L’insegnante di sostegno 1
«è “assegnato alla classe per le attività di
sostegno”, nel senso che oltre a intervenire sulla base di una preparazione specifica nelle ore in classe collabora con l'insegnante curricolare e con il Consiglio di Classe affinché l'iter formativo dell'alunno possa continuare anche in sua assenza» (Linee guida 2009)
L’insegnante di sostegno 2 In assenza dell’insegnate di sostegno l’insegnate curricolare potrebbe: - assicurarsi che a fine lezione vengano fatte delle
fotocopie degli appunti della lezione in maniera da avere il quaderno sempre aggiornato; - lasciare eventuale materiale informatico usato o prodotto durante la lezione nel PC della classe in modo che gli alunni possano copiarlo; - promuovere eventuali attivitĂ di tutoraggio.
Uscite didattiche 1 La C.M. 291/92, art. 8, comma 2, non prevede l’obbligo della partecipazione dell’insegnante di sostegno e recita “si demanda alla ponderata valutazione dei competenti organi collegiali di provvedere, in via prioritaria, alla designazione di un qualificato accompagnatore nonché di predisporre ogni altra misura di sostegno”.
Uscite didattiche 2 L’accompagnatore, quindi, potrebbe anche essere un altro docente, un educatore, un collaboratore scolastico o il genitore dell’allievo in disabilità, non
per forza l’insegnante di sostegno.
Esame di stato: prove equipollenti in sintesi 1 Le prove equipollenti devono consentire di verificare che l’allievo abbia raggiunto
una preparazione
culturale e professionale idonea per il rilascio del diploma attestante il superamento dell’esame. (Regolamento Esame di Stato art.6 c.1)
Esame di stato: prove equipollenti in sintesi 2 Le prove equipollenti devono accertare che il candidato, pur nella diversitĂ della situazione, sia in grado di raggiungere la soglia di competenza
necessaria per il conseguimento del titolo di studio. Al fine del rilascio sono importanti le conoscenze, le competenze e le capacitĂ conseguite e non il percorso fatto per conseguirle. (Parere del Consiglio di stato n.348/91)
Esame di stato: prove equipollenti in sintesi 3 Le prove equipollenti devono essere omogenee con il percorso svolto e devono essere realizzate con le stesse modalità , tempi e assistenza utilizzati nelle prove di verifica svolte durante l’anno e previste nel PEI. (L.104/92 - D.L.vo 297/94 - OM 90/01 - OM e Regolamento sugli esami di Stato)
Esame di stato: prove equipollenti in sintesi 4
Nelle prove equipollenti la valutazione è conforme ai programmi ministeriali (OM.90/01 art. 15 c. 3).
I programmi ministeriali sono stati sostituiti dalle Indicazioni Nazionali.
Esame di stato: prove equipollenti esempi e tipologie 1 Regolamento e OM sugli Esami di Stato: “possono consistere nell’utilizzo di mezzi tecnici…”
1^ e 2^ PROVA in BRAILLE trasmessa dal MIUR su richiesta 1^ e 2^ PROVA in LIS (Lingua Italiana dei Segni) traduzione dell’ ins. sostegno/esperti esterni Uso del Computer o della dettatura dell’assistente = mezzi diversi
Esame di stato: prove equipollenti esempi e tipologie 2 Regolamento e OM sugli Esami di Stato: “… o di modi diversi ovvero nello svolgimento di contenuti culturali e/o professionali differenti” 1^ e 2^ PROVA tradotte in quesiti a domande chiuse oppure in una serie di domande-guida tali da rendere più strutturata la prova (modi diversi) 3^ PROVA predisposta dalla Commissione sulla base delle modalità di verifiche adottate durante l’anno (PEI) COLLOQUIO: impostato su prove scritte, test, uso di tecnologie, uso di mediatore della comunicazione (mezzi tecnici e modi diversi)
Vedere file con gli esempi delle prove equipollenti
I Bisogni Educativi Speciali I Bisogni Educativi Speciali riguardano tutti quegli alunni che, in una certa fase della loro crescita, con continuità o per determinati periodi richiedono una speciale attenzione per: - motivi fisici, biologici, fisiologici; - motivi psicologici; - motivi sociali, rispetto ai quali è necessario che la scuola offra adeguata e personalizzata risposta. Queste condizioni creano difficoltà di funzionamento educativo e apprenditivo.
Bisogni Educativi Speciali: quali sono? 1 1. Disabilità (legge 104/92); 2. Disturbi evolutivi specifici: • DSA (legge 170/2010);
• Disturbi specifici del linguaggio; • Deficit delle abilità non verbali (disturbo della coordinazione motoria, della disprassia, disturbo
non verbale); • Deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD); • Disturbo dello spettro autistico lieve; • Funzionamento intellettivo limite o borderline;
Bisogni Educativi Speciali: quali sono? 2 3. Svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale: •
Difficoltà emozionali (ansia, depressione…);
•
Difficoltà comportamentali (disturbi del comportamento alimentare…);
•
Difficoltà conseguenti a traumi, incidenti, malattie;
•
Difficoltà legate all’ambito familiare ( episodi di abuso o di maltrattamento, eventi drammatici come lutti,…);
•
Difficoltà di natura sociale ed economica (povertà,…);
•
Difficoltà di natura linguistica e culturale (alunni stranieri).
DSA: Disturbi Specifici dell’Apprendimento 1
Si tratta di disturbi nell’apprendimento di alcune abilità specifiche che non permettono una completa autosufficienza nell’apprendimento, poiché le difficoltà si sviluppano sulle attività che servono per la trasmissione della cultura, come, ad esempio la lettura, la scrittura e/o il far di conto.
DSA: Disturbi Specifici dell’Apprendimento 2
I disturbi specifici di apprendimento si verificano in soggetti che hanno intelligenza, caratteristiche
fisiche e mentali nella norma; la loro capacità di imparare non è preclusa.
DSA: quali sono? 1 I disturbi specifici di apprendimento più comuni sono: Dislessia: La dislessia comporta una limitazione nella capacità di leggere in modo corretto e fluente. Discalculia La discalculia impedisce a soggetti intellettivamente normodotati di raggiungere adeguati livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo.
DSA: quali sono? 2 Disortografia La disortografia comporta errori grammaticali durante la
scrittura.
Disgrafia La disgrafia è la difficoltà nello scrivere a mano.
L’alunno disgrafico scrive molto lentamente. La grafia risulta avere molte difficoltà: scrive lettere troppo grandi o troppo piccole, lo spazio è organizzato male,
non riesce a seguire il rigo.
Automatizzazione e carico cognitivo In assenza di automatizzazione, l’alunno DSA compensa con il controllo cosciente, compiendo così uno sforzo cognitivo maggiore.
Pertanto necessita di tempi di esecuzione più lunghi, si stanca, e fatica quindi a mantenere la concentrazione e l’attenzione.
Documentazione 1 •Diagnosi: redatta su ALLEGATO A alla Dgr n. 2723 del 24/12/2012, contiene le informazioni che permettono alla scuola di stilare una programmazione educativa e didattica che
tenga conto delle difficoltĂ del soggetto. La diagnosi va aggiornata al termine di ogni ciclo scolastico e
ha validitĂ per tutta la sua durata.
Documentazione 2 • Piano
Didattico
Personalizzato
(PDP):
esplicita
e
documenta ciò che la scuola fa per permettere all’alunno di conseguire i medesimi obiettivi dei compagni. In
particolare:
· attività didattiche personalizzate; · strumenti compensativi utilizzati; · misure dispensative adottate; · forme di verifica e valutazione personalizzate. N.B. Va firmato dalla famiglia. Attenzione ai dati sensibili. In caso di rinuncia da parte della famiglia al PDP è bene far firmare apposito documento. Va redatto ogni anno e monitorato nei vari Consigli di Classe.
Cosa si intende per compensare? In quante situazioni abbiamo bisogno di supporti esterni, che alleggeriscono il nostro carico cognitivo o suppliscono a nostri limiti strutturali?
Strumenti e interventi compensativi Compensare: ottenere i risultati attesi utilizzando metodi e mezzi diversi, che permettano di superare le
difficoltà. Tali mezzi possono essere: •le tecnologie (es. programma di scrittura con correttore e sintesi vocale) • le strategie o modalità didattiche (mappe concettuali, schemi…) che facciano leva sugli stili di apprendimento prediletti da ciascun alunno.
Misure dispensative •Dispensare: significa esentare l’alunno da un’attività (es. lettura a voce alta) o argomenti di studio (es. modi e tempi verbali) per evitare che il disturbo possa portare all’insuccesso scolastico e alla compromissione dell’immagine di sé.
Come si può adeguare la didattica agli strumenti compensativi 1 Chiarire e semplificare le consegne scritte sottolineando le parti significative o riscriverle per favorirne la comprensione Consegna originale: questo esercizio ti mostrerà come puoi ben collocare le congiunzioni. Leggi ogni frase. Cerca le congiunzioni. Quando individui una congiunzione, cercala nella lista delle congiunzioni sotto ogni frase. A questo punto fai un cerchio sul numero delle tue riposte nella colonna di risposta. Consegna riscritta e semplificata: leggi ogni frase e cerchia tutte le congiunzioni.
Come si può adeguare la didattica agli strumenti compensativi 2 Presentare una piccola quantità di lavoro
selezionando alcune pagine e materiali dall’eserciziario per ridurre la quantità di lavoro da presentare agli studenti.
Come si può adeguare la didattica agli strumenti compensativi 3 Fornire un glossario per aree di contenuto;
Fornire mappe e/o domande guida per la comprensione del testo.