Enzo Corsello di Allianz Global Investors analizza gli scenari globali e il loro impatto sui listini dopo l’ascesa di Donald Trump alla Casa Bianca e la fine della pax americana
GOVERNO ANASF
Ecco il programma del Conte bis Ma il Consiglio Nazionale è diviso
NOVE MESI DA INCORNICIARE
I big della financial advisory quotati fanno il pieno di utili nei bilanci
VOTI E PAGELLE
Promossi e bocciati tra le banche-reti Chi vince e chi perde nel 2024
Enzo Corsello country head Italy di Allianz Global Investors
Flessibilità. Convizioni. Potenziale di rendimento.
PIMCO GIS Income Fund: oltre 10 anni di comprovata esperienza nella generazione di rendimenti.
Capitale a rischio. La performance dipende dalla tempistica dell’investimento e può comportare rendimenti negativi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
ANASF, PER DURARE LA “PAX CONTIANA” AVRÀ BISOGNO ANCHE DI MEDIAZIONE
Il presidente della maggiore associazione di categoria dei consulenti finanziari inizia il suo secondo mandato senza un consenso unanime nel Consiglio Nazionale
La vittoria elettorale gli dà ampi spazi di manovra ma, da parte sua, occorrerà uno sforzo per il dialogo
Nell’ultimo congresso di Anasf, tenutosi a Napoli tra il 17 e il 19 novembre scorsi, il presidente uscente Luigi Conte è stato riconfermato nella sua carica, dopo l’ampia vittoria della sua lista (e degli alleati) alle ultime elezioni generali dell’associazione dei consulenti finanziari. Dopo una campagna elettorale dai toni molto accesi, ora potrebbe aprirsi il periodo della “pax di Conte”, in cui il neo riconfermato presidente governerà indisturbato. La sua vittoria è stata indubbiamente netta anche se, va detto, ha ottenuto 15 voti favorevoli nel Consiglio Nazionale, a sua volta nominato dai delegati del Congresso. Altri 9 consiglieri nazionali, espressione delle liste che si sono opposte a Conte in campagna elettorale, hanno infatti votato contro la sua nomina. È una divisione abbastanza inusuale nella storia recente di Anasf.
In passato, infatti, molte volte dopo aver certificato i risultati elettorali, maggioranza e opposizione dell’associazione hanno votato compatte il nome del nuovo presidente, per non esasperare troppo le divisioni. Questa volta non è stato così anche se, nella lunga vita dell’Anasf ci sono già state altre votazioni senza consenso unanime. Lo stesso Conte non ha però nascosto di essere stupito del fatto che non ci sia stata l’unanimità, benché durante il congresso la maggioranza e
l’opposizione di Anasf abbiano votato compatte ben 38 mozioni su 39. Le mozioni approvate sono tante e testimoniano che l’agenda di Conte sarà fitta per i prossimi 4 anni. Quattro mozioni riguardano i giovani e il ricambio generazionale, due riguardano le donne e la presenza femminile tra i consulenti finanziari, due il welfare e la natalità, altre quattro mozioni definiscono obiettivi di dialogo con le istituzioni, una mozione riguarda i rapporti con le università, dieci sono rivolte all’organizzazione dell’associazione, altre tre mozioni riguardano l’ingresso di nuovi soci con l’obiettivo di superare la soglia di 13mila iscritti. Sei mozioni riguardano la comunicazione, una è stata approvata sul grande evento di Consulentia e l’intelligenza artificiale. Altre tre mozioni sono state approvate sull’ educazione finanziaria dei risparmiatori e due mozioni sulla formazione dei consulenti finanziari. Insomma, il neo presidente dovrà lavorare molto e lui si augura di farlo con il più ampio consenso possibile. “Competenza ed entusiasmo”, ha detto, “vorrei alimentassero il futuro prossimo dell’associazione”. Ma da parte sua ci vorrà anche un non banale sforzo di mediazione. Altrimenti, parafrasando Italo Calvino, la sua presidenza sarà quella di un Bis-Conte dimezzato.
Andrea Giacobino | andreagiacobino.wordpress.com
di Andrea Giacobino
Sorrentino attinge alla riserva Il registra rafforza la sua società 8
Il consulente della porta accanto Un libro sulla professione 46
Promossi e bocciati di fine anno Le pagelle alle reti con il riscatto del gestito
I big della financial advisory non si fermano Trimestrali con il pieno di utili per le quotate 20
All’università si studia una star Lezioni su Beyoncé all’ateneo di Yale 70
È iniziato il Conte bis all’Anasf Volti e nomi del Consiglio Nazionale 28
Meno profitti in quelle cucine Redditività in calo per Borghese
Ricche celebrità, ma nell’aldilà Michael Jackson al primo posto
Giovani vip d’oltremanica
Gli under 30 britannici multimilionari
Coltivazioni di tabacco in stile 4.0 Il progetto di Manifatture Sigaro Toscano
anno XIV - numero 12 - dicembre 2024 mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 3 del 4 gennaio 2011
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Il costo di ciascun arretrato è di 10 euro
Sorrentino va in riser va
Il
noto regista at
tinge agli accantonamenti di bilancio per raf forzare la sua società
Mentre il suo ultimo film
Parthenope continua a far discutere, il noto regista Paolo Sorrentino (nella foto) rafforza la sua società.
Qualche settimana fa, infatti, a Roma davanti al notaio Edoardo Del Monte, s’è presentato lo stesso
Sorrentino nella sua qualità di amministratore unico della Numero 10 Srl per guidare un’assemblea dei soci a cui erano presenti tutti gli azionisti: il regista titolare del 60%, la moglie Daniela D’Antonio (30%) e i figli Anna e Carlo col 5%
ciascuno in nuda proprietà con usufrutto ripartito tra i genitori. La riunione ha prima approvato la situazione patrimoniale alla fine dello scorso giugno dalla quale emergevano quasi 35mila euro di riserva, interamente frutto dell’utile del 2023 (chiuso con ricavi per 58mila euro), il primo anno di attività. A quel punto i soci hanno deciso di attingere a quella riserva per aumentare a titolo gratuito di 30mila euro il capitale che è così passato da 10mila a 40mila euro. La newco ha un vasto oggetto sociale, ma la prima attività prevista è “lo studio e l’elaborazione di progetti cinematografici, radiotelevisivi, teatrali ed editoriali, la produzione, la coproduzione e il doppiaggio di opere cinematografiche”.
Andrea Giacobino
Geolier fa il botto nella moda
Un botto per i business della moda rapper di Emanuele Palumbo, in arte Geolier (nella foto). Il rapper napoletano, infatti, è azionista al 15% della Palumbo Immobiliare controllata per l’85% dal fratello Gaetano che controlla il 100% della Golden Boys Srl che produce e commercializza capi d’abbigliamento e accessori legati allo “stile” dei cantanti tipo Geolier. Il bilancio 2023 di Golden Boys ha visto i ricavi balzare a oltre 1,8 milioni di euro dai 204mila euro dell’anno precedente tanto che dall’utile risicato di 12mila euro segnato nel 2022 s’è registrato un profitto migliorato a 147mila euro e tutto mandato a riserva.
di ANDREA GIACOBINO
Meno af fari in cucina
In
diminuzione i profit ti dei due ristoranti di Alessandro Borghese a Milano e Venezia
di ANDREA GIACOBINO
Gli affari di cucina di Alessandro Borghese (nella foto) vanno un po’ meno bene a Milano e decisamente meno a Venezia. Il famoso cuoco e conduttore televisivo, è azionista infatti di due locali entrambi denominati Il lusso della semplicità di cui il primo basato nel capoluogo lombardo in viale Belisario e il secondo aperto nel 2022 a Venezia all’interno del Casinò affacciato sul Canal Grande. Il primo locale è controllato dalla AB Il Lusso della semplicità Srl che nel 2023, grazie al secondo anno di completa uscita dalla pandemia, ha visto i ricavi crescere da 2,9 milioni di euro dell’esercizio precedente a poco più di 3 milioni, ma l’utile è sceso anno su anno da 187mila euro a 62mila.
La Srl è controllata dalla Ab Normal, la capogruppo di cui Borghese ha l’80% e la moglie Wilma il restante 20%. La Ab Normal ha chiuso il
Zero utili per Barbieri
Non brillano i numeri della società di Bruno Barbieri (nella foto), il noto cuoco nato a Medicina (Bologna) nel 1962 e uno tra i giudici più severi di Masterchef La sua Bru And Co Srl costituita 10 anni fa e che ha come oggetto sociale la “gestione in conto proprio di eventi inerenti a corsi e convegni in materia di cucina”, ha infatti da poco chiuso il bilancio 2023 con ricavi che sono diminuiti anno su anno da 442mila euro a 364mila euro, ma soprattutto con un utile pari a zero euro rispetto al profitto di oltre 300mila euro segnato nel 2022. La società ha un attivo di 2,4 milioni, tra asset finanziari e liquidità.
2023 con un fatturato di 1,3 milioni (identico all’anno prima) ma da un mini utile di 34mila euro è passata a una perdita di 10mila euro. Infine Venezia dove Borghese, tramite Ab Normal, è socio al 50% della Food Media Factory (Fmf) srl che a sua volta detiene l’85% di Porzia Srl, titolare del nuovo ristorante che nel 2023 ha realizzato ricavi sì in crescita a 1,6 milioni dagli 828mila euro dell’anno prima, ma l’ultima riga ha segnato ancora una perdita di 260mila euro. L’altro socio di Fmf è la Mncomm, agenzia di comunicazione fondata e presieduta da Umberto Maria Chiaramonte e di cui Maria Serena Pace è socia e amministratore delegato.
Andrea Giacobino
Joe chiude l’academy
La Academy della cucina online del noto chef Joe Bastianich (nella foto) chiude i battenti. A Monza, davanti al notaio Massimo Malvano, s’è svolta l’assemblea dei soci della Metodo Bastianich Srl presieduta da Sandro Feola. La riunione, alla quale erano presenti lo stesso Feola anche quale socio al 29%, Claudio Polini delegato di Bastianich per un altro 29%, Laura Dotti con il 10% e la Mira Bay srl per il restante 32% ha deciso lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione dell’azienda. La Metodo Bastianich è stata fondata nel 2020.
L’ILLUSIONE DELLA FINE DELLA STORIA
Enzo Corsello, country head Italy di Allianz Global Investors, analizza gli scenari globali con l’ascesa di Trump e la fine della pax americana È ora che gli investitori inizino a osservare meglio i rischi geopolitici, i cui effetti non si sono ancora manifestati nel prezzo degli asset
di MATTEO CHIAMENTI
Per chi è abituato a parlare di investimenti e mercati con sufficienza, la conoscenza degli scenari economici e geopolitici può sembrare un semplice elemento accessorio. Ma quando si parla di Allianz Global Investors, uno dei più grandi e riconosciuti asset manager al mondo, rimanere sulla superficie non può essere un’opzione accettabile. Ecco perché comprendere nel profondo l’attualità economica e geopolitica che stiamo vivendo, a partire dalle recenti elezioni Usa, diventa elemento essenziale per l’eccezionalità: lo capiamo ascoltando come se
fossimo in un’aula universitaria le riflessioni uniche di Enzo Corsello, responsabile per l’Italia delle attività di Allianz Global Investors Un dialogo superiore, lontano dal rumore del sentito dire, che BLUERATING ha il piacere di offrire ai propri lettori.
Dottor Corsello, la vittoria di Trump ha aperto nuovi scenari a livello geopolitico. Possiamo delineare il quadro che ci troveremo davanti, secondo lei, nei prossimi anni?
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Stiamo assistendo alla crisi irreversibile dell’ordine internazionale liberale, cioè di quel sistema che ha regolato le relazioni internazionali dal secondo dopoguerra a oggi. È un sistema che ha visto consolidarsi la stabilità egemonica americana, specie dopo la caduta del muro di Berlino e la dissoluzione dell’Unione Sovietica, e che è stato fondato su un’interazione tra Stato e mercato basata su logiche di cooperazione anziché di conflittualità, generando il processo di globalizzazione che ha caratterizzato gli ultimi 3 decenni dal punto di vista commerciale, politico e finanziario. Per i mercati dei capitali questo è stato il periodo del cosiddetto “peace dividend”. Tale situazione ha portato alcuni analisti, come Francis Fukuyama, a parlare addirittura di “fine della Storia”, con il trionfo della democrazia, della globalizzazione, del capitalismo e dei valori occidentali; questo mondo invece si è progressivamente sgretolato, con la Cina che è cresciuta economicamente e militarmente riproponendo le proprie ambizioni imperiali, la Russia che ha assunto un atteggiamento antagonista e sempre più aggressivo verso l’occidente, e il biennio del Covid che ha di fatto siglato la fine dell’illusione della supremazia politica ed economica assoluta del sistema occidentale. In Europa ci siamo scoperti vulnerabili dal punto di vista energetico, delle catene produttive e della deterrenza militare. Dopo questo brusco risveglio si è iniziato a parlare di un nuovo mondo contraddistinto
Le presidenziali negli Stati Uniti si sono rivelate il sismografo che ha rilevato una situazione di disagio che il vincitore ha riconosciuto e ha saputo anche cavalcare
da 6 variabili chiave, tutte con la D come lettera iniziale, destinate a influenzare fortemente le scelte d’investimento: Deglobalizzazione (anche se sarebbe più corretto parlare di ipoglobalizzazione), Decarbonizzazione (tema diventato fondamentale a livello strategico, oltre che ecologico), Debito crescente (con le politiche fiscali che hanno preso il testimone dalla politica monetaria), Demografia (con il mondo sviluppato che invecchia sempre di più si aprono scenari di crisi demografica e migratoria e di sostituzione per via tecnologica della forza lavoro), Difesa (con tensioni crescenti e conflitti sempre più frequenti cresce notevolmente la spesa in tale ambito) e infine Disuguaglianze. Quest’ultima voce è forse quella più importante in termini di impatto economicopolitico perché, pur essendo cresciuti tanto in termini di ricchezza media, lo stesso non è accaduto in termini mediani: basti pensare che gli Stati Uniti, paese ricchissimo, presentano un livello di reddito mediano inferiore all’Italia. Il problema delle sperequazioni economiche e sociali è diventato quindi sempre più centrale e rilevante. Le ultime elezioni americane sono il sismografo che ha rilevato una situazione di disagio in tal senso, che Trump ha saputo riconoscere e cavalcare. La sua presidenza verosimilmente avrà un duplice impatto sui mercati: cambierà la narrazione e sarà un acceleratore di alcuni dei trend sopracitati.
Quali sono le conseguenze per l’economia globale?
Tutte le grandi globalizzazioni della Storia, a partire da quella dell’impero romano e passando per quella dell’Inghilterra vittoriana, hanno generato l’illusione della “pax perpetua”, cioè di una situazione di stabilità prolungata attraverso le garanzie offerte dalla potenza economica, militare e politica dell’egemone. Il periodo di “pax americana” volge al termine, con conseguenze e rischi simili a quelli che hanno accompagnato la fine della pax britannica: la crescente frammentazione geoeconomica (con la specializzazione degli attori economici di un sistema globale che perde di importanza, mentre le singole realtà devono essere sempre più capaci di virare verso l’autosufficienza), la prevalenza della sicurezza rispetto al ritorno del capitale investito (sia a livello nazionale che aziendale), il decoupling tecnologico (con minore trasferimento di conoscenza tecnologica tra paesi dato l’aumento delle tensioni politiche), la crisi del multilateralismo, la militarizzazione della finanza, del commercio e dell’energia (con la finanza usata come “arma”, si pensi al congelamento delle riserve della Banca Centrale Russa in sede sanzionatoria, o alle restrizioni commerciali o di fornitura energetica) e infine una potenziale trappola di Tucidide, cioè il rischio di una possibile guerra che, come la storia ci insegna, si corre ogni volta che una nuova potenza emergente tenta di sostituire la potenza egemone. Ciò detto, i
professionisti
I relationship manager
mercati sono focalizzati sulla “P” di profitto più che sulla “P” di politica. Questo spiega perché l’attuale contesto di tensioni crescenti non stia impedendo agli asset finanziari di segnare nuovi massimi. Infatti, al momento, i meccanismi di trasmissione dei rischi geopolitici sugli utili d’impresa non si sono ancora del tutto attivati. Come amo spesso dire, gli investitori, al pari di chi si reca in un museo ad ammirare un quadro, guardano la cornice (politica) solo se è così brutta da rovinare il quadro (profitti); oggi però è arrivato il momento di iniziare a osservarla.
I mercati finanziari hanno reagito con una certa euforia di fronte al risultato elettorale, anche perché si tratta di un risultato netto che delinea un quadro di certezza sulle politiche economiche dei prossimi anni. I mercati, secondo lei, hanno prezzato adeguatamente tutti gli scenari futuri?
Il pricing dei mercati sull’equity è stato a mio avviso coerente con le aspettative. Ci sono differenze di scenario sostanziali tra il Trump arrivato alla Casa Bianca nel 2016, con un mondo reduce da 7 anni consecutivi di crescita sotto trend (in seguito alla crisi finanziaria) e inflazione bassa, e quello attuale, che vede un mercato già ai massimi, crescita robusta, tassi di interesse più elevati e inflazione sopra il target della Fed. Gli investitori hanno prezzato le aspettative legate alla deregulation e alla riduzione della tassazione degli utili aziendali, così
come, sul fronte Bitcoin, la volontà dichiarata di rendere gli Usa capitale del mining e di imporre alla Fed una quota di riserve in criptovaluta. Tuttavia, non credo che il “boost” sui listini che abbiamo osservato dopo l’elezione del tycoon avrà un ciclo lungo, pari a quello della sua precedente presidenza, e ritengo che l’effetto sarà riassorbito entro i primi due trimestri del 2025. Rimanendo su un’ottica temporale di 3-6 mesi e spostandoci sulle obbligazioni, penso che queste non stiano ancora tenendo conto dell’effetto Trump, che potrebbe rallentare il percorso di taglio dei tassi da parte della Fed e generare una seconda ondata inflattiva. Per converso l’Europa potrebbe ritrovarsi con un ciclo di ribasso dei tassi più marcato per via dalle politiche protezionistiche americane, con conseguente maggiore attrattività del bond market governativo dell’area Euro rispetto a quello Usa. Investment grade e high yield potrebbero mostrare un allargamento degli spread sempre per via dei dazi. Considerati i rischi di un rigurgito dell’inflazione e visti gli attuali tassi reali, credo inoltre sia opportuno considerare i bond inflation linked americani. Infine ritengo che, pur in un trend positivo di lungo periodo, l’oro sia in ipercomprato, mentre mi aspetto un dollaro ancora forte.
Il ruolo delle banche centrali è stato fondamentale per definire le traiettorie dell’economia mondiale e stabilizzare i mercati negli ultimi decenni.
I
degli investimenti
Il patrimonio in euro gestito da Allianz Global Investors
Gli anni di anzianità media dei gestori
L’elezione di Trump contribuirà a condizionarne l’autonomia e il raggio di azione?
Trump vorrebbe contenere un eventuale rialzo del dollaro e per farlo potrebbe incrementare l’azione di influenza politica sulle scelte monetarie della Fed, creando una sorta di “Erdoganizzazione” della banca centrale, cosa che non sarebbe certamente positiva.
Come lo scenario geopolitico e macroeconomico da lei descritto impatta le scelte d’investimento e la costruzione di portafoglio?
Continuerà l’eccezionalismo americano sul fronte azionario. Con questo termine intendo la capacità tipicamente americana di essere costantemente sulla frontiera dell’innovazione e di riuscire a generare margini di profitto e ritorni sul capitale investito superiori a quelli degli altri paesi sviluppati. In AllianzGI abbiamo un comparto, il più grande nostro prodotto per masse in gestione a livello globale, denominato Income & Growth che investe in una combinazione di asset class Usa con la finalità di massimizzare le opportunità di partecipare ai potenziali rialzi del mercato azionario statunitense, ma con un livello di volatilità inferiore rispetto all’investimento esclusivamente in azioni. Altro aspetto rilevante che deriva dallo scenario macroeconomico e geopolitico descritto è che gli investimenti obbligazionari sono da considerare essenzialmente per il loro rendimento cedolare mentre la duration perde attrattività, con
l’Europa che resta comunque più interessante degli Usa. Inoltre, in un’ottica di asset allocation bisogna considerare che con la discesa dell’inflazione sotto al 3% è tornata la correlazione inversa tra azioni e obbligazioni, sebbene a livelli inferiori al ciclo precedente. Ciò dovrebbe portare a integrare la tradizionale allocazione in bond ed equity con asset reali come l’oro, le commodities, le infrastrutture e i bond inflation linked.
Nell’ultimo decennio, seppur con qualche battuta d’arresto, in Italia l’asset management è cresciuto molto. Come il settore del risparmio gestito dovrà adattarsi a questi scenari? Il mercato dell’asset management in Italia è cresciuto tanto anche grazie al contributo della consulenza finanziaria e ritengo assolutamente centrale il ruolo dei consulenti finanziari per la prosecuzione di questo percorso di crescita attingendo alla enorme liquidità ancora presente sui conti correnti. Il settore del risparmio gestito deve raccogliere le sfide legate a digitalizzazione, intelligenza artificiale, investimenti sostenibili e costi, traducendole in prodotti sempre più capaci di generare performance in un contesto macroeconomico e geopolitico nuovo e sfidante. La riduzione della decorrelazione tra fixed income ed equity impone inoltre di aumentare l’offerta di strategie che contemplino l’utilizzo di asset reali e rendano più accessibile l’investimento sui private market.
Matteo Chiamenti
Il set tore del risparmio gestito deve raccogliere le sfide legate a fenomeni come la digitalizzazione, gli investimenti sostenibili e l’IA, traducendole poi in prodot ti capaci di generare le performance
Costruiamo relazioni che durano.
Da oltre 50 anni, ci impegniamo a creare e a rendere più forti le relazioni con i nostri Clienti. Lo facciamo attraverso una consulenza finanziaria che svolgiamo con professionalità, riservatezza e continua innovazione. Da sempre, infatti, mettiamo a disposizione di ogni Cliente le nostre migliori competenze.
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Nove mesi da incorniciare
Analisi dei bilanci tra gennaio e set tembre 2024 delle banche-reti quotate in Borsa
di GIANLUIGI RAIMONDI
Tut ti e quat tro i grandi player presenti sul listino di Milano hanno registrato utili in rialzo nell’arco di tre trimestri L’incremento tocca il 33% per Banca Generali
Per tutti i big italiani del risparmio gestito e della consulenza finanziaria quotati a Piazza Affari i risultati dei primi nove mesi del 2024 sono stati all’insegna della resilienza e di una ulteriore crescita.
AZIMUT
Nel dettaglio, numeri alla mano, Azimut ha archiviato i primi nove mesi dell’esercizio in corso con ricavi totali per 1.054 milioni di euro, il 9% in più rispetto allo stesso periodo dello stesso periodo del 2023 e un utile netto adjusted di 447 milioni (+28%). Il reddito operativo è stato pari a 458 milioni (+6%) con un margine operativo al 43,5% mentre le commissioni di gestione ricorrenti si sono attestate a 898 milioni (+4,9%). Incrementi, questi ultimi, come fa notare il management, guidati dai ricavi derivanti dai private market, dai servizi di advisory, dalle gestioni patrimoniali e da un contributo significativo dei ricavi generati all’estero. Positiva inoltre l’attività di reclutamento in Italia di consulenti finanziari e wealth manager: nei primi nove mesi del 2024 il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 67 nuovi ingressi, portando il totale a fine settembre a 1.845 unità. “Nel ventesimo anno dalla nostra quotazione, dalla quale Azimut ha moltiplicato per quindici volte l’investimento fatto da chi ci ha dato fiducia nel 2004, prevediamo
per fine anno un risultato per l’utile netto tra i 550 e i 600 milioni di euro”, ha affermato il presidente Pietro Giuliani. Per quanto riguarda i multipli, a fronte di un titolo che a metà novembre continuava a segnare un rialzo a 12 mesi del 9% circa, il rapporto tra prezzo e utile (P/E) era limitato a poco più di 6 mentre il rendimento del dividendo era al 4,3%. Per gli analisti Azimut, in attesa dell’annunciato scorporo di una parte della sua rete e di farla confluire in una nuova banca digitale che conterà all’avvio almeno 20 miliardi di masse in gestione e 1.000 consulenti finanziari, vale un “buy” per Banca Akros con target price di 28,1 euro. Buy anche per Equita con prezzo obiettivo di 26,4 euro. Mentre è stato giudicato “equal weight” per Barclays con fair value di 23,50 euro e “neutral” per Mediobanca.
BANCA GENERALI
Proseguendo, Banca Generali ha chiuso primi nove mesi del 2024 con un utile netto consolidato di 338,6 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto allo scorso anno, con un margine di intermediazione che è cresciuto del 22,8% a 723,4 milioni (in scia al positivo apporto sia del margine finanziario sia delle commissioni nette) e con un margine di interesse migliorato del 4% a 237,3 milioni “grazie
a un contesto di tassi rimasti elevati più a lungo rispetto alle previsioni e al rafforzamento dei depositi della clientela retail”, fa notare il management. Ancora, le commissioni lorde ricorrenti si sono attestate a 772 milioni (+7,7%). E le commissioni variabili hanno apportato un contributo significativo pari a 122,2 milioni
nei nove mesi (0,3 milioni nel precedente esercizio). Le masse totali gestite e amministrate per conto dei clienti di Banca Generali sono salite nel terzo trimestre dell’anno raggiungendo il nuovo massimo di 101 miliardi (+13,8% anno su anno e +8,8% da inizio anno).
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miliardi di euro
I ricavi nei primi nove mesi del 2024 1,05
447
milioni di euro
L’ utile netto di Azimut tra gennaio e settembre
La raccolta netta tra gennaio e ottobre 14,3
miliardi di euro
Pietro Giuliani presidente e fondatore di Azimut
Le commissioni lorde ricorrenti nei primi nove mesi dell’anno 772
milioni di euro
338,6
milioni di euro
L’utile netto di Banca Generali tra gennaio e settembre
La raccolta netta tra gennaio e ottobre 5,2
miliardi di euro
Gian Maria Mossa amministratore delegato di Banca Generali
“Ci avviamo verso i migliori risultati nella storia della banca in termini finanziari, di portafoglio clienti e numero di banker, supportati da diversi trend positivi: forte interesse da parte di professionisti del settore e dal mondo bancario tradizionale al nostro modello di servizio, ha affermato l’amministratore delegato Gian Maria Mossa
A fronte di una performance a Piazza Affari prossima al 30% a 12 mesi, a metà novembre, Banca Generali evidenzia un dividend yield del 5%. Il P/E è però a quota 12. Per gli analisti il titolo vale un “overweight” per Barclays con target di 45 euro mentre per Kbw il fair value è di 48 euro. Per Equita la raccomandazione è invece “hold” con obiettivo di 44
Gli analisti che seguono i titoli del set tore finanziario a Piazza Affari, si dividono tra chi ha una rating neutrale e chi mantiene ancora una raccomandazione d’acquisto
euro e per Banca Akros è “neutral” con target di 44,10 euro. E “neutral” è anche la raccomandazione di Mediobanca.
BANCA MEDIOLANUM
Banca Mediolanum ha realizzato nei primi nove mesi del 2024 un utile netto di 674,33 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il margine di contribuzione è poi risultato in aumento del 15% a 1.481,8 milioni e il margine operativo, pari a 847,9 milioni, è cresciuto del 16%. Il contributo dei ricavi ricorrenti, come ha fatto notare il management, è stato molto elevato grazie soprattutto alle commissioni nette, pari a 873,6 milioni e in crescita del 13% anno su anno. E il margine da interessi rimane sostenuto con 613,4 milioni, in crescita del 13% anno su anno “per via del contesto dei tassi di interesse ancora superiore a quello dello stesso periodo del 2023”. Ancora, il totale del patrimonio amministrato è risultato pari a 132,99 miliardi, in aumento del 18%. Il numero dei Family Banker al 30 settembre 2024 era pari a 6.352, in crescita del 2%, mentre il totale dei clienti bancari si attesta a 1.888.500, il 5% in più rispetto al 31 dicembre 2023. Nei primi dieci mesi del 2024 l’istituto ha raccolto 8,52 miliardi di euro, mentre i volumi commerciali sono stati pari a 11,08 miliardi.
UN ANNO DI RIALZI
ANDAMENTO DEI TITOLI TRA IL 2023 E IL 2024
Prezzo al 27.11.2023
Prezzo al 27.11.2024
a Piazza Affari) segna un P/E di 9,5 e un rendimento del dividendo del 6,8%. Per gli analisti di Equita il titolo vale un “buy” con prezzo obiettivo di 13,3 euro mentre per Banca Akros è “buy” con fair value di 13,1 euro. “Buy” anche per Intesa Sanpaolo con obiettivo di 12,10 euro.
Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, ha commentato: “Segnalo il costante aumento dell’acquisizione di clienti e l’ottimo andamento della raccolta, driver decisivi per porre le basi per la prosecuzione della nostra futura crescita”. In merito ai multipli Banca Mediolanum (che negli ultimi 12 mesi ha segnato un rialzo del 36% continua a pag. 24 >
Il margine di contribuzione nei primi tre trimestri 1,48
674,3
miliardi di euro
milioni di euro
L’utile netto di B. Mediolanum tra gennaio e settembre
8,5
miliardi di euro
La raccolta netta tra gennaio e ottobre
“Overweight” è la raccomandazione di Barclays con target price di 13,20 euro e “overweight” anche quella di Mediobanca.
FINECOBANK
periodo del 2023. In miglioramento anche i ricavi, che sono passati a 984 milioni di euro milioni (+7,3%), grazie all’aumento degli interessi netti (+6,3% a 540,03 milioni).
FinecoBank ha terminato i primi tre trimestri dell’anno con un utile netto di 490 milioni di euro, in aumento del 7,9% rispetto allo stesso continua a pag. 26 >
Il risultato di gestione (margine operativo lordo) è poi cresciuto da 700,9 milioni a 744,93 milioni di euro (+6,3%). Il cost/income ratio (al netto delle poste non ricorrenti) era pari al 24,3%. Sempre a fine settembre 2024 il totale delle attività finanziarie aveva raggiunto i 135,3 miliardi di euro (+16,3% rispetto a settembre 2023); nei primi nove mesi del 2024 la raccolta netta è stata pari a 6,9 miliardi, +2,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Massimo Doris amministratore delegato di Banca Mediolanum
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Continua inoltre la robusta acquisizione di nuovi clienti, pari a 109.119 nei nove mesi (+26,5% anno su anno), portando il totale a 1.638.936 clienti. E al 30 settembre 2024 la rete dei consulenti finanziari era composta da 3.009 unità, distribuite sul territorio con 433 negozi finanziari (Fineco Center). “I dati positivi del terzo trimestre confermano come Fineco si mantenga all’interno di un percorso di crescita che coinvolge tutte le aree di business. Le soluzioni efficienti proposte dalla nostra rete di consulenti finanziari continueranno ad alimentare l’incremento delle commissioni
investing”, ha dichiarato Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale dell’istituto. Negli ultimi 12 mesi il titolo ha registrato (stando ai valori di metà novembre) un rialzo del 20% circa evidenziando un P/E di 14,3 e un dividend yield del 4,6%. Gli analisti di Intesa Sanpaolo valutano Finecobank “buy” con obiettivo di 17,4 euro. “Buy” anche per Equita con fair value di 18 euro mentre da Banca Akros giudicano il titolo “accumulate” con target di 16,8 euro. Per Barclays Finecobank vale un “equal weight” con fair value di 16,560 euro e per Mediobanca il titolo è “outperform”.
Gianluigi Raimondi
milioni di euro
I ricavi nei primi nove mesi del 2024
milioni di euro
L’utile netto di FinecoBank tra gennaio e settembre
miliardi di euro
La raccolta netta tra gennaio e settembre
Alessandro Foti amministratore delegato di FinecoBank
Luigi Conte / presidente di Anasf
È L’ORA DEL CONTE BIS
Il presidente di Anasf inizia il suo secondo mandato in un Consiglio Nazionale diviso
di ANDREA TELARA
Luigi Conte ha iniziato il suo secondo mandato come presidente dell’Anasf, la principale associazione italiana dei consulenti finanziari. Hanno votato per lui 15 dei nuovi consiglieri nazionali, mentre 9 si sono espressi contro.
Il discorso dopo l’elezione
“Ringrazio anche chi si è opposto a questa presidenza”, ha detto Conte, stemperando il clima di una campagna elettorale che ha avuto indubbiamente toni accesi. “L’incertezza normativa e il contesto europeo ci porteranno a essere proattivi, sarà il tempo in cui dobbiamo guardare al futuro non solo con la voglia di fare ma
anche con quella fierezza che ci ha portato a essere una categoria che viene ascoltata e rispettata”, ha aggiunto il presidente riconfermato. “I cambiamenti non si subiscono ma si vivono, ognuno di noi delegati rappresenta centinaia di elettori che vogliono portare le istanze di una professione dove le istanze devono diventare fatti. Pensiamo allora a ricominciare a fare, siamo una comunità sana e autorevole, una comunità che accoglie i giovani, che non vanifica le iniziative a favore delle donne, dobbiamo essere un faro per questo Paese e l’associazione deve essere un veicolo”.
continua a pag. 30 >
I DUE MANDATI DI UN PRESIDENTE
IL CONTE 1 E IL CONTE 2
2020 / 2024 2024 / 2028
Luigi Conte si è insediato per la prima volta alla presidenza di Anasf nel 2020, prendendo il timone da Maurizio Bufi
Dopo il XII Congresso di Napoli, il 19 novembre scorso, Conte è stato rieletto per un secondo mandato
XII CONGRESSO NAZIONALE ANASF UNA CONVENTION IN OTTO SCATTI
I lavori congressuali hanno definito gli indirizzi che l’associazione dovrà seguire nel prossimo quadriennio. Nel dettaglio, sono state approvate in tutto 38 mozioni, votate con un’ampia maggioranza dei delegati al Congresso in diverse Commissioni.
Eccole nel dettaglio: A) statuto, regolamento generale e codice etico; B) evoluzione della professione, estero e tutele; C) educazione finanziaria; D) formazione professionale e rapporti con l’università; E) marketing, sviluppo associativo e decentramento.
“Governare l’associazione significa governare in maniera trasparente e diretta gli interessi della categoria, che ogni giorno in forma laboriosa e concreta si muove per cambiare le cose e migliorare il Paese”, ha aggiunto Conte. “Questo Consiglio Nazionale vede più di un giovane
XII CONGRESSO NAZIONALE ANASF UNA CONVENTION IN OTTO SCATTI
e molte donne in rappresentanza di migliaia di elettori, consiglieri che oggi hanno il diritto dovere di portare le loro istanze nei contesti adeguati a concretizzarle. Sarà un Consiglio Nazionale che potrà ripercorrere quanto di positivo fatto sino a oggi e determinare un
passaggio strategico e fondamentale perché dovremo affrontare sfide anche al di là dei confini nazionali”, ha detto ancora il neo presidente di Anasf che ha concluso così: “Vorrei che la competenza e l’entusiasmo alimentassero il futuro prossimo dell’associazione”.
Ma vediamo nelle pagine seguenti (32 e 34, n.d.r.) come si compone nel dettaglio il Consiglio Nazionale di Anasf con i suoi 24 componenti, più il presidente Conte. I consiglieri di maggioranza sono in totale 15, quelli di opposizione 9.
Andrea Telara
IL NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE DI ANASF VENTIQUATTRO NOMI PIÙ IL PRESIDENTE CONTE
Attilio Ariano
Lista 1 - Insieme per Crescere
È da 20 anni in forze alla rete di FinecoBank
Drago Biafore
Lista 1 - Insieme per Crescere
Già consigliere di Anasf, opera nella rete di Allianz Bank Financial Advisors
Andrea Bonadei
Lista 1 - Insieme per Crescere
Consulente finanziario di Allianz Bank Financial Advisors
Teresa Calabrese
Lista 4 - Il Tempo della Consulenza
Recruiting manager in Bnp Paribas e presidente della commissione passaggio generazionale e gender gap di Ocf
Franco Colombo
Lista 1 - Insieme per Crescere
Unit manager di Banca Mediolanum a Varese
Libero Del Pretaro
Lista 3 - Tradizione Innovazione
Consulente patrimoniale nella rete di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking
Marco Deroma
Lista 4 - Il Tempo della Consulenza
Strenuo oppositore di Conte, è consulente formatore di Banca Mediolanum
Paola Di Pietro
Lista 1 - Insieme per Crescere
Consulente finanziario di Allianz Bank Financial Advisors nella zona di Latina
Nicola Florentino
Lista 2 - Professione Ruolo Associazione
Già consigliere Anasf, è consulente della rete di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking
Alma Foti
Lista 2 - Professione Ruolo Associazione
Leader della lista 2, già vicepresidente di Anasf, è consulente della rete di Fideuram ISPB
Gabriele Frigerio
Lista 1 - Insieme per Crescere
Team manager di Banca Mediolanum dell’area di Monza e Brianza
Giuseppe Gambacorta
Lista 1 - Insieme per Crescere
Coordinatore nazionale di Anasf Giovani, siciliano, schierato alle elezioni con la Lista 1 di Conte
IL
NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE DI ANASF VENTIQUATTRO NOMI PIÙ IL PRESIDENTE CONTE
Luca Ghidini
Lista 3 - Tradizione Innovazione
In forza alla rete di Fideuram ISPB, schierato alle elezioni Anasf per la lista capeggiata da Elisabetta Trombatore
Giuseppe Giannetto
Lista 3 - Tradizione Innovazione
Consulente finanziario di Messina, appartenente alla rete di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking
Silvio Iacomino
Lista 2 - Professione Ruolo Associazione
Growth leader presso Credem Banca
Mario Martino
Lista 1 - Insieme per Crescere
Private Banker di Azimut prossimo a entrare nella neonata Tnb
Giuliana Rapetta
Lista 3 - Tradizione Innovazione
Private banker di Banca Generali, tra gli esponenti di spicco della Lista 3 che ha fatto opposizione a Conte
Daniela Repele
Lista 1 - Insieme per Crescere
Global banker della rete di Banca Mediolanum
Paola Riccioli
Lista 3 - Tradizione Innovazione
Consulente di Azimut, tra gli eletti della Lista 3, lo schieramento di maggior peso tra gli oppositori a Conte
Ferruccio Riva
Lista 1 - Insieme per Crescere
Senior partner e consulente finanziario della rete di Azimut, il numero 2, dopo il presidente Conte, della lista
Paolo Rossi
Lista 2 - Professione Ruolo Associazione
Formatore presso Banca Widiba
Daniele Sardellitti
Lista 3 - Tradizione Innovazione
Consulente finanziario di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking
Andrea Seno
Lista 1 - Insieme per Crescere
Senior private Family Banker di Banca Mediolanum
Elisabetta Trombatore
Lista 3 - Tradizione Innovazione
Consulente finanziaria di Banca Patrimoni Sella, ha promosso e guidato la Lista 3
Il riscat to del gestito
I flussi dell’asset management sono in ripresa. Ecco chi ha fat to meglio
di MATTEO CHIAMENTI
Dopo un 2023 dove i consulenti finanziari erano stati capaci di portare a casa la terza migliore raccolta annuale di sempre, pari a 43,9 miliardi di euro, sebbene questa abbia visto solamente
2,8 miliardi frutto del risparmio gestito, il 2024 sembra offrire uno scenario ancora migliore. Al di là della questione strettamente legata alla consistenza degli afflussi (la nostra analisi termina con gli
ultimi dati disponibili relativi al periodo gennaio-settembre 2024, dove la raccolta cumulativa è stata di 34, 7 miliardi di euro, comunque
superiore ai 32,7 miliardi del periodo corrispondente del 2023), a impressionare è la virata decisa degli stessi verso la “qualità”, cioè gli apporti dedicati al risparmio gestito. Se andiamo infatti a
confrontare i primi tre trimestri 2023 con quelli del 2024, ci ritroviamo con afflussi più di dieci volte superiori, passati dagli 1,3 miliardi di euro del gennaio-settembre 2023, agli attuali 15,3 miliardi; più nel
1.129 consulenti
dettaglio, i fondi comuni hanno visto crescere i loro apporti dai 2,4 miliardi di euro dei primi nove mesi del 2023, ai 7,9 miliardi dei primi nove mesi del 2024. Insomma, i consulenti sono stati capati di superare il lavoro già eccellente fatto lo scorso anno e lo hanno condito con una ritrovata propensione alla cura del risparmio verso un’ottica d’investimento, più che di mero deposito della liquidità.
Come tradizione ormai vuole, BLUERATING ha voluto compilare l’attesa pagella di fine anno, dando (sulla scia di quanto fatto nel 2023) un plusvalore a chi è stato capace di ottenere buoni risultati nell’ambito dell’asset management; oltre ai consueti risultati calcolati sulla base dei dati Assoreti su afflussi netti, pro capite e variazione dell’organico, abbiamo moltiplicato per 1,5 il punteggio derivante dal piazzamento nella classifica del pro capite gestito. A questi numeri abbiamo come sempre affiancato una valutazione ragionata su quanto
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La forza della rete di Mediobanca Premier
Duccio Marconi / direttore centrale della rete FA di Mediobanca Premier
fatto dalle singole reti nei primi nove mesi del 2024, con tanto di considerazione finale racchiusa, a seconda dei casi, in una parola o in una frase. Tra conferme e sorprese, ecco la nostra classifica.
11° Banca Widiba INCOMPLETA
Brutto passo indietro in classifica. È vero che probabilmente la raccolta complessiva del 2024 sarà simile, se non superiore, a quella del 2023. Tuttavia, se andiamo a considerare la prestazione della rete di casa Mps in relazione agli altri competitor, questa non può essere considerata soddisfacente: ultima nella raccolta, penultima nel pro capite totale e terz’ultima in quello gestito. Lo scorso anno la pagella la vedeva ottava, ora ultima: Banca Widiba sembra non riuscire a fare ancora il salto di qualità che ormai tutti si attendono da anni, in funzione delle ottime idee e competenze espresse sul mercato. Come sempre dietro l’angolo troviamo una capogruppo il cui assetto proprietario rimane un rebus, cosa non da poco.
10° Zur
ich Bank INGOLFATA
Guardando il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che una posizione superiore in classifica rispetto al 2023 è stata conquistata. Tuttavia il mercato si aspetta un ulteriore passo in avanti da Zurich Bank,
rete che ha tutte le qualità per potere ambire a risultati ben più prestigiosi. Il motore è acceso ed è sicuramente di ottimo livello, ma c’è ancora qualcosa che non le permette di sprigionare tutta la potenza potenziale: la penultima posizione nel pro capite gestito non può lasciare indifferenti. Sarà il 2025 l’anno della svolta?
9° Finint Private Bank BOTTE PICCOLA
Com’era il detto? Nella botte piccola c’è il vino buono. E così Finint, rete che conta 189 professionisti, riesce a garantire numeri e una posizione in classifica superiori rispetto ad altre reti molto più strutturate. Non siamo di fronte al capolavoro (male la raccolta nel gestito, che soffre addirittura per i deflussi), ma a una prestazione di tutto rispetto che merita di essere riconosciuta.
In particolare degna di nota è la raccolta netta pro capite, che si piazza seconda, alle spalle soltanto di quella realizzata dalla rete di Mediobanca Premier.
8° Bnl Bnp Paribas LB WORK IN PROGRESS
Sicuramente ci lascia un po’ interdetti il passaggio dal quinto all’ottavo posto per una delle più frizzanti reti nostrane. Può darsi che si tratti di un naturale periodo di “riassestamento” in seguito alla nuova organizzazione della società, la quale ha visto il passaggio di timone come responsabile della rete da Luca Romano a Stefano Manfrone; a pesare infatti sul risultato complessivo in termini di punti è la mancata crescita dell’organico, il quale ha visto
La torre Hadid, sede del gruppo Generali a Milano
1.107,2
1.038,5
CLASSIFICA PRO CAPITE GESTITO GENNAIO-SETTEMBRE 2024 - DATI IN MIGLIAIA DI EURO - PUNTEGGIO 1,5
l’uscita di 4 professionisti rispetto a inizio 2024. Non resta quindi che aspettare il prossimo anno per ritrovare, ne siamo sicuri, una posizione in classifica decisamente più soddisfacente.
7 FinecoBank
FUORI LUOGO
È probabilmente quello di FinecoBank il risultato più sorprendente di queste pagelle che raccontano i primi 9 mesi del 2024.
1,35
milioni di euro
Se lo scorso anno la squadra guidata da Alessandro Foti otteneva in scioltezza il podio, con un terzo posto meritatissimo, questa settima posizione attuale stona non poco. Terzo posto nella raccolta complessiva, ma poco brio sul fronte del pro capite e della crescita dell’organico: FinecoBank è un top player del mercato ed è condannata a lottare per vincere. Quest’anno è andata così, la testa forse è già al 2025.
6° Credem IL RISCATTO
Lo scorso anno parlavamo delle naturali difficoltà derivanti dalla riorganizzazione della struttura manageriale della consulenza finanziaria. Oggi, possiamo dirlo, Credem ha ripreso con forza la propria marcia: nel segno della tradizione e della solidità. Molto bene sul fronte della crescita dell’organico (terzo posto) e performance soddisfacente anche continua a pag. 44 >
Paola Pietrafesa / amministratore delegato di Allianz Bank Financial Advisors
I flussi pro capite nel gestito di Allianz Bank FA
nelle altre mini classifiche: una ritrovata costanza che ha portato i suoi frutti e che sembra destinata a consolidarsi ulteriormente.
5° Fideuram ISPB
LUPO DI MARE
La più grande e antica rete italiana, come diciamo da sempre, non stecca mai. Anzi, in questo 2024 guadagna pure due posizioni nella nostra classifica, dimostrando ancora una volta di sapere navigare il mercato della consulenza finanziaria in Italia come solo un vecchio lupo di mare sa fare. Neanche a dirlo è sua la dominante prima posizione nella raccolta netta, condita da un numero di punti relativi a pro capite totale e pro capite gestito superiore allo scorso anno. La crescita dell’organico non è il massimo, ma di fronte a 6.753 professionisti che hanno portato questi risultati possiamo anche sorvolare.
4° Banca Mediolanum
SEMPRE IN VETTA
Nonostante il podio mancato per un soffio, Banca Mediolanum corona un altro anno all’insegna della capacità di offrire una raccolta solidamente ancorata alla qualità del gestito. La squadra di Massimo Doris ha la seconda raccolta complessiva e il terzo miglior pro capite gestito, quest’ultimo elemento che, grazie al moltiplicatore, incide con forza sul numero di punti acquisiti totali.
Come diceva Ennio Doris, “C’è anche domani”; e noi siamo sicuri che anche domani, ormai è una certezza, Mediolanum sarà ai vertici dell’industria dell’advisory nostrana.
3 Alli anz Bank FA COSTANTE
Anche se non ha conquistato la vetta della nostra classifica come nel 2023, Allianz Bank Financial Advisors si conferma ancora una
volta tra i protagonisti assoluti della consulenza finanziaria in Italia. La rete del gruppo di Monaco di Baviera porta a casa la coppa di primatista nella mini-classifica probabilmente più ambita, quella relativa al pro capite gestito e lo fa lasciando ancora una volta le briciole agli avversari. Una solidità che si conferma di anno in anno e che ci porta a immaginarla ancora sul podio, con una certa dose di sicurezza, anche nel 2025.
Banca Mediolanum | Ufficio dei Consulenti Finanziari a Palazzo Biandrà (Milano)
2° Banca Generali RUGGITO
Abusiamo ancora una volta della metafora legata al Leone di Trieste, per dire che Banca Generali ha nuovamente ruggito. La vetta è sfuggita di una sola posizione, ma i numeri mostrati dalla rete guidata da Gian Maria Mossa sono ancora una volta sorprendenti per qualità e quantità: quarta per raccolta, seconda migliore crescita di organico, terza per pro capite complessivo e ancora quarta per pro capite gestito. Banca Generali non molla mai e lotta sempre con fierezza, proprio come farebbe il re della foresta... è già stato detto?
1 Mediobanca Premier ENFANT PRODIGE
Primo anno in classifica con la nuova denominazione societaria e primo posto raggiunto con una facilità disarmante. Avevamo definito CheBanca! “un fenomeno”; bene, Mediobanca Premier ne ha acquisito i geni e in un anno ha già conquistato tutto il conquistabile. Forte dell’ingresso in organico dei consulenti di casa Mediobanca Premier, la rete guidata dal direttore centrale dei financial advisor, Duccio Marconi, porta a casa in sequenza: 3,1 miliardi di raccolta, migliore raccolta pro capite e seconda migliore raccolta pro capite relativa al gestito. Numeri da predestinata, ancora una volta. Matteo Chiamenti
Il vicino advisor
La figura del consulente raccontata in un saggio
di VIOLA STURARO
Se vi chiedessero di descrivere in modo semplice di cosa si occupa un consulente finanziario, riuscireste a farlo? Il professionista Paolo Brugnoli non solo ha provato a rispondere alla domanda, ma ha cercato di dissipare tutti i dubbi intorno a questa figura talvolta mistica attraverso un libro dal titolo, Il consulente finanziario della porta accanto, un’autopubblicazione disponibile su Amazon sia in formato cartaceo sia in eBook, e che vede la prefazione a cura del giornalista Leopoldo Gasbarro. “Vengo da un’esperienza bancaria tradizionale, con più di 20 anni nel mondo retail dove ho ricoperto tutti i ruoli, dal cassiere fino a diventare direttore di filiale, e dove ho potuto vedere tutte le dinamiche che si possono presentare nella vita di un cliente”, dice Brugnoli.
Addio posto fisso “Ho però sempre avuto interesse per la finanza, la consulenza e l’educazione finanziaria: così, dopo diverso tempo, a gennaio 2024 ho deciso di affrontare questo passaggio, lasciando il posto fisso della banca per diventare consulente finanziario”, prosegue il professionista. Un cambiamento, quello da bancario a consulente, affrontato da sempre più professionisti del settore e che per il
mondo della finanza resta uno degli argomenti di maggiore attualità insieme a quello del passaggio generazionale. “Nella vita ci sono momenti dove ti senti pronto per fare determinate scelte, soprattutto se, come in questo caso, si lascia un lavoro sicuro, stipendiato e con un buon ruolo per diventare libero professionista, compiendo un vero e proprio salto nel vuoto. La scintilla che mi ha fatto decidere di cambiare vita è stata la cura della relazione con i clienti, per cui ho sempre avuto un’attenzione maniacale”.
Il cuore oltre l’ostacolo “Mi rendevo conto che questa fase storica del sistema bancario tradizionale, fatto di continuo turnover, di spersonalizzazione della relazione a beneficio della tecnologia, di giovani professionisti buttati nel mare magnum della finanza senza un’adeguata preparazione e senza fornire una vera consulenza ma prodotti standardizzati, non viaggiava più di pari passo con i miei pensieri ma soprattutto con i miei valori. Sono una persona molto empatica e ho sempre avuto ottimi riscontri dai miei clienti, per cui a un certo punto ho capito che era arrivata l’ora di buttare il cuore oltre l’ostacolo”, racconta Brugnoli.
Paolo Brugnoli / consulente finanziario
L’autore è un professionista che ha lasciato il posto fisso in banca per buttare il cuore oltre l’ostacolo e iniziare con successo un percorso di lavoro autonomo
Un ruolo essenziale
Una figura essenziale e vicina, paragonabile a un vicino di casa. È il ritratto del financial advisor che emerge dal libro, Il consulente finanziario della porta accanto, scritto e prodotto da Paolo Brugnoli, in vendita su Amazon, sia in formato cartaceo che in eBook. Per la versione cartacea il prezzo è di 15,9 euro, per quella digitale è pari a 9,99 euro.“L’autore”, è scritto nella presentazione del libro,“racconta come le banche tradizionali abbiano cambiato modello di servizio e come le banche reti, che operano tramite consulenti finanziari, offrano un’alternativa più personalizzata e efficiente. Il cuore del libro è dedicato al ruolo del consulente finanziario, che l’autore definisce come un professionista che, grazie a competenza, trasparenza e capacità di ascolto, è in grado di guidare i clienti attraverso le complessità finanziarie, aiutandoli a pianificare il futuro in modo sereno”.
Un focus, quello sulla figura del consulente finanziario, che per Brugnoli era necessaria, sotto diversi punti di vista: “Spesso la nostra figura viene percepita con diffidenza dalle persone, in quanto sempre molto legata al fattore costo, al pagamento di una parcella, un po’ come per l’avvocato. Ovviamente ogni realtà di banca-rete è diversa, ma uno dei punti cardine della
mia pubblicazione è anche cercare di sfatare questo mito, di parlare della consulenza nelle sue varie sfaccettature e di sdoganare certi pensieri mistici dietro a questa figura. Poi, ovviamente, ci sono fattori indipendenti da tutto per la buona riuscita di una relazione lavorativa tra professionista e cliente, come l’empatia e la fiducia che si possono venire a creare nel tempo”.
Da qui, l’idea di mettere nero su bianco le proprie conoscenze e competenze acquisite negli anni: “L’idea di scrivere un libro nella mia testa c’era già da diverso tempo, ma soprattutto nasce per spiegare al meglio che cosa fa un consulente finanziario, in modo estremante semplice e fruibile. Su internet
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Nell’opera vengono toccati vari temi, come per esempio la cointeressenza, l’educazione finanziaria o il passaggio della ricchezza tra diverse generazioni di una famiglia
è pieno di volumi che spiegano come diventare un professionista del genere, ma pochissimi invece raccontano quale è, in concreto, il suo ruolo. Per questo ho deciso di scriverne uno che si focalizzasse interamente sul lavoro di questo professionista, sulla sua importanza e sul valore aggiunto che può dare ai clienti”, racconta Brugnoli.
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“Il mercato attualmente richiede la presenza del consulente finanziario, e la chiederà sempre di più. All’interno del libro vengono toccati vari temi, partendo dalla mia esperienza e passando per tutti i cambiamenti occorsi al mondo bancario, fino ad arrivare a tematiche più specifiche, come la cointeressenza, l’educazione finanziaria, il passaggio di ricchezza a livello generazionale, le problematiche che possono andare a intaccare il patrimonio di una famiglia, la programmazione patrimoniale, la crescita di capitale e molto altro”, dice il professionista. Ma quali sono gli obiettivi del libro? “Nel mondo in cui viviamo oggi, purtroppo, se non sei online, presente e visibile, non esisti. Nonostante sia già fondatore del canale social SemplicementeFinanza, dove condivido pillole finanziarie e tratto i principali argomenti del
settore, quello che ho voluto fare è stato uscire allo scoperto ancora di più, mettendoci la faccia, sia perché mi piacerebbe essere riconosciuto e riconoscibile, creandomi una mia identità personale al di fuori
della realtà per cui lavoro, sia perché l’educazione finanziaria è importantissima e per arrivare a conoscerla è necessario partire dalle basi”.
Viola Sturaro
Il revival dei fondi nelle reti
Il risparmio gestito è tornato al centro dei piani industriali di molti gruppi bancari in Italia di
NICOLA RONCHETTI
La progressiva discesa dei tassi ha indotto tutte le banche a rimettere al centro dei propri piani industriali il risparmio gestito. Le più recenti mosse nel risiko bancario e in generale nella riorganizzazione delle fabbriche prodotto interne ai grandi gruppi bancari (Bnl Bnp Paribas, UniCredit, Intesa Sanpaolo Banco Bpm) non sono che l’inizio di una rivoluzione da tempo prevista.
L’obiettivo primario dei gruppi bancari torna ad essere quello di convertire la liquidità che giace sui conti correnti in risparmio gestito e questo sia a beneficio dei ritorni commissionali che della salvaguardia e crescita del patrimonio degli italiani.
Opzioni diverse
Per fare questo ci sono due opzioni, puntare sulle società di gestione del risparmio interne o su quelle terze, oppure una terza che è un mix delle prime due. Considerato che la possibilità di offrire ai propri clienti soluzioni di investimento delle principali e più blasonate sgr terze ha caratterizzato l’ultimo decennio, l’opzione più autarchica è da scartare soprattutto per i clienti più evoluti e patrimonializzati. I clienti private, mediamente più evoluti della media degli italiani, amano poter avere più opzioni anche esterne al perimetro della propria banca di cui la stessa si fa promotrice aumentando la sua percezione di terzietà. Anche i consulenti finanziari e i private banker italiani, hanno mutato atteggiamento verso le sgr terze: dopo la fase di cieco innamoramento durata oltre un decennio, oggi sembrano essere
diventati più selettivi. Dalle 15 sgr con cui i consulenti finanziari e i private banker volevano lavorare nel 2019 se ne registravano meno della metà l’anno scorso e quest’anno, per la prima volta in cinque anni, il numero è ripreso timidamente a crescere. Certo, il mercato è radicalmente cambiato rispetto a dieci anni fa, per almeno tre motivi. Il primo, tipico dei mercati maturi, è la concentrazione delle quote di mercato in capo alle maggiori sgr. La pressione dei distributori sui margini ha innescato una competizione mai vista prima tra
Nicola
Ronchetti founder & ceo di Finer Finance Explorer
La pressione dei distributori sui margini ha innescato una competizione mai vista prima tra le sgr dove è necessario avere dimensioni significative
le sgr dove per tenere le posizioni è necessario avere dimensioni significative, puntare sulla qualità del servizio più che sul singolo prodotto, e, possibilmente, avere dei gestori fuori classe. Il secondo fattore è l’avvento della consulenza fee on top che ha consentito agli Etf di entrare in partita proprio nei contenitori di consulenza evoluta, grazie alla loro efficienza e ai loro costi contenuti. Terzo, il mercato si è evoluto, i distributori cercano partner più che meri fornitori, ovverosia sgr che si mettano nei loro panni nel difficile, ma non impossibile, compito di convertire la liquidità in risparmio gestito. Per questo oggi più che mai contano nelle sgr due cose: la qualità e la preparazione delle persone, gestori ma anche e soprattutto sales e la capacità di fornire soluzioni con una propria visione e con contenuti di qualità.
Sfida alla liquidità
Spesso si citano gli Stati Uniti come modello ideale di consulenza finanziaria e di private banking, sorvolando sul fatto che negli Usa i clienti private hanno l’ottanta per cento dei propri investimenti in azioni. In questo senso si affermeranno solo quelle sgr che sapranno aiutare le banche e le reti a convertire le centinaia di miliardi di euro liquidi degli italiani in investimenti azionari con una giusta prospettiva temporale e un adeguato livello di rischio, magari mettendo al centro i progetti di vita del cliente. Alle altre non resta altro che fare un grosso in bocca al lupo.
Nicola Ronchetti
A un passo dal traguardo
Banca Generali vicina ai target del piano industriale. E il titolo festeggia in Borsa
La corsa del Leone. Non si può definire in altro modo il 2024 di Banca Generali: la private bank guidata dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa ha collezionato record su più fronti, il titolo ha aggiornato più volte i massimi storici e la capitalizzazione di Borsa ha superato i 5 miliardi di euro, gli utili hanno toccato nuovi record, e i principali target del piano industriale 2022-2024 sono stati raggiunti in anticipo. Tutti gli stakeholder ne hanno quindi beneficiato. Partendo proprio da questi ultimi, solo due anni fa, nel 2022 annus horribilis della consulenza finanziaria, non tutti avrebbero scommesso su un raggiungimento degli ambiziosi obiettivi fissati nel 2021, men che meno in anticipo sui tempi. Ma al 30 settembre 2024 Banca Generali ha di ANDREA BARZAGHI
miliardi di euro
Le masse in gestione di Banca Generali
superato la soglia dei cento miliardi di masse in gestione, con gli aum che hanno raggiunto per l’esattezza i 101 miliardi di euro. Se lo stock è ai massimi, segnali positivi sono arrivati anche dal flusso netto di raccolta, che da inizio anno è stato
di 4,7 miliardi di euro, con una consistente ripresa della domanda di soluzioni gestite. La relazione sui primi nove mesi del 2024 è, di fatto, un elenco di record personali
Gian Maria Mossa / amministratore delegato di Banca Generali
Possibilità di rimborso Anticipato a facoltà dell’Emittente a partire dal 6° mese
Potenziali premi mensili con Effetto Memoria tra lo 0,65%1 (7,80% p.a.) e l’1,20% (14,40 p.a) dell’Importo Nozionale
EFFETTO
AIRBAG
Sede di Negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana. Il Certi cate è ammesso alla negoziazione alla Data di Emissione
Barriera Premio e livello Airbag a scadenza no al 50% del valore iniziale dei sottostanti
Scadenza a 4 anni (25/10/2028)
Rimborso condizionato dell’Importo Nozionale a scadenza
L’effetto Airbag permette di contenere gli effetti negativi di eventuali ribassi dei sottostanti oltre il Livello Airbag e di limitare, in tale scenario, le perdite rispetto a un investimento in un classico Certi cate Cash Collect su azioni. Nel dettaglio, nel caso in cui, a scadenza, la quotazione del peggiore dei sottostanti sia inferiore al Livello Airbag si attiva l’effetto Airbag e l’investitore riceve un importo commisurato al valore del sottostante a scadenza moltiplicato peril Fattore Airbag. Il fattore Airbag è pari a 1,6667 quando il Livello Airbag è pari al 60% del valore iniziale dei sottostanti. Ad esempio, ipotizzando un Fattore Airbag pari a 1,6667 e un valore del peggiore dei sottostanti pari al 40%, il rimborso a scadenza del Certi cate sarà pari a 66,67 € ovvero 40 moltiplicato per 1,6667.
1 Gli importi espressi in percentuale (esempio 0,65%), ovvero espressi in euro (esempio 0,65 €) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge.
del cambio tra l’Euro e la valuta di denominazione del sottostante, neutralizzando il
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 30/05/2024, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certificate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
per la banca. Utile netto a 338,6 milioni di euro, una base arrivata a 357 mila clienti, servita da una rete di banker di 2.338 professionisti, con un portafoglio medio per consulente di 42,7 milioni di euro, ben superiore alla media Assoreti (26,4 milioni nel 2023). “Ci avviamo verso i migliori risultati nella storia della banca in termini finanziari, di portafoglio clienti e numero di banker, supportati da diversi trend positivi: forte interesse da parte di professionisti del settore e dal mondo bancario tradizionale al nostro modello di servizio, masse della clientela ai massimi storici, slancio nella raccolta dai prodotti di risparmio gestito della casa e forte accelerazione della componente assicurativa nelle ultime settimane”, ha commentato in occasione della presentazione dei conti Mossa. Risultati che non hanno mancato di riflettersi nella performance del titolo, che nelle ultime settimane aveva già stabilmente superato i 40 euro e con la presentazione dei risultati ha messo in fila una serie di nuovi massimi storici, superando
Con l’annuncio degli ultimi dati trimestrali, diversi analisti hanno
alzato i prezzi obiet tivo delle azioni della banca
a Piazza Affari
luci&ombre
di Fabrizio Tedeschi
I TEMPI DELLA CONSOB
Rialzo gennaio-novembre del titolo Banca Generali + 30%
in undici mesi
a fine novembre i 43 euro, con una performance da inizio anno che si attesta quasi al 30%. E gli analisti vedono ancora potenziale di upside nel titolo, con i target price alzati dopo i conti: a 45 euro per il broker tedesco Kbw e a 44 euro per Equita, mentre Barclays ha confermato il giudizio overweight citando come “ancora non scontati” alcuni fattori positivi da “sviluppi strategici come BG Suisse e” l’opa su “Intermonte, insieme al supporto alle attività ordinarie da tassi più bassi”. Proprio l’operazione sulla boutique milanese specializzata nell’investment banking e nel corporate advisory viene vista come un punto di svolta, come più volte evidenziato da Mossa. “Considero Intermonte un game changer per noi in tre aree: brokerage e market making, structured products, investment banking. Per la prima volta un operatore di wealth management acquisisce competenze di investment banking. La complementarità tra Banca Generali e Intermonte ci consentirà di rafforzarci”.
Bluerating
nteressante sentenza della Cassazione che ha cercato di definire i principi per vagliare i tempi dei procedimenti sanzionatori della Consob. La sentenza enuncia alcuni principi, tutti concorrenti nella valutazione della correttezza della durata dei procedimenti Consob. Un punto rilevante è la connessione dei procedimenti. Per ragioni di economicità dell’azione amministrativa può essere opportuna l’adozione di un solo provvedimento riferito a più fatti. Quindi l’accertamento di fatti constatati successivamente al primo o ai primi può ritardare l’adozione della contestazione. La Cassazione precisa che l’analisi di fatti successivi al primo non necessariamente richiede un esito sanzionatorio; per giustificare lo scivolamento dei tempi è sufficiente che si debba svolgere un’ulteriore indagine indipendentemente dall’esito. L’ultimo punto è il più complesso per la sua natura ipotetica. L’analisi dei vari elementi giustificativi del prolungarsi del procedimento deve essere effettuata ex ante e non ex post. Anche qualora ex post non fosse rilevato alcun elemento da contestare, il semplice fatto che questa fosse una possibilità giustifica la dilazione dei tempi. Se aggiungiamo che la magistratura non può entrare nel merito di alcuni aspetti tecnici rimessi alla libertà d’organizzazione dell’istituto, ci rendiamo conto che è quasi impossibile un sindacato oggettivo sui tempi di durata dei procedimenti della Consob.
tedeschi@alezio.net
Doppio lustro
Bnl Bnp Paribas Life Banker festeggia 10 anni di vita
Oltre 800 persone da tutta Italia, tra consulenti, manager di Bnl Bnp
Paribas Life Banker, della banca e delle società del gruppo, partner di business, nuovi e storici, della rete, tutti riuniti a Milano al Super Studio Maxi per una convention di due giorni, concepita dagli organizzatori per essere un evento di incontro e coesione. Così Bnl Bnp
Paribas Life Banker ha festeggiato 10 anni di attività. Stefano Manfrone, responsabile della rete ha detto: “Sono molto emozionato di poter accogliere e riunire così tanti colleghi nel mio primo anno alla guida della rete. Sono sicuro che questi siano momenti di ulteriore condivisione del valore e dell’energia di questo team. La mia emozione oggi è ancora più grande
perché celebriamo il decennale di un cammino che ci ha permesso, puntando sui migliori professionisti del settore ma anche su un modello distintivo e inedito di consulenza patrimoniale, di raggiungere numeri importanti, tanto da poter essere oggi un punto di riferimento tra le reti di consulenza in Italia. L’ingresso dei Life Banker che si sta concretizzando all’interno dell’area private banking e wealth management permetterà ai nostri professionisti di beneficiare ulteriormente di forti sinergie, anche con le società del gruppo, e di servizi specialistici ad alto valore aggiunto per aumentare l’offerta di soluzioni su misura per i nostri clienti”.
Bluerating
contropelo
di Giuseppe G. Santorsola
EDUCAZIONE FINANZIARIA
ovembre è stato il mese dedicato all’educazione finanziaria, uno dei temi meno affrontati, gestiti e promossi nello scenario scolastico nel suo complesso. Eppure, a livello istituzionale tutti sono coinvolti (non solo in questo mese) nel promuovere iniziative. L’educazione è il tentativo di rendere il discente capace di costruire la propria capacità di comprendere le soluzioni presenti sul mercato, intellegendo in autonomia quanto contenuto nelle diverse soluzioni commerciali che gli vengono offerte. Normale che essa sia promossa e gestita da non operatori, coinvolga il sistema scolastico, sia indipendente da ogni proposta “imprenditoriale”. Sono stato coinvolto con piacere in alcune iniziative dedicate alla scuola primaria e secondaria con conversazioni a scopo educativo. Salvo eccezioni, ho potuto notare tre cose: a) l’attenzione dei bambini verso il denaro e il risparmio è alta ed anche entusiastica; probabilmente perché sono attratti dall’oggetto, ma non ne possono ancora disporre; b) l’attenzione dei teenager è invece poco partecipe; tendono inoltre a concepire il denaro come oggetto da spendere e non da accumulare per future opportunità; c) la percezione di molti adulti è invece di rifiuto della educazione per errata autovalutazione e, soprattutto, perché il risparmio è percepito come strumento per raggiungere ambiti obiettivi personali di acquisto. Il percorso da sviluppare è ancora lungo.
ggsantorsola@gmail.com
di EDOARDO BLOSI
Stefano Manfrone / head of Life Banker Network Italia di Bnl Bnp Paribas
Rinforzi in Campania
La rete di consulenti finanziari di FinecoBank si arricchisce in Campania con l’ingresso di Maurizio Mugnano (al centro nella foto), professionista esperto e molto noto sul territorio. Rafforzerà la squadra dell’area manager Angelo Lago (a sinistra) all’interno del team coordinato dal group manager Fabio Grossi (a destra)
Gradito ritorno
L’area manager di Mediobanca Premier, Giuseppe Calà (a destra nella foto), ha accolto su LinkedIn un nuovo professionista: “Un gran benvenuto a Marco D’Antonio (a sinistra). Si torna a lavorare con uno dei migliori professionisti che ho conosciuto negli ultimi 30 anni di attività”.
New entry in Widiba
Un nuovo giovane professionista entra in Banca Widiba. Ad annunciarlo attraverso i social è stata la district manager Angela Di Giacomo (a destra nella foto): “Sono davvero entusiasta di dare il benvenuto a Matteo Pizzinato (a sinistra), il nostro nuovo consulente finanziario junior, che ha scelto di iniziare la sua carriera in Banca Widiba”.
Un figlio d’arte
Di padre in figlio: è questa la linea che segue il nuovo ingresso di IW Private Investments, comunicato sui social dal regional manager Francesco Juliano. “Do il benvenuto nella nostra squadra a Massimiliano Calvanese, neo private banker di IW Privat Fideuram ISPB. Massimiliano è figlio d’arte: suo padre Antongiulio Calvanese è infatti divisional manager nell’area sud affidata a Raffaele Buonomo. Auguro a Max di ripercorrere le orme paterne”.
La qualità che non si vede
L’impor tanza delle soft skill nella professione, oltre alle necessarie competenze tecniche
di MARIA GRAZIA RINALDI
In un mondo che cambia alla velocità della luce, dove innovazione e adattamento sono le parole chiave, il vero vantaggio competitivo non risiede solo nelle competenze tecniche, ma anche e soprattutto in quelle cosiddette soft skill Le competenze tecniche (hard skill) rappresentano il “cosa sappiamo
fare”, ma sono le soft skill, ovvero come lo facciamo, a permetterci di fare davvero la differenza.
Una leva che trasforma
Comunicazione, empatia, gestione del tempo, capacità di lavorare in team e di risolvere problemi non sono semplici qualità accessorie:
sono la leva che trasforma un professionista in un professionista importante. Non basta essere competenti nel proprio settore, è indispensabile sviluppare quella flessibilità e quelle abilità comunicativo-relazionali che ci permettono di affrontare anche situazioni complesse. Questo è
ciò che distingue chi si adatta passivamente dal professionista che evolve, cresce e rimane competitivo sul mercato. Le soft skill non sono innate: si possono sviluppare e affinare attraverso l’esercizio e l’intenzione. La capacità di comunicare in modo chiaro, di gestire le proprie emozioni o di
lavorare con efficacia in un team richiedono allenamento, ma il ritorno e il vantaggio di questo investimento è inestimabile. Chi lavora su queste competenze ottiene un vantaggio strategico, costruisce relazioni solide e si distingue in ogni contesto, professionale e personale. Un professionista completo non sceglie tra hard e soft skill: le fa camminare insieme, integrandole in un equilibrio che permette non solo di eccellere ma anche di essere riconosciuto come una figura di riferimento. In un mercato in continua evoluzione, dove i ruoli e le richieste cambiano rapidamente, le soft skill rappresentano la bussola che ci aiuta a orientarci, la chiave per trasformare le competenze tecniche in un reale valore aggiunto.
Il perché e il come
Raccontare bene le proprie hard skill è fondamentale per poterle trasformarle in valore percepito. Una narrazione efficace trasforma un elenco di semplici capacità in una storia che mostra il “perché” e il “come” quelle competenze siano state acquisite e applicate, rendendo il tuo profilo memorabile e distintivo. La narrazione, a differenza della lista, trasmette significato, evidenzia l’unicità e crea una connessione emozionale con l’ascoltatore. Uno studio di Shiller (2017), pubblicato sul Journal of Marketing Research, ha dimostrato che le storie sono il veicolo ideale per trasferire informazioni complesse in modo persuasivo. Saper raccontare le proprie hard skill le trasforma in leve strategiche per costruire fiducia, dimostrare valore e generare
connessioni. Raccontare non è decorare, ma evidenziare ciò che conta in modo memorabile. Il tuo curriculum non è solo il racconto del passato, ma l’anticipazione del tuo futuro professionale. Investire nelle soft skill significa quindi investire in sé stessi, nelle proprie capacità di creare valore nella vita delle persone che incontriamo. Alla fine, non è solo ciò che facciamo che conta, ma il modo in cui lo facciamo e l’impatto che riusciamo a generare nella vita delle persone.
Maria Grazia Rinaldi
Comunicazione, empatia, saper gestire il tempo, lavorare in team e saper risolvere i problemi sono doti impor tanti
Maria Grazia Rinaldi head hunter e psicologa iscritta all’Albo
Il pregiudizio nel contrat to
Il rispet to di procedure standard può limitare troppo la responsabilità del consulente
di GAETANO MEGALE
Il linguaggio dei contratti di consulenza finanziaria, spesso percepito come neutrale, può nascondere pregiudizi morali che compromettono la qualità della consulenza e l’integrità del consulente. Un esempio è la frase: “Il consulente si impegna a seguire le procedure aziendali standardizzate per la profilazione del rischio dei clienti e la raccomandazione di prodotti finanziari, bilanciando l’efficienza operativa con le esigenze dei clienti”. Sebbene sembri asettico, un’analisi attenta rivela vari pregiudizi morali Per esempio, l’enfasi su “procedure aziendali standardizzate” riduce la responsabilità individuale del consulente, favorendo una mentalità di deresponsabilizzazione. Questo approccio giustifica scelte discutibili con la frase “stavo solo seguendo le procedure aziendali”, limitando la riflessione critica. Inoltre, il pregiudizio di overconfidence porta il consulente a sovrastimare le proprie capacità. La frase “bilanciare l’efficienza operativa con le esigenze dei clienti” implica una fiducia eccessiva, che rischia di sottovalutare la complessità delle situazioni e portare a decisioni inadeguate. Questo è particolarmente problematico nelle situazioni in cui l’interesse del cliente non è allineato con gli obiettivi aziendali o con quelli del
Gaetano Megale independent ethics advisor
Un’at tenta critica del linguaggio nei documenti svela insidie di tipo etico
consulente stesso. Per ridurre questi pregiudizi morali è fondamentale enfatizzare la responsabilità personale e riconoscere i limiti della consulenza. Una possibile riformulazione è: “Il consulente si assume la responsabilità di adattare le procedure alle esigenze di ciascun cliente, riflettendo eticamente su ogni decisione”. Una critica attenta del linguaggio dei contratti può svelare insidie etiche. I consulenti dovrebbero sviluppare una consapevolezza dei pregiudizi morali e assumersi la responsabilità delle loro azioni per garantire una consulenza eticamente integra. Gaetano Megale
ConsulenTia sposa l’IA
L’Anasf studia nuove formule “tecnologiche” per la manifestazione di Roma
di EDOARDO BLOSI
ConsulenTia e intelligenza artificiale. Ecco un legame che potrebbe diventare ancor più stretto nei prossimi anni. Nell’ultimo congresso dell’Anasf è stata infatti approvata all’unanimità una mozione per l’utilizzo dell’IA nelle giornate di ConsulenTia, la più importante manifestazione italiana dedicata alla consulenza finanziaria che si tiene ogni anno a Roma nella
consueta location dell’Auditorium Parco della Musica. L’edizione del 2025 è in calendario dall’11 al 13 marzo, con un programma da definire nel dettaglio. Aldilà degli obiettivi di breve termine, però, l’impegno di Anasf per studiare nuove applicazioni dell’intelligenza artificiale a ConsulenTia verrà perseguito per tutta la legislatura dell’associazione. Anasf già da
tempo esplora il mondo dell’IA, per valutarne tutte le declinazioni nel mondo della consulenza artificiale. L’associazione ha infatti lanciato nel maggio passato il primo percorso di preparazione alla nuova certificazione Efpa A.I. Advisor, realizzato da Talent Garden in collaborazione con Anasf Servizi & Formazione. Bluerating
INVESTIRE IN MODO SOSTENIBILE CON CHIAREZZA
Investire in fondi sostenibili significa anche comprendere esattamente in cosa si sta investendo. Ecco perché in iShares ci stiamo impegnando al massimo per fornirti i dati ESG e sul clima di cui hai bisogno, con l’obiettivo di farti comprendere cosa includono i nostri ETF.
ETF sostenibili. iShares. Aspettati di più.
Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante sono soggetti a oscillazioni al rialzo o al ribasso e non sono garantiti. L’investitore potrebbe non recuperare l’importo inizialmente investito.
La classifica delle celebrità ormai defunte, di cui sono lievitati i dirit ti d’autore
di SARA MORTARINI
IN BREVE DAL MONDO
Smeraldo
principesco
Lo smeraldo dell’Aga Khan (nella foto), una pietra quadrata da 37 carati, è stato venduto all’asta nel mese di novembre 7,76 milioni di franchi svizzeri (circa 8,8 milioni di euro) da Christie’s a Ginevra: una cifra che è valsa al gioiello il titolo di pietra verde più costosa al mondo. La spilla-ciondolo di Cartier, impreziosita da 20 diamanti, fu commissionata nel 1960 dal principe Sadruddin Aga Khan, che la regalò alla moglie, la britannica Nina Dyer, scomparsa prematuramente nel 1965 a 35 anni.
A volte, “la morte ti fa ricco”. Capita soprattutto nel mondo delle celebrità e della musica, dove la dipartita può rendere il ricordo di un artista più duraturo nel tempo. E contribuisce anche a far lievitare le entrate economiche legate ai diritti d’autore, come evidenzia la singolare classifica delle “celebrity morte più pagate”, stilata ogni anno da Forbes. Nel 2024, a dominare
Michael Jackson
29 agosto 1958 - 25 giugno 2009
Freddie Mercury
5 settembre 1946 - 24 novembre 1991
Dr. Seuss
2 marzo 1904 - 24 settembre 1991
Elvis Presley
8 gennaio 1935 - 16 agosto 1977
la lista è ancora una volta il re del pop Michael Jackson, mentre l’unica donna è Whitney Houston (nella foto), morta a 48 anni nel 2012, che compare in tredicesima posizione con un guadagno stimato di 13 milioni di dollari. Ma non ci sono solo musicisti: il defunto protagonista di Friends, Matthew Perry, è un raro caso di attore televisivo che entra in classifica.
75 mln $
50 mln $
La lista delle Dead Celebrity di quest’anno, precisa Forbes, comprende i guadagni al lordo delle imposte derivanti da vendite, streaming, accordi di licenza e altre fonti tra il 1° ottobre 2023 e il 30 settembre 2024, oltre alle acquisizioni immobiliari effettuate o annunciate nello stesso periodo. Ecco le prime quattro posizioni. Bluerating
250 mln $
600 mln $
A bordo della Batmobile
La Batmobile prende vita. Warner Bros ha siglato un accordo con una casa automobilistica californiana (la Action Vehicle Engineering) per la realizzazione di una serie limitata di dieci fedelissime repliche dell’auto di Batman. Si tratterà di mezzi perfettamente funzionanti, anche se, purtroppo, queste auto non saranno omologate per una guida su strada. Il modello per la costruzione della Batmobile in dimensioni reali sarà la Tumbler cioè l’auto che il supereroe guida nei film da Batman Begins a The Dark Knight, co-scritti e diretti da Christopher Nolan
Giovani vip d’oltremanica
Chi sono le personalità under 30 multimilionarie residenti in Gran Bretagna e in Irlanda
di SARA MORTARINI
Hanno meno di 30 anni e possono già contare su un patrimonio multimilionario. Sono le celebrity anglosassoni protagoniste dell’ultima classifica del magazine Heat, che fornisce i dettagli dei più ricchi giovani vip (under 30) del 2024 nel Regno Unito e in Irlanda.
La più giovane della lista, appena 20enne, è Millie Bobby Brown (nella foto), diventata famosa grazie alla serie tv Stranger Things, che compare in quinta posizione con un patrimonio stimato di 22 milioni di sterline. Nella classifica compaiono anche, tra gli altri, Dua Lipa e Tom Holland. Nella pagina a fianco i primi quattro della lista. Bluerating
Beyoncé ha fatto scuola
La prestigiosa università di Yale dedica un intero corso a Beyoncé (nella foto). Il ciclo di lezioni sulla cantante texana, intitolato “Beyoncé fa la storia: tradizione radicale nera, storia, cultura, teoria e politica attraverso la musica”, inizierà la prossima primavera e sarà tenuto dalla docente di studi afroamericani e musica Daphne Brooks. Beyoncé, che in 43 anni di vita si è aggiudicata il record di 32 premi Grammy, non è la prima star a vedersi intitolato un corso universitario: due esempi celebri prima di lei sono stati Taylor Swift e Lady Gaga
IN BREVE DAL MONDO
Tra i più ricchi del Regno Unito c’è anche la 20enne
Millie Bobby Brown, attrice della serie Stranger Things, che
ha
un patrimonio complessivo di 22 milioni di sterline
età 30 anni
patrimonio stimato 200 mln £ professione cantante
età 29 anni
patrimonio stimato 104 mln £ professione cantante
età 28 anni
patrimonio stimato 30,6 mln £ professione attore
età 28 anni
patrimonio stimato 30,4 mln £ professione cantante
IN BREVE DAL MONDO
Trasloco per Alexandra
L’attrice Alexandra Daddario (a sinistra nella foto), star di The White Lotus, ha venduto la sua casa a Los Angeles per 2,9 milioni di dollari. L’attrice 38enne e il marito, il produttore cinematografico Andrew Form (a destra), avevano acquistato la casa solo poco più di un anno fa pagandola 2,8 milioni di dollari. La proprietà, caratterizzata esternamente da elementi in legno e vetro, si distribuisce su una superficie di circa 220 metri quadri. Conta quattro camere da letto, un’ampia zona giorno, uno studio, un balcone e un giardino con sauna e vasca di acqua fredda.
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HARRY STYLES
DUA LIPA
TOM HOLLAND
LEWIS CAPALDI
Il tabacco diventa 4.0
Un proget to di agricoltura sostenibile di Manifat ture Sigaro Toscano e Diagram Group
Raggiungere entro le prossime due annate un risparmio idrico superiore al 20% e un aumento delle rese stimato tra il 5% e il 10%.
di EDOARDO BLOSI
È l’obiettivo del progetto Agricoltura 4.0 messo in cantiere da Manifatture Sigaro Toscano e Diagram Group, un’iniziativa che vuole modernizzare la produzione del tabacco Kentucky italiano in Toscana e Campania.
Bluerating
L’astronauta veste Prada
La casa di moda milanese firmerà le tute spaziali per la missione sulla Luna nel 2026
Arrivano le prime tute spaziali con la firma di Prada. La casa di moda italiana ha presentato la versione finale dell’equipaggiamento che gli astronauti della missione Artemis III indosseranno quando cammineranno sulla Luna nel 2026. Axiom Space, co-progettista, ha presentato la tuta spaziale per la mobilità extraveicolare a Milano. Il modello è stato realizzato con l’aiuto di circa 10 dipendenti della maison. Bluerating
di EDOARDO BLOSI
Nuove frontiere a est
Gli scenari nei mercati emergenti dopo l’arrivo di Trump alla Casa Bianca
di ANDREA BARZAGHI
In occasione degli incontri con gli investitori istituzionali a Milano, Kristian Wigh, senior portfolio manager EMD Hard Currency di Global Evolution, ha condiviso il suo punto sui mercati emergenti e di frontiera. Da poco entrata nell’orbita di Generali Investments dopo l’acquisizione di Conning che prima ne deteneva il controllo, Global Evolution gestisce strategie sui mercati emergenti e di frontiera con asset gestiti pari a circa 15 miliardi di dollari. Il team d’investimento si concentra su un’analisi
dettagliata dei fondamentali dei paesi implementando strategie basate su convinzioni forti e non vincolate ai benchmark. L’approccio d’investimento è basato su strategie di rendimento assoluto e su una gestione attiva del rischio per massimizzare i rendimenti corretti per il rischio. La società ha sedi negli Stati Uniti, Singapore, Danimarca, Regno Unito e Lussemburgo L’inizio dei tagli dei tassi di interesse da parte della Fed ha risvegliato l’attenzione degli investitori verso gli asset più rischiosi con rendimenti più elevati come quelli dei mercati emergenti. Sudafrica, Turchia e Indonesia, hanno già seguito l’onda americana tagliando già i propri tassi di politica monetaria o facendone cenno. Questo perché la prima riduzione dei tassi statunitensi in quattro anni potrebbe segnare la fine del dominio
Il potenziale allentamento monetario e il sostegno fiscale in Cina possono essere positivi per gli emerging market e negativi per le quotazioni del dollaro Usa
del dollaro che ha scosso le loro economie. Gli investitori sperano ora che il costo del denaro Usa più basso, insieme a un potenziale “atterraggio morbido” in cui l’economia americana eviti una recessione che avrebbe trascinato le nazioni in via di sviluppo, aiuteranno ad attrarre denaro verso il debito dei mercati emergenti.
Quale l’impatto delle elezioni americane sui mercati emergenti?
La vittoria di Donald Trump, soprattutto con una vittoria repubblicana al Congresso, crea incertezza. Una vittoria repubblicana può essere accolta favorevolmente dalla Corporate America a causa dei tagli fiscali e della deregolamentazione. Ma i dazi e i controlli più severi sull’immigrazione potrebbero far salire l’inflazione, spingendo la Federal Reserve a rallentare il ciclo di tagli dei tassi e aumentando così il rischio di stagflazione. I dazi globali sulle importazioni statunitensi e i potenziali dazi di ritorsione dall’Ue colpirebbero anche l’Eurozona più duramente degli Stati Uniti, poiché l’Ue ha un’economia più aperta. Pertanto, i dazi aumenterebbero il rischio di un dollaro più forte e di un euro più debole, il che influirebbe negativamente sulle valute dei mercati emergenti.
E i tassi d’interesse?
Nel nostro scenario di base, prevediamo che gli Stati Uniti eviteranno una recessione, mantenendo il mercato del lavoro e il tasso di disoccupazione stabili. I salari aumenteranno quindi più velocemente di quanto sia compatibile con un’inflazione del 2% e gli ampi deficit fiscali in corso rendono difficile per la Federal Reserve raggiungere il suo obiettivo di inflazione. Prevediamo un numero di tagli della Fed inferiore a quello previsto dai mercati e il
nostro scenario prevede il rendimento del Treasury Usa a 10 anni salire al 4,25% su un orizzonte di 12 mesi.
Come vedete il dollaro nei prossimi mesi?
Nonostante ci aspettiamo meno tagli dalla Fed rispetto a quanto previsto dai mercati, anticipiamo una certa debolezza del dollaro nel nostro scenario base a causa di tre fattori: l’ulteriore riduzione del carry trade dello yen giapponese con una Bank of Japan più prudente;
il miglioramento delle prospettive di crescita dell’Europa e il solido sentiment di rischio globale che favorisce gli investimenti nel resto del mondo, in particolare nei paesi emergenti. Inoltre, il potenziale allentamento e il sostegno fiscale della Cina potrebbero essere positivi per i mercati emergenti e negativi per il dollaro statunitense, anche se sono necessari ulteriori dettagli. Nel nostro scenario di base, il target di euro/dollaro è 1,15 su un orizzonte di 12 mesi. Riteniamo che i tagli in corso da parte della Fed (anche se ci aspettiamo un numero inferiore di tagli rispetto a quelli prezzati dai mercati), un dollaro debole e un solido sentiment di rischio generale forniranno un contesto positivo per gli investimenti nei mercati emergenti. Nello spazio delle valute forti (Embi Gd), l’aumento dei rendimenti statunitensi dovrebbe essere compensato dal restringimento degli spread e ci aspettiamo un rendimento dell’89%. Gli investimenti in valuta locale (Gbi-Em Gd) beneficeranno ulteriormente dell’indebolimento del dollaro con un rendimento atteso del 10%. Infine, i mercati di frontiera offrono un carry superiore al 13%, beneficiando anch’essi dell’indebolimento del dollaro. Prevediamo un rendimento intorno al 13%-14%.
Bluerating
Kristian Wigh / senior portfolio manager EMD Hard Currency di Global Evolution
L’ar te del compromesso
J.P. Morgan AM ha una view ot timista sui mercati ma evidenzia fat tori di rischio
“Il nostro scenario base per il 2025 è ancora relativamente ottimista ma ci sono rischi”. Si apre così l’analisi sulle prospettive dei mercati di Maria Paola Toschi, global market strategist di J.P. Morgan Asset Management, che di seguito spiega più nel dettaglio la sua view.
Europa e Cina possono at tirare investitori perché sono al momento valutate a sconto rispetto agli Usa
Maria Paola Toschi global market strategist di J.P. Morgan Asset Management
Politiche espansive “L’agenda di Trump”, scrive Toschi, “prevede politiche espansive ma l’equilibrio tra stimoli fiscali, tariffe e restrizioni all’immigrazione potrebbe a spingere l’inflazione al rialzo, penalizzando la crescita reale e creando nuove incertezze sulla politica monetaria americana. Il focus sulle politiche America first indurrà una reazione da parte di altri paesi, in particolare Europa e Cina, dove il rischio di un’aggressione commerciale può accelerare l’introduzione di nuovi stimoli. In Europa la Bce potrebbe ricorrere a maggiori tagli dei tassi mentre la Cina potrebbe accelerare l’adozione di nuovi stimoli fiscali dopo quelli già annunciati. Questo quadro espansivo è in generale favorevole all’azionario ma ci sono ragioni per vedere ancora la leadership del mercato americano. Ciò dipenderà in primo luogo dal proseguimento del boom legato all’intelligenza artificiale che ha guidato tale leadership con un forte focus sugli
sviluppatori di hardware e produttori di semiconduttori. Questa fase, tuttavia, potrebbe lasciare il passo a una nuova era dove l’attenzione del mercato si sposterà a valle della catena tecnologica dell’intelligenza artificiale verso lo sviluppo di servizi, data center, sviluppatori di soluzioni di intelligenza artificiale e integratori di processi. Questa rotazione potrebbe essere favorita da una convergenza nella crescita attesa degli utili dalle cosiddette Magnifiche 7 alle altre società del mercato americano. Inoltre, alcuni mercati come quello europeo e cinese, che oggi mostrano un forte sconto nelle valutazioni rispetto agli Usa, potrebbero ricominciare ad attrarre investitori in cerca di allettanti valori e storie convincenti di sviluppo”, scrive Toschi.
La giusta diversificazione
“Per gli investitori multi-asset”, prosegue la global market strategist di J.P. Morgan Asset Management, “il panorama richiede che si ripensi alla logica della diversificazione. Le obbligazioni governative core potranno svolgere un ruolo di protezione da shock di crescita ma, in caso di sorprese sul trend dell’inflazione, sarà importante considerare anche altre attività legate ai mercati pubblici e agli asset reali”, conclude Toschi.
Bluerating
di MARTA SERBELLONI
BRAND FOR COMMUNITY
MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL
BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.
Che for za i megatrend
I cambiamenti strut turali della società alimentano le strategie azionarie
“In che modo i megatrend alimentano i fondi azionari tematici”. È il titolo di una recente analisi a cura di Paolo Paschetta, equity partner, country head Italy di Pictet Asset Management Ecco una sintesi di quanto scrive Paschetta.
Fattori non economici
“Per ottenere buoni risultati dall’investimento azionario, è importante comprendere in che modo l’andamento dell’economia possa incidere sulla redditività di una società. Inoltre, gli approcci d’investimento tradizionali si basano su indici che classificano le aziende secondo il loro valore di mercato, ovvero sul successo che hanno avuto in passato; conoscenza quest’ultima che da sola non basta a garantire la buona riuscita di un investimento. Esistono molti altri fattori non economici che possono pesare in modo altrettanto decisivo sulle prospettive di un’azienda o di un settore. Questi aspetti, che definiscono delle evoluzioni strutturali nel tempo, sono definiti come megatrend e comprendono cambiamenti nell’ambiente, nello sviluppo tecnologico, nonché negli atteggiamenti e nei comportamenti sociali. Nel nostro modello analitico, una tendenza può essere definita megatrend se ha il potenziale per esercitare un
impatto duraturo su ampi segmenti dell’economia globale in un orizzonte temporale di almeno un decennio. Inoltre, deve essere in grado di stimolare una forte crescita a lungo termine in settori economici specifici o determinare un cambiamento notevole o radicale nel panorama delle opportunità commerciali. Noi di Pictet siamo stati pionieri nell’investimento tematico, come dimostra anche il lancio, nel 2000, della strategia tematica interamente dedicata all’acqua. Alla fine degli anni ’90 molteplici tendenze ambientali e sociali stavano trasformando il settore idrico”, scrive Paschetta.
Forze del cambiamento “Questo scenario ci ha stimolato a lanciare il fondo Pictet-Water, il primo del suo genere, destinato a concentrare gli investimenti in fornitori specializzati di tecnologie per la conservazione e il riciclo dell’acqua. Tutte le strategie azionarie tematiche che abbiamo lanciato successivamente perseguono il medesimo approccio. Ognuna di queste è stata costruita appositamente per beneficiare delle forze strutturali di cambiamento che si sviluppano in modo indipendente dal ciclo economico”, conclude il country head Italia di Pictet Asset Management.
Bluerating
Con il lancio di una strategia sull’acqua siamo stati i pionieri nella creazione di fondi tematici
Paolo Paschetta country head Italy di Pictet Asset Management
di EDOARDO BLOSI
Mediolanum Padel Cup
L’ultima tappa della Mediolanum Padel Cup è andata in scena dall’11 al 17 novembre al The Padel Resort a Como. Un evento che ha visto l’organizzazione di un torneo Open, anche con leggende del calcio.
Finanza sostenibile
Fabio Cappa ha un canale YouTube dedicato alla Finanza
Sostenibile, che nasce dall’intreccio tra la passione per i mercati finanziari, il risparmio e la natura. Mondi apparentemente distanti che si incontrano.
Dividendi all’italiana
“Dividendi all’italiana” è un profilo Instagram rivolto soprattutto agli investitori, in particolare a quelli dediti al dividend growth investing. Nello specifico, la pagina fornisce analisi e indica le migliori azioni sul mercato.
Mamma e consulente
“Conciliare il ruolo di mamma con il mio lavoro di consulente non è stato facile. Dopo la maternità ho dovuto raddoppiare gli sforzi”. Milena Gancitano parla sui social della sua esperienza di mamma e professionista.
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