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La business community si tinge di giallorosso
La As Roma ha dato vita a un progetto per offrire servizi ed eventi esclusivi per la sua clientela corporate. In soli 365 giorni il club ha visto l’iscrizione di oltre 200 imprese, circa 300 interazioni commerciali avvenute all’interno dell’area web riservata. “Vogliamo creare valore per i nostri partner”
In un mercato in repentina evoluzione e continuamente esposto ai poco prevedibili cambiamenti esterni, trovare la partnership giusta è diventato fondamentale per ogni azienda. Per rispondere a queste esigenze, la As Roma ha offerto ai suoi partner uno strumento efficace per ampliare il proprio network commerciale, stringendo accordi che portino valore reciproco. È con questi obiettivi che è nata l’attività del Business Club As Roma, progetto fortemente voluto dalla società giallorossa per tutta la sua clientela corporate. “Lo scorso anno siamo partiti, nonostante la pandemia, con la forte determinazione di voler creare valore per i nostri partner corporate. E ci fa piacere constatare quanto questo valore sia stato percepito. Prova ne sono state sia la straordinaria partecipazione agli eventi, sia il numero di interazioni
tra i nostri partner”, dice Pietro Berardi, le proprie sfide, ogni organizzazione ha ceo della società capitolina. bisogno di fare gioco di squadra”. Con Il Business Club è una vera e propria queste parole la società ha annunciato community, unita non solo dal legame il lancio del Business Club, inaugurato con i colori giallorossi, ma anche ufficialmente il 24 febbraio del 2021. dagli interessi comuni di sponsor e Tanti i servizi esclusivi per i membri del licenziatari con le aziende abbonate club, che possono usufruire di diversi nelle aree hospitality. In poco più di asset a loro dedicati: entrando nell’area un anno si è infatti creato un sistema web riservata è possibile creare il dinamico e fruttuoso di scambi di profilo della propria società, descrivere conoscenze e servizi tra brand prodotti o servizi, comunicare eventuali nazionali e internazionali. “Viviamo un offerte esclusive, oltre a trovare periodo di importanti cambiamenti che negli altri profili i riferimenti dei vari riguardano anche il modo di contattare manager per interagire con loro e nuove persone, nuovi clienti, partner condividere maggiori informazioni sulle e fornitori. Nel mondo del business, gli rispettive attività. I contatti tra le varie avversari sono sempre più preparati, aziende avvengono sia virtualmente, la tattica e il sistema di gioco sono attraverso uno scambio di messaggi in continua evoluzione e ogni azione sulla piattaforma online, sia davanti a richiede la massima attenzione ai un calice di vino durante uno dei tanti dettagli. Per questi motivi e per vincere eventi di networking organizzati dal club giallorosso. Ovviamente è il calcio a fare da collante tra le varie aziende e non deve sorprendere infatti se la maggior parte degli accordi commerciali siano nati prima del fischio di inizio o all’intervallo di una gara allo Stadio Olimpico, all’interno degli eleganti e moderni lounge riservati ai partner del club. Già diverse realtà imprenditoriali sono rimaste colpite dall’iniziativa. “Affiancare lo sport al business è un’emozione unica”, dice Eleonora Arte, talent acquisition della Bc&f Consulting. “È un modo di vedere il calcio in maniera BC Awards , Ryan Norys premia Andrea Carsetti della differente, non solo come Carsetti & Partners e Eleonora Arte della BC&F Consulting passione ma anche come
Pietro Berardi, ceo dell’As Roma “Viviamo un periodo di importanti cambiamenti che riguardano anche il modo di contattare nuove persone e aziende. Nel mondo del lavoro, gli avversari sono sempre più preparati, la tattica e il sistema di gioco sono in continua evoluzione. Per questi motivi e per vincere le proprie sfide, ogni organizzazione ha bisogno di fare gioco di squadra”
mezzo per fare business”, dice Paolo Pirani, avvocato dello Studio legale Pirani durante un evento del Business Club. Pochi giorni fa il club giallorosso ha voluto festeggiare un anno di attività del club, un’occasione perfetta per toccare con mano le caratteristiche e le grandi potenzialità del business network giallorosso, all’interno di un evento che ha permesso ai partner non solo di conoscersi a vicenda, di raccontare la storia della propria azienda e di creare nuove opportunità di partnership ma anche di essere premiati direttamente dal club. Il management giallorosso ha infatti voluto riconoscere le aziende più attive della community giallorossa e quelle che si sono distinte sul tema della sostenibilità. Il primo anniversario del Business Club giallorosso è stato solo l’ultimo di un’ampia serie di eventi che si sono già svolti, sia in presenza sia online. Dagli aperitivi in splendide location al centro della Capitale al Meet As Roma, una serie di web meeting che hanno offerto l’opportunità di presentare la propria azienda al Management giallorosso. In soli 365 giorni il Business Club ha visto l’iscrizione di oltre 200 aziende, circa 300 interazioni commerciali avvenute all’interno dell’area web riservata, con decine di promozioni commerciali attive ogni mese. L’obiettivo della As Roma è quindi quello essere accompagnata dai propri partner nel percorso di crescita del club, fornendo un servizio che dia ancora più valore alle partnership commerciale. È stata lanciata una pagina ad hoc per il Business Club per rimanere sempre aggiornati sulle iniziative della community e trovare informazioni per iscrivere la propria azienda. Un processo rapido che permette di iniziare immediatamente l’avventura nel business alla ricerca dell’occasione giusta.
con AS ROMA
WHAT’S WHAT’S NEW NEW
di Susanna Tanzi
FORBES LIFE FORBES LIFE
WHO’S WHO’S NEXT NEXT
Innocenti evasioni Innocenti evasioni
Arte in laguna
Una sala di Palazzo Fortuny a Venezia, riaperto al pubblico dopo l’inondazione in Laguna due anni fa, e la necessaria ristrutturazione.
In tempi non proprio sereni, anche Pasqua e le classiche gite di primavera cambiano passo. Meno effetti speciali e più attenzione alle cose davvero importanti. Forbes ha scelto quattro destinazioni dove arte, alta cucina e natura si fondono in una combinazione perfetta. Garanzia del bello e di uno spazio di serenità
MASSIMO LISTRI
Lorenzo Cogo
VENEZIA • Fascino & superchef
Riapre dopo l’ultima Acqua granda e diventa sede espositiva permanente il celebrato Palazzo Fortuny, gotico palazzo veneziano affacciato su Campo San Beneto, che fu dimora e atelier di Mariano Fortuny y Madrazo e di Henriette Negrin. Dopo i necessari interventi conservativi e il riallestimento dei piani superiori, ancora più affascinante il percorso espositivo tra dipinti, abiti, tessuti, colori e tinture frutto del genio di Mariano e Henriette. Arricchito dagli archivi fotografici e i quadri della collezione personale, i documenti e i brevetti, le opere di artisti e amici che al tempo giungevano a Venezia. A completare una giornata ricca di bellezza e di emozioni in Laguna, la cena al Dama, il nuovo ristorante dell’Hotel Ca’ Bonfadini in un elegante palazzo del Settecento a Cannaregio, curato da Lorenzo Cogo. Qui lo chef vicentino dà sfogo a tutta la consolidata creatività con un menù che parte dalla tradizione lagunare per poi proseguire con le suggestioni della sua ‘cucina istintiva’. Un percorso gustativo innovativo attraverso tecniche e ingredienti inaspettati, espressione dell’eccellenza locale e di un curriculum internazionale. Se poi si vuole la perfezione, basta prenotare la suite presidenziale con i preziosi e inaspettati stucchi e affreschi.
TORINO • Fumetti & nobiltà
Prolungata fino al 15 maggio, Diabolik alla Mole non deluderà i tanti fan del ladro più famoso e affascinante dei fumetti. Ospitata nel un nuovo spazio al piano accoglienza del Museo nazionale del cinema, la mostra ripercorrere la storia di Diabolik ed Eva Kant tra film e fumetti, oggetti iconici di design, opere d’arte, fotografie, articoli di cronaca nera degli anni Sessanta e tavole originali. Intanto a Torino è spuntata un’altra stella nel panorama alberghiero: il Royal Palace Luxury Suite, nella centralissima via Cavour. Soltanto sei suite, con maggiordomo a disposizione per soddisfare le richieste degli ospiti, in una cornice da sogno. Palazzo Luserna Rorengo, già di Piossasco di Rivalta (fu l’abitazione del Marchese Emanuele Luserna di Rorà, Sindaco di Torino nel 1862), vincolato dalla Soprintendenza delle Belle Arti, vanta soffitti affrescati e arredi d’epoca. Tra i servizi offerti agli ospiti, una piccola Spa con sauna, doccia emozionale e bagno turco e, su richiesta, servizio room service del bistrot Carlo & Camillo. Si può anche prenotare in suite una cena con show-cooking dello chef Fabrizio Tesse, stella Michelin. royal-palace-hotel-spa. hotels-in-turin.com/it
A. LE MURE
ALASSIO • Fiori & gourmet
Due ottimi motivi per una gita nella cittadina ligure: ammirare le meravigliose fioriture di primavera del giardino di Villa La Pergola e provare la cucina del ristorante della Villa, dove è appena arrivato il nuovo executive chef Giorgio Pignagnoli, una stella Michelin. Glicini, rose, agrumi, lavanda, ninfee, solanum, opuntiae danno il meglio tra aprile e maggio, mentre da giugno è un tripudio di colori di ortensie annabelle, ninfee tropicali, ninfee blu, cactacee, hemerocallis stella de oro, oleandri, hibiscus, strelizie, loti. Incantano i visitatori che arrivano qui ogni anno, tra cui anche tanti giapponesi che del verde hanno fatto un’arte. Ed è arte anche quella espressa in cucina dallo chef del Nove, uno sguardo sul futuro e su una cucina sempre più sostenibile, stagionale e sincera. Cenare sul mare offre un panorama mozzafiato anche sui piatti, che attingono a piene mani dal territorio e dai frutti del giardino: piante aromatiche, agrumi, fiori eduli.
FIRENZE • Dive & ospitalità
Un indirizzo che vale il viaggio: è quello della Fondazione Zeffirelli-Centro delle Arti dello Spettacolo, nata nel 2017 nel Complesso seicentesco di San Firenze, a pochi passi da Palazzo Vecchio, per volere del Maestro. Un viaggio nel tempo, dai primi passi con i film rimasti nella storia del cinema (i trailer in un video davvero strepitoso) ai modellini creati per le scenografie a teatro, ai bozzetti di scena, disegni e figurini di costumi. Un mondo magico, che affascina e cattura non solo gli estimatori, tanto da essersi meritato uno spazio all’interno dell’Hotel Savoy, una delle eccellenze del gruppo Rocco Forte Hotels, che ospita fino a giugno una carrellata di fotografie con le Dive di Zeffirelli, ritratte tra il 1958 e il 2009: Maria Callas, Fanny Ardant, Cher, Brooke Shields, Valentina Cortese, Faye Dunaway, Carla Fracci, Judy Dench, Anne Bancroft, Anna Magnani, Claudia Cardinale, Elizabeth Taylor, Mariangela Melato, Monica Vitti, Stefania Sandrelli. Un tuffo nel passato, dalla lobby al salotto lounge alla suite presidenziale, passando per il Ristorante & bar Irene, icona dell’alta ospitalità. Dove rilassarsi infine con uno champagne in coupé vintage o un cocktail d’autore. E poi gustare il classico filetto fiorentino comme il faut.
di Anna della Rovere FORBES LIFE TRAVEL
Dove abita il bon vivre
A Fiuggi, nell’ex albergo Liberty dove soggiornarono Pablo Picasso, Ingrid Bergman e Vittorio De Sica, c’è oggi una struttura dedicata al benessere. Tra medical Spa di ultima generazione, attività fisiche, mediche e olistiche e una proposta food stellata
C
Come in Cocoon - L’energia dell’universo, film del 1985 diretto da Ron Howard, a Palazzo Fiuggi invecchiare non è concesso. E se succede, lo si fa comunque in ottima salute. Tra i suoi ospiti più assidui c’erano Giovanni Giolitti, Luigi Pirandello, Pablo Picasso, Gabriele D’Annunzio e Guglielmo Marconi. Sì perché, arroccato su una collina a sud di Roma, Palazzo Fiuggi è stato dal 1910, anno della sua fondazione con il nome di Palazzo della Fonte, tempio del benessere per gli amanti del bon vivre. Durante gli anni ’30, l’albergo ha vissuto il suo massimo splendore mentre tra il 1946 ed il 1960 era la residenza estiva dei maggiori esponenti della nuova classe politica, oltre che meta di relax per tante personalità del mondo dello spettacolo tra cui Vittorio De Sica, Eduardo De Filippo, Totò, Roberto Rossellini e Ingrid Bergman. Rifugio della casa reale, il primo albergo con piscina del Vecchio Continente ha dato il via nel 2020 a un progetto di restyling frutto della visione del manager Lorenzo Giannuzzi per riportare l’edificio ai fasti di un tempo. “L’intervento, sostenuto da un investimento di oltre 30 milioni di euro, ha salvaguardato gli splendidi marmi di Carrara e i parquet originali, gli affreschi di inizio ‘900 e i lampadari in vetro di Murano, interamente realizzati a mano a fine ‘800. Rispetto alla struttura precedente, l’inventario delle camere è stato ridotto di un terzo al fine di ampliarle e renderle ancora più confortevoli. Inoltre, cuore del progetto è la nuovissima medical Spa di ultima generazione”, spiega Giannuzzi, fondatore di Palazzo Fiuggi e amministratore delegato di Forte Village. Una delle destinazioni storiche dell’ospitalità italiana, a cui è strettamente legata la fama internazionale della località termale Fiuggi, è rinata quindi con l’ambizione di diventare una Wellness medical Spa leader a livello mondiale. Di recente, l’offerta di Palazzo Fiuggi si è arricchita di nuovi programmi. Il primo nasce dalla collaborazione con The Ranch, eccellenza statunitense nel mondo della salute e del benessere con sede in California. “Si tratta di un programma che presuppone una certa preparazione sportiva visto che le attività giornaliere prevedono un trekking di circa quattro ore, combinato a un mix di attività fisiche, mediche e olistiche”. Il secondo programma è stato ideato da
Vikas Gupta, vero e proprio guru con esperienza ventennale nel campo dell’ayurveda, e combina l’alimentazione, la respirazione yogica e l’utilizzo delle erbe, le cui proprietà curative consentono al corpo di ritrovare naturalmente il proprio equilibrio e armonia. Palazzo Fiuggi si trova a 700 metri dal livello del mare con circa otto ettari di parco secolare, altitudine ideale per la perfetta ossigenazione del corpo, dove l’aria è resa ancora più pura dall’assenza di insediamenti industriali nelle vicinanze. Per non parlare dell’acqua, protagonista assoluta grazie alle sue proprietà curative note già dagli antichi romani e uno dei pilastri dei programmi della struttura. A Fiuggi infatti è nato tutto dalla sorgente che, già dal Medioevo, era conosciuta per la sua capacità di ‘rompere la pietra’ e ha curato i malanni di Papa Bonifacio VIII e di Michelangelo. Per questo, grazie all’aiuto di medici e scienziati specializzati, la struttura ha sviluppato una gamma di programmi che, partendo da mirate valutazioni e consulenze diagnostiche, permettono di costruire percorsi personalizzati in base alle singole esigenze. Tanti i programmi della medical spa come Complete life rewind, che riduce gli effetti dell’invecchiamento sia a livello fisico ed emotivo sia estetico. Poi c’è Optimal weight, per riformulare il proprio stile di vita e rimodellare il corpo, adottando abitudini salutari a lungo termine. Deep detox, per disintossicare l’organismo da tutte le tossine e Immuno boost, per elevare le difese immunitarie attraverso consigli nutrizionali, trattamenti detox e attività energizzanti. E se la Spa di ultima generazione crea uno straordinario contrasto con l’imponenza del palazzo Liberty e offre un mix di attività per perdere peso e alleggerire stress e tensioni, tra i punti di forza di Palazzo Fiuggi c’è anche il criterio scientifico applicato alla food line sviluppata dal tristellato Heinz Beck. I test epigenetici, che fanno parte del processo di diagnosi per gli ospiti e hanno come obiettivo primario detossinarsi e perdere peso, permettono di andare oltre
Il restyling non ha intaccato l’eleganza degli arredi e degli spazi. Sotto a sinistra la spa e a destra l’area relax. Nella pagina affianco Palazzo Fiuggi. la semplice valutazione nutrizionale e biochimica, analizzando le componenti genetiche più profonde. Il regime alimentare di Palazzo Fiuggi è quindi più di una dieta: combinando una bilanciata restrizione calorica a un mirato programma di movimento, vengono attivati percorsi molecolari che stimolano il ringiovanimento cellulare. Ma il sapiente lavoro di equipe tra lo chef Beck e il professore David Della Morte Canosci rende ulteriormente unica la proposta: gli ingredienti, rigorosamente bio e biodinamici, sono selezionati tra le eccellenze del territorio favorendo il concetto di eco-sostenibilità ed economia circolare. Intanto, per il futuro i progetti sono tanti. “Nei prossimi anni continueremo a consolidare l’eccellenza delle strutture a livello mondiale. Contiamo, inoltre, di espandere la collezione e aprirci a nuove destinazioni che presentano una stagionalità invertita rispetto a quella italiana, dove portare il nostro know-how che ci distingue a livello internazionale”. F
di Andrea Celesti FORBES LIFE WINE
Per palati sopraffini
Tenuta Biserno ha conquistato col tempo anche i calici più esigenti grazie a un vino speziato, dal terroir unico. Offrendo la possibilità di pernottare nelle lussuose camere della struttura, in un percorso sensoriale unico. “Da noi arrivano da tutto il mondo”
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Un vino di qualità, si sa, trova nel buon cibo il suo compagno ideale a tavola. Non è certo un caso se, in parallelo al successo della cucina italiana, sempre più apprezzata nel mondo, sia arrivata una crescita degli estimatori del ‘nettare di Bacco’ e con loro un pubblico ancora più esigente. In Italia sono molte le aziende che concentrano i loro sforzi nella produzione di un vino in grado di soddisfare ogni tipo di palato, mettendo serietà e passione nella propria attività. Una filosofia seguita da Niccolò Marzichi Lenzi, che da circa dieci anni gestisce Tenuta Biserno, azienda vitivinicola che si trova nel comune di Bibbona, in Alta Maremma. La storia di Tenuta Biserno parte da molto lontano. All’inizio degli anni 2000 Lodovico Antinori, decise di allontanarsi da una vecchia attività con la voglia di ricominciare un nuovo progetto con il fratello Piero. L’intenzione era quella di coinvolgere fin da subito il nipote Lenzi, che nel tempo aveva dimostrato una spiccata passione per il vino. “Erano contenti che entrassi anche io che avevo dimostrato una grande passione per questo mondo”, dichiara Lenzi. I fondatori iniziarono la loro attività, ben consapevoli che per raggiungere dei risultati concreti serviva tempo e pazienza. Provenienti da numerose precedenti esperienze nel settore, partirono dalla scelta del
Niccolò Marzichi Lenzi è alla guida dell’azienda vitivinicola Tenuta Biserno. territorio, fondamentale per porre le basi del successo. La scelta dell’area ricadde sul comune toscano di Bibbona, 40 ettari a 90 metri di altitudine, luogo dove le condizioni naturali, l’esposizione ai venti e il clima permettevano vitigni di alta qualità. I terreni scelti avevano del grosso potenziale dal punto di vista analitico, ma erano privi di vigneti impiantati. “Non volendo fare compromessi, ci siamo spostati da una denominazione conosciuta per andare nell’anonimato del comune di Bibbona, consapevoli del rischio ma fiduciosi che la qualità del vino prima o poi sarebbe emersa”, continua Lenzi. La scommessa alla fine si è rivelata vincente, così come la scelta di puntare fin da subito sul
pubblico. “Il successo nasce dal pubblico e non dal resto. Questa è sempre stata la nostra filosofia”, aggiunge Lenzi. La crescita esponenziale dell’azienda è andata di pari passo con l’aumento degli estimatori del vino, che dimostrano di apprezzarne la personalità spiccata e la definizione del frutto. Tra i vini più amati il Biserno, simbolo identificativo della Tenuta. Un vino dal colore rosso intenso, che unisce eleganza, complessità, densità e freschezza. Lo stile made in Italy di Tenuta Biserno ha raccolto nel tempo un gran numero di estimatori. La crescita ha portato alla nascita di nuove attività, come l’organizzazione di tour privati ed esclusivi per offrire degustazioni a tutti gli appassionati. “Ai clienti viene proposto di assaggiare i vini e le nostre annate. Questa attività permette agli appassionati di capire la
Oggi la tenuta Biserno, che si trova nel comune di Bibbona, in Alta Maremma, organizza tuor privati di degustazione. Tra i suoi vini più amati il Biserno, un rosso che unisce eleganza, complessità, densità e freeschezza. nostra filosofia aziendale”, aggiunge Lenzi. “Di vini buoni ce ne sono molti ma è importante spiegare gli obiettivi e i percorsi che portano a certi risultati”. Degustazioni dal carattere esclusivo, che permettono di entrare in contatto con la magia del territorio e dei prodotti. I clienti trovano la giusta ospitalità all’interno di Relais Il Biserno, struttura settecentesca, al cui interno sono comprese quattro camere lussuose e una piscina in grado di garantire momenti di assoluto relax. I risultati raggiunti in Italia, hanno spinto l’azienda a esportare il suo prodotto oltreconfine, raccogliendo consensi sorprendenti. Se il successo europeo si concentra soprattutto nei paesi nordici, negli ultimi tempi, in località come Singapore, Vietnam e Guatemala, si è verificato un incremento significativo della domanda. “Abbiamo clienti che provengono da tutto il mondo. Il 60% viene dall’Europa e si divide tra Italia, Svizzera, Germania e Scandinavia. Il 25% dal Nord America, mentre il restante dall’Asia”. Nonostante il largo consenso raccolto nel tempo, l’azienda rimane con i piedi saldi a terra, ben consapevole delle azioni da compiere per proseguire con la crescita del brand: “Crediamo nel marketing di sostegno. Preferiamo che sia il mercato stesso a riconoscerlo”, dice Lenzi. “Puntiamo a viaggiare per far conoscere il nostro vino senza troppa aggressività. Presentazione e spiegazione del prodotto sono alla base della nostra comunicazione. Sappiamo che è un processo graduale, ma fino ad ora le nostre azioni ci hanno ripagato permettendoci di fidelizzare i nostri clienti”. F
Lusso a cinque stelle
Nel cuore del quadrilatero della moda milanese Palazzo Parigi è un gioiello dell’architettura neoclassica dove vivere un momento di relax. Fiore all’occhiello è la Spa, un vero rifugio di benessere
Uno storico edificio trasformato in uno degli hotel più esclusivi di Milano, a pochi passi dal prestigioso quadrilatero della moda e dalle attrazioni turistiche della capitale meneghina. Meticolosamente disegnata e gestita con passione dall’architetto e proprietaria Paola Giambelli, la struttura è caratterizzata da un'atmosfera intima e familiare. Quintessenza di stile, lusso e buongusto, con le sue preziose opere d'arte, gli oggetti d'antiquariato, i suoi marmi e la ricca lavorazione del legno, Palazzo Parigi è il luogo ideale dove potersi ritirare al termine di una giornata trascorsa nella città della moda e del design. Le 54 camere e 41 suite, inclusi 8 appartamenti esclusivi con vista panoramica, tutte dotate di balcone o terrazza, sono progettate e arredate con opere d'arte selezionate, marmo, legni pregiati e tessuti di lusso. Le 41 suite offrono spazi abitativi ben arredati che includono terrazze esterne, ampliando il loro spazio utilizzabile e consentendo ulteriore relax e comfort. Dal punto di vista dell’offerta culinaria, il Ristorante Gastronomico è un incantevole spazio neoclassico, ideale per raffinati pranzi di lavoro e cene intime. L'arredamento è esaltato dagli interni caldi e confortevoli, che richiamano il design italiano degli anni ‘40 e ‘50. Rari elementi architettonici spesso poco visibili in altri edifici di Milano offrono un'altezza straordinaria all'interno dello spazio principale, mentre il giardino privato, con i suoi alberi storici e la luce generosa, garantisce un rifugio per gli ospiti. Lo spazio, inoltre, grazie alle finestre che si affacciano sul giardino privato, ricorda il design tipico dei teatri italiani. Il Bistrot Lounge Caffé Parigi invece è una vera fuga dalla frenetica Milano, una gemma nascosta nel cuore della città. Le sue tonalità calde accolgono gli ospiti e conferiscono all'ambiente un'atmosfera intima e rilassata. Con un soffitto dipinto a mano, il parquet riccamente intarsiato e preziosi pezzi d'arte è l'anima vibrante dell'hotel e offre un'ampia gamma di servizi, a partire da una ricca colazione fino a un leggero business lunch, tè pomeridiano o un tipico aperitivo milanese. L'elegante Giardino d'Inverno è poi il luogo più iconico del Caffé Parigi, inondato di luce naturale e racchiuso nel verde del giardino. Palazzo Parigi, tempio dell'arte e dell'eleganza, custodisce anche un'esclusiva oasi di relax di 1700mq. Con la sua delicata architettura che ricorda quella di un Riad, la Grand Spa si combina con l'esperienza dell'esclusivo marchio svizzero Valmont, garantendo agli ospiti l’esperienza di un rifugio olistico unico dove purificare il corpo e liberare la mente. Le monumentali pareti ad arco racchiudono al loro interno un’ampia piscina, un hammam, esclusive sale per trattamenti di benessere, un grande centro fitness e uno studio di yoga e pilates. LEADER IN AZIONE
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di Anna della Rovere FORBES LIFE FASHION
Orizzonti creativi
Moodart è la prima scuola di moda dall’approccio bespoke: niente voti durante l’anno e in alcuni casi autovalutazione. La fondatrice Sorrentino: “Bisogna dare ai giovani il permesso di sbagliare”
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Con oltre 250 studenti
formati all’anno di cui il 91% trova occupazione nel mondo del lavoro a 12 mesi dal diploma, Moodart è la prima scuola di moda dove la formazione è personalizzata. Fondato nel 2011 da Elisa Sorrentino, l’indirizzo veronese, 18 classi all’anno e un corpo docente formato da 60 professionisti, propone un approccio basato sul modello esperienziale “studia, impara, sperimenta, viaggia e lavora”. Una boutique school dove, fin dal primo incontro, vengono presi in considerazione desideri, aspirazioni e potenzialità dello studente. Abbiamo chiesto alla sua fondatrice di raccontare in che modo sono cambiate le competenze necessarie per i lavori del futuro e l’importanza che la formazione può avere in questo scenario.
Quale contributo può dare ai giovani la scuola e quanto spazio ci può essere ancora per la creatività?
È sempre interessante leggere in una stessa frase parole come ‘scuola’ e ‘creatività’. Un connubio perfetto che però, a volte,
Elisa Sorrentino viene visto in contrapposizione. Continuiamo a credere che la creatività sia innata, talento puro e spesso ribelle, che stride con la scuola. E continuiamo a credere che la scuola uccida in qualche modo la creatività. Sul tema c’è un Ted Talk molto interessante di Ken Robinson (educatore e scrittore britannico, ndr), che si chiede se sia davvero così. La risposta no: la formazione non uccide la creatività ma offre quelle capacità necessarie per sviluppare il proprio talento. La scuola che sogno io, e che da sempre cerchiamo di portare avanti in Moodart, riflette proprio questa filosofia.
Ma a cosa serve imparare regole ormai superate in un mondo così diverso? Quali competenze andrebbero allenate?
La domanda ricorda un tema che va avanti da anni: l’insegnamento delle lingue classiche, le cosiddette lingue morte. Per qualcuno è uno spreco di energia, per altri una palestra per la mente. Dovremmo cercare di aiutare i giovani a sapere utilizzare bussole per orientarsi nelle difficoltà, senza scoraggiarli. E dare loro il permesso di sbagliare. Così come la ricerca scientifica progredisce tramite l’errore, anche ai giovani, in un momento di imprevedibilità come questo, va concesso di sbagliare. In Moodart, per esempio, portiamo avanti un’altra piccola battaglia: l’abolizione dei voti durante l’anno. Crediamo sia molto più utile dare feedback anziché sentenze. Inoltre, cerchiamo di responsabilizzare i ragazzi attraverso l’autovalutazione. Può sembrare una pazzia ma i risultati che abbiamo ottenuto sono stati straordinari. I ragazzi, senza la pressione di un giudizio esterno, si sentono più liberi. E nel valutarsi, contrariamente a quanto si possa pensare, sono ancora più critici.
Oggi non si può più fare a meno della tecnologia. Ma quanto spaventa?
Da anni si dice che i robot ci ruberanno il lavoro. Ma è un titolo sensazionalistico e superficiale. La tecnologia, come succede da tempo, automatizza e sostituisce i lavori fisici, che comportano la ripetizione dei processi. Bisognerebbe tenere a mente questo valore: preservare la capacità di pensare da umani, di rimanere umani. F
di Mara Cella FORBES LIFE LUXURY
Fiducia al polso
La Gioielleria Duca è una storica orologeria romana fondata nel 1962. Oggi è attenta alle evoluzioni del digitale senza però trascurare il servizio di consulenza personalizzata
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Quest’anno la Gioielleria Duca, storica orologeria di Roma fondata nel 1962 da Dino Duca, compie 60 anni. Oggi gestita dalla seconda generazione, per due anni consecutivi è stata inserita dal Sole24Ore fra le aziende italiane leader della crescita, grazie alla solidità del suo fatturato. Intuizioni vincenti hanno saputo traghettare la tradizione di famiglia in un’impresa 2.0 con una visione imprenditoriale e strategica antesignana. In un’epoca in cui il digital e i podcast non erano ancora sulla cresta dell’onda, i fratelli Fabrizio e Massimiliano Duca hanno compreso in anticipo che questi strumenti sarebbero stati complementari all’approccio tradizionale e all’esperienza classica di acquisto nel punto vendita. Già attivi dagli anni ’90 nella compravendita di orologeria di lusso di secondo polso, nei primi anni 2000 hanno iniziato un percorso che ha esteso il bacino d’utenza di quest’area merceologica dal locale al globale. Fabrizio, oggi direttore commerciale dell’azienda, assieme al fratello Massimiliano, direttore finanziario, coordina un team di operatori dedicati solo al settore delle consulenze e acquisti digital per l’alta orologeria. Attraverso una costante attenzione alla comunicazione web è riuscito a instaurare anche a distanza - attraverso uno schermo e un telefono - un rapporto di fiducia ed empatia con i clienti per un settore davvero delicato. “Inizialmente sembrava impossibile anche l’idea di poter acquistare o vendere a distanza un orologio di valore a clienti che non sanno fisicamente chi e dove sei”, ammette. “Questo ci ha fatto presto capire che il nostro vero obiettivo non era commerciare orologi ma ‘vendere’ fiducia. È stato il ‘faro’ su cui abbiamo puntato per le future iniziative di presentazione a distanza”. Anticipando le tendenze, la vetrina virtuale creata dal team Duca è divenuta un’apprezzata piattaforma e strumento di consulenze per acquisti e vendite di orologi di lusso in tutta Italia e all’estero. Ormai da oltre 12 anni la Gioielleria Duca è un punto di riferimento nel segmento del ‘secondo polso’: un mercato in costante crescita, che, secondo gli esperti, sarà in ulteriore espansione nei prossimi anni. Un ruolo particolare è riservato al secondo polso Rolex, per la vastità di domanda e offerta che ruota attorno a questo brand. Ma l’expertise Duca valuta e propone anche altri noti marchi fra cui Patek Philippe, Audemars Piguet o Omega da sempre apprezzati dai collezionisti. Sul sito, dove tutto è trasparente e spiegato con video e podcast di presentazione, è possibile ricevere una valutazione per il proprio orologio può inviare foto e informazioni. In 24 ore il cliente viene ricontattato personalmente da un esperto del team Duca che lo seguirà in ogni momento e rimarrà il suo referente anche per future vendite o acquisti. La partnership con i portavalori più accreditati consente alla Gioielleria Duca di spostare orologi in ovunque in Italia. Il cliente è informato in tempo reale sul tracking. “Vendiamo già i nostri orologi in tutta Europa” conclude Fabrizio, “e abbiamo già iniziato a farci conoscere fuori dall’Italia. Ci proponiamo di estendere le nostre campagne marketing in altri paesi. Il know-how acquisito e il rapporto fiduciario instaurato con i nostri clienti in Italia ci fa ben sperare per esportare con successo questo modello”. F
Dino Duca (al centro), fondatore della Gioielleria Duca, insieme ai figli Fabrizio (a sinistra) e Massimiliano, rispettivamente, direttore commerciale e direttore finanziario dell’azienda.
di Marco Gemelli FORBES LIFE FOOD&DRINK
Il cameriere-imprenditore
Gabriele Bianchi è l’unico influencer italiano nel settore della sala e dell’accoglienza. Porta negli istituti alberghieri un modello alternativo. “È nella relazione col commensale che una cena può diventare un’esperienza inattesa”
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Nel complesso mondo
della ristorazione, insieme a chef e ristoratori c’è una figura che nell’immaginario collettivo è rimasta finora quasi ai margini, ma che si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nell’ottica della sostenibilità economica del comparto. È il cameriere, elemento tanto necessario al buon funzionamento delle attività – lo sanno bene pizzerie e ristoranti, che dopo la fase peggiore della pandemia si sono ritrovati con una grave carenza di personale - quanto considerato talvolta solo un mero ingranaggio. Niente di più sbagliato, perché c’è chi sta modificando la figura del cameriere trasformandola in un paradigma dell’idea stessa di imprenditoria nella ristorazione. È il toscano Gabriele Bianchi, fresco vincitore del premio Miglior food paring d’Italia della guida Spirito Autoctono 2022 e già miglior cameriere d’italia con Emergente sala nel 2019. Volto televisivo e unico influencer italiano nel settore della sala e dell’accoglienza, su Instagram elargisce consigli fuori dagli schemi, mentre col progetto Rivoluzione Sala sta portando negli istituti alberghieri di tutta Italia un modello di sala alternativo, che ispira i più giovani a seguire le sue tracce. “Il cameriere è imprenditore di se stesso”, racconta, “perché lavora con la propria immagine e può essere chiamato a diventare testimonial o ambassador, ma è anche volto del ristorante in cui opera”. Al pari di uno chef con i piatti o di un sommelier col vino, il cameriere gioca un ruolo fondamentale nella riuscita di una cena, e di conseguenza nel successo di un locale. La tecnica di servizio è sì importante, ma l’aspetto psicologico nel servizio è fondamentale. “È nei momenti di relazione col commensale, che una cena può diventare un’esperienza inattesa e un valore aggiunto”, dice Bianchi. “In fondo, se la cucina ha qualche difetto ma una sala pronta riesce a creare l’atmosfera giusta, rendendo piacevole l’ambiente e compensando le lacune ai fornelli, il cliente torna. Ecco perché è importante che oggi si vadano ad affiancare a quelli classici insegnamenti innovativi come gli abbinamenti - quelli tra il cibo e il tè, le tisane o il kombucha, ad esempio - un minimo di psicologia di sala, l’uso del movimento del corpo e così via”. In quest’ottica, conta anche l’abbigliamento giusto: a fine marzo Bianchi ha presentato a Firenze la prima sfilata di abiti da sala, con una collezione di 24 abiti realizzati da La Casa della Divisa. “Sono convinto che sia un elemento imprescindibile. Cambia lo stile di cucina”, conclude il cameriere influencer, che quando non è al lavoro da Essenziale, a Firenze, si divide tra trasmissioni Rai e la radio con Rtl 102.5. “Non vedo perché non debba cambiare anche lo stile di servizio. E lo stile passa anche dall’abbigliamento con cui ci si presenta al tavolo”. F
Gabriele Bianchi, già miglior cameriere d’Italia nel 2019, ha vinto il premio come Miglior food paring della guida Spirito Autoctono 2022.
di Alessia Bellan LIVING MILANO
ristorantes IL REGNO DELLE MIGLIORI CARNI
Buon cibo, arte e design gli ingredienti di Dry Aged, ambizioso progetto di Matteo Ferrario e Stefano Carenzi, giovane chef emergente e maître. Un indirizzo che non può sfuggire agli appassionati di carne, un locale dallo stile urban e l’atmosfera informale in via Cesare da Sesto, a due passi da corso Genova, con tanto di tavolo social à la New York bar, dove si viene accolti da imponenti costate, tra scritte al neon, opere d’arte contemporanea, fotografia e street art. Qui la sperimentazione sulle frollature è all’ordine del giorno (da cui il nome del locale, il dry aging è un antico metodo di frollatura a secco). Oltre alle costate, fiore all’occhiello del ristorante, la fassona selezione La Granda, la costata di Rubia Gallega fino alla gran selezione Dry Aged. Imperdibili i mondeghili della tradizione, polpette di carne con spinacino sautè, salsa senape e zafferano e un’ampia declinazione di tartare di manzo. restaurant.thedryaged.it
in mostra Berger, apprendista fotografo
“Un grande riconoscimento fu per me quando un grande abate buddhista laotiano, che mi aveva osservato lavorare per due anni, mi disse che ero “a learning photographer’”. Da qui il titolo della rassegna dedicata ad Hans Georg Berger, fotografo e scrittore tedesco, The learning photographer. Negli spazi della 29 Arts in progress gallery di via San Vittore fino al 16 luglio, più di 30 fotografie in bianco e nero - selezionate e stampate a partire dai negativi dell’archivio berlinese di Berger - ripercorrono mezzo secolo a partire dagli anni ’70 quando, coinvolto nel restauro dell’Eremo di Santa Caterina all’Elba, trasformò l’ex convento in un centro internazionale d’arte. Il percorso espositivo segue idealmente Berger nelle sue esplorazioni umane e artistiche, come l’incontro con lo scrittore e critico francese Hervé Guibert, e nei suoi reportage in Asia.
eventi Rifiorisce Flora et Decora
La mostra mercato di piante e fiori raddoppia nella nuova location a CityLife, apprezzata da pubblico ed espositori per le ampie zone verdi e gli Orti Fioriti, simbolo di sostenibilità e vivibilità dell’area. Luogo di incontro privilegiato per i numerosi eventi collaterali che arricchiscono la storica manifestazione dedicata al florovivaismo e alle decorazioni per il giardino, la casa e la persona. L’edizione primaverile, dal 22 al 24 aprile, ospiterà 80 espositori suddivisi in tre sezioni: Flora, riservata al florovivaismo, Decora, con la sua ampia selezione di artigianato di qualità e Ristora, con focus sull’enogastronomia d’eccellenza.
mixology Ready to Peck
Dall’alta gastronomia ai cocktail griffati. Peck celebra il rito dell’aperitivo e lancia la sua prima linea di cocktail ready to drink: Negroni, Martini Dry e Cosmopolitan, pronti da bere a casa propria senza rinunciare alla migliore qualità dei prodotti d’eccellenza che sempre contraddistingue la storica enogastronomia di via Spadari. E alla stessa cura dei drink che si sorseggiano da Peck CityLife, il cocktail bar nato nel 2018 e diventato punto di riferimento nel mondo della mixology milanese. Incaricata della realizzazione dei miscelati una delle più rinomate distillerie italiane, la nuova linea beverage si fa riconoscere per il concept grafico, creato da Gianluca Biscalchin e omaggio allo skyline della città. Per un perfetto abbinamento, i cocktail sono proposti anche in eleganti box con una selezione di proposte food firmate Peck. Peck.it
di Mara Cella LIVING ROMA
foods GIANLUCA VACCHI PUNTA SUL KEBAB
Kebhouze è la nuova catena di kebab del noto imprenditore da oltre 41 milioni di followers, Gianluca Vacchi (nella foto), da poco approdata anche a Roma. Anche qui la mascotte Keb sta spopolando e il format è pronto a sbarcare in varie città italiane nel 2022. “Non esiste un food brand di kebab al mondo come Kebhouze, è un’esperienza del tutto nuova”, spiega Vacchi. “C’è un problema di diffidenza verso il kebab. Lo avevo anche io. Dopo averlo assaggiato per la prima volta in vita mia alle nostre prove food, mi sono reso conto che in realtà non c’è un piatto più semplice di questo: piadina, carne e qualche condimento a scelta. Ovviamente ho richiesto che ogni ingrediente e materia prima utilizzata siano di massima qualità”.
mostre LA COMMEDIA DELL’ARTE SI FA… AD ARTE
Nei trattati di iconografia la personificazione della pittura porta spesso una maschera al collo, che imita la natura così come l’attore mascherato il personaggio che interpreta. Alla maschera, come simbolo, la Galleria del Laocoonte di Roma dedica una mostra di dipinti, disegni e sculture del ‘900. Protagonista sia l’enigmatico oggetto maschera, inanimato soggetto di nature morte futuriste o metafisiche, sia la maschera indossata dall’attore che dà vita e voce ai personaggi della tradizionale commedia dell’arte italiana, tante volte celebrata dall’arte moderna e non solo in Italia. Fra le tante opere in mostra fino al 30 maggio 2022, toccante è l’illustrazione a tempera di Arlecchino (nella foto) portato in paradiso dagli angeli, del disegnatore Enrico Sacchetti, appartenuta al famoso attore Ettore Petrolini.
moda Paul & Shark sbarca a via Condotti
Fra le novità di aprile c’è il nuovo indirizzo di Paul & Shark in via Condotti. Una nuova boutique nella via del lusso di Roma. In linea con l’impegno di Paul&Shark nei confronti della sostenibilità anche l’allestimento rispecchia il concept green del marchio. Un esempio? I 108 metri quadrati del nuovo flagship capitolino sono decorati con carta da parati Pvc free e il format espositivo riprende lo stile essenziale con una palette cromatica dove trionfa il blu a contrasto con il rovere chiaro e il beige. Tutto è stato progettato per esprimere al meglio la filosofia e l’italianità del marchio Paul & Shark raccontandone la sua storia e, soprattutto, il suo approccio al futuro.
di Aka Sarabeth LIVING NEW YORK
businesss LE AGENDE DI POSITIONAL ARRIVANO NELLA GRANDE MELA
Se c’è una cosa che distingue le produzioni italiane a New York è quel connubio tra storia, capacità manufatturiera e design. Tutto questo caratterizza Positional, collezione di articoli di cancelleria e di arredamento 100% made in Italy, che si sta facendo largo sul mercato statunitense grazie alla qualità dei propri prodotti. Un progetto ambizioso, nato dalla collaborazione tra la nota casa editrice e tipografia Rubbettino, il Lanificio Leo, una delle più antiche fabbriche tessili italiane che si trova nel cuore della Calabria, e lo Studio Eremo, uno studio di design della comunicazione con sede a Milano che si occupa della direzione artistica, dell’identità visiva e del design del prodotto. Materiali raffinati, stampa e rilegatura di rara artigianalità e un design contemporaneo ed elegante, per portare sempre con sè un autentico pezzo di made in Italy.
rassegne Van Gogh fa il pieno e prolunga
Tra le esibizioni di maggior successo della Grande Mela, la Van Gogh Immersive Experience prolunga la sua permanenza a New York City. Creata dall’italiano Massimiliano Siccardi, e con il pluripremiato designer di Broadway David Korins nelle vesti di direttore creativo, Immersive Van Gogh permette al pubblico di ‘entrare’ nelle opere iconiche del grande artista olandese, evocando la sua coscienza interiore altamente emotiva e caotica attraverso un’esperienza sensoriale su più livelli. Ancora pochi giorni per recarsi nel Lower East Side di Manhattan e godere di uno dei migliori spettacoli dell’anno.
Qc Terme, uno dei più grandi gruppi italiani nel settore del benessere, sbarca finalmente a New York e decide di farlo a Governors Island, isola a sud di Manhattan che ospita un ex complesso militare. L’ultima creazione dei fratelli Andrea e Saverio Quadrio Curzio andrà così a inserirsi in un ambizioso progetto di riqualificazione dell’area ideato insieme alle istituzioni locali, finalizzato a riqualificarla attraverso la realizzazione di un parco di oltre quattromila ettari e sei edifici. Il tutto mantenendo l’autenticità e valorizzando il patrimonio culturale di un pezzo di storia di New York, per la nascita di un autentico paradiso del benessere con vista su Manhattan.
“Possiamo vedere solo a breve distanza davanti a noi, ma possiamo vedere molte cose che devono essere fatte”
Alan Turing
“Credere che domani sarà un luogo diverso da oggi è di certo un segno distintivo della nostra specie”
Douglas Coupland
“Ho visto il futuro ed è molto simile al presente, solo più lungo”
Dan Quisenberry
“Ogni età ha un buco della serratura a cui è incollato il suo occhio”
Mary McCarthy
“Ricordalo sempre: il futuro arriverà un giorno alla volta”
Dean Acheson
“Dopotutto, domani è un altro giorno” Margaret Mitchell
“Un giorno proveremo a fare quante più cose possibili”
John Ashbery
“Ieri è quello che oggi è stato, domani è il sogno di oggi”
Kahlil Gibran
PENSIERI E PAROLE
DOMANI
Robert W. Service
Samuel Taylor Coleridge
Augusten Burroughs
Matteo 6:34
GETTYIMAGES
PENSIERO FINALE
Zadie Smith
FONTI: SKETCHES FROM LIFE, DI DEAN ACHESON; DEATH OF WALLENSTEIN, DI SAMUEL TAYLOR COLERIDGE; VIA COL VENTO, DI MARGARET MITCHELL; É PIU’ TARDI DI QUANTO PENSI, DI ROBERT W. SERVICE; IL PROFETA, DI KAHLIL GIBRAN; MICROSERVI, DI DOUGLAS COUPLAND; AUTORITRATTO IN UNO SPECCHIO CONVESSO, DI JOHN ASHBERY; CORRENDO CON LE FORBICI IN MANO, DI AUGUSTEN BURROUGHS.
“Guardiamo avanti, avanziamo con passo sicuro e senza esitazione” –B.C. Forbes