non mi sembra dannoso ne che gli tolgano niente alle produzioni nazionali, perché nello stesso modo, anche le nostre storie si vendono ad altri paesi e sono successi. Inoltre, quello che dico sempre è che dobbiamo focalizzarci su cosa facciamo noi e farlo al meglio possibile.
Intervista Tradotta, Ri-Creata e Pubblicata da www.laliesposito.altervista.it