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LA "CLASSE" DEL GIORNALISMO
Botteri riceve il “Premio Semplicemente Donna”
A cura di Carla Cavicchini
Giovanna Botteri è una delle più popolari giornaliste che regolarmente appaiono sugli schermi televisivi. Da anni racconta l’attualità e segue le pagine più complesse della storia recente. Stimatissima per la professionalità che la contraddistingue, risulta una delle più accreditate editorialiste di politica italiana ed estera. Dal dicembre del 2021 è corrispondente da Parigi e responsabile dell’ufficio francese per i servizi giornalistici, radiofonici e televisivi della RAI.
Semplicissima, vestita di scuro, sorridente, quasi mite durante la decima edizione del “Premio Semplicemente Donna”, è pronta per essere premiata per il settore ‘Giornalismo’, nell’ampio teatro Mario Spina di Castiglion Fiorentino. Col suo bell’accento del nord visto che è triestina, racconta che per lei è un grande onore con dividere il palco assieme a tante altre figure femminili.
“Stasera ho ascoltato cose belle ma anche terrificanti, quanto nel ricevere tutti questi applausi… a me che mi sento così piccola, mah! Inevitabile a questo punto parlare di giornalismo. Di noi che raccontiamo le storie degli altri, della curiosità che ci spinge continuamente a proseguire, considerando che proprio la storia, la studi, la vivi, in un contesto in cui risulta fondamentale non parlare di noi stessi bensì semplicemente raccontarla.”
“Da inviata di guerra è innegabile pensare alla pace, tenendo tuttavia ben conto delle realtà locali. Sono stata varie volte in trincea, vivendo momenti terribili, con persone tranquille sedute a casa.”
“In Cina, da inviata, fino a poco tempo fa - prosegue - tante, tantissime persone morivano a causa del Covid. Io capivo, capivo cosa c’era sotto, tanto d’essere considerata una ‘Cassandra’. Il mio lavoro mi ha portato a vivere accanto anche ai talebani - veri e propri padroni, signori d’un territorio martoriato - vivendo in condizioni di pura follia! E quindi è giusto sottolineare che non siamo dei robot, che abbiamo i nostri sentimenti.
Personalmente amo le donne con la loro bellezza e loro disperazione, poiché proprio la donna è il futuro”.
“Il mio consiglio? Non cedere, non mollare, mai e poi mai, via lo spauracchio di rimanere sole. Questo non è un sogno, semplicemente la propria idea che ti sprona ad andare avanti.
Alla fine vincerai tu e non gli altri! Quanto all’essere donne, siamo anche mamme, ed è bellissimo, talmente bello che mia figlia mi ha salvato la vita!”
Il pubblico è totalmente rapito, l’attenzione è massima mentre Giovanna Botteri prosegue spiegando: “Accadde accanto alla collega Maria Grazia Cutuli durante la missione in Afghanistan. Proprio in quel frangente mia figlia mi cercò, aveva urgente bisogno di me ed io la raggiunsi. Purtroppo i fatti successivi furono estremamente tragici poiché come ricordiamo, Maria Grazia morì per l’attentato di mano talebana a Sarobi, sulla strada tra Salalabad e Kabul.” Nell’intervista concessa mi chiedono d’essere estremamente veloce e quindi mi precipito… domandando del Premio, notando l’intenso volto struccato e cristallino.
Già, proprio questo “Premio Semplicemente Donna” che lei conoscerà, siamo estremamente curiosi di sapere cosa ne pensa.
“Credo sia importante in questo momento aiutare, sottolineare il lavoro che le donne stanno facendo nei vari ‘campi’ della società. È un momento difficile, siamo usciti da una pandemia, c’è una guerra in corso, una crisi economica che regna, la minaccia dell’inflazione, siamo tutti incerti, impauriti, e le donne, ancora una volta, sono una colonna, un punto di riferimento forte per quel che succede e per quello che si cerca di ricostruire. Di conseguenza una immagine focale per la pace e per il futuro dei giovani. Pertanto un Premio che ne riconosca il valore, del loro lavoro nei vari campi, è molto importante.”
Lo sa che appena è salita sul palco abbiamo avvertito la sua emozione?
“Beh…ritrovarmi assieme a tante altre persone con scambi di esperienze e di vissuti, decisamente è stato molto emozionante ed importante.”
Nonostante sia una professionista affermata le domando cosa farà da grande, ed ancora: vista la sua esperienza decisamente notevole e colma di gratificazioni…provo a dirlo... si sente arrivata?
Sorride e candidamente: “Per la prima, quando crescerò glielo dirò, quanto al sentirsi ‘arrivate’ credo non voglia dire niente. Arrivata dove? L’importante è continuare a marciare, avanzare, non c’è mai un punto in cui arrivi, bensì un punto inferiore ed una marcia ulteriore da fare.”
Giusta osservazione da parte di una donna estremamente matura, capace di risalire a monte delle cose, di costruire una controinchiesta su tematiche scottanti, tenendo ben alto il concetto che conoscere la storia è fondamentale nel proseguire il proprio cammino. In grande umiltà.