Istituto Statale Marco Belli di Portogruaro (VE)
GLOBALMENTE -Scenari di un mondo globalizzatoUDA Classe 2^BU A.S. 2018-’19 Discipline coinvolte: Geo-storia, Latino, Inglese, Diritto ed Economia, Scienze Umane
Questo percorso ci darà modo di scoprire: • • • • • • • • • • • • • •
Una definizione… Quali sono le cause della globalizzazione? Quali sono i settori della globalizzazione? Ed ora vediamo…un po’ di storia… Alcuni prodotti «simbolo» della globalizzazione Pros and cons about the globalization (i pro e i contro della globalizzazione) Le multinazionali La paladina dell’inquinamento globale: Greta Thunberg I «No-global» E, per finire, un modello di economia sostenibile Approfondimenti …. E un’interessante Storia Bibliografia Gli autori
Una definizione… La globalizzazione è l’integrazione e la diffusione a livello mondiale degli scambi di merci, persone, idee, stili di vita, culture, tendenze, capitali e informazioni. Essa implica che la vita delle persone, in ogni angolo della terra, è sempre più collegata come in una rete che mette in relazione anche i luoghi più lontani.
Quali sono le cause della globalizzazione? Le cause della globalizzazione si possono rintracciare in diversi aspetti, che si sono verificati tutti più o meno nello stesso periodo storico. Le cause si possono così sintetizzare: • L’ abolizione delle barriere doganali, che ha consentito il libero scambio e quindi una sorta di unificazione del mercato mondiale • Lo sviluppo dei trasporti su scala mondiale, i quali hanno permesso di spostare un’attività economica da un luogo d’origine ad un’altra parte del mondo allo scopo di ridurre i costi di produzione, fenomeno chiamato della «delocalizzazione produttiva» • Lo sviluppo delle nuove tecnologie, che hanno dato spinta alle comunicazioni internazionali.
Quali sono i settori della globalizzazione? 1.Globalizzazione economica 2. Globalizzazione finanziaria
3. Globalizzazione culturale 4. Globalizzazione dei consumi 5.Globalizzazione dei media e della comunicazione
ECONOMICA
In campo economico la globalizzazione è un fenomeno caratterizzato o causato da: Liberalizzazione: la progressiva liberalizzazione degli scambi commerciali e dei movimenti internazionali di capitali , (grazie anche all’introduzione di nuove tecnologie, come i trasporti) Rivoluzione informatica: accelerazione del progresso tecnologico, soprattutto nell'ambito delle tecnologie dell'informazione, che ha permesso di abbattere i costi dei trasporti e delle comunicazioni. Diffusione delle idee o ideologie neo-liberiste, ossia favorevoli ad un mercato privo di regolamentazione e di autorità/intervento pubblico, ovvero in balìa delle sole forze di mercato.
FINANZIARIA
La globalizzazione finanziaria caratterizzata da migliori opportunità di diversificare gli investimenti e di raccogliere fondi su mercati più ampi. La globalizzazione finanziaria, in un contesto internazionale di sviluppo rapido dell’Investimento diretto all’estero, appare come una necessità funzionale.
CULTURALE
L'espressione globalizzazione culturale si riferisce alla trasmissione di idee, significati, e valori in tutto il mondo, in modo tale da estendere e intensificare le relazioni sociali. La circolazione delle culture consente agli individui di partecipare a relazioni sociali estese che attraversano i confini regionali e nazionali. Un aspetto visibile della globalizzazione culturale è la diffusione di alcune cucine, come le catene di fast food americane: McDonald’s, Starbucks, Burger King.
DEI CONSUMI
In un mondo tendente alla globalizzazione dei consumi, anche i gusti, le abitudini alimentari ed i prodotti tipici si diffondono tra un paese ed un altro. Esiste però una realtà tutta italiana che va controcorrente: è quella delle imprese che fanno qualità della vita. Queste imprese rispondono in modo creativo a una richiesta del consumatore che vuole cibi con una forte identità locale. Inoltre si è diffusa la cultura del “vivere bene” che trova la sua sede naturale “in tavola” e richiede al mercato alimenti sani, sicuri, testati dalla tradizione e, soprattutto, «a chilometro zero». Si tratta di alimenti che sono stati prodotti nelle «vicinanze» e che, oltre a non essere gravati dai costi di trasporto, si portano dentro la cultura del luogo di provenienza, comunicando in modo trasparente le modalità di produzione.
DEI MEDIA E DELLA COMUNICAZIONE
Ogni giorno riceviamo informazioni, notizie in tempo reale dal resto del mondo. Inoltre possiamo anche comunicare con qualcuno a distanza. Questo fenomeno è noto con il termine di globalizzazione dei media e delle comunicazioni. Tale processo comporta, nella trasmissione di informazioni, che ci sia una rete sempre più fitta di rapporti tra le persone; infatti i costi delle comunicazioni diminuiscono progressivamente, rendendo la telefonia satellitare accessibile a tutti.
Ed ora vediamo…un po’ di storia…
A Roma… Sebbene la globalizzazione sia un fenomeno moderno, una prima forma di questo processo si ebbe già nell’antica Roma. I primi due secoli dell’impero furono infatti un’ epoca di grande prosperità economica. Questo periodo era florido sia perché c’era un’abbondante forza-lavoro disponibile (schiavi provenienti dai paesi conquistati), sia per la messa a coltura, da parte dei romani, di vaste aree come l’Africa ed alcune zone della Britannia, con grandi scambi commerciali di prodotti da una parte all’altra dell’impero. Durante questi secoli, gli imperatori misero in relazione vaste aree geografiche e popoli distanti tra loro, diffusero ovunque le leggi e la cultura romane ed unirono i mercati più lontani con strade e commerci, anche attraverso l’emissione di una moneta unica. Risalgono a questo periodo la costruzione di infrastrutture come importanti reti stradali e porti, nonché l’intensificazione della navigazione fluviale, fattori che consentirono l’espansione dei mercati.
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In America… Nel 1492 Cristoforo Colombo scoprì l’America. Questa scoperta diede avvio, a poco a poco, agli scambi tra i continenti conosciuti e quindi ad una prima vera forma di globalizzazione economica mondiale. L’ Europa iniziò ad importare sia beni di genere alimentare come patate mais e pomodori, sia beni come l’argento e l’oro, e ad esportare i propri prodotti in mercati lontani. Durante questo periodo si assistette inoltre alle prime emigrazioni verso l’America e si crearono le prime multinazionali.
….Prima delle due Guerre mondiali Nella seconda metà dell’Ottocento si realizzò una grande crescita dei commerci per effetto delle innovazioni nei trasporti internazionali, specie con la creazione di treni e piroscafi. Questo fattore comportò un aumento dei flussi migratori che divennero imponenti. Tra il 1870 e il 1914, milioni di europei emigrano dall’ Italia e da altri paesi verso l’America attraverso navi specializzate nel trasporto di passeggeri oltre oceano. A partire erano anche persone molto giovani, istruite e provenienti da ambienti urbani, le quali erano costrette a spostarsi perché i cambiamenti nell’economia mondiale avevano danneggiato i loro settori di occupazione.
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E dopo la seconda guerra mondiale
La seconda globalizzazione è avvenuta negli ultimi trent’anni. È stata resa possibile dalle innovazioni tecnologiche connesse all’informatica e alla telematica che hanno modificato in profondità anche il mondo produttivo, mettendo in crisi il vecchio sistema fordista. In concomitanza di ciò, avviene uno spostamento delle imprese verso luoghi in cui il costo del lavoro è più basso e dove i lavoratori non hanno tutele legislative, fenomeno detto della «delocalizzazione». A trasferire all’estero le loro aziende non state solo le grandi multinazionali, bensì anche le aziende di media proporzione. Un altro importante fenomeno è legato all’aumento del numero di migranti provenienti dai paesi meno sviluppati che ha permesso agli imprenditori di esercitare un ribasso sui salari, sulle condizioni di lavoro e sui sistemi di protezione dei lavoratori, e che ha anche innescato l’originarsi e la diffusione di movimenti caratterizzati da atteggiamenti xenofobi nei confronti degli immigrati. Successivamente, si sviluppano delle innovazioni tecnologiche sempre più finalizzate ad aumentare il benessere del ceto medio-alto, rispetto a quanto era avvenuto durante la prima globalizzazione che mirava invece al benessere comune.
ALCUNI PRODOTTI «SIMBOLO» DELLA GLOBALIZZAZIONE
LA BANCA DEI SEMI Guarda
il video!
The Svalbard Global Seed Vault
«LA BANCA DEI SEMI» SIMBOLO DELLA GLOBALIZZAZIONE
La «Banca dei semi» è una gigantesca cassaforte scavata in un ghiacciaio in Norvegia, presso le isole Svalbard, a circa mille chilometri dal Polo Nord: qui si conservano e proteggono i beni più preziosi dell'umanità, i semi come il riso, il grano e tutto ciò che si può piantare e, ancora di più, tutto ciò che riguarda la biodiversità. Tutti questi elementi vengono conservati a 18 gradi sotto zero affinché si possa garantirne la sopravvivenza in caso di cataclisma o guerre. Nell’anniversario del decimo anno dalla costruzione, il deposito ha festeggiato l’ingresso del milionesimo seme. Per la precisione, oggi sono 1.059.646 le varietà custodite a fronte di circa 2,2 milioni di sementi. I semi non vivono per sempre perché la capacità di un seme di germinare è influenzata dalle condizioni ambientali circostanti. Oltre al rischio di agenti patogeni e di malattie delle piante, l’umidità o il calore eccessivo possono danneggiare fatalmente i semi e per questo motivo tutte le banche genetiche, inclusa la Svalbard Global Seed Vault, controllano regolarmente la vitalità e la germinazione delle loro sementi attraverso un monitoraggio costante.
ALCUNI PRODOTTI DIFFUSI IN TUTTO IL MONDO
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PROS AND CONS ABOUT THE GLOBALIZATION (i pro e i contro della globalizzazione)
PROS Countries with faster economic growth (like India and China) have improved living standards and reduced poverty; Improved wealth has led to improved access to health care and clean water which has increased life expectancy. Reduce barriers have favoured foreign investiment which has accelerated growth in many countries. Environmental awareness has encouraged the use of more efficient, less-polluting technologies. Improved techonology has dramatically reduced cost and prieces Modern communications and the global spread of information have contributed to a growth in liberal democracies around the world. International migration has led to greater recognition of diversity and respect for cultural identities.
Traduzione
Traduzione
Some countries have been unable to take advantage of globalization Increased trade and communications have facilitated the spread of disease – like HIV/ AIDS – across borders. The increasing interdendence of countries makes them more vulnerable to economic problems like the 2008 financial crisis. Agricultural seed companies are destroying the biodiversity of the planet and depriving farmers of their livelihood. Improved technology can lead to unemployment, as work in the traditional sectors of the economy become scarce. Communications have increased the demand for migration to richer countries. Richer countries have tightened the barriers against migrant workers and xenophobic fears have increased. Indigenous and national coulture and languages can be wasted by the modern globalized coulture. The globalization increases the exploitation.
ALCUNI ASPETTI NEGATIVI DELLA GLOBALIZZAZIONE
La globalizzazione, dunque, non presenta solo lati positivi ma anche lati negativi, alcuni evidenti, altri nascosti. Uno di questi è il monopolio delle multinazionali le quali attuano un processo di delocalizzazione, spostando le aziende nei paesi meno sviluppati dove produrre costa di meno. Questo a sua volta provoca: 1. Inquinamento massiccio e non controllato 2. Sfruttamento minorile 3. Sfruttamento dei lavoratori in generale.
“La globalizzazione è una
procedura che permette ai potenti di sfruttare i deboli�
LO SFRUTTAMENTO Si può parlare di sfruttamento sul lavoro quando il lavoratore subisce delle estenuanti pressioni in ambito lavorativo sia fisiche che mentali. Orari di gran lunga oltre quelli consentiti dalla legge, lavori che sottopongono il lavoratore ad uno sforzo fisico eccessivo e spropositato, sudditanza psicologica, ambienti di lavoro non a norma sia per quanto concerne l’igiene che la sicurezza, sono alcuni degli aspetti che determinano forme di sfruttamento. In Italia i lavoratori "vessati" sono quasi 3.263.000. Il costo medio orario della retribuzione spesso non supera gli 8 euro. La zona del nostro paese ad essere più interessata dal fenomeno del lavoro «nero» è il meridione. Al primo posto la Calabria con 146 mila 'irregolari' e un'incidenza percentuale del valore aggiunto da lavoro irregolare. Segue la Campania mentre la Sicilia è terza. Il territorio meno interessato dalla presenza dell'economia sommersa è invece il Veneto. A rimetterci, oltre ai lavoratori, sono anche le tante imprese artigianali e commerciali che subiscono la concorrenza sleale degli imprenditori che non si fanno scrupoli ad utilizzare lavoratori irregolari.
MA COME SI COMBATTE LO SFRUTTAMENTO NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO?? In ogni paese dove vengono effettuate queste forme di sfruttamento sono presenti delle organizzazioni che cercano di prevenire e di annientare il fenomeno. Una associazione che combatte queste forme di sfruttamento e il MST-movimento dos trabalhadores Rurais Sei Terra, ovvero un movimento brasiliano che cerca di migliorare le condizioni dei posti in cui si lavora.
I T A I L LE M U L I N A Z O N
CHE COSA SONO LE MULTINAZIONALI? Le multinazionali sono imprese di grandi dimensioni che hanno sede legale in un ricco Paese occidentale e filiali in Paesi in via di sviluppo e in condizioni economiche svantaggiate. Le multinazionali presentano dei vantaggi:
Godono di sgravi fiscali nei paesi dove hanno le filiali; Hanno la possibilità di sfruttare la manodopera locale sostenendo minori costi di lavoro; Possono sfruttare materie prime locali senza manodopera Esse, tuttavia, presentano numerosi svantaggi che per varie ragioni (etiche, ambientali e legali) superano i vantaggi sopraelencati: Sfruttano i lavoratori a cui non sono riconosciuti i diritti che avrebbero nei paesi occidentali; Sfruttano il lavoro minorile; Sfruttano le materie prime locali in modo intensivo e non tutelano la salute dei lavoratori; Inducono ad una forma di dipendenza politica-economica il paese in via di sviluppo, il che significa che la multinazionale può condizionare le scelte politiche ed economiche del paese in cui ha la filiale. Con le loro attività produttive, contribuiscono all’aumento dell’inquinamento ambientale.
• CHE COS’È L’INQUINAMENTO AMBIENTALE? L’inquinamento ambientale è costituito dall’immissione di sostanze inquinanti nell’ambiente naturale, aspetto che causa gravi squilibri all’ecosistema, danni spesso irreversibili e conseguenze negative per la salute degli esseri viventi, piante e animali, uomo compreso. Per inquinamento ambientale si intende la presenza di elementi inquinanti in tutto l’ambiente naturale, non solo nell’atmosfera, ma anche nell’acqua e nel terreno.
• QUALI SONO LE CAUSE DELL’INQUINAMENTO L’AMBIENTALE? Tra le cause dell’inquinamento ambientale vi sono le sostanze chimiche emesse durante le eruzioni vulcaniche o sviluppate dagli incendi di boschi e foreste. Tuttavia, gli incendi sono spesso causati anche dall’uomo, per favorire lo sviluppo dell’urbanistica e la costruzione di impianti industriali e infrastrutture. Molto più estese sono, inoltre, le forme di inquinamento ambientale derivate dalle attività umane, dalla produzione di energia elettrica e riscaldamento, dall’agricoltura intensiva e dal traffico e dalle industrie.
LA PALADINA DELL’INQUINAMENTO GLOBALE: GRETA THUNBERG
L’appena sedicenne svedese Greta Thunberg, affetta da Sindrome di Asperger, è diventata la paladina del Pianeta, grazie alle sue manifestazioni davanti al Parlamento svedese affinché i governanti prendano atto del cambiamento climatico ed emanino leggi a favore dello sviluppo sostenibile. La protesta sarebbe dovuta durare solo un mese ma poi si è protratta nel tempo, coinvolgendo man mano tutti i venerdì sempre più persone, fino ad arrivare allo sciopero mondiale Global Climate Strike For Future del 22 marzo scorso a cui hanno partecipato molte persone tra cui tantissimi studenti. Il 24 maggio si terrà Global Climate
Strike 2 for Future.
o qui il discorso di Greta
I «No-global» Si dice movimento “NO-GLOBAL”, per usare una locuzione nata nella stampa italiana, un insieme internazionale di gruppi, di associazioni o di singoli individui accomunati dalla critica all’attuale sistema economico. Ne fanno parte i pacifisti, gli ambientalisti, gli esponenti di organizzazioni non governative, membri di associazioni di volontariato, che condividono un’idea comune e cioè che sia possibile arrivare ad un’economia più equa. Infatti, i «no-global» si battono per una globalizzazione più giusta, che parta dal basso, dalle piccole realtà locali dei lavoratori del sud del mondo, affinché anche a loro sia data una possibilità per sopravvivere. Inoltre, sostengono Il "consumo critico" che consiste in una serie di piccoli gesti quotidiani che ciascuno di noi può attuare per evitare sprechi alimentari e delle risorse in genere. Per di più tendono quindi ad acquistare prodotti derivati da un commercio equo e solidale che utilizza imballaggi riciclabili, piuttosto che acquistare beni delle multinazionali che invece vengono prodotti nella maggioranza dei casi da lavoratori sfruttati.
CAT (Centre for Alternative Technology) CAT, located in the hills of Powys (Wales), is the Centre for Alternative Technology. Its mission is to teach people all around the world about the green lifestyle, and how to reduce the carbon footprint. CAT includes organic gardens and sustainable architecture and other places that you can visit. In fact, in CAT’s centre there is a big sculpture made of recycled objects. Another example of project that has to do with alternative technlogy is the Eden Project (Cornwall), a set of domes with plants in captivity, different types of climate and different species of animals. VAI ALLA TRADUZIONE
Approfondimenti
BARBARI: deriva da barbarus, che deriva a sua volta dal greco che significa “balbuziente”.Per i latini questo termine indicava le popolazioni che premevano i confini dell’impero. Altri due modi per definire i barbari sono: 1.HOSTIS: deriva dalla forma indoeuropea *g-hostis e significa “straniero” poiché egli godeva del diritto dell’ospitalità. Successivamente ha assunto il significato di “nemico” cioè di “straniero”. 2.PEREGRINUS: deriva dal verbo “peragrare” che significa “percorrere” e di conseguenza il sostantivo “peregrinus” indica lo straniero “che viene da fuori”. L’espansione di Roma, a partire dalle vittoriose Guerre Puniche, garantì un grande afflusso di schiavi prigionieri di guerra. Essi erano 250000 nel 225 a.C. e almeno il doppio dei secoli successivi. La maggior parte degli schiavi si occupava dei lavori agricoli delle campagne e altri si occupavano della funzione culturale, per es. insegnando. Il governo non vedeva di buon occhio gli immigrati ai margini della legalità. Per questo, sebbene non ci fossero restrizioni per l’immigrazione, furono potenziati i meccanismi di registrazione e perseguitati i vagabondi.
I pro della globalizzazione Gli stati con una più veloce crescita economica (come l’India e la Cina) hanno migliorato gli standard di vita e hanno ridotto la povertà. L’accrescimento economico ha favorito l’accesso alle cure mediche e all’acqua pulita migliorando le aspettative di vita. La riduzione delle barriere ha favorito l’investimento straniero, che ha accelerato la crescita in molti stati. La consapevolezza ambientale ha incoraggiato l’uso di meno inquinanti, più efficienti tecnologie. Le migliori tecnologie hanno ridotto drammaticamente i costi e i prezzi. Le comunicazioni moderne e lo sviluppo mondiale delle informazioni ha contribuito alla crescita delle democrazie liberali in tutto il mondo. Le migrazioni internazionali hanno contribuito al grande riconoscimento della diversità e del rispetto per l’identità culturale.
comunitĂ mondiale dovrĂ attuare nuove collaborazioni.
Storie dal mondo‌
bibliografia www.treccani.it www.wikipedia.org www.google.it www.nationalgeograpich.it www.bing.com www.focus.it www.raiscuola.it Abbiamo fatto riferimento ai libri di testo: •Amerini, Zanette, Tincati, Dell’Acqua Limes 2 edizioni scolastiche Bruno Mondadori (storia e geografia) •Ilaria Domenici, Alias (latino) •Mark Bartram, Venture 2 (inglese)
Bandiziol Giorgia Bardin Riccardo Bettin Eleonora Buiatti Nicola Bulcari Iris
Geromin Samuele Mandrini Bianca Sophia Martin Lucia Mayer Gloria Callegher Gaia Canevese Giulia Carraro Giulia Carrer Eleonora Chiarot Sofia Paola
Danieli Isabella Di Terlizzi Adriana
Piasenti Gaia Pozzobon Alice
DOCENTI: Bossone Debora e Patrizia Mares
Saltarel Tania Singh Dharma Soncin Laura
Tonetto Clarissa Vlach Serena Zula
Zoppolato Giada Zorzetto Carla