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Food delivery
3 semplici regole per un consumo sicuro e consapevole
A cura di di Giorgio Nadali
Il medico dell’antica Grecia, Ippocrate di Kos, padre della medicina, era solito dire che “È preferibile un cibo anche un po› nocivo, ma gradevole, a un cibo indiscutibilmente sano ma sgradevole”. Sono passati venticinque secoli e stiamo purtroppo vivendo la pandemia del XXI secolo. Nell’ultimo anno, per effetto di questa pandemia, gli ordini di piatti pronti a domicilio sono cresciuti esponenzialmente (+58%). Ma quali sono i rischi per la nostra salute?
Top Doctors® fornisce alcuni consigli da seguire per evitare spiacevoli conseguenze. Già prima della pandemia il food delivery si stava radicando sempre più nelle abitudini alimentari degli Italiani. Nell’ultimo anno, però, il fenomeno ha conosciuto una rapidissima impennata per effetto dell’emergenza sanitaria che stiamo attraversando. Vista l’impossibilità di recarsi fisicamente in pizzeria, al ristorante o nei fast food, in moltissimi scelgono infatti di gustare le prelibatezze del proprio locale di fiducia facendole recapitare comodamente a casa. Lo confermano i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-Politecnico di Milano, secondo cui il food delivery è il primo comparto per crescita tra le vendite online di alimentari, con una crescita del +56% rispetto al 2018. Se da un lato è importante continuare a sostenere il settore della ristorazione, uno tra i più colpiti dalla crisi, e dall’altro è giusto concedersi uno sfizio per spezzare la routine da confinamento, non vanno però trascurati i rischi che il consumo frequente di pasti pronti può comportare per la salute del nostro apparato digerente. Top Doctors® (www.topdoctors.it), azienda specializzata in servizi tecnologici per la sanità privata, ha stilato un elenco di consigli e semplici regole da adottare per evi-tare spiacevoli conseguenze.
1. ORDINARE PIATTI SANI ED EQUILIBRATI
La prima ovvia regola, da seguire non solo quando si ordina cibo a casa, ma anche quando si mangia fuori, è prediligere piatti sani, equilibrati e non troppo calorici. Anche se è facile cadere in tentazione e optare per il junk food, gli esperti consigliano di variare spesso le ordinazioni, rivolgendosi a locali con differenti cucine, ricalcando nel lungo periodo il modello della piramide alimentare della dieta mediterranea.
2. CHIEDERE CHIARIMENTI SULLA COMPOSIZIONE DEGLI ALIMENTI
Quando si ricorre al food delivery, spesso si ordina un piatto senza aver compreso realmente cosa contiene: ne consegue un rischio elevato di incappare in alimenti a cui si è intolleranti o persino allergici. Può capitare anche nei ristoranti, dove il menù è in genere più dettagliato ed è possibile chiedere delucidazioni al personale, ma con gli ordini a domicilio la probabilità aumenta sensibil-mente. Quindi, si raccomanda di consultare sempre l’elenco dei componenti e non esitare, in caso di dubbi, a contattare direttamente la struttura per chiarimenti.
3. SCEGLIERE ESERCIZI FIDATI CHE SEGUONO LE PROCEDURE DI CONSERVAZIONE E TRASPORTO
Le principali criticità legate all’asporto derivano dal fatto che i cibi vengono preparati e consumati in luoghi differenti. È quindi essenziale scegliere esercizi fidati che seguano con la massima scrupolosità le procedure per la conservazione degli alimenti lungo l’intera catena di acquisizione, preparazione e consegna, con un attenzione speciale per il mantenimento degli alimenti alla giusta temperatura e a scongiurare i rischi di un’eventuale contaminazione batterica durante il trasporto. “È molto importante prestare attenzione a quello che mangiamo, specialmente in questo periodo in cui, per effetto delle restrizioni rese necessarie dall’emergenza sanitaria, si verifica un duplice pro-blema” commenta il dottor Raffaele Annicchiarico, gastroenterologo di Top Doctors. “Da una parte, abbiamo infatti il rischio di eccedere nel consumo di alimenti ipercalorici, per spezzare la routine che ci vede costretti a casa, e dall’altra siamo costretti a limitare il movimento e dell’esercizio fisico. Proprio per questo, quando ordiniamo cibo a domicilio ma anche quando siamo noi a cimen-tarci ai fornelli, è quanto mai importante prediligere piatti leggeri ed equilibrati”.
INTERVISTA AL DOTTOR RAFFAELE ANNICCHIARICO, GASTROENTEROLOGO DI TOP DOCTORS®
Quanto e come un’alimentazione errata contribuisce alle patologie e quali?
“Alla base della nostra salute ci deve essere una sana e corretta alimentazione. Gli eccessi di proteine, soprattutto animali, gli eccessi di grassi, in particolare quelli saturi, e la scarsa presenza di carboidrati con eccesso di zuccheri a rapido assorbimento possono essere cofattori per l’insorgenza di alcune patologie. In base a numerosi studi epidemiologici è accertato ormai che una cattiva alimentazione possa causare ogni anno un numero sempre crescente di malattie quali diabete, malattie cardiovascolari, obesità e tumori. Si stima che il 30-35% dei tumori abbia un cofattore alimentare alla base, dovuto a una cattiva nutrizione: teniamo presente che l’alimentazione povera di fibra e l’obesità sono riconosciuti come fattori di rischio oncologico effettivi.”
Dieta mediterranea: Pizza. Qualcuno dice che fa bene, altri no. Lei cosa ne pensa? È soggettivo a età e costituzione fisica?
“La pizza è indubbiamente un alimento parte della dieta mediterranea. È ricca di nutrienti preziosi per il sostentamento del nostro organismo. Dal punto di vista nutrizionale è un alimento completo, che può essere consumato a pranzo o cena. È in grado di apportare all’organismo il giusto equilibrio di carboidrati e proteine giornaliere. Le proteine sono fornite per la maggior parte dalla mozzarella. I lipidi, invece, sono contenuti nell’olio extra vergine. Non dobbiamo dimenticare però che la pizza è anche un alimento molto ricco di calorie. Una pizza di grandezza normale apporta mediamente 700 calorie. La maggioranza dell’energia deriva dai carboidrati e dai grassi apportati tramite la mozzarella e l’olio. Per contrastare i kg di troppo, la regola fondamentale da ricordare è che si può mangiare una pizza a settimana, senza eccedere nella quantità. Chi deve fare attenzione all’indice glicemico può optare su impasti a base di farine integrali, più ricche di fibre, sali minerali e vitamine. In generale si può tranquillamente affermare che la dieta mediterranea sia considerata un modello ancora vincente per la salute di adulti e bambini. Ormai sono tantissimi i risultati scientifici che vanno in questa direzione. Lo studio EPIC, per esempio, ha coinvolto varie decine di migliaia di anziani in 10 paesi europei, misurando per ciascuno un indice di mediterraneità della dieta, basato sul consumo di particolari alimenti. Ebbene, si è visto che maggiore è questo indice, minore è il rischio di mortalità generale. In altre parole, che tanto più mediterraneo si mangia, tanto più a lungo si vive. Altri studi hanno permesso di capire che questo stile alimentare protegge da varie malattie: quelle cardiovascolari prima di tutto, ma anche: • obesità e diabete, • morbo di Alzheimer e di Parkinson, • demenza, • alcuni tipi di cancro. Negli ultimi anni si è cominciato a capire che, oltre a fare bene in generale, la dieta mediterranea fa bene anche a due particolari gruppi di persone: uomini e donne che desiderano avere un bambino e donne in gravidanza (con i loro bebé): una serie di studi condotti dal gruppo di ricerca di Régine Steegers Theunissen, dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam ha mostrato che una stretta aderenza alla dieta mediterranea dà una mano alla fertilità, cioè aiuta ad arrivare a una gravidanza, anche nelle coppie che si sottopongono a tecniche di fecondazione assistita. Altre ricerche dicono che, in gravidanza, questa alimentazione riduce il rischio di difetti del tubo neurale, come spina bifida e anencefalia, nel feto, e anche il rischio di parto prematuro.
Perché vi sono figli affetti da obesità in famiglie che non hanno mai manifestato questa condizione?
“La tendenza alla diffusione dell’obesità in età evolutiva è in forte aumento in tutto il mondo occidentale e in Italia ha raggiunto quote notevoli: in Europa siamo il primo Paese per obesità infantile, abbiamo superato i numeri della Spagna e della Grecia, e in alcune regioni italiane (Puglia, Basilicata, Campania) la percentuale dell’obesità e del sovrappeso tocca il 35%. La maggior parte di questa esplosione di obesità in età evolutiva dipende dal cambiamento degli stili di vita: • si mangia sempre più fuori casa (a parte le recenti limitazioni imposte dal Covid) • si cucina sempre meno e più velocemente (sempre per le necessità imposte dalle norme per la prevenzione della diffusione del Covid si ricorre al food delivery) • sono in aumento cibi preconfezionati (soprattutto con la notevole diffusione dei distributori automatici di cibo e bevande). • Inoltre l’attività fisica si è ridotta moltissimo per i bambini e per gli adolescenti, mentre fino alla generazione precedente era difficile che i più piccoli stessero fermi. Attualmente si trascorrono invece molte ora dinanzi a tablet e cellulare.
Calcolosi delle vie biliari, tumore del pancreas e delle vie biliari, polipectomia endoscopica, reflusso gastroesofageo, diverticolosi, infezione da Helicobacter Pylori. Con il progresso della ricerca in quale anno secondo Lei queste malattie saranno sconfitte con i nanobot per regalarLe molto più tempo libero?
“Sicuramente i nanobot medici (robot delle dimensioni di miliardesimi
di metro) e la nanotecnologia rappresentano il futuro della medicina potendo affrontare diverse patologie in maniera. Nel caso della malattia neoplastica la sua applicazione potrà avere una valenza non solo curativa potendo trasportare i farmaci chemioterapici in maniera selettiva e nella giusta quantità nelle cellule malate limitando in maniera importante l’incidenza e l’entità degli effetti collaterali ma, probabilmente, anche preventiva potendo intervenire sul DNA prendendo il controllo della eventuale proliferazione cellulare impazzita che è all’origine dei tumori. Le ricerche sono iniziate circa 15 anni fa e credo che troveranno applicazione pratica tra non molto non potendo prevedere, comunque, un anno preciso.”
Il corpo umano ha bisogno di tutti i cibi disponibili sul mercato, oppure vi sono cibi sempre dannosi?
“Per quanto riguarda questa questione mi sembra doveroso premettere che tutti gli alimenti, di importazione e no, dovrebbero essere prodotti nel modo giusto, seguendo le norme che tutelano la salute dei consumatori. A parte questa generica considerazione sono stati sono stati individuati alcuni alimenti che vengono consumati abitualmente nella cucina di tutti i giorni, ma che sarebbe bene consumare con moderazione o non consumare affatto a causa delle sostanze presenti in piccole o grandi quantità. 1) Patate
Bisognerebbe sempre sbucciare le patate poiché sotto la pelle c’è una sostanza, la solanina, presente anche in pomodori, melanzane e peperoni che risulta indigesta e tossica per il nostro sistema digestivo.
Mai consumare patate che abbiano già sviluppato i germogli, essi sviluppano un glicoalcaloide fortemente tossico. 2) Pomodori
Presentano lo stesso tipo di tossicità della pelle come le patate, sono molto ricchi di nichel, un metallo fortemente allergenico. Sarebbe sempre meglio non consumarne in grandi quantità anche se non si presenta questo tipo di allergia. 4) Funghi
L’elevata tossicità dei funghi, specie se raccolti in zone inquinate, a causa delle loro spore (vere e proprie spugne del terreno) possono causare intossicazioni anche di elevata pericolosità. Controllare attentamente la provenienza e certificazione che siano commestibili e sicuri. 5) Margarina
La margarina è ottenuta mediante idrogenazione di oli vegetali tra i quali anche il famigerato olio di palma. Dato l’alto contenuto di grassi saturi, coloranti e conservati vanno consumate saltuariamente. 6) Sottilette
L’alta presenza di latte concentrato, amido modificato, siero di latte, proteine del latte e correttori di acidità, sovente sono frutto di miscele di formaggi di dubbia provenienza e spesso scarsa qualità. 7) Insaccati crudi
Salsicce e salumi sono ricchi di nitriti e nitrati di sodio, sostanza cancerogena che sarebbe meglio evitare di assumere in grandi quantità. 8) Insaccati cotti
Mortadella, zamponi, prosciutto cotto e wurstel sono spesso
composti da alimenti triturati e compressi ricchi di additivi, coloranti e conservanti quali solfiti e polifosfati. 9) Patatine fritte
Oltre all’elevata quantità di grassi e calorie, vengono spesso cucinate con oli riciclati e producono una sostanza altamente cancerogena: l’acrilamide che si forma durante la cottura a temperatura elevata.
Cosa pensa delle abitudini alimentari che privano dell’equilibrato fabbisogno proteico e calorico, come quella vegana e vegetariana?
“I vegetariani escludono dalla propria dieta la carne e il pesce; i vegani, invece, sono vegetariani che si astengono completamente da tutti gli alimenti di origine animale, quindi non mangiano neanche le uova, il latte e i suoi derivati e il miele. Le diete vegetariane e la dieta vegana, soprattutto in età pediatrica, stando allo stato attuale delle evidenze scientifiche, non mostrano vantaggi particolari relativamente alla prevenzione di malattie croniche non trasmissibili se confrontate con la Dieta Mediterranea (basata sul consumo prevalente di molti alimenti vegetali e sull’uso limitato di prodotti animali). Non esistono invece prove scientifiche dell’effetto preventivo delle diete vegetariane sulle malattie trasmissibili. D’altra parte le diete vegetariane e la dieta vegana possono essere inadeguate per un corretto sviluppo neuropsico-cognitivo del bambino in quanto la carenza di vitamina B12, DHA e ferro possono provocare danni irreversibili al sistema nervoso. Fatta questa considerazione, fermo restando su quanto già detto su quanto sia importante evitare gli eccessi di determinati principi alimentari, è mio parere che l’alimentazione debba essere bilanciata o equilibrata intendendo con questi termini un modo di alimentarsi corretto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. L’alimentazione equilibrata ha la finalità di garantire un apporto adeguato di energia e di nutrienti, prevenendo sia carenze che eccessi nutrizionali (entrambi dannosi). Per essere equilibrata l’alimentazione deve anche essere varia. In questo modo, infatti, è più probabile che vengano assunti nelle giuste quantità tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno. Una dieta corretta, quindi, deve comportare in maniera bilanciata e nella quantità giusta l’assunzione di tutti i principi alimentari che vengono sinteticamente distinti in: macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi, fibre e acqua) e micronutrienti (vitamine e minerali). Quanto alle proteine va sottolineato che esse svolgono numerose funzioni: favoriscono il rinnovamento delle cellule; sono la componente principale dei muscoli, degli organi interni e della pelle. Alcune proteine, inoltre, funzionano da anticorpo, altre intervengono nel processo di coagulazione del sangue, altre ancora servono per il trasporto delle sostanze nutritive e dell’ossigeno. Insomma le proteine rappresentano dei veri e propri mattoni per il nostro organismo e per il suo buon funzionamento: ecco perché è importante che la nostra dieta non ne sia mai carente. Vero è che le proteine possono essere sia di origine animale sia di origine vegetale ma va considerato che esse sono costituite dagli aminoacidi 8 dei quali sono definiti essenziali, in quanto il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli e vanno quindi introdotti necessariamente attraverso la dieta. Le proteine animali sono considerate di alto valore nutrizionale perché li contengono tutti e nelle giuste proporzioni; le proteine vegetali, invece, sono considerate incomplete perché carenti di uno o più di questi amminoacidi essenziali.”