Senago Noi e la Città 2014-04

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APRILE 2014

VASCA DI LAMINAZIONE

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TOSI

VASCA DI LAMINAZIONE

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NO ALLE VASCHE DI LAMINAZIONE UNO SCEMPIO AL NOSTRO TERRITORIO Mario Milani Consigliere Comunale Come ormai di pubblico dominio sul territorio di Senago è stata individuata un’area dove realizzare delle vasche di laminazione. Cerchiamo di spiegare brevemente di che cosa si tratta.

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Si parte dal lontano 2004 con uno studio per l’analisi di criticità, il quale prevedeva più vasche lungo il fiume Seveso; in seguito nel 2011, l’AIPO ha presentato uno studio di fattibilità con la previsione di vasche di laminazione a Senago, ed infine a marzo 2013, sempre l’AIPO, ha redatto il progetto preliminare definitivo. Le opere in progetto: le vasche di laminazione sono un sistema idraulico per il contenimento delle piene, nel nostro caso destinate all’affinamento della qualità delle acque di piena. Quelle previste in Comune di Senago occupano una sup. di mq.136.000 (ca. 25 campi da calcio) ed una volumetria pari a circa 1.000.000 di m³, suddivise in 3 vasche in serie poste a lato del canale scolmatore dal quale vengono alimentate; lo svuotamento dell’invaso avrà una durata di 6 giorni sempre attraverso il canale scolmatore. Le principali caratteristiche dell’invaso sono: 1° settore con volume di piena pari a 50.000 m³ e una profondità di ml. 6,30; 2° settore con volume di piena pari a 580.000 m³ e una profondità di ml. 15,80; 3° settore con volume di piena di 340.000 m³ e una profondità di ml. 15,80 (una palazzina di 5 piani). Gli invasi collegati tra di loro con manufatti idraulici avranno una stazione di pompaggio a quota -15 m.; gli argini perimetrali saranno elevati a ml. 1,5 dal livello di campagna e dalla via A. De Gasperi. Costi di realizzazione: vengono stimati attorno ai 30 milioni di euro così suddivisi: €. 21.154.677,60 per la realizzazione dei lavori; €. 12.463.267,62 per spese tecniche, consulenze, acquisizione aree, I.V.A., ecc.; €. 3.617.945,22 in detrazione, ricavati dalla vendita del materiale di escavazione. Costi annuali di gestione: premesso che non è ancora stato indicato come avverrà la pulizia degli invasi e dove verrà depositato il materiale rimosso, considerato “rifiuto speciale non pericoloso”, la stima di gestione dell’impianto è di €. 500.000,00 annui così suddivisi: €. 250.000,00 per pulizia dei tre invasi; €. 100.000,00 per manutenzione di vegetazione interna all’invaso; €. 150.000,00 per personale, energia elettrica e manutenzione ordinaria delle opere.

Profondità delle vasche: il livello della falda freatica registrata a marzo 2010 in corrispondenza dell’invaso risultava a circa ml. 145 s.l.m., mentre il fondo del bacino dell’invaso è previsto a quota ml. 146 s.l.m.. Tale vicinanza è dovuta al fatto che il progetto prevede di utilizzare la falda come alimentazione del laghetto permanente sul fondo dell’invaso. Le vasche a Senago sono inutili in quanto l’opera risolve solo il 30% del problema esondazioni del torrente Seveso al quartiere di Milano Niguarda. Le vasche sono di per sé opere efficienti ma avranno efficacia solo se poste lungo l’asse del torrente Seveso e contemporaneamente venisse realizzato il raddoppio del canale scolmatore per l’aumento della portata in caso di piena; solo così ci sarebbe la garanzia di evitare le esondazioni a Milano Niguarda. Il problema del raddoppio dello scolmatore è principalmente il rifiuto dell’Ente del Ticino di ricevere più del doppio delle acque luride nel Ticino stesso. Per risolvere il problema del Comune di Milano hanno penalizzato Senago con delle vasche che serviranno sì al controllo delle piene, ma soprattutto faranno da filtro alle acque sozze del Seveso. Di certo tale soluzione non ha tenuto conto della salvaguardia, da sempre portata avanti dal Comune di Senago, per le aree a verde/ agricolo del suo territorio che ora vengono deturpate da un progetto che distrugge dal punto di vista paesistico l’area agricola tradizionale preesistente e che ostacola le prospettive visive del paesaggio con argini superiori alla quota stradale della via A. De Gasperi creando di fatto una strada in trincea. Il problema più importante rimane quello igenico-sanitario-ambientale messo a rischio dalle concentrazioni di sostanze inquinanti portate dalle acque di piena che decanteranno sul fondo e lì rimarranno non potendo essere smaltite dal lento svuotamento dell’invaso. Tali sostanze dovrebbero essere smaltite con la pulizia degli invasi, su tale questione non è stato stabilito nulla , e considerato che trattasi di rifiuti speciali, il pericolo che rimangano sul nostro territorio non è da escludere, anche se trattasi di una prospettiva molto inquietante! Per concludere, il sottoscritto, così come il Consigliere Vitalone Gabriele, esprimono la propria contrarietà alla realizzazione dell’opera, ritenendola un grosso spreco di denaro pubblico ribadendo il dissenso, già espresso nel C.C. del 17.12.2014, riguardo l’inserimento dell’opera nel nuovo P.G.T. redatto da questa amministrazione.

OREFICERIA • OROLOGERIA • OTTICA

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EDITORIALE

a cura del Direttore Remo Malvestiti

Vasche di Laminazione: dopo tanto ciarlare… il giorno della verità In più occasioni su queste pagine si è ribadito che la politica locale è debole e che la città è indifesa. Uno dei fatti eclatanti è il caso vasche: i partiti, le liste civiche, i movimenti, mentre a Senago sbraitano tanto confondendo i cittadini, in Regione ed in Provincia mettono invece la coda fra le gambe, consapevoli che la sciagura delle vasche arriverà subito dopo che la Regione troverà i soldi per realizzarle. Il giorno della verità… 17 dicembre 2013 Consiglio Comu-

nale, all’ordine del giorno: adozione del Piano di Governo del Territorio, strumento che deve prevedere un lavoro del territorio comunale da tutti i punti di vista, inclusi quello geologico, ambientale, urbanistico, viabilistico, infrastrutturale, economico, sociale e culturale, documento indispensabile per programmare il futuro della Città. Il piano viene illustrato ai consiglieri ed ai cittadini presenti. Il punto più dolente arriva quando il relatore spiega che nel piano è stato inserito il retino che individua la zona dove verranno realizzate le vasche, decisione presa all’ultimo momento a seguito dell’arrivo di una proposta fatta da enti superiori. Il dibattito inizia e tutti hanno in tasca la propria verità. L’opposizione: Lega Nord e Forza Italia, tuonano contro la scelta dell’inserimento delle vasche di-

chiarando una decisa opposizione, pur cosciente però di non poter poi sostenere la stessa contrarietà in altre sedi. Il Sindaco ribadisce che è costretto ad inserire nel PGT le vasche perché imposte dalla Regione, se queste non fossero incluse, il piano verrebbe bocciato. I consiglieri di maggioranza presenti, PD, SEL, Insieme per Sena-

go, IDV sono tutti D’ACCORDO per l’inserimento, rimangiandosi i giuramenti fatti che affermavano una ferrea opposizione ad ogni tentativo di realizzazione delle vasche a Senago. Il Vice Sindaco Maria Interdonato e l’Assessore Luca Palazzolo entrambi del PD, dichiarano la loro contrarietà all’inserimento delle vasche nel piano, disapprovando di fatto la decisione del Sindaco e della Maggioranza. A questo punto il Sindaco, sentendosi sfiduciato dai suoi due assessori, decide di toglier loro le deleghe, chiudendo così il tempo delle ciance ed aprendo i giorni della verità che sanciscono una volta per tutte che a Senago, quando dall’alto arriva un ordine, i sudditi politici locali con ossequio rispondono “OBBEDISCO”.

La mia domanda è: perchè la coalizione che sostiene la giunta Fois, pur consapevole che il NO alla vasche era artificioso, fa pagare un prezzo così alto a due giovani e validi assessori? Riflessione a voce alta. Se partiamo dal principio che nel programma di coalizione sta scritto un secco NO alle vasche e che Interdonato e Palazzolo volessero solo tener fede con tutte le loro forze a questo impegno assunto in campagna elettorale, il modo in cui sono stati fermati diventa incomprensibile. Perché il Partito Democratico non è intervenuto a difesa dei suoi assessori? Ai fatti esterni è emerso un PD senza carisma, diviso e insicuro, un partito forte non avrebbe mai lasciato i suoi assessori soli. In consiglio comunale sarebbe intervenuto con forza sul problema, invece è rimasto passivo lasciando che i due affrontassero la gravosa difficoltà da soli, senza nessun tipo di difesa, con il risultato che il Sindaco, visto l’atteggiamento passivo del PD e incalzato dall’opposizione, per ristabilire il proprio primato si è trovato nelle condizioni di mettere a tacere i due assessori. Certo il Sindaco avrebbe potuto prendere altre soluzioni, ma il capogruppo del PD, unico titolare alla mediazione, perché non era in aula? L’uomo forte del PD a livello locale e provinciale, aveva i titoli per intervenire prima che lo stesso sindaco levasse le deleghe ai due assessori e forse avrebbe anche trovato il modo per evitare la drammatica conclusione, ma purtroppo non c’era… e questo ci lascia con l’amaro in bocca.

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N. 61 - APRILE 2014 Periodico d’informazione registrato al Tribunale di Milano N. 130 - 5 Marzo 1994

copie distribuite gratuitamente sul territorio senaghese.

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Auguri di Buona Pasqua Nell’uovo di Pasqua auguro di trovare quel po’ di speranza che serve a non arrendersi e quel po’ di sano egoismo che a piccole dosi aiuta a trovare la felicità e uno di quegli abbracci che mettono in comunicazione i cuori. Di trovare quella parte di noi che può essere accesa, quel tassello di cuore che dà serenità, un nuovo colore, un amico, una nuova canzone e un ballo che ci riporti nella spensieratezza della gioventù. Di trovare le emozioni umane che ci riportino a credere nel bene comune, quella rinascita che accomuna chi crede e chi no, il risveglio dell’ amore che è insito di chi crede nella pace. Il Direttore della Rivista Remo Malvestiti

Menù €/ 30,00 AAPersona Persona Minimo Prenotazione n.n.444Persone Persone Menù Menù€/ €/30,00 30,00A Persona Minimo MinimoPrenotazione Prenotazionen. Persone Antipasti Antipasti Antipasti

Magatello didi manzo alal punto rosa con lamelle didi grana, olive taggiasche pinoli alla Ligure Magatello di manzo al punto rosa con lamelle di grana, olive taggiasche ee e pinoli alla Ligure Magatello manzo punto rosa con lamelle grana, olive taggiasche pinoli alla Ligure Fagottino di melanzana con mozzarella di bufala , pomodoro fresco e gocce di basilico Fagottino didi melanzana con mozzarella didi bufala , pomodoro fresco e gocce didi basilico Fagottino melanzana con mozzarella bufala , pomodoro fresco e gocce basilico con punte di asparagi, gamberi rosa e mousse di tonno su foglie di lattuga Insalatina Insalatina con punte didi asparagi, gamberi rosa ee mousse didi tonno susu foglie didi lattuga Insalatina con punte asparagi, gamberi rosa mousse tonno foglie lattuga

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Bis didiPrimi Primi Piatti Bis Bisdi PrimiPiatti Piatti

Lasagnette didi pasta fresca con ragù didi pescatrice, fiori didi zucca capesante scottate Lasagnette di pasta fresca con ragù di pescatrice, fiori di zucca ee e capesante scottate Lasagnette pasta fresca con ragù pescatrice, fiori zucca capesante scottate patate con battuto d’agnello al profumo di mentuccia e scaglie di Pecorino dolce Ravioloni di Ravioloni didi patate con d’agnello profumo didi mentuccia e scaglie didi Pecorino dolce Ravioloni patate conbattuto battuto d’agnelloalal profumo mentuccia e scaglie Pecorino dolce

Secondo Piatto Secondo SecondoPiatto Piatto

Lombatina didi maialino alal pane aromatico inin salsa didi Mirto Lombatina di maialino al pane aromatico in salsa di Mirto Lombatina maialino pane aromatico salsa Mirto gratinato al forno Tortino di patate con scalogni e rosmarino Tortino didi patate con scalogni ee rosmarino gratinato alal forno Tortino patate con scalogni rosmarino gratinato forno Mazzetti di fagiolini verdi fasciati con guanciale di Norcia e finocchietto selvatico Mazzetti di fagiolini verdi fasciati con guanciale di Norcia e finocchietto selvatico Mazzetti di fagiolini verdi fasciati con guanciale di Norcia e finocchietto selvatico

Dessert Dessert Dessert

Diplomatica con crema chantilly, foglie didi mandorle, lamponi cioccolato fondente Diplomatica con crema chantilly, foglie di mandorle, lamponi ee e cioccolato fondente Diplomatica con crema chantilly, foglie mandorle, lamponi cioccolato fondente

Spumante Brut Blanc dedeBlancs Blancs Casa Martelletti (Omaggio) Spumante SpumanteBrut BrutBlanc Blancde BlancsCasa CasaMartelletti Martelletti(Omaggio) (Omaggio)

Rinfrescart Augura Buona Pasqua Rinfrescart Vi ViAugura AuguraBuona BuonaPasqua Pasqua

Ritiro presso il ns. laboratorio Via Ugo Foscolo, 5 Senago entro le ore 12.00 Consegna a domicilio: €/10,00 in Senago, Altri Paesi da concordare Le consegne si effettuano dalle ore 9,00 alle ore 12,00

Per Prenotazioni: Tel. 02 – 9988053 (ufficio) Entro e non oltre il 18/04/2014

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La festa della Mamma e della Donna Forse in un momento come l’attuale, sarebbe più giusto parlare della donna ancor prima della mamma. Se ci fermiamo un momento a riflettere sulla straordinaria potenzialità che ha una donna, dovremmo proteggerla e ringraziare l’Onnipotente per averla creata. Purtroppo non è così, le donne ogni mattina si alzano e sbattono il muso contro un mondo che le considera deboli e le tratta con scarso rispetto. Queste donne straordinarie che a volte non sanno di esserlo, riescono ad essere mogli, mamme, sorelle, figlie, in ogni ruolo riescono sempre ad essere amorevoli e presenti. Guardiamo le donne nei vari ruoli; Mogli - lavorano in fabbriche ed uffici, accudiscono casa, si dedicano ai mariti; Mamme - partoriscono i figli e li seguono nei vari periodi di tutta la vita; Sorelle - a volte diventano importanti nel prendersi cura dei fratelli più piccoli; Figlie - quante di queste rinunciano alla loro vita per seguire nella vecchiaia i propri genitori; ecc… Da non dimenticare quando diventano Nonne, sprigionano l’energia dei vent’anni per occuparsi dei nipotini. Troppo spesso l’universo che circonda le donne si dimentica di ringraziarle, dirle che le amano e le vogliano bene, a partire dai mariti per arrivare ai propri figli. A qualcuno può sembrare uno scritto banale, io lo definirei più che altro comune, ma la storia delle donne è una storia straordinaria perché loro non si lamentano mai della propria situazione, sanno sempre affrontare i momenti difficili a testa alta, rimboccandosi le maniche e dandosi da fare, sanno leggere negli occhi se va tutto bene ma non insistono a voler sapere se c’è qualcosa che va male. Sono convinto che siano queste le vere eroine dei nostri tempi, sanno sostenere i propri mariti nei momenti di difficoltà. Sono loro che, in silenzio, si prendono cura di tutti i loro famigliari, anche se non ce ne accorgiamo. Non lo fanno perché sono deboli o sottomesse, ma semplicemente perché hanno lo straordinario dono di essere eccezionali. Auguri mamme, auguri donne di tutto il mondo, che l’universo maschile si accorga di Voi e inizi veramente ad imparare ad amarvi e soprattutto a rispettarvi. Il Direttore - R. Malvestiti

50° anniversario di matrimonio per Bonfanti Egidio e Onorina Boasso

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Cinquant’anni son passati e li avete sempre contati: nostalgia, malinconia, tristezza, felicità, tutto avete provato e il vostro amore tutto ha superato. Il figlio Marco, la nuora Katia, i nipoti e parenti tutti, nella vecchia osteria vi hanno festeggiato in allegria con amore e simpatia. Forse voi in fondo al cuore avete pensato al sì sull’altare di cinquant’anni fa e con amara nostalgia vi è tornato in mente la gioventù che è venuta e se n’è andata via, ma subito vi siete ripresi, perché dopo cinquant’anni i vostri amati erano tutti lì a festeggiarvi. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e voi due sempre insieme siete stati. A di là delle rughe sotto gli occhi vispi, i capelli d’argento scuro, i segni degli anni che se ne vanno, rimane sempre fra di voi una parola d’oro: “Ti Amo”. Remo

GIOIELLI: Lattuada - Quaglia OROLOGI: Chronotech- DeG-HelloKitty-Lorenz-Laurens ANELLI: Tuum - Padre nostro e Ave Maria - Rubinia

Filo della vita

JEWELS: Cruciani - Rosso prezioso - Amlé - Go nice

Too late - Feelo - Think big - Pepe nero Tamashii - Pomi - Hobo ny - Estrosia - Kulto Aayalabar - Uno de 50 - Hello Kitty - Etno

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Mascagni attivo con i bimbi della scuola materna.

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Doppio appuntamento festivo ed allegorico per i bambini del plesso scolastico materno di Via Neruda nel quartiere Mascagni, si comincia con la festa importata di Halloween con il super controllo di Elisabetta, Simona, Tamara, Elsa, Ivano, Mauro, Manuele, Mary, Stefania e Concetta, che hanno radunato duecentocinquanta tra bimbi, genitori ed accompagnatori nel parchetto di Via Paganini, da dove i bimbi, divisi in gruppi si spalmano nelle vie del quartiere con il classico “dolcetto o scherzetto”. Buona la risposta dei cittadini che hanno partecipato all’evento con trasporto, e casualmente in molti avevano preparato cesti di dolciumi vari che hanno fatto la gioia dei piccoli in maschera. Finita la chiassosa festa per le vie, il raduno è stato fissato nel “tendone” del G.S. Mascagni calcio grazie alla fattiva collaborazione Di Vigna e Gnani, con un abbondante rinfresco offerto da “Dipiù discount”, non prima di aver superato le varie prove dei giochi in stile medioevale preparati con cura ed amore da Nonno Randolfo Lizzi, e da alcuni genitori che si sono prestati nella vesti di collaboratori. Per chi ha voluto finire in bellezza il pomeriggio, anche la possibilità di cenare all’interno della struttura. Poco prima di Natale, il tradizionale appuntamento per il “saggio” offerto dai bimbi sempre del plesso materno di Via Neruda, frutto dell’attento ed amoroso lavoro delle insegnanti Loredana, Emanuela, Carmen, Giusy, Tina e Monica che con infinita pazienza hanno allestito uno spettacolo, con i bimbi come protagonisti ed i genitori in veste di pubblico molto partecipe. Un breve discorso con i ringraziamenti del dirigente scolastico Domitilla Rossin e del vice preside Margherita Parolini, mentre tutte le evoluzioni dei piccoli, dei mezzani e dei grandi sono state riprese da un operatore e da un fotografo che hanno poi messo a disposizione il materiale per la gioia dei genitori. Due momenti di gioia e divertimento per i bambini del quartiere e non solo, dato che presso il plesso di via Neruda sono ospitati anche molti bambini del centro di Senago. Arnaldo Priori

Buona Pasqua

STUDIO DENTISTICO

DR. CLAUDIO BRICCA

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Rubrica a cura del senaghese Paolo

Galli - Ecologo Università Bicocca

Recensione Libri Magellano di Stefan Zweig

La biografia di Magellano fermato dai coralli La biografia di Magellano di Stefan Zweig è un libro pieno di emozioni e in grado di far riflettere. Si narra la vicenda di un uomo ambizioso, Ferdinando Magellano, intento a trovare una rotta marittima ad ovest capace di portare spezie in Europa senza passare per i dazi terrestri. Il 10 agosto 1519 parte per un viaggio che sarà più lungo del previsto, la carta geografica che aveva trovato che ipotizza un passaggio verso l’Oceano Pacifico al Rio de la Plata era errata. Ma la missione non può tornare indietro. Dopo ammutinamenti, morti e stenti lo stretto che porta il suo nome viene trovato, davanti a loro si apre l’Oceano Pacifico (così chiamato dallo stesso Magellano), dopo altri mesi di navigazione raggiungono le Filippine, ma come esserne certi? Viene ordinato ad uno schiavo malese di scendere a terra e di parlare con i locali: “ed ecco che lo schiavo rimane fermo, colto da stupore, ha compreso qualche parola, ha compreso quel che la gente gli vuol dire, per la prima volta da quando la terra gira, un singolo individuo è tornato a raggiungere la sua patria girando intorno

a tutta la sfera terrestre”. Magellano è diventato un eroe, lo aspettano soldi e gloria. Per consolidare la sua fama tra gli indigeni organizza una spedizione punitiva nei confronti degli abitanti di un’isoletta che lo infastidivano. Su alcune scialuppe, insieme a quaranta uomini si avvicina a riva, i coralli però lo costringono a scendere dalle scialuppe e a farsi l’ultimo tratto a piedi, l’armatura lo costringe a movimenti goffi, una lancia di un indigeno lo ferisce alla gamba sinistra, cade con il volto in avanti e muore: “così assurdamente perisce nel momento più sublime e meraviglioso del trionfo il più grande esploratore della storia”.

Stelle marine rigenerano le loro braccia grazie ad elementi cellulari a struttura embrionale In natura diversi animali sono in grado di rigenerare le parti che per varie ragioni possono andare perdute. Il vantaggio evolutivo è evidente: un predatore che attacca potrebbe accontentarsi del pezzo di corpo perso lasciando vivo il malcapitato. Tra i casi più noti ci sono quelli della lucertola in grado di rigenerare la coda mozzata, la salamandra è invece in grado di riformare le zampe mentre le stelle marine sono capaci di riformare le appendici perdute. Il segreto di questa loro peculiarità è legata alla presenza di elementi cellulari a struttura embrionale, indifferenziati e totipotenti, che migrano verso il punto leso dove organizzano la rigenerazione dei più svariati organi. L’arrivo delle cellule di rigenerazione è spesso preceduto, come per esempio nel caso della zampa del tritone, dalla distribuzione del materiale leso rimasto in loco. Alcune stelle marine sono in grado di rigenerare, non solo la parte perduta ma anche l’intero organismo a partire da un singolo braccio staccato, l’importante è che insieme al singolo braccio ci sia anche una porzione del disco centrale con

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almeno un quinto di sistema nervoso. I meccanismi di rigenerazione degli arti delle stelle marine sono oggetto di studio di diversi ricercatori tra cui alcuni italiani, che sperano di poter “insegnare” anche al corpo umano a rigenerare parti mancanti in seguito ad eventi traumatici. Al momento sono note ricostruzioni, ottenute in ospedali degli Stati Uniti, di alcuni millimetri di falange con unghia, mediante un particolare trapianto cellulare. Purtroppo abbiamo ancora molta strada da fare prima di riuscire a ricostruire da solo un intero arto.

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I “voli pindarici” del nostro primo cittadino

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Butterfly, ritenendo i “voli pindarici” del nostro Mayor una favola positiva e simpatica, ci racconta delle casacche che ha cambiato senza mai perdere il filo della scalata al vertice del colle. Com’è noto Pindaro è stato il più grande poeta lirico non solo dell’antichità ma anche dei tempi moderni, per la ricchezza dei vocaboli che creava, la musicalità del verso, l’elevazione del suo spirito ai più grandi ideali. Il detto “voli pindarici” viene perciò riferito a chi, per bravura, sa avvicinarsi alla capacità espressiva di Pindaro. Il volo pindarico è un modo di dire ricorrente nel linguaggio quotidiano, può assumere un duplice senso negativo cioè divagare, “saltare da un argomento ad un altro senza logica”, ma anche positivo e cioè “saltare sì, da un argomento ad un altro, però mostrando fini e capacità digressive nonché competenze, mantenendo un filo conduttore nel discorso”. La maestria del volo pindarico 2004 - Il giovane politico del PD, che chiameremo Gruccione, arriva alla corte di King Usignolo come presidente del consiglio, per conquistare subito dopo la poltrona di vice King, che manterrà fino al termine della legislatura. 2009 - Alle nuove elezioni il giovane Gruccione, che con la squadra del PD aveva rotto, lascia la casacca rossa e indossa quella delle sette note dell’Usignolo e prende la sedia del consigliere comunale. 2012 - Qui riesce in un’ impresa politica così forte da far impallidire il grande Cigno del lago di “Aere Sano”. Con un “Volo Pindarico” magistrale riesce a vincere le pri-

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marie dell’area rossa con la nuova casacca di SEL e diventa primo cittadino di Senago. Da Mayor le sue imprese sono eclatanti, parte con una giunta formata da: Black e White (Insieme per Senago), Red, Silver e Real Pernice, (Partito Democratico). Dopo un anno circa la regista di centrocampo Real pernice va in panchina e sostituita da Young pernice. Strada facendo Red e Young alzano gli scudi nei confronti di King Gruccione e lui in tutta risposta li manda a casa. Chiama a corte Cyclist Pernice del Pd, lasciando vacante l’altro posto che gli servirà per riequilibrare la propria squadra. La strategia del nostro Gruccione si compie con la ciliegina sulla torta, con un volo da maestro richiede la tessera del PD, questa mossa gli dà la possibilità di nominare vice King White di IPS e assessore il Gabbiano dell’IDV, riequilibrando così la sua giunta a danno del PD. In 10 anni King Gruccione cambia 4 casacche, “PD”, “lista Chiesa”, “SEL” per tornare al “PD”, il tutto con la benedizione della politica generale. Caro primo cittadino, il tuo concederti di abbandonare la norma ed il normale di una vice King White (i.p.s.) politica tradizionale, il tuo lasciar libero spazio ai sentimenti per allontanarti da ogni conformismo, il togliere la propria testa dalla sabbia per dar sommo sviluppo ai propri talenti, può essere un comportamento positivo, ma stai attento a quando atterri dal grande volo perché il tuo bisogno di sentirti libero può al fine condannarti a rimaner solo.

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“Il Tralcio” e la compagnia dei colori UNITALSI gruppo Senago • A scuola con Nicol: “la Chef dei Baby Chef ” Mi guardo allo specchio e noto che ho ancora un alone di rossetto sulle guance, ieri sera sono arrivata a casa tardi, stanca e con i muscoli doloranti, il trucco sbiadito e la voce quasi inesistente ma felice. Dopo una giornata del genere, intensa e allegra, si portano a casa tante emozioni, tanti ricordi, ma soprattutto un dono inestimabile: aver potuto ricevere bellissimi sorrisi sinceri accompagnati da sguardi serene e felici. Scusate, è vero, non mi sono presentata: faccio parte della caleidoscopica e schioppettate COMPAGNIA DEI COLORI. Come ormai tradizione, abbiamo voluto vivere e manifestare, come sempre a modo nostro, il clima e lo spirito natalizio. Quest’anno il luogo prescelto è stato Milano. La lunga giornata e cominciata nella parrocchia della Nostra Signora di Lourdes, dove abbiamo partecipato alla S. Messa. Al termine della funzione, ci si è prospettata un’esperienza particolarmente intensa ed interessante: il servizio in cucina vissuto con gioia e letizia, collaborando tutti insieme. Muniti di grembiulini e cappellini, Nicol, la nostra cuoca, ha dato a ciascuno, grandi e piccini, il proprio compito (previe naturalmente le idonee ed opportune istruzioni). Così tra mascarpone e patata schiacciate è cominciata questa’avventura. Con grande impegno e serietà ogni ragazzo\bambino si è messo a impastare e mescolare: chi si occupa del primo, chi del secondo e chi del dolce. Tutti si sono sentiti coinvolti nel lavoro (abili e non), tutti con lo stesso entusiasmo contagioso. I ragazzi sono riusciti a portare a termine le varie ricette, con pazienza (hanno preparato il pranzo per circa 80 persone), allegria e con molta cura. Ma non è nemmeno mancata la creatività: i dessert avevano

il particolare tocco di ognuno dei cuochi, che hanno disposto le molte decorazioni con fantasia e attenzione. Sono volate forchette e zucchero a velo, ma alla fine sono stati serviti con orgoglio ottimi piatti. Recuperate le energie, dopo questo speciale pranzo, ci siamo spostati in Piazza Castello, dove ci attendeva un caratteristico mezzo di trasporto: un affascinante tram storico. Attraversando strade e piazze, la cosa che più si notava, non era il verde acceso del tram, ma i colori di palloncini, cappelli natalizi e festoni. I passanti non sono nemmeno stati privati di qualche saluto improbabile dal finestrino. Il giro ha toccato diversi luoghi milanesi, dai Navigli a Piazza della Scala, con una sosta in Piazza Fontana, che ha consentito una piccola deviazione fino a Piazza Duomo. Durante il tragitto ci hanno fatto compagnia due personaggi speciali: un dolce Babbo Natale una scatenatissima Befana, che ha distribuito carbone ai passeggeri. Dopo canti a squarciagola e scherzi alla Befana, che alla fin fine poi tanto brutta non era, siamo tornati all’oratorio. Ormai con gli occhietti pesanti e anche un po’ affaticati, è giunto il momento di salutarci. Tornata a casa ripensando ai molti momenti vissuti nel corso di questa giornata, svanisce anche la stanchezza. Chiunque abbia trascorso del tempo con questi ragazzi\bambini speciali sarà d’accordo con il mio pensiero: quello che si fa per loro in queste occasioni, accompagnarli e farli divertire un po’, sembra essere decisamente poco rispetto a quello che si riceve in cambio. Per cui non mi resta che dire alla prossima. Dott.ssa Macchietta

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Scampato pericolo per Senago

Grazie al Comitato civico “Più Limbiate e Meno Cemento” è stato “Stoppato l’inceneritore di Pinzano”. Come in molti sanno una società che opera nel settore del trattamento e della valorizzazione dei rifiuti e delle biomasse in data 30 dicembre 2010 presentava alla Provincia di Monza e Brianza richiesta di realizzazione di un impianto di “gassificazione”. Saputa la notizia si è mossa la politica e sono nati i comitati contro l’insediamento della struttura maledetta che avrebbe inquinato l’atmosfera del circondario. Come al solito, sia il comune di Limbiate che quello di Senago, alle riunioni sovra comunali che contano, per cercar di respingere l’insediamento del forno, sono sempre stati latitanti. Chi ha creduto nella battaglia per stoppare il forno è con il n: 00667/2014 REG.PROV. COLL. n. 00266/2013 REG. sempre stato il comitato “Più Limbiate e Meno Cemento” RIC. la sentenza dell’annullamento del decreto dirigenche oltre a raccogliere le firme si è fatto anche carico ziale, reso in data 5 novembre 2012 ecc… Sentenza che delle spese legali per il ricorso al Tribunale Amministra- potete leggere cliccando su “Più Limbiate e Meno Cetivo Regionale per la Lombardia: questo è l’esempio che mento”. avrebbe dovuto seguire anche Senago contro le Vasche Un grazie va a tutto il comitato (Presieduto dal dottor di laminazione, ma evidentemente nessuno ha voluto Mauro Varisco) per l’ottimo lavoro svolto, ma sarebbe anche un bel gesto da parte del nostro comune nel rifarsene carico. I comitati autorevoli servono perché hanno l’impegno conoscere l’utilità dell’azione intrapresa, concorrere alla civico e concreto e sono svincolati da lacci e laccioli, la copertura delle spese legali della causa(circa 10.000 euro), politica può diventare virtuosa alleandosi con essi senza un’azione che ha salvaguardato anche la salute dei senaghesi, tenendo conto che Pinzano è al confine nord di pretendere di metterci sopra il cappello. Il 4 marzo 2014 è stata depositata in segreteria del Tribu- Senago e l’inquinamento ci avrebbe sicuramente dannegnale Amministrativo Regione Lombardia - sezione quarta giati.

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SCUOLA DI BALLO CON MAESTRI DIPLOMATI A.I.M.B.

SENAGO CORSI DI BALLO Festa di Natale 2013

Grande partecipazione ed emozioni forti per la festa di Natale organizzata dall’associazione Il Futuro. Il gruppo sportivo che dallo scorso settembre ha assorbito atleti e maestri della “Scilla Dance” creando così un’unica realtà denominata “Scuola di ballo il Futuro”. La festa si è svolta nella nuova struttura polifunzionale dell’oratorio di via Repubblica . Il teatro ha saputo offrire una cornice incantevole ai saggi presentati dagli allievi della scuola. Numerose le esibizioni nelle discipline di ballo liscio, balli di gruppo, caraibici e danza classica. Le bambine/i invece hanno fatto un pieno di applausi con il saggio di latino americano e danza classica preparato dagli insegnanti Valery - Marco e Serena. Una serata speciale che ha visto oltre 300 persone tra genitori e simpatizzanti. L’associazione ha espresso un vivo ringraziamento a tutti gli allievi, ai maestri, al pubblico intervenuto, ed alla Comunità Pastorale che ha ospitato l’iniziativa

Gruppo delle allieve di danza classica di Serena

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Teatro oratorio di Senago Natale 2013 - Gruppo delle allieve/i dei balli caraibici con gli insegnanti Valery e Marco

Giovedì 5 giugno 2014 alle ore 20,30 sempre al teatro di via Repubblica,7 oratorio di Senago, la scuola di ballo presenterà il saggio di fine anno sportivo. Per informazioni potete telefonare al numero: Cell. 333.608.7848. Ufficio 02. 99.058.713 - E- mail: ass.ilfuturo@libero.it

Per iscrizioni ed informazioni Telefonare al n. 02.99.058.713 oppure nelle sere dei corsi DANZE CARAIBICHE – BASE e AVANZATO Maestri Rita tel. 347 46 02 947 Giuseppe Tel.340 29 86 581 Lunedì ore 21.00 – Palestra di via Cavour (ang. Via Nenni) BALLI DI GRUPPO e LISCIO DA SALA Maestri Antonella e Alfonso tel. 348 56 55 075 Venerdì ore 21.00 Palestra di via Repubblica (dietro al Comune)

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I cittadini ribadiscono il loro NO alle vasche di laminazione In contrasto con la decisione presa dalla giunta Fois

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Come molti senaghesi ricorderanno il 17 dicembre scorso è stato approvato in consiglio comunale il Piano di Governo del Territorio (PGT), nel quale con una mossa a sorpresa, questa amministrazione ha inserito la realizzazione delle vasche di laminazione nel PGT (area sud). Nella stessa seduta del consiglio comunale il Sindaco Lucio Fois, con una decisione davvero poco democratica, ha “licenziato” seduta stante l’assessore Luca Palazzolo ed il vice sindaco ed assessore Maria Interdonato, la cui colpa è stata quella di dichiarare il loro totale disaccordo all’inserimento delle vasche nel PGT. La decisione dell’Amministrazione ha praticamente annullato anni di impegno e di battaglie della stragrande maggioranza di senaghesi contrari alla realizzazione di quest’opera, venendo meno anche agli impegni presi in campagna elettorale dallo stesso Sindaco Fois (vedesi programma). La reazione dei cittadini non si è fatta attendere. In poche settimane sono state raccolte e regolarmente protocollate in comune n. 1.592 firme, inviate al Sindaco Fois, al Consiglio Comunale, al segretario del locale partito di maggioranza relativa, il Partito Democratico, ed ai responsabili dell’area Metropolitana. Il comitato No Vasche, che così si è formato, è un movimento di cittadini che non vuole identificarsi con nessun partito,

ma intende rappresentare la forte volontà di molti senaghesi nel dire NO ad un’opera che deturperebbe il paesaggio cittadino occupando una delle ultime aree “libere” del territorio. Ringraziamo tutte le persone che hanno aderito all’iniziativa e che con la loro firma hanno sottolineato la loro contrarietà alla realizzazione delle vasche di decantazione a Senago. Ci scusiamo sia con i cittadini le cui firme non sono state inserite perché pervenute subito dopo la protocollazione in Comune, ma assicuriamo che saranno aggiunte in un momento successivo, sia con tutti i cittadini che si sono lamentati perché non sono stati coinvolti, invitandoli fin d’ora a partecipare alle iniziative future del Comitato No Vasche, a salvaguardia del proprio territorio. Una battaglia comune che è necessario continuare anche in considerazione della scelta fatta durante il Consiglio Comunale del 18 febbraio 2014 che ha riconfermato a maggioranza (PD, insieme per Senago, Sel, IDV) la volontà di mantenere le vasche di laminazione

all’interno del PGT. Il comitato sta valutando tutte le possibili iniziative per contenere in ogni sede la realizzazione delle vasche, promuovendo banchetti, manifestazioni nel territorio e davanti al Comune e non ultimo una denuncia al Tar per manifesto attentato alla salute pubblica. Il Comitato No Vasche i referenti G. Interdonato e G. Cortese

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Alcuni episodi che accadono nella città di Senago La senaghese “sprangata” dai ladri invitata da Barbara D’Urso va in Tv L’incredibile episodio è avvenuto nel febbraio scorso in via Pacinotti, a Castelletto. La signora Chinello Giuseppina stava cenando con la famiglia quando dei forti rumori imprevisti l’hanno insospettita. Visto che i furti nelle case sono all’ordine del giorno, è uscita sul balcone per vedere cosa stava succedendo e s’accorge che una persona sta saltando da un balcone all’altro della palazzina di fronte, mentre un complice faceva da palo nel cortile. Giuseppina si mette ad urlare ed in casa chiamano i carabinieri, un terzo delinquente nascosto al buio, lancia una spranga di ferro che colpisce la donna alla testa. Giuseppina viene portata al pronto soccorso, nel frattempo arrivano i carabinieri che accertano il furto della cassaforte, sradicata a colpi di Giuseppina ospite nella trasmissione di Barbara D’Urso mazza, dell’appartamento in cui sono stati visti i ladri. La settimana dopo la donna coraggiosa che sprezzante del pericolo ha cercato di far desistere i ladri nella loro azione criminale è stata invitata da Barbara D’Urso nella sua trasmissione in Tv dove ha raccontato la sua avventura. Noi della Redazione siamo solidali con Giuseppina, certi che se tutti i cittadini coraggiosamente affrontassero senza paura questi maledetti ladri, sicuramente qualche furto in meno ci sarebbe.

Dal 1 al 3 maggio 2014 i senaghesi in pellegrinaggio nella terra di S. Francesco

La basilica di San Francesco in Assisi, è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico.

Un pellegrinaggio di tre giorni nei luoghi tanto cari a san Francesco. E’ questa l’iniziativa che ha organizzato la Comunità pastorale san Paolo Apostolo dal 1 al 3 maggio. Il viaggio toccherà importanti luoghi di fede come Assisi, Santa Maria degli Angeli e la Porziuncola, l’eremo di Monte Casale e il santuario della Verna. Per iscriversi è necessario versare un acconto di 100 euro alle segreterie parrocchiali. “Tutti in pista, alla ricerca del proprio clown”. E’ questo il titolo dello spettacolo che è stato messo in scena nella serata di sabato 15 febbraio, dalle persone che frequentano il corso di teatro all’Università del Tempo libero di Senago. Queste, dirette in regia dall’ex assessore Clara Rota, hanno costituito la compagnia “I fuori corso” e si sono esibiti presso la sala della comunità di Castelletto.

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La Consulta dello sport senaghese La bella iniziativa partì nel 1993. L’associazione de “Il Futuro” organizzò la festa della befana in tutte le scuole materne di Senago portando doni a tutte le bambine e bambini. La befana continuò a portare doni nelle scuole fino al 1996 e nel 1997 si trasferì al palazzetto dello sport con il nome della “Befana dello sportivo” in collaborazione con l’allora assessore allo sport Enrico Chiesa che, con la consulta dello sport sviluppò sempre più la grandiosa manifestazione. Un plauso va dato a tutti i componenti della “Consulta dello Sport” che ormai da anni tengono viva la befana dello sportivo per la gioia di tutti i bambini.

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“Mai più guerre” Nel corso dell’anno scolastico 2012-2013, all’interno del progetto dedicato alla Shoah, i ragazzi delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado “Giovanni XXIII” di Senago hanno realizzato con le loro insegnanti un’attività di ricerca sulla figura di Franco Sioli, pilastro della recente storia senaghese. Il lavoro di ricerca storica è iniziato nel mese di gennaio con l’incontro tra i ragazzi e Guido Sioli, fratello di Franco, che con i suoi racconti commossi e sentiti, è riuscito a coinvolgere i giovani ascoltatori, ripercorrendo i momenti più significativi della vita del fratello, dall’infanzia al doloroso e toccante periodo trascorso nel campo di lavoro di Ebelsberg-Linz, in Austria. I racconti, le fotografie dell’epoca, le testimonianze storiche hanno appassionato e motivato i ragazzi, che nel tentativo di provare ad esprimere tutto il dolore, la sofferenza, le atrocità della guerra, utilizzando la forza del linguaggio visivo, si sono calati nell’esperienza biografica, cercando di ricostruire le giornate trascorse da Franco Sioli al campo di lavoro in Austria. Tutti i materiali prodotti dai ragazzi, scritti, disegni e una video-intervista a Guido Sioli, sono stati esposti in più occasioni e

Un gruppo di studenti autori del libro della Shoah

restituiti con orgoglio alla cittadinanza. Una prima mostra si è tenuta in aprile presso la Villa Sioli, grazie alla collaborazione con l’Amministrazione comunale, una seconda, nel mese di giugno, durante la “Festa di fine anno scolastico ed una terza, in occasione del consueto “Rancio Sociale”, organizzato dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci – Sezione di Senago. Questa esperienza di ricerca ed analisi storica, inserita all’interno di un percorso di approfondimento sulla Seconda Guerra Mondiale e sulla Shoah, ha dato risultati di grande valore e spessore, in quanto ha permesso ai giovani di conoscere e riflettere sul passato vissuto da un cittadino di Senago e ha lasciato una testimonianza da non dimenticare. La scintilla da cui è scaturita la volontà e l’impegno del lavoro dei ragazzi, è stata la frase che Franco Sioli soleva ripetere in ogni occasione si trovasse a rendere testimonianza “MAI PIU’ GUERRE”, diventata simbolo di un uomo giusto e generoso, di esempio di coraggio e lealtà per la comunità. Questo bel lavoro, frutto del meraviglioso impegno di un centinaio di ragazzi, è stato pubblicato sul libro “Progetto Shoah”a firma degli stessi studenti autori. Chi desidera avere il CD del libro, rivolgersi a Guido Sioli segretario dell’associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Senago, cellulare 333 10 13 014.

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Breve storia di Sioli Franco nato a Cormano (MI) nel 1923. Franco fu chiamato a militare nel 1943 e dopo l’armistizio fu catturato dai tedeschi, insieme ad oltre 500.000 soldati italiani, e deportato nel Lager a causa del rifiuto di combattere a fianco dei nazisti. Il 5 maggio del 1945 fu liberato dagli americani ed il 24 giugno tornò a casa. Nel 1982 il ministro della difesa gli assegnò il diploma di volontari della libertà, nel 1985 ricevette il diploma d’onore dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, dal Comandante del distretto di Monza ricevette la Croce al merito di Guerra. Franco, insieme ai Reduci di guerra fondò l’associazione a Senago. Contribuì a varie iniziative; cinema Reduci, banda musicale, consigliere comunale, diventò anche Presidente provinciale di Milano dei reduci e combattenti. Il suo grande ideale di Pace e Libertà, lo ha portato a diffondere, soprattutto nelle scuole di Senago, la sua volontà di trasmettere ai giovani “Mai più Guerre” al fine che lo scempio dello Shoah Shoah non non si si ripeta ripeta più. più. dello Nella foto: Franco Sioli Presidente A.N.R.C. - Cavaliere della Repubblica con Margherita Citterio, Cavaliere della Repubblica, donna coraggiosa che dedicò una vita per far rimpatriare le spoglie dei caduti senaghesi in guerra.

Giornata della memoria - “Storie di uomini di sport all’ombra della Shoah” Senago 24 gennaio 2014 - L’amministrazione comunale ha organizzato in Villa Sioli una serata sul tema dell’Olocausto in occasione della Giornata della memoria. La conferenza ha visto in qualità di relatori, foto da sinistra: Andrea Benati, quando lo sport è stato il veicolo di affermazione dell’idea di superiorità della razza ariana; Morena Tartagni, ex campionessa di ciclismo e attuale assessore allo sport del comune di Senago, ha raccontato dell’amico Gino Bartali, proclamato “Giusto tra le nazioni” che ha rischiato la vita per salvare molti ebrei; Giorgio Romagnoni, figlio di Achille deportato nel campo di Mauthausen. Giorgio da anni lo vediamo sempre presente in queste occasioni collaborando con passione e competenza per la buona riuscita di queste manifestazioni; Franco Ascani, presidente Fèdèration internazionale, cinema e television sportifs, nella serata della memoria ha commentato il Film liberamente ispirato alla partita della morte tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra una squadra mista di calciatori di Dynamo e Lokomotiv e una squadra composta da ufficiali dell’aviazione tedesca Luftwaffe. Senago_APR14.indd 15

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Combattenti Reduci e Simpatizzanti della sezione di Senago

La sezione storica dall’ A.C.N.R.S. di Senago, anche per il 10 novembre scorso ha organizzato il tradizionale rancio, un evento di cui lo storico presidente Franco Sioli ne andava orgoglioso. Presenti alla cerimonia oltre 200 partecipanti, il segretario dell’associazione Guido Sioli, il pres. Natale Pavanello, il sindaco Lucio Fois, gli assessori Maria S. Interdonato, Marco Campagner, Maria G. Deponti, Elia Zoani, il parroco Don Roberto Gatti, il maresciallo dei carabinieri Salvatore Cirillo, la pres. AVIS Valentina Maule, il presidente F.V.I.L. Lino Pogliani, il pres. caduti e dispersi Pierambrogio Balzarotti, il pres. carabinieri in congedo Pappalardo.

Senago 4.11.2013 - Il gruppo dei premiati alla cerimonia del Rancio

Nell’occasione della festa sono stati assegnati 7 diplomi con medaglia ai seguenti novantenni della sezione: Tiberio Ba, Ferruccio Franchin, Alfredo Ragno, Pierino Pelizzoni, Gaetano Pagliani. Alla premiazione dei novantenni oltre alle autorità cittadine è stato scelto un giovane Cirillo Jason per far capire l’importanza di questi Combattenti che con il loro sacrificio hanno permesso a tutti noi di vivere liberamente nella nostra Italia.

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Il combattente A. Ragno, il pres. N. Pavanello, l’ass. M. Campagner, il sindaco L. Fois, il giovane J. Cirillo, il combattente G. Pogliani

Familiari di Giordano Toso

La figlia Cinzia di Pierino Pelizzoni.

Familiari di Antonio Colzani

La prof. Margherita Parolini ritira il premio A.C.N.R. 2013

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Oltre alla premiazione dei novantenni come consuetudine la combattenti e Reduci annualmente assegna un premio diploma con medaglia a cittadini senaghesi che si sono distinti, questo premio è stato assegnato alla scuola secondaria di primo grado Giovanni XXIII con la seguente motivazione: Alla scuola media Giovanni XXIII per la partecipazione ed il coinvolgimento di allievi ed insegnanti alla molto apprezzata mostra sulla Shoah e sulla vita e prigionia di guerra del compianto presidente Franco Sioli. 7-04-2014 11:57:21


Rubrica della SALUTE

a cura di Elena Di Gennaro Estetista Specializzata in Naturopatia e Counseling Olistico

“MOLECOLE REDOX” per tutti

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Molte persone ricorrono sempre più spesso all’utilizzo di integratori, il cui mercato non conosce crisi. La maggior parte di questi integratori non ha bisogno di prescrizione medica ma, dovrebbero comunque essere utilizzati con cautela, perchè non del tutto privi di controindicazioni. La Scienza apre oggi la strada ad una nuova categoria di integratori definiti più sicuri poiché nativi del corpo. Tra questi prodotti di nuova generazione troviamo ASEA , integratore di “Molecole Segnalatrici Redox”, le stesse presenti nel corpo umano e da oggi reintegrabili in modo sicuro e naturale. Cosa sono queste Molecole e soprattutto a cosa servono? Il Comitato Medico-Scientifico di ASEA, spiega che le Molecole Redox hanno un ruolo essenziale nel corpo. Esse nascono nel mitocondrio delle cellule e comunicano al sistema immunitario la presenza di qualsiasi danno o attacco di agenti patogeni. Esse sono quindi le responsabili della guarigione e della riparazione delle nostre cellule. Perchè serve integrare nuove Molecole Redox? Semplice, se il numero di Molecole Redox è in deficit, la risposta immunitaria non si attiva o lo fa solo parzialmente, il corpo quindi si ammala e guarisce con difficoltà. Inoltre se le Molecole Redox non sono in numero sufficiente, l’organismo cade in uno stato di affaticamento cronico ed è soggetto ad un invecchiamento precoce. Con ASEA possiamo integrare nuove Molecole Redox: il corpo si “riaccende” la guarigione potrà avvenire in tempi brevi, avremo maggior lucidità mentale e più energia, migliorerà la qualità del sonno,

il corpo reagirà con più facilità alle infiammazioni. Utilizzando ASEA localmente miglioreranno anche problemi di pelle e mucose come psoriasi, alopecie, acne ecc. Riscontri positivi si avranno anche sul sistema cardio-circolatorio, muscolo scheletrico, gastrointestinale, tutti gli apparati in realtà funzioneranno meglio. Per questo motivo ASEA viene consigliata da Medici e Naturopati. E’ stato dimostrato che anche gli animali domestici, non soltanto gli esseri umani, possono avere un grande aiuto da queste piccole me importantissime Molecole Redox. ASEA nello SPORT: Negli sportivi, sottoposti quotidianamente ad un fortissimo stress ossidativo, ASEA riduce del 12% la soglia ventilatoria polmonare, comprovata dal VO2-MaxTest, riduce l’affaticamento muscolare e velocizza quindi il recupero. Molti atleti professionisti la utilizzano per migliorare le loro prestazioni atletiche senza rischi anti-doping. Dove si trova? ASEA non è venduta nelle farmacie o nelle erboristerie poiché l’azienda Americana che la produce ha scelto la distribuzione privata e autonoma attraverso Internet.

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Il presepe di Bodini Elisabetta Lo spazio del Presepe è l’immensità stessa del sacro nel suo divenire. La gente è chiamata al diretto coinvolgimento, alla partecipazione del fatto “meraviglioso”, che la pone in stretta comunione con la divinità che in essa si rivela. Il presepe rappresenta una creazione propria dell’arte; un’arte intrisa di creatività, che esprime attraverso il plagio di una realtà suggestiva, emozionale, trasognata, il sentimento dell’anima popolare. Anche a Senago è bello vedere la gente che tradizionalmente allestisce i Presepi nelle case, nelle portinerie dei condomini. Noi della Redazione siamo andati a fotografare il magnifico presepe realizzato della giovane signora Elisabetta del condominio Orchidea 15 di via Sandro Pertini e le abbiamo chiesto di raccontarci come è scaturito questo bel sentimento. “La mia passione per il presepe ha origine nell’infanzia. Fin da bambina osservavo papà che costruiva casette, paesaggi, fondali … aspettando il Natale. Da allora ho cominciato a “pasticciare” con colla e cartone. Con il tempo e lo studio, ho appreso la tecnica necessaria per realizzare ciò che la fantasia suggeriva. Così, circa tre anni fa, ho deciso di fare un presepe per le numerose statuine che papà mi ha lasciato, dopo la sua scomparsa. E’ un presepe molto colorato e volutamente non segue uno stile preciso. E’ stato un lavoro divertente e impegnativo, che mi ha permesso di dare sfogo alla creatività. Ho cominciato con il restauro delle statuette in cartapesta, molto danneggiate. Sono state ripulite, stuccate, in parte ridipinte e lucidate. I materiali utilizzati sono poveri, alla portata di tutti: carta di giornale, carta igienica, scatole della pasta, colla a non finire, colori acrilici, perline …. . La loro scelta è per me significativa perché anche “oggetti comuni”

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possono trasformarsi in qualcosa di speciale. A seguire ho sistemato le palme, anch’esse eredità paterna. Sono in legno, fibra vegetale e velluto. Sono state spazzolate e incollate dove necessario. A questo punto, sulla base dei personaggi a disposizione ho inventato un paesaggio che li valorizzasse. Tanti particolari servono a completare le scene di vita quotidiana accanto alla Natività vera e propria. Tra i dettagli che preferisco ci sono le fontane, i cartelli con i nomi delle casette ed il vigneto. Per farli, mi sono ispirata ad immagini di vacanze fatte per l’Italia, in modo da rendere il presepe ancora più personalizzato. L’illuminazione è misurata: poche lampadine in posti strategici, rendono gradevole l’insieme nel buio della notte. Vicino alla maggioranza di luci neutre trovano posto punte di rosso e verde. A completare l’insieme c’è un grande fondale, che fa da proseguimento al paesaggio esistente sulla base. Ci sono voluti circa due giorni per allestire l’intero presepe, combinando i vari pezzi fatti in tre anni di lavoro. Ecco il risultato: è un bella soddisfazione vedere il frutto della propria passione!”

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Tutti i Cortili della nostra Senago (9° Puntata) A cura di Matteo Colombo

Via A. Volta

Cascina Del D’oro (è un soprannome), è stata demolita e si trovava nell’odierna Piazza Tricolore.

Via Comasina

Tutto l’edificio, faceva parte della Cascina Castelletto Curt de la Rina Furnéra (è un soprannome) civico 284/288; detta anche Curt de’l Gorla (famiglia Gorla).

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Curt de’l Palàs (del palazzo) civico 20.

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Curt al Tram (al tram) civico 6; detta anche Curt de’l Gras (è un soprannome).

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Micaela Curcio nominata coordinatrice politica della nuova

componente del circolo PD denominata “Rinnovamento democratico” affiancata dal vice responsabile organizzativo Antonio Vaccaro. L’effetto Renzi si fa sentire anche a Senago. In un comunicato la nuova componente afferma che già nelle elezioni del segretario di circolo era emersa la volontà di “rinnovamento, conquistato a spese dell’entourage locale tutto impostato su un conservatorismo di sinistra… Ora dalla confluenza di nuovi tesserati e personalità di varia estrazione, tutte comunque convinte che è tempo di dare forza al rinnovamento del PD a livello locale, non meno che a quello nazionale”. Trascinati dalla spinta Renzi alla neonata robusta componente hanno già aderito nomi come Carmine Massimini, Domenico Alberico, Roberto Borghi, Maria Interdonato, Luca Palazzolo, Gianfranco Pepe, il consigliere anziano in carica Domenico Batticciotto. Tra i primi compiti della neonata componente, è formulare proposte di rigenerazione da mettere subito in campo nel partito e nell’amministrazione comunale.

La casa della salute abbandonata da 4 anni Un anziano pensionato di Senago, passando per la via Cavour all’altezza dell’esposizione di mobili “Silva Arredamenti”, si sofferma davanti all’incompiuta “Casa della Salute” e viene attratto dal cartello cantieristico esposto dove legge che i lavori saranno finiti alla fine di novembre 2009. Da quella data sono passati ben 4 anni, dice fra sè il pensionato, ma qui tutto sembra andare alla malora. Sconsolato il pensionato passa in rassegna gli sforzi che in molti hanno fatto per la realizzazione del nuovo distretto sanitario, in particolar modo al grande lavoro fatto dal buon Andrea Bizzotto, che certamente da lassù non potrà altro che essere rammaricato di questa situazione. Una nota positiva il pensionato l’ha recepita nel consiglio comunale del 19 febbraio scorso. Il Sindaco, nel rispondere ad una interrogazione sulla “Casa della salute” ha affermato che finalmente la questione del fallimento dell’impresa costruttrice, che teneva il cantiere bloccato, sembra risolta e quindi i lavori dovrebbero riprende e finire alla fine del 2014 al massimo ai primi del 2015. Speriamo bene!

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I volontari del verde Il 2014 nasce all’insegna delle piogge che frenano il lavoro dei volontari del verde. Stilato in accordo con gli uffici competenti un programma di massima che prevede l’intervento straordinario in una decina di postazioni. Il primo intervento del 2014, è stato effettuato nel parchetto di via Cavour, confinante con le rotaie del trenino di via Comasina, estirpato cespuglio che nella scorsa estate era diventato un luogo di ritrovo per senza tetto, sotto il cespuglio di notevoli dimensioni c’era un vero e proprio rifugio, con materassi, cuscini coperte, cibo vario e centinaia di bottiglie, il luogo, divenuto passaggio pericoloso per la cittadinanza nelle ore serali era stato dato alle fiamme, con danneggiamento irreversibile per il cespuglio, e quindi si è provveduto al taglio alla radice ed alla pulizia di quanto sotto giaceva carbonizzato, ridando al luogo un aspetto decoroso. Giardinetti di via Cefalonia (Caserma Carabinieri) Il secondo intervento ha riguardato i giardinetti che circondano la caserma dei carabinieri, con la potatura delle numerose piante, alcune delle quali espiantate in toto, potatura delle siepi e raccolta del fogliame nel parchetto giochi dei bambini. A metà febbraio, inizio lavori di potatura e pulizia nel parcheggio posto sul retro del comune in via Treves e box delle poste, i lavori procederanno per tutto il 2014. Il coordinatore dei volontari ArnaldoPriori

SENAGO • Festa della Filosofia

Villa Monzini - Biblioteca Comunale - Via Don Rocca,19 Domenica 8 giugno 2014 ore 18 con la partecipazione di:

Claudio Bonvecchio e Alessandro Cecchi Pavone Domenica 15 giugno 2014 ore 18 con la partecipazione di:

Franca D’Agostini e Massimo Reichlin Giovedì 19 giugno, ore 21 (presso la sede del Parco delle Groane, via Polveriera 2, Solaro) “Energia e Natura” con osservazione notturna del Cielo. Domenica 22 giugno 2014 ore 18 con la partecipazione di:

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Salvatore Natoli e Roberto Mordacci Per il programma completo: www. Alboversorio.it

Entrata Gratuita - Vi aspettiamo L’Amministrazione Comunale e il CDA Biblioteca

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IL CICLONE RENZI Al momento di scrivere, il nuovo giovane Presidente del Consiglio dei Ministri, ha appena incontrato Hollande e la Merkel. Chi oggi legge, ha visto scorrere altri avvenimenti e situazioni e se ne sarà già dimenticato. Certamente bisogna prendere atto che Renzi, per la politica italiana e per il Paese, rappresenta una grande speranza ( forse l’ultima ) ed una incognita allo stesso tempo. Il personaggio, inconsueto per le nostre abitudini, ha provocato una scossa nei polverosi palazzi romani e ha incuriosito, non poco, l’opinione pubblica in generale. Meglio tardi che mai, mi viene da dire. E mi sento di fare tre semplici riflessioni. La prima è che, finalmente, quello che si propone o che si fa, non viene analizzato e misurato, dalla gente comune, con un metro ormai obsoleto e cioè se è di destra o di sinistra? Questi schematismi sono, nella realtà, superati da tempo e riesumarli non fa altro che creare solo confusione. Occorre ridare credito e forza a chi sostiene che i problemi e quindi le soluzioni che si adottano per risolverli, devono servire al Paese, non se sono convenienti ad una delle parti. Bisogna sforzarsi distinguendo semplicemente fra bene e male non evocando nessuna superiorità morale o rispolverando verità preconfezionate. La seconda riflessione è che, finalmente c’è qualcuno nella stanza dei bottoni, quelli rimasti, che prende atto (lo aveva previsto Giorgio Bocca più di venti anni fa), che la parte produttiva del Paese, non ce la fa più a mantenere sia la parte improduttiva che quella burocratica. Questa ultima dovrebbe soprattutto fare rispettare le regole;

in alcuni casi invece, insieme alla cattiva politica, elargisce stipendi, prebende, privilegi e pensioni d’oro. Tutto per gli amici e per gli amici degli amici. La legge Bassanini del secolo scorso, che ha dato più potere ai funzionari, di fatto , ha indebolito la rappresentanza dei cittadini e quindi creato una politica più debole, in parte subordinata alla burocrazia. Quello che viene deciso non sempre viene attuato, a Roma, come nelle altre strutture periferiche. Bisogna rivedere l’intera architettura dello Stato. Che senso hanno, nell’era digitale, più di 8.000 Comuni o Regioni con meno abitanti di una città di media grandezza. Senza un freno alla spesa pubblica e senza riforme strutturali l’Italia sta affogando. L’economia globale richiede continui aggiustamenti. Occorre, nel rispetto delle leggi, garantire coloro che sono in grado di creare ricchezza senza contrastarli e demonizzarli. Lo Stato, non deve improvvisarsi imprenditore, ma deve controllare e garantire che la ricchezza creata non finisca in poche mani, promulgando regole che garantiscano benessere e dignità per tutti, in particolare per i più deboli. Terza ed ultima riflessione: Il tentativo di Renzi di cambiare il Paese è sostenuto da gran parte della gente e velatamente avversato da tutti gli addetti ai lavori. L’Italia è piena di caste e lobby. I partiti, che dovrebbero fare altro, ormai rientrano nella categoria. Tutti noi ci caratterizziamo per le appartenenze ma dobbiamo liberarcene e saltare, a piè pari, gli steccati di qualsiasi natura, siano essi fra nord e sud, fra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, fra interisti e juventini, fra maschi e femmine, fra pubblico e privato, fra architetti e geometri, fra Confindustria e Sindacato, fra ….ecc. ecc….Siamo tutti sulla stessa barca che sta affondando, prendiamone atto. Ripartiamo dal merito dando l’esempio ai giovani con onestà, correttezza e solidarietà.

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La casa del mugnaio con soffitto ad ombrello diventa un rudere abbandonato e sozzo. Nel numero di settembre abbiamo parlato ampiamente della casa del mugnaio per i suoi soffitti ad ombrello tutelati dalle belle arti. Purtroppo non solo il comune di Senago non sta facendo nulla per salvaguardare il gioiello, ma nonostante i vari solleciti dei cittadini per tenerla pulita, in tutta risposta è stata abbandonata nel peggior degrado. Il signore nella foto, che abita nelle case comunali di fronte all’edificio, più volte si è recato in comune per denunciare il pericolo e il rumore che fa la lamiera penzolante quando c’è vento, lo sporco causato dalla cacca dei piccioni, ratti e quant’altro, che come è noto a tutti questo sudiciume causa malattie infettive, emana odori ecc…ecc. La risposta è sempre la stessa: “Non abbiamo i soldi”, certo lo sappiamo, ma eliminare il pericolo della lamiera e fare un minimo di pulizia non è questione di soldi, al limite si potrà parlare di priorità e sicuramente la sicurezza e l’igiene sono da primissimo posto. Lo stesso signore è venuto in Redazione per farci presente che, stanco delle risposte negative ricevute dagli amministratori pubblici si è messo a pulire lui stesso. Per i diritti del Cittadino.

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S. O. S. - Richiesta d’intervento dell’Araldo

Piazza dell’Assunta occupata dalle Pantegane

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Mi rivolgo all’Araldo per far rilevare all’Amministrazione Comunale ed ai Senaghesi che quasi quotidianamente si recano nella chiesa di Senaghino per i funerali, lo stato di degrado e di abbandono della piazza. E’ troppo bello, ed è anche giusto, realizzare opere pubbliche per ricevere magari anche gli applausi, ma le opere vanno curate e mantenute. Mi riferisco innanzitutto ai pezzetti di verde nella piazza della fontana, ed alla aiuola prima dell’ingresso nella chiesa. Se fate un sopraluogo vedrete dei buchi nel terreno. Sono realizzati dalle pantegane che viaggiano indisturbate, salgono all’aperto, mangiano e vivono come se fossero dei coniglietti, ma certamente non è uno spettacolo edificante. Stanno diventando un’attrazione per quanti gettano loro pezzi di pane. Purtroppo sono diventati tanto familiari che circolano anche nelle grate che coprono le bocche di lupo del condominio, e vivono tranquillamente nell’aiuola retrostante il condominio. L’amministrazione dello stabile provvede alla derattizzazione nella parte privata, ma ogni sforzo è inutile quando poi nella parte pubblica nessuno interviene. Non parliamo poi della fontana. L’impianto d’acqua non funziona, i marmi di contorno si stanno staccando e sono rotti in alcuni punti, il fondo fa schifo. Questa doveva essere una piazzetta di relax, di incontri, ma sedersi sulle panchine è pericoloso per l’igiene. I lampioni che contornano la piazzetta sono rotti e diversi spenti. Se non si mantengono le opere è inutile realizzarle. Sono soldi buttati! Lascio a voi dell’Araldo ogni commento, invitandovi e far rilevare il problema sulla vostra rivista. Dopo la pubblicazione, l’articolo sarà inviato a mia cura, all’ASL servizio igienico, affinchè anche questo ufficio intervenga per la salute dei cittadini tutti e soprattutto per i residenti che vivono in mezzo ai topi. Nel ringraziarvi anticipatamente porgo cordiali saluti. Lettera Firmata

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“Sei di Senago se…” La bella iniziativa è apparsa su Facebook in questi ultimi mesi ottenendo un grande successo dovuto al senso dell’appartenenza, alla condivisione di ricordi, il ritrovarsi fra amici e conoscenti dopo molti anni. La redazione, condividendo la simpatica iniziativa, che ha coinvolto l’universo della rete, ha pensato di portare la magnifica trovata anche nelle case dove il computer non viene utilizzato. Fra le varie centinaia di “Sei di Senago se…” Ne pubblichiamo alcune: Rosa Gullo - se vi ricordate il campo di calcio della Polisportiva giovanile all’isolino, ora pieno di erbacce.

Ive Eugenio Piva – se conosci Senaghesi doc.

Valentino Sommavilla - se sapete che corte è…

Amici senaghesi del Bar Commercio di via Lattuada: Torresin Arturo (daziere), Fumagalli Luciano, Rainoldi Sandro, Valadè Canelio, Malerba Martino (Tinìn), Pogliani Alvise, Brambilla Mauro.

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Senaghino - La curt del Prestine: Sormani Mariuccia, Maria Carla Orsenigo, Valentino Sommavilla, Beretta Iride, Beretta Rosanna, Beretta Teresa.

Carmen Abbiati - se vi ricordate della torretta Villa Ponti

Luisa Tavecchia - se conoscete la leggenda metropolitana senaghese. Si dice che nell’attuale piazza del mercato i frati della chiesa di San Bernardo seppellirono il tesoro della chiesa per non consegnarlo agli spagnoli invasori. Ma che tesoro avrebbero mai potuto avere dei poveri frati di campagna?

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METTERSI IN FORMA? BASTA POCO! Siamo in primavera e la prova costume si avvicina. C’è forse un modo migliore per mettersi in forma se non abbinare ad una sana alimentazione un po’ di attività fisica? Non è necessario sottoporsi a grandi sacrifici per raggiungere un buon risultato, é sufficiente trovare un giusto equilibrio tra forza di volontà e costanza. Il punto di partenza di questo iter consiste nell’affidarsi ad un medico dietologo, il quale predisporrà un piano alimentare personalizzato ed adatto alle esigenze del soggetto. Nel caso in cui questo non sia possibile o non sia ritenuto opportuno, alla base del dimagrimento e del mantenimento della propria forma fisica, vi é il principio del “tutto, un po’” che consiste nel mangiare un po’ di tutto, appunto, ma senza eccessi e con giudizio. Un consiglio funzionale al rimettersi in forma e all’essere in salute é bere almeno 1,5 l di acqua naturale, quantità giornaliera raccomandata, ben distribuito in tutto l’arco della giornata. Dunque, bere fa bene. A questi, pressappoco elementari, suggerimenti é essenziale accompagnare sessioni di attività fisica ben strutturate. Sono sufficienti 45 minuti di allenamento per 2/3 volte alla settimana per notare un netto miglioramento sia fisico che estetico. É necessario, quindi, affidarsi a professionisti specializzati in materia e, a tal proposito, potete trovare uno staff competente ed efficiente presso la Palestra

In Action in via Magretti 15, Paderno Dugnano. Quindi, trattandosi di salute, é assolutamente doveroso mettersi nelle mani di esperti che vi affianchino in maniera responsabile ed informata, così da raggiungere insieme il miglior risultato nel minor tempo possibile. Sono sconsigliate le così dette palestre “low cost”, infatti, poiché non forniscono, non solo la struttura adeguata, ma anche il personale qualificato per aiutarvi nel raggiungimento del vostro obiettivo. La Palestra In Action, oltre al fitness ed al benessere, offre da oltre 35 anni corsi di arti marziali e sport da combattimento (Karate, Brazilian Jiu Jitsu, Kick Boxing,...) che, in alternativa, potranno esservi utili al raggiungimento della vostra forma migliore. Lo staff In Action vi aspetta per farvi provare gratuitamente tutti i servizi di cui il centro dispone, previa prenotazione al numero 02/9181514 o all’indirizzo di posta info@palestrainaction.com.

Valentina De Nucci Augura a tutti Buona Pasqua

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Ricetta per una bella serata da passare insieme In questo 2013 il gruppo Unitalsi di Senago anche se un po’ in sordina, nell’ ordinario della quotidianità, ha festeggiato il 60° di fondazione. Negli ultimi anni sono state molti i momenti difficili che abbiamo dovuto affrontare, diversi motivi ci hanno separati ed uniti ma il fine principale del nostro impegno non è mai stato sacrificato: l’aiuto agli ammalati della nostra comunità. Ed è proprio al termine di questo anno che abbiamo provato a mettere assieme una ricetta per una bella serata da passare insieme, facendo anche qualcosa di buono: • 1 kg di allegria, • 500 grammi di buona volontà, • 250 grammi di organizzazione • 1 tonnellata di sorrisi Amalgamare bene tutti gli ingredienti, innaffiare con una spruzzata di collaborazione, e servire ben caldo. Con questa semplice ricetta è stata organizzata la Tombolata Unitalsi del 21 dicembre scorso, presso il Salone della Comunità di Castelletto di Senago. Grazie alla grande collaborazione degli amici di Fratel Ettore, sul palco della Sala della Comunità è stata allestita la struttura che avrebbe poi ospitato

Maximilian Portalupi socio e consigliere del Gruppo Unitalsi di Senago

Referenti di tutti i gruppi Unitalsi del decanato di Bollate

lo spettacolo di marionette narrante della vita di Fratel Ettore e della creazione della Comunità. Tavoli imbanditi a festa, sedie per gustarsi lo spettacolo, cartelle della Tombola e scatoloni di premi incartati con amore da mani volenterose hanno creato poi l’atmosfera per una serena festa insieme. E’ stato bello, vedere le prime persone entrare, guardarsi in giro con occhi brillanti e sorridere, prendendo posto ai tavoli o alle sedie. E’ stato ancor più bello, prima, poter condividere un semplice ma gustoso pasto con gli Amici di Fratel Ettore, poter fare qualcosa per loro e venirne ripagati con un grande sorriso, prima che andassero a prepararsi per la rappresentazione. Dopo una veloce presentazione della serata, con un piccolo discorso di Angelo presidente della sottosezione di Bollate e Linda, referente del gruppo di Senago, è cominciato lo spettacolo. Spettacolo che è stato, allo stesso tempo, meraviglioso, istruttivo, commovente, e penso abbia fatto riflettere molti di noi presenti sulla forza d’animo di Fratel Ettore, e sulla profondità della sua fede, da prendere ad esempio. Gli “animatori” hanno stupito tutti, muovendosi silenziosi sul palco come piccole ombre, perfettamente sincronizzati e precisi, a ricreare con materiale di riciclo immagini e suggestio-

ni che difficilmente potranno essere dimenticate. La tombolata a seguire, poi, ha visto molti tornare un po’ bambini, quando si alzava la mano gridando festanti “Ambo, Terno, TOMBOLA!” per una sequenza di numeri ben azzeccata, mentre le ragazze, i bambini, e qualche “paggetto aggiuntivo” un pochino più grande correvano avanti ed indietro dal tavolo dei premi ai vincitori, armati di pennarello per controllare e segnare la vincita. Hanno fatto tanto di quel correre che, la sera, possiamo testimoniare che sono crollati non appena toccati i letti… Dopo un gradito intervento di Don Vincenzo e la visita di Don Roberto, la serata si è spenta così, dolcemente, con le persone che piano piano si rivestivano di giubbini e cappotti, per tornare alle proprie case, alcuni carichi di piccoli premi, altri magari a mani vuote, ma, speriamo, con nel cuore un poco di quella gioia che si è cercato di trasmettere. Gioia che è diventata anche aiuto concreto, grazie alla generosità degli intervenuti, le cui offerte sono state poi donate alla Comunità di Fratel Ettore. Ringraziamo tutti e vi aspettiamo il prossimo anno, per un nuovo incontro insieme, per augurarsi nuovamente un Sereno Natale e per gioire della rispettiva presenza. A tutti, grazie.

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Da Mosca a Senago per visitare la casa funeraria Santa Rita di Cattaneo Senago 24 marzo 2014, una delegazione russa formata dal Presidente Fiera Necropolis di Mosca e vice presidente di Russian Union of Funeral Organizations and Crematoria - Dr. Sergey Yakushin, dal Direttore generale Fiera Necropolis di Mosca e direttore internazionale Training Center for Funeral Industry, Russian Federation - Dr. Dimitry Yevsikov, impresari di onoranze funebri russe Sig. Yuri A. Dokuchaev e Sig. Alexander Pavlov, amministratrice generale medicina federazione russa - Dott.ssa Volkodaeva Mihailovna. La delegazione è venuta in Italia per visitare la Fiera Internazionale di Arte Funeraria e Cimiteriale di Bologna, e per vedere alcune delle case funerarie più prestigiose esistenti in Italia, fra le quali anche quella di Senago.

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Senago – La delegazione russa con i dirigenti della Santa Rita nella sala per le commemorazioni e le celebrazioni

La delegazione è arrivata nel pomeriggio, a riceverla il sig. Fabio Cattaneo che, parlando in lingua inglese, ha fatto da guida e i membri della delegazione da subito hanno dimostrato molto entusiasmo elogiando la funzionalità, la riservatezza e la serenità che offre la struttura. Durante la visita i russi facevano domande e fotografie con molto interesse, chiedendo inoltre la disponibilità degli operatori della Santa Rita ad un eventuale scambio di informazioni atti a migliorare i servizi funerari di entrambi.

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Franca Cavagnoli 25 anni di volontariato AVO Il filo conduttore che porta le persone a dedicare il proprio tempo libero agli ammalati ricoverati negli ospedali, è la consapevolezza che la persona ospedalizzata/sofferente necessita non solo delle cure mediche e farmacologiche, ma anche una rapida ed efficace guarigione, come un relativo sollievo della malattia cronica passano anche attraverso l’ascolto, la parola di conforto e le piccole attenzioni di una persona sensibile che non sia necessariamente un tecnico dell’ospedale. Franca è una di queste: donna di sport e del mondo sociale. Per saperne di più la Redazione ha chiesto alla gentilissima Rita, segretaria dell’AVO (associazione volontari ospedalieri) dell’ospedale di Garbagnate di raccontarci: “Franca Cavagnoli è entrata a far parte nella nostra associazione AVO nel lontano 2 aprile 1987 e con dedizione e semplicità ha prestato servizio, presso l’ospedale G. Salvini in particolare nel reparto di Pneumologia, fino al compimento dei suoi 80 anni, avvenuto proprio in questi giorni. Nell’anno 2012 è stata anche premiata per i 25 anni di volontariato AVO ed è stata una cerimonia molto bella e commovente. Franca Cavagnoli premiata per i 25 Quest’anno, avendo raggiunto l’età di 80 anni, verrà congedata dal servizio operativo di corsia. anni di volontariato AVO Ma chi è l’AVO?.Siamo un’Associazione di volontari che dedicano parte del loro tempo al servizio dei malati in ospedale e presso le RSA. L’AVO è nata per portare calore umano. Siamo un’associazione autonoma, apolitica,laica aperta a tutte le persone di buona volontà, senza distinzioni sociali purchè maggiorenni e fino al compimento di 80 anni. Offriamo una presenza che integri e non sostituisca quelli che sono i compiti e le responsabilità delle strutture. Noi portiamo una parola ed un gesto di conforto a chi è malato, una presenza che può aiutare a vivere meglio la malattia ed il ricovero in ospedale o la permanenza in casa di risposo. Per informazioni telefonare al mercoledì e giovedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00 tel. 02 994302954. La segretaria Rita

Tra via De Gasperi e via Brodolini piantumati 18 mila alberi… Un sogno o un incubo? Senago 21 marzo 2014, i settimanali locali con titoli cubitali parlano di giallo a Senago. “18 mila alberi piantumati nella zona dove dovrebbero essere realizzate le vasche. … sull’area in questione hanno fatto diversi sopraluoghi anche la Polizia locale, l’ufficio Tecnico e numerosi cittadini, anche il Sindaco Lucio Fois non è riuscito a sciogliere l’enigma sulla questione della piantumazione”

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Zona via Brodolini, dove deve passare la strada provinciale S.P.119, tracciata nel PGT da diversi anni. La stessa area è anche interessata dal piano cave e potrebbe diventare una zona di escavazione di sabbia ed affini.

Via De Gasperi, zona limitrofa a Traversagna, dove dovrebbe essere realizzata la seconda vasca di laminazione inserita già nel PGT.

Questi fatti eclatanti non avvengono per caso, sono la riconferma di una Senago senza difesa politica e senza personalità pubbliche carismatiche. Il rammarico è che questa situazione va avanti da anni, come negli anni ottanta, zona capannoni artigianali di via De Gasperi, da area agricola semplice ad area agricola di pregio, con il prezzo che raddoppia e i costi sulle spalle dei cittadini!. La storia si ripete?

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Favole… alla Milanese Il libro magico - El liber màgic

a cura di Matteo Colombo DIALETTO MILANESE

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La figlia del marchese di Castellazzo, era stata invitata nella villa dei conti di Senago. Prende la carrozza ed attraversa il bosco. All’improvviso i briganti fermano la carrozza, ammazzano tutti i servitori e rubano tutto. La marchesina riesce a fuggire nel bosco. Quando il pericolo è cessato, scopre di essersi persa nel boasco. Cammina per ore fin quando vede una casetta abitata da una vecchietta. Invece era una malvagia strega, che la cattura, la lega ad una catena e le fa fare tutti i lavori più pesanti. Un giorno un giovane di Senago che abitava vicino a San Bernardo, va all’Isolino a fare legna. Lo sa che nel bosco abita una strega e cerca di stare lontano, ma da quella casa sente piangere una ragazza. Allora prende coraggio, si avvicina e vede la marchesina incatenata che le racconta la sua storia. “Ti libero io” dice il giovane senaghese e con la sua ascia spacca la catena. Approfittando che la strega non è a casa, i due ragazzi scappano. Attraversano boschi, torrenti e praterie finchè da lontano si vede la villa di Castellazzo. Ma la strega con la sua scopa magica, vola e li raggiunge. Il ragazzo lancia la sua ascia che colpisce la strega, la fa cadere e morire, ma prima di morire riesce a trasformare il ragazzo in un libro. La marchesina è disperata, raccoglie il libro e corre a casa da suo padre. Il libro aveva solamente il titolo scritto in una lingua indecifrabile; tutte le altre pagine erano bianche. La marchesina voleva salvare il senaghese che l’aveva liberata ed era convinta che il sistema giusto era nel titolo del libro. Così assieme a suo padre vanno a Milano e chiedono a tutti i professori se conoscevano quella lingua, ma nessuno la sapeva. Un giorno la ragazza passeggia con in mano il libro magico, e va nella serra dove ci sono le piante che arrivano da tutti gli angoli del mondo. Il custode della serra vede la marchesina piangere e lei le racconta la storia. “Ma questa qui è la lingua del mio paese! Io sono nato in una piccola isola nel lontano oceano” quando il custode legge il titolo del libro nella maniera giusta, avviene la magia e il libro si trasforma nel coraggioso giovane senaghese. A Castellazzo c’è una grande festa! La marchesina ha sposato il senaghese e il custode della serra ha avuto una cassa piena d’oro.

A la tùsa de’l marchés de Castelàs, l’avéven invidàda i cunt ne la vìla de Senàg. La ciàpa la caròsa e la travèrsa él busc. A l’impruvìs i brigànt férmen la caròsa, a màsen tüc’ i servidùr e a ròben tüt scòs. La marchesìna la riès a scapà in de’l busc. Quànd él perìcul a l’è pasà, la se acòrg’ che la s’è pèrsa in de’l busc. La camìna per ur finché la véd una casèta in dùe l’abitàva una vegèta. Invèci a l’éra una stréga catìva, che la ciàpa e la lìga cun la cadèna e la ghe fa fà tüt i laurà pü sé fatigùs. Un dì un giùin de Senàg che de ca stàva a San Bernàrd, él va a l’Isulìn a fa la lègna. El sa che ne’l busc l’abitàva una stréga, él cérca de sta a la làrga, ma da la so ca él sént a piànc’ una tùsa. Alùra él se fa curàc’, él se avisìna, él ricunùs la marchesìna che l’è incadenàda e la racünta la sua stòria. “A te lìberi mi!” él dis él giùin senaghés, e cun él so sügürìn él spàca la cadèna. Aprufitànd che la stréga a l’è no a ca, i dü giùin scàpen. E atravèrsen busc, turént e pra, finchè se véd de luntàn la vìla de Castelàs. Ma la stréga cun la sua scùa màgica, la vùla e i a tröva. El giùin él lància él so sügürìn che culpìs la stréga, la fa burlà giò e la mör, ma prìma de murì la riès a trasfurmà él giùin in un lìber. La marchesìna a l’è disperàda, la càta sü él lìber e la cur a ca da’l so papà. El lìber él gh’avéva dumà él tìtul scrivü in una lìngua che se capìva no, tüti i àlter pàgin éren biànc. La marchesìna la vuréva salvà él senaghés che l’avéva liberàda, ma l’éra cunvìnta che él sistéma giüst l’éra ne’l tìtul de’l lìber. Inscì insèma a so pàder van a Milàn e dumànden a tüc’ i profesùr se cunùsen chéla lìngua lì, ma nisün la savéva. Un dì la tùsa la paségia cun in man él lìber màgic ne la sèrra dùe a gh’è i piànt che arìven da tüt i cantùn de’l mund. El guardiàn de la sèrra él véd la marchesìna a piànc’ e la racünta la sua stòria. “Chèsta chi l’è la lìngua de’l mè paés! Mi sun nasü su una pìcula ìsula in un océano luntàn”. Quànd él guardiàn él lec’ él tìtul de’l lìber ne la manéra giüsta, sucéd la magìa: él lìber él se trasfùrma ne’l curagiùs giùin senaghés. A Castelàs gh’è la gran fèsta! La marchesìna l’ha spusà él senaghés, él custòde de la sèrra él g’ha avù una càssa pièna d’or. (Libera traduzione di Alfredo Colombo)

Bddbeef!ofmmb!Mpncbsejb!efm!2911!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!(Cronaca d’altri tempi.)

1829 27 ago. Mantova: poco dopo la mezzanotte è osservata una grossa meteora luminosissima con splendida coda, durata 6 secondi. 1857, 4 nov. Varenna (LC): nella notte un colossale masso dolomitico precipita dall’alto sulla strada di Varenna e nel lago, provocando un’ondata gigantesca che fa gravi danni a Varenna, alla Malpensata fino a Menaggio. Rimane vittima dei massi A. Bogara di Bellano: l’arciduca manda 400 lire alla famiglia. 1870, 24 giu. Solferino (BS): mentre il principe Umberto fa visita all’ossario

dei caduti, una povera vecchia si avvicina alla carrozza ed implora la grazia a suo figlio condannato a 5 anni di prigione per reato militare. La grazia le viene concessa. 1870, 28 dic. Clusone (BG): una folla di contadini si reca in municipio protestando contro la tassa del bestiame e focatico. Eseguiti molti arresti. 1873, 27 lug. Milano: lo Scià di Persia è in visita ufficiale. Sfolgorante di diamanti è accolto dal principe Umberto prende alloggio a Palazzo Reale e chiede di vedere il Duomo.

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STORIA DI SENAGO

a cura di Matteo Colombo

caporedattore de “Il Futuro” E-mail: colmat2@virgilio.it

L’ingegno senaghese a servizio di Milano Sparsi un po’ qua e là nel camcontro tepagna milanese, durante il stardi conmedioevo c’erano tanti piccoli tadini che insistono nel stabilir ospedali. Anche Senago ne averegole o nel voler fissare confini. In questi posti sarà incaricava uno, precisamente a Senaghino e nel suo piccolo, per quanto to di rimisurare i terreni, fare i fosse possibile all’epoca sia in calcoli, separare le rogge ecc., campo materiale che in quello ma forse il compito più difficile della conoscenza medica, si ocper il nostro Ambrogino sarà cupava dei malati, di accogliere quello di riportare pace, serepellegrini e di soccorrere i ponità e soprattutto far ragionaveri. Piccoli locali sistemati alla re quella gente. bell’e meglio, con pochi lettucci L’Ospedale Maggiore di Miladivisibili per più malati contemno si dedicava anche ad atti poraneamente. Questi piccoli (Foto) Ospedale Maggiore di Milano in un’illustrazione del 1700 caritatevoli: il 23 febbraio 1489 fu deliberato che al seospedali di campagna sopravvinaghese Giacomo Sereni, fosse elargito un dono di “soldi vevano grazie all’iniziativa di facoltosi privati o, come nel 32 al mese per tre mesi, affinchè possa fare allattare uno nostro caso, di congregazioni religiose: a Senaghino vi erano dei suoi figli”. gli Umiliati, il cui convento divenne femminile a partire dal 1344. E intanto la costruzione dell’ospedale andava avanti. Il Duca di Milano Giangaleazzo II Sforza notò fra i vari archiTutto questo durò ovviamente, fino a quando i tempi lo permisero: quando la crisi toccò anche gli Umiliati, molti contetti impegnati nel completamento dell’Ospedale Maggioventi un tempo fiorenti, decaddero. re, la bravura di un senaghese: Ambrogio de Senago (un altro Ambrogio!). Costui dimostrò infatti particolari doti È il caso di Senaghino: furono le stesse suore a richiedere l’autorizzazione arcivescovile per unirsi con l’Ospedale Nuoche non passarono inosservate agli addetti ai lavori. Risulvo di Milano. Con lettera datata 4 gennaio 1356, l’arcivescota infatti abbia eseguito almeno due disegni progettuali vo Roberto Visconti stabilì la soppressione dell’ospedale di dell’erigendo ospedale. Per questo motivo, il 15 dicembre Senaghino, aggregando i pochi averi all’Ospedale Nuovo di 1492 (nello stesso anno in cui fu scoperta l’America!), il Milano. Duca elevò l’architetto Ambrogio de Senago al rango di ingegnere del comune di Milano. Ma le fusioni non finiscono qui, perchè anche in città le strutture ospedaliere meglio organizzate, non erano sufficienti. Le continue modifiche, gli ingrandimenti e le nuove costruzioni si protrassero nel tempo. Arrivando al secolo appena Così nel secolo successivo, a partire dal 1456, una ventina fra gli ospedali migliori presenti a Milano, decisero di unirtrascorso a causa di una popolazione in costante crescita, si per dare vita ad un unico grande organismo: l’Ospedale l’ente ospedaliero non fu più in grado di accogliere e soddiMaggiore. Un’operazione imponente, un progetto rivelatosi sfare i fabbisogni di tutti coloro che richiedevano assistenza. In conseguenza di ciò nel 1932 si cominciò ad edificare una estremamente moderno per l’epoca. Ci vollero diversi anni nuova grande struttura: l’Ospedale “Niguarda Ca’ Granper la costruzione e malgrado non fosse completamente terda”. minato, la struttura già funzionava nel 1472. Si ritorna a parlare di Senago perché risulta che nel 1488 Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa dei bombarvenne eletto “Magister” dell’Ospedale Maggiore l’ingegnedamenti, il vecchio Ospedale Maggiore subì gravi danni e re Ambrogino da Senago detto “Danino” con il compito di con difficoltà venne restaurato in maniera tale da rimanere gestire le proprietà di questo ente, perciò fare migliorie agli fedele il più possibile all’originale. Dopo questo triste peimmobili, ai terreni ecc. riodo storico, l’antico ospedale cessò le sue originarie funzioni e in seguito divenne la sede dell’Università degli StuQuindi fissato il salario annuo di fl. 50 oltre al vitto e ad un di. Chiamato anche “la Statale” è fra i più importanti della paio di scarpe, il nostro Ambrogino venne mandato in mezza Lombardia. Lombardia. Spesso lo vediamo al centro di liti e discussioni,

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