Vanidades, Marzo 2015

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LALI Guerriera

DAI DIECI ANNI AVEVA UN CHIARO SOGNO, LEI CANTA, BALLA E RECITA, OGGI VA CERSO UNA NUOVA CONQUISTA: CONSERVARE IL SUO PODIO DI STELLA DEL POP E ESSERE PROTAGONISTA DI UNA NUOVA SERIE IN PRIMA SERATA.

ente il cuore accelerare, ma non è nervosa, è ansiosa per stare di fronte a questa marea umana che urla in coro il suo nome. Mancano cinque minuti per salire sul palco. Prima di iniziare, qualcuno gli anticipa che la aspettano trentamila persone. Le luci si accendono e la piccola artista di un metro e cinquanta si trasforma in un gigante. “Questa sensazione è l’adrenalina pura”, dice Lali Espósito sui molteplici show gratuiti che ha dato quest’estate. Da più di 12 mesi ha iniziato a essere solista. Per riuscirci, ha preparato e prodotto un suo proprio progetto discografico. Si è fatta bionda, ha messo la faccia in copertina e lo ha intitolato, quasi come un ordine, “A Bailar”. Era pronta a essere criticata o ignorata, però senza rimanere con la voglio. E così, con quella naturalezza così di Lali che la porta a dire che tutto è una questione di attitudine, ha avuto l’attenzione dei media; essere convocata per aprire il concerto d i Ricky Martin e attrarre un

pubblico che la segue sulla scena musicale. Adesso, sul punto di iniziare una nuova tappa sullo schermo, c’è tanto lavoro da fare. Cercherà di mantenere la dualità come attrice e cantante nel suo nuovo ruolo da protagonista su Canal 14, Esperanza mia, e continuerà con altri show mentre preparerà un secondo cd. Sorprende tanto per la sua velocità a rispondere come per il suo silenzio nell’ascoltare. Come se la sua mente partisse a mille quando c’è da rispondere e frenasse quando c’è da capire bene quello che l’altro dice. Quest’esercizio è parte di molta apprendimento e di molto altro che desidera ottenere. Cosa hai sentito a fermarti davanti a migliaia si persone per fare il tuo show? Ansia. Sono molto tranquilla, non sono mai stata nervosa, però minuti prima voglio andare a ballare e cantare… Ora! Prima, quando le cose non dipendevano tanto da me, facevo quello che dovevo fare senza preoccuparmi per ciò che stava

intorno. Adesso, essendo così coinvolta, ho una vista a 360 gradi di quello che sta succedendo. Comunque questo mi succede fino a che non apro gli occhi e non vedo la gente. A quel punto ci metto gli artigli. Sento che devo uscire come una guerriera che da il meglio perché tutti vadano via felici. Ti succederà lo stesso quando hai un ruolo da protagonista in prima serata insieme a Mariano Martínez. Come ti senti riguardo ciò? Lo adoro. Lavorando con Cris Morena sei sempre protagonista perché canti e reciti, però qui è diverso. Ho un cast enorme che mi accompagna, però è come essere la responsabile, la faccia del progetto. L’idea è che ci scelgano tutte le sere; e in questo momento è tutto una sfida perché la televisione è complicata. Cosa puoi anticipare della storia e del tuo ruolo? Interpreto una ragazza di campagna che scopre una menzogna riguardo gli agenti chimici utilizzati nella fabbrica dove lavora mia madre adottiva, che è morta li in un




incidente. I padroni sanno che io ho questa informazione e per questo mi nascondo fino a quando non saprò come posso fare per far si che questa realtà sia scoperta. Quindi scapo fino a nascondermi in un convento e cambio la mia identità in quella di una suora. Questa è la storia, però molto presto appare la commedia. C’è molta musica, perché tutte le attrici del convento cantano. Mariano Martínez sta studiando chitarra per poter interpretare un sacerdote, con un passato da rock star, che è parte del coro. Ci sarà una storia d’amore proibita tra di noi. Questa gran opportunità è arrivata grazie a Adrián Suar? Abbiamo condiviso molto quando abbiamo lavorato in Solamente vos. La nostra simpatia funzionava e lui mi diceva sempre che aveva qualcosa per me. Mi ha arricchito lavorare insieme, Adrián improvvisa e io ero un soldatino, con la mia impronta, ovvio, però con il copione imparato a memoria. All’improvviso lui decide il contrario perché vuole che lo spontaneo sia reale. Ti dice di seguire le linee del copione che ha scritto l’autore, però con naturalezza. Cerca di fare in modo che ti senta comoda con il testo. È il tipo che cerca molto lo scherzo e in questo mi identifico perché sono “portata”. Sei stata 10 anni parte dello staff di Cris Morena. Quale è stata la tua grande lezione con lei? Ho capito che scommette, che non ha paura di imporre le sue idee, Sogna qualcosa, però sa come ottenerlo. Noi facevamo sempre una lettura aperta quando facevamo teatro. Lei legge il libro completo. In alcuni passaggi apparivano

cose che suonavano impossibili, per esempio: esce una dragone e tocca con i suoi artigli il pubblico. A volte ci guardavamo e pensavamo: Questo che ha pianificato non si può fare! Quando arrivavamo alle prove, tutto esisteva. Ha una squadra spettacolare, si circonda molto bene e questo la aiuta perché lei pensi come una numero uno. C’è qualcosa che ti ha detto che ti è rimasto impresso? È sempre stata vicina a me e parlavamo molto. Mi diceva che vedeva in me una ricerca di che delle cose succedano come programmate. Ed è certo, io sono così. Ho qualcosa che mi porta a voler ottenere che le cose siano come le ho sognate. Non hai sentito un certo abbandono a non essere più al suo fianco? È stato molto naturale. Non ho mai pensato che mi sarei legata tanto da non voler andare via mai. Ho la convinzione che uno possa stare moltissimi anni al fianco di qualcuno perché ti scelgono e ti contrattano per intrattenere, però se hai le condizioni necessarie puoi andare in un altro posto senza problemi. Io avevo fatto tutto nella stessa compagnia. Ogni anno è stato un’evoluzione. Ho migliorato il mio modo di parlare, di cantare e di recitare. Sono stata felice, però le proposte che arrivavano negli ultimi tempi non erano una novità per me. A volte la tua famiglia ha dovuto aiutarti a mettere i piedi in terra? Mai. Era chiaro chi ero io e perché facevo quello che facevo. Ho due

IN BUONE MANI Juan Manuel Cativa è lo stilista di Lali, l’incaricato di rinnovare e mantenere la sua estetica. Il padrone di MALA parrucchieri ci racconta come è essere il responsabile dei cambi che sperimenta l’artista: “Quando l’ho conosciuta l’ho convinta a farsi bionda. Gli dissi di provare e se non le fosse piaciuto, lo avremmo tolto. È bello perché non ha paura. L’abbiamo fatto e ha funzionato. Adesso, per il suo personaggio in Esperanza mía, Adrián Suar le ha chiesto di scurirsi i capelli. Abbiamo scelto un marrone naturale, con le punte più chiare. Lo manterremo con bagni di crema. È una cliente fedele, divertente e con umorismo. Inoltre le si fida del mio lavoro e questo mi fa venire voglia di continuare a provare fino ad arrivare, un giorno, a fare un taglio piuttosto corto”.

fratelli maggiori, tutti abbiamo avuto lo stesso appoggio in ciò che abbiamo scelto, oltre a parlare di ciò. Se uno di loro giocava a calcio andavamo a vederlo, lo stesso succedeva se io avevo uno show. Credo che fu tutto molto intelligente e reale da parte dei miei genitori. Sono normale. Io mantengo le mie amiche tutta la vita e i pranzi della domenica con la famiglia. Cosa pensi che possa spostarti? Molte situazioni. Mi sforzo di non perdere il mio asse, per esempio, quando lavoro io non ho orari. A volte succede che mio fratello mi invita a casa sua per vedere mio nipote e la mia ultima riunione finisce alle dieci di notte. Quindi si complica, però io mi obbligo a farmi dei tempi, perché senno divento un robot. Inoltre mi riconosco come freak perché vado avanti e faccio. Dopo mi lamento. Quindi, per non sentirmi in colpa, mi riservo spazi per la famiglia. Cerco di non dimenticarmi di come è successo tutto: chi mi ha dato la mia prima opportunità, chi ero prima e cosa sarei se non fosse esistito il privilegio di fare questo. È fondamentale. Comunque non melo ripeto come una preghiera perché so avanzare e retrocedere che quello che ho melo sono guadagnato. C’è una cosa in quest’ambiente che ha a che vedere con mettere l’artista in un luogo sacro. È una stupidaggine. Stiamo tutti lavorando perché le cose succedano. Se qualcuno mi trucca male, io esco brutta, e così la catena segue. È una situazione logica. Mi incomoda che la gente che lavora con me mi tratti in modo speciale, di conseguenza sento che devo fare uno scherzo per alleggerire e essere me.


Cosa succede per la strada? Soffri l’esposizione? No, perché mantengo la mia privacy. Ci sono piccoli momenti incomodi, però sono cosciente che il mio lavoro è questo. In generale la gente è affettuosa e inoltre non posso evitarlo lavoro in televisione. Il pubblico prende la tv per vederti o paga un biglietto, il minimo che posso fare per ripagare ciò è accettare che si avvicinino a me. Non condivido per niente l’opinione di quelli che vogliono passare appercepiti, eccetto in figure grandi come Maradona o Madonna. A volte hai desiderato essere più alta?

Non ho avuto questo problema. Sono molto insicura, dicono che gli artisti ancora di più, però non per questo. Ho sempre avuto l’attitudine dei bassi di mostrarmi e che mi vedano. Naturalmente entro in un posto con attitudine. Forse è questo che mi ha fatto poter avanzare e che la mia altezza passasse in secondo piano. Io credo che alla fine quello che succede è che le persone ti scelgono per quello che gli dai, oltre all’estetica. Ugualmente, io non mi rilasso e vado a cantare in jeans. Cela metto tutta per sorprendere, però posso farcela o no. L’importante è che le cose funzionino uguale a partire dal talento che hai da mostrare.

Ti trovi bene con dualità di essere cantante e attrice? Bene e tranquilla. L’anno scorso ho potuto sviluppare la musica, ed è stato intelligente, anche se di solito non lo sono. Non potevo fare altre cose. La voce è crudezza e avevo anche da lavorare molto con il fisico. Ho usato quel tempo per allenarmi, provare e creare un buon gruppo. Adesso che questo c’è, è venuto bene e sento che quest’anno posso recitare, perché il resto è già fatto. Sei stata in vacanza quest’estate? In realtà no. Sono stata a vedere il mio fidanzato a Carlos Paz i fine


settimana, però arrivo a Buenos Aires e non mi fermo mai. Entrambi cantate e recitate, vi potenziate o si genera competenza? Dividiamo tutto. Ci capiamo ed è molto bello, perché fra tanto rumore c’è la verità. Non succede solo perché è il mio fidanzato, se non perché lui sa chi sono. Facendo lo stesso, è un più, e Benjamin è il mio cavo da terra. Ci aiutiamo. Per esempio, lui ha il desiderio di tirare fuori la sua musica, ha pronto da 5 anni il suo disco e io sono li insistendo perché lo faccia. Ho questa personalità di attuare, lui invece pensa troppo. Io lo spingo con la musica, perché l’attore l’ha già tirato fuori. È molto buona questa energia che condividiamo.

Cosa ti succede se pensi che da dieci anni lavori e che hai vissuto tante cose atipiche per la tua età? Quello che ho detto di fare è qualcosa che ho deciso. Ho perso, però ho vinto. L’equilibrio è chiaro. Non ho mai fatto il viaggio di fine studi, però ho fatto altri viaggi con altri compagni, dove sono cresciuta e ho aperto la mente in un modo diverso. È stata una benedizione sapere quello che volevo già da bambina. Ho delle amicone che ancora non sanno ciò che vogliono e cercano il loro cammino, a me è toccato stare ferma sulla mia vocazione e certe volte avere altre crisi. Il tuo stile è molto popolare. Hai voglia di fare cose per guadagnare prestigio? Il rispetto arriva. Di fatto i luoghi comuni, lo snobismo e le cose generali di quello che devi fare per avere una carriera prestigiosa è qualcosa in cui non credo. C’è gente che pensa di dover fare determinate cose. Molti di loro dicono disprezzando: “Ah! Questi attori di televisione, senza dubbio, nel Teatro San Martin…”. È molto difficile fare tv!, e voglio dirgli che ho visto cose orribili nel Teatro San Martin. Anche cose geniali; quindi penso: “Sono spettacolari questi attori e non sono popolari!”. Mi sembra che ci siano artisti e pubblico per tutto. Non mi piace questa cosa di sminuire. In cosa credi di poter portare qualcosa di diverso, artisticamente parlando? A differenza di altri, non siamo abituati a vedere che l’attore canta. È più americano passare dal dramma al musical. Il mio personaggio in Esperanza mía canta. Mi piace mostrare questa versatilità. Credo di essermi arricchita, e che lo guarda anche. Tutti possiamo mutare. Di fatto, il giorno in cui rimarrò ferma in qualcosa avrò bisogno che mi facciano rumore. Approfitto di fare cose diverse. Penso che ho fatto solo due film e ho voglia di fare di tutto. Non temo i cambi perché credo che se ci sono le condizioni e sei la persona che stanno cercando per un progetto, le cose funzionano. Ti piacerebbe una volta mettere gli occhi su qualcuno come qualcuno l’ha fatto con te? Si, ho voglia di produrre. Vedo gente talentuosa e penso di creare qualcosa. Lo farò, non adesso, perché sono in una tappa egocentrica e ho bisogno di generare

più esperienza perché altri confidino nelle mie capacità. È un grande desiderio, però sarà un piano per una vita più adulta. Che aspettative hai per quello che verrà? Cerco che sia una tappa da mantenere e mostro qualcosa di nuovo. La musica e la recitazione sono due cammini da seguire, e posso farlo avendo come base il personale. Sono bilancia, ho bisogno che la verità stia al mio lato, e per trovarla mi basta guardare il mio fidanzato, i miei amici e la mia famiglia. Li sta tutto.

STIMOLARE LA CREAZIONE Lali è alla ricerca di qualcosa di originale da mettere nel suo look e nei suoi show uno stile unico. Con uno sguardo curioso, cerca che la differenza la arrichisca. Quali sono le sue ispirazioni?

NELLA MUSICA “Navigare in internet ti permette di scoprire cose nuove, Adesso sto ascoltando molte fusioni, perché l’idea è che il mio secondo disco abbia più dance e hip hop. Adoro una solista che si chiama M.I.A. che mescola molte cose con una base araba. È molto bello”.

NEI VESTITI “Non seguo la moda, ne la tendenza. Il mio obbiettivo è cercare l’originalità. Guardo portali, guardo anche ciò che usano altri artisti di fuori. Faccio anche cose che non farei, come guardare sfilate. Adoro l’ultima di Moschino, con tanto fluo e volume”.

NEGLI SPETTACOLI “Se posso cerco di viaggiare. Sono stat a New York e a Las Vegas per vedere degli show. Quando ho visto il Cirque du Soeil ho capito tutto, li nascono le idee ed è talmente shockante che mi travolge. Ho visto anche Lady Gaga ed è stato molto impressionante la composizione dei suoi show quando non è in tour”.


Intervista Tradotta, Creata e Pubblicata da

www.laliesposito.altervista.it


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