A 23 anni la pop star assicura di attraversare un momento di grande felicità. Con picchi di rating in tv e record in teatro, ha i piedi in terra per non diventare pazza.
Un grande silenzio regna nel salone Art Decó del primo sottosuolo del Teatro Opera Allianz. Non ci sono le luci. Tutto è in penombra. Fino a che non si aprono le porte e un vortice di un metro e cinquantaquattro, vivaci occhi, denti perfetti e sovrabbondanza di simpatia, invade il luogo illuminando tutto e riempiendo lo spazio di allegria e forti melodie che accompagna con improvvisati passi di danza. Così è Lali Espósito (23). Un’esplosione di sensazioni. Una boccata d’aria pura. Naturalmente provocante. Non può passare inosservata a prescindere da che si autodefinisca “gnomo” per la sua bassa statura. Però se c’è una caratteristica che definisce l’attrice e cantante, è il suo enorme e permanente sorriso. La sua vita è cambiata per completo e repentinamente. Da quando quest’anno ha iniziato le riprese della serie “Esperanza Mía” per El Trece, tutto è cambiato nella sua vita. Con Mariano Martinéz (36) e una ventina di importantissime attrici e attori hanno superato i 16 punti di rating e il responsabile di Pol-ka, Adrián Suar, le ha proposto di portare il successo in teatro. E quello che è iniziato come pochi spettacoli, ha già superato ampliamente tutte le aspettative con due presentazioni giornaliere. Quindi la ripercussione, è arrivata a contare cinquecento mila seguaci su Facebook e un milione di visite al mese nei contenuti postati, più altri centosette mila seguaci su Twitter e trecento mila su Instagram, li ha trasformati nel nuovo fenomeno teens. Il “vortice” chiamato Lali non si intimidisce davanti a niente. A prescindere dalla sua figura minuta, molto ben proporzionata, è lontano dal vedersi fragile. Molto simpatica assicura che, tranquillamente, può essere l’eroina di un’aggiornata storia d’amore di questo secolo per la sua immensa forza. Le sue parole escono velocemente dalla sua bocca ma lontane del sembrare che non pensa a ciò che dice. “Quello che sto vivendo oggi, ha superato tutte le aspettative. Se qualche tempo fa melo avessero chiesto, non avrei mai pensato che avrei conquistato i bambini… E questo fenomeno che si sta creando con la storia è molto strano perché il programma è alle nove della notte, anche se è una storia d’amore molto bianca… O, tutto molto rosa ma per un bambino è tutto molto forte. Senza dubbio muoiono per Esperanza e
“È una sfida guardasi allo specchio. Si crea una connessione speciale e sorgono domande dure”. molto bianca… O, tutto molto rosa ma per un bambino è tutto molto forte. Senza dubbio muoiono per Esperanza e credo che all’ora della conquista, la musica ha avuto molto a che vedere. Inoltre, ha unito tutte le generazioni ; perché i genitori mi dicono che dopo molto tempo sono tornati a sedersi davanti alla tv con i loro figli per vedere un programma. E questo è un onore per me”, racconta Lali mentre gioco con le sue mani. Inquieta, vivace, cerca una posizione migliore per continuare la conversazione e incrocia le gambe in stile Buddha per tornare a prendere la parola. “Mi incantò questa proposta appena mela fece Adrián (Suar) perché mi dava la possibilità di fare un personaggio così interessante… Occhio! Chiaramente mi è piaciuto il fatto che non è una suora, una vera novizia. Ma che si tratta di una ragazza che si maschera perché non la trovino. Perché mi sembrava già troppo heavy mettermi in qualcosa come potrebbe essere la chiesa. Che coraggiosa la ragazza! No? –ripete come se stesse parlando di un’altra persona – Con questa faccia mettersi l’abito! Credo che questo personaggio ha tirato fuori il mio lato bizzarro, quello della commedia, che è quello che a me piace di più. Credo che se avessi provato a interpretare una suora reale sarebbe stata un’altra la storia. Però essendo un costume per il personaggio mi è sembrato molto divertente per giocare. E li esce la mia parte pagliaccia”, racconta l’attrice. E il suo racconto sempre è animato. A ogni parola imprime un’enfasi speciale. Si riconosce molto osservatrice e questo le è servito non solo per personificare la sua novizia, ma anche per dare un tocco a tutte le “sorelle” del convento. “Io andavo in una scuola di suore, nel secondario e oggi, in Esperanza, ci sono tutte loro rappresentate. Perché è stato molto carino quando parlai con gli autori e loro vedevano il mondo delle suore come molto perfettivo. E, nella storia, c’è la buona, la cattiva, la timida, quella che ha un passato da nascondere… Per questo credo che sia piaciuta tanto la storia del convento. Poi, sto con favolose attrici esperte e che mi aiutano moltissimo perché è la mia prima volta da protagonista”, assicura Lali modestamente. Entrare nel suo camerino è entrare nel suo mondo privato. Specchi, luci e comodi divani che invitano a sedersi tra i cuscini. Alcune creme, molti trucchi,
Il camerino di Lali nell’Opera è il suo rifugio. Un imbottito divano serve per alcune pause risananti. Tra i suoi trucchi risalta una foto della sua ammirata Frida Kahlo, il suo inseparabile smartphone, il profumo con il suo nome e l’immancabile scatola con i dolci e la sua debolezza assoluta, il cioccolato.
Specchi, luci e comodi divani che invitano a sedersi tra i cuscini. Alcune creme, molti trucchi, braccialetti, anelli, collane con croci e vergini… E due immancabili in qualunque luogo in cui lei si installi: una gran cassa con il cioccolato (la sua debolezza) e un portafoto con la foto della sua ammirata Frida Kahlo. “È inspiegabile il successo che abbiamo raggiunto con Esperanza in meno di sei mesi che la storia va in onda. E io no ho bisogno di chiedere a qualcuno che mi pizzichi per rendermi conto che non è un sogno. Per sapere che è reale. Io sono cosciente di ciò che si genera con la mia immagine nel programma con i giovani però quello che non ho è la dimensione di dove possa arrivare tutto questo. Per questo cerco di godermelo da un punto molto rilassato. La frase di tenere i piedi in terra può sembrare molto stupida però è vera. Io mi alzo molto presto e sono tranquilla in casa mia. Prendo la tisana con mia sorella, gioco con mio nipote… Per me questa è la vera vita che non cambierei per tutto l’oro del mondo. Questa coscienza dell’anima, del cuore, l’essenza di uno, la realtà; fanno si che uno si goda il successo che ha da altri punti di vista. Più sanamente. Perché si vedono anche alcuni molto famosi che si flagellano e si autodistruggono… Diventano pazzi. E credo che sia dovuto a un vuoto molto grande che hanno nel personale e per
L’attrice arriva in teatro e contagia il buon umore. Con Suar ha una relazione di ammirazione. E con Gabriela Toscano e Angela Torres, sono diventate molto amiche.
questo credono che il successo professionale riempia tutto. E quando sei solo a casa tua e non hai un amico con cui condividere una birra e parlare, li il successo non ti interessa e ti rendi conto che è effimero”, confessa Lali. Riflessiva, quasi seria per un momento, parla senza pause. Spoglia i suoi sentimenti. E il fenomeno di cifre e vendite si umanizza. Torna a essere quella bambina che è cresciuta nel quartiere argentino di Parque Patricios sotto l’attento sguardo di mamma María José Herrera e papà Carlos Espósito e tra i giochi con i suoi fratelli Ana Laura e Patricio.
“Non impazzisco per il successo. Mi lascio andare a ciò che accade e ne approffito”. Carlos Espósito e tra i giochi con i suoi fratelli Ana Laura e Patricio. “È molto importante mettere sulla bilancia chi sei, da dove vieni, come hai raggiunto ciò che hai… Perché non tutto è magico nella nostra professione. C’è una quota di fortuna però c’è anche una gran percentuale di molto lavoro e di lasciare da parte le cose personali per occuparti della carriera. E questo è uno sforzo enorme. Quest’anno, con Esperanza, mi ha conosciuto un sacco di gente che non sapeva che io esistevo e do molto valore a questo. Perché so come Lali, persona, ha lavorato e si è preparata per farcela, per arrivare al successo. Per questo lo vivo da un punto
“Prima dovevo essere sempre la prima in tutto. Però ho capito e oggi mi perdono e mi permetto un sbaglio in ciò che faccio”.
preparata per farcela, per arrivare al successo. Per questo lo vivo da un punto di vista molto sano. Non divento pazza per il successo. Mi lascio andare a ciò che accade e ne approfitto. Non cambio mezza virgola di come sono. E non mi danno arie da diva perché non lo sono”, racconta l’attrice convinta delle sue parole. E, quindi, la parola paura circonda le dichiarazioni che ha appena fatto. Veloce, senza titubare, prende il controllo e risponde. “Io non ho paura di niente. Niente mi ferma ne mi intimorisce. Sono molto felice e lo affronto! Sono una ragazza libera, coraggiosa e molto lanciata! – dice con una grande risata–. Naturalmente niente mi da timore. Quando affronto qualcosa so che ci metterò tutta me stessa, senza importarmi del risultato. Metto la vita in ciò che faccio. Ho molta passione in me. Il mio obiettivo è di fare sempre un buon lavoro e se non avessi raggiunto nemmeno un punto di rating, me lo sarei goduto comunque. Per questo oggi, con questa ripercussione, sono in festa!” Davanti alla porta del teatro migliaia di bambine aspettano ansiose di poter entrare e occupare il loro posto. Quasi come un omaggi al loro ammirato idolo, tutte
Il fenomeno “Esperanza Mía, il Musical”, compierà 60 spettacoli nel Teatro Opera Allianz. Con Lali e Mariano ci sono 20 attori in scena. E più di 50 persone lavorando dietro di loro. Ce ne sono 12 nella sicurezza, tre truccatrici, due parrucchieri e due costumisti. Ha un catering speciale.
il loro posto. Quasi come un omaggi al loro ammirato idolo, tutte portano in testa i tradizionali veli, me in celeste e bianco. Alcune, più fanatiche, indossano lo stesso abito di Esperanza. “Non ci posso credere! Perché io non mi sento un esempio di niente. Di fatto, sono una giovane con molti errori. Però se c’è qualcosa che mi piace dire e che mi sembra impostante che si sappia, è che ci sono migliaia di ragazzi che fanno file per i casting e che sono molto meglio di me e che magari non vengono scelti. È molto frustrante quando lotti per qualcosa e non ti riesce. Però devi continuare a lottare per quello che senti. Io sono un esempio di questo. Quando avevo 10 anni prendevo un bus da ‘Parque Patricios’ e andavo a tutti i casting. Ho lavorato molto per dopo poter fare i passi che ho fatto. E questa è la realtà. Le cose arrivano quando uno lotta per esse. Non tutto è magico. Chissà, avrei potuto farlo prima seguendo alcune regole del sistema. Però sono molto fedele a me stessa. Scelgo sempre cosa faccio e con chi lo faccio. So dire di no a ciò che non mi rappresenta per quante pressioni riceva. Non impazzisco; lo faccio rilassata. Sono molto libera. Ho detto molte volte no a proposte che ho ricevuto. Per
Sono molto libera. Ho detto molte volte no a proposte che ho ricevuto. Per questo ho sempre fatto passi piccoli ma sempre fedeli a me stessa. In teoria non c’è niente che non farei però lo scoprirò nella misura in cui farò cose”, assicura Lali dimostrando la maturità delle sue scelte . Nelle quali, riconoscerà, non ci sono limiti. “Il non melo sono goduto è l’unico limite che posso pormi. Perché questo è una voragine e posso correre il pericolo di non rendermene conto”, ripete. La sua routine giornaliera inizia ogni mattina alle 6.45 quando suono la sveglia. Un veloce bagno di 8 minuti la aiuta a svegliarsi. Una tisana e tostate con formaggio e marmellata le bastano per uscire correndo a prendere il taxi che la aspetta fuori di casa per portarla a Pol-Ka, dove girerà per tutto il giorno. “Sono cosciente di vivere giornate molto stancanti; correndo tutto il giorno e per questo l’alimentazione è tanto importante. Sono di mangiare molto bene a prescindere che sia uno gnomo. Ogni due ore mangio qualcosa e puntualmente negli orari di sempre faccio ogni pasto. Torno a casa tipo alle 12 di notte e, così sono morta, faccio un buon pasto. Inoltre prendo molte
12 di notte e, così sono morta, faccio un buon pasto. Inoltre prendo molte vitamine per essere forte. Perché non è solo con Esperanza il mio affaticamento sul palco. Anche i miei show, di un’ora e mezza, sono impegnativi perché li sono sola in scena e ho coreografie molto power. Ossia che vengo da ritmi molto intensi a quelli a cui sono già abituata. Inoltre, ho già avuto il mio momento, da adolescente, un po' freak con il corpo. Tutte le ragazze passano per questa tappa in cui ci si guarda allo specchio e non ci piace niente. Quindi non mangiamo perché vogliamo essere più magre. Grazie a Dio questa tappa in me è stata molto lieve; solo un momento in cui mi chiedevo Perché io? vedendo altre ragazze con corpi perfetti. Però avevo mia madre e mia sorella addosso che mi hanno preso a schiaffi e mi hanno fatto reagire per continuare ad essere io senza importarmi niente… Mia madre mi metteva il piatto e mi obbligava a finirlo. Se non avessi avuto questo contenimento, non so cosa ne sarebbe stato di me. Però ho imparato e mangio ciò di cui ho bisogno; quello che il corpo mi chiede. Ovviamente sto attenta nel senso che mangio sano, carne, frutta, verdura e anche cereali”, racconta la attrice come parte della sua cura.
Lali si riconosce come una bilancia molto lavoratrice e anche sicura di ciò che vuole nella vita. Ama le zuppe di verdura e le tagliatelle, anche se dice di mangiare di tutto. Oggi cura molto la salute e prende vitamine per mantenersi forte.
verdura e anche cereali”, racconta la attrice come parte della sua cura. E, mentre le sue assistenti iniziano a preparare tutto per iniziare con la routine teatrale, Lali Espósito mangia un cioccolatino, si guarda allo specchio e grida “DIVINA!” Però abbassa subito i suoi decibel e, più riflessiva, confessa: “È tutto un argomento guardarsi allo specchio ma non per il fisico. Perché se ti guardi davvero e fissi gli occhi, di iniziano a spuntare domande durissime. Interessanti, a cui dare molta attenzione. A volte mi succede quando mi tolgo il trucco e a un certo punto mi guardo allo specchio da sola… Nasce una connessione incredibile. Perché è sempre un altro quello che ti guarda e uno non conosce bene i suoi tratti. Uno non sa che faccia ha. E quando si guarda davvero è un flash. Io mi voglio bene! Mi valorizzo un sacco. Mi chiedo prima se mi voglio bene e dopo se mi piaccio. Perché prima maneggiavo un’auto esigenza tremenda che con il tempo ho imparato a abbassare. Dovevo avere dieci in tutto: lavorando, registrando, come figlia… E ho scoperto che non sono perfetta è ho imparato a perdonarmi gli errori. Oggi,a 23 anni, posso dire questo ma 4 anni fa ero una pazza. Avevo questa mania di essere la migliore e con il tempo ho imparato a accettare. Sono quel che sono e va tutto bene! Oggi mi permetto di sbagliare e mi perdono”. Il camerino che nella porta annuncia con un cartello “LALI” inizia a trasformarsi nella sfilata obbligatoria di tutti quelli che arrivano al teatro. Ognuno bussa, la saluta, le manda un bacio e lei risponde con forti gridi e risate. Per la giovane di 23 anni tutto è realtà. I sogni non sono più sogni. “Mi è successo qualcosa di davvero strano con i sogni. Perché tutto quello che ho vissuto da adolescente ha superato ampliamente quello che avevo sognato. Comunque ho avuto poco tempo per pensare cosa volevo fare da grande… Ho iniziato a lavorare a 10 anni e, in generale, i ragazzi di quell’età non hanno molto in chiaro cosa vogliono per il futuro. Quando tutti finivano il secondario e si chiedevano Cosa studio? Cosa faccio? Io sapevo già a cosa mi sarei dedicata. È tutto molto strano nella mia vita. Ho sempre fatto ciò che volevo. Inclusa la musica ho fatto da sola, scommettendo tutti i miei risparmi per ciò in cui
“Sono impegnata ma mangio bene. Ho avuto il mio momento ‘freak’con il corpo però con mia madre l’ho superato”.
Ogni notte, l’uscita dell’ Opera Allianz riunisce tutti i fans di Lali. Transenne e personale della sicurezza, devono accompagnarla fino a che entra nell’auto che la aspetta.
sempre fatto ciò che volevo. Inclusa la musica ho fatto da sola, scommettendo tutti i miei risparmi per ciò in cui credevo. In questo sono molto sicura. Se voglio qualcosa lo faccio. Quest’energia che sprigiono ha a che vedere con il rispetto che ho per chi dopo paga un biglietto per vedermi. Amo ciò che faccio e lo farei anche se avessi il teatro vuoto. Non faccio niente per soldi; di più, ho perso soldi molte volte. Anche mi incanti la pressione di avere un teatro pieno, al punto di esplodere. La mia musica è il miglio esempio di che faccio le mi piacciono. Mela sono giocata e ho pagato il mio progetto con i migliori. Sono rimasta senza un soldo ma ho avuto la miglior qualità. Qui sono un’impiegata di Suar però fuori io scelgo, pago e faccio. Adrián mi ha lasciato partecipare in molte cose di Esperanza. Nel libro, canzoni e ho persino composto testi per la storia (Júrame e Esperanza mía)”, confessa. E siccome niente la spaventa e va sempre avanti, Lali Espósito ci parla di un futuro più sola. “Io non mi impongo di lavorare per un pubblico in particolare. La mia musica è per un pubblico giovane però lavoro per qualcosa di universale, senza limiti di età. Non sento questa pressione di dover continuare a fare cose per bambini. Con Esperanza e il suo costume da suora mi succede qualcosa di speciale perché sento che non smetto di essere Lali. “Esperanza mía, Il Musical”, nel teatro continua fino al 20 di agosto. Dopo faremo 5 e 6 settembre a Rosario e 12 e 13 a Cordoba. La serie finirà il 20 di dicembre e per l’estate ho pianificato di realizzare il mio secondo disco che sarà masterizzato a Los Angeles. Ho anche
masterizzato a Los Angeles. Ho anche date per i miei show e inviti da tutte le parti. Perché c’è da pensare che oggi il programma si vede in luoghi come Vietnam, Filippine, Stati Uniti, oltre all’Israele (dove viaggerò a aprile), Spagna e moltissimi posti ancora. E l’altro argomento che mi entusiasma molto è che ho due proposte per il cinema. Prenderò dieci giorni di vacanza a gennaio e dopo inizierò con tutto. Un film è la vita di Tita Merello, per il quale mi ha chiamato un anno fa Teresa Costantini come autrice e direttrice. Sono affascinata! Non sapete quanto sono simile caratterizzata. Inoltre, mi ha fatto molta impressione perché ho una storia familiare molto power con Tita. Perché è stata lei a presentare i miei nonni. Mia nonna Nelly era sua amica e parrucchiera. Io non l’ho conosciuta perché è morta quando mia madre aveva 18 anni però sento che sarebbe come un omaggio verso di lei. Tita è un personaggio così ironico e molto forte per me. Credo che sia un debito che ho con mia nonna. Qualcosa molto diverso da ciò che ho fatto fin’ora Perché Trita ha avuto una storia tremenda; ha sofferto per amore con Luis Sandrini, ha avuto un’adolescenza molto pesa e tutto questo, e nella Buenos Aires di quell’epoca che è geniale. E l’altro film che ho è la storia di una coppia di Ariel Winograd… Ossia, sto vivendo il momento più felice della mia vita . E non mi spaventa. Lo vivo a pieno; lo abbraccio e ne approfitto”, conclude una donna tanto bella come autentica.
Riproduzione della rivista CARAS (28/07/15) realizzata per Lali Esp贸sito Italia. Intervista: Gaby Balzaretti Foto: Alejandro Luciani Traduzione: Beatrice Rotondo
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