Gli italiani e il risparmio
I social media battono tutti gli altri canali di informazione finanziaria: Instagram spopola tra i giovani

Gli italiani e il risparmio
I social media battono tutti gli altri canali di informazione finanziaria: Instagram spopola tra i giovani
Eurizon Capital, il fondo bilanciato delude le attese Top&Flop
Euromobiliare brilla tra i gestori azionari del mercato italiano
PIMCO GIS Income Fund: oltre 10 anni di comprovata esperienza nella generazione di rendimenti.
Capitale a rischio. La performance dipende dalla tempistica dell’investimento e può comportare rendimenti negativi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
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di Andrea Giacobino giacobino@bfcmedia.com
Il settore globale della gestione patrimoniale è cresciuto in modo significativo negli ultimi anni, il denaro dei clienti è affluito e anche gli sviluppi del mercato hanno fornito un buon vento. Ora però i margini di profitto sono sotto pressione e la necessità di agire in futuro è enorme. Uno studio della società di consulenza ZEB ha esaminato 40 grandi gestori patrimoniali con una forte presenza europea che insieme amministrano un patrimonio gestito (aum) di 42 trilioni di euro. Un primo segnale d’allarme per il settore è quello di un mercato che resta altamente concentrato. I primi 10 gestori patrimoniali rappresentano infatti il 36% del mercato in aum e i maggiori mercati di collocamento sono gli Stati Uniti (50%) e l’Europa (30%), ma il continuo calo dei margini di profitto viene visto come un segnale di allarme per gli sviluppi futuri perché, nonostante la crescita degli ultimi anni, gli utili non hanno tenuto il passo. La crescita degli aum è stata sì in media dell’8,8% annuo negli ultimi cinque anni (2019-2023) e tuttavia, con la stagnazione dei costi, i profitti continuano a diminuire. Gli operatori piccoli e soprattutto medi hanno fatto peggio di quelli grandi e solo i gestori patrimoniali più piccoli e i grandi operatori hanno raggiunto una stabilizzazione della redditività.
I risultati dell’indagine chiariscono che la riduzione dei costi è vista come un mezzo per migliorare i risultati. Secondo lo studio, infatti, il 33% degli intervistati prevede misure a breve termine, ovvero entro due anni, e il 24% a lungo termine. Gli asset manager descrivono la digitalizzazione, inclusa l’intelligenza artificiale, come la leva principale, seguita dall’ottimizzazione dei processi, dai budget dei progetti e dalla riduzione del personale. Per ottenere risparmi a lungo termine sono essenziali anche gli investimenti in tecnologia e processi.
Tuttavia ben due terzi degli intervistati ritengono che il livello di digitalizzazione nella propria azienda sia “migliorabile”, mentre il 15% lo giudica “basso”. Spesso la comprensione dell’intelligenza artificiale all’interno dell’organizzazione è insufficiente; mentre l’espansione del posizionamento Esg o l’offerta di prodotti passivi o ibridi sembrano essere meno importanti.
Negli ultimi anni gli asset manager hanno beneficiato di un trend positivo per le masse gestite, mentre gli utili non sono stati in grado di tenere il passo
Diventa inevitabile contenere i costi
anno 7 - numero 79 - novembre 2024 mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 24 del 31/01/2018
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Il costo di ciascun arretrato è di 10,00 euro
Tratto da blackrock.com/us/individual/insights
Il metallo giallo deve essere ancora una componente del portafoglio, senza esagerare
el blog statunitense di BlackRock c’è un’ampia analisi sull’oro, scritta agli inizi di ottobre da Russ Koesterich, managing director e portfolio manager del colosso americano del risparmio gestito. Ecco cosa scrive il gestore: “Molti investitori, me compreso, si sono sentiti frustrati dalla performance dell’oro nel 2021 e 2022”.
Andamento laterale
“Nel mezzo della più grande impennata dell’inflazione degli ultimi 40 anni, il metallo giallo ha avuto un andamento laterale, con un rendimento totale vicino allo 0. Al contrario, nell’anno in corso, quando l’inflazione si sta finalmente normalizzando, l’oro sta vivendo un anno stellare. La performance dell’oro di qualche anno fa è meno sorprendente, visti i risultati contrastanti dell’oro come copertura dell’inflazione a breve termine. Ma se il metallo giallo può essere una copertura incoerente, quest’anno dimostra il suo ruolo come riserva di valore a lungo termine, soprattutto in un periodo di debito
pubblico stratosferico. L’ultima volta che ho parlato dell’oro è stato a metà luglio. All’epoca suggerivo che, mentre i tradizionali fattori macro, la traiettoria del dollaro e i tassi d’interesse, reali o corretti per l’inflazione, non erano ancora di supporto, i fattori a più lungo termine stavano sollevando il metallo giallo. Da allora, l’oro è salito di un altro 10%. Da un anno a questa parte, il metallo giallo è salito nei prezzi di oltre
il 25%, superando le azioni e battendo facilmente un portafoglio tradizionale con la composizione 60/40”.
Allocazione modesta
“In altre parole, un’allocazione all’oro avrebbe migliorato significativamente il rendimento di qualsiasi portafoglio multi-asset. In futuro, continuo a ritenere opportuno includere un’allocazione modesta all’oro (2%-5%)”.
Il gruppo tedesco accentra nelle mani di Vincenzo Vedda le attività di ricerca e investimento
Il gruppo Dws ha annunciato che unirà le sue unità di portfolio management, chief investment office ed economic research sotto la guida di Vincenzo Vedda. Come parte di questo cambiamento, Vedda, attualmente global head of portfolio management - public markets e responsabile per l’intera gestione dei portafogli liquidi del gruppo, assumerà anche il ruolo di global chief investment officer (cio). Continuerà a riferire al ceo Stefan Hoops Bjoern Jesch, ex global cio di Dws, ha deciso di lasciare l’azienda di comune accordo. Johannes Mueller, in precedenza head of economic and thought leadership research, diventerà chief economist del gruppo e riferirà a Vedda. Vedda è in Dws dal 2013, inizialmente condividendo la responsabilità per il global equities trading, prima di assumere il ruolo di responsabile del trading globale di Dws nel 2017. Dopo aver assunto la responsabilità del business clienti europeo di Dws (esclusi Germania e Austria) e del business globale wholesale nel 2020, è diventato responsabile dell’Active Portfolio Management di Dws alla fine del 2022 e ha assunto la responsabilità del passive portfolio management nel 2023.
La scalata lanciata dal Banco Bpm alla società di gestione milanese
Mentre erano in corso le manovre attorno al Monte dei Paschi di Siena, è arrivato nelle scorse settimane un colpo di scena anche nel risparmio gestito. Il Banco Bpm ha infatti lanciato una scalata ad Anima, quarta sgr in Italia per patrimonio in gestione. È stata infatti lanciata un’opa (offerta pubblica di acquisto) sulle azioni della società al prezzo di 6,2 euro, dopo che il titolo Anima ha chiuso mercoledì 6 novembre a 5,7 euro. L’offerta, secondo quanto dichiarato in un comunicato dagli scalatori, è principalmente preordinata a rafforzare il modello di business di Banco Bpm Vita, che sarà trasformata in una fabbrica prodotto integrata tra assicurazioni e risparmio gestito. L’offerta è condizionata, tra l’altro, al raggiungimento di una quota complessiva nel capitale di Anima pari ad almeno il 66,67%, Il conglomerato finanziario, che sarà il secondo gruppo in Italia (di matrice bancaria), potrà contare su masse complessive da assicurazione vita e risparmio gestito pari a circa euro 220 miliardi, all’interno di un totale di 390 miliardi di attività finanziarie della clientela. Se l’operazione otterrà il via libera dalle autorità regolatorie, dovrebbe perfezionarsi tra il febbraio e la primavera del 2025.
Astolfi (Capital Group): “Così creiamo partnership solide con i distributori”
atteo Astolfi, 56 anni, nel 2025 taglierà un traguardo importante: festeggerà i primi trent’anni di carriera lavorativa. Ha iniziato infatti nel 1995, nel settore della revisione aziendale ma, dopo soli tre anni, il suo mondo è diventato quello del risparmio gestito: prima in Pioneer, poi in M&G e infine in Capital Group, dove ricopre dal 2019 il ruolo di head of client group Italy. In quasi tre decenni di professione, Astolfi ha maturato una solida convinzione. Per una società di asset management come Capital Group, creare valore significa qualcosa in più che impegnarsi nella sola attività di gestione del patrimonio dei clienti. Si può generare valore anche oltre gli investimenti, creando un circolo virtuoso in tutta la filiera che parte da chi fabbrica i prodotti finanziari come le case di gestione e arriva fino ai clienti, passando attraverso i distributori. Sono proprio quest’ultimi i destinatari di un’ampia gamma di servizi che Capital Group mette loro a disposizione con un obiettivo dichiarato: instaurare solide e durature partnership che consentano di soddisfare al meglio la clientela finale. “Valore oltre gli investimenti è diventato per noi una sorta di mantra”, dice Astolfi, “che scandisce il nostro lavoro quotidiano”.
Ma cosa significa nel concreto?
Prima di rispondere, mi permetta di delineare i tratti distintivi di Capital Group. Siamo la più grande società privata e non quotata di asset management al mondo nel segmento della gestione attiva. Abbiamo oltre 2.700 miliardi di dollari di masse, tutte gestite attivamente: di queste, circa 1.700 miliardi di dollari sono nel settore azionario, su mercati pubblici e regolamentati, altri 500 miliardi nell’obbligazionario e ulteriori 500 miliardi sono rappresentati da gestioni multi asset. Siamo inoltre una casa di asset management non quotata in Borsa, il cui azionariato è composto da circa 500 manager e dipendenti della società, ciascuno dei quali non possiede più del 3% del capitale. Abbiamo dunque un azionariato diffuso, senza che via sia una posizione dominante. Aldilà dei numeri, però, c’è un altro aspetto importante da evidenziare.
La ricerca fondamentale è alla base delle nostre gestioni, in quello che noi chiamiamo The Capital System. È un sistema proprietario in cui gli analisti e i gestori della società operano fianco a fianco
Quale?
Capital Group ha sempre avuto una visione di lungo termine, testimoniata da 93 anni di storia che ha alle spalle. Fin dalle origini, questo approccio è sempre stato presente nel nostro Dna. La ricerca fondamentale è infatti alla base delle nostre gestioni, in quello che noi chiamiamo The Capital System. È un sistema proprietario in cui gli analisti e i gestori della società operano fianco a fianco con un metodo di lavoro che possiamo definire di multi portfolio management. Da noi non c’è lo star system, l’utilizzo di gestori di grande fama che, nel bene o nel male, determinano le fortune o le sfortune di questa o quella strategia d’investimento. In Capital Group, tutte le professionalità collaborano assieme per raggiungere obiettivi comuni di creazione di valore e il Capital System consente di tenere assieme alta convinzione e alta diversificazione allo stesso tempo.
Torniamo dunque al vostro “mantra”, valore oltre gli investimenti. Come si traduce operativamente?
Quell’approccio e quella visione di lungo termine di cui ho parlato prima caratterizzano anche il nostro rapporto con i distributori dei prodotti finanziari, sulla scorta dell’esperienza che abbiamo maturato nel nostro paese d’origine, gli Stati Uniti. Sul mercato americano ci sono circa 290mila consulenti finanziari iscritti all’albo. Di questi, ben 220mila lavorano con Capital Group, nel senso che hanno scelto almeno uno dei nostri prodotti per costruire il portafoglio dei loro clienti. Questo stretto legame è nato proprio grazie alla nostra capacità di creare solide partnership di lungo periodo con chi è in prima linea di fronte al cliente finale. Anche in Italia, come negli Stati Uniti, offriamo alle reti di consulenti, private banker e distributori vari un’ampia gamma di soluzioni e servizi: piattaforme di learning, di formazione sui prodotti, sulle strategie e sui mercati. Senza dimenticare altri contenuti che spaziano ad ampio raggio: riguardano per esempio aspetti importanti che vanno appunto aldilà della mera gestione del patrimonio, quali, per esempio, la modalità di comunicazione e dialogo con il cliente finale, anche attraverso i canali sempre
più importanti dei social media. Anche nei rapporti con i distributori non siamo mai stati interessati agli exploit di breve termine. Abbiamo sempre mirato a costruire un rapporto proficuo e duraturo che si protrae nel tempo.
Anche in Italia, insomma, i consulenti finanziari sono per voi un canale fondamentale... Certamente. Il segmento della distribuzione retail, rappresentato dalle reti dei financial advisor e dei private banker, contribuisce al 70% del nostro business. Il restante 30% è rappresentato dal segmento degli istituzionali, dai fund selector, dai gestori di fondi di fondi e di unit linked. Anche questo orientamento al retail deriva dalla nostra storia e dalle nostre origini: sul mercato americano, i nostri clienti principali sono proprio le famiglie medie statunitensi.
Ci sono delle soluzioni e strategie d’investimento che, a vostro avviso, sono più indicate per affrontare la fase attuale dei mercati finanziari?
Abbiamo alcuni fondi flagship che rappresentano dei tasselli fondamentali della nostra offerta. Tra i prodotti bilanciati, abbiamo Capital Group
American Balanced, una delle più antiche strategie multi asset lanciate negli Stati Uniti. Oggi ha oltre 200 miliardi di dollari di masse in gestione e, in quasi 50 anni di vita, ha avuto soltanto 5 anni (tra il 1° gennaio e il 31 dicembre) con rendimenti
negativi. Tra i prodotti obbligazionari, invece, abbiamo due soluzioni che si adattano a diverse esigenze degli investitori. Per chi vuole mettere in atto strategie più aggressive, c’è il fondo Global High Income Opportunities, che investe in obbligazioni emergenti e in obbligazioni societarie ad alto rendimento di tutto il mondo. Per chi invece preferisce strategie più prudenti, abbiamo il fondo
Capital Group Multi-Sector Income che, oltre a investire in obbligazioni emergenti e high yield, ha un portafoglio composto anche da bond con rating più elevato, superiore all’investment grade. Infine, tra i prodotti azionari, abbiamo due fondi flagship con una storia pluridecennale alle spalle. Uno è il Capital Group New Perspective, con oltre 50 anni e 100 miliardi di dollari in gestione,
che investe in aziende multinazionali che hanno prospettive di crescita di lungo termine. L’altro fondo è il Capital Group Investment Company of America (ICA), una strategia azionaria diversificata con ben 90 anni di storia alle spalle e oltre 100 miliardi di dollari di asset in gestione.
Che posto occupa l’Italia nelle strategie internazionali di Capital Group?
Un posto importantissimo. Al di fuori degli Stati Uniti, la società ha individuato 12 mercati-chiave, che hanno un ruolo più significativo degli altri, a livello internazionale. Di questi 12, l’Italia fa parte dei 4 mercati più importanti, assieme all’Asia, alla Gran Bretagna e alla Spagna.
Nel nostro Paese il risparmio gestito è cresciuto molto in passato. Ora, però si trova di fronte a uno scenario più sfidante, soprattutto dopo l’aumento dei tassi e la rinnovata concorrenza di bond e Btp. Non trova?
Indubbiamente è vero, anche se credo che ci siano ancora ulteriori spazi di crescita e di creazione del valore, per due motivi. Innanzitutto, il citato aumento dei tassi ha ormai raggiunto il picco e invertito il trend, iniziando una fase discendente. Storicamente, uno scenario di questo tipo è sempre favorevole al mondo del risparmio gestito. In secondo luogo, vediamo che in Italia i distributori stanno abbandonando progressivamente il modello dell’architettura aperta molto spinta, nel quale collaboravano con decine e decine di case di gestione
diverse. Stanno cioè riducendo il numero di partnership, ma concentrandosi su quelle di maggior valore, che hanno una migliore offerta e garantiscono loro servizi ed expertise maggiori. Questa tendenza, se accompagnata a un mercato in crescita nelle masse gestite, ci fa ben sperare per il futuro. Crediamo infatti di avere tutte le carte in regola per essere tra gli interlocutori preferiti da chi distribuisce prodotti finanziari, per le ragioni che ho esposto prima. Siamo la più grande casa di gestione attiva al mondo, che garantisce expertise e servizi anche oltre gli investimenti.
Lei ha assunto la sua attuale carica quando aveva già alle spalle una lunga carriera ed era già country head per l’Italia di un’altra società di gestione. Cosa l’ha spinta a questa scelta che comportava qualche rischio?
È stata la voglia di rimettersi in gioco, di migliorare e iniziare una nuova esperienza professionale con nuovi stimoli e sfide. Come manager del settore conoscevo ovviamente bene Capital Group e la sua storia e sapevo che la società aveva ancora notevoli margini di crescita in Italia. Tra i grandi gruppi stranieri è stato uno degli ultimi, in ordine di tempo, ad arrivare nel nostro Paese e aveva un brand che, in rapporto alle sue dimensioni globali, qui da noi non era ancora ben conosciuto. Per questo ho accettato la sfida e credo che ci siano moltissimi spazi per crescere ulteriormente benché l’Italia sia già un mercato chiave fuori dagli Stati Uniti.
2.700+
I miliardi di dollari di aum di Capital Group
1.700+
I miliardi di dollari di masse nell’azionario
500+
I miliardi di dollari di masse obbligazionarie
500+
I miliardi di dollari di masse multi asset
Valzer di poltrone nel gruppo Mirabaud che ha annunciato un cambiamento nella leadership a partire dal 1° gennaio 2025, con la nomina di Thiago Frazao a nuovo managing partner e l’ingresso di quattro nuovi equity partner: Umberto Boccato, Louis Fauchier-Magnan, François Leyss e Julien Meylan
Esordi da analista
New York e Los Angeles. Nel 2003 si è trasferito in Svizzera per ricoprire ruoli di portfolio manager e senior analyst in fondi multimanager di hedge fund presso istituzioni finanziarie internazionali. Nel 2005 è entrato a far parte del gruppo Mirabaud, ricoprendo vari ruoli, tra cui quello di responsabile degli investimenti. Nel 2020 è diventato deputy managing director di Mirabaud Asset Management. Boccato è anche membro del comitato d’investimento di un fondo multimanager di hedge fund, noto per il suo successo e la sua comprovata performance.
Cambio generazionale
“Sono molto soddisfatto di questo cambio generazionale, che permetterà a nuovi talenti di dimostrare appieno il loro potenziale e al gruppo di continuare a offrire servizi in costante evoluzione, in linea con le nuove esigenze dei clienti”, spiega Yves Mirabaud, senior managing partner del gruppo Mirabaud. Aeschlimann è entrato in Mirabaud nel 2010 ed è stato nominato managing partner nel 2011.
Dal 1° gennaio 2025, Boccato assumerà anche la carica di ceo di Mirabaud Asset Management, subentrando a Lionel Aeschlimann, che succederà a Yves Mirabaud come senior managing partner. Boccato ha iniziato la sua carriera come analista finanziario presso istituti bancari e finanziari a Londra, continua a pag. 20 >
Umber to BOCCATO
Dal 1° gennaio 2025, Umberto Boccato assumerà anche la carica di ceo di Mirabaud Asset Management, subentrando a Lionel Aeschlimann, che succederà a Yves Mirabaud come senior managing partner.
Durante il suo mandato, ha contribuito in modo significativo allo sviluppo del gruppo, in particolare all’interno della divisione di asset management, di cui ha guidato il lancio nel 2012. Il manager assumerà il ruolo di presidente dei vari consigli di amministrazione della società di gestione del gruppo. “In qualità di senior managing partner dal 2012, Yves Mirabaud ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del gruppo, sia a livello
nazionale che internazionale. Desidero ringraziare lui e gli altri managing partner per la fiducia che hanno riposto in me”, ha dichiarato Aeschlimann.
Crescenti responsabilità Frazao assumerà invece la carica di managing partner del gruppo Mirabaud a partire dall’inizio del prossimo anno. Entrato nella società elvetica nel 2011, nel corso degli anni ha assunto
responsabilità crescenti. In particolare, ha contribuito allo sviluppo della presenza di Mirabaud in Sud America, soprattutto in Brasile e nella regione del Cono Sud. Diventato equity partner nel 2019, ha contribuito allo sviluppo dell’attività di private banking del gruppo. Nel suo nuovo ruolo, continuerà a svolgere questi compiti al fianco di Nicolas Mirabaud. Il gruppo Mirabaud è stato fondato a Ginevra nel 1819.
Dal 01.01.2025 Thiago Frazao ricoprirà la carica di managing partner del gruppo Contemporaneamente insieme a Umberto Boccato entreranno tre nuovi equity partner: Louis Fauchier-Magnan , François Leyss e Julien Meylan
Julien ME Y L A N
La società, nelle presentazioni aziendali, tiene a sottolineare “i suoi valori fondanti di Indipendenza, convinzione, responsabilità e passione”, che l’hanno portata a svilupparsi nel tempo “sino alla sua attuale realtà di gruppo internazionale che offre ai propri clienti servizi finanziari e di consulenza personalizzati in due aree principali. La prima è quella del wealth management (gestione di portafogli, servizi di consulenza in
materia di investimenti e servizi per asset manager indipendenti). La seconda area è quella dell’asset management (gestioni istituzionali, servizi di gestione e distribuzione di fondi).
Presenza internazionale
Il gruppo svizzero ha anche un focus sulla responsabilità e sulla sostenibilità. Ciò si riflette nella sua interazione con i clienti, i dipendenti e la società in generale.
Firmataria dei Principi d’Investimento Responsabile delle Nazioni Unite (Pri) dal 2010. Ha una struttura molto articolata, sia a livello di risorse umane che a livello geografico. Ha un organico di 700 persone con uffici in Svizzera (Ginevra, Basilea e Zurigo), Europa (Londra, Lussemburgo Parigi, Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia e Milano) e nel resto del mondo (Montreal, Dubai, Abu Dhabi, Montevideo e San Paolo).
Jacques Chappuis alla guida della divisione di asset management di Prudential Financial
Prudential Financial ha annunciato la nomina di Jacques Chappuis a presidente e ceo di PGIM, la sua divisione di gestione degli investimenti globali da 1.400 miliardi di dollari, a partire dal 1° maggio 2025.
Chappuis riporterà ad Andrew Sullivan, head of businesses e global investment management di PGIM. Chappuis succede a David Hunt, che si ritirerà dalla carica di presidente e ceo e rimarrà come presidente del PGIM fino al 31 luglio 2025, rimanendo attivamente coinvolto durante il periodo di transizione.
“Sotto la guida di David, PGIM è cresciuta fino a diventare uno dei principali gestori patrimoniali al mondo, ben noto per la sua esperienza di investimento nei mercati pubblici e privati, con un patrimonio in gestione cresciuto a 1.400 miliardi di dollari dai 619 miliardi di dollari di quando David entrò nell’azienda nel 2011”, ha dichiarato Sullivan, head of businesses e global investment management di PGIM.
Da oltre 50 anni, ci impegniamo a creare e a rendere più forti le relazioni con i nostri Clienti. Lo facciamo attraverso una consulenza finanziaria che svolgiamo con professionalità, riservatezza e continua innovazione. Da sempre, infatti, mettiamo a disposizione di ogni Cliente le nostre migliori competenze.
I nostri Partner di eccellenza
Edmond de Rothschild Asset Management ha nominato Victoire Dubrujeaud (1) nel ruolo di high yield portfolio manager-analyst nel team reddito fisso. Basata a Parigi, entra a far parte della divisione guidata da Alain Krief (2) e farà parte di un team di gestione strutturato.
Dws ha annunciato nelle scorse settimane la nomina di Oli Saunders (1) come chief brand officer. Basato a Londra, riporterà a Sebastian Kraemer-Bach (2). Nell’ambito di questo ruolo, Saunders sarà responsabile della gestione globale della famiglia di marchi della galassia Dws.
Gam Investments ha aperto un nuovo ufficio negli Stati Uniti a Miami e ha rafforzato il suo team commerciale con l’ingresso di Alejandro Moreno (nella foto) a dirigere il team di distribuzione dei clienti internazionali.
Top Stor y equity
A cura di Matteo Chiamenti g
Euromobiliare tra i migliori gestori italiani
Nel lungo periodo la per formance a tre cifre
Società di gestione
Euromobiliare Asset Management Sgr
Codice Isin
IT0001013520
Categoria MorningstarTM Azionari Italia
Indice
Morningstar Italy NR EUR
Nome dei gestori
Massimo Aloi / Pier Luca Bonvicini
on solo i big come Anima o Fideuram
Nella classifica dei migliori fondi azionari italiani nel lungo periodo ci sono anche quelli di società di gestione di media dimensione. È il caso di Euromobiliare Asset Management Sgr, con uno dei prodotti della sua gamma. Si tratta di Euromobiliare Azioni Italiane che, nella classe A, ha messo a segno un rendimento medio annualizzato dell’8,4% in dieci anni (dati Morningstar aggiornati all’8 novembre scorso). Ciò significa che, una somma di 100mila euro investita in questo fondo 10 anni fa sarebbe cresciuta di valore fino oltre il 220mila euro.
Sopra il caroprezzi
Si tratta di performance ben superiori a quelle del tasso di inflazione che, nello stesso periodo, non ha superato il 20% Certo, la congiuntura dell’ultimo decennio è stata tutta “particolare”, con bassa inflazione e bassi tassi d’interesse che hanno spinto molti investitori verso il mercato azionario. Sta di fatto, però che i fondi specializzati su Piazza Affari sono
+ 8 , 4 %
Rendimento a dieci anni annualizzato del fondo
Euromobiliare Azioni Italiane A
stati comunque in grado di far crescere molto la ricchezza dei risparmiatori, nell’arco di due lustri. Nello specifico, il fondo Euromobiliare Azioni Italiane A ha come titoli di maggior peso nel portafoglio le big cap della Borsa di Milano come Intesa Sanpaolo, UniCredit,
In dieci anni i fund manager specializzati sul listino milanese hanno ottenuto performance che battono il tasso di inflazione con un por tafoglio composto dalle blue chip di Piazza Af fari
Enel, Stellantis e l’immancabile Ferrari, che è una delle aziende più apprezzate dai fund manager azionari della Penisola, in un’ottica di lungo termine. Gestito da Massimo Aloi e Pier Luca Bonvicini, il fondo ha commissioni di gestione non certo a buon mercato, pari al 2,1%
Il che ha un po’ pesato sul confronto con il benchmark (il Ftse Italia All-Share Total Return). Ciò non ha però impedito a Euromobiliare Asset Management Sgr di ottenere riconoscimenti come quello assegnato alla società da Affari&Finanza, che l’ha premiata per quattro anni
consecutivi (tra il 2021 e il 2024) come miglior gestore azionario italiano nella categoria Medium. È vero dunque che i costi dei prodotti penalizzano le performance ma, alla lunga, i risultati per gli investitori si toccano con mano.
In linea di massima, tut ti i prodot ti che hanno una componente elevata di titoli a reddito fisso hanno sof fer to tra il 2022 e il 2023 con il rialzo dei tassi di interesse da parte delle banche centrali
Il mix tra azioni e obbligazioni non fa bene a un fondo
H- 3 , 9 %
Performance a tre anni di Eurizon Soluzione Esg 10 - 1 , 15 %
Performance complessiva a cinque anni
a un portafoglio bilanciato, un profilo di rischio prudente e segue criteri di investimento sostenibili. Queste caratteristiche non sono però bastate a un prodotto della galassia di Eurizon a mettere a segno rendimenti soddisfacenti per gli investitori. Stiamo parlando di Eurizon Soluzione Esg 10 che nella classe A non presenta ancora un bilancio esaltante nel medio periodo. I rendimenti cumulati (aggiornati al 6 novembre scorso) sono negativi per il 3,9% in tre anni e per l’1,15% in 5 anni.
Ripresa da 12 mesi
I buoni guadagni degli ultimi 12 mesi (+7,59%) non bastano ancora ad azzerare le perdite accumulate nel periodo precedente. Tutta colpa del difficile periodo attraversato tra il 2021 e il 2023 dal settore obbligazionario, complice il rialzo repentino dei tassi di interesse che ha fatto colare a picco le quotazioni di molti bond emessi quando il costo del denaro era sotto zero e le cedole erano molto avare. Questa stretta sui tassi ha lasciato il segno ovviamente anche sulle performance dei fondi che investono gran parte del loro portafoglio in obbligazioni. Non fa eccezione Eurizon Soluzione Esg 10 che è classificato da Morningstar
come bilanciato prudente ma ha un’asset allocation composta in misura marginale da azioni e in gran parte da titoli a reddito fisso. Nel benchmark del fondo, infatti, soltanto una quota di appena il 10% è occupata dal paniere azionario Msci World Ac, mentre il restante 90% è rappresentato da indici obbligazionari, in gran parte governativi.
Ribassi diffusi
Va detto che, nell’arco di 5 anni, altri fondi bilanciati prudenti hanno raccolto ben poche soddisfazioni. Sempre secondo i dati di Morningstar aggiornati al 6 novembre scorso, tra il 2019 e il 2024 sono diversi i prodotti che hanno il segno meno davanti. Etica Obbligazionario misto, per esempio, ha raccolto un rendimento medio annualizzato di oltre l’1,1%, di poco inferiore al 1,06% di BancoPosta Mix. Avere un’asset allocation in equilibrio, insomma, ha funzionato poco.
Inter view Gianluca Serafini
A cura di Gianluigi Raimondi g
Fideuram
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking ha di recente debuttato sul mercato degli Exchange traded fund (Etf) quotando sul Sedex di Borsa Italiana sei Etf, tre azionari (strutturati su società a grande e media capitalizzazione e diversificati per aree geografiche Globale, Europa e Nord America) e tre obbligazionari (legati ai titoli di stato dell’Eurozona attribuendo un peso maggiore ai paesi con rating Esg Msci pari o superiore ad AA), tutti classificati come articolo 8 in base al regolamento Sfdr. L’istituto ha poi quotato, sempre a Piazza Affari, la propria piattaforma D-X Etf State Street Global Advisors è stato scelto come delegato alla gestione della piattaforma D-X Etf (quotata a Piazza Affari dallo scorso 26 settembre) e State Street Investment Services per tutti i servizi amministrativi della stessa. Per meglio comprendere l’offerta e quale potrebbe essere il suo sviluppo futuro, ASSET CLASS ha posto una serie di domande a Gianluca Serafini, condirettore generale di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking.
Perché vi siete affidati a State Street per gestire la vostra nuova piattaforma di Etf?
L’Exchange traded fund è un prodotto molto semplice, ma il suo processo di gestione dall’emissione alla quotazione è molto articolato e coinvolge diversi attori sia sul mercato primario che secondario. Abbiamo quindi ricercato una controparte che ci assicurasse una solida governance dei rischi operativi, fluidità, velocità esecutiva ed efficienza nei costi. La nostra scelta è stata State Street Global Advisors, che vanta un’esperienza pluriennale in questo settore con il lancio nel 1993 del primo Etf sul mercato azionario americano e che oggi copre oltre due terzi del mercato degli Exchange Traded Fund come asset service provider. Inoltre, la lunga storia di collaborazione e conoscenza tra i nostri due gruppi rafforza ulteriormente la solidità di questa scelta.
Perché la quotazione della piattaforma?
La divisione private del gruppo Intesa Sanpaolo con la quotazione della sua piattaforma D-X Exchange traded fund ha voluto guidare e valorizzare al suo interno uno dei principali trend in atto nell’industria della consulenza finanziaria a livello globale, anche per essere pronti
alle prossime evoluzioni regolamentari.
Siamo il primo operatore italiano nel wealth management ed è stata una scelta naturale indirizzarci su Borsa Italiana Euronext.
Progettate le emissioni di altri Exchange traded fund? E tra questi ci saranno anche degli “attivi”?
La piattaforma D-X evolverà con la nostra visione del contesto e di ciò che riteniamo sia funzionale a una partecipazione efficiente alle dinamiche di mercato.
A oggi la piattaforma è costituita e pienamente operativa con strumenti sufficienti, per i nostri consulenti e clienti, per costruire portafogli che possano cogliere i principali trend di tasso e dell’azionario modificando semplicemente i pesi delle singole componenti.
Con questi nuovi prodotti non temete il pericolo di un’erosione
Non vediamo oggi un antagonismo tra i prodot ti at tivi e quelli passivi ma pensiamo piut tosto che le due categorie siano complementari e possano coesistere
della quota dei fondi nella vostra offerta complessiva?
Stiamo già utilizzando in modo importante Exchange traded fund per costruire i portafogli e i nostri si vanno ad aggiungere a quelli già presenti per costruire in particolare la componente destinata a cogliere il beta dei mercati finanziari. I fondi attivi rimangono una parte essenziale e prevalente per gestire la volatilità e per estrarre la componente più importante dei ritorni finanziari cioè l’alpha che questi esprimono. Non vediamo quindi in questi strumenti un antagonismo, ma una forte complementarità con i fondi tradizionali, e pertanto riteniamo che, come tutti i cambiamenti e innovazioni guidate in modo corretto, rappresentino un’opportunità per migliorare il servizio centrale della consulenza che offriamo ai nostri risparmiatori/investitori.
Gli Etf quotati da Fideuram ISPB
Tre prodotti sono legati a panieri azionari mentre altri tre sono legati a indici obbligazionari internazionali
Exchange traded fund Codice Isin
D-X Msci Usa Screened Ucits Etf Cl. X
D-X Msci Europe Screened Ucits Etf Cl. X
D-X Msci World Screened Ucits Etf Cl. X
D-X Bloomberg Msci Euro Gov. Bond 1-3 Ucits Etf Cl. X
D-X Bloomberg Msci Euro Gov. Bond 3-5 Ucits Etf Cl. X
D-X Bloomberg Msci Euro Gov. Bond 7-10 Ucits Etf Cl. X
LU2870272577
LU2870272734
LU2870272908
LU2870273039
LU2870273203
LU2870273385
A cura di Andrea Barzaghi g
Inter view Sandrine Richard
Sandrine Richard, head of direct private debt di Generali Asset Management (parte di Generali Investments), illustra ad ASSET CLASS le prospettive di una classe d’investimento piena di opportunità: il private debt.
Debito privato, cosa dicono gli investitori in merito?
Notiamo che molti investitori sono attratti da questa asset class a livello globale e anche in Italia per diversi motivi. Anzitutto la natura illiquida del debito privato e la decorrelazione con la volatilità dei mercati. Questa minore volatilità, unita a rendimenti stabili e a un certo grado di protezione contro l’inflazione dovuto alla componente variabile di questi debiti, piace molto agli investitori che cercano rendimenti stabili a lungo termine. Da tener presente anche l’interessante rapporto rischio/rendimento grazie al premio illiquido e alla maggiore protezione di chi presta denaro e a ciò si aggiunge anche un basso costo del capitale per gli assicuratori.
Cosa ci dice delle prospettive?
La domanda di credito privato da parte degli investitori è cresciuta rapidamente nel decennio successivo alla crisi finanziaria globale perché gli investitori
cercavano rendimenti più elevati in un contesto di tassi di interesse prossimi allo zero. La domanda dei mutuatari è aumentata in quanto è stato più difficile accedere ad altre fonti di capitale, in particolare ai prestiti bancari. Il decennio post crisi ha visto anche un aumento delle allocazioni ai mercati privati da parte di grandi investitori come assicurazioni e fondi pensione, una tendenza che si prevede continuerà. Guardiamo poi ai numeri: secondo Preqin gli aum del credito privato raggiungeranno i 2,8 miliardi di dollari entro il 2028, quasi il doppio rispetto al 2022 (1,5 miliardi).
E nell’attuale scenario di mercati?
Premetto che l’intero settore dei private asset può offrire rendimenti mediamente più elevati rispetto ad attività liquide con un rischio “simile”, ma con un tasso di recupero più elevato, il cosiddetto premio di illiquidità. Per questo motivo, anche nell’attuale fase di mercato caratterizzata da inflazione, volatilità e tensioni geopolitiche, il private debt continua a rappresentare una buona diversificazione di portafoglio per alcune tipologie di investitori come Generali.
Dove investire nel debito privato?
I debiti senior sono lo strumento più usuale e comune e più spesso gli unitranche debt, che forniscono uno sviluppo stabile. Essendo le strategie mezzanine e “special situations” più legate a situazioni particolari, la loro espansione è maggiormente guidata da opportunità e fattori di slancio. Un interessante segmento è quello delle piccole e le medie imprese che per esempio in Italia, Francia, Spagna e Germania comprende oltre 12 milioni di aziende. Questo significa opportunità di diversificazione e selettività. Chi investe nelle pmi beneficia non solo di un’analisi del credito approfondita, ma anche di condizioni di credito forti e su misura. In particolare, le strutture covenants-lite spesso viste nel settore delle large-cap sono largamente sconosciute nel segmento delle piccole e medie imprese. Al contrario, i prestatori assicurano diritti di intervento e risoluzione anticipati attraverso accordi di covenant in caso di deviazioni dal piano aziendale. Le restrizioni sugli aggiustamenti dei parametri finanziari (i cosiddetti adjustments) sono ora standard di mercato, portando a una protezione ampia degli impegni di credito e aumentando l’attrattiva della classe di attivi per gli investitori nelle piccole e medie imprese.
Come si sta muovendo Generali Investments?
Il gruppo Generali possiede una lunga tradizione di investimenti nei mercati privati e in asset reali per i propri
La domanda dei mutuatari è aumentata in quanto è stato più difficile accedere ad altre fonti di capitale, in par ticolare ai prestiti bancari
portafogli assicurativi, con l’obiettivo di diversificare, ottenere rendimenti attraenti e, soprattutto, sostenere lo sviluppo dell’economia reale. Attualmente, i nostri fondi di private asset offrono a tutti i clienti la possibilità di investire accanto al gruppo Generali, che è l’investitore di riferimento per molte di queste strategie.
Il nostro team di investimento senior attinge alle capacità di sourcing da un’ampia esperienza, che abbraccia diverse aree, tra cui servizi bancari, private debt e private equity. Inoltre, abbiamo risorse di nazionalità italiana, francese, tedesca e spagnola con competenze dunque locali.
Repor t risparmio
circa il 12% in un anno
Aumento delle persone interessate alla finanza
oltre il 70% degli italiani
Quota di popolazione che soffre di ansia finanziaria
Gli italiani usano i social per informarsi sulla finanza, Instagram è il preferito Tut ti i dati contenuti nell’edizione 2024 dell’Osservatorio Edufin di Pictet AM
Pictet AM ha presentato per il quarto anno consecutivo la ricerca dedicata all’analisi dello stato dell’arte dell’alfabetizzazione finanziaria nel nostro Paese che è intitolata: “ Osservatorio Edufin 2024: Educare al futuro ”
Pictet Asset Management, in occasione del mese dedicato all’educazione finanziaria, ha presentato per il quarto anno consecutivo una nuova ricerca dedicata all’analisi dello stato dell’arte dell’alfabetizzazione finanziaria In Italia dal titolo “Osservatorio Edufin Pictet
AM 2024: Educare al futuro”. Il titolo di quest’anno vuole fotografare quello che possiamo definire come il minimo comun denominatore di obiettivi, paure e bisogni dell’educazione finanziaria e del risparmio di oggi: l’orientamento al futuro. L’educazione finanziaria viene infatti percepita sempre più da tutti, investitori e non, come strumento chiave per realizzare i propri progetti di vita, incrementando il desiderio di conoscenza, tempo dedicato,
Continua la crescita - Valori in percentuale
Quanto è interessato agli investimenti, al risparmio e alla Borsa?
consapevolezza e sensibilità ai temi economico-finanziari. Obiettivo principale dell’iniziativa resta quello di comprendere i bisogni e le difficoltà degli italiani nell’approcciarsi alla materia finanziaria, per supportarli al meglio nell’effettuare scelte d’investimento consapevoli.
Generazioni a confronto
Per farlo, lo studio monitora, come ogni anno, l’andamento dell’interesse verso la materia, con un focus particolare sui giovani, le difficoltà riscontrate nella ricerca di contenuti e nell’individuazione di referenti autorevoli, l’evoluzione della dieta mediatica in ambito finanziario, dove la componente dei social network appare sempre più marcata, e quelle che
sono le attitudini delle diverse generazioni al risparmio e previdenza sociale in un mercato oggi sempre più complesso, volatile e incerto. La ricerca è stata realizzata da Pictet sotto la direzione di Nicola Ronchetti, fondatore e ceo di Finer Finance Explorer, istituto di ricerca specializzato in ambito finanziario. Daniele Cammilli, head of marketing di Pictet AM ha dichiarato: “Negli ultimi quattro anni la crescente complessità dei mercati finanziari, unita alle incertezze geopolitiche ed economiche, ha indubbiamente alimentato un maggiore interesse per la materia, la cui conoscenza e comprensione è ritenuta oggi cruciale da tutti per riuscire a realizzare i propri progetti di vita. Tuttavia, continua a persistere un gap tra quelle che sono le iniziative promosse in questo ambito e l’effettiva crescita del livello di alfabetizzazione finanziaria in Italia”.
Bisogno di contenuti
“Ciò appare evidente sia nella difficoltà a trovare contenuti adeguati”, ha proseguito Cammilli, “sia nelle scelte d’investimento che risultano spesso inefficienti e focalizzate sul breve termine. Esempio emblematico sono ancora una volta i giovani: oltre la metà di loro si informa quasi quotidianamente su temi finanziari, prediligendo i canali social, in particolare Instagram, salvo poi non ritenersi soddisfatti dei contenuti e dell’affidabilità dei referenti. A questa difficoltà è imputabile l’incapacità di vedere il risparmio e gli investimenti in
Gli italiani giudicano se stessi
Quale livello ritiene di aver raggiunto nella conoscenza delle tematiche finanziarie? Professionale
Avanzato
Discreto Basso ma vorrei aumentarlo
un’ottica di lungo termine, disciplinata da una attenta pianificazione finanziaria. Per esempio, i più giovani mostrano una pericolosa predilezione per il trading on line o l’acquisto di criptovalute, piuttosto che optare per approcci improntati alla diversificazione e alla comprensione del rischio attraverso un ingresso graduale nei mercati azionari tramite un Pac o pensare ad attivare forme di previdenza complementare”, ha aggiunto Cammilli.
Pubblico più ampio
“Alla luce di ciò, noi operatori dobbiamo impegnarci nell’educare al futuro gli investitori di oggi e di domani, estendendo a un più ampio pubblico (generazioni e ricchezza) i servizi tipici della consulenza finanziaria, attraverso modelli di servizio innovativi, e promuovendo in primis una corretta pianificazione finanziaria per obiettivi. Un lavoro che noi di Pictet AM portiamo avanti da anni, attraverso molteplici iniziative, consapevoli dell’importanza economica e sociale di un’educazione finanziaria di qualità e sempre più accessibile a tutti”, ha concluso Cammilli.
Nel corso della presentazione dell’Osservatorio Ronchetti ha affermato: “Questo progetto che portiamo avanti con Pictet da ormai quattro anni, ci ha permesso di tracciare la progressiva evoluzione dell’alfabetizzazione finanziaria in Italia, nonché monitorare le strategie di comunicazione e promozione della stessa messe in atto da operatori e istituzioni a
vantaggio di tutti, specialmente dei più giovani. In particolare, questo studio ci ha consentito di analizzare quelli che sono i principali limiti, in termini di contenuti, canali e referenti, al fine di riuscire nel tempo a meglio intercettare i bisogni e soddisfare le esigenze dei risparmiatori.
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Risparmio e investimento sono oggi temi imprescindibili e, a tal proposito, diventa fondamentale identificare a chi spetta il compito di educare: In Italia la scuola e le istituzioni si confermano oggi al primo posto, evidenziando da un lato l’importanza di sensibilizzare sempre di più e meglio le giovani generazioni, ma dall’altro anche la necessità di avere un referente che in qualche modo certifichi la validità dei contenuti finanziari veicolati”.
Trend positivo
Anche nel 2024, complice l’aumentata complessità dei mercati finanziari e le incertezze relative a crescita economica e tensioni geopolitiche, l’Italia conferma il trend positivo di un crescente interesse per le tematiche finanziarie da parte di investitori e risparmiatori, che sul totale del campione si dichiarano oggi molto o abbastanza interessati nell’88% dei casi, rispetto al 76% del 2021. Tuttavia, è evidente il gap generazionale quando si tratta di investire o tenere i risparmi liquidi. L’interesse degli investitori per la finanza resta poi in larga parte correlato al rapporto tra età e patrimonio finanziario.
La complessità del mercato generata da uno scenario macro più incerto negli ultimi tre anni, fa crescere, in tutti i segmenti, la percentuale di quanti non ritengono sufficientemente adeguate le proprie conoscenze in materia finanziaria, con un incremento dell’11% dal 2021 a oggi.
In particolare, tra le generazioni più giovani, oltre il 40% desidera aumentare
le proprie conoscenze in materia. Per la prima volta quest’anno, la percentuale di quanti dichiarano di informarsi quotidianamente o settimanalmente a temi economico-finanziari ha raggiunto il 38% superando quella di quanti vi si dedicano esclusivamente durante
eventi eccezionali una tantum (pari al 33% nel 2024). Nonostante il maggiore interesse alla materia e una migliore consapevolezza delle proprie lacune, gli investitori e risparmiatori italiani continuano, anche a fronte delle molteplici iniziative di educazione finanziaria promosse ogni anno da istituzioni e operatori del settore, a non trovare gli strumenti adeguati ad approfondire e ampliare le proprie conoscenze finanziarie.
Mancanza di referenti
In effetti, se nel 2021 la difficoltà nel comprendere la materia era al primo posto (31% degli intervistati), dal 2022 quest’ultima ha ceduto il podio alla percezione di mancanza di contenuti o di referenti ritenuti affidabili, aumentata del 17% negli ultimi 3 anni e indicata oggi come principale ostacolo dal 35% del campione. In particolare, negli ultimi 12 mesi, la percezione di scarsità di contenuti di qualità e referenti di fiducia è aumentata fino al 5% in tutti i segmenti di investitori e tipologie di risparmiatori. Pertanto, se da un lato gli sforzi di
comunicazione hanno attivato l’interesse della popolazione rispetto al tema del risparmio in questi ultimi anni, dall’altro continua a permanere un problema rispetto all’offerta di contenuti, che non sembrano ancora ad oggi rispondere pienamente ai bisogni del pubblico.
Tra gli strumenti utilizzati per informarsi, i social si confermano quale canale
privilegiato e sempre più utilizzato, passando dal 27% del 2021 al 36% nel 2024, seguiti al secondo posto da eventi digitali, preferiti dal 24% degli intervistati. Di contro, prosegue il costante declino di stampa e tv nella dieta mediatica, come canali di informazione finanziaria.
Se nel 2021 questi due fonti erano scelte dal 32% del campione, nel 2024 la percentuale è scesa al 18% In generale, si riconferma una sempre maggiore centralità dei social network quali strumenti di informazione in modo trasversale rispetto al campione (investitori e non), a prescindere dalla generazione e dal patrimonio: WhatsApp, Facebook e Instagram (che cresce in modo significativo sul 2022) i più usati, a cui seguono LinkedIn, Spotify e TikTok
Differenze anagrafiche
Anche qui le differenze generazionali rispetto alle preferenze di social sono marcate: per Boomer (1940-1964) e Generazione X (1965-1980) WhatsApp e Facebook restano predominanti, mentre per Generazione Y (1981-1996) e Generazione Z (1997-2006) Instagram è in assoluto il favorito con oltre il 35% delle preferenze. Anche nel 2024 la maggiore complessità del mercato, unita alla difficoltà nell’identificare contenuti di valori e consulenti di fiducia, ha generato un forte bias rispetto all’orizzonte temporale d’investimento.
In un anno in cui il mercato azionario ha ripreso a performare bene, la visione di breve termine, unita all’idea di un rendimento sicuro offerto dai titoli di stato, ha tuttavia continuato a prevalere. Tra gli investitori, il grosso dei portafogli è risultato carico di bond e titoli governativi italiani (47%) seguiti da investimenti immobiliari (22%), con appena un 9% di
azioni (inferiore rispetto all’11% del 2023), mostrando una scarsa diversificazione del rischio. Guardando poi alla propensione all’investimento per fasce d’età, persiste il “paradosso” dell’investimento a lungo termine dove, sebbene un giovane sia il soggetto più indicato per investire in azioni, risulta che l’azionario cresce d’attrattività con l’avanzare dell’età.
A cura di Edoardo Blosi g
Gli equilibri geopolitici e il loro ef fet to sui mercati con le elezioni Usa
Tut te le tematiche analizzate nell’ultimo Banor Funds Event di Milano
Cosa cambierà per l’economia e i mercati con il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump? L’interrogativo che da diverse settimane fa discutere tutta la comunità finanziaria internazionale è stato il tema con cui si è aperto l’appuntamento ormai consolidato con i gestori di Banor, una delle poche realtà indipendenti italiane del wealth management che supervisiona oltre 12 miliardi di euro di patrimoni.
Due ore di dibattito
Lo scorso 12 novembre, a una settimana esatta dalla vittoria di Donald Trump alle urne, il Banor Funds Event ha riunito nella cornice di Palazzo Parigi a Milano clienti istituzionali e addetti ai lavori, per parlare delle principali tematiche che interessano e condizionano l’andamento dei mercati attraverso le analisi dei gestori della gamma fondi di Banor. Circa due ore di dibattito sul futuro dell’Europa, richiamata da molti a compattarsi per fronteggiare la minaccia dei dazi americana, non da ultimo da Mario Draghi, sulla ripresa dell’economia
della Cina, che per gli esperti di Banor rappresenta un’opportunità, e sulle nuove frontiere del settore obbligazionario, dopo che il ciclo rialzista dei tassi di interesse sembra giunto al capolinea su entrambe le sponde dell’Atlantico. Irene Elisei, giornalista e conduttrice televisiva di Class Cnbc che ha moderato l’evento, ha aperto i lavori con un’interessante intervista all’amministratore delegato Massimiliano Cagliero, sulla nuova era trumpiana. Cagliero è un profondo osservatore e conoscitore della realtà americana e, proprio per questa ragione, ha sottolineato con molta umiltà un aspetto: “Conoscere bene un paese come gli Stati Uniti è davvero difficile. Ci sono però alcuni punti fermi. Primo: la vittoria di Trump è stata netta; persino nelle roccaforti democratiche come New York, il candidato repubblicano ha guadagnato infatti molti voti rispetto a 4 anni fa. Non ha dunque votato per lui soltanto l’America profonda, ma anche molti latinos e persone di colore, molte donne e immigrati di seconda generazione”.
Il secondo punto fermo, secondo Cagliero, è che Trump ha ben chiaro in testa quello che vuole fare, nelle politiche sull’immigrazione, così come nell’economia e nei rapporti internazionali.
“Per l’Europa, la sua vittoria non è proprio una buona notizia. Non perché il neopresidente non voglia avere relazioni amichevoli con il Vecchio Continente ma perché, piuttosto, preferirà dialogare con un’Europa divisa, dove purtroppo c’è carenza di leadership”.
La Casa Bianca e Wall Street
Aldilà di queste considerazioni, Cagliero invita a non sopravvalutare il legame tra chi si insedia a Washington sulla plancia di comando e l’andamento delle Borse. “I mercati sono andati bene sia sotto il mandato di Biden che quello precedente di Trump anche se le condizioni attuali sono ben diverse da quelle che c’erano nel 2016, quando il prossimo presidente entrò per la prima volta alla Casa Bianca”.
Protagonisti della mattinata sono stati poi i gestori dell’offerta fondi che si sono alternati sul palco, inclusi i fund manager di società advisor a cui Banor ha scelto di affidare la copertura di asset class più di nicchia: Dawid Krige, veterano dei mercati cinesi e gestore della strategia Banor Sicav Greater China Equity, Will Smith, che investe in tutta la filiera della transizione energetica in maniera flessibile con la strategia Banor Sicav Volta L/S Equity e Francesc Balcells, portfolio manager della strategia Aristea Sicav Fim Gem Debt, specializzato nel debito dei mercati emergenti, che ha lavorato in passato per il Fondo Monetario Internazionale e per una grande casa di gestione internazionale come Pimco.
Banor ha scelto di gestire internamente le strategie sulle quali è dotata di notevoli expertise, per le quali vanta un rispettabilissimo track record, come nel caso dell’azionario e obbligazionario europeo, grazie a professionisti che hanno un’esperienza pluridecennale o addirittura pluritrentennale sui mercati.
Oppor tunità globali
A loro il compito di guidare la platea nell’analisi delle migliori opportunità d’investimento nel complesso quadro globale. Nel reddito fisso la società può contare sull’expertise di un gestore di lungo corso come il responsabile obbligazionario Francesco Castelli; tra le soluzioni obbligazionarie è degno di nota Banor Sicav Euro Bond Absolute
Return, prodotto a ritorno assoluto con strategie flessibili su obbligazioni europee (prevalentemente corporate) con duration non oltre i tre anni e un profilo di rischio/ rendimento che spazia dall’investment grade fino all’high yield (anche se il rating medio è comunque sopra la tripla B). Nel segmento equity si distinguono Banor Sicav Mistral L/S Equity, prodotto che investe sui mercati globali (in Europa e negli Stati Uniti) con strategie long/short, cioè assumendo sia posizioni lunghe che corte sui titoli, in capo ad Angelo Meda, responsabile azionario e Luca Riboldi, direttore investimenti e Banor Sicav European Dividend Plus, gestito da Gianmarco Rania
Meriti una banca che non ti farà mai sentire un numero. Dove verrai accolta da persone speciali, ascoltata in ogni momento e supportata da professionisti attenti. E dove il tuo patrimonio sarà accudito con cura ed attenzione.
Perché sei unica.
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Banor Sim è una società italiana indipendente di intermediazione mobiliare specializzata in gestione di capitali e consulenza su grandi patrimoni per investitori istituzionali, privati e famiglie imprenditoriali, con sede a Milano e uffici a Torino, Roma e Biella. Banor Sim è collocatore dei comparti delle sicav di diritto lussemburghese Banor Sicav e Aristea Sicav, della Sicav Raif Banor Alternative Assets, una struttura multicomparto lussemburghese di investimento alternativo riservato e del fondo Alternative Investment Platform - Aristea Multi Strategy; l’investment manager della gamma fondi è Banor Capital Ltd, società di gestione indipendente di diritto inglese, autorizzata dalla Fca, specializzata in strategie che fanno dell’approccio fondamentale il principale punto di forza.
Quest’ultimo è un prodotto che investe in aziende europee con un flusso costante ed elevato di dividendi, in grado di assicurare performance significative nel medio e lungo periodo, coniugate con una maggiore stabilità del portafoglio derivante dai flussi cedolari. Come ben sintetizzato da Luca Riboldi al termine dei lavori, la domanda da porsi è dove trovare valore oltre alla borsa americana che ha raggiunto i suoi massimi.
Alla ricerca del valore
A questo quesito la risposta dei gestori di Banor è stata sostanzialmente unanime: il valore è da cercare nelle multinazionali tascabili europee, molte delle quali italiane, che viaggiano a sconto e che hanno ampi margini di apprezzamento. Banor è sempre in movimento sul fronte dell’offerta e attraverso il suo laboratorio di Londra sta lavorando al lancio di due nuovi prodotti, previsto per il 2025: una soluzione multi-asset “chiavi in mano” e un’altra obbligazionaria che investirà nel settore finanziario. Sempre fedele al suo tratto distintivo principale: l’approccio value/quality agli investimenti, con strategie di gestione che mettono al centro i fondamentali delle aziende in cui investono e seguono un approccio imprenditoriale. Avere queste caratteristiche vuol dire che l’obiettivo principale è quello di indirizzare “pazientemente” i capitali verso aziende solide, capaci di creare valore nel tempo.
Aumenta la possibilità di Scadenza Anticipata con l'Effetto Magnet
Caratteristiche principali:
Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.
Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)
Possibilità di Scadenza Anticipata con Effetto Magnet a partire dal 6° mese
Potenziali premi mensili con Effetto Memoria tra lo 0,80% (9,60% p.a.) e l'1,35% (16,20% p.a.) dell'Importo Nozionale
EFFETTO MAGNET
Sede di Negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana. Il Certi cate è ammesso alla negoziazione alla Data di Emissione.
Scadenza a tre anni (16/09/2027)
Rimborso condizionato dell'Importo Nozionale a scadenza
Il livello Magnet è calcolato come segue: alla prima Data di Valutazione di Scadenza Anticipata (6° mese), il Livello Magnet è pari al 100% del Valore Iniziale del relativo Sottostante. Per ogni Data di Valutazione di Scadenza Anticipata successiva, se il Certi cate non è scaduto anticipatamente, il Livello Magnet è pari al maggiore tra l’85% ( oor) e il Valore del Sottostate con la performance peggiore osservata nella Data di Valutazione di Scadenza anticipata del mese precedente.
Il Certi cate è uno strumento nanziario complesso.
ISIN AZIONI SOTTOSTANTI
NLBNPIT27X30 Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM
NLBNPIT27TW0 Fineco, BPER, BMPS
NLBNPIT27TX8 Mediobanca, Unicredit, BPER, BMPS
NLBNPIT27TY6 ENI, Leonardo, STMicroelectronics, Enel
PREMIO E BARRIERA A
NLBNPIT27TZ3Stellantis, Assicurazioni Generali, Banco BPM, STMicroelectronics55%
NLBNPIT27U09 Diasorin, Stellantis, Tenaris, Pirelli
NLBNPIT27X48 Axa, Elevance Health, Ageas, Centene
NLBNPIT27X55 Repsol, BP, Marathon Petroleum, Equinor
NLBNPIT27X89 Nvidia, Microsoft, Tesla, Uipath
NLBNPIT27XC4 Constellation Energy, Vestas, Canadian Solar
1 Gli importi espressi in percentuale (esempio 0,80%) ovvero espressi in euro (esempio 0,80 €) devono intendersi al lordo delle ritenute scali previste per legge.
(11,04%
(9,84% p.a.)
€ I Certi cate con un sottostante denominato in una valuta diversa dall’Euro sono dotati di opzione Quanto che li rende immune dall’oscillazione del cambio tra l’Euro e la valuta di denominazione del sottostante, neutralizzando il relativo rischio di cambio.
Per maggiori informazioni
Messaggio pubblicitario con nalità promozionali Prima di adottare una decisione di investimento, al ne di comprenderne appieno i potenziali rischi e bene ci connessi alla decisione di investire nei Certi cate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certi cates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 30/05/2024, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni De nitive (Final Terms) relative ai Certi cate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento scale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certi cate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza. in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai ni di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certi cate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certi cate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certi cate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i gra ci a contenuto nanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esempli cativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certi cate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
Una prima applicazione dei nuovi gettoni virtuali c’è stata quando il team bianconero ha dovuto scegliere il brano che verrà diffuso all’Allianz Stadium non appena i padroni di casa segnano un goal
La
Juventus punta sul digitale per relazionarsi con i suppor ter Un token consente di par tecipare alle decisioni della squadra
Il rapporto tra una squadra di calcio e i propri tifosi è un asset di estremo valore, reso ormai ancora più stretto grazie all’ingresso del mondo cripto e, soprattutto, dei fan token. E proprio sulla tokenization che ha puntato
da tempo la Juventus, che ha concesso ai suoi tifosi la possibilità esprimere una propria opinione in occasione di survey e di donare il proprio voto attraverso un apposito token. Grazie all’acquisto, al prezzo di partenza di 2 dollari circa di un token dedicato a questa iniziativa, i tifosi bianconeri si sono assicurati la possibilità di far sentire la propria voce circa alcune decisioni che riguardano la vita della Vecchia Signora
Un primo esempio in questo senso è stato rappresentato dalla votazione legata alla scelta del brano musicale da far partire all’Allianz Stadium quando la squadra mette a segno un goal. Un’iniziativa che, nei piani della società torinese, vuole naturalmente aprire le porte a nuove forme di coinvolgimento dei propri supporter, basate su una piattaforma in grado di garantire sicurezza e affidabilità dal punto di vista della partecipazione, oltre a rappresentare un’ulteriore occasione di finanziamento per nuove operazioni.
Ubisoft ha lanciato il suo primo gioco basato sugli Nft. Si tratta di Champions Tactics: Grimoria Chronicles, che richiede di formare party di tre personaggi per combattere a turni contro i nemici. Le funzioni web3 del videogioco riguardano i personaggi: ciascuno dei milioni disponibili può infatti essere acquistato come non fungible token, spendendo moneta di gioco o criptomonete. Il gioco è scaricabile liberamente dal sito ufficiale, con il solo obbligo di associare un wallet a un account per poter giocare.
Consob e Bankitalia. Sono le due authority che si divideranno I compiti di vigilanza sul mondo delle criptovalute, come stabilito dal legislatore. In particolare, la Consob farà attività di prevenzione e vigilanza sugli abusi di mercato relativi alle cripto-attività. I sistemi di pagamento in Bitcoin e nelle altre valute digitali saranno invece sotto la lente della Banca d’Italia, sia nel suo ruolo di authority nazionale, sia in quello di rappresentante dell’eurosistema a sud delle Alpi.
g Top Funds classifiche
Un’analisi sulla crescita dell’area di influenza dei Brics
Alicia Garcia Herrero, chief economist Asia Pacific di Natixis, ha dedicato una recente all’allargamento dei Brics, la sigla che nella comunità finanziaria identifica da decenni 4 potenze: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
Questo gruppo di paesi sta attirando nella sua sfera di influenza diverse altre nazioni. Ecco cosa scrive.
Nuovi paesi
“La Cina è chiaramente dietro l’espansione dei Brics. Oltre a Brasile, Cina, India, Russia e
Sudafrica, il gruppo ha aggiunto Egitto, Etiopia, Iran e Emirati Arabi Uniti. Altre 13 nazioni sono diventate Paesi partner (Algeria, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Indonesia, Kazakistan, Malesia, Nigeria, Thailandia, Turchia, Uganda, Uzbekistan e Vietnam)”, scrive Garcia Herrero.
“Il ruolo della Cina come primo tra pari nei Brics potrebbe convertire il gruppo in una sottoserie della Belt and Road Initiative di Xi. La dichiarazione di Kazan spinge per un mondo multipolare, ma il suo concetto di multipolarità si oppone all’Occidente in diversi modi.
La dichiarazione si appropria dei concetti sostenuti anche dalle democrazie liberali”.
Valori e pratiche
“Tra questi concetti c’è il rispetto del diritto internazionale, compresa la non proliferazione nucleare.
Ciò contrasta notevolmente con le scelte politiche di molti dei regimi Brics, non ultimo l’aggressione di Putin in Ucraina e la sua minaccia di usare armi nucleari. La dichiarazione di Kazan critica anche l’Occidente per non vivere secondo i propri valori”, conclude Garcia Herrero.
Anima Italian Sm Md Cp Eq Silver Eur Acc
p 31,99%
Lemanik Lemanik Sicav High Growth Cap Retail Eur LU0284993374 p 31,00%
Anima Anima Iniziativa Italia A IT0005186041 p 30,71%
IMPact SGR World Impact Sicav Imptt Lvr Itl Seuracc LU2398048020 p 29,61%
Bnp Paribas Bnp Paribas Equity Focus Italia Classic FR0013269354 p 29,57%
iShares iShares Ftse Mib Etf Eur Acc
Xtrackers Xtrackers Ftse Mib Etf 1d
Amundi Amundi Ftse Mib Etf Dist
IE00B53L4X51 p 28,67%
LU0274212538 p 28,66%
FR0010010827 p 28,64%
iShares iShares Ftse Mib Etf Eur Dist IE00B1XNH568 p 28,60%
Bnp Paribas Bnl Azioni Italia IT0000382561 p 28,22%
Goldman Sachs Ing Direct Top Italia Arancio P Inc LU0456302776 p 27,55%
Eurizon Eurizon Equity Italy Smart Vol R Acc LU0130323438 p 27,44%
WisdomTree WisdomTree Ftse Mib Etp XS2427354985 p 27,38%
Anima Anima Italia B IT0005158784 p 27,19%
Amundi Amundi Is Italy Mib Esg Etf Dr - Eur C LU1681037518 p 27,04%
Eurizon Eurizon Italian Equity Opps Rd Eur Inc LU1980836073 p 26,30%
Eurizon Eurizon Azioni Italia R IT0001021192 p 25,49%
Ersel Leadersel P.M.I. B Acc LU1011692438 p 25,38%
Fidelity International Fidelity Italy A-Dis-Eur LU0048584766 p 24,62%
Amundi Amundi Ftse Italia Pmipir 2020 Etf Acc FR0011758085 p 23,99%
Sbarco nel Belpaese
Fintokei, azienda del prop trading con sede principale a Brno, è ufficialmente sbarcata anche in Italia. Nata in Giappone, nel più grande mercato mondiale per del Forex trading, si è poi stabilita in Europa.
Le piccole di Piazza Affari
Secondo le analisi di Wabsim il giro d’affari consolidato del 2026 delle società quotate sull’Egm sarà pari a 1,5 miliardi di euro, in crescita del 13% medio annuo rispetto ai 982 milioni registrati nel 2023.
Capitale a rischio.
solo considerando un approccio innovativo.
Obbligazionario BNY Investments. Finalmente diverso.
Scopri di più
Promozione finanziaria. Riservato esclusivamente a investitori professionali. I giudizi e le opinioni espresse nel presente documento appartengono al gestore, salvo laddove diversamente specificato e non costituiscono un consiglio di investimento. BNY, BNY Mellon e Bank of New York Mellon sono i marchi aziendali di The Bank of New York Mellon Corporation e delle sue filiali e possono essere utilizzati in riferimento alla società nel suo complesso e/o alle sue varie controllate in generale. Documento emesso in Italia da BNY Mellon Fund Management (Luxembourg) S.A. (BNY MFML), una società per azioni (société anonyme) costituita e operante ai sensi del diritto del Lussemburgo con numero di registrazione B28166 e avente sede legale in 2-4 Rue Eugène Ruppert L-2453 Lussemburgo. BNY MFML è regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). ID 1710579. 01/25. T12684 07/24
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi
Paribas
Amundi Amundi Is Msci Europe Momt Fctr Etf-C LU1681041460 p 28,76%
iShares iShares Edge Msci Eurp Mom Fctr Etf €Acc
IE00BQN1K786 p 28,75%
First Trust First Trust Ipox® Europe Equity Opps Etf IE00BFD26097 p 27,78%
Natixis Dnca Invest Sri Norden Eur B Eur LU1490785174 p 26,13%
J. Chahine Capital Digital Stars Europe R LU0323041763 p 26,06%
iShares iShares Edge Msci Eurp Mltfctr Etf € Acc
IE00BZ0PKV06 p 25,78%
Credit Suisse Ubs(Lux)Fs Msci Eur Scy Rspb A Eur Acc LU2206597804 p 25,54%
State Street Spdr Stoxx Eurp 600 Sri Etf Eur Acc
VanEck VanEck Sust Eur Equal Weight Ucits Etf NL0010731816 p 24,15%
Xtrackers X Msci Eur Esg Etf 1c IE00BFMNHK08 p 24,04%
Fidelity International Fidelity Sustainable Eurp Eq A-Dis-Eur LU0088814487 p 23,92% Decalia Decalia-Silver Generation -A2 Eur P LU1426102726 p 23,90% Goldman Sachs Gs Europe Suseq-X Cap Eur LU1542714578
23,88% Morgan Stanley Ms Invf Europe Opportunity C LU1394890807
Natixis Dnca Invest Value Europe B Eur LU0284396289 p 23,26%
Invesco Invesco Msci Eurp Esgldrscatholicpplsetf IE00BG0NY640 p 23,04%
Union Investment Qfs Sicav - European Eqs Eur A Dis LU0374936432 p 22,99%
C. Threadneedle Ct (Lux) Sust Opps Eurp Eq A Inc Eur LU0153358667 p 22,90%
I Brics si allargano “Raggiunti all’inizio del 2024 da quattro nuovi membri (Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti), i Brics continuano ad aprirsi, con il rischio di un’eterogeneità ancor più marcata”. Clément Inbona (La Financière de l’Echiquier).
Un Etf su Ripple
21Shares ha chiesto alla Sec di approvare la quotazione di Etp su Ripple (XRP). Un verdetto finale da parte dell’authority americana, secondo quanto ipotizzato da Cryptonomist.ch, dovrebbe entro la prima metà del prossimo anno.
Un approccio focalizzato sulla salute delle aziende.
AB International Health Care Portfolio
In un contesto di mercato incerto, il settore sanitario può offrire interessanti opportunità agli investitori grazie alla sua resilienza.
I mutamenti demografici e l’incremento della domanda a livello globale, infatti, lo hanno reso meno vulnerabile alle condizioni macroeconomiche.
Grazie all’innovazione, a valutazioni favorevoli e a una redditività via via maggiore, inoltre, il comparto presenta anche un buon potenziale di crescita.
Per scovare opportunità occorre un approccio focalizzato. Piuttosto che inseguire le ultime novità in ambito scientifico, il team di AB International Health Care Portfolio punta a scoprire società con un potenziale di rendimento interessante tramite un’approfondita ricerca sulla loro solidità. Seguiamo un approccio concentrato, investendo nelle aziende destinate a nostro avviso a prosperare sia oggi che in futuro.
Per saperne di più
Questa è una comunicazione di marketing. Riservato esclusivamente agli investitori professionali. Il valore di un investimento può diminuire o aumentare e un investitore può anche non riottenere l’intera somma investita. Capitale a rischio.
Le presenti informazioni sono fornite da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. Société à responsabilité limitée, R.C.S. Lussemburgo B 34 305, 2-4, rue Eugène Ruppert, L-2453 Lussemburgo. Autorizzata in Lussemburgo e regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Il portafoglio è un comparto di AB SICAV I, società di investimento a capitale variabile (société d’investissement à capital variable) di diritto lussemburghese.
La vendita dei Comparti di AB può essere limitata o soggetta a conseguenze fiscali avverse in alcune giurisdizioni. La presente promozione finanziaria è destinata esclusivamente a persone nelle giurisdizioni in cui i fondi e le relative classi di azioni sono registrati o che possono comunque legittimamente riceverla. Prima di investire, gli investitori devono esaminare il Prospetto completo del Comparto, insieme insieme al KIID o KID del Comparto e il bilancio più recente. Le copie di tali documenti, ivi inclusa l’ultima relazione annuale e, se emessa successivamente, l’ultima relazione semestrale, possono essere ottenute gratuitamente da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. visitando il sito www.alliancebernstein.com o www.eifs.lu/alliancebernstein, o in formato cartaceo contattando il distributore locale nelle giurisdizioni in cui la distribuzione dei fondi è autorizzata. ICMA2024242
a 12 mesi
Vitruvius
Lord Abbett Lord Abbett Innovation Growth N Usd IE00BYZRLY46 p 39,79%
Gam Gam Star Us All Cap Equity Ord Gbp Acc
Credit Suisse Ubs (Lux) Es Usa Gr Sust$ P
Allspring Allspring (Lux) Ww Usallcpgr A Usd Acc
Templeton Franklin Innovation N(Acc)Usd
Invesco Invesco S&P 500 Qvm Etf IE00BDZCKK11
Rowe Price T. Rowe Price Us Blue Chip Eq A11 Usd
Wellington Us Dynamic Eq Usd D Ac
Rowe Price T. Rowe Price Us Lg Cap Gr Eq A Hkd
Fiducia a Wall Street “Il sentiment positivo ha contribuito a spingere le azioni Usa. L’ultimo sondaggio sulla fiducia degli investitori mostra che la differenza tra rialzisti e ribassisti è stata al di sopra della media storica”. Antonio Tognoli (Cfo Sim).
Le misure di Pechino
“Le autorità cinesi hanno iniziato ad affrontare le pressioni deflazionistiche con misure monetarie e fiscali, a dimostrazione di quanto sia urgente stabilizzare l’economia”. Christopher Mey e Paulo Salazar (Candriam).
Sparx Sparx Japan Jpy Inst E
IE00BF29SZ08 p 32,67%
Matthews Asia Matthews Japan Fund I Usd Acc LU1220257130 p 27,13%
J.P. Morgan Jpm Japan Equity D (Acc) Jpy LU1438161686 p 26,48%
Morgan Stanley Ms Invf Japanese Equity C LU0512094607
Goldman Sachs Gs Japan Equity Ptnrs Base Acc Jpy(Snap) LU1217870671 p 22,65%
Franklin Templeton Franklin Japan N(Acc)Eur LU0152983168 p 22,64%
Xtrackers Xtrackers Msci Japan Esg Etf 1c
iShares iShares Nikkei 225 Etf Jpy Acc
IE00BG36TC12 p 21,85%
IE00B52MJD48 p 21,60%
J.P. Morgan Jpm Japan Strategic Value D (Acc) Jpy LU0329206329 p 21,08%
J.P. Morgan Jpm Japan Sustainable Equity D Acc Jpy LU0115096736 p 20,89%
Rbc Rbc Funds (Lux) Japan Ishin O Usd
Pharus Vitruvius Japanese Equity B Jpy
Ubs Csif (Lux) Equity Japan Esg Blue Fb Eur
p 20,34%
Bnp Paribas Bnpp Sust Japan Mlt-Fac Eq Cl Eur Acc LU1956138777 p 20,12%
PineBridge PineBridge Japan Equity A IE00B0VPN609 p 20,03% Xtrackers Xtrackers Nikkei 225 Etf 1d
Comgest Comgest Growth Japan Usd R Acc
Alpha Japan Priviledge - Alpha Japan Jpy Pa Uh LU2191964589 p 19,32%
Axa IM Axa Im Japan Equity E IE0034278881 p 19,28%
Lazard Visionfund Japan Equity Val I Jpy Acc LU2407273668 p 18,80%
Bond sì, ma di corta durata
“Con i tagli dei tassi, per gli investitori che cercano un compromesso tra protezione, liquidità e rendimento, le strategie obbligazionarie low duration sono un’opportunità interessante”.
Kerry Rapanot (Payden & Rygel).
Oro sull’altalena
“L’oro ha registrato una maggiore volatilità a causa delle oscillazioni dei rendimenti dei Treasury e dei riposizionamenti degli investitori. L’offerta continua a essere limitata”. L’analisi sul metallo giallo degli analisti di J.P. Morgan.
Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi
M&G M&G (Lux) Asian A Eur Acc LU1670618187 p 28,01%
Goldman Sachs Gs Asia Eq I-X Cap Usd LU0113303043 p 25,79%
Schroders Schroder Isf Sust Asn Eq F Acc Sgd LU2158555461 p 24,84%
Eastspring Eastspring Inv Asian Low Vol Eq A LU1522347837 p 24,73%
Matthews
Hsbc Hsbc Asia Pacific Ex Japan Sust Eq Etf
p 24,41% Polar Capital Polar Capital Asian Stars R Acc IE00BG43QB90 p 24,31%
Wellington Wellington Asia Quality Inc Usd N M4disu LU2636597754 p 23,92%
Eastspring Eastspring Inv Asian Eq Inc C LU0801102608
Occhio alle small cap “Le società che hanno una capitalizzazione di mercato pari o inferiore a 20 miliardi di dollari (le cosiddette small cap e mid cap) potrebbero beneficiare del calo dei costi di finanziamento”. Julian Abdey (Capital Group).
Vento a favore per le azioni “L’attuale contesto è favorevole alle azioni, che possono offrire una crescita del capitale nel 2025. I tassi di interesse più bassi dovrebbero sostenere i trend più forti della spesa dei consumatori e delle imprese”. Chris Iggo (Axa IM).
iShares iShares Msci Em Asia Etf Usd Acc
23,25% Schroders Schroder Isf Asian Ttl Ret A Acc Usd
Amundi Msci Em Asia Ii Etf Acc
p 23,18%
Amundi Amundi Azionario Paesi Emergenti B
Aqr Aqr Emerging Equities Ucits E LU0977245710 p 27,88%
Fidelity International Fidelity Fast Emerging Markets E-Acc-Eur LU0650958076 p 27,67%
Neuberger Berman Neuberger Berman Em Mkts Eq Usd A Acc IE00B3M56506 p 27,45%
Lombard Odier Lo Funds Emerging High Conviction Usd Ma LU0866417040 p 27,05%
Franklin Templeton Templeton Frontier Markets C(Acc)Usd LU0390137460 p 25,89%
Russell Investments Acadian Emerg Mkts Eq Ucits B Gbp Inc IE00BKGRF542
Robeco Robeco Qi Em Enhanced Index Equities D €
25,49% Mirabaud Mirabaud Equities Glbl Em Mkts A Usd Acc
25,46% Goldman Sachs Gs Em Eq Inc-X Cap Eur
Robeco Robeco Qi Em Active Equities D
Capital Polar Capital Emerging Markets Inc R Acc
24,60% Invesco Invesco Ftse Rafi Emerging Markets Etf
Oscillazioni a Tokyo
Secondo Mark Haefele, chief investment officer di Ubs GWM, la situazione politica attuale in Giappone introduce una volatilità aggiuntiva per gli investitori, particolarmente sensibili alle oscillazioni del cambio yen-dollaro.
Campanello d’allarme
Secondo una ricerca di, Managing Partners Group (Mpg), quasi la totalità degli investitori classificati come “professionali” (97%) prevede una correzione nei mercati azionari nel corso dei prossimi mesi.
Ethenea MainFirst Global Eq Unconstrained V LU1856131435 p 54,96%
Natixis Wcm Select Global Growth Equity F/A Usd LU2312270833 p 52,74%
Xtrackers Xtrackers Msci World Momentum Etf 1c
iShares iShares Edge Msci Wld Mom Fctr Etf $ Acc
IE00BL25JP72 p 41,04%
IE00BP3QZ825 p 40,87%
Morgan Stanley Ms Invf Global Insight C LU0868754036 p 39,76%
Morgan Stanley Ms Invf Global Opportunity C LU0552385451 p 39,54%
Invesco Invesco Global Founders & Owners Eeuracc LU1762221155 p 39,01%
Bnp Paribas Bnpp Easy Low Cb 300 Wld Pab Trcl Euracc LU2194449158 p 38,45%
Req Capital Req Global Compounders A Nok (Acc) IE00BMWPZH81 p 36,64%
J.P. Morgan Jpm Global Growth F Acc Usd LU2419339622 p 36,27%
Raiffeisen Raiffeisen Paxetbonum Aktien (R) Vta AT0000A261H5 p 36,09%
Invesco Invesco Quant Strats Esgglbeqmfetfusdacc IE00BJQRDN15 p 36,01%
Amundi Lyxor Msci Wrld Cthlc Prncpls Esg Dr Etf LU2216829809 p 35,74%
Robeco Robeco Qi Global Momentum Equities I € LU0803250884 p 35,63%
Fisher Investments Fisher Invts Instl Glbl Devconcntreqesg$ IE00BZ4SVD40
TCW Tcw Global Pre Sus Eq Au LU1848748908
Baillie Gifford Baillie Gifford Ww L/T Glb Gr A Sgd Acc IE00BHNBGF56 p 35,35%
Sycomore Sycomore Fund Global Happy@Work Rc Eur LU2413894051 p 34,68%
Fisher Investments Fisher Invts Instl Global Eq Esg Usd IE00BZ4SV347 p 34,60%
Heptagon Heptagon Wcm Global Equity B Usd Acc IE00BYZ09N87 p 34,40%
Lo sforzo della Cina “Secondo il Fmi, Pechino dovrebbe stanziare l’equivalente del 5% del proprio Pil (circa 885 miliardi di dollari) per contribuire alla stabilizzazione del mercato immobiliare”. Michael Palatiello (Wings Partners Sim).
Doppietta di obbligazioni
Intermonte ha ideato due nuovi bond a 18 anni, il primo in euro, il secondo in dollari, entrambi emessi da Barclays, con struttura a tasso fisso cumulativo e callability annua. Entrambi sono quotati su EuroTlx.
Eurizon Eurizon Investment Sicav Flexible Beta8i
Eurizon Eurizon Investment Sicav Flexible Beta9i
Azimut Az Fd1 Az Allc Intl 50%-100% A-Az Cap LU2168558927 p 23,67%
Fideuram Ailis Schroder Global Thematic R Eur Acc LU2218727035 p 23,48%
Dws Dws Esg Dynamik Tfc DE000DWS2UC7 p 22,72%
Fideuram Private Suite Eurizon Ma Crclr Ecoy Geur LU2512193892 p 22,13%
House Of Wealth How Global Leaders Fund Eur I LI1206123492 p 21,99%
Degroof Petercam Priviledge Dpam Eurp Re P Eur Cap
Janus Henderson Janus Henderson Balanced E2 Heur
Pharus Pharus Sicav Trend Player A Eur Acc
p 21,58% Eurizon Eis Euro Equity Insurance Cap Light Id LU0282141893 p 21,57% Bank of Singapore Bos International Fund Bal Retail C Eur LU1832433731 p 21,48%
Axxion Multi-Axxion - Äquinoktium A LU0232016666
Arca Arca Dinamico P IT0003956239
Pimco Pimco Gis Bal Inc & Gr E Eurh Acc
AllianceBernstein Ab American Multi-Asset Ptf A Eur H LU2471912910 p 21,13%
Rothschild & Co R-Co Valor R Eur FR0013123551 p 21,08%
Eurizon Eis Flexible Plus 6 I Cap LU1571038733 p 20,97%
Non solo hi-tech
Con la stagione degli utili del terzo trimestre, gli investitori guardano con interesse ai mercati azionari globali, con aspettative di crescita al di fuori del settore tecnologico negli Stati Uniti”. Ad affermarlo sono gli esperti di BlackRock.
A lezione da Amazon È partito Econo.mia, il progetto di Amazon che offre un percorso di alfabetizzazione finanziaria, a tutte e tutti i dipendenti dell’azienda in Italia, con l’obiettivo di promuovere una sempre maggiore indipendenza ed empowerment.
H2O Multi Aggregate I Usd
Amundi Amundi Fds Optimal Yld S/T F Eur C
Zest Zest Flexible Bond Cap Retail Eur LU0840527872 p 13,56%
Lombard Odier Lo Funds Glbl Bbb-Bb Fdmtl Eur Ma LU0866422719 p 12,96%
Wellington Wellington Credit Income Hkd D M4 Di LU2308173751 p 12,85%
Ubp Ubam Strategic Income Uc Usd LU2351068684
Schroders Schroder Isf Glb Crdt Hi Inca Dis M
Colchester Colchester Global Low Dur Bd $ Uhgd Acci IE00BQZJ2L87 p 10,73%
Mirabaud - Global Divers Crdt I Cap Eur
C-Quadrat Arts Total Return Bond T
BlueBay BlueBay Total Return Credit C Usd (Qid)
Tripletta di Invesco Invesco ha lanciato tre Etf per fornire agli investitori un accesso mirato alle interessanti tendenze a lungo termine dell’IA, della cybersicurezza e della difesa. I benchmark sono costruiti da Kensho.
Ottimismo sugli emergenti “Guardando al futuro, rimaniamo ottimisti sulle prospettive per i mercati emergenti, poiché la maggior parte dei paesi continua ad adeguarsi verso obiettivi di crescita e di inflazione a lungo termine”. Anisha A. Goodly (Tcw).
MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL
BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.
Amundi Amundi Glb Hy Corp Bd Esg $
mesi
Dusd Acc
IE00BF5HLF28 p 13,27%
Franklin Templeton Ftgf Bw Glb High Yield A Usd Dis(D) IE00BD068151 p 13,26%
State Street Ssga Sttstrtglbhiyldbdscrnidxiusdacch LU2287755255 p 12,90%
Ubp Ubam Global High Yield Solution Rc Usd
p 12,83% Man Man Glg Senior Secured Opps I H Usd Cap IE000QR W6WO4 p 12,82% Legal & General L&G Esg Glbl Hi Yld Bd Idx I Euracc IE000GPE35T3 p 12,74%
Credit Suisse High Yield And Em Bds F-Ukdist
Janus Henderson Janus Henderson Hrzn Glb Hy Bd A2 Usd LU0978624194 p 12,66%
Wellington Wellington Hi Qual Glb Hy Bd Usd S Ac IE00BF426977 p 12,45%
Eurizon Eurizon Bond High Yield Zu2 Usd Acc LU1240313970 p 12,31%
Mercer GI Mercer Global High Yieldbda9-0.1750eur IE00BJQY8H15 p 12,12%
Rinnovabili a gonfie vele
“Il passaggio alle rinnovabili si è evoluto da un approccio guidato dalla politica a uno saldamente ancorato all’economia. Il solare e l’eolico ormai spesso battono il costo dell’energia tradizionale”. Rahul Bhushan (Ark Invest Europe).
Prudenza in Europa
“Sull’azionario manteniamo un atteggiamento prudente nel breve termine, specie sulla parte europea. Le dinamiche di crescita e di utili sono più deboli rispetto agli Usa”. Filippo Casagrande (Generali Investments).
Il private equity è una parte fondamentale del panorama finanziario: attraverso il proprio canale YouTube, condividendo video e contenuti, Schroders mira ad aiutare gli investitori a capire meglio il settore, come funziona e perché è così importante.
“Come finale del mese di sensibilizzazione sulla disabilità, siamo stati onorati di ospitare Hunter Woodhall e Tara Woodhall, che hanno condiviso le loro storie su come vivere la vita con forza e perseveranza”. Il post di Morgan Stanley su Facebook
“Grazie a tutti coloro che hanno partecipato ai nostri thematic lunch a Milano e Roma, dove Pierre Verlé, head of credit, co-head of fixed income, ci ha illustrato l’eccellente credit expertise di Carmignac”. È quanto condiviso dal gruppo francese su LinkedIn
Intesa Sanpaolo dedica un post su Instagram alle nuove frontiere della Space Economy, l’economia legata alla esplorazione dello Spazio che sta attirando capitali privati e potrebbe presto aprire la strada alla quarta rivoluzione industriale.
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