6 minute read

IL RINASCIMENTO PSICHEDELICO: FUNGHI E MDMA CON PRESCRIZIONE

La psilocibina e la psilocina, come la il tetraidrocannabinolo, sono presenti nella Tabella I ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite del 1971 sulle sostanze psicotrope, in Italia è il DPR 309/90 a elencare le sostanze proibite. La depenalizzazione della cannabis, su sollecitazione dell’ONU nel 2020, ha creato un effetto domino sulla legalizzazione degli endogeni negli USA. In alcuni paesi DMT, ibogaina, mescalina, psilocibina e psilocina sono autorizzati su prescrizione medica e in pratiche religiose legalmente in quanto "allucinogeni naturali a base di piante o funghi". Un vero e proprio Rinascimento Psichedelico che parte dagli yankee e passa per gli ospedali di Svizzera e Paesi Bassi per arrivare in Europa. Una rivoluzione da non perdere di vista dal nostro piccolo paese che, se non si sbriga a legalizzare la cannabis, resta indietro su tutto!

Le proprietà mediche e terapeutiche degli enteogeni per patologie come autismo, morbo di Parkinson, disturbo da stress post-traumatico, ma anche per cancro e sclerosi multipla, aggiungendo che potrebbe essere utile in "qualsiasi altra condizione" certificata da un professionista. La preparazione dei medici è basilare, data la scarsa formazione accademica, per questo i terapeuti dovrebbero seguire un corso del Dipartimento della Salute per l’abilitazione.

Advertisement

MDMA vs alcolismo

Nel mondo una persona ogni dieci secondi muore per alcolismo. Più del 5% della popolazione mondiale è strappata alla vita dalla dipendenza dall’alcol. Nel 2021 dalla collaborazione di alcune Università degli USA è stato pubblicato “Gli effetti della terapia assistita da MDMA sull'uso di alcol e sostanze in uno studio di fase 3 per il trattamento del disturbo da stress post-traumatico grave”

Le valutazioni notevoli sono state le seguenti:

• “Lo studio di fase 3 ha dimostrato la sicurezza e l'efficacia della terapia assistita da MDMA (MDMAAT) per il trattamento del disturbo da stress posttraumatico grave.

Arkansas

• Rispetto a Placebo+Therapy, l'MDMA-AT è stato associato a maggiori diminuzioni del consumo di alcol e del rischio di uso pericoloso.

• L'MDMA-AT non è stato associato a un aumento del rischio di uso di sostanze illecite.”

Texas

Le proprietà mediche e terapeutiche degli psichedelici sono sempre più evidenti e i governi degli Stati Uniti si stanno adeguando alla necessità dei cittadini di avere alternative naturali alle cure farmacologiche. La psilocibina, ad esempio, è prescrivibile per uso medico in Oregon, Washington DC e otto città americane: Cambridge, Detroit, Denver, Santa Cruz, Oakland, Ann Harbour, Somerville e Northampton. Le stesse non hanno ancora autorizzato l’apertura di centri per il trattamento con la psilocibina, ad esclusione di due contee. In compenso, la legge che nel 2020 ha avviato la riscoperta dei funghi magici in Oregon prevedeva la possibilità di accedere alle licenze per la produzione, il test e la somministrazione dello psichedelico da parte di aziende private per lo Stato e la scadenza era prevista per il 2 gennaio 2023.

New York e la legalizzazione degli psichedelici sacri

New York ha iniziato la vendita legale di marijuana ricreativa solo alla fine del 2022, ma i legislatori statali stanno giocando in anticipo per il 2023 presentando un disegno di legge per autorizzare l’uso di alcune sostanze psichedeliche come psilocibina, DMT, ibogaina e mescalina. La proposta è quella di permettere agli adulti "possesso, uso, coltivazione, produzione, creazione, analisi, donazione, scambio o condivisione da parte di o tra persone fisiche di età pari o superiore a ventuno anni di una pianta naturale o di un fungo- a base di allucinogeni”.

Piante e funghi contenenti i principi attivi sopracitati non hanno solo un valore terapeutico, bensì religioso là dove il potere curativo della natura stessa è legato alla sacralità della preesistenza umana. Il rispetto della vita, la sinergia tra umanità e natura e le profonde radici religiose che fortificano indissolubilmente l'ancestrale legame che abbiamo in comune con Madre Natura. La legge presentata a New York riconosce questo aspetto importante, difatti autorizzerebbe le persone a impegnarsi in “servizi psichedelici”, ossia ad utilizzare gli psichedelici nelle cerimonie religiose.

Psichedelici VS psicofarmaci…e non solo

La legalizzazione della cannabis ha contribuito alla caduta dello stigma sulle sostanze psichedeliche, dall’altra parte la ricerca è stata supportata sia sullo svolgimento di studi e revisioni che sulla comunicazione dei risultati positivi ottenuti tramite canali di comunicazione di massa: media, televisione, lungometraggi e articoli. L’innegabile uso medico degli enteogeni è la via maestra della depenalizzazione. l disegno di legge newyorkese, infatti, prevede la prescrivibilità della psilocibina in sostituzione di psicofarmaci e allopatici

Nella valutazione conclusiva viene specificato che “è importante sottolineare che è incoraggiante che l'attuale protocollo di trattamento MDMA-AT non abbia dimostrato un aumento del rischio di uso di sostanze, abuso o dipendenza o un aumento dell'uso di MDMA durante e 2 mesi dopo il trattamento.” Pertanto “studi futuri che esamineranno l'applicazione dell'MDMA-AT come trattamento integrato per la co-occorrenza AUD e PTSD, o solo AUD, possono essere giustificati.”

Psilocibina vs depressione

Secondo l’OMS il disturbo depressivo maggiore colpiva circa 193 milioni di persone nel mondo, dopo la pandemia da Covid-19 i casi sono saliti a 246 milioni, + 28%. Un dato impressionante che coincide con l’aumento del consumo di antidepressivi e dei suicidi, solo in Italia uno ogni sedici ore.

Nel 2022 alcuni ricercatori cinesi hanno rivalutato l’ “Effetto della dose di Psilocibina sulla depressione primaria e secondaria: una revisione sistematica preliminare e una meta-analisi”. Partendo dal presupposto che “la depressione è uno dei disturbi mentali più comuni nella popolazione generale (Kessler et al., 2011). Se associata a malattie fisiche croniche, la depressione non trattata può portare a una riduzione della qualità della vita (Daly et al., 2010), aumento del rischio di suicidio (Rihmer e Gonda, 2012) e esiti fisiologici avversi (Moussavi et al., 2007).” Hanno eseguito una “meta-analisi di cinque studi clinici, che ha coinvolto 136 pazienti con disturbo depressivo primario e secondario” che hanno portato alla conclusione che “la psilocibina riduce rapidamente i sintomi depressivi con effetti collaterali minimi”

E in Europa?

Non è da escludere un’apertura dell’europa a questo nuovo settore economico. Nel 2023 potremmo vedere le coraggiose Germania, Lussemburgo o Malta depenalizzare l’uso di enteogeni a scopo medico. In un’intervista a Lovin Malta, l’ex primo ministro Joseph Muscat ha dichiarato: ”Malta dovrebbe prendere fortemente in considerazione la regolamentazione delle sostanze psichedeliche che possono essere utilizzate in ambito medico”

Legalizzazione Riduce Gli Arresti Pi Della Depenalizzazione

Il tema carcerario è centrale all’interno di questa politica, non solo per i costi economici dello Stato, ma anche per l’aspetto di stigma che si attiva quando si incarcera qualcuno che fa uso personale di cannabis, e sui risvolti che questi avvenimenti possono avere sulla vita futura: pensiamo alle migliaia di persone che ogni anno, in Italia, vengono sbattute sulle pagine dei giornali di provincia, luoghi piccoli che innescano meccanismi di giudizio su un comportamento che non nuoce agli altri. Il carcere per come è strutturato oggi è luogo che cambia, e il rischio di tassi elevati di recidiva elevati (come vediamo nel nostro paese), diventa concreto: in questo modo è evidente che non ci si adegui all’articolo 27 della costituzione.

Questo passaggio è importante per decidere anche nel nostro paese su cosa concentrarsi, e il nuovo studio che ci arriva dai ricercatori americani ci da una risposta: pensare ad una legalizzazione completa, senza passare da una ‘depenalizzazione’, è la soluzione migliore per ridurre gli arresti e creare un mercato organizzato e quindi maggiormente controllabile.

Nello studio realizzato, si evince come la diminuzione degli arresti sia stata maggiore negli Stati che sono passati direttamente alla legalizzazione, senza passare dalla depenalizzazione. Lo studio ha analizzato i dati forniti dall’Uniform Crime Reporting Program dell’FBI in un intervallo di tempo che va dal 2010 al 2019, in 31 Stati, compresi i 9 Stati che in quegli anni hanno attivato la legalizzazione. Gli Stati che hanno direttamente legalizzato la cannabis senza passare dalla depenalizzazione hanno visto una diminuzione degli arresti del 76,3%, mentre gli Stati che prima hanno depenalizzato per poi legalizzare hanno visto una riduzione del 40%. Un altro punto messo in luce dai ricercatori, che indagheremo meglio è relativo allo stigma: infatti, in qualsiasi caso, permane la maggiore probabilità che chi ha una differente etnia venga maggiormente perseguito rispetto ai bianchi americani. La probabilità è di tre/quattro volte superiore.

La legalizzazione della cannabis in America ci sta regalando molto materiale per discutere e comprendere meglio l’evoluzione delle situazioni, dopo un monitoraggio che oggi diventa importante anche a livello temporale per trarre nuove conclusioni. In questi anni abbiamo dato informazione sui vari studi scientifici, dalla salute della persona alle questioni economiche, fino ad arrivare agli sviluppi sociali. Nelle scorse settimane i ricercatori dell’Università di San Diego hanno pubblicato uno studio sul Journal of American Medical sull’impatto della legalizzazione e della depenalizzazione di cannabis sugli arresti per uso personale.

“I nostri risultati suggeriscono che la legalizzazione della cannabis per uso adulto potrebbe non fornire ulteriori vantaggi in termini di riduzione delle disparità razziali rispetto alla depenalizzazione. Tuttavia, dovremmo notare che la diminuzione degli arresti per possesso di cannabis dopo RCL è stata sostanziale sia per gli adulti neri che per quelli bianchi, dimostrando un cambiamento generale nei comportamenti delle forze dell’ordine“, si legge nello studio.

Nonostante queste evidenze comunque gli stessi autori credono possa bastare anche la depenalizzazione della sola cannabis, con una legge chiarificatrice.

This article is from: