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Asst Bergamo Est
Cancro al seno e dermocosmesi specialistica
Prendersi cura del proprio corpo, e nello specifico della propria pelle, fa bene al corpo e alla mente e aiuta a guarire prima. Tanto più nelle donne affette da tumore al seno, che, già al momento della diagnosi, si trovano a confrontarsi con sfide e difficoltà che possono cambiare completamente il loro scenario esistenziale. Tale neoplasia è la più frequente nella popolazione italiana. Nel 2019, 175.000 donne hanno ricevuto una diagnosi di tumore, di cui circa 53.000 tumore al seno (AIOM, 2019).
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Tra le diverse terapie antitumorali le più diffuse e pesanti da tollerare sono la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia e la terapia ormonale. Questi trattamenti provocano tra i vari effetti collaterali indesiderati, problemi dermatologici che alterano la qualità della vita. La dermocosmesi specialistica può essere un valido supporto per migliorare questi effetti. Lo dimostra uno studio condotto dall’U.O.C. di Oncologia dell’ASST Bergamo Est (ospedale di Seriate) al quale hanno partecipato, il Direttore U.O. Oncologia professor Giuseppe Nastasi, la Psiconcologa dottoressa Lucia Bonassi, il dottor Nicola Giuntini, oncologo, la dermatologa dottoressa Maria Concetta Pucci Romano e come ricercatrice volontaria la dottoressa Angelica Andreol. Come
Una ricerca dell’ U.O.C. di Oncologia dell’ ASST Bergamo Est, in collaborazione con “Salute donna onlus”, dimostra come può contrastare gli effetti collaterali delle cure
per altri studi dell’ASST Bergamo Est, anche per questo protocollo il gruppo di ricercatori ha potuto contare sul sostegno di Salute Donna onlus con la sua presidente Anna Mancuso, da circa un anno presente nel dipartimento oncologico dell’azienda socio sanitaria territoriale. Lo studio sarà pubblicato sul numero 2/2021 della rivista scientifica internazionale Aesthetic Medicine (pubblicazione ufficiale dell’UIME - Union Internationale de Médecine Esthétique) con un articolo dal titolo “Dermocosmetology and breast cancer patients: effectiveness on physical and mental wellbeing”.
In seguito alla radioterapia, la donna può riscontrare ustioni, radiodermiti e manifestazioni cutanee, come un rash eritematoso moderato, fino ad una vera e propria ulcerazione. Anche i farmaci chemioterapici provocano effetti a livello cutaneo: tra le manifestazioni cliniche più comuni si verifica secchezza della pelle associata a prurito, alterazione della pigmentazione e ungueali, mucositi, fotoreazione, radiodermiti o alopecia. I trattamenti, inoltre, possono causare conseguenze permanenti o temporanee sull’aspetto fisico che hanno un impatto negativo sulla percezione del Body Image (Immagine Corporea) della paziente. Con il termine Body Image ci si riferisce a un costrutto multidimensionale che comprende aspetti cognitivi, comportamentali e affettivi legati al proprio aspetto fisico.
La mancanza di apprezzamento o il disgusto per il proprio corpo possono essere accompagnati da sentimenti di vergogna, bassa autostima e isolamento sociale. Per questo la Body Image è considerata un fattore essenziale per la qualità della vita connessa alla salute nelle pazienti oncologiche tanto che anche a trattamenti conclusi, se si ha una immagine negativa di sé, non si avverte nemmeno la percezione di guarigione e di benessere.
I risultati dello studio effettuato nell’ospedale bergamasco, in particolare, mostrano che l’uso del prodotto specifico On Cos Crema corpo (della linea di cosmetici specifica per malati oncologici On Cos), ideato per combattere gli effetti collaterali insorti in seguito ai trattamenti in caso di tumore al seno, porta le donne, non solo a una diminuzione dei sintomi, ma anche a un maggior benessere psicologico e a una migliore percezione della propria Body Image. Il generale sollievo aiuta le pazienti a sopportare le terapie favorendo quindi l’intero processo di cura, la percezione del riconquistato benessere alla fine della cura e il ritorno alla normalità. «Il sostegno psicologico dovrebbe aiutare la donna a non viversi e definirsi attraverso la malattia, ma piuttosto a recuperare e nutrire la propria femminilità che la diagnosi oncologica ha messo fortemente in discussione» spiega la dottoressa Bonassi. «È molto importante non sottovalutare i cosiddetti effetti collaterali minori delle terapie che non modificano la media di sopravvivenza ma migliorano la qualità di vita e agevolano un ritorno alla normalità» le fa eco la presidente di Salute Donna.