Primo Premio "Borsa di Studio Valentino Moro" XVII Edizione. Testo di Margherita Malvardi.

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BORSA DI STUDIO VALENTINO MORO a XVII Edizione Primo premio

MARGHERITA MALVARDI Classe 4° DE ISTITUTO STATALE “MARCO BELLI” PORTOGRUARO

a.s. 2013/2014


In un mondo lacerato e pieno di conflitti etnici e sociali, donare qualcosa di sé avvicina gli uomini? Com'è strana la vita. Si, alla veneranda età di diciotto anni suonati posso affermarlo. Fin da quando ero una piccola bambina, curiosa delle molteplici meraviglie del mondo, ho sempre pensato che la realtà fosse un qualcosa di magico, sicuro, di incredibilmente simile al dolce calore che mi dava la mamma quando mi abbracciava a sé quando avevo paura, di straordinariamente vivace e colorato come i disegni dalle mille sfumature cromatiche e dai mille toni variopinti chiesti in prestito all'Arcobaleno che creavo con diletto nelle giornate pigre d'inverno. Protetta da questa barriera immortale, pensavo che la vita fosse solamente una fantastica favola dominata da protagonisti buoni e sentimenti come l'Amore, l'Amicizia, la Pace e la Solidarietà. Crescendo questo castello di illusioni cadde rovinosamente, spazzato via da un' amara onda d'acqua. Sentivo di gente che stava male e ci rimetteva la vita per delle cose chiamate “malattie”, “incidenti”, parole come “stragi”, ”mafia” di persone innocenti che morivano, di bambini come me che venivano rapiti per semplice fine di lucro, di donne che venivano maltrattate dai propri mariti e un'altra miriade di cose orrende. Il mio morbido rifugio colorato stava prendendo una tonalità che non mi piaceva per nulla, un tetro e tristissimo grigio. Ma ancora non era niente in confronto a quello che c'era. Frequentando la scuola primaria e poi quella secondaria, la mia conoscenza sul mondo si ampliava ,ahimè, negativamente: sentimenti di Odio, Vendetta, uomini che vogliono sopraffare altri uomini, gente che vuole soggiogare i più deboli e ancora soprusi, inganni, smanie di grandezza. La storia è disseminata di questi “grandi” uomini (che forse chiamarli uomini è fin troppo) che hanno distrutto città, depauperato di opere artistiche il patrimonio culturale, brutalizzato le popolazioni lasciandole analfabete a viver come bruti, violentato la patria di molte genti, ridicolizzato culture e etnie, sterminato milioni di persone che non rispettavano i canoni di bellezza, ecc. ecc. E questo non solo nell'antichità, perché è provato che l'uomo tende a perpetrare gli stessi errori che ha


compiuto nel passato. Così è anche oggi. Il mondo è corrotto e lacerato, i valori essenziali per la vita, le cosiddette cose semplici e importanti, i diritti inviolabili dell'essere umano sembrano non contare più niente in una realtà dominata dalla brama di potere e dal desiderio di essere “di più” degli altri. La nostra Politica è l'esempio più eclatante: dopo aver ucciso la Filosofia con tutti i sacrifici che ha fatto per far emergere l'uomo, la sua individualità, la sua unicità e il suo valore morale, ha deciso di essere affetta da Alzheimer o comunque di dimenticare tutto. E ancora, che buffa la vita. Uomini a iosa sono morti lottando per i loro ideali, hanno versato il loro sangue per ottenere la Libertà, la Fratellanza, l'Uguaglianza. Ma questo sembra essere fuori moda. Si preferisce sperperare denaro in cose futili e inutili invece di offrire la propria spalla alle persone più fragili e che hanno un bisogno disperato degli altri. Invece di promuovere settori come l'istruzione e la cultura, preferiscono oscurare le nostre menti propinandoci la più svariata gamma di programmi televisivi definiti “ tv spazzatura” e quant'altro. E poi la grande piaga della nostra esistenza: il divertimento sfrenato all'insegna di alcool, droga, sesso, fumo e stupefacenti. Ed ecco che il mondo diventa totalmente nero. Non è più un divertimento stare al mondo, non è essere come nel grembo della propria madre. Le persone ora, oltre a fare del male volontariamente, purtroppo lo fanno anche inconsciamente, grazie a queste sostanze che ottenebrano il cervello e fanno compiere atti disumani a volte che stroncano vite appena fiorite. Ed ecco le cronache che parlano di persone che muoiono per strada, tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro travolte da persone totalmente alterate; di persone che ammazzano solo perché sotto effetti di psicofarmaci, di persone che a causa della dipendenza da alcool diventano violente e uccidono talvolta persone innocenti ecc. In un mondo del genere, io perdo la speranza per un futuro migliore, perdo la fiducia nelle persone, pensieri neri e pregni di pece mi percorrono la mente, me la attraversano, me la trapanano in mille maniere e mi assale questo dubbio: “E se accadesse a me, se dovessi perdere i miei cari, i miei affetti, i miei progetti di vita solamente per gli incoscienti che non pensano all'incolumità degli altri e sono concentrati a fare altre cose, come a distrarsi con cellulari, pc, Ipad e tecnologia che brucia solo il cervello, se dovessi perdere l'amore finalmente trovato per gente che non sa usare il cervello quando fa cose altamente pericolose? Se dovessi perdere le mia vita nel fiore dei miei anni, nella bellezza e sensualità della gioventù?” Io non me la sento di perdere la voglia di vivere, sinceramente. Sono giovane, piena di grinta e voglia di riscatto, voglio vivere e non sopravvivere. Sono partita da una conoscenza surreale e infantile del mondo fino a questo


pessimismo cosmico in cui però c'è ancora una vana speranza. E' un piccolo faro nell'immensità del buio, un piccolo spiraglio di luce fioca nella densità delle tenebre. Sono i gesti delle persone pure e genuine, di cui ancora pullula il mondo fortunatamente… Delle persone che donano se stessi agli altri. E ancora per l'ennesima volta com'è bizzarra la vita. Perché sono proprio le persone più povere di beni materiali, quelle che non hanno un granché di ricchezza, che non percepiscono stipendi parlamentari, che non usufruiscono delle macchine mega lussuose, che danno tutto: anima, corpo, mente e cuore. Sono persone straordinarie, gli eroi epici di questi tempi che sono riusciti a sconfiggere una guerra che si combatte da secoli. Come? Con atti semplicissimi: regalare un sorriso ad una persona sconsolata, donare del proprio tempo per insegnare un'attività ludica, ricreativa o didattica con la cosiddetta “banca del tempo”, dare aiuto e conforto, ascoltare le persone quando sono in difficoltà, trasmettere emozioni, entusiasmo per le cose da fare, incentivare l'autostima nelle persone e azioni anche più tangibili come donare organi alle persone bisognose e così sconfiggere le “malattie” di cui ormai la parola non mi fa più la stessa paura di quando ero piccina o azioni altrettanto nobili come donare sangue e quindi donare un pizzico della propria linfa vitale per mantenere in vita un altro essere umano, di cui magari non si conosce nemmeno il nome, il sesso e che cosa fa nella vita, ma basta sapere che un altro fratello nel mondo ha bisogno di quel sangue per immediatamente diventare donatori. La mia vita porta addosso un' esperienza simile, che fortunatamente ha avuto un lieto fine. In una notte buia il salvataggio di un mio cugino per un incidente in moto in cui ha perso fiotti di sangue. Tantissimo sangue. Nessuno si era accorto di lui, proprio quando le sue forze stavano per abbandonarlo...Ecco una luce. La corsa disperata in ospedale, l'operazione d'urgenza e le numerose trasfusioni che lo fanno riportato miracolosamente alla vita! Ogni goccia di sangue che è stata instillata nel suo corpo era carica di una caratteristica, una passione, un' ambizione di altre persone, chissà quali, ma una cosa avevano in comune: la voglia di sfatare il mito che nel mondo ormai non c'è più nulla da fare, che se Dio decide che quello è il tuo giorno fatale è quello e non si può cambiare. Questo è cambiato quando i donatori hanno deciso di donare il loro sangue sovvertendo il tragico destino a mille e più persone. Salvare vite e non sabotarle, prenderci per mano e non combatterci, volerci bene e non essere invidiosi delle cose altrui : alla fine quelle diventano vecchie e si buttano via, come tutte le cose che distrugge il tempo tiranno. Ma una cosa non potrà mai distruggere: la voglia degli uomini, quella voglia che ho io, di tornare ad un mondo colorato, un mondo bambinesco, in cui tutti possiamo prenderci per mano e volare sulle ali della Libertà, in cui possiamo chiamarci


fratelli e possiamo contare gli uni sugli altri, per il nostro bene e per quello dell'umanità. E non sono solo sogni di una ragazza come me, sono sogni di tante persone spero. Perché nonostante tutto vedo ancora del buono nelle persone, soprattutto in queste persone che mi danno la speranza che ancora qualcosa si possa fare e che la realtà si possa ancora cambiare. E ancora una volta, sarà un caso della vita o perché è davvero buffa, bizzarra e stravagante che ritrovo quel mio lato da bambina con cui guardavo il mondo sotto un'altra luce, una luce innocente e pura in cui tutto era possibile e tutto realizzabile. Tutti noi possiamo essere grandi piccoli eroi a partire dalle piccole cose, e come prima e essenziale, iniziando a crederci. E io, forse perché la vita è davvero buffa, ci credo.



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