Asset 81

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Attivi vs Passivi

I gestori non battono gli indici in dieci anni, ma si prendono la rivincita con i titoli energetici

Top&Flop

Il fondo azionario di Mediolanum cavalca l’hi-tech

Il portafoglio di Algebris fatica in Italia

EDITORIAL

La partita di ASSOGESTIONI dopo un 2024 positivo

di Andrea Giacobino giacobino@bfcmedia.com

Il nuovo anno sarà importante per l’industria italiana del risparmio gestito perché in primavera scadrà il mandato di Carlo Trabattoni alla presidenza di Assogestioni, carica alla quale fu nominato nel 2022. La sua sostituzione è d’obbligo perché nella scorsa primavera l’ex numero uno della business unit Asset & Wealth Management delle Assicurazioni Generali è diventato presidente di Generali Real Estate Sgr ed è uscito quindi dal business del gestito per entrare in quello immobiliare. La partita sul nuovo vertice di Assogestioni arriva al termine di un 2024 che a livello dei dati sulla raccolta dei fondi, aggiornati al 30 novembre scorso, indicano un anno complessivamente positivo per il risparmio gestito italiano, dopo il difficilissimo 2022. Infatti i flussi netti registrati in 11 mesi (tra gennaio e fine novembre) delle sgr attive nel nostro Paese risultano positivi per 16,7 miliardi di euro contro il saldo negativo di -49,5 miliardi dei primi 11 mesi del 2023. La raccolta è dunque tornata ad avere il segno più anche se non tutte le categorie di prodotti si sono mosse nella stessa direzione. Tra le macrocategorie di fondi, quelli aperti hanno avuto una raccolta netta positiva di 4,7 miliardi in 11 mesi mentre i fondi chiusi hanno registrato flussi netti positivi per altri 4,3 miliardi. Sempre tra le macrocategorie, buone performance in termini di raccolta anche per le gestioni collettive, che hanno avuto flussi netti positivi di 7,6 miliardi in 11 mesi, di cui 8,2 miliardi derivanti dalle gestioni retail, controbilanciati dal saldo negativo di -600 milioni delle gestioni istituzionali

Scendendo più nel dettaglio dell’analisi sulla raccolta netta dei soli fondi aperti, si notano anche qui risultati differenti a seconda della categoria dei prodotti.

A trainare il mercato sono stati infatti i fondi obbligazionari con una raccolta netta positiva di 44,3 miliardi, controbilanciata in parte dai deflussi registrati dai fondi azionari (-17 miliardi circa), dai bilanciati (-15 miliardi circa) e dai fondi flessibili (-12 miliardi). Solo i fondi monetari, oltre agli obbligazionari, hanno registrato flussi netti positivi (+2,6 miliardi). Gli obbligazionari hanno inanellato dunque un altro anno positivo visto che già nell’intero anno 2023 avevano raccolto oltre 23 miliardi mentre i fondi azionari erano rimasti attorno alla parità (con un risicato saldo positivo di 27 milioni).

Dopo 12 mesi in crescita, si apre un anno importante per le sgr attive in Italia con la successione alla presidenza della loro sigla di categoria

anno 8 - numero 81 - gennaio 2025 mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 24 del 31/01/2018

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Contents

Tratto da am.pictet.com/pictetperte

INIZIA L’ERA DELL’ELETTRICITÀ

Nel processo di decarbonizzazione abbondano tecnologie come il fotovoltaico e le batterie

el blog Pictet per Te viene affrontato il tema della decarbonizzazione e dell’approvvigionamento energetico dei paesi industrializzati. Il blog cita Fatih Birol, direttore generale della Iea che ha dichiarato: “Nella storia dell’energia, abbiamo assistito all’era del carbone e all’era del petrolio. Ora ci stiamo muovendo rapidamente verso l’era dell’elettricità”.

Nuovo contesto

La Iea, inoltre, ha evidenziato come le politiche climatiche attuali stiano contribuendo a creare un nuovo contesto di mercato, che presenta da un lato rischi geopolitici, ma dall’altro lato può attingere a una ampia gamma di risorse e tecnologie. Il blog di Pictet Asset Management sottolinea che, nel processo di decarbonizzazione “è emersa addirittura un’abbondanza produttiva in tecnologie chiave, come ad esempio il fotovoltaico e le batterie. D’altro canto, la pressione al ribasso sui costi dell’energia è favorita ancora da una solida offerta di petrolio e gas

naturale liquefatto. Una dinamica che presenta il rischio di una dipendenza prolungata dal gas, dato che la domanda potrebbe continuare a crescere, a meno che non vengano registrati significativi progressi nello sviluppo delle tecnologie pulite e dell’efficienza energetica”.

UN FUTURO CON MOLTA ETICA

Impact Sgr entra nell’orbita della banca presieduta da Anna Fasano

70 %

Quota di Impact Sgr acquisita da Banca Etica

7, 4

I miliardi di euro gestisti da Etica Sgr

Banca Etica ha annunciato l’acquisizione del 70% di Impact Sgr con un’operazione strategica per espandere il business del gruppo nel settore del wealth management e del risparmio gestito. Impact Sgr, è la società di gestione fondata da tre ex gestori di fama che hanno lavorato a lungo nel gruppo Azimut: Fausto Artoni, Stefano Mach e Gherardo Spinola. Il gruppo Banca Etica già include Etica Sgr, società di gestione del risparmio italiana che propone esclusivamente fondi comuni d’investimento etici (classificati ex. articolo 8 e 9 ai sensi della normativa europea Sfdr) e che gestisce un patrimonio di circa 7,4 miliardi di euro per conto di oltre 400mila clienti. L’accordo prevede anche il successivo trasferimento a Impact Sgr della delega per la gestione finanziaria dei fondi di Etica Sgr, fin qui curata da Anima Sgr

“Con questa acquisizione il nostro gruppo accelera il suo percorso di crescita e rafforzamento consolidando l’indipendenza e la distintività dell’unico gruppo bancario italiano interamente dedito alla finanza etica”, ha commentato Anna Fasano, presidente di Banca Etica. “L’accordo siglato si articola in un contesto di condivisione degli ideali che nel 2017 ci hanno portato alla costituzione della nostra società”, ha detto Artoni, presidente e co-fondatore di Impact Sgr, che ha aggiunto: “Le sinergie con Etica Sgr porteranno a una crescita sostanziale nella capacità di generare ricerca interna di sostenibilità, crescita del team di gestione e innovazione di prodotto nel rispetto e in continuità con le rigorose regole di selezione degli investimenti del gruppo”.

Anna Fasano / presidente di Banca Etica

5 , 1

I miliardi di euro pagati da Bnp Paribas per Axa IM

14

Il rapporto prezzo/utile al quale è valutata Axa IM

SHOPPING MILIARDARIO

I dettagli dell’operazione con cui Bnp Paribas ha acquisito Axa IM

Un’acquisizione che ha un senso ma che non è certamente a buon mercato. Gli analisti di Morningstar, nota società di analisi sul risparmio gestito, hanno giudicato così la più importante operazione avvenuta alla fine del 2024 nel settore dell’asset management. Stiamo parlando dell’acquisto di Axa Investment Management, società di gestione che fa capo al colosso assicurativo francese Axa, da parte di Bnp Paribas. In un articolo a firma di Johann Scholtz, il sito di Morningstar ha ricordato il prezzo dell’acquisto: 5,1 miliardi di euro cash. “Secondo le nostre stime”, ha scritto Scholtz, “il valore di Axa IM è pari a 14 volte gli utili registrati negli ultimi 12 mesi”. Il multiplo, secondo l’analista di Morningstar, sembra costoso rispetto ad Amundi e Schroders, che vengono valutate sul mercato con un rapporto prezzo-utile P/E di 10 e 11 e con margini operativi migliori. Tuttavia, l’operazione non è affatto campata in aria e ha un senso dal punto di vista strategico. L’asset management è infatti un business redditizio e poco oneroso, benché i margini di profitto del settore non siano più quelli di un tempo. Inoltre, Axa IM ha notevole esperienza negli asset alternativi e sarà complementare non solo all’attività di gestione patrimoniale di Bnp Paribas, ma anche alla banca d’investimento e all’asset management della stessa banca.

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C’è valore a Piazza Affari

Dompè (Anima): “L’Italia e l’Europa sottovalutate rispetto agli Usa

Pronti a cogliere nuove opportunità in caso di eventuali correzioni

Cover Stor y Anima Sgr
A cura di Andrea Telara g
Luigi Dompè / responsabile azionario Italia di Anima Sgr

ltre il 12% in un anno. È la performance nel 2024 dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, che è stata tra le migliori borse europee. Come sarà il 2025? ASSET CLASS lo ha chiesto a Luigi Dompè, responsabile azionario Italia di Anima Sgr

Quali sono le prospettive per quest’anno?

La nostra visione sul mercato azionario resta costruttiva, tenendo conto della crescita economica che, sebbene contenuta, è ancora resiliente e supportata da una politica monetaria che dovrebbe essere espansiva. L’inflazione dovrebbe continuare a rallentare, consentendo alle famiglie di incrementare il potere d’acquisto. Inoltre l’economia continuerà a beneficiare anche della spesa legata al Pnrr, che fornirà ancora un contributo tangibile. In tale contesto, lo stato di salute del settore industriale, reduce da due anni di contrazione, rimane poco tonico, con una bassa visibilità sul prossimo futuro. Ad ogni modo le valutazioni del mercato, a nostro avviso, restano interessanti e ragionevoli secondo diverse metriche, anche dopo il rally degli ultimi anni. La valutazione del mercato europeo, e a maggior ragione di quello italiano, sono a forte sconto rispetto a quella del mercato statunitense, attestandosi a ben oltre -2 deviazioni standard di sconto rispetto alla media storica. L’Europa appare quindi assai più attraente rispetto al mercato americano, anche se meno esposta a comparti chiave e in forte crescita come tech e intelligenza artificiale. In ogni caso, pur tenendo conto

della differente composizione settoriale, lo sconto è senza precedenti negli ultimi 25 anni e per adesso non accenna a calare.

Poiché secondo noi la valutazione relativa rimarrà uno dei più importanti catalyst

di performance che favorirà l’Europa e l’Italia, riteniamo importante approfittare di eventuali correzioni, sempre possibili, come opportunità di acquisto. Rileviamo inoltre come lo spread vs Francia/

Germania sia in costante riduzione, testimoniando sia la buona tenuta dei conti pubblici italiani, sia l’apprezzamento dei mercati per politiche fiscali orientate alla prudenza, con una percezione del rischio Paese in deciso miglioramento.

Qual è il quadro macroeconomico nel nostro Paese?

La maggior parte degli istituti di ricerca prevede che il Pil risalga attorno a mezzo punto percentuale nel 2024 rispetto al 2023. È un dato non brillante ma accettabile, tenendo conto che la Germania, nostro principale partner commerciale, dovrebbe avere registrato un Pil in calo. In tal caso sarebbe certificata la flessibilità delle nostre industrie, particolarmente ricettive verso la domanda estera e in grado di posizionare l’Italia al quarto posto tra le economie che più hanno esportato nel mondo nel 1° semestre 2024, dopo Cina, Stati Uniti e Germania. La crescita del nostro Paese nell’export alimentare, farmaceutico, dei macchinari per l’industria, del lusso e del design, della nautica e della cantieristica negli ultimi anni è stata sostenuta e anche per il 2025 le prospettive tendono a essere positive, con una crescita del Pil attesa intorno al +0,8% rispetto al 2024, pur in un contesto internazionale complesso. Anche se ci vorrà del tempo prima che il recupero nel potere d’acquisto si rifletta in modo tangibile in una ripresa della spesa delle famiglie, la direzione è giusta e il segnale sulle vendite al dettaglio è confortevole.

La sede di Anima Sgr in Corso Garibaldi a Milano

Per quanto riguarda il settore manifatturiero la produzione industriale continua a essere fiacca e le indagini Pmi, anche nelle loro componenti più prospettiche, evidenziano una generalizzata debolezza, non solo in Italia ma in tutta Europa. Saranno anche importanti, per il potenziale di crescita

LA CRESCITA DI UN BIG PLAYER

Evoluzione del patrimonio

dei prossimi anni e per la produttività del sistema-Paese, anche gli investimenti previsti dal Pnnr e le riforme strutturali legate al rilascio dei fondi. Quanto agli utili aziendali, pochi decimali in più o in meno di Pil avranno un impatto trascurabile. Il monte utili non sarà spinto, come negli anni passati, dal settore finanziario (per

cui prevediamo risultati soddisfacenti, ma senza sorprese al rialzo), ma non escludiamo una graduale ripresa delle aziende più cicliche e industriali.

Titoli bancari finanziari possono beneficiare di un supporto anche nei prossimi mesi?

Il recente ribasso dei tassi, anche più marcato rispetto alle attese di alcuni mesi fa, riduce l’attrattività del settore finanziario, sul quale abbiamo ridotto il sovrappeso. Questo perché, pur valutando con prudenza l’andamento futuro degli utili attesi, siamo convinti che i titoli finanziari continueranno a essere tra i più interessanti sul fronte dei dividendi.

A nostro parere la remunerazione delle azioni bancarie rimarrà elevata, alla luce della buona qualità degli attivi e dell’alta patrimonializzazione. In aggiunta, il comparto molto probabilmente beneficerà degli scenari speculativi che si profilano all’orizzonte, dopo le notizie degli ultimi mesi. Il nostro approccio, comunque, si concentra soprattutto sui fondamentali, più che a inseguire l’operazione straordinaria di turno, con una preferenza per l’attenta valutazione di strategie e capacità del management di creare valore nel medio/lungo periodo.

Ci sono settori al vertice delle vostre preferenze?

Riteniamo che l’azione delle banche centrali, combinata alla discesa delle pressioni sui prezzi, ponga le basi per una graduale ripresa del settore industriale e un miglioramento nei dati sui consumi. Valutiamo con interesse le società industriali, soprattutto quelle solide finanziariamente e più penalizzate dalla lunga recessione nel comparto. Nelle valutazioni sulle prospettive è anche da considerare il rischio concreto di misure protezionistiche da parte di Trump, che ha pesato sull’andamento dei mercati europei nelle ultime settimane.

A ogni modo siamo convinti che la paura di nuove tariffe, sebbene reale, possa essere stata interpretata anche con un pessimismo a volte eccessivo. A nostro parere, invece, l’impatto della politica estera del nuovo presidente potrebbe rivelarsi meno pronunciato delle attese.

Riteniamo che l’amministrazione Trump dovrà equilibrare le spinte più populiste del programma, tra cui i dazi, con la necessità di mantenere le pressioni inflazionistiche sotto controllo. Peraltro, il sistema manifatturiero del nostro Paese ha reagito, negli ultimi anni, con flessibilità e capacità di competere

a livello internazionale a un contesto macroeconomico e geopolitico assai complesso. Insomma, i dazi sono senz’altro un rischio, ma riteniamo che il loro ambito di applicazione potrebbe rivelarsi più ristretto e la loro portata meno profonda di quanto si tema.

Per queste ragioni guardiamo con interesse alle società esportatrici (in particolare nel lusso), che potranno anche contare sul recente deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro.

Qual è la vostra view riguardo alle small e mid cap di Piazza Affari?

L’azione delle banche centrali e la discesa delle pressioni sui prezzi pongono le basi di una ripresa del settore industriale

Il movimento di risalita dei tassi del 2022/2023, insieme a valutazioni a sensibile premio rispetto alle large cap, hanno causato, come era lecito attendersi, una peggiore performance delle small/mid cap, che così, in alcuni casi, sono rientrate su valutazioni attraenti in un’ottica di medio/lungo periodo.

Nei prossimi mesi, il segmento dei titoli a piccola e media capitalizzazione potrebbe racchiudere un’opportunità da cogliere, seppure ancora in modo selettivo e graduale e senza scelte di campo troppo decisive. Il comparto viene da 30 mesi di performance peggiori rispetto ai titoli a grande capitalizzazione. Stiamo iniziando a essere costruttivi su quei titoli di società caratterizzate da un forte de-rating e che presentano un solido track record, oltre a un basso indebitamento. Riteniamo inoltre che eventuali rilanci dei Pir o ulteriori strumenti a supporto della crescita degli investimenti nelle mid e small cap possa offrire un ulteriore catalyst.

Cinzia Tagliabue / amministratore delegato di Amundi Sgr

Top Manager sgr estere

A cura di Edoardo Blosi

Un ritorno a sud delle Alpi

Cinzia Tagliabue di nuovo alla guida del business di Amundi Sgr in Italia Sostituisce Tavazzani, che ha assunto un ruolo internazionale nel gruppo

Giro di poltrone e ritorno in Italia. Si possono descrivere così, in sintesi, le ultime novità annunciate da Amundi, leader europeo nel risparmio gestito, per quanto riguarda le sue attività nel nostro Paese. Il 23 dicembre scorso, il colosso d’Oltralpe ha infatti annunciato la nomina di Cinzia Tagliabue alla carica di amministratore delegato di Amundi Sgr, la controllata del gruppo nel nostro Paese, che quasi otto anni fa ereditò gli asset detenuti della neo acquisita Pioneer.

2 . 200

Aum in miliardi di euro di Amundi a livello globale

I paesi in cui la società è presente

Cursus honorum

Per Tagliabue la nomina non rappresenta una novità assoluta perché la manager era stata già ceo di Amundi in Italia tra il 2017 e il 2022, proprio dopo l’acquisizione di Pioneer (dove lei lavorava) da parte dei francesi. Tre anni fa abbandonò il suo incarico per assumerne un altro a livello internazionale, sempre dentro al gruppo Amundi. La carica che le fu assegnata fu quella di head of partner networks e si aggiunse a una lunga sfilza di nomine già ricevute in precedenza. Nel corso degli anni Tagliabue è stata infatti deputy head della divisione partner networks della società transalpina e membro del comitato di direzione generale dal 2020.

Il lungo cursus honorum dell’amministratore delegato di Amundi Sgr affonda però le proprie radici lontano nel tempo. Già nel 2001 Tagliabue ricopriva infatti la carica di ceo per l’Italia e responsabile per l’Europa occidentale e l’America Latina di in Pioneer Investments, unica società di gestione di origine americana allora controllata da una banca italiana, cioè UniCredit.

Trent’anni di esperienza

Nel complesso, Tagliabue ha maturato oltre 30 anni di esperienza nei servizi finanziari con UniCredit, concentrandosi sia sugli investimenti che sulla distribuzione. Il suo ingresso nel settore degli investimenti risale addirittura al 1980. Tra i vari incarichi degni di nota, c’è quello di membro del consiglio di amministrazione di Capital Italia Sicav e del consiglio di amministrazione di Aviva. Attualmente, Tagliabue è anche vicepresidente di Assogestioni. Nel corso della vita lavorativa ha frequentato diversi corsi di formazione professionale, tra cui uno di Executive Management presso la Boston University School of Management

Gabriele Tavazzani / head of business development joint-ventures di Amundi

(tra l’ottobre del 2013 e il gennaio del 2015). Tornando a guidare le attività italiane di Amundi nel risparmio gestito, Tagliabue è andata a sostituire Gabriele Tavazzani, altro manager di lungo corso che ha ricoperto diversi incarichi nel colosso francese. Tavazzani è stato infatti anche amministratore delegato di Amundi Austria GmbH dal 2020 al 2022, dopo aver ricoperto il ruolo di vice amministratore delegato dal 2018. Prima di lavorare in Austria, Tavazzani è stato dal 2015 amministratore delegato, presidente del consiglio di gestione

e cio di Amundi Polska, la controllata polacca del gruppo. In precedenza, è stato condirettore generale e responsabile vendite e marketing di Amundi Sgr dal 2009.

Terzo player

Nel gruppo Crédit Agricole, che è azionista di controllo di Amundi, Tavazzani lavora invece dal lontano 1996 e oggi vanta e vanta oltre 25 anni di esperienza nel settore finanziario, maturata sia in Italia che a livello internazionale.

I nostri connazionali hanno ricoperto diversi importanti incarichi dentro il management del colosso transalpino

I manager italiani hanno dunque da tempo uno spazio significativo nell’organico di Amundi che nel nostro Paese è il terzo player del risparmio gestito, alle spalle dei leader nazionali. Primo asset manager europeo fra i primi 10 operatori a livello mondiale, come già ricordato Amundi ha acquisito nel 2017 le attività di Pioneer, che fu ceduta da UniCredit per dotarsi di risorse fresche ed effettuare una ricapitalizzazione miliardaria. La società è quotata alla Borsa di Parigi e gestisce oggi asset under management per quasi 2.200 miliardi di euro.

Costruiamo relazioni che durano.

Da oltre 50 anni, ci impegniamo a creare e a rendere più forti le relazioni con i nostri Clienti. Lo facciamo attraverso una consulenza finanziaria che svolgiamo con professionalità, riservatezza e continua innovazione. Da sempre, infatti, mettiamo a disposizione di ogni Cliente le nostre migliori competenze.

I nostri Partner di eccellenza

Noia alla guida di Titanbay in Italia

Titanbay ha annunciato la nomina di Manuel Noia (nella foto) a head of Italy. Noia vanta oltre 20 anni di esperienza professionale, avendo ricoperto ruoli di rilievo presso Credit Suisse, Nordea e Pictet. Michael Gruener, co-ceo di Titanbay, ha commentato: “La nomina di Manuel sottolinea il nostro impegno verso l’Italia, un mercato ricco di opportunità per l’innovazione nei mercati privati. “Sono entusiasta di unirmi a Titanbay”, ha detto Noia, “in un momento così dinamico del suo percorso di crescita in Europa. Il mercato italiano della gestione patrimoniale presenta un potenziale straordinario, con un crescente interesse verso gli investimenti nei mercati privati”.

Incarico in Generali per Gandolfi

Alessandro Gandolfi (nella foto), che per molto tempo ha guidato le attività di Pimco in Italia, ha assunto la carica di independent board member di Generali Investments In Pimco, maggior gestore di bond al mondo, Gandolfi ha lavorato per quasi un ventennio a partire dal 2006, in veste di responsabile del business development per il nostro Paese. Prima ancora Gandolfi si era occupato dello sviluppo dell’attività istituzionale in seno alla divisione di asset management del gruppo Sanpaolo Imi. In precedenza è stato responsabile dello sviluppo della strategia d’investimento di Imi-Fideuram per l’emergente settore della gestione di fondi pensione in Italia.

Nuovo dg per CA

Crédit Agricole SA ha nominato Olivier Gavalda (nella foto) come direttore generale dopo l’assemblea generale del 14 maggio 2025. La transizione sarà organizzata nei prossimi mesi. Gavalda ha trascorso tutta la sua carriera in Crédit Agricole, dove è entrato nel 1998.

Ronchiato in Investis

Banca Investis ha annunciato l’ingresso di Andrea Ronchiato (nella foto) come senior advisor private debt nella direzione alternative investments. Si tratta di un professionista che vanta una solida carriera internazionale, sviluppata interamente a Londra.

New entry in Nordea AM

Nordea AM ha annunciato l’ingresso di Massimiliano Auditore (nella foto) nel ruolo di sales director. Si occuperà di sviluppare e consolidare le relazioni commerciali con le principali reti di distribuzione, operando all’interno del team guidato da Gianluca Cerone

Top Stor y tecnologia

A cura di Marta

Il portafoglio è hi-tech, il rendimento va a razzo

Guadagni a due cifre per un fondo della galassia Mediolanum

UMEDIOLANUM TECHNOLOGY EQUITY EVOLUTION

Società di gestione Mediolanum International Funds

Codice Isin IE0004621052

Categoria MorningstarTM Azionari Settore Tecnologia

na performance annualizzata di oltre il 14% in dieci anni. È il biglietto da visita che può presentare oggi (con dati aggiornati a metà gennaio) da Mediolanum Technology Equity

Evolution, un comparto di diritto irlandese che investe nel settore tecnologico e che fa capo a Mediolanum International Funds. Chi avesse puntato nel 2014 su questo prodotto, oggi si ritroverebbe con un capitale quasi quadruplicato. Merito delle performance del settore tecnologico, che nell’arco di due lustri ha viaggiato a razzo, soprattutto sul listino di Wall Street. Tuttavia, a beneficiare di questo trend non sono stati soltanto i fondi delle grandi società di gestione statunitensi.

Soluzioni su misura

Anche un prodotto di casa Mediolanum vanta performance a due cifre, con un portafoglio che, sempre secondo i dati di Morningstar, include nomi come Apple, Microsoft e Nvidia ma anche le quote del fondo Franklin Technology e dell’Etf Xtrackers Msci World IT Va ricordato che Mediolanum Technology Equity Evolution è un comparto del

Challenge Fund, una delle soluzioni di punta della società di gestione che fa capo al gruppo di Basiglio e ha sede a Dublino. Il Challenge Fund è un fondo multicomparto, multi-asset e multisettoriale suddiviso in diversi settori distinti. L’obiettivo del prodotto è quello di offrire una soluzione su misura per soddisfare le specifiche esigenze dei clienti, presidiando tutte le tipologie di titoli, aree geografiche e settori.

Rischi e performance

Per chi è disposto ad assumersi rischi in cambio di una prospettiva di rendimento ben superiore alla media del mercato, c’è ovviamente un comparto che investe nel settore tecnologico, vero grande protagonista dei rialzi delle Borse nell’ultimo decennio. La sfilza delle performance positive di Mediolanum Technology Equity Evolution si è interrotta nel 2022, quando questo comprato ha perso oltre il 36%. Nel 2020 il guadagno è stato invece del 39,5%, nel 2021 del 24,9% mentre nel 2023 ha superato il 41%. Chiude la serie una performance positiva del 35,5% nel 2024.

Serbelloni

14 %

Rendimento annualizzato dal 2014 del fondo

35 , 5 %

Performance ottenuta nel 2024 dal fondo

Nel portafoglio di Mediolanum Technology Equity Evolution sono presenti i titoli di colossi americani come Apple, Microsoft e Nvidia, assieme ad alcuni prodotti del risparmio gestito stranieri

- 7 %

+ 30 %

Performance

A cinque anni il bilancio di Algebris Core Italy Fund resta positivo, ma dal 2022 in poi c’è stata un’inversione di tendenza che ha generato perdite nel triennio

Flop Stor y azionario
A cura di Matilde Balestra
in tre anni del Ftse Mib di Piazza Affari
Rendimento del fondo negli ultimi tre anni

L’indice va con il turbo, il fondo arriva in ritardo

Sottoperformance sul mercato italiano di una strategia di Algebris

UALGEBRIS CORE ITALY FUND

Società di gestione Algebris

Codice Isin

IE00BF4RFT52

Categoria MorningstarTM Italy Equity

na perdita di oltre il 7% nell’arco di tre anni. Ecco la performance, non certo esaltante, raccolta da un fondo della scuderia di Algebris, la casa d’investimenti fondata e guidata da Davide Serra (i dati sono aggiornati alla metà di gennaio). Il prodotto si chiama Algebris Core Italy Fund ed è classificato da Morningstar tra gli azionari Italia, benché possa investire anche al di fuori del perimetro dell’equity, acquistando anche CoCo bond, le obbligazioni che possono essere convertite in capitale.

Oltre il 30%

Mentre l’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha guadagnato oltre il 30% in 36 mesi, il fondo di Algebris ha battuto la fiacca, portando in negativo il bilancio a 3 anni. A zavorrare maggiormente le performance è stato il cattivo andamento dei mercati nel 2022, durante il quale il fondo ha perso più del 17% in oltre 12 mesi. Nel 2023 è iniziata la ripresa con un guadagno del 10%, seguito poi da un altro rendimento positivo del 2% nel 2024. La ripresa dell’ultimo biennio non è però bastata a riportare il segno più

nelle performance triennali che restano appunto negative in media per oltre 2 punti percentuali all’anno. E non sono bastati nemmeno i rialzi di alcuni titoli presenti nel portafoglio come UniCredit, Tenaris, A2a o Lu-Ve che hanno registrato corposi guadagni nel triennio.

Il peso degli industriali

Se si considera l’intera asset allocation, i risultati dal 2022 a oggi vanno in rosso.

Tra i settori a cui è più esposto il fondo, c’è quello industriale che ha un peso di oltre il 29%, maggiore rispetto ai beni di consumo e la finanza, che hanno ciascuno il 14%-15%. Va detto, però, che il bilancio del prodotto di Algebris cambia in maniera significativa se si allunga l’orizzonte temporale. In 4 anni il fondo ha infatti guadagnato il 24% circa (sempre con dati aggiornati a metà gennaio) mentre in 5 anni la performance è positiva nella misura del 35%. Si tratta di un risultato indubbiamente significativo anche se, nello stesso periodo, il Ftse Mib della Borsa di Milano ha guadagnato oltre il 45%. L’indice, insomma, ha fatto meglio del gestore.

g

Repor t confronti

A cura di Alessio Grassi

L’associazione europea del risparmio gestito ha messo a confronto le performance e la volatilità a 10 anni dei fondi a gestione attiva e passiva

Attivi vs Passivi

Oltre i luoghi comuni

Non sempre è vero che i gestori non battono il mercato

Dipende dall’orizzonte temporale e dalla categoria di fondi

Rendono di più i fondi attivi o quelli passivi? La risposta non è così facile come sembra, perché dipende dal settore e dall’orizzonte temporale scelto dall’investitore. È questa, in sintesi, la conclusione a cui giunge un report pubblicato nel mese di dicembre 2024 da Efama, l’associazione europea del risparmio gestito. Il documento si intitola: The sectoral performance of active and passive Ucits - is a simple measure enough? Ecco cosa scrivono gli analisti di Efama.

13 , 1 %

Rendimento dei fondi attivi nel 2023

16 , 7 %

Rendimento dei fondi passivi nel 2023

7 %

Rendimento annualizzato degli attivi dal 2014

8 , 3 %

Rendimento annualizzato degli passivi dal 2014

Sebbene le performance passate non siano una garanzia dei rendimenti futuri, la letteratura recente ha dimostrato che i top performer del passato attirano maggiori afflussi. Negli ultimi anni, i fondi passivi hanno guadagnato popolarità in quanto hanno costi inferiori e spesso registrano rendimenti medi netti più elevati rispetto ai fondi attivi. Tuttavia, il discorso su quale gruppo di fondi abbia una performance migliore è più complesso di quanto sembri. La performance storica dei fondi viene solitamente riportata mostrando una media semplice o ponderata della performance lorda o netta di tutti i fondi di una determinata categoria. Spesso viene misurata su un’ampia categoria di fondi, come tutti i fondi attivi o passivi o l’universo totale dei fondi. Questo approccio non tiene conto della diversità dei fondi in termini di emittenti, tipi di titoli, esposizione geografica, valuta e settori industriali e, di conseguenza, della diversità delle performance dei fondi. A titolo illustrativo, il grafico nella pagina qui a fianco mostra l’analisi dei rendimenti netti medi annui del totale degli Oicvm

attivi e passivi negli ultimi 10 anni (20142023). Nel 2023, la performance media netta degli Oicvm azionari attivi si è attestata al 13,1%, mentre quella degli Oicvm azionari passivi è stata del 16,7%, il che suggerisce che gli Oicvm passivi hanno ottenuto risultati migliori. Se si analizza la distribuzione dei rendimenti netti medi annui degli Oicvm azionari attivi e passivi nel 2023, notiamo che nel 2023 molti fondi attivi hanno ottenuto risultati pari a quelli passivi e che molti fondi passivi hanno ottenuto risultati inferiori a quelli attivi.

Variazione settoriale

I rendimenti osservati dipendono da diverse caratteristiche dei fondi, come il settore industriale o l’esposizione geografica, indipendentemente dal fatto che un fondo sia attivo o passivo. In questo rapporto analizziamo l’eterogeneità della performance dei fondi nei diversi settori industriali degli Oicvm azionari per capire se una semplice misura media della performance di un gruppo più ampio di fondi possa essere un punto di riferimento affidabile. A tal fine, abbiamo suddiviso l’universo degli Oicvm azionari attivi e passivi in diversi settori industriali, una strategia nota come sector investing, e abbiamo quindi studiato le differenze di rendimento rispetto alla loro performance totale. I grafici in queste pagine confrontano i rendimenti netti annuali dei fondi azionari attivi e passivi che investono principalmente in quattro settori industriali chiave (tecnologia, finanza, sanità ed energia) dal 2014 al 2023.

DIECI ANNI TRA ALTI E BASSI

Confronto tra diverse categorie di fondi

Rendimenti medi annuali dei prodotti azionari Ucits in Europa

in fondi azionari tendono ad avere un orizzonte d’investimento a lungo termine, il confronto dei rendimenti annuali è meno significativo della valutazione della performance su un periodo prolungato

Due lustri di rendimenti

Per risolvere questo problema, la Tabella 1 presenta i rendimenti netti annualizzati a 10 anni (2014-2023) degli Oicvm azionari attivi e passivi. I dati confermano che, in media, i fondi passivi hanno sovraperformato i fondi attivi. Tuttavia, i risultati settoriali rivelano che i fondi passivi nei settori tecnologico e sanitario hanno sovraperformato le loro controparti attive. Al contrario, i fondi attivi nei settori energetico e finanziario hanno ottenuto rendimenti migliori rispetto ai fondi passivi. Inoltre, si sono registrate notevoli differenze nei rendimenti netti dei quattro fondi azionari settoriali.

Nel settore tecnologico, gli Oicvm passivi hanno sovraperformato gli Oicvm attivi in 6 anni su 10, nel settore finanziario ciò è avvenuto per 3 anni su 10, mentre nei settori sanitario ed energetico i fondi passivi e attivi hanno sovraperformato ciascuno in 5 anni su 10. I rendimenti netti di questi fondi settoriali variano anche in modo significativo rispetto ai rendimenti medi del più ampio universo di fondi azionari a gestione attiva e quelli a gestione passiva. Poiché gli investitori continua a pag. 34 >

Attivi

NON TUTTI I GESTORI SONO UGUALI

Come cambiano i risultati in diversi settori

g Performance medie annualizzate a 10 anni di quattro categorie di prodotti

Il semplice confronto dei rendimenti senza considerare il rischio può essere fuorviante, in quanto a rendimenti più elevati spesso corrisponde un rischio maggiore. Per fornire una valutazione più precisa della performance, è importante valutare i rendimenti corretti per il rischio degli Oicvm azionari.

Fattore volatilità

A tal fine è possibile calcolare i rapporti di Sharpe7, che misurano l’eccesso di rendimento che un investitore ottiene per ogni unità di rischio aggiuntiva assunta. Uno Sharpe Ratio più elevato indica che un fondo offre rendimenti migliori rispetto al suo rischio, mentre uno Sharpe Ratio basso o negativo riflette una scarsa performance corretta per il rischio, anche

Nel settore finanziario e in quello energetico prevalgono gli attivi

se il fondo genera rendimenti positivi. Anche dopo aver tenuto conto della volatilità nei diversi periodi, i risultati rimangono simili e solidi. Gli Oicvm azionari passivi hanno sovraperformato i fondi attivi in due dei quattro settori per entrambi i periodi, a 5 e 10 anni, e viceversa.

Differenze nette

La performance corretta per il rischio varia tra i settori industriali ed è soggetta ad altre caratteristiche dei fondi. La presente relazione analizza le differenze nette di performance tra gli Oicvm azionari attivi e passivi settoriali e confronta le performance medie settoriali con quelle degli Oicvm azionari attivi e passivi totali. Abbiamo riscontrato che, mentre i fondi azionari passivi generalmente superano i fondi azionari attivi quando si confrontano i rendimenti netti dell’intero universo dei fondi azionari, questo schema non si mantiene costante in tutti i settori. Alcuni fondi attivi superano quelli passivi e viceversa a seconda del settore, dell’anno e dell’orizzonte temporale, a dimostrazione del fatto che nessuna categoria offre costantemente una performance superiore. Analogamente, se consideriamo una prospettiva d’investimento di 10 anni, gli Oicvm passivi non superano quelli attivi in 2 dei 4 settori analizzati, ossia tecnologia, finanza, sanità ed energia. Alla luce di queste variazioni, è prudente che gli investitori al dettaglio si rivolgano a un professionista prima di destinare i propri risparmi a specifici tipi di fondi azionari.

Investiamo con cura nell’healthcare del futuro

Un approccio focalizzato sulla salute delle aziende.

AB International Health Care Portfolio

In un contesto di mercato incerto, il settore sanitario può offrire interessanti opportunità agli investitori grazie alla sua resilienza.

I mutamenti demografici e l’incremento della domanda a livello globale, infatti, lo hanno reso meno vulnerabile alle condizioni macroeconomiche.

Grazie all’innovazione, a valutazioni favorevoli e a una redditività via via maggiore, inoltre, il comparto presenta anche un buon potenziale di crescita.

Per scovare opportunità occorre un approccio focalizzato. Piuttosto che inseguire le ultime novità in ambito scientifico, il team di AB International Health Care Portfolio punta a scoprire società con un potenziale di rendimento interessante tramite un’approfondita ricerca sulla loro solidità. Seguiamo un approccio concentrato, investendo nelle aziende destinate a nostro avviso a prosperare sia oggi che in futuro.

Per saperne di più

Questa è una comunicazione di marketing. Riservato esclusivamente agli investitori professionali. Il valore di un investimento può diminuire o aumentare e un investitore può anche non riottenere l’intera somma investita. Capitale a rischio.

Le presenti informazioni sono fornite da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. Société à responsabilité limitée, R.C.S. Lussemburgo B 34 305, 2-4, rue Eugène Ruppert, L-2453 Lussemburgo. Autorizzata in Lussemburgo e regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Il portafoglio è un comparto di AB SICAV I, società di investimento a capitale variabile (société d’investissement à capital variable) di diritto lussemburghese.

La vendita dei Comparti di AB può essere limitata o soggetta a conseguenze fiscali avverse in alcune giurisdizioni. La presente promozione finanziaria è destinata esclusivamente a persone nelle giurisdizioni in cui i fondi e le relative classi di azioni sono registrati o che possono comunque legittimamente riceverla. Prima di investire, gli investitori devono esaminare il Prospetto completo del Comparto, insieme insieme al KIID o KID del Comparto e il bilancio più recente. Le copie di tali documenti, ivi inclusa l’ultima relazione annuale e, se emessa successivamente, l’ultima relazione semestrale, possono essere ottenute gratuitamente da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. visitando il sito www.alliancebernstein.com o www.eifs.lu/alliancebernstein, o in formato cartaceo contattando il distributore locale nelle giurisdizioni in cui la distribuzione dei fondi è autorizzata. ICMA2024242

Strategy settori

A cura di Philippe Benaroya g

Un anno proficuo in vista per le infrastrutture

La view del ceo di Infranity (Generali) sul settore delle opere pubbliche Un 2025 ricco di opportunità per una classe d’investimento difensiva

Oggi le infrastrutture continuano a distinguersi come una asset class resiliente e dinamica, pronta a offrire opportunità concrete nel 2025. Il mercato del debito infrastrutturale ha dimostrato una notevole resilienza, con investimenti annuali che superano i 350 miliardi di euro negli ultimi anni, una tendenza che si prevede continuerà. L’Europa, in particolare, continua a proporre un’offerta massiccia e rendimenti attraenti, guidati da ambiziosi obiettivi di transizione energetica e digitalizzazione. Queste tendenze sono in gran parte alimentate da attori di medie dimensioni, spesso sostenuti da private equity, che mostrano un forte interessamento al prestito attraverso la struttura del capitale nonostante i tassi di interesse più elevati. La natura a tasso variabile di gran parte del debito infrastrutturale, unita a flussi di cassa contrattuali stabili, supporta la stabilità delle valutazioni. Per questi motivi, crediamo che le infrastrutture rimangano una asset class difensiva in un clima economico volatile.

Le opportunità di rendimento all’interno del mercato del debito sono destinate a crescere, con un aumento dell’interesse per il debito infrastrutturale con rating Ba e B, offrendo un premio di 200-400 punti base sulle obbligazioni societarie. Per i finanziatori, l’attività di rifinanziamento nel 2025 sarà particolarmente significativa, poiché le transazioni chiuse tra il 2020 e il 2022 maturano o subiscono aumenti dei margini.

Spread e premi di illiquidità

Questa dinamica creerà opportunità per rafforzare profili di credito di successo, in particolare nel mercato medio, dove ruoli bilaterali o di lead nella strutturazione delle transazioni possono generare rendimenti interessanti aggiustati per il rischio. Queste dinamiche garantiscono che gli spread e i premi di illiquidità rimangano elevati, con transazioni di alta qualità che continuano a offrire un valore significativo.

Philippe Benaroya / ceo di Infranity

Sul fronte equity nelle infrastrutture, il 2025 segna un potenziale punto di svolta dopo un periodo difficile per la raccolta fondi. I volumi di raccolta fondi nel 2023 hanno toccato il minimo quinquennale e il 2024 ha mostrato solo un modesto miglioramento. Nonostante queste difficoltà, il riprezzare gli asset, con tassi di sconto aumentati di 100-250 punti base, ha creato un ambiente favorevole per i fondi con dry powder pronti a essere impiegati. Gli asset di mercato medio, che offrono meno concorrenza e un valore migliore rispetto ai progetti su larga scala, rimangono particolarmente attraenti.

Forte protezione

Gli investitori stanno sempre più favorendo gli asset core+, inclusi le piatteforme di sviluppo, che forniscono una forte protezione al ribasso attraverso salvaguardie contrattuali, flussi di cassa stabili e team di gestione robusti. I driver strutturali a lungo termine continuano a sostenere il mercato delle infrastrutture. La digitalizzazione, la transizione energetica e le iniziative di recupero come il US Infrastructure Investment and Jobs Act richiedono livelli di investimento straordinari, stimati tra 3,3 trilioni e 6,3 trilioni di dollari all’anno. Dato il finanziamento pubblico limitato, il capitale privato giocherà un ruolo fondamentale, promuovendo una crescita costante nel settore. Insieme al crescente sentiment degli investitori e alla sotto allocazione tra gli investitori istituzionali, crediamo che

+ 350 mld €

Investimenti annuali in Europa nelle infrastrutture

tra 3,3 e 6,3 trilioni $

Investimenti annuali previsti negli Stati Uniti nelle infrastrutture

2025 2025 2025

L’anno da poco iniziato vedrà un’intensa attività di finanziamento e rifinanziamento per il debito infrastrutturale e un aumento dell’interesse per il settore

le infrastrutture siano pronte a sostenere una crescita robusta nel 2025 e oltre. Il mercato europeo del debito privato per le infrastrutture sta vivendo un periodo favorevole, con un ricco portafoglio di opportunità di investimento, in particolare nei settori legati alla transizione energetica e alla digitalizzazione, due temi che dominano il mercato delle infrastrutture in Europa.

Profondità del mercato

Le energie rinnovabili (generazione solare ed eolica) sono un settore chiave all’interno della transizione energetica che offre una vasta gamma di opportunità. Sebbene molte di queste opportunità tendano ad essere strutturate in modo aggressivo (altamente indebitate per prezzi bassi), la profondità del mercato a cui Infranity ha accesso consente di selezionare deal che genereranno proposte di rischio-rendimento attraenti. Oltre alle energie rinnovabili, settori come il teleriscaldamento o l’efficienza energetica offrono proposte di rischiorendimento attraenti essendo leve chiave della transizione energetica. La digitalizzazione (in particolare reti in fibra, data center o torri di telecomunicazione) beneficia di dinamiche di domanda/offerta molto forti che forniscono generalmente investimenti di valore relativo forte. Altri settori come il trasporto, attraverso la mobilità verde, contribuiscono alla transizione energetica (principalmente sostituendo il trasporto su strada o aereo).

DONALD TRUMP Speciale

Donald sotto esame dai mercati finanziari

Gli analisti disegnano gli scenari della presidenza Usa

Il 20 gennaio 2025 Donald Trump ha iniziato ufficialmente il suo mandato come 47esimo presidente degli Stati Uniti, dopo aver vinto con ampio margine la corsa alla Casa Bianca nel novembre scorso.

Da tempo la comunità finanziaria si interroga su quali saranno gli effetti sui mercati della cosiddetta Trumponomics, la politica economica che il nuovo capo dell’amministrazione di Washington metterà in campo nei prossimi quattro anni, tra nuovi dazi commerciali, rischi di ripresa dell’inflazione, provvedimenti a favore delle criptovalute e misure draconiane contro l’immigrazione clandestina. ASSET CLASS vi propone nelle pagine seguenti la view di alcune case d’investimento che delineano gli scenari all’orizzonte.

Solidi fondamentali a Oriente

Nuovi rischi sui mercati emergenti, ma anche nel 2025 ci sono opportunità

Quale sarà l’impatto dell’agenda di Trump sui mercati emergenti?

È il titolo di un commento cura di Cathy Hepworth, head of emerging markets debt di PGIM Fixed Income. Ecco di seguito un estratto.

Flussi sostenuti

I fondamentali dei mercati emergenti sono relativamente solidi. Non ci sono gravi squilibri delle partite correnti, sono state effettuate numerose ristrutturazioni di debiti sovrani dei mercati emergenti in difficoltà/default e i flussi del conto capitale sono stati sostenuti dal settore istituzionale e dagli afflussi bilaterali, oltre che dagli investimenti diretti esteri e dai flussi azionari. Inoltre, ci si deve aspettare vari gradi di ritorsione o reazione. La Cina ha dichiarato che rafforzerà e aumenterà le misure di stimolo di politica fiscale e monetaria per contrastare i dazi.

Mentre ci si aspetta una ritorsione da parte della Cina e la regione asiatica

Il reddito fisso degli emerging market offre indubbiamente rendimenti interessanti anche con il cambio di amministrazione a Washington

dovrebbe essere più sensibile, pensiamo che l’Europa sarà disposta a negoziare con Trump I mercati emergenti saranno molto pragmatici, soprattutto in America Latina, dati i legami e l’influenza che può avere la cooperazione con la politica di immigrazione degli Stati Uniti. La Presidente messicana Sheinbaum ha già manifestato la sua disponibilità a lavorare con Trump dopo che il Messico è stato chiamato in causa da Trump per i flussi di stupefacenti e di immigrazione verso gli Usa.

Atterraggio morbido

I rendimenti reali dei tassi locali dei mercati emergenti sono elevati e c’è ancora valore nei cambi con un carry elevato degli emerging market

La combinazione di elementi noti e sconosciuti, con l’aspettativa di un atterraggio morbido per l’economia globale, dovrebbe fornire un cauto ottimismo sull’asset class.

head of emerging markets debt di PGIM Fixed Income
Cathy Hepworth
DONALD TRUMP

dal 2017 al 2021

Primo mandato di Trump alla Casa Bianca

L’attenzione dovrebbe essere rivolta ai fondamentali specifici di ogni paese, compresa la politica fiscale. Nell’ambito delle mutevoli dinamiche dell’equilibrio di potere, delle risorse naturali e delle realtà demografiche,

il panorama dei mercati emergenti

è troppo importante per essere ignorato. I rischi di coda di una presidenza Trump non mancano e, per questo motivo, ha senso avere una quantità moderata di rischio;

tuttavia, mentre entriamo nel 2025, il reddito fisso dei mercati emergenti offre interessanti opportunità di rendimento aggiustato per il rischio, anche con il Red Sweep di novembre negli Stati Uniti.

Un nuovo slancio in arrivo

Clima propizio per le criptovalute con l’avvio del secondo mandato

14 giugno 1946

Data di nascita del 47esimo presidente

DONALD TRUMP Speciale

45 g

Nuovo anno, vecchi problemi.

È il titolo di un’analisi pubblicata nelle scorse settimane da Adrian Fritz, head of research di 21Shares Tra i vari argomenti trattati, Fritz parla anche dell’arrivo di Trump alla Casa Bianca. Ecco di seguito un estratto del suo commento con alcuni scenari possibili.

Giudizi favorevoli

Noi di 21Shares abbiamo spesso affermato come la vittoria di Trump abbia contribuito a dare slancio al settore delle criptovalute, dato che lui e molti dei suoi futuri ministri hanno espresso giudizi favorevoli a questa asset class, tanto che il tycoon ha affermato.

A) Di voler creare una riserva strategica in Bitcoin

B) Di creare regole pro-finanza decentralizzata.

C) Di voler generare maggiore chiarezza normativa tra la Sec e la Cftc tramite la Fit21

D) Di voler abrogare la SAB121 così da permettere una maggiore integrazione del settore cripto con la finanza tradizionale.

E) Di voler assicurare una tassazione favorevole per le cripto imprese.

Se anche una parte degli impegni presi dal candidato repubblicano venisse rispettata, il settore delle valute digitali riceverebbe una ulteriore spinta

F) Di sviluppare una regolamentazione più cripto-friendly

Se questi impegni, o anche solo una parte di essi, dovessero essere mantenuti, allora il settore manterrà ancora a lungo la spinta che ha mostrato negli ultimi mesi e continuerà a crescere sviluppando nuove funzionalità. Tuttavia, ritardi o opposizioni a queste politiche pro criptovalute potrebbero generare un’incertezza diffusa, minare la fiducia del mercato e spingere parte degli investitori istituzionali a ritirarsi. Infine, è opportuno spendere due parole anche sulla regolamentazione MiCA, che è entrata pienamente in vigore lo scorso 30 dicembre e che ha portato a un primo quadro giuridico completo per l’Unione europea per quanto riguarda la supervisione sulle criptovalute.

Aspetto chiave È vero che quasi l’87% del volume degli scambi di criptovalute avviene al di fuori dell’Europa, quindi l’impatto è piuttosto limitato, ma l’evoluzione generale del contesto normativo rimane un aspetto chiave da monitorare.

Adrian Fritz head of research di 21Shares

Un’incognita di nome Elon Musk

Le incertezze legate alle politica economica americana e al ruolo del patron di Tesla

Gli screzi profondi nello schieramento presidenziale fanno presagire a un periodo di grande instabilità nel sistema politico statunitense

Donald Musk vs Elon Trump È il titolo scelto per un commento a cura di Alexis Bienvenu, fund manager della casa di gestione francese La Financière de l’Échiquie. Nel suo scritto, il gestore analizza prima i possibili effetti sull’inflazione delle politiche del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per poi passare ad alcuni aspetti più politici della Trumponomics, sulla quale avrà un ruolo significativo anche il patron di Tesla, il vulcanico Elon Musk, che ha finanziato la campagna elettorale del tycoon. Ecco un estratto di quel che ha scritto Bienvenu.

Euforia svanita

Alcuni aspetti oscuri del potere di Trump possono aver contribuito allo svanire dell’euforia sui mercati, tra cui gli screzi profondi e ormai palesi che dividono lo schieramento presidenziale e fanno presagire una grande instabilità politica.

Il primo episodio di forte tensione nel campo repubblicano è stato il rifiuto, il 19 dicembre, da parte della Camera dei Rappresentanti a maggioranza repubblicana, di un progetto di bilancio presentato da Trump ed esplicitamente teleguidato da Musk. Questo rifiuto ha portato il paese sull’orlo di uno shutdown del governo federale.

Versione modificata

Certo, una versione modificata è stata adottata in extremis a costo di importanti concessioni sugli aspetti più muskiani del bilancio anche se questo non ha impedito la spaccatura del partito, come è successo, sulla questione dell’immigrazione. Alcuni sostenitori di Trump hanno chiesto di vietare l’uso dei visti H-1B, destinati ad agevolare l’immigrazione di stranieri che vantano rare competenze professionali.

Alexis Bienvenu
fund manager di LFDE
DONALD TRUMP

Un’iniziativa, questa, che ha scatenato le ire di Musk che si è detto pronto ad andare in guerra per difendere l’uso di questi visti, vitali per l’economia dell’innovazione, mentre Steve Bannon, storico trumpiano appena uscito di prigione, ha esortato Musk a rimanere in fondo all’aula e a sedersi fino a quando non avrà correttamente assimilato il trumpismo.

Dissensi importanti

20 gennaio 25

Inizio del secondo mandato di Trump ’

Questi dissensi profondi potrebbero protrarsi finché Trump cercherà di destreggiarsi tra gli interessi dei miliardari della Silicon Valley e dei redneck del Midwest. Il voto su misure cruciali, in particolare sul bilancio, potrebbe quindi concludersi con un nulla di fatto, che il mercato non potrà non punire. Attenzione agli scontri parlamentari a bordo della Tesla trumpiana.

Digital Finance nuove imprese

Il Politecnico di Milano ha tracciato la mappa del fintech in Italia

Le startup sono in totale 596 e arrivano anche dall’estero

È un’indagine sulle aziende italiane che operano nel settore del fintech, coniugando l’innovazione tecnologica con i servizi finanziari e assicurativi

A cura di Riccardo Simone

uasi 600 startup che cercano di innovare il mondo della finanza. Benvenuti nel variegato universo del fintech italiano, un settore costellato ormai da centinaia di aziende, alcune nate nella Penisola, altre di provenienza estera ma presenti in forza anche nel nostro paese. Questa costellazione di aziende è stata di recente oggetto di studio da parte del Politecnico di Milano e del Fintech District, la community internazionale di riferimento per l’ecosistema della tecnofinanza in Italia.

Ampia panoramica

In particolare, gli analisti dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano hanno dato vita alla prima edizione dell’Italian Fintech Map 2024, la guida che presenta una panoramica sulle aziende fintech attive in Italia e su quelle europee con matrice italiana. Il risultato è una testimonianza precisa del settore fintech italiano e di come questo si è evoluto nel corso dell’ultimo anno grazie a due dei principali attori dell’ecosistema.

La maggioranza delle aziende della tecnofinanza risiede nel Fintech District di Milano, la più importante comunità del settore

Si compone così il panorama delle aziende italiane in fase di crescita e sviluppo, attive nel settore del fintech

Nell’anno da poco terminato, in Italia si contavano 596 startup fintech (con 86 realtà operative nel settore dell’Insurtech), di cui più della metà fanno parte della community del Fintech District che, dalla sua fondazione nel 2017, è cresciuta costantemente e attualmente comprende 305 di queste aziende. Il che la rende la comunità fintech e techfin più rilevante in Italia. All’interno della community sono presenti anche aziende internazionali, provenienti soprattutto da Francia, Gran Bretagna, Germania, Svizzera e Stati Uniti, che rappresentano il 30% del totale.

Vicine al break-even

Circa la metà delle 596 startup (44%) prevede di arrivare a break-even entro la fine dell’anno con un incremento medio dei ricavi del 29% rispetto all’anno precedente. Sul fronte dei capitali raccolti si è registrata una crescita su base annua del 44%. Sono, infatti, pari a 250 milioni di euro i finanziamenti ottenuti dal 20% delle aziende, contro i 173 milioni del 2023. Queste cifre mostrano segnali di ripresa, anche se ancora lontane dal picco del 2022 (934 milioni di euro). Nonostante la crescita, il 46% delle aziende fintech

Il panorama fintech italiano continua a evolversi con un’attenzione sempre maggiore all’innovazione tecnologica e con segnali di raggiunta maturità

cerca ancora capitali e il 41% offre servizi all’estero: l’internazionalizzazione è, quindi, una sfida ancora aperta. Il 26% delle 596 fintech mappate integra soluzioni basate sull’IA generativa, implementate soprattutto nell’ottica di efficientare i processi interni, confermando una crescente e rapida adozione di tecnologie innovative in grado di avere un impatto sul business. “Il panorama fintech italiano continua a evolversi, con un’attenzione sempre maggiore all’innovazione tecnologica. Si iniziano a intravedere anche segnali di maturità testimoniati da ricavi e profittabilità in crescita, senza dimenticare le prime evidenze di collaborazioni di successo. Le capacità di attrarre capitali, di lavorare in maniera ancora più strategica e sinergica a livello di sistema e di assistere gli attori tradizionali (banche e assicurazioni in primis) verso una vera evoluzione saranno leve determinanti per accelerare ulteriormente lo sviluppo del settore e posizionarlo in modo competitivo a livello europeo e globale,” ha commentato Laura Grassi,

I finanziamenti ricevuti negli ultimi due anni dalle startup del fintech hanno registrato un incremento superiore al 40% nell’arco di dodici mesi

direttrice dell’Osservatorio
Fintech & Insurtech
Laura Grassi
Capitali freschi in crescita sul mercato italiano con tassi a doppia cifra

direttrice dell’Osservatorio Fintech & Insurtech e professoressa di Investment Banking e Finance Lab el Politecnico di Milano. Cosa attendersi nel 2025? Clelia Tosi, head of Fintech District, ha dichiarato: “Il fintech italiano è in una fase di maturazione e consolidamento, spinto dalla sempre maggiore capacità di collaborare, creando nuove sinergie tra i diversi attori dell’ecosistema, e da un sempre maggiore interesse da parte di realtà internazionali per il nostro Paese”.

Anno incoraggiante

“La collaborazione è stata la chiave anche di questa nuova Italian Fintech Map, che nasce dalle precedenti esperienze della Guide del Fintech District e delle ricerche dell’Osservatorio Fintech & Insurtech. Il 2024 è stato un anno incoraggiante dal punto di vista dell’open collaboration e degli investimenti e questo ci permette di guardare con fiducia al 2025”, ha aggiunto Tosi. L’IA Generativa è destinata a evolversi passando da semplice strumento di supporto a tecnologia in grado di supportare la scelta di decisioni strategiche attraverso applicazioni sempre più orientate a

Il fintech italiano è in una fase di maturazione e consolidamento, spinto dalla progressiva capacità di collaborare, creando nuove sinergie tra i diversi attori

settori verticali e alla personalizzazione dei servizi. Un trend che caratterizzerà il 2025, accompagnato da un forte impegno in termini di governance, etica e compliance normativa. La pressione normativa e la crescente consapevolezza del rischio climatico porteranno a un aumento delle soluzioni fintech focalizzate su pratiche Esg, in particolare nei settori del credito e dei pagamenti, con nuove opportunità di collaborazione tra aziende fintech e operatori tradizionali essenziale per sostenere l’evoluzione tecnologica e una crescita sostenibile, oltre che per ampliare l’offerta di servizi al cliente finale. In questo contesto, l’integrazione della finanza nei processi aziendali attraverso il modello dell’Embedded finance rappresenta un altro trend chiave che caratterizzerà anche il 2025, spinto dalla crescente domanda di esperienze utente sempre più fluide e personalizzate. Grazie a questo approccio, infatti, realtà di qualunque settore possono integrare nella propria offerta servizi finanziari modellati sulle esigenze dei propri clienti finali senza la necessità di costruire un’infrastruttura finanziaria proprietaria o dover ottenere le autorizzazioni a livello normativo.

head of Fintech District
Clelia Tosi

CREDIT LINKED CERTIFICATE FIX TO FLOATER

Rotta verso nuove opportunità

I Credit Linked Certificate Fix to Floater su singola Entità di Riferimento corrispondono potenziali premi trimestrali fissi per i primi due anni calcolati a un tasso d’interesse fisso annuo compreso tra il 6,15% p.a. e il 9% p.a.1 dell’Importo Nozionale ove non si verifichi un Evento di Credito2 sull’Entità di Riferimento.

I Credit Linked Certificate Fix to Floater su singola Entità di Riferimento corrispondono potenziali premi trimestrali variabili dal terzo all’ottavo anno calcolati a un tasso di interesse annuo pari a Euribor 3M+0,50% p.a., con un minimo dello 0% p.a. e un massimo del 4% p.a. ove non si verifichi un Evento di Credito sull’Entità di Riferimento.

Se si verifica un Evento di Credito sull’Entità di Riferimento durante la vita del Certificate, il Certificate scade anticipatamente. In tal caso, non sono corrisposti premi e il Certificate liquida un importo pari all’Importo Nozionale moltiplicato per il Tasso di Recupero3 , con possibile perdita parziale o totale dell’Importo Nozionale.

Ove non si verifichi un Evento di Credito sull’Entità di Riferimento, a scadenza, il Certificate restituisce l’Importo Nozionale e paga il premio trimestrale.

1 Gli importi espressi in percentuale (esempio 9%), ovvero espressi in euro (esempio 900 €) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge.

2 Principali Eventi di Credito : Procedura concorsuale/Insolvenza, Mancato pagamento, Ristrutturazione, Intervento governativo, Decadenza dal beneficio del termine, Ripudio/Moratoria, Inadempimento di una obbligazione. 3 Il Tasso di Recupero indica la percentuale, determinata con riferimento ad uno o più titoli di debito emessi dell’Entità di Riferimento, durante un’asta organizzata dal Credit Derivatives Determinations Committee (CDDC) dell’ISDA (International Swaps and Derivatives Association) o in assenza di una determinazione del CDDC, da una società del Gruppo BNP Paribas in qualità di agente di calcolo dei Certificate, a seguito del verificarsi di un Evento di Credito su tale Entità di Riferimento. La data di liquidazione a seguito di un Evento di Credito è la data che cade il terzo giorno lavorativo successivo alla data di determinazione del Tasso di Recupero.

Il Certificate

è uno strumento finanziario complesso

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Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 30/05/2024, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certificate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.

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A cura di Viola Sturaro g

TOKEN IN SALSA PARTENOPEA 1

Il Napoli crea un gettone digitale per i suoi tifosi I possessori parteciperanno alle decisioni societarie

Il mondo del calcio sempre più vicino all’universo cripto. Il Napoli e Socios.com hanno infatti annunciato l’espansione della loro partnership, per offrire ai tifosi vantaggi e ricompense ancora più ricche grazie al fan token $NAP. Con questa novità, i possessori del token avranno maggiori opportunità di partecipare attivamente alle decisioni della società tramite sondaggi dedicati, oltre alla possibilità di accumulare punti

e riscattare premi ed esperienze esclusive. Una collaborazione, quella tra i partenopei e Socios.com, iniziata nel 2021 e che ha offerto al club una piattaforma preziosa per espandere il proprio marchio a livello globale. Dall’introduzione del fan token $NAP, a dicembre 2021, sono stati condotti oltre 120 fan polls, inclusa una votazione vincolante per decidere quale canzone suonare allo Stadio Diego

Armando Maradona per celebrare i gol della squadra attualmente guidata da Antonio Conte. Nello stesso periodo, oltre 800 possessori di fan token sono stati premiati per la loro fedeltà con merchandising autografato, biglietti, esperienze Vip e collezionabili digitali ufficiali. Con questa aggiunta, $NAP diventerà parte integrante del Programma di Membership del Napoli, potenziandone i vantaggi.

In voga tra i giovani

Circa il 17%. È la percentuale di italiani con meno di 43 anni che prevedono di investire nelle criptovalute nel 2025 secondo un sondaggio realizzato nelle scorse settimane da YouGov per conto del noto broker BitPanda. Sono molti anche i nostri connazionali che sono già passati all’azione e hanno già acquistato valute digitali.

In prima fila i giovani: la quota è del 13% tra le persone di età 18 e 27 anni di età e tocca il 16% tra i millennial, cioè tra chi ha già compiuto 28 anni.

L’escamotage di Mosca

Aggirare le sanzioni commerciali dell’Occidente facendo uso delle criptovalute. È la strategia messa in campo dalla Russia, come esplicitamente affermato dal ministro delle Finanze di Mosca, Anton Siluanov. Le sue dichiarazioni sono state rese all’emittente tv Russia24 nel giorno del Natale appena trascorso. Il ministro ha anche detto che molte imprese della Federazione fanno già oggi uso delle criptovalute, in primis il Bitcoin.

g Top Funds classifiche

Il microchip fa andare persino il portafoglio

Un’analisi di AllianzGI sul settore dei semiconduttori

I semiconduttori sono le nuove utility? È il titolo di un di report a cura Allianz Global Investors sull’evoluzione del settore dei microchip e le conseguenze per gli investitori.

Darwinismo digitale

“In particolare”, scrivono gli esperti di AllianGI, “considerata l’importanza strategica dei semiconduttori nel contesto attuale, caratterizzato da un darwinismo digitale e da

un ordine mondiale in evoluzione, la domanda per gli investitori è la seguente: i semiconduttori, che in passato si autoregolavano attraverso cicli incontrollati di domanda e offerta, sono ora diventati una risorsa così fondamentale, in grado di garantire competitività e un potenziale vantaggio difensivo, da essere considerati dai leader globali una utility essenziale? Se così fosse, quali sarebbero le implicazioni per i prezzi e lo sviluppo della

capacità produttiva? La crescente weaponization dell’industria dei semiconduttori come leva nei conflitti geopolitici influenzerà sicuramente l’offerta e i prezzi, anche se ancora non si osservano significativi aumenti della capacità produttiva spinti dai governi in tutto il mondo. A ogni modo, questi sviluppi dovrebbero essere monitorati attentamente da tutti gli investitori, non solo da quelli focalizzati sulla tecnologia e i settori adiacenti.

Sebbene la crescente interferenza e manipolazione dell’offerta possa conferire ai semiconduttori alcune caratteristiche tipiche delle utility, questo settore presenta ancora differenze significative.

Indispensabili alla crescita

Le utility spesso hanno una caratteristica particolare: godono di uno status quasi monopolistico, sono stabili e non cicliche, mentre i semiconduttori costituiscono

ancora un settore ciclico, con segmenti come i chip di memoria che non dispongono di alcun potere di prezzo. Forse, un modo più accurato per concepire il settore dei semiconduttori, nella forma in cui si trova attualmente, è vederlo come un elemento indispensabile per la crescita, oltre che per l’efficienza e per l’innovazione, con alcune caratteristiche simili a quelle che hanno le utility, ma anche con tratti distintivi propri”.

TOP 20 AZIONARI ITALIA

Società Nome fondo Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi

Lemanik Lemanik Sicav High Growth Cap Retail Eur

Anima Anima Italian Sm Md Cp Eq Silver Eur Acc IE00BZBXFP28 p 29,50%

Anima Anima Iniziativa Italia A IT0005186041 p 29,42%

Bnp Paribas Bnp Paribas Equity Focus Italia Classic FR0013269354 p 25,97%

IMPact SGR World Impact Sicav Imptt Lvr Itl Seuracc LU2398048020 p 24,88%

Bnp Paribas Bnl Azioni Italia IT0000382561 p 24,69%

Eurizon Eurizon Equity Italy Smart Vol R Acc

Anima Anima Italia B

Ersel Leadersel P.M.I. B Acc

LU0130323438 p 22,95%

IT0005158784 p 22,16%

LU1011692438 p 21,49%

Schroders Schroder Isf Italian Equity A1 Acc Eur LU0133712025 p 21,47%

Eurizon Eurizon Italian Equity Opps Rd Eur Inc LU1980836073 p 21,10%

iShares iShares Ftse Mib Etf Eur Acc

IE00B53L4X51 p 21,10%

iM Global Partner iMGP Italian Opportunities N Eur LU0133192608 p 20,99%

iShares iShares Ftse Mib Etf Eur Dist

IE00B1XNH568 p 20,99%

Mediolanum Mediolanum Ch Italian Equity S A IE0004394007 p 20,97%

Xtrackers Xtrackers Ftse Mib Etf 1d LU0274212538 p 20,80%

Amundi Amundi Ftse Mib Etf Dist FR0010010827 p 20,76%

Eurizon Eurizon Azioni Italia R IT0001021192 p 20,65%

Goldman Sachs Ing Direct Top Italia Arancio P Inc LU0456302776 p 20,08%

WisdomTree WisdomTree Ftse Mib Etp XS2427354985 p 19,48%

Gestire i rischi

“A causa dei cambiamenti geopolitici, le condizioni del mercato nel 2025 saranno forse difficili. Sarà importante gestire il rischio o affidarsi ai gestori che adottano queste strategie”. Maximilian Tomei (Gam).

I temi del 2025

“I grandi temi del 2025 saranno Trump come presidente degli Stati Uniti, la Cina con i suoi sforzi per stimolare l’economia e la sua risposta geopolitica al Tycoon, oltre alle prospettive di ripresa”. Tom O’Hara (Janus Henderson).

TOP 20 AZIONARI EUROPA

a 12 mesi

Decalia Decalia-Silver Generation -A2 Eur P LU1426102726 p 23,90%

iShares iShares Edge Msci Eurp Mom Fctr Etf €Acc IE00BQN1K786 p 22,65%

Amundi Amundi Is Msci Europe Momt Fctr Etf-C LU1681041460 p 22,35%

Wellington Wellington Strategic Eurp Eq Eur Dl Ac IE00BNTJ2352 p 21,05%

C. Threadneedle Ct (Lux) European Growth & Inc A Inceur

p 20,83% Morgan Stanley Ms Invf Europe Opportunity C

Bnp Paribas Bnpp E Esg Equity Momentum Europe Etfcap LU1377382012 p 20,14%

Bnp Paribas Theam Quant-Eq Europe Defi C Eur Cap LU1542716607 p 19,18%

Mercer GI Acadian Sst Eurp Eq C3-I-1.5000-Eur

J.P.

Fiducia e ottimismo

“Mentre gli eventi recenti in politica, economia e mercati offrono lezioni sull’importanza della cautela, siamo fiduciosi che gli investitori in small cap trovino motivi per essere ottimisti”. Francis Gannon (Franklin Templeton).

IE0004VYS6K6 p 19,13%

Slancio positivo

“La tenuta della crescita economica degli Usa sembra notevole, vista la debolezza di Ue e Cina. In prospettiva, i piani espansivi del governo americano potrebbero sostenere la domanda interna”. Martin Van Vliet (Robeco).

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato

TOP 20 AZIONARI USA

Morgan Stanley Ms Invf Us Insight A LU1121084831 p 69,15%

Morgan Stanley Ms Invf Us Growth C

Alger Management Alger American Asset Growth A Us

Lord Abbett Lord Abbett Innovation Growth N Usd IE00BYZRLY46 p 51,40%

Nomura American Centur y Us Fcs Innovt Eq A Usd

IE000344W214 p 49,63%

Morgan Stanley Ms Invf Us Advantage C LU0362496845 p 49,42%

Fineco Morgan Stanley Us Advtg Fam J Eur Acc

Baillie Gifford Baillie Gifford Ww Us Equity Gr A Usd

Pharus Vitruvius Us Equity B Usd

IE000B83FAH8

T. Rowe Price T. Rowe Price Us Blue Chip Eq A Eur

46,95% Amundi Amundi Dj Industrial Average Etf Dist

Le sfide di Washington

“Le prospettive degli Stati Uniti sono positive, ma non prive di sfide. La crescita dovrebbe superare le aspettative, ma i temi politici e commerciali sono a rischio”. Lo scrive un report di Goldman Sachs.

Trend inarrestabile

“La transizione energetica è una tendenza inarrestabile. Le decisioni che la guideranno saranno sempre più dettate dalla ricerca di competitività e dalla necessità di indipendenza energetica”. Gli esperti di Candriam.

T. Rowe Price T. Rowe Price Us Lg Cap Gr Eq A Hkd

T. Rowe Price T. Rowe Price Us Lg Cp Gr Eq A Usd

Ubs Ubs (Lux) Es Usa Gr Sust$ P

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi

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TOP 20 AZIONARI GIAPPONE

Sparx Sparx Japan Jpy Inst E

a

IE00BF29SZ08 p 32,25%

Matthews Asia Matthews Japan Fund I Usd Acc LU1220257130 p 28,45%

Amundi Amundi Japan Topix Ii Etf Dist Eur FR0010245514 p 27,45%

Morgan Stanley Ms Invf Japanese Equity C LU0512094607 p 27,20%

Edm. De Rothschild Edr Japan A FR0010976555 p 26,62%

J.P. Morgan Jpm Japan Equity D (Acc) Jpy LU1438161686 p 26,06%

Alpha Japan Priviledge - Alpha Japan Jpy Pa Uh LU2191964589 p 25,47%

PineBridge PineBridge Japan Equity A IE00B0VPN609 p 24,61%

Axa IM Axa Im Japan Equity E(‚¬)

IE0034278881 p 24,56%

Xtrackers Xtrackers Msci Japan Esg Etf 1c IE00BG36TC12 p 24,54%

Pharus Vitruvius Japanese Equity B Jpy LU0103754957 p 24,51%

Lazard Visionfund Japan Equity Val I Jpy Acc

Opportunity Fund E.I. Sturdza Nippon Growth A Jpy

p 22,47% Rbc RBC Funds (Lux) Japan Ishin O USD LU1868742344 p 21,98%

Goldman Sachs Gs Japan Equity Ptnrs Base Acc Jpy(Snap) LU1217870671 p 21,80%

Eurizon Eurizon Equity Japan Lte Z Acc

Bnp Paribas Bnpp Sust Japan Mlt-Fac Eq Cl Eur Acc

Swisscanto Swc (Lu) Ef Syst Resp Jpn Aa

J.P. Morgan Jpm Japan Strategic Value D (Acc) Jpy LU0329206329 p 21,62%

Hsbc Hsbc Japan Sustainable Equity Etf IE00BKY55S33 p 21,40%

Cina in ripresa

“Il 2024 si è chiuso su toni dimessi sui mercati azionari occidentali e con la sensazione che il rally natalizio fosse in anticipo. La previsione è di un 2025 complicato nonostante la ripresa della Cina”. Michael Palatiello (Wings Partners).

Osare per crescere

“Se la tolleranza di Trump per un eventuale calo delle azioni è bassa, le sue politiche potrebbero essere più gestibili. Se fosse disposto a osare, sarebbe possibile una crescita più equa degli Stati Uniti”. Tiffany Wilding (Pimco).

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato
12 mesi

INVESTIRE IN MODO SOSTENIBILE CON CHIAREZZA

Investire in fondi sostenibili significa anche comprendere esattamente in cosa si sta investendo.

Ecco perché in iShares ci stiamo impegnando al massimo per fornirti i dati ESG e sul clima di cui hai bisogno, con l’obiettivo di farti comprendere cosa includono i nostri ETF.

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ETF sostenibili. iShares. Aspettati di più.

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Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante sono soggetti a oscillazioni al rialzo oal ribasso e non sono garantiti. L’investitore potrebbe non recuperare l’importo inizialmente investito.

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Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su http://www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall’Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 - Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. 3046038

TOP 20 AZIONARI ASIA*

Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi

Morgan Stanley Ms Invf Asia Opportunity C LU1808492620 p 34,39%

M&G M&G (Lux) Asian A Eur Acc LU1670618187 p 30,05%

Hsbc Hsbc Asia Pacific Ex Japan Sust Eq Etf

Matthews Asia Matthews Asia Innovative Gr S Usd Acc

Goldman Sachs Gs Asia Eq I-X Cap Usd LU0113303043

Schroders Schroder Isf Sust Asn Eq F Acc Sgd

Hsbc Hsbc Gif Asean Equity Ec

J O Hambro Johcm Asia Ex-Japan B Eur Inc

26,85% Morgan Stanley Ms Invf Sustainable Asia Equity B

Wellington Wellington Asia Quality Inc Usd N M4disu

p 26,32% J.P. Morgan Jpm Asean Equity D (Acc) Usd

25,99% Man Man Asia (Ex-Japan) Eq Dw C Eur Acc

Natixis Natixis Asia Equity Re/A Eur

Mirae Asset Mirae Asset Esg Asia Growth Equity A Usd

Barings Barings Asean Frontiers I Usd Acc

p 25,66%

25,51% Ninety One Ninety One Gsf Asian Equity C Inc Usd

Investment UniAsiaPacific A

p 25,25% Xtrackers Xtrackers Msci Em Asia Esgscr Swp Etf 1c

Fidelity International Fidelity Asean E-Acc-Eur

Il giusto peso agli Usa “Chi crede che un investimento in azioni globali offra diversificazione si sbaglia: il peso degli Stati Uniti è ancora al top, con scarsa fiducia verso l’Europa a causa di diversi problemi delle economie core”. Il Team EU Equities di Gam.

Scelte cruciali

“Il 2025 sarà cruciale per i mercati globali, con elevate aspettative. Gli analisti sono ottimisti sui mercati azionari con selettività nelle scelte d’investimento”. Carlo De Luca e Alessio Garzone (Gamma Capital Markets).

Società Nome fondo

TOP 20 AZIONARI EMERGENTI

Xtrackers S&P Selec Frontier Swap Etf 1c

Franklin Templeton Templeton Frontier Markets C(Acc)Usd LU0390137460 p 30,55%

Amundi Amundi Azionario Paesi Emergenti B IT0004813975

Neuberger Berman Neuberger Berman Em Mkts Eq Usd A Acc IE00B3M56506 p 29,70%

East Capital East Capital Global Frontier Mkts A Eur LU1125674454 p 29,33%

T. Rowe Price T. Rowe Price Frontier Mkts Eq A Usd LU1079763535 p 29,12%

Aqr Aqr Emerging Equities Ucits E LU0977245710 p 27,88% TT International TT Emerging Markets Equity B1 Usd Inc

Invesco Invesco Ftse Rafi Emerging Markets Etf

Schroders Schroder Isf Frntr Mkts Eq B Acc Usd

Preparati a uno shock

“Ogni anno porta con sé cambiamenti e il 2025 non sarà diverso. Bisogna non farsi cogliere impreparati da shock che possano mettere a rischio il rendimento totale di lungo periodo”. Antonio Tognoli (Cfo Sim).

Protezione e diversificazione

“Per gli investitori multiasset bisogna ripensare la diversificazione. I bond governativi core hanno un ruolo di protezione ma sarà importante considerare anche altre attività”. Maria Paola Toschi (JP Morgan AM).

Edm. De Rothschild Edrf Strategic Emerging R Eur

25,17% Morgan Stanley Ms Invf Emerging Markets Sm Cp Eq C

Sachs Gs Em Eq Inc-X Cap Eur

25,13%

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi
Pictet

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TOP 20 AZIONARI GLOBALI

Codice

di gestione annualizzato a 12 mesi

Natixis Wcm Select Global Growth Equity F/A Usd LU2312270833 p 75,07%

Morgan Stanley Ms Invf Global Insight C LU0868754036 p 69,31%

Heptagon Heptagon Wcm Global Equity B Usd Acc IE00BYZ09N87 p 44,01%

iShares iShares Edge Msci Wld Mom Fctr Etf $ Acc IE00BP3QZ825 p 41,63%

Amundi Amundi Dj Global Titans 50 Etf Dist FR0007075494 p 41,27%

Baillie Gifford Baillie Gifford Ww L/T Glb Gr A Sgd Acc IE00BHNBGF56 p 40,68%

Xtrackers Xtrackers Msci World Momentum Etf 1c

IE00BL25JP72 p 40,68%

Ubs Ubs (Lux) Kss Sysmc Allceq(Usd)F-Uk Usd LU1735538545 p 39,80%

Ethenea MainFirst Global Eq Unconstrained V LU1856131435 p 39,37% Polar Capital Polar Cptl Plc-Artfcl Intllgnc R Acc

Ethenea Mainfirst Global Equities Fund A LU0864709349 p 38,99%

Morgan Stanley Ms Invf Global Opportunity C LU0552385451 p 38,92%

Fisher Investments Fisher Invts Instl Glbl Devconcntreqesg$ IE00BZ4SVD40 p 37,63%

Natixis Loomis Sayles Global Gr Eq R/A Eur LU1435390080

Goldman Sachs Gs Global Future Gen Eq E Inc Eur

Russell Investments Acadian Global Equity Ucits A Eur

Nikko AM Nikko Am Global Equity A Usd Acc LU1198275312

Robeco Robeco Qi Global Momentum Equities I € LU0803250884 p 36,86%

Amundi Amundi Is Msci Wld Clmprsalgpab Ie Acc LU2213806909 p 36,76% Jupiter Jupiter Systmtc Dmgrphcs Opps I Usd Acc

Attacco o difesa?

“Sui mercati, quest’anno, si tratterà di scegliere se sfruttare le dislocazioni per posizionarsi nel medio termine o contenere la volatilità attraverso la diversificazione e un approccio attivo”. Maximilian Tomei (Gam).

Prospettive costruttive

“La prospettiva per le small cap è costruttiva e si basa su sviluppi chiave avvenuti a fine 2024. La forza post-elezioni è stata guidata più dalla psicologia che dall’ideologia”. Francis Gannon (Franklin Templeton).

Società Nome fondo
Isin Rendimento

TOP 20 BILANCIATI

Società Nome fondo

Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi

Compass Compam Sb Convex D Eur Inc

Zest Zest Global Opportunities Eur P

Azimut Az Fd1 Az Allc Intl 50%-100% A-Az Cap LU2168558927 p 27,30%

Pharus Pharus Sicav Trend Player A Eur Acc LU1253867508 p 24,14%

Compass Compam Sb Equity D Eur Inc LU0620020429 p 23,34%

Fideuram Ailis Schroder Global Thematic R Eur Acc LU2218727035 p 22,02%

Azimut Az Ma Az Allc Technology Bal Azeurret LU2279429596 p 21,65%

Gam Gam Star Alpha Spectrum Ordinary Eur Acc IE00B5KMD450 p 21,31%

Dws Dws Esg Dynamik Tfc

Pictet Pictet - Gbl Multi Asset Theme R Usd LU0725973977 p 20,94%

Azimut Az Fd 1 Equity Escalator A-Az Eur Acc LU1867654516 p 20,94%

Eurizon Eis Dynamic 6 R Eur Acc LU2333216641 p 20,39%

Union Investment Unirak Nachhaltig C LU2338529535 p 20,35%

Rothschild & Co R-Co Valor R Eur FR0013123551 p 20,13%

AllianzGI Allianz Global Intllgnt Cts Inc Ath2eur LU2362992013 p 20,13%

Eurizon Eurizon Investment Sicav Flexible Beta8i LU2015234516 p 20,03%

House Of Wealth How Global Leaders Fund Eur I LI1206123492 p 19,97%

Banor Capital Banor Sicav Rosemary R Eur Acc LU0625190961 p 19,93%

Eurizon Eurizon Investment Sicav Flexible Beta9i LU2015234607 p 19,83%

Generali Gsf Pir Evoluzione Italia Zx Eur Acc LU1753722294 p 19,48%

Revisioni più forti “I titoli statunitensi a media capitalizzazione focalizzati sul mercato domestico sono nella posizione migliore per una revisione degli utili e continueranno a guidare i rendimenti”. Paul Middleton (Mirabaud AM).

Guardare oltre “Il 2025 sarà un anno di cambiamento e incertezza ma anche di opportunità. Gli investitori devono guardare oltre il ciclo, abbracciare la volatilità e concentrarsi sulle forze strutturali”. A dirlo gli esperti di BlackRock.

TOP 20 OBBLIGAZIONARI GLOBALI

Società Nome fondo

Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi

Natixis H2O Multi Aggregate I Usd

Schroders Schroder Isf Glb Crdt Hi Inca Dis M

Credit Income Hkd D M4 Di

BlueBay BlueBay Total Return Credit C Usd (Qid) LU1128624639 p 13,62% Ubs Ubs (Lux) Kss Cr Inc Opp (Usd) P-Acc LU2249781464 p 13,37%

Franklin Templeton Ftgf Bw Glb Crd Opp A Usd Acc IE00BMMV5V01

13,05% Bny Mellon Bny Mellon Targeted Ret Bd Usd A Acc

Ubp Ubam Strategic Income Uc Usd

p 12,95% Amundi Amundi Fds Optimal

Oro essenziale

“Con l’aggravarsi delle tensioni geopolitiche, l’oro rimane una componente essenziale della gestione del rischio, oltre a riflettere la forte domanda delle banche centrali e degli investitori retail”. Peter Kinsella (Ubp).

Gestire le sfide

“Il 2025 si prospetta come un anno di transizione. Con mercati caratterizzati da dinamiche contrastanti, la capacità di gestire sfide con flessibilità e precisione sarà determinante”. L’outlook di Gamma Capital Markets.

BRAND FOR COMMUNITY

MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL

BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

TOP 20 OBBLIGAZIONARI HIGH YIELD

BlackRock BlackRock Glb Hy Sust Crdtscrn Dusd Acc IE00BF5HLF28 p 17,00% Ubp Ubam Global High Yield Solution Rc Usd LU0569864480 p 16,95%

Carmignac Carmignac Credit Opports B Usd H Acc IE00049IEN86

Liontrust Gf High Yield Bond B1 Acc Usd IE00BFXZFF67 p 16,13%

Street Ssga Sttstrtglbhiyldbdscrnidxiusdacch

p 16,02% Aegon Aegon High Yield Global Bd A Acc Usd IE00B296WY05 p 15,67% Wellington Wellington Rsp Val M-S Crdt Usd N Ac LU2198404977 p 15,61%

Artemis Artemisfds(Lux) Sd Glb Hy Bd B Usd Acc LU1988890759 p 15,42%

Barings Barings Global High Yield Bond G Usd Acc IE00BFM0MP15 p 15,40%

Wellington Wellington Multi-Sec Crdt USD D Q1 Di LU1751698900 p 15,36%

Visione del futuro

“Il 2025 sarà cruciale e gli investitori potrebbero voler evitare un altro anno di turbolenze politiche, guardando invece alla Svizzera, alla Scandinavia e al settore della difesa, oltre a quello della finanza”. Michaël Lok (Ubp).

Volare verso l’Oriente “Da oltre dieci anni gli Stati Uniti registrano performance superiori rispetto ad altre aree geografiche. Ci sono però interessanti opportunità altrove, per esempio in Giappone”. Neil Robson (Columbia Threadneedle Investments).

FORBES BRAND FOR COMMUNITY

Supportare la crescita

Franklin Templeton supporta la crescita dei propri dipendenti, come Karen Lewis (nella foto), passata dal servizio clienti ad analista, project e program manager, direttore IT per arrivare fino al suo ruolo attuale, head of the technology transformation office.

Nuove location

Edmond de Rothschild parla del proprio trasferimento presso il Quartier de l’Étang, un magnifico edificio situato a Vernier, in Svizzera, totalmente dedicato alla creatività e alla generazione di idee, a beneficio di tutti i clienti e i dipendenti.

L’importanza della lettura

FathersRead365, partner del programma Vanguard Strong Start for Kids™, è tornato per il suo evento di volontariato mettendo insieme libri e materiali di apprendimento per bambini, con l’obiettivo di incoraggiare padri e tutori a leggere ai loro figli.

Essere partner

Capital Group ha spiegato come il proprio approccio alle partnership con i clienti si sia evoluto nel tempo, concentrandosi sull’essere veri partner e supportando gli investitori in ogni modo possibile, con tutti i vantaggi che ne traggono.

Flessibilità. Convizioni. Potenziale di rendimento.

PIMCO GIS Income Fund: oltre 10 anni di comprovata esperienza nella generazione di rendimenti.

Capitale a rischio. La performance dipende dalla tempistica dell’investimento e può comportare rendimenti negativi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

Comunicazione di marketing dedicata agli investitori professionali. Questo non è un documento contrattualmente vincolante e la sua emissione non è vincolata da alcuna legge o regolamento dell’Unione Europea o del Regno Unito. Questa comunicazione di marketing non include dettagli sufficienti per consentire al destinatario di prendere una decisione di investimento informata. Il contenuto non costituisce una raccomandazione, né un’offerta di acquisto o vendita di Fondi PIMCO Global Investment Series (GIS). Questo documento si basa su informazioni ottenute da fonti considerate affidabili, ma non comporta responsabilità per PIMCO. Tutti gli investimenti finanziari comportano rischi inclusa la possilibità di perdita di capitale. PIMCO Europe GmbH (società n. 192083) e la filiale italiana di PIMCO Europe GmbH (società n. 10005170963, Via Turati 25/27 (angolo via Cavalieri n. 4), 20121 Milano, Italia)) sono autorizzate e regolamentate dall’Autorità di vigilanza finanziaria federale tedesca (BaFin). La filiale italiana è inoltre soggetta alla supervisione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB). I prodotti e i servizi offerti da PIMCO Europe GmbH sono sono destinati unicamente a clienti professionali e non agli investitori individuali che non devono fare affidamento a questa comunicazione. Gli investitori individuali devono contattare il loro consulente in caso di richieste sugli investimenti e richieste di assistenza finanziaria, legale e fiscale. Il valore degli investimenti e la redditività possono variare e l’ammontare inizialmente investito potrebbe non essere recuperato. Prima della sottoscrizione leggere il Prospetto e il KID disponibili su www.fundinfo.com o presso i Collocatori. PIMCO GIS Income Fund, comparto di PIMCO GIS Funds: Global Investors Series plc è domiciliato in Irlanda. PIMCO è un marchio di Allianz Asset Management of America LLC negli Stati Uniti e in tutto il mondo. ©2024, PIMCO. Tutti i diritti riservati.

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